Guida al progetto
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GUIDA AL PROGETTO Corso di architettura dell’informazione e user experience design 2015-2016 Luca Rosati Guida al progetto 2015-2016 Indice Cosa Cos’èunprogettoecosariguarda? Serviziedesperienzeomnicanali Omnicanalitàvsmulticanalità 3 Come Com’èfattounprogetto? Analisidiunsito,app,softwareecc. Analisidiunambientefisico Analisidiunserviziooesperienzaomnicanale 4 Stile Chestilehaildocumento? 6 3 3 4 4 5 5 6 6 2 Luca Rosati Guida al progetto 2015-2016 Cosa Cos’è un progetto e cosa riguarda? Il progetto da elaborare per il corso consiste nell’analisi di un ambiente informativo (v. sotto) dal punto di vista dell’architettura dell’informazione e della user experience (il tema del corso); nell’ipotesi di re-design dell’ambiente analizzato (sulla base di quanto emerso dall’analisi). Per ambiente informativo intendo: a. un sito web, una app, un software web-based ecc. (cf. Programma, Testi di riferimento, Percorso 1) b. un ambiente fisico come un punto vendita, un museo, un ospedale ecc. (cf. Programma, Testi di riferimento, Percorso 2) c. un servizio o un’esperienza omnicanale, che richiede cioè per essere fruita un transito fra differenti canali (cf. Programma, Testi di riferimento, Percorso 2). Se scegli il punto c, leggi anche i par. seguenti; altrimenti salta al par. Come. Servizi ed esperienze omnicanali I prodotti oggi tendono sempre più ad evolvere verso il servizio e l’esperienza. L’intreccio fra media e contesti eterogenei che contraddistingue la società contemporanea rende infatti qualunque prodotto parte di un sistema complesso: un ecosistema in cui ciascun elemento intrattiene continue relazioni con altri elementi del sistema. Pensiamo ad es. all’ecosistema Apple (iDispositivo + iTunes + computer), a quello speculare di Google (dispositivo + Google Play + servizi Google), o Amazon (Kindle + Store online + servizi). Così, oggi molte azioni richiedono per essere concluse un passaggio continuo non solo da un medium all’altro, ma anche dal contesto fisico a quello digitale e viceversa. A questa complementarità nella prassi non corrisponde tuttavia un’uguale complementarità nel design: vale a dire che non sempre i vari “pezzi” sono progettati in modo da combaciare fra loro. Poiché ogni medium ha le sue proprie regole, se manca una visione d’insieme, si rischia una frattura nel passaggio dall’uno all’altro. L’architettura dell’informazione poggia su principi in larga misura indipendenti dal mezzo e dall’ambiente a cui si applicano (ambiente fisico, software, web ecc.): costituisce perciò un ottimo strumento per progettare modelli di interazione trasversali ai diversi canali, capaci quindi di rimanere costanti all’interno di un intero processo o sistema, non solo di una sua parte. 3 Luca Rosati Guida al progetto 2015-2016 Sul concetto di esperienza omnicanale (omnichannel user experience) e il suo rapporto con l’architettura dell’informazione, cf. http://lucarosati.it/corsi/architettura-informazione/materiale#ux Omnicanalità vs multicanalità Alla multi-canalità subentra oggi l’omnicanalità. Qual è la differenza? 1. Nel primo caso (multicanalità) un intero bene o servizio è veicolato contemporaneamente su più dispositivi differenti, alternativi fra loro (ad es. io posso accedere a un servizio bancario tramite lo sportello fisico, tramite il telefono o attraverso il web; cambia l’interfaccia ma il servizio resta lo stesso). 2. Nel secondo caso (omnicanalità) porzioni differenti di un medesimo bene o servizio sono distribuiti fra più dispositivi e canali: in tal caso per usufruire di quel bene o servizio sono obbligato ad attraversare più canali complementari ma non alternativi fra loro (ad es. per aprire un conto corrente via web comincio compilando un modulo sul sito web della banca; il sistema genera un contratto in pdf e me lo invia per email; stampo il contratto, lo firmo e lo invio per posta; ricevo conferma dell’apertura del conto via email; ricevo in parte per posta in parte per sms i codici di accesso ecc.). Le architetture omnicanali sono insomma una sorta di gioco dell’oca a più dimensioni le cui caselle sono disseminate in canali eterogenei: per raggiungere un obiettivo dobbiamo obbligatoriamente attraversare un ampio range di questi canali. Sull’intreccio fra media e canali eterogenei, e tra fisico e digitale cf. http://lucarosati.it/corsi/architettura-informazione/materiale#intro Come Com’è fatto un progetto? Un progetto è un documento o serie di documenti (detti anche deliverable) che possono assumere varie forme: in genere è un mix di testi, immagini, diagrammi che documentano gli obiettivi, i contenuti e le funzionalità, gli utenti cui è destinato; l’analisi dell’esistente; le ipotesi di re-design e le motivazioni. Un progetto ha la forma di un fascicolo che racconta la storia dell’ambiente analizzato: contesto (obiettivi, pubblico ecc.), analisi dello stato attuale, ipotesi di re-design. È quindi una relazione testuale, anche se contenente elementi visuali, che (per 4 Luca Rosati Guida al progetto 2015-2016 intenderci) può assomigliare più a una rivista che a un libro tradizionale. Questa relazione principale può essere accompagnata ma non sostituita da presentazioni, poster o altro tipo di artefatti più sintetici (cf. anche par. Che stile ha il documento?). Il progetto può essere svolto singolarmente o in gruppo; il numero massimo di persone per il gruppo è tre. Analisi di un sito, app, software ecc. Anzitutto, la scelta va orientata su siti o ambienti di medio-alta complessità; non ambienti di poche pagine o schermate, cioè, ma ambienti a medio-alta densità informativa. La struttura del progetto ha in genere questa forma: • analisi degli obiettivi e del pubblico dell’ambiente scelto • analisi dello stato attuale sulla base dei concetti del corso (valutazione euristica) • test con utenti, scegliendo come compiti da somministrare durante il test gli aspetti più problematici emersi dall’analisi • ipotesi di re-design. Esempi e case study: cf. http://trovabile.org/tag/spazi-digitali. Analisi di un ambiente fisico Anche in questo caso, la scelta deve ricadere su ambienti complessi, spazialmente ampi e caratterizzati da un’alta densità informativa (in termini di prodotti, servizi e percorsi offerti). La struttura del progetto ha questa forma: • analisi degli obiettivi e del pubblico dell’ambiente scelto • analisi dello stato attuale sulla base dei concetti del corso (valutazione euristica) • ipotesi di re-design. Esempi e case study: cf. http://trovabile.org/tag/spazi-fisici; http://lucarosati.it/blog/tag/punto-vendita; http://lucarosati.it/blog/tag/musei. 5 Luca Rosati Guida al progetto 2015-2016 Analisi di un servizio o esperienza omnicanale • • • • Analisi degli obiettivi e del pubblico del servizio o esperienza scelta definire l’ecosistema dell’esperienza (canali, persone, servizi) analisi dello stato attuale dell’ecosistema sulla base dei concetti del corso (valutazione euristica) ipotesi di re-design. Esempi e case study: cf. http://trovabile.org/tag/omnichannel. Stile Che stile ha il documento? Il concetto di architettura dell’informazione si applica anche ai documenti: è quindi fondamentale che anch’essi rispettino i principi di una buona architettura informativa. Soprattutto: • flessibilità, favorendo più strategie di lettura e fruizione e quindi anche la consultazione veloce (scanning) • organizzazione degli argomenti in modo da facilitare i diversi stili di information seeking e lettura. La suddivisione del documento in blocchi (paragrafi e sottoparagrafi), l’impiego di immagini e àncore visive, schemi, tabelle, infografiche ecc. favoriscono certamente la leggibilità • sinsemia, ovvero il bilanciamento di parola e immagine e la distribuzione spaziale del testo per favorire una comprensione “a colpo d’occhio” – cf. http://lucarosati.it/blog/tag/sinsemia. *** Information is not knowledge Knowledge is not wisdom Wisdom is not truth – Frank Zappa, Packard Goose 6