Lotta alla mosca del ciliegio Rhagoletis Cerasi
Transcript
Lotta alla mosca del ciliegio Rhagoletis Cerasi
Agricoltura biologica - DIFESA Lotta alla mosca del ciliegio Rhagoletis Cerasi L. di Enrico Secchi e Pierangela Schiatti Sommario © Associazione Prober Introduzione pag. 1 Ciclo biologico pag. 2 Distribuito come inserto di Prober Informa Aut. Trib. BO n. 6932 del 22/07/1999 Direttore Responsabile Barbara Musiani Proprietà redazione e amministrazione: Prober via Fioravanti 22 Bologna mailto:[email protected] Difesa in agricoltura biologica da pag. 3 a pag. 6 Sped. In abb. Post. Art. 2 comma 20/c Legge 662/96 Filiale di Bologna Stampato in proprio Prospettive di lotta pag. 7 Coordinamento redazionale e grafico Giuseppe Santagata Hanno collaborato Enrico Secchi e Pierangela Schiatti Progetto grafico e impaginazione Erica Cavedale Progetto sviluppo internet Green Planet Natural Network http://www.greenplanet.net Foto Archivio Prober Realizzato con il contributo della Regione Emilia - Romagna Reg. CEE 2078/92 art.6 anno 1999 La seguente pubblicazione è disponibile all’indirizzo internet http://www.greenplanet.net/prober Prove dimostrative da pag. 8 a pag. 17 Introduzione R hagoletis cerasi è un piccolo insetto appartenente all’ordine dei Ditteri e alla famiglia dei Tripetidi i cui adulti sono lunghi circa 3-4 millimetri e compiono il loro ciclo biologico utilizzando come pianta ospite il ciliegio. L’insetto adulto ha il corpo nerastro con la parte dorsale dell’ultimo segmento toracico di color ocra, gli occhi verdastri e le ali trasparenti con chiazze scure trasversali. Le larve sono di colore biancastro, sono carpofaghe e giunti a maturità raggiungono la lunghezza di circa 5-6 millimetri. Il danno si manifesta a livello della drupa ed è provocato dall’azione trofica o nutritiva delle larve. Queste completano il loro sviluppo all’interno dei frutti, nutrendosi della polpa fino al nocciolo. Le ciliegie colpite hanno la polpa che perde di consistenza in modo più o meno evidente, e vengono deprezzate commercialmente sul mercato. Inoltre, regolamenti internazionali sulla commercializzazione della frutta vietano l’esportazione di partite infestate da Rhagoletis cerasi. I frutti colpiti, in un primo momento, possono apparire di aspetto normale senza accentuati rammollimenti della polpa, cioé senza nessun segno palese della presenza della larva all’interno del frutto, oppure possono essere soggetti a cascola precoce o ad attacchi fungini provocanti successive marcescenze (Monilie). L’intensità dell’attacco può variare in funzione dell’area geografica: generalmente le zone collinari e pedemontane sono ambienti più favorevoli allo sviluppo del fitofago rispetto alle zone di pianura, ma può variare anche in funzione di una certa recettività varietale; ad esempio il ciliegio acido è sicuramente meno sensibile di quello dolce, così come vi sono varietà più colpite di altre quali le varietà più tardive e quelle a polpa bianca. Foto: archivio Prober pagina 1 Ciclo biologico R hagoletis cerasi, è un insetto che sverna allo stadio di pupa qualche centimetro sotto il terreno. Gli adulti sfarfallano dalla seconda metà di aprile circa fino a tutto il mese di maggio e volando sopra la chioma si accoppiano per ovideporre, di norma, quando le ciliegie sono nella fase fenologica dell’invaiatura (momento in cui le ciliegie cambiano colore dal verdastro al giallo-rosato). Le femmine, mediante il loro ovopositore, depongono un uovo all’interno delle drupe. Per ogni ciliegia viene deposto un solo uovo; questo è reso possibile dalla marcatura ferormonale che la femmina esegue sulla drupa per impedire altre ovodeposizioni che determinerebbero competizioni nutrizionali ed eventuali cannibalismi. In caso di attacchi molto virulenti, però, non è raro poter riscontrare anche più di una larva di Rhagoletis cerasi all’interno di uno stesso frutto. Le larve neonate scavano delle gallerie nella polpa con il loro potente apparato boccale masticatore trasformato in uncini, e si stabiliscono tra polpa e nocciolo. Raggiunta la maturità si lasciano cadere al suolo dove si interrano e, successivamente, si impupano per svernare. La mosca delle ciliegie, compie generalmente una generazione all’anno. Ciclo di sviluppo della mosca del ciliegio mosca adulta uova pupa larva pagina 2 Difesa in agricoltura biologica L a difesa da Rhagoletis cerasi in agricoltura biologica, risulta uno dei problemi di più difficile soluzione in base a quanto affermato dalla maggior parte dei frutticoltori biologici della zona del vignolese, soprattutto nelle aree collinari e pedemontane. In questi ultimi anni, sono state effettuate varie prove sperimentali e dimostrative sull’efficacia e sulle modalità di azione di nuovi prodotti per tentare di mettere a punto una strategia di difesa sufficientemente valida ed efficace, operata con metodi di agricoltura biologica. Tra i prodotti testati in questi vari progetti vi sono il Piretro, il Rotenone ed il Neem. Per ognuno di questi principi attivi, è stata provata l’efficacia e la modalità d’azione, ed è stata studiata la metodologia migliore per ottenere i massimi benefici dalla loro applicazione cercando di limitare il più possibile i costi. Foto: archivio Prober pagina 3 Piretro Le piretrine naturali si ottengono dalla macinazione dei capolini di alcune piante composite esotiche appartenenti al genere Chrysanthemum. Le piretrine agiscono prevalentemente per contatto, con un’azione neurotossica molto rapida contro diversi insetti, che si manifesta con loro immediata paralisi. Sono caratterizzate, oltre che da una bassa tossicità, (generalmente vengono assegnati due giorni di carenza ai prodotti a base di piretro), da una limitata persistenza in quanto degradano facilmente specialmente in presenza di molta luce e di temperature elevate perdendo nel contempo il loro potere insetticida. La lotta alla mosca del ciliegio attuata con piretro prevede l’installazione di trappole cromotropiche, con o senza attrattivi, agli inizi del mese di maggio, nella parte alta della chioma con orientamento sud, sud-est, necessarie per monitorare la comparsa ed il volo del dittero. La verifica delle catture deve essere effettuata ogni cinque, sei giorni con intensificazione dei controlli nei momenti cruciali. Alla prima cattura si effettuerà il primo trattamento. L’utilizzo del piretro è consigliabile nei casi in cui la presenza della mosca non è molto elevata; in caso contrario questo rimedio non è sufficiente a contenere l’infestazione ma pur non essendo risolutivo ha un effetto limitante sullo sviluppo del fitofago riducendo la percentuale di frutti bacati. Per spiegare l’incompleta efficacia bisogna evidenziare che l’azione di contatto del piretro e gli andamenti stagionali che si sono riscontrati negli ultimi anni portano a trattamenti frequenti e ravvicinati, ogni quattro-sei giorni, ripetuti in caso di pioggia. L’esecuzione di questa tecnica di difesa prevede da parte dell’agricoltore un grosso impegno economico, il che non la rende competitiva con le metodologie di lotta tradizionali. A questi costi elevati si può parzialmente ovviare riducendo il numero di interventi, ottenendo però in questo modo risultati soddisfacenti solo in caso di lievi attacchi. pagina 4 Rotenone È un insetticida che si estrae dalle radici di una leguminosa tropicale, la Derris elliptica. I prodotti a base di Derris, esplicano un’energica azione per contatto ed una discreta azione per ingestione, fungendo da insetticida abbattente nel primo caso e da insettifugo nel secondo caso, con prolungata ed elevata persistenza: fino a quattro settimane. Il meccanismo d’azione del rotenone consiste principalmente nell’inibizione della respirazione dell’insetto. Altre prove effettuate su questo prodotto, non evidenziano un’elevata selettività d’azione ma mostrano una buona tolleranza dei pronubi verso il principio attivo. Il prodotto è registrato in Italia con un tempo di carenza di 10 giorni. La lotta alla mosca del ciliegio attuata con rotenone, come per altri prodotti, prevede l’installazione di trappole cromotropiche come già descrittoa proposito del piretro. Alla prima cattura, si effettuerà il primo trattamento. Sono necessari due o tre trattamenti al massimo a distanza di nove, undici giorni l’uno dall’altro, ripetendoli in caso di pioggia. L’utilizzo del rotenone risulta efficace per l’effetto abbattente sugli adulti in volo al momento del trattamento. La dimostrazione di ciò è confermata dal breve periodo di interruzione delle catture sulle trappole cromotropiche, apportando certamente dei benefici sul controllo del dittero riducendo perfino i danni del 60-70 % rispetto ai testimoni non trattati. Nei casi di attacchi poco virulenti di Rhagoletis cerasi, il rotenone ha permesso il controllo ed il contenimento dei danni al di sotto del 5-10% dei frutti colpiti sull’intera produzione. Generalmente l’incompleto soddisfacimento dell’utilizzo del rotenone per la lotta a Rhagoletis cerasi, al fine di contenere i danni al di sotto del 5% della produzione, può essere imputata al periodo di carenza di dieci giorni imposti al prodotto. Infatti, con un tale periodo di carenza, il ciliegio resta scoperto nell’ultimo periodo di maturazione quando la mosca infligge i maggiori danni alla produzione. pagina 5 Olio di Neem o Azadirachtin L’Azadiracthin è un principio attivo che viene estratto dai semi del Neem (Azadirachta indica), specie arborea originaria dell’India e molto diffusa a scopo ornamentale e per rimboschimento in tutto il sud-est asiatico, in Africa, in America centrale e in Australia. Tutte le parti della pianta vengono utilizzate per fini alimentari cosmetici e fitoterapici. Sono tuttavia i semi che, per l’elevata concentrazione di principio attivo, si utilizzano per la preparazione di prodotti per la lotta ai fitofagi. L’Azadiracthin agisce sui fitoparassiti principalmente per ingestione oltre che per contatto, esplicando anche un’attività sistemica se assorbito per via radicale. Sui diversi fitofagi manifesta un’azione deterrente che si attua con diverse modalità: ❥ antialimentante, con una diminuzione dello stimolo alla nutrizione e una azione antigustatoria ❥ regolazione della crescita, con effetti sul metabolismo degli insetti nelle diverse fasi della crescita ❥ repellente, con diminuzione anche dell’ovodeposizione. L’attività sui fitofagi non si esplica immediatamente e non produce effetti abbattenti, ma dopo un certo periodo si concretizza con la scomparsa degli stessi dalle piante infestate. Per questo prodotto non viene richiesto alcun tempo di carenza, inoltre è selettivo nei confronti degli insetti antagonisti e rispetta i pronubi. Nonostante queste caratteristiche che non fanno pensare altro che buon auspici, l’utilizzo del neem non è stato ancora registrato in Italia ed ammesso in agricoltura biologica se non per impieghi sperimentali o limitato all’utilizzo su piante in vivaio. Si prevede a breve la registrazione del prodotto per l’utilizzo in frutticoltura e orticoltura. Sono già cominciate e sono ancora in corso test di efficacia dell’olio di neem che sembrano prospettare risultati abbastanza soddisfacenti. pagina 6 Prospettive di lotta L e prospettive di lotta a Rhagoletis cerasi, sono di riuscire a mettere a punto una strategia soddisfacente ed efficace per ridurre al minimo i danni sui frutti, e rendere la lotta a questo dittero con tecniche di agricoltura biologica competitiva con quelle d’uso nell’agricoltura convenzionale. Sulla base di questi principi, le sperimentazioni e le dimostrazioni si stanno orientando, oltre che alla prova d’efficacia e di impiego di prodotti come quelli sopracitati, anche alla ricerca di nuovi principi attivi di possibile utilizzo e ad altri sistemi di controllo del fitofago. Infatti si stanno approntando sperimentazioni: ❥ per la ricerca di un eventuale parassita di Rhagoletis cerasi ❥ per l’impiego della confusione sessuale, cercando il ferormone naturale coinvolto; ❥ per l’utilizzo di barriere meccaniche come ad esempio zanzariere o reti con maglie molto strette, da installare prima dell’inizio del volo, per impedire così l’ovodeposizione sui frutti da parte del dittero preservando, allo stesso tempo la produzione da possibili danni causati da uccelli o grandine. Infine, in Italia, sono già iniziate ricerche per l’individuazione e l’eventuale possibilità di riproduzione del ferormone utilizzato dalle femmine di Rhagoletis cerasi per marcare le drupe dopo l’ovodeposizione, e che è necessario per avvertire le altre femmine in volo della già avvenuta parassitizzazione del frutto. pagina 7 Prove dimostrative R iportiamo di seguito i risultati relativi alle prove dimostrative eseguite in due aziende agricole ubicate rispettivamente in collina e in montagna. Con le suddette prove, si è voluto dimostrare l’efficacia dell’impiego del rotenone per la lotta a Rhagoletis cerasi. Il coformulato commerciale utilizzato è il Rotena, prodotto registrato in Italia con un tempo di carenza di dieci giorni. Prova n° 1 Area di Collina L’Azienda agricola “Cà Vigna” è situata a Vignola, sulle prime colline verso Castelvetro a 120 m s.l.m. La conversione all’agricoltura biologica risale all’anno 1993. La mosca del ciliegio in azienda non è mai stata presente in modo consistente fino al 1996-1997, periodo in cui questo parassita ha cominciato a diffondersi e a creare danni consistenti sulle colture. Descrizione campo dimostrativo Nel campo di ciliegio oggetto della dimostrazione sono presenti diverse cultivar. Si è mantenuto un piccolo testimone non trattato di 10 -12 piante. Cultivar presenti: B. Burlat, Anellone, Durone Nero I, Van, Sunburst e Ferrovia Portainnesto: Franco Anno di impianto: 1992 Forma di allevamento: Vaso Sesto di impianto: mt. 6,00 x 6,00 Terreno: Alcalino con PH 7,5 - 8, di medio impasto, tendente all’argilloso Gestione del terreno: Inerbito pagina 8 Impostazione campo dimostrativo Il giorno 12 maggio 1999, sono state installate tre trappole cromotropiche, di cui una nella parcella testimone, per il monitoraggio del volo degli adulti in modo da poter effettuare i trattamenti nei momenti più opportuni. Le trappole cromotropiche sono state sistemate nella parte alta della chioma, esposte a sud-est, e controllate dal produttore ogni settimana e ogni tre, quattro giorni nei momenti cruciali. Risultati controllo trappole cromotropiche Il 14 Maggio le trappole registravano già cinque catture sulla parcella di prova e tre su quella del testimone. Catture Data controlli n° catture TD1 n° catture TD2 n° catture TT 15 maggio 3 2 3 16 maggio 0 0 2 21 maggio 7 5 10 26 maggio 3 3 12 27 maggio 0 1 9 31 maggio 12 8 16 05 giugno 16 19 22 10 giugno 25 24 29 TD1= trappola n. 1 istallata nel campo dimostrativo TD2= trappola n. 2 istallata nel campo dimostrativo TT= trappola istallata nel campo testimone pagina 9 Interventi effettuati I trattamenti sono stati effettuati con l’irroratrice aziendale attraverso l’utilizzo di una lancia sulle singole piante in quanto la presenza di numerose varietà impedisce l’uso dell’atomizzatore. Data Formulato commerciale Dose g/hl p.a. 15 maggio Rotena 250 Derris 26 maggio Rotena 250 Derris Risultati in %ale di frutti colpiti Data Campo dimostrativo Testimone non trattato 26 maggio 28% 53% 07 giugno 51% 90% Risultati tecnico - economici Di seguito riportiamo il costo della tecnica utilizzata nel campo dimostrativo e per un confronto i costi relativi alla tecnica utilizzata nella zona in agricoltura convenzionale. Campo dimostrativo agricoltura biologica Prodotto Dose Kg/hl Dose tot. Kg Costo unitario L. Rotenone 0,25 2,5 76.500 Costo Costo con Interventi mezzi distribuzione N° tecnici L. L. 191.250 Distribuzione acqua per ettaro: 10 ettolitri pagina 10 241.250 2 Costo annuo L. 482.500 Campo agricoltura convenzionale Prodotto Dose Kg/hl Dose tot. Kg Costo unitario L. Dimetoato 0,2 2 25.000 Costo Costo con Interventi mezzi distribuzione N° tecnici L. L. 60.000 110.000 1 Costo annuo L. 110.000 Distribuzione acqua per ettaro: 12 ettolitri Conclusioni La lotta alla mosca del ciliegio attuata con Rotenone nell’annata 1999 nell’azienda agricola “Cà Vigna”, non è stata pienamente sufficiente a contenere l’infestazione. La presenza della mosca è stata più consistente rispetto agli anni precedenti. L’utilizzo di questo prodotto ha comunque apportato dei benefici sul controllo del dittero. Infatti, dalla prova, l’utilizzo del Rotenone risulta efficace per l’effetto abbattente sugli adulti in volo al momento del trattamento, come dimostra il breve periodo di interruzione delle catture sulle trappole cromotropiche. L’incompleta efficacia, può essere imputata al periodo di carenza di 10 giorni imposti al prodotto in quanto, su una coltura come il ciliegio con ciclo produttivo molto breve, non è possibile effettuare più di 1-2 trattamenti, rimanendo così scoperti nell’ultimo periodo di maturazione dove la mosca infligge i maggiori danni alla produzione. pagina 11 Prova n° 2 Area di Montagna L’Azienda agricola “Adani Luciano” è situata a Pavullo nel Frignano, in zona pedemontana ad un’altitudine media di circa 550 m s.l.m.. La conversione all’agricoltura biologica è avvenuta nel 1996. La mosca del ciliegio in azienda è sempre stata presente in modo altalenante a seconda delle annate, raggiungendo a volte presenze molto elevate creando danni consistenti sulle colture. Descrizione campo dimostrativo Nel campo di ciliegio oggetto della dimostrazione sono presenti diverse cultivar. Si è mantenuto un piccolo testimone non trattato di 10 -12 piante sul campo in prova, e si è monitorato la presenza della mosca anche in altri due campi aziendali non distanti da quello in cui si è eseguita la prova, utilizzando anch’essi come testimoni. Cultivar presenti: B. Moreau, Celeste, Anellone, Durone Nero I, New Star, Sunburst e Lapins Portainnesto: prime quattro cultivar CAB 6P, successive CAB 11E Anno di impianto: 1984 Forma di allevamento: Vaso Sesto di impianto: mt. 4,00 x 3,00 Terreno: Alcalino con PH 7,5-8, di medio impasto, tendente all’argilloso Gestione del terreno: Inerbito pagina 12 Impostazione campo dimostrativo Il giorno 12 maggio 1999 sono state installate due trappole cromotropiche nel campo dimostrativo, di cui una nella parcella testimone, altre due per ogni campo testimone per il monitoraggio del volo degli adulti, in modo da poter effettuare i trattamenti nei momenti più opportuni. Le trappole cromotropiche sono state sistemate nella parte alta della chioma, esposte a sud-est, e sono state controllate dal produttore ogni settimana ed ogni tre, quattro giorni nei momenti cruciali. Foto: archivio Prober pagina 13 Risultati controllo trappole cromotropiche Il 14 Maggio le trappole registravano già 1 e 2 catture sui campi testimoni e zero catture sul campo in prova. Catture Data controlli TT2 n° catture TD n° catture TDT n° catture TT1 n° catture TT2 14 maggio 0 0 1 2 20 maggio 0 0 0 5 26 maggio 1 0 30 32 31 maggio 2 0 27 37 05 giugno 2 6 7 34 10 giugno 0 13 4 17 15 giugno 9 7 2 10 20 giugno 13 13 2 11 26 giugno 15 0 0 4 30 giugno 15 0 0 2 04 luglio 4 0 0 1 TD= trappola istallata nel campo dimostrativo TDT= trappola istallata nella parcella testimone del campo dimostrativo TT1 e TT2= trappole istallate nei due campi testimone pagina 14 Interventi effettuati I trattamenti, effettuati con l’irroratrice aziendale attraverso l’utilizzo di una lancia sulle singole piante, sono stati ripetuti in caso di pioggia (pioggia in data 28/05 ripetuto in data 29/05). Data Formulato commerciale Dose g/hl Principio attivo 24 maggio Rotena 250 Derris 29 maggio Rotena 250 Derris 04 giugno Rotena 250 Derris Scheda dei risultati sul campo dimostrativo % media frutti colpiti. Risultati in %ale di frutti colpiti Data Campo dimostrativo Campo dimostrativo testimone Campo dimostrativo testimone 1 Campo dimostrativo testimone 2 31 maggio - - 0% - 07 giugno - 0% - - 16 giugno 5% 9% 58%* 35% 23 giugno 2% 12% - 45% * Cultivar Nero I pagina 15 Cultivar raccolte con campionatura bacato: Data Campo dimostrativo 31 maggio Big. Moreau 07 giugno Celeste - New Star 16 giugno Stella - Anellone - Nero I 23 giugno Sunburst - Lapins - Nero II Risultati tecnico - economici Di seguito riportiamo il costo della tecnica utilizzata nel campo dimostrativo e, per un confronto, i costi relativi alla tecnica impiegata nella zona in agricoltura convenzionale. Campo dimostrativo agricoltura biologica Prodotto Dose Kg/hl Dose tot. Kg Costo unitario L. Rotenone 0,25 2,5 76.500 Costo Costo con Interventi mezzi distribuzione N° tecnici L. L. 191.250 241.250 2 Costo annuo L. 723.750 Distribuzione acqua per ettaro: 10 ettolitri Campo agricoltura convenzionale Prodotto Dose Kg/hl Dose tot. Kg Costo unitario L. Dimetoato 0,2 2 25.000 Costo Costo con Interventi mezzi distribuzione N° tecnici L. L. 60.000 Distribuzione acqua per ettaro: 12 ettolitri pagina 16 110.000 1 Costo annuo L. 220.000 Conclusioni La lotta alla mosca del ciliegio attuata con rotenone nell’annata 1999 nella azienda agricola Adani Luciano, è stata sufficiente a contenere l’infestazione. La presenza della mosca ha avuto una virulenza che si può definire media rispetto agli anni precedenti. L’utilizzo di questo prodotto, visti i risultati ottenuti, ha certamente apportato dei benefici nel controllo del dittero e, conseguentemente, nella riduzione dei danni da esso causati. Infatti, dalla prova, l’utilizzo del rotenone risulta efficace per l’effetto abbattente sugli adulti in volo al momento del trattamento come dimostra il breve periodo di interruzione delle catture sulle trappole cromotropiche. Il periodo di dieci giorni di carenza imposti al prodotto potrebbero essere causa di una maggior infestazione da parte di Rhagoletis cerasi durante l’ultimo periodo in fase di maturazione dei frutti. Il rotenone, anche se in questo caso è stato sufficientemente efficace, per via del suo costo elevato, rende la difesa biologica alla mosca del ciliegio, molto più costosa rispetto a quella praticata con metodi tradizionali. pagina 17