LVMH - Banca IMI - Prodotti e Quotazioni

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LVMH - Banca IMI - Prodotti e Quotazioni
LVMH
La forza dei brand
17 giugno 2015
 LVMH annovera marchi prestigiosi dell’abbigliamento e della pelletteria quali Louis Vuitton,
Fendi, Marc Jacobs, a cui si associano prestigiosi vini e champagne come Dom Pérignon, Moët
& Chandon e nomi della gioielleria e dell’orologeria come Bulgari, Zenith, Tag Heuer e Hublot,
oltre a Christian Dior e Sephora nella cosmetica. Il gruppo può contare sull’apporto di circa
120.000 persone e spazia in tutte le principali aree geografiche mondiali, generando il 70%
del fatturato extra area euro.
 Il settore di riferimento è molto competitivo, anche se le stime di crescita per il settore a livello
globale sono incoraggianti. Secondo Euromonitor, a livello globale il mercato del lusso
dovrebbe crescere nell’attuale esercizio del 5,4%. Altagamma si attende una crescita positiva
del mercato del lusso a livello internazionale per l’anno in corso, compresa tra il 2% e il 4% a
tassi di cambio costanti.
 In un contesto congiunturale incerto come quello degli ultimi anni la strategia del gruppo
punta a rafforzare la leadership nel mondo dei prodotti di fascia alta potendo contare
sull’appeal dei brand e l’agilità di un team particolarmente versatile in un’ottica di
differenziazione con l’obiettivo di creare sinergie di scala fra i business. Sono state effettuate
importanti acquisizioni e si continuerà a rafforzare lo sviluppo e a puntare sulla qualità dei
prodotti e l’innovazione per la clientela esistente e per la nuova.
 Nel 1° trimestre il fatturato di LVMH è salito del 16% a 8,32 mld di euro, superando le attese
degli analisti a 8,1 mld favorito dall’effetto valutario che ha più che compensato il
rallentamento del business in Cina. Su base omogenea le vendite del periodo segnano un
incremento del 3% grazie a un’eccellente performance in Europa e USA, anche se in
rallentamento rispetto al +5% registrato nel 4° trimestre 2014. Le migliori performance su
base organica sono state registrate dalle divisioni Orologi e Gioielli, mentre la divisione Vino e
Alcolici su base omogenea continua a calare (-1%) risentendo del rallentamento in Cina,
compensato solo in parte dalla debolezza dell’euro.
Nota societaria
Inizio copertura
Intesa Sanpaolo
Direzione Studi e Ricerche
Ricerca per Investitori
privati e PMI
Laura Carozza
Analista Finanziario
Piero Toia
Analista Finanziario
 A livello globale LVMH intende rafforzare la leadership per ogni divisione focalizzandosi
sull’eccellenza e sulla forza della posizione specifica con l’obiettivo di ampliare le quota di
mercato, mantenendo elevata l’innovazione e investendo nella pubblicità.
 Per valutare il gruppo abbiamo utilizzato analizzato le singole le divisioni utilizzando i multipli
dei diretti concorrenti per ognuna di loro. Ne emerge un quadro mediamente a sconto
rispetto ai competitor, nonostante prospettive di crescita superiori alla media soprattutto per
l’anno in corso, grazie alla debolezza della moneta unica. La notorietà del brand e l’unicità del
gruppo consentirebbero anche un modesto premio rispetto ai competitors. In tale contesto,
avviamo la copertura con un giudizio Moderatamente Positivo.
Scheda società
Dati società
N. azioni ordinarie (mln)
Prezzo (euro)
Dati Mercato
Capitalizzazione (mln di euro)
Max-Min a 12 mesi (euro)
Altre informazioni
Settore
Rendimento
Ultimo dividendo (euro)
Rendimento dividendo (%)
Performance vs. CAC 40 (ultimo anno)
507,9
159,85
81.193
175,40-109,41
Nota: dati alla chiusura del 15.06.2015. Fonte: Bloomberg
140
130
120
CAC 40
110
LVMH
100
Lusso
1,95
2,00
90
80
70
16.06.2014 16.10.2014 16.02.2015 16.06.2015
Fonte: Bloomberg
I prezzi del presente documento sono aggiornati all’11.06.2015
Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale.
Performance %
Assoluta
Relativa CAC 40
1m
0,69 1m
3,43
3m
-6,66 3m
-3,92
12m
22,83 12m
16,19
Fonte: Bloomberg
LVMH
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Profilo societario
Attività
LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton S.A., semplicemente nota come LVMH, è una holding
internazionale specializzata in beni di lusso. Il gruppo è nato nel 1987 dalla fusione di due
società: Louis Vuitton, un'impresa specializzata negli accessori di moda, fondata nel 1854 e da
Moët Hennessy, un'impresa specializzata in Vini e Alcolici creata nel 1971. LVMH comprende 70
società che creano prodotti di alta qualità e opera in sei principali settori del mercato del Lusso:
Vini e Distillati, Fashion e Pelletteria, Profumi e Cosmetici, Orologi e Gioielli, Retailing Selettivo,
con esclusivi punti vendita e altre attività elitarie legate alla cultura e al mondo del lusso. Il
gruppo può contare sull’apporto di circa 120.000 persone e spazia in tutte le principali aree
geografiche mondiali.
LVMH annovera marchi prestigiosi dell’abbigliamento e della pelletteria quali Louis Vuitton,
Fendi, Marc Jacobs, a cui si associano prestigiosi vini e champagne come Dom Pérignon, Moët &
Chandon e nomi della gioielleria e dell’orologeria come Bulgari, Zenith, Tag Heuer e Hublot,
oltre a Christian Dior e Sephora, nella cosmetica.
Azionariato
LVMH è controllata al 46,48% dal Gruppo Arnault Sas, facente capo a Bernard Arnault
(Presidente e Amministratore Delegato), mentre il flottante in circolazione risulta pari al 32,3%,
con una capitalizzazione attualmente pari a 81,2 mld di euro.
LVMH è quotata sulla Borsa di Parigi e fa parte dei più importanti indici tra cui il francese CAC
40 e il benchmark europeo Eurostoxx50, i cui pesi risultano rispettivamente pari all’8,29% e
all’1,99%.
Indici azionari in cui è presente il titolo LVMH
Indice
Peso ponderato su indice
CAC 40
8,29
Euro Stoxx 50
1,99
Eurostoxx600
0,54
MSCI Euro
1,54
Posizione nell’indice
4°
29°
53°
27°
Fonte: Bloomberg
Spaccato geografico fatturato 1° trim. 2015
EuropaAltri
ex
mercati
Francia
(13%)
(16%)
Francia
(9%)
Asia ex
Giappo
ne
(31%)
Stati
Uniti
(24%)
Giappo
ne (7%)
Fonte: Elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati LVMH
Spaccato geografico fatturato 2014
Altri
Francia
mercati
(10%)
(11%)
Europa ex
Francia
(19%)
Asia -ex
Giappone
(29%)
Stati
Uniti
(24%)
Giappone (7%)
Fonte: Elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati LVMH
Secondo lo spaccato per area geografica a fine 2014 solo il 29% del fatturato è generato in
Europa (di cui il 10% in Francia), mentre il restante proviene dall’Asia (29%), dagli Stati Uniti con
il 24% e a seguire dal Giappone con il 7%. Un altro 11% è originato da altri mercati.
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Il contesto di riferimento
LVMH si trova in un contesto competitivo molto agguerrito che aumenta i costi operativi, ma
favorisce le operazioni di M&A e quindi la componente speculativa, a cui continua ad associarsi
un effetto valutario positivo per i gruppi europei con elevata esposizione ai mercati esteri, dal
momento che la struttura di bilancio presenta costi operativi in euro e ricavi in dollari.
Il mercato del lusso dovrebbe continuare a crescere nei prossimi anni, anche se a ritmi più
contenuti rispetto a quanto registrato negli scorsi esercizi, con la concorrenza tra i vari player
destinata a intensificarsi. Secondo le Stime Euromonitor, a livello globale il mercato del lusso
dovrebbe crescere nell’attuale esercizio del 5,4%, con le vendite complessive che sono attese a
59 mld di dollari, dopo l’incremento registrato nel corso del 2014 pari al 3,5%. L’Associazione
Altagamma si attende una crescita positiva del mercato del lusso a livello internazionale per
l’anno in corso, compresa tra il 2% e il 4% a tassi di cambio costanti. A livello geografico, il
mercato europeo dovrebbe registrare un progresso tra il 3% e il 5%, favorito ancora dall’effetto
cambio positivo che ha spinto gli acquisti di beni di lusso negli ultimi mesi. Nel mercato
americano, le crescite sono attese comprese tra l’1% e il 3%, a cui si associa l’incremento
superiore alla media (5-7%) del Giappone. Di contro, la Cina dovrebbe rallentare tra il 2% e il
4%, a causa delle politiche volte a frenare gli acquisti di lusso.
Analizzando le stime di consenso del settore europeo Beni Personali e per la Casa emerge infatti
un miglioramento più marcato della marginalità per l’anno in corso, con valori di EBIT ed EBITDA
in crescita a doppia cifra e a un livello superiore all’Eurostoxx. Il consenso si attende un deciso
incremento anche per le vendite, favorite da segnali di miglioramento della congiuntura in
Europa e dall’incremento del traffico turistico che alimenta la domanda di beni di lusso. A tal
proposito, secondo i dati dell’Associazione per il Turismo Internazionale (UNWTO), il numero dei
turisti dovrebbe crescere nel 2015 a un ritmo compreso tra il 3% e il 4%, dopo che nello scorso
esercizio si era registrato un aumento a livello internazionale del 4,7%.
I beni di lusso statunitensi dovrebbero aumentare il proprio peso rispetto al segmento globale,
grazie alla possibilità di attrarre fasce di consumatori con elevate capacità di spesa ma che fino
ad ora sono rimasti ai margini. Il settore dovrebbe beneficiare anche della strategia avviata
dall’Amministrazione statunitense volta a incrementare il turismo, che dovrebbe attrarre 100 mln
di visitatori entro il 2021, con una capacità di spesa pari a 250 mld di dollari all’anno. Di contro, i
principali gruppi statunitensi devono far fronte all’impatto negativo derivante dalla forza del
dollaro, che limita la crescita delle quote di fatturato all’estero. Relativamente ai fondamentali, i
multipli di P/E e di EV/EBITDA rimangono a premio, compensati solo in parte dalle attese di
crescita degli utili e della marginalità per il prossimo biennio; tali aumenti risultano inferiori
rispetto a quelli stimati per l’S&P500.
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Risultati finanziari
Nel 1° trimestre di quest’anno, il fatturato del leader mondiale del lusso è salito del 16% a 8,32
mld di euro, superando le attese degli analisti a 8,1 mld favorito dall’effetto valutario che ha più
che compensato il rallentamento del business in Cina. Le vendite del periodo su base omogenea
segnano un incremento del 3% grazie a un’eccellente performance in Europa e USA, anche se
in rallentamento rispetto al +5% registrato nel 4° trimestre 2014. Le migliori performance su
base organica sono state registrate dalle divisioni Orologi e Gioielli, sostenuti dall’importante
crescita di Bulgari e dall’ottimo avvio d’anno di Hublot e da Profumi e Cosmetici, +7% e +6%
rispettivamente. Importante anche la crescita della distribuzione selettiva salita a 2,65 mld di
euro e della Moda e Pelletteria, che contribuisce a circa un terzo dei ricavi, mentre la divisione
Vino e Alcolici su base omogenea continua a calare (-1%) risentendo del rallentamento in Cina,
compensato solo in parte dalla debolezza dell’euro, che ha consentito un aumento del fatturato
della divisione del 12% a 992 mln di euro. Oltre al rallentamento del ritmo di crescita che sta
attraversando la Cina, l’andamento delle vendite ha risentito anche della campagna anticorruzione portata avanti dal Presidente cinse Xi Jinping mirata a dissuadere i burocrati
dall’accettare regali costosi dagli imprenditori in cambio di favori.
Andamento fatturato 1° trimestre 2015
Effetto valutario
(+13%)
8,323 mld
Crescita
organica
(+3%)
7,206 mld
1T 2014
1T 2015
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati LVMH
Peso delle singole divisioni sul totale del fatturato 1° trimestre 2015
Mln di euro
Var % a/a
Fashion & Pelletteria
2.975
13,0
Retailing Selettivo
2.656
20,0
Vini e Distillati
992
12,0
Profumi e Cosmetici
1.094
16,0
Orologi e Gioielli
723
19,0
Var. % a/a su base omogenea
1,0
5,0
-1,0
6,0
7,0
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati LVMH
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LVMH
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Peso delle singole divisioni sul totale del fatturato 1° trimestre 2015
3.500
3.000
2.975
2.656
2.500
2.000
1.500
992
1.000
1.094
723
500
Fashion &
Pelletteria
Retailing Selettivo Vini e Distillati
Profumi e
Cosmetici
Orologi e Gioielli
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati LVMH
Spaccato geografico Fatturato 1° trimestre 2015
Europa- ex
Francia (16%)
Altri mercati
(13%)
Francia (9%)
Stati Uniti (24%)
Giappone (7%)
Asia - ex Giappone
(31%)
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati LVMH
Conto Economico
Mld di dollari
Ricavi netti
% tasso di crescita
Margine Lordo Industriale
% tasso di crescita
% sui ricavi
EBITDA
% tasso di crescita
% sui ricavi
EBIT
% tasso di crescita
% sui ricavi
Risultato Netto
% tasso di crescita
% sui ricavi
2010
20.320
19,16
13.136
20,64
64,65
5.106
22,39
25,13
4.321
29,14
21,26
3.032
72,76
14,92
2011
23.659
16,43
15.567
18,51
65,80
6.147
20,39
25,98
5.263
21,80
22,25
3.065
1,09
12,95
2012
28.103
18,78
18.186
16,82
64,71
6.940
12,90
24,69
5.921
12,50
21,07
3.424
11,71
12,18
2013
29.149
3,72
19.094
4,99
65,50
7.152
3,05
24,54
6.021
1,69
20,66
3.436
0,35
11,79
2014
30.638
5,11
19.813
3,77
64,67
7.027
-1,75
22,94
5.696
-5,40
18,59
5.648
64,38
18,43
2015E
35.421
15,61
23.066
16,42
65,12
8.383
19,30
23,67
6.724
18,05
18,98
3.995
-29,27
11,28
2016E
37.796
6,71
24.365
5,63
64,46
9.088
8,41
24,04
7.383
9,80
19,53
4.451
11,41
11,78
Nota: E=expected, atteso. Fonte: Factset
LVMH ha chiuso l’esercizio 2014 con ricavi pari a 30,6 miliardi di euro, in crescita del 5,1%
rispetto al 2013 e in aumento del 10% nel 4° trimestre su base annua; l’utile operativo ha
deluso le aspettative attestandosi a 5,7 mld di euro (-5%), portando l’incidenza sul fatturato al
19% dal precedente 21%. Il gruppo ha risentito del calo di fatturato sul mercato cinese, al quale
si sono aggiunte le proteste di Hong Kong, solo parzialmente contrastate dalla domanda in
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aumento del mercato statunitense e dalla debolezza del cambio. L’utile netto è salito a 5,65 mld
a livello di gruppo, in aumento del 64% rispetto al 2013 grazie al capital gain incassato con la
vendita delle azioni di Hermès che hanno generato una plusvalenza di 2,677 mld di euro. Infatti,
lo scorso 3 settembre LVMH e Hermès hanno annunciato un accordo dopo un conflitto durato
quattro anni in merito alle azioni Hermès detenute da LVMH. L’accordo ha sancito la vendita di
queste ultime da parte di LVMH e l’impegno di non acquistare azioni per i prossimi cinque anni.
L’obiettivo è che LVMH detenesse l’8,5% di Hermès dopo essere arrivato a possedere il 23,2%;
la partecipazione venduta è stata distribuita agli azionisti di LVMH con un guadagno di 5,34
euro per azione. I due gruppi del lusso erano in conflitto da diversi anni per le condizioni con cui
LVMH era salita nel capitale di Hermès. Escludendo i 2,7 miliardi di euro di plusvalenza, l'utile
netto annuale è sceso sotto i 3 miliardi, rispetto a 3,4 miliardi del 2013 e inferiore alle stime
degli analisti (3,4 miliardi).
Il rallentamento in Cina è stato comunque compensato in termini di fatturato, mentre il risultato
operativo ha risentito della diminuzione del fatturato di alcune divisioni ad alta marginalità, fra
cui quella maggiormente significativa di Vini & Alcolici (che presentava a fine dicembre
un’incidenza del Risultato operativo sul fatturato pari al 29%). Ad ogni modo, riteniamo che,
dato il vantaggio competitivo del gruppo legato alla notorietà dei brand, la crescita organica del
fatturato continuerà a salire in modo più che proporzionale rispetto ai competitor.
Peso delle singole divisioni sul totale del fatturato
2010
2011
Fashion & Pelletteria
37,2
36,7
Retailing Selettivo
26,4
27,1
Vini e Distillati
16,0
14,8
Profumi e Cosmetici
13,8
12,1
Orologi e Gioielli
4,8
8,1
Altre Attività
1,9
1,3
2012
35,1
28,0
14,6
11,3
9,9
1,1
2013
33,7
30,6
14,3
11,1
9,4
1,0
2014
35,2
31,0
12,9
11,0
8,9
1,0
Fonte: Factset
Peso delle singole divisioni sul totale del
fatturato 2014
Orologi
Altre
e Gioielli
Attività
(1,0%)
Profumi (8,9%)
e
Cosmeti
Fashion
ci
e
(11,0%)
Pelletteria
Vini e
(35,2%)
Distillati
(12,9%)
Retail
Selettivo
(31,0%)
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati LVMH
Vendite in valuta (dati 2014)
Euro
(23%)
Altre
Valute
(33%)
Dollaro
Hong
Kong
(8%)
Yen
(7%)
Dollaro
US
(29%)
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati LVMH
Secondo lo spaccato per divisione, nel 2014 il settore Moda e Pelletteria ha registrato un
aumento del 10% raggiungendo 10,8 mld di euro (+3% a livello organico) con l'integrazione di
Loro Piana che procede senza problemi registrando una buona crescita nella vendita al dettaglio
così come per Fendi. La divisione distribuzione selettiva, che comprende la catena di profumerie
Sephora, ha segnato un aumento del 7% del fatturato (+8% su base omogenea) a 9,53 mld di
euro con Sephora che ha aumentato la propria quota di mercato in tutti i Paesi dove è presente.
In aumento anche le vendite della divisione Profumi e Cosmetici del 5% (+7% organico) a 3,9
mld di euro e di Orologi e Gioielli del 3% a 2,8 miliardi (+4% su base omogenea). Di contro,
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sono scese le vendite per vini e alcolici in calo del 5% a 3,97 miliardi (-3% organico) a seguito di
una diminuzione delle scorte da parte dei distributori cinesi.
In termini di valuta solo il 23% del fatturato è generato in euro, mentre il 29% in dollari, il 7%
in yen, l’8% dollaro di Hong Kong e il 33% in altre valute.
In termini di diversificazione del business, a fine maggio il gruppo è entrato in modo massiccio
nei media francesi acquistando dalla famiglia Amaury le due testate Le Parisien e Aujourd'hui en
France, ovvero l’edizioni regionale e quella nazionale dello stesso quotidiano, in difficoltà). A
livello di diffusione Aujourd'hui è il quarto quotidiano nazionale, con 148 mila copie lo scorso
anno, in calo dell’8% su base annua e Le Parisien è il quarto regionale con 230 mila copie
vendute nel 2014, in flessione dell’8,2%. Insieme i due quotidiani occupano il secondo posto
della classifica dei quotidiani francesi, dietro a Ouest France (715 mila copie) e davanti al Figaro
(314 mila). Le nuove testate acquisite affiancheranno il quotidiano economico Les Echos (unica
testata in crescita nel 2014 e quinto a livello nazionale con 125 mila copie, in aumento dell’1%).
Arnault lo aveva acquisito nel 2007 dal gruppo inglese Pearson per 240 mln di euro portandolo
a una delle realtà di prim’ordine per il mercato pubblicitario con 335 mln di fatturato
complessivo.
Stato Patrimoniale - dati annuali
Mld di dollari
2010
Totale Attività Correnti
11.199
Totale Attività
37.164
Passività Correnti
7.060
Debiti Finanziari a lungo termine
3.432
Avviamento
5.027
Totale Patrimonio Netto
18.204
2011
13.267
47.069
9.594
4.132
6.957
23.512
2012
14.273
49.930
9.482
3.836
7.806
25.666
2013
16.082
55.674
11.700
4.159
9.959
27.723
2014
18.110
53.362
12.175
5.054
8.810
23.003
2015E
20.627
56.184
12.446
4.298
8.810
25.170
2016E
23.036
59.220
12.697
4.048
8.810
27.897
Nota: E=expected, atteso. Fonte: Factset
A livello patrimoniale il gruppo vanta una posizione finanziaria particolarmente solida,
considerando la buona patrimonializzazione e un free cash flow per 2,8 miliardi a fine 2014,
anche se peggiora momentaneamente il debt to equity in seguito all’emissione di prestiti
obbligazionari a lungo termine per finanziare le operazioni di M&A e le alte barriere all’ingresso
e a una riduzione delle riserve. La concorrenza tra i marchi leader ha comportato un aumento
dei costi del business come ad esempio i leasing operativi che sono passati da 10 a 16 mld di
euro nell’ultimo triennio, incidendo sia sul risultato operativo che su un peggioramento dei
requisiti patrimoniali.
Punti di forza e Rischi
Il miglior punto di forza del gruppo consiste nella notorietà e desiderabilità dei brand, che
consentono un notevole vantaggio competitivo, coadiuvata dall’agilità del team nel cogliere
opportunità del mercato. Prezzi e volumi elevati consentono investimenti nella comunicazione e
nell’ambiente dei negozi in modo unico rispetto agli altri competitor. La debolezza della valuta al
momento è una grande opportunità per il gruppo che consegue il 70% del fatturato nell’extra
zona euro. Un’ulteriore opportunità potrebbe derivare anche dal fatto che dal mese di giugno le
autorità cinesi taglieranno i dazi all’importazione di beni di consumo tra cui cosmetici e
abbigliamento. Con il PIL del Paese atteso in aumento del 7% nell’anno corrente, il livello
minore da un quarto di secolo, la mossa punta a favorire i consumi interni.
I rischi del gruppo sono correlati all’andamento del ciclo macroeconomico, dipendono dalle
vendite al turismo e quindi risentono di fenomeni come il terrorismo che limitano la circolazione
delle persone; inoltre, la contraffazione resta uno dei problemi, così come i crescenti costi del
business dettati dalla forte competitività.
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Strategia e valutazione
In un contesto congiunturale incerto come quello degli ultimi anni, la strategia del gruppo punta
a rafforzare la leadership nel mondo dei prodotti di fascia alta potendo contare sull’appeal dei
brand e l’agilità di un team particolarmente versatile in un’ottica di differenziazione con
l’obiettivo di creare sinergie di scala fra i business. Sono state effettuate importanti acquisizioni e
si continuerà a rafforzare lo sviluppo e a puntare sulla qualità dei prodotti e l’innovazione per la
clientela esistente e per la nuova.
Volumi elevati nelle vendite e prezzi molto alti consentono al gruppo di investire in
comunicazioni di marca e nell’ambiente dei negozi in modo unico rispetto agli altri competitor
che concede un ritorno in termini di crescita più elevata e in tale contesto possiamo concedere
un premio in termini di valutazioni rispetto ai concorrenti. Il gruppo stima un outlook positivo
per il 2015, anno in cui intende rafforzare ulteriormente il proprio sviluppo.
A livello globale LVMH mantiene l’obiettivo comune di rafforzare la leadership per ogni
divisione; in particolare: nella profumeria continuerà a focalizzarsi sull’eccellenza e sulla forza
della loro posizione specifica con l’obiettivo di ampliare la quota di mercato, sviluppando nuove
linee di prodotti, mantenendo elevata l’innovazione e investendo nella pubblicità. Nella Moda e
Pelletteria il gruppo continuerà a rinforzare la qualità della sua rete di store offrendo ai propri
clienti un’esperienza unica e servizi di alta qualità che non si trovano in altri posti. Per la divisione
Orologi e Gioielli il focus è volto ad aumentare le quote di mercato e nell’ottimizzare i processi
produttivi tramite ulteriori sinergie all’interno del business, potendo contare su artigiani di alto
livello e designer per il lancio della nuova collezione. Per la divisione Vini e Alcolici il gruppo
vuole focalizzarsi sulla creazione di maggior valore dell’immagine e appeal dei suoi brand.
Valutazione con multipli
Per valutare il gruppo abbiamo analizzato le singole divisioni utilizzando i multipli dei diretti
concorrenti per la parte Vini & Alcolici, seguita dalla parte Orologi e Gioielli, Profumi & Cosmetici
e Retailing selettiva oltre alla parte Moda & Pelletteria. Nelle tabelle seguenti vengono
comunque raggruppati i principali competitor tra i più significativi per le varie divisioni.
Multipli, crescite e PEG dei principali competitor
Valore
P/E (x)
(euro)
Estée Lauder
Pernod Ricard
Kering
Burberry Group
Hermès International
Richemont
HUGO BOSS
L'Oréal
Prada
Media
LVMH
78,17
106,80
160,35
22,92
354,70
74,64
104,60
167,80
4,50
161,55
2014 2015E 2016E
29,93
23,95
17,15
23,13
43,31
31,63
21,66
31,42
25,55
27,52
26,27
31,84
20,86
15,82
20,84
36,05
18,62
19,51
26,63
22,14
23,59
20,45
26,57
18,54
13,95
18,44
31,87
17,36
17,42
24,82
20,44
21,05
18,38
2014
36,31
-5,71
-5,57
9,51
8,04
-31,62
2,98
4,22
-28,16
-1,11
-9,20
Var. EPS %
2015E
2016E
-5,94
14,84
9,64
11,64
20,13
57,67
9,00
18,25
15,30
16,73
26,37
19,40
13,37
13,70
11,47
13,82
6,98
11,32
7,83
9,79
11,97
11,28
PEG
Media
2015-16E
6,73
14,11
11,67
11,56
16,98
32,33
10,16
13,04
12,55
14,35
18,83
4,73
1,48
1,36
1,80
2,12
0,58
1,92
2,04
1,77
1,09
Nota: E=expected, atteso. I valori sono espressi in euro dati i competitor europei. PEG: rapporto tra PE2015 e media var. EPS 201516E. Fonte: FactSet.
In termini di P/E, nonostante la forza dei brand, il gruppo è a sconto rispetto alla media dei
concorrenti europei, a fronte di crescite importanti per l’anno in corso e per il 2016. La
debolezza del dollaro favorisce in particolar modo le crescite degli utili per l’anno in corso
mentre per il prossimo esercizio tornano in linea con i competitor.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
8
LVMH
17 giugno 2015
Multipli, crescite EBIT dei principali competitor
Valore
EV/EBIT (x)
(euro)
78,17
106,80
160,35
22,92
354,70
74,64
104,60
167,80
4,50
Estée Lauder
Pernod Ricard
Kering
Burberry Group
Hermès International
Richemont
HUGO BOSS
L'Oréal
Prada
Media
LVMH
161,55
2014
15,46
16,10
14,81
14,87
22,88
14,26
15,71
20,25
16,76
16,79
12,85
2015E
21,09
16,26
13,45
14,21
23,11
13,53
14,93
20,78
14,36
16,86
12,78
Var. EBIT %
2016E
17,87
14,60
11,82
12,48
20,05
12,00
13,40
19,03
12,92
14,91
11,44
2014
37,42
-7,80
-4,91
6,01
6,65
9,81
-1,58
0,41
-25,29
2,30
-5,08
2015E
-9,06
11,43
8,90
9,78
19,67
1,60
9,72
15,82
12,32
8,91
17,51
2016E
18,44
10,13
11,97
12,16
13,32
7,92
11,33
7,08
6,98
11,04
9,70
Media 2015-16E
4,69
10,78
10,43
10,97
16,50
4,76
10,53
11,45
9,65
9,97
13,60
Nota: E=expected, atteso. I valori sono espressi in euro dati i competitor europei. Fonte: FactSet
Relativamente ai multipli di EBIT il gruppo quota a sconto rispetto alla media dei concorrenti
europei sia per l’anno in corso che per il 2016, a fronte di crescite decisamente superiori alla
media, favorite anche dall’effetto cambio dato che il 70% del business è generato a livello extra
europeo.
Multipli, crescite EBITDA dei principali competitor
Valore
EV/EBITDA (x)
Estée Lauder
Pernod Ricard
Kering
Burberry Group
Hermès International
Richemont
HUGO BOSS
L'Oréal
Prada
Media
LVMH
(euro)
78,17
106,80
160,35
22,92
354,70
74,64
104,60
167,80
4,50
161,55
2014
12,83
14,52
12,37
11,49
20,70
12,04
12,33
16,66
12,42
13,93
10,01
2015E
16,74
14,70
11,30
10,90
20,91
11,44
11,81
17,10
10,56
13,94
10,26
2016E
14,52
13,28
10,01
9,65
18,17
10,22
10,63
15,71
9,58
12,42
9,30
Var. EBITDA %
2014
36,09
-6,36
-2,69
6,31
7,02
9,11
4,63
0,68
-16,54
4,25
-0,99
2015E
-5,19
10,91
8,59
9,41
18,91
2,42
6,43
14,95
11,11
8,62
14,80
2016E
14,79
10,08
10,73
12,23
13,43
8,08
10,71
7,40
7,08
10,50
8,26
Media 2015-16E
4,80
10,50
9,66
10,82
16,17
5,25
8,57
11,18
9,09
9,56
11,53
Nota: E=expected, atteso. I valori sono espressi in euro dati i competitor europei. Fonte: FactSet
Multipli a sconto anche in termini di EBITDA per il 2015, mentre nel 2016 le stime di crescita di
consenso vertono per un aumento inferiore alla media della marginalità operativa lorda.
Multipli, crescite Fatturato dei principali competitor
Valore
EV/Sales (x)
Estée Lauder
Pernod Ricard
Kering
Burberry Group
Hermès International
Richemont
HUGO BOSS
L'Oréal
Prada
Media
LVMH
(euro)
78,17
106,80
160,35
22,92
354,70
74,64
104,60
167,80
4,50
161,55
Var. Sales %
2014 2015E 2016E 2014 2015E 2016E
2,61
3,10
2,94 22,66 5,61 5,08
4,12
4,30
3,94 -7,35 8,26 7,85
2,44
2,15
1,99
2,97 12,92 6,33
2,67
2,46
2,21 15,99 15,48 8,90
7,22
7,33
6,55
9,69 18,90 10,10
3,55
3,08
2,80 -2,24 13,48 6,66
2,80
2,63
2,43
5,74 9,11 7,20
3,48
3,64
3,39 -1,94 13,98 5,58
3,31
2,89
2,69 -0,99 8,47 5,04
3,58
3,51
3,22
4,9 11,8
7,0
2,35
2,43
2,23
5,11 15,49 6,66
Media 2015-16E
5,34
8,06
9,62
12,19
14,50
10,07
8,16
9,78
6,75
9,39
11,07
Nota: E=expected, atteso. I valori sono espressi in euro dati i competitor europei. Fonte: FactSet
A livello di multipli di fatturato, LVMH mostra anche in questo caso un lieve sconto rispetto ai
competitor, che risentono dei multipli elevati di Hermès e di quelli più elevati dei concorrenti più
orientati alla Profumeria. Le crescite stimate dal consenso per l’anno in corso sono fra le più
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
9
LVMH
17 giugno 2015
elevate, sullo stesso livello di quelle di Hermès e Burberry, mentre per l’anno prossimo tornano in
linea.
Multipli di Debito Netto/EBITDA (x)
2013
-0,11
3,59
1,65
-0,66
-0,80
-1,65
0,08
-0,45
-0,28
0,15
0,74
Estée Lauder
Pernod Ricard
Kering
Burberry Group
Hermès International
Richemont
HUGO BOSS
L'Oréal
Prada
Media
LVMH
2014
-0,13
3,67
2,21
-0,92
-0,98
-1,79
0,08
0,15
-0,25
0,23
0,69
2015E
0,11
3,44
1,93
-1,11
-0,89
-2,01
0,02
-0,09
-0,37
0,11
0,45
2016E
0,07
2,99
1,54
-1,24
-1,10
-2,19
-0,08
-0,32
-0,55
-0,10
0,24
Nota: E=expected, atteso. Fonte: Factset
Soddisfacente anche il Debito rapportato all’EBITDA, stimato per l’anno in corso a 0,45x, in calo
rispetto al 2014 e atteso in ulteriore flessione a 0,24x nel 2016.
Dividend Yield (%) dei principali competitor
Valore
Estée Lauder
Pernod Ricard
Kering
Burberry Group
Hermès International
Richemont
HUGO BOSS
L'Oréal
Prada
Media
LVMH
(euro)
78,17
106,80
160,35
22,92
354,70
74,64
104,60
167,80
4,50
161,55
Dividend Yield %
2014
2015E
0,82
1,04
1,54
1,64
2,49
2,74
1,98
2,29
2,24
1,01
1,82
2,28
3,46
3,80
1,61
1,88
2,45
2,45
2,05
2,12
1,98
2,22
2016E
1,15
1,84
2,96
2,64
1,15
2,55
4,21
2,03
2,47
2,33
2,41
Media 2014-15E
0,93
1,59
2,62
2,13
1,63
2,05
3,63
1,74
2,45
2,09
2,10
Nota: E=expected, atteso. I valori sono espressi in euro dati i competitor europei. Fonte: FactSet
Il dividend yield di LVMH si conferma in linea con la media del settore, inferiore a quello di Hugo
Boss e Kering, ma di gran lunga più elevato dei concorrenti della Profumeria e Cosmetica e Vini
e Alcolici.
Alla luce delle considerazioni di cui sopra, avviamo la copertura del titolo con un giudizio
Moderatamente Positivo.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
10
LVMH
17 giugno 2015
Definizioni principali
Benchmark
Blue chip
Buy-back
Buy-out
BV
CAGR
Capital employed
Combined ratio
Corporate governance
Cost/Income ratio
Cover ratio
Default
De-listing
Downgrade
DPS
Due diligence
EBIT
EBITA
EBITDA
EPS
Embedded Value
EV
EYR
Expense ratio
Free cash flow
IPO
Leverage
Loss ratio
Margine di interesse
Margine da servizi
Margine di intermediazione
Market cap
Multiplo
NAV
NAVPS
P/E
Pay-out ratio
Placement (private)
Private equity
Profit taking
Profit warning
Public company
Rating
Risultato di gestione
RAB (Regulatory Asset Base)
ROCE
ROE
Small/Mid cap
Spin-off
Target price
Tier 1
Tier 2
Upgrade
Valore Intrinseco (VI)
Yield
Parametro di riferimento
Titoli a larga capitalizzazione
Riacquisto
Acquisizione dall’interno
Book Value: mezzi propri della società
Compound Average Growth Rate: tasso composto medio di crescita
Capitale investito: mezzi propri + debiti netti
Rapporto che tiene conto del Loss ratio (sinistri / premi) ed Epense ratio (spese di amministrazione, raccolta / premi)
Norme che regolano il processo decisionale societario
Costi operativi/Margine di Intermediazione (settore bancario)
Riserve totali/premi (settore assicurativo)
Insolvenza
Eliminazione dal listino
Peggioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito
Dividend Per Share: dividendo per azione
Fase di controllo dei bilanci che precede la chiusura di operazioni straordinarie
Earnings Before Interest and Ta: utile operativo
Earnings Before Interest, Ta, Amortisation: utile ante oneri finanziari, tasse e ammortamenti su immobilizzaz. mater.
Earnings Before Interest, Ta, Depreciation, Amortisation: margine operativo lordo
Earnings Per Share: utile netto per azione
Valore intrinseco delle compagnie: al patrimonio netto vengono aggiunte le plusvalenze non realizzate e l’attuale portafoglio vita in forza
Enterprise Value: capitalizzazione + debito netto
Rapporto tra rendimento dei titoli privi di rischio (Btp 10 anni) e il rendimento del mercato azionario (espresso dal reciproco del P/E stimato a fine
2004)
Spese di amministrazione rapportate ai premi
Reddito operativo + ammortamenti – imposte +/- variazione del capitale circolante netto
Initial Public Offering: offerta iniziale al pubblico
Debiti netti/mezzi propri
Indice di sinistralità, rappresentato dal rapporto sinistri/premi
Interessi attivi – Interessi passivi (settore bancario)
Commissioni attive – commissioni passive +/- profitti (perdite) da attività finanziarie +/- altri ricavi netti + dividendi (settore bancario)
Margine di interesse + Margine da servizi (settore bancario)
Capitalizzazione: prezzo numero azioni
Rapporto tra valori di mercato (Prezzo, Enterprise Value) e particolari grandezze di bilancio (ad esempio, utili, margine operativo lordo, risultato
operativo, ecc)
Net Asset Value: valore patrimoniale netto
Net Asset Value Per Share: valore patrimoniale netto/totale azioni
Price/Earnings: prezzo/utile netto
Quota di utili distribuita
Collocamento (privato)
Acquisizione di partecipazioni in società non-quotate
Presa di profitto
Annuncio di revisione di stime al ribasso
Società a capitale diffuso
Raccomandazione/ giudizio
Margine di intermediazione – costi operativi (settore bancario)
Valore del capitale investito netto come riconosciuto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas alle società di trasporto e distribuzione, al fine della
determinazione delle tariffe applicabili
Return On Capital Employed: utile operativo dopo le tasse/capitale investito
Return On Equity: utile netto/mezzi propri
Titoli a bassa/media capitalizzazione
Scorporo
Prezzo obiettivo
Patrimonio di base (capitale versato, riserve e fondo rischi bancari generali) rapportato al complesso delle attività ponderate per il loro rischio
creditizio. Deve essere pari almeno al 50% del capitale totale (settore bancario)
Patrimonio supplementare (riserve di rivalutazione, strumenti ibridi, passività subordinate e fondo rischi su crediti) rapportato al complesso delle
attività ponderate per il loro rischio creditizio (settore bancario)
Miglioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito
Embedded value = valore attuale netto società + valore attuale della proiezione degli utili generati dal portafoglio premi vita in essere, o a
portafoglio “chiuso” (settore assicurativo)
Rendimento: dividendo per azione/prezzo azione
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
11
LVMH
17 giugno 2015
Avvertenza generale
Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto italiano autorizzata
alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.
Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo
svolgimento dell’attività di investimento, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.
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dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse.
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documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui
contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere
oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali
modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito.
Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da
fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo
relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse.
Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà
essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste
d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi
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documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi.
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coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le rispettive famiglie possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi
strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o
altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di
compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti.
Con il presente documento Intesa Sanpaolo dà avvio nell’ambito della produzione di report rivolti alla clientela retail alla copertura delle
informazioni relative a LVMH.
Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente
a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso il sito internet di Banca IMI
(http://www.bancaimi.prodottiequotazioni.com/Studi-e-Ricerche) e di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com) nella sezione RisparmioMercati.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
12
LVMH
17 giugno 2015
Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse
Intesa Sanpaolo dichiara i seguenti interessi e conflitti di interesse ai sensi degli articoli 69-quater e 69-quinquies, del regolamento adottato con
delibera Consob n. 11971 del 14.05.1999, e successive modificazioni ed integrazioni e dell’art. 24 del “Regolamento della Banca d’Italia e della
Consob Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli intermediari che prestano servizi di investimento o di gestione collettiva del
risparmio”:
 Una o più società del Gruppo Intesa Sanpaolo hanno erogato finanziamenti significativi a favore di LVMH MOET HENNESSY LOUIS VUITTON
SA e del suo gruppo di appartenenza.
 Una o più società del Gruppo Intesa Sanpaolo sono emittenti di strumenti finanziari collegati a LVMH MOET HENNESSY LOUIS VUITTON SA.
La Banca ha posto in essere idonei meccanismi organizzativi e amministrativi (information barriers), al fine di prevenire ed evitare conflitti di
interesse in rapporto alle raccomandazioni prodotte. Per maggiori informazioni si rinvia al documento “Policy per studi e ricerche” e all’estratto
del “Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse” a disposizione sul sito internet di Intesa Sanpaolo
(www.intesasanpaolo.com).
Certificazione degli analisti
Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, il cui nome e ruolo sono riportati in prima pagina, dichiarano
che:
(a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed
equilibrata degli analisti;
(b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse.
Altre indicazioni
1.
Né gli analisti né qualsiasi altra persona della loro famiglia hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento.
2.
Né gli analisti né qualsiasi altra persona della loro famiglia operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione
nelle Società citate nel documento.
3.
Gli analisti che hanno redatto il presente documento sono soci AIAF.
4.
Gli analisti che hanno predisposto la presente raccomandazione non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione
basati su specifiche operazioni di investment banking.
Note Metodologiche
Il presente documento è stato preparato sulla base della seguente metodologia.
Dati societari e stime di consenso
I commenti sui dati societari vengono elaborati sulla base di notizie e dati societari disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e
Thomson Reuters. Le stime di consenso relative alle previsioni sulle crescite dei dati societari (utili, dividendi, prezzo di libro) vengono desunti dal
provider FactSet (JCF) e rielaborati e commentati dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Definizioni e storia delle raccomandazioni
Raccomandazioni equity
View
Definizione
Orizzonte
Positiva
Si riferisce ad un target più alto del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato.
12 mesi
Moderatamente Positiva Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il 5% e il 10% rispetto al prezzo attuale di mercato.
12 mesi
Neutrale
Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il +5% rispetto al prezzo attuale di mercato.
12 mesi
Moderatamente Negativa Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il -10% rispetto al prezzo attuale di mercato.
Negativa
Si riferisce ad un target più basso del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato.
12 mesi
No Rating
La Società viene coperta dal desk Retail Research senza esprimere alcuna raccomandazione o per scelta o
Non
per attenersi a precise disposizioni che riguardano circostanze particolari (ad esempio se Intesa Sanpaolo significativo
ha interessi o conflitti di interesse particolari nella Società oggetto del documento o ricopre ruoli in
operazioni di mercato che riguardano la Società).
Rating sospeso
La raccomandazione sulla Società viene sospesa se non esistono elementi di natura fondamentale
sufficienti per esprimere un giudizio sul titolo.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
Non
significativo
13
LVMH
17 giugno 2015
La ricerca retail equity presenta dei giudizi la cui interpretazione è riportata nella tabella precedente. L’attribuzione del giudizio si basa sull’analisi
fondamentale. Quest’ultima tende ad individuare il valore intrinseco delle azioni di una società quotata. Tale valore viene confrontato col prezzo
espresso dal mercato, per individuare i titoli sottovalutati, ipotizzando che il mercato possa riportare la quotazione a tali valori. I metodi applicati
sono di tipo quantitativo e qualitativo.
Metodo quantitativo: approccio utilizzato per quantificare il valore della società; scaturisce dalla media delle valutazioni rivenienti dai diversi
metodi applicati, quali i Multipli, il Discounted Cash Flow, la Sum of Part (onde necessario se il gruppo è presente su business differenti). Per
metodo dei “Multipli” si intende la comparazione con un paniere di titoli di riferimento quotati comparabili il più possibile simili alla società da
valutare, tenendo conto delle prospettive di crescita e della redditività. La peer analysis viene svolta con i seguenti criteri: 1) si individua un
paniere di titoli comparabili (per settore e dimensione); 2) si calcolano i principali multipli del paniere di riferimento sulla base dei dati di
consensus JCF ed altri consensus (IBES); 3) si realizza la mappa dei valori che solitamente associa il multiplo EV/Ricavi, margine EBITDA e EBIT, P/E,
ecc. per l’anno corrente e quelli prospettici, oltre a multipli particolari come ad esempio il P/BV nel caso di banche ed il P/EV nel caso di
assicurazioni, ecc.; 4) si valuta il posizionamento del titolo al di sopra, al di sotto o sulla retta di regressione che indica il benchmark di
riferimento, o la media, del paniere individuato.
Il DCF (Discounted Cash Flow) misura la valutazione dei flussi di cassa scontati ad oggi secondo il criterio tale per cui il valore del capitale di
un’azienda è dato dal valore attuale dei flussi di cassa che la società sarà in grado di generare in futuro, scontati ad un tasso di attualizzazione
(definito come costo medio ponderato del capitale, WACC). Il calcolo del DCF prevede la determinazione del valore attuale dei flussi di cassa
operativi attesi per un periodo di previsione esplicito, al quale si aggiunge un valore finale di lungo periodo (“Terminal value”) e si sottrae
l’indebitamento.
La SOP (somma delle parti) è un metodo che prevede la valutazione effettuata per singole divisioni: ogni divisione viene paragonata ai propri
peers e infine si effettua la somma delle valutazioni dei singoli business.
Metodo qualitativo: il metodo qualitativo viene integrato da una serie di considerazioni legate a:
 Rendimento atteso (yield%);
 Analisi della contendibilità (struttura dell’azionariato);
 Analisi della posizione competitiva;
 SWOT analisi (punti di forza/debolezza; rischi/opportunità).
A completamento dell’analisi fondamentale viene elaborata anche una parte relativa all’analisi tecnica, come illustrato di seguito.
Analisi tecnica
Valutazione della struttura grafica di indici, settori e titoli che viene desunta dalle quotazioni disponibili tramite strumenti informativi quali
Bloomberg e Thomson Reuters. Le previsioni sui livelli tecnici sono realizzate dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo tramite modelli
tecnici dedicati che forniscono indicazioni relative alla tendenza sia di medio che di breve periodo, i livelli di supporto/resistenza e le varie “Figure
Tecniche” che possono favorire indicazioni operative in base all’esperienza dell’analista. Si definisce supporto un livello che tende a sostenere i
prezzi e dal quale potrebbe scaturire un rimbalzo: la sua violazione al ribasso provoca generalmente un’ulteriore discesa delle quotazioni. Si
definisce resistenza una barriera che tende a fermare l’aumento delle quotazioni e, se non superata, potrebbe provocare un’inversione di rotta; al
contrario, la sua violazione al rialzo di regola implica un’accelerazione dei prezzi.
Storia delle raccomandazioni (12 mesi)
Emittente
LVMH
Raccomandazione
Moderatamente Positivo
Distribuzione dei rating/rapporti bancari (giugno 2015 )
Numero di società coperte: 44
Distribuz. Copertura Desk Retail con riferimento all’ultima
raccomandazione
Clienti Intesa Sanpaolo *
Data di assegnazione/conferma raccomandazione
17.06.2015
POSITIVO MODERATAMENTE
POSITIVO
9,09%
47,73%
50,0%
66,67%
NEUTRALE MODERATA
MENTE
NEGATIVO
43,18%
63,16%
-
NEGATIVO
0%
0%
Nota: * Società alle quali Intesa Sanpaolo o altre società del Gruppo hanno fornito servizi di Corporate e Investment Banking negli ultimi 12 mesi; in questo caso la percentuale
indica quante società (sulle quali il Desk Retail Research ha un giudizio) sono anche clienti del Gruppo.
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da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui
alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati,
informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo
qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
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LVMH
17 giugno 2015
Chi riceve il presente documento è obbligato a uniformarsi alle indicazioni sopra riportate.
Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice
Responsabile Retail Research
Paolo Guida
Analista Azionario
Ester Brizzolara
Laura Carozza
Piero Toia
Analista Obbligazionario
Serena Marchesi
Fulvia Risso
Cecilia Barazzetta
Analista Valute e Materie prime
Mario Romani
Editing: Monica Bosi
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
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