Sommario Allegati - Comune di Angera

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Sommario Allegati - Comune di Angera
COMUNE DI ANGERA (VA)
Studio per l’individuazione del reticolo idrico minore (D.G.R. VII/7868 modificata dalla D.G.R. VII/13950)
Relazione tecnica
Sommario
1.
PREMESSA.......................................................................................................................................... 2
2.
RIFERIMENTI NORMATIVI ............................................................................................................... 3
2.1
Identificazione del Reticolo Idrico Minore ....................................................................................... 3
2.2
Individuazione delle fasce di rispetto ............................................................................................. 3
3.
METODOLOGIA DI LAVORO ............................................................................................................... 5
4.
INQUADRAMENTO GEOGRAFICO .................................................................................................... 7
5.
IDROGRAFIA SUPERFICIALE ............................................................................................................ 9
6.
DETERMINAZIONE DEL RETICOLO MINORE ................................................................................ 10
7.
6.1
Determinazione del Reticolo Idrico Minore.................................................................................... 10
6.2
Descrizione dei corsi d’acqua appartenenti al Reticolo Idrico Minore ........................................... 13
6.3
Determinazione delle fasce di rispetto.......................................................................................... 19
CONCLUSIONI................................................................................................................................... 22
Allegati
Tavola 1
- Individuazione del reticolo idrografico – 1:5.000
Tavola 2a/2b - Sovrapposizione della mappa catastale con la cartografia comunale – 1:5000
Tavola 3
- Carta delle fasce di rispetto del Reticolo idrografico Minore – 1:5.000
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Via Valdona, 4 – Sesto Calende (VA) - tel. 0331 - 921380
COMUNE DI ANGERA (VA)
Studio per l’individuazione del reticolo idrico minore (D.G.R. VII/7868 modificata dalla D.G.R. VII/13950)
Relazione tecnica
1.
PREMESSA
Con la D.G.R. 01 Agosto 2003 n. 7/13950, di modifica alla D.G.R. 25 Gennaio 2002 n. 7/7868, viene
trasferita ai comuni la funzione di definire il reticolo idrografico appartenente al Reticolo Idrico Minore di
propria competenza, per il quale si dovrà provvedere allo svolgimento delle funzioni di manutenzione ed
all’adozione dei provvedimenti di polizia idraulica.
Lo scopo del presente lavoro pertanto è stato quello di definire il reticolo idrografico presente nel territorio
comunale di Angera (VA), suddividendolo in:
- Reticolo principale;
- Reticolo minore.
I corsi d’acqua appartenenti al reticolo principale sono stati individuati a livello regionale (Allegato A
D.G.R. precedentemente menzionata), quindi il Reticolo Idrico Minore viene definito per sottrazione del
reticolo principale da quello totale.
Per i corsi d'acqua identificati come Reticolo Idrico Minore vengono definite delle fasce di rispetto, nonché
le norme di polizia idraulica e delle attività vietate o soggette ad autorizzazione, ai fini della tutela
ambientale e della pubblica sicurezza.
Sono poi state elaborate quattro tavole grafiche di sintesi riguardanti l’individuazione preliminare del
reticolo idrico come rappresentati nella cartografia ufficiale (IGM,CTR, aerofotogrammetrico comunale e
carta catastali, e come risultano del rilevamento di campagna dell’attuale reticolato idrografico -Tavola 1),
la sovrapposizione della mappa catastale con la cartografia comunale (Tavola 2a e 2b), e infine la
perimetrazione delle fasce di rispetto del reticolo idrico comunale (Tavola 3).
Sono inoltre state redatte le “Norme di Polizia Idraulica”, che sono parte integrante del presente studio.
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2.
RIFERIMENTI NORMATIVI
2.1
Identificazione del Reticolo Idrico Minore
Per l'identificazione dei corsi d'acqua ricadenti entro il Reticolo Idrico Minore, si è fatto riferimento alla
seguente normativa:
- Regolamento attuativo della Legge 36/94 – art. 1 comma 1 e 2 “Appartengono allo Stato e fanno
parte del Demanio Pubblico tutte le acque sotterranee e le acque superficiali...Le disposizioni di cui al
primo comma non si applicano a tutte le acque piovane non ancora convogliate in un corso d'acqua...”
- Delibera del Comitato Internazionale Ambiente del 04.02.1977 – Cap. I art. 2: “Con la
denominazione di corsi d'acqua si identificano sia i corsi d'acqua naturali (fiumi, torrenti, rii, etc.) che
quelli artificiali (come i canali irrigui, industriali, navigabili, reti di scolo, etc.) fatta però esclusione dei
canali appositamente costruiti per lo smaltimento di liquami e di acque reflue industriali”.
2.2
Individuazione delle fasce di rispetto
Per la definizione delle fasce di rispetto si è fatto riferimento alla seguente normativa:
- R.D. 25 luglio 1904 n. 523 - “Testo Unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle
diverse categorie”. Esso regolamenta le attività di polizia idraulica individuando le attività e le azioni
vietate (art. 96) e quelle che necessitano di autorizzazione alla realizzazione (art. 97) all’interno di ben
definite fasce di rispetto.
- D.M. 20 agosto 1912 - “Approvazione delle norme per la preparazione dei progetti di lavori di
sistemazione idraulico-forestale nei bacini montani”.
- R.D. 11 dicembre 1933 n. 1775 - “Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti
elettrici”. Norme di attuazione del Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico (PAI) Legge 18 maggio
1989 n. 183 – art. 17, comma 6 ter adottato con Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 18 in data 26
aprile 2001 ed in particolare art. 9. “Limitazioni alle attività di trasformazione e uso del suolo derivanti
dalle condizioni di dissesto idraulico e idrogeologico”.
- Legge 5 gennaio 1994 n. 36 - “Disposizioni in materia di risorse pubbliche”.
- Legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12 - “Legge per il governo del territorio”.
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- Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 153 - “Norme in materia ambientale”.
- D.G.R. n. 6/47310 del 22 dicembre 1999 – con la quale sono state date indicazioni agli uffici del Genio
Civile della Regione Lombardia per la redazione degli elenchi dei corsi d'acqua che costituiranno il
reticolo idrico principale sui quali esercitare le funzioni di polizia idraulica...nonchè modalità di esercizio
dell'attività di controllo sul reticolo idrico minore.
- L.R. 1/2000 in attuazione del D.Lgs. n. 112/98, prevede l’obbligo per la Regione di individuare il
reticolo principale su cui continuerà a svolgere la funzione di polizia idraulica, trasferendo ai comuni le
competenze sul reticolo idrico minore.
- D.G.R. 11 dicembre 2001 n. 7/7365 - “Attuazione del Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico del
Fiume Po (PAI) in campo urbanistico” art. 7, comma 5 della Legge 18 maggio 1989 n. 183.
- D.G.R. 25 gennaio 2002 n. 7/7868 - “Determinazione del reticolo idrico principale. Trasferimento delle
funzioni relative alla polizia idraulica concernenti il Reticolo Idrico Minore come indicato dall'art. 3 comma
114 della L.R. 1/2000 – Determinazione dei canoni di polizia idraulica”.
- D.G.R. 01 agosto 2003 n. 7/13950 di modifica della D.G.R. 25 gennaio 2002 n. 7/7868; contiene le
linee guida per la determinazione del reticolo idrico principale e stabilisce il trasferimento delle funzioni
relative alla polizia idraulica concernenti il reticolo idrico minore, come indicato dall’art. 3 della L.R.
1/2000, ai Comuni e alle Comunità Montane per quanto di loro competenza, oltre che a determinare i
canoni regionali di polizia idraulica.
- Decreto direttore generale 3 agosto 2007 n. 8943 - “Linee guida di polizia idraulica”.
Quindi anche in riferimento a quanto espresso nel R.D. 523/1904, in merito alle distanze di rispetto e
relative norme, i Comuni hanno facoltà di procedere a nuova determinazione tramite le indicazioni
contenute nella delibera, recependo le modifiche tramite apposita variante allo strumento urbanistico.
Su tutte le acque pubbliche, come definite dalla legge 36/94, valgono le disposizioni di cui al R.D.
523/1904, in particolare il divieto di edificazione ad una distanza inferiore ai 10 m.
Tali norme possono essere derogate solo se previsto da discipline locali, quali norme urbanistiche vigenti
a livello comunale.
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3.
METODOLOGIA DI LAVORO
La metodologia di lavoro adottata nel presente studio è stata quella di acquisire ed esaminare,
preliminarmente, le cartografie di base esistenti facenti parte della cartografia ufficiale. In particolare si è
raccolta la seguente documentazione:
- Mappe catastali del Catasto Terreni vigente;
- Carta IGM a scala 1:25.000 – Foglio Angera;
- Carta Tecnica Regionale scala 1:10.000 – Sezioni A4a5, A4b5, A5a1;A5b1.
- Basi topografiche per l'individuazione preliminare dell'andamento dei corsi d'acqua appartenenti al
Reticolo Idrico Minore (Aerofotogrammetrico Comunale alla scala 1:5.000).
Nella successiva fase di studio si è proceduto a:
- Identificare i corsi d'acqua riportati su ciascuna delle basi cartografiche acquisite e quelli presenti sulle
Mappe Catastali;
- Valutare i criteri di identificazione del reticolo idrico minore e delle relative fasce di rispetto, secondo la
normativa vigente.
Raccolta la documentazione cartografica esistente e individuato il reticolo idrografico presente si è
proceduto, in fase operativa, a:
- verificare sul terreno l'andamento dei corsi d'acqua precedentemente individuati, identificandone il reale
tracciato;
- esaminare i dati acquisiti sul terreno confrontandoli con quanto riportato sulla cartografia ufficiale e sulle
mappe catastali;
- definire i tratti di corsi d'acqua già individuati come “Reticolo Idrico Principale” dalla normativa vigente;
- definire le fasce di rispetto e la relativa normativa di riferimento.
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Nella fase conclusiva del lavoro, si è proceduto
- alla redazione dell’elaborato grafico Tavola 1- Individuazione preliminare del reticolo idrografico,
alla scala 1:5.000, su base aerofotogrammetrica, in cui sono stati riportati, a confronto, i tracciati dei corsi
d'acqua individuati nella cartografia ufficiale (Mappe catastali, CTR, IGM), le risultanze del rilevamento di
campagna, distinguendo i corsi d’acqua temporanei, le scoline ed i tratti tombinati;
- alla redazione dell’elaborato grafico Tavola 2- Sovrapposizione della mappa catastale con la
cartografia comunale, distinguendo il Reticolo Idrico Principale, i corsi d’acqua presenti in mappa e nella
cartografia ufficiale, i tratti demaniali non computati in quanto privi di riscontro sul terreno;
- alla redazione dell’elaborato grafico Tavola n. 3 – Carta delle fasce di rispetto del reticolo
idrografico, alla scala 1:5.000, su base aerofotogrammetrica, in cui sono stati riportati i tracciati dei corsi
d'acqua individuati come appartenenti al Reticolo Idrico Minore e le relative fasce di rispetto;
- alla redazione delle Norme che regolamentano le attività di Polizia Idraulica.
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4.
INQUADRAMENTO GEOGRAFICO
Il Comune di Angera ha una superficie di 17,6 Km2 , e si trova nel settore centro-occidentale della
Provincia di Varese, lungo le rive del Lago Maggiore.
Confina a Nord con il Comune di Ranco e Ispra, a Nord-Est con il Comune di Cadrezzate e Sesto
Calende, a Est con il Comune di Taino, e a Sud con il Comune di Sesto Calende. Il confine occidentale è
invece rappresentato dal Lago Maggiore.
Il territorio si presenta pianeggiante nella sua parte centrale, e collinare agli estremi occidentale e
orientale, e risulta compreso tra i 193 m s.l.m. (Punta Motto della Forca) e i 409 m s.l.m. (San Quirico).
Comune di Angera (Carta Tecnica Regionale, sezioni A4a5-A4b5-A5a1-A5b1)
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Il Comune è caratterizzato dalla presenza di un nucleo urbano discontinuo sul territorio, dato dall'abitato
piuttosto irregolare del capoluogo di Angera (sede comunale), da due frazioni (Barzola e Capronno). Vi
sono inoltre numerosi piccoli agglomerati isolati, tra i quali si distinguono le loc. Bruschera, Campaccino,
C.na Padova, C.na Baranzini, Campaccio, Fornetto, C.na Vigane. Numerosi anche gli insediamenti rurali
sui pendii collinari terrazzati e ricchi di vigneti. A confine con il Comune di Taino, si trova un'ampia area
produttiva/industriale.
All'interno dei confini comunali, principalmente lungo le sponde del Lago Maggiore, a sud del capoluogo,
si sviluppano aree naturalistiche di notevole valore vegetazionale e faunistico nonché paesaggistico,
come i territori del SIC "Paludi della Bruschera" e la ZPS "Canneti del Lago Maggiore",
La zona umida del canneto, le foreste alluvionali e i boschi mesofili della Bruschera rappresentano una
delle zone più interessanti dal punto di vista naturalistico della sponda lombarda del Lago Maggiore,
poiché la fascia costiera prospiciente l’isolino Partegora, la Punta detta "Motto della Forca" e la "Punta
della Conca", costituiscono la zona umida più ampia e significativa di tutto il Verbano.
Questa zona umida riveste un'importanza internazionale per la presenza di habitat e specie animali e
vegetali di interesse comunitario, e in quanto collocata su un'importante rotta migratoria di numerose
specie ornitiche, che qui sostano tra i fitti canneti del lago, come moriglioni, morette, strolaghe, folaghe o
il tarabuso.
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5.
IDROGRAFIA SUPERFICIALE
Il reticolo idrografico del comune di Angera si presenta discretamente sviluppato e uniformemente
distribuito sull'intero territorio comunale. I corsi d'acqua sono generalmente del primo ordine e raramente
del secondo ordine, con andamento principalmente rettilineo e debolmente meandreggiante per i corsi
d'acqua nella parte meridionale.
Il sistema idrografico comunale è schematicamente inquadrabile in due distinti ambiti territoriali: il settore
centrale e il settore delle colline.
Il settore centrale, morfologicamente pianeggiante e costituito da depositi lacustri wurmiani e postglaciali,
si caratterizza per un reticolo idrografico ben sviluppato costituito anche (area circostante a C.na Paludi)
da fossi e canali, presumibilmente ad utilizzo agricolo o realizzati per la bonifica delle aree acquitrinose.
La sviluppata idrografia che caratterizza questa porzione di territorio è da mettere in relazione alla natura
morfologica e litologica dei terreni che, a generale bassa permeabilità, favoriscono lo scorrimento
superficiale delle acque a discapito dell'infiltrazione verso gli strati più profondi. L'associazione
morfologia-litologia fa si che quest'area si presenta anche caratterizzata da frequenti ristagni e paludi.
Nella zona a sud del capoluogo (zona Bruschera) si riscontra un numero “relativamente” esiguo di rogge
e canalizzazioni artificiali. I corsi d'acqua più significativi sono rappresentati dalla Roggia delle Bruschera,
che segna il confine tra Angera e Lisanza, la Roggia dei Sacri Cuori e Case Nuove, e la Roggia della
Vepra, che attraversa la zona umida della Bruschera e sfocia nel lago e nell'insenatura antistante l'isolino
Partegora.
Per quanto riguarda invece il settore delle colline, ad est e a ovest del territorio comunale, si caratterizza
per corsi d'acqua rettilinei che hanno spesso origine da sistemi sorgentizi (es. loc. Aicardi-Magatta)
impostati al contatto tra i depositi glaciali superficiali e il sottostante substrato roccioso.
Nella zone periferiche del capoluogo scorrono la Roggia delle Vigane, del Fornetto, il Rio delle Vigne
Secche ed il Torrente Roggione, mentre nella frazione di Capronno, i torrenti di maggiore interesse sono
il S.Ambrogio e la Lenza.
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6.
DETERMINAZIONE DEL RETICOLO MINORE
6.1
Determinazione del Reticolo Idrico Minore
In Allegato A alla D.G.R. 01 Agosto 2003 n. 7/13950 di modifica alla D.G.R. 25 Gennaio 2002 n. 7/7868 è
contenuto l'elenco dei corsi d'acqua appartenenti al reticolo idrico principale per i quali l'attività di Polizia
Idraulica è di competenza regionale. Il reticolo idrico minore è pertanto ricavato per differenza dal suddetto
elenco e diviene pertanto di competenza comunale, il quale applica i criteri per l'esercizio delle attività di
Polizia Idraulica definiti nell'Allegato B.
Relativamente al territorio comunale di Angera, nell'Allegato A – individuazione del reticolo idrico principale,
compaiono due soli corsi d’acqua:
Num.
progr.
Denominazione
VA035 Torrente Vepra
VA055
Torrente Lencia
o Lenza
Comuni interessati
Taino, Angera
Angera, Sesto Calende
Foce o sbocco
Tratto classificato come
principale
Dallo sbocco alla strada da
Lago Maggiore
Barzola a Capronno
Dallo sbocco alla strada da
Ticino
Lentate a Capronno
N. iscr. el.
AAPP.
219/C
224/C
Constatata la presenza delle aste appartenenti al reticolo principale e individuate dalle strutture regionali
nel Torrente Vepra e Torrente Lenza, per la determinazione del reticolo idrografico minore (Tav. n. 3 –
Carta delle fasce di rispetto del reticolo idrografico minore), sono state definite tutte le acque superficiali
integrando le informazioni contenute sulle basi cartografiche con l’analisi territoriale.
Ulteriori criteri per l'individuazione del Reticolo Idrico Minore sono contenuti al punto 4 dell'Allegato B
della suddetta normativa, ove di specifica che questo risulta costituito da tutte le acque superficiali ad
esclusione di tutte le acque piovane non ancora convogliate in un corso d'acqua, ed in particolare
dovranno essere inseriti i corsi d'acqua, indicati come demaniali nelle carte catastali, che siano stati
oggetto di interventi di sistemazione idraulica con finanziamenti pubblici, siano interessati da derivazioni
di acqua o siano rappresentati come corsi d'acqua nelle cartografie ufficiali.
In relazione alla normativa vigente e all'analisi incrociata di quanto riportato nella cartografia ufficiale, a cui a
fatto seguito una verifica diretta di quanto effettivamente esistente sul territorio, e controllato il reale
andamento delle aste idrografiche individuate a tavolino, viene definito, per il Comune di Angera, il Reticolo
Idrico Minore di propria competenza.
Il reticolo di piccoli fossi e canali, che in zona Paludi e Zona Bruschera, erano stati realizzati per la bonifica
delle aree acquitrinose, presenti solo nell’aerofotogrammetrico comunale ma non sulle mappe catastali,
non è stato inserito come appartenente al Reticolo Idrico Minore, perchè si è ritenuto non avere alcuna
funzionalità idraulica di rilievo.
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La cartografia di riferimento è costituita dalle Carte Catastali (scala 1:2.000) del Comune di Angera in
formato digitale. Le informazioni in esse contenute, riguardanti il reticolo idrografico sono state integrate
tramite l’individuazione di tutti quei torrenti non mappati ma riportati sulla cartografia ufficiale (CTR scala
1:10.000 e IGM scala 1:25.000) e con rilevamenti in sito. Il tutto è stato trasposto, per un maggior
dettaglio, sul rilievo aerofotogrammetrico in scala 1:5.000 dell'intero territorio comunale (Tav.1 Individuazione preliminare del reticolo idrografico).
I corsi d'acqua sono stati denominati secondo quanto indicato sulle mappe. A quei corsi d'acqua privi di
nomenclatura, è stato assegnato un nome facendo riferimento ad un toponimo ubicato presso il tracciato
dell'alveo. Inoltre per quei corsi d'acqua costituenti un affluente, è stato assegnato un codice identificativo
formato dalle prime tre lettere dell'alveo principale seguito da una numerazione progressiva.
In tal modo si è creato un database (cfr. Tab. 1) nel quale per ogni asta cartografata viene specificato il
nome o il codice identificativo, la lunghezza dell'asta (intesa come lunghezza complessiva dell'asta
principale e di tutti i suoi tributari), e la provenienza del dato cartografico.
Per la rappresentazione cartografica (Tav. n. 3 – Carta delle fasce di rispetto del reticolo idrografico minore)
si è scelto di utilizzare la base aerofotogrammetrica comunale, che meglio identifica l'andamento attuale
dell'idrografia superficiale.
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Nome corso d’acqua
Roggia Case Nuove
Roggia Sacri Cuori
Roggia delle Bruschere
Roggia delle Bruschere II (*)
Roggia del Campeggio (*)
Roggia Vevra
Roggia Molino
Roggia Barzola
Roggia Campagnola
Roggia Campaccino (*)
Roggia Fornetto
Roggia Vigne Secche
Torrente Roggione
Rog1*
Rog2*
Lunghezza asta (metri)
Foce o sbocco
Provenienza del dato
2019
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
469
233
Lago Maggiore
Roggia Case
nuove
Lago Maggiore
Lago Maggiore
590 (di cui 155 intubati)
Lago Maggiore
1118
2566
Lago Maggiore
557
Roggia Vevra
436
330
Roggia Vevra
540
Lago Maggiore
904
Lago Maggiore
557
1915 (di cui 678 intubati)
138
T. Roggione
200
Roggia Aicardi (*)
Roggia Ronchi
Torrente Vallone delle Vigane
Roggia Monte Albano (*)
Roggia C.na Giulia (*)
Giu1 (*)
Fosso C.na Paludi (*)
Fosso della Palude
Fosso dell’Acqua Negra
Cavo Re
Solco delle Paludi
Torrente S.Ambrogio(*)
Roggia S.Ambrogio(*)
Torrente La Villa
Torrente C.na Alberino
Alb1(*)
Alb2(*)
Roggia Tripoli
Torrente Vepra
Roggia Casello (*)
Cas1 (*)
Torrente Corte (*)
Torrente Lenza
T. Roggione
648 (di cui 153 intubati)
920 (di cui 570 intubati)
180
434
296
Roggia Ronchi
Lago Maggiore
Lago Maggiore
Roggia
110
Cna.Giulia
Fosso dell’Acqua
1194
Negra
Fosso dell’Acqua
1129
Negra
1105
1016
T.Vepra
1437
Cavo Re
Roggia
1639
S.Ambrogio
662
T. Lenza
1327 (di cui 63 intubati)
Roggia Tripoli
1016
T.Vepra
320
T.Cna. Alberino
193
T.Vepra
646
2926 (di cui 1441
appartenenti al Reticolo Lago Maggiore
Idrografico Principale)
573
T.Vepra
270
Roggia Casello
318
-
1067 (di cui 855
appartenenti al Reticolo
Idrografico Principale)
Lago Maggiore
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Rilievo in sito
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Carta aerofotogrammetrica
Mappa catastale
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Aerofotogrammetrico comunale
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Rilievo in sito
Rilievo in sito
Rilievo in sito
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Aerofotogrammetrico comunale
Rilievo in sito
Mappa catastale
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Rilievo in sito
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Mappa catastale
Mappa catastale
Aerofotogrammetrico comunale
Cartografia Ufficiale (IGM,CTR)
Tabella 1 riassuntiva del reticolo idrico minore individuato in territorio di Angera (VA)
(*corso d'acqua denominato dallo scrivente)
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Studio per l’individuazione del reticolo idrico minore (D.G.R. VII/7868 modificata dalla D.G.R. VII/13950)
Relazione tecnica
6.2
Descrizione dei corsi d’acqua appartenenti al Reticolo Idrico Minore
Viene di seguito fornita una descrizione di massima dello stato del Reticolo Idrografico minore
riconosciuto in territorio comunale di Casale Litta e riassunto nella tabella 1. Si ricorda che i corsi d'acqua
sono stati denominati secondo quanto indicato sulle mappe; a quei tratti di corso d'acqua privi di
nomenclatura (identificati con il simbolo di *) è stato assegnato un nome facendo riferimento ad un
toponimo ubicato presso il tracciato dell'alveo.
Roggia delle Bruschere
La Roggia delle Bruschere ha origine in comune di Taino, dal versante settentrionale della collina
denominata “Le Motte” (rif. CTR B5b1) e sfocia a lago; scorre in territorio di Angera per un tratto di 469
metri segnandone il confine meridionale. Presenta andamento rettilineo e debolmente meandreggiante
verso la foce; l'alveo risulta poco inciso.
L'alveo attraversa la linea ferroviaria Novara-Luino e la SS 629 con un ponte.
Roggia delle Bruschere II(*)
Si tratta di un piccolo corso d'acqua poco inciso, ubicato nella parte meridionale del territorio comunale;
trae origine da un'area acquitrinosa e si sviluppa per 233 metri prima di sfociare a lago. La cartografia
ufficiale riporta questo corso d'acqua molto più esteso, mentre verifiche sul terreno hanno evidenziato il
suo reale e attuale sviluppo.
Roggia Sacri Cuori
La Roggia Sacri Cuori ha origine poco al di fuori del territorio di Angera, in Comune di Taino; attraversa il
Comune di Angera per un tratto di 1118 metri immettendosi nella Roggia Case Nuove. Presenta un alveo
poco inciso e spesso occupato da vegetazione, alberi caduti, rami e fogliame, soprattutto nel suo tratto
più prossimo alla foce. È attraversato dalla linea ferroviaria Novara-Luino e dalla SS 629, nonché da
piccoli passaggi per uso agricolo nei pressi di C.na Paietta.
Roggia Case Nuove
Ha origine in Comune di Taino dove prende il nome di Roggia Zinesco e sfocia a lago. Presenta un
andamento debolmente meandreggiante, con alveo discretamente inciso e ben delineato, con lunghezza
complessiva in territorio di Angera di poco più di 2 Km. L'alveo si presenta spesso ostruito da alberi
caduti, rami e foglie soprattutto nel suo tratto terminale, da C.na Paietta al lago. È inoltre attraversato
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dalla linea ferroviaria Novara-Luino e dalla SS 629 all'altezza di Cà Nova e da altri passaggi a ponte di
strade ad uso agricolo nei dintorni di C.na Paietta.
Roggia del Campeggio (*)
Costituiva probabilmente una derivazione della Roggia Vevra, infatti il suo tratto di monte, tra l'altro
riportato in cartografia ufficiale, ha origine da un ansa della Roggia Vevra stessa. Attualmente questo
tratto di monte si presenta come un leggero avvallamento privo di qualsiasi significato idrografico. Il vero
corso d'acqua ha origine all'altezza dell'ultima curva prima del rettilineo che costeggia il campeggio di
Angera; in questo punto vengono convogliate le acque provenienti da scoline, che drenano le acqua da
una zona acquitrinosa, e quelle provenienti dalla sede stradale.
Il corso d'acqua ha un andamento rettilineo, considerato reticolo minore per un tratto di 590 metri;
presenta un alveo poco inciso e con sezione ridotta, in pessimo stato di manutenzione con foglie ed erba
che impediscono in più punti il naturale scorrimento idrico; inoltre in più punti riceve le acque da fossetti
provenienti dall'interno dell'area campeggio. Presenta inoltre un tratto di 155 metri tombinato in
corrispondenza dell'ingresso principale al campeggio.
Roggia Vevra
La Roggia Vevra ha origine il territorio di Taino ed entra in territorio di Angera all'altezza del Cotonificio
Bernocchi, sfociando poi a lago di fronte all'Isolino Partegora. Corre in territorio di Angera per poco più di
2500 metri, con andamento a tratti rettilineo e a tratti meandreggiante. L'alveo si presenta sempre ben
inciso e con sezione di larghezza variabile da 1.5 metri a 2.5 metri; spesso la sezione del corso d'acqua è
ridotta a causa della presenza di alberi e rami caduti con vegetazione infestante che occupa interamente
le sponde.
Si hanno diversi attraversamenti a ponte i principali del quali sono quelli con la SP 49 (via Verdi), con la
SS 629, con la strada per il campeggio all'altezza di C.na Bruschera e con due strade sterrate che da
C.na Padovino si dirigono, verso Ovest, al lago.
Roggia Campagnola
La Roggia Campagnola è un alveo immissario della Roggia Vevra, che ha origine in territorio di Taino
presso la località “Ranzitt”. Scorre in territorio di Angera per 330 metri con alveo ad andamento rettilineo
o debolmente meandreggiante.
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Roggia Molino
La Roggia Molino costituisce una derivazione della Roggia Vevra le cui acque venivano utilizzate per far
funzionare il mulino di Cascina Bruschera. Attualmente si ha una blanda incisione a tratti inerbita e a tratti
con fondo in cemento (nei pressi del mulino), priva di circolazione idrica. La Roggia Molino ha origine
all'altezza della SS 629 e si immette a valle nuovamente nella Roggia Vevra dopo un percorso di circa
550 metri.
Roggia Campaccino (*)
Questo corso d'acqua ha origine dall'area boscata posta poco a sud di via Caduti Angeresi, e scorre per
un tratto di 540 metri prima di sfociare a lago di fronte all'Isolino Partegora. L'alveo, come tutti i corsi
d'acqua della piana della Bruschera, precedentemente descritti, presenta una sezione spesso ristretta e
ostruita da vegetazione infestante e rami e alberi caduti.
Roggia Fornetto
La Roggia Fornetto ha origine da un'area sorgentizia presso via Gerbio posta ad una quota di 246,70 m
s.l.m., taglia le pendici della collina di San Quirico e scorre per un buon tratto nella piana antistante dove
riceve, tra l'altro, le acque di una serie di piccole scoline; all'altezza della strada che collega via delle
Carrozze e via per Ranco, l'alveo taglia il versante che si affaccia a lago formando una profonda forra con
altezza dal ciglio al greto di 4-6 metri. In quest'ultimo tratto l'alveo si presenta spesso occupato da rami e
alberi caduti e da vegetazione infestante.
Il corso d'acqua scorre interamente in territorio di Angera per una lunghezza complessiva di circa 900
metri; attraversa la via per Ranco con una tombinatura e viale Libertà con un ponte.
Roggia Vigne Secche
Si tratta di un corso d'acqua che taglia il versante meridionale della collina di San Quirico; ha origine a
quota di circa 390 m s.l.m. e termina bruscamente nella piana antistante all'altezza di via Vigne Secche.
L'alveo si presenta rettilineo, privo attualmente di alcuna circolazione idrica; il suo tratto di monte si
presenta ben inciso, mentre l'ultimo tratto, quando attraversa l'area pianeggiante, si presenta come un
piccolo canale a sezione ridotta, circa 1,00 metri di profondità e 1,5 metri di larghezza. Scorre
interamente in territorio di Angera per una lunghezza di circa 550 metri.
Torrente Roggione
Si tratta di una importante corso d'acqua che drena le acque del versante orientale della collina di San
Quirico; ha origine poco a Nord della località Ronco Ferrazzi da due rami distinti che confluiscono
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all'altezza di Cascina Auriga. Il Torrente Roggione rimane a cielo aperto fino a via Cervino, dopo di che
risulta intubato fino allo sbocco a lago che avviene tra Piazza Garibaldi e il campo sportivo.
Nel tratto di monte l'alveo si presenta ben inciso con sezione molto ampia; nel tratto di pianura l'alveo si
presenta invece non molto inciso e con una sezione stimata di 2-4 metri di larghezza. In linea generale il
corso d'acqua si presenta libero da ostruzioni significative, ad eccezione del tratto terminale prossimo al
tombinamento, dove il greto di presenta occupato da vegetazione infestante.
L'intero percorso del Torrente Roggione scorre in territorio di Angera per una lunghezza complessiva di
circa 2200 metri di cui stimati 678 intubati.
Roggia Aicardi (*)
La Roggia Aicardi prende origine da un sistema sorgentizio e scorre nel suo tratto iniziale seguendo una
strada sterrata; dopo di che scorre in una profonda valle fino alle pendici della collina all'altezza di via
Ronchi. In questo primo tratto l'alveo di presenta in pessime condizioni, spesso ostruito da vegetazione e
alberi caduti e da situazioni di instabilità morfologica lungo i fianchi della valle. Il corso d'acqua è poi
intubato all'altezza di via Castabbio per immettersi poi nel corso d'acqua denominato Roggia Ronchi (*)
all'incrocio tra via Castabbio e via Varesina.
Roggia Ronchi (*)
Si tratta di un corso d'acqua di modeste dimensioni con sezione in alcuni punti di larghezza non superiore
ad un metro, attualmente privo di circolazione idrica ma che si attiva in concomitanza di intense
precipitazioni. In cima a via Ronchi è poi intubato fino alla SS 629 per ritornare a cielo aperto in un breve
tratto e tombinarsi nuovamente seguendo via Varesina. Il percorso della tombinatura è stato seguito fino
circa l'incrocio tra la via Varesina e via Castellana dopo di che non è dato saperne l'andamento anche se
si ipotizza convogli nella pubblica fognatura.
Torrente Vallone delle Vigane
Corso d'acqua di modesto sviluppo (180 metri) ad andamento rettilineo, che drena parte delle acque del
versante occidentale della collina di San Quirico prospiciente a lago, ove poi sfocia.
Roggia Monte Albano (*)
Corso d'acqua ad andamento rettilineo che taglia il versante nord occidentale della collina di San Quirico;
ha origine a quota di circa 360 m s.l.m. e si sviluppa per circa 430 metri fino a sfociare a lago in Comune
di Ranco.
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Roggia C.na Giulia (*)
Corso d'acqua ad andamento rettilineo che segna parte del confine settentrionale con il Comune di
Ranco. Presenta un alveo che scorre in una valle ben incisa, in stato di degrado con rami e alberi caduti
e vegetazione sui fianchi e nel greto del corso d'acqua. Nel suo tratto terminale, prima di venire intubato,
riceve le acque di un piccolo immissario. La Roggia C.na Giulia (*) ha uno sviluppo complessivo di circa
290 metri.
Corsi d'acqua nell'area della palude (Fosso C.na Paludi(*), Fosso della Palude, Fosso dell'Acqua Negra,
Cavo Re, Solco delle Paludi, Roggia Casello(*), Torrente Vepra)
L'idrografia dell'area della palude, ad Ovest della frazione di Barzola, è costituita da un sistema di corsi
d'acqua, piccoli fossi e scoline ad andamento rettilineo che spesso si intersecano ad angolo retto. Questo
sistema di corsi d'acqua è probabilmente in parte di origine antropica, usato come in passato come
reticolo irriguo e/o realizzato come sistema di drenaggio e bonifica delle aree paludose e acquitrinose che
caratterizzano questa porzione del territorio di Angera.
I corsi d'acqua a maggior valenza idrica ascritti al reticolo idrografico minore hanno sviluppo rettilineo e
tagliano da Nord a Sud il territorio. Nelle porzioni di territorio a Nord, dove i corsi d'acqua scorrono
attraverso aree boscate, questi si presentano in stato di abbandono, con vegetazione infestante che
cresce sulle sponde e rami e foglie che ostruiscono e ostacolano la circolazione idrica. Il Fosso
dell'Acqua Negra, dopo aver ricevuto anche le acque del Fosso della Palude e del Fosso di C.na
Paludi(*), spaglia formando un'area acquitrinosa prossima al Torrente Vepra.
Un tratto del Torrente Vepra, ascritto al Reticolo Idrografico Principale, scorre nell'area della Palude da
Sud a Nord; si presenta con sezione ampia (2-4 metri) ma mai molto inciso con altezza dal ciglio al greto
di 1-2 metri. Da notare che circa 200 metri prima di entrare in territorio di Ispra, in corrispondenza di una
strada sterrata uso agricolo, in sponda idrografica sinistra si ha rottura dell'argine, con esondazione delle
acqua che vanno a loro volta ad alimentare l'area acquitrinoso detta in precedenza per il Fosso
dell'Acqua Negra.
Torrente S. Ambrogio (*)
Questo corso d'acqua taglia il versante Nord orientale della collina denominata “Monte della Croce”;
scorre in territorio di Angera dal confine comunale con Taino fino ad immettersi nel Torrente Lenza, per
una lunghezza di circa 1600 metri. Ha andamento rettilineo e nella sua parte terminale, dove scorre in un
area pianeggiante, vicino la foce, si presenta ad andamento squadrato quasi abbia subito una sorta di
regimazione. In quest'area il Torrente S. Ambrogio (*) riceve anche le acque di un sistema di scoline che
drenano parte delle acque della piana paludosa. Il tratto che costeggia la via S. Ambrogio e la mulattiera
che da essa si diparte presenta pessima manutenzione e pulizia, con vegetazione infestante e occlusioni
di rami e fogliame che spesso rallentano e rendono difficoltoso lo scorrimento idrico.
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Roggia S. Ambrogio (*)
Rappresenta il sistema di fossi a maggior significato idrico che drenano le acque dell'area pianeggiante
posta a confine con il Comune di Cadrezzate. Si tratta di corsi d'acqua di modeste dimensioni, ad
andamento rettilineo che per un certo tratto seguono la via S. Ambrogio fino ad immettersi nel Torrente
Lenza.
Corsi d'acqua di Capronno (Torrente Villa(*), Roggia Tripoli(*), Torrente Alberino(*), Torrente Vepra,
Torrente Corte(*))
Si tratta di un sistema di corsi d'acqua che drenano le acque del versante settentrionale della collina
retrostante la frazione di Capronno fino ad immettersi nel Torrente Vepra. Hanno andamento grossomodo
rettilineo, con alveo ben inciso nel tratto di monte, mentre si presentano come piccole scoline poco incise
(ad eccezione del Torrente Villa(*) e della Roggia Tripoli(*)) nel tratto pianeggiante, dove si presuppone
che il loro corso sia stato nel tempo “indirizzato” a scopo agricolo. Quest'area pianeggiante è anche
attraversata da un sistema di piccole scoline e fossetti di scarso significato idrico che avvalorano l'ipotesi
di un controllo antropico sul drenaggio dell'area per scopi agricoli e/o di bonifica di un'area a difficile
smaltimento idrico.
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6.3
Determinazione delle fasce di rispetto
Una volta individuati i corsi d'acqua costituenti il Reticolo Idrico Minore si è provveduto alla delimitazione
delle fasce di rispetto secondo quanto prescritto nella normativa vigente (R.D. 523/1904 e seguenti),
nonché da quanto indicato dalla DGR 1 agosto 2003 n° 7/13950.
Tramite l’utilizzo di sistemi GIS, e sulla base della cartografia aerofotogrammetrica comunale e di
sopralluoghi diretti in sito, è stato possibile determinare con precisione l’esatta ubicazione degli argini
torrentizi di ciascun corso d’acqua a partire dai quali sono state individuate le fasce di rispetto mediante
l’applicazione di comandi informatizzati (buffers) per una accurata collocazione della fascia di rispetto.
Verificata l’eventuale presenza (peraltro non riscontrata) di altre fasce di rispetto fluviale conseguenti ad
altre disposizioni normative, ed in particolare quelle contenute nei Piani Stralcio di Bacino approvati ai
sensi della L183/89, si ritiene di poter individuare due fasce di rispetto:
FASCIA 1 (rossa) – consistenti limitazioni:
¾
ampiezza pari a 10 metri , per i corsi d'acqua identificati come Reticolo Idrico Minore, lungo i tratti
scoperti;
¾
ampiezza pari a 4 metri , per i corsi d'acqua identificati come Reticolo Idrico Minore, lungo i tratti
tombinati e/o coperti o che interessano centri abitati.
E’ individuabile su tutti i corsi d’acqua definiti come reticolo idrografico minore con distanza dagli argini
esterni di 10 m.
In corrispondenza di centri abitati, la fascia 1 è stata ridotta a 4 m, mentre in corrispondenza dei tratti
tombinati viene proposta una sua riduzione da 10 a 4 metri previa verifica idraulica che accerti il corretto
dimensionamento della sezione di imbocco e del tratto coperto.
L'efficacia della proposta di riperimetrazione cosi elaborata è subordinata comunque alla preventiva
approvazione del competente S.TER.
FASCIA 2 (verde) – modeste limitazioni
¾
ampiezza pari a 6 metri ,(dal limite di fascia 1) per i soli corsi d'acqua, identificati come Reticolo
Idrico Minore, che interessano centri abitati.
In base alla vigente giurisprudenza, la distanza dai corsi d’acqua e pertanto l’individuazione dell’ampiezza
delle Fasce di rispetto, deve intendersi misurata orizzontalmente in situ dal piede arginale esterno (a) o in
assenza di rilevato arginale, dalla sommità della sponda fluviale incisa (b). Nel caso di sponde stabili o
protette le distanze possono essere calcolate con riferimento alla linea individuata dalla piena ordinaria
(c).
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Schema esplicativo della delimitazione delle fasce di rispetto
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Schema esplicativo della delimitazione delle fasce di rispetto (Fascia 1)
Schema esplicativo della delimitazione delle fasce di rispetto (Fascia 2)
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7.
CONCLUSIONI
Il presente studio fornisce una cartografia completa, alla scala 1:5.000, del reticolo idrografico presente
nel territorio comunale di Angera (cfr Tav. n. 1 – Individuazione preliminare del reticolo idrografico),
costituito da corsi d'acqua ben sviluppati a carattere perenne e stagionale, più un reticolo di fossi e canali
di una passata opera di bonifica di aree acquitrinose.
Evidenziati i corsi d’acqua classificati come “reticolo principale” secondo l’elenco dell’Allegato A alla
D.G.R. 01 Agosto 2003 n. 7/13950 (modifica alla D.G.R. 25 Gennaio 2002 n. 7/7868), per i quali l'attività di
Polizia Idraulica è di competenza regionale, sono stati individuati quei corsi d'acqua, che per importanza e
valenza idrologica, si è ritenuto opportuno classificare come Reticolo Idrico Minore.
Sono stati inseriti i corsi d'acqua indicati come demaniali nelle carte catastali e quelli riportati nella
cartografia ufficiale (IGM, CTR ) previa verifica di dettaglio diretta di quanto effettivamente esistente sul
territori, rilevando l’attuale andamento delle aste idrografiche preliminarmente individuate a tavolino. Il nome
di ogni corso d'acqua è stato attribuito secondo le indicazioni riportate sia nelle mappe catastali sia in
cartografia ufficiale. Per quei corsi d'acqua privi di nomenclatura si è provveduto all'attribuzione di un nome
sulla base di un toponimo rappresentativo. Inoltre per quei corsi d'acqua costituenti un affluente, è stato
assegnato un codice identificativo formato dalle prime tre lettere dell'alveo principale seguito da una
numerazione progressiva.
Nel territorio comunale, distribuiti su una superficie di 17,6 Km2 sono presenti quindi complessivamente 39
corsi d'acqua (cfr Tab.1) classificati come Reticolo Idrico Minore, con una lunghezza complessiva di circa
29.7 Km.
Per tutti questi corsi d'acqua, sono stati definite delle fasce di rispetto (cfr Tav. n. 2 – Carta delle fasce di
rispetto del reticolo idrico minore) per consentirne l'accessibilità ai fini della sua manutenzione, fruizione e
riqualificazione ambientale.
Rimane comunque inteso che la validità dalla presente proposta di identificazione del Reticolo Idrico
Minore, di competenza comunale e la relativa perimetrazione con fasce di rispetto, è subordinata comunque
alla preventiva approvazione del competente S.TER.
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