nuove tecnologie e promozione sociale

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nuove tecnologie e promozione sociale
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Studi e ricerche
Studi e ricerche
Temi&Strumenti
l presente volume intende illustrare i risultati di un’indagine dell’Isfol sull’utilizzo delle nuove tecnologie nelle attività delle Associazioni di Promozione Sociale. L’associazionismo come
fenomeno è in continua crescita e con esso aumentano gli scambi, le reti e la necessità di un
confronto sempre più stretto e costante con le Istituzioni. L’opportunità introdotta con la L.383/00
(“Disciplina delle Associazioni di Promozione Sociale”) di rinnovare la propria infrastruttura tecnologica e di introdurre o implementare servizi attraverso le ICT ha avuto grande eco nel mondo associativo.
I progetti attivati sono stati numerosi e l’analisi dei dati emersi dall’indagine e dall’approfondimento dei casi di studio ha evidenziato come lo sviluppo di strumenti tecnologici abbiano riguardato
prioritariamente i seguenti ambiti: creazione di siti web e diverso utilizzo di internet; aggiornamenti dei sistemi hardware e software nelle associazioni; erogazione da parte delle Associazioni di Promozione Sociale di corsi di formazione.
L’introduzione di nuovi strumenti e l’implementazione dei servizi ha inevitabilmente prodotto cambiamenti che, alla luce dei dati, possiamo chiamare miglioramenti, relativamente a tre marco aspetti su cui si è concentrata l’attenzione della ricerca: l’impatto interno alle organizzazioni, l’impatto
sui destinatari e sugli utenti dei servizi, l’impatto sull’esterno (relazioni con le altre organizzazioni e con le reti).
Nel presente rapporto, si evidenzia come gli strumenti di nuova tecnologia siano utilizzati, soprattutto, al fine di rendere maggiormente efficace la comunicazione. Molti di questi strumenti si sono rivelati come contenitori di comunicazione che tendono ad essere efficaci per lo sviluppo o l’informazione di alcuni eventi specifici. In tali casi si è verificato un alto utilizzo di newletters e brochures telematiche.
Come conseguenza del cambiamento dei canoni comunicativi è emersa l’esigenza di migliorare
le competenze interne su tutto ciò che riguarda le nuove tecnologie (investimento sulla formazione degli operatori) e di iniziare un processo di apertura inteso come opportunità alla popolazione di accedere a tali tecnologie.
Risulta importante, però, anche sottolineare che alcune Associazioni di Promozione Sociale non
hanno maturato tali esigenze dimostrando impermeabilità all’utilizzo delle nuove tecnologie. Questo non vuole significare un’assenza dell’uso delle nuove tecnologie, quanto, piuttosto, che tali strumenti sono rilevati solo come un supporto e non ne è stata evidentemente analizzata, programmaticamente, un’ipotesi di percorso che preveda un loro maggiore utilizzo.
In entrambi i casi si evidenzia la necessità di investire in questo settore, per replicare le buone prassi realizzate o per stimolare le organizzazioni più ostiche o semplicemente meno formate ed informate sull’utilizzo delle ICT.
Temi&Strumenti
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I
Ministero della Solidarietà Sociale
Osservatorio Nazionale dell’Associazionismo Sociale
Direzione Generale Volontariato, Associazionismo e
Formazioni sociali
Divisione II
NUOVE TECNOLOGIE E PROMOZIONE SOCIALE
NUOVE TECNOLOGIE
E PROMOZIONE SOCIALE
ISBN 978-88-543-0034-7
788854 300347
Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori
Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori
Temi&Strumenti
Studi e ricerche
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ISBN 978-88-543-0034-7
L’Isfol, Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, è
stato istituito con D.P.R. n. 478 del 30 giugno 1973, e riconosciuto Ente di ricerca con Decreto legislativo n. 419 del 29 ottobre 1999; ha sede in Roma ed è
sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale.
L’Istituto opera in base al nuovo Statuto approvato con D.P.C.M. del 19 marzo
2003 ed al nuovo assetto organizzativo approvato con delibera del Consiglio
di Amministrazione n. 12 del 6.10.2004.
Svolge attività di studio, ricerca, sperimentazione, documentazione, informazione e valutazione nel campo della formazione, delle politiche sociali e del lavoro, al fine di contribuire alla crescita dell’occupazione, al miglioramento delle risorse umane, all’inclusione sociale ed allo sviluppo locale. Fornisce consulenza tecnico-scientifica al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e ad
altri Ministeri, alle Regioni, Province autonome e agli Enti locali, alle Istituzioni
nazionali pubbliche e private. Svolge incarichi che gli vengono attribuiti dal
Parlamento e fa parte del Sistema statistico nazionale.
Svolge anche il ruolo di struttura di assistenza tecnica per le azioni di sistema
del Fondo sociale europeo, è Agenzia Nazionale LLP–Programma settoriale
Leonardo da Vinci, Centro Nazionale Europass, Struttura nazionale di supporto all’iniziativa comunitaria Equal.
Presidente
Sergio Trevisanato
Direttore Generale
Giovanni Principe
La collana “Temi&Strumenti” – articolata in Studi e Ricerche, Percorsi, Politiche
comunitarie – presenta i risultati delle attività di ricerca dell’Isfol sui temi di competenza istituzionale, al fine di diffondere le conoscenze, sviluppare il dibattito, contribuire all’innovazione e alla qualificazione dei sistemi di riferimento.
La collana “Temi&Strumenti” è curata da Isabella Pitoni, responsabile Ufficio
Comunicazione Istituzionale Isfol.
2007 – ISFOL
Via G. B. Morgagni, 33
00161 Roma
Tel. 06445901
http://www.isfol.it
Ministero della Solidarietà Sociale
Osservatorio Nazionale dell’Associazionismo Sociale
Direzione Generale Volontariato, Associazionismo e
Formazioni sociali
Divisione II
ISFOL
NUOVE TECNOLOGIE
E PROMOZIONE SOCIALE
ISFOL EDITORE
Il volume raccoglie i risultati di una ricerca curata dall’Area “Risorse strutturali
ed umane dei sistemi formativi” (diretta da Claudia Montedoro) dell’Isfol nell’ambito del progetto “Nuove tecnologie e promozione sociale” promosso e finanziato a valere su risorse dell’Osservatorio Nazionale dell’Associazionismo
(Legge 383/00) – Ministero del Lavoro e Politiche Sociali ora Ministero della
Solidarietà Sociale – Direzione Generale per il Volontariato, l’Associazionismo
e le Formazioni Sociali.
La ricerca è stata condotta da Elena Caramelli, Giancarlo Cursi, Marco Marucci,
Germana Monaldi, con la collaborazione della Società BBJ Consult Ag - rappresentanza italiana per la parte relativa alla rilevazione ed analisi dei dati e della Società Ecoter per l’interpretazione dei dati.
Il volume è a cura di Elena Caramelli e Marco Marucci.
Sono autori del volume:
Cecilia Donaggio (prefazione),
Mariano Martone, Elisabetta Patrizi (introduzione),
Elena Caramelli, Marco Marucci (nota metodologica),
Olivier La Rocca (parte prima),
Elena Caramelli, Olivier La Rocca, Marco Marucci (parte seconda),
Elena Caramelli, Olivier La Rocca (parte terza),
Claudia Montedoro (conclusioni).
Coordinamento editoriale della collana “Temi & Strumenti”:
Piero Buccione e Aurelia Tirelli.
Con la collaborazione di Paola Piras.
INDICE
pag.
Prefazione
7
Introduzione
Nota metodologica
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Parte Prima
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Contesto della ricerca
1 Associazioni di Promozione Sociale e rapporto
con le nuove tecnologie
2 Le nuove tecnologie come “valore”
Parte Seconda
1
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4
5
Parte Terza
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Risultati dell’indagine
Caratteristiche della popolazione oggetto dell’indagine
Ruolo delle tecnologie nei progetti svolti dalle associazioni
Campi d’attività e strutture di intervento
Infrastruttura tecnologica e servizi erogati
La spinta al rinnovamento tra formazione
e innovazione tecnologica
6 Percezione dell’influenza delle nuove tecnologie
sulle attività delle associazioni
7 Sistema delle relazioni: rappresentazioni e significati
8 Considerazioni conclusive
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Approfondimento qualitativo
1 Contesto internazionale
2 Analisi SWOT dei 7 casi di studio
2.1 Legambiente - Italia
2.2 Libera - Italia
2.3 Unione Italiana Ciechi - Italia
2.4 UNIEDA - Italia
2.5 Sos Femmes Accueil – Francia
2.6 Amoverse - Spagna
2.7 The Khmer Institue of Democracy – Cambogia
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INDICE
pag.
Conclusioni
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Appendice
Allegato A – Lista delle associazioni contattate
Allegato B – Questionario on line
Allegato C – Schede dei casi studio
1 Legambiente - Italia
2 Libera - Italia
3 Unione Italiana Ciechi - Italia
4 UNIEDA - Italia
5 Sos Femmes Accueil – Francia
6 Amoverse - Spagna
7 The Khmer Institue of Democracy – Cambogia
Bibliografia
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PREFAZIONE
La Legge 383 del 2000, intervenuta dopo quasi dieci anni l’emanazione della Legge quadro sul volontariato, mirava a riconoscere ed irrobustire il principio costituzionale della partecipazione dei cittadini alla vita sociale e culturale, oltre che politica ed economica, del Paese.
In un quadro di grande complessità del mondo del non profit in Italia, il fenomeno dell’associazionismo di promozione sociale è in continua e costante
espansione, con circa 200.000 associazioni e 10 milioni di italiani coinvolti.
Questa articolata partecipazione non può non collegarsi a quanto dispone
la Legge 383, che, sin dal primo articolo, afferma la significativa importanza che
la promozione sociale riveste, enunciando il principio che la Repubblica “riconosce il valore sociale dell’associazionismo, ne promuove lo sviluppo, ne salvaguarda la sua autonomia e favorisce l’apporto di associazioni per finalità di
carattere sociale, civile, culturale e di ricerca etica e spirituale”.
Le associazioni, il cui campo d’azione è ormai vastissimo (attività di natura
sportiva e ricreativa, assistenziali, di culto, di studio e di ricerca, culturali), rappresentano peraltro uno strumento agile a disposizione delle amministrazioni pubbliche per l’assolvimento di alcuni obblighi istituzionali e contribuiscono nei territori a perseguire il filo della proficua interazione tra Pubblica
Amministrazione e mondo della solidarietà.
Il tema trattato nella presente ricerca, di estremo interesse per
l’Amministrazione, testimonia la vitalità del settore e insiste sull’elevato valore
aggiunto che le Nuove Tecnologie comportano nel lavoro quotidiano delle
Associazioni di promozione sociale in tutti i diversificati campi del loro agire.
Sono sicura che i risultati qui presentati si dimostreranno particolarmente utili
sia per una valutazione specifica da parte dell’Osservatorio Nazionale
dell’Associazionismo, che nel 2005 ha commissionato la ricerca all’Isfol, sia per il
Ministero, nel quadro di un virtuoso apprezzamento delle politiche implementate.
7
PREFAZIONE
La sempre maggiore diffusione delle tecnologie informatiche si rivela, credo, particolarmente preziosa per quelle realtà che operano direttamente per e
dentro la società civile, consentendo, in misura sempre maggiore, una efficace compartecipazione dei cittadini alla vita del Paese e contribuendo, allo stesso tempo, all’inveramento dei valori repubblicani di solidarietà e di pieno sviluppo della personalità di ogni cittadino.
Il Sottosegretario di Stato
Dr.ssa Cecilia Donaggio
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INTRODUZIONE
I risultati dell’indagine presentata in questo volume testimoniano la forte attenzione che l’Osservatorio Nazionale dell’Associazionismo del Ministero della Solidarietà Sociale - DG per il Volontariato, l’Associazionismo e le Formazioni
sociali - rivolge all’introduzione e all’uso delle nuove tecnologie nelle attività delle Associazioni di Promozione Sociale.
Il mondo associativo si è trasformato in questi anni in una realtà molto consistente, sia in termini numerici che i termini qualitativi (Disciplina delle associazioni di promozione sociale). In tale processo di trasformazione emerge un
continuo confronto tra nuove tecnologie e ambito sociale.
L’utilizzo delle ICT, infatti, da parte delle Associazioni di Promozione Sociale
sta diventando uno strumento di lavoro sempre più diffuso e una corretta gestione degli strumenti informatici può favorire la mission e il ruolo tipici delle
realtà associative.
A partire dal 2002 il Ministero ha finanziato, attraverso fondi previsti dalla
Legge 383/00 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali), iniziative di formazione e di aggiornamento delle attività
associative e progetti di informatizzazione e di banche dati in materia di associazionismo sociale (art. 12, lett. D), riconoscendo, così, il ruolo strategico delle nuove tecnologie nell’accrescere la capacità di programmazione e di lavoro
dell’associazionismo sociale.
Nell’analisi di contesto (Parte Prima), si è inteso esplorare qualitativamente
il significato che gli operatori delle Associazioni di Promozione Sociale attribuiscono alle nuove tecnologie, al fine di comprendere la percezione in termini di
utilità e miglioramento delle attività. In questa fase l’intento è comprendere anche quale sia il livello di valore percepito dagli operatori. A tal fine è stata utilizzata la “Matrice del Valore”1 che ha dimostrato come la tecnologia dipenda for9
INTRODUZIONE
temente sia dal valore “apprendimento”, sia dalla “messa in rete” ed, infine, dal
valore definito “economico sociale”. Tali tipologie di valori vengono identificate
sia a livello di contesto interno all’associazione che nel contesto esterno dove il
mix di competenza degli individui (operatori dell’associazione) con le nuove tecnologie effettua cambiamenti rilevanti sul territorio di riferimento.
La Seconda Parte evidenzia i risultati della ricerca e quindi, a differenza dell’analisi contestuale che mira ad individuare l’ambito di osservazione a livello
teorico. Vengono individuati i risultati dell’indagine svolta tramite la somministrazione di questionari on line con una specifica attenzione all’importanza percepita, da parte degli operatori degli strumenti di nuova tecnologia che sono
stati inseriti nelle loro attività.
L’obiettivo è quello di verificare il livello di importanza rilevata dagli operatori stessi, e quindi non è solo una mera analisi dall’esterno che può indicare
l’importanza politica e/o strategica, ma si è voluto rilevare l’importanza che il
singolo operatore ha verificato sul suo percorso di procedure lavorative.
L’interesse è stato posto su un’analisi quantitativa e si è teso a verificare, a
livello percentuale, le singole risposte confrontando il grado di utilizzo o nel caso la volontà di investimento in alcune strumentazioni. L’analisi quantitativa ha
anche mostrato quali siano le necessità che le associazioni hanno individuato
ed i relativi percorsi procedurali per l’inserimento delle strumentazioni tecnologiche nel contesto lavorativo. In parallelo si è valutato quali tipologie di attività di formazione sulle nuove tecnologie siano state messe in atto dalle associazioni, al fine anche di verificare se vi sia una correlazione tra necessità interne ed erogazioni di corsi di formazione tematici.
Inoltre, nel presente rapporto, si evidenzia come gli strumenti di nuova tecnologia siano utilizzati al fine di rendere maggiormente efficace la comunicazione. Molti di questi strumenti si sono rivelati come contenitori di comunicazione che tendono ad essere efficaci per lo sviluppo o l’informazione di alcuni eventi specifici. In tali casi si è verificato un alto utilizzo di newletters e brochures telematiche, dove l’immaterialità dello strumento all’interno del sito web
risulta essere molto più efficace di quanto fosse stato in passato l’invio a popolazioni selezionate.
L’intento della ricerca non è stato solo quello di misurare l’impatto dello strumento tecnologico sugli utenti ma anche valutare come tali strumenti, molto
spesso, dopo un investimento iniziale oneroso, divengano una spesa velocemente ammortizzabile e nel medio lungo periodo quasi completamente azzerabile.
1
10
Marco Ruffino, Manuale dei progetti interregionali, Franco Angeli, Milano, 2002.
INTRODUZIONE
La Terza Parte sposta il punto di osservazione sulle Associazioni di Promozione
Sociale in ambito internazionale. Riferendosi direttamente alle osservazioni effettuate nel secondo capitolo, il gruppo di ricerca ha ritenuto fondamentale effettuare un approfondimento qualitativo a livello nazionale, comunitario ed internazionale attraverso l’analisi e il confronto dei casi studio.
Dalle analisi dei questionari somministrati ed attraverso l’osservazione del
contesto internazionale, sono stati identificati sette casi specifici che hanno dimostrato di avere tra le loro caratteristiche: forte radicamento sul territorio, maturata esperienza e organizzazione gestionale ben strutturata.
Per ogni singolo caso si è analizzato, attraverso l’analisi di uno specifico progetto, il beneficio che la nuova tecnologia ha apportato alle procedure ed alla
gestione delle attività nelle Associazioni di Promozione Sociale. Le rilevazioni
dei benefici è stata effettuata calcolando a livello oggettivo l’impatto dei benefici sia all’interno dell’associazione che sul territorio (destinatari, reti).
La lettura dei dati è stata effettuata attraverso lo strumento della SWOT
(Strenghts, Weaknesses, Opportunities, Threats), come strumento di percezione del cambiamento. L’utilizzo di tale strumento di analisi permette l’identificazione di tutti i fattori, siano essi positivi che negativi, che ogni associazione deve prevedere prima di effettuare un’attività sul territorio. Difatti saranno presentati due diagrammi, uno ex-ante al progetto ed uno ex-post al fine di valutare l’impatto delle possibili opportunità e minacce che non possono essere verificate in
fase progettuale ma possono essere solo identificate a livello ipotetico.
Si auspica che gli spunti emersi da questa ricerca possano costituire un buon
punto di partenza per offrire un quadro del rapporto tra associazionismo e nuove tecnologie, anche al fine di poter meglio indirizzare la capacità di programmazione in questo ambito.
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IMPOSTAZIONE
METODOLOGICA
DELL’INDAGINE
L’indagine ha adottato un approccio esplorativo con finalità prevalenti di tipo
descrittivo ed un approfondimento qualitativo attraverso l’analisi di casi studio.
Sul piano operativo, a valle di una prima fase di approfondimento bibliografico e documentale - orientata ad una contestualizzazione dell’oggetto della ricerca nello scenario storico-sociale di riferimento - si è passati alla realizzazione di un’indagine sul campo che ha riguardato l’intero universo delle associazioni iscritte al Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale (APS).
La rilevazione è stata realizzata facendo ricorso prevalentemente a tecniche quantitative, integrate da alcuni approfondimenti di tipo qualitativo in relazione ad
elementi di particolare interesse rispetto all’oggetto d’indagine.
Inoltre, si è effettuato uno studio approfondito di 7 casi nazionali e internazionali inerenti l’impatto delle nuove tecnologie sulle APS.
Il disegno della ricerca si è, così, articolato in alcuni passaggi sequenziali caratterizzati da specifiche esigenze conoscitive ed operative.
In una prima fase, si è provveduto ad effettuare un inquadramento preliminare dello scenario di riferimento. Tale passaggio si è concretizzato, come accennato, nella realizzazione di un’analisi bibliografico-documentale e della normativa di settore. Particolare attenzione è stata riservata ad approfondimenti sulla
normativa inerente l’oggetto della ricerca e ad un’ampia ricognizione degli studi e delle ricerche effettuate in relazione all’oggetto d’indagine. Ciò ha consentito di focalizzare con maggiore precisione le aree problematiche di interesse della ricerca e di finalizzare la messa a punto degli strumenti di rilevazione.
Vista la natura dell’indagine di carattere esplorativo che mira ad acquisire informazioni sulla percezione del rapporto tra tecnologie e promozione sociale, e
data la variegata tipologia delle Associazioni di Promozione Sociale, si è individuato come universo di riferimento le 114 associazioni iscritte al 2006 al
Registro nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale (Allegato A).
Si è giunti alla costruzione di un questionario strutturato con risposte precodificate (Allegato B). L’uso del questionario standardizzato è stato preferito
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IMPOSTAZIONE METODOLOGICA DELL’INDAGINE
anche date le sue caratteristiche di velocità e facilità di compilazione e di standardizzazione dei risultati ottenuti, in modo da garantire la confrontabilità e cumulabilità dei dati.
Il questionario è composto da cinque dimensioni d’indagine:
• Struttura dell’associazione;
• Esplorazione dell’attività di progettazione svolta negli ultimi anni;
• Dotazione tecnologica ed uso delle tecnologie – comprende anche le attività formative erogate e quelle di aggiornamento infrastrutturale;
• Percezione del cambiamento e nuove tecnologie;
• Relazioni.
Una volta testato, il questionario è stato somministrato via web. Questo ha
permesso di ridurre i costi dell’indagine e le possibili difficoltà legate alla distanza geografica (le 114 associazioni sono dislocate sull’intero territorio nazionale). Non da meno, questa modalità di somministrazione ha consentito di ridurre i tempi di lavoro complessivi attraverso l’immissione automatica dei dati in
matrice, meccanismo che ha anche evitato la presenza di errori dovuti all’imputazione manuale (errori di battitura dovuti a cali d’attenzione dell’operatore e ad errata interpretazione delle schede).
Per migliorare gli esiti della somministrazione on-line è stata svolta un’adeguata strategia di sensibilizzazione e coinvolgimento, oltre alla pubblicizzazione degli scopi della ricerca alle APS per invitarle a compilare il questionario.
La risposta è stata di 50 questionari compilati2.
I dati raccolti sono stati, in primo luogo, sottoposti ad analisi monovariata
al fine di studiarne le distribuzioni di frequenze e i valori caratteristici: tendenza centrale e scostamento. Questo ha permesso, oltre ad avere una primo riscontro di natura descrittivo-esplorativa sul campione, di verificare la tenuta complessiva dello strumento e delle singole domande. In generale questa fase ha
consentito di verificare la validità del data set informatizzato in funzione della
successiva elaborazione ed analisi dei dati. L’elaborazione dei dati è stata condotta sulla base di un piano di incroci coerente con ipotesi interpretative congruenti con le finalità del lavoro di ricerca, in certa misura affinate in fase di realizzazione dell’indagine anche grazie alle informazioni ricavate dall’analisi dei
dati secondari e documentale.
Oltre all’analisi bi e tri-variata, è stato fatto ampio uso di tecniche multivariate di sintesi dei dati (ACM - Analisi delle Corrispondenze Multiple) al fine di aggregare le informazioni a disposizione in modo da poter lavorare su nuove variabili dotate di una più alta capacità di sintesi ed interpretazione (fattori dell’ACM).
2 Questa caduta della popolazione oggetto di studio può essere in parte attribuita alla modalità di somministrazione adottata. In generale il questionario auto-somministrato spedito all’intervistato è soggetto ad una caduta nel numero dei rispondenti, in questo caso, la auto-somministrazione on-line potrebbe aver accentuato tale tendenza. Si deve, però, anche considerare la scarsa
propensione del mondo associativo a rispondere a questo tipo di iniziative (probabilmente perché pressati da iniziative analoghe).
14
IMPOSTAZIONE METODOLOGICA DELL’INDAGINE
Riguardo ai dati relazionali è stata condotta, prevalentemente, un’analisi degli egonetworks (reticoli individuali), vale a dire delle reti di relazioni proprie di
ogni singola associazione presente nel campione. A tale proposito è importante sottolineare come la network analysis non ha rappresentato il centro dell’indagine, ma un contributo teorico, tecnico e metodologico utile ad arricchire l’interpretazione della realtà oggetto di studio. Essa, quindi, è stata adattata ad una
logica di ricerca propria della tradizionale social survey, soprattutto con riguardo alle modalità di selezione delle unità di rilevazione. Inoltre, per problemi di
praticità di somministrazione del questionario, non è stato possibile fornire agli
intervistati intere liste contenenti i nomi delle associazioni con cui avrebbero potuto avere contatti. Per questo motivo si è deciso di lavorare prevalentemente
sullo studio di egonetworks cercando di verificare, a posteriori, la presenza di
legami tra le associazioni componenti il campione. In alcuni casi è stato possibile rilevare tali legami e, rispetto alle reti da essi generate, individuare tanto
le posizioni ricoperte dalle singole associazioni (bridges, gate keepers, gregari) quanto le caratteristiche strutturali complessive (strutture ad albero, clique,
triadi, diadi).
Parallelamente alla fase di rilevazione dei dati si è proceduto all’approfondimento qualitativo su 7 casi di studio nazionali e internazionali: progetti innovativi che evidenziano l’impatto dell’uso delle ICT sulle Associazioni di
Promozione Sociale.
Sono stati individuati 4 casi italiani a partire dai progetti finanziati dal
Ministero della Solidarietà Sociale ai sensi della Legge 383/2000 (art. 12 lettera D) nel triennio 2002-043 orientati all’organizzazione ed erogazione di attività
di informatizzazione e potenziamento dell’infrastruttura tecnologica delle associazioni. Per la selezione dei progetti è stata utilizzata un’apposita griglia di
valutazione al fine di evidenziare alcune caratteristiche dei progetti presentati
e approvati. In particolare si è considerata l’efficacia di questi attribuendo una
valutazione su alcuni fattori che caratterizzavano (a) l’impatto che il progetto
ha avuto all’interno dell’associazione stessa (b) l’impatto sui destinatari/beneficiari dell’associazione (c) l’impatto sull’esterno e sulla creazione di reti4.
I 3 progetti internazionali (Spagna, Francia e Cambogia) sono stati selezio3 Elena Caramelli ed Elisabetta Patrizi (a cura di), Investire nella progettualità delle Associazioni
di promozione sociale – Compendium progetti Legge 383/200 triennio 2002-04, Isfol, Roma, 2006.
4 I fattori presi come criteri di valutazione per l’Impatto interno sono stati : coerenza tra metodi e obiettivi; maggiore coesione associativa; partecipazione degli attori coinvolti nel progetto;
impatto sull’organizzazione interna; incremento e maggiore condivisione della “mission” dell’associazione; uso più efficiente delle risorse (meno sprechi); maggiore rapporto costi/benefici; miglioramento delle competenze; necessità di formazione per l’utilizzo delle nuove tecnologie; evidenti limiti da superare. I fattori presi come criteri di valutazione per l’Impatto sui destinatari sono stati: migliore rapporto con i beneficiari; migliore comprensione del contesto in cui si opera; impatto sull’assetto istituzionale locale; coinvolgimento dei beneficiari; impatto sulle strategie di comunicazione (esterna). I fattori presi come criteri di valutazione per l’Impatto esterno sono stati:
riproducibilità in situazioni analoghe, trasferibilità in ambiti/settori diversi; mainstreaming - applicabilità ad altri livelli di programmazione; creazione di reti/partenariati; impatto sull’ambito di intervento dell’associazione.
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IMPOSTAZIONE METODOLOGICA DELL’INDAGINE
nati secondo il particolare e innovativo uso delle tecnologie, l’ambito di attività
e la dislocazione geografica5.
Sono state, quindi, predisposte 7 schede (Allegato C), una per ciascun caso studio, che riportano la descrizione dell’associazione, la sintesi del progetto e l’impatto delle tecnologie nei tre ambiti già individuati: impatto interno, impatto esterno e impatto sui destinatari.
Si è potuto così completare l’ultima fase della ricerca che ha previsto uno studio comparativo, a livello internazionale sull’impatto che le nuove tecnologie
hanno sulle APS.
5 Francia e Spagna sono rappresentative di esperienze analoghe a livello comunitario. Il progetto dell’associazione cambogiana è rappresentativo di un Paese in via di sviluppo.
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PARTE PRIMA
CONTESTO DELLA RICERCA
Come definito nella disciplina delle Associazioni di Promozione Sociale6, sono riconosciute associazioni i movimenti, i gruppi e i loro coordinamenti o federazioni che sono costituiti al fine di svolgere attività di utilità sociale a favore di terzi, senza avere finalità di lucro e nel pieno rispetto della libertà e dignità
degli associati.
Quindi, tale definizione stabilisce che l’Associazione di Promozione Sociale
è tale in base all’obiettivo che si prefigge o goal, come definiscono gli inglesi.
L’accezione inglese risulta essere, a nostro parere, maggiormente chiarificatrice poiché identifica il puntuale campo di azione che viene reso tangibile dalle azioni che l’associazione vuole effettuare.
Proprio per tale caratterizzazione le associazioni hanno molteplici obiettivi
ed effettuano attività che, ovviamente, sono di utilità sociale ma sono differenziate sia a livello orizzontale che verticale.
Il livello orizzontale delle azioni si contestualizza nelle tipologie di pratiche
delle associazioni, e quindi si passa a forme di attività a livello civico, come azioni educative e sociali o a livello culturale o ancora a livello sportivo, ad attività
di assistenza socio sanitarie come ad attività che vengono effettuate all’interno del contesto parrocchiale.
La gamma di attività a questo livello orizzontale è tale che, a partire dalla cooperazione internazionale o alle attività per un consumo critico, si arrivi a tutte
quelle forme di impegno non convenzionale quali la firma di petizioni, parte6 La Legge 383 del 7 dicembre 2000 completa il quadro normativo del Terzo settore, disciplinando il riconoscimento e la costituzione delle Associazioni di Promozione Sociale. Il Ministero della Solidarietà Sociale ha poi approvato il regolamento che disciplina il procedimento per l’iscrizione e la cancellazione delle associazioni a carattere nazionale nel registro di cui all’art. 7 della citata Legge.
17
PARTE PRIMA
cipazione a campagne elettorali, segnalazione di problemi ad amministratori
locali, etc.
Direttamente collegato alle attività esplicitate risulta essere l’individuazione
delle tipologie di destinatari che passano da anziani a portatori di handicap, da
tossicodipendenti a minori in difficoltà sino agli immigrati.
Oltre ad una importante diversificazione delle azioni a livello orizzontale, esiste anche una netta demarcazione a livello verticale, poiché al fine di raggiungere il proprio obiettivo le associazioni possono prediligere azioni che sono dirette: (a) ai destinatari finali; (b) alla popolazione che non risulta essere coinvolta o che in altri casi vuole essere coinvolta; (c) alle figure istituzionali che sono
gli elementi che possono effettuare atti normativi o finanziari di utilità sociale.
In base a tali diversificazioni è evidente che le associazioni anche se rientrano nella dizione “di promozione sociale” hanno scopi e modalità di azioni completamente diverse. Anche per questo i loro approcci alle attività possono essere differenti e richiedere competenze diversificate, come anche i loro approcci alle nuove tecnologie.
Il presente volume non intende analizzare le nuove tecnologie come soli elementi di “innovazione”, termine che oramai è abusato e spesso non identifica
un reale “cambiamento”, ma un aggiornamento di strumenti o metodologie già
definite, e quindi, in quanto, tali oggettivamente necessari ed utili. L’intenzione
è quella di evidenziare quali tipologie di strumenti ad alto valore tecnologico
siano consoni per le attività delle associazioni.
Tale visione di nuova tecnologia ha permesso di non “perdersi” all’interno
di tutte le varie tipologie di strumentazioni più o meno nuove, e di focalizzare,
soprattutto, l’attenzione su strumenti quali quelli di knowledge managment come di software specifici, sempre al fine di una migliore gestione delle attività
interne.
Pertanto, è compreso anche il sistema Internet come “contenitore” di opportunità e strumenti ad alto valore tecnologico e a basso costo economico, viste le opzioni che vengono offerte nel mercato. Per questi strumenti però, come si denoterà in seguito, è necessario un lungo periodo di formazione individuale al fine di generare le competenze necessarie al loro utilizzo.
Non si è tralasciata l’analisi relativa alla creazione e, soprattutto, gestione dei
siti web con i relativi contenuti. Nello specifico la ricerca non ha teso solo ad evidenziare una mera presenza del sito web, anche se si è verificato che il 60% delle associazioni del campione non ha siti web dedicati, ma si è voluto far emergere l’esistenza nel sito di pagine dedicate a forum o chat o sistemi di mailinglist o di community on line, etc.
18
CONTESTO DELLA RICERCA
Infine si è analizzato il sistema strutturale delle nuove tecnologie poiché in
questo caso l’interesse specifico verte sul sistema di collegamento delle reti, sia
all’interno della struttura stessa che con collegamenti ad altre strutture.
Risulta evidente che il valore aggiunto della nuova tecnologia nella creazione di collegamenti con tutti gli utenti dell’associazione, è rilevato da benefici quali, ad esempio, l’accorciamento dei tempi di trasmissione di documenti informatici.
Gli operatori delle associazioni, quindi, acquisiscono uno strumento e delle nuove competenze nella gestione della rete. La priorità in questo caso derivava dalla verifica di come le singole strutture ritengano fondamentali, per il miglioramento della qualità della vita lavorativa, l’investimento nella creazione di
sistemi di connessione di reti.
1 Associazioni di Promozione Sociale e rapporto con le nuove tecnologie
Indipendentemente dalle attività specifiche delle associazioni è risultato ovvio che tutte le strutture associative hanno recepito le innovazioni che provengono dalle nuove tecnologie, dimostrando una spiccata attenzione nel saper valutare quali siano le strumentazioni maggiormente confacenti all’uopo.
Il primo dato da enucleare è quello rispettivo ai differenti ruoli che il gruppo di ricerca ha dato alle figure dei volontari e degli operatori nelle associazioni. I volontari sono la parte fondamentale che mette in atto le azioni che potremmo definire prettamente sul campo, poiché sono la linfa vitale di ogni associazione in quanto realizzano le azioni che coinvolgono una importante diffusione delle attività; mentre per operativi si sono intese tutte quelle figure che
hanno un ruolo più stabile nella gestione di tutti i processi che l’associazione
ha ritenuto prioritari.
Di solito i volontari sono figure che svolgono già altre professioni e che, quindi, nel loro tempo “libero” si attivano e prendono parte alle azioni dell’associazione. Tra le professionalità che più diffusamente esercitano, risultano essere
quelle di tipo impiegatizio, ed in particolare quelle degli insegnanti o quelle di
lavoratori autonomi. Ad un livello di età inferiore si denotano le figure degli studenti che spendono molto del loro tempo all’interno della vita associativa. Si
evidenzia, così, un’alta intensità partecipativa durante gli anni degli studi ma che
via via diminuisce nel periodo di inserimento lavorativo o, molto spesso, termina bruscamente con la prima occupazione.
In base anche alle tipologie professionali, i volontari denotano un livello culturale medio-alto, il che contraddistingue la spiccata sensibilità per tali tematiche. Tali fattori hanno sempre offerto un forte impatto positivo nell’impegno
19
PARTE PRIMA
Associazioni di
Promozione
Sociale e
rapporto con le
nuove tecnologie
attivo da parte di tali figure. Al fine di visualizzare adeguatamente tali suddivisioni professionali con quelle relative alla scolarizzazione ed alle tipologie di presenze territoriali ed a fasce d’età dei volontari, è opportuno riproporre la tabella costruita per evidenziare le caratteristiche socio-anagrafiche dei volontari (1989
– 2002).7
Tabella 1
Volontari
Sesso
Maschi
Femmine
Totale
1989
1991
1994
1997
1999
Popolazione
italiana
2002
2002
66,3
33,7
100,0
59,0
41,0
100,0
59,4
40,6
100,0
42,0
58,0
100,0
47,6
52,4
100,0
43,7
56,3
100,0
48,0
52,0
100,0
16,8
20,4
20,0
17,5
16,0
9,3
100,0
17,2
23,1
23,1
21,7
11,9
3,0
100,0
18,8
20,3
22,6
19,5
11,3
7,5
100,0
13,5
18,8
14,0
18,7
15,2
19,8
100,0
17,6
16,0
16,8
20,0
13,6
16,0
100,0
12,6
16,6
17,9
19,2
19,9
13,9
100,0
10,1
18,9
18,4
16,1
14,1
22,2
100,0
12,7
19,5
32,3
35,5
100,0
6,7
32,8
50,0
10,5
100,0
18,8
24,1
45,1
12,0
100,0
20,0
33,2
38,5
8,3
100,0
27,8
35,0
21,7
9,5
100,0
16,6
36,4
36,4
10,6
100,0
30,9
36,2
26,0
6,9
100,0
23,5
11,8
24,2
18,2
14,4
14,3
12,9
20,0
9,1
9,9
3,8
5,4
12,1
20,4
100,0 100,0
14,4
19,2
9,7
23,9
7,2
7,2
18,4
100,0
12,7
19,3
13,3
20,7
8,7
6,7
18,7
100,0
75,7
17,7
12,8
22,8
5,7
7,0
18.3
100,0
Classe di età
18 -24 anni
25 - 34 anni
35 - 44 anni
45 - 54 anni
55-64 anni
Oltre 65 anni
Totale
Titolo di studio
Licenza elementare/nessun
t t media
Licenza
Diploma scuola superiore
Laurea
Totale
Professione
Operai
Impiegati/insegnanti
Lavoratori autonomi
Pensionati
Studenti
Disoccupati
Casalinghe
Totale
11,0
10,5
15,6
32,8
30,9
21,6
10,9
11,2
14,3
11,9
11,6
4,5
5,7
7,5
100,0 100,0
segue
7
20
Cristiano Caltabiano, Il sottile filo della responsabilità civica, Franco Angeli, Milano, 2003.
CONTESTO DELLA RICERCA
Associazioni di
Promozione
Sociale e
rapporto con le
nuove tecnologie
segue - Tabella 1
Ripartizione geografica
Nord-ovest
Nord-est
Centro
Sud e isole
Totale
31,4
27,6
19,2
19,4
28,4
21,6
21,0
31,4
100,0 100,0
29,3
43,5
30,1
21,9
15,0
13,6
25,6
21,0
100,0 100,0
43,2
22,4
9,6
24,8
100,0
30,5
24,5
20,5
24,5
100,0
27,1
18,9
19,6
34,4
100,0
36,6
30,3
33,1
100,0
41,4
40,4
39,8
42,0
18,8
17,6
100,0 100,0
43,6
32,6
23,8
100,0
33,1
39,7
27,2
100,0
32,9
43,8
23,2
100,0
Ampiezza del comune
Fino a 10 mila abitanti
Da 10 mila a 100 mila abitanti
Oltre 100 mila abitanti
Totale
37,3
39,6
23,1
100,0
Fonte: Dati Iref.
Per tutto quello che riguarda le figure operative, che hanno un impegno strutturato attraverso forme contrattuali, l’iter evidenziato è suddiviso in due macro
tipologie. Nella prima tipologia si nota un passaggio dalla figura di volontario
a quella di operatore, molto spesso, questo è dovuto ad un diverso approccio
alla vita da parte dell’individuo che per un proprio percorso decide di impegnarsi totalmente nelle attività dell’associazione.
L’individuo che percorre tale iter non è un “escluso socialmente” che si rifugia in una nicchia protezionistica, ma è quella figura che ha metabolizzato le
esperienze effettuate in età più giovane ed ha iniziato a recepire il valore non
solo emotivo di tali esperienze. Come ha ben definito Inglehart8, il livello di sviluppo economico e tecnologico, con il suo grado di sostentamento specifico,
con i livelli crescenti di scolarizzazione e l’espansione di tutti i mezzi di comunicazione che permettono di mettere in rete quantità notevoli di popolazione,
ha cambiato l’approccio valoriale degli individui. L’individuo ha perso il senso
di appartenenza politica ed ha trovato ulteriori forme di mobilitazione, che derivano dalle azioni dirette che vengono effettuate dalle associazioni.
In tale società crescono i bisogni di appartenenza, di stima e autorealizzazione, mentre molti individui iniziano a mettere in secondo piano i valori legati alla realtà materiale dell’esistenza, quali possono essere carriere lavorative o tipologie di stipendi. Tale mutamento ha orientato differentemente tutte le diverse
forme di azione collettiva, non più rivolte alla soddisfazione di bisogni primari,
ma alla formulazione di richieste di altra natura, più qualitative che quantitative, come l’acquisizione di autonomia, la qualità ed i tempi di vita, i problemi legati all’identità e alla stima di sé. Quindi, tali individui acquisiscono un ruolo determinato all’interno dell’associazione con una propria peculiare professionalità.
La seconda tipologia di operatore risulta essere una figura tipica di questi ul8
Ronald Inglehart, La società post-moderna, Editori Riuniti, Roma, 1998.
21
PARTE PRIMA
Associazioni di
Promozione
Sociale e
rapporto con le
nuove tecnologie
timi dieci anni, cresciuta a seguito di un’offerta formativa di alto livello, specifica per attività di utilità sociale. Sono figure che hanno investito su specifiche
professionalità attraverso la partecipazione a master specialistici al fine di offrire le proprie professionalità in ambito sociale. Una delle figure tipiche risulta essere, per esempio, il mediatore culturale che sviluppa una competenza all’interno di corsi professionalizzanti e successivamente entra con la sua professionalità all’interno di associazioni oppure ne crea una nuova.
Si denota immediatamente come le due tipologie abbiano un approccio differenziato alle attività all’interno dell’associazione, poiché, mentre da una parte tale figura è cresciuta attraverso un percorso di scelta di vita, nell’altro caso
diviene una forma di investimento professionale che quindi delimita un approccio anche tipicamente aziendalistico. Volontà del presente rapporto è di mostrare le tipologie lavorative all’interno delle associazioni con le loro peculiari differenze: questo risulta fondamentale per comprendere i diversi rapporti che gli
individui hanno nei confronti di inserimenti di nuove tecnologie.
In base a tali tipologie gli approcci risultano essere di due forme specifiche:
tradizionalista e progressista. La prima tipologia non è collegata direttamente
all’età specifica dell’individuo ma a tutto quello che riguarda la flessibilità
mentale nell’avvicinarsi alle nuove tecnologie, è un individuo che molto spesso ha appresso metodologie e strumenti in una fase della sua vita e che non
ha una forma mentale in grado di sviluppare o contestualizzare altri meccanismi di organizzazione e gestione.
Tale atteggiamento è estrinseco all’inserimento delle nuove tecnologie ma
le comprende nella sua tipica forma di “rigidità” al nuovo. Tali atteggiamenti sono stati ampiamente analizzati da Bateson che sottolinea come i percorsi mentali di approccio a tutto quello che può essere definito “nuovo” dipendano dall’atteggiamento mentale critico, interessante è l’esempio di nessi di pertinenza tra due fattori al fine di enucleare una valutazione di merito per evidenziare quale processo sia il più vantaggioso, e nella quasi totalità dei casi si sono
evidenziate proposizioni di nessi che erano meno vantaggiosi ma conosciuti9.
Questi atteggiamenti sono stati ampliamente analizzati anche dallo studioso Yelle
che identificò nel 1979 le cosiddette curve dell’apprendimento, dove viene evidenziato che le ore-uomo di produzione dipendono non solo dalle singole capacità materiali ma soprattutto dal livello esperienziale di ogni individuo, che in molti casi diviene un punto di forza poiché viene trasmesso, ma in un’altra accezione l’esperienza diviene il contesto di competenza e quindi vengono riprodotti tutti i meccanismi
già metabolizzati con poca apertura su diverse metodologie e/o strumenti10.
9 Gregory Bateson, Mente natura, Adelphi, Milano, 1984.
10 Louis E. Yelle, The Learning Curve: Historical Review and
Sciences, Vol.10, 1979.
22
Comprehensive Survey, Decision
CONTESTO DELLA RICERCA
Tali rigidità possono essere superate attraverso una forma di adattamento
all’ambiente derivato dagli operatori che, attraverso processi di modellizzazione, vengono stimolati dall’esterno ed effettuano micro cambiamenti anche nelle figure che dimostrano una maggiore rigidità. Risulta evidente che il contesto
delle Associazioni di Promozione Sociale non è quello delle aziende sul mercato che molto spesso escludono tali figure.
Per quanto riguarda il secondo approccio, quello dei cosiddetti progressisti,
questi hanno una spiccata inclinazione nei confronti di tutto quello che è ritenuto utile per il miglioramento dei processi lavorativi. La figura del progressista ha sempre un’ampia volontà nella ricerca ed inserimento di nuove strumentazioni, ma è stato evidenziato in molti studi che tali figure a volte abusano di
tale atteggiamento poiché questo non sempre è veicolato da una valutazione
puntuale del nuovo strumento ma da una forma di entusiasmo per tutto
quello che risulta essere nuovo11.
Gli operatori si delineano in tali sub tipologie che però possono anche influenzare tutto l’ambiente dell’associazione, chiudendo in alcuni casi o innovando senza un reale valore aggiunto; gli atteggiamenti individuali possono essere bloccati attraverso i meccanismi di gruppo all’interno dell’associazione che
evidenziano e riportano ad una visione equilibrata degli inserimenti o meno di
strumenti.
A prescindere da tali fattori che possono inficiare momenti di cambiamento, è stato denotato come sia stata data una forte enfasi agli strumenti definiti
di knowledge managment. Peter Drucker, studioso di management, già nel 1964,
affermava che “La risorsa economica di base non è più né il capitale, né le risorse naturali, né la forza lavoro. È e sarà la Conoscenza”.12 Se, dunque, la conoscenza diviene una risorsa fondamentale affinché il management che la gestisce ne tragga un vantaggio competitivo, diventa opportuno, allora, il ricorso
a strumenti e metodologie in grado di gestirla in maniera efficiente ed efficace.
A tal proposito, a partire dagli anni Novanta, hanno guadagnato terreno un
insieme di pratiche manageriali racchiuse sotto l’etichetta di “Knowledge
Management”. Esse comprendono quelle azioni che concorrono alla creazione di un know-how, a disposizione del management, che racchiude per esempio: le competenze dell’organizzazione, gli skill dei collaboratori, il patrimonio
intellettuale, i sistemi interni e le relazioni esterne (alleanze, partnership,
clienti, ecc.). L’obiettivo è quello di rendere tale know-how disponibile e fruibile all’interno di un’organizzazione.
11 Karl E. Weick, Educational Organizations as Loosely Coupled Systems, Administrative
Science Quarterly, 1976.
12 Peter Drucker, The Age of Discontinuity: Guidelines to our Changing Society, Harper & Row,
New York, 1968.
23
Associazioni di
Promozione
Sociale e
rapporto con le
nuove tecnologie
PARTE PRIMA
Associazioni di
Promozione
Sociale e
rapporto con le
nuove tecnologie
Una piattaforma di knowledge management raccoglie, organizza, distribuisce e rende facilmente accessibili le conoscenze a chi ne ha bisogno, nel momento e nel contesto in cui servono. Il knowledge management non si propone di ricercare un valore aggiunto che si concretizzi in un generalizzato accumulo di informazioni. Ciò che si propone, invece, è una razionalizzazione di questo processo, una maggiore attenzione ai meccanismi cognitivi e alla centralità
della risorsa umana.
Principale obiettivo diviene, dunque, esplicitare i meccanismi che permettano il passaggio dall’informazione alla conoscenza e, nello stesso tempo, far
emergere l’importanza dell’apprendimento come risorsa indispensabile e fondamentale.
I sistemi di knowledge management si collocano nella più generale struttura tecnico-organizzativa creata per trattare l’informazione a supporto dei processi organizzativi. Anche in campo associativo, come in quello aziendale, lo scopo del knowledge management consiste nell’incrementare la competitività attraverso una gestione del processo più consapevole e controllata.
In una struttura dove il knowledge management funziona bene, gli individui condividono le conoscenze validate dall’esperienza e il know-how che hanno ottenuto sul lavoro contribuendo così a incrementare la produttività e la competitività. Le practices di knowledge management, inoltre, incoraggiano la crescita della collaboratività combinando applicazioni, tecnologia, management
e cambiamento organizzativo, realizzando soluzioni che aiutano l’organizzazione a produrre risultati migliori, più velocemente.
Quanto detto è valido per un’organizzazione in generale, ma vale anche per
la gestione di un singolo progetto. Il ricorso, infatti, da parte dello staff a strumenti e metodologie di knowledge management ci permette di avere informazioni sulla capacità del management di migliorare la gestione dello stesso, in
termini di maggior efficienza ed efficacia delle sue attività.
All’interno del knowledge management si ritrova tutto il sistema software,
in questo specifico caso non viene posta l’attenzione su pacchetti software molto tecnici ma vengono intesi i cosiddetti pacchetti “Office”. Tali pacchetti sono
oramai in uso da quasi venti anni ma si è riscontrata un basso livello di competenza degli strumenti e per questo risiedono tuttora nelle nuove tecnologie.
Molti utenti hanno la micro capacità di aprire tutti i pacchetti di Office, ma
nella fase di gestione ed organizzazione dei file si possono evidenziare grosse
difficoltà.
Molti operatori ovviano a tale gap attraverso fasi di auto-apprendimento e
quindi prendono conoscenza di utilizzi del sistema solo per lo stretto necessa24
CONTESTO DELLA RICERCA
rio che gli può competere, perdendo le opportunità di tutti gli altri sotto strumenti che migliorano l’efficienza lavorativa.
Il programma comunemente usato è quello di videoscrittura, ma iniziano ad
essere un numero minore di utenti che sanno lavorare nel programma denominato “Excel”, con difficoltà di approccio notevoli e quindi in molti casi creando rallentamenti evidenti nella gestione di contabilità o nella predisposizione di grafici.
Non da meno è il poco utilizzo e soprattutto la poca conoscenza che gli operatori hanno di “Power Point” e di “Access”, strumenti che hanno modificato sia
il modo di comunicare che quello di gestire archivi onerosi.
Altro strumento definito “Nuova Tecnologia” è il contenitore informatico definito Sito web, che eroga conoscenza ed informazione oltre ad offrire un messaggio comunicazionale fondamentale divenendo un ambiente interattivo e di
significativi ed importanti rapporti tra gli operatori.
Il concetto di “Società dell’Informazione” permette di evidenziare l’importante ruolo rivestito dalla conoscenza, quale risorsa immateriale in grado di connotare positivamente anche il management dei progetti. Con tale concetto si
intende un lungo processo di modernizzazione, realizzatosi nel settore dell’informazione e della comunicazione, che ha profondamente cambiato la vita privata, sociale e professionale di ogni individuo. La rivoluzione tecnologica ha rappresentato un fondamentale supporto per favorire l’efficienza, la competitività
e la facilitazione dell’accesso alla conoscenza dei cittadini e delle aziende.
Una data utile a capire cosa sia la Società dell’Informazione è il 1973, anno
di pubblicazione di un fortunato libro del sociologo americano Daniel Bell, The
Coming of Post-Industrial Society.13
Nel suo libro, Bell conia un termine - società post-industriale - in cui alla produzione di beni materiali (caratterizzante la società industriale) si sostituisce quella di servizi immateriali. Da qui l’economia dell’informazione, che, rendendo centrale la conoscenza, avrebbe trasformato la società industriale. Un’avvertenza, però:
il maggior problema per la società post industriale sarebbe stato lo sviluppo di
infrastrutture appropriate per la distribuzione delle informazioni. La distribuzione dei servizi, infatti, se apparentemente può apparire come un problema tecnologico, a ben vedere diviene una issue di centrale importanza economica e
sociale: essa è indispensabile per tenere insieme, coesa, la società. Le nuove tecnologie, pertanto, possono essere uno strumento d’integrazione sociale oppure un motivo di esclusione sociale qualora non siano utilizzate da tutti.
13 Daniel Bell, The Coming of Post-Industrial Society. A Venture of Social Forecasting, Basic Books,
New York,1973.
25
Associazioni di
Promozione
Sociale e
rapporto con le
nuove tecnologie
PARTE PRIMA
Associazioni di
Promozione
Sociale e
rapporto con le
nuove tecnologie
Nel corso degli anni, queste indicazioni sono state recepite dall’Unione
Europea che, con la sua politica di coesione comunitaria, e attraverso la programmazione dei Fondi Strutturali, sta dando un contributo rilevante alla promozione della Società dell’Informazione, rendendola parte integrante dei suoi programmi di sviluppo condotti mediante tali fondi. Lo sviluppo della Società
dell’Informazione, infatti, è stato introdotto dal Regolamento del FSE 1784/99
quale priorità trasversale a tutti e cinque i settori programmatici d’intervento.
Infine, un passo decisivo nel processo d’integrazione dell’azione europea per
lo sviluppo della società dell’informazione è stato compiuto in occasione del
Consiglio Europeo straordinario di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000, nel corso del
quale si è ribadita la volontà di costruire politiche pubbliche comuni in favore della crescita di una Società dell’Informazione inclusiva e costruita sull’innovazione.
Il raggiungimento degli obiettivi/target fissati a livello comunitario nell’ambito della Strategia di Lisbona e della Strategia Europea per l’Occupazione
(SEO) tendono a promuovere strategie volte alla piena occupazione, a migliorare la qualità e la produttività sul posto di lavoro e a potenziare la coesione sociale e territoriale (Orientamento 17), e, inoltre, a perseguire le finalità della SEO
finalizzate a:
• attrarre in modo permanente un maggior numero di persone verso il mondo del lavoro. Priorità declinata attraverso gli obiettivi: promuovere un approccio al lavoro basato sul ciclo di vita (Orientamento 18); creare mercati del lavoro inclusivi e rendere il lavoro più attraente e proficuo per quanti sono alla ricerca di impiego e per le persone meno favorite e inattive
(Orientamento 19); migliorare la risposta alle esigenze del mercato del lavoro (Orientamento 20);
• accrescere la capacità di adattamento dei lavoratori e delle imprese e la flessibilità del mercato del lavoro, attraverso le priorità: favorire al tempo stesso flessibilità e sicurezza occupazionale e ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, tenendo debito conto del ruolo delle parti sociali
(Orientamento 21); garantire un’evoluzione del costo del lavoro e meccanismi per la determinazione dei salari favorevoli all’occupazione
(Orientamento 22);
• promuovere maggiori investimenti in capitale umano migliorando l’istruzione e le qualifiche (potenziare e migliorare gli investimenti in capitale umano - Orientamento 23 - e adattare i sistemi di istruzione e formazione ai
nuovi requisiti in termini di competenze – Orientamento 24).
Sulla base di queste considerazioni, l’elemento che si è ritenuto opportuno
analizzare, è stato lo strumento del portale specifico delle associazioni. Questo
strumento, dunque, concorre alla promozione della cosiddetta “società dell’informazione” mentre, su un piano strettamente operativo, si traduce in uno strumento che ha una molteplice valenza in quanto permette di rilevare, lì dove sia
stato utilizzato, diverse informazioni e in riferimento a diversi destinatari.
26
CONTESTO DELLA RICERCA
Esso è, per esempio, tanto uno strumento in grado di rilevare il livello di informazione/comunicazione che l’APS realizza sullo stato delle sue attività, quanto uno strumento che permette di verificare le azioni di diffusione di tali attività. Il sito web è, anche, uno strumento attivo della formazione: è il ricorso all’erogazione di moduli formativi on-line, e l’uso di strumenti on-line di supporto alla formazione in aula, a caratterizzare come innovativa la gestione da parte dello staff di progetto. Una gestione che si mostra sensibile e attenta alle necessità dei destinatari delle proprie attività, che mette in atto una serie di strumenti e strategie in grado di facilitare e supportare l’attività di formazione di
questi ultimi.
Gli operatori, attraverso un costante monitoraggio dello strumento, possono renderlo più efficiente: ricorrendo, per esempio, a contatori che misurino il numero degli utenti che hanno avuto accesso alla pagina web.
Precondizione per l’efficacia dello strumento è il grado di accessibilità, rilevata attraverso tale contatore, che permette anche di rilevare l’interesse ricoperto dallo strumento.
Tale interesse può essere accresciuto con la predisposizione di forum, Faq
ed eventuali aggiornamenti delle pagine web che si rendano disponibili.
L’utilizzo di documentazioni informatiche di vario tipo, inoltre, approfondisce
tale interesse rilevando, nei confronti dei destinatari, l’utilizzo che essi fanno
dello strumento.
Sia gli aggiornamenti del sito web che la sua consultazione sono attività che
rilevano tanto l’efficienza nella gestione di questo strumento, quanto la sua rilevanza nel raggiungere e soddisfare le esigenze dei fruitori e i bisogni del territorio.
Infine, l’associazione può avvalersi del sito web per promuovere le iniziative e le attività legate alle varie attività o progetti e diffondere i risultati di altre attività che sono state concluse.
Inoltre, l’ultimo aspetto da mettere in evidenza è che tutte le attività che prevedono forti cambiamenti interni, soprattutto nelle competenze degli operatori, ed esterni, attraverso attività sia di formazione che di informazione, effettuano cambiamenti anche in tutto il contesto sociale poiché anche la popolazione che per vari motivi non segue le evoluzioni dei processi interni ed esterni beneficia delle azioni positive. È possibile che la popolazione acquisisca cognizione delle azioni effettuate dalle associazioni dopo averle “viste” messe in
pratica e tale percezione li porta anche ad avvicinarsi maggiormente alle attività dell’associazione poiché ne comprendono l’importanza e l’utilità.
27
Associazioni di
Promozione
Sociale e
rapporto con le
nuove tecnologie
PARTE PRIMA
2 Le nuove tecnologie come valore
In questo paragrafo si intende evidenziare come gli strumenti di nuova tecnologia siano rilevanti nell’operatività a tutti i livelli delle associazioni. Tali strumenti hanno anche il compito prioritario di incrementare la conoscenza “dell’ambiente” associativo e quindi migliorare anche la loro specifica competitività. In questo caso il termine competitività non viene inteso come un valore economico che verrà monetizzato dal mercato, ma è utilizzato con il significato di creazione di valore aggiunto, dove i destinatari di tale valore aggiunto saranno i beneficiari delle singole azioni.
Le nuove tecnologie trasmettono un “messaggio” che è collegato direttamente all’accesso del nostro target, inteso come operatori nel caso della conoscenza e destinatari nel caso di informazione, alla società della conoscenza e/o alla società dell’informazione. A tal proposito si precisa che sebbene gli elementi alla base della società della conoscenza e dell’informazione siano gli stessi,
vale a dire i dati, le informazioni, le conoscenze e la saggezza14, queste presentano caratteristiche differenti. Sebbene la società della conoscenza sia caratterizzata da un ampio uso di nuove tecnologie per l’informazione e le comunicazioni, non per questo si può utilizzare il termine Società dell’informazione.
Come osserva Lundvall la conoscenza è qualcosa di più dell’informazione
in quanto si caratterizza dinamicamente per essere il risultato di un processo
continuo di apprendimento mentre l’informazione corrisponde a quegli elementi della conoscenza che possono essere riportati in dati e trasmessi senza praticamente vincoli di distanza.15
Altri autori, in particolare Rullani, propongono una lettura dello sviluppo della società della conoscenza basata su fasi e stadi successivi, per cui si perviene a questa società solo dopo essere passati attraverso prima la fase della new
economy (intesa come lo stadio in cui la rivoluzione tecnologica investe principalmente i settori produttivi delle ICT) e successivamente la fase della net-economy o economia dell’informazione (caratterizzata dalla pervasività nell’uso delle ICT a tutti i settori ed attività economiche).16
Al di là delle differenze, emerge comunque evidente la relazione forte e positiva che intercorre tra società della conoscenza e quella dell’informazione intesa quest’ultima come quella in cui tecnologie poco costose di stoccaggio e
di trasmissione d’informazione e di dati consentono un utilizzo generalizzato
del bene informazione.
14 Luc Soete, The Challenges and the Potential of the Knowledge-based Economy in a
Globalised World, reports preparato per la presidenza portoghese dell’UE, Lisbona, Portugal, 2000.
15 Begt-Ake Lundvall, The Knowledge-based Economy: From the Economics of Knowledge to
the Learning Economy, OECD, 1996.
16 Enzo Rullani, New/Net/Knowledge Economy: le molte facce del postfordismo, in “Economia
e Politica Industriale” n.110, 2001.
28
CONTESTO DELLA RICERCA
In questo contesto, anche se si è ritenuto opportuno chiarire la diversificazione tra le differenti tipologie di società dell’informazione con la società della conoscenza (a partire dal fatto che si intende motivare l’importanza specifica di tutte le nuove tecnologie), le due nozioni saranno utilizzate come sinonimi non comportando questa semplificazione alcuna conseguenza di rilievo
rispetto al tema affrontato.
Il dato sostanziale del processo di inserimento di strumentazioni ad alto valore tecnologico è quello di permettere l’accesso agli operatori al processo che
si sta per implementare; difatti per avere cambiamento non è sufficiente che
le strumentazioni siano inserite nel contesto specifico, ma occorre che le stesse siano effettivamente recepite (prima fase) e gestite dagli utenti che si vuole “colpire” (seconda fase) e quindi renderli attori di processi di cambiamenti
nell’ambiente in cui operano (terza fase). In riferimento alle varie teorie dell’accesso e distribuzione di sapere si fa riferimento ad alcuni studiosi17 che individuano come l’inefficienza di alcune metodologie e /o strumenti di nuova tecnologia utilizzati dai destinatari finali come principali fruitori, e all’opinione pubblica creando inibizioni nell’accesso a tali opportunità.
In tale caso il fruitore non si sente parte in causa e quindi le metodologie
e/o strumenti di nuova tecnologia non creano valore. L’oggetto di valore in questo specifico contesto è quello di dare l’eguaglianza e la distribuzione di sapere intesi come conoscenza di opportunità. Di seguito, tale “sapere” permette di
far entrare gli utenti in un meta-contesto più alto che consente il contatto con
strumenti che possono migliorare la loro condizione. Inoltre i referenti che sono colpiti da messaggi di cui diventano loro stessi portatori, nel loro contesto
sociale, saranno diffusori inconsapevoli di tali strumentazioni con altre categorie simili a quelle evidenziate dal target di riferimento.
In riferimento a questo contesto di analisi si è utilizzata la Matrice del
Valore per misurare il valore che una metodologia e/o strumento di nuova tecnologia impatta all’interno e all’esterno di un’associazione.
Tale matrice offre l’opportunità di poter comprendere il “peso” che la nuova tecnologia potrà avere nei contesti interni ed esterni in base a tre forme di
creazione di valore. Infatti, attraverso concetti di valore che i vari soggetti inseriti nella matrice faranno propri, si riuscirà a dimostrare come si migliorerà l’efficacia e l’efficienza non solo dell’impegno economico e finanziario, ma sarà rafforzato anche il valore di apprendimento interno portando, così, beneficio anche
a livello esterno.
17
SI vedano in proposito i lavori di Dan Atkinson, Jeremy Rifkin e Amartya Sen.
29
Le nuove
tecnologie come
valore
PARTE PRIMA
Le nuove
tecnologie come
valore
La Matrice del Valore, racchiude in se alcuni indicatori quali-quantitativi.
Partendo dalla matrice sotto introdotta, si pianificheranno le azioni di inserimento nelle Associazioni di Promozione Sociale di nuove tecnologie che coinvolgeranno tutti gli attori per la creazione di valore.
Destinatari finali
Associazioni di Promozione Sociale
Valore
di Apprendimento
Rafforzamento dei contesti
cognitivi degli individui
Creazione e trasferimento di
metodi e pratiche innovative
Valore di rete
Relazioni con mercati del lavoro
non locali
Costituzione di reti stabili
Valore economico
e sociale
Migliore competenza delle nuove
tecnologie
Economie di scala
nella realizzazione delle Attività
a medio lungo termine
Per quanto attiene gli attori coinvolti, distinguiamo fra:
Destinatari finali, intesi come i soggetti a cui tutti gli interventi previsti dall’associazione sono primariamente rivolti, in risposta sia a bisogni peculiari sia
di sviluppo del contesto sociale rilevati dalle Istituzioni e dalle Associazioni di
Promozione Sociale;
Associazioni di Promozione Sociale, intese come i soggetti che direttamente provvedono all’inserimento in tutti i contesti di strumenti di nuova tecnologia, in risposta ad esigenze operative ed al miglior collegamento con i destinatari finali.
Per quanto attiene ai risultati acquisibili, distinguiamo fra:
Valore di apprendimento, qui nell’accezione del miglioramento della comprensione dei problemi e delle modalità di risposta, attraverso l’allargamento
dei contesti in cui essi sono esaminati e da cui provengono le risorse formative e di conoscenza;
Valore di rete inteso come lo sviluppo di relazioni e dispositivi stabili che consentano una demoltiplicazione dei risultati per le diverse categorie di soggetti interessati;
Valore economico e sociale, inteso come il contributo allo sviluppo delle capacità di azione delle diverse associazioni, dai singoli individui destinatari, alle collettività locali.
30
CONTESTO DELLA RICERCA
Il valore per i destinatari finali
A) Rafforzamento dei contesti cognitivi per gli individui
Le azioni di accessibilità alle nuove tecnologie per i destinatari finali dipenderanno preminentemente dal modo in cui gli operatori individueranno contesti cognitivi adeguati al loro effettivo trasferimento. Quindi, la creazione di forum o chat protette, possono far incrementare l’efficacia del valore dell’apprendimento.
B) Relazioni con mercati del lavoro non locali
L’efficacia dell’inserimento di tali strumenti non risiede solo nelle conoscenze e competenze trasmesse, ma anche nel miglioramento per i destinatari delle relazioni tra di loro ed anche con altri contesti, attraverso, ad esempio, la loro diretta presa di contatto con interlocutori altrimenti non agevolmente raggiungibili, o l’utilizzo di canali che migliorino la visibilità.
C) Miglior competenza delle nuove tecnologie
Le associazioni dopo la fase di conoscenza della strumentazione ad alto valore tecnologico, possono creare azioni dirette ai propri destinatari al fine di migliorare le singole competenze. Per misurare l’entità dell’azione si utilizzerà l’indicatore di risultato sul rapporto tra il numero di metodologie e/o strumentazioni erogate ai destinatari finali e popolazione specifica di riferimento.
Il valore per le Associazioni di Promozione Sociale
A) Creazione e trasferimento di metodi e pratiche innovative
Le metodologie e/o strumenti di nuova tecnologia sono oggi chiamati a svolgere un ruolo molto più attivo nei confronti dell’economia e della società, creando quelle diffuse opportunità cognitive di qualità che occorrono per garantire
tanto le capacità competitive quanto le condizioni di adattabilità. Ciò è possibile solo a partire da una ridefinizione dei comportamenti strategici ed operativi delle Associazioni di Promozione Sociale, verso la costruzione di dispositivi di rete e di una più elevata capacità di risposta ai bisogni in divenire.
B) Costituzione di reti stabili
La garanzia del diritto individuale di accesso all’apprendimento e la conseguente necessaria flessibilizzazione del sistema degli accessi richiedono infatti l’istituzione di dispositivi di comunicazione dell’offerta ad un tempo differenziati ed integrati, richiamando, così, modelli organizzativi basati sulla messa in
relazione di differenti soggetti e risorse.
31
Le nuove
tecnologie come
valore
PARTE PRIMA
Le nuove
tecnologie come
valore
C) Economie di scala nella realizzazione delle attività a medio lungo termine
La possibilità di creare economie di scala assume interesse soprattutto laddove l’investimento in tali strumentazioni si presenti oneroso in termini economici, in ragione della sua innovatività, del tipo di risorse professionali richieste
o della numerosità dei beneficiari cui si rivolge. Come indicatore di realizzazione si utilizzerà: numero incontri e/o conferenze stampa organizzati con l’indicatore di risultato; numeri di partecipanti all’iniziativa e il rapporto tra quelli presenti con quelli invitati.
32
PARTE SECONDA
RISULTATI DELL’INDAGINE
Nella seconda parte del volume vengono analizzati i risultati dei questionari auto-somministrati in modalità on-line. Attraverso questo strumento di rilevazione l’intento è stato quello di ricostruire un quadro di riferimento sullo stato del rapporto tra Associazioni di Promozione Sociale e nuove tecnologie.
Come anticipato nella Nota Metodologica sono state individuate come
universo di riferimento le 114 associazioni iscritte nel 2006 al registro nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale. Le analisi effettuate hanno evidenziato come vi siano due macro tipologie di tendenze in atto:
1. Una sempre maggiore centralità del mondo associativo nell’implementazione delle politiche sociali;
2. Un incremento del valore strategico delle nuove tecnologie nella maggior
parte delle sfere dell’agire umano, e non da meno in quella della promozione sociale.
Dalle analisi illustrate, il mondo dell’Associazionismo di Promozione Sociale,
come già anticipato nelle pagine precedenti, emerge come una realtà estremamente eterogenea ed articolata, caratterizzata allo stesso tempo da dinamismo
e stasi.
Le associazioni investono in formazione per le nuove competenze informatiche, in informazione e in promozione, aggiornando la propria infrastruttura tecnologica. Allo stesso tempo le nuove tecnologie sembrano essere ancora degli strumenti di contorno, utilizzati soprattutto per migliorare vecchie prassi organizzative anziché per aprire la strada a nuove.
Le associazioni mostrano un forte dinamismo nell’avviare collaborazioni, soprattutto con le Istituzioni e con altre associazioni, ma hanno ancora delle difficoltà nel dialogare con la sfera del privato, con il mondo dell’impresa.
In generale le nuove tecnologie sono percepite come un elemento che può
fattivamente migliorare le prestazioni delle associazioni nelle loro diverse sfere di attività.
33
PARTE SECONDA
1 Caratteristiche della popolazione oggetto dell’indagine
Il primo dato che è risultato dalla ricezione dei questionari verte la forte eterogeneità della tipologia di popolazione rispetto al numero di associati, in questo contesto con il termine associati si intende il numero complessivo tra operatori a tutti i livelli ed i volontari.
Per operare incroci efficaci le associazioni sono state raggruppate in 4 classi in base al numero di associati, anche perché è stato denotato che il numero di associati è correlato direttamente all’utilizzo di strumentazioni ad alto valore tecnologico. Il principio di raggruppamento in classi è quello della ripartizione della distribuzione in quartili (4 segmenti che coprono ciascuno il 25%
della distribuzione).
Grafico 1 – Numero di APS per classi di numero di associati
n° associati
100.001-1.000.000
10.001-100.000
501-10.000
0-500
11,4
11,6
11,8
12
12,2
12,4
12,6
12,8
13
n° APS
Fonte: Dati Isfol.
Il differente numero di associati non sembra però legato alle specifiche attività svolte dalle associazioni. In media le associazioni oggetto di quest’analisi hanno 95.500 iscritti, ma tale dato è estremamente variabile. In alcuni casi,
infatti, lo status di associato è acquisito da coloro che richiedono il servizio, in
tal senso l’associato non ha un ruolo attivo nell’associazione e non contribuisce attivamente alla sua vita organizzativa, ma è il suo utente/cliente.
Considerando questa dinamica, il numero di associati può contribuire ad
informarci non tanto della dimensione dell’associazione, quanto del radicamento del suo servizio sul territorio.
34
RISULTATI DELL’INDAGINE
Un risultato simile emerge dall’analisi sul numero di operatori. E’ da notare che il numero di operatori ed il numero di sedi sul territorio risultano essere tra loro associati (Grafico 2). Dal punto di vista della distribuzione territoriale delle sedi e degli operatori vi è una quota più elevata al nord che al sud.
Grafico 2 - Operatori e sedi per area territoriale
1800
1600
1400
1200
1000
sedi
operatori
800
600
400
200
0
nord ovest
nord est
centro
sud
isole
Fonte: Dati Isfol.
Come definito in precedenza, il numero di sedi e di operatori sono correlati tra loro, anche se il rapporto “operatori per sede” vede una maggiore quota
di operatori per sede al nord-est, al centro e nelle isole.
Grafico 3 - Operatori per sede
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
nord ovest
nord est
centro
sud
isole
Fonte: Dati Isfol.
35
Caratteristiche
della popolazione
oggetto
dell’indagine
PARTE SECONDA
2 Ruolo delle tecnologie nei progetti svolti dalle associazioni
Attraverso il quesito numero quattro del questionario somministrato (Negli
ultimi due anni quali sono i progetti svolti – o in fase di svolgimento – dalla sua
associazione?) si intendeva percepire il livello di dinamismo delle attività. Sul
totale dei progetti è stata quindi operata un’analisi che ne indagasse gli aspetti salienti.
La maggior parte delle associazioni intervistate ha segnalato 5 progetti svolti, mentre una quota ridotta ne ha segnalati meno di 5 (solo in 2 casi è stato
segnalato un solo progetto ed in 2 casi non ne è stato segnalato nessuno). Il
numero medio di progetti per associazioni è pari a 3,8.
Le attività maggiormente svolte nell’ambito dei progetti sono quelle di formazione, seguite da quelle di informazione, volte quindi a rendere note all’esterno le attività dell’associazione; affini a queste ultime ci sono poi le attività
di promozione. Generalmente le associazioni in questi progetti sono “capofila” e solo in una quota ridotta risultano essere “partecipanti”.
Le tecnologie maggiormente utilizzate nell’ambito di questi progetti (Grafico
4) sono quelle “classiche” quali, sito web ufficiale, e-mail, newsletter, etc. le rilevazioni hanno mostrato un basso livello di utilizzo delle tecnologie ad alto livello di interattività.
Tabella 2 - Tipo di attività
Formazione
Promozione
Informazione
Aggiornamento infor
Progetto integrato
Totale
Fonte: Dati Isfol.
36
Frequency
56
22
24
16
22
140
Valid Percent
40,0
15,7
17,1
11,4
15,7
100,0
RISULTATI DELL’INDAGINE
Grafico 4 - Tecnologia adottata
Ruolo delle
tecnologie nei
progetti svolti
dalle associazioni
Fonte: Dati Isfol.
37
PARTE SECONDA
Ruolo delle
tecnologie nei
progetti svolti
dalle associazioni
Al fine di sintetizzare il tipo di tecnologie utilizzate si è adottata una tecnica multivariata (ACM - Analisi delle Corrispondenze Multiple). Dall’analisi sono emersi due fattori che sintetizzano quanto affermato rispetto all’uso delle
tecnologie.
Il primo fattore rappresenta una forma di “interazione on line”, il secondo una
forma di “informazione on line”.
Grafico 5 - Fattoriale su progetti: “interazione on-line” (ascisse) / “informazione on-line” (ordinate)
0,4
Mailing list
Newsletter
0,3
Contenuti ed info web
ospitati sul sito web ufficiale
Contenuti ed info web ospitati
su altri siti web
0,2
Casella di posta elettronica x info
0,1
Repository/gestione documenti
Community on line
Sportello
informativo online e strumenti
di
e-government
Chat o forum di utenti
-0,15
-0,1
-0,05
0,05
0,1
Frequently
Asked
Questions
-0,1
0,15
0,2
0,25
0,3
Sito web dedicato
Lan o intranet dedicata
Forum di informazione
-0,2
Fonte: Dati Isfol.
Proiettando le associazioni sui fattori estratti si possono individuare, sulla base dei progetti dichiarati, i profili individuali di ciascuna associazione (Grafico 6).
38
Fonte: Dati Isfol.
Grafico 6 - Proiezione delle associazioni e delle variabili illustrative sui fattori
RISULTATI DELL’INDAGINE
Ruolo delle
tecnologie nei
progetti svolti
dalle associazioni
39
PARTE SECONDA
Ruolo delle
tecnologie nei
progetti svolti
dalle associazioni
L’uso di strumenti di interazione on line è più frequente nei progetti nei quali le associazioni svolgono il ruolo di capofila e in progetti “integrati” (caratterizzati da più tipi di attività). In questo tipo di progetti la tecnologia oltre ad essere strumento di comunicazione diventa un vero e proprio strumento di lavoro. Nei progetti in cui le associazioni svolgono il ruolo di partecipante sembrano essere più frequenti usi delle tecnologie legati soprattutto a finalità comunicative.
3 Campi d’attività e strutture di intervento
La valutazione dei relativi campi di attività delle Associazioni di Promozione
Sociale denota come siano equamente distribuite tra le diverse modalità proposte nel questionario
Tabella 3 - Campo di attività
Responses
Infanzia e adolescenza
Disabilità
Anziani
Famiglia
Disagio ed esclusione sociale
Totale
N
19
20
20
20
22
101
Percent
18,8%
19,8%
19,8%
19,8%
21,8%
100,0%
Fonte: Dati Isfol.
Risultano, però, essere maggiormente interessanti le rilevazioni relative alle attività svolte, dove le attività con percentuali maggiori sono quelle di formazione classica (Educazione – insegnamento – istruzione) ed anche attività di animazione territoriale (Animazione socio-culturale ) fondamentale per la sensibilizzazione dei territori.
Anche in questo caso i dati sono stati sottoposti ad analisi fattoriale emergono da cui due fattori significativi: il primo relativo alla sfera dell’educazione/animazione e dei diritti sociali e di cittadinanza ed un secondo fattore relativo alle attività di cura ed assistenza (Grafico 7).
La maggior parte delle associazioni intervistate (75% circa) si colloca nella
sfera di attività relativa al primo fattore mentre la rimanente parte è decisamente più vicina al secondo fattore.
40
RISULTATI DELL’INDAGINE
Grafico 7 - Attività svolte
Campi d’attività
e strutture
di intervento
Fonte: Dati Isfol.
E’, infine, interessante notare che le associazione afferenti alla prima sfera
di attività (educazione/animazione) tendenzialmente non svolgono nessuna delle attività relative al fattore di “cura ed assistenza”. Tale indicazione rileva un ambito marcato di specializzazione
Grafico 8 - Analisi fattoriale su ambiti di attività: “educazione-animazione” (ascisse) / “cura ed assistenza” (ordinate)
0,25
Ricerca, studio
Animazione socioculturale
Allestimento di documentazione
0,2
Educazione-insegnamentoIntrattenimento istruzione
Promozione/difesa di diritti civili
0,15
Assistenza legale
0,1
Patronato-segretariato sociale
Servizio mensa
Educazione alla mondialità
0,05
Reinserimento
Assistenza sanitaria
-0,1
-0,05
0,05
-0,05
0,1
Cure sanitarie
0,15
0,2
0,25
0,3
Assistenza sociale
Assistenza domiciliare
-0,1
Assistenza domestica
-0,15
Accompagnamento
-0,2
Fonte: Dati Isfol.
41
PARTE SECONDA
Campi d’attività
e strutture
di intervento
Dall’analisi del quesito numero sette del questionario (Con quali strutture di intervento opera la vostra associazione? ), si denota una correlazione diretta tra gli ambiti di azione e le strutture partners. Le strutture più frequenti sono infatti le “Strutture educative” (scuole e simili); un ruolo altrettanto centrale è svolto dalle strutture di “Segretariato sociale” (Grafico 9). Sono inoltre piuttosto presenti le comunità, le cooperative e i centri di ascolto ed orientamento di vario tipo; oltre a centri di accoglienza, case di riposo e strutture
simili.
Grafico 9 - Strutture di intervento
Segretariati sociali
Parchi, riserve naturali
Musei
Campi di lavoro
Strutture ospedaliere e ambulatoriali
Oratori
Strutture educative (scuole e simili)
Cooperative
Consultori
Comunità
Istituti penali
Case di riposo
Istituti
Alloggi protetti
Case famiglia
Centri di accoglienza notturna
Centri di orientam. Studenti
Centri di orientamento al lavoro
Centri di reintegraz./reinserimento
Centri di riabilitazione
Centri sociali (animaz.comunità loc.)
Centri di ascolto
Centri accogl.za temporanea
Centri di prima accoglienza
0%
2%
4%
6%
8%
10%
12%
14%
16%
Fonte: Dati Isfol.
4 Infrastruttura tecnologica – profili software e hardware
Dalle domande otto e nove del questionario18, emerge che 49 delle 50 associazioni interviste sono provviste di un sito proprio finalizzato a presentare la
propria associazione. Generalmente (82% dei casi) le sedi locali delle associazioni hanno un loro spazio all’interno del sito ufficiale dell’associazione.
In misura ridotta (62%) le sedi locali hanno una propria pagina, linkata al sito ufficiale; una quota marginale infine è rappresentata da quelle sedi locali che
hanno una propria pagina web non linkata al sito ufficiale dell’associazione.
18 Dom.8 – L’associazione è dotata di un sito?
Dom.9 – Le sedi locali della sua associazione dispongono di: uno spazio all’interno del vostro sito; una pagina web autonoma linkata al vostro sito; una pagina web autonoma non linkata al vostro sito; altri strumenti di comunicazione on-line.
42
RISULTATI DELL’INDAGINE
Generalmente, il sito ufficiale è funzionale alla visibilità dell’associazione, quindi in quanto elemento di comunicazione diretta, e delle sue attività e all’informazione sulle tematiche oggetto dell’associazione.
Il sito ufficiale, quindi, è spesso usato per le comunicazioni interne (alle sedi locali ed ai soci) e per la gestione di servizi on-line erogati dall’associazione.
E’infine ridotto l’uso del sito ufficiale per attività di formazione a distanza.
Tabella 4 - Uno spazio all’interno del vostro sito
si
no
non so
Totale
Frequency
41
8
1
50
Valid Percent
82,0
16,0
2,0
100,0
Fonte: Dati Isfol.
Tabella 5 - Una pagina web autonoma linkata al vostro sito
si
no
non so
Totale
Frequency
41
8
1
50
Valid Percent
82,0
16,0
2,0
100,0
Fonte: Dati Isfol.
Tabella 6 - Una pagina web autonoma non linkata al vostro sito
missing
si
no
non so
Total
Frequency
15
14
16
5
50
Valid Percent
30,0
28,0
32,0
10,0
100,0
N
48
37
24
20
13
21
46
209
Percent
23,0%
17,7%
11,5%
9,6%
6,2%
10,0%
22,0%
100,0%
Fonte: Dati Isfol.
Tabella 7 - Funzioni svolte dal sito ufficiale
Visibilizzazione dell’associazione e delle sue attività
Comunicazioni interne (alle sedi locali ed ai soci)
Portale per la gestione di servizi on line da voi erogati
Gestione delle iscrizioni soci e sottoscrizioni
Formazione a distanza
Comunicazione tra i soci
Informativa sulle tematiche oggetto dell’associazione
Total
Fonte: Dati Isfol.
43
Infrastruttura
tecnologica –
profili software
e hardware
PARTE SECONDA
Infrastruttura
tecnologica –
profili software
e hardware
Riguardo alle dotazioni hardware, il 72,0% delle associazioni intervistate possiede una Lan o una rete Intranet (Tabella 8). Nella maggior parte dei casi la rete interna svolge attività di repository (archiviazione e gestione della documentazione); ulteriori usi sono quelli relativi alla gestione delle pratiche amministrative ed al collegamento con altre sedi territoriali. Inoltre, la rete interna si configura anche come strumento di comunicazione ai soci e di gestione delle iscrizioni e delle sottoscrizioni.
Tabella 8 - Funzioni svolte dalla rete Intranet o Lan
Visibilizzazione dell’associazione e delle sue attività
Comunicazioni interne (alle sedi locali ed ai soci)
Portale per la gestione di servizi on line da voi erogati
Gestione delle iscrizioni soci e sottoscrizioni
Formazione a distanza
Comunicazione tra i soci
Informativa sulle tematiche oggetto dell’associazione
Total
N
48
37
24
20
13
21
46
209
Percent
23,0%
17,7%
11,5%
9,6%
6,2%
10,0%
22,0%
100,0%
Fonte: Dati Isfol.
5 La spinta al rinnovamento tra formazione e infrastruttura tecnologica
Dall’analisi emerge che 31 delle 50 associazioni intervistate hanno svolto negli ultimi anni attività di formazione interna rispetto alle nuove tecnologie.
Generalmente la formazione ha interessato quasi la totalità delle figure presenti nelle associazioni; si sottolinea che i maggiori fruitori di queste attività sono
stati i responsabili di progetto/servizio e gli operatori.
Tabella 9 - Beneficiari della formazione
Dirigenti
Responsabili di progetto/servizio
Personale amministrativo
Operatori
Total
N
18
25
19
24
86
Percent
20,9%
29,1%
22,1%
27,9%
100,0%
Fonte: Dati Isfol.
Una larga parte delle associazioni, negli ultimi tre anni, ha rinnovato la propria infrastruttura tecnologica. Tale rinnovamento è consistito soprattutto nell’acquisto di nuovi PC (o di componentistica hardware) e nell’installazione di
Internet.
44
RISULTATI DELL’INDAGINE
La spinta al
rinnovamento tra
formazione e
infrastruttura
tecnologica
Tabella 10 - Aggiornamento dell’infrastruttura tecnologica
Collegamento ad internet
Rete Lan
Licenze software
hardware
Telefoni e fax
Fotocopiatrici
Total
N
38
24
33
41
32
31
199
Percent
19,1%
12,1%
16,6%
20,6%
16,1%
15,6%
100,0%
Fonte: Dati Isfol.
Generalmente tale rinnovamento ha avuto come base economica l’autofinanziamento ed in misura ridotta il fondo per l’associazionismo. Si evidenzia
anche una quota che proviene da finanziamenti diretti da parte del Ministero
e dalla partecipazione a bandi pubblici. Infine vi è una quota importante che
viene da donazioni o sponsorizzazioni.
Tabella 11 - Canali di finanziamento
Collegamento ad internet
Rete Lan
Licenze software
hardware
Telefoni e fax
Fotocopiatrici
Total
N
38
24
33
41
32
31
199
Percent
19,1%
12,1%
16,6%
20,6%
16,1%
15,6%
100,0%
Fonte: Dati Isfol.
L’aggiornamento infrastrutturale ha coinvolto piuttosto uniformemente le sedi centrali e locali (Grafico 10) con riguardo a tutte le tecnologie oggetto di aggiornamento. Le sedi locali sono state coinvolte nell’aggiornamento infrastrutturale prevalentemente rispetto a collegamenti ad internet, reti Lan e interventi hardware in genere; al contrario, i livelli centrali sono stati coinvolti soprattutto rispetto a licenze software.
45
46
Fonte: Dati Isfol.
sede centrale
50%
licenze software
entrambe
8%
sede locale
52%
sede locale
42%
sede centrale
34%
collegamento
ad internet
entrambe
14%
Grafico 10 – Dotazioni di tecnologie nelle sedi
sede locale
52%
hardware
entrambe
14%
sede centrale
64%
rete LAN
entrambe
4%
sede centrale
34%
sede locale
32%
PARTE SECONDA
La spinta al
rinnovamento tra
formazione e
infrastruttura
tecnologica
RISULTATI DELL’INDAGINE
È interessante notare come l’aggiornamento della dotazione tecnologica delle associazioni sia sostanzialmente indipendente dalle dimensioni dell’associazione (in termini di numerosità di sedi sul territorio italiano); il processo di aggiornamento sembra essere stato uniforme nelle diverse categorie dimensionali (Tabella 12).
Tabella 12 - Innovazione tecnologica per dimensioni dell’associazione
Piccole
Tecnologie
Collegamento ad internet
Rete LAN
Licenze software
Hardware
Telefoni e fax
Fotocopiatrici
Total
10
26,3%
7
29,2%
8
24,2%
10
24,4%
6
18,8%
9
29,0%
11
dim_ass_sedi_cat
Medio
Medio
piccole
grandi
9
9
23,7%
23,7%
3
8
12,5%
33,3%
8
9
24,2%
27,3%
11
10
26,8%
24,4%
9
8
28,1%
25,0%
6
7
19,4%
22,6%
11
11
Total
Grandi
10
26,3%
6
25,0%
8
24,2%
10
24,4%
9
28,1%
9
29,0%
10
38
24
33
41
32
31
43
Fonte: Dati Isfol.
6 Percezione dell’influenza delle nuove tecnologie sulle attività delle associazioni
Alle associazioni intervistate è stato infine chiesto di indicare, dal loro punto di vista, quali effetti abbia prodotto l’innovazione tecnologica su diversi aspetti caratterizzanti le loro attività. A tale proposito è stata adottata una scala Likert
articolata in 10 item19 utili a caratterizzare quattro dimensioni chiave dell’agire
organizzativo delle associazioni: la comunicazione, interna ed esterna; la gestione delle routine lavorative; la pratica progettuale; il gradimento dei servizi da
parte dell’utenza.
Per ogni item le associazioni potevano articolare la risposta secondo quattro modalità:
• forte cambiamento positivo;
• cambiamento positivo;
• nessun cambiamento;
• cambiamento negativo.
19
Vedere il questionario in allegato, Domanda 17
47
La spinta al
rinnovamento tra
formazione e
infrastruttura
tecnologica
PARTE SECONDA
Percezione
dell’influenza
delle nuove
tecnologie sulle
attività delle
associazioni
Dalle risposte delle associazioni (Grafico 11) emerge un’elevata propensione a considerare l’innovazione tecnologica come portatrice di forti cambiamenti positivi. E’ da notare che solo in un caso viene menzionata la modalità di risposta “cambiamento negativo”. La modalità “nessun cambiamento” è abbastanza presente, ma ha comunque un’incidenza considerevolmente inferiore
alle due modalità positive, anche se è un dato che dimostra come spesso la cognizione dell’elemento tecnologico non sia ancora metabolizzato.
È tuttavia interessante notare che essa ha un peso più consistente soprattutto riguardo all’influenza dell’innovazione tecnologica sulle comunicazioni con
tre classi di attori: Istituzioni, Terzo settore e imprese private. Rispetto a queste
tre categorie di attori la percezione di un’assenza di cambiamento va aumentando spostandoci dalle Istituzioni alle imprese private.
Questo dato, benché fondato su un numero relativamente contenuto di associazioni intervistate, è comunque coerente con quanto emerso dall’analisi delle reti, illustrata di seguito nel rapporto. Anche in quel caso, infatti, è emersa la
tendenza a collaborare maggiormente con Istituzioni, associazioni e quindi con
le imprese.
Grafico 11 – Influenza delle nuove tecnologie percepita dalle associazioni per ambiti operativi
Gradimento dei servizi da parte
dell'utenza
Capacità di rispondere a bandi e
presentare progetti
Riduzione dei tempi necessari a
svolgere adempimenti formali
Risoluzione di problemi pratici nelle
routines lavorative
Comunicazioni con gli associati
Comunicazioni con le imprese del
settore privato
Comunicazioni con altre
associazioni del Terzo Settore
Comunicazioni con le Istituzioni
Comunicazione tra le diverse sedi
periferiche
Comunicazione tra sede centrale e
sedi periferiche
Forte cambiamento positivo
Cambiamento positivo
Nessun cambiamento
Fonte: Dati Isfol.
48
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
RISULTATI DELL’INDAGINE
Sottoponendo ad analisi fattoriale i dati relativi al quesito diciassette (Grafico
12), emergono due fattori che riproducono insieme il 56,1% della varianza totale (38,5 il primo fattore e 17,6 il secondo). Il primo fattore estratto sintetizza
la dimensione relativa alla percezione di cambiamento positivo nei processi ed
attività comunicative (sia comunicazioni con altri soggetti – associazioni ed
Istituzioni – che comunicazioni all’interno delle associazioni stesse).
Grafico 12 - Analisi fattoriale su cambiamenti prodotti dalle tecnologie: processi e attività comunicative (ascisse) / pratiche lavorative (ordinate)
0,45
Risoluzione problemi lavorativi
0,35
Riduzione tempi adempimenti formali
Rispondere a bandi presentare progetti
0,25
0,15
Gradimento da parte dell'utenza
Comunicazione VS imprese private
Com. VS associati
0,05
0,24
-0,26
-0,16
-0,06
0,04
-0,05
0,14
Com. tra sede centrale e
sedi periferiche
0,34
0,44
Com. tra sedi periferiche
Com. VS Istituzioni
-0,15
Com. VS associazioni
Il secondo fattore sintetizza invece dimensione
la
relativa alla Terzo
percezione
di
settore
-0,25
Fonte: Dati Isfol.
Il secondo fattore sintetizza invece la dimensione relativa alla percezione di
cambiamento positivo nelle pratiche lavorative. Tale fattore mostra come in diversi casi una maggiore dotazione tecnologica faciliti pratiche operative quali
la risoluzione di problemi imprevisti e la riduzione dei tempi nella gestione delle diverse attività; ulteriore elemento caratterizzante è la maggiore capacità di
reperire e rispondere a bandi pubblici.
In realtà, guardando le due tabelle che seguono è evidente che la percezione di impatto positivo delle tecnologie sia più forte nelle associazioni di dimensioni medio-grande (almeno per quanto riguarda il numero di sedi territoriali) rispetto a quelle medio-piccole. Probabilmente, infatti, nelle associazioni di
dimensioni medio-grandi le opportunità di collegamento tra sedi e le opportunità di comunicazione tra associazione e soci sono fortemente facilitate dalle nuove tecnologie e proprio per questo il cambiamento è percepito come maggiormente positivo. In definitiva, queste associazioni hanno un’idea più chiara di come far fruttare al meglio le tecnologie a fini organizzativi.
49
Percezione
dell’influenza
delle nuove
tecnologie sulle
attività delle
associazioni
PARTE SECONDA
Percezione
dell’influenza
delle nuove
tecnologie sulle
attività delle
associazioni
Tabella 13 - Indice sintetico di cambiamento per dimensione dell’associazione: dimensione comunicativa
Piccole
Dimensione
Total
Forte impatto Count
4
positivo
% 33,3%
Impatto positivo Count
3
% 25,0%
Nessun impatto Count
5
% 41,7%
Count
12
% 100,0%
dim_ass_sedi_cat
Medio
Medio
piccole
grandi
5
3
38,5%
5
38,5%
3
23,1%
13
100,0%
25,0%
5
41,7%
4
33,3%
12
100,0%
Total
Grandi
5
17
41,7% 34,7%
3
16
25,0% 32,7%
4
16
33,3% 32,7%
12
49
100,0% 100,0%
Fonte: Dati Isfol.
Tabella 14 - Indice sintetico di cambiamento per dimensione dell’associazione: dimensione operativa
Piccole
Dimensione
operativa
Total
Forte impatto Count
4
positivo
% 33,3%
impatto positivo Count
2
% 16,7%
Nessun impatto Count
6
% 50,0%
Count
12
% 100,0%
dim_ass_sedi_cat
Medio
Medio
piccole
grandi
4
5
28,6%
45,5%
5
1
35,7%
9,1%
5
5
35,7%
45,5%
14
11
100,0%
100,0%
Total
Grandi
4
17
33,3% 34,7%
8
16
66,7% 32,7%
0
16
,0% 32,7%
12
49
100,0% 100.0%
Fonte: Dati Isfol.
7 Sistema delle relazioni – un quadro di massima
Per descrivere in modo più dettagliato le Associazioni di Promozione Sociale
oggetto d’analisi, è stato loro chiesto anche di indicare il numero e la tipologia
di contatti che hanno avuto – negli ultimi 3 anni – con altri attori del territorio;
tali attori sono stati ripartiti in tre diverse categorie: associazioni del Terzo settore, Imprese e Istituzioni. In questo modo è stato possibile esplorare la propensione delle associazioni intervistate ad avviare collaborazioni con le tre classi di attori indicate e, all’interno di ognuna di queste classi, con quale soggetto specifico hanno avuto modo di collaborare.
50
RISULTATI DELL’INDAGINE
Osservando il numero di collaborazioni attivate per classe di attore, emerge con chiarezza come le associazioni intervistate siano propense ad attivare
collaborazioni soprattutto con il sistema istituzionale, prevalentemente con
Comuni e Ministeri (in eguale misura), quindi con Regioni e Province.
Tabella 15 - Distribuzione dei contatti con le Istituzioni
Responses
N
43
41
42
17
43
20
32
30
268
Comuni
Province
Regioni
Comunità montane
Ministeri
Asl
Università
Scuola
Totale
Percent
16,0%
15,3%
15,7%
6,3%
16,0%
7,5%
11,9%
11,2%
100,0%
Fonte: Dati Isfol.
Nell’analisi delle collaborazioni con i soggetti del sistema istituzionale, alle associazioni è stato anche chiesto di specificare l’intensità di tali collaborazioni, graduando la loro risposta su di una scala da 0 (minima) a 10 (massima). Da ciò è
emerso che le collaborazioni più intense sono intrattenute con Ministeri (media
6,3) e Comuni (media 5,6). Seguono quindi le Regioni, la Scuola e le Province.
È interessante notare come le collaborazioni attivate con la Provincia, benché di numero maggiore, sono di intensità leggermente inferiore rispetto a quelle attivate con la Scuola.
Grafico 13 - Intensità dei contatti con le Istituzioni (media)
7
6
5
4
3
2
1
0
Comuni
Province
Regioni
Comunità
Ministeri
montane
Asl
Università
Scuola
Altro
Fonte: Dati Isfol.
51
Sistema delle
relazioni – un
quadro di
massima
PARTE SECONDA
Sistema delle
relazioni – un
quadro di
massima
Dopo il sistema istituzionale, la propensione a stringere collaborazioni da parte delle associazioni intervistate risulta maggiore nei confronti di altre associazioni del Terzo settore. Il 50 % delle associazioni hanno avuto, negli ultimi tre
anni, fino a 10 collaborazioni con altre Associazioni di Promozione Sociale. Dieci
associazioni, inoltre, affermano di aver attivato più di cinquanta collaborazioni negli ultimi tre anni.
Tabella 16 - Contatti con soggetti del Terzo settore
Nessuna
Fino a 5
Da 6 a 10
Da 11 a 15
Da 16 a 20
Da 21 a 30
Da 31 a 50
Più di 50
Total
Frequency
6
14
11
3
1
2
3
10
50
Valid Percent
12,0
28,0
22,0
6,0
2,0
4,0
6,0
20,0
100,0
Le collaborazioni con le imprese, infine, mostrano un’incidenza leggermente inferiore rispetto alle precedenti. Così come nel caso delle collaborazioni con
le Istituzioni, anche l’esito di questa domanda era in parte atteso, poiché i sistemi dell’associazionismo e dell’impresa non sono ancora caratterizzati da forme
di scambio e collaborazione sistematiche e continuative. Rispetto alla precedente domanda, nonostante un più alto numero di associazioni abbiano affermato di non aver avuto alcuna collaborazione con un’impresa negli ultimi tre anni, si riscontra una discreta presenza di associazioni che hanno collaborazioni con
più di cinque imprese. Le categorie di dimensioni centrali (dalla “11-15 contatti” alla “31-50 contatti”) sono pressoché simili alla precedente domanda; infine,
anche in questo caso sono presenti alcune associazioni che rispondono di avere contatti con più di 50 imprese (esattamente 5 associazioni).
Tabella 17 - Contatti con imprese
Nessuna
Fino a 5
Da 6 a 10
Da 11 a 15
Da 16 a 20
Da 21 a 30
Da 31 a 50
Più di 50
Total
Fonte: Dati Isfol.
52
19
15
4
2
2
1
2
5
50
38,0
30,0
8,0
4,0
4,0
2,0
4,0
10,0
100,0
RISULTATI DELL’INDAGINE
A partire da questa prima descrizione del numero di collaborazioni attivate dalle associazioni intervistate nelle tre classi di attori è ora interessante descrivere i contatti effettivi indicati dagli intervistati, al fine di ricostruire le reti di
relazioni delle associazioni.
Prima di procedere sono necessarie però alcune considerazioni di carattere teorico.
Attraverso il questionario che abbiamo somministrato alle associazioni è stato possibile ricostruire il loro reticolo individuale (egonetwork). Dato, infatti, il
carattere dello strumento (questionario strutturato) e la modalità di somministrazione (autocompilazione on-line) non è stato possibile ricostruire il reticolo completo delle associazioni componenti il campione.
Questa prassi avrebbe comportato la necessità di un set di domande troppo complesso, non gestibile attraverso le suddette modalità e, di certo, insostenibile da compilare se unito a seguito delle altre domande non di network
precedentemente analizzate. Al contrario, il nostro interesse specifico era di unire ad un questionario standard alcune domande utili, in prima istanza, a ricostruire il reticolo individuale delle associazioni intervistate e a caratterizzarlo in
base alla tipologia di attori. In seconda istanza, a verificare la presenza di contatti in comune tre le associazioni intervistate e, in questo modo, ricostruire a
posteriori i loro legami; benché non diretti, tali legami – emersi dalla segnalazione di attori in comune – possono essere utili a mostrare la presenza di un
tessuto di relazioni non disperso sul territorio.
Questo secondo intento si è realizzato riguardo ai contatti con le Istituzioni
e ai contatti con le altre associazioni del Terzo settore, ossia nelle due reti più
dense di contatti.
Rispetto ai contatti con le Istituzioni, le associazioni intervistate ci hanno fornito un’indicazione su contatti generici, non specificando nel dettaglio il nome
dell’istituzione. Ad esempio, di un’associazione possiamo sapere che ha avuto contatti con Ministeri e Regioni, ma non con quale ministero o con quale regione. Questo, tuttavia, non rappresenta un problema poiché in questo caso il
nostro interesse è stato quello di ricostruire un profilo relazionale di massima
associazioni/Istituzioni, di cui fosse possibile stabilire il tipo di Istituzioni cui si
fa ricorso e l’intensità delle collaborazioni attivate.
Nella Figura 1 è raffigurato il reticolo istituzionale complessivo.
Come è possibile osservare, la figura conferma e arricchisce quanto emerso dall’analisi della domanda 22, relativa al numero di contatti attivati tra associazioni ed Istituzioni. Complessivamente tutte le associazioni hanno fatto ricorso a collaborazioni con le Istituzioni negli ultimi tre anni. Solamente in un caso (l’associazione ANRRA) non si riscontra alcun contatto.
53
Sistema delle
relazioni – un
quadro di
massima
PARTE SECONDA
Sistema delle
relazioni – un
quadro di
massima
Le Istituzioni più centrali sono i Ministeri, i Comuni, le Regioni e le Provincie,
seguite da Scuole ed Università. È interessante notare che all’interno di questa
struttura di rete i Ministeri e le Università assumono il ruolo di cutpoints: punti il cui venir meno determina la scomposizione del reticolo complessivo in diversi sottogruppi di attori. Questi due attori possono quindi assumere un importante ruolo di mediazione tra le associazioni.
Per avere una descrizione più analitica di come si caratterizzano le collaborazioni tra associazioni intervistate ed Istituzioni, abbiamo costruito tre reti istituzionali a partire dall’intensità della collaborazione indicata dall’intervistato. I
valori d’intensità presi come riferimento sono stati i due estremi (1 e 10) e quello intermedio (5), al fine di differenziare al massimo le tre reti.
54
RISULTATI DELL’INDAGINE
Fonte: Dati Isfol.
Figura 1 - Reticolo istituzionale complessivo
Sistema delle
relazioni – un
quadro di
massima
55
Sistema delle
relazioni – un
quadro di
massima
56
Fonte: Dati Isfol.
Il reticolo costituito dalle associazioni che hanno dichiarato di aver instaurato contatti di intensità 1 presenta dimensioni contenute ed è molto disconnesso. Al suo interno sono presenti 3 componenti: tre sottogruppi di attori tra loro uniti. Nell’insieme, tuttavia, questo reticolo non è di particolare interesse rispetto alle sue caratteristiche strutturali. Al contrario, è interessante notare come siano poche le associazioni che dichiarano di avere contatti di bassa intensità con le Istituzioni.
Figura 2 - Reticolo istituzionale intensità 1
PARTE SECONDA
Fonte: Dati Isfol.
Una struttura più interessante è quella generata dalle associazioni che attivano collaborazioni di intensità 5. In totale è costituita da 26 associazioni e
9 Istituzioni (la totalità di quelle indicate nel questionario). All’interno di questo reticolo è evidente la presenza di alcune associazioni più centrali. Il CTA
e l’ANFFAS hanno collaborazioni con due enti; la U.I.L.T. con 3; infine l’AIAS mostra un profilo di collaborazioni istituzionali molto ricco, avendo contatti con tutte le Istituzioni presenti. Il resto delle associazioni che instaurano collaborazioni di intensità 5 hanno contatti con un’unica istituzione e, quindi, nella Figura si collocano in una posizione periferica quali soggetti pendenti.
Figura 3 - Reticolo istituzionale intensità 5
RISULTATI DELL’INDAGINE
Sistema delle
relazioni – un
quadro di
massima
57
Sistema delle
relazioni – un
quadro di
massima
58
Fonte: Dati Isfol.
Passando al reticolo delle collaborazioni di intensità 10, il numero di associazioni coinvolte diminuisce a 18 unità. Tale dimensione, tuttavia, è tutt’altro che esigua trattandosi delle associazioni che dichiarano di aver avuto collaborazioni di intensità molto elevata. Nell’insieme il reticolo presenta una
struttura molto più articolata rispetto al precedente. Al suo interno il numero di associazioni che hanno un legame con più di un’istituzione è proporzionalmente più elevato che nei due precedenti reticoli. Ciò si evince soprattutto osservando l’area centrale della Figura.
Osservando la Figura e focalizzando l’attenzione sulle Istituzioni è importante sottolineare la posizione ricoperta da Ministeri, Comuni e Scuola; queste tre Istituzioni svolgono una funzione di cutpoints, senza i qual il reticolo si scomporrebbe in diversi sottogruppi. In questo caso, molti attori rimarrebbero persino isolati.
Figura 4 - Reticolo istituzionale intensità 10
PARTE SECONDA
RISULTATI DELL’INDAGINE
Osservando le quattro Figure precedenti è possibile formulare un’ipotesi che
potrebbe essere oggetto di approfondimento in successive ricerche: esiste probabilmente una covarianza tra l’intensità delle collaborazioni e il numero di
Istituzioni con cui le associazioni collaborano. Più è elevata l’intensità delle collaborazioni più sono numerose ed eterogenee le Istituzioni con le quali l’associazione collabora e viceversa. Ciò potrebbe essere la conseguenza di due dinamiche: da un lato, l’intensificarsi delle collaborazioni con un’Istituzione potrebbe portare l’associazione a conoscenza di prassi lavorative replicabili su altre Istituzioni che arriverebbero a rappresentare un’ulteriore occasione di sviluppo delle proprie attività; dall’altro, l’associazione che intrattiene collaborazioni con più Istituzioni potrebbe divenire sempre più consapevole della rete
di relazioni che unisce tali soggetti e, di conseguenza, del valore aggiunto che
potrebbe generare sulle loro attività l’intensificarsi dei contatti con tale rete.
Come è stato già accennato, dopo il reticolo istituzionale quello che ha ottenuto un maggior numero di scelte è quello dei contatti con il Terzo settore.
Delle 44 associazioni che avevano affermato di avere contatti con altre associazioni del Terzo settore, 39 hanno risposto alla successiva domanda, indicando
da 1 a 3 contatti effettivi con cui hanno avuto tali collaborazioni. Il reticolo che
è emerso è quello rappresentato nella Figura 5, che abbiamo denominato
“Reticolo del sistema associativo”. Per rendere più visibile la struttura abbiamo
omesso le etichette dei nomi delle associazioni, che saranno visualizzate in una
successiva Figura di sintesi (Figura 7). Le associazioni facenti parte del nostro
campione (gli intervistati) sono rappresentati da cerchi, mentre le associazioni designate, da triangoli.
Il reticolo rappresentato in questa Figura è caratterizzato da una bassa connessione dei suoi elementi, poiché composto da un elevato numero di stelle
sociometriche e diadi. Questo era un esito prevedibile poiché agli intervistati è
stato chiesto di indicare i loro contatti e non di scegliere i contatti tra una lista
di nomi contenente anche quelli delle associazioni componenti il campione stesso. Per questo motivo nel reticolo non sono presenti legami diretti tra le associazioni intervistate, ma solamente i loro legami con altre associazioni, da loro liberamente indicate. Ciò nonostante, alcune associazioni hanno designato
gli stessi soggetti e ciò ha permesso di individuare in questa rappresentazione
alcune strutture diverse dalle molte stelle sociometriche presenti.
Tali strutture sono già in parte visibili osservando l’area esterna della Figura,
che compone una sorta di semicirconferenza che si muove in senso orario dal
margine superiore sinistro fino al parte inferiore della Figura. Ciò nonostante,
per dare maggiore visibilità a queste strutture è stata condotta un’analisi delle fazioni, i cui risultati sono raffigurati nelle Figure 6 e 7. Questo tipo di anali20 La stella sociometrica è una particolare struttura relazionale caratterizzata da un soggetto centrale cui sono connessi due o più soggetti.
59
Sistema delle
relazioni – un
quadro di
massima
PARTE SECONDA
Sistema delle
relazioni – un
quadro di
massima
si permette di raggruppare gli attori in sottogruppi sulla base dei modelli di legami che condividono.
Nella Figura 6 – composto esattamente dagli stessi attori della Figura 5 – è
evidente la presenza di tre tipi di attori. Gli attori rossi sono uniti in diadi e triaFigura 5 - Reticolo del sistema associativo
Fonte: Dati Isfol.
Figura 6 - Reticolo associativo-fazioni
Fonte: Dati Isfol.
60
RISULTATI DELL’INDAGINE
di; gli attori blu fanno parte di strutture più complesse – sottogruppi composti da sette e nove attori – generate dalla designazione di attori in comune da
parte delle associazioni intervistate; infine, gli attori neri costituiscono il sottogruppo di dimensioni più consistenti, generato sempre a seguito di designazioni di attori in comune.
Le tre fazioni stanno ad indicare insiemi di attori che condividono lo stesso
modello complessivo di contatti. Tra questi, soprattutto gli ultimi due sottogruppi (fazioni azzurre e nere) sono particolarmente interessanti e sono rappresentati in dettaglio nella Figura 7, nel quale riportiamo anche le etichette dei nomi,
data la minore dimensione del grafico e la conseguente maggiore leggibilità.
I due sottogruppi evidenziati in azzurro sono esempi di strutture ad albero.
Queste strutture presentano due caratteristiche fondamentali:
1. Sono connesse in modo minimo, poiché ogni linea è un ponte o un punto di rottura tra gli attori che costituiscono il sottogruppo (quindi se viene meno il sottogruppo si scioglie)
2. Tra ogni coppia di punti c’è un unico percorso; questo rende gli eventuali flussi di comunicazione lineari e gerarchici, poiché sempre mediata da
qualche attore.
Aver rilevato la presenza di queste strutture è tuttavia un elemento positivo. Esse sono infatti il frutto di designazioni in comune effettuate dagli intervistati le quali mostrano la presenza tra loro di potenziali elementi di mediazione e di contatto per eventuali collaborazioni.
Tra le due fazioni azzurre quella collocata più in alto, di numerosità maggiore, si mostra come più interessante, poiché direttamente collegata alla fazione
nera. Tale collegamento avviene attraverso la Compagnia delle Opere che assume un ruolo di “cancello”21 tra le due strutture. Anche la posizione dell’IPAS
è interessante perchè si pone come “cancello” di un sottogruppo.
21 In un reticolo i Gate keepers sono quegli attori che rappresentano l’unico collegamento con
l’esterno.
61
Sistema delle
relazioni – un
quadro di
massima
PARTE SECONDA
Sistema delle
relazioni – un
quadro di
massima
Figura 7 - Reticolo associativo a due fazioni
Fonte: Dati Isfol.
All’interno di questa fazione azzurra, inoltre, è presente anche un contatto
diretto tra le associazioni componenti il nostro campione. È il caso di AIUTO, IPAS
e AUSER, dove le prime due scelgono la terza. Questa tendenza si riscontra anche nell’altra fazione azzurra (tra ENDAS e CSI) e nella fazione nera (dove UMPI, AIAB, Fed. Pronatura, Libera, Telefono Azzurro che indicano Legambiente).
Ciò lascia ipotizzare la presenza di un tessuto di relazioni piuttosto denso tra
le associazioni componenti l’elenco nazionale, che potrebbe essere esplorato
con ulteriori studi di network condotti ad un livello di dettaglio maggiore.
Complessivamente il sottogruppo evidenziato in nero presenta una struttura ben più interessante dei due precedentemente osservati. Esso è composto
da 27 attori; una dimensione consistente per un sottogruppo appartenente a
questo tipo di reticolo, sostanzialmente generato da reticoli individuali (egonetworks).
Di questi 27 ben 12 sono rappresentati da associazioni facenti parte del nostro campione, che risultano collegate attraverso la designazione di altre associazioni in comune. Come abbiamo appena segnalato, in un caso l’associazione designata è Legambiente, anch’essa facente parte del campione. Essa riceve cinque designazioni e ne esprime una verso il CTS (Centro Turistico
Studentesco). Legambiente ricopre una posizione nell’area più densa del sot62
RISULTATI DELL’INDAGINE
togruppo nero; area in cui viene meno la linearità della struttura ad albero caratteristica delle sue altre sezioni, molto simili infatti alle fazioni azzurre.
In questa parte del sottogruppo l’altra associazione che ricopre una posizione molto centrale è l‘ARCI, che riceve sette designazioni. Legambiente e ARCI
appaiono come due poli di attrazione all’interno della Figura. Ad eccezione della prima, tuttavia, l’ARCI ricopre anche un ruolo di cutpoint il cui venir meno determinerebbe la disconnessione del sottogruppo in altri due: una piccola diade composta da AUSER e UISP; una struttura ad albero simile alle due azzurre precedentemente descritte composta da FIS CDO, Ass. Meeting, ACLI, CIF,
Caritas, Cisl, ANMIL e Inas.
All’interno di tale struttura si osservi soprattutto la posizione dell’Acli, che si
pone come ponte tra alcune diadi e triadi; nello specifico: (1) CIF, Caritas, Cisl;
(2) ANMIL, Inas; (3) FIS-CDO, Ass. Meeting per l’amicizia tra i popoli.
Ricapitolando, anche nel caso del sottogruppo (fazione) nero, siamo in presenza di una struttura molto vicina a quella ad albero che, tuttavia, è alterata
dalla presenza di un’area più densa e articolata. Precisamente si tratta di quella sezione di Figura composta da sette attori: ARCI, AIAB, Legambiente, UNPLI,
Fed. Pronatura, Libera e Telefono Azzurro.
Tra questi, tre attori ricoprono un ruolo particolarmente strategico poiché fungono da cutpoints:
1. la già citata ARCI;
2. l’UMPLI, che connette la fazione nera a quella azzurra;
3. l’AIAB che tiene unita la parte superiore della fazione nera al resto.
Così come è già emerso rispetto all’ARCI, anche eliminando UNPLI e AIAB,
la Figura si dividerebbe in più sottogruppi. In questo caso, invece, Legambiente
ricopre un ruolo meno esclusivo per l’equilibrio complessivo della Figura, poiché la sua funzione di mediazione può essere sostituita dall’ARCI, ad eccezione del CTS che rimarrebbe isolato.
In generale, poiché il sottogruppo è principalmente una struttura ad albero, la maggior parte dei suoi punti sono dei cutpoints. Eliminare anche uno di
questi punti causerebbe una disconnessione più o meno consistente del sottogruppo e una sua ripartizione in ulteriori sottogruppi.
Nell’insieme, i sottogruppi raffigurati nella Figura 7 dimostrano comunque
l’esistenza di strutture reticolari interessanti per i vincoli e le opportunità che potrebbero offrire alle capacità di azione delle Associazioni di Promozione Sociale.
Per concludere l’analisi delle reti dobbiamo infine analizzare il reticolo delle collaborazioni con le imprese. Nel suo complesso tale reticolo è meno inte63
Sistema delle
relazioni – un
quadro di
massima
PARTE SECONDA
Sistema delle
relazioni – un
quadro di
massima
ressante dei due precedenti. A fronte delle 31 associazioni che avevano affermato di avere attivato collaborazioni con imprese, ben 21 rispondono alla successiva domanda, indicando almeno un’impresa.
Questa è una prima importante differenza rispetto al precedente reticolo. Nel
designare le imprese con cui hanno contatti, le associazioni intervistate si dimostrano più parsimoniose indicandone prevalentemente una.
Tale dinamica risulta essere abbastanza normale quando si chiede ad un soggetto di indicare più di un contatto in una classe di attori che non gli è particolarmente familiare. Di conseguenza il reticolo che emerge dalle risposte a questa domanda è caratterizzato da un più elevato numero di diadi rispetto al precedente
e da molteplici egonetworks di due e tre contatti, ma privi di attori ponte.
Al suo interno, quindi, non si sono formate strutture di particolare rilevanza in grado di connettere le associazioni facenti parte del campione, ad eccezione di due piccolissime componenti collegate tra loro rappresentate nella Figura
9. Questo piccolo sottogruppo è composto da sei associazioni, due delle quali facenti parte del nostro campione. Capitalia si pone da ponte tra Cartagiovani
e Movimento Difesa del Cittadino Onlus.
In un certo senso questo profilo di collaborazioni è coerente con quanto precedentemente emerso dall’analisi dei dati, soprattutto riguardo allo scarso effetto dell’innovazione tecnologica sul miglioramento delle comunicazioni con
le imprese. Lungi dal voler affermare alcuna relazione tra questi due aspetti, tuttavia essi mostrano come persista una certa rigidità nei contatti tra sfera associativa e imprenditoria.
Figura 8 – Reticolo Imprenditoriale - componenti
Fonte: Dati Isfol.
64
RISULTATI DELL’INDAGINE
8 Considerazioni conclusive
Al termine di tale analisi si ritiene utile ricapitolare alcune informazioni chiave riguardo alla popolazione d’indagine e fornire delle considerazioni conclusive interpretando i risultati più significativi emersi dall’analisi dei dati.
Come già accennato, la popolazione oggetto d’indagine è composta da 50
associazioni. All’interno di queste si è cercato di intervistare le figure più rilevanti rispetto all’agire organizzativo dell’associazione e, soprattutto, quelle figure
più informate sull’approccio adottato dall’organizzazione in materia di aggiornamento tecnologico infrastrutturale.
Tra i soggetti intervistati, 30 ricoprono una funzione strutturata nell’ambito
dell’organizzazione d’appartenenza, di tipo dirigenziale o segretariale; 10 sono
quadri e/o esperti; infine, 9 sono degli operatori.
Grafico 14 - Intervistati per categoria lavorativa*
9
Segretari
generali/funzioni
dirigenziali
Quadri/esperti
(psicologi, etc.)
10
30
Operatori
(*)
Fonte: Dati Isfol.
Le 50 associazioni raggiunte dall’indagine sono di dimensioni estremamente
eterogenee sia rispetto al numero di associati sia rispetto al numero di operatori.
La media degli associati è pari a 95.500. Questo dato deve essere tuttavia
considerato con molta cautela e adeguatamente interpretato. In alcuni casi, infatti, lo status di associato è acquisito da coloro che richiedono il servizio, in tal
senso l’associato non ha un ruolo attivo nell’associazione e non contribuisce at(*) Il totale degli intervistati indicati nel grafico è pari a 49 poiché in un caso l’intervistato non
ha specificato il proprio ruolo all’interno dell’associazione.
65
PARTE SECONDA
Considerazioni
conclusive
tivamente alla sua vita organizzativa, ma è il suo utente/cliente. Considerando
questa dinamica, il numero di associati può contribuire ad informarci non tanto della dimensione dell’associazione, quanto del radicamento del suo servizio sul territorio.
La media degli operatori è invece di 3.400. Dall’analisi è emersa una forte
relazione tra il numero di operatori e la presenza di sedi sul territorio e, in generale, è emersa una più elevata numerosità di sedi ed operatori nelle regioni di Nord/Ovest e Nord/Est. In generale, nonostante il 60% delle associazioni abbia sede a Roma, tutte quante hanno una discreta diffusione di sedi sul territorio ad indicare un loro alto radicamento territoriale.
I profili di attività delle associazioni possono essere riassunti in due macro
categorie22: la prima relativa alla sfera dell’educazione/animazione e dei diritti sociali e di cittadinanza; la seconda relativa alle attività di cura ed assistenza.
Dai dati, tuttavia, non appare esserci relazione tra il tipo di attività svolta e
l’uso di tecnologie. Piuttosto il coinvolgimento in attività di tipo progettuale –
con obblighi, scadenze – sembra incidere molto sulla propensione ad un uso
intensivo delle tecnologie, sia a fini informativi che operativi.
Il coinvolgimento e la responsabilizzazione delle associazioni in attività progettate sembrano stimolare un uso intensivo delle tecnologie, soprattutto nei casi di progettazione integrata (orientata ad attività di carattere diverso quali formazione, orientamento, ricerca, ecc.) e in cui le associazioni ricoprono un ruolo di capofila, ricevendone di conseguenza maggiori responsabilità ed oneri.
In generale, l’analisi ha evidenziato la presenza di una discreta e diffusa apertura rispetto alle tecnologie: essa emerge dal fatto che quasi tutte le associazioni hanno rinnovato la loro infrastruttura e che una loro grandissima parte ha
fatto formazione inerente alle nuove tecnologie. Ma emerge anche la necessità
di un ulteriore supporto che permetta di garantire un uso delle nuove tecnologie che vada oltre l’applicazione unicamente in ambito comunicativo.
Delle 48 associazioni che hanno dichiarato di avere almeno un progetto attivo negli ultimi tre anni, solamente 14 fanno un uso della tecnologia di tipo integrato (orientata tanto alla comunicazione quanto alle prassi lavorative), a fronte di 38 che ne fanno un uso esclusivamente rivolto a fini comunicativi.
Ciò nonostante, nei casi in cui la tecnologia è integrata nelle pratiche lavorative gli intervistati mostrano una percezione positiva dei suoi effetti. Essa sembra garantire un miglioramento generalizzato delle prassi lavorative.
22 Come precedentemente indicato, queste categorie sono state ricavate attraverso un’analisi fattoriale effettuata sulla domanda che chiedeva alle associazioni di indicare il proprio ambito di attività.
66
RISULTATI DELL’INDAGINE
Accanto alle nuove tecnologie permane uno sforzo di aggiornamento sistematico di tecnologie tradizionali, come il telefono, con nuove e sempre più numerose funzionalità.
Tale tendenza è in parte legata al ruolo ricoperto dall’associazione, verificandosi principalmente nelle sedi centrali e in modo più marginale in quelle locali. Più in generale, la distinzione tra sede centrale e sede locale pone in evidenza una leggera differenza nel profilo di innovazione tecnologica conseguito.
Accanto alle già citate tecnologie tradizionali, le sedi centrali tendono ad innovare soprattutto l’infrastruttura di rete (Lan) e le licenze software. La prima innovazione migliora la rete delle associazioni attraverso l’implementazione
dello strumento tecnologico, mentre l’investimento nelle licenze software
identifica l’importanza che l’associazione pone sul continuo aggiornamento e
che anche dall’interno viene percepito con un aumento delle potenzialità, come ben visualizzato nelle tabelle inserite.
Al contrario, le sedi locali sono interessate da un’innovazione dei sistemi
hardware (personal computer) e delle connessioni ad internet. Benché in modo molto sfumato, questo può far pensare ad una dinamica centro-periferia di
diffusione dell’innovazione tecnologia.
Le sedi centrali, dotate di una posizione più consolidata, innovano le tecnologie tradizionali e potenziano le nuove tecnologie in favore di quelle più avanzate, in grado di favorire un contatto con le sedi locali, gli utenti e le Istituzioni
(come ad esempio attraverso le reti Lan). In ciò si intravede il tentativo di promuovere un uso della tecnologia più orientato al supporto delle prassi organizzative. Il miglioramento delle prassi organizzative identifica un punto nodale dell’efficacia delle singole associazioni, poiché attraverso l’utilizzo di tali strumenti e metodologie operative viene a migliorarsi la tempestività delle risposte alle singole necessità non generando una maggiore intensità lavorativa e quindi non aumentando i livelli di stress. In questo caso l’utilizzo delle strumentazioni tecnologiche aumenta anche la qualità lavorativa dei singoli operatori ed
indirettamente anche la loro precipua qualità della vita.
Le sedi locali, invece, si dotano dell’infrastruttura informatica di base (personal computer) e degli strumenti per acquisire visibilità (pagine web). Ciò sembra confermare quanto precedentemente detto: l’associazionismo si mostra dinamico nel ricercare innovazione tecnologica, ma questa è ancora prevalentemente orientata alla sfera prettamente comunicativa anziché alla prassi organizzativa complessiva.
In definitiva, le risposte al questionario somministrato hanno mostrato i prodromi di una diversa ottica, da parte di tutti gli attori dell’associazione, degli strumenti di nuove tecnologie. Risulta interessante porre in rilievo come l’inserimento nei siti web di community on line su tematiche stringenti, identifica la volontà
67
Considerazioni
conclusive
PARTE SECONDA
Considerazioni
conclusive
da parte delle associazioni di creare interazione tra tutti gli operatori al fine di
porre le basi fondamentali per il cambiamento necessario all’interno, che indirettamente colpisce positivamente anche l’ambiente esterno.
Infine non è da sottovalutare anche il continuo investimento nell’acquisizione di personal computer di ultima generazione che con maggiori potenzialità
velocizzano i processi lavorativi ed, attraverso il multi tasking23, offrono opportunità di gestire molte attività senza rallentare i processi di caricamento.
23
68
Capacità di un personal computer di eseguire più operazioni contemporaneamente.
PARTE TERZA
APPROFONDIMENTO
QUALITATIVO
1 Contesto internazionale
A livello comunitario è noto come, a partire dalla strategia di Lisbona, si sia
focalizzato l’interesse sull’economia della conoscenza come fattore specifico e
di progresso economico e sociale in Europa. Infatti, il know-how specifico del
continente risiede nella conoscenza e nell’utilizzo di tale valore in tutti i processi lavorativi che portano a cambiamenti economici rilevanti, sia nella creazione di nuove professionalità che di prodotti.
Non a caso tale strategia ha influenzato la gestione del Fondo Sociale
Europeo che ha rilevato prioritario finanziare attività formative di alto livello sulla formazione professionale nel campo delle nuove tecnologie. In questo caso non si fa riferimento solo a momenti formativi di alfabetizzazione o che riguardano il digital divide come nei percorsi formativi organizzativi nei progetti di cooperazione, ma si pone l’attenzione a corsi specifici innovativi, dove la
figura professionale e/o l’azienda creerà innovazione in base ad indicatori quali, ad esempio:
• Analisi dell’impatto del profilo professionale sull’assetto tecnologico
• Analisi dell’impatto del profilo professionale sull’assetto organizzativo
aziendale
• Analisi dell’impatto del profilo professionale sulla conoscenza del sottosettore in cui opera l’azienda
• Caratteristiche dell’innovazione attraverso l’analisi di elementi di discontinuità rispetto al prodotto
• Caratteristiche dell’innovazione attraverso l’analisi di elementi di discontinuità rispetto ai processi in cui il profilo professionale interviene
• Caratteristiche dell’innovazione attraverso l’analisi dell’impatto del profilo professionale sulla capacità innovativa dell’azienda
69
PARTE TERZA
Contesto
internazionale
A livello comunitario si è preso spunto dall’indagine della Commissione
Europea24 sul ruolo delle associazioni, che ha evidenziato come quest’ultime,
ancorché prevalentemente di piccole dimensioni se considerate singolarmente, insieme possiedono una notevole quantità di beni e mobilitano grandi risorse umane (sia personale retribuito che volontari). Come le altre forme di impresa, in particolare le piccole e medie imprese, alle quali nella maggior parte
dei casi possono essere confrontate con maggiore precisione, molte associazioni sono economicamente attive nel vero senso del termine: vendono prodotti o prestano servizi, ricavando guadagni che sono poi reinvestiti.
In tutta Europa, molte associazioni sono impegnate nella formazione professionale e nella riqualificazione dei disoccupati, talvolta nell’ambito di programmi governativi ma spesso autonomamente. Inoltre, esse prestano servizi a favore dell’inclusione
sociale (disabili, giovani emarginati, persone escluse dal mercato del lavoro, etc.).
A livello mondiale le associazioni hanno sempre un ruolo fondamentale nell’eliminazione del gap definito digital divide, dove si estrinseca una carenza importante di accesso alle ICT da parte di tutta la popolazione.
Oltre agli aspetti strutturali che identificano il problema maggiore in alcune
zone disagiate, un ulteriore aspetto problematico è rilevato sia da una mancanza totale di alfabetizzazione e sia da un atteggiamento di diffidenza da parte dei
soggetti nei confronti di tali strumentazioni.
Quindi, il primario interesse delle associazioni è quello di effettuare una prima opera di animazione territoriale per offrire l’opportunità alla popolazione di
avvicinarsi a tali strumentazioni. Molte attività che sono state implementate sui
territori hanno, in prima istanza, focalizzato l’attenzione nell’organizzazione di
meetings con personalità di spicco locali al fine di dimostrare l’importanza strategico politica25. A titolo esemplificativo risulta importante rilevare che nelle presidenziali francesi del 2007, Jean-Marie Le Pen, al fine di trovare le firme per la
propria candidatura alle presidenziali, ha costruito sezioni per le firme digitali
su Internet dove gli utenti possano creare il proprio avatar26 ed attraverso il loro “personaggio” dialogare direttamente con la segreteria di Le Pen.
Al termine o in contemporanea con tali attività, si è appreso che le attività di
diffusione maggiormente effettuate risultano essere dei focus-group locali con
la popolazione di riferimento al fine di intraprendere, in seguito, un percorso di
formazione e accompagnamento all’utilizzo degli strumenti di nuova tecnologia.
24
25
26
COM (1997) 241 final - 06.06.1997
EcoSoC, Note by Secretary-General, 28 Luglio 2006.
La parola viene dalla mitologia induista e indica la discesa sulla terra di una divinità, di solito Visnù, sotto forme umane o animali; da lì è passata a indicare ogni cosa, oggetto, pedina che
incarni una qualità o un concetto, che la rappresenti e ne faccia le funzioni; e da lì ancora nell’era
di Internet è passata a indicare una figurina che ci rappresenti in un certo tipo di chat, una chat con
un software tale per cui, oltre che un nickname, un nomignolo, magari colorato, si è rappresentati con un oggetto, un cagnolino, un pinocchietto, un arlecchino.
70
APPROFONDIMENTO QUALITATIVO
In una recente ricerca dell’Unesco si è dimostrato come le attività nei Paesi
in via di sviluppo non siano solo utili all’eliminazione del digital divide ma come tali azioni, indirettamente, riescano a far diminuire la povertà, proprio perché con le fonti di informazione che si trovano all’interno del sistema digitale
si sono potute riproporre tecniche di lavorazione differenti a quelle che in tali
territori erano ritenute insostituibili, ma anche per il collegamento diretto con
altri territori27.
Le associazioni offrono, inoltre, una preziosa formazione anche a numerosi volontari, molti dei quali spesso trovano successivamente lavoro grazie all’esperienza e alle conoscenze acquisite durante il periodo di volontariato. Per molti, in particolare per i disoccupati di lungo periodo, il volontariato costituisce un
mezzo prezioso per conservare l’abitudine al lavoro in un momento in cui potrebbe essere molto difficile mantenere interessi nella propria vita.
Il volontariato può offrire opportunità di arricchimento personale mediante esperienze nuove volte ad acquistare capacità sociali e professionali che aumentano le possibilità di occupazione ed, inoltre, il sentimento di appartenenza e di cittadinanza dei giovani. Di particolare interesse è l’esempio del Servizio
Volontario Europeo (SVE), che affronta questa tematica e fornisce un’ esperienza istruttiva basata sulla partecipazione attiva di giovani a un progetto locale.
Il volontariato è molto importante anche per le persone uscite dal mondo lavorativo che desiderano continuare ad utilizzare le proprie competenze e a svolgere un ruolo attivo nella società.
Quindi, le associazioni promuovono, anche, l’inserimento di nuove tecnologie in territori con forti disagi al fine di creare un sentimento di solidarietà e
di cittadinanza e dando un contributo essenziale alla democrazia. Non c’è dubbio che le associazioni diano un apporto indispensabile alla vita democratica
sia in Europa che nel mondo. In effetti, l’esistenza di un settore associativo ben
sviluppato è indice che la democrazia è matura in un paese. Per molte persone la partecipazione alle attività di un’associazione può costituire la prima e l’unica esperienza dei processi democratici al di fuori del normale sistema elettorale del Paese.
Comunque, non si deve sottovalutare il contributo delle associazioni al buon
funzionamento della democrazia rappresentativa. Esse svolgono un ruolo essenziale di intermediari per lo scambio di informazioni e di idee tra i governi e
i cittadini, dando modo ai cittadini di analizzare criticamente le azioni o le proposte dell’amministrazione pubblica e fornendo agli Enti Pubblici consulenza,
informazioni sulle opinioni della popolazione e un feed-back fondamentale sugli effetti delle loro politiche.
27
Don Slater, Jo Tacchi, ICT Innovations for Poverty Reduction. UNESCO, Delhi, 2004.
71
Contesto
internazionale
PARTE TERZA
2 Analisi SWOT dei sette casi di studio
L’approfondimento qualitativo è stato effettuato attraverso l’analisi di sette
esperienze internazionali (Allegato C) di progetti innovativi che evidenziano l’impatto positivo dell’uso delle ICT sulle Associazioni di Promozione Sociale. I sette casi riportati appartengono, come indicato nel paragrafo dell’impianto metodologico, ad associazioni con mission diverse di cui quattro italiane, mentre
le altre due sono all’interno della Comunità Europea (Francia e Spagna) e l’ultima organizzazione (Cambogia) esprime un’esperienza di progetto di cooperazione internazionale.
In particolare si è considerata l’efficacia di questi effettuando una valutazione su alcuni fattori che caratterizzano (a) l’impatto che il progetto ha avuto all’interno dell’associazione stessa (b) l’impatto sui destinatari/beneficiari dell’associazione (c) l’impatto sull’esterno e sulla creazione di reti28.
I sette casi studio sono risultati modelli significativi del rapporto tra le Associazioni
di Promozione Sociale e le nuove tecnologie, e il valore aggiunto di tali casi si riscontrerà nello sviluppo dell’analisi svolta attraverso la SWOT analysis.
Il termine SWOT è l’acronimo di Strenghts, Weaknesses, Opportunities,
Threats: un’analisi SWOT è, quindi, l’analisi dei punti di forza, di debolezza, delle opportunità e delle minacce relativamente a situazioni, progetti o alla definizione del posizionamento competitivo di una azienda o una business unit sul
mercato rispetto ai suoi concorrenti29.
28 I fattori presi come criteri di valutazione per l’impatto interno sono stati : coerenza tra metodi
e obiettivi; maggiore coesione associativa; partecipazione degli attori coinvolti nel progetto; impatto sull’organizzazione interna; incremento e maggiore condivisione della “mission” dell’associazione;
uso più efficiente delle risorse (meno sprechi); maggiore rapporto costi/benefici; miglioramento delle competenze; necessità di formazione per l’utilizzo delle nuove tecnologie; evidenti limiti da superare. I fattori presi come criteri di valutazione per l’impatto sui destinatari sono stati: migliore rapporto con i beneficiari; migliore comprensione del contesto in cui si opera; impatto sull’assetto istituzionale locale; coinvolgimento dei beneficiari; impatto sulle strategie di comunicazione (esterna). I fattori presi come criteri di valutazione per l’impatto esterno sono stati: riproducibilità in situazioni analoghe, trasferibilità in ambiti/settori diversi; mainstreming - applicabilità ad altri livelli di programmazione; creazione di reti/partenariati; impatto sull’ambito di intervento dell’associazione.
29 Per quanto riguarda il suo utilizzo nell’analisi aziendale, l’obiettivo è comprendere l’impatto dei
principali fattori interni ed esterni che definiscono tale posizionamento, per poter elaborare una strategia competitiva. Tra i fattori interni sono valutati per esempio la struttura organizzativa, il grado di
avanzamento tecnologico, la cultura aziendale, il livello delle competenze, la base clienti, la rete dei
partner; tra i fattori esterni il livello tecnologico del settore, la forza dei concorrenti, i fattori ambientali. Nell’altra sua frequente utilizzazione l’analisi SWOT serve, con riferimento alla situazione socioeconomica di una determinata area, a definire programmi di sviluppo. A livello territoriale, tale analisi deve illustrare con chiarezza quali siano le risorse su cui l’area può contare e quali siano inoltre
le modalità e l’intensità della loro utilizzazione attuale. Le vocazioni e le specializzazioni produttive prevalenti dell’area vanno inoltre identificate e descritte in modo incisivo. Dall’analisi devono emergere
inoltre le carenze nel sistema delle infrastrutture, delle risorse umane, delle reti che possono ostacolare le dinamiche di sviluppo. L’identificazione dei fattori esterni in termini di opportunità deve poter
guidare le scelte strategiche verso le soluzioni più appropriate.
72
APPROFONDIMENTO QUALITATIVO
Formalmente l’analisi SWOT prende le forme di una tavola a quattro quadranti, ciascuno dei quali è intestato ai quattro sistemi (punti di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce) e contiene l’elenco degli elementi individuati.
Si è definito che l’analisi SWOT – quando sia applicata all’analisi della competitività aziendale, come quando sia rivolta a problemi di sviluppo economico di aree territoriali – si sviluppa in tre fasi fondamentali:
1. Analisi conoscitiva della situazione;
2. Descrizione grafica dei punti di forza, di debolezza, opportunità e minacce;
3. Identificazione della strategia di intervento.
Diagramma SWOT
PUNTI DI FORZA
OPPORTUNITA’
PUNTI DI DEBOLEZZA
MINACCE
Il metodo prevede che il proponente chiarisca puntualmente il significato e la
valenza di ciascuna delle situazioni identificate nei quattro quadranti dello schema.
Nel caso specifico, lo strumento della SWOT è stato utilizzato sia per valutare l’associazione in base alla matrice del valore, che per effettuare la valutazione di uno specifico progetto che il gruppo di ricerca ha selezionato.
I sette casi di studio individuano un adeguato scenario delle tipologie di
Associazioni di Promozione Sociale, poiché 1) ogni associazione selezionata comprende una tipologia di attività specifica, 2) possiede forme organizzative differenziate, 3) agisce su contesti territoriali eterogenei e 4) ha differenti approcci alla rete istituzionale.
Quindi, nella valutazione dell’associazione sono stati analizzati i quattro punti summenzionati. E’ risultato interessante verificare che, sebbene le esigenze
prioritarie di ogni associazione siano differenziate, è emersa un’importante volontà di utilizzare le nuove tecnologie attraverso la pianificazione e la gestione
di progetti specifici. Quindi anche se con scopi diversi, le strumentazioni ad alto valore tecnologico migliorano le associazioni indipendentemente, non solo dalla loro specifica mission, ma anche dalla tipologia organizzativa, dai collegamenti con il territorio e con altri soggetti (Istituzioni, associazioni similari).
73
Analisi SWOT dei
sette casi di
studio
PARTE TERZA
Analisi SWOT dei
sette casi di
studio
L’osservazione per ogni caso di studio è stata suddivisa temporalmente. Nella
fase ex-ante oltre l’analisi specifica per ogni associazione, è stato valutato l’intervento specifico di ogni caso studio al suo livello di progettazione. Come spiegato antecedentemente, i punti di forza e di debolezza sono fattori endogeni
che il soggetto può e/o deve modificare, e comunque dipendono totalmente
dal soggetto. Mentre le opportunità e le minacce sono fattori che il soggetto prevede ex-ante ma che non ha la possibilità di gestire, in quella fase temporale,
poiché sono elementi esogeni.
Il secondo diagramma realizzato per ogni caso di studio analizza l’impatto
che la realizzazione delle attività di ogni singolo progetto ha avuto sia a livello
esogeno (territorio, destinatari, Istituzioni, associazioni…) che a livello endogeno (miglioramento competenze operatori e/o volontari), quindi la definizione
ex-post identifica l’impatto che il progetto ha o ha avuto in tutto il contesto. In
tale fase temporale le eventuali opportunità e/o minacce sono state endogenizzate divenendo o punti di forza o punti di debolezza.
Per il rapporto è stato prioritario focalizzare l’attenzione su come un utilizzo corretto ed adeguato di strumentazioni di nuove tecnologie possa attivare
fasi di cambiamento che nel tempo risultano essere fondamentali per un diverso approccio dell’associazione.
Al fine di rendere maggiormente fruibile la lettura dei sette casi sono stati inseriti in appendice allegato (C) delle sintesi esaustive che da un lato evidenziano le tipologie di associazioni con le loro peculiari caratteristiche e dall’altro una
descrizione puntuale della tipologia di progetto con le attività prioritarie programmate, i relativi risultati e le possibilità di trasferibilità delle azioni in altri contesti.
2.1 Legambiente – Italia
Mission Sociale: Ambiente e Sviluppo sostenibile
PROGETTO: “Migliorare in rete” finanziato ai sensi della L.383/2000 –
Anno 2002
Il progetto ha avuto come scopo la realizzazione di un portale rivolto agli associati.
L’obiettivo generale perseguito con la realizzazione del portale, è stato
quello di poter fornire una risposta competente e specifica alle domande e alle problematiche scaturite dalla vita quotidiana e straordinaria dei circoli, fornendo un bagaglio di conoscenze e di competenze funzionali alla realizzazione con piena efficacia della mission dell’associazione, garantendo un supporto presente e rapido per affrontare problematiche esistenti ed emergenti, raggiungendo l’obiettivo di ottenere maggiore incisività nelle azioni proposte.
74
APPROFONDIMENTO QUALITATIVO
Diagramma SWOT Ex - Ante
Legambiente –
Italia
PUNTI DI FORZA
Alta diffusione territoriale dell’associazione;
Longevità dell’associazione;
Riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente;
Associata alle reti europee più importanti;
Longevità dei progetti;
Miglioramento interno delle competenze
strategiche*;
Percorsi di comunicazione interna agili e
lineari*;
Creazione di una Banca Dati*;
Aggiornamenti continui del portale*.
PUNTI DI DEBOLEZZA
Eterogeneità degli approcci operativi e
gestionali;
Forti necessità di miglioramento delle
competenze degli operatori;
Distanza comunicazionale tra il centro e le
altre sedi operative.
OPPORTUNITA’
Dotazione di informazioni strategico
operative*;
Implementazione di collegamenti con tutte le sedi*;
Creazione di reti con altre campagne*;
Ripetibilità del modello di piattaforma*;
Creazione di dinamiche per la istituzione di
nuove imprese*;
Maggiore comunicazione tra le sedi*;
Rafforzamento di legami con altre
associazioni*.
MINACCE
Interesse all’iniziativa da parte di altre
associazioni*;
Apprendimento del metodo Problem Solving
Learning (PSL)L*;
Utilizzo della formazione a distanza*.
* Riferimento al progetto: Migliorare in rete
PUNTI DI FORZA
1. Alta diffusione territoriale dell’associazione: l’importanza del radicamento su tutto il territorio nazionale implica una maggiore capillarità delle azioni previste, migliorando l’efficacia delle azioni. Inoltre, nel caso le
attività non siano positive in alcuni territori per motivi endogeni, le altre
organizzazioni locali in altri contesti possono fornire una buona prassi nell’organizzazione che identifica difficoltà.
2. Longevità dell’associazione: la longevità di ogni associazione dimostra
un elemento forte di continuità delle azioni ed anche e soprattutto di riconoscimento da parte della popolazione – effetto del brand.
3. Riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente: tutte le forme di accreditamento istituzionale hanno sempre garantito un forte valore di marchio che genera garanzia sia ai destinatari e sia agli eventuali donatori.
4. Associata alle reti europee più importanti: l’implementazione di reti internazionali da un lato aumenta il valore di apprendimento, in quanto l’associazione viene a conoscenza di altre prassi e dall’altro permette la partecipazione ad azioni finanziate a livello internazionale in partenariato con
altre associazioni simili.
5. Longevità dei progetti: la longevità dei progetti identifica valori di continuità nelle azioni e costanza nel raggiungimento degli obiettivi. Quindi
mostra un forte valore di affidabilità.
75
PARTE TERZA
6. Miglioramento interno delle competenze strategiche: l’interesse del progetto è quello di aumentare l’apprendimento interno nei confronti di varie tematiche: da quella normativa a quella finanziaria a quelle operative. Tale aspetto, in ogni progetto, offre l’occasione di far effettuare il salto di qualità all’intera organizzazione attraverso la messa a sistema di strumenti comuni. Inoltre, la creazione di strumenti comuni omogeneizza anche il linguaggio tra tutti gli operatori e quindi elimina le distanze conoscitive e favorisce l’avvicinamento anche d’intenti.
7. Percorsi di comunicazione interna agili e lineari: come tutti i sistemi di
comunicazione, il lato preponderante è che i messaggi siano sempre codificabili da tutti i destinatari; in questo caso la linearità diviene un dato
rilevante anche per l’apprendimento.
8. Creazione di una Banca Dati: tutte le forme di archiviazione, siano esse digitali o fisiche rendono un servizio considerevole per tutti i destinatari che potranno orientarsi maggiormente ad ogni necessità.
9. Aggiornamenti continui del portale: tale fattore identifica una continuità
che viene sempre apprezzata dagli utenti, poiché stimola anche i destinatari a verificare quotidianamente il portale, creando forti livelli di soddisfazione e fornendo sempre un servizio al passo con le esigenze.
Legambiente –
Italia
PUNTI DI DEBOLEZZA
1. Eterogeneità degli approcci operativi e gestionali: in tutte le strutture con
molte sedi operative è possibile l’esistenza di approcci operativi e metodologici non omogenei, tale fattore non è una criticità in sé se non fosse che
in tutte le procedure standardizzate è fondamentale che vi sia un’impostazione prestabilita. Molte multinazionali spesso dotano di manuali specifici tutte le altre sedi dislocate sul territorio. In questo caso tale criticità è emersa negli approcci alle campagne d’informazione come nelle forme comunicative.
2. Forti necessità di miglioramento delle competenze degli operatori: soprattutto le sedi periferiche rilevano metodologie di recruitment che
non identificano correttamente figure con le competenze necessarie ai profili richiesti. Tali discrasie creano molto spesso forti inefficienze nel raggiungimento degli obiettivi.
3. Distanza comunicazionale tra il centro e le altre sedi operative: la seguente criticità è comune a tutte le strutture, poiché la distanza fisica accentua incomprensioni nei linguaggi e negli stati emotivi. Oltretutto, tali
incomprensioni derivano anche da contesti sociali diversi dove gli approcci devono essere necessariamente differenti poiché la popolazione risponde in modo ineguale.
OPPORTUNITA’
1. Dotazione di informazioni strategico operative: tra gli aspetti prioritari risulta essere quello di aumento di competenze professionali che possano permettere alla struttura di divenire sempre più “preparata” alle esigenze esterne.
76
APPROFONDIMENTO QUALITATIVO
2. Implementazione di collegamenti con tutte le sedi: attraverso la messa in rete di tutte le strutture con il portale, si intende collegare non solo
professionalmente ma anche umanamente tutti gli operatori del settore.
3. Creazione di reti con altre campagne: la volontà e quindi uno dei principali obiettivi è quello di creare anche aperture importanti in altre campagne, per certi versi simili a quelle proposte dall’associazione.
4. Ripetibilità del modello di piattaforma: quando viene creato un sistema digitale comune l’importante fattore che emerge in tutti i contesti è
quello di poter replicare più volte lo stesso sistema con costi sempre più
bassi dopo lo sforzo d’investimento iniziale.
5. Creazione di dinamiche per l’istituzione di nuove imprese: la creazione di ulteriori competenze serve anche all’effetto volano. Infatti con l’utilizzo di tali dinamiche le persone che vengono in contatto con tale sistema possono essere stimolate alla costituzione di imprese sociali, poiché
possiedono tutte le informazioni necessarie.
6. Maggiore comunicazione tra le sedi: questo fattore è rilevante poiché l’associazione ha avvertito una carenza forte di comunicazione tra le sedi e quindi, con il portale, viene aumentato il valore di rete tra tutti i soggetti.
7. Rafforzamento di legami con altre associazioni: altro obiettivo è quello di consolidare i rapporti con altre associazioni con cui si è già in contatto, infatti l’informazione della creazione del portale ha l’effetto di migliorare il rapporto e quindi fidelizzarlo.
MINACCE
1. Interesse all’iniziativa da parte di altre associazioni: in questo progetto si evidenzia come la non forte attenzione ad azioni di comunicazione
esterna alle proprie strutture o con quelle che già sono collegate rende
deficitaria la piattaforma. Infatti la non conoscenza dell’evento a livello esterno rischia di non creare interesse in associazioni che lavorano su altri contesti.
2. Apprendimento del metodo PSL: nel progetto si fa riferimento diretto al
metodo di apprendimento di risoluzione delle criticità, ma non sempre
quando viene proposta una nuova metodologia i destinatari rispondo adeguatamente con un approccio aperto, inficiando il metodo che può essere di valore in sé ma non “utile” per il contesto previsto.
3. Utilizzo della formazione a distanza: il metodo di formazione a distanza è tra i più usati ma spesso si rileva poco efficace poiché molte persone hanno la prioritaria necessità ad essere stimolati fisicamente e quindi l’approccio attraverso il digitale, che per sua natura risulta essere
“freddo”, si può rilevare a medio termine poco efficace.
77
Legambiente –
Italia
PARTE TERZA
Legambiente –
Italia
Diagramma SWOT Ex - Post
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
Alta diffusione territoriale dell’associazione;
Longevità dell’associazione;
Riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente;
Associata alle reti europee più importanti;
Longevità dei progetti;
Miglioramento interno delle competenze strategiche*;
Percorsi di comunicazione interna agili e lineari*;
Creazione di una Banca Dati*;
Aggiornamenti continui del portale*;
Dotazione di informazioni strategico operative*;
Implementazione di collegamenti con tutte le sedi*;
Creazione di reti con altre campagne*;
Ripetibilità del modello di piattaforma*;
Creazione di dinamiche per la istituzione di nuove
imprese*;
Maggiore comunicazione tra le sedi*;
Rafforzamento di legami con altre associazioni*;
Interesse all’iniziativa da parte di altre associazioni*;
Apprendimento del metodo PSL*;
Formazione a distanza*.
OPPORTUNITA’
MINACCE
* Riferimento al progetto: Migliorare in rete
ULTERIORI PUNTI DI FORZA
1. Dotazione di informazioni strategico operative: creazione di aumento
di competenze professionali che possano permettere alla struttura di divenire sempre maggiormente “preparata” alle esigenze esterne.
2. Implementazione di collegamenti con tutte le sedi: aumento del collegamento non solo professionalmente ma anche umanamente tra tutti gli operatori del settore.
3. Creazione di reti con altre campagne: creazione di rapporti in altre campagne, per certi versi simili a quelle proposte dall’associazione.
4.Ripetibilità del modello di piattaforma: attraverso l’interesse di altre associazioni il progetto si è replicato.
5. Creazione di dinamiche per la istituzione di nuove imprese: creazione di ulteriori competenze che hanno permesso la volontà di costituire
nuove imprese.
6. Maggiore comunicazione tra le sedi: il progetto ha aumentato la comunicazione tra le sedi.
7. Rafforzamento di legami con altre associazioni: consolidamento dei rapporti con altre associazioni con cui si è già in contatto.
78
APPROFONDIMENTO QUALITATIVO
8. Interesse all’iniziativa da parte di altre associazioni: anche se non sono state previste azioni di comunicazione specifica, attraverso il collegamento con altre associazioni, che sono stati i vettori delle informazioni,
si è rilevato un importante interesse da parte di altre associazioni.
9. Apprendimento del metodo PSL: il progetto ha identificato un alto apprendimento di tale metodologia che è divenuta una prassi all’interno di
tutte le associazioni.
10. Formazione a distanza: la formazione a distanza non ha creato distacco, ma con lo sviluppo di community on line, ha permesso di interagire maggiormente ed apprendere le metodologie proposte nella formazione a distanza.
2.2 Libera - Italia
Mission Sociale: Cultura della Legalità, Lotta contro le mafie
PROGETTO: “Libera net” finanziato ai sensi della L.383/2000 – Anno 2004
L’obiettivo finale del progetto è stato quello di dotare la rete associativa di
un’adeguata strumentazione informatica per poter migliorare il flusso comunicativo tra le singole realtà locali e potenziare il continuo aggiornamento delle
competenze professionali messe in campo dagli operatori.
Il progetto nello specifico ha mirato al raggiungimento di due traguardi:
1. Informatizzazione della sede nazionale dell’associazione attraverso l’acquisto di attrezzature informatiche ed un corso di formazione per lo staff
di Libera;
2. Creazione di data base: il primo dedicato alle vittime di mafia e il secondo alle associazioni aderenti a Libera e alle leggi in materia di contrasto
alle organizzazioni criminali.
Sono stati inoltre, realizzati due corsi di formazione on-line in modalità FaD,
ovvero attraverso videoconferenze, forum, dispense on-line e CD Rom. I corsi
sono stati incentrati sui temi della legalità suddivisi in due macro-tematiche
(“Educazione alla legalità” e “Beni confiscati”) e sono stati attuati secondo 6 moduli annuali per ciascun tema. Sono stati realizzati, infine, incontri in aula per
la condivisione di metodologie e risultati.
79
Legambiente –
Italia
PARTE TERZA
Libera - Italia
Diagramma SWOT Ex - Ante
PUNTI DI FORZA
Alta diffusione territoriale dell’associazione;
Longevità dell’associazione;
Ente accreditato al MIUR;
Creazione di una Banca Dati*;
Produzione di filmati tematici*.
PUNTI DI DEBOLEZZA
OPPORTUNITA’
Formazione operatori*;
Acquisto attrezzature*;
Implementazione di collegamenti con tutte le
sedi*;
Rafforzamento di legami con altre
associazioni*.
MINACCE
Interesse all’iniziativa da parte di altre
associazioni*;
Utilizzo della formazione a distanza*.
* Riferimento al progetto: Libera net
PUNTI DI FORZA
1. Alta diffusione territoriale dell’associazione: l’importanza del radicamento su tutto il territorio nazionale implica una maggiore capillarità delle azioni previste, migliorando l’efficacia delle azioni. Inoltre, nel caso le
attività non siano positive in alcuni territori per motivi endogeni, le altre
organizzazioni locali in altri contesti possono fornire una buona prassi nell’organizzazione che identifica difficoltà.
2. Longevità dell’associazione: la longevità di ogni associazione dimostra
un elemento forte di continuità delle azioni ed anche e soprattutto di riconoscimento da parte della popolazione – effetto del brand.
3. Ente accreditato al MIUR: tutte le forme di accreditamento istituzionale hanno sempre garantito un forte valore di marchio che genera garanzia da una parte ai destinatari e dall’altra agli eventuali donatori.
4. Creazione di una Banca Dati: tutte le forme di archiviazione, siano esse digitali o fisiche rendono un servizio considerevole per tutti i destinatari che potranno orientarsi maggiormente ad ogni necessità.
5. Produzione di filmati tematici: in base alla tipologia del progetto è interessante rilevare la produzione di alcuni filmati tematici proiettati nelle scuole. Risulta evidente che tale metodologia permette un forte impatto sui destinatari.
PUNTI DI DEBOLEZZA
OPPORTUNITA’
1. Formazione operatori: tra i principali obiettivi risultava quello di mettere “fisicamente” in formazione gli operatori al fine di migliorare le competenze non solo sulle attività specifiche ma soprattutto sviluppare le competenze nella gestione di materiale digitale.
2. Acquisto attrezzature: in molti progetti le associazioni riescono ad uti80
APPROFONDIMENTO QUALITATIVO
lizzare i finanziamenti anche per potersi fornire di strumentazioni che hanno un importante investimento economico iniziale, quindi tale atteggiamento è opportuno poiché crea la possibilità di ri-utilizzare le strumentazioni in altre attività che non hanno alte possibilità finanziarie.
3. Implementazione di collegamenti con tutte le sedi: attraverso la messa in rete di tutte le strutture con il portale, si intende collegare non solo
professionalmente ma anche umanamente tutti gli operatori del settore.
5. Rafforzamento di legami con altre associazioni: altro obiettivo è quello di consolidare i rapporti con altre associazioni con cui si è già in contatto, infatti l’informazione della creazione del portale ha l’effetto di migliorare il rapporto e quindi fidelizzarlo.
MINACCE
1. Interesse all’iniziativa da parte di altre associazioni: in questo progetto si evidenzia come la non forte attenzione ad azioni di comunicazione
esterna alle proprie strutture o con quelle che già sono collegate può rendere deficitaria la piattaforma. Infatti, la non conoscenza dell’evento a livello esterno rischia di non creare interesse in associazioni che lavorano
su altri contesti.
2. Utilizzo della formazione a distanza: il metodo di formazione a distanza è tra i più usati ma spesso si rileva poco efficace poiché molte persone hanno la prioritaria necessità ad essere stimolati fisicamente e quindi l’approccio attraverso il digitale, che per sua natura risulta essere
“freddo”, si può rilevare a medio termine poco efficace.
Diagramma SWOT Ex - Post
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
Alta diffusione territoriale dell’associazione;
Longevità dell’associazione;
Ente accreditato al MIUR;
Creazione di una Banca Dati*;
Produzione di filmati tematici*;
Nuove competenze degli operatori*;
Acquisto attrezzature*;
Implementazione di collegamenti con tutte le sedi*;
Consolidamento dei legami con altre
associazioni*;
Interesse all’iniziativa da parte di altre
associazioni*;
Formazione a distanza*.
OPPORTUNITA’
MINACCE
* Riferimento al progetto: Libera net
81
Libera - Italia
PARTE TERZA
Libera - Italia
ULTERIORI PUNTI DI FORZA
1. Nuove competenze degli operatori* : attraverso la formazione si sono
create le competenze necessarie evidenziate nel progetto proposto.
2. Acquisto attrezzature* : investimenti importanti anche al fine di utilizzare nuovamente le attrezzature in altri progetti con meno opportunità finanziarie.
3. Implementazione di collegamenti con tutte le sedi* : attraverso la messa
in rete di tutte le strutture con il portale, si sono collegati tutti gli operatori.
4. Rafforzamento di legami con altre associazioni* : consolidamento dei
rapporti con altre associazioni con cui l’associazione era già in contatto.
5. Interesse all’iniziativa da parte di altre associazioni* : con il portale altre associazioni hanno potuto apprendere l’iniziativa e quindi entrare in
contatto con l’associazione.
6. Formazione a distanza* : la creazione di una sezione nel portale per la formazione a distanza ha portato molti benefici annullando la minaccia prevista.
2.3 Unione Italiana Ciechi - Italia
Mission Sociale: Rappresentanza e tutela di minorati della vista
PROGETTO: “Creazione sistema informatico per la formazione associativa” finanziato ai sensi della L.383/2000 – Anno 2003
Il progetto ha previsto la realizzazione di un sistema di audioconferenza interattiva con moderatore funzionante tramite internet senza necessità di
hardware e software specifico, accessibile ed usufruibile dai disabili (visivi in
particolare).
Obiettivo generale del progetto è la formazione dei dirigenti associativi e la
possibilità di incontri, riunioni, conferenze on line, senza necessità di specifiche
postazioni.
Diagramma SWOT Ex - Ante
PUNTI DI FORZA
Alta diffusione territoriale dell’associazione;
Biblioteca di 8.000 opere per non vedenti;
Longevità dell’associazione;
Promozione e pubblicità dell’intervento*;
Assistenza tecnica diretta di I.Ri.Fo.R.*.
PUNTI DI DEBOLEZZA
OPPORTUNITA’
Utilizzo di tecnologie di comunicazione
sincrone e asincrone*;
Implementazione di collegamenti con tutte le
sedi*.
MINACCE
Sistemi applicativi non riconosciuti*.
* Riferimento al progetto: Creazione sistema informatico per la formazione associativa
82
APPROFONDIMENTO QUALITATIVO
PUNTI DI FORZA
1. Alta diffusione territoriale dell’associazione: l’importanza del radicamento su tutto il territorio nazionale implica una maggiore capillarità delle azioni previste, migliorando l’efficacia delle azioni. Inoltre, nel caso le
attività non siano positive in alcuni territori per motivi endogeni, le altre
organizzazioni locali in altri contesti possono fornire una buona prassi nell’organizzazione che identifica difficoltà.
2. 8.000 opere per non vedenti: tale biblioteca per non vedenti risulta essere un punto di forza di inestimabile valore, poiché l’associazione dimostra una fondamentale importanza nell’accessibilità alla cultura e all’informazione e recide il primario handicap di esclusione.
3. Longevità dell’associazione: la longevità di ogni associazione dimostra
un elemento forte di continuità delle azioni ed anche e soprattutto di riconoscimento da parte della popolazione – effetto del brand.
4. Promozione e pubblicità dell’intervento: l’attenzione riversa nella comunicazione ha offerto notevoli opportunità di riconoscimento del progetto da parte di altri contesti che non fossero solo quelli specifici, aumentando la conoscenza esterna della prassi.
5. Assistenza Tecnica diretta di I.Ri.Fo.R.: l’affidamento ad una struttura per
la gestione dei softwares e di accessibilità come l’Istituto per la Ricerca la
Formazione e la Riabilitazione ha garantito l’efficacia del progetto e soddisfazione da parte dei destinatari.
PUNTI DI DEBOLEZZA
OPPORTUNITA’
1. Utilizzo di tecnologie di comunicazione sincrone e asincrone: proprio
per la peculiarità delle attività e la tipologia dei destinatari, il progetto ha
inteso costruire un sistema di formazione che si basi su sistemi di comunicazione in cui ci sia interazione educativa e ambienti di formazione a distanza. Tale sistema crea un mix interessante tra le tipologie non creando monotonia nell’apprendimento.
2. Implementazione di collegamenti con tutte le sedi: attraverso la messa in rete di tutte le strutture con il portale, si intende collegare non solo
professionalmente ma anche umanamente tutti gli operatori del settore.
MINACCE
1. Sistemi applicativi non riconosciuti: il progetto può risultare poco efficace nel caso di attivazione di sistemi di formazione senza che vi siano standard specifici di lettura per i non vedenti (W3C), poiché inibiscono l’accessibilità.
83
Unione Italiana
Ciechi - Italia
PARTE TERZA
Unione Italiana
Ciechi - Italia
Diagramma SWOT Ex - Post
PUNTI DI FORZA
Alta diffusione territoriale dell’associazione;
Biblioteca di 8.000 opere per non vedenti;
Longevità dell’associazione;
Promozione e pubblicità dell’intervento*;
Assistenza Tecnica diretta di I.Ri.Fo.R.*;
Utilizzo di tecnologie di comunicazione
sincrone e asincrone*;
Implementazione di collegamenti con tutte le
sedi*;
Riconoscimento dei sistemi applicativi *.
PUNTI DI DEBOLEZZA
OPPORTUNITA’
MINACCE
* Riferimento al progetto: Creazione sistema informatico per la formazione associativa
ULTERIORI PUNTI DI FORZA
1. Utilizzo di tecnologie di comunicazione sincrone e asincrone: gli
utenti hanno risposto ottimamente alla tecnologia proposta dimostrando criticità non rilevanti al successo delle attività.
2. Implementazione di collegamenti con tutte le sedi: il progeto ha migliorato la rete tra le sedi costruendo legami più forti tra tutti gli operatori.
3. Riconoscimento dei sistemi applicativi: attraverso un importante coinvolgimento della struttura di assistenza tecnica si sono evitati problemi nei
riconoscimenti del sistema applicativo W3C.
2.4 UNIEDA - Italia
Mission Sociale: Inclusione, Drop Out
PROGETTO: “Informazione e informatizzazione multimediale per l’educazione continua” finanziato ai sensi della L.383/2000 – Anno 2003
Il progetto ha interessato 16 Regioni italiane per un totale di 42 associate Fipec
(oggi Unieda), ovvero le organizzazioni che operano nell’ambito dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. In particolare, destinatari del progetto sono
tutte le associate di Unieda, e nello specifico non si è trattato di un intervento
rivolto ai dirigenti/presidenti, ma a quei soggetti ritenuti “chiave” per lo sviluppo dell’organizzazione nel settore dell’informazione e dell’informatizzazione.
Obiettivo generale dell’intervento è stato quello di sensibilizzare e formare
le associate al problema della comunicazione, in generale, e all’informatizzazione dei processi comunicativi in particolare.
84
APPROFONDIMENTO QUALITATIVO
Diagramma SWOT Ex - Ante
PUNTI DI FORZA
Percorsi di comunicazione interna agili e
lineari*;
Creazione di una Banca Dati*.
UNIEDA - Italia
PUNTI DI DEBOLEZZA
Bassa longevità dell’associazione.
OPPORTUNITA’
MINACCE
Dotazione di informazioni strategico
Interesse all’iniziativa da parte di altre
operative*;
associazioni*.
Sviluppo di legami con altre associazioni e con
le Istituzioni locali*.
* Riferimento al progetto: Informazione e informatizzazione multimediale per l’educazione continua
PUNTI DI FORZA
1. Percorsi di comunicazione interna agili e lineari: come tutti i sistemi di
comunicazione, il lato preponderante è che i messaggi siano sempre codificabili da tutti i destinatari; in questo caso la linearità diviene un dato
rilevante anche per l’apprendimento.
2. Creazione di una Banca Dati: tutte le forme di archiviazione, siano esse digitali o fisiche rendono un servizio considerevole per tutti i destinatari che potranno orientarsi maggiormente ad ogni necessità.
PUNTI DI DEBOLEZZA
1. Bassa longevità dell’associazione: anche se nello specifico caso risulta essere una nuova denominazione, il problema principale delle associazioni nuove è quello di essere conosciute sia a livello di popolazione che
di eventuali donatori.
OPPORTUNITA’
1. Dotazione di informazioni strategico operative: tra gli aspetti prioritari risulta essere quello di aumento di competenze professionali che possano permettere alla struttura di divenire sempre maggiormente “preparata” alle esigenze esterne.
2. Sviluppo di legami con le altre associazioni e con le Istituzioni locali: proprio per la poca longevità dell’associazione il progetto serve anche per sviluppare i rapporti con altre associazioni e Istituzioni locali, facendosi riconoscere
attraverso la distribuzione di vettori informativi quali le newsletters e la rivista.
MINACCE
1. Interesse all’iniziativa da parte di altre associazioni: in questo progetto si
evidenzia come la non forte attenzione ad azioni di comunicazione esterna
alle proprie strutture o con quelle che già sono collegate può rendere deficitaria la piattaforma. Infatti la non conoscenza dell’evento a livello esterno rischia di non creare interesse in associazioni che lavorano su altri contesti.
85
PARTE TERZA
UNIEDA - Italia
Diagramma SWOT Ex - Post
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
Percorsi di comunicazione interna agili e
Bassa longevità dell’associazione
lineari*;
Creazione di una Banca Dati*;
Dotazione di informazioni strategico
operative*;
Sviluppo di legami con altre associazioni e con
le Istituzioni locali*;
Interesse all’iniziativa da parte di altre
associazioni*.
OPPORTUNITA’
MINACCE
* Riferimento al progetto: Informazione e informatizzazione multimediale per l’educazione continua
ULTERIORI PUNTI DI FORZA
1. Dotazione di informazioni strategico operative: aumento di competenze professionali che rafforza tutta l’associazione.
2. Sviluppo di legami con altre associazioni e con le Istituzioni locali: attraverso il progetto altre associazioni hanno chiesto di sviluppare insieme
attività simili in altri contesti.
3. Interesse all’iniziativa da parte di altre associazioni: grazie ad attività
di comunicazione specifiche la diffusione dell’iniziativa ha avuto un buon
risalto, creando nuovi rapporti con altre associazioni.
2.5 Sos Femmes Accueil - Francia
Mission Sociale: Sostegno e reinserimento sociale di donne vittime di violenze
PROGETTO: “Sosfemmes.com ”
L’obiettivo dell’attività è di creare un servizio, attraverso un sito internet, unicamente destinato alle donne in difficoltà ed in particolare a quelle vittime di
violenza.
È per questo che l’associazione si è data come obiettivo la promozione delle condizioni di vita della donna, per offrire una risposta e un aiuto concreti alle situazioni più difficili.
Pertanto, il sito rappresenta un contributo al miglioramento della situazione femminile, uno strumento che è anche luogo di scambio tra utenti che pongono questioni o si danno vicendevoli consigli e contiene informazioni utili alle donne e anche ai volontari di altre associazioni, agli operatori sociali etc.
86
APPROFONDIMENTO QUALITATIVO
Diagramma SWOT Ex - Ante
PUNTI DI FORZA
Longevità dell’associazione;
Miglioramento interno delle competenze
professionali*;
Creazione di una Banca Dati*;
Aggiornamenti continui del portale*.
PUNTI DI DEBOLEZZA
OPPORTUNITA’
Acquisti attraverso il web per
autofinanziamento*;
Sito web come catalizzatore di informazioni
specifiche*.
MINACCE
Ricezione di e-mail non congrue*;
Tipologie di partecipanti al sito troppo
specifico*.
Sos Femmes
Accueil - Francia
* Riferimento al progetto: Sosfemmes.com
PUNTI DI FORZA
1. Longevità dell’associazione: la longevità di ogni associazione dimostra
un elemento forte di continuità delle azioni ed anche e soprattutto di riconoscimento da parte della popolazione (effetto del brand).
2. Miglioramento interno delle competenze professionali: l’intento del progetto è quello di aumentare l’apprendimento interno in riferimento a varie tematiche da quella normativa a quella finanziaria a quelle operative.
Tale aspetto, in ogni progetto, offre l’occasione di far effettuare il salto di
qualità all’intera organizzazione attraverso la messa a sistema di strumenti comuni. Inoltre la creazione di strumenti comuni omogeneizza anche
il linguaggio tra tutti gli operatori e quindi elimina le distanze conoscitive e favorisce l’avvicinamento anche d’intenti.
3. Aggiornamenti continui del portale: tale fattore identifica una continuità
che viene sempre apprezzata dagli utenti, poiché stimola anche i destinatari a verificare quotidianamente il portale, creando forti livelli di soddisfazione e fornendo sempre un servizio al passo con le esigenze.
PUNTI DI DEBOLEZZA
OPPORTUNITA’
1. Acquisti attraverso il web per autofinanziamento: il progetto ha creato anche una vetrina all’interno del sito per ottenere finanziamenti che gli
permettono di avere maggiori possibilità di ulteriori azioni specifiche.
2. Sito web come catalizzatore di informazioni specifiche: attraverso la
creazione del portale con pagine dedicate alle singole problematiche, viene offerto un sistema di informazione telematica che convoglia ed archivia tutte le notizie utili per i destinatari.
MINACCE
1. Ricezione di e-mail non congrue: il sistema di ricezione di e-mail nei forum specifici ha un’endemica criticità di ricevere tipologie di messaggi de87
PARTE TERZA
finiti “inquinanti” che non rientrano nel tema specifico oppure a volte possono essere rilevati come insulti diretti.
2. Tipologie di partecipanti al sito troppo specifico: la creazione di tale strumento può interessare solo figure che hanno l’opportunità di accedere ai
sistemi telematici lasciando fuori tutti quei destinatari che non hanno simili opportunità anche se vivono tali problematiche
Sos Femmes
Accueil - Francia
Diagramma SWOT Ex - Post
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
Longevità dell’associazione;
Miglioramento interno delle competenze
professionali*;
Creazione di una Banca Dati*;
Aggiornamenti continui del portale*;
Acquisti attraverso il web per autofinanziamento*;
Sito web come catalizzatore di informazioni
specifiche*;
E-Mail non congrue non hanno inquinato il
sistema*;
Apertura ad altri contesti dei partecipanti *.
OPPORTUNITA’
MINACCE
* Riferimento al progetto: Sosfemmes.com
ULTERIORI PUNTI DI FORZA
1. Acquisti attraverso il web per autofinanziamento: la vetrina creata all’interno del sito per ottenere finanziamenti ha riscosso un notevole
successo economico.
2. Sito web come catalizzatore di informazioni specifiche: le sezioni specifiche hanno riscontrato un numero di entrate maggiore di quello atteso.
3. E-Mail non congrue non hanno inquinato il sistema: sono pervenute
e-mail poco congruenti, ma dalla valutazione con tutte le e-mail pervenute il dato è risultato poco rilevante.
4. Apertura ad altri contesti dei partecipanti: le donne che hanno partecipato attivamente al portale hanno dimostrato anche di avere una funzione comunicativa importante attraverso la trasmissione di informazioni rispetto al sito internet e, di conseguenza, alle opportunità che questo offre.
88
APPROFONDIMENTO QUALITATIVO
2.6 Amoverse - Spagna
Mission Sociale: Inclusione sociale giovani in quartieri emarginati
PROGETTO: “Radio Kalambuco ”
Il progetto consiste nello sviluppo e nella gestione di un programma radiofonico in diretta (1 ora a settimana) in cui protagonisti del programma, aiutati da
alcuni volontari e professionisti, sono i giovani del “Barrio del Pozo”, un quartirere periferico di Madrid a forte rischio di esclusione sociale. Interessante è la
partecipazione dei ragazzi gitani, che cantano musica flamenca accompagnandosi da chitarre e cajas (casse di legno percosse a mani nude). I contenuti di Radio Kalambuco sono diversi: musica, canti, poesie, messaggi, concorsi,
interviste, notizie sul quartiere etc. Il programma va in onda sia sulle Frequenze
Medie di Radio Vallekas che, contemporaneamente, via internet.
Diagramma SWOT Ex - Ante
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
Longevità dell’associazione;
Poche competenze dei giovani
Tipologia di formazione erogata per il contesto nell’organizzazione di programmi*.
territoriale;
Programma radiofonico*;
Tecnologie adeguate*.
OPPORTUNITA’
Formazione per giovani svantaggiati*;
Creazione di un nucleo stabile di giovani*;
Confronto con Enti Locali*;
Alta diffusione del progetto*.
MINACCE
* Riferimento al progetto: Radio Kalambuco
PUNTI DI FORZA
1. Longevità dell’associazione: la longevità di ogni associazione dimostra
un elemento forte di continuità delle azioni ed anche e soprattutto di riconoscimento da parte della popolazione (effetto del brand).
2. Tipologia di formazione erogata per il contesto territoriale: proprio per
la tipologia di mission e i destinatari, è valutata molto positivamente l’educazione non formale che viene erogata, poiché non viene vista dagli
utenti come una forma di forzatura alla loro libertà di “non educarsi” e questa tipologia di formazione, oltre a mettere a proprio agio i giovani, favorisce l’opportunità di aumentare il valore dell’apprendimento.
3. Programma radiofonico: l’organizzazione di un programma radiofonico
attraverso le competenze dirette dell’associazione offre il punto nodale
di riuscita dell’intero progetto.
4. Tecnologie adeguate: l’associazione ha utilizzato tecnologie in grado di
offrire strumenti ad alto valore tecnologico che possono essere utilizzate da tutti gli eventuali usufruitori, come le streaming attraverso linguaggi già presenti in automatico in tutti i personal computers.
89
PARTE TERZA
Amoverse Spagna
PUNTI DI DEBOLEZZA
1. Poche competenze dei giovani nell’organizzazione di programmi: i destinatari all’inizio del progetto non hanno le competenze per organizzare e gestire programmi radiofonici quotidiani.
OPPORTUNITA’
1. Formazione per giovani svantaggiati: la formazione erogata ai giovani
da parte dell’associazione li renderà competenti non solo nella gestione
della comunicazione radiofonica ma anche nell’organizzazione tecnica di
tutti i processi lavorativi.
2. Creazione di un nucleo stabile di giovani: l’intento del progetto è
quello di costituire un gruppo di giovani svantaggiati che con il loro impegno continuo divengano un modello per tutti gli altri giovani e quindi
li distolgano da fattori che potrebbero generare esclusione sociale.
3. Confronto con Enti Locali: il progetto tende anche ad incrementare i rapporti con gli Enti Locali al fine di renderli maggiormente consapevoli sullo stato di esclusione e rischio del quartiere identificato.
4. Alta diffusione del progetto: attraverso la collaborazione tra l’associazione con la Radio Vallekas, già da anni sul mercato, si è creato un effetto volano positivo e di diffusione delle informazioni.
Diagramma SWOT Ex - Post
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
Longevità dell’associazione;
Tipologia di formazione erogata per il contesto
territoriale;
Programma radiofonico*;
Tecnologie adeguate*;
Giovani svantaggiati formati*;
Creazione di un nucleo stabile di giovani*;
Legami stabili con con Enti Locali*;
Alta diffusione del progetto*.
OPPORTUNITA’
MINACCE
* Riferimento al progetto: Radio Kalambuco
ULTERIORI PUNTI DI FORZA
1. Giovani svantaggiati formati: la formazione erogata ai giovani ha fatto
acquisire le competenze necessarie per la conduzione e gestione dei programmi radiofonici.
2. Creazione di un nucleo stabile di giovani: la creazione di tale nucleo ha
provveduto alla continuità del progetto e, attraverso il loro modello, ha fatto avvicinare altri giovani.
90
APPROFONDIMENTO QUALITATIVO
3. Legami stabili con Enti Locali: il progetto, attraverso una forte attività di
disseminazione, ha incrementato i rapporti con gli Enti Locali.
4. Alta diffusione del progetto: attraverso la collaborazione tra l’associazione con la Radio Vallekas, già da anni sul mercato, si è creato un effetto volano positivo e di diffusione delle informazioni.
2.7 The Khmer Institute of Democracy - Cambogia
Mission Sociale: Percorsi di democratizzazione
PROGETTO: “The Community Information Center (CIC)”, Centro di
Informazione Comunitaria
L’obiettivo principale del progetto è di fornire accesso a notizie e informazioni su politica, economia, educazione, salute, elezioni, in un portale scritto in
Khmer per favorire la crescita democratica, culturale, economica e sociale del
Paese.
Il progetto dislocato su 4 province ha teso, in particolare, a fornire alle comunità strumenti per documentarsi e partecipare alle elezioni dei consiglieri comunali del 2002, anno in cui i cambogiani, in virtù del processo di riforma amministrativa in corso, hanno eletto per la prima volta i loro rappresentanti locali al posto dei funzionari di nomina governativa. Tali elezioni sono state un passo importante verso il processo di decentralizzazione e coinvolgimento delle istanze locali nella gestione delle politiche pubbliche. Le organizzazioni internazionali presenti in Cambogia hanno favorito e sostenuto tale processo, parte integrante di una più ampia politica che mira al rafforzamento del processo di democratizzazione in atto nel Paese.
Diagramma SWOT Ex - Ante
PUNTI DI FORZA
Longevità dell’associazione;
Riconosciuta da figure di impatto politico e
istituzionale (ex ambasciatore americano);
Diffusione materiale informativo*.
PUNTI DI DEBOLEZZA
Pagamento del servizio da parte degli utenti*
Richiesta di soddisfazione di fabbisogni
immediati*.
OPPORTUNITA’
Formazione di base per il computer*;
Disseminazione delle informazioni alle figure
istituzionali*;
Collaborazione con i giornali provinciali*;
Accesso alle notizie*.
MINACCE
Digital divide*;
Lentezza di connessione internet*;
Scetticismo da parte della popolazione*.
* Riferimento al progetto: The Community Information Centre (CIC)
91
Amoverse Spagna
PARTE TERZA
The Khmer
Institute of
Democracy Cambogia
PUNTI DI FORZA
1. Longevità dell’associazione: la longevità di ogni associazione dimostra
un elemento forte di continuità delle azioni ed anche e soprattutto di riconoscimento da parte della popolazione (effetto del brand).
2. Riconosciuta da figure di impatto politico e istituzionale (ex ambasciatore americano): tutte le forme di accreditamento istituzionale hanno sempre garantito un forte valore di marchio che genera garanzia, da una parte, ai destinatari e, dall’altra, agli eventuali donatori.
3. Diffusione materiale informativo: l’associazione ha effettuato un importante sforzo economico al fine di erogare materiale riguardante tematiche prioritarie quali l’agricoltura, i diritti e la democrazia.
PUNTI DI DEBOLEZZA
1. Pagamento del servizio da parte degli utenti: gli utenti risultano essere meno stimolati ad usufruire delle informazioni importanti del sito poiché è previsto il pagamento. Tale tipologia di impegno economico potrebbe compromettere tutti gli effetti positivi del progetto.
2. Richiesta di soddisfazione da fabbisogni immediati: la popolazione di
riferimento ha dimostrato urgenti necessità e quindi un minor interesse
ad attendere l’iter progettuale previsto ed il relativo apprendimento delle informazioni erogate. Tale fattore si riscontra molto spesso nei progetti di cooperazione internazionale dove la popolazione valuta prioritariamente la soddisfazione immediata di bisogni urgenti.
OPPORTUNITA’
1. Formazione di base per il computer: la fase formativa offre l’occasione
di elevare la conoscenza e l’avvicinamento ai sistemi telematici, che ricoprono una fonte inesauribile di saperi.
2. Disseminazione delle informazioni alle figure istituzionali: l’associazione ha interesse a rendere partecipi le figure istituzionali al fine di creare un contatto maggiore con la popolazione e soprattutto la messa in evidenza di bisogni.
3. Collaborazione con i giornali provinciali: la collaborazione con i giornali locali offrirà opportunità di maggiore diffusione del progetto e delle
azioni previste. Tale disseminazione potrà far avvicinare ulteriori interessati al progetto.
4. Accesso alle notizie: in base alla situazione democratica del Paese l’associazione ha puntato molto sull’accesso alle notizie come una prima fase che porterà ad una maggiore consapevolezza da parte della popolazione dei propri diritti e quindi, indirettamente, agevolerà il percorso di democratizzazione.
MINACCE
1. Digital divide: si potrebbero riscontrare forti asimmetrie tra la metodologia adottata dall’associazione e le possibilità della popolazione che in
92
APPROFONDIMENTO QUALITATIVO
molti casi potrebbe non possedere personal computer e quindi non accedere al sito.
2. Lentezza di connessione internet: un problema strutturale risulta essere quello della lentezza di connessione e quindi gli utenti che vogliano collegarsi al sito se devono attendere troppo per il caricamento delle “pagine web” potrebbero scoraggiarsi e non ricollegarsi in altre occasioni.
3. Scetticismo da parte della popolazione: un’ulteriore criticità endemica
di molti progetti di cooperazione su tali attività risulta essere la scarsa volontà, e scetticismo, da parte della popolazione di avvicinarsi alle strumentazioni elettroniche.
Diagramma SWOT Ex - Post
PUNTI DI FORZA
Longevità dell’associazione;
Riconosciuta da figure di spicco (ex
ambasciatore americano);
Diffusione materiale informativo*;
Formazione di base per il computer*;
Disseminazione delle informazioni alle figure
istituzionali*;
Collaborazione con i giornali provinciali*;
Accesso alle notizie*;
Elusione del Digital divide*;
Sito web tarato per la connessione Internet*;
Rapporto sinergico con la popolazione*.
PUNTI DI DEBOLEZZA
Pagamento del servizio da parte degli utenti*;
Richiesta di soddisfazione di fabbisogni
immediati*;
OPPORTUNITA’
MINACCE
* Riferimento al progetto: The Community Information Centre (CIC)
ULTERIORI PUNTI DI FORZA
1. Formazione di base per il computer: la fase formativa ha dato l’opportunità di elevare la conoscenza.
2. Disseminazione delle informazioni alle figure istituzionali: l’associazione ha colpito l’interesse delle figure istituzionali rendendo evidenti le
necessità del territorio.
3. Collaborazione con i giornali provinciali: la collaborazione con i giornali locali ha dato forte risalto all’intero progetto.
4. Accesso alle notizie: tale accesso alle notizie ha dimostrato una maggiore consapevolezza da parte della popolazione.
5. Elusione del Digital divide: attraverso fasi di accompagnamento capillare non si sono rilevate forme di Digital divide tra la popolazione
6. Sito web tarato per la connessione internet: l’associazione, attraverso
l’utilizzo di tecnologie adeguate, ha costruito un sito che è risultato poco “pesante” a livello elettronico e quindi anche se con la lentezza strut93
The Khmer
Institute of
Democracy Cambogia
PARTE TERZA
turale di Internet gli utenti non hanno riscontrato gap tra l’invio a link e
la visualizzazione della pagina richiesta.
7. Rapporto sinergico con la popolazione: attraverso l’accompagnamento gli operatori hanno superato lo scetticismo iniziale ed anzi la sinergia
creata ha offerto agli operatori nuovi spunti per migliorare la qualità delle informazioni inserite nel portale.
The Khmer
Institute of
Democracy Cambogia
94
CONCLUSIONI
Il presente rapporto ha avuto l’obiettivo primario di analizzare il collegamento diretto tra l’utilizzo delle nuove tecnologie e le attività delle Associazioni di
Promozione Sociale. Sono state identificate come nuove tecnologie tutte le strumentazioni informatiche che rendono migliore sia la qualità delle attività programmate che il tempo di lavoro, apportando cambiamenti positivi alla qualità
della vita e all’efficacia delle attività lavorative.
Si sono rilevate nuove tecnologie tutte quelle strumentazioni che rientrano
nell’ambito del settore informatico, sia esso software che hardware, ma anche
tutto ciò che riguarda il sistema telefonico. In questo caso si è intesa prioritariamente la telefonia mobile, fino ai sistemi satellitari per le comunicazioni.
Risulta evidente che le nuove tecnologie sono degli strumenti che in quanto tali non migliorano i contesti cognitivi ma, come ha spiegato Howard
Gardner: “E’ molto importante capire che la tecnologia è solo uno strumento,
niente di meno e niente di più. Ho una penna qui. Essa è uno strumento. Posso
usare la penna per scrivere un sonetto, come Shakespare o Dante. Posso anche usare la penna per cavare un occhio a qualcuno. E’ solo uno strumento.
E i computer possono essere usati per manipolare le persone o per liberarle,
i computer possono essere usati per insegnare alla gente nello stesso noioso
modo rigoroso in cui si è insegnato per moltissimi anni, o possono essere usati per insegnare in modi molto nuovi. Ovviamente, mi piacerebbe che le tecnologie venissero usate nei modi che liberano gli individui, che consentissero
loro un maggiore accesso alle cose rispetto al passato.”30
L’analisi dei dati emersi dall’indagine e l’approfondimento dei casi di studio
hanno evidenziato come lo sviluppo di strumenti tecnologici abbia riguardato
prioritariamente i seguenti ambiti:
30 Intervista a Howard Gardner (Torino, 10-04-1997), MediaMente, Biblioteca digitale Rai
Educational (http://www.mediamente.rai.it/biblioteca/).
95
CONCLUSIONI
• Creazione di siti web e diverso utilizzo di Internet;
• Aggiornamenti dei sistemi hardware e software nelle associazioni;
• Erogazione da parte delle Associazioni di Promozione Sociale di corsi di formazione.
Creazione di siti web e diverso utilizzo di Internet
I risultati emersi dalla lettura dei dati del questionario on-line hanno dimostrato come il sito web sia un elemento fondamentale di veicolo delle informazioni e
strumento di interazione tra gli operatori e i destinatari delle attività. Il sito web, a
prescindere che sia statico o meno, come definito dai tecnici, ha al suo interno una
serie di collegamenti che lo possono rendere maggiormente interattivo. Per questo, quando è stata definita l’analisi relativa ai siti si è considerata maggiormente
la peculiarità del contesto con la verifica dell’utilizzo di tutte le possibilità che tale
sistema offre; quindi è stato constatato se sono stati previsti collegamenti a pagine nelle quali vi siano newsletters on-line o forum o, eventualmente, le cosiddette FAQ (Frequently Asked Questions) al fine di offrire alle utenze una globale visione delle richieste effettuate con le relative risposte.
Non si è entrati nel merito delle modalità tecniche con le quali sono stati costruiti tali siti, poiché l’elemento è fortemente tecnico e soprattutto non dipende direttamente dagli operatori dell’associazione in quanto non è una delle peculiarità fondamentali per il miglioramento del loro lavoro essendo invece una
classica competenza di figure professionali (web master).
Il sito web, come ben delineato nel rapporto, è solo una parte del sistema Internet
e per questo si sono osservate tutte le possibilità, congruenti con le necessità delle Associazioni di Promozione Sociale, che oggi internet fornisce. Per questo è stato analizzato il sistema internet in tutte le sue specifiche sfaccettature; a titolo esemplificativo è evidente che il sistema di ricerca Google e il software che permette comunicazioni low cost, quale Skype, sono strumenti fondamentali per le Associazioni
di Promozione Sociale che molto spesso hanno difficoltà finanziarie e quindi l’utilizzo di tali strumenti offre quel valore aggiunto che crea conoscenza e cambiamento e, quindi, innovazione come definito da Eurobarometro31.
Aggiornamenti dei sistemi hardware e software nelle associazioni
Le associazioni hanno mostrato una notevole sensibilità all’adeguamento dei
sistemi software ed hardware all’interno delle proprie strutture, al fine di rispondere efficacemente alle necessità endogene ed esogene. Dalle risposte ai
questionari è risultato chiaro come i responsabili delle associazioni abbiano rivolto una notevole attenzione alla formazione interna nell’utilizzo di pacchetti informatici al fine di migliorare l’organizzazione e/o la gestione del lavoro. Si
è riscontrato, anche dall’analisi dei sette casi studio, un incremento di sistemi
31 Commissione Europea, Innovation policy: updating the Union’s approach in the context of
the Lisbon Strategy, COM n.112 definitivo, 2003.
96
CONCLUSIONI
di archiviazione informatici da far utilizzare anche agli utenti esterni, come la creazione di sistemi gestionali per la contabilità. Ovviamente, nell’utilizzo dei pacchetti informatici, si è evidenziato come sia fondamentale l’interazione dell’operatore per la conoscenza dei programmi, poiché a volte l’impermeabilità dell’apprendimento non rende efficaci gli strumenti.
Non è stato sottovalutato anche l’inserimento di un altro fondamentale strumento ad alto valore tecnologico quale il computer portatile o laptop. In questo specifico caso la nuova tecnologia non è tanto lo strumento in sé poiché è
un derivato del personal computer che è, oramai, parte integrante di tutti gli uffici e abitazioni, ma è soprattutto l’uso di uno strumento che migliora i processi di lavoro favorendo un fattore fondamentale quale l’a-territorialità.
Nelle Associazioni di Promozione Sociale tali strumenti sono molto spesso
risolutivi soprattutto quando vi sono attività che prevedono azioni sul territorio e necessitano anche di lavori informatici32, quindi di output da gestire attraverso lo scambio non solo di materiale cartaceo ma di file elettronici che, con
l’utilizzo di tale strumento, possono rendersi fruibili. Le competenze anche se
non così tanto evidenti si differenziano da quelle del PC poiché cambia totalmente l’approccio allo strumento e molto spesso sono necessarie alcune specifiche competenze al fine di gestire al meglio i laptop.
Il rapporto ha anche segnalato come tali nuove tecnologie modificano e, se
apprese, innovano le Associazioni di Promozione Sociale e tutto il metodo lavorativo, in riferimento all’impatto che queste hanno sia all’interno che all’esterno (destinatari e utenti dei servizi) dell’associazione.
Erogazione da parte delle Associazioni di Promozione Sociale di corsi di formazione.
Con la formazione esterna e/o interna l’ottica è mutata completamente poiché non si è evidenziato solo un miglioramento di competenze attraverso l’inserimento di nuove tecnologie ma si è verificato anche l’accesso da parte della popolazione a tali strumenti. L’importanza di accesso alle nuove tecnologie,
come ad esempio l’alfabetizzazione a livello di conoscenza e gestione del personal computer è sempre stato ritenuto fondamentale, anche a livello di programmazione politica33.
32 La maggior parte di operatori che lavorano nella cooperazione internazionale e che, molto spesso, sono dislocati in territori difficili a livello ambientale hanno la necessità di avere con sé il portatile ed
un telefono satellitare per tutte le esigenze. Tale strumento ha un forte impatto sul metodo lavorativo ed
è stato rilevato come sia necessario acquisire competenze nella fruizione di questi strumenti poiché molti utenti non hanno superato l’ottica di vedere nell’oggetto un solo strumento di comunicazione di base.
33 I percorsi di alfabetizzazione offrono l’opportunità ai destinatari di avere accessibilità al mondo informatico; a titolo esemplificativo è utile ricordare la campagna che nel 1997 portò avanti Bill
Clinton al fine di rendere accessibile tutta la popolazione ai sistemi informatici, una delle azioni prioritarie fu quella di creare nelle scuole laboratori informatici al fine di offrire anche agli studenti con
minori possibilità economiche accessi formativi a tali nuove tecnologie. Ma non è necessario andare troppo indietro nel tempo, è sufficiente leggere il programma di azione del Ministro Melandri che
ha evidenziato come prioritario l’accesso alle nuove tecnologie e quindi ai sistemi informatici, poiché da recenti studi si è evidenziato come molti giovani non hanno un’elevata alfabetizzazione.
97
CONCLUSIONI
La quasi totalità delle associazioni contattate hanno effettuato almeno un
corso di formazione sull’utilizzo delle nuove tecnologie, a volte i corsi sono di
alfabetizzazione, mentre molto spesso si sono analizzati processi formativi che
hanno migliorato le competenze degli utenti e/o degli operatori sull’utilizzo di
strumenti tecnologici avanzati. I sette casi di studio visualizzano adeguatamente come sia differenziato il panorama dell’erogazione formativa, passando da
percorsi di formazione/informazione (Legambiente - Italia) sino a processi di
alfabetizzazione con la prioritaria volontà di avvicinare gli utenti agli strumenti informatici al fine di promuovere processi di democratizzazione (“The Khmer
Institute of Democracy” - Cambogia).
Un dato che è utile evidenziare riguarda proprio le attività di formazione sulle nuove tecnologie, in quanto è emerso che molte associazioni nel momento di intraprendere percorsi di formazione hanno avvertito la necessità di effettuare anche percorsi di cambiamento interno, attivando strumentazioni e percorsi che prima non erano conosciuti o ritenuti non prioritari nell’ambito delle proprie attività.
Non è un caso che molte associazioni, a seguito di progetti specifici, abbiano non solo attivato siti web ma, all’interno di questi, vi siano strumenti ad alto valore tecnologico quali l’utilizzo di pacchetti formativi a distanza con la creazione di nuove competenze interne per il controllo e monitoraggio degli iter didattici di ogni utente.
Infine, un risultato indiretto dei questionari e dell’osservazione dei casi di studio riguarda l’atteggiamento degli operatori delle associazioni che spesso vengono modificati dall’inserimento delle nuove tecnologie. Infatti è evidente
che sia cambiata l’ottica di approccio “lavorativo” degli operatori. In questo periodo storico le persone che si avvicinano alle Associazioni di Promozione Sociale
e quelli che iniziano a lavorarci hanno un approccio diverso rispetto a quello delle persone che negli anni ottanta vi si approcciavano. Le motivazioni sono varie e dipendono molto da come si è modificato lo stile di vita ed i rapporti sociali, a tal fine è necessario effettuare una breve analisi su quali fossero i sentimenti che hanno portato le persone a lavorare nelle Associazioni di Promozione
Sociale negli anni ottanta, come negli anni novanta sino ai nostri giorni34.
Prima degli anni ottanta le associazioni potevano essere assimilate ad una
precisa identità ed ad uno specifico progetto e, quindi, le organizzazioni come
le ACLI o l’ARCI catalizzavano tutto l’interesse in base ad una mission ben distinta; mentre dagli inizi degli anni ottanta le persone che entrano in collegamento con le associazioni cominciano ad avvertire la forte esigenza di creare una
propria identità sociale e quindi, per questo, si evidenzia la volontà di mettere in moto azioni più locali al fine di essere maggiormente incisivi e rappresen34 Ilvo Diamanti, Il sottile filo della responsabilità civica (prefazione), Franco Angeli, Milano, 2003.
98
CONCLUSIONI
tativi. La necessità di una maggiore incisività e rappresentatività nasce dalla forte importanza che viene ad avere il contatto fisico sia con i destinatari delle azioni che con la popolazione di tale contesto, dove tali legami migliorano l’effetto delle azioni creando una effetto volano. L’operatore, quindi, inizia a vedere
le proprie attività come parti integranti di un percorso che si potrebbe definire come una fase di “espressione e servizio”.
Dall’inizio degli anni novanta cambia ulteriormente l’approccio delle persone che lavorano all’interno delle Associazioni di Promozione Sociale e inizia a
crescere una necessità di strutturazione al fine di essere maggiormente efficienti ed efficaci alle esigenze e, soprattutto, emerge un’esigenza di professionalità
che diviene sempre più forte e che nasce dall’interno delle strutture.
Non è un caso che già in quegli anni la London School of Economics di Londra
comincia ad organizzare, con il supporto di Amnesty International, un master
in “Management of NGO”. Quindi in quella fase storica prende vita la volontà
di un “grande associazionismo” che sia anche collegato con le Istituzioni e soprattutto si modifica la visione dell’operatore nelle associazioni.
L’operatore diviene l’elemento imprescindibile di ogni associazione: nasce
la visione, all’interno, di un cambiamento necessario delle figure di coordinamento e controllo delle attività a tutti i livelli mentre all’esterno la popolazione inizia a vedere le Associazioni di Promozione Sociale come uno dei pochi
elementi che sono totalmente scevri da interessi tipicamente aziendali e per questo vengono ad essere ritenuti “puliti” ed “affidabili”. Tali elementi endogeni ed
esogeni hanno creato il cambiamento prioritario delle associazioni portandole da una parte ad una maggiore cognizione di loro stesse e, dall’altra, ad un
approccio maggiormente professionalizzante, in qualità di management delle attività verso l’esterno attraverso un coordinamento delle azioni con strumenti e metodologie tipicamente aziendali.
Tali aspetti risultano essere fondamentali, poiché la prova tangibile di tale
crescita è la nascita del “Forum del Terzo settore”, che viene visto come elemento fondamentale di sussidiariertà verticale e orizzontale e animatore di rete.
Quindi l’acquisizione del concetto di valore di rete diviene l’elemento trainante del Forum. Proprio per questo crescono i momenti di incontro tra le
Associazioni di Promozione Sociale e le Istituzioni al fine di avere un maggiore impatto non solo a livello di singolo soggetto o singoli progetti, e quindi capillarmente, ma anche a livello di sistema.
Nel duemila è cresciuta la responsabilità individuale dei partecipanti nelle
Associazioni di Promozione Sociale ma soprattutto, retaggio degli anni novanta, è cresciuta la necessità di sviluppare le competenze professionali e in alcuni casi sono nate delle nuove professionalità. Di conseguenza è emersa l’esigenza di migliorare le competenze interne su tutto ciò che riguarda le nuove tec99
CONCLUSIONI
nologie e di iniziare a proporre attività al fine di dare opportunità alla popolazione di accedere a tali tecnologie.
L’aspetto che si ritiene fondamentale è che se le Associazioni di Promozione
Sociale non avessero sviluppato volontà di crescita ed organizzazione strutturata negli anni novanta, oggi non potremmo trovare un collegamento tra le nuove tecnologie e le Associazioni di Promozione Sociale. Infatti se le Associazioni
di Promozione Sociale avessero mantenuto la volontà di effettuare progetti per
il sociale a livello capillare, senza una volontà di programmazione e maggiore
organizzazione al fine di ottenere maggiori risultati, le strutture non avrebbero avvertito alcuna necessità di miglioramento delle competenze attraverso le
nuove tecnologie.
Risulta importante tuttavia sottolineare che alcune Associazioni di Promozione
Sociale non hanno maturato tali esigenze dimostrando impermeabilità all’utilizzo delle nuove tecnologie. Questo non vuole significare un’assenza dell’uso
delle nuove tecnologie, quanto, piuttosto, che tali strumenti sono rilevati solo
come un supporto e non ne viene analizzata, programmaticamente, un’ipotesi di percorso che ne preveda un maggiore utilizzo interno.
Inoltre è risultato importante come in molti contesti sociali vi siano ancora
approcci alle strumentazioni tecnologiche molto poco “fiduciosi”. Il digital divide dipende sia da problemi strutturali, come ben dimostrato nel progetto in
Cambogia dove esiste una forte criticità di creazione di connessioni di rete; come da problematiche di tipo formativo. Per tali problematiche il rapporto ha rilevato come le Associazioni di Promozione Sociale abbiano rilevato tali esigenze e, per questo, siano stati organizzati corsi di formazione ad hoc per far avvicinare le utenze alle macchine di nuova tecnologia. Terzo fattore fondamentale che porta a forme di digital divide è come vi siano atteggiamenti di non volontà all’utilizzo di nuovi strumenti e/o metodologie che possiedono un alto valore tecnologico. Questa attitudine è rilevata da alcune forme di impermeabilità
interne, come sottolineato nei paragrafi antecedenti, e diffidenza da parte dei possibili utenti. Prendendo ad esempio i sette casi studio, è emerso con forza tale
atteggiamento nel progetto in Cambogia dove gli utenti all’inizio non avevano
alcun interesse nell’approccio alla macchina e per questo nella prima fase del
progetto si è teso a mediare sullo specifico atteggiamento dei possibili utenti.
Proprio questo ultimo atteggiamento dimostra come fosse veritiero il pensiero di Gardner che rileva le nuove tecnologie come dei semplici strumenti, visti come utensili, che l’individuo decide, in base ad un proprio percorso di analisi dell’utilità, se utilizzarlo o meno. Il rapporto non è entrato nella decisione
dell’individuo ma ha dimostrato come le nuove tecnologie migliorano e attivano percorsi di cambiamento in quelle Associazioni di Promozione Sociale che
hanno maturato fin dagli anni novanta una forte volontà di ri-organizzazione al
fine di raggiungere maggiore efficienza ed efficacia delle azioni pianificate.
100
CONCLUSIONI
In definitiva i risultati del questionario e la valutazione dei sette casi di studio ha dimostrato come vi sia una sensibilità crescente da parte degli operatori nei confronti dell’utilizzo di strumenti di nuove tecnologie. Tale approccio oltre ad aprire ulteriori opportunità e/o accrescere, come dimostrato nei casi di
studio, le competenze interne, è significativo perché dimostra la volontà di effettuare cambiamenti positivi sia all’interno che all’esterno dell’associazione.
Inoltre il rapporto ha inteso scardinare la visione che l’inserimento di strumenti di nuova tecnologia siano molto spesso troppo onerosi economicamente: dall’analisi dei dati emersi è stato possibile evidenziare come l’ammortamento di tali costi non identifica un eccessivo peso finanziario, creando un valore
aggiunto tale che pressoché annulla l’impegno economico, divenendo un investimento piuttosto che un costo. A titolo esemplificativo è utile ricordare come almeno in tre casi le associazioni abbiano creato data base su tematiche
specifiche che hanno evidenziato un onere finanziario e di forza lavoro importante nella costruzione e come, nella valutazione dell’impatto, tali strumenti abbiano offerto un valore aggiunto all’interno (migliore competenza degli operatori) ed all’esterno (destinatari finali, e creazione di reti con Istituzioni e altre associazioni similari).
101
APPENDICE
ALLEGATO A
LISTA ASSOCIAZIONI
DI PROMOZIONE SOCIALE ISCRITTE
AL REGISTRO NAZIONALE NEL 2006
Nome
A.A. Alcolisti Anonimi
A.I.STOM. onlus Associazione Italiana Stomizzati
A.I.U.T.O. Associazione Italiana Uguaglianza Tutela e Pari Opportunità Invalidi Civili e Pro Terza
Età Disagiata Onlus
A.N.R.R.A. Associazione Nazionale Reduci Rimpatriati d’Africa
Accademia Europea C.R.S./I.D.E.A.
ACLI Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani
ACSI Associazione Centri Sportivi Italiani
AES Italia Associazione Europea Sport Italia
AGESCI Associazione Nazionale Guide Scout Cattolici
AIAB - Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica
AIAS Associazione Italiana per l’Assistenza agli Spastici
AIC Associazione Italiana Celiachia
AICS Associazione Italiana Cultura Sport
AIG Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù
AIPD Associazione Italiana Persone Down
AISE Associazione Italiana Sport Educazione
AISM Associazione Italiana Sclerosi Multipla
ANCESCAO Associazione Nazionale Centri Sociali, Comitati Anziani e Orti
ANFFAS Associazione Nazionale Famiglie Fanciulli e Adulti Subnornali
ANGLAT Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti
ANLA Associazione Nazionale Lavoratori Anziani di Azienda
ANMIC Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili
ANMIL Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro
ANPVI Associazione Nazionale Privi della Vista ed Ipovedenti
ANSPI Associazione Nazionale San Paolo Italia
ANTHAI Associazione Nazionale Tutela Handicappati Invalidi
APICI Associazioni Provinciali Invalidi Civili e Cittadini Anziani
ARCI Nuova Associazione
ARCI RAGAZZI Associazione ARCI Ragazzi
ARCIGAY
ARCIPESCA Associazione ARCI Pesca
AS.SO DI PRO - Associazione Solidarietà Diritto e Progresso
ASI Alleanza Sportiva Italiana
Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba
105
APPENDICE
Nome
Associazione Nazionale Italiana Familiari e Vittime della Strada
AUSER Associazione per l’Autogestione dei Servizi e la Solidarietà
AZZURRI NEL MONDO
C.A.P.I.T. Confederazione di Azione Popolare Italiana
C.I.F. Centro Italiano Femminile
C.O.N.A.C.R.E.I.S. Coordinamento Nazionale Associazioni e Comunità di Ricerca Etica Interiore
Spirituale
C.S.E.N. Centro Sportivo Educativo Nazionale
C.T.S. Centro Turistico Studentesco e giovanile
CARTAGIOVANI Associazione Cartagiovani
CNCA Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza
CODACONS Coordinamento delle Associazioni per la tutela dell’Ambiente e per la Difesa dei
Diritti degli Utenti e Consumatori
CODICI Centro per i Diritti del Cittadino
Comunità di S.Egidio ACAP ONLUS
CSDC Centro Servizi per i Diritti del Cittadino
CSI Centro Sportivo Italiano
CTA - Centro Turistico Acli
CTG Centro Turistico e Giovanile
ENDAS Ente Nazionale Democratico di Azione Sociale
ENS Ente Nazionale Sordomuti
ETSI Ente Turistico Sociale Italiano
Eurodesk Italy
F.A.I.S. Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati Onlus
F.I.C. Federazione Italiana per la Cremazione
FAMIGLIE PER L’ACCOGLIENZA
FCDS CDO Federazione Centri di Solidarietà della Compagnia delle Opere
FEDER ITALIA Fed. It. per l’Ass., Sport e Tempo Libero
FEDERAZIONE PRONATURA
FEDERCONSUMATORI, Federazione Nazionale Consumatori e Utenti
FENALC Federazione Nazionale Liberi Circoli
FENIARCO Federazione Nazionale Italiana delle Associazioni Regionali Corali
FIADDA Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi
FIPEC Federazione Italiana Per lEducazione Continua
FIS CDO Federazione dellImpresa Sociale della Compagnia delle Opere
FISH Federazione Italiana per il Superamento dellHandicap
FITEL Federazione Italiana Tempo Libero
FITUS Federazione Italiana Turismo Sociale
FOCSIV Federazione Organismi Cristiani e Servizio Internazionale Volontariato
FORUM ASSOCIAZIONI FAMILIARI
I.P.A.S. Istituti Permanenti AttivitàSociali
ITALIA NOSTRA Onlus, Associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico artistico e
naturale della nazione
LEGA NAVALE ITALIANA
LEGA NAZIONALE PER LA DIFESA DEL CANE
LEGAMBIENTE
LIBERA Associazioni nomi e numeri contro le mafie
LIBERTAS Centro Nazionale Sportivo
M.S.P. Italia Movimento Sportivo Popolare Italia
MAC Movimento Apostolico Ciechi
MCL Movimento Cristiano Lavoratori
MEETING Associazione Meeting per lamicizia fra i popoli
MODAVI Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano
106
ALLEGATO A
Nome
MOICA Movimento Italiano Casalinghe
MOIGE Movimento Italiano Genitori
MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO ONLUS
MOVIMENTO PER LA VITA ITALIANO
MSP ITALIA Movimento Sport Azzurro Italia
Noi Associazione
O.N.M.I.C. Opera Nazionale Mutilati Invalidi Civili
OVEREATERS ANONYMOUS
PARENT PROJECT ONLUS
PAX CHRISTI - Movimento Cattolico Internazionale per la pace
PGS Polisportive Giovanili Salesiane
SANTA CATERINA DA SIENA
SCS CNOS Servizi Civili e Sociali Centro Nazionale Opere Salesiane
TELEFONO AZZURRO Comitato Nazionale per il Telefono Azzurro
The Ageing Society Onlus
TOURING CLUB ITALIANO
TREKKING ITALIA Associazione Amici del Trekking e della Natura
U.I.L.T. Unione Italiana Libero Teatro
U.N.C.A.L.M. Unione Nazionale Circoli e Associazioni Lirico Musicali
U.N.M.S. Unione Nazionale Mutilati per Servizio
UCCA Unione Circoli Cinematografici ARCI
UIC Unione Italiana Ciechi
UISP Unione Italiana Sport per Tutti
UNIDOWN Unione Nazionale Down Onlus
UNITALSI Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali
UNMIL Unione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro
UNPLI Unione Nazionale Pro Loco d’Italia
USACLI Unione Sportiva
VISHWA NIRMALA DHARMA La Pura Religione Universale
YES Youth Education Support
107
ALLEGATO B
QUESTIONARIO on-line PER LO STUDIO
DEL RAPPORTO TRA ASSOCIAZIONISMO
E NUOVE TECNOLOGIE
Dom1. Numero di associati iscritti all’associazione
Dom2. Numero di operatori attivi sul territorio nazionale
Dom3. Numero di sedi territoriali afferenti all’associazione / loro dislocazione territoriale
Area territoriale
Nord ovest (spec)
Nord est (spec)
Centro (spec)
Sud (spec)
Isole
Numero sedi
Numero operatori per area
109
APPENDICE
Dom4. Negli ultimi due anni quali sono i progetti svolti (o in fase di svolgimento) dalla sua
Associazione (indicare al massimo i 4 progetti ritenuti più significativi)
Nome
progetto
Tipo attività
Prog.1
- Formazione
- Ente capofila
- Promozione
- Ente Partecipante
- Informazione
- Informatizzaz.
aggiornamento
infrastrutturale
- Progetto integrato
(Promozione, formazione,
informatizzazione, ecc)
- Sito web dedicato
- Contenuti ed info web ospitati
sul vostro sito web ufficiale
- Contenuti ed info web ospitati
su altri siti web (di partners del
progetto)
- Lan o intranet dedicata
- Sportello informativo on-line
o strumenti di e-government
- F.a.q.
- Forum di informazione
- Chat o forum di utenti
- Mailing list
- Casella di posta elettronica
per info
- Newsletter
- Community on-line
- Repository/gestione
documenti
Altro (specificare)
Prog.2
- Formazione
- Ente capofila
- Ente Partecipante
- Promozione
- Informazione
- Informatizzaz.
aggiornamento
infrastrutturale
- Progetto integrato
(Promozione, formazione,
informatizzazione, ecc)
- Sito web dedicato
- Contenuti ed info web ospitati
sul vostro sito web ufficiale
- Contenuti ed info web ospitati
su altri siti web (di partners del
progetto)
- Lan o intranet dedicata
- Sportello informativo on-line
o strumenti di e-government
- F.a.q.
- Forum di informazione
- Chat o forum di utenti
- Mailing list
- Casella di posta elettronica
per info
- Newsletter
- Community on-line
- Repository/gestione
documenti
Altro (specificare)
Prog.3
- Formazione
- Ente capofila
- Ente Partecipante
- Promozione
- Informazione
- Informatizzaz.
aggiornamento
infrastrutturale
- Progetto integrato
(Promozione, formazione,
informatizzazione, ecc)
- Sito web dedicato
- Contenuti ed info web ospitati
sul vostro sito web ufficiale
- Contenuti ed info web ospitati
su altri siti web (di partners del
progetto)
- Lan o intranet dedicata
- Sportello informativo on-line
o strumenti di e-government
- F.a.q.
- Forum di informazione
- Chat o forum di utenti
- Mailing list
- Casella di posta elettronica
per info
- Newsletter
- Community on-line
- Repository/gestione
documenti
Altro (specificare)
110
Titolarità
Tecnologia adottata
(sono possibili più risposte)
ALLEGATO B
Nome
progetto
Tipo attività
Prog.4
- Formazione
- Ente capofila
- Promozione
- Ente Partecipante
- Informazione
- Informatizzaz.
aggiornamento
infrastrutturale
- Progetto integrato
(Promozione, formazione,
informatizzazione, ecc)
Titolarità
Tecnologia adottata
(sono possibili più risposte)
- Sito web dedicato
- Contenuti ed info web ospitati
sul vostro sito web ufficiale
- Contenuti ed info web ospitati
su altri siti web (di partners del
progetto)
- Lan o intranet dedicata
- Sportello informativo on-line
o strumenti di e-government
- F.a.q.
- Forum di informazione
- Chat o forum di utenti
- Mailing list
- Casella di posta elettronica
per info
- Newsletter
- Community on-line
- Repository/gestione
documenti
Altro (specificare)
Dom5. Quali sono le aree di intervento della vostra associazione? (sono possibili più risposte)
1. Infanzia e adolescenza?
2. Disabilità?
3. Anziani?
4. Famiglia?
5. Disagio ed esclusione sociale?
6. Altro, specificare
Dom6. Che tipo di prestazioni offre la vostra associazione? (sono possibili più risposte)
Accompagnamento?
Assistenza domiciliare?
Assistenza domestica?
Assistenza sanitaria?
Assistenza sociale?
Assistenza legale?
Assistenza morale-religiosa?
Animazione socio-culturale?
Educazione-insegnamento-istruzione?
Intrattenimento?
Discernimento-valutazione casi pers.li?
Ascolto telefonico?
Consulenza?
Prevenzione?
Rieducazione?
Servizio farmaceutico?
Prestazioni tecniche?
Prestazioni specialistiche-profess.li?
Riabilitazione?
Formazione professionale?
Reinserimento?
111
APPENDICE
Cure sanitarie?
Trasporto malati?
Patronato-segretariato sociale?
Soccorso?
Servizio mensa?
Servizio di lavanderia-guardaroba?
Servizi igienico-sanitari per persone?
Promozione/difesa di diritti civili?
Difesa civica di individui o gruppi?
Ricerca, studio?
Allestimento di documentazione?
Educazione alla mondialità?
Altro, specificare
Dom7. Con quali strutture di intervento opera la vostra associazione?
(sono possibili più risposte)
Centri di prima accoglienza?
Centri accogl.za temporanea?
Centri di ascolto?
Centri sociali (animaz.comunità loc.)?
Centri di riabilitazione?
Centri di reintegraz./reinserimento?
Centri di orientamento al lavoro?
Centri di orientam. Studenti?
Centri di accoglienza notturna?
Case famiglia?
Alloggi protetti?
Istituti?
Case di riposo?
Istituti penali?
Comunità?
Consultori?
Cooperative?
Strutture educative (scuole e simili)?
Oratori?
Strutture ospedaliere e ambulatoriali?
Campi di lavoro?
Musei?
Parchi, riserve naturali?
Segretariati sociali?
Unità mobili di soccorso in calamità?
Altro, specificare
Dom8. L’associazione è dotata di un sito?
Si
No
112
ALLEGATO B
Dom9. Le sedi locali della sua associazione dispongono di
(Fornire una risposta per ogni rigo)
Uno spazio all’interno del vostro sito
Si
No
Non so
Una pagina web autonoma linkata al vostro sito
Si
No
Non so
Una pagina web autonoma non linkata al vostro sito
Si
No
Non so
Altri strumenti di comunicazione on-line Specificare _______
Dom10. Quali funzioni svolge il vostro sito? (sono possibili più risposte)
Visibilizzazione dell’associazione e delle sue attività?
Comunicazioni interne (alle sedi locali ed ai soci)?
Portale per la gestione di servizi on line da voi erogati?
Gestione delle iscrizioni soci e sottoscrizioni?
Formazione a distanza?
Comunicazione tra i soci (chat e forum, o spazi virtuali a al loro dedicati)?
Informativa sulle tematiche oggetto dell’associazione ?
Altro, specificare
Dom11. La sua associazione ha una rete informatica interna (Intranet o Lan)? Si; No
Dom12. Se si, quali funzioni svolge? (sono possibili più risposte)
Archiviazione e gestione della documentazione (repository)?
Gestione delle pratiche amministrative?
Collegamento con altre sedi territoriali?
Gestione delle iscrizioni soci e sottoscrizioni?
Comunicazioni interne ai soci?
Funzione di monitoraggio e auditing interno?
Formazione a distanza?
Altro, specificare
Dom13. Negli ultimi due anni avete mai erogato attività formative sulle nuove tecnologie per i
vostri dipendenti/collaboratori?
SI
NO
113
APPENDICE
Dom14. Se si, a quali figure sono state rivolte:
(sono possibili più risposte)
Dirigenti?
Responsabili di progetto/servizio?
Personale amministrativo?
Operatori?
Altre figure, specificare
Dom15. Negli ultimi tre anni sono state mai svolte attività di aggiornamento dell’infrastruttura
tecnologica (licenze software, rete interna, PC, ecc.)
(sono possibili più risposte)
Livelli coinvolti
Collegamento ad internet
SI Sede centrale
Sedi locali
Sede centrale e sedi locali
Rete Lan
SI Sede centrale
Sedi locali
Sede centrale e sedi locali
Licenze software
SI Sede centrale
Sedi locali
Sede centrale e sedi locali
Hardware (computers,
stampanti, monitor, scanner)
SI Sede centrale
Sedi locali
Sede centrale e sedi locali
Telefoni e fax
SI Sede centrale
Sedi locali
Sede centrale e sedi locali
Fotocopiatrici
SI Sede centrale
Sedi locali
Sede centrale e sedi locali
Altro specificare
Dom16. Attraverso quali canali di finanziamento è avvenuto tale aggiornamento
(sono possibili più risposte)
Finanziamenti diretti ministeriali?
Donazioni?
Fondo per l’associazionismo (L. 383)?
Altri bandi pubblici?
Sponsorizzazioni?
Autofinanziamento?
Altro specificare
114
ALLEGATO B
Dom17. Che effetti ha prodotto l’innovazione tecnologica sui seguenti aspetti relativi alle attività
della vostra associazione:
(Fornire una risposta per ogni rigo)
Forte
Cambiamento Nessun
Cambiamento
cambiamento
positivo
cambiamento negativo
positivo
Comunicazioni tra sede centrale
e sedi periferiche
Comunicazione tra le diverse
sedi periferiche
Comunicazioni con le Istituzioni
(Ministeri, Enti Pubblici, ecc.)
Comunicazioni con altre
associazioni del Terzo settore
(promozione sociale,
volontariato, ONLUS, fondazioni,
ONG)
Comunicazioni con le imprese
del settore privato
Comunicazioni con gli associati
Risoluzione di problemi pratici
nelle routines lavorative
(Iscrizione associati, invio
pratiche, amministrazione, ecc.)
Riduzione dei tempi necessari a
svolgere adempimenti formali
(comunicazioni ufficiali a enti e
Istituzioni, agli associati e agli
utenti dei servizi, ecc)
Capacità di rispondere a bandi e
presentare progetti
Gradimento dei servizi da parte
dell’utenza
Altro, specificare
Dom18. Negli ultimi tre anni, la vostra associazione con quante associazioni del Terzo settore ha
avuto modo di collaborare?
Nessuna?
Fino a 5?
Da 6 a 10?
Da 11 a 15?
Da 16 a 20?
Da 21 a 30?
Da 31 a 50?
Più di 50 ?
115
APPENDICE
Dom19. Tra queste, può indicare le tre associazioni del Terzo settore con le quali avete
collaborato più spesso?
Nome Associazione
Tipo attività
di Promozione Sociale (sono possibili più risposte)
Collaborazione
1. “Nome”
a. Scambio d’informazioni
b. Progettazione finanziata
c. Gestione ed implementazione
progetti
a. Collaborazione formalizzata (Ati,
Ats, consorzio)
b. contratto di
servizi/fornitura/consulenza
c. non formalizzata
2. “Nome”
a. Scambio d’informazioni
b. Progettazione finanziata
c. Gestione ed implementazione
progetti
a. Collaborazione formalizzata (Ati,
Ats, consorzio)
b. contratto di
servizi/fornitura/consulenza
c. non formalizzata
3. “Nome”
a. Scambio d’informazioni
b. Progettazione finanziata
c. Gestione ed implementazione
progetti
a. Collaborazione formalizzata (Ati,
Ats, consorzio)
b. contratto di
servizi/fornitura/consulenza
c. non formalizzata
Dom20. Negli ultimi tre anni, la vostra associazione con quante imprese ha avuto modo di
collaborare?
Nessuna?
Fino a 5?
Da 6 a 10?
Da 11 a 15?
Da 16 a 20?
Da 21 a 30?
Da 31 a 50?
Più di 50?
116
ALLEGATO B
Dom21. Tra queste, può indicare le tre imprese con le quali avete collaborato più spesso?
Nome Associazione
Tipo attività
di Promozione Sociale (sono possibili più risposte)
Collaborazione
1. “Nome”
a. Scambio d’informazioni
b. Progettazione finanziata
c. Gestione ed implementazione
progetti
a. Collaborazione formalizzata (Ati,
Ats, consorzio)
b. contratto di
servizi/fornitura/consulenza
c. non formalizzata
2. “Nome”
a. Scambio d’informazioni
b. Progettazione finanziata
c. Gestione ed implementazione
progetti
a. Collaborazione formalizzata (Ati,
Ats, consorzio)
b. contratto di
servizi/fornitura/consulenza
c. non formalizzata
3. “Nome”
a. Scambio d’informazioni
b. Progettazione finanziata
c. Gestione ed implementazione
progetti
a. Collaborazione formalizzata (Ati,
Ats, consorzio)
b. contratto di
servizi/fornitura/consulenza
c. non formalizzata
Dom22. Negli ultimi tre anni, può indicare i soggetti istituzionali con i quali avete collaborato
più spesso e la frequenza di tali collaborazioni?
Nome Istituzione
Collaborazione
Intensità della collaborazione (da 0 a 10)
1. Comuni
SI 1_; 2_; 3_; 4_; 5_; 6_; 7_; 8_; 9_; 10_ Alta
2. Province
SI 1_; 2_; 3_; 4_; 5_; 6_; 7_; 8_; 9_; 10_ Alta
3. Regioni
SI 1_; 2_; 3_; 4_; 5_; 6_; 7_; 8_; 9_; 10_ Alta
4. Comunità montane
SI 1_; 2_; 3_; 4_; 5_; 6_; 7_; 8_; 9_; 10_ Alta
5. Ministeri
SI 1_; 2_; 3_; 4_; 5_; 6_; 7_; 8_; 9_; 10_ Alta
6. Asl
SI 1_; 2_; 3_; 4_; 5_; 6_; 7_; 8_; 9_; 10_ Alta
7. Università
SI 1_; 2_; 3_; 4_; 5_; 6_; 7_; 8_; 9_; 10_ Alta
8. Scuola
SI 1_; 2_; 3_; 4_; 5_; 6_; 7_; 8_; 9_; 10_ Alta
9. Altro, specificare
SI 1_; 2_; 3_; 4_; 5_; 6_; 7_; 8_; 9_; 10_ Alta
117
APPENDICE
Dati del compilatore
Dom23. Nome e Cognome
Dom24. Ruolo ricoperto nell’associazione
Dom25. E-mail per eventuale contatto
118
ALLEGATO C
SCHEDE CASI DI STUDIO
1. Legambiente - Italia
L’ASSOCIAZIONE
Legambiente è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia essendo costituita da oltre 1.000 circoli locali e 20 comitati regionali.
Nata nel 1979 dall’ARCI, Legambiente Onlus è un’associazione senza fini di
lucro sostenuta da liberi cittadini: sono oltre 115.000 tra soci e sostenitori.
È riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente come associazione d’interesse ambientale, inoltre, a parte delle grandi reti europee e mondiali dell’azione ambientalista, ponendosi in collegamento con organizzazioni quali il Bureau
Européen de l’Environnement e della International Union for Conservation of
Nature ed è registrata come Associazione di Promozione Sociale nel Registro
nazionale del Ministero della Solidarietà Sociale.
Protagonista di una serie di iniziative che, tutt’oggi, godono di un crescente successo è nota anche per l’incessante lotta contro l’abusivismo edilizio. Svolge
attività di denuncia nei confronti di progetti e problemi che costituiscono una
minaccia per l’ambiente e ha smascherato per prima le azioni criminali delle “ecomafie” (coniandone il termine).
Tra le principali attività dell’organizzazione si ricordano:
• Goletta Verde: La campagna storica di Legambiente. Dal 1986 ad oggi, ogni
estate, un battello compie il periplo delle coste italiane prelevando e
analizzando circa 500 campioni d’acqua ed eseguendo su ognuno le analisi previste dalla legge. Oltre a diffondere in tempo reale i risultati delle analisi dei luoghi visitati, Goletta Verde propone un servizio di approfondimento e sensibilizzazione sulla complessità del delicato ecosistema marino.
119
APPENDICE
• Treno Verde: Campagna di monitoraggio sull’inquinamento acustico ed atmosferico delle città che Legambiente, insieme alle Ferrovie dello Stato, svolge dal 1988. Si tratta di un vero e proprio convoglio che viaggia su rotaie
con un “carico” di iniziative volte all’informazione e all’educazione ambientale. Nel 2006 diventa “Carovana del Clima”, con una mostra itinerante sui
temi del risparmio energetico, dei mutamenti climatici e dell’inquinamento.
• Salvarte: Da un lato testa i danni causati da incuria e inquinamento ai beni
culturali, segnalando le emergenze monumentali più a rischio. Dall’altro fa
conoscere e valorizza quei beni culturali così detti “minori”, che restano fuori dagli itinerari turistici tradizionale che, quindi, rimangono sconosciuti al “grande pubblico”.
• Puliamo il mondo: Edizione italiana di Clean Up the World, il più grande
appuntamento di volontariato ambientale del mondo. Dal 1993,
Legambiente ha assunto il ruolo di comitato organizzatore in Italia ed è presente su tutto il territorio nazionale grazie all’instancabile lavoro di oltre 1.500
gruppi di “volontari dell’ambiente”.
• Scuola e formazione: Associazione di insegnanti, educatori e formatori, che
si riconosce nella cultura e nella politica ambientalista di Legambiente cercando di contribuire al miglioramento della scuola con attività di formazione, di ricerca professionale e di gemellaggio con altre realtà scolastiche.
• Operazione Spiagge pulite: Dal 1989 decine di migliaia di volontari si incontrano armati di scope, guanti e sacchi per l’immondizia. L’operazione
“Spiagge Pulite” tocca ormai oltre 200 località, consentendo così di ripulire dai rifiuti decine di chilometri di spiaggia.
• Operazione Fiumi: Nell’ambito di questa operazione tecnici dell’associazione effettuano decine di prelievi d’acqua, che poi vengono analizzati per
accertare la presenza di inquinamento chimico e microbiologico. Nel frattempo i circoli locali di Legambiente organizzano incontri con le scuole, con
i cittadini e con gli amministratori per discutere i problemi dei fiumi e le possibili soluzioni. Ad ogni tappa vengono anche effettuati blitz per denunciare scarichi abusivi e inquinanti nei fiumi. Nel 2006 l’operazione ha preso
il nome di “Fiuminforma”.
120
ALLEGATO C
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
TITOLO: “Migliorare in rete”
AREA: Formazione a distanza
ANNUALITÀ: 2002
DURATA: 12 mesi
AMBITO TERRITORIALE: nazionale
DESTINATARI: circoli di Legambente, soci
OBIETTIVO GENERALE
A sostegno delle molteplici attività dell’associazione indirizzate in vari settori (l’ambiente, l’inquinamento, la pace, la scuola,…), Legambiente ha ideato la costruzione di un nodo comunicativo finalizzato ad offrire servizi mirati mediante l’utilizzo di internet: il più potente mezzo di comunicazione ad uso della società odierna.
La risorsa più rilevante di internet risiede, probabilmente, nel suo essere rete di comunicazione e in questo va ravvisata la potenziale funzionalità alle incalzanti esigenze del mondo non profit. L’idea progettuale ha voluto cogliere,
così, l’opportunità offerta dalla Rete, puntando sulla realizzazione di un portale specifico per il mondo di Legambiente che avesse la funzione di raccogliere e trasmettere, in un regime strutturato e sinergico, strumenti che potessero
garantire lo sviluppo di una maturità organizzativo-gestionale agli attori di
questo sistema, per rendere sempre più partecipata e consapevole la fruizione di servizi e la correlata possibilità di crescita. Uno strumento, dunque, di comunicazione per il complesso mondo dei circoli di Legambiente, un contenitore di informazioni e servizi in grado di apportare un aiuto importante alla professionalizzazione degli attori del Terzo settore.
“Migliorare in rete” è un’idea nata dall’utilità di elaborare e mettere a regime un insieme strutturato e sinergico di strumenti da incrementare progressivamente, tali da garantire l’acquisizione di una sempre più matura capacità di
realizzare iniziative e progetti, al fine di fare acquisire, all’associazione, in maniera sempre più semplice e partecipata, quei servizi capaci di garantire una sostanziale forza di posizionamento e di sana, ordinata e bilanciata crescita.
Il progetto ha avuto come scopo la realizzazione di un portale rivolto agli associati.
L’obiettivo generale perseguito con la realizzazione del portale è stato quello di poter fornire una risposta competente e specifica alle domande e alle problematiche scaturite dalla vita quotidiana e straordinaria dei circoli, fornendo
un bagaglio di conoscenze e di competenze funzionali alla realizzazione con piena efficacia della mission dell’associazione, garantendo un supporto presente
121
APPENDICE
e rapido per affrontare problematiche esistenti ed emergenti, raggiungendo
l’obiettivo di ottenere maggiore incisività nelle azioni proposte.
Internet diviene, così, uno strumento per realizzare una serie di servizi (costruzione di una banca dati, aggiornamento, formazione, informazioni, consulenze,
etc.) volti a garantire l’efficacia e l’efficienza delle attività dell’associazione.
RISULTATI
La strutturazione di un portale (che si configura come mezzo virtuale per
la fornitura di servizi reali alle espressioni di Legambiente diffuse sul territorio nazionale) si è proposta sin dall’inizio come idea da attuare attraverso una
risposta puntuale, coerente, professionale, competente, immediata, semplice,
aggiornata e professionale.
In fase di progettazione, in particolare, sono stati individuati vari obiettivi
finali di cui la fase attuativa ha garantito il raggiungimento.
1. In primo luogo, la finalità del portale ha consistito nel consolidamento
dell’azione di Legambiente, delle sue iniziative e della loro affidabilità ed
efficacia, attraverso un sistema più organizzato, partecipato e condiviso
a partire dall’organizzazione generale, fino ad arrivare alle piccole realtà
locali: il progetto ha avuto il proposito fattibile, dunque, di porre in collegamento tra loro i circoli spesso molto distanti e di creare una comunicazione condivisa tra essi e l’organizzazione di base, per canalizzare varietà e diversità di problematiche quotidiane in una dimensione di confronto e comunione d’intenti.
2. Inoltre, l’idea progettuale ha perseguito l’acquisizione, da parte dei vari circoli dell’associazione, di maggiori competenze ed abilità nei settori dell’amministrazione e della gestione, al fine di renderli il più possibile autonomi nella cura delle pratiche ordinarie e di portarli al raggiungimento di competenze che permettessero loro di sfruttare al meglio opportunità e risorse.
3. Il portale è stato uno strumento efficace e diretto per lo sviluppo e la sperimentazione di modalità di coinvolgimento e collaborazione con gli altri attori del sistema, al fine di addivenire a conclusioni e risoluzioni di problematiche affini in maniera più incisiva e risolutiva: come già sottolineato, infatti, l’azione di Legambiente risulta essere determinante proprio per
l’abilità e la forza dell’associazione nel ricercare alleanze insolite e collaborazioni inedite, al fine di coinvolgere quanti più attori possibili in campagne ed iniziative che riguardano l’interesse collettivo e il bene sociale. A questa finalità si collega quella della ricerca e della sinergia con iniziative e campagne affini realizzate sul territorio, credendo che la vera forza del settore non profit sia nel superamento di facili e inutili antagoni122
ALLEGATO C
smi e nella creazione di una coscienza collettiva per cui solo insieme si
possono realizzare grandi cose.
4. Da ultimo, il progetto è stato proposto come piattaforma per la creazione
di modelli operativi ripetibili in varie situazioni e attività in ambito sociale, proprio in virtù della non autoreferenzialità dell’azione di Legambiente
che si pone in maniera aperta nei confronti della realtà in cui opera e che
elabora modelli che possono essere diffusi ed utilizzati da chiunque voglia
agire nel sociale.
La creazione del portale Legambiente Servizi (reperibile all’indirizzo www.legambienteservizi.com) ha funzioni di guida, luogo di scambio, forum e piazza
virtuale ed è finalizzato a raccogliere le istanze dei circoli e a rispondere a quelli che sono i dubbi degli associati.
La costituzione di un portale ad hoc ha permesso di erogare informazioni
su tutto quello che riguarda la normativa relativa all’associazione, in senso ampio: dalla costituzione alla vita dell’associazione agli adempimenti formali e giuridici, nell’ottica di formare un apparato amministrativo a partire dalla struttura nazionale che arrivi ai singoli circoli.
Il portale è stato riempito di contenuti ordinati secondo un modello di macro-aree tematiche: Amministrazione e gestione, Leggi e commenti, Mappa delle opportunità, Laboratorio di creazione di impresa sociale, Progetti di
Legambiente sul territorio, Scadenzario, Consulenze on-line, Formazione a distanza. E’ rivolto fondamentalmente all’associazione ma è evidente che se altre associazioni o altre organizzazioni hanno esigenze analoghe sul sito possono trovare tutte le informazioni necessarie (es. pagamento modelli F24, costituzione di onlus etc.).
Il supporto che il progetto ha offerto all’azione dei circoli si è sostanziato in
una serie di servizi, consulenze e utilità on line che sono andati ad implementare la formazione degli operatori nel mondo di Legambiente, approfondendo
nozioni, conoscenze, informazioni: tutto questo attraverso uno “strumento telematico e tematico” che, nell’intenzione progettuale e nella realtà dei fatti, è
servito da contenitore di un flusso ininterrotto di contenuti di vario tipo.
Nel sito, ad oggi, è possibile trovare i seguenti servizi: consulenza on line, consulenza fiscale ed amministrativa (modelli e verbali), guida giuridica e banca dati legislativa, offerte di opportunità (in costruzione), laboratorio virtuale di
creazione di imprese sociale (businness plan, scrittura progetti etc.), progetti di
Legambiente sul territorio (in costruzione), corsi di Formazione a distanza
(Terzo settore e soggetti non profit, La riforma del lavoro, Verso il bilancio sociale), scadenzario e link utili.
Nel dettaglio, i principali risultati raggiunti possono essere così declinati:
• consolidamento dell’efficienza e dell’affidabilità delle iniziative dell’azione
123
APPENDICE
sia a livello nazionale che a livello locale tramite un sistema che ha messo in sinergia le varie realtà territoriali;
• sviluppo di nuove modalità di coinvolgimento della base associativa;
• acquisizione di maggiori competenze e abilità riguardo la gestione e l’amministrazione delle associazioni;
• progettazione e costruzione di prodotti multimediali sulla base di esperienze empiriche e di attività sperimentali ed innovative;
• potenziamento delle azioni locali grazie alla maggiore competenza dei responsabili e al servizio di consulenza offerto in modo rapido e professionale;
• aumento della sinergia tra le varie iniziative e campagne attuate sul territorio grazie allo sfruttamento delle possibilità di comunicazione e collegamento offerte dalla rete;
• supporto all’attività creativa dei circoli nell’ideazione di azioni e progetti con
conseguente realizzazione di maggiori e più oculate iniziative anche a livello locale;
• sensibilizzazione rispetto alle tematiche dell’imprenditoria sociale e dell’economia solidale;
• creazione, nel corso d’opera, di sotto modelli di servizio esportabili in altri ambiti del sociale.
METODOLOGIA
Nella realizzazione del portale e nella redazione dei suoi contenuti si è tenuto in massimo conto l’utilizzo delle migliori strategie di fruibilità e ricezione
delle informazioni e degli argomenti.
Il primo strumento metodologico utilizzato è stato, dunque, quello della semplificazione dei concetti e delle strutture: individuando percorsi di comunicazione agili e lineari si sono resi testi e concetti comprensibili ai diversi livelli di preparazione culturale e ai neofiti del settore. Per evitare azzardate scelte di stile comunicativo, mancanza di chiarezza o perdita di solidità dei contenuti, il lavoro
progettuale è stato preceduto da un attento studio dei processi comunicativi e
delle tecniche di trasmissione delle informazioni. In particolare, nella fase preparatoria, è stato preso in esame il processo di percezione personale per sfruttare al meglio le potenzialità offerte dal portale: ciò ha significato una particolare attenzione riguardo le teorie sulla percezione, le analisi socio-psicografiche
sui target, la linguistica, le tecniche di comunicazione, le ricerche sul feedback.
Particolare attenzione, poi, è stata riservata all’incentivazione delle dinamiche di gruppo e dell’utilizzo di tecniche di problem solving, basate su uno stimolo all’auto-apprendimento consapevole. Queste ultime hanno preso spunto dal
più generale modello metodologico del PSL – Problem Solving Learning per essere completate attraverso un mix di strategie volte a calibrare le azioni su particolari destinatari, nello specifico il target di utenti che opera nel sociale.
124
ALLEGATO C
Il successo dell’iniziativa è stato determinato, oltre che dalla ricchezza e autorevolezza dei contenuti del portale, anche dall’uso di metodologie e meccanismi di aggiornamento puntuali, da una lettura immediata e non appesantita, da un’architettura non troppo complessa e usabile anche dai neofiti della rete, da una grafica intesa come rafforzamento dei contenuti e non come sostitutivo degli stessi e da tempo di caricamento rapidi.
Il progetto “Migliorare in rete” ha richiesto la suddivisione in diverse fasi di
realizzazione:
A) Allestimento, promozione e messa in rete del portale. È stata progettata, in questa fase iniziale, una piattaforma informatica in grado di rispondere alle necessità di attuazione dell’intero progetto e di rappresentare le
esigenze della composita associazione. La piattaforma è stata ideata, dunque, in maniera da garantire agli utenti, in maniera semplice, chiara, veloce ed esaustiva: informazioni, consulenze, servizi interattivi di tipo amministrativo – contabile – fiscale, spunti progettuali, percorsi formativi, aggiornamenti condivisi, calibrati, continui. Questa fase si è anche sostanziata in un’attivazione e sensibilizzazione della base associativa per un utilizzo condiviso e partecipato del nuovo servizio.
B) Predisposizione, aggiornamento ed implementazione della banca dati.
La piattaforma informatica è stata “sostenuta” dall’elaborazione di una banca dati normativa che ha fornito agli utenti i cosiddetti “arnesi del mestiere”, ossia gli strumenti per far fronte con competenza e perizia alle problematiche interpretative che spesso si pongono rispetto a determinate
norme o combinati disposti. Le numerosissime leggi (insieme a provvedimenti, risoluzioni, circolari) sono state elencate in apposite sezioni tematiche e opportunamente commentate; sono state previste, inoltre, particolari chiavi di facilitazione e modalità di collegamento in modo da creare un quadro semplificato ma esaustivo.
C) Programmazione ed avvio del percorso di formazione e di aggiornamento. Questa fase, che già nell’idea progettuale non aveva caratteristiche di
staticità, si è rivelata oltremodo dinamica e partecipata. Da un lato, infatti, è stata messa in pratica la proposta di approfondimenti e aggiornamenti tramite la tecnica della Formazione a distanza, che ha permesso a tutti gli utenti dislocati sul territorio nazionale di seguire corsi qualitativamente validi senza eccessivi sforzi o costi onerosi, condividendoli potenzialmente con l’intera base associativa di Legambiente. Dall’altro gli utenti
stessi, tramite metodi di comunicazione virtuale, hanno potuto proporre tematiche specifiche o sollevare determinati problemi che sono, successivamente, divenuti argomento di trattazione all’interno del portale.
La programmazione, infatti, è stata adeguata alle palesate esigenze degli utenti, calibrando gli interventi e la scelta delle tematiche da trattare
secondo i suggerimenti o le richieste da questi effettuati.
D) Progettazione, realizzazione e aggiornamento dei percorsi innovativi e simulati di creazione di impresa sociale. Questa è stata probabilmente la
125
APPENDICE
fase più innovativa dell’intero progetto e ha consentito agli utenti, in maniera attiva e partecipata, di capire e testare i meccanismi iniziali che sottendono alle dinamiche del fare impresa nel sociale. Sono stai allestiti,
al proposito, ambienti multimediali in modalità ipertestuale, continuamente aggiornati ed implementati anche a seconda degli interventi degli utenti e delle loro richieste di chiarificazione degli argomenti. Tali ambienti hanno funzionato da laboratorio creativo di simulazione di creazione e gestione di imprese sociali nel vasto campo della tutela, salvaguardia e valorizzazione della natura e dell’ambiente.
E) Aggiornamento continuativo dei contenuti del portale. Una volta realizzata la piattaforma e definiti i percorsi precedentemente illustrati si è passati alla fase dell’implementazione del portale e dei suoi contenuti. Questo
step ha visto l’impegnativo utilizzo delle risorse necessarie a rendere lo strumento “vivo”, ossia efficiente ed efficace perché sempre rinnovato e dinamico. Per l’aggiornamento delle sezioni è stato utilizzato materiale prelevato dalla rete e non, in base a ricerche, scelte e cernite continue, capillari, attente e professionali, individuando inchieste e approfondimenti giornalistici, dispense e supporti universitari, libri e ogni strumento che gli esperti hanno ritenuto utile per le strutture di Legambiente sul territorio nazionale ed europeo, in un’ottica di maggiore integrazione continentale e di abbattimento di barriere frontaliere che per internet non sono mai esistite.
Il servizio, semplice nella sua complessità e dinamicità, consiste nel realizzare e rendere facilmente accessibile un luogo unico, un centro servizi virtuale dove l’associazione, diventando sempre più internauta, possa trovare risposta alle proprie esigenze. L’offerta dei servizi parte dall’analisi dei bisogni reali
delle diverse sedi territoriali (un’importanza particolare è rivolta giornalmente
ai suggerimenti dell’utenza continuamente stimolata con il concorso di una chatline, a concorrere all’organizzazione di servizi efficienti) ed offre informazioni sempre aggiornate, più strumenti e servizi organizzati per un sostegno quotidiano
della loro azione sul territorio.
La costruzione di un portale visibile ed interessante ha permesso, rispetto
all’attuale panorama, di rappresentare un riconoscibile e condiviso centro dove le informazioni sono trasmesse in modo completo chiaro ed immediato e
organizzate in una intuitiva struttura logica.
TRASFERIBILITÀ E SOSTENIBILITÀ
Nell’elaborare il progetto “Migliorare in rete”, Legambiente si è posta tra i suoi
principali obiettivi anche quello di un ricercato ed utile coinvolgimento del tessuto sociale del territorio. La crescita delle competenze e delle strutture territoriali a cui il portale ha dato un sensibile contributo ha, in effetti, innescato molteplici ricadute sociali. L’iniziativa è stata un momento di confronto e di parteci126
ALLEGATO C
pazione per gli Enti Locali ed il privato sociale di riferimento. Questo ha contribuito, d’altronde, al solidificarsi di un substrato favorevole alla trasferibilità del modello progettuale in altri ambiti. Infatti, il progetto per le finalità, le metodologie
e gli strumenti di realizzazione dell’attività, è suscettibile di innescare meccanismi
di trasferibilità dell’iniziativa in altri settori del sociale e per altri soggetti del vasto
mondo del Terzo settore. L’intuizione, da parte di Legambiente, di attrezzare l’associazione di uno strumento virtuale in grado di fornire in tempo reale, informazione, consulenza, formazione (prevalentemente in settori specifici e fino ad ora
di esclusivo appannaggio di esperti esterni all’associazione e mai, per ovvie ragioni, diventato patrimonio acquisito e trasmissibile dell’associazione in grado di innescare il virtuoso meccanismo dell’investimento invece che del “costo a perdere”) si è determinata come la palese intenzione di creare uno strumento riproducibile ed adattabile alle diverse esigenze dei molti utenti che operano nel sociale inteso nella sua accezione più ampia. La rete di internet e la comunicazione senza barriere che essa consente, è una risorsa inesauribile per la trasmissione rapida ed estemporanea di saperi, idee, proposte, informazioni, nozioni, progetti, aspettative e problemi che attendono una risposta. Proprio per questi motivi il progetto e la sua realizzazione tramite il portale tematico sono stati concepiti in modo
da essere strumenti sicuramente mutuabili e certamente trasferibili.
Il progetto, avvalendosi per la sua realizzazione di specialisti del settore, oltre a garantire una considerevole mole di informazioni di immediato accesso
e comprensione utilizzate quotidianamente dalla vasta rete di Legambiente sul
territorio, ha consentito un fruttuoso confronto con le esigenze di informazioni e consulenze specialistiche capace di delineare una domanda chiara anche
se in continua implementazione.
L’acquisizione delle informazioni, l’utilizzo delle specifiche consulenze ha permesso a molti soci e dirigenti di padroneggiare con sempre maggiore sicurezza un bagaglio professionale che gli sta permettendo nel tempo di affrontare
problematiche prima complesse con naturalezza e professionalità. Il panorama
delle conoscenze, per l’associazione, sta diventando, nel tempo sempre più complesso ed esaustivo e rappresenterà un valore aggiunto che consentirà un notevole risparmio di risorse economiche ed un investimento continuo e sicuro
sulla sostenibilità e curabilità del progetto.
IMPATTO INTERNO
Per l’introduzione della tecnologia sono stai coinvolti 10 operatori. Il progetto ponendosi degli ambiziosi traguardi quali la professionalizzazione del personale, lo sviluppo di competenze manageriali per assicurare permanenza sul
mercato, il raggiungimento dell’equazione efficienza/efficacia, l’approfondimento dei risultati, i servizi di supporto sul complesso piano organizzativo-gestionale e di programmazione, ha necessariamente influenzato la struttura orga127
APPENDICE
nizzativa riconoscendo specificità e compiti diversi ai soci e dirigenti capaci nel
tempo e con l’utilizzo dello strumento, di costruirsi un know-how conoscitivo
e specialistico da spendere immediatamente all’interno dell’associazione per
rispondere ad una domanda di servizi che altrimenti sarebbero dovuti essere
soddisfatti all’esterno.
La realizzazione di un portale tematico, di agevole consultazione, ha certamente rafforzato i canali di comunicazione tra la direzione nazionale e le diverse realtà territoriali dell’associazione: il progetto ha dunque posto in collegamento tra loro i circoli spesso molto distanti, per creare una comunicazione condivisa tra essi e l’organizzazione di base, per canalizzare varietà e diversità di problematiche quotidiane in una dimensione di confronto e comunione d’intenti.
La comunicazione interna di Legambiente è caratterizzata dalle newsletter.
Nel portale è presente anche un intranet che viene usato solo per la rassegna
stampa, la posta elettronica e lo scambio dei file. Per la rassegna stampa sono
stati superati i 500 iscritti dopo solo un anno dalla nascita del servizio e senza
pubblicizzare particolarmente l’iniziativa. L’allargamento derivante dall’implementazione dei servizi informatici è evidente se si pensa che all’inizio tale rassegna
stampa nasceva solo per la direzione nazionale dove c’erano circa 90 persone.
La newsletter generale (non quella interna) dove Legambiente comunica tutto ciò che avviene nell’Associazione raggiunge i 6000 contatti. Sul sito è presente un servizio di iscrizione automatica. Anche in questo caso è stata registrata
una crescita esponenziale dopo l’implementazione del portale.
Per quanto riguarda le modalità di trasmissione della formazione riguardo
a determinate tematiche individuate, si è messo in atto un metodo di Formazione
a distanza (FAD) semplificato per renderlo accessibile ed usabile anche da quegli utenti che presentano meno dimestichezza con gli strumenti informatici. In
particolare, sono state previste diverse tematiche accessibili da una schermata iniziale. Ognuno degli argomenti è stato, quindi, sviluppato per schede
agevolmente scorribili e intervallate da momenti di auto-valutazione.
IMPATTO SUI DESTINATARI
In primo luogo, la finalità del portale è consistito nel consolidamento dell’azione di Legambiente, delle sue iniziative e della loro affidabilità ed efficacia,
attraverso un sistema più organizzato, partecipato e condiviso a partire dall’organizzazione generale e fino ad arrivare alle piccole realtà locali: il progetto ha
avuto il proposito fattibile, dunque, di porre in collegamento tra loro i circoli spesso molto distanti e di creare una comunicazione condivisa tra essi e l’organizzazione di base, per canalizzare varietà e diversità di problematiche quotidiane in una dimensione di confronto e comunione d’intenti.
In secondo luogo, l’idea progettuale ha perseguito l’acquisizione, da parte
128
ALLEGATO C
dei vari circoli, di maggiori competenze ed abilità nei settori dell’amministrazione e della gestione, al fine di renderli il più possibile autonomi nella cura delle pratiche ordinarie e di portarli al raggiungimento di competenze che permettessero loro di sfruttare al meglio opportunità e risorse.
Legambeinte ha una rete molto vasta e certamente dopo questo progetto
è aumentata la conoscenza dei circoli locali e la velocità di comunicazione oltre che uno scambio molto più frequente di informazioni. Indirettamente c’è stato quindi un aumento della partecipazione e dello spirito di gruppo.
IMPATTO ESTERNO
Il portale è stato uno strumento efficace e diretto per lo sviluppo e la sperimentazione di modalità di coinvolgimento e collaborazione con gli altri attori del sistema al fine di giungere a conclusioni e risoluzioni di problematiche affini in maniera più incisiva e risolutiva: come già sottolineato, infatti, l’azione di
Legambiente risulta essere determinante proprio per l’abilità e la forza dell’associazione nel ricercare alleanze insolite e collaborazioni inedite, al fine di coinvolgere quanti più attori possibili in campagne ed iniziative che riguardano l’interesse collettivo e il bene sociale. A questa finalità si collega quella della ricerca e della sinergia con iniziative e campagne affini realizzate sul territorio, credendo che la vera forza del settore non profit sia nel superamento di facili e inutili antagonismi e nella creazione di una coscienza collettiva per cui solo insieme si possono realizzare grandi cose.
Legambiente ha rafforzato, grazie a queto sistema di modernizzazione della struttura comunicativa, i rapporti con altre organizzazioni con le quali collabora da tempo, come il CTS (Centro Turistico Studentesco) - sottosezione ambiente, le ACLI, l’ARCI e con le quali condivide progetti ed idee. Fra esse rientrano anche il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
129
APPENDICE
2. Libera – Italia
L’ASSOCIAZIONE
“Libera – Associazione nomi e numeri contro le mafie”, è nata il 25 marzo
1995 con l’intento di aggregare, di coinvolgere e di sostenere tutti i soggetti interessati alla lotta alle mafie e alla criminalità organizzata. L’associazione opera in 15 Regioni italiane e in 50 Province attraverso dei coordinamenti Regionali
e locali. Oggi è un network di 1.200 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base territorialmente impegnati per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità.
La Legge sull’uso sociale dei beni confiscati ai mafiosi, l’educazione alla legalità, l’impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti su lavoro, sviluppo e attività antiusura, sono alcuni dei concreti impegni
di Libera.
Tra le principali attività dell’organizzazione si ricordano:
• Beni confiscati: il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, si basa sulla Legge 109/96 di cui Libera è stata la promotrice. In 10 anni la Legge ha
permesso la destinazione a fini sociali di oltre 3.000 beni immobili per un
valore di oltre 300 milioni di beni. Ogni anno sui terreni confiscati si svolgono i campi internazionali con giovani provenienti da tutto il mondo.
Dal 2002 in alcuni supermercati convenzionati sono in vendita i prodotti
di “Libera Terra”: pasta, olio, vino e altre specialità ottenute da cooperative di giovani che, in Sicilia, lavorano sui terreni confiscati ai boss mafiosi,
rafforzando così il forte legame già esistente tra le cooperative del Nord e
Sud Italia. A maggio 2006 inoltre è nata “Cooperare con Libera Terra”, un’agenzia nazionale che contribuirà non solo al consolidamento della legalità
e alla creazione di un’economia solidale e sostenibile, ma anche al riscatto e al positivo utilizzo economico di beni confiscati ai clan, in particolare
sostenendo lo sviluppo di nuove imprese cooperative in quei territori e le
attività di “Libera Terra”.
• Libera formazione: Libera è un ente di formazione accreditato presso il
Ministero dell’Istruzione per la realizzazione di corsi e programmi di formazione sui temi dell’educazione alla legalità democratica e alla cittadinanza attiva e per la certificazione di competenze riconoscibili come crediti formativi e professionali in collaborazione con le scuole, le università, l’associazionismo e la società civile.
• Ogni anno Libera organizza momenti di formazione, approfondimento e
confronto a carattere nazionale:
- il campo di formazione nazionale, che si svolge ogni anno nel periodo estivo destinato ai referenti territoriali di Libera;
• I corsi di formazione ed aggiornamento su specifiche tematiche.
Libera Memoria : la “Giornata della Memoria e dell’Impegno” (21 marzo, primo giorno di primavera) è un’iniziativa promossa da Libera per ricordare tut130
ALLEGATO C
te le vittime innocenti della criminalità organizzata. Dal 1996, anno della sua prima edizione, è riproposta annualmente in diverse città italiane.
Libera Internazionale: nata nel 2002, con il Convegno “Ladri di futuro.
Dalle ecomafie al traffico di esseri umani”, organizzato a Firenze, nell’ambito del
Forum Sociale Europeo. L’iniziativa ha avviato i lavori per la costituzione di una
rete internazionale volta al contrasto della criminalità organizzata. Questa rete rappresenta un allargamento delle esperienze coinvolte in Libera e ne approfondisce la capacità di lettura del fenomeno criminale opponendo alla globalizzazione della mafia e dello sfruttamento, una globalizzazione della giustizia e della legalità.
Libera Sport: Libera ha sperimentato con successo la validità dell’attività motoria in situazioni di grande disagio inoltre coordina e promuove iniziative per
diffondere una cultura dello sport che sia di formazione e di svago e combattere l’illegalità dilagante nel mondo dello sport.
Contromafie: gli stati generali dell’antimafia. Ogni anno vengono organizzate alcune giornate di incontri, confronti, elaborazioni e proposte per fare il punto sullo stato della lotta alle mafie nel nostro paese. Gli Stati generali devono
servire all’elaborazione di strategie di lotta nonviolenta e democratica contro
la cultura e il dominio mafioso del territorio e di resistenza alle sue infiltrazioni nel tessuto sociale, economico e politico.
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APPENDICE
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
TITOLO: “Libera net”
AREA: Formazione a distanza
ANNUALITÀ: 2004
DURATA: 12 mesi
AMBITO TERRITORIALE: nazionale
DESTINATARI: referenti territoriali di Libera, scuole, associazioni, singoli cittadini
PARTNER: Dipartimento RISMES dell’Università La Sapienza di Roma,
Facoltà di Sociologia
OBIETTIVO GENERALE
Il progetto, presentato nel 2004, intendeva avviare un processo di informatizzazione delle sedi che compongono Libera e potenziare il livello delle attività
promosse dall’Associazione attraverso la riqualificazione delle risorse umane presenti nella struttura.
L’obiettivo finale del progetto è stato quello di dotare la rete associativa di
un’adeguata strumentazione informatica per poter migliorare il flusso comunicativo tra le singole realtà locali e potenziare il continuo aggiornamento delle
competenze professionali messe in campo dagli operatori.
Gli obiettivi intermedi sono stati diversi e hanno previsto l’acquisto delle attrezzature, la messa in rete dei computer e la formazione degli operatori.
Il progetto nello specifico ha mirato al raggiungimento di due obiettivi principali:
1. Informatizzazione della sede nazionale dell’Associazione attraverso l’acquisto di attrezzature informatiche ed un corso di formazione per lo staff
di Libera.
2. Creazione di data base: uno dedicato alle vittime di mafia ed uno alle associazioni aderenti a Libera e alle leggi in materia di contrasto alle organizzazioni criminali.
Infine sono stati attivati due corsi di formazione on-line in modalità FaD, ovvero attraverso videoconferenze, forum, dispense on-line e CD Rom. I corsi sono stati incentrati sui temi della legalità suddivisi in due macro-tematiche
(“Educazione alla legalità” e “Beni confiscati”) e sono stati attuati secondo 6 moduli annuali per ciascun tema. Sono stati realizzati, infine, incontri in aula per
la condivisione di metodologie e risultati.
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ALLEGATO C
RISULTATI
L’informatizzazione della sede di Libera ha rappresentato un passo importante per la crescita dell’associazione sia per quel che riguarda il bisogno di
conformarsi ai nuovi stili di comunicazione, in continuo mutamento, sia per prevedere dei modelli di raccordo e condivisione con le sedi regionali e provinciali che, proprio perché dislocate, necessitano di continui scambi di informazioni e di materiali, che al momento sono rallentate per via della carenza di strumenti che l’associazione ha a sua disposizione.
Il risultato più ambito è stato quello di realizzare un’adeguata struttura informatica all’interno dell’associazione prevedendo: l’acquisto di attrezzature, la messa in rete dei computer, la formazione del personale interno. Questo primo traguardo ha reso possibile la realizzazione di due data base, consultabili attraverso internet e contenenti informazioni relative per il primo alla lotta alla criminalità organizzata, al racket e all’usura, per il secondo all’individuazione delle vittime delle mafie. Il primo database realizzato si chiama “Lotta alla criminalità organizzata” e include: Istituzioni pubbliche (inerente informazioni relative alle Istituzioni pubbliche direttamente coinvolte nella lotta alle organizzazioni criminali: parlamento, senato, commissione antimafia, commissioni nazionali e locali); associazioni aderenti a Libera (per ciascuna associazione sono state rese reperibili, attraverso la consultazione del database, informazioni
relative alle loro specifiche attività sul fronte della lotta alla mafia); Leggi di riferimento (un’area riservata al materiale legislativo, nazionale e locale, inerente la lotta alle criminalità organizzate).
Il secondo database si chiama “Vittime di mafia” ed è una raccolta di informazioni relative alle vittime della criminalità organizzata, del racket e dell’usura.
I database e le relative interfacce web sono stati inseriti all’interno di un’area riservata del sito web dell’associazione e sono accessibili tramite l’uso di nome utente e password personali.
Inoltre come previsto tra gli obiettivi sono stati avviati 2 corsi di formazione
on line attuabili secondo 5 moduli annuali per ciascun tema (Educazione alla
legalità e Beni confiscati)
Per il tema “Educazione alla legalità” i moduli proposti sono stati i seguenti: Memoria e impegno; Ruolo dell’informazione nel contrasto alle mafie;
Legislazione antimafia; Educazione alla legalità democratica e alla cittadinanza attiva; Usura e uso responsabile del denaro.
Per il tema “Beni confiscati” invece sono stati presentati: I nuovi investimenti delle mafie; La legge 109/96 e l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie; Le
esperienze di Libera: Libera terra, La scuola adotta un bene confiscato;
Testimonianza diretta del lavoro nelle cooperative.
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APPENDICE
Attraverso la sperimentazione di questi moduli formazione a distanza è stato possibile conseguire l’aggiornamento di 36 referenti regionali e provinciali
ed il coinvolgimento di circa 300 utenti che hanno scaricato dal portale le lezioni e partecipato al forum di discussione.
METODOLOGIA
Attraverso “Libera-net” si è voluto proporre un sistema innovativo, per
l’Associazione, basato sulla formazione a distanza, in cui ci si è preposti di raggiungere il più ampio numero di persone svincolandole dai classici vincoli che
le formazioni comportano (trasferte esterne, permessi lavorativi, orari non
sempre favorevoli e molto spesso lezioni svolte durante i week-end); inoltre, il
metodo ha permesso di ridurre considerevolmente i costi di gestione della formazione (spese di vitto e alloggio dei docenti, trasferte dei corsisti, stampe e
spedizioni di materiali didattici , affitto sale etc.).
I metodi formativi utilizzati sono sempre stati quelli classici degli incontri d’aula supportati da materiali didattici (dispense, book formativi, relazioni etc.) e tecnologici (DVD, CD ROM e VHS).
I primi sei mesi di attività sono stati caratterizzati da un’attività di impostazione del progetto, di attivazione della rete nazionale di Libera, di promozione
finalizzata al coinvolgimento di utenti (circa 250 persone, tra cui i soci, i referenti locali e provinciali di Libera, gli insegnanti e le associazioni) e di definizione del calendario degli incontri. Ruolo di grande importanza è stato ricoperto
dai referenti regionali e provinciali di Libera, i quali hanno attivato la rete dei soci territoriali facendoli aderire al progetto.
Le fasi preparatorie del progetto sono state le seguenti:
1. ogni referente territoriale ha provveduto nel minor tempo possibile ad inviare l’elenco delle persone interessate alla formazione. Queste ultime sono state individuate tra i partecipanti al progetto “Tracciando un racconto futuro” (conclusosi nel Dicembre 2005 e finanziato ai sensi della
Legge 383/2000 per l’annualità 2003) che hanno potuto quindi continuare il percorso formativo dell’anno precedente.
2. a tutti gli iscritti è stata fornita una password per accedere alle lezioni e
le effettive “presenze” sono state monitorate attraverso il controllo degli
accessi alle singole pagine (ognuna riferita ad una specifica tematica).
3. è stata data ai partecipanti la possibilità di scaricare le lezioni direttamente dal portale www.Liberanet.org.
Sono stati quindi preparati i moduli su “educazione alla legalità” e su “beni confiscati”. Attraverso una collaborazione con il RISMES (Ricerca Sociale e
Metodologia Sociologica) della Facoltà di Sociologia dell’Università “La Sapienza”
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ALLEGATO C
di Roma, è stata messa a disposizione un’aula dove fare le registrazioni e le lezioni in videoconferenza. Ogni tematica aveva due relatori, ogni lezione durava 50 minuti e immediatamente messa in rete. Il corso tra le altre cose ha previsto per i membri della sede nazionale di Libera un’informatizzazione di base
e avanzata per i più diffusi strumenti informatici quali la posta elettronica e
Internet.
Le lezioni si sono svolte presso la Facoltà di Sociologia dell’Università La
Sapienza di Roma, in collaborazione con il dipartimento RISMES.
I docenti sono stati scelti utilizzando la rete di esperti di Libera impegnati sui
temi della lotta alle mafie. Per ogni tematica sono stati contattati 2 docenti al
fine di rendere maggiormente fruibili ed elastiche le lezioni ovvero per favorire l’analisi di più aspetti relativi a ciascuna tematica. Con ognuno di loro sono
stati definiti i contenuti degli interventi, le date per le registrazioni e i materiali consultabili35.
Le lezioni si sono avvalse del contributo di un moderatore il quale attraverso delle domande mirate ha favorito un adeguato approfondimento dei temi trattati.
Una volta completate le registrazioni la segreteria organizzativa ha provveduto ad informare gli iscritti alla formazione (attraverso l’invio di e-mail) dell’avvenuta messa in rete delle lezioni invitando tutti a scaricare i filmati e soprattutto a partecipare ai forum di discussione on line.
Tra il primo e il secondo modulo si è svolto un seminario di formazione congiunta a Savignano sul Panaro (MO) - nei giorni 8 e 9 luglio 2006 - dove sono
stati invitati a partecipare tutti gli iscritti alla formazione nonché i componenti dello staff progettuale, i referenti territoriali e i membri dell’ufficio di presidenza di
Libera. Durante le giornate formative si sono approfonditi i temi dell’informazione nel contrasto alle mafie e si è data la possibilità ai tanti corsisti partecipanti
al progetto di conoscersi e di condividere parte della formazione in aula.
L’organizzazione dei moduli ed in generale l’esperienza della formazione a
distanza ha costituito l’aspetto più innovativo del progetto, rispetto alle metodologie tradizionali utilizzate dall’associazione. L’informatizzazione della struttura dell’associazione ha consentito la realizzazione e il continuo aggiornamento delle banche dati e, contemporaneamente, la formazione e l’aggiornamento dei membri dell’associazione. I contenuti e l’interfaccia del data base denominato “associazioni” sono stati inseriti all’interno di una specifica area del sito web dell’associazione Libera e resi liberamente accessibili a qualsiasi fruitore, mentre, invece, quelli relativi al data base “vittime di mafia” sono stati resi
accessibili tramite l’uso di nome utente e password personali.
35 Per ogni docente è stato predisposto un modello di liberatoria per mezzo del quale Libera
ha potuto utilizzare gli interventi rendendoli disponibili sul portale.
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APPENDICE
Per quanto riguarda il corso di formazione sono state sperimentate per la prima volta attività di formazione a distanza attraverso videoconferenze, dispense on line, forum e Cd Rom a disposizione dei corsisti. Per ogni corso, inoltre,
sono stati previsti due incontri in presenza (all’inizio e alla fine del percorso formativo) per condividere metodologie e risultati.
TRASFERIBILITÀ E SOSTENIBILITÀ
L’informatizzazione della sede, ma soprattutto la sperimentazione di percorsi formativi a distanza, attraverso lezioni on line, permetterà di realizzare interventi formativi più frequenti ed economici in tutti i territori in cui Libera è presente, e permetterà in seguito l’allargamento ad altri temi.
Il modello della videoconferenza potrà anche, in seguito, soddisfare le esigenze formative di singoli territori, che nello specifico richiederanno appositi moduli formativi.
L’intenzione stessa di Libera è di riproporre la stessa metodologia introducendo nuove tematiche utilizzando i materiali prodotti che sono diventati un
patrimonio sempre valido e fruibile anche per altre iniziative. Ad esempio sono già stati utilizzati nelle scuole, dove si è scoperto che con diversi strumenti quali filmati e registrazioni, i ragazzi riescono a mantenere alto il livello di attenzione.
L’idea è quella di dare la possibilità ai referenti locali di scaricare questo materiale per utilizzarlo nelle scuole e nelle altre associazioni.
L’associazione ha considerato sia la riproducibilità che la riprogettazione del
modello di formazione in quanto le mafie non sono tanto un fenomeno statico quanto una realtà in mutamento che si trasforma con facilità adeguandosi
a situazioni e contesti. Fino a pochi anni fa, infatti, si parlava molto di traffico
di droga o traffico di armi, recentemente invece hanno preso spazio il doping
e il relativo traffico di sostanze dopanti, le relazioni con le mafie internazionali, la tratta di esseri umani e la tratta dei minori. Per questo Libera avrà sempre
la necessità di riprogettare per informare e aggiornare costantemente le persone e le Istituzioni.
IMPATTO INTERNO
In “Libera-net” sono state inserite sia figure interne all’associazione sia
esterne. In tutto le persone interne che hanno lavorato per coordinare e gestire il progetto sono state quattro. Diversi invece sono stati i ruoli attribuiti a collaboratori esterni per garantire una buona riuscita dell’iniziativa.
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ALLEGATO C
Fra tutte le figure previste menzioniamo il responsabile nazionale ed il coordinatore nazionale del progetto, il responsabile della formazione e dei focus di
coordinamento, l’assistente d’aula, i docenti e gli esperti per la realizzazione dei
data base.
In diverse occasioni queste figure si sono incontrate per discutere sullo stato d’avanzamento del progetto ovvero sugli aspetti da integrare o modificare.
Attraverso la formazione informatica interna (membri della segreteria nazionale di Libera) è stato possibile inserire nuove figure nella gestione del progetto, proprio in seguito alle competenze informatiche acquisite (connesse per la
maggior parte all’inserimento e gestione dei dati, creazione data base e messa in rete delle lezioni).
Fra tutti i cambiamenti uno dei più incisivi è stato quello sulla comunicazione interna migliorata in seguito allo scambio di informazioni relative ai contenuti del data base.
I contenuti della formazione ed il nuovo sistema d’interazione on-line utilizzato (i forum di discussione, le domande da rivolgere ai relatori attraverso la
rete) hanno contribuito a migliorare il lavoro interno all’associazione e a compensare molte delle richieste che dall’esterno arrivavano in termini di formazione ed aggiornamento sulle tematiche del contrasto alle mafie.
Il corso, inoltre, ha previsto per i membri della sede nazionale di Libera
un’informatizzazione di base e avanzata per i più diffusi strumenti informatici
e applicativi che permettono di gestire l’attività d’ufficio e gli strumenti di lavoro in rete, quali la posta elettronica e Internet. Le docenze sono state orientate a fornire una formazione informatica generale finalizzata a migliorare la professionalità degli operatori nei seguenti ambiti: redigere rapidamente lettere,
relazioni, offerte, listini creando documenti di elevata qualità e di aspetto professionale; importare dati da altri applicativi; utilizzare i vari automatismi per velocizzare il lavoro, impostare tabelle numeriche per il controllo costi, calcoli e
più in generale per la elaborazione di dati numerici; evidenziare i dati mediante grafici di immediata lettura, ricercare dati particolari, ottenere tabelle riassuntive, utilizzare, gestire e personalizzare database, ed infine realizzare presentazioni aziendali.
IMPATTO SUI DESTINATARI
I destinatari sono stati coinvolti grazie ai referenti locali di Libera che hanno pubblicizzato la formazione (attraverso incontri e contatti via e-mail). Inoltre
si è provveduto a dare comunicazione dell’iniziativa anche attraverso il sito internet dell’associazione (www.Libera.it) e attraverso la newsletter destinata agli
aderenti e agli iscritti. La comunicazione attraverso la rete ha permesso una mag137
APPENDICE
giore e migliore interazione tra i referenti territoriali di Libera nonché un notevole coinvolgimento dei partecipanti alla formazione che a loro volta si sono resi protagonisti di una diffusione dei contenuti nei rispettivi territori.
Un grande numero di persone si sono avvicinate all’associazione mostrandosi interessate alle tematiche trattate nelle lezioni formative e, in particolare,
al materiale contenuto nei data base (facilmente consultabile e continuamente aggiornato).
C’è stato anche un miglioramento del contesto in cui l’associazione opera,
in quanto molti territori hanno provveduto a diffondere le informazioni reperite nel portale anche al loro interno consentendo una maggiore diffusione delle tematiche promosse da Libera (Educazione alla legalità democratica e
Confisca dei Beni) e quindi una maggiore animazione dei diversi contesti in cui
Libera è presente.
IMPATTO ESTERNO
Le comunicazioni dirette verso l’esterno, attraverso il portale risultano essere più immediate, facilmente consultabili e accessibili. Sono aumentati notevolmente i contatti esterni tant’è che l’associazione ha potuto dotarsi di due nuovi coordinamenti: Vibo Valentia e Rimini.
Si sono intensificati anche i rapporti con i partner come l’ARCI con cui Libera
organizza ogni anno la Carovana Antimafie. Anche in tali occasioni l’uso delle
ICT è stato importantissimo, in quanto è stato possibile registrare gli incontri poi
trasmessi e riproposti in diversi territori e in ulteriori eventi informativi.
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ALLEGATO C
3. Unione Italiana Ciechi – Italia
L’ASSOCIAZIONE
L’ “Unione Italiana Ciechi” (U.I.C.) è stata fondata a Genova il 26 ottobre 1920
ed eretta in Ente morale nel 1923. Oggi è una Onlus e Associazione di Promozione
Sociale, iscritta nel registro nazionale del Ministero della Solidarietà Sociale.
La sua mission consiste nello svolgere funzioni di rappresentanza e di tutela degli interessi morali e materiali dei minorati della vista, presso le pubbliche
amministrazioni e presso tutti gli enti e le Istituzioni che hanno come scopo l’assistenza, l’educazione e la formazione professionale dei minorati della vista.
L’Unione Italiana Ciechi si compone di 106 Sezioni Provinciali, 20 Consigli
Regionali, 1 Consiglio Nazionale e la Direzione Nazionale.
Tra le principali attività dell’organizzazione si ricordano:
• Il Centro Nazionale del Libro Parlato, che vanta più di 8.000 opere a disposizione di non vedenti e persone con difficoltà di lettura;
• Il Centro Nazionale Tiflotecnico, che svolge un’attività a favore dei ciechi nella ricerca, produzione e distribuzione di ausili per affrontare con minor disagio la vita di tutti i giorni e per offrire maggiore autonomia nei settori più
diversi: in casa, nell’educazione, nella formazione professionale, nel lavoro, nello sport e nel tempo libero ;
• L’I.Ri.Fo.R. - Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione, prima
emanazione dell’UIC, ha il compito di promuovere la formazione e la riabilitazione dei non vedenti attraverso l’organizzazione, a livello nazionale
o locale, di corsi e seminari su svariate tematiche, che spaziano dall’uso delle attrezzature informatiche fino all’autonomia domestica. Si occupa anche
della preparazione di coloro che dovranno operare a contatto dei non-vedenti, sia nella scuola che durante i corsi. Sito Internet: www.irifor.uiciechi.it;
• L’U.N.I.Vo.C. - Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi, altra emanazione dell’UIC, si propone di radunare in un contesto strutturato quelle persone, vedenti e non, che prestano la loro attività di volontariato in favore dei ciechi. Si occupa principalmente di favorire l’aspetto relazionale dei non vedenti, mediante l’organizzazione di momenti socio-aggregativi. Con l’ausilio
dei volontari vedenti offre inoltre servizi di accompagnamento per cercare di
venire incontro alle necessità dei singoli Utenti. Sito internet: www.univoc.org;
• La Federazione Nazionale delle Istituzioni pro ciechi, organismo che si occupa della realizzazione e diffusione di strumenti specifici, ausili scolastici, materiale tiflodidattico, utili a facilitare l’apprendimento e l’educazione
dei ciechi in ambito scolastico. È quindi un organismo dedicato essenzialmente allo studio delle problematiche inerenti la didattica. I suoi consulenti intervengono presso scuole, istituti scolastici per fornire interventi di
tipo valutativo indicando strumenti tiflodidattici più idonei per un miglior
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APPENDICE
apprendimento educativo. Opera in accordo con le altre Entità che si occupano delle problematiche della categoria. Sito Internet: www.prociechi.it.;
• L’Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità, che ha come
scopo favorire e sostenere una campagna globale contro tutte le forme di
cecità che si possono evitare;
• Il Centro Studi e Riabilitazione “Giuseppe Fucà”, che rappresenta un polo
di aggregazione ed incontro per un’azione costante di miglioramento
della qualità di vita dei non vedenti;
• La stampa associativa, comprendente pubblicazioni in caratteri standard,
in formato Braille, su cassetta ed in formato elettronico, oltre a costituire
un filo diretto tra l’Unione Italiana dei Ciechi ed i suoi soci, rappresenta una
delle maggiori forme di comunicazione e dialogo tra l’Unione stessa e la
realtà politica e culturale del nostro Paese;
• Recentemente è stata istituita l’ALA – Agenzia per la Promozione del
Lavoro dei Ciechi;
• Infine, per promuovere la cultura della partecipazione e non quella dell’esclusione, è stato creato un Osservatorio per vigilare sulla reale accessibilità dei siti web anche per i minorati della vista.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
TITOLO: “Creazione sistema informatico per la formazione associativa”
AREA: Formazione a distanza
ANNUALITÀ: 2003
DURATA: 14 mesi (prorogato di ulteriori 4 mesi)
AMBITO TERRITORIALE: nazionale
DESTINATARI: dirigenti associativi disabili visivi e non con età dai 18 ai
78 anni
OBIETTIVO GENERALE
Il progetto ha previsto la realizzazione di un sistema di audioconferenza interattiva con moderatore funzionante tramite internet senza necessità di hardware e software specifico, accessibile ed usabile dai disabili (visivi in particolare).
Obiettivo generale del progetto è la formazione dei dirigenti associativi e la
possibilità di incontri, riunioni, conferenze on line, senza necessità di specifiche
postazioni.
Una crescente esigenza di formazione ha imposto di prevedere delle opportunità di crescita professionale, attraverso percorsi formativi studiati ad hoc per
le esigenze dei soci dell’Unione, ed in particolare dei dirigenti.
L’Associazione ha un’organizzazione distribuita a livello regionale e provinciale, che rende difficile realizzare delle economie di scala nella realizzazione
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ALLEGATO C
degli interventi formativi. Quindi, la strada intrapresa ha previsto l’utilizzo di tecnologie di e-learning (audioconferenza) per raggiungere in modo capillare gli
associati attraverso l’adozione di un sistema di Open Distance Learning che ha
significato non solo l’uso di tecnologie di comunicazione sincrona e asincrona
per ricreare condizioni di interazione educativa, ma anche progettare “ambienti tecnologici di formazione a distanza”.
L’inizio delle attività progettuali ha visto la realizzazione di promozione e pubblicità dell’intervento e sono stati raccolti i dati sulla disponibilità delle dotazioni territoriali, anche al fine di individuare le strutture con cui testare i sistemi di
audioconferenza disponibili.
Si è proceduto, poi, alla sperimentazione dei principali sistemi applicativi in
commercio, che peraltro si sono rivelati, oltre che costosi, anche non rispondenti alle specifiche W3C36 e della Legge 4/2004 per l’accessibilità e la usabilità dei
sistemi informatici.
È stata, perciò avviata la realizzazione, con ditta specializzata nelle problematiche dell’accessibilità, di un sistema ad hoc che è stato messo a punto per
la sperimentazione sul campo.
Il sistema di audioconferenza web interattiva cui si è pervenuti consente di realizzare fino a 1000 ambienti separati di discussione e consente l’accesso di 2500
persone e la realizzazione di 1500 ambienti di discussione in contemporanea.
A questo è stato agganciato un sistema chiamato “Ateneo UIC” che è una piattaforma didattica, nella quale sono state inserite una serie di banche dati contenenti i nostri regolamenti: le “Schede formative” (le schede che parlano dei fisioterapisti, dei centralinisti non vedenti, del collocamento al lavoro ...). Tutti documenti didattici ai quali si può accedere direttamente, per lo più in streaming audio.
Ciò ne consente un uso estremamente flessibile e la sua utilizzazione autonoma da parte di molteplici strutture.
Il sistema non richiede, da parte degli utilizzatori, hardware e software aggiuntivi, ma solo l’uso di un microfono; ad esso si può perciò accedere da qualunque postazione, anche mobile.
36 Tratto da intervista ISFOL alla UIC: « I non vedenti per usare il PC hanno un ausilio che fondamentalmente “legge lo schermo” e si chiama “screen reader”. Il problema è che questi lettori hanno uno standard (W3C). Se l’applicazione non risponde a queste norme, lo sreen reader non la legge o la legge male [...] finché si tratta di un documento di word il problema è semplice da risolvere, mentre i siti sono difficili da leggere. »; « Il computer è un normale computer, il mouse non lo
adoperano. Adoperano o una barra braille o una sintesi vocale. La barra braille trasforma il testo
normale in un testo braille su di una barra con dei puntini che vengono fuori. Molti non conoscono il braille. Anzi sono tantissimi perché lo conoscono solo il 10% dei ciechi, a seconda delle categorie. Per esempio i centralinisti lo conoscono molto. I bambini poi lo imparano subito ma i grandi no. Allora quasi tutti usano la sintesi vocale, che trasforma il testo in audio. [...] Non hanno il mouse, loro usano o la tastiera normale o la tastiera braille. Che di solito ha anche la barra braille.»
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APPENDICE
Una volta definito, il sistema di audioconferenza web interattiva è stato sperimentato successivamente con tutte le strutture territoriali dell’Unione, che, all’occorrenza, hanno usufruito dell’assistenza tecnica degli specialisti dell’Istituto
per la Ricerca la Formazione e la Riabilitazione (I.Ri.Fo.R. onlus) che ha dato il
proprio contributo alla realizzazione del progetto.
La sperimentazione, che peraltro ha avuto fin dall’inizio esiti sostanzialmente positivi, ha consentito di raccogliere dati sull’uso del sistema, con la possibilità di apportarvi miglioramenti, soprattutto in relazione alla utilizzazione con
gli ausili utilizzati dai disabili visivi (screen reader, display braille).
È stato, così, possibile realizzare una piattaforma informatica didattica, per
l’erogazione di corsi on line e per l’accesso alla banca dati, che è stata implementata nel sistema.
RISULTATI
Attraverso la realizzazione delle attività progettuali si è ottenuta la presenza di
un sistema che ha consentito e consente il costante aggiornamento dei dirigenti e del personale dell’associazione sulle varie problematiche in atto (cambiamenti dello statuto, aggiornamenti normativi, lo schema di legge finanziaria etc.).
Nello specifico è stata messa in opera una piattaforma didattica on line accessibile, dotata di ampie banche dati e strumenti di formazione on line, inoltre, i Consigli Regionali dell’Unione stanno attivando ciascuno una propria aula virtuale (al sistema di audioconferenza si accede collegandosi all’indirizzo
www.uic.coruscall.com).
In particolare sono stati raggiunti risultati di tipo organizzativo dettati da esigenze di funzionalità dell’associazione (aumento della qualità del servizio e dei
livelli di produttività dell’associazione, disponibilità di strumenti di produttività
individuale associati a infrastrutture telematiche, sviluppo del trasferimento delle innovazioni agli associati attraverso il coordinamento con le realtà provinciali, regionali e nazionale) e dettati da esigenze e richieste dei soci (riduzione degli spostamenti fisici dei dirigenti dell’associazione e degli associati e di conseguenza riduzione dei disagi connessi all’attività associativa; miglioramento
della qualità dell’attività associativa; utilizzo più efficace del proprio tempo).
METODOLOGIA
Prima di abbandonare del tutto l’interazione personale diretta, è stato opportuno raffinare una metodologia di gestione dell’interazione virtuale, al fine
di garantire a tutti la possibilità di partecipare in maniera virtuale con efficien142
ALLEGATO C
za, cioè conservando la massima efficacia possibile rispetto a un’effettiva interazione fisica. Più l’interazione interpersonale diretta viene sostituita con strumenti elettronici, tanto più cresce il disagio per questo genere di prospettive.
Pertanto è stato importante sviluppare un progetto che si è posto alcune domande fondamentali sulla natura intrinseca del lavoro svolto da dirigenti e soci dell’organizzazione e sulle quali sono state evidenziate esigenze (ed eventualmente ridotte) per mezzo delle tecnologie di collaborazione virtuale. Trovare una
buona risposta a queste domande ha dato la possibilità all’organizzazione di
sviluppare e attuare una strategia di collaborazione virtuale che ha previsto la
giusta miscela di tecnologie e che amplifica realmente il potere dell’interazione umana nell’organizzazione.
Sotto l’aspetto tecnico è stata effettuata l’installazione di un server centrale con software specifico per la gestione delle audioconferenze, che ha trasformato tutte le sedi dell’Unione e tutti i personal computer, anche portatili, in altrettante aule virtuali. Il sistema informatico già esistente in ogni sede è stato
implementato in modo da consentire una connessione con prestazioni di elevata qualità (peraltro non necessaria se non per il risultato della qualità).
Il sistema garantisce una interattività in tempo reale, sia verbale che con sistemi non verbali (questionari a risposta multipla, votazioni, chat testuali pubbliche e private).
Prima di ogni incontro formativo è stato inserito in rete materiale audio e testuale inerente il tema dell’incontro virtuale.
È stata sperimentata una duplice modalità formativa on line: la prima è asincrona, caratterizzata dall’esposizione di un docente e l’ascolto dell’utente.
Nell’altra, di tipo bidirezionale e interattivo, si è previsto il supporto del docente in audioconferenza per eventuali domande.
TRASFERIBILITÀ E SOSTENIBILITÀ
Una volta realizzato, il progetto è utilizzabile senza ulteriori spese di gestione, salvo implementazioni future legate alla innovazione tecnologica. Nessun
ulteriore onere fa capo ad alcuno degli utilizzatori.
Il sistema serve da modello per ogni realtà associativa, che potrà realizzarne di simili, anche se di ampiezza meno vasta. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, peraltro, mette a disposizione delle associazioni dei disabili federate nella Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili (FAND) il proprio sistema per le rispettive esigenze.
Il sistema, infatti, sarà utilizzato anche dall’Istituto per la Ricerca la Formazione
143
APPENDICE
e la Riabilitazione (I.Ri.Fo.R.), istituto creato dall’Unione e che ha collaborato alla realizzazione del progetto, per molteplici iniziative formative, in particolare
per implementare i processi di integrazione sociale dei disabili visivi.
IMPATTO INTERNO
L’inserimento della tecnologia non ha prodotto sostanziali modifiche organizzative all’interno dell’organizzazione (sono stati coinvolti solamente tre
operatori, due addetti alla collocazione dei server e uno all’installazione del programma di audioconferenza nel server) se non per la effettuazione di riunioni
senza necessità di spostamento dei partecipanti.
Mentre, importanti sono state le modifiche nella comunicazione interna, velocizzata ed implementata attraverso la generalizzazione del sistema di comunicazione on line. La tecnologia utilizzata ha creato un rapporto più immediato tra il centro e la periferia. Inoltre ha dato una maggiore rilevanza ai consigli
regionali (l’ultima riunione dei presidenti regionali ha visto la presenza di
2000 utenti on line - per quello dell’Emilia Romagna esiste già una sala virtuale). Questo si combina con il nuovo sistema di decentramento, in cui molte funzioni sono passate dal centro alla periferia e i consigli regionali devono quindi essere dotati di tutti gli strumenti per interloquire con le Istituzioni. I dirigenti regionali devono cioè avere tutte le competenze necessarie per interloquire
con le Istituzioni.
Per quanto riguarda le metodologie della formazione interna degli operatori i cambiamenti si sono verificati dopo l’introduzione massiccia della formazione interattiva on line: prima la formazione on line avveniva su comunicazione verbale e testuale senza interattività ma con creazione di forum testuali di
dibattito.
IMPATTO SUI DESTINATARI
Il coinvolgimento dei destinatari finali nella fase di inserimento della tecnologia è stato discreto in quanto le caratteristiche del sistema di audioconferenza
hanno richiesto l’apprendimento delle modalità d’uso, attraverso guide on line.
I cambiamenti apportati dopo l’introduzione della tecnologia consistono nella creazione di aule virtuali che hanno eliminato la necessità di spostamento e hanno dato la possibilità di convocare riunioni in tempo reale. Mentre non ci sono
stati cambiamenti eclatanti rispetto alla conoscenza del contesto e del territorio.
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ALLEGATO C
IMPATTO ESTERNO
L’inserimento della tecnologia ha prodotto cambiamenti rispetto alla comunicazione con l’esterno offrendo concretamente la possibilità di incontri anche
con realtà diverse, senza necessità di convocazione anticipata formale, trasferimenti e residenzialità. Ha anche rafforzato le reti di collegamento esterne, soprattutto con l’I.Ri.Fo.R., che utilizza il sistema per le proprie esigenze formative e di riunione, e gestisce con il sistema i collegamenti con l’esterno. Inoltre
l’UIC è entrata a far parte della FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali
dei Disabili), con cui collabora da tempo.
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APPENDICE
4. UNIEDA – Italia
L’ASSOCIAZIONE
UNIEDA – Unione italiana di educazione degli adulti – è la nuova denominazione della Fipec a partire dal 6 Luglio 2006.
La Federazione Italiana per l’Educazione Continua (Fipec) nasce a Roma, il
10 luglio 1998. E’ un’Associazione di Promozione Sociale, senza scopo di lucro,
con finalità sociali, culturali ed educative. Negli anni settanta e ottanta è iniziato un processo di alfabetizzazione della popolazione, portato avanti dal movimento sindacale, attraverso esperienze educative che miravano al raggiungimento del titolo di studio, prevalentemente quello di scuola media inferiore.
L’esperienza democratica di quegli anni è stata caratterizzata dalla sperimentazione e dalla programmazione in determinati ambiti territoriali. Alla fine degli anni ottanta è emersa preponderante l’esigenza di rivolgersi agli anziani e
la risposta non ha tardato ad arrivare e sono, così, sorte le prime Università della Terza Età.
La Fipec si inserisce proprio in questo contesto, verso la fine degli anni novanta, per abbattere il muro innalzato dall’educazione nozionistica e proporre
un modo nuovo di apprendere, che dia spazio alla creatività ed al gioco educativo. Costruisce il suo progetto facendo vivere un costante rapporto aperto, stimolante, critico, propositivo ed organizzativo con il mondo del lavoro; con la società; con gli operatori culturali e con le Istituzioni ad ogni livello. La Federazione
promuove la crescita individuale e civile delle persone, valorizzando la ricerca delle migliori competenze professionali, civili, psicologiche e sociali e sviluppando
l’autonomia progettuale ed intellettuale delle persone, per accrescere la consapevolezza dell’esercizio dei diritti, della responsabilità e della solidarietà.
La Fipec si adopera per organizzare e qualificare una terza dimensione nel sistema educativo nazionale, quello dell’educazione permanente e continua, attraverso associazioni culturali, associazioni extra-scolastiche dirette alla persona, Università Popolari, Università della terza età, Università della libera età ed
iniziative che realizzano il diritto allo studio tramite le normative contrattuali e
legislative, adeguate al livello ed alla qualità degli attuali bisogni e domande provenienti dai lavoratori, dai giovani, dalle donne, dagli anziani e dai pensionati.
Inoltre, la Federazione promuove la cooperazione con le Facoltà di Scienze
della Formazione, con le Cattedre di Educazione degli adulti nonché di tutte quelle discipline atte a favorire l’educazione continua, in modo da raccordare tutti
i livelli della formazione degli operatori.
L’Unieda è, dunque, il prosieguo della Federazione stessa ed assolve alle attività ed alle funzioni sostenute dalla Fipec sin dalla sua costituzione.
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ALLEGATO C
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
TITOLO: “Informazione e informatizzazione multimediale per l’educazione continua”
AREA: Formazione a distanza
ANNUALITÀ: 2003
DURATA: 18 mesi
AMBITO TERRITORIALE: nazionale
DESTINATARI: organizzazioni associate a UNIEDA
OBIETTIVO GENERALE
Il progetto ha interessato 16 Regioni italiane per un totale di 42 associate Fipec
(oggi Unieda), ovvero le organizzazioni che operano nell’ambito dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. In particolare, destinatari del progetto sono
tutte le associate di Unieda, e nello specifico non si tratta di un intervento rivolto ai dirigenti/presidenti, ma a quei soggetti ritenuti “chiave” per lo sviluppo dell’organizzazione nel settore dell’informazione e dell’informatizzazione.
L’intervento ha preso vita a partire dall’analisi conoscitiva attraverso la quale sono state fotografate le varie realtà della Federazione rispetto al problema
della comunicazione e della sua informatizzazione: strumenti a disposizione delle associate, dislocazione delle risorse, addetti, competenze e professionalità
settoriali. A seguito dei risultati dell’indagine, sono stati ideati e realizzati dei moduli formativi (suddivisi in tre seminari: nord, centro e sud) al fine di fornire le
competenze di base al personale locale.
Inoltre, con la partecipazione attiva da parte delle associate (grazie anche
alla stimolazione continua da parte della sede centrale) sono stati definiti format comuni di strumenti comunicativi: newsletter, rivista, portale Unieda.
Il progetto nasce da una doppia esigenza, una generale (ma sentita profondamente dalle associazioni del Terzo settore) legata alla capacità di informare
il pubblico e di comunicare all’esterno nel migliore dei modi la propria presenza sul “mercato”. L’altra, più specifica, è legata alla natura della Federazione: la
necessità di dare omogeneità favorendo l’adozione della stessa strumentazione per promuovere le federate nel rispettivo territorio d’azione.
Obiettivo generale dell’intervento è quello di sensibilizzare e formare le associate al problema della comunicazione in generale, e all’informatizzazione dei
processi comunicativi in particolare.
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APPENDICE
RISULTATI
Il progetto ha mirato al miglioramento della qualità dell’informazione sulle tematiche e problematiche, nonché sulle esperienze relative all’educazione
continua (contribuendo a definire così un ruolo chiave della Federazione nel settore dell’educazione degli adulti). In particolare si è teso alla adeguata formazione del personale sulle esigenze più attuali dei sistemi comunicativi: responsabili, organizzatori editoriali, web master ecc. operativi, sia nel coordinamento che nelle singole organizzazioni presenti nel territorio.
Obiettivi specifici che l’intervento ha conseguito sono la costruzione di un
sistema di database relativamente ai materiali, alle pubblicazioni che agiscono nel campo, agli abbonamenti e alle produzioni FIPEC/UNIEDA e delle organizzazioni ad essa aderenti; la costruzione di un sistema della informazione multimediale: disponibilità on-line delle riviste, creazione delle news periodiche, accesso a forum on line sui temi dell’educazione permanente, gestione del calendario delle attività proprie e di altri soggetti, accesso alle informazioni sui programmi didattici nonché su eventi ed iniziative programmate in sede nazionale e locale.
METODOLOGIA
La metodologia utilizzata per la realizzazione delle attività è di tipo empirico e si evolve per fasi successive: rilevazione dell’esistente, formulazione del progetto di informazione e comunicazione, selezione del personale chiamato a partecipare al percorso formativo, verifica della funzionalità del nuovo sistema e
messa a regime del sistema comunicativo.
Attraverso la realizzazione del progetto si sono ottenuti importanti risultati
che hanno gravato sull’interno dell’associazione, quali la formazione di personale adeguatamente preparato ed integrato nel sistema di informazione e comunicazione della Federazione e la sensibilizzazione delle associate sui temi della comunicazione.
La realizzazione delle attività progettuali ha permesso di generare un processo innovativo all’interno di Unieda, infatti, sono stati svolti numerosi incontri formativi promossi dal progetto e, a partire da questi, molte associate hanno potuto accostarsi alle nuove tecnologie per sviluppare la propria comunicazione sociale, e considerare il loro utilizzo come leva strategica per promuovere le proprie attività e rendere maggiormente visibile l’associazione all’esterno.
E’ stata creata, a questo proposito, una mailing list di soggetti – vicini alle varie strutture, attori sociali, Enti, Istituzioni, etc. – a cui inviare sia la newsletter
sia la rivista.
148
ALLEGATO C
TRASFERIBILITÀ E SOSTENIBILITÀ
I vari prodotti realizzati – newsletter, rivista, portale - rappresentano un format adattabile e trasferibile a tutte le realtà della promozione sociale e culturale. E’ anche trasferibile la metodologia empirica con cui è stato realizzato l’intero progetto e la stessa creazione dei vari prodotti – si legga, analisi del territorio di riferimento come base da cui partire per la decisione di ciascun tipo di
strategia da adottare; input verso l’esterno e creazione di legami/partecipazione da parte di altri soggetti attivi nel territorio.
In ciascuna struttura, per i processi d’innovazione sono stati previsti alcuni
costi iniziali (non ingenti) al fine di implementare il sistema comunicativo; costi che si riducono col tempo e con un efficace utilizzo degli strumenti. Ma soprattutto è importante valutare il costo delle risorse umane necessarie e la loro formazione/aggiornamento, che, nel caso dell’associazionismo che fa cultura sul territorio, può essere l’aspetto più problematico se si tiene conto che molto spesso dal punto di vista organizzativo si tratta di piccole strutture, basate spesso sul volontariato con un numero molto limitato di addetti.
La sostenibilità nel tempo è data quindi dal raggiungimento di un buon ritorno di mercato prodotto attraverso le procedure messe in atto.
IMPATTO INTERNO
L’implementazione del progetto ha visto il coinvolgimento di 40 operatori
e ha prodotto modifiche organizzative in riferimento sia alla modalità di iscrizione che alla gestione dei rapporti con gli utenti. Inoltre, ha generato un nuovo e migliore uso della tecnologia (data base per l’elaborazione dati sull’utenza, esperienze nel campo della formazione a distanza: e-learning, uso delle piattaforme, etc.), ed ha permesso uno sviluppo dell’area inerente l’informazione
(ampliamento e decentramento dell’area informazione e comunicazione della federazione e delle singole associate, reperimento informazioni per lo sviluppo e la ricerca: bandi e linee di finanziamento).
Si è sviluppata, pertanto, una comunicazione più fluente grazie ad un maggiore utilizzo della posta elettronica: informazioni e notizie utili dal centro alla
periferia e viceversa su tutto quanto riguarda attività ed eventi connessi all’educazione degli adulti.
IMPATTO SUI DESTINATARI
Il progetto ha visto un forte coinvolgimento dei destinatari: le attività sono
state sviluppate attorno alla partecipazione attiva delle sedi federate, che sin dal149
APPENDICE
l’inizio sono state incentivate a contribuire alla buona riuscita del progetto: dalla richiesta di informazioni e feedback – tramite il questionario – al continuo
incoraggiamento nella collaborazione alla realizzazione dei prodotti comunicazionali, in particolare dello schedario, della riorganizzazione della rivista e del
nuovo portale della Federazione.
Questo ha permesso di attuare cambiamenti sia per quanto attiene la conoscenza dell’utenza (data base, archivio informativo sulle associate) sia per
quanto attiene la produzione e la diffusione di informazioni rivolte alle stesse.
È, inoltre, previsto un monitoraggio (in corso di attuazione) degli esiti prodotti sull’utenza, sia in termini di “mercato” (quote di incremento degli iscritti), sia in termini qualitativi (soddisfazione degli utenti finali per la maggiore capacità informativa e comunicativa realizzata).
Le attività progettuali hanno consentito una rapidità nella conoscenza di quanto avviene nei territori in cui la Federazione è presente, grazie alla modalità più
rapida dello scambio di informazioni reciproche e alla possibilità maggiore di
condividere la progettazione sociale. Inoltre, i data base sull’utenza permettono elaborazioni sui dati sensibili che consentono di verificare le evoluzioni dei
target di riferimento.
L’uso delle ICT nelle attività progettuali ha sviluppato e reso più efficiente la
comunicazione. In particolare, tale utilizzo, ha permesso di informare il pubblico, di tenerlo aggiornato attraverso strumenti di comunicazione di tipo telematico, ed ha evidenziato la conseguente necessità di formazione delle figure professionali preposte alla promozione e allo sviluppo.
Inoltre, è stato sperimentato un sistema comunicativo verso le Istituzioni di
riferimento, attraverso la progettazione e la realizzazione di strumenti innovativi per informare e promuovere le attività della Federazione sia a livello locale che centrale (portale, newsletter, data base, rivista on-line, etc.)
IMPATTO ESTERNO
Il progetto ha permesso di migliorare la comunicazione con i partner, le reti di collegamento e i testimoni privilegiati con cui sono condivisi le tematiche
e gli interventi nell’ambito dell’educazione degli adulti.
Le attività progettuali hanno prodotto un impatto sulle attività rivolte all’esterno ed in particolare è stato realizzato un sistema di informazione e comunicazione della rete associativa (attraverso la creazione di prodotti quali la newsletter, la rivista, il nuovo portale Unieda, l’analisi dei siti delle associazioni, la
costituzione dell’archivio delle associate, la formazione redazioni locali, la co150
ALLEGATO C
struzione dell’indirizzario per la distribuzione della newsletter e della rivista) e
la ristrutturazione e lo sviluppo delle banche dati relative all’educazione continua ed ai suoi strumenti di informazione e comunicazione.
In particolare, la newsletter e la rivista vengono inviati ad attori sociali, enti regionali e nazionali, esperti che a vario titolo sono competenti sulle tematiche relative all’educazione degli adulti. Ciò dà la possibilità d’informare tutti
i soggetti del settore e far conoscere maggiormente le attività realizzate da Unieda.
151
APPENDICE
5. Sos Femmes Accueil – Francia
L’ASSOCIAZIONE
L’associazione Sos Femmes Accueil dal 1981 gestisce a Saint-Dizier (HauteMarne, Francia) un Centro d’accoglienza e di reinserimento sociale in convenzione con lo Stato (Direzione Dipartimentale degli Affari Sanitari e Sociali –
DDASS). Il centro è abilitato ad accogliere e alloggiare fino a 30 donne maggiorenni, in grande difficoltà, sole o con figli.
L’obiettivo del soggiorno è quello di far recuperare alle donne che vi si rivolgono, il più rapidamente possibile, una vita normale e un’autonomia sociale (e
affettiva) nel rispetto delle abitudini, delle specifiche difficoltà e dei “tempi” di
ciascuna persona. Le ospiti possono partecipare ad alcuni laboratori (gruppo
della parola, bricolage, informatica, scambio di saperi culinari) basati sul volontariato, che non hanno carattere obbligatorio.
Le altre attività dell’associazione sono:
• “Espace Famille”: un servizio di assistenza sociale per il diritto alla casa, nel
quadro dei “Fonds Solidarité Logement”: mira ad offrire aiuto sia nelle fasi di ricerca di alloggi popolari, sia nelle fasi di mantenimento degli appartamenti. In questo progetto rientra anche l’attività delle “Indagini Sociali
Urgenti per le espulsioni” (Enquêtes Sociales Urgentes – expulsion), che
si occupa dei casi di sfratto di singoli o famiglie.
• “Atelier Parentalité”, un servizio che cerca di ridurre il fenomeno dell’abbandono scolastico dei giovani, stimolandoli allo studio ma anche al miglioramento delle relazioni con i genitori. Infatti, l’attività è rivolta sia ai giovani che ai genitori che vogliano superare i problemi con i propri figli.
• “Opératrices Sociales de Quartier”, due operatrici sociali di quartiere che
hanno il compito di facilitare l’acceso degli abitanti del quartiere Vert-Bois
– 5000 alloggi sociali - ai diversi servizi disponibili e ad offrire essi stessi delle prestazioni a persone in difficoltà nei confronti dell’amministrazione a
causa di problemi linguistici, di poca conoscenza dei diritti ecc. Questo ultimo dispositivo, in particolare, mira anche a creare un legame tra gli abitanti della città, indipendentemente dalla loro appartenenza comunitaria,
le scuole, le organizzazioni ed i servizi pubblici presenti sul territorio.
Fondamentale è la funzione del sito www.sosfemmes.com tra le attività dell’associazione, come strumento di informazione delle iniziative in corso e di promozione al pubblico.
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ALLEGATO C
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
TITOLO: Sosfemmes.com
AREA: lavoro sociale e accompagnamento
ANNUALITÀ: dal 2000, in corso
AMBITO TERRITORIALE: nazionale
PARTNER: Direzione regionale dei diritti delle donne e dell’uguaglianza della Regione Champagne – Ardenne, Città di Saint-Dizier
(Francia)
DESTINATARI: Donne, donne in difficoltà e coloro che le sostengono (famiglie, medici, lavoratori sociali).
DESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’
Il sito www.sosfemmes.com non è una semplice “vetrina” di presentazione
dell’associazione, ma un vero e proprio servizio di informazione, orientamento e consulenza, aggiornato costantemente su temi quali: violenza domestica,
stupro e abuso sessuale, molestia sessuale e morale, prostituzione, omosessualità, salute, sessualità e controllo della fecondità.
Il sito è una fonte di risorse sul web e non solo. In esso è possibile trovare
link verso altri siti, numeri di telefono, indirizzi, contatti, (rete dei Centri di
Informazione sui Diritti delle Donne, Centri di pianificazione familiare, risorse
psicoterapeutiche), oltre all’elenco gratuito di più di 1.100 indirizzi di luoghi di
accoglienza e centri alloggiativi.
Esiste una sezione destinata ai professionisti (ma accessibile a tutti); una sezione dove sono presentate le e-mail inviate da donne o persone interessate
e le relative risposte (con il consenso delle stesse), quelle che sembrano poter essere le più utili ad altre persone (nella rubrica “domande, messaggi e risposte”); un bollettino di informazioni pubblicato ogni mese per segnalare le
novità sul sito e informare su argomenti attinenti all’oggetto del sito; una pagina dedicata ai media dove è possibile che i giornalisti interessati possano mettere degli annunci.
Il successo riscosso dal portale ha stimolato l’interesse da parte dei media
alle attività dell’associazione. Questi, infatti, contattano regolarmente l’associazione in cerca di testimonianze dirette con le interessate e racconti reali incentrati sul tema della violenza sulle donne. I giornali utilizzano apposite pagine
per pubblicare annunci e le persone eventualmente interessate possono contattare direttamente i giornalisti.
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APPENDICE
OBIETTIVO GENERALE
L’obiettivo dell’attività è di creare un servizio destinato alle donne in difficoltà
ed in particolare a quelle vittime di violenza .
L’idea progettuale parte dalla considerazione che le donne rappresentano
più della metà della popolazione del pianeta. Anche se in maggioranza dal punto di vista numerico, esse sono, a tutti gli effetti, una minoranza spesso oppressa in una società in cui gli uomini tendono a far valere il loro potere.
Nel corso del ventesimo secolo, alcuni progressi importanti sono stati apportati alla situazione della donna, soprattutto o quasi esclusivamente nei paesi sviluppati. Progressi che sono stati possibili solo grazie alle lotte che le donne hanno condotto contro l’ostilità maschile.
Nonostante ciò, la condizione femminile continua a soffrire di un’ineguaglianza di fatto. In particolare, le donne sono vittime di numerose forme di violenza spesso non visibile o nascosta.
Oltre alla sofferenza, spesso, le donne vittime di violenza, generano, intorno a se e su se stesse, vergogna e senso di colpa, fino a rischiare di attuare meccanismi di complicità attiva o passiva.
È per questo che l’associazione si è data come obiettivo la promozione delle condizioni di vita della donna, per offrire una risposta e un aiuto concreti alle situazioni più difficili.
Pertanto, il sito rappresenta un contributo al miglioramento della situazione femminile, uno strumento che è anche luogo di scambio tra utenti che pongono questioni o si danno vicendevoli consigli (per le domande inoltrate l’associazione è in grado di offrire risposte sia in francese che in inglese) e contiene informazioni utili non solo alle donne ma anche ai volontari di altre associazioni, agli operatori sociali etc.
METODOLOGIA
Il portale è stato costruito senza ricorso a professionisti, con piccoli passi e
aggiungendo di volta in volta nuove sezioni e nuovi strumenti. Il Direttore di SOS
Femmes cercando nella rete informazioni utili al lavoro della equipe della sua
struttura, ha scoperto le grosse lacune in riferimento al tema delle donne vittime di violenza sul web francese. Questo lo ha progressivamente portato dall’idea del sito “vetrina” a quella di un sito concepito come servizio polifunzionale. Così sono nate le rubriche “vittime di violenza”, “vittime di stupro”, “molestie sessuali”, “prostituzione”, “perché questo sito”, “sos femmes accoglienza”
e la rubrica “domande, messaggi e risposte”.
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ALLEGATO C
Tutte le altre rubriche sono state create nel tempo per rendere il sito vivo ed
attraente attraverso l’apporto costante di nuove informazioni e risorse.
La metodologia adottata, oltre alla pubblicazione sul sito di informazioni utili, è quella che potremmo definire ”uscita dal silenzio attraverso la scrittura”. Si
crede, infatti, che l’utilizzo della mail possa dare coraggio e faciliti la richiesta
di aiuto. Le risposte vengono fornite in pochi giorni.
Sono, inoltre, visibili (previo consenso dei destinatari) i messaggi, le testimonianze, le domande (in forma anonima) e le relative risposte.
Viene proposto, ad ogni utente, di voler rendere disponibile il proprio indirizzo e-mail, in quanto si ritiene che possa essere un’occasione per creare uno
scambio tra persone che condividono un disagio e attivare, così, un sostegno
e un aiuto reciproco.
RISULTATI
Il numero di visite giornaliere sul sito ed il numero di e-mail ricevute testimonia il successo del lavoro svolto: nel 2005 sono state ricevute più di 8.000 e-mail.
Un counselor è stato reclutato appositamente per rispondere alle e-mail e far fronte al crescente afflusso di domande, suggerimenti e consigli. Risultato del progetto sono l’alto numero delle pagine visitate e, soprattutto, la realizzazione dello spazio di scambio che ha permesso incontri virtuali tra donne vittime di violenze.
Sosfemmes.com non è solo un centro di risorse “fredde”, ma un sito realmente interattivo in quanto è possibile contattare l’associazione via e-mail, per posta e telefonicamente.
ASPETTI DI INNOVAZIONE
Si tratta di un sito realmente interattivo: è possibile contattare l’associazione attraverso mail, posta, telefono. L’associazione è impegnata a dare risposte
il più rapidamente possibile, fornendo un servizio tempestivo e di qualità ed è
in grado di orientare gli utenti verso strutture idonee qualora l’associazione non
possa fornire risposte adeguate
La pubblicazione di alcuni messaggi dei dibattiti nella rubrica “domande, messaggi e risposte” svolge sicuramente un effetto “valanga”: numerose persone
si decidono a scrivere dopo aver visto questa rubrica oramai divenuta essenziale sia per l’associazione che per l’utenza.
Inoltre, il principio delle mail anonime ha permesso la creazione di un secondo spazio di scambio che ha messo in relazione le persone tra di loro. Non
si tratta di un forum o di una discussione on-line aperta: in considerazione dei
temi trattati, tali strumenti sarebbero ingestibili senza una sorveglianza permanente.
155
APPENDICE
In un anno di funzionamento del sito sono pervenute solo una dozzina di
e-mail “inquinanti”: insulti, domande di matrimonio, messaggi pornografici.
L’aspetto pionieristico e veramente innovativo riguarda il fatto di inventare,
grazie alle nuove tecnologie, una nuova forma di sostegno psico-sociale o forse di un vero e proprio lavoro sociale, che permette di raggiungere un pubblico “nuovo”.
TRASFERIBILITA’
La realizzazione del sito rappresenta un’attività adattabile e trasferibile a tutte le realtà dell’esclusione sociale. Risultano, quindi, trasferibili la metodologia
e l’attuazione di ciascuna attività con cui il progetto è realizzato a partire dall’identificazione del fenomeno che crea il disagio come base di partenza.
SOSTENIBILITA’
Dopo i primi investimenti, in termini di risorse umane, tempo e fondi messi a disposizione, le attività per il mantenimento del portale si sono stabilizzate, nonostante il crescente interesse da parte dell’utenza e le implementazioni apportate (nuovi servizi, nuove iniziative di promozione e miglioramento dell’efficienza).
Le risorse economiche necessarie sono reperite anche attraverso una percentuale sugli acquisti nel sito della Boutique-solidaire.com (il 20% del costo
dei prodotti viene automaticamente devoluto all’associazione) a cui si accede,
tramite link, anche dal sito di SosFemmes, o attraverso donazioni dirette sul conto corrente dell’associazione.
IMPATTO INTERNO
A lavorare sul sito, oltre al direttore/creatore/webmaster, c’è un’impiegata
part-time (psicologa con master) che risponde alle e-mail. Non c’è stata alcuna modifica nell’organizzazione del lavoro ma la formazione degli stessi operatori sociali è stata implementata, in quanto la disponibilità di un computer in
rete ha radicalmente trasformato il modo di reperire le informazioni, di gestire la comunicazione e di permettere la loro condivisione, senza considerare la
grande quantità di notizie e la specificità delle risorse che è possibile trovare senza costi aggiuntivi. D’altronde, il sito è esso stesso uno strumento di riferimento interno utilizzato quotidianamente da tutti.
È da sottolineare l’ingresso nell’associazione di un counselor addetto alla gestione delle e-mail.
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ALLEGATO C
IMPATTO SUI DESTINATARI
I destinatari non sono stati coinvolti nella costruzione del sito, anche se vengono, sicuramente, presi in considerazione i suggerimenti e le opinioni dei “visitatori” per eventuali modifiche
L’impatto sui destinatari di Sosfemmes Accueil riguarda in particolare la scoperta di un altro “pubblico”, diverso da quello normalmente ricevuto dall’associazione.
Solitamente, le persone che navigano su internet presentano basse difficoltà
dal punto di vista socio economico (a volte sono benestanti) e, comunque, un
certo livello di savoir-faire e di risorse intellettuali. Nonostante questo, non è
possibile fornire molte indicazioni sull’estrazione socio-culturale degli utenti del
sito, anche perché un numero non trascurabile di visitatori utilizza il computer
sul luogo di lavoro – tale informazione è confermata anche dall’analisi statistica (la frequentazione è maggiore nelle fasce orarie lavorative).
E’ importante notare che si tratta di un pubblico che non sa dove trovare le
informazioni necessarie a problemi così delicati, che è in uno stato di sofferenza spesso grave, magari protratto da diversi anni e che approfitta a volte della
denuncia in forma scritta e dell’anonimato (relativo) di internet, o almeno della “distanza virtuale”, per “svelarsi” e, alla fine, parlare. In questo ambito, tale pubblico relativamente “incluso” (in contrapposizione ai cosiddetti esclusi), si rivela paradossalmente più sprovvisto di informazioni (relativamente ai temi del sito), anche se a volte si può trattare di persone già in contatto da tempo con i
servizi medico-sociali tradizionali.
Inoltre, il sito e gli scambi di informazioni e di soluzioni, che si sono prodotti, ha facilitato e accresciuto la conoscenza dei problemi trattati, in particolare
grazie alla quantità di e-mail ricevute. Tuttavia, la mancanza di mezzi idonei e
di risorse non ha permesso di analizzare tutta la massa di informazioni collezionata dal 2000 in poi.
IMPATTO ESTERNO
La comunicazione verso l’esterno dell’associazione è cambiata notevolmente: il sito è diventato uno strumento molto valorizzante per l’associazione, esso genera numerosi e ricchi contatti sia in Francia che all’estero e favorisce anche la possibilità di donazioni.
Ha inoltre permesso di sviluppare e ampliare un sistema di rete sul tema.
157
APPENDICE
L’associazione si affida costantemente al sito per valorizzare le sue azioni e
aggiorna periodicamente il sito con le attività di volta in volta portate avanti e
le informazioni che ritiene maggiormente utili.
Fondamentale è anche il contatto che questo ha permesso con la stampa e
i media in generale, che si sono avvicinati al tema della violenza sulle donne e
più in generale sulla condizione femminile stimolando l’opinione pubblica.
158
ALLEGATO C
6 Amoverse – Spagna
L’ASSOCIAZIONE
L’Associazione Amoverse (Apoyo a Menores en Ocio-tiempo libre con Valore
Evangelicos y Recursos Socio – Educativos) lavora dal 1996 nel quartiere del
Pozo del Tio Raimundo (distretto del Puente de Vallecas) con i giovani e le giovani del quartiere, soprattutto su problemi di esclusione sociale come la difficoltà di accedere a percorsi tradizionali di educazione e formazione.
L’Associazione nasce dalla “Compagnia de Jesus” che è presente nel quartiere dal 1955 con progetti di appoggio ai giovani (bambini e adolescenti) con
un’attenzione particolare all’educazione non formale al fine di favorire l’integrazione scolastica.
Le sue attività principali sono le seguenti:
• programma sull’infanzia: assistenza allo studio, ascolto, attività creative e
sportive per giovani dai 6 agli 11 anni;
• programma sull’adolescenza: assistenza allo studio, attività ludico-formative (Cajon flamenco e “Radio Kalambuco”), gruppi di lavoro e attività sportive per giovani dai 12 ai 18 anni;
• progetto di Educazione di strada: progetto gestito in rete con i Servicios
Sociales e altre organizzazioni della zona che mira ad evidenziare la conoscenza della realtà in cui vivono i giovani del barrio.
L’Educazione non formale è l’attività principale di cui si occupa Amoverse.
Gli obiettivi specifici sono costituiti dalla gestione delle singole aree quali l’assistenza allo studio, i gruppi di lavoro, i laboratori ludico-didattici, le attività creative. Contemporaneamente portano avanti attività come la prevenzione del consumo di sostanze stupefacenti (attraverso gruppi di discussione, racconti,
scambio di informazioni, dibattiti, azioni specifiche etc.), la diffusione di una cultura della partecipazione e della cooperazione, lo stimolo della creatività e delle doti di comunicazione, di risoluzione dei conflitti e di presa di decisioni - utili strumenti per migliorare le relazioni esterne (nella famiglia, a scuola, con gli
amici etc.).
Altre azioni sono rivolte a valorizzare le differenze (di sesso, di etnia, di cultura, di età, di interessi etc.) come aspetto positivo e arricchente, stimolando una
migliore comprensione delle diversità presenti nella nostra città, dato che nel
barrio del Pozo convivono diverse culture ed etnie (gitana, africana, latino-americana etc.).
Infine si cerca di portare avanti dei percorsi educativi finalizzati al miglioramento delle abitudini alimentari e delle cure sanitarie, oltre che dell’igiene e dell’esercizio fisico, e ancora di far conoscere le possibilità presenti sul mercato del
159
APPENDICE
lavoro e l’offerta formativa del quartiere e della città e di creare uno spazio in
cui proporre giochi di ruolo didattici, nei quali è fondamentale il rispetto delle
regole e del nostro patrimonio comune, come dei nostri comuni valori, per stimolare un ambiente di cooperazione e di aiuto reciproco.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO / ATTIVITA’
TITOLO: Radio Kalambuco
AREA: minori, esclusione sociale, educazione non formale
ANNUALITÀ: dal 2004, in corso
AMBITO TERRITORIALE: locale - quartiere di Madrid
PARTNER: “Radio Vallekas” (www.radiovallekas.org) e “Coordinadora de
Ocio y Tiempo Libre de Vallecas”
DESTINATARI: bambini, adolescenti, familiari, professori e volontari
DESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’
Il progetto consiste nello sviluppo e nella gestione di un programma radiofonico in diretta (1 ora a settimana) in cui i protagonisti del programma sono i giovani del “barrio del Pozo”, un quartiere periferico di Madrid, aiutati da alcuni volontari e professionisti. Interessante è la partecipazione dei ragazzi gitani, che
cantano musica flamenca accompagnandosi con chitarre e cajas (casse di legno percosse a mani nude). I contenuti di Radio Kalambuco37 sono diversi: musica, canti, poesie, messaggi, concorsi, interviste, notizie sul quartiere etc. Il programma va in onda sia sulle Frequenze Medie di Radio Vallekas (107,5 FM) e
contemporaneamente via internet (collegandosi all’indirizzo http://www.radiovallekas.org/escuchanos.php).
L’iniziativa è profondamente legata al contesto particolare del quartiere del “Pozo
del Tio Raimundo”, un barrio periferico stretto tra la ferrovia e l’autostrada. Le famiglie che vivono in questo barrio hanno mediamente un reddito molto basso.
Il quartiere è nato negli anni ‘40 ed è stato popolato soprattutto da stranieri ed andalusi in cerca di lavoro nella capitale. Le famiglie di oggi non sono altro che i figli di quei migranti. Nei primi anni era un quartiere molto degradato e i giovani di adesso hanno soprattutto problemi di inserimento sociale e di
disgregazione familiare (molti dei loro genitori non ci sono in quanto vittime
della tossicodipendenza, fenomeno molto diffuso negli anni ‘80). A ciò si aggiunge un livello educativo generalmente basso e particolari svantaggi sulle op37 Da un lato si riferisce al nome che viene dato in alcune zone della Regione dell’Extremadura
(da dove provengono molti degli abitanti del quartiere) al recipiente di latta utilizzato per prendere l’acqua dai pozzi, dall’altro ricorda il “carambuco”, una specie di mattone che veniva usato per
costruire le prime abitazioni edificate nel quartiere di El Pozo.
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ALLEGATO C
portunità educative rispetto agli altri giovani, unito alla difficoltà di gestione della vita quotidiana nonostante il molto tempo libero a disposizione.
Queste carenze e problematiche hanno portato all’ideazione di Radio
Kalambuco, che è un progetto innovativo (esiste solo un’altra radio che ha la
stessa impostazione e che si chiama “Radio Oasis”) e molto accattivante per i
giovani a cui è rivolto. Radio Kalambuco ha creato uno spazio educativo (anche formativo se si considera che i ragazzi vengono introdotti nella gestione completa di un programma radiofonico) che ha una funzione preventiva rispetto alle insidie ora descritte, verso le quali i giovani del quartiere sono costantemente a rischio.
OBIETTIVO GENERALE
Radio Kalambuco è uno spazio di integrazione e di comunicazione che permette di lavorare con i minori utilizzando la radio come strumento in grado di
attirarli in modo accattivante e divertente.
L’obiettivo è quello di allontanarli dai pericoli sociali già presenti quali l’abbandono scolastico, l’esclusione e la droga.
L’innovazione introdotta svolge una funzione di attrazione presso le comunità limitrofe per permettere di portare avanti un processo di educazione non
formale sull’utilizzo della Radio, sulla creazione di programmi e sull’avviamento di discussioni.
METODOLOGIA
Da molti anni Amoverse e Radio Vallekas hanno un accordo di collaborazione che ha coinvolto molti giovani del quartiere “Pozo del Tio Raimundo”. Grazie
a questo accordo i giovani hanno potuto usufruire di un corso di preparazione suddiviso in 4 sezioni, due di teoria e due di pratica, dove hanno potuto apprendere i rudimenti per la realizzazione di un programma radiofonico in diretta audio.
Molti di questi ragazzi hanno chiesto spontaneamente di ampliare la propria formazione su aspetti inerenti i mezzi di comunicazione in modo da poter acquisire le capacità necessarie a gestire ulteriori aspetti delle trasmissioni
radiofoniche. Inoltre hanno manifestato l’esigenza di tenere uno spazio dove
esprimersi in propria autonomia. La loro iniziativa e la sensibilità di Amoverse
verso questo gruppo di giovani ha portato alla realizzazione di questa esperienza che dapprima era solo di formazione e poi ha permesso la creazione di uno
spazio (la sala-studio della radio) dove potersi esprimere liberamente, riflettere e divertirsi con le trasmissioni del programma.
161
APPENDICE
Il programma ha la durata di un’ora e viene trasmesso in diretta tutti i mercoledì dalle 18,00 alle 19,00 sulle frequenze radio (107,5 FM) e via internet, utilizzando la tecnologia streaming audio, che permette di ascoltare la diretta con un
qualsiasi software di riproduzione, solitamente già presenti sui nostri computer.
Amoverse ha anche utilizzato le opportunità della rete nelle fasi di ricerca
fondi. Infatti grazie ad un progetto portato avanti dall’associazione
“CiberSolidaridad”, è stato possibile avere uno spazio web dove descrivere il progetto e chiedere finanziamenti ai “navigatori” particolarmente sensibili, che con
un semplice clic hanno permesso l’acquisto di strumenti indispensabili al proseguimento del progetto, per un totale di quasi 2.000 euro.
RISULTATI
Il risultato principale è stato quello di creare un gruppo stabile di persone
e di avere un luogo di incontro nel quartiere, in cui i bambini e gli adolescenti del barrio “El Pozo” possono elaborare programmi radiofonici e concorrere
attivamente e quasi autonomamente alla trasmissione del programma.
Fondamentale è stato fin da principio lo stimolare la partecipazione dei giovani ai quali si è voluto trasmettere la responsabilità della riuscita del progetto, cominciando dalla scelta sulle tematiche trattate e sulle attività intraprese e finendo alla manutenzione e al corretto utilizzo della strumentazione tecnica necessaria.
Per ottenere tutto questo sono stati individuati e raggiunti alcuni risultati intermedi come i laboratori di formazione che hanno riguardato principalmente tematiche come l’insonorizzazione della sala di trasmissione e la scuola di
percussioni. La formazione è stata fatta dai volontari dell’associazione e della
radio ed è stata rivolta ai beneficiari del progetto, che sono tutti giovani dagli
11 ai 17 anni.
I contenuti della radio sono principalmente la musica e lo sport – non solo quello mass mediatico, ma soprattutto quello praticato dai ragazzi nel quartiere. Il successo maggiore è comunque la sezione che riguarda il flamenco, seguita dalla musica heavy-metal, dallo sport e dalle attualità locali (nel programma chiamato “La voz del barrio”). Molto clamore ha poi suscitato il concorso
letterario, che ha stimolato la creatività dei ragazzi e le interviste fatte ai residenti invitati in radio nello spazio chiamato “Nos visita”.
Infine, i ragazzi sono stati preparati e stimolati all’utilizzo di altri canali mediatici, come la posta (elettronica e non), i programmi televisivi per ragazzi e le
altre radio interessate a tali iniziative.
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ALLEGATO C
ASPETTI DI INNOVAZIONE
L’aspetto innovativo riguardante l’insieme del progetto consiste, per l’associazione, nell’aver utilizzato nuovi canali comunicativi in un contesto di educazione non formale. La radio e le trasmissioni via internet non sono le uniche iniziative di Amoverse, che da tempo ha costituito classi di studio serali (per bambini e adolescenti), una ludoteca, attività ricreative, gite culturali etc.
Sicuramente la novità di questa esperienza non consiste tanto nella radio
autogestita e al servizio della comunità locale, della quale abbiamo vari esempi in Spagna, come “Red Con Voz” (che ha un raggio di emissione nazionale e
internazionale) o “Union de Radios Culturales de Madrid”38, ma nel suo utilizzo come mezzo di integrazione e recupero dei giovani in un quartiere pieno di
problematiche sociali come quello di “El Pozo”. Di tali esempi se ne conosce solo uno molto simile presente dal 1999 a Salamanca (“Radio Oasis”).
Tecnicamente gli aspetti più innovativi non sono nella trasmissione via radio, anche se di sicuro impatto, ma nella contemporanea trasmissione in
streaming audio via internet, sul sito di Radio Vallekas. Infatti, da qualsiasi postazione connessa al world wide web è possibile ascoltare questo gruppo di ragazzi per un’ora a settimana, tutte le settimane.
Inoltre, visto il successo dell’operazione, è stato creato un blog39 in cui poter trovare i contenuti della successiva programmazione e partecipare alla sua
costruzione con commenti e suggerimenti.
Da menzionare, sicuramente, anche l’utilizzo del canale di fund raising proposto da un’altra associazione con sede a Madrid (“CiberSolidaridad”) a cui
Amoverse ha aderito per ottenere finanziamenti indispensabili all’acquisto di
strumentazione tecnica. Il portale di “CiberSolidaridad” offre la possibilità a progetti ritenuti socialmente utili e previo accertamento di un’equipe di valutatori, di avere più pagine web in cui poter presentare il progetto, l’associazione proponente, il contesto di riferimento e fare così una richiesta per ricevere donazioni da privati fino al raggiungimento del budget necessario prefissato.
TRASFERIBILITA’
Il progetto è altamente riproducibile in contesti diversi e in situazioni differenti. È trasferibile laddove si creino condizioni di esclusione sociale. La realizzazione di tale attività ha provocato molteplici ricadute sociali ed è stata un momento di confronto e di confronto con gli Enti Locali e il privato sociale.
38 Tutte le radio locali sono riunite nella Asociación Mundial de Radios Comunitarias:
http:\\amarc.org\amarc.esp
39 http://radiokalambuco.acelblog.com (attualmente in via di ristrutturazione)
163
APPENDICE
Questo ha contribuito, quindi, al solidificarsi di un tessuto e allo sviluppo di una
certa sensibilità favorevoli alla trasferibilità dell’idea progettuale in altri ambiti.
SOSTENIBILITA’
Per rendere il progetto sostenibile è stata necessaria la ristrutturazione tecnica della strumentazione e dello studio radifonico, ottenuto grazie ai finanziamenti chiesti ai privati. Ciò dimostra che quello di radio Kalambuco è un progetto che ha avuto risonanza e ha suscitato la sensibilità dei cittadini.
L’implementazione della struttura ha previsto ad esempio la possibilità di ricevere chiamate telefoniche in studio (spesso fatte da altri ragazzi del quartiere). In questo modo oltre a rendere la Radio sostenibile è stato anche allargato il bacino di utenza e quindi il numero di beneficiari indiretti.
Attraverso la pubblicizzazione del progetto si cerca di raccogliere consenso
e di ottenere così una sorta di continuità che si integri con la più alta ambizione di un progressivo sviluppo sociale e culturale del barrio “El Pozo”.
IMPATTO INTERNO
Per l’associazione impegnarsi in questo tipo di progetto ha significato potenziare l’azione da sempre perseguita di recupero sociale del quartiere. I volontari che si sono dedicati alla gestione tecnica (in media 6 persone, tra cui uno
speaker, un tecnico del suono e 4 educatori) si sono succeduti nelle varie fasi
di implementazione del progetto. Cardinali sono state le figure dei formatori, sia
per la parte di gestione delle trasmissioni radiofoniche, sia per quelle meramente tecniche riguardanti l’utilizzo degli strumenti di fonia e ricetrasmissione.
Il successo ottenuto ha nel tempo spostato risorse in questa, che ricordiamo, è solo una della varie attività dell’associazione. Anche le capacità e le competenze si sono sviluppate in un clima di interazione reciproca tra i giovani e i
volontari e questi ultimi hanno avuto, con il passare del tempo, sempre più un
ruolo di semplice coordinamento.
E’ stata infine una grossa soddisfazione e un grande stimolo per il futuro aver
ricevuto l’apprezzamento dei media (giornali come “El Pais” e rotocalchi informatici come “La broma” o “Canalsolidario”) e dei finanziatori privati che, attraverso la richiesta fondi fatta nel sito di “Cibersolidaridad”, hanno risposto in poco tempo e soddisfacendo pienamente a tutte le risorse richieste, permettendo il proseguimento del progetto e aprendo all’associazione nuove opportunità
di finanziamento per i prossimi anni.
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ALLEGATO C
IMPATTO SUI DESTINATARI
L’associazione si è sperimentata in questo nuovo canale comunicativo ma
il successo ottenuto è in gran parte da attribuirsi allo spirito e alla forza di volontà dimostrata dai giovani stessi (10-15 ragazzi di età compresa tra gli 11 e
i 17 anni), che impegnandosi nel mantenimento di questo progetto hanno permesso l’ottenimento dei risultati attesi e di alcuni risultati indiretti, quali il miglioramento delle capacità di linguaggio e l’integrazione dell’etnia gitana.
La partecipazione dei ragazzi è sempre stata stimolata o meglio, era un presupposto fondamentale per il proseguimento delle attività. Le relazioni tra i volontari e i giovani sono aumentate e con esse la comprensione dei loro problemi\fabbisogni e le capacità, dei volontari, di soddisfarli.
L’obiettivo generale è stato sicuramente raggiunto: l’educazione non formale attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie allontana sicuramente questi ragazzi dai pericoli del vagabondaggio, dell’analfabetismo, della tossicodipendenza etc. ma oltre a questo è stata creata una comunità, che, non senza difficoltà
e con pochi mezzi a disposizione, è andata avanti, offrendo a se stessa le motivazioni per esistere e per attrarre sempre più persone.
In effetti la speranza più grossa è che questa attività si espanda e, nel tempo, interessi anche le zone limitrofe al barrio “El Pozo”. O che venga replicata
in altri quartieri disagiati della capitale come anche in altre città.
I ragazzi lamentano solo lo scarso tempo a disposizione per la preparazione dei programmi, ma la soddisfazione finale è grande, e gli outcomes sono tangibili: programmi comici scritti dai ragazzi stessi, discussioni a tema, musica in
diretta, concorsi letterari etc. La partecipazione nella programmazione e durante le trasmissioni ha migliorato la loro autostima, il sentirsi protagonisti ha allontanato la paura di non essere nulla, la convinzione di “valere poco”. Gran parte di questi stimoli sono anche provenuti dall’aver appreso l’utilizzo di una nuova tecnologia, come la radio, internet e la posta elettronica.
IMPATTO ESTERNO
Il successo dell’operazione ha proiettato l’Associazione verso ulteriori obiettivi, tra cui un più stretto legame con Radio Vallekas, accordi con altre trasmissioni radiofoniche e anche con programmi televisivi per ragazzi. Ad esempio è
stata fatta una puntata del programma televisivo “Cyberclub” in onda su TeleMadrid che ha avuto per tema il progetto di Radio Kalambuco.
Si ricorda, tra le altre, la partnership intrapresa con CiberSolidaridad, che ha
permesso di pubblicare nel loro portale web il presente progetto e ricevere finanziamenti dai privati.
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APPENDICE
Si sono inoltre organizzate specifiche attività per portare all’esterno il progetto: come l’allestimento di stand nelle feste di quartiere e alcuni concerti di strada.
Per quanto riguarda la comunicazione esterna, da quando i rapporti con gli altri enti sono aumentati è proporzionalmente aumentato l’utilizzo delle nuove forme di comunicazione come la posta elettronica ed internet. Ad esempio molti legami sono stati stretti con portali web che si occupano storicamente di Terzo settore e solidarietà (tra cui “Canalsolidario”, “Aula de El Mundo”, “El Pais – sezione
Società”) e che hanno pubblicato notizie e articoli riguardanti Radio Kalambuco.
Le ICT sono in effetti il vero segreto della riuscita del progetto e il vettore di quasi tutte le iniziative intraprese, oltre che la base dell’apprendimento informale che
potrà servire ai ragazzi del barrio ad uscire dal disagio e dell’esclusione.
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ALLEGATO C
7 The Khmer Institute of Democracy – Cambogia
L’ASSOCIAZIONE
The Khmer Institute of Democracy - KID, Instituto Khmer per la Democrazia,
è un’organizzazione non governativa che nasce nel 1992 su iniziativa di alcuni cambogiani naturalizzati americani e l’allora Ambasciatore americano, all’indomani degli accordi di Parigi40.
La sua missione è di sostenere i valori democratici nella società cambogiana mantenendo una posizione politica neutrale. Con tale scopo il KID svolge
alcune attività e progetti finalizzati al rafforzamento delle “capacità” delle comunità locali e delle Istituzioni sui temi della democrazia ed i diritti umani, della
lotta alla corruzione ed in favore della buona amministrazione.
Infine, il KID contribuisce al buon funzionamento del Tribunale per i crimini commessi dai Khmer Rossi41, attraverso la formazione della polizia e un’intensa attività di promozione e diffusione, nei villaggi, del programma di protezione, riparazione e partecipazione delle vittime.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO / ATTIVITA’
TITOLO: The Community Information Center (CIC) 42 , Centro di
Informazione Comunitaria
AREA: capacity building / informazione
ANNUALITÀ: 2002 - settembre 2005
DURATA: 3 anni
AMBITO TERRITORIALE: nazionale
DESTINATARI
I destinatari sono studenti, consiglieri comunali, membri di partiti politici, comunità locali, organizzazioni non governative e la collettività in generale.
40 Con il ritiro del Vietnam dalla Cambogia nel 1989 si giunse alla fine della guerra civile siglata con
la firma a Parigi degli Accordi di Pace (1991) e l’istituzione dell’Autorità Transitoria dell’ONU in Cambogia.
41 Il Tribunale, “Extraordinary Chambers in the Courts of Cambodia for the Prosecution of Crimes
Committed during the Period of Democratic Kampuchea” è stato istituito dal governo e dalle Nazioni
Unite per processare i crimini commessi dai Khmer rossi fra il 1975 e il 1979 ed ha cominciato i lavori nel giugno 2006 quando i 30 giudici di cui 17 cambogiani e 13 internazionali hanno giurato
ufficialmente al palazzo reale della Pagoda d’Argento nella capitale Phnom Pehn.
42 USAID (United States Agency for International Development Fund) attraverso l’Asia
Foundation ha finanziato la creazione di 22 CIC (tra cui 4 in Cambogia).
167
APPENDICE
PARTNER
Il progetto è stato presentato con le sezioni locali dell’Istituto che si trovano nelle 4 città di provincia interessate dal progetto (Kampong Cham, Kratie,
Svay Rieng e Stung Treng).
OBIETTIVO GENERALE
L’obiettivo principale del progetto è di fornire accesso a notizie e informazioni su politica, economia, educazione, salute, elezioni, in un portale scritto in Khmer
per favorire la crescita democratica, culturale, economica e sociale del paese.
Il progetto dislocato su 4 province vuole, in particolare, fornire alle comunità strumenti per documentarsi e partecipare alle elezioni dei consiglieri comunali del 2002, anno in cui i cambogiani, in virtù del processo di riforma amministrativa in corso, hanno eletto per la prima volta i loro rappresentanti locali al posto dei funzionari di nomina governativa. Tali elezioni sono state un passo importante verso il processo di decentralizzazione e coinvolgimento delle istanze locali nella gestione delle politiche pubbliche.
Le organizzazioni internazionali presenti in Cambogia hanno favorito e sostenuto tale processo, parte integrante di una più ampia politica che mira al rafforzamento del processo di democratizzazione in atto nel paese, nonostante alcune perplessità circa la capacità dei nuovi rappresentati di svolgere il loro mandato e il possibile impatto del peso della “politica” e soprattutto dei partiti sull’attività degli eletti.
Le attività principali dei Community Information Center (CIC) sono:
• Formazione di base per il computer;
• Disseminazione di informazioni ai consiglieri comunali e alle comunità locali;
• Pubblicazione di notizie e informazioni che provengono dai villaggi nel sito web provinciale;
• Educazione alla democrazia e ai diritti umani tra gli studenti e le comunità
locali;
• Advocacy ed attività di rete con organizzazioni non governative che lavorano nella provincia per proteggere i diritti delle persone;
• Biblioteca;
• Collaborazione con i giornali provinciali.
Durante i tre anni di attività, i CIC sono diventati uno spazio in cui la comunità accresce la sua conoscenza; rappresentano anche un’opportunità per i giovani per socializzare, trovare un lavoro, o una borsa di studio.
Essendo inoltre al servizio della comunità e delle persone più svantaggiate,
il personale del CIC ha guadagnato molto rispetto nella comunità e una buona reputazione nelle province.
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ALLEGATO A
METODOLOGIA
I CIC forniscono corsi di computer base, con l’idea di coinvolgere le comunità locali, in particolare gli studenti, i politici locali, i consiglieri comunali e le
ONG in attività formative che favoriscano la conoscenza del Centro, dei suoi servizi e delle nuove tecnologie.
I CIC si rivolgono alla collettività nel suo insieme, ma hanno come iniziale
“bersaglio” coloro che hanno minore timidezza, per studi e storia personale, ad
avvicinarsi ed utilizzare tale strumento. Ciò nonostante, sono state organizzate delle visite nei villaggi per informare la popolazione rurale dell’esistenza dei
Centri e promuovere nelle campagne le potenzialità connesse all’uso delle nuove tecnologie. Per favorire le popolazioni rurali è stato inoltre distribuito presso i CIC materiale informativo, tratto dal portale khmer, su argomenti di loro interesse (coltivazione, allevamento, salute, violenza domestica).
RISULTATI
I CIC sono stati visitati da 56.334 visitatori complessivi tra cui donne (1.524),
insegnanti (541), studenti (4.088), monaci (64), agenzie governative (150), ong
(363), partiti politici (19), turisti (81), settore degli affari e privato (72); inoltre è
stato distribuito materiale informativo su: agricoltura, democrazia e diritti, questioni di genere, violenza domestica, pesca, malattie degli animali, decentralizzazione, fertilizzanti, salute, legge sulla terra, diritto penale; sono stati collezionati libri
e articoli per la biblioteca dei Centri; sono stati organizzati corsi di computer per
impiegati del comune, politici, insegnanti, studenti, staff di ong locali e forum pubblici. Lo stesso personale del CIC è stato formato attraverso la partecipazione ad
un corso su Business Development Plan organizzato dall’Asia Foundation.
ASPETTI INNOVATIVI
I beneficiari hanno imparato l’uso del computer, le possibilità connesse alle ICT in termini di facilitazione di contatti, messa in rete, scambio di informazioni, opportunità di scambio finora inesplorate. Inoltre i CIC sono diventati un
punto di riferimento per il KID nella relazione con i partner provinciali e le autorità locali, facilitandone i contatti e la messa in rete.
Questo ha reso l’implementazione dei progetti in partnership con le province più veloce, efficiente e affidabile. Inoltre, le informazioni presenti sul portale sono utili ai consiglieri comunali, ai contadini, alle comunità locali, agli studenti su temi quali: democrazia, diritti umani, coltivazione del riso, pesca etc.
Ma la vera innovatività in Cambogia consiste nell’aprire lo spazio per una discussione pubblica a partire dall’elezione dei nuovi rappresentati locali, fornendo
169
APPENDICE
strumenti informativi, conoscitivi e di partecipazione, anche attraverso l’uso
dell’ICT e l’accesso alla biblioteca. L’accesso per tutti all’informazione può infatti essere molto “politico”, soprattutto in paesi i cui governi, pur eletti secondo
libere elezioni, non sono sempre desiderosi di confrontarsi con un’opinione pubblica adeguatamente informata e consapevole.
TRASFERIBILITA’
Il progetto è trasferibile laddove la circolazione di informazioni, la crescita
della conoscenza, la messa in rete delle persone e delle Istituzioni è in grado
di rendere “capaci” i singoli e le comunità locali, in particolare quando condizioni di particolare avversità e sotto sviluppo (assenza di strade, infrastrutture,
isolamento.. ) costituiscono un ostacolo alla comunicazione, alla condivisione
e allo scambio di esperienze a livello locale, nazionale e globale.
SOSTENIBILITA’
I CIC continuano a funzionare, anche dopo la cessazione del finanziamento, attraverso il pagamento di una tariffa da parte degli utenti finali del servizio.
I centri svolgono a tutt’oggi formazione di base per il computer e accesso ad internet. Continuano ad essere frequentati ma in misura molto minore a causa
del pagamento del servizio da parte degli utenti.
Costituiscono ancora un punto di riferimento per le persone e le comunità
locali rispetto alla possibilità di accedere ad informazioni e per il KID rispetto
ai propri partner locali.
IMPATTO INTERNO
Il progetto ha coinvolto direttamente 17 persone dello staff del KID centrale e locale. Le nuove tecnologie hanno reso il management, il reporting e le comunicazioni con le sezioni distaccate del KID molto più veloci, facili e affidabili. Hanno rafforzato il senso di appartenenza, la condivisione della mission ed
il lavoro di rete. I metodi di formazione interna si sono avvantaggiati della possibilità di accedere alla rete ed in alcuni casi hanno reso possibile l’apprendimento a distanza.
IMPATTO SUI DESTINATARI
I CIC hanno avuto un forte impatto sulla vita dei destinatari e delle comunità
locali maggiormente coinvolte, in particolare per coloro che vivono nelle provin170
ALLEGATO A
ce dove le infrastrutture quali le strade, l’elettricità, l’acqua potabile, la comunicazione ecc, sono assai lontane dall’incontrare i bisogni della popolazione.
L’introduzione delle nuove tecnologie ha reso disponibili alle comunità locali informazioni e servizi precedentemente inaccessibili, facilitando il superamento di barriere strutturali e fisiche ad una consistente parte della popolazione, incluse le donne ed i soggetti maggiormente esclusi dalla vita politica e sociale del
Paese (le aree più povere e rurali). I CIC hanno creato uno spazio di incontro, scambio, discussione, informazione che favorisce la condivisione dei problemi e la proposta di soluzioni, anche attraverso la navigazione in rete e la biblioteca del centro che viene anch’essa aggiornata per mezzo di internet.
Nonostante la presenza di problemi tecnici (quali la lentezza della connessione) e l’iniziale scetticismo di coloro che trovandosi in situazione di povertà e bisogno attendono azioni più concrete, la gestione dei CIC ha tentato di mettere
in evidenza lo stretto legame tra accesso alle informazioni, circolazione delle idee
e possibilità di migliorare concretamente la propria qualità della vita. Non è infatti evidente per paesi come la Cambogia (con alti livelli di analfabetismo, di infrastrutture, elettrificazione) l’apporto dell’apprendimento delle nuove tecnologie allo
sviluppo e alle necessità concrete delle popolazioni, in particolare quelle che vivono in aree rurali ed in condizioni di maggiore isolamento e svantaggio.
Con la distribuzione di materiale informativo, avvenuta presso i villaggi dei
28 distretti delle 4 province, che riguarda da vicino la vita delle collettività, su
argomenti quali per esempio la coltivazione, l’allevamento o le contese legate alla terra, si è voluto dare un contributo concreto alle necessità della popolazione rurale.
IMPATTO ESTERNO
I CIC hanno rafforzato i rapporti con i partner locali e favorito la nascita di
nuovi contatti oltre ad una migliore messa in rete delle persone e delle organizzazioni. Ne consegue anche una migliore conoscenza del territorio e delle
comunità locali.
La cooperazione con i giornali locali ha permesso ai giornalisti di utilizzare i servizi dei CIC, di aver accesso alla stampa straniera, di documentarsi e aggiornarsi.
LIMITI E SFIDE
La lentezza della connessione a internet, la scarsa disponibilità di tempo e
finanziaria degli impiegati del Comune per viaggiare e raggiungere i centri provinciali, l’aspettativa delle popolazioni rurali di miglioramenti immediati e concreti della loro vita, piuttosto che “qualcosa di scritto sulla carta” hanno costi171
APPENDICE
tuito e possono costituire ostacoli alla conoscenza, pratica, diffusione e applicazione dell’ICT alla vita delle comunità locali.
La sfida è consistita da parte del KID nel migliorare gli aspetti tecnici (compatibilmente con le infrastrutture esistenti), nell’utilizzare e promuovere le ICT
in relazione alle difficoltà ed ai problemi delle persone, e favorire la distribuzione delle informazioni di vera utilità e rilevante per la comunità (per coloro che
non possono avere accesso diretto), nell’organizzare il management dei CIC per
assicurarne la sostenibilità, continuando a servire la comunità nel suo insieme.
172
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I.G.E.R. srl
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00147 Roma
Finito di stampare ottobre 2007