Dossier - SGB-FSS
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Dossier - SGB-FSS
segni amo - dicembre 2014/gennaio 2015 dossier Sordità e trasporti pubblici, a che punto siamo? Dall’entrata in vigore, dieci anni fa, della LDis (Legge federale sull’eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili) i trasporti pubblici svizzeri hanno fatto grandi progressi per adattarsi ai diversi tipi di disabilità. Tuttavia, resta ancora molto da fare per raggiungere un livello soddisfacente di accessibilità. Vediamo qui nello specifico quanto è stato fatto a favore dei sordi. testo: Sandrine Burger, disegno: Frédérik Vauthey, traduzione: Emilia Pennella proprio questo uno dei suoi lati carenti, ha sì issato dei termini di consegna, ma si tratta di scadenze molto a lungo termine. È per questo motivo che le aziende di trasporti hanno tempo ino al 2023, ossia un arco di vent’anni, per adattare le costruzioni, le installazioni e i veicoli. Le stesse avevano una scadenza di dieci anni, quindi entro il 2013, per aggiornare i distributori di biglietti e i sistemi d’informazione alla clientela. TRENI FFS A ncora ino a poco tempo fa il fatto di viaggiare in Svizzera poteva rivelarsi molto complicato per una persona disabile. Per i sordi il principale problema era rappresentato evidentemente dalla comunicazione d’informazioni. Sebbene salire su un treno non sia mai stato un problema per le persone sorde, ottenere le informazioni sul binario giusto in caso di un cambio dell’ultimo minuto o essere informati su un eventuale ritardo per evitare di perdere tempo inutilmente non era ancora una cosa scontata. L A LENTEZZA DELLA LEGGE Grazie alle prescrizioni riguardanti l’organizzazione delle stazioni, delle fermate e degli aeroporti, come pure i sistemi di comunicazione e gli automatici per l’emissione dei biglietti, la LDis è alla base dei reali miglioramenti che si sono realizzati negli ultimi anni in Svizzera in fatto di trasporti pubblici e di accessibilità per le persone disabili. Il problema è che c’è voluto molto tempo, ainché questi miglioramenti diventassero realtà. Inoltre, non tutto è ancora risolto. Bisogna dire che la LDis, ed è Coscienti del fatto che è più caro adattare i veicoli e le installazioni agli handicap che tenerne conto già al momento della costruzione, le FFS sono state tra i primi a interessarsi al tema della disabilità, addirittura prima dell’entrata in vigore della LDis. Si sono anche rivolti alle associazioni dei disabili per veriicare la loro posizione di esperti in materia e nel 2001 hanno irmato un accordo con l’Uicio svizzero dei trasporti pubblici accessibili (TPA/BöV), che deinisce le esigenze e gli obiettivi da raggiungere. Grazie a questa collaborazione, la maggior parte delle stazioni, sia grandi sia piccole, è ora in grado di ofrire informazioni visive in prossimità dei binari. Si tratta di informazioni sulle partenze, le destinazioni dei treni e la composizione dei vagoni, ma anche di annunci in caso di eventuali ritardi. Con il supporto delle nuove tecnologie, le FFS hanno messo a disposizione 5 segni amo - dicembre 2014/gennaio 2015 dossier degli utenti anche un’applicazione per smartphone molto utile per le persone sorde, poiché permette loro di ottenere informazioni sugli orari, ma soprattutto di ottenere in tempo reale le informazioni sui ritardi, i cambiamenti di binario e altre informazioni riguardanti il traico ferroviario come, ad esempio, la spiegazione per una fermata imprevista del treno in aperta campagna. Certamente l’ideale per i sordi sarebbe di poter rinunciare all’utilizzo del proprio smartphone ed essere informati direttamente sul posto, come succede nel caso degli udenti con gli altoparlanti. Le FFS stanno lavorando a questo progetto, in particolar modo per ciò che attiene ai nuovi veicoli: ad esempio nella linea RER di Zugo, dove gli schermi moderni sono stati installati di recente per informare i viaggiatori sordi sulle ragioni di un ritardo o di una fermata soppressa. Man mano che il vecchio sistema sarà rimpiazzato, questi schermi saranno sempre più numerosi e saranno presto la normalità. In questo modo si eviterà che un sordo resti da solo su un treno fermo, perché non è stato informato a tempo debito del guasto. In Svizzera non sono le FFS a occuparsi direttamente del progetto Avatar, bensì le Università di Zurigo e Ginevra. Due gruppi di ricercatori collaborano al progetto «Trainslate», che consiste nella creazione di un’applicazione per smartphone e tablet con un avatar capace di tradurre gli annunci fatti in forma vocale nelle stazioni. Da gennaio 2015 il progetto comincerà la sua collaborazione con le stazioni svizzere e i ricercatori sperano di poter proporre l’applicazione entro un anno e mezzo o due. TRASPORTI PUBBLICI URBANI Oltre ai treni, la LDis si applica anche ai trasporti pubblici urbani (bus, tram, linee regionali). In questo caso la situazione si complica, poiché ogni Cantone ha la sua normativa. Ciononostante, sembrerebbe che in generale la maggior parte dei trasporti urbani ha adottato un concetto sulla disabilità, facendo un lavoro di sensibilizzazione del suo personale e impegnandosi ad adattare progressivamente le installazioni e il materiale, in modo tale da renderli totalmente accessibili alle varie forme di disabilità. Con l’aiuto delle nuove tecnologie, nel corso degli ultimi anni numerosi informatici si sono impegnati nella creazione di avatar che traducono le informazioni in lingua dei segni. Proprio nell’ambito dei trasporti pubblici, sono stati lanciati due progetti: «Jade» in Francia e «Trainslate» in Svizzera. Per ciò che concerne la sordità, l’evoluzione più difusa riguarda le insegne digitali, che permettono d’indicare alle fermate le linee e le partenze imminenti (ma anche i ritardi o le interruzioni). Inoltre, all’interno dei veicoli si comunicano informazioni sulla fermata successiva e, sempre più spesso, sulle possibili coincidenze. Fatti salvi alcuni vecchi veicoli, la gran parte delle lotte urbane, persino gli autopostali, è ora equipaggiata in questo modo. In Francia «Jade» è stato lanciato nel giugno 2007 alla Gare de l’Est di Parigi. Ancora sotto forma di prototipo, questo avatar era stato creato per tradurre in lingua dei segni gli annunci sonori. «Jade» ha integrato i segni e si è rivelato un vero successo, al punto che la SNCF ha aumentato la sua base di vocabolario per avere un potenziale più importante di annunci. Inine, ha deciso d’installare questo sistema in 32 stazioni TGV entro il 2013 e il 2014. Sebbene si tratti di un’evoluzione nella giusta direzione, il problema maggiore per i sordi restano ancora una volta gli imprevisti. Un incidente che interrompe il traico, una linea momentaneamente sospesa, ma anche informazioni trasmesse unicamente in modo verbale e dunque a loro inaccessibili. Benché la maggior parte delle aziende urbane abbia sviluppato delle applicazioni per smartphone dotate di una rubrica «interruzioni del traico», per accedere a questo tipo d’in- GLI AVATAR 6 formazione si è obbligati ad attivarsi, proprio perché non si tratta di una comunicazione immediata. L A RICERCA DI AGILE.CH Le aziende di trasporti pubblici erano obbligate dalla legge ad adattare i loro sistemi di biglietteria e d’informazione alle esigenze delle persone disabili entro la ine del 2013. Con lo scopo di veriicare lo stato dei lavori, nel mese di novembre dello stesso anno, Agile.ch ha inviato un questionario alle 112 aziende coinvolte in Svizzera. Sebbene la percentuale di risposte del 69% (77 aziende) fosse soddisfacente, Agile.ch è rimasta delusa dal fatto che le FFS, la più grande azienda svizzera di trasporti pubblici, non abbia risposto, nonostante un sollecito inviato nel 2014. Tra le risposte ricevute, il 50% delle aziende ritiene di aver rispettato le prescrizioni dettate dalla LDis, mentre il 42% ha dimostrato di essere in parte consapevole delle implicazioni legate all’accessibilità ai trasporti pubblici. Alcune tra queste non hanno rispettato il termine del 2013, impegnandosi però a rispettare i loro obblighi entro la ine del 2014. Inine, l’8% di queste aziende ha un ritardo di diversi anni rispetto a quanto previsto dalla LDis. Per esempio, la società dei treni dell’Oberland bernese illustra i progetti per il 2016 in coincidenza del prossimo rinnovo della sua lotta; oppure la BLS, la seconda compagnia ferroviaria del Paese, che sostiene di avere problemi tecnici e inanziari. IN CONCLUSIONE Volendo fare un riassunto, si può dunque dire che dall’introduzione della LDis sono stati realizzati dei netti progressi nell’ambito dell’accessibilità dei trasporti pubblici, anche per quel che concerne le persone sorde. Resta comunque ancora molto da fare ed è compito di ognuno di noi continuare a fare pressione sulle aziende di trasporto, ainché esse mettano in atto le migliorie previste dalla legge! segni amo - dicembre 2014/gennaio 2015 dossier I trasporti pubblici sempre più accessibili alle persone disabili! Dall’entrata in vigore, dieci anni fa, della Legge federale sull’eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili (LDis) i trasporti pubblici hanno introdotto alcuni cambiamenti a favore delle persone disabili. In quest’articolo vogliamo illustrare il ruolo svolto dalla SGB-FSS nell’ambito di questi lavori di miglioramento. testo: Harry Witzthum/Catia De Ronzis; foto: FFS media center; traduzione: Emilia Pennella Biglietteria a Berna L a legge federale sull’eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili (LDis) ha l’obiettivo di prevenire, ridurre o eliminare le disparità presenti nei trasporti pubblici a sfavore degli utenti disabili (cfr. art. 1, cpv. 1 LDis). Diverse organizzazioni e associazioni specializzate nel campo della disabilità – tra cui anche l’Uicio svizzero «Trasporti pubblici accessibili» fondato nel 1988 e sostenuto dalle quattro grandi organizzazioni del settore, ovvero Integration Handicap, AGILE, Procap e Pro Inirmis, nonché alcune commissioni specializzate nelle disabilità uditive, visive e motorie - s’impegnano nel raggiungimento di tale scopo. Le proposte e le raccomandazioni elaborate in modo in- tensivo da queste commissioni sono sottomesse al comitato di consultazione in materia di disabilità delle FFS, allo scopo di ottenere un miglioramento dell’accessibilità. La SGB-FSS gioca un ruolo importante nella commissione specializzata sui trasporti pubblici nell’interesse delle persone audiolese, come pure in seno al comitato di consultazione in materia di disabilità delle FFS. INIZIO DEI LAVORI NEL 2010 L’IGGH Berna (organizzazione mantello a favore delle persone sorde e deboli d’udito) è stata la prima organizzazione ad approfondire i problemi della comunicazione accessibile. Visto il lavoro da pioniere svolto da IGGH Berna, le organizzazioni mantello quali SGB-FSS, pro audito svizzera e sonos hanno deciso di dargli un mandato di quattro anni nell’ambito del miglioramento dell’accessibilità ai trasporti pubblici per le persone con deicit uditivo. IGGH Berna ha iniziato i lavori nel 2010, conducendo diversi sondaggi volti a deinire i bisogni delle persone sorde e deboli d’udito in materia di trasporti pubblici. I risultati di queste inchieste sono serviti da base di elaborazione per le proposte di miglioramento. Fino a ottobre 2013 si sono tenute, sotto la supervisione di IGGH, circa 13 riunioni alle quali hanno partecipato anche la SGB-FSS, pro audito svizzera e sonos. In questo periodo, numerosi progetti sono stati avviati e implementati dalle FFS. MIGLIORAMENTI SÌ, MA ... Le riviste Segni amo, Fais-moi signe e Visuell Plus vi hanno aggiornato regolarmente a proposito delle innovazioni in materia di trasporti pubblici, come per esempio quando le FFS, in collaborazione con procom, hanno introdotto dal primo luglio 2011 un servizio di intermediazione testuale per telefoni cellulari, al ine d’informare le persone sorde e deboli d’udito sugli eventuali ritardi e cambiamenti di binario. Si è trattato di un passo nella giusta direzione, ma purtroppo si sa che gli SMS non sono attendibili quanto gli annunci fatti all’altoparlante (perlopiù inaccessibili alle persone sorde e deboli d’udito). Anche se i cartelli informativi delle stazioni sono stati in 7 segni amo - dicembre 2014/gennaio 2015 dossier tre un rapporto sulle attività e sarà tenuta a presentare un bilancio, da una parte, alle organizzazioni mantello e, dall’altra, alla commissione di politica sociale. In questo modo, ci si assicura che la commissione specializzata beneici del sostegno necessario delle organizzazioni mantello e, allo stesso tempo, che quest’ultime siano informate regolarmente sui lavori di tale commissione. I treni a due piani sono stati al centro di una diatriba. parte ottimizzati, il margine di miglioramento è ancora grande. Inoltre, si constata che ci si è concentrati sui dispositivi di sostegno, piuttosto che sugli aspetti visivi. Il progetto Trainslate (cfr. Segni amo No 10, agosto/settembre 2013), che prevede degli avatar che fungono da interpreti in lingua dei segni, rappresenta un’eccezione. Tuttavia, questo mezzo è agli inizi e bisognerà ancora pazientare un po’ prima di poterne approittare appieno. Generalmente le FFS sono aperte a questo tipo di progetti ed è proprio in conformità a quest’apertura che la commissione specializzata HöV potrà realizzare i progetti futuri. In questo senso, le prospettive sono piuttosto buone. EVOLUZIONE DELLA SITUAZIONE A ine 2014 il mandato iniziale di quattro anni dell’IGGH Berna volgerà a termine. Inoltre, all’inizio di quest’anno il suo direttore - Daniel Ziegler, grande conoscitore dei trasporti pubblici - è andato in pensione. Queste circostanze hanno costretto le tre organizzazioni mantello 8 nazionali a riconsiderare il loro ruolo e a rilettere sul futuro della commissione HöV. Un compito urgente, anche perché il comitato di consultazione in materia di disabilità delle FFS e gli altri gruppi in rappresentanza delle disabilità visive e motorie nel frattempo hanno già elaborato dei nuovi concetti per portare avanti i lavori, mentre la commissione delle persone sorde e deboli d’udito arrancava sul da farsi. Giacché le tre organizzazioni mantello erano unanimi nel riconoscere la sordità come disabilità di primaria importanza per ciò che attiene ai trasporti pubblici, queste hanno deciso di formalizzare la loro collaborazione futura. Al ine di far sentire la voce delle persone sorde e deboli d’udito, sarà incaricata una commissione specializzata che si dedicherà al tema. I compiti a essa assegnati sono ora in fase di elaborazione sotto forma di mansionario. Inoltre, questa commissione sarà sostenuta dalle tre organizzazioni mantello. La novità consiste nel fatto che la commissione specializzata elaborerà ogni trimes- Per ragioni d’eicacia, la commissione specializzata sarà diretta da un presidente e avrà al massimo otto membri. Questo permetterà di unire le forze e l’esperienza dei diversi membri senza perdere di vista gli obiettivi. Due membri della commissione specializzata saranno invitati a partecipare al comitato di consultazione in materia di disabilità delle FFS e ad assicurare che la posizione consolidata della commissione specializzata sia presa in considerazione nelle discussioni, contribuendo così ai miglioramenti. In attesa che si crei la commissione specializzata e che un nuovo presidente sia nominato, Viktor Buser (SGB-FSS) e George Simmen (pro audito svizzera) restano, ino a nuovo avviso, i rappresentanti delle persone sorde e deboli d’udito in seno al comitato di consultazione in materia di disabilità delle FFS. Una certa continuità è così garantita, permettendo al processo di proseguire senza ostacoli. UN LARGO CONSENSO La commissione specializzata HöV si augura di poter contare su un grande consenso. A questo scopo, altri esperti di organizzazioni legate alla disabilità uditiva (per es. IGGH Berna, sichtbar, GEHÖRLOSE Zurigo, ASGBA, ecc.) saranno invitate a collaborare ai lavori della commissione specializzata e si spera d’individuare una rappresentanza anche in Svizzera romanda. Quest’importante sostegno dovrebbe permettere di continuare a trovare soluzioni ottimali a favore delle persone sorde e deboli d’udito. In quest’ottica, auguriamo sin d’ora un grande successo a tutte le commissioni coinvolte! segni amo - dicembre 2014/gennaio 2015 dossier Le associazioni devono fare maggiore pressione Le informazioni sui mezzi di trasporto pubblici devono essere accessibili a tutti. Per i sordi che viaggiano in treno, questo diritto non è ancora una realtà. Il professore di diritto basilese Markus Schefer ci spiega come gli interessati possono far valere i propri diritti. intervista e foto: Martina Raschle; traduzione: Emilia Pennella I sordi hanno principalmente due tipi di richieste nell’ambito dei mezzi pubblici: innanzitutto le comunicazioni acustiche devono essere fruibili anche in forma visiva e, in secondo luogo, il personale addetto dovrebbe essere in grado di comunicare con una persona con problemi d’udito. Quanto sono realistiche queste richieste? Markus Schefer Alcuni giorni fa il mio treno era in ritardo, mancava poco alla mezzanotte. L’altoparlante ha annunciato le ultime coincidenze per Zurigo. Non c’è stata però alcuna comunicazione scritta e nessun addetto si è presentato. Al mio posto, una persona sorda si sarebbe ritrovata bloccata a Zurigo in piena notte. Oggi come oggi, si tratta di un caso isolato nell’ambito dei trasporti pubblici? In base alla Legge federale sull’eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili LDis, in casi come questi i sordi hanno diritto a non essere discriminati. A Zurigo avrebbe dovuto esserci almeno qualcuno del personale ferroviario pronto a informare su quanto stesse accadendo. Nei mezzi di trasporto pubblici queste discriminazioni sono però spesso ancora la regola, non l’eccezione. Anche dopo dieci anni di LDis? Si è aspettato in troppo per l’attuazione della LDis. La legge è entrata in vigore dieci anni fa, ma sorprendentemente nei trasporti pubblici siamo ancora molto arretrati. Tuttora si costruiscono pedane con un’altezza inadatta alle sedie a rotelle. A mio avviso è impossibile che tutte le norme issate nella LDis siano implementate entro il termine previsto del 2023. La LDis esige che tutte le informazioni necessarie all’utilizzo dei mezzi pubblici debbano essere accessibili. Tuttavia, ci si può chiedere se sia necessaria un’informazione in tre lingue che indichi la posizione della carrozza ristorante: non è poi così importante per l’utilizzo di un treno. Ciononostante, questo tipo di annuncio è difuso più volte, dunque anche i sordi hanno diritto a esserne informati. In questo tipo di questioni si ponderano l’utilità e lo sforzo necessario. Le informazioni basilari devono essere accessibili, anche se ciò richiede un dispiego di mezzi importante. Nel caso d’informazioni secondarie, come ad esempio il meteo annunciato dal pilota in aereo, non si può pretendere che si metta lo stesso impegno. La seconda richiesta riguarda il personale. I sordi possono pretendere di esprimersi in lingua dei segni allo sportello del servizio clienti? Non tutti gli sportelli devono essere specializzati per la clientela sorda, ma quello previsto per il servizio ai clienti sordi deve essere riconoscibile facilmente. Nelle stesse condizioni, i sordi hanno il diritto di acquistare un biglietto come avviene per i clienti udenti, sempre rispettando il principio di proporzionalità. 9 segni amo - dicembre 2014/gennaio 2015 dossier Cosa s’intende per soluzione proporzionata? Si tratta di una soluzione che possa ofrire la maggior autonomia possibile, passando da misure sostitutive ino alla situazione di non intervento. È importante rilevare che la proporzionalità può signiicare anche rinunciare a una soluzione. Tuttavia, secondo la legge, anche in assenza d’interventi, non può esservi discriminazione. Per quanto attiene al servizio clienti, questo signiica che lo sportello per i sordi deve trovarsi in una posizione ben visibile e facilmente raggiungibile dalla stazione. In caso contrario, signiicherebbe che ai sordi è oferto un trattamento di minor qualità. Come devono reagire le persone che si sentono discriminate sui mezzi pubblici? Prima di tutto devono rivolgersi all’azienda di trasporti per segnalare che, secondo la LDis, i loro diritti non sono rispettati e che devono essere prese le misure necessarie. Se in seguito alla segnalazione non succede niente, devono rivolgersi all’autorità di vigilanza. In questo caso si tratta dell’Uicio federale dei trasporti UFT. Nel trasporto aereo, invece, è l’Uicio federale dell’aviazione civile UFAC. Casomai, bisognerà far valere i propri diritti davanti al Tribunale civile. In occasione di una conferenza tenutasi a giugno, lei ha affermato che sconsiglia le azioni individuali e che è meglio preferire i singoli casi che possono creare un precedente. Può spiegarci meglio questo concetto? In Svizzera il diritto all’eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili appartiene a un nuovo ambito giuridico. Né le autorità amministrative, né i tribunali sono pronti, perciò si devono presentare casi indicativi e rappresentativi. Non si può far riferimento a casi di poca importanza, che danno modo di proporre le soluzioni più disparate. Bisogna portare fatti concreti e che riscuotono simpatia, esposti da un avvocato che sappia impressionare i giudici. Così facendo, si ottengono decisioni più eicaci. Naturalmente in Svizzera ciò che conta è la legge, ma laddove ci sono zone grigie, la simpatia 10 può fare la diferenza. In fondo, siamo di fronte a persone che devono prendere delle decisioni. Oggigiorno, nel diritto all’eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili, si tratta di mettere in atto le norme già vigenti. La società ha un atteggiamento ancora molto scettico nei confronti di queste norme, perciò è necessario un cambiamento sociale, che prenda in considerazione anche le autorità giuridiche e amministrative. Markus Schefer (49) è professore di Diritto costituzionale e amministrativo all’Università di Basilea. Con Caroline Hess-Klein, giurista e responsabile di Égalité Handicap, ha scritto il libro «Behindertengleichstellungsrecht» (Legge sui disabili). Apparso nel 2014 nell’edizione Stämpfli, il libro mostra la situazione legale nell’ambito delle costruzioni, dei servizi e dei trasporti pubblici, come pure nel campo del servizio pubblico e privato, del lavoro e della formazione. Proprio nell’ambito dei cartelli informativi si è già intrapreso qualcosa. Dal 2013 le FFS e la Commissione per i disabili collaborano per l’attuazione della LDis. Si tratta di un segnale positivo? Sicuramente si notano diferenze tra le diverse aziende di trasporto. Non si sente parlare un granché bene del rapporto delle FFS con l’ambiente esterno. Pensiamo, ad esempio, alla loro reazione davanti ai reclami delle associazioni per i disabili riguardo ai treni a due piani! Le FFS hanno afermato che queste organizzazioni volevano bloccare i treni. In seguito, si è scoperto che il costruttore dei treni in questione non era in grado di fornire dei mezzi che rispettassero le norme in vigore. Che cosa succederà se nel 2023 i mezzi pubblici non saranno ancora pronti? Non c’è una risposta chiara. Si può prevedere che saremo di fronte a una situazione d’illegalità. Dopodiché, sarà la politica a decidere il da farsi: o si risolve il problema decidendo di prolungare il termine di consegna oppure si applica la legge in modo molto cauto, al ine di evitare di andare a processo. Che cosa consiglia alle associazioni che vogliono contribuire all’attuazione delle norme? Lei ha collaborato alla stesura del rapporto sui cinque anni di attuazione della LDis. Da allora ha notato un cambiamento nella nostra società? Diicile dirlo. Qualcosa sta cambiando lentamente, ma è una cosa recente. È chiaro che se tutti possono trarre vantaggio dal cambiamento, l’attuazione è più rapida. Come, ad esempio, nel caso dell’accesso ai treni o dei cartelli informativi. Infatti, questo tipo di accorgimenti può essere utile anche a chi viaggia con un passeggino, chi ha gambe stanche, chi porta una valigia pesante o ancora a quelle persone che parlano una lingua straniera o sono distratte e che quindi non riescono a comprendere il contenuto dell’annuncio acustico. Devono continuare a fare pressione, afinché siano attuate le misure più importanti. Entro il termine deinito i punti focali dovranno essere risolti. Inoltre, si può far appello alla legge vigente per inluenzare in modo positivo le decisioni. Si può collaborare con le aziende di trasporto pubblico per portare avanti il discorso di abbattimento delle barriere. Inoltre, bisogna attivarsi politicamente, al ine di completare e cambiare le leggi, quando queste si rivelano insoddisfacenti. In quest’ambito le organizzazioni devono fare il loro lavoro. Da parte mia, posso analizzare la legge in vigore e dare consigli per la sua applicazione. segni amo - dicembre 2014/gennaio 2015 dossier Buoni e cattivi esempi di comunicazione visiva Per finire questo dossier, vi proponiamo alcune immagini che evidenziano i buoni ed i cattivi esempi della comunicazione visiva nell’ambito dei trasporti pubblici! foto: Sandrine Burger; Martina Raschle e Catia De Ronzis; redazione: Catia De Ronzis BUONI ESEMPI: CATTIVI ESEMPI: Cartello informativo alla stazione: La perturbazione del traffico viene spiegata visivamente (per iscritto). Cartello informativo nel treno: la stazione di fine corsa è annunciata per iscritto. Tabellone alla fermata del bus: i tempi d’attesa per le corse sono segnalati visivamente con la possibilità di segnalare le perturbazioni nella riga in fondo quando necessario. Pannello informativo nel treno: l’icona (o l’indicazione scritta) mostra che l’altoparlante sta diffondendo una notizia, ma l’informazione non è visualizzata per iscritto. Altoparlante alla fermata del tram: qui le persone sorde non si accorgono nemmeno quando c’è un annuncio in corso…! 11