Dossier - SGB-FSS

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Dossier - SGB-FSS
segni amo - dicembre 2014/gennaio 2015
dossier
Sordità e trasporti pubblici, a
che punto siamo?
Dall’entrata in vigore, dieci anni fa, della LDis (Legge federale sull’eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili) i trasporti pubblici svizzeri hanno fatto grandi progressi per
adattarsi ai diversi tipi di disabilità. Tuttavia, resta ancora molto da fare per raggiungere
un livello soddisfacente di accessibilità. Vediamo qui nello specifico quanto è stato fatto a
favore dei sordi. testo: Sandrine Burger, disegno: Frédérik Vauthey, traduzione: Emilia Pennella
proprio questo uno dei suoi lati carenti,
ha sì issato dei termini di consegna, ma
si tratta di scadenze molto a lungo termine. È per questo motivo che le aziende
di trasporti hanno tempo ino al 2023,
ossia un arco di vent’anni, per adattare le
costruzioni, le installazioni e i veicoli. Le
stesse avevano una scadenza di dieci anni,
quindi entro il 2013, per aggiornare i distributori di biglietti e i sistemi d’informazione alla clientela.
TRENI FFS
A
ncora ino a poco tempo fa il
fatto di viaggiare in Svizzera poteva rivelarsi molto complicato
per una persona disabile. Per i sordi il
principale problema era rappresentato
evidentemente dalla comunicazione d’informazioni.
Sebbene salire su un treno non sia mai
stato un problema per le persone sorde,
ottenere le informazioni sul binario giusto
in caso di un cambio dell’ultimo minuto
o essere informati su un eventuale ritardo
per evitare di perdere tempo inutilmente
non era ancora una cosa scontata.
L A LENTEZZA DELLA LEGGE
Grazie alle prescrizioni riguardanti l’organizzazione delle stazioni, delle fermate
e degli aeroporti, come pure i sistemi di
comunicazione e gli automatici per l’emissione dei biglietti, la LDis è alla base
dei reali miglioramenti che si sono realizzati negli ultimi anni in Svizzera in fatto
di trasporti pubblici e di accessibilità per
le persone disabili.
Il problema è che c’è voluto molto tempo,
ainché questi miglioramenti diventassero realtà. Inoltre, non tutto è ancora
risolto. Bisogna dire che la LDis, ed è
Coscienti del fatto che è più caro adattare
i veicoli e le installazioni agli handicap
che tenerne conto già al momento della
costruzione, le FFS sono state tra i primi
a interessarsi al tema della disabilità, addirittura prima dell’entrata in vigore
della LDis. Si sono anche rivolti alle associazioni dei disabili per veriicare la loro
posizione di esperti in materia e nel 2001
hanno irmato un accordo con l’Uicio
svizzero dei trasporti pubblici accessibili
(TPA/BöV), che deinisce le esigenze e
gli obiettivi da raggiungere.
Grazie a questa collaborazione, la maggior parte delle stazioni, sia grandi sia
piccole, è ora in grado di ofrire informazioni visive in prossimità dei binari. Si
tratta di informazioni sulle partenze, le
destinazioni dei treni e la composizione
dei vagoni, ma anche di annunci in caso
di eventuali ritardi.
Con il supporto delle nuove tecnologie, le FFS hanno messo a disposizione
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degli utenti anche un’applicazione per
smartphone molto utile per le persone
sorde, poiché permette loro di ottenere
informazioni sugli orari, ma soprattutto
di ottenere in tempo reale le informazioni
sui ritardi, i cambiamenti di binario e altre informazioni riguardanti il traico
ferroviario come, ad esempio, la spiegazione per una fermata imprevista del
treno in aperta campagna.
Certamente l’ideale per i sordi sarebbe
di poter rinunciare all’utilizzo del proprio smartphone ed essere informati direttamente sul posto, come succede nel
caso degli udenti con gli altoparlanti. Le
FFS stanno lavorando a questo progetto,
in particolar modo per ciò che attiene ai
nuovi veicoli: ad esempio nella linea RER
di Zugo, dove gli schermi moderni sono
stati installati di recente per informare i
viaggiatori sordi sulle ragioni di un ritardo o di una fermata soppressa.
Man mano che il vecchio sistema sarà
rimpiazzato, questi schermi saranno
sempre più numerosi e saranno presto la
normalità. In questo modo si eviterà che
un sordo resti da solo su un treno fermo,
perché non è stato informato a tempo debito del guasto.
In Svizzera non sono le FFS a occuparsi
direttamente del progetto Avatar, bensì
le Università di Zurigo e Ginevra. Due
gruppi di ricercatori collaborano al progetto «Trainslate», che consiste nella creazione di un’applicazione per smartphone
e tablet con un avatar capace di tradurre
gli annunci fatti in forma vocale nelle
stazioni. Da gennaio 2015 il progetto comincerà la sua collaborazione con le stazioni svizzere e i ricercatori sperano di poter proporre l’applicazione entro un anno
e mezzo o due.
TRASPORTI PUBBLICI URBANI
Oltre ai treni, la LDis si applica anche ai
trasporti pubblici urbani (bus, tram, linee
regionali). In questo caso la situazione si
complica, poiché ogni Cantone ha la sua
normativa. Ciononostante, sembrerebbe
che in generale la maggior parte dei trasporti urbani ha adottato un concetto
sulla disabilità, facendo un lavoro di sensibilizzazione del suo personale e impegnandosi ad adattare progressivamente le
installazioni e il materiale, in modo tale
da renderli totalmente accessibili alle varie forme di disabilità.
Con l’aiuto delle nuove tecnologie, nel
corso degli ultimi anni numerosi informatici si sono impegnati nella creazione
di avatar che traducono le informazioni
in lingua dei segni. Proprio nell’ambito
dei trasporti pubblici, sono stati lanciati due progetti: «Jade» in Francia e
«Trainslate» in Svizzera.
Per ciò che concerne la sordità, l’evoluzione più difusa riguarda le insegne digitali, che permettono d’indicare alle fermate le linee e le partenze imminenti (ma
anche i ritardi o le interruzioni). Inoltre,
all’interno dei veicoli si comunicano informazioni sulla fermata successiva e,
sempre più spesso, sulle possibili coincidenze. Fatti salvi alcuni vecchi veicoli, la
gran parte delle lotte urbane, persino gli
autopostali, è ora equipaggiata in questo
modo.
In Francia «Jade» è stato lanciato nel
giugno 2007 alla Gare de l’Est di Parigi.
Ancora sotto forma di prototipo, questo avatar era stato creato per tradurre
in lingua dei segni gli annunci sonori.
«Jade» ha integrato i segni e si è rivelato
un vero successo, al punto che la SNCF
ha aumentato la sua base di vocabolario
per avere un potenziale più importante
di annunci. Inine, ha deciso d’installare
questo sistema in 32 stazioni TGV entro
il 2013 e il 2014.
Sebbene si tratti di un’evoluzione nella
giusta direzione, il problema maggiore
per i sordi restano ancora una volta gli imprevisti. Un incidente che interrompe il
traico, una linea momentaneamente sospesa, ma anche informazioni trasmesse
unicamente in modo verbale e dunque
a loro inaccessibili. Benché la maggior
parte delle aziende urbane abbia sviluppato delle applicazioni per smartphone
dotate di una rubrica «interruzioni del
traico», per accedere a questo tipo d’in-
GLI AVATAR
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formazione si è obbligati ad attivarsi, proprio perché non si tratta di una comunicazione immediata.
L A RICERCA DI AGILE.CH
Le aziende di trasporti pubblici erano
obbligate dalla legge ad adattare i loro
sistemi di biglietteria e d’informazione
alle esigenze delle persone disabili entro
la ine del 2013. Con lo scopo di veriicare
lo stato dei lavori, nel mese di novembre
dello stesso anno, Agile.ch ha inviato un
questionario alle 112 aziende coinvolte in
Svizzera. Sebbene la percentuale di risposte del 69% (77 aziende) fosse soddisfacente, Agile.ch è rimasta delusa dal fatto
che le FFS, la più grande azienda svizzera
di trasporti pubblici, non abbia risposto,
nonostante un sollecito inviato nel 2014.
Tra le risposte ricevute, il 50% delle
aziende ritiene di aver rispettato le prescrizioni dettate dalla LDis, mentre il 42% ha
dimostrato di essere in parte consapevole
delle implicazioni legate all’accessibilità
ai trasporti pubblici. Alcune tra queste
non hanno rispettato il termine del 2013,
impegnandosi però a rispettare i loro obblighi entro la ine del 2014. Inine, l’8%
di queste aziende ha un ritardo di diversi
anni rispetto a quanto previsto dalla
LDis. Per esempio, la società dei treni
dell’Oberland bernese illustra i progetti
per il 2016 in coincidenza del prossimo
rinnovo della sua lotta; oppure la BLS, la
seconda compagnia ferroviaria del Paese,
che sostiene di avere problemi tecnici e
inanziari.
IN CONCLUSIONE
Volendo fare un riassunto, si può dunque
dire che dall’introduzione della LDis
sono stati realizzati dei netti progressi
nell’ambito dell’accessibilità dei trasporti
pubblici, anche per quel che concerne le
persone sorde. Resta comunque ancora
molto da fare ed è compito di ognuno
di noi continuare a fare pressione sulle
aziende di trasporto, ainché esse mettano in atto le migliorie previste dalla
legge! 
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I trasporti pubblici sempre più
accessibili alle persone disabili!
Dall’entrata in vigore, dieci anni fa, della Legge federale sull’eliminazione di svantaggi nei
confronti dei disabili (LDis) i trasporti pubblici hanno introdotto alcuni cambiamenti a favore delle persone disabili. In quest’articolo vogliamo illustrare il ruolo svolto dalla SGB-FSS
nell’ambito di questi lavori di miglioramento.
testo: Harry Witzthum/Catia De Ronzis; foto: FFS media center; traduzione: Emilia Pennella
Biglietteria a Berna
L
a legge federale sull’eliminazione
di svantaggi nei confronti dei disabili (LDis) ha l’obiettivo di prevenire, ridurre o eliminare le disparità
presenti nei trasporti pubblici a sfavore
degli utenti disabili (cfr. art. 1, cpv. 1
LDis). Diverse organizzazioni e associazioni specializzate nel campo della disabilità – tra cui anche l’Uicio svizzero
«Trasporti pubblici accessibili» fondato nel 1988 e sostenuto dalle quattro
grandi organizzazioni del settore, ovvero
Integration Handicap, AGILE, Procap e
Pro Inirmis, nonché alcune commissioni
specializzate nelle disabilità uditive, visive
e motorie - s’impegnano nel raggiungimento di tale scopo. Le proposte e le
raccomandazioni elaborate in modo in-
tensivo da queste commissioni sono sottomesse al comitato di consultazione in
materia di disabilità delle FFS, allo scopo
di ottenere un miglioramento dell’accessibilità. La SGB-FSS gioca un ruolo importante nella commissione specializzata
sui trasporti pubblici nell’interesse delle
persone audiolese, come pure in seno al
comitato di consultazione in materia di
disabilità delle FFS.
INIZIO DEI LAVORI NEL 2010
L’IGGH Berna (organizzazione mantello a favore delle persone sorde e deboli
d’udito) è stata la prima organizzazione
ad approfondire i problemi della comunicazione accessibile. Visto il lavoro da
pioniere svolto da IGGH Berna, le organizzazioni mantello quali SGB-FSS,
pro audito svizzera e sonos hanno deciso
di dargli un mandato di quattro anni
nell’ambito del miglioramento dell’accessibilità ai trasporti pubblici per le persone
con deicit uditivo. IGGH Berna ha iniziato i lavori nel 2010, conducendo diversi
sondaggi volti a deinire i bisogni delle
persone sorde e deboli d’udito in materia
di trasporti pubblici. I risultati di queste
inchieste sono serviti da base di elaborazione per le proposte di miglioramento.
Fino a ottobre 2013 si sono tenute, sotto
la supervisione di IGGH, circa 13 riunioni alle quali hanno partecipato anche
la SGB-FSS, pro audito svizzera e sonos.
In questo periodo, numerosi progetti
sono stati avviati e implementati dalle
FFS.
MIGLIORAMENTI SÌ, MA ...
Le riviste Segni amo, Fais-moi signe e
Visuell Plus vi hanno aggiornato regolarmente a proposito delle innovazioni
in materia di trasporti pubblici, come
per esempio quando le FFS, in collaborazione con procom, hanno introdotto dal
primo luglio 2011 un servizio di intermediazione testuale per telefoni cellulari, al ine d’informare le persone sorde
e deboli d’udito sugli eventuali ritardi e
cambiamenti di binario. Si è trattato di
un passo nella giusta direzione, ma purtroppo si sa che gli SMS non sono attendibili quanto gli annunci fatti all’altoparlante (perlopiù inaccessibili alle persone
sorde e deboli d’udito). Anche se i cartelli
informativi delle stazioni sono stati in
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tre un rapporto sulle attività e sarà tenuta
a presentare un bilancio, da una parte,
alle organizzazioni mantello e, dall’altra,
alla commissione di politica sociale. In
questo modo, ci si assicura che la commissione specializzata beneici del sostegno
necessario delle organizzazioni mantello
e, allo stesso tempo, che quest’ultime siano informate regolarmente sui lavori di
tale commissione.
I treni a due piani sono stati al centro di una diatriba.
parte ottimizzati, il margine di miglioramento è ancora grande. Inoltre, si constata che ci si è concentrati sui dispositivi
di sostegno, piuttosto che sugli aspetti
visivi. Il progetto Trainslate (cfr. Segni
amo No 10, agosto/settembre 2013), che
prevede degli avatar che fungono da interpreti in lingua dei segni, rappresenta
un’eccezione. Tuttavia, questo mezzo è
agli inizi e bisognerà ancora pazientare
un po’ prima di poterne approittare appieno. Generalmente le FFS sono aperte
a questo tipo di progetti ed è proprio in
conformità a quest’apertura che la commissione specializzata HöV potrà realizzare i progetti futuri. In questo senso, le
prospettive sono piuttosto buone.
EVOLUZIONE DELLA SITUAZIONE
A ine 2014 il mandato iniziale di quattro
anni dell’IGGH Berna volgerà a termine.
Inoltre, all’inizio di quest’anno il suo
direttore - Daniel Ziegler, grande conoscitore dei trasporti pubblici - è andato
in pensione. Queste circostanze hanno
costretto le tre organizzazioni mantello
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nazionali a riconsiderare il loro ruolo e
a rilettere sul futuro della commissione
HöV. Un compito urgente, anche perché
il comitato di consultazione in materia
di disabilità delle FFS e gli altri gruppi
in rappresentanza delle disabilità visive e
motorie nel frattempo hanno già elaborato dei nuovi concetti per portare avanti
i lavori, mentre la commissione delle persone sorde e deboli d’udito arrancava sul
da farsi.
Giacché le tre organizzazioni mantello
erano unanimi nel riconoscere la sordità
come disabilità di primaria importanza
per ciò che attiene ai trasporti pubblici,
queste hanno deciso di formalizzare la
loro collaborazione futura. Al ine di far
sentire la voce delle persone sorde e deboli
d’udito, sarà incaricata una commissione
specializzata che si dedicherà al tema. I
compiti a essa assegnati sono ora in fase di
elaborazione sotto forma di mansionario.
Inoltre, questa commissione sarà sostenuta dalle tre organizzazioni mantello. La
novità consiste nel fatto che la commissione specializzata elaborerà ogni trimes-
Per ragioni d’eicacia, la commissione
specializzata sarà diretta da un presidente
e avrà al massimo otto membri. Questo
permetterà di unire le forze e l’esperienza
dei diversi membri senza perdere di vista gli obiettivi. Due membri della commissione specializzata saranno invitati a
partecipare al comitato di consultazione
in materia di disabilità delle FFS e ad assicurare che la posizione consolidata della
commissione specializzata sia presa in
considerazione nelle discussioni, contribuendo così ai miglioramenti.
In attesa che si crei la commissione specializzata e che un nuovo presidente sia
nominato, Viktor Buser (SGB-FSS) e
George Simmen (pro audito svizzera)
restano, ino a nuovo avviso, i rappresentanti delle persone sorde e deboli d’udito
in seno al comitato di consultazione in
materia di disabilità delle FFS. Una certa
continuità è così garantita, permettendo
al processo di proseguire senza ostacoli.
UN LARGO CONSENSO
La commissione specializzata HöV si
augura di poter contare su un grande
consenso. A questo scopo, altri esperti
di organizzazioni legate alla disabilità
uditiva (per es. IGGH Berna, sichtbar,
GEHÖRLOSE Zurigo, ASGBA, ecc.)
saranno invitate a collaborare ai lavori
della commissione specializzata e si spera
d’individuare una rappresentanza anche
in Svizzera romanda. Quest’importante
sostegno dovrebbe permettere di continuare a trovare soluzioni ottimali a favore delle persone sorde e deboli d’udito.
In quest’ottica, auguriamo sin d’ora un
grande successo a tutte le commissioni
coinvolte! 
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Le associazioni devono fare
maggiore pressione
Le informazioni sui mezzi di trasporto pubblici devono essere accessibili a tutti. Per i sordi
che viaggiano in treno, questo diritto non è ancora una realtà. Il professore di diritto basilese Markus Schefer ci spiega come gli interessati possono far valere i propri diritti.
intervista e foto: Martina Raschle; traduzione: Emilia Pennella
I sordi hanno principalmente due tipi
di richieste nell’ambito dei mezzi pubblici: innanzitutto le comunicazioni
acustiche devono essere fruibili anche in forma visiva e, in secondo
luogo, il personale addetto dovrebbe
essere in grado di comunicare con
una persona con problemi d’udito.
Quanto sono realistiche queste richieste?
Markus Schefer
Alcuni giorni fa il mio treno era in
ritardo, mancava poco alla mezzanotte. L’altoparlante ha annunciato le
ultime coincidenze per Zurigo. Non
c’è stata però alcuna comunicazione
scritta e nessun addetto si è presentato. Al mio posto, una persona
sorda si sarebbe ritrovata bloccata
a Zurigo in piena notte. Oggi come
oggi, si tratta di un caso isolato
nell’ambito dei trasporti pubblici?
In base alla Legge federale sull’eliminazione di svantaggi nei confronti dei
disabili LDis, in casi come questi i sordi
hanno diritto a non essere discriminati.
A Zurigo avrebbe dovuto esserci almeno
qualcuno del personale ferroviario pronto
a informare su quanto stesse accadendo.
Nei mezzi di trasporto pubblici queste discriminazioni sono però spesso ancora la
regola, non l’eccezione.
Anche dopo dieci anni di LDis?
Si è aspettato in troppo per l’attuazione
della LDis. La legge è entrata in vigore
dieci anni fa, ma sorprendentemente nei
trasporti pubblici siamo ancora molto
arretrati. Tuttora si costruiscono pedane
con un’altezza inadatta alle sedie a rotelle.
A mio avviso è impossibile che tutte le
norme issate nella LDis siano implementate entro il termine previsto del 2023.
La LDis esige che tutte le informazioni
necessarie all’utilizzo dei mezzi pubblici
debbano essere accessibili. Tuttavia, ci si
può chiedere se sia necessaria un’informazione in tre lingue che indichi la posizione della carrozza ristorante: non è poi
così importante per l’utilizzo di un treno.
Ciononostante, questo tipo di annuncio
è difuso più volte, dunque anche i sordi
hanno diritto a esserne informati. In questo tipo di questioni si ponderano l’utilità
e lo sforzo necessario. Le informazioni
basilari devono essere accessibili, anche se
ciò richiede un dispiego di mezzi importante. Nel caso d’informazioni secondarie, come ad esempio il meteo annunciato
dal pilota in aereo, non si può pretendere
che si metta lo stesso impegno.
La seconda richiesta riguarda il personale. I sordi possono pretendere
di esprimersi in lingua dei segni allo
sportello del servizio clienti?
Non tutti gli sportelli devono essere specializzati per la clientela sorda, ma quello
previsto per il servizio ai clienti sordi deve
essere riconoscibile facilmente. Nelle
stesse condizioni, i sordi hanno il diritto
di acquistare un biglietto come avviene
per i clienti udenti, sempre rispettando il
principio di proporzionalità.
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Cosa s’intende per soluzione proporzionata?
Si tratta di una soluzione che possa ofrire
la maggior autonomia possibile, passando
da misure sostitutive ino alla situazione
di non intervento. È importante rilevare
che la proporzionalità può signiicare anche rinunciare a una soluzione. Tuttavia,
secondo la legge, anche in assenza d’interventi, non può esservi discriminazione.
Per quanto attiene al servizio clienti, questo signiica che lo sportello per i sordi
deve trovarsi in una posizione ben visibile
e facilmente raggiungibile dalla stazione.
In caso contrario, signiicherebbe che ai
sordi è oferto un trattamento di minor
qualità.
Come devono reagire le persone
che si sentono discriminate sui mezzi
pubblici?
Prima di tutto devono rivolgersi all’azienda di trasporti per segnalare che,
secondo la LDis, i loro diritti non sono
rispettati e che devono essere prese le misure necessarie. Se in seguito alla segnalazione non succede niente, devono rivolgersi all’autorità di vigilanza. In questo
caso si tratta dell’Uicio federale dei trasporti UFT. Nel trasporto aereo, invece,
è l’Uicio federale dell’aviazione civile
UFAC. Casomai, bisognerà far valere i
propri diritti davanti al Tribunale civile.
In occasione di una conferenza tenutasi a giugno, lei ha affermato che
sconsiglia le azioni individuali e che
è meglio preferire i singoli casi che
possono creare un precedente. Può
spiegarci meglio questo concetto?
In Svizzera il diritto all’eliminazione di
svantaggi nei confronti dei disabili appartiene a un nuovo ambito giuridico. Né
le autorità amministrative, né i tribunali
sono pronti, perciò si devono presentare
casi indicativi e rappresentativi. Non si
può far riferimento a casi di poca importanza, che danno modo di proporre le
soluzioni più disparate. Bisogna portare
fatti concreti e che riscuotono simpatia,
esposti da un avvocato che sappia impressionare i giudici. Così facendo, si ottengono decisioni più eicaci. Naturalmente
in Svizzera ciò che conta è la legge, ma
laddove ci sono zone grigie, la simpatia
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può fare la diferenza. In fondo, siamo
di fronte a persone che devono prendere
delle decisioni. Oggigiorno, nel diritto
all’eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili, si tratta di mettere in
atto le norme già vigenti. La società ha un
atteggiamento ancora molto scettico nei
confronti di queste norme, perciò è necessario un cambiamento sociale, che prenda
in considerazione anche le autorità giuridiche e amministrative.
Markus Schefer (49) è professore di
Diritto costituzionale e amministrativo all’Università di Basilea. Con
Caroline Hess-Klein, giurista e responsabile di Égalité Handicap, ha
scritto il libro «Behindertengleichstellungsrecht» (Legge sui disabili).
Apparso nel 2014 nell’edizione
Stämpfli, il libro mostra la situazione legale nell’ambito delle costruzioni, dei servizi e dei trasporti
pubblici, come pure nel campo
del servizio pubblico e privato, del
lavoro e della formazione.
Proprio nell’ambito dei cartelli informativi si è già intrapreso qualcosa.
Dal 2013 le FFS e la Commissione per
i disabili collaborano per l’attuazione
della LDis. Si tratta di un segnale positivo?
Sicuramente si notano diferenze tra
le diverse aziende di trasporto. Non si
sente parlare un granché bene del rapporto delle FFS con l’ambiente esterno.
Pensiamo, ad esempio, alla loro reazione
davanti ai reclami delle associazioni per i
disabili riguardo ai treni a due piani! Le
FFS hanno afermato che queste organizzazioni volevano bloccare i treni. In
seguito, si è scoperto che il costruttore dei
treni in questione non era in grado di fornire dei mezzi che rispettassero le norme
in vigore.
Che cosa succederà se nel 2023 i
mezzi pubblici non saranno ancora
pronti?
Non c’è una risposta chiara. Si può prevedere che saremo di fronte a una situazione
d’illegalità. Dopodiché, sarà la politica
a decidere il da farsi: o si risolve il problema decidendo di prolungare il termine
di consegna oppure si applica la legge in
modo molto cauto, al ine di evitare di andare a processo.
Che cosa consiglia alle associazioni
che vogliono contribuire all’attuazione delle norme?
Lei ha collaborato alla stesura del
rapporto sui cinque anni di attuazione della LDis. Da allora ha notato
un cambiamento nella nostra società?
Diicile dirlo. Qualcosa sta cambiando
lentamente, ma è una cosa recente. È
chiaro che se tutti possono trarre vantaggio dal cambiamento, l’attuazione è
più rapida. Come, ad esempio, nel caso
dell’accesso ai treni o dei cartelli informativi. Infatti, questo tipo di accorgimenti
può essere utile anche a chi viaggia con
un passeggino, chi ha gambe stanche,
chi porta una valigia pesante o ancora a
quelle persone che parlano una lingua
straniera o sono distratte e che quindi
non riescono a comprendere il contenuto
dell’annuncio acustico.
Devono continuare a fare pressione, afinché siano attuate le misure più importanti. Entro il termine deinito i punti
focali dovranno essere risolti. Inoltre, si
può far appello alla legge vigente per inluenzare in modo positivo le decisioni.
Si può collaborare con le aziende di trasporto pubblico per portare avanti il discorso di abbattimento delle barriere.
Inoltre, bisogna attivarsi politicamente,
al ine di completare e cambiare le leggi,
quando queste si rivelano insoddisfacenti. In quest’ambito le organizzazioni
devono fare il loro lavoro. Da parte mia,
posso analizzare la legge in vigore e dare
consigli per la sua applicazione. 
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Buoni e cattivi esempi di
comunicazione visiva
Per finire questo dossier, vi proponiamo alcune immagini che evidenziano i buoni ed i cattivi esempi della comunicazione visiva nell’ambito dei trasporti pubblici!
foto: Sandrine Burger; Martina Raschle e Catia De Ronzis; redazione: Catia De Ronzis
BUONI ESEMPI:
CATTIVI ESEMPI:
Cartello informativo alla stazione: La perturbazione del
traffico viene spiegata visivamente (per iscritto).
Cartello informativo nel treno: la stazione di fine corsa è
annunciata per iscritto.
Tabellone alla fermata del bus: i tempi d’attesa per le
corse sono segnalati visivamente con la possibilità di
segnalare le perturbazioni nella riga in fondo quando
necessario.
Pannello informativo nel treno: l’icona (o l’indicazione
scritta) mostra che l’altoparlante sta diffondendo una notizia, ma l’informazione non è visualizzata per iscritto.
Altoparlante alla fermata del tram: qui le persone sorde
non si accorgono nemmeno quando c’è un annuncio in
corso…!
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