Road_Book,_istruzioni_per_l`uso

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Road_Book,_istruzioni_per_l`uso
Lombardia in bicicletta
istruzioni per l’uso dei road book e delle tracce digitalizzate
Aggiornamento: 15 Febbraio 2008
Questa pubblicazione è stata realizzata da itinerAria s.a.s., e messa a disposizione della
Provincia di Pavia – Assessorato al Turismo e Attività Termali
www.turismo.provincia.pavia.it
Tutti i diritti di questa pubblicazione sono riservati: l’unico uso consentito è la visualizzazione e
la stampa integrale del documento, con la chiara indicazione del copyright itinerAria.
Non sono ammesse riproduzioni parziali.
Sommario
1.
I road book........................................................................................................................................1
1.1.
La scheda tecnica......................................................................................................................1
Percorribilità .........................................................................................................................................1
Tempo di percorrenza.........................................................................................................................2
Dislivelli ..................................................................................................................................................2
Quota massima.....................................................................................................................................2
Difficoltà ................................................................................................................................................2
Fondo stradale .....................................................................................................................................3
Percorso su sede propria o protetta ................................................................................................3
Segnaletica ...........................................................................................................................................4
Cartografia...........................................................................................................................................4
Come arrivare e ritorno......................................................................................................................4
Note sul percorso .................................................................................................................................4
1.2.
La descrizione dei bivi.............................................................................................................4
1.3.
La mappa...................................................................................................................................5
2.
Tracce GPS........................................................................................................................................6
2.1.
GPS dedicati .............................................................................................................................6
2.2.
PDA con GPS .............................................................................................................................6
3.
Le tracce Google Earth ...................................................................................................................8
copyright 2008 - www.itineraria.eu
i
1. I road book
I road book descrivono dettagliatamente percorsi a piedi e in bicicletta: per ogni bivio
forniscono tutte le indicazioni utili per non perdere la strada (chilometraggio, quota,
descrizione, punti di riferimento) e consentono l’orientamento anche quando non è presente
segnaletica dedicata.
I road book sono realizzati in formato A4, stampabili tramite un qualunque Personal Computer
grazie al formato standard.
I genere si compongono di tre sezioni:
•
scheda tecnica, con tutti i dati relativi a lunghezza, tempi, ecc.;
•
descrizione di ogni bivio;
•
mappa (schematica o dettagliata).
1.1. La scheda tecnica
Ci soffermiamo sul significato di alcune informazioni contenute nella scheda.
Percorribilità
Riguarda il mezzo di trasporto consigliato.
Innanzitutto chiarisce se l’itinerario è adatto a chi va a piedi, in bicicletta, o per entrambi. In
generale itinerari eccessivamente sconnessi o con eccessive pendenze vengono sconsigliati a chi
va in bicicletta, anche se ciclisti molto esperti ed allenati potrebbero teoricamente percorrerli
in mountain bike. Viceversa a volte alcuni itinerari pianeggianti, soprattutto su asfalto, vengono
sconsigliati a chi va a piedi perché potrebbero rivelarsi noiosi, o troppo lunghi.
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1
Se gli itinerari sono da percorrere in bicicletta, in genere viene indicato il mezzo più adatto:
•
“da strada” è una qualunque bicicletta, anche non provvista di cambio;
•
“da corsa” è una bicicletta leggera con cambio, adatta solo a percorsi su asfalto;
•
“ibrida” è una bicicletta provvista di cambio anteriore e posteriore, adatta sia a
percorsi su asfalto sia a un fuoristrada leggero;
• “mountain bike” è una bicicletta adatta anche al fuoristrada pià impegnativo.
Il fatto che venga indicato il mezzo più adatto non esclude l’uso di altri tipi di biciclette, ma
con qualche cautela: la mountain bike può essere utilizzata senza problemi su percorsi in
asfalto (magari utilizzando appositi pneumatici), viceversa la bicicletta da corsa non potrà in
alcun modo essere utilizzata su percorsi sterrati o peggio sconnessi.
Tempo di percorrenza
Viene indicata la nostra valutazione del tempo impiegato da una persona mediamente
allenata, con un’andatura “turistica”, che consenta frequenti soste per osservare le attrattive
nei dintorni e per riposarsi. Gli escursionisti più esperti potranno valutare il “loro” tempo di
percorrenza analizzando la lunghezza, i dislivelli e il profilo altimetrico dell’itinerario.
Dislivelli
Il valore indica la somma totale dei dislivelli in salita e in discesa, da non confondere con la
differenza delle due quote di partenza e di arrivo. Insieme all’analisi del profilo altimetrico e
delle caratteristiche del fondo stradale può dare un’idea dell’effettiva difficoltà di un
itinerario.
Nei percorsi in bicicletta consigliamo ai meno allenati di affrontare itinerari con meno di 100
m di dislivello in salita; persone con un allenamento medio possono arrivare anche a 300-400
m in una giornata, mentre consigliamo solo ai più allenati di affrontare dislivelli maggiori. E’
chiaro che oltre al dislivello totale contano le pendenze (se i 100 m di dislivello sono
concentrati in un chilometro…).
Nei percorsi a piedi i dislivelli sono meno problematici: i meno allenati possono arrivare senza
particolari problemi anche a 300-400 m di dislivello (in salita + discesa), un allenamento
medio può consentire di arrivare attorno ai 700-800 m, e consigliamo solo ai più allenati di
superare questo limite. Bisogna tenere presente che nei percorsi a piedi la discesa può essere
altrettanto impegnativa della salita, per cui se il percorso è di sola andata (perché lo si
affronta a tappe, o perché si utilizza un impianto di risalita per il ritorno) si può aumentare il
dislivello, ma con cautela.
Quota massima
E’ un’informazione utile per decidere il tipo di abbigliamento, e in inverno è fondamentale per
valutare la possibile presenza di neve.
Difficoltà
Per gli itinerari a piedi si utilizza la classificazione del CAI; che riportiamo:
•
T = turistico - Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri, con percorsi piuttosto
brevi, ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento.
Richiedono una certa conoscenza dell'ambiente montano e una preparazione fisica alla
camminata.
•
E = escursionistico - Itinerari che si svolgono su sentieri, oppure su tracce di passaggio
in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi
brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua, quando, in caso di
caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su
terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate.
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Possono svolgersi su pendii ripidi; i tratti esposti sono in genere protetti (barriere) o
assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi su roccia, non esposti, o tratti brevi e
non faticosi né impegnativi grazie ad attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non
necessitano l'uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.).
Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e
conoscenza del terreno montagnoso, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed
equipaggiamento adeguati. Costituiscono la grande maggioranza dei percorsi
escursionistici sulle montagne italiane.
•
EE = per escursionisti esperti - Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che
implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno
impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o di roccia e detriti). Terreno
vario (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento ecc.).
Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di
minore impegno). Necessitano: esperienza, di montagna in generale e buona
conoscenza dell'ambiente montano; passo sicuro e assenza di vertigini;
equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate. Per i percorsi
attrezzati è inoltre necessario conoscere l'uso dei dispositivi di autoassicurazione
(moschettoni, dissipatore, imbragatura e cordini).
Per certi percorsi attrezzati o vie ferrate, al fine di preavvertire l'escursionista che l'itinerario
richiede l'uso di dispositivi di autoassicurazione, si utilizza la sigla:
• EEA = per escursionisti esperti, con attrezzature
Per gli itinerari in bicicletta:
•
F = facile – Percorso su sede propria o protetta, o su strade promiscue con bassa
intensità di traffico. Breve-media distanza, dislivello nullo o moderato, fondo stradale
asfaltato o sterrato non impegnativo.
•
M = medio – Percorso con tratti su sede promiscua con alta intensità di traffico,
oppure con dislivelli, pendenze o fondo stradale tali da richiedere un discreto
allenamento e padronanza del mezzo.
•
I = impegnativo – Percorso con caratteristiche di lunghezza, dislivelli, fondo stradale,
pendenze tali da richiedere un buon allenamento. Nei percorsi fuori strada possono
essere presenti anche discese pericolose o tratti esposti, tali da richiedere un’ottima
padronanza del mezzo.
Fondo stradale
Il fondo viene distinto in:
•
strade pavimentate (in asfalto o altri materiali, come cemento, autobloccanti, ecc.)
•
strade sterrate e carrareccie,
• mulattiere e sentieri.
L’informazione può essere molto utile per valutare “qualitativamente” un percorso, in funzione
dei propri gusti, della bicicletta utilizzata, del livello di allenamento. Ad esempio se utilizziamo
una bicicletta da corsa con copertoni robusti potremo sopportare un 2% di sterrato, mentre se
utilizziamo una mountain bike forse ci annoieremo su un percorso asfaltato al 98%.
Percorso su sede propria o protetta
E’ un indice fondamentale della sicurezza di un percorso, soprattutto se lo si vuole percorrere
con bambini. E’ un indice significativo anche della godibilità di un itinerario, in genere tanto più
piacevole quanto maggiore è la lontananza dalle auto.
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Segnaletica
Se è presente in modo continuo e capillare aumenta la godibilità dell’itinerario, poiché non
saremo obbligati a consultare continuamente la mappa e il road book.
Cartografia
Le sigle si riferiscono in genere alle mappe allegate al road book. Servono per mantenere la
corrispondenza tra schede e mappe.
Come arrivare e ritorno
In genere viene indicata una la stazione ferroviaria più vicina o una località raggiungibile con
autobus: oltre agli ovvi vantaggi per l’ambiente, l’uso dei mezzi pubblici consente di effettuare
escursioni lineari senza essere obbligati a ritornare a piedi o in bicicletta fino al punto di
partenza.
Note sul percorso
In questa sezione sono indicate sommariamente le attrattive del percorso, oltre che particolari
note tecniche che riguardano ad esempio particolari difficoltà o caratteristiche dell’itinerario.
1.2. La descrizione dei bivi
La seconda parte del road book comprende la descrizione dettagliata del percorso.
Per ogni bivio, o cambiamento significativo del percorso, vengono fornite le seguenti
informazioni:
•
Codice del bivio, che serve per trovare il punto corrispondente sulla mappa o sul GPS;
•
distanza dall’inizio dell’itinerario;
•
distanza dal bivio precedente;
•
quota in metri;
• descrizione testuale del bivio
Per orientarsi lungo il percorso, se si viaggia in bicicletta basta azzerare il contachilometri e
valutare la distanza riportata in ogni bivio.
Se – come quasi sempre accade – il contachilometri non è correttamente calibrato o
percorriamo deviazioni che allungano la distanza rispetto all’itinerario descritto, basta fare
riferimento alla distanza parziale tra un bivio e l’altro.
Se il percorso presenta dislivelli significativi e utilizziamo un altimetro, dobbiamo ricordarci di
calibrarlo all’inizio dell’itinerario con la quota indicata sul road book. L’incrocio delle
informazioni di distanza e quota sarà di grande aiuto per l’orientamento.
Se viaggiamo a piedi, non potremo misurare con precisione la distanza. Potremo comunque
stimarla in funzione del tempo, tenendo conto delle velocità medie di camminata per una
persona mediamente allenata:
•
4 km/h in piano;
•
2,5 – 3 km/h in salita;
• 3 – 3,5 km/h in discesa.
Quando non è disponibile una mappa topografica della zona, i bivi sono descritti dal basso
del foglio verso l’alto, per far corrispondere la descrizione alla lettura della mappa
schematica sulla destra del foglio.
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1.3. La mappa
A seconda della zona, a corredo del road book vengono fornite mappe con scale diverse, e
con diversi livelli di dettaglio.
La legenda riporta la codifica delle informazioni e la scala della mappa.
In genere, per motivi di spazio e leggibilità, viene numerato solo un bivio ogni 5.
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2. Tracce GPS
Le tracce sono in genere fornite sotto forma di file GPX, compatibile con tutti i navigatori GPS
da outdoor.
Questo tipo di strumenti non è da confondere con i “car navigator” che molti di noi utilizzano in
auto, e possono essere schematizzati in due categorie:
•
strumenti “dedicati” la cui unica funzione è la navigazione “outdoor”;
• computer palmari PDA, su cui vengono installati appositi software;
Le tracce vengono caricate sullo strumento con un software da PC, vengono quindi visualizzate
sullo schermo del navigatore, e per trovare il percorso basta seguire la traccia sul display. La
precisione degli strumenti di ultima generazione (che montano il chipset SIRF III) è in genere
molto buona, dell’ordine dei 10 m in condizioni normali.
Il sistema di riferimento delle tracce è il WGS84 con proiezione UTM, quello utilizzato da tutti
i GPS.
2.1. GPS dedicati
Questo tipo di strumenti, prodotti ad esempio da Garmin e
Magellan, ha come unica funzione la navigazione.
A seconda del livello dello strumento, possono cambiare soprattutto
le seguenti caratteristiche:
•
la precisione;
•
la possibilità di caricare cartografia di base;
•
il display a colori;
•
la dimensione della memoria (che limita la possibilità di
memorizzazione di tracce);
•
la disponibilità di un altimetro barometrico e di una bussola
elettronica.
I principali vantaggi di questo tipo di strumenti sono:
•
la robustezza e la resistenza agli agenti atmosferici;
•
la visibilità del display;
•
l’autonomia delle batterie, in genere comuni pile a stilo;
• la semplicità d’uso.
Il principale svantaggio è l’esigenza di disporre di cartografia
vettoriale in formato “proprietario”, ancora poco disponibile in
Italia (anche se dovrebbe essere imminente il rilascio della
cartografia escursionistica Garmin).
2.2. PDA con GPS
I PDA possono avere il GPS integrato o un antenna esterna
collegata tramite bluetooth. Si tenga conto che la seconda
opzione comporta una minore autonomia e una maggiore
complessità d’uso.
Deve essere installato un software per la gestione del GPS, sia
sul palmare sia sul PC.
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I software più diffusi sono:
•
Ozi Explorer, scaricabile su www.oziexplorer.it, il programma storico, e di ottimo
livello;
•
CompeGPS, scaricabile su www.compegps.com, che secondo chi scrive è più moderno,
completo e potente.
Vantaggi e svantaggi del PDA sono speculari rispetto ai GPS dedicati.
Svantaggi:
•
robustezza (se cade in genere si rompe, e se si bagna… in bocca al lupo!);
•
visibilità (pessima in assenza di retroilluminazione del display, ma quest’ultima fa
crescere esponenzialmente il consumo delle batterie);
•
autonomia (mediamente 4-5 ore, che diminuiscono a bassa temperatura);
• semplicità d’uso (è a tutti gli effetti un computer…);
Vantaggi:
•
la possibilità di caricare foto aeree e cartografia raster, ovvero:
•
mappe cartacee scannerizzate, opportunamente calibrate;
•
Carte Tecniche Regionali, che in genere possono essere acquistate presso gli
Assessorati al Territorio delle Regioni, a prezzi ottimi, o addirittura essere scaricate
gratis dai siti.
Un importante vantaggio dei software per PC è la possibilità di progettare l’itinerario,
calcolando prima dell’uscita la lunghezza, i dislivelli, il profilo altimetrico, e addirittura di
vedere l’itinerario in tre dimensioni.
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3. Le tracce Google Earth
Google Earth, il software scaricabile gratuitamente dal sito http://earth.google.com, ha
rivoluzionato il mondo della cartografia, grazie alla possibilità di visualizzare in 3D
qualunque località sulla terra (e nell’ultima versione addirittura di osservare il cielo dalla
località stessa).
Basta cliccare sull’icona del file per visualizzare su Google Earth l’itinerario. Per vederlo in 3D
bisogna spostare verso destra il cursore posto sopra la “bussola” del programma, in alto a
destra.
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