Sale la tensione tra Iran e Usa: la nave da guerra

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Sale la tensione tra Iran e Usa: la nave da guerra
Sale la tensione tra Iran e Usa: la
nave da guerra americana” Uss Cole”
al largo della costa dello Yemen
TEHERAN, 4 febbraio 2017– Lo stato di
tensione tra Stati Uniti e Iran non
accenna a diminuire. Teheran ha deciso di
dare il via oggi a una grande
esercitazione militare per testare il
potenziale difensivo e la prontezza di
reazione nei confronti di “qualsiasi tipo
di minaccia”.
Le manovre, che interessano un’area di 35.000 km quadrati nella provincia di
Semnan, arrivano nel pieno delle frizioni degli ultimi giorni, scaturite
dalle nuove politiche del presidente americano Donald Trump e da un test
missilistico iraniano, contestato da Washington.
Dal canto loro gli Stati Uniti hanno schierato la nave da guerra “Uss Cole”
al largo della costa dello Yemen, per proteggere l’area dal movimento
yemenita Huti, alleato dell’Iran. La decisione è arrivata dopo che il
presidente degli Stati Uniti non ha escluso opzioni militari, dichiarando che
con l’Iran “nessuna opzione è esclusa” dopo il test missilistico eseguito
dalla Repubblica islamica domenica scorsa.
VIDEO: Ciro Calemme risponde alle
accuse di mala gestione Aspem Reti
VARESE, 4 febbraio 2017- Ciro Calemme
spiega le accuse nei suoi confronti
quando era amministratore unico di Aspem
Reti
Ciro Calemme risponde alle accuse di
mala gestione di Aspem Reti: “Ho
sempre lavorato curando al massimo i
dettagli e con coscienza”
VARESE, 4 febbraio 2017- di GIANNI BERALDO-
Ciro Calemme durante l’incontro
<<Se la magistratura mi vuole convocare non ho nessun problema visto che so
come ho lavorato e gestito Aspem reti>>.
Apparentemente tranquillo l’ex amministratore unico di Aspem Reti Ciro
Calemme, spiega durante un incontro con i giornalisti come funzionavano le
cose nella partecipata comunale durante la sua guida.
Caianiello decaduto dall’incarico una volta cambiata l’amministrazione
comunale, ora di centrosinistra, con la nomina di Alfonso Minonzio da parte
del neo sindaco Davide Galimberti.
Proprio da Minonzio partono i sospetti di malagestione di Aspem Reti,
soprattutto del complesso Piscina Lido Schiranna e della correlata gestione.
Dubbi fugati da una relazione relativa agli ultimi 3 anni di gestione stilata
da un consulente esterno, la quale evidenzierebbe una perdita di bilancio di
ben 700mila euro per spese varie affidate a ditte e consulenze diverse.
Insomma si suppone un danno erariale subitamente comunicato al sindaco come
prevede la legge. Primo cittadino che ha comunicato il tutto alla
magistratura come atto dovuto in seno alle sue funzioni. Almeno questo è il
quadro presentato da Minonzio con l’aiuto del consulente incaricato.
Caianiello si difende da tutte le accuse sottolineando che << sono al
corrente che alcuni consiglieri comunali chiederanno accessi agli atti a
partire dal mese di agosto 2016 compreso bandi per la psicina piscina e altro
ancora, per confermare quella che sarebbe la mala gestio del sottoscritto.
Non ho paura,nemmeno delle velate minacce. Tutto nasce da una questione
prettamente politica>>.
Più di un dubbio che porta l’ex amministratore unico di Aspem Reti a bollare
il tutto come una forzatura politica <<in realtà si stanno occupando di Aspem
Reti per distogliere l’attenzione su quello che sta accadendo sulla
Fondazione Molina, vero simbolo d’eccellenza varesina. Il sindaco è stato
così veloce saltando addirittura passaggi come quello di diritto societario
convocando un’assemblea o confrontarsi con un collegio sindacale. Lui invece
ha preferito denunciare tutto alla magistratura in tempi brevissimi. A parte
lo stile di un nuovo amministratore di entrare in un bilancio chiuso da una
precedente amministrazione. Ho lasciato conti in ordine e cash flow di oltre
10 milioni di euro. Minonzio invece fa concentrare l’attenzione sulla
piscina, diligence professionale affidata a un commercialista di Castellanza
con curriculum dove si evidenzia sindaco effettivo della società Rete
55Evolution, curriculum inzialmente presentato ad Aspem reti, poi magicamente
parte tolta dopo inizio indagini. Insomma sparito magicamente. Ma come mai?
In base alla normativa sulla trasparenza non hanno nemmeno dichiarato
l’incompatibilità per occupare la diligence di Aspem reti. Conflitto
d’interesse nell’assumere incarichi e cariche in Aspem reti>>.
Caianello rincara la dose dimostrando un’invidiabile aplomb dialettico e
comportamentale <<mi auguro che loro in base alle dichiarazioni che hanno
reso, abbiano la documentazione a corredo delle accuse che hanno mosso nei
miei confronti. Cosa che ovviamente non sarà considerato la mia meticolosa e
dettagliata corrispondenza tra il sottoscritto come amministratore unico di
Aspem Reti e l’amministrazione comunale in merito a tutti gli appalti
pubblici.Tutti gli incarichi sono stati affidati secondo regolamento per un
totale di 380.000 euro in tre anni, lavori che venivano verificati dal
sottoscritto direttamente sul posto.
Infine Caianello ricorda come le società che hanno lavorato per la piscina
sono circa 40 (tra fornitori ecc…), affidando alcuni incarichi a
professionisti esterni come lo stesso Davide Galimberti poi divenuto sindaco
della città.
Incontro avvenuto nella sede di Forza Italia a Varese
<<per affidare gli incarichi non c’era una stretta correlazione tra azienda e
partito Forza Italia, anzi non erano nemmeno iscritti, basta vedere i vari
tabulati degli iscritti di quel periodo.
Poi non dimentichiamo che tanti lavori sulla piscina sono sotto lo stretto
controllo dell’Asl. Le procedure che ho consentito è conforme alla procedure
sugli appalti>>.
L’ex amministratore varesino enunclea sul rendimento della piscina
evidenziando come la stessa nel 2015, a fronte di ben 120.000 accessi,
contribuì non poco al bilancio comunale. Una scelta quella di Aspem Reti a
guida Cainiello che si rivelò vincente mettendo in atto interventi
significativi riqualificando in maniera importante l’intera area connessa
alla piscina.
Non sappiamo ovviamente chi abbia ragione in questa triste querelle che sa
tanto di screzi politici importanti, abbiamo però a cuore le sorti della
città e dei suoi beni storici. Proprio come la piscina della Schiranna la cui
struttura originaria è addirittura del 1938.
Sarebbe bello però che la sua storia proseguisse nel modo migliore.
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Vedano Olona: riprende il dialogo per
riqualificazione Ponte di Vedano
VEDANO OLONA, 4 febbraio 2017-Qualcosa si sta muovendo finalmente. Durante
l’incontro di giovedì 2 febbraio presso la sede varesina di Regione Lombardia
a cui ha partecipato anche un delegato della Presidenza, Ingegner Conti, è
andato in scena il primo vero momento, tanto desiderato dai Comuni, di
confronto positivo sulla situazione attuale di stallo che interessa il
progetto di riqualifiacazione del Ponte di Vedano.
Un progetto che prevede due insediamenti commerciali monomarca e che si porta
dietro tutta una serie di benefici per il territorio dal punto di vista
ambientale, occupazionale (con l’incremento di oltre 100 posti di lavoro), di
introiti finanziari per gli enti locali grazie alle misure compensative
distribuite sull’area vasta della provincia di Varese. Tutto ciò non può
essere trascurato e crediamo che anche l’ente regionale se ne sia resoconto.
La dimostrazione dell’importanza del progetto lo si vede in questa rinnovata
voglia di dialogo per la quale apprezziamo molto gli atteggiamenti di
apertura che abbiamo respirato ieri negli uffici di RL. Insieme al Comune di
Vedano OLona vi erano la Provincia di Varese, il dipartimento viabilità e
infrastrutture di Regione Lombardia ed il Comune di Lozza.
Dal canto nostro ci siamo preoccupati di riportare al tavolo gli interessi
della collettività e la volontà ferma e decisa di superare le prescrizioni
viabilistiche ed infrastrutturali costosissime finora limitanti lo sviluppo
del progetto. Ritieniamo di dover fare il possibile affinché la discussione
possa valutare il bene comune nella sua complessità.
Per noi e per i presenti ieri ha rappresentato un possibile punto di svolta
per uscire da questa situazione e confidiamo nella disponibilità degli enti
coinvolti per riprendere l’iter nel più breve tempo possibile.
Attendiamo fiduciosi un riscontro da parte di Regione Lombardia entro le
prossime due settimane e ci impegneremo al massimo, come fatto finora, per
sfruttare questa preziosa opportunità di sviluppo del territorio.
Calcio femminile: finisce in parità
il derby tra Tavagnacco e Verona
TAVAGNACCO, 4 febbraio
2017-Tavagnacco e Agsm
Verona in campo per la
seconda giornata di
ritorno di Serie A su
un terreno reso pesante
dalla pioggia.
Le scaligere si
presentano con le
assenze di Piemonte e
Kongouli, friulane
smaniose di cancellare
il momento negativo e
vendicare la cocente
sconfitta subita all’andata.
Verona autoritario in avvio di gara con Manuela Giugliano che da oltre trenta
metri chiama Ferroli alla deviazione in angolo.
La numero dieci scaligera ci riprova poco dopo da dentro l’area e sull’assist
di Gabbiadini chiama nuovamente Ferroli alla deviazione in angolo.
Le friulane si fanno vedere in avanti con un tiro-cross insidioso smanacciato
da Thalmann.
Manuela Giugliano ci prova anche su calcio di punizione dal limite, ma il suo
pallone viene deviato dalla barriera e termina di non molto a lato.
Normale amministrazione per l’estremo difensore friulano sul tentativo di
capitan Gabbiadini, e sulla ripartenza delle udinesi Brumana coglie la
traversa. Sulla ribattuta Clelland calcia altissimo.
Al 25′ Melania Gabbiadini si invola in area e viene toccata da Ferroli in
uscita disperata. Conti di Seregno indica il dischetto e ammonisce l’estremo
difensore friulano. Lo stesso capitano gialloblù si incarica della
realizzazione dagli undici metri e spiazza il portiere portando in vantaggio
l’Agsm Verona.
Scaligere ancora pericolosissime con Gabbiadini che dribbla in area due
avversarie e chiama ancora Ferroli al miracolo. Riprende Giugliano che non
inquadra la porta.
Due minuti più tardi è Thalmann a dimostrarsi reattiva sulla conclusione
ravvicinata di Brumana.
Si va al riposo con il vantaggio veronese.
In apertura di ripresa bellissima azione in velocità delle veronesi:
incursione centrale di Galli che allarga per Gabbiadini, il capitano
scaligero mette in mezzo dove Giugliano non riesce a deviare la sfera.
Pericoloso anche il Tavagnacco con la conclusione di Clelland deviata da
Boattin in angolo.
Occasionissima per le
friulane all’ottavo con
Sardu che coglie il palo
e sulla ribattuta
Brumana svirgola
clamorosamente.
Il Verona appare in
difficoltà e le friulane
pervengono al pareggio
con Paroni che al terzo
tentativo riesce a
ribadire in rete il
pallone dell’uno a uno.
Melania Gabbiadini
avrebbe l’occasione per
riportare in vantaggio le veronesi ma sola in area calcia una zolla al posto
del pallone.
Ci prova nuovamente Giugliano con una rasoterra deviato ancora in angolo da
Ferroli.
Non sbaglia sull’altro fronte Frizza che dalla sinistra calcia un pallone
beffardo che si insacca sul palo lontano per il vantaggio del Tavagnacco.
Il pareggio dell’Agsm Verona giunge in modo rocambolesco: il portiere
friulano para una conclusione di Soffia ma mette il pallone a terra e lo
riprende in mano. L’arbitro fischia una punizione indiretta in area con tutto
il Tavagnacco a far barriera sulla linea di porta. Di Criscio tocca per
Gabbiadini che insacca il pallone del due a due.
Poco dopo un episodio che scalda la tifoseria friulana: il direttore di gara
segnala inizialmente il dischetto del rigore in favore del Tavagnacco ma si
avvede solo successivamente della bandierina alzata che segnala un fuori
gioco e cambia la propria decisione assegnando il calcio di punizione in
favore delle scaligere.
Gli ultimi minuti di battaglia su un terreno sempre più pesante non portano a
particolari opportunità per le due squadre che al triplice fischio si
spartiscono la posta.
Per l’Agsm Verona si tratta del primo pareggio in campionato, ottenuto con un
primo tempo tutto in avanti ed una ripresa di maggiore difficoltà per le
tante energie spese.
Sabato prossimo in via Sogare andrà in scena il big-match con la capolista
Fiorentina.
TABELLINI
TAVAGNACCO-UDINE: 2-2
Reti: Pt. 26′ Gabbiadini (rig.), st. 11′ Paroni, 19′ Frizza, 34′ st.
Gabbiadini
Tavagnacco: Ferroli, Martinelli, Sardu, Frizza, Tuttino, Clelland, Brumana,
Camporese, Cecotti, Filippozzi, Paroni (42′ st. Del Stabile).
A disposizione: Copetti, Pochero, Dri, Pugnetti, Del Stabile, Cotrer,
Minutello.
Allenatore: Amedeo Cassia.
Agsm Verona: Thalmann, Galli, Di Criscio, Gabbiadini, Giugliano, Boattin,
Soffia, Meneghini, Nichele, Rodella, Ambrosi (44′ st. Pavana).
A disposizione: Forcinella, Pasini, Poli, Pavana.
Allenatore: Renato Longega.
Arbitro: Davide Conti di Seregno.
Assistenti: Salvi di Monfalcone e Camber di Trieste.
Note: Giornata grigia, terreno appesantito dalla pioggia incessante. Ammonite
Ferroli, Camporese, Nichele. Recupero 0+3.
Luino: l’ufficio porto d’armi verrà
trasferito in Piazza Marconi
LUINO, 4 febbraio 2017– Da lunedì 6 febbraio l’ufficio porto d’Armi del
Settore Polizia Frontiera – Commissariato P.S. di Luino si trasferirà da
Piazza Marconi n.13 alla sede di Via Bernardino Luini 4/D.
L’orario di apertura al pubblico dell’Ufficio Armi rimarrà invariato così
come di seguito elencato:
Ufficio
ARMI
LUN
MAR
MERC
GIO
VEN
SAB
DOM
9:00 –
12:00
15:00 –
17:00
CHIUSO
9:00 –
12:00
9:00 –
12:00
9:00 –
12:00
CHIUSO
CHIUSO
VIDEO: Christian Campiotti spiega la
vicenda Fondazione Molina
VARESE, 4 febbraio 2017- La conferenza
stampa durante la quale Christian
Campiotti ha raccontato l’intera vicenda
Fondazione Molina che lo vede
protagonista come ex presidente.
Christian Campiotti sulla vicenda
Molina: “Mi hanno infangato ma tutto
è documentato: questo è un attacco
politico”
VARESE, 4 febbraio 2017- di GIANNI BERALDO-
Christian Campiotti durante l’incontro
Dopo alcuni mesi di “latitanza verbale” finalmente l’ex presidente della
Fondazione Molina Christian Campiotti ha deciso di dire la sua verità.
Ha voluto raccontare pubblicamente la sua versione dei fatti al cospetto di
una vicenda, quella legata alla sua gestione e del consiglio di
amministrazione della Fondazione Molina da lui presieduto sino a qualche
settimana fa e che mese dopo mese ha assunto connotati dalla deriva
pericolosa sia a livello d’immagine per la stessa Fondazione (ora
commissariata su richiesta dall’Ast), sia dei protagonisti che avevano (e
hanno) il compito di amministrare e controllare la nota struttura sanitaria
varesina, in modo da dimostrare che possa essere del tutto estranea a vicende
legate a fatti di cronaca con investimenti azionari e spese di gestione
apparentemente poco chiare.
Per farlo Campiotti- che ha presentato ricorso al Tar- ha organizzato un
incontro con la stampa accompagnato dal suo avvocato Pietro Romano.
Un’ora e mezza dove l’ex presidente del Molina e tra i fondatori del
movimento politico Lega Civica (la quale con Malerba candidato ha conribuito
alla vittoria di Galimberti alle elezioni amministrative), ha
puntigliosamente sottolineato tutti i principali cardini dell’intera vicenda
motivandone ogni singola scelta. Tutto questo però non ha fato altro che
scatenare alla fine della conferenza stampa, una sorta di scontro verbale con
alcuni giornalisti, quelli che hanno sempre manifestato attraverso i loro
giornali, una sorta di acredine nei confronti dell’operato di Campiotti.
Molti i punti sui quali Campiotti si è presentato ovviamente ben documentato.
Tra i principali il fatto di avere effettuato investimenti obbligazionari a
favore di Rete55 Evolution (società che al momento dell’investimento non
presentava addirittura nessun bilancio) alla Mata Spa e investimenti
assicurativi con un paio di banche (Avia e Ubi Banca).
<<Sono di 28 milioni di euro le operazioni finanziarie effettuate dalla
fondazione Molina nell’arco degli ultimi 10 anni: noi abbiamo acquistato
obbligazioni non solo bancarie e quelle pronto contro termine, queste in
effetti un po’ più a rischio. Coloro che hanno fatto delle proposte di
investimento come la Mata diretta dal signor Galli o Rete 55 Evolution sono
state considerate, controllate e avvallate dal consiglio di amministrazione
della Fondazione, che li ha deliberati in prima istanza poi confermati dal
presidente che ha ricevuto mandato.
Tutto questo secondo criteri di utilità e vantaggi per la Fondazione fondata
secondo analisi interne da parte di alcuni professionisti. Criteri di
carattere economico utili allo sviluppo della Fondazione stessa. Altre
operazioni pregresse di investimenti hanno provocato invece danni economici
all’ente, tutto questo senza mai essere contestata dall’Ats, come invece sta
accadendo ora. L’unica volta è stata quella contro il sottoscritto: a questo
punto penso sia stata solo una mossa politica avendo investito politicamente
sul candidato Galimberti, poi divenuto sindaco, e non Orrigoni>>, così
Campiotti che aggiunge <<quando ci insediammo trovammo una presenza di
obbligazioni anche non bancarie per 2 milioni di euro di euro gli altri 7
milioni di euro ubicati su due banche oggetto di cronache per rischio bail
in. Allora ci fu indicato di abbandonare tale investimento, visto il rischio
crac bancario. Per questo la Fondazione ha deciso di fare tre investimenti
diversi tra novembre 2015 e maggio 2016. Non possiamo affermare che queste
obbligazioni siano più sicure visto l’attuale andamento economico però stiamo
parlando di una politica bancaria coerente con la precedente e comunque di
investimento che riguarda il 3% del capitale>>
Altra critica mossa nei suoi confronti, quella di avere stipulato
un’assicurazione privata dal valore di 500mila euro con i soldi della
Fondazione <<da tempo si sta attaccando il sottoscritto sul nulla. Anche in
questo caso posso dimostrare che il contratto assicurativo stipulato cun Ubi
Banca, riguarda l’intera Fondazione di cui io ero presidente. Dalla
Fondazione n realtà non ho mai percepito un euro, né direttamente né
indirettamente>>.
Su questo punto interviene l’avvocato Romano <<Stiamo parlando del nulla! La
polizza di 500.000 è un’altra bufala già dimostrata con carte alla mano. La
macchina del fango è partita comunque aldilà delle sedute tenute a porte
chiuse. I miei compensi sottolineati da un giornalista finora sono di 3000
euro e non di 80.000 euro come evidenziato in un articolo pubblicato su
varesenews.
Mii vengono dei dubbi: questa accelerazione non è dovuta forse al fatto che
il 15 febbraio il Tar possa emanare una sospensiva immediata nei confronti di
Ats?>>.
Parlando di investimenti e/o risparmi Campiotti punta il dito invece sul
fatto di avere aiutato economicamente l’ente, abolendo la figura del
direttore generale, tra l’altro non presente nel regolamento <<L’ex direttore
generale che ha amministrato il Molina nell’era Fontana dal 2006 al 2015
(Andrea Segrini, licenziato dallo stesso Campiotti una volta insediatosi,
ndr) percepiva emolumenti per circa 300mila euro l’anno per un totale di
circa 2,5 milioni di euro in 10 anni, Ora questa figura non esiste più con un
risparmio evidente sottolineato pur dal presidente della Regione Roberto
Maroni>>.
Insomma tanti i punti e le questioni analizzati in un’ora e mezza di
incontro, che ha visto rimarcare anche alcuni aspetti forse meno importanti
dei precedenti ma sicuramente d’impatto per l’opinione pubblica. Stiamo
parlando ad esempio delle spese di comunicazione <<abbiamo speso 60mila euro
per dare questa nuova idea e promuovere in termini di marketing dell’azienda
importante. Ne è derivato un maggiore produzione aziendale che anche l’Ats ha
riconosciuto e in procinto di ricevere nuovi fondi a copertura prestazioni>>.
L’avvocato Romano
Di spese legali <<stiamo parlando di un’azienda da 20ml di euro e con 500
dipendenti, mi pare che i costi delle spese legali, 80mila euro, siano una
inezia rispetto al tipo di azienda rappresentata>>.
Di mobili antichi <<una vera e propria bufala. Gran parte dei lasciti da
parte di soggetti privati sono mobili antichi che stavano deteriorandosi, mi
pare che il nostro intervento restaurativo sia stato più che opportuno:
quindi la spesa giustificata>>.
In conclusione l’amaro sfogo dell’avvocato Romano <<E’ ora di dire basta non
solo per le infamie calunnie nei confronti del dottor Campiotti, ma basta a
tutto questo fango senza uno straccio di prove, nei confronti di una persona
che fino ad oggi è rimasto in silenzio.
In silenzio perchè c’è questo procedimento che non reputo legittimo. Il mio
cliente non si è mai presentato dopo avviso di accertamento sia in cosniglio
comunale che in quello regionale in quanto non c’era nessuna violazione di
legge. Acquisti di obbligazioni di Rete 55 non mi pare sia illegale. Prestito
obbligazionario: il dottor Campiotti si è presentato da Gutierrez (direttore
Ast)con un metro cubo di carta, dimostrando concretamente tutte le operazioni
legati agli investimenti evidenziando il cambio investimento per rischio bail
in che metteva a rischio i 15.000 azionisti>>.
Insomma una vicenda che pare non avere fine con strascichi polemici che
potrebbero avere ricadute importanti anche in termini politici.
Intanto la Fondazione Molina, patrimonio della città, continua a esistere con
la sua funzione principale: quella della cura e salvaguardia delle persone
anziane e malati cronici, per il resto si spera possa essere fatta chiarezza
prima possibile perché questa fase di stallo danneggia e infastidisce anche i
cittadini.
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