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Le imprese di Luigi Buffoli oo Dall’Unione C perativa alla città-giardino del Milanino IMMAGINI DOCUMENTI TESTIMONIANZE A cura di Pasquale Iovene Paola Signorino Testi di Marco Andréula Giorgio Bongiorni Mara Campana Claudio A. Colombo Fiorella Imprenti Pasquale Iovene Interventi di Lorenzo Gaiani Fernando Malosio Giuseppe Maserati Piero Amos Nannini Roberto Romani In collaborazione con Associazione Amici del Milanino Paola Signorino Daniele Vola Gabriele Vola Intervento di Lorenzo Gaiani, Sindaco di Cusano Milanino pag. 6 Presentazione di Piero Amos Nannini, Presidente della Società Umanitaria 7 Intervento di Giuseppe Maserati, Presidente Cooperativa Edificatrice di Cusano Milanino, e di Fernando Malosio, Presidente Cooperativa Edilizia Lavoratori Cristiani di Cusano Milanino 8 Saluto di Roberto Romani, Presidente dell’Associazione Amici del Milanino 9 Prefazione di Pasquale Iovene 10 Tensioni sociali, mutualità e previdenza. Milano ai tempi di Luigi Buffoli di Paola Signorino 13 Giovare al progresso del Paese e alla cooperazione, di Luigi Buffoli Niente politica nella cooperazione, di George Jacob Holyoake L’amico mio più intimo per le iniziative della cooperazione, di Luigi Luzzatti Sul modello di Londra, nasce l’Albergo Popolare 22 26 34 44 Il ferroviere che fece viaggiare l’idea cooperativa di Pasquale Iovene e Claudio A. Colombo 47 Cariche gratuite e impegno costante Nel decennale dell’Unione una medaglia a Buffoli I riconoscimenti conquistati dall’Unione Cooperativa L’ultima sfida: la città-giardino del Milanino, di Luigi Buffoli 56 70 82 86 Cooperazione e solidarietà. Il sodalizio con la Società Umanitaria di Daniele Vola 107 “Un’idea che mi frulla in capo”. Da una lettera di Luigi Buffoli a Giuseppe Zanardelli 1907-1909. L’Unione in soccorso della Calabria, di Claudio A. Colombo 118 124 Album a colori 129 SPIGOLATURE Principi, punti fermi ed eredità morali di Claudio A. Colombo pag. 147 Buffoli e alcune idee sulla cooperazione La medaglia ai Probi Pionieri di Rochdale 149 152 Borghese o non borghese? Il problema dei soci di Pasquale Iovene 157 Valera versus Buffoli, tra birbonate e buon senso La cooperazione dei soci. L’ultimo scritto di Luigi Buffoli 160 162 Cataloghi e réclames. La comunicazione dell’Unione Cooperativa di Mara Campana 165 Quei prodigi della tecnica nella sede dell’Unione 173 La “famiglia” di Luigi Buffoli: i Fontana-Roux di Gabriele Vola 175 Una lettera di Carolina Buffoli a Luigi Luzzatti Una poesia per i 25 anni dell’Unione, di Domenico Gambini 178 183 L’Unione Cooperativa e le donne di Fiorella Imprenti 187 Una vertenza operaia all’Unione Cooperativa 195 La città reale e il sogno della città-giardino di Marco Andréula 197 1911. La visita della stampa al Milanino 201 POSTFAZIONE Luigi Buffoli, non solo cooperatore di Giorgio Bongiorni 205 APPENDICE Le società cooperative di consumo di Luigi Buffoli 209 Indice dei nomi 236 Bisogna essere grati a Pasquale Iovene e a quanti hanno collaborato con lui per la pazienza e l’acribia con cui hanno raccolto questi materiali in onore ed in ricordo di Luigi Buffoli, il grande cooperatore padre di molte istituzioni cittadine milanesi, molte delle quali ahimè cadute in oblio, e soprattutto l’ideatore, l’apostolo e l’artefice di Milanino, la prima città-giardino italiana ideata secondo criteri simili a quelli delle garden town britanniche. Scorrendo queste pagine si comprende con chiarezza perché la vita di Buffoli sia tutto sommata così scarsa di eventi , e ricca di attività: egli fu una di quelle rare persone che identificavano se stesse con la loro opera fino quasi ad annullarvisi dentro, sacrificando la vita privata e anche quel legittimo desiderio di riconoscimento delle proprie qualità che è cosa diversa dalla sfrenata ambizione. Un uomo che, se avesse avuto altre inclinazioni, avrebbe potuto diventare un ricco imprenditore o una figura di rilievo della scena politica milanese o addirittura nazionale si accontentò del suo ruolo di impiegato delle ferrovie e poi di dirigente cooperativo, con un modesto stipendio, e viaggiò quasi esclusivamente per trovare all’estero l’ispirazione per le grandi opere da realizzare in Italia. Il Comune di Cusano Milanino, che gli deve la sua attuale denominazione, hanno onorato Buffoli dando il suo nome al principale viale della città- giardino, al cui centro sorge un monumento con la sua effige. Egli stesso, del resto, volle essere seppellito nel nostro cimitero in una tomba che fosse perennemente rivolta verso la sua ultima opera, quella che amava di più, quella che, secondo i documento raccolti in questo libro, lo fece tanto soffrire e per la quale dovette affrontare l’incomprensione dei suoi stessi amici e soci dell’Unione Cooperativa di Milano. Mi sembra anche giusto sottolineare che l’impresa di Buffoli sarebbe stata impensabile se all’epoca alla guida di Cusano sul Seveso (così si chiamava all’epoca il nostro Comune) non vi fosse stato il Sindaco Adolfo Ferrari, altra figura di innovatore che portò da noi i primi impianti telefonici e l’illuminazione elettrica, favorendo il primo sviluppo industriale di un borgo rurale quale all’epoca eravamo. Ciò rimanda ad una diversa, forse migliore fase storica del nostro Paese in cui arditi imprenditori (e Buffoli era un imprenditore, sia pure a matrice sociale) incontravano amministratori capaci di comprendere quali fossero gli interessi del loro territorio non solo nell’immediato ma anche in una prospettiva storica più ampia, per le future generazioni. E questo lascito spiega la nostra gratitudine verso quei due uomini straordinari. Lorenzo Gaiani Sindaco di Cusano Milanino 6 Dopo una donna fuori dagli schemi, Alessandrina Ravizza, la mitica Sasha; dopo una istituzione assistenziale illuminata, la Pia Istituzione di Cura Climatica di Berzonno, per il terzo volume della nostra collana – “La memoria condivisa” – abbiamo scelto un personaggio singolare, Luigi Buffoli. Molti si chiederanno, chi è costui? E sinceramente ce lo siamo chiesti anche noi, quando Pasquale Iovene ci ha proposto di riscoprire le gesta (perché così vanno considerate le sue innumerevoli iniziative) di un uomo semplice, ma al di fuori del comune, il cui nome doveva diventare – specialmente all’estero – il simbolo della cooperazione italiana, tanto da meritarsi l’appellativo di “il più puro dei cooperatori”, persino “il santo della cooperazione” (parole di Luigi Luzzatti, suo maestro). Oltre a permetterci di parlare di quanto anche questo Ente ha posto in essere per favorire il mondo cooperativo fin dal 1903 (un sodalizio recuperato recentemente con il progetto realizzato con Coop Italia durante l’ultima Expo), la sua storia ci ha colpito, e commosso, per una serie di ragioni che posso anche definire “sentimentali”. Mi riferisco alle sue origini, umili, che non ne fiaccano lo spirito di sacrificio e l’operosità, anzi gli danno la carica per “rilevarsi da sé medesimo” attraverso il lavoro e l’istruzione, al pari di altri protagonisti della storia della nostra città, e della Società Umanitaria (come Giovanni Broglio, l’architetto dei poveri, oppure Rosa Genoni, la sartina valtellinese che inventò il made in Italy – già oggetto di studio di un prossimo volume). Penso al suo carattere, schivo ma tollerante, bonario quanto rigoroso; alla sua caparbietà (rimarrete di sasso quando scoprirete cosa è riuscito a fare con una semplice scatola di cravatte); al suo altruismo, pronto a tutto per fare il bene degli altri, per “elevare a maggiore dignità la condizione degli umili”. Ed insisto sul suo modus operandi, quel suo agire per gradi, step by step, sempre con i piedi per terra, affatto dissimile da quello dei nostri predecessori: un accurato studio preliminare dell’idea da attuare, seguìto da un confronto scrupoloso con le esperienze già in atto, e infine il passaggio dalla teoria alla pratica, dal progetto all’attuazione. E guai a contraddirlo: piantato un chiodo, non si lasciava più smontare, dibatteva, combatteva, vinceva. Ma soprattutto considero le sue innumerevoli iniziative, che vanno ben oltre l’Unione Cooperativa, che lui portò ad essere il più potente istituto italiano cooperativo di consumo. Buffoli era pienamente addentro alle questioni morali e sociali del suo tempo (proprio come i dirigenti dell’Umanitaria), e nel corso della sua vita, lottando, propagandando, convincendo, ha dato vita a straordinarie istituzioni di pubblica utilità, mosso dalla sua idea che la previdenza sociale andava abbinata alla solidarietà. Un vero filantropo. Onore al merito, quindi, a Pasquale Iovene, che ha passato ogni momento libero degli ultimi anni per recuperare una quantità incredibile di documenti originali (spendendo – e non poco – di tasca propria), tessendo anche una rete di relazioni determinanti per la realizzazione di questa pubblicazione. Questo volume collettaneo, attraverso una lettura trasversale della sua esistenza, rappresenta quindi il nostro omaggio ad un grande uomo, il ferroviere che si fece manager della cooperazione. Proprio come lo ricordavano a pochi giorni dalla scomparsa, in un lungo articolo su “La Sera” del 6 ottobre 1914: “i suoi ideali erano quelli di migliorare, per quanto è possibile, il mondo non coi paroloni rimbombanti e colle mendaci promesse, ma col lavoro modesto, assiduo, disinteressato, coll’onestà, col risparmio, e col compiere sempre il proprio dovere per sé e per gli altri. Specialmente per gli altri”. Piero Amos Nannini Presidente Società Umanitaria 7 Per chi vive a Cusano Milanino e ha un legame con la sua storia Luigi Buffoli è sicuramente una persona familiare. Tuttavia abbiamo potuto verificare in diverse occasioni che si tratta di una conoscenza superficiale. Una opportunità è stata fornita dagli “Amici dell’Associazione del Milanino” che, nel 2014, nel centenario dalla morte, hanno promosso diversi appuntamenti per ricordarlo. In quel contesto è stata proposta la pubblicazione su Luigi Buffoli. La Cooperativa Edificatrice di Cusano Milanino e la Cooperativa Edilizia Lavoratori Cristiani si sono rese subito disponibili, con altri, a sostenere il volume. Siamo convinti che questo, oltre a colmare un vuoto, possa rappresentare una preziosa opportunità per molti cittadini, di avvicinamento ad un “personaggio” verso il quale la nostra comunità ha un debito di riconoscenza; una opportunità, inoltre, per apprezzare il valore universale della cooperazione. Anche noi, grazie agli appuntamenti ricordati, abbiamo avuto modo di confrontarci con alcuni documenti scritti da Luigi Buffoli o documenti che parlavano di lui e delle sue attività. Abbiamo maturato nei suoi confronti una profonda Giuseppe Maserati Presidente Cooperativa Edificatrice di Cusano Milanino 8 riconoscenza. Un sentimento di gratitudine e di stima, non solo per la fondazione del Milanino, tra le prime esperienze di città giardino in Italia, ma anche per la sua storia esemplare, per il pensiero e le idee di cui si è fatto interprete per la vita intera, per la tenacia che lo ha portato a praticare con intelligenza e lungimiranza l’idea e i valori della cooperazione. Ha trascorso una vita a cercare di tradurre le idee in progetti e questi in realizzazioni. Nel volume è sicuramente citato un articolo scritto sul Corriere della Sera nel 1914 da Luigi Luzzatti, cooperatore e parlamentare, in occasione della scomparsa dell’amico Luigi Buffoli. Sono parole che abbiamo volentieri riletto e descrivono la grandezza dell’uomo: “il grande cooperatore italiano si contrassegnava per la semplicità della modestia, per la bellezza morale degli ideali sani e concreti, per la chiarezza del senno pratico. Era uno di quei giusti, che passano sulla terra beneficando senza chiedere alcun compenso materiale o morale, neppure quello della gratitudine: ...educava ai principi della previdenza sociale e della beneficienza suscitante il senso di responsabilità... poteva aspirare ad agi superiori... non li volle per dedicarsi a lenire i dolori dl popolo che soffre e che lavora... lascia la vita piena di ricchezze ideali”. In queste parole Luigi Buffoli e la cooperazione. Fernando Malosio Presidente Cooperativa Edilizia Lavoratori Cristiani di Cusano Milanino Una piccola via di Milano tra le vie San Vincenzo e San Calogero, nelle vicinanze di Porta Genova, dove sorgeva l’Albergo Popolare di Milano, e un grande viale alberato a Cusano Milanino portano oggi il nome di Luigi Buffoli, un personaggio forse poco conosciuto ma che, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, con tenacia, perseveranza e disinteresse è riuscito a realizzare importanti imprese sociali di quel periodo storico, tra le quali “l’Unione Cooperativa” di Milano e “la Città Giardino” di Cusano sul Seveso, poi divenuta Cusano Milanino. Con la rivoluzione industriale le aree agricole a nord di Milano furono via via ridotte a causa di una cementificazione sempre più selvaggia. Fortunatamente, agli inizi del Novecento, l’Unione Cooperativa di Milano presieduta da Luigi Buffoli scelse l’area poi chiamata “il Milanino” per costruire la prima “Città Giardino” italiana, che costituisce oggi un varco nella muraglia di edifici sorti in questo territorio. Il viale Luigi Buffoli è diventato un’ampio corridoio verde che unisce due grandi parchi: il Parco Nord Milano e il Parco Grugnotorto-Villoresi. Il nostro concittadino Pasquale Iovene, con la stessa tenacia, perseveranza e disinteresse del personaggio, che si è voluto ricordare a cento anni dalla sua dipartita, ha raccolto una incredibile quantità di documenti e testimonianze che hanno consentito la realizzazione di questo libro. Un vivo ringraziamento da noi tutti dell’Associazione nata con lo scopo di “tutelare, migliorare, far conoscere la Città Giardino del Milanino”. Roberto Romani Presidente Associazione Amici del Milanino 9 Prefazione Come nasce questo libro. Pensa... un ferroviere ha realizzato tutto questo. È quello che sentivo raccontare spesso in giro per il Milanino quando, nell’autunno del 2008, convocate le associazioni del territorio dall’amministrazione comunale, si svilupparono ed attuarono idee per la ricorrenza del centenario (1909-2009) della prima città giardino in Italia, “Il Milanino”, pensata e voluta da Luigi Buffoli. Come associazione di modellismo volevamo preparare un piccolo plastico del viale Luigi Buffoli, a lui intitolato dopo la sua morte, con la bella torre dell’acquedotto al centro. Un grande vialone alberato, la parte principale della città giardino stessa, che è stato ed è il cuore di tutto il tracciato progettuale fin dalle sue origini; per l’occasione fu invece costruito un plastico che riprende la planimetria storica e quella attuale del Milanino, tutt’ora esposto in Comune. Incuriosito però di sapere qualcosa di più sul personaggio Luigi Buffoli, che per sua espressa volontà è sepolto nel nostro cimitero, “allora campestre” come lui lo definì, iniziai una ricerca per capire la storia, l’inizio e la genesi di tale bellezza. Sapevo poco di Luigi Buffoli, sapevo che era stato un ferroviere e che aveva fondato il Milanino. Invece la sua è la storia di un grande pioniere della cooperazione italiana. Iniziai così un bel viaggio nel meraviglioso mondo della cooperazione, di Luigi Buffoli e dell’Unione Cooperativa di Milano. Più cercavo e trovavo, in biblioteche, archivi e internet, e più la ricerca mi appassionava, più risposte si chiarivano e più domande si incrociavano, in un crescendo senza fine e 10 che continua ancora. Fondatore dell’Unione Cooperativa di Milano di cui fu presidente per ben 29 anni consecutivi, dalla costituzione del sodalizio nel luglio del 1886, fino alla sua morte avvenuta il 5 ottobre 1914, Buffoli fu un cooperatore “pratico e adamantino”, come lo descrivevano i suoi migliori amici cooperatori e non. La sua storia incrocia quella dei fondatori del movimento cooperativo Italiano come Francesco Viganò (che con Carlo Cattaneo innalzò barricate nelle gloriose Cinque Giornate di Milano) e Luigi Luzzatti, propugnatore e fautore della cooperazione del credito. Ma soprattutto Buffoli fu amico di George Holyoake, liberale illuminista seguace di Robert Owen (il padre dei movimenti popolari inglesi), storico dei Probi Pionieri di Rochdale, e da costui imparò una regola aurea della cooperazione: “ricordati che la cooperazione è come una scala molto alta della quale non se ne vede mai la fine, non avere la smania di salirla velocemente, ma proponiti di fare un gradino per volta”. Il punto di partenza del volume è stata la constatazione che la storia dell’Unione Cooperativa si era un po’ persa nel tempo. Il lungo lavoro di ricerca sulle vicende della vita di Luigi Buffoli e sulla storia dell’Unione Cooperativa ha invece permesso l’acquisizione di una grande mole di materiali, molti dei quali inediti o poco studiati dalla storiografia recente, che ci ha permesso di ricostruire tutte le imprese di Luigi Buffoli nel contesto della Milano a cavallo tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento. Il corpus centrale del volume sono le vicende personali e professionali di “papà Buffoli”, un uomo semplice, e determi- nato, a cui l’Unione Cooperativa continuò ad affidare la carica di Presidente, ritenendolo l’uomo giusto al posto giusto, nonostante fosse solo “un ex commesso di negozio, che è andato a scuola soltanto fino al 15° anno di età” (come riportava un numero de “Il Nostro Giornale” dell’agosto 1904). Una vita che abbiamo voluto ripercorrere soprattutto attraverso i suoi scritti, i suoi viaggi e i suoi interventi, rileggendo e scegliendo tra le centinaia di pagine uscite sulla rivista dell’Unione Cooperativa (e sui resoconti dei congressi cooperativi a cui ha partecipato) aneddoti, iniziative e testimonianze che riteniamo possano completare la visione d’insieme su un personaggio singolare, la cui strategia imprenditoriale talvolta fu troppo in anticipo rispetto ai tempi in cui visse ed operò. Attorno alla sua figura, veramente esemplare, abbiamo voluto preparare una sezione ex novo, quella delle “Spigolature”, dove un gruppo di studiosi di diversa estrazione ed orientamento (Mara Campana, Marco Andréula, Fiorella Imprenti, Gabriele Vola) si sono soffermati in maniera sintetica e brillante su un argomento specifico: la polemica sulla cooperazione “bottegaia”, la questione femminile all’interno dell’Unione, i principi-guida che ne contraddistinsero l’operato, la pubblicità, la famiglia FontanaRoux, il tema della città ideale e della città reale. Fine ultimo di questo impegno editoriale, frutto di un formidabile lavoro di squadra, sarà quello di progettare un fondo o un’istituzione ad hoc per la conservazione, la diffusione e la consultazione di quanto è stato fin qui possibile raccogliere intorno alla figura di Luigi Buffoli. Un sentito grazie all’Associazione Amici del Milanino, al Comune di Cusano Milanino e alle due cooperative edificatrici della mia città, che in questi anni hanno promosso gli eventi legati al centenario della Città Giardino, nel 2009, e al centenario della morte di Luigi Buffoli, nel 2014; anche in questa occasione, insieme a JTI Italia, non hanno voluto far mancare il loro appoggio affinché questo volume, che rappresenta idealmente la conclusione del centenario della scomparsa di Buffoli, potesse essere realizzato. Un ringraziamento particolare va al Presidente della Società Umanitaria, che ha voluto inserire il volume nella collana editoriale de “La memoria condivisa”, senza mai lesinare risorse e personale a tal fine. E ovviamente ringrazio Paola Signorino per aver saputo contenere le mie esuberanze, lavorando fianco a fianco nella curatela del libro. Un grazie di cuore, infine, alla mia famiglia, a mia moglie Anna e mio figlio Alessandro che mi hanno aiutato, e sopportato, in tutti questi anni di faticosa ricerca. Un ultimo pensiero in ricordo dell’amico, e maestro, Luigi Gasparetto, che tanto si è adoperato per il vincolo paesaggistico della città giardino di Cusano Milanino, introdotto il 26 giugno 1984, legge 1497/39. Pasquale Iovene 11