Questa Dinamo è senza limiti
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Questa Dinamo è senza limiti
Basket: il presidente fissa gli obiettivi della stagione dopo l'exploit a Le Mans Questa Dinamo è senza limiti Sardara: Milano? Possiamo provare a batterli Stefano Sardara con la maglia verde da trasferta per la Champions League Presidente Sardara, finale di Coppa Italia e quarti di Champions, che dice? «Avere fatto la terza finale di Coppa Italia in quattro anni significa la prosecuzione del progetto ad alto livello; i quarti di Champions sono il nostro migliore risultato in Europa. È una stagione straordinaria, questa della ripartenza di un ciclo, stiamo andando anche oltre i programmi». La finale di Coppa Italia vi garantisce la presenza in Supercoppa? «Sì, con la formula a 4 ci siamo garantiti un'altra finale». Quanto vale l'accesso ai quarti di Champions in termini di credibilità ed economici? «Entusiasmo e lustro tanto, mentre tra ciò che spendi di trasferte e premi di passaggio di turno non tantissimo, ma gli incassi compensano». Possiamo scrivere ohe è la Dinamo più intelligente da quando è in A? «Sì, lo possiamo dire. Mai come questa volta si vede sul gioco l'impronta dell'allenatore, non per fare una deminutio di chi c'era prima perché è un basket diverso. Pasquini con lo staff lavora 24 ore su 24. Dopo la sconfitta di Pesaro, la squadra ha rivisto il video con ogni azione studiata e commentata». A fine novembre, dopo 4 gare perse di un punto sembrava una stagione dannata, ma Sardara ha difeso Pasquini: preveggente o paziente? «Semplicemente presente. Vivo la squadra ogni giorno, vedo la qualità del lavoro svolto e la squadra seguiva l'allenatore. Quando ci dicono che siamo belli oggi, non è che fossimo brutti prima, basti pensare al primo tempo di Reggio Emilia e a come abbiam o perso, o alle sconfitte di un punto». Con Bell, Lawal e Lighty avete il centesimo che serviva per fare la lira? «Avevamo bisogno di fortificare SERIE A il gruppo, perché Johnson-Odom non ci dava quella serenità mentale che ci serviva nei momenti caldi, era solo un discorso caratteriale non tecnico, poi tatticamente Olaseni non era il giocatore che ci immaginavamo. Infine Lighty ci dà l'energia fisica che ci serve in alcuni momenti». È una squadra molto amata dai tifosi, perché? «Perché ci mette l'anima che è la prima cosa che chiedo a chi viene a Sassari. A Le Mans dopo l'uscita per falli di Lawal, Lydeka che si era scavigliato ha detto "fasciatemi che rientro". Ma aggiungo Monaldi che si è fatto sempre trovare pronto, così come D'Ercole che all'inizio giocava poco. Più Tatù Ebeling: dopo il torneo dell'Eurolega lo vedo maturato, abbiamo grandi aspettative su di lui». Domenica arriva Milano, ma la vera sfida sono i playoff, puntate a una posizione definita? «L'anno dello scudetto ho imoa- rato dai giocatori una grande lezione: importante è arrivare ai playoff bene, perché comunque devi sempre vincere anche in trasferta. Con Milano è una sfida eterna, e sono felice perché vuol dire che siamo arrivati vicino a loro. Sono stati costruiti per lo scudetto ma la finale di Coppa Italia ha dimostrato che possiamo provare a batterli». La gara numero 300 di Sardara presidente è coincisa con la vittoria in semifinale di Coppa Italia, la 400 come vorrebbe festeggiarla? «Col nuovo PalaSerradimigni» In A2 ci sono due giovani della Dinamo, Marco Spissu e Francesco Pellegrino, dove saranno la stagione prossima? «Marco sta dominando la Legadue col talento che conoscevamo ma soprattutto con accresciuta personalità, per questo l'abbiamo mandato a Bologna. Spissu è destinato a tornare in Serie A con noi, ma non mettiamogli pressione. Anche su Pellegrino ci crediamo. Se passiamo ai sei italiani è chiaro che bisogna allargare il roster». Giampiero Murnis RIPRODUZIONE RISERVATA SERIE A