Euro-mpicapo
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9 il settembre 2001 Fiba mensile anno XLXI Sped. abb. post. art. 2 com. 20/c.l.662/96 - filiale Roma Euro-mpicapo Prima parte di una nostra inchiesta: I consigli utili per il cittadino e il risparmiatore 9 Come è cresciuto quel movimento Il sindacalismo davanti alle nuove forme della contestazione e della proposta 3 Confronto europeo sui quadri Un seminario sulla centralità di queste figure professionali nei processi di ristrutturazione delle aziende del credito Salario variabile Presentiamo i primi risultati di un’indagine nazionale sulla sua gestione nelle banche italiane. In uscita un apposito quaderno Fiba 13 Inoltre: Assicurazioni e Montedison 8 Assegni familiari 5 16 2 DIALOGO SOCIALE. Il nuovo governo sogna una crescita al 3% S anità, crescita e previdenza. Su questi temi Cgil Cisl Uil “saranno attenti a quanto avverrà”, ma determinati su un punto:”non bisognerà ridurre lo Stato sociale”. E’ questa la linea illustrata, all’indomani dell’incontro col governo Berlusconi, da Cofferati, Pezzotta e Angeletti a fine luglio, che comunque rimandano il giudizio definitivo a quando verrà presentato il Dpef. Il governo – secondo i leader sindacali – sulla sanità “annuncia un cambiamento, con uno slittamento delle competenze sempre più verso le Regioni, con il rischio di ulteriore accentuazione di modelli, criteri e prestazioni fornite. Per noi è fondamentale l’universalità, che non deve essere messa in discussione. Per noi sarebbe inaccettabile una geometria variabile”. Quanto alle pensioni, i sindacati confederali hanno sottolineato l’importanza di fare la verifica preventiva sull’utilizzo del Tfr e della previdenza integrativa. Hanno poi espresso perplessità su una crescita che si ipotizza al 3% partendo da un tendenziale tra il 2 e il 2,2%. Un incremento di un punto di crescita, non pare credibile in mancanza di politiche espansive. “Ci sono aspetti positivi nel Dpef. Siamo aperti al dialogo”, è stato il commento a caldo del segretario generale Cisl, Savino Pezzotta. Sulla previdenza, in particolare, occorre fare prima un ragionamento sugli strumenti paralleli alle pensioni pubbliche e poi fissare la data della verifica. Sullo sviluppo, la Cisl è per la politica dell’attenzione. Le ricadute sull’occupazione sarebbero importanti, da un tasso del 3%. Ma con quali mezzi raggiungerlo? Sono molte le domande aperte in vista della ripresa post-estiva. Andrea Baccherini Sommario n.9 settembre 2001 Governo e Dpef. Andrea Baccherini G8 a Genova. Perché ci interessa questo movimento Giuseppe Gallo 2 3 Gli obiettivi del DPEF Dati in percentuale 2001 2002 2003 2004 2005 2006 PIL 2,4 3,1 3,2 3,1 3,1 3,0 Deficit PIL 0,8 0,5 Inflazione 2,8 1,7 1,2 1,2 1,2 1,0 Avanzo primario 5,4 5,4 5,9 5,5 5,5 5,0 Pressione Fiscale 42 Questo è il mensile della Fiba Cisl 9,9 Disoccupazione Uragano Montedison. Le conseguenze sul mondo assicurativo Giancarlo Pezzanera Integrativi. Credito Italiano, BNL, MPS, e un commento di Pierluigi Ramponi Un seminario europeo sui quadri. Andrea Pastacaldi e Raffaele Tucci Speciale euro / prima parte. Consigli per il cittadino e il risparmiatore 41 5 6 8 9 «Lavoro bancario e assicurativo» 9 40 8,3 39 38 7,6 Sistemi incentivanti. Riflessioni da una prima indagine Andrea Scaglioni In breve. Congresso Uni. Popolare di Novara. Segretari generali regionali Fiba Assegni familiari. Tutte le novità Cesare Sandulli Recensioni. Anna Andreoni e Paolo Giammarroni Informazioni in cifre. settembre 2001 37 13 15 16 18 19 3 Perché ci sentiamo dentro il movimento pacifico che ha invaso la città di Genova Ultim’ora di Giuseppe Gallo U n nuovo fenomeno si aggira per il mondo, spontaneo perché al di fuori dei meccanismi consolidati della rappresentanza politica, sintomo di dinamiche tettoniche in atto nella società civile: il movimento convenzionalmente definito dell’ “antiglobalizzazione”. Ciò che stupisce di un tale movimento, ormai capace di condizionare, con intensità crescente, l’agenda politica dei grandi della Terra, è soprattutto la magmatica ricchezza delle sue fonti ispiratrici e la capacità di unirle nella condivisione di una piattaforma di obiettivi fondamentali. In esso confluiscono le più diverse suggestioni culturali, accomunate dalla critica alle ingiustizie del mondo e dalla proposta di progetti alternativi (J.J. Rousseau, I. Kant, T. Paine, K. Marx, J. Rifkin, A. Sen, M. Junus, B. Commoner, Vandana Shiva, C. Blisset, J. Bovè) ricondotta all’autorità morale delle grandi guide del nostro tempo dal Papa, a Gandhi, a M.L.King, a Madre Teresa, ad Alex Zanotelli, a Don Ciotti, a Che Guevara al subcomandante Marcos. La straordinaria varietà delle organizzazioni che animano il movimento (dal pacifismo, all’ecologismo, all’associazionismo cattolico, ai centri sociali, al sindacato dei Paesi avanzati, alle confederazioni contadine del Terzo mondo, all’organizzazione per il commercio equo e solidale, alle reti fino alle rockstar Bono e Manu Chao) esprime l’inedita ricchezza di un fiume carsico esploso in superficie dopo il lungo lavoro sotterraneo degli anni ’80 e ’90. Un movimento moderno che rivendica antiche radici Il testo programmatico per il G8 di Genova è eloquente: “Siamo il povero Konrad, contadini di Svevia che si ribellarono alle tasse sul vino, sulla carne, sul pane. Nell’anno del Signore 1514, (…) siamo i servi, i lavoranti, i minatori, gli evasi e i disertori che si unirono ai Cosacchi di Pugaciov per rovesciare gli autocrati in Russia ed abolire il servaggio. Il potere è quello di sempre. Si dicono nuovi, si battezzano con sigle esoteriche: G8, Wto, Fmi, Nafta - Ma non ci ingan- Questo è il mensile della Fiba Cisl «Lavoro bancario e assicurativo» Mentre andiamo in macchina, ci giungono le drammatiche notizie da Genova: un giovane è morto, una città è stata devastata da teppisti (34 banche colpite), e il maxi vertice ha partorito solo un topolino. Resta per noi importante il segnale lanciato da chi era presente con intenzioni pacifiche. nano – Contro di loro ancora una volta ci solleviamo”. Quali sono le ragioni di un movimento che da Seattle, a Porto Algeri, a Davos, a Nizza, a Praga, a Goeteborg inquieta gli asettici, ottimistici, patinati summit dei Grandi (con annesse visite “umanitarie” delle first ladies) ? Quali rapporti intrattiene con l’iniziativa del Sindacato Confederale e della Cisl in particolare? La prima ragione riguarda i limiti strutturali del capitalismo trionfante e l’impostura delle sue promesse. Si accrescono, infatti, le diseguaglianze sociali all’interno delle economie avanzate, aumenta la povertà ufficiale, la precarietà, l’insicurezza per il futuro. R. Reich, ex ministro del lavoro nella prima amministrazione Clinton, ha stimato che per eguagliare il reddito medio di una famiglia media nel 2000, è necessario lavorare sette settimane in più all’anno rispetto al 1990! Aumenta il baratro di ricchezza, di istruzione, di speranza di vita tra Paesi ricchi e Paesi poveri. L’ultimo rapporto della Banca Mondiale ci dice che dei 6 miliardi di abitanti del pianeta, 2 settembre 2001 4 miliardi e 800 milioni vivono con meno di 2 dollari al giorno e 1 miliardo e 200 milioni vivono con meno di 1 dollaro al giorno. Ciò che il rapporto 2000 non ci dice è che il prof. Ravi Kambur, l’economista della Cornell University responsabile del gruppo di ricerca, è stato costretto alle dimissioni perché dall’analisi di un fenomeno sconvolgente aveva derivato proposte politiche incompatibili col liberismo della Banca mondiale, dell’ Fmi e del Tesoro Usa. La normativa sulla proprietà intellettuale stabilisce che chi scopre un nuovo farmaco ne è il produttore esclusivo per 20 anni. Ne consegue che le epidemie nei Paesi poveri (es. Aids) non possono essere affrontate con farmaci prodotti da aziende locali a prezzi locali accessibili. L’obbligo del pagamento delle royalties alle multinazionali farmaceutiche rende, infatti, i prezzi inaccessibili per i malati e le cure impossibili. Il rispetto dell’ambiente al centro del nuovo sviluppo E’ ormai riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale il nesso strutturale che intercorre tra uno sviluppo indifferente ai vincoli naturali e le crescenti catastrofi ambientali. Per tutta risposta l’Amministrazione Bush è venuta meno agli impegni della piattaforma minima di Kyoto (riduzione delle emissioni di gas serra del 5,2% tra il 2008 ed il 2012) in omaggio agli interessi delle lobbies che l’hanno condotta al potere. Flussi migratori e devastazione del ciclo alimentare turbano costumi, tradizioni e forme consolidate di convivenza. I fenomeni, sommariamente citati, chiamano in causa lo l’altro, risiede la crisi della politica. Qui, giustamente, il movimento antiglobalizzazione radica la sua domanda di governo del mondo, governo cooperativo, equo e solidale tra i popoli. Non ostili alla globalizzazione, ma all’assenza di una guida solidale Ci sentiamo parte a pieno titolo del movimento che ha costretto il summit delle otto grandi potenze a discutere sui temi sociali e non solo su quelli finanziari e militari. L’impegno Cisl infatti nasce da lontano scacco della politica, la “tecnica regia” nella definizione platonica, l’arte di governare secondo gli interessi collettivi della comunità. Lo scacco prende la forma del tramonto degli stati nazionali, impotenti a regolare dinamiche planetarie che li sovrastano e del vuoto di rappresentanza democratica sovranazionale che risuona nelle stanze ovattate e militarmente presidiate dei vari vertici. Vuoto istituzionale e vuoto politico poiché ai rapporti annuali prodotti degli organismi delle Nazioni unite (Unep, Unpd, Fao, Who) assolutamente consapevoli dello stato drammatico di sviluppo dell’umanità, corrisponde la clamorosa inettitudine di progetto e di intervento dei Grandi della Terra. Qui, nello scarto preoccupante tra scansione epocale da un lato e vuoto istituzionale, di proposta e di intervento, dal- Questo è il mensile della Fiba Cisl «Lavoro bancario e assicurativo» Non si tratta, quindi, a ben vedere di ostilità alla globalizzazione in quanto tale, ma alle forme anarchiche e barbare che l’assenza di un governo democratico e solidale impone alla globalizzazione. Il Sindacato confederale e la Cisl internazionale dalla seconda metà degli anni ’80 hanno avviato riflessioni rigorose ed iniziative conseguenti su temi di tale rilievo. Col sostegno attivo alla cooperazione internazionale con nostri istituti (Iscos/Cisl) ed alle lotte per la cancellazione del debito dei Paesi poveri; alla richiesta di introdurre negli accordi che regolano il commercio mondiale stipulati in sede Wto le clausole sociali dell’organizzazione internazionale del lavoro; alla Tobin Tax; alla costruzione, a partire dall’Onu, delle istituzioni di governo del pianeta. Abbiamo partecipato ripetutamente ai summit del G8, attraverso la Cisl internazionale per continuare ad offrire alla società civile, che oggi lo rivendica attraverso il movimento antiglobalizzazione, canali di espressione e di protagonismo necessari. Saremo perciò presenti anche a Genova il 18 e il 19 luglio, sotto “La lanterna”, simbolo dell’orizzonte di civiltà che dobbiamo continuare a costruire sempre nel modo più pacifico e non violento. settembre 2001 5 URAGANO Montedison Un’estate calda per il maggiore gruppo energetico italiano, creatura essenziale nelle strategie di Mediobanca. Mentre i contendenti non si risparmiano colpi, guardiamo rischi e opportunità che si aprono dal matrimonio tra Sai e Fondiaria P er molte settimane durerà il confronto sulla scalata alla Montedison. Sotto gli occhi dell’Authority, l’attenzione – che coinvolge non solo gli operatori di Borsa, ma tutti i risparmiatori – andrà a scelte che toccano gli assetti futuri di interi settori: l’energia in primis, ma anche ingegneria, cantieri navali, abbigliamento, zucchero, carta, editoria. E ovviamente banche ed assicurazioni. La rottura del vecchio patto di sindacato dentro Montedison proietta su due fronti opposti in particolare Unicredito, fedele all’attuale gestione di Mediobanca, e la galassia IntesaBci – S.Paolo – Banca di Roma, alleata di Fiat e dei francesi Edf. Lo scenario è così aperto nel momento in cui scriviamo che è più facile prevedere altri colpi di scena anche dalla sconfitta di Mediobanca, che non disegnare precisi scenari. Meglio rimanere per ora alle ricadute più dirette di queste operazioni fantasmagoriche: ad esempio, guardando dentro il mondo assicurativo. Il nodo principale riguarda, come sempre, lo spazio operativo di Generali, di cui Medio- Le conseguenze sul mondo assicurativo banca possiede un 10%. Sarà confermata la sua stabilità? Si riaprirà l’ipotesi di suo matrimonio con un gruppo bancario? E’ questo il reale interesse di Unicredito? Meno complessa è invece la vicenda del passaggio delle assicurazioni Fondaria sotto l’ombrello della Sai. E’ probabile che il 30% oggi controllato debba diventare per intervento Consob un 100%, ma è la natura dell’operazione a non farci esprimere allarmi preventivi. Sai e Fondaria possono infatti integrarsi e completarsi. Il gruppo torinese Premafin della famiglia Ligresti (ultimo baluardo di un impero un tempo ben più fiorente) ha ancora circa 300 miliardi di debiti, ma il peggio è passato, anche grazie agli utili Sai (sua al 41%), se si è data a una politica di acquisizioni, come la triestina Sasa (ex Iri, acquisita per 42 miliardi) specializzata nel ramo danni. Resta leader italiana per l’RcaAuto e ai primi posti in principali altri rami. Vi lavorano in totale oltre 2.200 addetti. Fondiaria esce da una complessa ristrutturazione che ha fatto crollare a 2.700 i dipendenti, con la fuoriuscita “mor- Questo è il mensile della Fiba Cisl «Lavoro bancario e assicurativo» bida” di ben 1.800 persone, in 7-8 anni. Profonde novità hanno riguardato tutte le realtà del gruppo, da bavaria a Polaris, da LaPrevidente a MilanoAssicurazioni. Con l’intervento del sindacato (3 accordi ravvicinati) è stato possibile attivare un Fondo a favore dei prepensionamenti. I prezzi sono stati comunque alti. Proprio le sedi più colpite, come Roma e Genova, potrebbero ora trarre beneficio dall’arrivo della Sai e dall’allargamento dei poli strategici. Il nuovo piano industriale deve poter nascere da un confronto preventivo tra le parti interessate, per una sua fattibile e condivisa realizzazione. Saremo attenti e valuteremo ogni nuovo passo intrapreso. E’ un momento importante, per consolidare rapporti sindacali in passato spesso evanescenti o vissuti con fastidio, salvo riscoprirli nel momento del bisogno. Può essere l’occasione anche per correggere storture, come l’anomala collocazione esterna del call center Sai, uno dei pochi in Italia ancora fuori dalle regole previste dal ccnl. Giancarlo Pezzanera settembre 2001 INTEGRATIVI 6 Tante indicazioni in vista del contratto nazionale L In pieno svolgimento la stagione dei rinnovi aziendali. Dopo il grande accordo in IntesaBci ecco schede di altri tre accordi e una prima valutazione della segreteria Fiba CREDITO ITALIANO opo le assemblee effettuate in tutta ItaD lia, è stata sciolta la riserva ed è divenuto operativo l’accordo per il rinnovo del contratto aziendale del Credito Italiano. L’intesa, che riguarda i 10.500 dipendenti della più grande banca federata del gruppo Unicredito Italiano e che scadrà il 31.12.2003, ha registrato da parte dei lavoratori un giudizio estremamente positivo ed un consenso larghissimo. Si tratta di un risultato importante, uno dei primi nell’ambito della tornata dei rinnovi che vede impegnato l’intero settore del credito. Un accordo che prevede un significativo recupero economico e ridistribuisce a favore dei lavoratori parte della rilevante crescita economica dell’azienda ottenuta in questi anni grazie al determinante contributo del fattore lavoro. In particolare si è convenuto sul meccanismo di calcolo del premio aziendale per gli esercizi 2001 - 2002 - 2003. Tale meccanismo prevede, al raggiungimento degli obiettivi prefissati, in base ad indicatori di produttività, redditività ed efficienza, un incremento nell’ordine del 15% medio annuo. L’importo che varia in relazione ad aree, categorie e livelli retributivi al raggiungimento dei risultati prefissati porta ad una erogazione nel 2002 pari a lire 4.304.000 per la III area III livello (ex Vcu). Si è anche convenuto di incrementare il buono pasto, per tutti i lavoratori a tempo pieno, dalle attuali 5.500 lire alle 8.000 dal 1-7-2001 e alle 10.000 lire dal 1.7.2002. E’ prevista l’attribuzione di un buono pasto anche ai lavoratori a tempo parziale pari a Lit. 5.000 dal 1.7.2001. L’intesa prosegue sulla strada della valorizzazione delle professionalità presenti in azienda, sviluppando un sistema tra i migliori del comparto e si completa con una serie di figure professionali, numericamente rilevanti nate con il riassetto dell’apparato commerciale, anche e soprattutto attraverso un loro inserimento nell’Area Quadri Direttivi, sempre più numericamente rilevante. Cgil Cisl Uil nazionali e aziendali, insieme a Fabi-Falcri-Sinfub-Sindirigenti, considerano positiva la soluzione raggiunta dopo 4 mesi di trattative e con alcuni passaggi anche duri e conflittuali. E’ stato infine sottoscritto fra Unicredito Italiano e le rispettive delegazioni sindacali l’accordo sull’azionariato diffuso che ha rinnovato, dopo la positiva esperienza dell’anno passato, in linea con quanto previsto dal Dl Visco la facoltà – su base volontaria - per tutti i dipendenti del gruppo (circa 35 mila) di sottoscrivere un controvalore di 4 milioni di azioni Unicredit con vincolo di indisponibilità per tre anni ed una ridotta incidenza fiscale. Ciò rilancia con forza il ruolo ed il peso dei dipendenti azionisti e delle loro associazioni (nel nostro caso l’Adac) nella vita societaria. Per il sindacato, per noi della Cisl e della Fiba, è una opportunità che dà corpo e sostanza ad una strategia partecipativa largamente perseguita e rivendicata. Questo è il mensile della Fiba Cisl Mauro Rufini «Lavoro bancario e assicurativo» a contrattazione aziendale è in pieno svolgimento nelle banche. Alcuni hanno concluso con buoni accordi, altri lo faranno nelle prossime settimane e si potrà quindi avviare la fase di preparazione del rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che scadrà alla fine del 2001. Intanto qualche breve considerazione “a caldo”su questa stagione di contrattazione aziendale: • La concertazione fortemente voluta dalla Cisl e perseguita in questi anni ha consentito l’uscita del settore da una situazione e di grave difficoltà grazie al contributo dei lavoratori bancari. • Si sta affermando un modello di relazioni sindacali che affida maggiori ruoli alla contrattazione decentrata (a quindi alle Sas) che non è più concentrata nel momento del rinnovo del contratto integrativo. Diventano molteplici i momenti di confronto e di trattativa con il sindacato (orari, riorganizzazioni, sistema premiante, formazione e percorsi professionali, inquadramenti ecc). Di conseguenza il raccordo tra i lavoratori ed i loro rappresentati di base diventa sempre più stretto. • Il contratto integrativo garantisce ai bancari una quota salariale non certamente trascurabile, fotograsettembre 2001 7 BANCA NAZIONALE DEL LAVORO ono stati necessari 5 mesi di confronto, S anche aspro. Solo il 10 luglio Bnl e delegazioni sindacali hanno concluso l’im- portante rinnovo dell’integrativo per 18mila dipendenti. Lo sblocco del contratto aziendale consente tra l’altro di fissare ora un calendario serrato di confronti, per discutere entro l’anno altri capitoli: il Fondo Pensioni, gli inquadramenti, la formazione, i delegati alla sicurezza. Dal punto di vista politico, l’obiettivo sindacale di “rivalutare” le dinamiche salariali di spettanza del livello aziendale è stato complessivamente raggiunto. Il premio aziendale, che si colloca nella fascia medio-alta del sistema bancario italiano, sarà basato su un complesso indice legato a produttività (fondi intermediati medi/ numero dipendenti), efficienza (totale costi/ margine intermediazione), Roe (utile netto/ patrimonio netto medio). Il premio si applica su una percentuale della retribuzione annua lorda, esclusi scatti di anzianità e indennità. Rispetto al precedente accordo, il premio fa riferimento ad un livello superiore di inquadramento (III area 3° livello). Fino al 2003 sarà possibile richiedere individualmente il pagamento del premio in azioni ordinarie di nuova emissione, per un controvalore doppio. L’accordo è entrato anche nel merito del ticket pasto, esteso a tutti i dipendenti in servizio, anche partime. La Polizza sanitaria viene incrementata e per i nuovi assunti è interamente a carico dell’azienda. Molti sono stati anche i ritocchi a singole voci contrattuali, come i prestiti personali o gli assegni per figli portatori di handicap. Appositi incontri faranno il punto su fenomeni di mobbing e prospettive delle Pari opportunità. Su altre materie l’azienda si è riservata di dare successivamente una risposta, in particolare su rimborsi delle trasferte, utilizzo email aziendale per i comunicati sindacali, remunerazione delle prestazioni lavorative supplementari per i quadri direttivi di 1 e 2 livello. Sergio Brandoni MONTE DEI PASCHI DI SIENA assemblee dei lavoratori del Monte LunaePaschi di Siena hanno approvato con percentuale superiore al 90% l’ipotesi di accordo sottoscritta dalle organizzazioni sindacali a fine giugno. La trattativa si è protratta per diversi mesi, anche con fasi critiche. Si è oltretutto collocata in un momento particolare per il settore del credito, caratterizzato da profondi processi di ristrutturazione e riorganizzazione con tentativi di farne ricadere i costi sui lavoratori. I tre punti su cui si incentra il risultato complessivo sono tutti nella nostra impostazione: – riconoscimento economico per la collocazione azionaria del 1999 – azionariato dipendenti rafforzato, con la trasformazione della parte variabile del Vap in una quota di partecipazione al capitale aziendale (stock granting) – forte solidarietà tra generazioni di lavoratori che mira a ridimensionare le differenze esistenti. Possiamo pertanto affermare che il rinnovo del Cia si basa su due pilastri fondamentali: 1) recupero economico 2) difesa assetti normativi. Su altri argomenti in via di definizione (ed è un fatto nuovo) viene mantenuto aperto in via continuativa il tavolo di contrattazione su materie importanti come i percorsi professionali, le valutazioni, i promotori finanziari, le nuove figure professionali scaturenti dal “Paschi Valore”, gli inquadramenti ecc. Per quanto riguarda la parte economica possiamo sintetizzare così i consistenti recuperi salariali: – innalzamento a 2 milioni della parte fissa del premio aziendale ed erogazione della parte variabili in azioni – riconoscimento ai neo assunti di un’indennità di lire 70mila per 13 mensilità e di una polizza di lire 300mila al raggiungimento del livello superiore – aumento del ticket pasto e estensione ai part-time – mantenimento degli attuali automatismi di carriera economica, con punto fisso e polizza per tutti – aumento delle indennità, anche in caso di trasferimenti. Sono stati anche messi a punto nuovi meccanismi, migliorativi del ccnl nazionale, come nell’individuazione di 3 fasce relative alla maggiore prestazione lavorativa per l’area Quadri direttivi (I e II livello), o per un sistema incentivante con criteri solidaristici (compresa la Direzione generale, finora esclusaOvviamente resta invece integro l’impianto normativo aziendale precedente, a proposito di assunzioni, formazione, salute e sicurezza, mobilità, eccetera. Crediamo che i risultati raggiunti siano un’opportunità di riflessione sul ruolo sindacale non solo tra i 12mila dipendenti direttamente interessati, ma anche dentro l’organizzazione Fiba. Questo è il mensile della Fiba Cisl fando i miglioramenti della produttività raggiunti e trasferendone i risultati nel premio, la cui entità determina quella differenza retributiva che il contratto nazionale non garantisce più. • La contrattazione in banca è anche il momento in cui si deve dare contenuto anche a questioni rilevanti che influenzano la vita dei lavoratori, quali le tutele previdenziali (fondi pensioni aziendali) ed assistenziali (coperture sanitarie), ormai fondamentali per integrare le prestazioni pubbliche. • Si manifesta ancora una certa carenza e difficoltà nel rapporto sindacale con la complessità dei gruppi bancari. Va evitato che il rapporto con il sindacato diventi importante solo nel momento di grandi ristrutturazioni. Il problema di quote di salario di gruppo, di produttività di gruppo, della mobilità interaziendale, di previdenza ed assistenza, di una struttura sindacale non può essere rinviato. • L’avvio delle figure dei quadri direttivi presenta alcune ombre sulla creazione delle figure chiave, sul problema orario (autogestione, remunerazione) e sui percorsi professionali, che dovranno essere riaffrontate nel prossimo contratto nazionale. Un giudizio quindi sostanzialmente positivo della contrattazione integrativa, con qualche ombra che il contratto nazionale dovrà illuminare a fine anno. Pierluigi Ramponi Emanuela Anichini «Lavoro bancario e assicurativo» settembre 2001 8 UN CONFRONTO europeo P resso il Centro Studi Cisl a Firenze il 18 e 19 giugno scorsi si è tenuto il seminario europeo organizzato dall’Apf (Associazione Alte Professionalità Credito Finanza Assicurazioni Fiba), in collaborazione con Abi e l’Associazione bancaria tedesca su: Situazione e prospettive dei Quadri nei processi di cambiamento dei modelli organizzativi nel settore finanziario. Il seminario, cui hanno partecipato quadri provenienti da cinque paesi europei si è articolato, su due sessioni ed una tavola rotonda finale. La prima sessione ha trattato i “Nuovi modelli organizzativi e nuove professionalità”. I lavori sono stati coordinati da Andrea Pastacaldi, Presidente Apf, mentre Luigi Prosperetti, dell’Università di Milano, ha tenuto la relazione di base. Lo studio ha fornito le tendenze in atto in Europa, caratterizzate dalla sempre maggiore attenzione ai costi e dal diffondersi di modelli organizzativi legati alla polarizzazione delle funzioni di front office e di back office. Prosperetti individua nell’Information Tecnology il fattore di più forte innovazione nei modelli organizzativi e nelle politiche commerciali e distributive delle aziende, orientate alla multicanalità. Tali tendenze lo portano a concludere che “..gli attuali assetti contrattuali, per quanto incorporino alcune delle logiche di cambiamento in atto, sono ancora distanti dall’essere allineati allo stato dell’arte delle nuove attività e professionalità che sempre più caratterizzano i quadri”. Affermazioni queste che non sono state sottovalutate, dato il I quadri nel cambiamento organizzativo ruolo di Prosperetti (estensore del rapporto annuale sul costo del lavoro nelle banche) ed il periodo di rinnovo contrattuale, e che hanno dato vita ad un interessante dibattito. Dibattito che si è scaldato sulla “provocazione” di Prosperetti della dubbia convenienza economica di formare quadri ultra quarantenni in presenza di trasformazioni organizzative. Significativa la risposta di Chadwick (Lloyds Bank) che, proveniente da una realtà caratterizzata da una lunga stagione di ristrutturazioni e tagli occupazionali, ha evidenziato come il più ridotto orizzonte temporale lavorativo degli ultra quarantenni rispetto ai più giovani sia bilanciato dalla presenza di valori postivi, quali la fedeltà all’azienda e l’esperienza. Il te- Questo è il mensile della Fiba Cisl ma si sposta ovviamente sulla capacità di segmentare l’offerta formativa anche sulla base dell’età dell’utenza. Unanime l’osservazione che il Quadro è l’artefice delle ristrutturazioni aziendali, contribuendo in modo efficace al cambiamento, orientando e qualificando la professionalità dei propri collaboratori. E’ emerso un rischio: lo sviluppo della contrattazione individuale che finirebbe per svilire quella collettiva, così come avviene in alcuni paesi europei. Sono intervenuti Giancarlo Durante (Abi), numerosi sindacalisti, rappresentanti delle banche tedesche e inglesi, Carlo Parietti (vice presidente Eurocadres) ed il segretario nazionale Fiba Cisl, Mario Mocci che hanno evidenziato l’importanza strategica dei Quadri per lo sviluppo del settore. La seconda sessione riguardava la “Politica attiva del lavoro nelle banche europee” cui è seguita la Tavola Rotonda presieduta da Giancarlo Ferrara (Abi) con: Gianni Arrigo (Università di Siena), Giuseppe Gallo (Segretario generale aggiunto Fiba), Durante (Abi) e i sindacalisti e manager europei presenti. Arrigo ha parlato del modello partecipativo nella normativa comunitaria, Gallo ha ribadito che i forti contributi offerti dai lavoratori ed in particolare dai Quadri nel governo dei processi di ristrutturazione portano a prevedere, nel prossimo contratto, significative forme di partecipazione ai dividendi degli utili aziendali. In chiusura Sergio Betti, segretario nazionale Cisl, ha ribadito l’importanza che il Sindacato riconosce ai Quadri e ai lavoratori delle Alte Professionalità, auspicando lo sviluppo, anche nel settore del credito, di un progetto di democrazia economica originale, quale progetto innovativo e trainante. Andrea Pastacaldi e Raffaele Tucci «Lavoro bancario e assicurativo» settembre 2001 SPECIALE EURO 9 EURO/ 1 Consigli per il cittadino e il risparmiatore Ormai ci siamo. Più la data si avvicina, più ci accorgiamo di non essere pronti. Dedicheremo alcuni numeri della rivista all’arrivo della moneta unica. Cominciamo da informazioni e consigli utili in tutte le famiglie. Poi affronteremo le ricadute sul mondo finanziario e sui lavoratori del settore. Almeno un terzo della popolazione europea, cioè buoni 100 milioni di persone, potrebbero essere in seria difficoltà con la nuova valuta. Molti si è fatto in questi anni per preparare il terreno. Corsi agli insegnanti e ai farmacisti. Iniziative per gli anziani (in Cisl molto attive Fnp e Adiconsum). Dispense e pubblicazioni. Qualche apprensione c’è ancora. Vogliamo aiutare e in parte tranquillizzare ripetendo almeno i concetti base di un’operazione con tempi stretti, ma neanche drammatici. Ricordatevi: • • • imparate già oggi a capire come funziona il doppio prezzo parlate dell’argomento solo con persone di fiducia procuratevi un convertitore ed esercitatevi Un euro vale 1.936,27 lire Dalla lira all’euro: il sistema è davvero semplice. Vado a cercare nell’anello più interno e con le cifre grandi, la prima cifra in lire della somma che devo convertire. Poi passo alla fascia delle eventuali centinaia e sul bordo esterno trovo la cifra in euro corrispondente. Se invece di 8.700 lire devo convertirne 87.000 sposto solo la virgola di una posizione. Dunque non sarà 4,49 euro, ma 44,9 euro. Dall’euro alla lira: il meccanismo è al contrario, anche se la fascia mediana è riferita ai centesimi, anziché le centinaia. Facciamo il caso più complicato di convertire 0,58 euro. Partendo dal 5 all’interno, trovo 11.230 lire: dovrò eliminare in questo caso l’ultima cifra. Il risultato è 1.123. Tutto chiaro? Euroconvert Pubblichiamo per gentile concessione lo schema del convertitore messo a punto dalla società editoriale Indaco, di S.Marino, e diffuso dal sistema dei Centri assistenza fiscale Cisl. SPECIALE EURO COME SI CONVERTE 10 ABITUIAMOCI AI PREZZI Per effettuare correttamente il cambio lira-euro bisogna dividere l’importo in lire italiane per il valore della moneta unica, cioè 1.936,27. Per esempio: 470.000 lire diviso 1.936,27 = 242,73 euro Il cambio da euro a lira è al contrario, moltiplicando anziché dividendo. Se avete fatto più acquisti, fate il cambio sul totale anziché sulle singole voci perché potrebbero esserci degli scostamenti dovuti agli arrotondamenti. Un litro di latte = 1,08 euro Un chilo di pane = 1,81 Una scheda telefonica = 5,16 Un paio di collant = 2,07 Un pranzo da 40mila lire = 23,24 Un pullover da 180mila lire = 92,96 Un paio di scarpe di qualità = 108,46 COME SI ARROTONDA Dire che 1 euro vale 2.000 lire è corretto, per semplificare le cose specie all’inizio. Bisogna però rendersi conto del peso degli arrotondamenti. Che fine fanno quelle 63,73 lire? I “piccoli” 25 centesimi valgono 500 lire, ad esempio. Mille euro non valgono 2 milioni, ma 63mila lire in meno. Insomma meglio imparare a fare i conti precisi. Il meccanismo dell’arrotondamento non è così terribile. Intanto ogni importo in euro deve avere 2 decimali. L’eventuale terzo decimale si elimina e: – fa aumentare il secondo decimale di 1 unità, se è 5, 6, 7, 8, 9 – mantiene il valore del secondo decimale, se ha un valore di 0, 1, 2, 3, 4 Per esempio: lire 15.200 valgono 7,85 (e non 7,850) lire 6.500 valgono 3,36 (e non 3,356) lire 99.000 valgono 51,13 (e non 51,129) LE DATE PER ARRIVARE ALL’EURO 1988 – Proposta di Unione monetaria da parte del comitato Giscard d’Estaing-Schmidt 1989 – Presentazione del rapporto del comitato Delors sulle tappe concrete dell’unione economica e monetaria 1990 – La lira adotta la banda di fluttuazione ristretta 1992 – A Maastricht firma del Trattato sull’Unione europea 1993 – Cadono le barriere doganali nella Cee 1995 – Il vertice Ecofin a Lussemburgo rinvia al 1999 l’istituzione della moneta europea 1998 – Si decidono le tappe concrete e a dicembre viene fissato il tasso di conversione 1999 – L’euro diventa moneta corrente nelle operazioni non in contanti I PAESI CHE ADERISCONO ALL’EURO Austria Belgio Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Italia Lussemburgo Paesi Bassi Portogallo Spagna Danimarca Regno Unito Svezia I PAESI CHE NON ADERISCONO Questo è il mensile della Fiba Cisl «Lavoro bancario e assicurativo» settembre 2001 SPECIALE EURO 11 I VANTAGGI Le aziende possono migliorare la propria capacità produttiva, anche perché non deono sostenere le spese per assicurarsi contro i rischi di cambio e pagare i costi bancari. Sarà favorita la razionalizzazione del sistema commerciale, più trasparente e semplice da gestire. Lo Stato controllerà meglio il proprio definit dedicandosi all’ammodernamento della propria struttura. I risparmi saranno meno esposti all’inflazione e i tassi di interesse dovrebbero mantenersi a livelli più bassi. Il turista comunitario potrà confrontare meglio tariffe e prezzi, oltre a non dover più trafficare col cambio. Dovrebbe mettersi in moto un meccanismo di ricerca di qualità e di emulazione. Più in generale l’avvento “materiale” dell’euro (dal 1999 le singole monete sono state solo delle sue provvisorie emanazioni, vista l’accettazione di un unico tasso fisso dentro l’area europea) dovrà portare un beneficio complessivo all’Europa. Accanto a dollaro e yen l’euro potrà diventare un’opportunità per altre aree geografiche. Molto dipenderà dall’effettiva crescita dell’Europa. Saprà darsi anche un sistema efficiente di istituzioni? La sua storia e cultura sapranno integrarsi con le spinte richieste dalla globalizzazione? I suoi cittadini freneranno o accelereranno lo scambio di esperienze, affari, conoscenze? Questo è il mensile della Fiba Cisl «Lavoro bancario e assicurativo» settembre 2001 SPECIALE EURO PER CHI USA GLI ASSEGNI COSA ACCADE NEL 2002 Da gennaio al 28 febbraio: Cambio delle lire con banconote e monte in euro. Non è necessario correre in banca tutti insieme, anzi si farà di tutto per evitarlo. Meglio prenotarsi, che sarà comunque obbligatorio per importi sopra 1 milione (500mila lire se non si è clienti). Attenzione: EVITATE di farvi cambiare denaro da sconosciuti. Viaggeranno molte banconote false nei primi mesi e ci sarà chi approfitterà dell’inesperienza delle persone. Andare in banca per l’operazione di cambio non costerà nulla! Stipendi e pensioni saranno in euro fin da gennaio, per avviare il ricambio del denaro liquido. CONSIGLIO PER I CONSUMATORI: spendete le vostre lire nei circuiti commerciali e accumulate i primi risparmi in euro. Dal 28 febbraio: – le lire non avranno più corso legale. Potranno circolare soltanto monete e banconote in euro – le lire avanzate saranno sempre cambiabili successivamente (entro 10 anni nel caso della Banca d’Italia) CURIOSITA’ Come si chiama il simbolo dell’euro? Il nome è “glifo”. Nasce dall’epsilon (quinta lettera dell’alfabeto greco) che è la prima lettera della parola Europa. Le due barrette trasversali riprendono il simbolo monetario presente in dollaro, yen, lira. Perché si chiama così? In effetti per alcuni anni si faceva riferimento all’Ecu, come unità valutaria europea (in inglese). Ma voleva dire scudo solo in francese. Si è preferito prendere una contrazione della parola Europa, presente in tutte le lingue. E’ la prima volta che si vara un’Unione monetaria? No, anche gli antichi romani riuscirono a far circolare i sesterzi dall’Atlantico al Mar Nero. Nell’Ottocento fu creato un sistema bimetallico, oro e argento, nell’Unione Latina (Italia, Stato Pontificio, Francia, Belgio, Svizzera, Grecia e Romania). In Africa esistono due diverse aree monetarie cui aderiscono 15 paesi. Questo è il mensile della Fiba Cisl 12 «Lavoro bancario e assicurativo» – Gli assegni espressi in lire vanno incassati entro il 31 dicembre 2001 – Dal 1 gennaio 2002 gli assegni vanno compilati in euro. IMPORTANTE: dopo la cifra intera, inserire la virgola e i decimali. L’importo in lettere si scrive con una barra, ad esempio trenta/trenta per specificare 30,30 IL DENARO Prima di tutto l’importo delle banconote è più alto rispetto a quello cui eravamo abituati in Italia. Un biglietto de 500 euro vale 1 milione di lire e quella da 200 vale 400mila lire Le banconote sono da 5, 10, 20, 50, 100, 200, 500 euro. Le monete sono da 1, 2, 5, 10, 20, 50 cent e 1 e 2 euro. Le banconote sono comuni per tutti i paesi. Hanno perciò privilegiato elementi astratti, come i ponti d’Europa, che non aprissero scontri ideologici. Le monete invece hanno una faccia comune e una “personalizzata”. L’Italia ha puntato a pubblicizzare Colosseo, Castel Del Monte, Mole Antonelliana, Marco Aurelio, Venere di Botticelli, Leonardo, Dante Alighieri, ma anche un’opera futurista di Umberto Boccioni (“Forme uniche nella conitnuità dello spazio”, sui 20 cents). Dovremo abituarci a considerare “buone” anche le monete altrui, con arpe celtiche, o Porte di Brandemburgo, o cigni in volo finlandesi. PER SAPERNE DI PIU’ Rivolgiti agli sportelli Adiconsum presso le sedi Cisl sul territorio settembre 2001 13 INDAGINE Incentivi Per settembre uscirà un nostro quaderno dedicato ad un tema oggi davvero “caldo”: i sistemi incentivanti. Curato da Matteo Ghisellini e Andrea Scaglioni, offrirà un’analisi teorica e empirica su quanto sta avvenendo nelle aziende del credito. E qualche idea di lavoro. Eccone un’anticipazione S istemi complicati ed ancora poco trasparenti. Sintetizziamo così il giudizio alla fine della nostra ricerca sui sistemi d’incentivazione esistenti nel settore del credito. Siamo partiti dalla constatazione che sistemi di retribuzione variabile collegati ad obiettivi sia una realtà ben presente nelle nostre aziende. Al di là, quindi, delle considerazioni di merito sull’opportunità o meno di inserire questi sistemi premianti in azienda, abbiamo studiato come questi sono costruiti e quali effetti potrebbero causare. Tante belle parole di contorno sulla motivazione, sull’equità e sullo spirito di squadra sono i principi che nelle presentazioni o nei regolamenti vengono messi in bell’evidenza in apertura del discorso. Tanti principi che poi nella realizzazione pratica possono anche venire dimenticati. Tante cautele sono a garanzia delle aziende mentre ben poche sono a tutela dei colleghi. Se potessimo definire un sistema ideale, che non esiste, di certo diremmo che deve essere un sistema equo. Le garanzie unilaterali invece abbondano. Un sistema equo si traduce Complicati, poco trasparenti, puntati sull’oggi Andrea Scaglioni (Dipartimento formazione e ricerca) in un sistema che premia il lavoro e lo sforzo fatto per arrivare ad un risultato. Se questo sforzo c’è stato ed il risultato è arrivato il pagamento del premio dovrebbe essere quasi automatico: l’onere deve essere compensato da un beneficio. Un rischio ripartito in maniera non equa La sicurezza di questo beneficio, invece, passa attraverso vincoli di compatibilità economica delle aziende. Come a dire, anche se ti sei prodigato per raggiungere il tuo obiettivo, io azienda i soldi te li do solamente se ho guadagnato abbastanza. Il rischio non è ripartito equamente tra le parti: il rischio per l’interessato è di lavorare senza raggiungere l’obiettivo, per l’azienda il rischio è di costruire un budget senza avere la redditività aspettata. Dare tutto il rischio ad una parte e tutti i benefici all’altra non è certo paritetico. Questo è il mensile della Fiba Cisl «Lavoro bancario e assicurativo» Ed i vincoli spesso non sono finiti qui. Criteri di calcolo complicati, tabelle per la conversione di budget, con pesi e punteggi, proliferano nella terra dei sistemi d’incentivazione. Non di certo a vantaggio della semplicità e della chiarezza. Se un sistema d’incentivazione deve essere equo e, soprattutto trasparente, io interessato devo avere davanti agli occhi la motivazione per cui sono o non sono arrivato al raggiungimento del mio obiettivo e, quindi, sapere già in anticipo quale sarà il mio compenso. Fare questo nella maggioranza dei casi è pressoché impossibile. Il collegamento obiettivo-premio è molto complesso e difficile da conoscere a priori. Tanto peggio se poi sono divulgate cifre ipotetiche di importi elevati di premi che ben difficilmente si potranno raggiungere. Ormai anche in questo campo il trattamento da risorse umane al centro dell’azienda è solamente uno slogan. Consolante è che almeno nella maggior parte dei casi si tende ad individuare obiettivi di gruppo, più ampi del singolo individuo, anche con soluzioni settembre 2001 14 di solidarietà, ma, trattati di per sé, troppo poco per essere sistemi motivanti per lo spirito di squadra. Se poi guardiamo come vengono costruiti gli obiettivi o budget, come vengono comunicati e come vengono modificati, ben poco coinvolgimento è previsto. Le strategie dell’azienda innanzitutto. Bene, è corretto che i sistemi siano correlati a risultati che derivano dalle strategie delle aziende. Ma come si conciliano budget elevati su tutto lo scibile bancario? Qual è la strategia, il mercato, il segmento su cui l’azienda intende puntare maggiormente? Come vengono di conseguenza costruiti i budget? Puntare ad incrementare tutto è il motto più frequente. Ma le risorse umane, per poterlo fare, devono avere i supporti tecnologici (soprattutto di conoscenze per poterlo fare) non sono considerati. L’aspetto relativo alla costruzione degli obiettivi, prerogativa delle direzioni, non sembrerebbe essere sostanzialmente modificabile o trattabile dalle strutture sottostanti. L’impressione è che questi siano il riflesso e la trasposizione degli straordinari incrementi di redditività e produttività promessi al mercato. Evoluzioni sicuramente di breve durata e che, contrariamente alle concezioni classiche di costruzione dei budget, premiano gli scostamenti maggiori rispetto alla solidità e mantenimento dei risultati acquisiti (cattiva abitudine di concepire positivamente gli “overbudget”, ovvero straordinari sforamenti del budget). Abbiamo seri e forti dubbi che a supporto ci siano adeguate ricerche di mercato, analisi di marketing, cross selling. La qualità dimenticata e la fiducia in bilico Certo è che in questi sistemi l’organizzazione dell’azienda impatta solamente nella diversa distribuzione dei budget e la qualità, quella vera, è quasi sempre dimenticata. Le parole così tanto pronunciate, quanto ignorate, di fidelizzazione della clientela di dare risposte appropriate alla clientela giusta (cross selling), di avvicinamento delle aziende al mercato sono in netta contraddizione con l’applicazione pratica della maggior Dove è impegnato il personale coinvolto nel sistema incentivante? Come vengono assegnati gli obiettivi? Comunicati Solo rete 19% 5% 43% 33% Sia rete che uffici In rete, ma solo per alcune figure 33% parte dei sistemi d’incentivazione da noi osservati. I sistemi d’incentivazione vivono sulla fiducia. Il patto tra l’azienda e l’interessato esiste nella fiducia reciproca di correttezza nell’applicazione. Come si diceva poco più sopra promettere e non dare, soprattutto se i motivi del mancato riconoscimento non sono chiari, non conosciuti o non riconosciuti, mina il rapporto di fiducia. Senza fiducia non c’è la spinta motivazionale per “accettare la sfida”. Se un sistema d’incentivazione tradisce la fiducia degli interessati, sarà sempre più difficile applicarlo gli anni successivi. Forse è per rimediare al passato che le aziende modificano di anno in anno i propri sistemi? In ogni caso, a nostro parere, con sistemi d’incentivazione così poco equi e trasparenti la motivazione sarà sempre minore e poco potrà servire aumentare gli importi dei premi (cosa che sembra già verificarsi). Quanto influisce aumentare le dimensioni della carota se questa rimane attaccata al palo? A nulla, a meno che non si tenda sempre più ad utilizzare, di fianco, il bastone… 57% 5% Non specifica In questo grafico abbiamo sintetizzato, nel campione da noi analizzato, a chi viene rivolto comunemente il sistema d’incentivazione. Si nota una certa predisposizione ad interessare maggiormente le reti distributive. Questo è il mensile della Fiba Cisl 5% Concordati in un momento non formalizzato Concordati in un momento formalizzato Non specifica In questo grafico, invece, una sintesi del processo di informazione degli obiettivi iniziali: oltre alla comunicazione si spingono ben in pochi. «Lavoro bancario e assicurativo» settembre 2001 IN BREVE 15 Berlino A congresso i sindacati del terziario Popolare di Novara Pesante piano di riorganizzazione “Per la gente nella nuova economia” è lo slogan dell’Union Network International, la nuova sigla che raccoglie a livello mondiale le esperienze sindacali del terziario, all’interno della filosofia della Cisl internazionale. L’Uni si ritrova a congresso dal 5 al 9 settembre a Berlino. Ricordiamo che nella grande Federazione sono raccolti i sindacati del commercio, del turismo, di banche e assicurazioni, delle poste e molti altri. Al centro dei lavori, accanto alle relazioni svolte nel quadriennio, ci sarà il progetto di un’Azione mondiale per uomini e donne, che tra l’altro sostiene l’abolizione del debito nel Terzo Mondo, nonché il tema dei nuovi diritti (cyber-solidarietà) dentro il mercato delle multinazionali, con sostegno alla richiesta di tassazione del commercio elettronico e all’allargamento dei poteri dei Comitati aziendali mondiali. Un progetto specifico è legato alle politiche di adesione di nuovi iscritti, tra l’altro con un pacchetto di iniziative che utilizzano Internet. Il congresso sarà preceduto, il 3 e 4 settembre, dalla Conferenza mondiale delle donne Uni. Il Piano industriale da qui al 2003 disegna una Banca Popolare di Novara investita da grandi novità. La prima evidenza è un esubero per oltre 1000 dipendenti. Altri 300 lavoratori passano a società del gruppo specializzate nella gestione esattorie e immobili. Dai primi di luglio l’azienda ha provveduto ad avviare la procedura di riduzione del personale con accesso alle prestazioni previste dal Fondo di solidarietà. L’area più colpita è rappresentata dalle filiali (439 unità), da orientare alla gestione attiva della clientela e con risorso a canali operativi multimediali; la riduzione delle attività esecutive nelle Aree territoriali, per 230 unità; eliminazione del ruolo di vice direttore di zona (61 unità) e di alcune filiali (in totale sono 526); la riorganizzazione della sede centrale (200 addetti). Gli strumenti di intervento vanno dal prepensionamento ad incarichi di promotore finanziario in Novara Invest Sim. E’ previsto anche un intenso programma di formazione verso le figure professionali di rete, per 30mila giornate in 18 mesi. E’ ora aperto il confronto con le organizzazioni sindacali per accompagnare queste decisioni nel modo meno traumatico per i lavoratori. Ricordiamo che comunque i dati parlano di un’azienda che tiene: raccolta diretta +4%, riduzione del rapporto sofferenze nette/impieghi, 1 milione di clienti, anche se con indicatori di efficienza lontani dalle aziende rivali. Fiba Cisl Regionali La mappa dei nuovi segretari generali ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTINO UMBRIA VAL D’AOSTA VENETO Beniamino De Nigris Urbani Augusto Giovanni Satriani Miranda Aiello Gianfranco Di Lorenzo Maurizio Vescogni Lorenzo Cilento Francesco Calandriello Cesare Bottegal Fiorella Morelli Nicola Levantesi Mario Valerio Ubaldo Zaninello Pasquale De Rosa Pierluigi Ledda Luigi Zancla Roberto Pistolina Mariano Perotti Carlo Bartalini Cristina Praz Nicola Criniti Questo è il mensile della Fiba Cisl Errata corrige L’esatto recapito di posta elettronica per mettersi in contatto con lo sportello handicap della Fiba Cisl Emilia Romagna, segnalato nel numero scorso, è [email protected]. «Lavoro bancario e assicurativo» settembre 2001 16 CONSULENZA ESEMPIO: NUCLEI FAMILIARI CON ENTRAMBI I GENITORI E ALMENO UN FIGLIO MINORE IN CUI NON SIANO PRESENTI COMPONENTI INABILI Pubblichiamo la tabella più ricorrente; le altre sono disponibili sul sito web della Fiba nazionale (www.fiba.it). pagine a cura di Cesare Sandulli Redditi complessivi da Importi degli ANF per numero di componenti il nucleo familiare a 3 4 fino a 21.536 (migliaia di lire) 253.000 485.000 11122,42 (in euro) 130,66 21.537 26.649 11122,93 6 7 695.000 953.000 1.200.000 250,48 358,94 492,18 619,75 222.000 427.000 658.000 932.000 1.163.000 13763,06 114,65 220,53 339,83 481,34 600,64 26.650 31.761 179.000 369.000 606.000 916.000 1.131.000 13763,58 16403,19 92,45 190,57 312,97 473,07 584,11 31.762 36.871 127.000 306.000 548.000 879.000 1.094.000 16403,70 19042,28 65,59 158,04 283,02 453,97 565,00 36.872 41.985 85.000 216.000 468.000 789.000 983.000 19042,80 21683,44 43,90 111,55 241,70 407,48 507,68 41.986 47.097 50.000 158.000 421.000 757.000 946.000 21683,96 24323,57 25,82 81,60 217,43 390,96 488,57 47.098 52.211 30.000 111.000 342.000 705.000 904.000 24324,09 26964,73 15,49 57,33 176,63 364,10 466,88 52.212 57.321 30.000 75.000 263.000 657.000 851.000 26965,25 29603,83 15,49 38,73 135,83 339,31 439,50 57.322 62.433 25.000 50.000 199.000 615.000 825.000 29604,34 32243,95 12,91 25,82 102,77 317,62 426,08 62.434 67.544 25.000 50.000 178.000 436.000 772.000 32244,47 34883,56 12,91 25,82 91,93 225,18 398,70 67.545 72.659 25.000 45.000 178.000 299.000 567.000 34884,08 37525,24 12,91 23,24 91,93 154,42 292,83 72.660 77.771 45.000 152.000 299.000 424.000 37525,76 40165,37 23,24 78,50 154,42 218,98 77.772 82.884 45.000 152.000 256.000 424.000 40165,89 42806,01 23,24 78,50 132,21 218,98 82.885 87.996 152.000 256.000 366.000 42806,53 45446,14 78,50 132,21 189,02 87.997 93.110 256.000 366.000 45446,66 48087,30 132,21 189,02 93.111 98.224 366.000 48087,82 50728,46 189,02 Questo è il mensile della Fiba Cisl «Lavoro bancario e assicurativo» 5 settembre 2001 CONSULENZA 17 Assegno per il nucleo familiare (Anf) Dal primo luglio i nuovi importi. Una piccola guida alle principali novità ATTENZIONE: l’Assegno per il Nucleo Familiare non spetta se la somma dei redditi da lavoro dipendente (di tutto il nucleo familiare) risulta inferiore al 70% del reddito familiare complessivo. Assegno per il Nucleo L’ Familiare (Anf) è stato introdotto dal Dl 13 marzo • Le rendite Inail; • le pensioni di guerra e le indennità accessorie; • l’indennità di accompagnamento invalidi civili e relative pensioni assistenziali. 1988, n.69 con decorrenza 1 gennaio 1988, in sostituzione dei vecchi assegni familiari. LA MISURA DELL’ANF L’importo riconosciuto al nucleo familiare è unico ed è determinato in misura differenziata in rapporto al numero dei componenti il nucleo familiare, al reddito complessivo e alla tipologia familiare (con o senza figlie e/o soggetti inabili, ecc.). Il NUCLEO FAMILIARE è composto da: DECORRENZA DELL’ASSEGNO: 1° luglio 2001 - 30 giugno 2002 Si ricorda che il reddito da prendere in considerazione è quello relativo al 2000 (dichiarazione 2001) al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali (in sostanza il reddito Irpef). Le tabelle relative all’ Anf sono numerose e riguardano le varie tipologie del nucleo familiare. Semplificando possiamo considerare che I limiti di reddito per determinare gli importi degli Anf sono, sostanzialmente, divisi in due fasce e 4 tipologie: • richiedente: lavoratore subordinato (attivo o pensionato); • coniuge: non legalmente ed effettivamente separato o che non abbia abbandonato la famiglia; • figli ed equiparati: (legittimi, legittimati, adottati, di primo letto del coniuge, affidati) di età inferiore a 18 anni o maggiorenni se inabili; • nipoti in linea retta (Corte Costituzionale n.180, 12-20 maggio 1999): se minori e viventi a carico dell’ascendente; • fratelli - sorelle – nipoti in linea collaterale (Corte Costituzionale n.180, 12-20 maggio 1999): di età inferiore a 18 anni o maggiore se inabili, a condizione che siano orfani di entrambi e genitori e non abbiano diritto alla pensione superstiti. IL REDDITO FAMILIARE per usufruire dell’Anf è costituito da: Nuclei familiari con figli dei dipendenti; • generalità separato/a legalmente, divorziato/a, celibe • vedovo/a, o nubile, in stato di abbandono o di straniero residente • • • qualunque entrata dei componenti il nucleo familiare (anche interessi bancari e titoli di Stato purché in misura superiore a lire 2.000.000); • con le seguenti ESCLUSIONI: • Le indennità di trasferta nei limiti esenti da Irpef; • Il Tfr e relative anticipazioni; Questo è il mensile della Fiba Cisl Nuclei familiari senza figli all’estero in paese non convenzionato; nucleo familiare con soggetti che, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, si trovino nell’assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo lavoro, se minorenni, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età; vedovo/a, separato/a legalmente, divorziato/a, celibe o nubile, in stato di abbandono o di straniero residente all’estero in paese non convenzionato e nel cui nucleo familiare siano compresi soggetti che, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, si trovino nell’assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo lavoro, se minorenni, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età. «Lavoro bancario e assicurativo» settembre 2001 RECENSIONI 18 Quanto c’è ancora da fare per tutelare la donna Il testo analizza tutti i profili connessi al rapporto di lavoro subordinato della donna, evidenziando i punti fermi, i collegamenti tra gli istituti e le questioni aperte. I vari argomenti, dalla maternità ai divieti di licenziamento, dalle pari opportunità alle molestie sessuali, sono esposti con un’impronta giuridica e gestionale che coniuga il dato normativo vigente con riflessioni critiche sulle situazioni che sono sprovviste di tutela normativa. Corrado Cardarello La tutela della donna nel rapporto di lavoro subordinato Giuffrè 2001, pp.288 La rivoluzione e i sentimenti P Quando l’ira non è funesta Si era occupata di psicologia delle emozioni, per Laterza. Ora la D’Urso, docente a Padova, torna sul tema, con un tascabile attraente e multidisciplinare. Si parte da Omero e Gesù che scaccia i mercanti dal tempio, si passa per Lorenz e gli studi sulle “bellicose” tribù africane, si arriva ai test contemporanei per misurare l’irritazione. E’ così negativa la rabbia? O è un sintomo interessante? E di cosa? Sappiamo che l’ira abbassa le capacità d’autocontrollo e d’elaborazione, ci fa “sragionare”. Allo stesso tempo, in certi casi, sappiamo che rischiamo di “esplodere” se ci teniamo tutto dentro. Di sicuro la rabbia viene vista male socialmente. Perché? In particolare viene vietata ai deboli e agli oppressi, come nota la D’Urso, oppure legittimata solo nelle forme dello sfogo dentro gli stadi. Ci sono molti esempi, invece, in cui il sapersi “sdegnare” ha una valenza positiva. Il volumetto finisce proprio con una serie di consigli per “arrabbiarsi meglio”, senza farsi o fare del male. (p.g.) Valentina D’Urso Arrabbiarsi Il Mulino 2001, pp.140 erché la letteratura fa così paura ai governi antidemocratici? Perché leggere storie risulta molto pericoloso agli occhi dei potenti? La forza delle emozioni – ridere e piangere, innamorarsi, soffrire, desiderare – è più trascinante di qualsiasi ideologia. Certe consapevolezze emotive sono assolutamente rivoluzionarie, nel senso che liberano gli individui dalle loro paure e aiutano a trovare il coraggio di cambiare le cose. Un bel racconto arriva dritto al cuore meglio di tanti discorsi astratti: vita e storie di personaggi, talvolta anche molto lontani e diversi dalla nostra realtà, aprono orizzonti sconosciuti e nuove prospettive mentali dentro di noi, e ci aiutano a credere che si possono spostare persino le montagne, se lo si desidera (che poi le montagne si spostino davvero è un altro discorso, ma di sicuro se non ci si crede, non si prova neanche a farlo…). A conferma di questo, vi invito a leggere un romanzo bellissimo: Balzac e la piccola sarta cinese di Dai Sijie. Una storia squisita, una scrittura lucida e precisa – asciutta e senza fronzoli, Questo è il mensile della Fiba Cisl ma profonda, intensa, quasi fisica – un finale perfetto. Il libro mi è proprio piaciuto – nel senso che mi ha procurato autentico piacere leggerlo – e mi ha comunicato una straordinaria energia. Siamo in Cina, durante la Rivoluzione culturale cinese. Due ragazzi poco più che adolescenti – diciassette e diciotto anni – figli di “nemici del popolo” vengono confinati in un piccolo villaggio sulle montagne, affinché i contadini li rieduchino. Arrivano da Pechino e il mondo che incontrano è molto diverso da quello che hanno lasciato in città. Le regole sono precise: lavoro fisico molto duro, vita spartana e il divieto assoluto di leggere letteratura occidentale, considerata, appunto, diseducativa. La casa in cui vivono è poco più di una capanna e alcune ore di cammino li dividono dal primo vero paese (per altro, piccolissimo). Dopo una serie di vicende avventurose, i due amici vengono in possesso di una valigia piena di libri proibiti: Balzac, Dumas, Flaubert, Kipling, Melville, persino Quasimodo. E leggono di nascosto. La magia della letteratura non solo li aiuta a «Lavoro bancario e assicurativo» sopportare la durezza della loro esistenza, ma permette loro di dare consistenza ed identità alle proprie emozioni e ai propri sentimenti e di assaporare la scoperta esistenziale della libertà . I due amici sono innamorati della giovane e bellissima figlia del sarto del paese e attraverso la lettura, Lou – il più grande – riesce a conquistarne il cuore. La ragazza ha lunghi capelli neri che porta legati in una treccia chiusa con un nastro di seta rossa e adora ascoltare il ragazzo che legge i romanzi proibiti. Lou, d’altro canto, non esita a camminare per ore sui pericolosi sentieri delle montagne, con un libro nascosto in una vecchia gerla, per incontrare la piccola sarta cinese e leggere per lei. L’amico – io narrante del romanzo – è affascinato dall’amore tra i due: lo racconta come qualcosa di forte e selvaggio, di libero e felice. Le valli umide, la nebbia tra i sassi e il fango, le silenziose foreste di alberi ginkgo, un merlo con il becco rosso che vola sopra un precipizio, sono il paesaggio estremo che fa da sfondo ad una storia di delicata e intensa passione. La sarta ha voglia di imparare, Lou è convinto che attraverso i libri, la fanciulla possa trasformarsi in una “ragazza di città”. Sarà così? Fino a che punto la letteratura può cambiare le persone? Il finale a sorpresa mi ha lasciato senza fiato e non voglio rivelarvelo del tutto. Vi anticipo solo che una bella mattina la piccola sarta si taglia la treccia e si compera un paio di scarpe da ginnastica bianche. Provate a immaginare poi che cosa accade (e leggete il libro: ne vale la pena). Anna Andreoni Dai Sijie BALZAC E LA PICCOLA SARTA CINESE Adelphi settembre 2001 19 Informazioni in cifre (quando i numeri parlano più di tanti discorsi) • 500 milioni di lavoratori guadagnano meno di 1dollaro al giorno. • I disoccupati o sottoutilizzati in Europa sono 50 milioni. • La redditività delle aziende bancarie è risalita dallo 1,5% del 1995 al 16% del 1999, dopo il Protocollo del giugno 1997 coi sindacati. • Le banche italiane detengono partecipazioni in 69 imprese di assicurazioni italiane e 15 straniere, oltre che in 7 società di brokeraggio. In parallelo le compagnie di assicurazione italiane controllano 5 banche e partecipano al capitale in altre 20. • Nell’anno 2000 il sistema dei Fondi comuni italiano ha perso 26mila miliardi. Ciononostante gli oneri di gestione sono aumentati per il risparmiatore del 26%. Dal 1984 solo 6 volte i fondi azionari hanno fatto meglio del Mib generale (Indagine Mediobanca). • Solo il 20% dei consumatori europei utilizza Internet per gli acquisti. Anche tra i più assidui utilizzatori la percentuale non va oltre il 38%: e in Italia scende al 18% (Wall Street Journal). • Ciascun cittadino della Tanzania (32 milioni di abitanti, con aspettativa di vita di 48 anni) ha un reddi- 223 dollari: ma nasce anche con un debito verso i paesi esteri di 237 dollari. • Negli Usa sono stati “stesi” 65 milioni di chilometri di fibre ottiche, ma ne sono utilizzati solo to annuo di 2,6 chilometri (Merrill Lynch). • La più antica azienda italiana in attività è la gioielleria Torrini di Firenze, nata nel 1369. • Lavora con contratto a termine in Italia il 10 per cento della forza lavoro: la media europea è del 14%. • Il 50% dei ragazzi tra i 10 e i 13 anni ha la tv nella propria camera da letto (Eurisko). La vostra vignetta È partito il concorso tra gli iscritti con passione per parodie e satira sul mondo del lavoro. Per questo mese segnaliamo questa vignetta di Andrea Cerale, addetto nel back office del Credito Italiano a Biella. Inviateci una vostra vignetta sul tema dello , in bianco e nero o a colori, anche per e-mail. Sarà selezionata da una giuria di esperti e la migliore pubblicata. Stress Questo è il mensile della Fiba Cisl «Lavoro bancario e assicurativo» settembre 2001 il 9 settembre 2001 Mensile della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Direttore responsabile: Eligio Boni Comitato di direzione: Eligio Boni, Gianni Casiroli, Guido Cavalieri, Giuseppe Gallo, Pietro Mariani, Mario Mocci, Giuseppe Orizio, Giancarlo Pezzanera, Pierluigi Ramponi, Matteo Tammaro, Elena Vannucci, Marina Zanobini Redazione: Anna Andreoni, Andrea Baccherini, Paolo Giammarroni, Giuseppe Orizio, Massimo Pedicone Illustrazioni: Michelangelo Pace Fiba Direzione e amministrazione: Via Modena 5, 00184 Roma - Tel. 06/4746351 - Fax 06/4746136 e-mail: [email protected] - sito web: www.fiba.it Aut. decreto n. 236/92 del 15/04/1992 - reg. stampa Roma Stampa: Società Tipografica Romana srl Via delle Monachelle Vecchia snc - 00040 Pomezia (Roma) Sintonizzati con la Fiba! Il sito www.fiba.it… … ti offre dal 1997 un archivio aggiornato di leggi, accordi, comunicati, indicazioni. Tra l’altro trovi tutti i materiali del recente Congresso Nazionale di Bellaria. … offrirà da ottobre: un vero portale, che integra le informazioni sulle iniziative sindacali all’interno di ciascun gruppo e territorio. Più spazio a servizi legali, fiscali, per la famiglia. Inoltre un vero strumento di aggiornamento professionale. Prossimamente sul quaderno Fiba quadri: I sistemi premianti e incentivanti