Euro-mpicapo

Transcript

Euro-mpicapo
9
il
settembre
2001
Fiba
mensile
anno XLXI
Sped. abb. post. art. 2 com. 20/c.l.662/96 - filiale Roma
Euro-mpicapo
Prima parte di una nostra inchiesta:
I consigli utili per il cittadino
e il risparmiatore
9
Come è
cresciuto
quel
movimento
Il sindacalismo davanti
alle nuove forme della
contestazione e della
proposta
3
Confronto
europeo
sui quadri
Un seminario
sulla centralità di
queste figure
professionali nei
processi di
ristrutturazione
delle aziende del
credito
Salario
variabile
Presentiamo i primi
risultati di un’indagine
nazionale sulla sua
gestione nelle
banche italiane. In
uscita un apposito
quaderno Fiba
13
Inoltre:
Assicurazioni e Montedison
8
Assegni familiari
5
16
2
DIALOGO SOCIALE.
Il nuovo governo sogna
una crescita al 3%
S
anità, crescita e previdenza. Su questi temi Cgil
Cisl Uil “saranno attenti a quanto avverrà”, ma
determinati su un punto:”non bisognerà ridurre
lo Stato sociale”. E’ questa la linea illustrata, all’indomani dell’incontro col governo Berlusconi, da Cofferati, Pezzotta e Angeletti a fine luglio, che comunque
rimandano il giudizio definitivo a quando verrà presentato il Dpef.
Il governo – secondo i leader sindacali – sulla sanità
“annuncia un cambiamento, con uno slittamento delle competenze sempre più verso le Regioni, con il rischio di ulteriore accentuazione di modelli, criteri e
prestazioni fornite. Per noi è fondamentale l’universalità, che non deve essere messa in discussione. Per
noi sarebbe inaccettabile una geometria variabile”.
Quanto alle pensioni, i sindacati confederali hanno
sottolineato l’importanza di fare la verifica preventiva sull’utilizzo del Tfr e della previdenza integrativa.
Hanno poi espresso perplessità su una crescita che si
ipotizza al 3% partendo da un tendenziale tra il 2 e il
2,2%. Un incremento di un punto di crescita, non pare credibile in mancanza di politiche espansive.
“Ci sono aspetti positivi nel Dpef. Siamo aperti al dialogo”, è stato il commento a caldo del segretario generale Cisl, Savino Pezzotta. Sulla previdenza, in particolare, occorre fare prima un ragionamento sugli
strumenti paralleli alle pensioni pubbliche e poi fissare la data della verifica. Sullo sviluppo, la Cisl è per
la politica dell’attenzione. Le ricadute sull’occupazione sarebbero importanti, da un tasso del 3%. Ma con
quali mezzi raggiungerlo? Sono molte le domande
aperte in vista della ripresa post-estiva.
Andrea Baccherini
Sommario
n.9
settembre 2001
Governo e Dpef.
Andrea Baccherini
G8 a Genova.
Perché ci interessa
questo movimento
Giuseppe Gallo
2
3
Gli obiettivi del DPEF
Dati in percentuale
2001
2002
2003
2004
2005
2006
PIL
2,4
3,1
3,2
3,1
3,1
3,0
Deficit PIL
0,8
0,5
Inflazione
2,8
1,7
1,2
1,2
1,2
1,0
Avanzo primario
5,4
5,4
5,9
5,5
5,5
5,0
Pressione Fiscale 42
Questo è il mensile della Fiba Cisl
9,9
Disoccupazione
Uragano Montedison.
Le conseguenze
sul mondo assicurativo
Giancarlo Pezzanera
Integrativi.
Credito Italiano, BNL, MPS,
e un commento di Pierluigi Ramponi
Un seminario europeo sui quadri.
Andrea Pastacaldi e Raffaele Tucci
Speciale euro / prima parte.
Consigli per il cittadino
e il risparmiatore
41
5
6
8
9
«Lavoro bancario e assicurativo»
9
40
8,3
39
38
7,6
Sistemi incentivanti.
Riflessioni da una prima indagine
Andrea Scaglioni
In breve.
Congresso Uni. Popolare di Novara.
Segretari generali regionali Fiba
Assegni familiari.
Tutte le novità
Cesare Sandulli
Recensioni.
Anna Andreoni e Paolo Giammarroni
Informazioni in cifre.
settembre 2001
37
13
15
16
18
19
3
Perché ci sentiamo
dentro il movimento
pacifico che ha invaso
la città di Genova
Ultim’ora
di Giuseppe Gallo
U
n nuovo fenomeno si aggira per il mondo, spontaneo perché al di fuori
dei meccanismi consolidati
della rappresentanza politica,
sintomo di dinamiche tettoniche in atto nella società civile:
il movimento convenzionalmente definito dell’ “antiglobalizzazione”.
Ciò che stupisce di un tale movimento, ormai capace di condizionare, con intensità crescente, l’agenda politica dei
grandi della Terra, è soprattutto la magmatica ricchezza delle sue fonti ispiratrici e la capacità di unirle nella condivisione di una piattaforma di
obiettivi fondamentali.
In esso confluiscono le più diverse suggestioni culturali, accomunate dalla critica alle ingiustizie del mondo e dalla
proposta di progetti alternativi
(J.J. Rousseau, I. Kant, T. Paine,
K. Marx, J. Rifkin, A. Sen, M. Junus, B. Commoner, Vandana
Shiva, C. Blisset, J. Bovè) ricondotta all’autorità morale delle
grandi guide del nostro tempo
dal Papa, a Gandhi, a M.L.King,
a Madre Teresa, ad Alex Zanotelli, a Don Ciotti, a Che Guevara al subcomandante Marcos.
La straordinaria varietà delle
organizzazioni che animano il
movimento (dal pacifismo, all’ecologismo, all’associazionismo cattolico, ai centri sociali,
al sindacato dei Paesi avanzati, alle confederazioni contadine del Terzo mondo, all’organizzazione per il commercio
equo e solidale, alle reti fino
alle rockstar Bono e Manu
Chao) esprime l’inedita ricchezza di un fiume carsico
esploso in superficie dopo il
lungo lavoro sotterraneo degli
anni ’80 e ’90.
Un movimento
moderno
che rivendica
antiche radici
Il testo programmatico per il
G8 di Genova è eloquente:
“Siamo il povero Konrad, contadini di Svevia che si ribellarono alle tasse sul vino, sulla
carne, sul pane. Nell’anno del
Signore 1514, (…) siamo i servi, i lavoranti, i minatori, gli
evasi e i disertori che si unirono ai Cosacchi di Pugaciov per
rovesciare gli autocrati in Russia ed abolire il servaggio. Il
potere è quello di sempre. Si
dicono nuovi, si battezzano
con sigle esoteriche: G8, Wto,
Fmi, Nafta - Ma non ci ingan-
Questo è il mensile della Fiba Cisl
«Lavoro bancario e assicurativo»
Mentre andiamo in macchina, ci giungono le drammatiche notizie da Genova: un giovane è morto, una città è
stata devastata da teppisti (34 banche
colpite), e il maxi vertice ha partorito
solo un topolino. Resta per noi importante il segnale lanciato da chi era
presente con intenzioni pacifiche.
nano – Contro di loro ancora
una volta ci solleviamo”.
Quali sono le ragioni di un movimento che da Seattle, a Porto
Algeri, a Davos, a Nizza, a Praga, a Goeteborg inquieta gli
asettici, ottimistici, patinati
summit dei Grandi (con annesse visite “umanitarie” delle first ladies) ?
Quali rapporti intrattiene con l’iniziativa del Sindacato Confederale e della Cisl in particolare?
La prima ragione riguarda i limiti strutturali del capitalismo
trionfante e l’impostura delle
sue promesse.
Si accrescono, infatti, le diseguaglianze sociali all’interno
delle economie avanzate, aumenta la povertà ufficiale, la
precarietà, l’insicurezza per il
futuro. R. Reich, ex ministro
del lavoro nella prima amministrazione Clinton, ha stimato
che per eguagliare il reddito
medio di una famiglia media
nel 2000, è necessario lavorare
sette settimane in più all’anno
rispetto al 1990!
Aumenta il baratro di ricchezza, di istruzione, di speranza
di vita tra Paesi ricchi e Paesi
poveri.
L’ultimo rapporto della Banca
Mondiale ci dice che dei 6 miliardi di abitanti del pianeta, 2
settembre 2001
4
miliardi e 800 milioni vivono
con meno di 2 dollari al giorno
e 1 miliardo e 200 milioni vivono con meno di 1 dollaro al
giorno.
Ciò che il rapporto 2000 non ci
dice è che il prof. Ravi Kambur,
l’economista della Cornell University responsabile del gruppo di ricerca, è stato costretto
alle dimissioni perché dall’analisi di un fenomeno sconvolgente aveva derivato proposte
politiche incompatibili col liberismo della Banca mondiale,
dell’ Fmi e del Tesoro Usa.
La normativa sulla proprietà
intellettuale stabilisce che chi
scopre un nuovo farmaco ne è
il produttore esclusivo per 20
anni. Ne consegue che le epidemie nei Paesi poveri (es.
Aids) non possono essere affrontate con farmaci prodotti
da aziende locali a prezzi locali accessibili. L’obbligo del pagamento delle royalties alle
multinazionali farmaceutiche
rende, infatti, i prezzi inaccessibili per i malati e le cure impossibili.
Il rispetto
dell’ambiente
al centro del nuovo
sviluppo
E’ ormai riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale il nesso strutturale che
intercorre tra uno sviluppo
indifferente ai vincoli naturali
e le crescenti catastrofi ambientali.
Per tutta risposta l’Amministrazione Bush è venuta meno
agli impegni della piattaforma
minima di Kyoto (riduzione
delle emissioni di gas serra del
5,2% tra il 2008 ed il 2012) in
omaggio agli interessi delle
lobbies che l’hanno condotta
al potere.
Flussi migratori e devastazione del ciclo alimentare turbano costumi, tradizioni e forme
consolidate di convivenza.
I fenomeni, sommariamente
citati, chiamano in causa lo
l’altro, risiede la crisi della politica. Qui, giustamente, il movimento antiglobalizzazione
radica la sua domanda di governo del mondo, governo
cooperativo, equo e solidale
tra i popoli.
Non ostili
alla globalizzazione,
ma all’assenza
di una guida solidale
Ci sentiamo parte a pieno
titolo del movimento che ha
costretto il summit delle otto
grandi potenze a discutere sui
temi sociali e non solo su
quelli finanziari e militari.
L’impegno Cisl infatti nasce da
lontano
scacco della politica, la “tecnica regia” nella definizione platonica, l’arte di governare secondo gli interessi collettivi
della comunità.
Lo scacco prende la forma del
tramonto degli stati nazionali,
impotenti a regolare dinamiche planetarie che li sovrastano e del vuoto di rappresentanza democratica sovranazionale che risuona nelle
stanze ovattate e militarmente
presidiate dei vari vertici.
Vuoto istituzionale e vuoto
politico poiché ai rapporti annuali prodotti degli organismi
delle Nazioni unite (Unep,
Unpd, Fao, Who) assolutamente consapevoli dello stato
drammatico di sviluppo dell’umanità, corrisponde la clamorosa inettitudine di progetto e di intervento dei Grandi
della Terra.
Qui, nello scarto preoccupante
tra scansione epocale da un lato e vuoto istituzionale, di
proposta e di intervento, dal-
Questo è il mensile della Fiba Cisl
«Lavoro bancario e assicurativo»
Non si tratta, quindi, a ben vedere di ostilità alla globalizzazione in quanto tale, ma alle
forme anarchiche e barbare
che l’assenza di un governo
democratico e solidale impone
alla globalizzazione.
Il Sindacato confederale e la
Cisl internazionale dalla seconda metà degli anni ’80
hanno avviato riflessioni rigorose ed iniziative conseguenti
su temi di tale rilievo.
Col sostegno attivo alla cooperazione internazionale con nostri istituti (Iscos/Cisl) ed alle
lotte per la cancellazione del
debito dei Paesi poveri; alla richiesta di introdurre negli accordi che regolano il commercio mondiale stipulati in sede
Wto le clausole sociali dell’organizzazione internazionale
del lavoro; alla Tobin Tax; alla
costruzione, a partire dall’Onu, delle istituzioni di governo
del pianeta.
Abbiamo partecipato ripetutamente ai summit del G8, attraverso la Cisl internazionale
per continuare ad offrire alla
società civile, che oggi lo rivendica attraverso il movimento antiglobalizzazione, canali di espressione e di protagonismo necessari.
Saremo perciò presenti anche
a Genova il 18 e il 19 luglio,
sotto “La lanterna”, simbolo
dell’orizzonte di civiltà che
dobbiamo continuare a costruire sempre nel modo più
pacifico e non violento.
settembre 2001
5
URAGANO
Montedison
Un’estate calda per il
maggiore gruppo
energetico italiano,
creatura essenziale nelle
strategie di Mediobanca.
Mentre i contendenti non
si risparmiano colpi,
guardiamo rischi e
opportunità che si aprono
dal matrimonio tra Sai e
Fondiaria
P
er molte settimane durerà il confronto sulla
scalata alla Montedison.
Sotto gli occhi dell’Authority,
l’attenzione – che coinvolge
non solo gli operatori di Borsa,
ma tutti i risparmiatori – andrà
a scelte che toccano gli assetti
futuri di interi settori: l’energia in primis, ma anche ingegneria, cantieri navali, abbigliamento, zucchero, carta,
editoria. E ovviamente banche
ed assicurazioni.
La rottura del vecchio patto di
sindacato dentro Montedison
proietta su due fronti opposti
in particolare Unicredito, fedele all’attuale gestione di Mediobanca, e la galassia IntesaBci – S.Paolo – Banca di Roma,
alleata di Fiat e dei francesi
Edf.
Lo scenario è così aperto nel
momento in cui scriviamo che
è più facile prevedere altri colpi di scena anche dalla sconfitta di Mediobanca, che non disegnare precisi scenari. Meglio
rimanere per ora alle ricadute
più dirette di queste operazioni fantasmagoriche: ad esempio, guardando dentro il mondo assicurativo.
Il nodo principale riguarda,
come sempre, lo spazio operativo di Generali, di cui Medio-
Le conseguenze
sul mondo
assicurativo
banca possiede un 10%. Sarà
confermata la sua stabilità? Si
riaprirà l’ipotesi di suo matrimonio con un gruppo bancario? E’ questo il reale interesse
di Unicredito?
Meno complessa è invece la vicenda del passaggio delle assicurazioni Fondaria sotto l’ombrello della Sai. E’ probabile
che il 30% oggi controllato debba diventare per intervento
Consob un 100%, ma è la natura dell’operazione a non farci
esprimere allarmi preventivi.
Sai e Fondaria possono infatti
integrarsi e completarsi.
Il gruppo torinese Premafin
della famiglia Ligresti (ultimo
baluardo di un impero un tempo ben più fiorente) ha ancora
circa 300 miliardi di debiti, ma
il peggio è passato, anche grazie agli utili Sai (sua al 41%), se
si è data a una politica di acquisizioni, come la triestina
Sasa (ex Iri, acquisita per 42
miliardi) specializzata nel ramo danni. Resta leader italiana
per l’RcaAuto e ai primi posti
in principali altri rami. Vi lavorano in totale oltre 2.200 addetti.
Fondiaria esce da una complessa ristrutturazione che ha
fatto crollare a 2.700 i dipendenti, con la fuoriuscita “mor-
Questo è il mensile della Fiba Cisl
«Lavoro bancario e assicurativo»
bida” di ben 1.800 persone, in
7-8 anni. Profonde novità hanno riguardato tutte le realtà
del gruppo, da bavaria a Polaris, da LaPrevidente a MilanoAssicurazioni. Con l’intervento del sindacato (3 accordi
ravvicinati) è stato possibile
attivare un Fondo a favore dei
prepensionamenti.
I prezzi sono stati comunque
alti. Proprio le sedi più colpite,
come Roma e Genova, potrebbero ora trarre beneficio dall’arrivo della Sai e dall’allargamento dei poli strategici. Il
nuovo piano industriale deve
poter nascere da un confronto
preventivo tra le parti interessate, per una sua fattibile e
condivisa realizzazione.
Saremo attenti e valuteremo
ogni nuovo passo intrapreso.
E’ un momento importante,
per consolidare rapporti sindacali in passato spesso evanescenti o vissuti con fastidio,
salvo riscoprirli nel momento
del bisogno. Può essere l’occasione anche per correggere
storture, come l’anomala collocazione esterna del call center
Sai, uno dei pochi in Italia ancora fuori dalle regole previste
dal ccnl.
Giancarlo Pezzanera
settembre 2001
INTEGRATIVI
6
Tante indicazioni
in vista
del contratto
nazionale
L
In pieno svolgimento la stagione dei rinnovi aziendali.
Dopo il grande accordo in IntesaBci ecco schede
di altri tre accordi e una prima valutazione della
segreteria Fiba
CREDITO ITALIANO
opo le assemblee effettuate in tutta ItaD
lia, è stata sciolta la riserva ed è divenuto operativo l’accordo per il rinnovo del
contratto aziendale del Credito Italiano.
L’intesa, che riguarda i 10.500 dipendenti della più grande banca federata del
gruppo Unicredito Italiano e che scadrà il
31.12.2003, ha registrato da parte dei
lavoratori un giudizio estremamente positivo ed un consenso larghissimo.
Si tratta di un risultato importante, uno
dei primi nell’ambito della tornata dei
rinnovi che vede impegnato l’intero settore del credito. Un accordo che prevede
un significativo recupero economico
e ridistribuisce a favore dei lavoratori
parte della rilevante crescita economica
dell’azienda ottenuta in questi anni grazie al determinante contributo del fattore
lavoro.
In particolare si è convenuto sul meccanismo di calcolo del premio aziendale per
gli esercizi 2001 - 2002 - 2003. Tale
meccanismo prevede, al raggiungimento
degli obiettivi prefissati, in base ad indicatori di produttività, redditività ed efficienza, un incremento nell’ordine del
15% medio annuo. L’importo che varia in
relazione ad aree, categorie e livelli retributivi al raggiungimento dei risultati prefissati porta ad una erogazione nel 2002
pari a lire 4.304.000 per la III area III livello (ex Vcu).
Si è anche convenuto di incrementare il
buono pasto, per tutti i lavoratori a tempo pieno, dalle attuali 5.500 lire alle
8.000 dal 1-7-2001 e alle 10.000 lire
dal 1.7.2002. E’ prevista l’attribuzione di
un buono pasto anche ai lavoratori a
tempo parziale pari a Lit. 5.000 dal
1.7.2001.
L’intesa prosegue sulla strada della valorizzazione delle professionalità presenti
in azienda, sviluppando un sistema tra i
migliori del comparto e si completa con
una serie di figure professionali, numericamente rilevanti nate con il riassetto dell’apparato commerciale, anche e soprattutto attraverso un loro inserimento nell’Area Quadri Direttivi, sempre più numericamente rilevante.
Cgil Cisl Uil nazionali e aziendali, insieme a Fabi-Falcri-Sinfub-Sindirigenti, considerano positiva la soluzione raggiunta
dopo 4 mesi di trattative e con alcuni
passaggi anche duri e conflittuali.
E’ stato infine sottoscritto fra Unicredito
Italiano e le rispettive delegazioni sindacali l’accordo sull’azionariato diffuso che
ha rinnovato, dopo la positiva esperienza dell’anno passato, in linea con quanto previsto dal Dl Visco la facoltà – su base volontaria - per tutti i dipendenti del
gruppo (circa 35 mila) di sottoscrivere un
controvalore di 4 milioni di azioni Unicredit con vincolo di indisponibilità per
tre anni ed una ridotta incidenza fiscale.
Ciò rilancia con forza il ruolo ed il peso
dei dipendenti azionisti e delle loro associazioni (nel nostro caso l’Adac) nella
vita societaria. Per il sindacato, per noi
della Cisl e della Fiba, è una opportunità
che dà corpo e sostanza ad una strategia
partecipativa largamente perseguita e rivendicata.
Questo è il mensile della Fiba Cisl
Mauro Rufini
«Lavoro bancario e assicurativo»
a contrattazione aziendale è in pieno svolgimento nelle banche.
Alcuni hanno concluso con
buoni accordi, altri lo faranno nelle prossime settimane e si potrà quindi avviare
la fase di preparazione del
rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che scadrà alla fine del 2001.
Intanto qualche breve considerazione “a caldo”su
questa stagione di contrattazione aziendale:
• La concertazione fortemente voluta dalla Cisl e
perseguita in questi anni ha
consentito l’uscita del settore da una situazione e di
grave difficoltà grazie al
contributo dei lavoratori
bancari.
• Si sta affermando un modello di relazioni sindacali che affida maggiori ruoli
alla contrattazione decentrata (a quindi alle Sas) che
non è più concentrata nel
momento del rinnovo del
contratto integrativo. Diventano molteplici i momenti di confronto e di trattativa con il sindacato (orari, riorganizzazioni, sistema premiante, formazione
e percorsi professionali, inquadramenti ecc). Di conseguenza il raccordo tra i lavoratori ed i loro rappresentati di base diventa sempre più stretto.
• Il contratto integrativo
garantisce ai bancari una
quota salariale non certamente trascurabile, fotograsettembre 2001
7
BANCA NAZIONALE
DEL LAVORO
ono stati necessari 5 mesi di confronto,
S
anche aspro. Solo il 10 luglio Bnl e delegazioni sindacali hanno concluso l’im-
portante rinnovo dell’integrativo per 18mila dipendenti.
Lo sblocco del contratto aziendale consente tra l’altro di fissare ora un calendario
serrato di confronti, per discutere entro
l’anno altri capitoli: il Fondo Pensioni, gli
inquadramenti, la formazione, i delegati
alla sicurezza.
Dal punto di vista politico, l’obiettivo sindacale di “rivalutare” le dinamiche salariali di
spettanza del livello aziendale è stato complessivamente raggiunto.
Il premio aziendale, che si colloca nella fascia medio-alta del sistema bancario italiano, sarà basato su un complesso indice legato a produttività (fondi intermediati medi/ numero dipendenti), efficienza (totale
costi/ margine intermediazione), Roe (utile
netto/ patrimonio netto medio).
Il premio si applica su una percentuale della retribuzione annua lorda, esclusi scatti di
anzianità e indennità. Rispetto al precedente accordo, il premio fa riferimento ad
un livello superiore di inquadramento (III
area 3° livello).
Fino al 2003 sarà possibile richiedere individualmente il pagamento del premio in
azioni ordinarie di nuova emissione, per
un controvalore doppio.
L’accordo è entrato anche nel merito del
ticket pasto, esteso a tutti i dipendenti in
servizio, anche partime. La Polizza sanitaria viene incrementata e per i nuovi assunti è interamente a carico dell’azienda. Molti sono stati anche i ritocchi a singole voci
contrattuali, come i prestiti personali o gli
assegni per figli portatori di handicap.
Appositi incontri faranno il punto su fenomeni di mobbing e prospettive delle Pari
opportunità. Su altre materie l’azienda si è
riservata di dare successivamente una risposta, in particolare su rimborsi delle trasferte, utilizzo email aziendale per i comunicati sindacali, remunerazione delle prestazioni lavorative supplementari per i quadri direttivi di 1 e 2 livello.
Sergio Brandoni
MONTE DEI PASCHI DI SIENA
assemblee dei lavoratori del Monte
LunaePaschi
di Siena hanno approvato con
percentuale superiore al 90% l’ipotesi
di accordo sottoscritta dalle organizzazioni sindacali a fine giugno.
La trattativa si è protratta per diversi mesi,
anche con fasi critiche. Si è oltretutto collocata in un momento particolare per il settore del credito, caratterizzato da profondi
processi di ristrutturazione e riorganizzazione con tentativi di farne ricadere i costi
sui lavoratori.
I tre punti su cui si incentra il risultato
complessivo sono tutti nella nostra impostazione:
– riconoscimento economico per la collocazione azionaria del 1999
– azionariato dipendenti rafforzato, con la
trasformazione della parte variabile del
Vap in una quota di partecipazione al capitale aziendale (stock granting)
– forte solidarietà tra generazioni di lavoratori che mira a ridimensionare le differenze esistenti.
Possiamo pertanto affermare che il rinnovo
del Cia si basa su due pilastri fondamentali:
1) recupero economico
2) difesa assetti normativi.
Su altri argomenti in via di definizione (ed
è un fatto nuovo) viene mantenuto aperto
in via continuativa il tavolo di contrattazione su materie importanti come i percorsi
professionali, le valutazioni, i promotori finanziari, le nuove figure professionali scaturenti dal “Paschi Valore”, gli inquadramenti ecc.
Per quanto riguarda la parte economica
possiamo sintetizzare così i consistenti recuperi salariali:
– innalzamento a 2 milioni della parte fissa del premio aziendale ed erogazione
della parte variabili in azioni
– riconoscimento ai neo assunti di un’indennità di lire 70mila per 13 mensilità e di
una polizza di lire 300mila al raggiungimento del livello superiore
– aumento del ticket pasto e estensione ai
part-time
– mantenimento degli attuali automatismi
di carriera economica, con punto fisso e
polizza per tutti
– aumento delle indennità, anche in caso
di trasferimenti.
Sono stati anche messi a punto nuovi meccanismi, migliorativi del ccnl nazionale, come nell’individuazione di 3 fasce relative
alla maggiore prestazione lavorativa per
l’area Quadri direttivi (I e II livello), o per
un sistema incentivante con criteri solidaristici (compresa la Direzione generale, finora esclusaOvviamente resta invece integro l’impianto
normativo aziendale precedente, a proposito di assunzioni, formazione, salute e sicurezza, mobilità, eccetera.
Crediamo che i risultati raggiunti siano
un’opportunità di riflessione sul ruolo sindacale non solo tra i 12mila dipendenti direttamente interessati, ma anche dentro
l’organizzazione Fiba.
Questo è il mensile della Fiba Cisl
fando i miglioramenti della
produttività raggiunti e
trasferendone i risultati nel
premio, la cui entità determina quella differenza retributiva che il contratto
nazionale non garantisce
più.
• La contrattazione in banca è anche il momento in
cui si deve dare contenuto
anche a questioni rilevanti
che influenzano la vita dei
lavoratori, quali le tutele
previdenziali (fondi pensioni aziendali) ed assistenziali (coperture sanitarie), ormai fondamentali
per integrare le prestazioni
pubbliche.
• Si manifesta ancora una
certa carenza e difficoltà
nel rapporto sindacale con
la complessità dei gruppi
bancari. Va evitato che il
rapporto con il sindacato
diventi importante solo nel
momento di grandi ristrutturazioni. Il problema di
quote di salario di gruppo,
di produttività di gruppo,
della mobilità interaziendale, di previdenza ed assistenza, di una struttura sindacale non può essere rinviato.
• L’avvio delle figure dei
quadri direttivi presenta
alcune ombre sulla creazione delle figure chiave, sul
problema orario (autogestione, remunerazione) e
sui percorsi professionali,
che dovranno essere riaffrontate nel prossimo contratto nazionale.
Un giudizio quindi sostanzialmente positivo della
contrattazione integrativa,
con qualche ombra che il
contratto nazionale dovrà
illuminare a fine anno.
Pierluigi Ramponi
Emanuela Anichini
«Lavoro bancario e assicurativo»
settembre 2001
8
UN CONFRONTO
europeo
P
resso il Centro Studi Cisl a
Firenze il 18 e 19 giugno
scorsi si è tenuto il seminario europeo organizzato dall’Apf (Associazione Alte Professionalità Credito Finanza Assicurazioni Fiba), in collaborazione con Abi e l’Associazione bancaria tedesca su: Situazione e
prospettive dei Quadri nei
processi di cambiamento dei
modelli organizzativi nel settore finanziario.
Il seminario, cui hanno partecipato quadri provenienti da cinque paesi europei si è articolato, su due sessioni ed una tavola rotonda finale.
La prima sessione ha trattato i
“Nuovi modelli organizzativi e
nuove professionalità”. I lavori
sono stati coordinati da Andrea
Pastacaldi,
Presidente Apf,
mentre Luigi Prosperetti, dell’Università di Milano, ha tenuto la
relazione di base.
Lo studio ha fornito le tendenze
in atto in Europa, caratterizzate
dalla sempre maggiore attenzione ai costi e dal diffondersi
di modelli organizzativi legati
alla polarizzazione delle funzioni di front office e di back office. Prosperetti individua nell’Information Tecnology il fattore di più forte innovazione nei
modelli organizzativi e nelle
politiche commerciali e distributive delle aziende, orientate
alla multicanalità.
Tali tendenze lo portano a concludere che “..gli attuali assetti
contrattuali, per quanto incorporino alcune delle logiche di cambiamento in atto, sono ancora distanti dall’essere allineati allo
stato dell’arte delle nuove attività e professionalità che sempre più caratterizzano i quadri”.
Affermazioni queste che non sono state sottovalutate, dato il
I quadri
nel cambiamento
organizzativo
ruolo di Prosperetti (estensore
del rapporto annuale sul costo
del lavoro nelle banche) ed il periodo di rinnovo contrattuale, e
che hanno dato vita ad un interessante dibattito.
Dibattito che si è scaldato sulla
“provocazione” di Prosperetti
della dubbia convenienza
economica di formare quadri
ultra quarantenni in presenza
di trasformazioni organizzative.
Significativa la risposta di
Chadwick (Lloyds Bank) che,
proveniente da una realtà caratterizzata da una lunga stagione
di ristrutturazioni e tagli occupazionali, ha evidenziato come
il più ridotto orizzonte temporale lavorativo degli ultra quarantenni rispetto ai più giovani
sia bilanciato dalla presenza di
valori postivi, quali la fedeltà
all’azienda e l’esperienza. Il te-
Questo è il mensile della Fiba Cisl
ma si sposta ovviamente sulla
capacità di segmentare l’offerta
formativa anche sulla base dell’età dell’utenza.
Unanime l’osservazione che il
Quadro è l’artefice delle ristrutturazioni aziendali, contribuendo in modo efficace al cambiamento, orientando e qualificando la professionalità dei propri
collaboratori.
E’ emerso un rischio: lo sviluppo della contrattazione individuale che finirebbe per svilire quella collettiva, così come
avviene in alcuni paesi europei.
Sono intervenuti Giancarlo Durante (Abi), numerosi sindacalisti, rappresentanti delle banche
tedesche e inglesi, Carlo Parietti (vice presidente Eurocadres)
ed il segretario nazionale Fiba
Cisl, Mario Mocci che hanno evidenziato l’importanza strategica dei Quadri per lo sviluppo
del settore.
La seconda sessione riguardava
la “Politica attiva del lavoro nelle banche europee” cui è seguita
la Tavola Rotonda presieduta da
Giancarlo Ferrara (Abi) con:
Gianni Arrigo (Università di Siena), Giuseppe Gallo (Segretario
generale aggiunto Fiba), Durante (Abi) e i sindacalisti e manager europei presenti.
Arrigo ha parlato del modello
partecipativo nella normativa
comunitaria, Gallo ha ribadito
che i forti contributi offerti dai
lavoratori ed in particolare dai
Quadri nel governo dei processi
di ristrutturazione portano a
prevedere, nel prossimo contratto, significative forme di
partecipazione ai dividendi degli utili aziendali.
In chiusura Sergio Betti, segretario nazionale Cisl, ha ribadito
l’importanza che il Sindacato
riconosce ai Quadri e ai lavoratori delle Alte Professionalità,
auspicando lo sviluppo, anche
nel settore del credito, di un
progetto di democrazia economica originale, quale progetto
innovativo e trainante.
Andrea Pastacaldi
e Raffaele Tucci
«Lavoro bancario e assicurativo»
settembre 2001
SPECIALE EURO
9
EURO/ 1
Consigli per il cittadino
e il risparmiatore
Ormai ci siamo. Più la data si avvicina, più ci accorgiamo di non essere pronti. Dedicheremo alcuni numeri della rivista all’arrivo della moneta unica. Cominciamo da informazioni e consigli utili in tutte le
famiglie. Poi affronteremo le ricadute sul mondo finanziario e sui lavoratori del settore.
Almeno un terzo della popolazione europea, cioè
buoni 100 milioni di persone, potrebbero essere in
seria difficoltà con la nuova valuta.
Molti si è fatto in questi anni per preparare il terreno. Corsi agli insegnanti e ai farmacisti. Iniziative
per gli anziani (in Cisl molto attive Fnp e Adiconsum). Dispense e pubblicazioni.
Qualche apprensione c’è ancora. Vogliamo aiutare e
in parte tranquillizzare ripetendo almeno i concetti
base di un’operazione con tempi stretti, ma neanche
drammatici.
Ricordatevi:
•
•
•
imparate già oggi a capire come
funziona il doppio prezzo
parlate dell’argomento solo con
persone di fiducia
procuratevi un convertitore
ed esercitatevi
Un euro vale 1.936,27 lire
Dalla lira all’euro: il
sistema è davvero semplice.
Vado a cercare nell’anello più
interno e con le cifre grandi, la
prima cifra in lire della somma
che devo convertire. Poi passo
alla fascia delle eventuali centinaia e sul bordo esterno trovo la cifra in euro corrispondente. Se invece di 8.700 lire
devo convertirne 87.000 sposto solo la virgola di una posizione. Dunque non sarà 4,49
euro, ma 44,9 euro.
Dall’euro alla lira:
il meccanismo è al contrario,
anche se la fascia mediana è
riferita ai centesimi, anziché
le centinaia. Facciamo il caso
più complicato di convertire
0,58 euro. Partendo dal 5 all’interno, trovo 11.230 lire:
dovrò eliminare in questo caso l’ultima cifra. Il risultato è
1.123. Tutto chiaro?
Euroconvert
Pubblichiamo per gentile concessione lo schema del convertitore messo a punto dalla società editoriale Indaco, di S.Marino,
e diffuso dal sistema dei Centri assistenza fiscale Cisl.
SPECIALE EURO
COME SI CONVERTE
10
ABITUIAMOCI AI PREZZI
Per effettuare correttamente il cambio lira-euro bisogna dividere l’importo in lire italiane per il valore della moneta unica, cioè 1.936,27.
Per esempio:
470.000 lire diviso 1.936,27 = 242,73 euro
Il cambio da euro a lira è al contrario, moltiplicando anziché dividendo.
Se avete fatto più acquisti, fate il cambio sul totale
anziché sulle singole voci perché potrebbero esserci degli scostamenti dovuti agli arrotondamenti.
Un litro di latte = 1,08 euro
Un chilo di pane = 1,81
Una scheda telefonica = 5,16
Un paio di collant = 2,07
Un pranzo da 40mila lire = 23,24
Un pullover da 180mila lire = 92,96
Un paio di scarpe di qualità = 108,46
COME SI ARROTONDA
Dire che 1 euro vale 2.000 lire è corretto, per semplificare le cose specie all’inizio. Bisogna però rendersi conto del peso degli arrotondamenti. Che fine
fanno quelle 63,73 lire?
I “piccoli” 25 centesimi valgono 500 lire, ad esempio. Mille euro non valgono 2 milioni, ma 63mila lire in meno. Insomma meglio imparare a fare i conti precisi.
Il meccanismo dell’arrotondamento non è così terribile.
Intanto ogni importo in euro deve avere 2 decimali.
L’eventuale terzo decimale si elimina e:
– fa aumentare il secondo decimale di 1 unità, se è
5, 6, 7, 8, 9
– mantiene il valore del secondo decimale, se ha un
valore di 0, 1, 2, 3, 4
Per esempio:
lire 15.200 valgono 7,85 (e non 7,850)
lire 6.500 valgono 3,36 (e non 3,356)
lire 99.000 valgono 51,13 (e non 51,129)
LE DATE PER ARRIVARE
ALL’EURO
1988 – Proposta di Unione monetaria da parte del comitato Giscard d’Estaing-Schmidt
1989 – Presentazione del rapporto del comitato Delors sulle
tappe concrete dell’unione economica e monetaria
1990 – La lira adotta la banda di fluttuazione ristretta
1992 – A Maastricht firma del Trattato sull’Unione europea
1993 – Cadono le barriere doganali nella Cee
1995 – Il vertice Ecofin a Lussemburgo rinvia al 1999 l’istituzione della moneta europea
1998 – Si decidono le tappe concrete e a dicembre viene
fissato il tasso di conversione
1999 – L’euro diventa moneta corrente nelle operazioni
non in contanti
I PAESI CHE ADERISCONO ALL’EURO
Austria
Belgio
Finlandia
Francia
Germania
Grecia
Irlanda
Italia
Lussemburgo
Paesi Bassi
Portogallo
Spagna
Danimarca
Regno Unito
Svezia
I PAESI CHE NON ADERISCONO
Questo è il mensile della Fiba Cisl
«Lavoro bancario e assicurativo»
settembre 2001
SPECIALE EURO
11
I VANTAGGI
Le aziende possono migliorare la
propria capacità produttiva, anche perché non deono sostenere
le spese per assicurarsi contro i
rischi di cambio e pagare i costi
bancari.
Sarà favorita la razionalizzazione del sistema commerciale,
più trasparente e semplice da gestire.
Lo Stato controllerà meglio il
proprio definit dedicandosi all’ammodernamento della propria
struttura.
I risparmi saranno meno esposti all’inflazione e i tassi di interesse dovrebbero mantenersi a
livelli più bassi.
Il turista comunitario potrà confrontare meglio tariffe e prezzi,
oltre a non dover più trafficare
col cambio. Dovrebbe mettersi in
moto un meccanismo di ricerca
di qualità e di emulazione.
Più in generale l’avvento “materiale” dell’euro (dal 1999 le singole monete sono state solo delle sue provvisorie emanazioni,
vista l’accettazione di un unico
tasso fisso dentro l’area europea) dovrà portare un beneficio
complessivo all’Europa.
Accanto a dollaro e yen l’euro
potrà diventare un’opportunità
per altre aree geografiche.
Molto dipenderà dall’effettiva
crescita dell’Europa.
Saprà darsi anche un sistema efficiente di istituzioni? La sua
storia e cultura sapranno integrarsi con le spinte richieste
dalla globalizzazione? I suoi cittadini freneranno o accelereranno lo scambio di esperienze, affari, conoscenze?
Questo è il mensile della Fiba Cisl
«Lavoro bancario e assicurativo»
settembre 2001
SPECIALE EURO
PER CHI USA
GLI ASSEGNI
COSA ACCADE NEL 2002
Da gennaio al 28 febbraio:
Cambio delle lire con banconote e monte in euro. Non è necessario
correre in banca tutti insieme, anzi si farà di tutto per evitarlo. Meglio prenotarsi, che sarà comunque obbligatorio per importi sopra 1
milione (500mila lire se non si è clienti).
Attenzione: EVITATE di farvi cambiare denaro da sconosciuti. Viaggeranno molte banconote false nei primi mesi e ci sarà chi approfitterà dell’inesperienza delle persone. Andare in banca per l’operazione di cambio non costerà nulla!
Stipendi e pensioni saranno in euro fin da gennaio, per avviare il ricambio del denaro liquido.
CONSIGLIO PER I CONSUMATORI: spendete le vostre lire nei circuiti commerciali e accumulate i primi risparmi in euro.
Dal 28 febbraio:
– le lire non avranno più corso legale. Potranno circolare soltanto
monete e banconote in euro
– le lire avanzate saranno sempre cambiabili successivamente (entro 10 anni nel caso della Banca d’Italia)
CURIOSITA’
Come si chiama il simbolo dell’euro?
Il nome è “glifo”. Nasce dall’epsilon (quinta lettera dell’alfabeto greco) che è la
prima lettera della parola Europa. Le due barrette trasversali riprendono il simbolo monetario presente in dollaro, yen, lira.
Perché si chiama così?
In effetti per alcuni anni si faceva riferimento all’Ecu, come unità valutaria europea (in inglese). Ma voleva dire scudo solo in francese. Si è preferito prendere una contrazione della parola Europa, presente in tutte le lingue.
E’ la prima volta che si vara un’Unione monetaria?
No, anche gli antichi romani riuscirono a far circolare i sesterzi dall’Atlantico
al Mar Nero. Nell’Ottocento fu creato un sistema bimetallico, oro e argento,
nell’Unione Latina (Italia, Stato Pontificio, Francia, Belgio, Svizzera, Grecia e
Romania). In Africa esistono due diverse aree monetarie cui aderiscono 15
paesi.
Questo è il mensile della Fiba Cisl
12
«Lavoro bancario e assicurativo»
– Gli assegni espressi in lire vanno incassati entro il 31 dicembre 2001
– Dal 1 gennaio 2002 gli assegni
vanno compilati in euro. IMPORTANTE: dopo la cifra intera, inserire la virgola e i decimali. L’importo in lettere si scrive con una
barra, ad esempio trenta/trenta
per specificare 30,30
IL DENARO
Prima di tutto l’importo delle banconote è più alto rispetto a quello
cui eravamo abituati in Italia.
Un biglietto de 500 euro vale 1 milione di lire e quella da 200 vale
400mila lire
Le banconote sono da 5, 10, 20,
50, 100, 200, 500 euro.
Le monete sono da 1, 2, 5, 10, 20,
50 cent e 1 e 2 euro.
Le banconote sono comuni per
tutti i paesi. Hanno perciò privilegiato elementi astratti, come i
ponti d’Europa, che non aprissero
scontri ideologici.
Le monete invece hanno una faccia comune e una “personalizzata”. L’Italia ha puntato a pubblicizzare Colosseo, Castel Del Monte,
Mole Antonelliana, Marco Aurelio,
Venere di Botticelli, Leonardo,
Dante Alighieri, ma anche un’opera futurista di Umberto Boccioni
(“Forme uniche nella conitnuità
dello spazio”, sui 20 cents).
Dovremo abituarci a considerare
“buone” anche le monete altrui,
con arpe celtiche, o Porte di Brandemburgo, o cigni in volo finlandesi.
PER SAPERNE DI PIU’
Rivolgiti agli sportelli Adiconsum
presso le sedi Cisl sul territorio
settembre 2001
13
INDAGINE
Incentivi
Per settembre uscirà un
nostro quaderno dedicato
ad un tema oggi davvero
“caldo”: i sistemi
incentivanti. Curato da
Matteo Ghisellini e Andrea
Scaglioni, offrirà un’analisi
teorica e empirica su
quanto sta avvenendo nelle
aziende del credito. E
qualche idea di lavoro.
Eccone un’anticipazione
S
istemi complicati ed ancora poco trasparenti. Sintetizziamo così il giudizio
alla fine della nostra ricerca sui
sistemi d’incentivazione esistenti nel settore del credito.
Siamo partiti dalla constatazione che sistemi di retribuzione variabile collegati ad
obiettivi sia una realtà ben
presente nelle nostre aziende.
Al di là, quindi, delle considerazioni di merito sull’opportunità o meno di inserire questi
sistemi premianti in azienda,
abbiamo studiato come questi
sono costruiti e quali effetti
potrebbero causare.
Tante belle parole di contorno
sulla motivazione, sull’equità
e sullo spirito di squadra sono
i principi che nelle presentazioni o nei regolamenti vengono messi in bell’evidenza in
apertura del discorso.
Tanti principi che poi nella
realizzazione pratica possono
anche venire dimenticati. Tante cautele sono a garanzia delle aziende mentre ben poche
sono a tutela dei colleghi.
Se potessimo definire un sistema ideale, che non esiste, di
certo diremmo che deve essere un sistema equo. Le garanzie unilaterali invece abbondano. Un sistema equo si traduce
Complicati,
poco trasparenti,
puntati sull’oggi
Andrea Scaglioni
(Dipartimento formazione e ricerca)
in un sistema che premia il lavoro e lo sforzo fatto per arrivare ad un risultato.
Se questo sforzo c’è stato ed il
risultato è arrivato il pagamento del premio dovrebbe essere
quasi automatico: l’onere deve
essere compensato da un beneficio.
Un rischio ripartito
in maniera non equa
La sicurezza di questo beneficio, invece, passa attraverso
vincoli di compatibilità economica delle aziende. Come a dire, anche se ti sei prodigato
per raggiungere il tuo obiettivo, io azienda i soldi te li do
solamente se ho guadagnato
abbastanza.
Il rischio non è ripartito equamente tra le parti: il rischio
per l’interessato è di lavorare
senza raggiungere l’obiettivo,
per l’azienda il rischio è di costruire un budget senza avere
la redditività aspettata. Dare
tutto il rischio ad una parte e
tutti i benefici all’altra non è
certo paritetico.
Questo è il mensile della Fiba Cisl
«Lavoro bancario e assicurativo»
Ed i vincoli spesso non sono finiti qui. Criteri di calcolo complicati, tabelle per la conversione di budget, con pesi e
punteggi, proliferano nella terra dei sistemi d’incentivazione. Non di certo a vantaggio
della semplicità e della chiarezza. Se un sistema d’incentivazione deve essere equo e,
soprattutto trasparente, io interessato devo avere davanti
agli occhi la motivazione per
cui sono o non sono arrivato al
raggiungimento del mio obiettivo e, quindi, sapere già in anticipo quale sarà il mio compenso. Fare questo nella maggioranza dei casi è pressoché
impossibile.
Il collegamento obiettivo-premio è molto complesso e difficile da conoscere a priori. Tanto peggio se poi sono divulgate cifre ipotetiche di importi
elevati di premi che ben difficilmente si potranno raggiungere.
Ormai anche in questo campo
il trattamento da risorse umane al centro dell’azienda è solamente uno slogan.
Consolante è che almeno nella
maggior parte dei casi si tende
ad individuare obiettivi di
gruppo, più ampi del singolo
individuo, anche con soluzioni
settembre 2001
14
di solidarietà, ma, trattati di
per sé, troppo poco per essere
sistemi motivanti per lo spirito di squadra.
Se poi guardiamo come vengono costruiti gli obiettivi o budget, come vengono comunicati
e come vengono modificati,
ben poco coinvolgimento è
previsto.
Le strategie dell’azienda innanzitutto. Bene, è corretto
che i sistemi siano correlati a
risultati che derivano dalle
strategie delle aziende.
Ma come si conciliano budget
elevati su tutto lo scibile bancario? Qual è la strategia, il
mercato, il segmento su cui l’azienda intende puntare maggiormente? Come vengono di
conseguenza costruiti i budget? Puntare ad incrementare
tutto è il motto più frequente.
Ma le risorse umane, per poterlo fare, devono avere i supporti tecnologici (soprattutto
di conoscenze per poterlo fare) non sono considerati.
L’aspetto relativo alla costruzione degli obiettivi, prerogativa delle direzioni, non sembrerebbe essere sostanzialmente modificabile o trattabile
dalle strutture sottostanti.
L’impressione è che questi siano il riflesso e la trasposizione
degli straordinari incrementi
di redditività e produttività
promessi al mercato. Evoluzioni sicuramente di breve durata
e che, contrariamente alle concezioni classiche di costruzione dei budget, premiano gli
scostamenti maggiori rispetto
alla solidità e mantenimento
dei risultati acquisiti (cattiva
abitudine di concepire positivamente gli “overbudget”, ovvero straordinari sforamenti
del budget).
Abbiamo seri e forti dubbi che
a supporto ci siano adeguate
ricerche di mercato, analisi di
marketing, cross selling.
La qualità dimenticata
e la fiducia in bilico
Certo è che in questi sistemi
l’organizzazione dell’azienda
impatta solamente nella diversa distribuzione dei budget e
la qualità, quella vera, è quasi
sempre dimenticata.
Le parole così tanto pronunciate, quanto ignorate, di fidelizzazione della clientela di
dare risposte appropriate alla
clientela giusta (cross selling),
di avvicinamento delle aziende al mercato sono in netta
contraddizione con l’applicazione pratica della maggior
Dove è impegnato il personale
coinvolto nel sistema incentivante?
Come vengono assegnati gli obiettivi?
Comunicati
Solo rete
19%
5%
43%
33%
Sia rete che uffici
In rete, ma solo per
alcune figure
33%
parte dei sistemi d’incentivazione da noi osservati.
I sistemi d’incentivazione vivono sulla fiducia. Il patto tra
l’azienda e l’interessato esiste
nella fiducia reciproca di correttezza nell’applicazione. Come si diceva poco più sopra
promettere e non dare, soprattutto se i motivi del mancato riconoscimento non sono
chiari, non conosciuti o non riconosciuti, mina il rapporto di
fiducia.
Senza fiducia non c’è la spinta
motivazionale per “accettare la
sfida”. Se un sistema d’incentivazione tradisce la fiducia degli interessati, sarà sempre più
difficile applicarlo gli anni
successivi. Forse è per rimediare al passato che le aziende
modificano di anno in anno i
propri sistemi?
In ogni caso, a nostro parere,
con sistemi d’incentivazione
così poco equi e trasparenti la
motivazione sarà sempre minore e poco potrà servire aumentare gli importi dei premi (cosa
che sembra già verificarsi).
Quanto influisce aumentare le
dimensioni della carota se questa rimane attaccata al palo?
A nulla, a meno che non si tenda sempre più ad utilizzare, di
fianco, il bastone…
57%
5%
Non specifica
In questo grafico abbiamo sintetizzato, nel campione da
noi analizzato, a chi viene rivolto comunemente il sistema
d’incentivazione. Si nota una certa predisposizione ad interessare maggiormente le reti distributive.
Questo è il mensile della Fiba Cisl
5%
Concordati in un
momento
non formalizzato
Concordati in un
momento formalizzato
Non specifica
In questo grafico, invece, una sintesi del processo di informazione degli obiettivi iniziali: oltre alla comunicazione si
spingono ben in pochi.
«Lavoro bancario e assicurativo»
settembre 2001
IN BREVE
15
Berlino
A congresso i sindacati del terziario
Popolare di Novara
Pesante piano di riorganizzazione
“Per la gente nella nuova economia” è lo slogan dell’Union
Network International, la nuova sigla che raccoglie a livello
mondiale le esperienze sindacali del terziario, all’interno della filosofia della Cisl internazionale.
L’Uni si ritrova a congresso dal 5 al 9 settembre a Berlino. Ricordiamo che nella grande Federazione sono raccolti i sindacati del commercio, del turismo, di banche e assicurazioni, delle
poste e molti altri.
Al centro dei lavori, accanto alle relazioni svolte nel quadriennio,
ci sarà il progetto di un’Azione mondiale per uomini e donne,
che tra l’altro sostiene l’abolizione del debito nel Terzo Mondo,
nonché il tema dei nuovi diritti (cyber-solidarietà) dentro il mercato delle multinazionali, con sostegno alla richiesta di tassazione del commercio elettronico e all’allargamento dei poteri dei
Comitati aziendali mondiali.
Un progetto specifico è legato alle
politiche di adesione di nuovi iscritti,
tra l’altro con un pacchetto di iniziative che utilizzano Internet.
Il congresso sarà preceduto, il 3 e 4
settembre, dalla Conferenza mondiale delle donne Uni.
Il Piano industriale da qui al 2003 disegna una Banca Popolare di
Novara investita da grandi novità. La prima evidenza è un esubero per oltre 1000 dipendenti. Altri 300 lavoratori passano a società del gruppo specializzate nella gestione esattorie e immobili.
Dai primi di luglio l’azienda ha provveduto ad avviare la procedura di riduzione del personale con accesso alle prestazioni previste dal Fondo di solidarietà.
L’area più colpita è rappresentata dalle filiali (439 unità), da
orientare alla gestione attiva della clientela e con risorso a canali operativi multimediali; la riduzione delle attività esecutive nelle
Aree territoriali, per 230 unità; eliminazione del ruolo di vice direttore di zona (61 unità) e di alcune filiali (in totale sono 526); la
riorganizzazione della sede centrale (200 addetti).
Gli strumenti di intervento vanno dal prepensionamento ad incarichi di promotore finanziario in Novara Invest Sim. E’ previsto
anche un intenso programma di formazione verso le figure professionali di rete, per 30mila giornate in 18 mesi.
E’ ora aperto il confronto con le organizzazioni sindacali per accompagnare queste decisioni nel modo meno traumatico per i lavoratori. Ricordiamo che comunque i dati parlano di un’azienda
che tiene: raccolta diretta +4%, riduzione del rapporto sofferenze nette/impieghi, 1 milione di clienti, anche se con indicatori di efficienza lontani dalle aziende rivali.
Fiba Cisl Regionali
La mappa dei nuovi segretari generali
ABRUZZO
BASILICATA
CALABRIA
CAMPANIA
EMILIA ROMAGNA
FRIULI
LAZIO
LIGURIA
LOMBARDIA
MARCHE
MOLISE
PIEMONTE
PUGLIA
SARDEGNA
SICILIA
TOSCANA
TRENTINO
UMBRIA
VAL D’AOSTA
VENETO
Beniamino De Nigris Urbani
Augusto Giovanni Satriani
Miranda Aiello
Gianfranco Di Lorenzo
Maurizio Vescogni
Lorenzo Cilento
Francesco Calandriello
Cesare Bottegal
Fiorella Morelli
Nicola Levantesi
Mario Valerio
Ubaldo Zaninello
Pasquale De Rosa
Pierluigi Ledda
Luigi Zancla
Roberto Pistolina
Mariano Perotti
Carlo Bartalini
Cristina Praz
Nicola Criniti
Questo è il mensile della Fiba Cisl
Errata corrige
L’esatto recapito di posta elettronica per mettersi in contatto con lo
sportello handicap della Fiba Cisl
Emilia Romagna, segnalato nel numero scorso, è [email protected].
«Lavoro bancario e assicurativo»
settembre 2001
16
CONSULENZA
ESEMPIO: NUCLEI FAMILIARI CON ENTRAMBI I GENITORI
E ALMENO UN FIGLIO MINORE
IN CUI NON SIANO PRESENTI COMPONENTI INABILI
Pubblichiamo la tabella più
ricorrente; le altre sono disponibili sul sito web della Fiba
nazionale (www.fiba.it).
pagine a cura di
Cesare Sandulli
Redditi complessivi
da
Importi degli ANF per numero di componenti il nucleo familiare
a
3
4
fino a 21.536
(migliaia di lire)
253.000
485.000
11122,42 (in euro)
130,66
21.537
26.649
11122,93
6
7
695.000
953.000
1.200.000
250,48
358,94
492,18
619,75
222.000
427.000
658.000
932.000
1.163.000
13763,06
114,65
220,53
339,83
481,34
600,64
26.650
31.761
179.000
369.000
606.000
916.000
1.131.000
13763,58
16403,19
92,45
190,57
312,97
473,07
584,11
31.762
36.871
127.000
306.000
548.000
879.000
1.094.000
16403,70
19042,28
65,59
158,04
283,02
453,97
565,00
36.872
41.985
85.000
216.000
468.000
789.000
983.000
19042,80
21683,44
43,90
111,55
241,70
407,48
507,68
41.986
47.097
50.000
158.000
421.000
757.000
946.000
21683,96
24323,57
25,82
81,60
217,43
390,96
488,57
47.098
52.211
30.000
111.000
342.000
705.000
904.000
24324,09
26964,73
15,49
57,33
176,63
364,10
466,88
52.212
57.321
30.000
75.000
263.000
657.000
851.000
26965,25
29603,83
15,49
38,73
135,83
339,31
439,50
57.322
62.433
25.000
50.000
199.000
615.000
825.000
29604,34
32243,95
12,91
25,82
102,77
317,62
426,08
62.434
67.544
25.000
50.000
178.000
436.000
772.000
32244,47
34883,56
12,91
25,82
91,93
225,18
398,70
67.545
72.659
25.000
45.000
178.000
299.000
567.000
34884,08
37525,24
12,91
23,24
91,93
154,42
292,83
72.660
77.771
45.000
152.000
299.000
424.000
37525,76
40165,37
23,24
78,50
154,42
218,98
77.772
82.884
45.000
152.000
256.000
424.000
40165,89
42806,01
23,24
78,50
132,21
218,98
82.885
87.996
152.000
256.000
366.000
42806,53
45446,14
78,50
132,21
189,02
87.997
93.110
256.000
366.000
45446,66
48087,30
132,21
189,02
93.111
98.224
366.000
48087,82
50728,46
189,02
Questo è il mensile della Fiba Cisl
«Lavoro bancario e assicurativo»
5
settembre 2001
CONSULENZA
17
Assegno per il nucleo familiare
(Anf)
Dal primo luglio i nuovi importi. Una piccola guida alle principali novità
ATTENZIONE: l’Assegno per il Nucleo Familiare non
spetta se la somma dei redditi da lavoro dipendente (di tutto
il nucleo familiare) risulta inferiore al 70% del reddito familiare complessivo.
Assegno per il Nucleo
L’
Familiare (Anf) è stato
introdotto dal Dl 13 marzo
• Le rendite Inail;
• le pensioni di guerra e le indennità accessorie;
• l’indennità di accompagnamento invalidi civili e relative
pensioni assistenziali.
1988, n.69 con decorrenza 1
gennaio 1988, in sostituzione
dei vecchi assegni familiari.
LA MISURA
DELL’ANF
L’importo riconosciuto al nucleo familiare è unico ed è determinato in misura differenziata in rapporto al numero
dei componenti il nucleo familiare, al reddito complessivo e alla
tipologia familiare (con o senza figlie e/o soggetti inabili, ecc.).
Il NUCLEO FAMILIARE è composto da:
DECORRENZA DELL’ASSEGNO:
1° luglio 2001 - 30 giugno 2002
Si ricorda che il reddito da prendere in considerazione è quello relativo al 2000 (dichiarazione 2001) al netto dei contributi
previdenziali ed assistenziali (in sostanza il reddito Irpef).
Le tabelle relative all’ Anf sono numerose e riguardano le varie
tipologie del nucleo familiare. Semplificando possiamo considerare che I limiti di reddito per determinare gli importi degli
Anf sono, sostanzialmente, divisi in due fasce e 4 tipologie:
• richiedente: lavoratore subordinato (attivo o pensionato);
• coniuge: non legalmente ed effettivamente separato o che
non abbia abbandonato la famiglia;
• figli ed equiparati: (legittimi, legittimati, adottati, di primo letto del coniuge, affidati) di età inferiore a 18 anni o maggiorenni se inabili;
• nipoti in linea retta (Corte Costituzionale n.180, 12-20 maggio 1999): se minori e viventi a carico dell’ascendente;
• fratelli - sorelle – nipoti in linea collaterale (Corte Costituzionale n.180, 12-20 maggio 1999): di età inferiore a 18 anni o
maggiore se inabili, a condizione che siano orfani di entrambi
e genitori e non abbiano diritto alla pensione superstiti.
IL REDDITO FAMILIARE per usufruire
dell’Anf è costituito da:
Nuclei familiari
con figli
dei dipendenti;
• generalità
separato/a legalmente, divorziato/a, celibe
• vedovo/a,
o nubile, in stato di abbandono o di straniero residente
•
•
• qualunque entrata dei componenti il nucleo familiare (anche
interessi bancari e titoli di Stato purché in misura superiore a
lire 2.000.000);
• con le seguenti ESCLUSIONI:
• Le indennità di trasferta nei limiti esenti da Irpef;
• Il Tfr e relative anticipazioni;
Questo è il mensile della Fiba Cisl
Nuclei familiari
senza figli
all’estero in paese non convenzionato;
nucleo familiare con soggetti che, a causa di infermità o
difetto fisico o mentale, si trovino nell’assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo lavoro, se
minorenni, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i
compiti e le funzioni proprie della loro età;
vedovo/a, separato/a legalmente, divorziato/a, celibe
o nubile, in stato di abbandono o di straniero residente
all’estero in paese non convenzionato e nel cui nucleo familiare siano compresi soggetti che, a causa di infermità
o difetto fisico o mentale, si trovino nell’assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo lavoro,
se minorenni, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età.
«Lavoro bancario e assicurativo»
settembre 2001
RECENSIONI
18
Quanto c’è ancora
da fare per
tutelare la donna
Il testo analizza tutti i profili connessi al rapporto di lavoro subordinato della donna, evidenziando
i punti fermi, i collegamenti tra gli
istituti e le questioni aperte.
I vari argomenti, dalla maternità
ai divieti di licenziamento, dalle
pari opportunità alle molestie
sessuali, sono esposti con
un’impronta giuridica e gestionale che coniuga il dato normativo vigente con riflessioni critiche sulle situazioni che sono
sprovviste di tutela normativa.
Corrado Cardarello
La tutela della donna nel
rapporto di lavoro subordinato
Giuffrè 2001, pp.288
La rivoluzione
e i sentimenti
P
Quando l’ira non
è funesta
Si era occupata di psicologia
delle emozioni, per Laterza. Ora
la D’Urso, docente a Padova,
torna sul tema, con un tascabile
attraente e multidisciplinare. Si
parte da Omero e Gesù che
scaccia i mercanti dal tempio, si
passa per Lorenz e gli studi sulle “bellicose” tribù africane, si
arriva ai test contemporanei per
misurare l’irritazione.
E’ così negativa la rabbia? O è un
sintomo interessante? E di cosa?
Sappiamo che l’ira abbassa le
capacità d’autocontrollo e d’elaborazione, ci fa “sragionare”. Allo
stesso tempo, in certi casi, sappiamo che rischiamo di “esplodere” se ci teniamo tutto dentro.
Di sicuro la rabbia viene vista male socialmente. Perché? In particolare viene vietata ai deboli e
agli oppressi, come nota la D’Urso, oppure legittimata solo nelle
forme dello sfogo dentro gli stadi.
Ci sono molti esempi, invece, in
cui il sapersi “sdegnare” ha una
valenza positiva. Il volumetto finisce proprio con una serie di consigli per “arrabbiarsi meglio”,
senza farsi o fare del male. (p.g.)
Valentina D’Urso
Arrabbiarsi
Il Mulino 2001, pp.140
erché la letteratura fa
così paura ai governi
antidemocratici? Perché leggere storie risulta
molto pericoloso agli occhi
dei potenti? La forza delle
emozioni – ridere e piangere, innamorarsi, soffrire,
desiderare – è più trascinante di qualsiasi ideologia.
Certe consapevolezze emotive sono assolutamente rivoluzionarie, nel senso che
liberano gli individui dalle
loro paure e aiutano a trovare il coraggio di cambiare
le cose. Un bel racconto arriva dritto al cuore meglio
di tanti discorsi astratti: vita e storie di personaggi,
talvolta anche molto lontani
e diversi dalla nostra realtà,
aprono orizzonti sconosciuti e nuove prospettive
mentali dentro di noi, e ci
aiutano a credere che si
possono spostare persino le
montagne, se lo si desidera
(che poi le montagne si spostino davvero è un altro discorso, ma di sicuro se non
ci si crede, non si prova
neanche a farlo…).
A conferma di questo, vi invito a leggere un romanzo bellissimo: Balzac e la piccola
sarta cinese di Dai Sijie.
Una storia squisita, una
scrittura lucida e precisa –
asciutta e senza fronzoli,
Questo è il mensile della Fiba Cisl
ma profonda, intensa, quasi
fisica – un finale perfetto. Il
libro mi è proprio piaciuto –
nel senso che mi ha procurato autentico piacere leggerlo – e mi ha comunicato
una straordinaria energia.
Siamo in Cina, durante la Rivoluzione culturale cinese.
Due ragazzi poco più che
adolescenti – diciassette e
diciotto anni – figli di “nemici del popolo” vengono
confinati in un piccolo villaggio sulle montagne, affinché i contadini li rieduchino. Arrivano da Pechino
e il mondo che incontrano è
molto diverso da quello che
hanno lasciato in città. Le
regole sono precise: lavoro
fisico molto duro, vita spartana e il divieto assoluto di
leggere letteratura occidentale, considerata, appunto,
diseducativa.
La casa in cui vivono è poco
più di una capanna e alcune
ore di cammino li dividono
dal primo vero paese (per
altro, piccolissimo).
Dopo una serie di vicende
avventurose, i due amici
vengono in possesso di una
valigia piena di libri proibiti: Balzac, Dumas, Flaubert,
Kipling, Melville, persino
Quasimodo. E leggono di
nascosto. La magia della letteratura non solo li aiuta a
«Lavoro bancario e assicurativo»
sopportare la durezza della
loro esistenza, ma permette
loro di dare consistenza ed
identità alle proprie emozioni e ai propri sentimenti
e di assaporare la scoperta
esistenziale della libertà .
I due amici sono innamorati della giovane e bellissima
figlia del sarto del paese e
attraverso la lettura, Lou – il
più grande – riesce a conquistarne il cuore. La ragazza ha lunghi capelli neri che
porta legati in una treccia
chiusa con un nastro di seta rossa e adora ascoltare il
ragazzo che legge i romanzi proibiti. Lou, d’altro canto, non esita a camminare
per ore sui pericolosi sentieri delle montagne, con
un libro nascosto in una
vecchia gerla, per incontrare la piccola sarta cinese e
leggere per lei.
L’amico – io narrante del romanzo – è affascinato dall’amore tra i due: lo racconta come qualcosa di forte e
selvaggio, di libero e felice.
Le valli umide, la nebbia tra
i sassi e il fango, le silenziose foreste di alberi ginkgo, un merlo con il becco
rosso che vola sopra un
precipizio, sono il paesaggio estremo che fa da sfondo ad una storia di delicata
e intensa passione.
La sarta ha voglia di imparare, Lou è convinto che attraverso i libri, la fanciulla
possa trasformarsi in una
“ragazza di città”.
Sarà così? Fino a che punto
la letteratura può cambiare
le persone? Il finale a sorpresa mi ha lasciato senza
fiato e non voglio rivelarvelo del tutto. Vi anticipo solo
che una bella mattina la piccola sarta si taglia la treccia
e si compera un paio di scarpe da ginnastica bianche.
Provate a immaginare poi
che cosa accade (e leggete il
libro: ne vale la pena).
Anna Andreoni
Dai Sijie
BALZAC E LA PICCOLA
SARTA CINESE
Adelphi
settembre 2001
19
Informazioni in cifre (quando i numeri parlano più di tanti discorsi)
• 500 milioni di lavoratori guadagnano meno di 1dollaro al giorno.
• I disoccupati o sottoutilizzati in Europa sono 50 milioni.
• La redditività delle aziende bancarie è risalita dallo 1,5% del 1995 al 16% del 1999, dopo il Protocollo del giugno 1997 coi sindacati.
• Le banche italiane detengono partecipazioni in 69 imprese di assicurazioni italiane e 15 straniere, oltre che in 7 società di brokeraggio. In parallelo le compagnie di assicurazione italiane controllano
5 banche e partecipano al capitale in altre 20.
•
Nell’anno 2000 il sistema dei Fondi comuni italiano ha perso
26mila miliardi. Ciononostante
gli oneri di gestione sono aumentati per il risparmiatore del 26%. Dal 1984 solo 6 volte i fondi azionari
hanno fatto meglio del Mib generale (Indagine Mediobanca).
•
Solo il
20% dei consumatori europei utilizza Internet per gli acquisti. Anche tra i più assidui
utilizzatori la percentuale non va oltre il 38%: e in Italia scende al 18% (Wall Street Journal).
•
Ciascun cittadino della Tanzania (32 milioni di abitanti, con aspettativa di vita di 48 anni) ha un reddi-
223 dollari: ma nasce anche con un debito verso i paesi esteri di 237 dollari.
• Negli Usa sono stati “stesi” 65 milioni di chilometri di fibre ottiche, ma ne sono utilizzati solo
to annuo di
2,6 chilometri (Merrill Lynch).
•
La più antica azienda italiana in attività è la gioielleria Torrini di Firenze, nata nel
1369.
• Lavora con contratto a termine in Italia il 10 per cento della forza lavoro: la media europea è del 14%.
• Il 50% dei ragazzi tra i 10 e i 13 anni ha la tv nella propria camera da letto (Eurisko).
La vostra
vignetta
È partito il concorso tra gli iscritti con passione per parodie e
satira sul mondo del lavoro. Per questo mese segnaliamo
questa vignetta di Andrea Cerale, addetto nel back office del
Credito Italiano a Biella.
Inviateci una vostra vignetta sul tema dello
, in
bianco e nero o a colori, anche per e-mail. Sarà selezionata da
una giuria di esperti e la migliore pubblicata.
Stress
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settembre 2001
il
9
settembre
2001
Mensile della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi
Direttore responsabile: Eligio Boni
Comitato di direzione: Eligio Boni, Gianni Casiroli, Guido Cavalieri,
Giuseppe Gallo, Pietro Mariani, Mario Mocci,
Giuseppe Orizio, Giancarlo Pezzanera, Pierluigi Ramponi,
Matteo Tammaro, Elena Vannucci, Marina Zanobini
Redazione: Anna Andreoni, Andrea Baccherini, Paolo
Giammarroni, Giuseppe Orizio, Massimo Pedicone
Illustrazioni: Michelangelo Pace
Fiba
Direzione e amministrazione:
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Aut. decreto n. 236/92 del 15/04/1992 - reg. stampa Roma
Stampa: Società Tipografica Romana srl
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Prossimamente
sul quaderno Fiba quadri:
I sistemi premianti e incentivanti