Recupero degli edifici storici. Un caso di studio

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Recupero degli edifici storici. Un caso di studio
POLITECNICA
Recupero degli edifici
storici. Un caso di studio
All’interno del programma “progetti pilota” HB (historical buildings)per
definire un protocollo per la valutazione degli interventi. La continua
attività di coordinamento del P&CM fondamentale per la promozione di
sinergie interne al futuro Complesso
I
l complesso S. Agostino occupa un
intero isolato nel centro storico di
Modena; la facciata principale prospetta
sulla piazza S. Agostino, da cui ha inizio la via
Emilia. La posizione strategica che riveste dal
punto di vista urbano e soprattutto la sua
storia lo legano alla città ed ai suoi abitanti.
La nascita del nucleo più antico del complesso risale al 1753, quando il Duca Francesco III
decise di realizzare un grande ospedale per
gli infermi e lo inaugurò pochi anni dopo. Il
nuovo luogo di cura rappresentò un polo assistenziale fondamentale non solo per la sua
dimensione, ma anche per la modernità della gestione. Meno di vent’anni dopo il Duca
decise di ampliare l’edificio, raddoppiando il
fronte su via Emilia, che dal 1772 ospitò l’infermeria militare. Finalmente Modena ebbe
una struttura ospedaliera degna della capitale del ducato. Negli anni successivi il “grande
Spedale” venne modificato ed ampliato con
nuove costruzioni ad uso sia dell’ospedale
stesso che delle scuole di medicina. Fino alla
metà degli anni trenta, quando ebbe inizio
la costruzione del nuovo Policlinico, rimase
la principale della struttura ospedaliera della
città e mantenne la stessa destinazione fino
al 2005 quando fu definitivamente dimesso
dopo il trasferimento delle sue funzioni in
un nuovo polo ospedaliero. Il Complesso
occupa un intero isolato nel centro storico
di Modena; la facciata della sua parte monumentale prospetta sulla piazza S. Agostino,
sulla quale insiste, al lato opposto, il Palazzo
dei Musei, anch’esso di origine settecentesca
e attualmente sede delle biblioteche citate,
oltre che di altre importanti istituzioni culturali come la Galleria Estense. Per la posizione strategica dal punto di vista urbano
ma soprattutto per la storia che lo lega alla
città ed ai suoi abitanti Il Complesso riveste
un ruolo fondamentale. L’area è infatti posta
al limite occidentale della via Emilia e taglia in
due il centro storico di Modena, in prossimità dei viali che circondano il centro e pertanto in un luogo di confine tra il centro storico
propriamente detto e il tessuto urbano novecentesco. L’isolato è inoltre caratterizzato
dalla facile accessibilità con i mezzi di trasporto sia pubblici che privati, dalla vicinanza
ad un grande parcheggio sotterraneo per
centinaia di posti auto, attualmente in fase di
realizzazione al di sotto del parco Novi Sad
e dalla presenza di numerose istituzioni culturali e universitarie. Nel 2007, la Fondazione
Cassa di Risparmio di Modena, dopo aver
acquisito il complesso, ha promosso la sottoscrizione da parte del Ministero dei Beni
Culturali, del Comune di Modena e della
Fondazione stessa di un Protocollo di Intesa
che prevede la realizzazione di “nuovo luogo della cultura” negli spazi dell’ex-ospedale
recuperati attraverso un intervento edilizio
di grande rilevanza e nel 2009 affida l’incarico a Politecnica Ingegneria e Architettura
di project management e supporto
I crediti del progetto
• Cliente: Fondazione Cassa di
Risparmio di Modena
• Project & Construction Management: Politecnica Ingegneria ed
Architettura Società Cooperativa
32 ● Progetto&Pubblico Ottobre 2011
tecnico dell’intero iter procedurale. Tale percorso ha inizio con la redazione, da parte di
Politecnica, di un Documento Preliminare
alla Progettazione e di tutti i documenti necessari alla selezione di un gruppo di progettisti. Alla selezione partecipano 59 gruppi
italiani e stranieri tra i quali, principalmente
sulla base di un curriculum maturato in esperienze analoghe ne vengono individuati 15. A
questi ultimi viene richiesto di documentare
le loro proposte con una relazione ed alcuni elaborati grafici che vengono valutati nel
corso di alcune sedute da una commissione
di esterni, di cui fanno parte, oltre a qualche
rappresentante dei professionisti e degli enti
locali, anche esponenti di spicco del mondo
accademico. Per questi 15 candidati inoltre si
prevede un rimborso spese pari a 10.000 €.
La Commissione individua così una rosa di 5
candidati ai quali viene chiesta la disponibilità
ad un incontro con la Committenza durante
il quale sono invitati ad illustrare la loro proposta progettuale. A seguito di questo confronto il Consiglio di Amministrazione della
Fondazione decide di affidare l’incarico della
progettazione preliminare e definitiva dell’intervento di riqualificazione dell’ex-Ospedale
al gruppo costituito dallo studio Gae Aulenti
e Associati, dal Consorzio Leonardo e dallo
studio Doglioni e Daminato. Come illustrato
nel DPP il progetto dovrà prevedere all’interno del complesso la collocazione di diverse
attività culturali ed in particolare un polo
bibliotecario, un polo espositivo per mostre
temporanee, un auditorium, il Centro per la
Fotografia e per l’Immagine oltre ad alcune attività ristorative e commerciali. Al polo
bibliotecario che comprende la Biblioteca
Estense, biblioteca di conservazione tra le
più antiche di Europa con un patrimonio
che ammonta circa a 1.000.000 di unità bibliografiche e la Biblioteca Poletti, nata dal
lascito dell’architetto modenese Luigi Poletti,
il cui patrimonio comprende libri, stampe,
fotografie e disegni sono stati destinati circa 8.000 mq. Le funzioni ospitate all’interno
del complesso, la cui superficie complessiva
ammonta a circa 20.000 mq, dipendono
pertanto da diversi enti sia pubblici, Ministero
dei Beni Culturali e Comune di Modena,
che privati. Già dalle prime fasi la Fondazione,
supportata dalla struttura di PM, ha coinvolto i diversi enti attraverso il coordinamento
e l’organizzazione periodica di incontri per
condividere fin dall’inizio le scelte progettuali
principali e fornire ai progettisti gli elementi
necessari alla redazione di un progetto completo in tutte le sue parti. Questa continua attività di coordinamento e controllo dei flussi
informativi si sta rivelando ci fondamentale
importanza perché consente la promozione
di sinergie interne al futuro Complesso con
conseguente definizione di spazi e funzioni
condivise che porteranno a significative economie di gestione. Tra gli obiettivi principali
della Committenza, oltre alla riqualificazione
e alla rivitalizzazione sociale di un “pezzo”
del centro storico di Modena, è presente
anche il tema della sostenibilità ambientale.
Politecnica, dopo una iniziale prevalutazione
secondo il protocollo LEED Italia Nuove
Costruzioni / Grandi Ristrutturazioni, sta
pertanto verificando la possibilità di candidare questo intervento a diventare un caso
studio all’interno del programma “progetti pilota HB (Historical Building)” per definire un
protocollo per la valutazione degli interventi
di recupero degli edifici storici.Trattandosi di
un progetto di restauro è stata realizzata una
campagna di indagini conoscitive sulla fabbrica storica molto estesa ed approfondita preliminare all’avvio della progettazione preliminare che si è conclusa nell’ottobre del 2010.
Nel giugno 2011, dopo aver sottoposto ad
una prima valutazione il progetto preliminare
alla Direzione Regionale dell’Emilia Romagna
con esito positivo, è stato possibile dare avvio alla progettazione definitiva che è tuttora
in corso e che dovrà concludersi indicativamente entro la fine del 2011.
Questo grande progetto si contraddistingue a livello nazionale e internazionale per
l’impegno significativo, non soltanto economico, della Fondazione Cassa di Risparmio
di Modena che sta contribuendo in modo
efficace alla valorizzazione di una parte rilevante del centro storico cittadino, a partire
dall’individuazione di un gruppo di progettazione qualificato e con maturate competenze in progetti complessi di riqualificazione,
dalla definizione delle destinazioni d’uso più
idonee e soprattutto della gestione presente
e futura degli spazi del complesso. In questo
processo sono stati e saranno necessariamente coinvolti gli enti pubblici locali e statali
preposti ai controlli e direttamente interessati
in quanto futuri fruitori. La Fondazione, che
ha tra gli obiettivi principali quello della realizzazione di buona parte dell’intervento, che si
stima ammonterà a circa 45.000.000 € per
le sole opere, entro la fine del 2015 ha deciso pertanto di avvalersi delle competenze
tecniche di una Società come Politecnica in
grado di fornire un servizio altamente qualificato di supervisione, verifica e controllo
nelle diverse fasi che contraddistingueranno
l’intera operazione.
Progetto&Pubblico Settembre 2011 ● 33