Leggi
Transcript
Leggi
La voce degli studenti Anno XVI ◆ Numero III ◆ Febbraio 2016 Direttrice: Valentina Buccioni ◆ Vice-Direttrice: Beatrice Rolfo questo trono ha una nuova direttrice no r e v o n l’i ivat he arr c An è Febbraio 2016 Editoriale di Guido Paoletti (ex-direttore) M a salve, lettore. Per quale motivo sei così triste da leggere il primo, e meno importante, della lunga fila di editoriali che vi vengono proposti? Suppongo che però non vi offendiate se non faccio un’apologia decente. Posso infatti solo dirmi felice di accompagnare a questo editoriale la fine della mia carica da direttore. E non vi sto spiegare il perché ho troppe poche righe. Giuro che è per questo. Ma in ogni caso, addio. Lascio il DeGe in mani migliori delle mie e posso togliermi un gran peso. Inoltre posso usare spazio libero per fare battute politicamente scorrette dato che ormai la colpa non ricadrebbe su di me. Ma mi trattengo, non è il caso di esagerare. Quindi a mai più, stolti lettori. Ma ricordate questo: abbasso i ginger e morte agli hipster. di Elisa Guerra (ex-vicedirettrice) E dunque siamo giunti alla fine dell’anno, anche se ci aspetta un lungo e faticoso pentamestre (sigh). Per tutti coloro che non sono mai venuti in redazione, io sono il secondo nome scritto in copertina, sì, proprio là in alto a destra. Questo avrebbe dovuto risaltare, ricoprirmi di fama e ammirazione, potere e soldi, ma in realtà nessuno se ne sarà mai accorto perché impegnato a correre alla pagina dei nostri amatissimi giochi. Da oggi quel nome cambia, ammesso che gli impaginatori se ne ricordino (vi voglio bene Marco e Vale) e chi se ne accorgerà si faccia pure delle domande su chi essi siano e venga volenterosamente a scoprirlo! Detto questo un caro saluto a tutti e studiate! 2 di Valentina Buccioni (direttrice) A ppena iniziato il 2016 sono stata eletta direttrice. Anno nuovo, vita nuova. Perciò ho cominciato il mio mandato pulendo l’aula autogestita, con tutto il dispiacere del redattore che voleva mangiare i miei biscotti preparati a giugno (a quanto pare erano ancora buoni). Primo relativamente grande cambiamento dei tanti che mi sono preposta di fare. Vorrei essere un po’ come una boccata d’aria fresca. Dopo un direttorato faticosamente superato (non solo dall’ex-direttore), mi prendo la responsabilità di trasmettere qualcosa che da molto tempo non ho visto: l’entusiasmo. Perché sì, lavorare per il DeGe è estremamente impegnativo, soprattutto quando magari si ha altre priorità. Ma collaborando come redazione tutto diventa molto più semplice e, perché no, anche divertente. di Beatrice Rolfo (vicedirettrice) B eatrice la vicedirettrice, Beatrice la vicedirettrice, Beatrice la vicedirettrice. Suona bene, no? Fa anche rima… E poi, sfido chiunque a ripeterlo per tre volte di fila il più velocemente possibile senza intrecciarsi la lingua. Comunque, come avrete sicuramente capito, sono la nuova vicedirettrice e durante l’anno in cui sarò in carica spero di riuscire a far pubblicare un DeGe dignitoso e pieno di giochi con cui occupare le lezioni più noiose! Okay, sembra che io faccia propaganda… Mi mancano solo i biscotti con scritto sopra “Vota Bea”! Tuttavia le elezioni ci sono già state, quindi sarebbe decisamente inutile e avrebbe come unico risultato quello di far rotolare i Castelnuovini per i corridoi come palle… Febbraio 2016 4 6 8 10 12 15 16 18 20 21 22 28 30 Indice Anonymous who? di Valentina Buccioni IVC Fangirl, Fanfiction e Simon Snow di Beatrice Rolfo IIIAS Death Note di Antonio Menale IIIH Star Wars VII di Guido Paoletti IIIAS Dai Bohemién agli Hipster di Giorgia Cantini IIIL Dieci curiosità su David Bowie di Mariachiara Samorè ID Il regno del tutto di Bernardo Cencetti VB Sword Art Online de I Nipponici IAS Torta di compleanno di Harry Potter di Silvia Desideri IE e Mariachiara Samorè ID Splash di Marco Fusari VG e Gherardo Ulivieri IIAS Fumetto di Guido Contini IIH CruciDeGe di Vieri Bartolini VH Lo Scatolone Fabbricone 3 Febbraio 2016 Attualità anonymous who? di Valentina Buccioni D allo sventato attacco terroristico a questo gruppo fino al Progetto Chanology, il Firenze (poi smentito per mancanza quale ebbe inizio nel 2008 quando un’interdi fonti), alla guerra digitale contro l’I- vista di Tom Cruise riguardo alla Chiesa di SIS e l’estremismo di Donald Trump Scientology venne pubblicata su YouTube e del KKK, Anonymous è stato ultimamente, da uno dei membri affiliati. Tuttavia l’organizalmeno per quanto riguarda l’Italia, sulla boc- zazione non lo riconobbe e accusò YouTube ca di tutti. di aver infranto i diritti d’autore, cosa assoluMa cos’è veramente Anonymous? tamente falsa. Prendendo le difese del sito Per rispondere a questa domanda è necessa- e della libertà della condivisione su internet, rio tornare un po’ indietro nel tempo, al 2003 Anonymous diede inizio non solo ad attacchi per la precisione. In quell’anno la imageboard di Ddos (distributed denial of service, ovvero 4chan stava riscuotendo molta popolarità tra i sovraffollamento affinché il sito bersagliato giovani americani, che si divertivano a pubbli- vada in tilt), falsi ordini di centinaia di pizze, care catene infinite di meme (immagini diver- video di dichiarazioni di guerra e serie minactenti), che provocavano “Knowledge is free. ce ai capi di Scientoloil “lulz”, ovvero le risa- We are anonymous. gy, ma anche proteste te (da LOL, Laughing We are legion. legali alla luce del sole. Out Loud). In partico- We do not forgiFu così che il 10 Feblare, l’argomento “/b/ braio 2008 circa setteve. - Random” era pieno di mila persone uscirono We do not forget. post di utenti che celadai loro scantinati e si Expect us” -Anonymous vano la propria identità riunirono, mantenendo e quindi detti “anonymous”. Da qui viene il la propria identità celata dietro una maschenome di questa organizzazione decentraliz- ra di Guy Fawkes, davanti alle sedi di Scienzata, la quale inizialmente aveva come scopo tology di tutto il mondo. Per la prima volta si primario fare scherzi su internet. Non a caso comprese quante persone facessero parte le prime forme di attivismo furono burle sul della schiera di anonimi e quale potenza povideogioco Habbo, in cui gli utenti si dispone- tesse derivarne. Anonymous era finalmente vano per formare svastiche e riempivano la da considerarsi una comunità di attivisti (o, chat con frasi a dir poco demenziali. come si definiscono loro, hackivists) in graUna prima svolta avvenne quando tra questi do di sfidare anche le più potenti istituzioni e utenti emersero degli ideali comuni. Così ini- compagnie. ziarono gli attacchi mirati contro Harold Tur- A dimostrazione di ciò vi furono i numerosi ner, conduttore di un programma radiofoni- attacchi che si susseguirono nell’arco di poco che aveva inveito contro la comunità di chi anni: dall’Operazione Payback (2010) a fa4chan: diversi gli attacchi al proprio sito e alla vore di WikiLeaks e della diffusione online di propria radio, anche perché fervente antise- documenti riservati e caratterizzata dagli inmita le cui idee lo porteranno persino ad es- terventi contro PayPal, Mastercard, Amazon. sere arrestato. com e Visa, fino al sostegno della Primavera Ma ancora non si comprenderà l’entità di Araba (2011). In quest’ultima occasione furo- 4 Attualità no mandati in tilt i siti dei governi, ma fu anche data la possibilità a tutti gli abitanti di accedere ad internet qualora fosse stata eliminata ogni connessione con l’estero. Ma non si fermarono qui. Nel 2012 in segno di protesta per la chiusura di Megaupload, compagnia di condivisione di file su internet, venne organizzato il più grande evento di Ddos mai visto prima, in cui si stimano fossero trentamila computer a bloccare contemporaneamente i siti delle più importanti aziende discografiche (come Sony, Universal Music etc.), del governo statunitense e addirittura dell’FBI. Questo avvenimento è oggi conosciuto come la WWWW, ossia la World Wide Web War. Così, proprio in quell’anno, Anonymous venne considerata dal Times tra i 100 soggetti più potenti del 2012. E ancora oggi Anonymous dimostra la propria influenza, in particolare nelle vicende legate allo Stato Islamico. Già dopo l’attacco a Charlie Hebdo, l’organizzazione pubblicò un video in cui dichiarava guerra all’ISIS. Ad oggi pare che Anonymous abbia eliminato circa 5500 account Twitter usati per far propaganda e per reclutare estremisti islamici e che abbia diffuso su internet guide su come hackerare i siti dello Stato Islamico. Da questo excursus si deduce che Anonymous è un movimento estremamente potente ma, paradossalmente,anche molto debole. Mi spiego: il fatto che i membri posseggano un’identità celata, da una parte permette di compiere efficaci atti illegali, che posso no essere per una causa più o meno giusta, ma dall’altra rende difficile che il movimento ne abbia una propria. Non avendo definito fin dall’inizio i propri ideali e in virtù dell’anonimato dei suoi componenti, tale gruppo ha finito per farsi portavoce anche di interessi del tut- Febbraio 2016 to estranei allo spirito del movimento. Non a caso alcuni hacker interni hanno sostenuto che Anonymous stesso abbia aiutato l’ISIS a diffondersi. Infatti, alcuni membri che seguivano ideali estremistici avevano approfittato della situazione ed erano riusciti ad infiltrarsi nei meccanismi con molta semplicità. Anche con riferimento al caso a noi più vicino, ovvero il video e il comunicato diffusi da Anonymous Italia riguardanti il presunto attentato alla nostra città, si è trattato solo di una notizia falsa per impressionare il pubblico. Questo membro del movimento, che si faceva chiamare X e che poi è stato arrestato, non si è certamente rispecchiato negli ideali dell’organizzazione, poiché l’informazione diffusa era stata inventata. Inoltre c’è da sottolineare due aspetti di questo movimento: l’assenza di gerarchia (che per gli stessi motivi elencati sopra causa una certa disorganizzazione interna e una mancanza di identità propria, ma anche una garanzia di libertà per i membri) e il distacco dalla società. Per questa ultima caratteristica Anonymous può divenire estremamente pericoloso qualora usasse i propri strumenti contro la società stessa per cause ingiuste. A luce di ciò, rimane comunque interessante, se non affascinante, scoprire come la nostra società e le sue dinamiche si stiano evolvendo. Anonymous, primo fra tutti i movimenti di hackivists, sta dando prova del fatto che la conoscenza, in questo caso informatica, può essere un’arma molto efficace per condizionare la vita di tutti. C’è chi sostiene che tra cinquant’anni sarà sui libri di storia per la sua influenza nel mondo attuale. In ogni caso, anche se non lo sarà, tale fenomeno deve essere comunque conosciuto e non sottovalutato. 5 Febbraio 2016 varie Fangirl, Fanfiction e Simon Snow di Beatrice Rolfo “ Fangirl” è un romanzo pubblicato nel rivolgendo battute pungenti per la maggior 2013 dall’autrice americana Rainbow parte a Levi, quello che Cath crede essere il Rowell, nome che, a quanto pare, non è suo fidanzato e che sembra “distribuire genaffatto uno pseudonimo come credevo. tilezza come se non gli costasse nulla”, cosa La protagonista della storia è Cath, studen- ovviamente vera, ma che pare sconvolgere tessa del primo anno alla Lincoln University in la protagonista perennemente scontrosa. Nebraska. La ragazza ha anche una gemella, Come se ciò non bastasse, la ragazza traWren, che, a differenza sua, non vede l’ora scorre l’intero primo mese di college nutrendi iniziare la nuova scuola, fare amicizia con dosi quasi esclusivamente di barrette energli altri studenti, ubriacarsi alle varie feste e, getiche e burro di arachidi che si era portata soprattutto, allontanarsi da casa. dalla casa di Omaha. Tutto continua fino a Cath, infatti, è una piccola nerd. Lei stessa si quando Reagan, mossa a compassione da definisce così, affermando che per essere tutti i problemi che Cath si stava facendo davvero un nerd devi preferire mondi imma- per andare a mangiare nella caffetteria, deginari a quello reale. E questo è quello che cide di accompagnarcela e cenare con lei, alla ragazza riesce meglio: rifu- “Perchè scrivo? Per mentre osserva tutti gli studenti giarsi nel mondo di Simon Snow essere da qualche dell’università passarle davanti e ogni volta che viene sopraffatta commentando nella maniera più parte. Per essere dalla realtà. perfida possibile sia i loro attegliberi da noi stessi. La protagonista ha due grandi giamenti che i loro abbigliamenti. Per smettere. Per passioni: il Mondo dei Magi e la L’appuntamento serale diventa scrittura. È proprio per questo smettere del tutto di quindi un’abitudine, in parte perche scrive valanghe di fan fiction essere qualcosa o ché Reagan vuole assicurarsi (in questo particolare momento da qualche parte. che Cath non torni alle barrette sta lavorando a “Carry On, SiPer scomparire.” energetiche (che nel frattemmon”, la sua fan fiction più impepo si sono dimezzate a causa gnativa, ma anche la più seguita), ambientate di Levi, della sua fame e della quantità inimnel mondo di Simon Snow e Tyrannus Ba- maginabile di tempo che passa nella stanza silton Pitch, detto Baz. Questo suo preferire condivisa dalle ragazze ). Così, a poco a poco l’universo dei libri di Gemma T. Leslie alla vita Cath inizia a rendersi conto che la compagna reale la porta a chiudersi in se stessa. Cath è di stanza non è affatto male come credeva. infatti una ragazza assai timida e introversa e Una delle poche cose che Cath ha però questo è uno dei motivi per cui soffrirà molto amato fin dall’inizio del semestre è il corso per la decisione di Wren di non essere la sua di Fiction Writing. La ragazza ha infatti uno compagna di stanza. straordinario talento per la scrittura e la proLa storia inizia dal primo giorno di colle- fessoressa Piper ha grande stima di lei. Altro ge delle gemelle e prosegue con una Cath punto a favore del corso è Nick, unico con che si rifiuta di stringere amicizia con la sua cui la protagonista abbia mai davvero parlacompagna di stanza, Reagan, la quale non to. I due si ritrovano ovviamente ad essere si sforza nemmeno di andare oltre un “Hey” partner di scrittura per un esercizio assegnaquotidiano, comportandosi bruscamente e to dalla Piper e, dopo essersi resi conto di 6 varie quanto lavorino bene in coppia, decidono di iniziare ad incontrarsi una volta a settimana in biblioteca. Inizialmente entrambi scrivono modificando il proprio stile in modo da creare testi coesivi, fluidi e popolati da personaggi originali, scambiandosi idee e realizzando progetti sempre nuovi e unici nel loro genere. Questo è il periodo in cui Cath è più felice, esce con Reagan e Levi, scrive anche due volte a settimana insieme a Nick, pranza con Wren e cerca di recuperare il rapporto che avevano prima dell’inizio del semestre, anche se entrambe sanno quanto sia difficile. Tutto questo però cambia quando Cath riceve aspri rimproveri dalla Piper per aver scritto una fan fiction con protagonista Baz, per un compito in cui era richiesto un narratore inaffidabile. Gli incontri con Nick inoltre passando da essere un lavoro collaborativo a revisioni e migliorie apportate agli scritti del ragazzo. Per di più, la protagonista, dopo aver ricevuto un messaggio dalla sorella il cui contenuto era: “911, da Muggsy, immediatamente” si ritrova in un pub con Levi e la gemella ubriaca la quale, tutt’altro che disposta a tornare ai dormitori, afferma di aver mandato il messaggio per errore a Jandro, il suo ragazzo. Per questi e altri motivi la protagonista perde la voglia di continuare a studiare alla Lincoln e in seguito a problemi di tipo familiare, arriva persino a considerare l’idea di lasciare l’università e ritornare a Omaha. In realtà alla fine tutto si risolve per il meglio e Cath si rende conto che al college ha trovato persone che tengono veramente a lei e che la difenderebbero come tigri se qualcuno cercasse di ferirla, non importa se dal punto di vista fisico o psicologico. Febbraio 2016 Okay, questo è il punto in cui cerco di farvi capire quanto ho amato questo libro, ciò sarà alquanto difficile, soprattutto dovendo evitare tutta una serie di effetti sonori composti da gridolino esaltati e sbuffi frustrati ed effetti visivi fatti di Kindle abbracciati durante le scene più tenere. Comunque, quello che mi ha colpito di più di questo libro è stata la protagonista, rappresentata in modo piuttosto reale e anche se alcuni suoi comportamenti sono esagerati, in fondo rappresenta in maniera ottima una ragazza timida e che ama leggere, così profondamente legata alla famiglia da sentirsi abbandonata e tradita nel momento in cui quella che considerava la sua migliore amica, oltre che sorella, decide che le loro strade devono dividersi. La storia però rappresenta anche un percorso di crescita in quanto Cath si trova non solo a doversela cavare da sola in un nuovo ambiente, ma anche a dover affrontare le difficoltà, piuttosto che evitarle girandoci attorno. Altro particolare che ho adorato di questo libro è come l’autrice sia riuscita a creare un mondo immaginario (quello di Simon e Baz) dentro ad un altro (quello delle gemelle). Nel corso della storia infatti non si parla mai vagamente e in modo astratto della saga di Simon Snow, ma vengono presentati veri e propri estratti sia dei libri che delle fan fiction di Cath. E nonostante io non sia una appassionata di questo genere di scrittura, devo ammettere che l’idea è stata geniale. Per non parlare poi del fatto che la Rowell abbia poi davvero scritto un libro intitolato “Carry On” con protagonisti il mago e il vampiro tanto amati da Cath… 7 Febbraio 2016 cinema Death Note di Antonio Menale S alve a tutti Castelnuovini, oggi vorrei parlarvi di una delle serie manga più diffuse tra i giovani: Death Note. Questa saga composta da dodici fumetti è stata ideata e scritta da Tsugumi Oba, disegnata da Takeshi Obata e pubblicata dal dicembre 2003. Il protagonista è un comunissimo ragazzo delle scuole superiori, Light Yagami, studente modello capace di conseguire risultati prodigiosi. Conduce una vita tranquilla ma, rispetto alle sue ambiziose aspettative, piuttosto monotona. Un giorno un evento soprannaturale la sconvolge quando trova un quaderno dagli eccezionali poteri scagliato sulla terra dallo shinigami Ryuk, dio della morte. Il Death Note ha un potere oscuro che consente all’utilizzatore di uccidere chiunque semplicemente scrivendo il suo nome sul quaderno mentre ci si figura mentalmente il volto della vittima. Ma quale uso potrà mai fare di un tale oggetto un semplice studente delle superiori? Light ha una personalità fuori dal comune e il suo unico obbiettivo è quello di creare un mondo perfetto e giusto e quindi privo di qualunque traccia di criminalità. Per fare ciò si serve del Death Note. Così inizia ad uccidere ogni tipo di malvivente, dai piu insignificanti criminali ai grandi boss mafiosi, tutti deceduti per arresto 8 cardiaco. È questa, infatti, la morte che spetta a coloro che vengono scritti sul quaderno, a meno che il proprietario non specifichi le sue cause. L’intervento della polizia non si fa di certo attendere, cercando in ogni modo di ostacolare la missione di Light. A guidare le indagini è Elle, un ragazzo dell’età di Light che proprio come quest’ultimo è dotato di grande acutezza e abilità deduttiva, che gli consente di comprendere a pieno le mosse del protagonista e spesso anche anticiparle. A causa di un’imprudenza di Kira (il nome con cui Light si fa conoscere dai media), Elle viene a conoscenza del fatto che questo spietato assassino vive nel Kanto. A guidare le indagini insieme ad Elle è una persona molto, ma molto vicina al nostro protagonista: Soichiro Yagami, suo padre, che è deciso a fare qualsiasi cosa per catturare Kira. Date le notevoli abilità del figlio che già precedentemente avevano aiutato la polizia locale a risolvere alcuni casi piuttosto complessi, proprio Kira viene invitato a partecipare alle indagini. È in questa situazione paradossale che Elle, mai tradito dalle sue abilità logico-matematiche e dall’intuito del detective, capisce che Light ha qualcosa da nascondere. Per questo il giovane studente modello viene introdotto nella cinema rosa dei sospetti. Elle si avvicinerà sempre più al nuovo indiziato e arriverà perfino a frequentare la sua stessa università per poter osservare da vicino ogni sua mossa. Il protagonista deve stare molto attento, deve nascondere non solo il diario ma anche le sue continue conversazioni con Ryuk. Il dio della morte è sempre al suo fianco, spettatore di ogni azione. È curioso il ruolo che questo personaggio riveste: di una coscienza malvagia che tuttavia non istiga le malefatte del giovane e anomalo paladino della giustizia. Ad attirare l’attenzione di Light è la comparsa di un secondo Kira, Misa Amane. Una famosissima idol giapponese che, proprio come il nostro protagonista, entra in possesso di un Death Note. I due ragazzi finiranno per incontrarsi, soprattutto per volere di Misa che freme dalla voglia di vedere Light per ragioni di cui, però, non starò a parlarvi. La ragazza si in- Febbraio 2016 vaghisce immediatamente del suo Kira, e proprio di questa infatuazione approfitterà il nostro stratega, che ha grandi progetti per la sua innamorata. Il lettore da qui in poi si ritroverà immerso in una serie di ragionamenti logici che lo porteranno a scoprire il progetto di Light. A mio parere è proprio questa la parte più avvincente del fumetto: il poter osservare dall’esterno tutto ciò che è all’interno della mente di questo personaggio. Ogni parola, decisione e mossa è un tassello della grande opera che andrà a comporre il disegno finale di Light. La trama di questa saga sollecita la riflessione dei lettori. Tanti valori sono messi in gioco: lealtà, amore, ma soprattutto senso di giustizia. C’è in Light un senso di ordine talmente esasperato da portare ad una visione certamente distorta della pena. Può un giustiziere essere al contempo un assassino? 9 Febbraio 2016 cinema star wars Vii di Guido Paoletti L o so, non ha senso fare la recensione di un film uscito da poco al cinema. I figli di papà come me saranno andati a vederlo i primi giorni, mentre la comune plebaglia ha aspettato che lo caricassero sul sito streaming di fiducia. Ma il problema rimane perché è possibile che qualcuno abbia ritardato sempre di più la visione del film è alla fine se ne sia dimenticato. E quindi, se tu, o caro lettore, sei uno di questi devi sapere innanzitutto che Han Solo muore... Bene, ora puoi continuare a leggere l’articolo. Signore e signori ecco a voi la pellicola più attesa degli ultimi anni. No, non sto parlando della biografia di Mandela. E nemmeno del film su Guantanamo Bay. Ne hanno già fatto uno. La protagonista è l’apatica di Twilight. Non aggiungo altro. Ma torniamo a Star Wars. Il dicembre dell’anno scorso è uscito il settimo episodio della saga fantascientifica per eccellenza. E anche se il regista è lo stesso, non si tratta di Star Trek. Curioso, anche la qualità è uguale... Basta divagare. Scritto, per l’appunto, da J.J. Abrams è stato più che altro il film più pubblicizzato degli ultimi anni. Diciamo che il franchise ha un po’ venduto quello che non posso dire. Ovviamente cosa poteva esserci dietro tutto questo se non la più famosa casa di produzione di film d’animazione? La Disney, gentili spettatori che, non contenta di avere la Pixar per l’animazione e la Marvel per i supereroi, ha comprato la LucasFilm e preso i diritti della saga. E ha fatto peggio di Jar Jar Binks nella trilogia prequel. Lo so. Non saranno tutti d’accordo con me e posso anche capire il perché: fan sfegatati 10 che non aspettavano altro che un film da vedere tre volte per poi andare a scrivere recensioni su IMDb e Metacritic, vi hanno convinto che deve essere bello. Ma vediamo un po’ della pellicola. Anzi no, parliamo delle aspettative che avevo prima di vederla. Da poco avevo visto un video che tentava di spiegare cosa sarebbe successo. La trama che proponeva mostrava Luke Skywalker seguire le orme del padre e passare al Lato Oscuro della Forza. Ed effettivamente dava una risposta alle domande che mi ero posto su Kylo Ren, il nuovo antagonista principale, che imitava in tutto e per tutto l’amato Darth Vader. E ammettiamolo, avrebbe spaccato i c**i. Mi ha quasi fatto dimenticare la spada di Kylo Ren. Perché è davvero tanto ridicola. Troppo. In ogni caso, andando a vederlo al cinema mi sono subito reso conto di quanto mi fossi sbagliato. Partiamo dall’inizio. La Resistenza, che si chiama così pur avendo sconfitto e distrutto de facto l’Impero, è in pericolo, soprattutto dopo la comparsa del Primo Ordine (i “bad boys”) e la scomparsa di Luke dopo che un suo allievo Jedi era passato al Lato Oscuro. Poe Dameron, un pilota che ha il compito di trovare Skywalker, si reca da un tipo totalmente a caso che totalmente a caso ha un pezzo di mappa per trovare il Jedi che si è dileguato. Andiamo avanti. Purtroppo il pianeta dove avviene l’incontro subisce l’attacco delle truppe del Primo Ordine, che finiscono per catturare il pilota. Per fortuna nasconde la mappa dentro il nuovo R2D2, BB-8. Riesce quindi a scappare grazie all’aiuto di uno stormtrooper di colore che cinema decide di diventare buono (perché la Disney rispetta tutte le minoranze, tranne gli ebrei). Precipitano però su un pianeta e si perdono di vista. BB-8 viene trovato da una tipa che poco dopo incontra lo stesso stormtrooper, ora chiamato Finn. Insieme scappano dai cattivoni sul Millennium Falcon, ormai un rottame, per poi essere catturati dalla coppia gay dell’anno, Han Solo e Chewbecca. Questi rivogliono la nave e portano tutti su un pianeta dove il robot può essere aiutato a raggiungere la Resistenza. La ragazza, Rey, trova una spada laser. E la persona che dovrebbe aiutare l’equipaggio del Millennium Falcon, una piratessa messa lì per lo più per colmare un buco nella trama, avverte Rey che quella è l’arma una volta appartenuta a Luke (e ad Anakin prima di lui) e che lei è stata scelta come successore. Il pianeta viene attaccato dal Primo Ordine, che cattura Rey, ma viene sconfitto dagli X-Wing dei ribelli. Finn però non si dà per vinto e, una volta incontrata Leia Organa, si offre volontario per andare a distruggere lo Starkiller, un pianeta trasformato in arma che riesce a distruggere i corpi celesti usando energia solare, e salvare la nuova amica. Questa nel frattempo è stata torturata con la Forza dal nuovo Sith, ma riesce a resistere. Ovviamente, però, i ribelli riescono a salvare Rey e ad abbassare gli scudi per permettere ai piloti di distruggere la Morte Ne.. ehm la base Starkiller. Scusate, dejà vù. Comunque, mentre i protagonisti si preparano a far esplodere il tutto, Han Solo si trova davanti Kylo Ren. Si scopre che questo è il figlio del contrabbandiere e Leia, oltre ad essere anche l’allievo malvagio di Luke che, convinto a passare al Lato Oscuro, cerca di seguire le orme del nonno, addestrato da un nuovo super cattivone. L’incontro termina male e alla fine Han viene ucciso dal figlio. Ne segue una parte del tutto insensata in cui il pianeta-arma viene distrutto, ma non prima che Kylo combatta contro Finn e Rey, venendo sconfitto da lei. Febbraio 2016 Il film si conclude con la protagonista che riesce a ritrovare Luke e, una volta raggiunto gli porge la sua stessa spada laser. Fine. Non so voi, ma anche la trama mi sembra banale. Ma vorrei andare oltre ai semplici avvenimenti. Parliamo dei personaggi. Ammetto che rivedere la vecchia gang è stato piacevole, ma i nuovi personaggi sono ridicoli. Finn dovrebbe essere uno dei protagonisti ma è noioso e senza niente di interessante, viene usato soprattutto in chiave comica. Rey è abbastanza neutrale e non presenta niente di caratteristico. La vera pecca sono però i cattivi. La generale stormtrooper, Brienne di Tarth per i nerd, è essenzialmente inutile anche se compare diverse volte. Il ginger non fa nulla se non lamentarsi di Kylo Ren. Ed è proprio questo il personaggio peggiore, presentato come un adolescente in piena tempesta ormonale che fa di tutto per contrariare i genitori. Ora capite cosa vuol dire essere prodotti dalla Disney. È un personaggio debole e abbastanza insulso che si toglie la maschera dopo che la prima prigioniera a caso glielo chiede. Andiamo, un minimo di serietà. Per vedere Darth Vader senza maschera si è dovuto aspettare tre film e un sacco di tensione. Qui viene tutto dato per scontato. Non viene neanche usata la “Marcia Imperiale”. So che non avrebbe avuto senso, ma io la volevo. Le uniche cose che non si possono toccare sono gli effetti speciali, davvero buoni. Insomma, un film tremendamente sopravvalutato. Ma ovviamente non sono nessuno e il mondo dice che è bello, quindi torno a segnare i giorni del calendario che mi separano da “The Hateful Eight”. Addio. Live long and prosper. Ah no, ‘spe. 11 Febbraio 2016 varie Dai Bohemién agli Hipster di Giorgia Cantini A l giorno d’oggi non è raro aderire a certi movimenti o rispecchiarsi in particolari subculture, anzi, spesso queste possono rappresentare un valido mezzo per scoprire se stessi, la propria interiorità e, soprattutto, condividerla con persone con gli stessi interessi e valori. Tuttavia in passato appartenere a una subcultura significava estraniarsi ed uscire dalla società, poiché questa, avendo imposto dei comportamenti standard per tutti, risultava essere molto più conservativa e chiusa. Tra le sottoculture attuali più conosciute e discusse troviamo gli Hipster, le cui origini possono essere rintracciate nella Francia del Diciannovesimo secolo, tra i cosiddetti Bohemién. Questi non sarebbero esistiti senza l’avvento di una nuova società, nata in seguito alla Rivoluzione Francese e a quella Industriale nel Regno Unito. I Bohemién sono stati spesso in passato associati erroneamente ai gitani, poiché durante la Guerra dei Trent’anni, molti studenti protestanti praghesi, quindi provenienti dalla Boemia, si rifugiarono a Parigi, città più tollerante in tema di lotte religiose. Lì frequentarono la Sorbona, importantissima università parigina, importando di conseguenza alcuni loro usi e costumi in Francia, che furono presto adottati da vari giovani francesi. Fu proprio questo a costituire il nucleo originario dei Bohemién, che venivano appunto associati ai gitani, che i francesi ritenevano provenire dalla Boemia. L’esistenza spensierata di alcuni giovani artisti Bohemién nella Parigi del 1830 costituisce l’ambientazione principale della celebre ope- 12 ra di Puccini “La Bohéme”, dov’è possibile ricostruire un quadro molto interessante di quest’avanguardia. Il Bohemién può essere considerato, quindi, come il dissidente, il ribelle, lo scapestrato, l’artista anticonformista o il giovane che vuole emanciparsi dalle convenzioni della società borghese e perseguire il culto della personalità, nella speranza di poter vivere la sua vita come un’opera d’arte. Tuttavia non tutti i Bohemién sono artisti, anzi, sono principalmente individui eccentrici che esaltano le libertà individuali e il distaccamento nei confronti delle regole imposte dalla società borghese capitalista attraverso la sessualità, l’estremismo politico e lo smodato uso di alcol e droghe. Per questi individui era fondamentale perseguire una condizione di frugalità e povertà volontaria, dedicando la propria vita ad una delle sette arti (architettura, musica, pittura, scultura, poesia, danza o cinema). Nella realtà dei fatti, tuttavia, solo una piccola parte di coloro che si consideravano Bohemién sottostavano a queste regole di condotta, poiché, esattamente come al giorno d’oggi, allora era molto più semplice fingersi ribelli che esserlo davvero. Altro presupposto importante era inoltre vivere in una grande città, dov’era possibile condurre una vita spersonalizzata, che permettesse di respirare quell’atmosfera quasi crudele di cui ogni metropoli è fornita. Il Bohemién coltivava il culto della personalità anche attraverso il modo di vestirsi, anche questo originale e anticonformista. Spesso, varie infatti, si agghindava con gioielli provenienti da culture diverse, al fine di trasmettere un senso di esotismo che si contrapponeva allo stoicismo borghese, lasciava la barba incolta e portava solo scarpe consumate, se non distrutte. A questa figura si contrapponeva quella del Dandy, che secondo la definizione di Baudelaire era “un misto di flemma, dissimulazione, mistificazione, stoicismo, originalità, ardore nascosto, gusto della contrarietà, amarezza superiore, culto di sé, dilettantismo sopraffino”. Il Dandy era essenzialmente colui che aspirava ad essere sempre sublime. Queste due avanguardie, per quanto diverse, avevano qualcosa in comune: erano entrambe manifestazione della crisi della società borghese. Nuovi valori necessitavano infatti di nuove forme di espressione, con lo scopo di procurare una frattura, una discontinuità all’interno di una società tradizionale, che si era affermata attraverso i secoli. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale il baricentro culturale si spostò verso gli Stati Uniti. E come i Bohemién e le avanguardie erano comparsi in Europa, così i nuovi movimenti giovanili iniziarono a nascere all’interno della società americana. Coloro che raccolsero il testimone del movimento della Bohéme furono gli esponenti della Beat Generation. Uno dei più celebri fu proprio Jack Keruac, l’autore di “On the Road” (in italiano “Sulla strada”). Molti di loro scrivevano di droghe e alcol, dei quali facevano regolarmente uso, amore libero e generalmente omosessuale, viaggi, come quello affrontato da Sal Paradise e Dean Moriarty attraverso gli Stati Uniti nel romanzo di Keruac. La leggenda narra che sia stato scritto in sole tre settimane su un rotolo di carta da tappezzeria lungo ben trentasei metri. Nonostante queste sue caratteristiche, la Beat Generation non è teppismo. Beat non significa stanco o sconfitto, bensì beato. Chi Febbraio 2016 si rispecchiava in questa filosofia cercava, infatti, di praticare l’arte della sopportazione, coltivare la gioia per la vita vivendo alla giornata e essere sincero fino in fondo. Keruac definisce in fine la Beat Generation come “lo spirito di non-interferenza con la vita degli altri”. Il termine Hipster nacque invece negli Stati Uniti tra il 1930 e 1940 come parte del gergo tipico dell’epoca jazz. Questo potrebbe provenire da hop, cioè oppio, oppure dal verbo africano hipi, che significa aprire gli occhi a qualcuno. Venivano chiamati Hipster gli uomini bianchi che si facevano contagiare dai jazzisti neri. Questo nuovo movimento accolse e fece suo lo stile di vita Bohemién tramandato negli anni attraverso la Beat Generation. L’Hipster di allora cercava di separarsi dalla società e vivere senza radici, alla ricerca “degli imperativi ribelli del sé”. Nel corso degli anni questa sottocultura ha 13 Febbraio 2016 varie subito cambiamenti sostanziali, adesso questi artisti lavorano spesso con i marchi della cultura giovanile popolare e non hanno più posizioni politiche di sapore estremista. Danno vita piuttosto ad un movimento aristocratico di disprezzo nei confronti della passività mainstream. Gli Hipster si interessano di fotografia e arte, sesso estremo e casi umani. Nel loro ambiente tutti conoscono tutti e spesso si incontrano nei salotti di intellettuali per discutere di peculiari e originali nuove forme d’arte. Il processo di formazione di una subcultura era un tempo molto più difficile rispetto ad oggi. Dagli anni Cinquanta in poi, con l’avvento delle nuove tecnologie, come la radio e la televisione, la nostra società ha invece iniziato a pullulare di movimenti giovanili e a favorire la nascita di sempre più numerose e diverse sottoculture. Adesso queste viaggiano facilmente via rete, mentre prima erano costrette a farlo “on the road”. 14 Musica Febbraio 2016 Dieci curiosità su David Bowie di Mariachiara Samorè Questo è un piccolo tributo al Duca Bianco che il 10 Gennaio 2016 ci ha lasciato. Perciò ho deciso di scrivere dieci curiosità su di lui per farvelo conoscere meglio: 1. Gli occhi di Bowie non erano veramente di due colori diversi: la sua pupilla sinistra era dilatata in modo permanente in seguito a un pugno di un suo amico nell’occhio durante una rissa a scuola; 8. Rifiutò l’onorificenza dell’ordine di comandante dell’impero Britannico (2000) e la carica a Baronetto (2003); 9. Il 20 aprile 1992 al concerto in ricordo della recente scomparsa di Freddie Mercury, frontman dei Queen, tra gli altri si esibì Bowie che cantò Under Pressure, prodotto di una loro collaborazione, e dopo recitò in ginocchio il Padre Nostro in onore di Mercury; 2. Durante il suo tour americano nel 2004, Bowie era accompagnato da un coniglio 10. In onore della morte di David Bowie una rosa gigante. Si pensa fosse Isabelle Guns, specie di ragno è stata ribattezzata in suo un membro del suo fan club, a travestirsi con nome, l’“Heteropoda davidbowie”. questo costume; 3. La sua prima apparizione in tv fu nel 1964, per un’intervista della BBC come fondatore de “The Society for the Prevention of Cruelty to Long-Haired Men”, ovvero l’associazione per la prevenzione della violenza contro gli uomini con i capelli lunghi; 4. Bowie ha doppiato il personaggio di Lord Altezza Reale in un episodio di Spongebob; 5. Bowie ha avuto vari alter ego: Ziggy Stardust, Major Tom, Aladdin Sane, Il Duca Bianco, Tao Jones, Halloween Jalk e John Merrik; 6. L’astronauta Major Tom è apparso in tre canzoni di Bowie: Space Oddity (1969), Ashes to Ashes (1980) e Hallo Spaceboy (1996); 7. Il suo primo brano fu “Liza Jane/Louie Louie Go Home” nel 1964, con il nome di Davie Jones con i The King Bees; 15 Febbraio 2016 cinema il regno del tutto di Bernardo Cencetti Domenica 13/12/15, Ore 21:40 ca. ggi sono stato partecipe di un incontro tra realtà diverse favorevolmente in sintonia tra loro. Sono stato a Bologna con il DeGe; e dire DeGe è una parola grossa, dato che, stando a quanto scritto in quarta di copertina, dovevamo essere in quaranta, mentre questa volta siamo stati in sei. Tra l’altro ha partecipato anche un ex quintino e mio compagno, a cui dedico un saluto. Poiché non è mai facile che persone diverse siano in sintonia tra loro, ho ringraziato calorosamente per questo fortuito evento e ho anche potuto imparare qualcosa di più sul risvolto pratico delle differenze tra persone. Posso dire che ciò che è successo oggi è un evento piuttosto straordinario, nel vero senso del termine: sono sicuro che le gite del DeGe sono diventate una specie di leggenda, cosi come le visite a Perugia per il CISS, orgoglio e vanto dei DeGenerati più incalliti. In ogni caso, la gita di oggi è stata unica nel suo genere, almeno per me, quindi la leggenda di queste gite non è solamente tale. Si può dire che io abbia intravisto il motivo per il quale Kant, dopo aver sviscerato “La ragion pura” ha dovuto analizzare “La ragion pratica”. Solo che forse io mi sono trovato a passare dalla ragion pratica all’atto pratico, con una certa soddisfazione, non lo nego. Ovvero, ho dovuto O 16 tentare di far valere la mia morale in contesto pratico; ma non nel senso di fare il “moralista” (ahahah), ma imparando, anzi, nuove cose rapportandomi con gli altri. In parte ho potuto osservare che, sotto certe condizioni, i criteri della mia ragion pratica sono applicabili alla realtà, e le cose tornano; in parte, mi sono reso conto che sotto altre condizioni non è sempre facile “intervenire praticamente”. Sostanzialmente, se il tuo interlocutore non ti “salta addosso”, c’è un certo margine di discussione; ma è altrettanto vero che sta a noi considerare “quando qualcuno ci salta addosso” ed essere ± magnanimi. È senz’altro vero per tutti, infatti, che il gesto impulsivo può scappare, quindi, per non “arrivare alle mani”, bisogna considerarlo. Così come bisogna considerare se qualcuno ci sta giudicando negativamente e reagire come riteniamo giusto. Non a caso, vista la complessità del problema, le riflessioni sviluppate cinema Febbraio 2016 nella “Critica della ragion pura” difficilmente si potevano applicare alla realtà e pertanto Kant ha aperto la discussione sulla morale nella “Critica della ragion pratica” (libro tuttavia molto più contenuto della “Critica della ragion pura”. Che Kant stesso si sia dovuto arrendere e limitare davanti ad un problema di tale portata?). Improvvisamente mi è parso come di sentirmi dire:”Puoi fare tutto”. È intervenuta un’altra voce che, sebbene più silenziosa dell’altra, ha detto:”Purché tu prenda la responsabilità di quello che dici”. Allora, rendendomi conto di quanto fosse difficile rispettare quest’ordine, mi è venuto l’istinto di non giudicare gli altri. Ovvero coloro che, come faccio io, tentano di prendersi la responsabilità di ciò che fanno; con la consapevolezza di non poterci riuscire, ma anche la certezza che quello è l’unico modo per vivere “coscienziosamente”. Ascolta, valuta, ma non giudicare. Allora non ho giudicato, non sono stato giudicato, e sono stato bene. Vorrei prima di tutto che ci si rendesse conto della fondamentale importanza di questo fatto: Dire le cose liberamente, ascoltati da animi solidali, comprendendo ciò che le nostre affermazioni possono o non possono implicare; e comprendere, per entrambi gli interlocutori i propri limiti ed errori. Questo è il regno del tutto: tutto viene condiviso, il risentimento come la gioia, la battuta come la “frase seria”, ma anche e soprattutto il fatto stesso che tutto ciò è condiviso. 17 Redazio n e: Redattori: Andrea Oteanu 1As Adele Bianchi 1As Sofia Medini 1As Ludovica Frati 1As Josè Turpo 1As Daniele Stellini 1As Mariachiara Samorè 1D Marta Cannicci 1E Silvia Desideri 1E Gherardo Ulivieri 2AS Beatrice Rolfo 3AS Guido Paoletti 3AS Antonio Menale 3H Giorgia Cantini 3L Valentina Buccioni 4C Bernardo Cencetti 5B Marco Fusari 5G Impaginatori: Eleonora Scardillo 3As La Direttrice DICE: “Fa rima.” Finito di stampare il 19/02/2016 alle ore 18:00 In tiratura di 750 copie Valentina Buccioni 4C Marco Fusari 5G Disegnatori: Guido Contini 2H Davide Donvito 2G Fumettista: Guido Contini 2H Collaboratori: Sara Salvadori 1B Gaia Magnini 1E Matilde Chiellini 1E Margherita Benucci 1F Camilla Piersimoni 1G Camilla Mariani 1G Direttrice: Valentina Buccioni 4C Vice-Direttrice: Beatrice Rolfo 3AS Sofia Agliati 1G Silvia Quadretti 1H Guenda Nocentini 1I Andrea Rigacci 2A Nicola Stellini 2H Amy Lulli 3As Edoardo Fè 3As Perla Mu 3B Jacopo Magnini 2B Taddeo Lensi 3H Luna Gussari 3D Caterina Buda 3I Lorenzo Galli 5G Salve a tutti voi che vi spingete sino ai più reconditi meandri del DeGe e leggete la quarta di copertina! Sono la direttrice del DeGeneratione e mi rivolgo a tutti gli studenti: siete invitati a scrivere sulla più importante testata giornalistica del Castelnuovo! Per farlo vi consigliamo di partecipare alle riunioni della redazione, un ambiente aperto a tutti e autogestito dagli studenti. Inoltre, a volte c’è del CIBO! Venite, ci riuniamo ogni giovedì dalle 14:30 nella sede di Via La Marmora. Per gli sfortunati che non potessero partecipare, è comunque possibile pubblicare i propri contenuti in altri modi: per esempio, mandare una mail a [email protected] o usufruire dello Scatolone Fabbricone, presente in entrambe le sedi. Quindi, niente scuse, sfruttate lo spazio che avete a disposizione per esprimervi liberamente! Se avete qualche dubbio, contattate pure la direttrice o uno dei redattori: contribuiremo a incasinarvi ancora di più le idee! Scansiona questi codici QR per accedere al nostro sito (1) e scrivere una mail alla redazione (2)! 1 2 Febbraio 2016 19 Febbraio 2016 20 Febbrai Febbraio 2016 22 Febbrai Febbraio 2016 24 Febbraio 2016 25 Febbraio 2016 Lo scatolone fabbricone Le poche regole dello scatolone fabbricone: • Potete mettere qualsiasi vostro disegno o testo all’interno dello scatolone fabbricone • Le varie opere inserite all’interno dello scatolone fabbricone saranno pubblicate in una pagina apposita a meno che non contengano offese o altre cose poco idonee agli occhi di un lettore impressionabile. • Lo scatolone fabbricone è presente in entrambe le sedi. 26 Febbraio 2016 27 Febbraio 2016 28 varie Febbraio 2016 Un uomo entra in un caffe’.. splash! Rubrica di Gherardo Olivieri e Marco Fusari Tristezza gratuita Schopenhauer entra in un bar e si dirige al bancone,il cameriere gli chiede: “ Desidera?” “No” ed esce dal caffè. Un po’ di notizie Poliziotto impazzito spara alla cieca: domani i funerali della giovane. Trovato un esemplare di dinosauro ancora vivo a Firenze: viveva in via d’estinzione numero 94 Morto ragazzo dopo aver vinto a poker. Collasso? Non si sa, gli inquirenti non hanno rivelato che carte avesse. Freddure e battute trsti per farvi deprimere ancora di più e farvi rimpiangere le ore di Matematica e Geografia!( ma esiste ancora la geografia come materia?) Perchè saliamo le scale e non zuccheriamo gli ascensori? I banditi inseguono il bagnoschiuma e lo chiudono in un angolo. Il capo grida:” sciocco, non hai più via di Shampoo!” E come disse il paracadute al paracadutista: “Cioè, non so se mi spiego” Sei una persona negativa? Se sì chiuditi in una camera oscura e fatti sviluppare. Sciorocco e Libeccio sembrano due, ma sono venti 29 Febbraio 2016 30 Giochi Febbraio 2016 I CrUcI dEgE di Andrea Magnini 1 2 3 4 5 6 ORIZZONTALI: 1-Uccello nero 6- L’attore che interpreta Capitan America (cognome) 7-Il protagonista di “How I Met Your Mother” 8-La causa gli agenti atmosferici 13-Codice di avviamento postale 15-Monopolio statale 16-Sommo, supremo 18-Il più famoso re dell’Epiro 20-È conosciuto quello di “London” 22-Accompagna lo “Sweet” nei cocktail 23-Famoso negozio di abbigliamento 24-Il partito di Togliatti 25-Occultare, nascondere 28-Il personaggio di maggior successo di Antonio Albanese 29-Tutela i testimoni (sigla) 31-Il 53° elemento della tavola periodica 33-“Costui”virginiano 34-“Così” ai tempi di Cesare 36-Il più famoso ginnasta italiano (iniziali) 37-Ex nome di Tokio 38-Il nome di Protti 40-L’energia nel metabolismo 42-Caratterizza la protasi 43-Spazio vicino all’ingresso 45-Esistono quelli nobili ma non quelli miserabili 46-Lo faccio se sono un soldato 48-Al loro interno tutti valgono uno 50-Caratterizzano il Vanitoso 52-Codone che codifica l’arginina 53-Una pianta molto utilizzata in cucina 7 8 9 15 16 18 10 11 12 19 20 21 23 25 24 26 27 28 29 31 32 35 39 43 46 37 40 41 42 44 45 47 48 50 51 53 54 55 VERTICALI: 1-Trasmigrazione dell’anima 2-Sovvertimento dell’ordine 3- Non spesso, raramente4 4-L’attore che interpreta Spock (iniziali) 5-Difficile, complicato 9-Chiuso, blindato 10-Orange Country 11-Un tipo di gas dannoso 12-Canta a modo tuo 49 52 56 59 57-Uno dei giudici ci Masterchef (iniziali) 59-Il luogo teatro di una delle guerre Jugoslave 60-Forza elettromotrice 30 33 36 38 14 17 22 34 13 57 58 60 13-Stipendio, salario 14-Il rinnovamento del cosmo 17-Rendono duri i semi 19-Compagno 21-L’inizio dell’eccentricità 23-Spesso associato a “propter” 23-Capo d’abbigliamento femminile che copre interamente il busto 27-Quello aereo causa molti danni 30-In mezzo al trattino 32-Il famoso figlio di Dedalo 35-All’oscuro 37-Poema epico 41-Alla fine dei morti 42-Acuto, perspicace 44-“Contengono” i tiranni 45-Il protagonista di un famoso racconto per bambini 46-Un dolcetto speziale 47-La versione originale di Risiko 49-La risposta delle montagne 51-Organizza le gare di Superbike e moto3 in Italia 54-Il nostro è 2015/2016 55-Gli estremi di Rocco 56-I componenti del nitrato 58-È ritornato dalla Battaglia di Poitiers(iniziali) 31