Strumentazione sistematica Rotary
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Strumentazione sistematica Rotary
14 Industry Report Dental Tribune Italian Edition - Febbraio 2013 Strumentazione sistematica Rotary Per i restauri in composito, dalla preparazione alla lucidatura Robert A. Lowe, DDS, Commissione americana di Odontoiatria estetica Introduzione Le tecniche e i materiali di restauro minimamente invasivi sono oggi più diffusi, quasi fossero una filosofia, una modalità di trattamento nel mondo della moderna terapia restaurativa. Con la combinazione di un’individuazione precoce della carie, di adesivi dentinali, di compositi nano- e microibridi e di microstrumentazione, i tempi della regola di G.V. Black (“Estensione per la prevenzione”) sono ormai finiti. Oggi, il comfort del paziente, coadiuvato da un intervento preco- ce e da un metodologia strumentale conservativa della cavità, ha modificato il vecchio approccio al trattamento della carie dentale del “guardo e aspetto” (watch and wait) in quello del “prendo un posto in prima fila” (taking a front seat), in caso di necessità di un restauro. Tornando a rivisitare l’istologia odontoiatrica, ricordiamo che le carie di solchi e fessure spesso iniziano come una lesione a “punta di spillo” che si espande in forma triangolare, mentre avanza verso la giunzione tra smalto e dentina (GSD) [in inglese DEJ, “dentinal-enamel junction”, NdR]. Una volta che la lesione penetra la GSD, la carie si espande lateralmente e a livello pulpare molto più rapidamente, a causa della relativa “morbidezza” della dentina rispetto al più duro smalto. Quindi, è ovvio che in base alla progressione istologica della carie, la penetrazione iniziale nella lesione dovrebbe conservare lo smalto sano il più possibile, poiché la dentina consente un accesso sufficiente allo strumento e, rimuovendo la dentina cariata più morbida, si lascia dietro la dentina sana e mineralizzata. Questo articolo spiega in dettaglio l’uso di un sistema di rimozione della carie e della preparazione che aiuta il dentista a realizzare tutti questi obiettivi, limitando l’uso dell’anestesia e permettendo, quindi, un incremento della compliance dei pazienti che, in uno Fig. 1 studio indipendente, hanno dimostrato (in una percentuale che va dal 15 al 22%) di avere la fobia degli aghi. Una volta terminato il restauro in composito, sarà utilizzato un unico strumento di lucidatura per completare la procedura. Lesioni incipienti solo nello smalto: la fissurotomia e il restauro con “resina preventiva” La procedura di fissurotomia consente al dentista di allargare conservativamente i solchi principali di un dente posteriore utilizzando frese di metallo specifiche, progettate per mantenere le dimensioni di preparazione a un minimo assoluto, mentre si crea l’aspetto ideale e la forma utilizzando le pareti divergenti e arrotondate degli angoli interni per ridurre il rischio di fratturazione per il composito da posizionare. Dopo la rimozione della carie, il preparato viene ripristinato utilizzando materiale composito fluido. In molti casi, la preparazione può essere limitata alla sola zona interessata del dente. Pertanto la cosiddetta “estensione per la prevenzione” non è richiesta, poiché vengono rimosse solo la struttura del dente malato e una parte minimale circostante al tessuto rigido. La maggior parte della struttura sana circostante del dente viene conservata. Dal momento che la resina composita si lega micromeccanicamente ai sottostanti dentina e smalto, viene compiuta una sigillatura impenetrabile del margine. Le ricorrenti probabilità di microinfiltrazioni future e di degrado sono notevolmente ridotte utilizzando questo approccio mininvasivo, che conserva, quindi, l’integrità del dente. Carie oltre la giunzione smalto-dentina Fig. 4 >> pagina 15 Fig. 6 Dopo che una lesione cariosa penetra la giunzione smalto-dentina (GSD), si sviluppa lateralmente e a livello di polpa a una velocità maggiore, a causa della natura più morbida del substrato dentinale, rispetto a quella più dura dello smalto. Inoltre, a causa della presenza di tubuli dentinali, che sono pieni di liquido e comunicano direttamente con le terminazioni delle fibre nervose C nella polpa dentale, lo scavo rotatorio della dentina cariata, eseguito con frese di metallo convenzionali, tende a causare dolore al paziente, a meno che non venga praticata un’anestesia locale. Fig. 2 Fig. 3 nando del tutto, la risposta al dolore e diminuendo la necessità di un’anestesia locale; 2) la natura minimamente invasiva dello strumento polimerico di taglio riduce il rischio di esporre la polpa in caso di scavi profondi di lesioni cariose; 3) l’escavazione della carie effettuata utilizzando SmartBurs® II permette di lasciare una maggiore quantità di struttura dentale sana residua dopo la preparazione, per contribuire a sostenere e mantenere meglio i materiali da restauro. Fig. 5 Il sistema “Comfortable Cavity Prep” Il sistema “Comfortable Cavity Prep” è un kit di strumenti rotanti per “attività specifiche” di SS White, progettato per fornire al dentista sia un modo conservativo per accedere alle lesioni cariose nella struttura del dente, sia un modo per rimuovere solo la dentina cariata, lasciando dietro di sé il substrato sano di dentina. Accedere allo smalto non provoca una risposta dolorosa nel paziente, in quanto non ci sono terminazioni nervose in questo tessuto. La punta dimensionata della fresa Fissurotomy consente un accesso preciso alla lesione cariosa attraverso lo smalto con poca, o nessuna, rimozione di struttura dentale sana. Una volta che la giunzione tra smalto e dentina (GSD) è penetrata, la SmartBurs® II – fresa polimerica in grado di distinguere tra dentina sana e cariata – elimina solo la parte infetta del dente cariato. Secondo l’azienda produttrice, alcuni ulteriori benefici clinici di SmartBurs® II includono: 1) nessun trauma per i tubuli dentinali – cosa comune in molti casi – riducendo, o elimi- Fig. 7 Fig. 8 Industry Report 15 Dental Tribune Italian Edition - Febbraio 2013 << pagina 14 Un recente studio clinico nel Maryland ha dichiarato che l’utilizzo di frese polimeriche sembra offrire un semplice ed efficace mezzo per raggiungere l’obiettivo dell’odontoiatria conservativa, consentendo un metodo per la rimozione di carie su dentina infetta che mantenga inalterata la dentina non affetta da carie e conservi la struttura del dente sano; invece, al New York University College of Dentistry, è stato condotto uno studio clinico per la rimozione della carie con strumento SmartBurs® II (senza anestesia) rispetto alla stesso procedimento effettuato con una fresa convenzionale in metallo duro (con anestesia). I risultati hanno mostrato che l’84% dei pazienti preferirebbe l’utilizzo di un strumento SmartBurs® II, senza anestesia locale, rispetto all’uso di una fresa al carburo per futuri trattamenti odontoiatrici. Uno dei notevoli vantaggi clinici di questo sistema è l’approccio sistematico alla preparazione conservativa della cavità, fornito al dentista da questa strumentazione unica. Strumentazione e ripristino di una lesione cariosa profonda Da controllo radiografico, un paziente presenta una lesione cariosa piuttosto estesa sul lato distale del dente numero 4 (Fig. 1). Si può vedere chiaramente la penetrazione cariosa, sotto l’area di contatto prossimale, nella superficie distale del dente, l’apice più grande del “triangolo” sulla superficie; la lesione si restringe a un puntino poiché segue il prisma dello smalto attraverso la GSD. La carie si diffonde poi lateralmente lungo la GSD e la polpa, attraverso il centro del dente. Come in molti di questi casi clinici, si vede un’altra area di penetrazione cariosa nella scanalatura centrale della superficie occlusale come un “piccolo puntino” che potrebbe o meno “essere infilzato” con una punta explorer (Fig. 2). La penetrazione cariosa nella scanalatura centrale viene “aperta” con una fresa Fissurotomy (Figg. 3, 4) per ottenere un accesso conservativo alla lesione in atto sottostante (Fig. 5). Dal momento che la lesione viene scoperchiata, si osserva che le carie si è diffusa anche in direzione bucco-linguale. La Figura 6 mostra la preparazione, cioè come la porzione prossimale della preparazione venga estesa per consentire l’accesso per la rimozione delle carie. Inoltre, è stato utilizzato un laser a diodo per rimuovere il tessuto interprossimale e ottenere un migliore accesso al margine gengivale della cavità per il posizionamento della matrice. Una volta che la forma di convenienza della cavità d’accesso viene completata, l’escavazione della carie con SmartBurs® II può iniziare (Figg. 7, 8). Viene quindi scelta la dimensione di diametro più adatta dello SmartBurs® II e l’escavazione viene completata a una velocità di strumentazione bassa. Il principale vantaggio dell’utilizzo di una fresa polimerata è che la dentina cariata sarà facilmente rimossa, ma non sarà tagliata, invece, la dentina sana, che solitamente, durante questa procedura, viene sempre asportata quando si utilizzano frese rotonde in carburo. La Figura 9 mostra la preparazione completata dopo l’isolamento effettuato con Isolite (Sistema Isolite) e il posizionamento di una matrice sezionale (Composi-tight 3D: Garrison Dental Solutions). A causa della vicinanza alla polpa dentale, viene posizionato sul fondo della cavità un liner bioattivo (TheraCal: Bisco) (Fig. 10). TheraCal LC è un protettore/foderante (liner) fotopolimerizzante in silicato di calcio con modificazione resinosa, ideato per fungere da barriera e proteggere così il complesso pulpo-dentinale. Il pH alcalino di TheraCal aiuta ad accelerare la guarigione della polpa e la formazione di apatite. Una volta che lo strato è fotopolimerizzato, viene applicato sullo smalto e sulla dentina un adesivo dentale (All Bond Universal: Bisco) secondo le istruzioni di fabbricazione. Successivamente, viene posto nella preparazione della Fig. 9 Fig. 10 cavità e fotopolimerizzato il primo incremento di materiale composito (Aelite: Bisco) (Fig. 11). Questo incremento riempie l’area prossimale e il pavimento pulpare della cavità in un punto appena apicale alla zona di contatto prossimale. Gli incrementi finali sono poi posti, fotopolimerizzati, e finiti. Le Figure 12 e 13 mostrano rispettivamente la visione radiografica e clinica del restauro in composito ultimato sul dente numero 4, effettuato con il sistema “Comfortable Cavity Prep”. molti sistemi di lucidatura sono necessari due o tre tipi di smeriglio di gomma abrasiva per completare il processo e rifinire con la massima lucentezza la superficie del restauro. I compositi single step Jazz Supreme Polisher (SS White) sono progettati per utilizzare basse velocità e un getto d’acqua a bassa pressione, per creare così una splendida lucentezza sulla superficie dei restauri in composito. L’acqua crea un impasto con le particelle di diamante e il silicone nella lucidatura, con lo scopo di impartire una elevata lucentezza alla superficie del materiale composito. Secondo l’azienda produttrice, alcuni dei vantaggi del sistema Jazz Supreme sono: 1) la tecnologia combinata di particelle di diamante e silicone impregnati in gomma abrasiva è di supporto nel creare la massima lucentezza sulla superficie; 2) un sistema single step permette all’operatore di risparmiare tempo e di creare molto più velocemente una brillantezza ottimale; 3) i gambi degli strumenti sono realizzati in acciaio inox e hanno una superficie placcata in oro, questo li rende strumenti ideali per uso multiplo; 4) i lucidatori Jazz Supreme sono compatibili con tutti i materiali estetici compositi, eliminando così la necessità di sistemi di lucidatura multipli. La Figura 14 mostra la vista occlusale di un molare mascellare che presenta un preesistente restauro in amalgama e una carie occlusale. È stata usata una fresa fessura al carburo 330 (SS White) per rimuovere l’amalgama esistente e una fresa Fissurotomy (SS White) per eliminare la carie marginale, pur conservando il più possibile la struttura del dente sano (Figg. 15 e 16). Terminata la preparazione della cavità, la procedura adesivo è completata e il materiale composito è posizionato nella cavità preparata e quindi fotopolimerizzato. Un approccio semplificato e sistematico per la finitura dei restauri in composito Dopo che il restauro in composito è stato posizionato, deve essere ritagliato/rifinito e lucidato in modo che la superficie risulti liscia come la struttura del dente naturale e, il margine del dente, e del restauro, sia impercettibile all’estremità dello specillo. Molti sistemi di finitura in composito richiedono due o tre successivi strumenti diamantati o in carburo per perfezionare o preparare la superficie del composito per la lucentezza finale, che viene ottenuta, in genere, con abrasivi in gomma. Le frese per la rifilatura e la rifinitura (SS White) sono realizzate con configurazioni sia da 12 che da 20 lame. Queste frese per i posteriori in composito sono progettate per due fasi di contornatura e pre-lucidatura per tutti i restauri posteriori in composito. Le frese a 12 lame sono progettate per rifinire e definire il contorno dei restauri in composito, direttamente dopo il posizionamento. Caratteristiche anatomiche come scanalature, solchi e fessure possono essere facilmente messe a posto nel restauro in composito con questo set di frese di finitura. Permettono, inoltre, di creare una transizione senza soluzione di continuità dal composito, al dente naturale, ai margini del restauro. La configurazione della fresa con 20 lame viene adoperata per pre-lucidare la superficie del composito, rimuovendo eventuali striature o graffi, e armonizzando il margine della cavità canalare (“cavosurface”) a una forma il più possibile naturale senza soluzione di continuità. Queste frese non sono invasive e creano una superficie ultra-liscia su tutti i materiali in composito, ideale quindi per la lucidatura finale. Sono frese che possono essere adoperate con un manipolo ad alta velocità con getto d’acqua, per rendere ottimale la superficie finita. Dopo che la fase di rifilatura/finitura è stata completata, i contatti occlusali sul restauro vengono controllati con carta d’articolazione (Accufilm II: Parkell) e ulteriormente regolati, come necessario, con l’appropriata fresa rifilatura/ finitura a 20 lame. Una volta che l’occlusione è stata sistemata in modo corretto, la lucentezza finale, o la lucidatura, possono essere conferite al restauro. In Fig. 11 >> pagina 16 Fig. 14 Fig. 12 Fig. 13 WEB ARTICLE 16 Industry Report Dental Tribune Italian Edition - Febbraio 2013 WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Fig. 17 Fig. 19 Fig. 18 Fig. 20 Fig. 15 Fig. 16 << pagina 15 Il primo step per la procedura di rifinitura/lucidatura consiste nell’utilizzare una lama 12 per rifinitura al carburo (SS White) per realizzare contorni anatomici e rifinitura marginale (Figg. 17 e 18). Quando i margini del composito sono stati preparati, assicurarsi che le scanalature della fresa siano lontane dal materiale da restauro prossimo al dente, o che il movimento vicino al margine entri in contatto con il dente e, simultaneamente, con il materiale da restauro. In questo modo, lo strumento di taglio non scava il margine del materiale di restauro, che non è duro come lo smalto adiacente. Successivamente, la lama 20 per rifinitura al carburo esegue una prelucidatura della superficie del materiale composito e, dopo, rifinisce ulteriormente l’interfaccia mar- Fig. 21 ginale. Terminata la fase di taglio e finitura, la lucidatura viene eseguita con Jazz Supreme flame, sagomata con gomma abrasiva (SS White) (Fig. 19). Si noti come quando viene utilizzato con getto d’acqua, un amalgama si sviluppa sulla superficie del materiale di restauro, e contribuirà ad aumentare la lucentezza finale del materiale di restauro (Fig. 20). Il restauro completato in composito sulla superficie occlusale del primo molare mascellare è visibile in Figura 21. Si noti la superficie altamente riflettente creata riducendo in modo significativo il numero di passaggi e strumenti utilizzati per ottenere il risultato finale. Conclusioni Seguici su In questo articolo è stato mostrato l’uso di un sistema di strumentazione totale SS White, chiamato “The Comfortable Cavity Prep”, con un kit per la finitura e la lucidatura, che è stato analizzato in due casi clinici: dalla preparazione conservativa della cavità alla finitura del materiale di restauro finale. L’utilizzo di questo sistema può aiutare il dentista a ottenere una cavità preparata conservativa, confortevole e rapida; così come la finitura e la lucidatura degli attuali materiali da restauro in composito nano- e microibridi. SmartBurs® II e la fresa Fissurotomy sono parte essenziale nel protocollo di trattamento della carie. Contribuiscono a migliorare in modo significativo la pratica su pazienti, riducendo il dolore e la paura associati alla preparazione delle cavità. SmartBurs® II ha un impatto positivo nella gestione della procedure e contribuisce all’incremento del tasso di guarigione nei pazienti.