Giugno 2015 - Comune di Fino Mornasco

Transcript

Giugno 2015 - Comune di Fino Mornasco
Fino notizie
PERIODICO DI VITA CITTADINA A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Anno XXVIII - N. 3 - Giugno 2015
2 giugno - Festa della Repubblica
Presso il Parco della Villa Comunale si è svolta la “Giornata
delle Associazioni”.
Nella mattinata, all'Ottagono, è stata inaugurata una
interessante mostra filatelica organizzata da collezionisti
finesi e dal Circolo Filatelico Canturium di Cantù. La Banda
ha accompagnato i momenti istituzionali della mattinata.
Successivamente, dopo i saluti del Sindaco, sono state
attribuite borse di studio al merito alle studentesse Carmen
Mirisola e Francesca Milano; benemerenze all'Assistente
Sociale Mirella Dal Zotto, alla Comandante della Polizia
Locale Lucia Bruno, alla ginnasta della Polisportiva Erika
Fasana, al Coro A.N.A “Sandro Marelli”.
Benemerenze alla memoria di Roberto Lotti e di Stefano
Cairoli.
Nel pomeriggio si sono svolte animazioni e dimostrazioni
da parte delle Associazioni sportive presenti e dei Volontari
del Lario che hanno sperimentato l'uso di un drone per
riprese autorizzate nel Parco.
A conclusione della giornata, sul palco si è esibito il
cabarettista di Zelig Fabrizio Fontana, che ha divertito i
numerosi presenti.
Durante l'intera giornata, gli Alpini della sezione di Fino si
sono occupati di panini, salamelle, patatine e bibite.
in questo numero
Pag. 2/3 - Lettera del Sindaco
Pag. 4 – Bilancio consuntivo
Pag. 5 – Lettera al Sindaco
Pag. 6 – Uniti per la legalità
Pag. 7 – Corretta informazione
Pag. 8 – Volontari senza sosta
Pag. 9 – Volontari del Lario
Pag. 10/11 – Testimone di Giustizia
Pag. 12 – C & C & C
Pag. 13 – Ebolavirus
Pag. 14 – Grande Musica a Fino
Pag. 15 – Quando la poesia…
Pag. 16 - Ul Batarell
Pag.17/18/19/20 – La Fino di un tempo
Fino
ie
notiz
amministrazione
CARI CONCITTADINI...
E
' trascorso un anno dalle elezioni comunali del 2014,
quando la lista di “Progetto per Fino” ha guadagnato
nuovamente la fiducia dei finesi, confermandosi alla
guida del paese per un altro mandato.
In questo periodo è accaduto di tutto: l'inizio è stato
accompagnato da un grande entusiasmo, ma anche dalla
speranza che il clima politico fosse cambiato, dopo i 5 anni
precedenti che hanno visto maggioranza e minoranza sulle
barricate, in contrapposizione su qualsiasi argomento.
Purtroppo però dopo un'illusoria quiete, sono emerse di
nuovo le voci fuori dal coro che non tarderei a includere nel
partito del “Tanto peggio tanto meglio”.
Spiego meglio il mio pensiero: da cittadino, prima che come
Sindaco, mi aspetterei che chi amministra e occupa un luogo
di potere, su mia delega, sappia darsi da fare per utilizzare i
pochi soldi a disposizione in questo momento particolare,
ispirato da valori di legalità, onestà e trasparenza. Inoltre, mi
aspetto che, seppur nel comprensibile gioco delle parti, siano
le idee migliori a vincere, a prescindere da chi le porta avanti e
perciò si sappiano riconoscere quelle proposte costruttive che
possano dar slancio al paese e rilanciarlo, a partire da quel
progetto di viabilità e vivibilità chiamato FINOVIA.
Eppure le cose non stanno così per tutti. Ci troviamo
quotidianamente a confrontarci con i gufi, ovvero con quelli
che aspettano e sperano che le cose vadano male a livello
collettivo, per poter trarre un proprio vantaggio personale e
individuale.
Gli esempi si sprecano.
Prendiamo l'ultima TASI, che il Consiglio Comunale ha
deliberato di portare dal 0,1% allo 0,2%. Posto che di questa
ennesima tassa non se ne sentiva proprio il bisogno, possiamo
dire che è il frutto della cancellazione dell'ICI sulla prima
casa, fatta progressivamente sia dai governi di centro destra
che da quelli di centro sinistra, dalla successiva introduzione
dell'IMU sugli immobili, comprese le prime case, e
nuovamente la cancellazione di quest'ultima solo per le
abitazioni principali. Insomma, le politiche di tassazione
sulle case sono cambiate negli anni, ma alla fine chi paga sono
Attuale
2
Il Sindaco
sempre i cittadini. Parallelamente, uno Stato sull'orlo del
dissesto finanziario, si è trovato a batter cassa ai Comuni e
ha chiesto ai Sindaci di fare da esattori, in nome e per conto
di chi governa il sistema Italia, non dicendo che poi chi
incassa la parte principale è sempre lo Stato.
Ricordo, per chi non avesse avuto modo di leggerlo, un mio
precedente articolo sul nostro notiziario FINONOTIZIE, in
cui spiegavo la vicenda che riguarda il Fondo di Solidarietà
tra Comuni, che vede alcuni Municipi incassare, mentre altri
devono dare: ebbene il nostro quest'anno è tenuto a versare
la bellezza di 400.000 €, contro una previsione già
catastrofica di 300.000 € fatta a marzo.
Che c'entra il partito del “Tanto peggio tanto meglio”?
Apparentemente nulla, se non fosse che di fronte a uno
scenario di questo tipo, personalmente cercherei di fare quello
amministrazione
che è nelle mie possibilità per informare i cittadini di questa
vicenda e invitarli ad andare a votare per una classe politica
nazionale nuova la prossima volta (evitando l'astensionismo
dal voto che porta sempre pochi a decidere per molti), e non
speculare su questa vicenda, dando sempre e solo la colpa al
Sindaco o alla Giunta perché non sanno amministrare, perché
altri Comuni hanno fatto scelte diverse, ecc.. Quali sono state
le contro proposte alle scelte sul bilancio per esempio?
Nessuna!
Forse un'unica critica sulla vendita dell'area Ruccia,
denominata erroneamente parco, solo per gettare fumo negli
occhi a quei cittadini che, leggendo i titoloni dei giornali,
potrebbero pensare ”ma hanno venduto veramente un parco
pubblico, attrezzato, per farne fare una colata di cemento?”.
Per sgomberare il campo da queste supposizioni, scriverò
nuovamente due righe sull'area Ruccia, che si dà il caso sia
stata messa in vendita 3 anni fa e, nonostante ciò, da ben 3 anni
rappresenta l'unico argomento di conversazione per una parte
della minoranza. Si tratta, infatti, di un prato inutilizzato dalla
fine anni '80, adiacente alla provinciale e conseguentemente,
con problematiche di sicurezza che non ne rendevano
utilizzabile l'area. E' pur vero che l'Amministrazione ha inteso
venderlo “per far cassa”: questo non lo abbiamo mai nascosto
ed è stato detto anche in Consiglio Comunale, ma proprio da
questa vendita abbiamo ricavato le risorse indispensabili per
rispettare nel 2014 il Patto di Stabilità, evitando spiacevoli
conseguenze, quali tagli al bilancio comunale e “ingessatura”
delle scelte dell'amministrazione.
Non è solo dal Ruccia che si misura la politica ambientale che
stiamo facendo: perché non dire che abbiamo dato avvio
all'iter che ci porterà a entrare nel Parco delle Groane,
tutelando a verde quasi 2,5 chilometri quadrati di territorio?
Forse questa scelta, tanto rivoluzionaria quanto lungimirante,
non serve a gettare ombre su chi l' ha fatta, giacché una buona
parte dei consiglieri di minoranza “sono riusciti”
(eufemismo!), anche in questa occasione, ad abbandonare
l'aula nel momento del voto.
Scorrendo nuovamente i fatti, i politicanti del “Tanto peggio
Fino
ie
notiz
tanto meglio” sono riusciti nell'impresa di non votare per la
realizzazione del supermercato Esselunga, valutandone
negativamente l'impatto sia dal punto di vista dei soldi (tanti)
che entrerebbero nelle casse comunali (oltre alle opere
pubbliche realizzate dal privato), sia dal punto di vista
occupazionale, e nel contempo si trovano ora a lamentarsi per
i ritardi della procedura, dopo lo stop di Regione Lombardia.
Ma come?!? Se fosse stato per loro quest'opera neppure si
doveva fare! Ma si può sapere per una volta se lor signori sono
favorevoli o contrari?
Scopriamo, inoltre, che aver allargato via Guanzasca dopo
20 ANNI di litigi tra Comuni confinanti e aver contribuito
all'abbattimento dell'ex Cassano (zona uscita A9) dopo 40
ANNI, non rappresentano traguardi importanti che
l'Amministrazione ha raggiunto. Probabilmente con le
chiacchiere loro avrebbero fatto meglio di sicuro!
In ultimo, l'apice del “ Tanto peggio tanto meglio” lo si è
raggiunto con i volantini distribuiti in paese in cui il
sottoscritto viene offeso personalmente e pubblicamente per
gli articoli apparsi a mezzo stampa sulla deposizione come
testimone nell'ambito di un'indagine antimafia.
Ma non ci si accorge che continuando a rimestare nel fango si
sporca non solo il destinatario delle offese, ma l'intero paese
che egli rappresenta?
A cosa serve questo tipo di atteggiamento, se non a fomentare
una cultura dell'odio e della contrapposizione ?
Benché dovremmo essere tutti abituati a questi
comportamenti, ritengo personalmente che non ci si possa
adeguare a questa violenza verbale, in un clima politico
oltremodo teso. Vorrei perciò invitare tutti a rientrare nei
ranghi, raccogliendo anche l'appello all'unità per la legalità
lanciato dal nostro gruppo, in un recente consiglio comunale e
raccolto finalmente anche dall'altro gruppo di minoranza: un
buon modo per ricominciare a parlarsi e a confrontarsi sui
temi che interessano veramente i nostri concittadini.
Il vostro Sindaco, Giuseppe Napoli
Progetto Esselunga
3
Fino
ie
notiz
amministrazione
APPROVAZIONE DEL CONTO CONSUNTIVO 2014
dal Servizio Newsletter del Comune
Il Consiglio comunale nella seduta del 29 aprile ha approvato il conto consuntivo dell'esercizio 2014, composto dal conto del
bilancio e dal conto del patrimonio, nonché il conto economico con la determinazione del risultato d'esercizio, con le seguenti
risultanze finali:
Avanzo di amministrazione al 31.12.2014
Avanzo accantonato per crediti in sofferenza
Avanzo vincolato per legge
Avanzo non vincolato
€ 3.388.199,94 (+)
€ 1.897.627,36 (-)
€
25.497,17 (-)
€ 1.465.075,41
Risultato economico dell'esercizio
€
Patrimonio netto
€ 11.522.449,43
914.256,90
Immediatamente dopo l'approvazione del rendiconto 2014, la Giunta, così come previsto dal D.Lgs. 118/2011 che detta le nuove
regole di armonizzazione contabile dei bilanci degli enti locali, ha provveduto al riaccertamento straordinario dei residui, ossia dei
debiti e dei crediti al 01.01.2015, secondo le nuove regole che tengono conto dell'effettiva esigibilità delle entrate e spese iscritte in
bilancio e all'accantonamento di parte dell'avanzo nel fondo svalutazione crediti di dubbia e difficile esigibilità.
A seguito di detta operazione, il risultato di amministrazione al 01.01.2015 risulta essere il seguente:
Avanzo di amministrazione al 01.01.2015
Avanzo accantonato per fondo svalutazione crediti
Avanzo vincolato per legge
Avanzo non vincolato
€ 2.796.415,56 (+)
€ 1.995.737,39 (-)
€ 325.497,17 (-)
€ 475.182,00
BILANCIO CONSUNTIVO 2014
del Dr. Massimo Maria Tagliabue, Capogruppo consigliare “ Obiettivo Comune “
I
l bilancio consuntivo 2014 fotografa una
situazione stagnante, di positivo si è mantenuta
bassa la pressione fiscale e non si è diminuito
l'impegno verso il sociale, anche se a mio parere,
dovrebbe essere gestito con un maggior
coinvolgimento delle minoranze.
Di negativo abbiamo una situazione che non vede
entrate se non quelle dovute alla alienazione di beni
pubblici (esempio l'ex parco Ruccia), il debito della
Municipale (società voluta dagli stessi che oggi hanno
deciso di chiudere) è diminuito, ma tale operazione ha
di fatto ingessato la finanza comunale, riducendo la
possibilità di interventi anche di tipo manutentivo con il
risultato che oggi tutti possiamo vedere
Mi riferisco per esempio allo stato di alcune strade comunali,
al verde pubblico, alla sicurezza (non ci sono soldi per
mantenere presidi oltre il normale orario di lavoro della nostra
polizia locale).
Noto una mancanza di progettualità, che quando si manifesta,
come per esempio, con il progetto ESSELUNGA, si scontra
con l'incapacità e la faciloneria di una amministrazione che
scarica sulla Regione Lombardia la probabile mancata
realizzazione dello stesso.
La verità e che l'amministrazione Napoli ha gestito la
faccenda più a scopo elettorale che con atti amministrativi
seri. Non ci voleva molto a capire che il problema del traffico,
l'esistenza di un passaggio a livello ferroviario, la prossimità
con aziende ad alto rischio fossero elementi da considerare, si
è preferito parlare dei due milioni e mezzo di oneri, dei nuovi
4
posti di lavoro; tutte cose che hanno pagato in
campagna elettorale un po' meno dopo.
La regione ha fatto il suo lavoro è il comune che
non ha fatto quanto di competenza.
E i crediti che il comune vanta dalla municipale, che
fine hanno fatto?
Non si può rispondere (come ha fatto il sindaco
Napoli) che sono in parte compensati con cessioni o
acquisti del patrimonio comunale.
Mi spiego, il debito al Comune viene pagato da
parte della municipale con la vendita degli
immobili comunali , l'operazione è e resta una partita di
giro.
Ma il comune aveva dato alla municipale soldi e oggi a saldo
del debito riceve gli stessi appartamenti che aveva
assegnato alla municipale come patrimonio. !!!!!!!!!!!!!!
Per non dimenticare, come già ribadito dall' architetto Riselli
che i debiti, la municipale li ha fatti per lavori chiesti dal
comune unico socio.
Napoli ha parlato di un risparmio di 500.000 euro annui
sui costi di gestione pari a 2.000.000 in quattro anni.
Se così fosse sono stati buttati circa 2.500.0000 nei
precedenti anni di vita della municipale, una società nata
dalla loro volontà.
Credo che debbano delle scuse alla cittadinanza.
Termino con l'avanzo di bilancio che al passo coi nostri tempi
è UNA PURA REALTA' VIRTUALE. In pratica non si può
utilizzare
amministrazione
Fino
ie
notiz
LETTERA APERTA
AL SINDACO DI FINO MORNASCO
della Lista Civica “Obiettivo Comune”
Egregio Signor Sindaco buongiorno
Lei lo scorso mese di maggio con la sua lista ha ottenuto il consenso di
2630 finesi che hanno creduto alle Sue promesse elettorali.
Lei non risiede a Fino Mornasco, è solo presente di riflesso per il suo
incarico amministrativo, quindi ha il pregio o beneficio di non pagare il raddoppio
della TASI e di altre imposte comunali.
Sono passati 12 mesi dalla sua riconferma, un anno sprecato di promesse
non mantenute. Lei, doveva smacchiare Fino Mornasco, cioè cambiare il volto del
paese per favorire la cultura del benessere e migliorare la qualità della vita.
Nonostante il suo marketing strategico non ha realizzato alcuna opera
pubblica degna di tale nome, in contropartita ha impoverito il patrimonio pubblico con
la vendita del Parco Ruccia, e ha bruciato 2.690 mq. di verde pubblico oggi destinato
alla cementificazione.
Lei voleva “liberare Fino dal traffico” che danneggia il quotidiano del
paese con l'inquinamento e il rumore, aveva promesso corsie pedonali e ciclabili, è
riuscito solo a mantenere il restringimento della via Adda, mettendo in conto che per ripristinarla si dovranno spendere più di
500mila euro e dopo 25 anni di chiacchiere non ha completato la messa in sicurezza della parte finese della via Guanzasca.
E' stato costretto a ritirare la delibera comunale relativa alla variante della Bricoletta a seguito delle nostre osservazioni
e da quelle presentate da un cittadino.
La bolla elettorale del grande centro commerciale, quel salotto buono che avrebbe rivitalizzato il commercio, dopo la
chiusura dei negozi di vicinato e fonte di un “tesoretto” di oneri andrà ripensato, bruciando così l'illusione di posti di lavoro a
tempo determinato, questo perché non ha saputo spiegare (o ha nascosto) agli uffici della Regione le criticità dell'impatto
ambientale della progettata struttura.
Ha mandato a casa il già assessore e poi Presidente del Consiglio comunale, definendolo un ingenuo, affinchè in
Amministrazione non vi siano ombre, poi si è liberato dell'assessore all'urbanistica che ha tolto il disturbo dopo 5 anni di un
disastro urbanistico.
A tutto ciò si è aggiunta la tegola delle indagini dell'Antimafia, delle intercettazioni e di quanto riferito dalla stampa
nazionale e locale (affari e politica in cambio di voti).
Lei sapeva, ma non ha reagito denunciando i fatti perché era terrorizzato da una banda di balordi, si è limitato a piangere per
mascherare, o riconoscere, la sua fragilità personale, inventando una “confessione” su un giornale locale, e per tentare un estremo
recupero di fiducia ha convinto la bontà di 4 cittadini su 9188 finesi.
Egregio Signor Sindaco
Il suo tempo della ricreazione è finito, anche se, momentaneamente”resta”, Lei non è più un primo cittadino credibile, questa
è la nostra convinzione, noi non siano disposti alla rottamazione della nostra storia locale e dei nostri sentimenti di cittadini onesti
e neppure oscurare il quotidiano di un paese che rifiuta di essere l'immagine di “uno dei più fulgidi esempi di comunità mafiosa al
nord”.
.
Lei Signor Sindaco oggi non offre più alcuna prospettiva, alcuna speranza, insegue stancamente illusioni effimere, senza
interrogarsi davvero sul come uscire dal suo declino, Lei è stato inghiottito da un buco, dal quale non potrà più uscire.
Tolga al più presto il disturbo da una sua ingombrante presenza che danneggia il futuro imprenditoriale del paese e il buon
nome dei cittadini ammettendo con serenità le sue ingenuità, le saremmo grati per sempre.
FIRMA REFERENDUM
E' possibile firmare il referendum che chiede di abrogare la Legge Merlin del 1958 e quello per la
legge di iniziativa popolare "Ci diamo una mano per un fisco più equo e giusto" presso l'Ufficio
Anagrafe in Piazza Tessitura negli orari: lunedì, martedì, giovedì, venerdì dalle ore 10.00 alle ore
13.00 - il mercoledì dalle ore 15.00 alle ore 17.30 - il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Sul sito
Internet del Comune è possibile trovare le relative informazioni.
5
Fino
ie
notiz
amministrazione
UNITI PER LA LEGALITA'
del Gruppo Consiliare “L' Alternativa”
Q
uest'anno non è stato facile per il
nostro paese. Ombre, dubbi e
vecchi fantasmi sono tornati alla
luce del sole con forza e talvolta con
spettacolarità.
Lo stesso Consiglio Comunale non ne è
uscito indenne: abbiamo assistito alle
dimissioni del Presidente del Consiglio, in
palese contatto con gli ambienti della
malavita organizzata, a quelle poco chiare
dell'assessore all'urbanistica, alla dipartita
di quattro componenti delle commissioni e
alla condanna per ricettazione di Luciano
Introzzi, già membro di maggioranza nello
scorso Consiglio Comunale.
Ultima e non meno preoccupante la
presunta ammissione da parte del Sindaco
di pressioni da parte di esponenti della
ndrangheta.
Ribadiamo che, con un simile quadretto familiare, se ci
fossimo trovati noi nella medesima situazione avremmo
optato per le dimissioni e per il ritorno al voto. Come ripetuto
più volte la responsabilità politica non deve necessariamente
combaciare con quella giudiziaria.
Nessuno di noi è in grado di affermare senza remora che la
nostra amministrazione o il nostro Sindaco abbiamo
commesso atti giuridicamente rilevanti dal punto di vista
penale, non è un compito che spetta a noi ma agli organi
inquirenti.
Il principio del garantismo non funziona a targhe alterne: la
giustizia sommaria e i processi di piazza hanno sempre
portato innocenti al patibolo e questo è inaccettabile.
Abbiamo trovato di assoluto cattivo
gusto le reiterate battute sulle lacrime
del Primo Cittadino, uno sfotto' becero
e ignorante. Gioia e dolori sono fattori
umani e personali e riteniamo che un
interrogatorio da parte dei ROS sia tutto
fuorché una piacevole passeggiata nei
prati. Da questo punto di vista
esprimiamo la nostra reale solidarietà.
Ci auguriamo però che il futuro non ci
riservi nuove sorprese o nuove torbide
circostanze che incrementerebbero le
perplessità circa la gestione del nostra
realtà comunale.
Per quanto la situazione ci preoccupi,
registriamo con favore che finalmente
anche la maggioranza ha compiuto i
dovuti passi indietro, riconoscendo
quello che noi denunciavamo da mesi:
la presenza radicata di famiglie e realtà ndranghetiste.
Intimidazioni, estorsioni, ricatti, sequestri di persona,
occultamenti di cadavere e omicidi sono termini con cui
abbiamo, ahinoi, dovuto prendere progressivamente
confidenza.
Un numero non risibile di arresti ha coinvolto nostri
concittadini e la presenza del super-pentito Luciano Nocera fa
6
presagire che la situazione sia in
divenire e che altri scheletri usciranno
dall'armadio.
Siamo dunque convinti della necessità
che tutte le forze politiche presenti a
Fino Mornasco debbano fare quadrato
per intervenire e perseguire una lotta
dura e senza quartiere alla mafia che
tiene in scacco la nostra comunità.
A prescindere dalle posizioni e dalle
distanze ideologiche, è necessario che
tutti comprendano che abbiamo un
problema enorme e che la "legalità"
non è una bandiera, un vessillo da
innalzare o esclusiva di questo o quel
gruppo politico.
È necessario accantonare i dissidi e
mettere in atto, insieme, tutta una serie
di misure atte a dimostrare che qui non c'è più posto per i
delinquenti e i farabutti.
Non secondario è l'atteggiamento che tutti i cittadini
dovrebbero assumere.
Troppo spesso consideriamo la cittadinanza alla stregua di
agnelli da difendere dal lupo cattivo. Questo rappresenta la
realtà solo fino ad un certo punto; non possiamo negare che
taluni individui non sarebbero riusciti a radicare i loro
comportamenti delittuosi senza l'incentivo di una certa
connivenza culturale.
Esattamente come i loro amministratori, gli abitanti di Fino
Mornasco hanno diritti e doveri anche morali nei confronti
della comunità; ognuno di noi deve assumersi responsabilità e
stabilire per quale parte intende lottare.
Se la corruzione è sempre molto
criticata durante le “fumose
chiacchiere da bar”, nei fatti viene
sovente scusata quando riguarda
interessi particolari. Diciamocelo
chiaramente: il politico che ci fa favori
personali generalmente ci sta “un
sacco simpatico”.
In ogni situazione la coerenza è
fondamentale, così come
fondamentale è ricordare che gli
amministratori non sono tenuti a
perorare nessuna causa personale, non
sono tenuti a fare favori al singolo
individuo ma lavorano al fine di
perseguire il bene e gli interessi della
comunità intera: dal benessere
generale ne ricava giovamento anche il
singolo. E' questa la base di uno stato legale e democratico.
Va da sé che invitiamo ogni persona, ogni forza politica e in
particolare il Primo cittadino a denunciare qualsiasi atto
intimidatorio o qualsiasi circostanza sospetta
immediatamente e senza paura.
Se combattiamo uniti e compatti questa guerra la vinciamo
noi. Non possono mica ammazzarci tutti!
amministrazione
Fino
ie
notiz
CORRETTA INFORMAZIONE
del Circolo Culturale “Gruppo Progetto per Fino”
M
olti cittadini finesi sono
rimasti sicuramente
disorientati leggendo, nello
scorso mese, alcuni articoli dei giornali
locali in cui vengono riportate notizie e
dichiarazioni che dipingono in modo
poco corretto l'operato dell'Amministrazione.
A completamento della campagna di
disinformazione, i Finesi si sono trovati
nella cassetta delle lettere un volantino,
firmato dal gruppo di opposizione
Obiettivo Comune, che riporta in modo
strumentale accuse e illazioni nella
convinzione che lanciando una buona
quantità di falsità, insinuazioni e insulti
un po' di fango “resti attaccato” al
destinatario.
Ovviamente, nella comunicazione di cui sopra, non si entra
nel merito delle vicende quindi, come “Gruppo Progetto per
Fino” oltre ad esprimere la nostra solidarietà e immutata
stima al sindaco Napoli e all'Amministrazione, ci sembra
utile citare i FATTI.
Si parla di una ormai famigerata ordinanza o meglio del suo
rinvio: la chiusura anticipata di 1 ora, il giovedì sera, per i
locali pubblici. L'ordinanza è stata rinviata di 2 mesi, e non è
MAI STATA CANCELLATA , perché c'era la possibilità di
un ricorso con conseguente esborso di denaro pubblico. Di
questa scelta motivata venne messa al corrente la Giunta. Nei
mesi precedenti, dopo la protesta degli abitanti erano già stati
presi una serie di provvedimenti: turni serali dei vigili con
decine di contravvenzioni, divieto di sosta nella via laterale,
controlli dell'ARPA per il rumore… Dopo poco l'attività del
locale è cessata..
Nel volantino è citata pure l'operazione Insubria senza però
spiegare che la stessa ha avuto origine anche grazie alle
denunce degli Amministratori finesi, in
primo luogo del Sindaco.
Il 18 maggio 2012, infatti, venne trovata,
vicino alla piazza del mercato
settimanale, una croce di legno con la foto
del Sindaco e una bomba a mano fissata
con un cavo. Ci furono la denuncia e una
reazione immediata e forte
con
l'organizzazione di una fiaccolata contro
la mafia, a cui parteciparono l'allora
Prefetto Tortora, una trentina di sindaci
dei paesi viciniori, le organizzazioni
antimafia e tantissimi Finesi.
Questi
sono gli Amministratori di Fino
Mornasco: persone che mettono la legalità
al primo posto e operano con correttezza e
trasparenza.
I cittadini di Fino Mornasco conoscono fortunatamente le
persone, sanno quali meritano la loro stima e lo hanno
dimostrato con il voto di un anno fa.
Non è lanciando “grandi quantità di fango” sugli
Amministratori che ci si candida a sostituirli, occorrono
proposte concrete sui problemi del paese che purtroppo da
parte delle opposizioni mancano e i loro comportamenti in
Consiglio Comunale sono lì a dimostrarlo. E' sotto gli occhi
di tutti la mediocrità sconcertante che continua a dimostrare
l'attuale minoranza: chi porta avanti i progetti per il bene del
paese e chi, per partito preso, è sempre contro senza proposte
alternative o addirittura abbandona le sedute con motivazioni
pretestuose. Presto il Consiglio Comunale in streaming
permetterà a ciascun cittadino di verificare la credibilità e la
serietà dei gruppi consiliari.
Noi siamo certi che la giustizia ci darà ragione e il tempo sarà
galantuomo. Gli Amministratori di Progetto per Fino, guidati
dal nostro Sindaco,continueranno a gestire i nostro Comune
facendo il meglio possibile per tutti i Finesi.
NEWS
DAI LAVORI DELLA GIUNTA E DEL CONSIGLIO COMUNALE
APERTURA SPORTELLO AFFITTO
La Giunta Comunale ha aderire al fondo finalizzato
all'integrazione del canone di locazione ai nuclei familiari in
grave disagio economico secondo quanto stabilito dalla
deliberazione della Giunta Regionale X/3495 del 30.04.2015,
concorrendo con risorse proprie al finanziamento della quota
pari al 20% dei contributi spettanti ai richiedenti aventi diritto.
Lo Sportello Affitto grave disagio economico è attivo fino al
10.07.2015.
PRESENTAZIONE LIBRO DEL DOTT. CARLO
VIGANO'
Il Comune ha concesso il patrocinio all'Associazione di Buon
Vicinato per la presentazione del libro del dott. Carlo Viganò
e per la riproduzione di brani musicali, concedendo
gratuitamente l'utilizzo della sala Caminetto per il giorno 27
Giugno dalle ore 18.00 alle ore 20.30.
PATROCINIO GRUPPO WANT TO LEARN
Il Comune ha concesso il patrocinio al gruppo di aiuto “Want
7
Fino
ie
notiz
to learn”, che raggruppa genitori con figli con disturbi di
apprendimento o con bisogni educativi speciali, per
l'organizzazione di un incontro di presentazione, che si
svolgerà presso la scuola media di Fino Mornasco il
prossimo 19 settembre 2015.
MOSTRA DI PITTURA ASSOCIAZIONE SCS SOCCO
Il Comune ha concesso il patrocinio all'associazione sportiva
SCS Socco per l'organizzazione di una mostra di pittura e di
una esposizione di album dell'associazione sportiva, in
programma presso il polo civico di Socco nei giorni 5 e 6
settembre, o, in caso di maltempo il 12 e 13 settembre.
MANIFESTAZIONE DI ARTI MARZIALI
Il Comune ha concesso il patrocinio al Team M.G. per
un'esibizione di disciplina di arti marziali che verrà svolta sul
piazzale di proprietà del Bar Pagani sito in via Indipendenza
n. 9, il prossimo 28 giugno dalle ore 17.30 alle ore 23.00.
CONVEGNO SU PRESTITO E USURA
Il Comune ha concesso il patrocinio all'Associazione
culturale “Progetto e Futuro” con sede a Fino Mornasco per
l'organizzazione di un convegno sul tema “prestiti e usura”,
in programma per la serata del 25 giugno p.v presso la sala
Ottagono, consentendo l'uso gratuito della sala.
amministrazione / opinioni
ISCRIZIONE AI SERVIZI SCOLASTICI
La Giunta ha approvato una nuova modalità sperimentale di
iscrizione ai servizi scolastici, volta all'ottimizzazione dei
costi amministrativi dell'Ente e a sollevare nel contempo i
genitori dall'incombenza di ripresentare ogni anno la
medesima modulistica.
Pertanto per l'anno scolastico 2015/2016 verranno adottate le
seguenti procedure:
per coloro che accedono per la prima volta alle
scuole (infanzia, primaria e secondaria) inviare moduli di
richiesta iscrizione ai servizi scolastici (scuolabus, mensa)
espletando la procedura prevista dal Regolamento vigente;
per coloro che risultano già iscritti ai vari servizi
inviare comunicazione scritta di tacito rinnovo dell'iscrizione
per il nuovo anno scolastico, comunicando contestualmente
la necessità di rapportarsi al servizio esclusivamente per
segnalare modifiche o interruzioni;
per coloro che risultano iscritti ai vari servizi ma si
trovano in una situazione di morosità inviare specificazione
comunicazione relativa alla necessità di regolarizzare la
propria posizione pena l'esclusione dal servizio. Se la
posizione debitoria nei confronti dell'Ente non verrà saldata
verrà inviata ulteriore comunicazione con notizia di
esclusione dalla fruizione del servizio.
VOLONTARI SENZA SOSTA 2
di Emanuele Galimberti
Spiace leggere la dichiarazione del Sindaco, spiace leggere
dei suoi dubbi; a tal riguardo, segnalo quanto segue.
Qualunque cittadino può scrivere su Fino Notizie; qualunque
cittadino, è ovvio, che abbia “qualcosa” da dire.
Io sono cittadino di Fino Mornasco, in più sono membro del
comitato di redazione del giornalino stesso. Avevo qualcosa
da dire; ero a conoscenza di un fatto di cui pochi, in paese,
sapevano, e l'ho dunque riportato.
Le associazioni, è noto, si esprimono ufficialmente attraverso
il proprio presidente e/o il proprio direttivo; non mi sono
spacciato né per l'uno, né per l'altro.
Fino Notizie è molto chiaro nell'indicare, per ogni articolo,
chi lo abbia scritto e con quale titolo lo abbia fatto; si
prendano,ad esempio, nello scorso numero:
pag. 5 Marzia Allodio, assistente sociale
pag. 6 Marisa Reghenzani, Assessore Servizi Persona
pag. 12 Comitato organizzatore Mostra Filatelica
Dove non si trovi una specifica “qualifica”, l'articolo va
dunque inteso come espressione personale.
Il mio nome, e solo quello, viene indicato come estensore
dell'articolo; non mi sono, dunque, mai presentato come
portavoce dell'associazione.
8
É stata citata una associazione, una su tutte, unicamente come
esempio del problema che volevo evidenziare.
Il titolo della rubrica, infine, è eloquente: “opinioni”.
Opinioni, appunto; opinioni di “Emanuele Galimberti”
La questione segnalata, resta tuttora aperta:
- le “strisce blu” che tappezzano il paese sono sotto gli occhi
di tutti cittadini finesi.
- le agevolazioni di sosta per il volontariato, lo ha confermato
anche il sindaco, sono state tolte.
Lascio al lettore ogni ulteriore considerazione in merito.
REPLICA DEL SINDACO
Nella mia precedente replica, mi chiedevo semplicemente se
fosse la posizione dell'associazione o la sua personale. Ad
ogni modo, come dicevano i latini, “Excusatio non petita
accusatio manifesta”.
lettere in redazione
Fino
ie
notiz
9
Fino
ie
notiz
legalità
DOPO L'INCONTRO CON IL SIGNOR CANIGLIA...
Riflessioni dei ragazzi delle classi terze della scuola secondaria “G. B. Scalabrini”
M
artedì 28 Aprile 2015 noi ragazzi delle classi terze
della scuola secondaria di Fino Mornasco abbiamo
avuto il piacere di poter ascoltare dal vivo la storia
di una persona che è riuscita a trovare il coraggio di ribellarsi
alla mafia: il signor Mario Caniglia.
Questo personaggio, a noi contemporaneo, ha deciso di
venire, pur sotto scorta, nella nostra scuola per poterci parlare
ed educare su uno dei temi più importanti della vita di ciascun
individuo: il diritto alla libertà/legalità, un tema sul quale
abbiamo molto riflettuto nel corso di questo ultimo anno.
La storia del signor Caniglia inizia con lui, contadino, che
ogni giorno lavora i suoi campi producendo le arance più
dolci che si possano trovare e ottenendo un grande successo.
Il suo “rapporto con la mafia” comincia con una telefonata:
“Pagami oppure distruggeremo te e la tua famiglia”. Da quel
momento nella sua vita sorgono serie di problemi che egli
riuscirà a superare tra le difficoltà e il coraggio non di un
supereroe, ma di una persona comune con l'unico obiettivo di
veder rispettati i propri diritti e quelli della famiglia. Questo
uomo ha compiuto un atto che pochi sono riusciti a realizzare:
denunciare la mafia condannandosi a vivere una vita sotto
scorta per la continua paura di una vendetta.
... Possiamo così ispirarci alla figura di questo grande uomo
che, per difendere i valori in cui crede ha messo in pericolo la
sua famiglia e se stesso e, in alcuni casi, ha messo in pericolo
la sua famiglia e, in alcuni momenti, è stato lasciato solo da
parenti ed amici pur di dire basta ai soprusi della mafia.
Caniglia è un uomo che è riuscito ad arrivare a conseguire uno
degli obiettivi che si prefiggeva: far sentire la sua voce tra
tante altre che non riescono a far rumore per poter iniziare la
creazione di un mondo in cui la gente si possa sentire libera e
rispettata. (Anna Peverelli – III A)
...Caniglia raccontando la sua esperienza ha voluto
sottolinerare alcuni perni fondamentali che caratterizzano la
nostra società: In primo luogo invita a riporre la nostra
completa fiducia nelle istituzioni e nella giustizia; non
bisogna mai accettare di trattare con la mafia perchè “se paghi
diventi, con l'andar del tempo, un prestanome o un fallito”
spiega l'imprenditore. .... Le parole di Caniglia ci espongono
quindi realtà del mondo a noi poco note e ci insegna a
combatterle nel migliore dei modi. Combattendo uniti si
riuscirà, magari, un domani a sconfiggere definitivamente
questa realtà e a garantire una vita migliore a chi verrà dopo di
noi. (Anna Bernasconi – III A)
soprattutto della sua famiglia che non lo ha mai abbandonato:
secondo lui le sue arance sono speciali perchè, oltre ad avere
un profumo particolare, sono il simbolo della libertà e della
giustizia.
I miei ideali, per quanto riguarda la legalità, si avvicinano
molto ai suoi ed io lo stimo molto come persona e come
lavoratore, ma soprattutto ammiro il suo coraggio e la sua
determinazione nell'affrontare questa vicenda mafiosa subita.
(Greta Cordasco – III B)
... Questo uomo, grande uomo, ha messo a repentaglio la vita
della sua famiglia per collaborare con la giustizia. Ma con
quale lucidità? Come ha fatto il signor Caniglia a rimanere
così fermo e deciso nonostante ci fossero in gioco i sentimenti
di protezione nei confronti dei suoi congiunti? Io penso che
solo i grandi uomini possano riuscire ad affrontare questa
tremenda situazione con sentimento ed istinto. In fondo chi
non agirebbe all'istante? Egli invece ha riposto nella giustizia
italiana la sua completa fiducia, ha affidato tutto ad essa.
Mi chiedo spesso come in questo Paese possa esistere la
mafia, questo orrore, con gente che vuole attingere a fonti che
riguardano solamente il denaro ed aggredire le persone, senza
considerare alcun valore umano, alcun rimorso per le azioni
fatte.
Perchè fare tutto questo? Perchè l'Italia, un paese ricco di
valori, deve ridursi a tale pietà quando tutti potremmo
contribuire a fare, nel nostro piccolo, di questa una Nazione,
un Paese migliore solo facendo il nostro dovere? Perchè gran
parte delle persone che prima era al fianco di questa persona
ora è scappata? Per paura? Non bisogna aver paura della
giustizia, di affidarsi ai nostri angeli custodi che dedicano la
vita per la nostra sicurezza. Non bisogna avere paura di volare
insieme a loro per ricostruire questa Italia. (Gaia Riza – III D)
... Dalle parole del signor Caniglia è emerso come ci voglia
così poco per entrare in ambito mafioso e illegale, partendo
anche dalle più piccole azioni quotidiane.
... Illegalità è quindi ogni azione volta a sottoporre a ricatto
qualsiasi uomo in cambio di una presunta sicurezza. E' invece
solo lo Stato, tramite le forze dell'ordine e il sistema della
giustizia che può garantire il rispetto dei diritti civili ed umani
di ogni singolo individuo tramite azioni di legge, legali.
(Anna Giulia Guarisco – III B)
... Non condivido la scelta delle persone che stavano attorno al
signor Caniglia di allontanarsi, magari per paura; meglio
andare, anche loro, contro la mafia! ( Mauro Malinverno – III
D)
... Alla fine il signor Caniglia riesce, dopo tutte le minacce
materiali e verbali, a vincere la lotta contro i ricattatori,
soddisfatto e fiero delle sue azioni, del suo coraggio e
... Il signor Caniglia, ora, con la sua famiglia vive sotto scorta
ed anche se questo potrebbe farlo sentire in gabbia, ma lui è
libero perchè ha denunciato la mafia. (Silvia Calamita- III D)
10
... Il signore, nel descrivere ciò che gli era accaduto, mi ha
catturata fin da subito, facendomi riflettere.
(Arianna Bertoni – III B)
legalità
Fino
ie
notiz
che da una decina d'anni percorre l'Italia per raccontare la sua vita di testimone di Giustizia
… Dal suo racconto ho capito che non bisogna mai perdere la
speranza e continuare ad affrontare il male finchè non venga
sconfitto. Se fosse successo a me non lo so se avrei avuto il
suo stesso coraggio. (Andrea Hernandez Cruz – III D)
… Io penso che nonostante l'arresto dei mafiosi, non ne sia
uscito comunque vincitore, perché solo per aver fatto
rispettare la legge e voler vedere difesi i suoi diritti, abbia
dovuto modificare il suo stile di vita e sacrificare la libertà sue
e della sua famiglia.
Mi ha sorpreso in modo particolare il coraggio con il quale,
per combattere la mafia e non darlo vinta ai criminali, abbia
messo a repentaglio la vita dei suoi bambini e la sua.
Anche la sua resistenza e la sua forza di volontà sono state
secondo me importanti in questa situazione.
(Davide Guarisco - III D)
La legalità è responsabilità, anzi corresponsabilità. Legalità
sono il pane, l'olio, il vino, la pasta che produciamo nelle terre
confiscate alla mafia. Legalità è “speranza”. E la speranza si
chiama “noi”. La speranza è avere più coraggio. Il coraggio
ordinario a cui siamo tutti chiamati: quello di rispondere alla
propria coscienza. Questo ci spiegava il testimone di
Giustizia, Signor Caniglia. (Stefan Suresh Ray – III D)
… Ciò che mi ha colpito di più della testimonianza del signor
Caniglia è stato il suo coraggio; non ha mai esitato ad
affrontare chi lo minacciava, rischiando di mettere in pericolo
la sua vita e quella della sua famiglia. Ciò che invece non ho
per nulla condiviso è stata l'azione che hanno compiuto quelli
che si sono allontanati da lui, abbandonandolo proprio
quando ne aveva bisogno. (Alvora Blerta - III D )
La legalità è una parola che mi fa venire in mente una cosa
giusta, appunto legale, quindi, per me, è giusto vivere nella
legalità anche se ci sono ancora molte persone che non la
rispettano.
Secondo me non è giusto che una persona che rispetta le
regole della legalità sia costretta a vivere sotto scorta, per
paura di essere ucciso lui e la sua famiglia.. Non posso
neanche immaginare cosa voglia dire vivere con agenti di
polizia sempre vicino e con la responsabilità che potrebbero
morire per proteggere me. Sicuramente ci vuole coraggio per
fare la scelta di denunciare la propria posizione di ricattato e
allo stesso tempo continuare a vivere nella città di chi ti ricatta
come ha fatto il signor Caniglia. Ma se molti seguissero il suo
esempio forse la mafia avrebbe vita più difficile. Sì, perché
nonostante i buoni esempi di alcune persone, penso che la
paura e il silenzio di altri non permetteranno di sconfiggere
questa piaga. (Porta Riccardo III D)
… Dall'esperienza del signor Caniglia ho capito che bisogna
avere coraggio in ogni circostanza, bella o brutta che sia. Ha
fatto, a mio avviso, un bel gesto, e anche molto importante:
raccontare quello che gli era accaduto. Non bisogna stare in
silenzio, ma bisogna parlare, perché il dialogo è la miglior
forma di comunicazione. Ricordiamo anche Giovanni
Falcone. Forse hanno avuto storie diverse, però non sono stati
con le mani in mano, anzi, hanno lottato. Dovremmo prendere
spunto da questi uomini. (Daniotti Federica IIID)
… Io non avrei mai avuto il coraggio che ha avuto questo
signore, ha affrontato tutto senza paura, perfino il giudizio dei
cittadini, che dopo l'accaduto lo giudicavano male e gli
parlavano alle spalle. Io penso che un uomo così sia solo da
ammirare e anche il fatto che ora vada a raccontare ai ragazzi
ciò che ha vissuto non è poco. Dover ritornare a quei ricordi
spiacevoli che purtroppo hanno segnato una parte della sua
vitae che non dimenticherà mai. (Valentina Zicaro IIID)
Spesso in televisione sentiamo parlare di mafia e criminalità,
ma, a volte, ci sembrano storie surreali, che non possono
accadere nella realtà di tutti i giorni. Ma quando ci si ritrova
davanti un uomo che ha combattuto con coraggio questa
battaglia contro la mafia, si capisce come la criminalità esista
davvero ed è anche nostro compito sconfiggerla, vincendo la
paura. …… Un'altra cosa che mi ha colpito particolarmente è
stata la grande fiducia che quell'uomo ha riposto nelle forze
dell'ordine e che ancora oggi dà agli uomini della scorta, che
ogni giorno rischiano la vita per salvaguardare la sua. Questo
incontro mi ha lasciato soprattutto questa speranza: la mafia si
può combattere, unendo le nostre forze e sconfiggendo le
nostre paure; la legalità è fatta infatti di piccoli gesti di vita
quotidiana. (Francesca Carletti III D)
… Dal mio punto di vista ciò che raccontò mi colpì molto, e
ritengo che la scuola a darci l'opportunità di ascoltare una
testimonianza contro la mafia, ha fatto un'ottima scelta. Ciò
che ha raccontato mi ha fatto riflettere molto. Ho ritenuto
l'incontro molto approfondito ed istruttivo.
(Alessia Napolitano III D)
… La legalità secondo me è una legge cui non bisogna
obbedire, ma rispettare e accorgersi quando è giusta o
sbagliata. La legalità può essere anche considerata
un'uguaglianza tra diritti e doveri dei cittadini davanti alla
legge. La legalità inoltre bisogna trasmetterla anche ai
ragazzi, come hanno fatto con noi, va intercettata e
trasformata in impegno. Inoltre è un'esigenza fondamentale
della vita sociale per promuovere il pieno sviluppo della
persona umana e la costruzione del bene comune.
(Andrea Sala III D)
… Questa storia mi ha fatto riflettere molto. Penso che
ognuno di noi debba essere libero senza dipendere da
nessuno. La mafia tempo fa era molto diffusa, ma grazie al
coraggio di uomini come il signor Mario Caniglia, la mafia
adesso è diminuita. Durante il suo racconto io mi sono
emozionata, perché cercavo di mettermi nei suoi panni e
pensavo che io non avrei mai avuto il coraggio che ha avuto
lui, anzi, avrei avuto tanta paura!
(Giuliana Zyleo III D)
…. È stato molto interessante. Alla fine del racconto gli
abbiamo fatto molte domande. (Oumaima Moyahidi III D)
… Grazie all'aiuto dello Stato, il signor Caniglia è riuscito ad
uscire vivo dalla mafia. Beh, un coraggio come il suo nessun
uomo lo può avere. (Luev Bilali III D)
11
Fino
ie
notiz
opinioni
C & C & C ALIAS CULTURA - CONSIDERAZIONI - CURIOSITA'
a cura di Gianfranco Melli (e-mail: [email protected])
Cultura e considerazioni
Economia sociale di mercato: cos'è? (Prima parte)
L'economia sociale di mercato è un modello di sviluppo
dell'economia che si propone di garantire sia la libertà di
mercato che la giustizia sociale, armonizzandole tra di loro.
L'idea di base è che la piena realizzazione dell'individuo non
può avere luogo se non vengono garantite la libera iniziativa,
la libertà di impresa, la libertà di mercato e la proprietà privata,
ma che queste condizioni, da sole, non garantiscono la
realizzazione della totalità degli individui (la cosiddetta
giustizia sociale) e la loro integrità psicofisica, per cui lo Stato
deve intervenire laddove esse presentano i loro limiti.
L'intervento non deve però guidare il mercato o interferire con
i suoi esiti naturali: deve invece svolgere una funzione
sussidiaria laddove il mercato stesso non svolge anche la sua
funzione sociale e deve fare in modo che diminuiscano il più
possibile i casi di fallimento.Questa teoria economica trae
origine dall'Ordoliberismo della Scuola di Friburgo di Walter
Eucken, durante la crisi della Repubblica di Friburgo, scuola
che già riconosceva la necessità di un controllo non dirigista
dello Stato nei confronti del sistema economico capitalista.
Colui che elabora per primo una vera e propria teoria
dell'economia sociale di mercato è Wilhelm Röpke (18991966). Röpke propone una "terza via”
http://it.wikipedia.org/wiki/Economia_sociale_di_mercato cite_note-2 tra liberismo e collettivismo, in cui lo Stato svolga
una funzione garantista nei confronti del libero mercato, ed è
consapevole della necessità di una profonda revisione delle
regole che "monopolizzano" il sistema economico.
L'economia sociale di mercato, è stata sempre presente negli
scritti della Chiesa (sempre avanti anche in campo
economico!) Oggi, senza una presa di coscienza ed una
inversione di tendenza del nostro agire che si sta avverando la
previsione secondo cui nell'economia il declino della
disciplina, di una disciplina basata su un forte ordine etico e
religioso, la previsione, l'allentamento della disciplina
avrebbe portato le leggi stesse del mercato al collasso,
all'implosione. Questi concetti sono contenuti in uno scritto
pubblicato nel 1985, sotto un titolo inglese "Church and
economy in dialogue", l'autore dello scritto è il cardinale
Ratzinger.
Perfino nel trattato di Lisbona in vigore dal 2009, "l'economia
sociale di mercato" è uno degli obiettivi del processo
d'integrazione europea.
L'economia sociale di mercato ai giorni nostri
è stata rivalutata a seguito degli
approfondimenti della Commissione Attali,
Commissione voluta dal Presidente della
Repubblica francese Nicolas Sarkozy, per il
rilancio della politica economica francese.
Nella Prefazione all'edizione italiana del
"Rapporto della Commissione Attali", due
autorevoli membri di quella commissione: i
professori Franco Bassanini e Mario Monti
12
hanno scritto: "Il rapporto della commissione è stato
apprezzato, nel suo complesso, dagli innovatori, dai liberali,
dai riformisti del centrodestra e della sinistra francese, ed è
stato parimenti criticato, com'era prevedibile, dai
conservatori di destra e di sinistra, e dai difensori di rendite,
privilegi, interessi corporativi o localistici. Confermando che
gran parte delle riforme e delle innovazioni necessarie per far
fronte alle sfide di questo secolo non sono etichettabili a priori
come di destra o di sinistra. Anche se, forse, possono essere
definite a seconda della loro coerenza con alcune scelte di
fondo, nella prospettiva di un'economia sociale di mercato,
che valorizza il merito, i talenti, la capacità di tutti, a partire
dal diritto all'istruzione, alla sicurezza, alla salute e alla
qualità ambientale". Le parole di Bassanini e di Monti sono la
dimostrazione dell'attualità di tale filone di pensiero che,
paradossalmente, sembra assumere sempre maggior
importanza con il passare del tempo e via via che il processo
di deideologizzazione, culminato con la fine dei sistemi di
socialismo reale, interessa un numero sempre maggiore di
persone, di classi dirigenti e di stati.
Sotto il profilo storico, Croce riconosce che proprio in
Germania, dove la teoria della libertà era stata oggetto di
"grandiosi sistemi filosofici", il liberalismo non era riuscito
ad imporsi come prassi politica, al punto che non mancano
studiosi che hanno fatto notare come il liberalismo tedesco sia
stato caricato dalla storiografia francese, anglosassone ed
anche da quella tedesca di tutti i mali della storia patria. Scrive
a tal proposito Croce "la scarsa e dubbia tradizione di libertà
nella vita germanica, la poca vivezza nel sentimento di essa e
la disposizione alla sudditanza la lasciavano schiacciare sotto
l'idea dello Stato, una sorta di astrazione personificata con
attributi e atteggiamenti da nome giudaico". (continua)
Curiosità
Mi ha fatto ridere, ma anche pensare uno scritto di qualche
tempo fa di Marco Travaglio, attuale direttore de "Il fatto
quotidiano". Eccolo. Travaglio nota con polemica come
Fassino, sindaco di Torino, abbia nominato “elengantemente”
Chiamparino alla guida della Fondazione prima azionista
della seconda banca italiana, Intesa SanPaolo. “Chiamparino
è stato dalemiano, poi veltroniano, poi franceschiniano,
infine renziano. Immunizzandosi dalla rottamazione. Mentre
il resto del Paese si prepara alla Terza Repubblica, Torino è
ancora impigliata nella Prima. Dopo
essersi scambiati la poltrona di sindaco,
Sergio & Piero siedono sulle due
poltrone più alte di una città che pare
irrimediabilmente ibernata agli anni
'80. Condannata a rivivere un passato
che non passa, grazie anche al
centrodestra più ridicolo mai visto in
Italia. Chiamparino è come il diamante:
è per sempre”, conclude Travaglio.
salute
Fino
ie
notiz
EBOLAVIRUS
del dott. Nicola Crupi
D
eve il nome dal fiume Ebola nello Zaire, un
tributario del fiume Congo dove avvenne
l'epidemia del 1976.
Cos'è il virus Ebola e quali sono i sintomi?
E' un virus estremamente aggressivo provoca una serie e
complessa e rapidissima di sintomi, dalle febbri
emorragiche al dolore ai muscoli e agli arti e numerosi
problemi al sistema nervoso centrale, nello specifico i
sintomi di Ebola sono: febbre , forte mal di testa ,dolore
muscolare, diarrea, vomito, dolori addominali ed
emorragie inspiegabili.
Da dove proviene Ebola?
Il cosiddetto serbatoio naturale del virus sono
probabilmente i pipistrelli che mangiano frutta e abitano
le foreste tropicali; si pensa che il virus “ viva “
all'interno di questi animali per moltissimo tempo perché
non causa in essi nessun sintomo. Per arrivare all'uomo il
virus potrebbe essere passato dai pipistrelli alle scimmie,
o altri animali della foresta e infine all'uomo attraverso il
fenomeno del bush - meat, cioè la carne ricavata da
animali selvatici come antilopi o scimpanzè . Il
fenomeno è aggravato da quando compagnie occidentali
e cinesi sono penetrate nella giungla per il
disboscamento e la ricerca di fonti minerali. Mangiando
la carne di questi animali gli uomini possono essere
rapidamente contagiati.
legname o minerarie, che hanno
spinto gli abitanti dei singoli villaggi
a nutrirsi del bush-meat.
C'è una cura o un vaccino?
Non esistono cure o vaccini, sono
allo studio metodi estremamente
invasivi come la cosiddetta
tecnologia antisenso o il farmaco
sperimentale Zmapp che impedisce
al virus di raggiungere l'interno delle
cellule: lo ferma in sostanza prima
che possa moltiplicarsi. Si ottiene infettando alcune cavie da
laboratorio con parti genetiche del virus e lavorando sugli anticorpi
da esse sviluppati in risposta al contagio.
Esempi di come NON si può contrarre il virus Ebola.
- Viaggiare in aereo con una persona che poi ha sviluppato i sintomi.
- Attraverso la puntura di una zanzara. Ebola si diffonde solo tra i
mammiferi e non ci sono prove dirette che venga trasportato dagli
insetti come avviene per la malaria con le zanzare. Al momento solo i
primati (ordine di mammiferi placentati comprendenti i tarsi, i
lemuri, le scimmie e l'uomo) e i pipistrelli possono venire contagiati
e trasmettere il virus.
Come si trasmette Ebola?
La trasmissione del virus è molto rapida, attraverso fluidi
corporei, come muco o sangue, ma anche attraverso le
lacrime o la saliva, il vomito o le feci e il contatto con
aghi e coltelli usati dall'ammalato.
Esempi di come si trasmette il virus Ebola:
- Baciare una persona malata ;
- Toccare qualcosa su cui è caduto del fluido corporeo di
una persona malata, per esempio un cellulare, la
maniglia di una porta o la tastiera di un bancomat.Come
può accadere una cosa simile? Il virus Ebola sopravvive
alcune ore all'esterno di un organismo; se si tocca la
superficie e poco dopo ci si toccano gli occhi o si mettono
le dita in bocca potrebbe avvenire il contagio;
- Essere punti dall'ago di una siringa usata per curare un
paziente con Ebola;
- Pulire il cadavere di una persona morta a causa di
Ebola;
- Fare sesso con un malato o con una persona guarita da
Ebola: sembra infatti che il virus rimanga attivo nel
liquido seminale anche a distanza di tre mesi dalla
guarigione.
In Italia?
La scoperta del virus è relativamente
recente
probabilmente perché è aumentata anche la penetrazione
nelle foreste da parte delle grandi compagnie del
13
Fino
ie
notiz
eventi
LA GRANDE MUSICA A FINO
di Franco Cattaneo
L
a sera del 30 Maggio
u.s., in una Chiesa
Parrocchiale gremita,
si è realizzata una
manifestazione che
potremmo definire storica,
quanto meno sin qui unica
nel suo genere per la nostra
Comunità.
Il Coro Renata Tebaldi di
Parma, nella circostanza
composto da circa 50
elementi, ha tenuto nella nostra Parrocchia Santo Stefano un
concerto vocale di musica lirico-operistica e sacra.
Repertorio prevalentemente Verdiano, e non poteva essere
diversamente considerata la matrice Parmense
dell'importante complesso vocale, con l'aggiunta di Puccini e
Fauré.
Esibizione di altissimo livello in linea con la tradizione
musicale della città di Parma.
Ricordiamo che il coro Renata Tebaldi è presente in eventi
operistici presso il Teatro Regio della città, una sorta di
Università della lirica, dove da sempre viene decretato il
successo o meno ed il futuro di autori ed interpreti.
Eccezionale il livello di preparazione, ottimi i solisti e la
pianista ma soprattutto impareggiabile la direzione del
giovane Maestro Sebastiano Rolli. Questi, con un tono
coinvolgente ed una assoluta proprietà di linguaggio, ha
saputo tenere alta la tensione nel numeroso pubblico presente
con la citazione di richiami storici ed ambientali riferiti ad
ogni pezzo programmato.
Una serata di tale spessore si è potuta realizzare grazie allo
spontaneo concorso delle migliori energie del paese,
mobilitate di fronte ad un evento culturale di portata
eccezionale.
- L'Associazionismo: Circolo Ricreativo Finese, Club
Finese Fotoamatori, Associazione Pensionati che si è
prodigato negli aspetti organizzativi più concreti;
l'Imprenditoria: CAFRO, Galbiati, Guanziroli,
Peverelli;
- le Istituzioni Creditizie: CRA Cantù, BCC Lezzeno
che unitamente ad alcuni privati, hanno generosamente dato
sostegno economico all'iniziativa.
L'Amministrazione Comunale, presente con le massime
Autorità alla serata conclusiva, ha patrocinato l'evento ed è
stata vicina durante tutto l'iter organizzativo con opportuni
suggerimenti.
La Polizia locale, nella fase clou, ha assicurato il regolare
flusso e deflusso del traffico legato alla manifestazione.
La Parrocchia, non ultima, ha favorito la realizzazione della
manifestazione nell'ambiente più idoneo anche sotto l'aspetto
acustico mentre, mettendo a disposizione gli ampi saloni
dell'Oratorio, ha consentito di superare brillantemente gli
aspetti logistici connessi alle esigenze dei non pochi coristi.
Il pubblico infine, accorso numeroso, che ha vissuto la serata
con partecipazione e competenza molto evidenti e sentite,
circostanza notata e gradita dagli stessi esecutori.
Serata riuscitissima, quindi, conclusasi in maniera conviviale
presso i saloni dell'Oratorio appunto, anche perché la corale,
partita da Parma alle 16:30 ca. doveva pur rifocillarsi per
affrontare il viaggio di ritorno.
Ringraziando tutti ed ognuno, auspichiamo che tale evento
non resti un caso isolato.
-
SERVIZI “NEWSLETTER” ED “SMS”
Il Comune di Fino Mornasco, al fine di migliorare la
propria attività di comunicazione ai cittadini, nell'intento di
rendere più trasparente e partecipata la gestione della casa
comunale, ha da tempo istituito il “servizio newsletter” e
il “servizio sms”, a cui si può accedere iscrivendosi
attraverso il portale del Comune:
www.comune.finomornasco.co.it., indicando, per il
servizio “newsletter”
il proprio indirizzo di posta
elettronica e per il servizio “sms” il proprio numero di
cellulare.
Il Comune di Fino Mornasco periodicamente pubblica le
newsletter, in cui vengono fornite informazioni su quanto
deliberato dalla Giunta e dal Consiglio Comunale, sugli
14
avvisi e sulle scadenze, nonché sulle iniziative ed attività
culturali proposte. Chi è iscritto riceverà tale newsletter
tramite mail al proprio indirizzo di posta elettronica.
In occasione di eventi o per segnalare eventuali chiusure di
strade o disservizi il Comune provvede altresì ad inviare al
cellulare di chi è iscritto un “sms” con le relative
informazioni.
Auspichiamo che nuovi cittadini possano iscriversi a tali
servizi così da conoscere le attività del Comune.
Per eventuali ulteriori informazioni è possibile chiamare
l'Ufficio Relazioni con il Pubblico negli orari d'ufficio al n.
031/8838242.
cultura
Fino
ie
notiz
QUANDO LA POESIA … ha una stagione nel cuore
di Maddalena Zullo
Chi avrebbe mai pensato che la primavera
può essere confusa? O che in estate, sotto il
sole cocente, può stupire il colore grigio
delle valigie, pronte per andare in vacanza?
O, infine, che l'inverno si presenta al
mondo come uno che rincasa a notte
fonda? È la forza creatrice dell'ispirazione
che ha dato vita alle seguenti poesie,
colorate, giocose, leggere e vaganti, ma
soprattutto giovani come chi le ha scritte.
L'Estate
me il vento
L'orologio gira veloce co
de evento
Perché l'estate è un gran
al mare
Arriva l'estate, andiamo
nuotare!
Tutti insieme corriamo a
ligie
Per le vacanze le nostre va
Sono quasi tutte grigie
Il grigio non ci piace
vivace!
Le vorremmo d'un colore
sparenti
Le onde del mare sono tra
lenti
Come le tue verdi e gialle
E si parte in aeroplano
Per andare più lontano!
ni)
Tommaso Sabatini (12 an
La primavera co
nfusa
L'inverno
fonda
ncasa a notte to
ri
e
h
c
o
n
u
e
Com
tappe
ra un soffice
L'inverno sop con passo leggiadro.
tti
Scende sui te ono questo momento
end
tt
nto.
I bambini a
' di divertime
o
p
n
u
re
a
v
o
Per tr
onde
muta senza fr ina
e
c
ia
g
a
rr
te
La
ago ogni matt rina.
m
io
h
c
c
e
v
li
g
b
Ed e
incanti della
li
g
n
o
c
a
d
in
L'aggh
ore
pieno di stup
E se l'ammiro andido splendore.
ic
In una veste d
Non si sa mai se
us
Oppure uscire m cire con l'ombrello
ettendo il cappel
lo.
Non si sa mai se
uscire in calzini
Oppure andare
con gli scarponc
ini.
Sss, c'è veramen
te
Non si può uscire un sole bollente
, fa un caldo coce
Splash, si sente
la pioggia cade nte
re sul tetto
Prendo l'orsetto
, mi metto sotto
al letto
Domani che tem
po farà? Boh, ch
i lo sa?
Erica Malacrida
(12 anni)
G. O.
15
Fino
ie
notiz
storia locale
PARTE V (seguito)
RUCCIA SE N' E' ANDATA
L'allora conte Cicogna era podestà di Fino.
La nobile signora era gentile con tutti, caritatevole e sulle
navate delle chiese di Fino e Socco è dipinto lo stemma del
casato: una bianca cicogna.
La signora amava la terra che possedeva in vaste zone del
territorio finese.
Aveva grande amore dei fiori del suo grande giardino, ma
amava ancor di più i papaveri, i fiordaliso e i
nontiscordardimé dei suoi prati.
Amava i suoi campi di biondo grano e ogni giorno soleva
passeggiare nei suoi poderi attratta dalla bellezza della
natura.
Un giorno, sotto la sferza cocente del sole, diede svago a
quella che fu la sua ultima passeggiata: morì folgorata dal
sole, tra l' erba e i fiori dei suoi campi.
Così dicon le parole incise sulla targa affissa sulla
cappellina eretta in suo onore e ricordo sulla terra che la
vide l' ultima volta.
La sua bontà fu per tanto tempo rievocata dalla
popolazione finese e la sua immagine presente ai passanti
che si scambiavano la stessa frase: sembra di rivederla tra i
suoi fiori.
Tutto è immaginato… poi il tempo cancella e ognuno
cammina indaffarato, dimenticando il passato.
Ogni anno, una sera di maggio, il nostro parroco don
Remo, si reca alla cappellina per celebrare una Messa,
suffragando la nobile benefattrice.
Sbocciano ogni anno i nontiscordardimé, ma tutti si sono
scordati di raccoglierli e ornare quella madonnina a
ricordo di Ruccia e dei suoi fiori preferiti.
16
Questo scriveva la
cantastorie di Socco, la
signora Rina De Filippi
Luraschi, negli anni
settanta del '900.
Nello scorso mese di
maggio la cappellina della
contessa Cicogna è stata
collocata nell' aiuola posta
davanti al cimitero di
Socco, dandole modo di
ricevere dai passanti una
preghiera e quei fiori che
tanto amava.
storia locale
Fino
ie
notiz
LA FINO DI UN TEMPO raccontata ai ragazzi di oggi
di Franco Cattaneo
Parte VI
Riprendiamo con la “Fino di una volta” ripartendo dal:
in vita la storica attività di famiglia sino a poco tempo fa;
- all'attuale semaforo di Via Risorgimento, all'ombra degli
storici platani, il Panificio Saibene, della omonima famiglia, il
COMMERCIO
padre al forno e la mamma con le due giovani figlie al banco;
Abbiamo detto, ed a rischio di passare per campanilista
- proprio di fronte al cortile del Lociul, qualche anno più tardi un
integralista lo ripeto, che Fino in tutti i campi era un centro di
certo signor Paolito avviava una nuova bottega, resasi molto
riferimento.
utile per la parte bassa del paese;
Se si diceva allora che 'la propaganda è l'anima del commercio',
- lasciata la gestione del Bar-Ristorante di Pozz, poi Bar
- oggi useremmo qualche inglesismo di troppo - altrettanto si
Centrale, anche la famiglia Sesana, di fatto la signora
poteva dire che 'i commerci erano l'anima di Fino'.
ANTONIA, ha mantenuto per qualche anno attivo un negozio
Via Garibaldi era il cuore pulsante di tutte queste attività. Al
su Via Risorgimento, poco dopo il passaggio a livello.
mattino, quando si andava a scuola o a prendere il treno, si
Le due COOPERATIVE note ai finesi come:
poteva assistere ad una sorta di spettacolo molto edificante: tutti
- Cuperativa in Piaza, l'UNIONE, con un azionariato facente
i commercianti, indistintamente, non escluso qualche residente
capo alla sinistra storica del tempo, 'i compagni', molto
con ingresso sulla via, erano impegnatissimi con le vecchie
opportunamente collocata sul Piazzale della Chiesa. Non era
scope di saggina e ul porta-rut (porta immondizia),
infrequente che, volutamente o meno, il canto della Bandiera
quotidianamente, a ripulire il fronte del marciapiede di
Rossa incrociasse il 'Noi vogliam Dio' della Processione di
competenza; vi assicuro che non si trattava di nascondere la
Maria Bambina;
polvere sotto il tappeto!
- Cuperativa del Bass o PRO-FINO, Via Trento, azionariato di
Della grande distribuzione non c'era traccia, i primi frigoriferi
chiara matrice DC, i cosiddetti 'uregiatt' a Fino, 'cu de legn' a
erano ancora riservati ad un certo ceto per cui ogni giorno si
Lomazzo.
doveva fare la spesa. Il pane lo si acquistava tutti i giorni e, mia
attuale impressione, se ne consumava parecchio. Nella mia
E' opportuno ricordare l'importante ruolo sociale svolto dal
famiglia, quattro persone, se ne acquistavano quotidianamente
movimento cooperativo, specie nell'immediato dopoguerra. Le
800 gr. più 4 michette, una sorta di bonus riservato dall'amico
Cooperative di Consumo svolgevano allora molteplici attività:
Renato POZZI/ Marendòo allo zio Angelo/ Pinotta che viveva
- negozio di alimentari in senso stretto al quale settimanalmente
in casa con noi.
si aggiungeva la friggitura del merluzzo e, mi pare il lunedì, la
Dalla valle e dalle frazioni le donnette venivano giornalmente in
macellazione del maiale e la conseguente insaccatura di
'centro', calzando gli zoccoli da lavoro fino alla piazza, su
salamini freschi. Una sorta di rito al quale non potevano
percorsi prevalentemente sterrati, per poi infilarsi quelli di lusso
mancare i pensionati del tempo per dividersi il sangue
con 'pattine' e stringhe sgargianti.
dell'animale da consumare poi fritto in padella o, col panino già
diviso in due, per farsi un gustosissimo 'sanguis' con la pasta del
salame;
Partiamo con il comparto base per la sussistenza dei finesi,
l'ALIMENTARE, così definito in
- bar, ristorante, fornitissima cantina di
senso molto lato, le botteghe di
vini pugliesi, sala biliardo e numerosi
alimentari (pustée/ prestinée) pressoché
tavoli per le consumazioni, gioco delle
tutte poste su Via Garibaldi:
carte e sala TV con l'arrivo del cubo
magico,
- Panificio POZZI/Marendòo, proprio
antistante la vecchia Casa Comunale.
- curatissimo viale delle bocce, dalle
Capostipite il nonno LUISIN, mancato
misure regolamentari dove nella bella
molti anni fa a bordo di un treno delle
stagione si tenevano importanti gare
Nord sul quale mi trovavo al rientro
con giocatori di livello.
dalla scuola.
Alla PRO-FINO inoltre, all'occorrenza
Al banco per anni le storiche figure
veniva attivata la macchina per sgranare
della zia Anna e dello zio Luigi; la
le pannocchie di mais, utilizzate
sorella Rosa per qualche anno ha gestito
prevalentemente quale mangime per
la succursale di Via Vittorio Veneto,
polli e mucche.
Panificio Tettamanti
località Zezar. Al forno il fratello
Figure fondamentali per il buon
Renato con il fido collaboratore
funzionamento delle diverse attività
Antonio.
della cooperazione, erano il direttore/magazziniere ed i vari
Tutti familiari dell'amico Raffaele Introzzi, già ottimo ciclista
dispensieri, emblematici personaggi del paese.
dilettante e più volte Campione Italiano della specialità 'stayerAl banco alimentare della Cooperativa l'UNIONE, Teseo
dietro motori' e divenuto anche lui fornaio-pasticcere col
MOLTRASIO, è stato forse il dispensiere più ricordato. Di
marchio BI-PANE.
statura non molto alta, fronte spaziosa e l'immancabile matita
copiativa fissata sopra l'orecchio, pressoché in solitario riusciva
Quando da ragazzi il sabato sera si faceva notte, non poteva
a tener testa alla folta clientela quotidiana, donne in prevalenza,
mancare una visitina al forno, per prenderci qualche insulto e
che durante l'attesa avevano modo di socializzare (diciamo
gustarci una 'michetta' calda appena sfornata, un semplice
così!!).
panino, non imbottito. Allora si sconsigliavano i panini caldi,
non facevano bene allo stomaco; oggi mi pare che le cose, tra
A Teseo è subentrato Nino CAIROLI “TABACHEE', più
pizze e hot-dog, siano diametralmente opposte.
ciarliero del predecessore, riusciva a intrattenere le clienti con
svariati aneddoti della sua vita, non solo professionale:
- Poco più in basso, sempre sulla via centrale, Panificio
tabaccaio, impiegato comunale, metalmeccanico all'USAP,
Tettamanti, anch'esso con forno, gestito dai coniugi Angioletto
elettricista, soldato in Grecia nell'ultima guerra, battaglia su una
e Paola, genitori di Luigino che coraggiosamente ha mantenuto
17
Fino
ie
notiz
storia locale
non identificata isola del Peloponneso, rientro a piedi dalla
ARRIGHI, con consorte e figlia. Posta sull'angolo tra Via
prigionia in Germania.
Garibaldi e Piazza Odescalchi era forse uno degli ambienti più
pittoreschi del paese, più simile ad una farmacia che al
Al che alle donnette veniva spontaneo dire che quest'uomo
tradizionale negozio di alimentari. Altissimi scaffali, con una
sapeva fare di tutto. L'immancabile risposta era “du robb sun
serie di grossi vasi, tutti delle stesse dimensioni, contenenti i
minga bun de fa: ul sciur e i ov perché i a fann i galinn cul cü”
tipici prodotti: caramelle, mentini, biscotti, zucchero, caffè. La
(due cose non so fare, il signore, cioè restare inattivo e le uova
tostatura del caffè avveniva in loco, in un locale attiguo al
perché le fanno le galline col c…).
negozio, di norma si lasciava correre aria dalla porta o dalla
Sempre alla PRO-FINO, che ho avuto modo di frequentare con
finestra e l'aroma che si sprigionava inebriava tutta la piazza.
maggiore assiduità con mio zio Pinotta quando di norma il
Il signor Arrighi era dotato di una potente Moto Guzzi, con tanto
giovedì si andava a sgranare il mais, mitica figura di Direttore è
di carrozzetta o sidecar, percorso massimo compiuto era forse il
stato Mario BIONDA “MAINN”, già citato come suonatore di
tragitto da Fino alla natia Casnate, velocità di crociera media,
piatti nella banda musical. Personaggio estroverso e rumoroso,
non oltre i 40 Km orari. Il motore è stato molto ben conservato,
altrettanto colorito nell'apprezzamento di qualche gentile
tanto che il mezzo è stato poi acquistato dal Panificio Pozzi ed
signora che poteva trovarsi nei dintorni.
utilizzato per anni dal Luigi Marendòo per i servizi a domicilio.
Con la pastella residua della panatura del merluzzo, il Mainn era
MACELLERIE, anche in questo caso eravamo ben presidiati
solito cuocere, sempre nello stesso olio di friggitura, un
con:
tortellone gigante, la 'cutizza'. Non sapevo rinunciare
- macelleria Pozzi (negli stessi locali della ex-Pellegrini) più
all'assaggio ma immancabilmente, la sera, mia mamma doveva
nota come bottega del Santu Bigiu, gestita da due coniugi che io
prepararmi la limonata per mandarla giù.
ricordo già piuttosto anziani, il signor Luigi e la signora
Per qualche anno il Bar-Ristorante è stato gestito dalla famiglia
Giacomina.
TURATI, in cucina la signora Antonietta che con i suoi piatti
A loro è subentrato un giovanissimo Adolfo Pini, che ha tenuto
riusciva ad attirare a pranzo una numerosa e qualificata
il negozio per molti anni, crescendovi i suoi tre figli.
clientela. Per gli operai c'era la mensa o la corsa a casa per il
mitico 'giro intorno al tavolo'. Al banco bar il signor Luigi con i
- In casa Galli l'attività veniva continuata dai due giovani fratelli
figli Battistino (poi …ONE ai tempi della 'Spiga d'Oro') e la
Pelizzoni ai quali subentrava, dopo l'esperienza in Via Milano a
figlia Agnese la cui capacità e simpatia
Como, Mario Peverelli, il figlio
riuscirono a rendere la PRO-FINO uno
'degenere' della omonima dinastia di
dei locali più frequentati del paese.
floricoltori che professionalmente ha
fatto scelte diametralmente opposte a
Da quanto detto mi pare risulti evidente
quelle di casa. Con la moglie Maria Pia,
che la spesa è stato uno dei miei compiti
Mario ha poi aperto in Via Trento una
ricorrenti.
modernissima gastronomia che tutti
Abbiamo richiamato in precedenza
abbiamo conosciuto.
l'importanza della funzione del
- Un isolato più avanti trovavamo la
movimento cooperativo. Occorre
macelleria Arlati (ora Center Carni),
ricordare che in tutto il sistema
con tutta la famiglia impegnata in
alimentare, anche privato, molti anni
negozio. Il vivacissimo figlio
prima dell'introduzione del credito al
Pierangelo (macelarin), appassionato
consumo, oggi molto praticato nel
motociclista, seguiva nei giorni di
sistema finanziario, vigeva una semplice
Cooperativa “L’Unione”
apertura la succursale di Socco. Si dice
forma di affidamento per le famiglie: la
che non esitasse a chiudere anticipatamente per qualche
spesa quotidiana veniva registrata su un apposito e storico
scorribanda col suo 'Guzzino' o fare visita alla morosa del
libretto, in due esemplari - uno a mani del cliente e l'altro del
momento.
postaio - rigorosamente con matita copiativa per evitare
alterazioni. A fine mese si tiravano le somme (tirà su i librett) e
- Enrico Tettamanti / Richetto, per anni ha tenuto aperto il
con l'incasso della paga, puntualmente si regolavano i conti. A
negozio in località 'Vignetta'.
fine anno invece, sui totali della spesa veniva riconosciuta una
- Martino Zenzi assicurava bolliti e bistecche ai residenti al di là
sorta di percentuale in natura, prodotti o vino presso le
della ferrovia, con la bottega in Via XXV Aprile. Il figlio
Cooperative. Mio incarico, sotto le feste, era di andare alla
Luigino, ottimo bocciofilo, ha continuato molto
Cooperativa con l'asinello a ritirare le damigianette per i miei e
professionalmente l'attività paterna mantenendo un negozio
per i vicini.
anche in Cassina Rizzardi.
Tra le botteghe alimentari penso si possa ricomprendere:
Le macellerie di allora erano una sorta di 'sala operatoria',
- il lattaio/ latée, inizialmente collocato in uno dei locali
ambienti asettici, tutti piastrellati di bianco, banco in marmo,
seminterrati di casa Rossi, sufficientemente fresco per garantire
sempre bianco sul quale il 'chirurgo' affettava, guardando il
in un idoneo ambiente la conservazione del latte. Ogni mattina il
cliente dall'alto in basso; ai lati una serie di ganci/rampini dai
lattaio partiva col camioncino per raggiungere le stalle della
quali pendevano le parti degli animali.
valle e del paese e raccogliere il latte fresco di mungitura in quei
Le carni commerciate potevano allora essere tranquillamente
tradizionali bidoni zincati e mettere a disposizione delle
definite tutte a Km. Zero, provenivano pressoché totalmente da
famiglie finesi un elemento fondamentale per l'alimentazione di
animali della zona, allevati con metodi rigorosamente 'Bio'.
grandi e piccini.
La macellazione avveniva nell'apposito locale/macello, di
Accanto al latte c'era naturalmente la produzione estiva di
solito posto nel cortile retrostante il negozio, di norma il lunedì
gelato, fondamentalmente due gusti: panna (pannera) e
quando veniva tenuta chiusa la bottega. Va ricordato che tutto il
cioccolato, venduto su coni/parigine da Lire 10, 20, 30,
comparto alimentare era solitamente aperto la domenica
rarissime da Lire 50 e riservate agli adulti.
mattina.
Il negozio è stato poi attivo per qualche altro anno in uno dei
Noi ragazzini, appena liberi dagli impegni scolastici, non
locali della nuova sede della Calzoleria Castelli.
perdevamo occasione per assistere al cruento spettacolo della
- Sull'angolo di Via Carducci, casa Peverelli, la famiglia
macellazione; ci si svagava veramente con poco!
ZILETTI apriva la nuova latteria con bar, molto frequentata dai
I FRUTTIVENDOLI/ frutiròo: cominciamo col dire che
giovanotti del momento non insensibili alla presenza delle due
allora la frutta ai pasti era considerata un certo lusso, le famiglie
sorelle del lattaio Carletto, assai carine.
con i numerosi orticelli e qualche albero da frutta cercavano di
- La drogheria/ drughée, gestita dal casnatese di origine signor
ovviare alla situazione. Aggiungerei che non erano ancora del
18
storia locale
Fino
ie
notiz
tutto noti i benefici effetti di una corretta alimentazione a base di
perenne custode del focolare domestico, magari dopo la
frutta e verdura.
giornata od il turno alla BOSETTI o alla FISAC. Per il
maschietto, seppur non esente da analoghi pesantissimi sacrifici
Se non ricordo male, tre negozi equamente distribuiti sulla Via
in fabbrica od in campagna, la serata disintossicante al bar,
Garibaldi, soddisfacevano ampiamente le esigenze del
anche fino a tarda ora, era più che consentita. Invece, una
momento.
signora che eccedesse in frequentazione di locali pubblici,
- Silvio LANTE, con negozio di fianco alla macelleria del Santu
poteva mettere a repentaglio la propria
Bigiu, di fronte alla Cooperativa
reputazione.
l'Unione, d'estate posizionava una
bancarella sul lato opposto della via,
Cominciamo con gli ALBERGHI o
proprio sotto le mura (castela) della
RISTORANTI con ALLOGGIO:
vecchia piazza, dedicata alla vendita a
- all'inizio di Via Raimondi trovavamo il
noi ragazzi di angurie a fette, a modici
Ristorante Milano, prima più noto come
prezzi. Niente refrigerazione, una
'il Morandi', dal nome della famiglia dei
retina di color verde a maglie molto
precedenti gestori.
strette, difendeva il dolce frutto dalle
Allora era condotto dai Guffanti, 'il
insidiose vespe.
Barba', uno chef di cucina messosi in
Veneto, a denominazione di origine
proprio e la consorte signora Rosetta che
garantita, aveva mantenuto intatta la
non aveva problemi ad intrattenersi sino
sua parlata, mai contaminata dai nostri
a tarda ora con la meglio gioventù del
dialetti. Già piuttosto avanti con gli
momento.
anni, oltre che dalla moglie Teresa, a
Si narra che il Barba, che per motivi di
turno veniva aiutato dai quattro figli
servizio si coricava più presto, una sera,
quando liberi da impegni di famiglia o
per diversivo, stesse accompagnandosi
Drogheria Arrighi
di lavoro: Elsa come tessitrice,
con una gentile avventrice, confondendo
Fortunato alla SNIA VISCOSA di Cesano Maderno, Antonio
però
l'interruttore
della
luce con il campanello della reception.
col suo chiosco sempre come fruttivendolo sul Piazzale della
Intervento immediato e preoccupato della signora Rosetta
Stazione. Il quarto, Giovanni o Giuanin, aveva aperto nella casa
unitamente ad alcuni clienti abituali: 'ul barba al staa maa'.
dei Porro Ramée senz'altro la prima autoscuola di Fino presso la
Inevitabile il conseguente ed indescrivibile parapiglia
quale tanti maschietti in prevalenza, anche se non eravamo
comunque prontamente sedato e soprattutto sdrammatizzato
l'Arabia Saudita, hanno potuto prepararsi per affrontare il non
dai
simpatici giovanotti presenti. Il tutto perdonato nel giro di
facile esame di guida: adulti che passavano dalla Vespa o
pochi giorni.
Lambretta alla Cinque/Seicento FIAT e più giovani che si
Il 'Morandi' era inoltre la sede dei pochi banchetti che allora ci si
accingevano a sfruttare l'auto di papà.
poteva permettere, il più delle volte con qualche ruspante
- La CELESTA, nella casa dei Riveta, angolo Via Carducci o a
volatile, sottratto direttamente e furtivamente dal pollaio dei
Fondo Cieco, era forse il negozio più attivo e meglio rifornito
genitori.
grazie alla vitalità di questa signora, oggi sarebbe una provetta
Alla gestione Guffanti è subentrata quella della famiglia
televenditrice (nessun accostamento a Vanna Marchi). Di
tegliese dei Reghenzani, genitori della nostra simpaticissima
questo negozio ho ancora ben presente l'insegna posta sopra il
Assessora Felicita Marisa, che grazie all'ottima cucina del
cassonetto delle tende che venivano abbassate per proteggere
signor Gino ha dato nuovo lustro allo storico ambiente.
dal sole le cassette di frutta tranquillamente esposte sulla via nel
tratto di marciapiede antistante.
- Nell'immediata vicinanza della Stazione, l'ALBERGO
RISTORANTE NORD, omonimo marchio della attigua linea
Questa recava il nome del marito, un signore meridionalissimo,
ferroviaria. Gestori del momento la famiglia di Alfredo
grande giocatore di carte, poco presente in negozio, comunque
titolare della licenza: FRUTTA TUFANO LUIGI VERDURA
PEVERELLI alla quale è subentrata la famiglia BERETTA,
rimasta al timone per diverso tempo.
- A scendere, l'Annetta CAIROLI, con sede nell'attuale spazio
BI-PANE, anche se dietro al banco era più facile trovare una
Sala ristorante, un buon numero di camere ben frequentate
giovanissima signora Carla. Il fratello Cesare, discreto pianista,
stante la favorevole collocazione, centrale, in prossimità della
buon portiere di calcio ed ottimo affabulatore, si occupava
ferrovia e dell'uscita autostradale, viale delle bocce ma
prevalentemente della produzione dei gelati, quelli alla frutta
soprattutto una attivissima sala biliardo, luogo di ripetute sfide
non potevano che essere di altissimo livello, nulla di
serali tra giocatori molto capaci che richiamavano un folto
liofilizzato!
pubblico di appassionati.
Il negozio era meta frequente di noi bambini o ragazzini perché,
Chiusa l'esperienza cinese presso il Milano, oggi, questi due
oltre alla frutta ed ai gelati, si potevano trovare i dolcetti
storici locali giacciono chiusi ed abbandonati, in situazione di
dell'epoca, caramelline di ogni genere, i notissimi asabesi, le
notevole degrado che non contribuisce certo a qualificare il
liquerizie/regulizia e le chewingum/cicche, spesso abbinate a
decoro urbano.
figurine del calcio e del ciclismo.
Presso la Stazione F.S. di Fino Cucciago avevamo la Trattoria
Il fratello minore, Giuseppe, 'verdura' per gli amici, ha
del Casottino, gestita dalla famiglia di un certo signor Arturo
continuato l'attività ancora per diversi anni con una sorta di
che vedevamo quando veniva in paese a fare la spesa con una
'boutique' del ramo.
sorta di Fiat/Giardinetta.
Naturalmente, le bancarelle del mercato del venerdì
La Stazione allora era molto attiva grazie ai numerosi operai
ampliavano l'offerta ed alimentavano la concorrenza.
delle zone circostanti che si recavano al lavoro negli
Restiamo nel settore che oggi definiremmo “food”, con
importantissimi centri industriali di Sesto S. Giovanni e
ALBERGHI, RISTORANTI, BAR, non escluse
Milano/Bicocca, perfettamente serviti dalla ferrovia, nonché
TRATTORIE ed OSTERIE che a Fino non mancavano, al
agli studenti cucciaghesi che non avevano alternativa per
tempo pressoché unici luoghi di aggregazione soprattutto per il
recarsi alle scuole di Como.
sesso maschile di ogni età.
Ora lì abbiamo la modernissima ed avviatissima Pizzeria del
La cultura del momento era infatti ancora 'lievemente'
Casottino che, tra un allagamento e l'altro da parte del Rio
maschilista. La donna, una volta che si era maritata - 'sistemata'
Acquanegra, dà ristoro ad una affezionata e numerosa clientela.
- come dicevano con un certo orgoglio i genitori, affrontava un
Del ramo BAR RISTORANTE in capo alle due Cooperative di
percorso abbastanza impervio: sposa, madre e … , comunque
Consumo, ne abbiamo parlato nel settore Commercio.
19
Fino
ie
notiz
storia locale
Restando in argomento proseguiamo
vecchia Osteria della Vignetta,
con:
marchio tipico allora, forse anche
abusato nelle zone della Brianza.
- Ristorante dei Pozzi (i Pozz)
Gestione in capo alla famiglia
all'incrocio tra Via Garibaldi e Viale
Viganò.
della Stazione (ora Onoranze Funebri
Rampinini ed Autoscuola Lante).
- Nella parte alta di Via Raimondi,
accanto al cortile Bionda, era attiva
Dopo la gestione della famiglia Sesana,
la Trattoria dei Cacciatori, piccolo
i non più giovani eredi Antonia ed
locale gestito per anni da due
Angelo, tuttora ben noti in paese, è
sorelle della parentela dei Bionda
subentrata la famiglia di un certo signor
ed in epoca successiva dalla
Angelo Beccarelli, un emiliano, ex
famiglia Pelizzoni.
seminarista, con una bellissima moglie
che ha radicalmente cambiato il volto
- Dell'Osteria della Costa dei
del locale.
coniugi Paulin ed Amabile
Romanò, che garantiva un luogo
Cominciando dalla insegna in 'Bar
Ristorante Milano
d'incontro ad una zona decentrata
Centrale', allestendo sale specifiche
del paese, abbiamo già trattato nel capitolo Agricoltura,
per televisione, gioco carte e biliardo ed ampio spazio esterno
paragrafo Riproduzione Bovina.
con modernissimi tavolini frequentati nella stagione estiva
dalle famiglie che al gran completo, la sera del sabato o della
Questi ultimi locali avevano tutti caratteristiche pressoché
domenica, andavano 'a mangiare' il gelato.
analoghe: spazio interno con banco, piano di lavoro
metallizzato, spina collegata alle botti della cantina per
L'uscita dei Beccarelli è stata improvvisa e misteriosa. A loro
l'erogazione di vino al bicchiere, prodotto senz'altro più
sono subentrati i Ranzetti, già dispensieri presso il Bar della
consumato, tavolini con sedie impagliate, a volte tovaglie a
Cooperativa L'Unione, che hanno ripristinato l'attività di
quadretti, all'esterno tavolini con panche fisse, tutto in
ristorazione grazie all'ottima cucina della signora; il fine
muratura, all'ombra di pergolati o piante secolari, in qualche
settimana c'era la coda per portare a casa il loro prelibatissimo
caso gioco delle bocce con viali e gabbia per il 'quarantotto' (ne
piatto di lasagne, asporto ante litteram. Il figlio Ranzetti (Elio
parleremo più avanti).
od Ennio?), ottimo ciclista dilettante, è stato il fondatore del
Ristorante Madonnina, ora Grifo.
Clientela piuttosto datata che di fronte a qualche buon bicchier
di vino, come già detto, se la 'contava su' relativamente agli
Mantenevano intatto il loro fascino locali che senza
argomenti più disparati: malattie dei polli, caghetta del vitello e
dubbio avevano alle spalle una storia lunghissima: le vecchie
sfavorevole stagione per la campagna; saltuarie cenette,
osterie.
prevalentemente a base di cacciagione visto che lo sport della
- La più rappresentativa era senz'altro l'Osteria del Crotto, alla
caccia era ancora diffusamente praticato, con un territorio tutto
confluenza di Via Brera con Via Raimondi, gestita prima dalla
sommato pulito, le prede non mancavano.
padrona di casa - Nonna Rosa Introzzi – e successivamente da
- Uno spazio a sé merita senz'altro La Montagnabella, storico
Oreste Negretti, la moglie Teresa e le figlie Giuditta e Maria
locale di Fino, gestito dalla famiglia di Ezio Cattaneo, noto non
Pia.
solo nel ristretto ambito del paese per due specifiche
Il 'Crotto' era l'ultima fermata serale di tutti i mugnai al rientro
particolarità:
dal giro; sul tratto di strada antistante, senza problemi per il
la rinomatissima pista da ballo all'aperto 'Dancing La
traffico, sostava una fila di carri a pieno carico, la stuoia sopra
Montagnabella' (si leggeva come scritta), che durante la bella
ed il lanternino acceso sotto. I muli ed i cavalli attendevano
stagione richiamava una folta schiera di appassionati, anche
pazientemente, come peraltro le consorti nelle case, il rientro
non più giovani;
del padrone che si attardava al banco od al tavolo al fatidico e
l'ampia sala per banchetti dove buona parte delle famiglie finesi
ripetuto detto “scià una taza che gh'ù là ul mul” (mi dia una
hanno celebrato lì il loro pranzo di nozze o quello dei figli.
tazza di vino che ho fuori il mulo che aspetta).
Menù tipico: affettati misti e giardiniera di sottaceti come
Durante le vacanze scolastiche anche noi ragazzi passavamo
antipasto, primo piatto con un bis di pasta e risotti, arrosto o
qualche serata al Crotto, quando ci facevamo cucinare dai
roastbeef con patate al forno per secondo, immancabile torta
signori Negretti il pescato dell'allora abbastanza
nuziale alla crema, con la tradizionale statuina degli sposi in alta
incontaminato Seveso: gamberetti d'acqua dolce e vaironelli.
uniforme.
Fornivamo alla cucina anche verdure di contorno e frutta,
recuperate non sempre in maniera legale; ce la cavavamo
(Segue)
comunque con la minima spesa.
Una sorta di denominazione di origine è stata mantenuta anche
dalle varie gestioni che si sono succedute sino ai giorni nostri:
Errata corrige:
'Crott del Vecc' e la Locanda attuale.
Capitolo precedente ”Cesellatori”: CAIROLI MARIO leggasi:
- Lungo la Via Garibaldi, all'altezza circa della vecchia Scuola
“PENDOLA” e non PEDOLA come erroneamente indicato.
di Disegno, a ridosso della linea ferroviaria, trovavamo la
Fino
Il Comitato di Redazione
notizie
Anno XXVIII - N. 3 - Giugno 2015
Autorizzazione del Tribunale di Como
n. 21/87 del 03.08.1987
www.comune.finomornasco.co.it
Grafica e Stampa:
[email protected]
Gerenzano (Va) www.tipografiacaregnato.com
20
Direttore Responsabile: Gianantonio Cairoli
Coordinatore: Gianfranco Melli
Redattori:
Franco Cattaneo
Nicola Crupi
Emanuele Galimberti
Rossella Pera
Marisa Reghenzani
Paolo Santinon
Elaborazioni grafiche: Marco Fanchini,
Roberto Fornasiero,Vittorio Negretti
Foto: Club Finese Fotoamatori
le lettere e le
e gli ar ticoli,
o di settembr
rvenire al
er
pe
m
nu
no
il
r
an
Pe
vr
ni varie do
io oppure
io
ip
az
ic
ic
un
un
M
m
co
esso
Redazione pr
di
to
ita
m
Co
.it entro
or nasco.co
inviate a
mune.finom
co
e@
izi
ot
finon
osto
sabato 29 ag