Giugno 2015 - Comune di Fino Mornasco
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Giugno 2015 - Comune di Fino Mornasco
Fino notizie PERIODICO DI VITA CITTADINA A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE Anno XXVIII - N. 3 - Giugno 2015 2 giugno - Festa della Repubblica Presso il Parco della Villa Comunale si è svolta la “Giornata delle Associazioni”. Nella mattinata, all'Ottagono, è stata inaugurata una interessante mostra filatelica organizzata da collezionisti finesi e dal Circolo Filatelico Canturium di Cantù. La Banda ha accompagnato i momenti istituzionali della mattinata. Successivamente, dopo i saluti del Sindaco, sono state attribuite borse di studio al merito alle studentesse Carmen Mirisola e Francesca Milano; benemerenze all'Assistente Sociale Mirella Dal Zotto, alla Comandante della Polizia Locale Lucia Bruno, alla ginnasta della Polisportiva Erika Fasana, al Coro A.N.A “Sandro Marelli”. Benemerenze alla memoria di Roberto Lotti e di Stefano Cairoli. Nel pomeriggio si sono svolte animazioni e dimostrazioni da parte delle Associazioni sportive presenti e dei Volontari del Lario che hanno sperimentato l'uso di un drone per riprese autorizzate nel Parco. A conclusione della giornata, sul palco si è esibito il cabarettista di Zelig Fabrizio Fontana, che ha divertito i numerosi presenti. Durante l'intera giornata, gli Alpini della sezione di Fino si sono occupati di panini, salamelle, patatine e bibite. in questo numero Pag. 2/3 - Lettera del Sindaco Pag. 4 – Bilancio consuntivo Pag. 5 – Lettera al Sindaco Pag. 6 – Uniti per la legalità Pag. 7 – Corretta informazione Pag. 8 – Volontari senza sosta Pag. 9 – Volontari del Lario Pag. 10/11 – Testimone di Giustizia Pag. 12 – C & C & C Pag. 13 – Ebolavirus Pag. 14 – Grande Musica a Fino Pag. 15 – Quando la poesia… Pag. 16 - Ul Batarell Pag.17/18/19/20 – La Fino di un tempo Fino ie notiz amministrazione CARI CONCITTADINI... E ' trascorso un anno dalle elezioni comunali del 2014, quando la lista di “Progetto per Fino” ha guadagnato nuovamente la fiducia dei finesi, confermandosi alla guida del paese per un altro mandato. In questo periodo è accaduto di tutto: l'inizio è stato accompagnato da un grande entusiasmo, ma anche dalla speranza che il clima politico fosse cambiato, dopo i 5 anni precedenti che hanno visto maggioranza e minoranza sulle barricate, in contrapposizione su qualsiasi argomento. Purtroppo però dopo un'illusoria quiete, sono emerse di nuovo le voci fuori dal coro che non tarderei a includere nel partito del “Tanto peggio tanto meglio”. Spiego meglio il mio pensiero: da cittadino, prima che come Sindaco, mi aspetterei che chi amministra e occupa un luogo di potere, su mia delega, sappia darsi da fare per utilizzare i pochi soldi a disposizione in questo momento particolare, ispirato da valori di legalità, onestà e trasparenza. Inoltre, mi aspetto che, seppur nel comprensibile gioco delle parti, siano le idee migliori a vincere, a prescindere da chi le porta avanti e perciò si sappiano riconoscere quelle proposte costruttive che possano dar slancio al paese e rilanciarlo, a partire da quel progetto di viabilità e vivibilità chiamato FINOVIA. Eppure le cose non stanno così per tutti. Ci troviamo quotidianamente a confrontarci con i gufi, ovvero con quelli che aspettano e sperano che le cose vadano male a livello collettivo, per poter trarre un proprio vantaggio personale e individuale. Gli esempi si sprecano. Prendiamo l'ultima TASI, che il Consiglio Comunale ha deliberato di portare dal 0,1% allo 0,2%. Posto che di questa ennesima tassa non se ne sentiva proprio il bisogno, possiamo dire che è il frutto della cancellazione dell'ICI sulla prima casa, fatta progressivamente sia dai governi di centro destra che da quelli di centro sinistra, dalla successiva introduzione dell'IMU sugli immobili, comprese le prime case, e nuovamente la cancellazione di quest'ultima solo per le abitazioni principali. Insomma, le politiche di tassazione sulle case sono cambiate negli anni, ma alla fine chi paga sono Attuale 2 Il Sindaco sempre i cittadini. Parallelamente, uno Stato sull'orlo del dissesto finanziario, si è trovato a batter cassa ai Comuni e ha chiesto ai Sindaci di fare da esattori, in nome e per conto di chi governa il sistema Italia, non dicendo che poi chi incassa la parte principale è sempre lo Stato. Ricordo, per chi non avesse avuto modo di leggerlo, un mio precedente articolo sul nostro notiziario FINONOTIZIE, in cui spiegavo la vicenda che riguarda il Fondo di Solidarietà tra Comuni, che vede alcuni Municipi incassare, mentre altri devono dare: ebbene il nostro quest'anno è tenuto a versare la bellezza di 400.000 €, contro una previsione già catastrofica di 300.000 € fatta a marzo. Che c'entra il partito del “Tanto peggio tanto meglio”? Apparentemente nulla, se non fosse che di fronte a uno scenario di questo tipo, personalmente cercherei di fare quello amministrazione che è nelle mie possibilità per informare i cittadini di questa vicenda e invitarli ad andare a votare per una classe politica nazionale nuova la prossima volta (evitando l'astensionismo dal voto che porta sempre pochi a decidere per molti), e non speculare su questa vicenda, dando sempre e solo la colpa al Sindaco o alla Giunta perché non sanno amministrare, perché altri Comuni hanno fatto scelte diverse, ecc.. Quali sono state le contro proposte alle scelte sul bilancio per esempio? Nessuna! Forse un'unica critica sulla vendita dell'area Ruccia, denominata erroneamente parco, solo per gettare fumo negli occhi a quei cittadini che, leggendo i titoloni dei giornali, potrebbero pensare ”ma hanno venduto veramente un parco pubblico, attrezzato, per farne fare una colata di cemento?”. Per sgomberare il campo da queste supposizioni, scriverò nuovamente due righe sull'area Ruccia, che si dà il caso sia stata messa in vendita 3 anni fa e, nonostante ciò, da ben 3 anni rappresenta l'unico argomento di conversazione per una parte della minoranza. Si tratta, infatti, di un prato inutilizzato dalla fine anni '80, adiacente alla provinciale e conseguentemente, con problematiche di sicurezza che non ne rendevano utilizzabile l'area. E' pur vero che l'Amministrazione ha inteso venderlo “per far cassa”: questo non lo abbiamo mai nascosto ed è stato detto anche in Consiglio Comunale, ma proprio da questa vendita abbiamo ricavato le risorse indispensabili per rispettare nel 2014 il Patto di Stabilità, evitando spiacevoli conseguenze, quali tagli al bilancio comunale e “ingessatura” delle scelte dell'amministrazione. Non è solo dal Ruccia che si misura la politica ambientale che stiamo facendo: perché non dire che abbiamo dato avvio all'iter che ci porterà a entrare nel Parco delle Groane, tutelando a verde quasi 2,5 chilometri quadrati di territorio? Forse questa scelta, tanto rivoluzionaria quanto lungimirante, non serve a gettare ombre su chi l' ha fatta, giacché una buona parte dei consiglieri di minoranza “sono riusciti” (eufemismo!), anche in questa occasione, ad abbandonare l'aula nel momento del voto. Scorrendo nuovamente i fatti, i politicanti del “Tanto peggio Fino ie notiz tanto meglio” sono riusciti nell'impresa di non votare per la realizzazione del supermercato Esselunga, valutandone negativamente l'impatto sia dal punto di vista dei soldi (tanti) che entrerebbero nelle casse comunali (oltre alle opere pubbliche realizzate dal privato), sia dal punto di vista occupazionale, e nel contempo si trovano ora a lamentarsi per i ritardi della procedura, dopo lo stop di Regione Lombardia. Ma come?!? Se fosse stato per loro quest'opera neppure si doveva fare! Ma si può sapere per una volta se lor signori sono favorevoli o contrari? Scopriamo, inoltre, che aver allargato via Guanzasca dopo 20 ANNI di litigi tra Comuni confinanti e aver contribuito all'abbattimento dell'ex Cassano (zona uscita A9) dopo 40 ANNI, non rappresentano traguardi importanti che l'Amministrazione ha raggiunto. Probabilmente con le chiacchiere loro avrebbero fatto meglio di sicuro! In ultimo, l'apice del “ Tanto peggio tanto meglio” lo si è raggiunto con i volantini distribuiti in paese in cui il sottoscritto viene offeso personalmente e pubblicamente per gli articoli apparsi a mezzo stampa sulla deposizione come testimone nell'ambito di un'indagine antimafia. Ma non ci si accorge che continuando a rimestare nel fango si sporca non solo il destinatario delle offese, ma l'intero paese che egli rappresenta? A cosa serve questo tipo di atteggiamento, se non a fomentare una cultura dell'odio e della contrapposizione ? Benché dovremmo essere tutti abituati a questi comportamenti, ritengo personalmente che non ci si possa adeguare a questa violenza verbale, in un clima politico oltremodo teso. Vorrei perciò invitare tutti a rientrare nei ranghi, raccogliendo anche l'appello all'unità per la legalità lanciato dal nostro gruppo, in un recente consiglio comunale e raccolto finalmente anche dall'altro gruppo di minoranza: un buon modo per ricominciare a parlarsi e a confrontarsi sui temi che interessano veramente i nostri concittadini. Il vostro Sindaco, Giuseppe Napoli Progetto Esselunga 3 Fino ie notiz amministrazione APPROVAZIONE DEL CONTO CONSUNTIVO 2014 dal Servizio Newsletter del Comune Il Consiglio comunale nella seduta del 29 aprile ha approvato il conto consuntivo dell'esercizio 2014, composto dal conto del bilancio e dal conto del patrimonio, nonché il conto economico con la determinazione del risultato d'esercizio, con le seguenti risultanze finali: Avanzo di amministrazione al 31.12.2014 Avanzo accantonato per crediti in sofferenza Avanzo vincolato per legge Avanzo non vincolato € 3.388.199,94 (+) € 1.897.627,36 (-) € 25.497,17 (-) € 1.465.075,41 Risultato economico dell'esercizio € Patrimonio netto € 11.522.449,43 914.256,90 Immediatamente dopo l'approvazione del rendiconto 2014, la Giunta, così come previsto dal D.Lgs. 118/2011 che detta le nuove regole di armonizzazione contabile dei bilanci degli enti locali, ha provveduto al riaccertamento straordinario dei residui, ossia dei debiti e dei crediti al 01.01.2015, secondo le nuove regole che tengono conto dell'effettiva esigibilità delle entrate e spese iscritte in bilancio e all'accantonamento di parte dell'avanzo nel fondo svalutazione crediti di dubbia e difficile esigibilità. A seguito di detta operazione, il risultato di amministrazione al 01.01.2015 risulta essere il seguente: Avanzo di amministrazione al 01.01.2015 Avanzo accantonato per fondo svalutazione crediti Avanzo vincolato per legge Avanzo non vincolato € 2.796.415,56 (+) € 1.995.737,39 (-) € 325.497,17 (-) € 475.182,00 BILANCIO CONSUNTIVO 2014 del Dr. Massimo Maria Tagliabue, Capogruppo consigliare “ Obiettivo Comune “ I l bilancio consuntivo 2014 fotografa una situazione stagnante, di positivo si è mantenuta bassa la pressione fiscale e non si è diminuito l'impegno verso il sociale, anche se a mio parere, dovrebbe essere gestito con un maggior coinvolgimento delle minoranze. Di negativo abbiamo una situazione che non vede entrate se non quelle dovute alla alienazione di beni pubblici (esempio l'ex parco Ruccia), il debito della Municipale (società voluta dagli stessi che oggi hanno deciso di chiudere) è diminuito, ma tale operazione ha di fatto ingessato la finanza comunale, riducendo la possibilità di interventi anche di tipo manutentivo con il risultato che oggi tutti possiamo vedere Mi riferisco per esempio allo stato di alcune strade comunali, al verde pubblico, alla sicurezza (non ci sono soldi per mantenere presidi oltre il normale orario di lavoro della nostra polizia locale). Noto una mancanza di progettualità, che quando si manifesta, come per esempio, con il progetto ESSELUNGA, si scontra con l'incapacità e la faciloneria di una amministrazione che scarica sulla Regione Lombardia la probabile mancata realizzazione dello stesso. La verità e che l'amministrazione Napoli ha gestito la faccenda più a scopo elettorale che con atti amministrativi seri. Non ci voleva molto a capire che il problema del traffico, l'esistenza di un passaggio a livello ferroviario, la prossimità con aziende ad alto rischio fossero elementi da considerare, si è preferito parlare dei due milioni e mezzo di oneri, dei nuovi 4 posti di lavoro; tutte cose che hanno pagato in campagna elettorale un po' meno dopo. La regione ha fatto il suo lavoro è il comune che non ha fatto quanto di competenza. E i crediti che il comune vanta dalla municipale, che fine hanno fatto? Non si può rispondere (come ha fatto il sindaco Napoli) che sono in parte compensati con cessioni o acquisti del patrimonio comunale. Mi spiego, il debito al Comune viene pagato da parte della municipale con la vendita degli immobili comunali , l'operazione è e resta una partita di giro. Ma il comune aveva dato alla municipale soldi e oggi a saldo del debito riceve gli stessi appartamenti che aveva assegnato alla municipale come patrimonio. !!!!!!!!!!!!!! Per non dimenticare, come già ribadito dall' architetto Riselli che i debiti, la municipale li ha fatti per lavori chiesti dal comune unico socio. Napoli ha parlato di un risparmio di 500.000 euro annui sui costi di gestione pari a 2.000.000 in quattro anni. Se così fosse sono stati buttati circa 2.500.0000 nei precedenti anni di vita della municipale, una società nata dalla loro volontà. Credo che debbano delle scuse alla cittadinanza. Termino con l'avanzo di bilancio che al passo coi nostri tempi è UNA PURA REALTA' VIRTUALE. In pratica non si può utilizzare amministrazione Fino ie notiz LETTERA APERTA AL SINDACO DI FINO MORNASCO della Lista Civica “Obiettivo Comune” Egregio Signor Sindaco buongiorno Lei lo scorso mese di maggio con la sua lista ha ottenuto il consenso di 2630 finesi che hanno creduto alle Sue promesse elettorali. Lei non risiede a Fino Mornasco, è solo presente di riflesso per il suo incarico amministrativo, quindi ha il pregio o beneficio di non pagare il raddoppio della TASI e di altre imposte comunali. Sono passati 12 mesi dalla sua riconferma, un anno sprecato di promesse non mantenute. Lei, doveva smacchiare Fino Mornasco, cioè cambiare il volto del paese per favorire la cultura del benessere e migliorare la qualità della vita. Nonostante il suo marketing strategico non ha realizzato alcuna opera pubblica degna di tale nome, in contropartita ha impoverito il patrimonio pubblico con la vendita del Parco Ruccia, e ha bruciato 2.690 mq. di verde pubblico oggi destinato alla cementificazione. Lei voleva “liberare Fino dal traffico” che danneggia il quotidiano del paese con l'inquinamento e il rumore, aveva promesso corsie pedonali e ciclabili, è riuscito solo a mantenere il restringimento della via Adda, mettendo in conto che per ripristinarla si dovranno spendere più di 500mila euro e dopo 25 anni di chiacchiere non ha completato la messa in sicurezza della parte finese della via Guanzasca. E' stato costretto a ritirare la delibera comunale relativa alla variante della Bricoletta a seguito delle nostre osservazioni e da quelle presentate da un cittadino. La bolla elettorale del grande centro commerciale, quel salotto buono che avrebbe rivitalizzato il commercio, dopo la chiusura dei negozi di vicinato e fonte di un “tesoretto” di oneri andrà ripensato, bruciando così l'illusione di posti di lavoro a tempo determinato, questo perché non ha saputo spiegare (o ha nascosto) agli uffici della Regione le criticità dell'impatto ambientale della progettata struttura. Ha mandato a casa il già assessore e poi Presidente del Consiglio comunale, definendolo un ingenuo, affinchè in Amministrazione non vi siano ombre, poi si è liberato dell'assessore all'urbanistica che ha tolto il disturbo dopo 5 anni di un disastro urbanistico. A tutto ciò si è aggiunta la tegola delle indagini dell'Antimafia, delle intercettazioni e di quanto riferito dalla stampa nazionale e locale (affari e politica in cambio di voti). Lei sapeva, ma non ha reagito denunciando i fatti perché era terrorizzato da una banda di balordi, si è limitato a piangere per mascherare, o riconoscere, la sua fragilità personale, inventando una “confessione” su un giornale locale, e per tentare un estremo recupero di fiducia ha convinto la bontà di 4 cittadini su 9188 finesi. Egregio Signor Sindaco Il suo tempo della ricreazione è finito, anche se, momentaneamente”resta”, Lei non è più un primo cittadino credibile, questa è la nostra convinzione, noi non siano disposti alla rottamazione della nostra storia locale e dei nostri sentimenti di cittadini onesti e neppure oscurare il quotidiano di un paese che rifiuta di essere l'immagine di “uno dei più fulgidi esempi di comunità mafiosa al nord”. . Lei Signor Sindaco oggi non offre più alcuna prospettiva, alcuna speranza, insegue stancamente illusioni effimere, senza interrogarsi davvero sul come uscire dal suo declino, Lei è stato inghiottito da un buco, dal quale non potrà più uscire. Tolga al più presto il disturbo da una sua ingombrante presenza che danneggia il futuro imprenditoriale del paese e il buon nome dei cittadini ammettendo con serenità le sue ingenuità, le saremmo grati per sempre. FIRMA REFERENDUM E' possibile firmare il referendum che chiede di abrogare la Legge Merlin del 1958 e quello per la legge di iniziativa popolare "Ci diamo una mano per un fisco più equo e giusto" presso l'Ufficio Anagrafe in Piazza Tessitura negli orari: lunedì, martedì, giovedì, venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00 - il mercoledì dalle ore 15.00 alle ore 17.30 - il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Sul sito Internet del Comune è possibile trovare le relative informazioni. 5 Fino ie notiz amministrazione UNITI PER LA LEGALITA' del Gruppo Consiliare “L' Alternativa” Q uest'anno non è stato facile per il nostro paese. Ombre, dubbi e vecchi fantasmi sono tornati alla luce del sole con forza e talvolta con spettacolarità. Lo stesso Consiglio Comunale non ne è uscito indenne: abbiamo assistito alle dimissioni del Presidente del Consiglio, in palese contatto con gli ambienti della malavita organizzata, a quelle poco chiare dell'assessore all'urbanistica, alla dipartita di quattro componenti delle commissioni e alla condanna per ricettazione di Luciano Introzzi, già membro di maggioranza nello scorso Consiglio Comunale. Ultima e non meno preoccupante la presunta ammissione da parte del Sindaco di pressioni da parte di esponenti della ndrangheta. Ribadiamo che, con un simile quadretto familiare, se ci fossimo trovati noi nella medesima situazione avremmo optato per le dimissioni e per il ritorno al voto. Come ripetuto più volte la responsabilità politica non deve necessariamente combaciare con quella giudiziaria. Nessuno di noi è in grado di affermare senza remora che la nostra amministrazione o il nostro Sindaco abbiamo commesso atti giuridicamente rilevanti dal punto di vista penale, non è un compito che spetta a noi ma agli organi inquirenti. Il principio del garantismo non funziona a targhe alterne: la giustizia sommaria e i processi di piazza hanno sempre portato innocenti al patibolo e questo è inaccettabile. Abbiamo trovato di assoluto cattivo gusto le reiterate battute sulle lacrime del Primo Cittadino, uno sfotto' becero e ignorante. Gioia e dolori sono fattori umani e personali e riteniamo che un interrogatorio da parte dei ROS sia tutto fuorché una piacevole passeggiata nei prati. Da questo punto di vista esprimiamo la nostra reale solidarietà. Ci auguriamo però che il futuro non ci riservi nuove sorprese o nuove torbide circostanze che incrementerebbero le perplessità circa la gestione del nostra realtà comunale. Per quanto la situazione ci preoccupi, registriamo con favore che finalmente anche la maggioranza ha compiuto i dovuti passi indietro, riconoscendo quello che noi denunciavamo da mesi: la presenza radicata di famiglie e realtà ndranghetiste. Intimidazioni, estorsioni, ricatti, sequestri di persona, occultamenti di cadavere e omicidi sono termini con cui abbiamo, ahinoi, dovuto prendere progressivamente confidenza. Un numero non risibile di arresti ha coinvolto nostri concittadini e la presenza del super-pentito Luciano Nocera fa 6 presagire che la situazione sia in divenire e che altri scheletri usciranno dall'armadio. Siamo dunque convinti della necessità che tutte le forze politiche presenti a Fino Mornasco debbano fare quadrato per intervenire e perseguire una lotta dura e senza quartiere alla mafia che tiene in scacco la nostra comunità. A prescindere dalle posizioni e dalle distanze ideologiche, è necessario che tutti comprendano che abbiamo un problema enorme e che la "legalità" non è una bandiera, un vessillo da innalzare o esclusiva di questo o quel gruppo politico. È necessario accantonare i dissidi e mettere in atto, insieme, tutta una serie di misure atte a dimostrare che qui non c'è più posto per i delinquenti e i farabutti. Non secondario è l'atteggiamento che tutti i cittadini dovrebbero assumere. Troppo spesso consideriamo la cittadinanza alla stregua di agnelli da difendere dal lupo cattivo. Questo rappresenta la realtà solo fino ad un certo punto; non possiamo negare che taluni individui non sarebbero riusciti a radicare i loro comportamenti delittuosi senza l'incentivo di una certa connivenza culturale. Esattamente come i loro amministratori, gli abitanti di Fino Mornasco hanno diritti e doveri anche morali nei confronti della comunità; ognuno di noi deve assumersi responsabilità e stabilire per quale parte intende lottare. Se la corruzione è sempre molto criticata durante le “fumose chiacchiere da bar”, nei fatti viene sovente scusata quando riguarda interessi particolari. Diciamocelo chiaramente: il politico che ci fa favori personali generalmente ci sta “un sacco simpatico”. In ogni situazione la coerenza è fondamentale, così come fondamentale è ricordare che gli amministratori non sono tenuti a perorare nessuna causa personale, non sono tenuti a fare favori al singolo individuo ma lavorano al fine di perseguire il bene e gli interessi della comunità intera: dal benessere generale ne ricava giovamento anche il singolo. E' questa la base di uno stato legale e democratico. Va da sé che invitiamo ogni persona, ogni forza politica e in particolare il Primo cittadino a denunciare qualsiasi atto intimidatorio o qualsiasi circostanza sospetta immediatamente e senza paura. Se combattiamo uniti e compatti questa guerra la vinciamo noi. Non possono mica ammazzarci tutti! amministrazione Fino ie notiz CORRETTA INFORMAZIONE del Circolo Culturale “Gruppo Progetto per Fino” M olti cittadini finesi sono rimasti sicuramente disorientati leggendo, nello scorso mese, alcuni articoli dei giornali locali in cui vengono riportate notizie e dichiarazioni che dipingono in modo poco corretto l'operato dell'Amministrazione. A completamento della campagna di disinformazione, i Finesi si sono trovati nella cassetta delle lettere un volantino, firmato dal gruppo di opposizione Obiettivo Comune, che riporta in modo strumentale accuse e illazioni nella convinzione che lanciando una buona quantità di falsità, insinuazioni e insulti un po' di fango “resti attaccato” al destinatario. Ovviamente, nella comunicazione di cui sopra, non si entra nel merito delle vicende quindi, come “Gruppo Progetto per Fino” oltre ad esprimere la nostra solidarietà e immutata stima al sindaco Napoli e all'Amministrazione, ci sembra utile citare i FATTI. Si parla di una ormai famigerata ordinanza o meglio del suo rinvio: la chiusura anticipata di 1 ora, il giovedì sera, per i locali pubblici. L'ordinanza è stata rinviata di 2 mesi, e non è MAI STATA CANCELLATA , perché c'era la possibilità di un ricorso con conseguente esborso di denaro pubblico. Di questa scelta motivata venne messa al corrente la Giunta. Nei mesi precedenti, dopo la protesta degli abitanti erano già stati presi una serie di provvedimenti: turni serali dei vigili con decine di contravvenzioni, divieto di sosta nella via laterale, controlli dell'ARPA per il rumore… Dopo poco l'attività del locale è cessata.. Nel volantino è citata pure l'operazione Insubria senza però spiegare che la stessa ha avuto origine anche grazie alle denunce degli Amministratori finesi, in primo luogo del Sindaco. Il 18 maggio 2012, infatti, venne trovata, vicino alla piazza del mercato settimanale, una croce di legno con la foto del Sindaco e una bomba a mano fissata con un cavo. Ci furono la denuncia e una reazione immediata e forte con l'organizzazione di una fiaccolata contro la mafia, a cui parteciparono l'allora Prefetto Tortora, una trentina di sindaci dei paesi viciniori, le organizzazioni antimafia e tantissimi Finesi. Questi sono gli Amministratori di Fino Mornasco: persone che mettono la legalità al primo posto e operano con correttezza e trasparenza. I cittadini di Fino Mornasco conoscono fortunatamente le persone, sanno quali meritano la loro stima e lo hanno dimostrato con il voto di un anno fa. Non è lanciando “grandi quantità di fango” sugli Amministratori che ci si candida a sostituirli, occorrono proposte concrete sui problemi del paese che purtroppo da parte delle opposizioni mancano e i loro comportamenti in Consiglio Comunale sono lì a dimostrarlo. E' sotto gli occhi di tutti la mediocrità sconcertante che continua a dimostrare l'attuale minoranza: chi porta avanti i progetti per il bene del paese e chi, per partito preso, è sempre contro senza proposte alternative o addirittura abbandona le sedute con motivazioni pretestuose. Presto il Consiglio Comunale in streaming permetterà a ciascun cittadino di verificare la credibilità e la serietà dei gruppi consiliari. Noi siamo certi che la giustizia ci darà ragione e il tempo sarà galantuomo. Gli Amministratori di Progetto per Fino, guidati dal nostro Sindaco,continueranno a gestire i nostro Comune facendo il meglio possibile per tutti i Finesi. NEWS DAI LAVORI DELLA GIUNTA E DEL CONSIGLIO COMUNALE APERTURA SPORTELLO AFFITTO La Giunta Comunale ha aderire al fondo finalizzato all'integrazione del canone di locazione ai nuclei familiari in grave disagio economico secondo quanto stabilito dalla deliberazione della Giunta Regionale X/3495 del 30.04.2015, concorrendo con risorse proprie al finanziamento della quota pari al 20% dei contributi spettanti ai richiedenti aventi diritto. Lo Sportello Affitto grave disagio economico è attivo fino al 10.07.2015. PRESENTAZIONE LIBRO DEL DOTT. CARLO VIGANO' Il Comune ha concesso il patrocinio all'Associazione di Buon Vicinato per la presentazione del libro del dott. Carlo Viganò e per la riproduzione di brani musicali, concedendo gratuitamente l'utilizzo della sala Caminetto per il giorno 27 Giugno dalle ore 18.00 alle ore 20.30. PATROCINIO GRUPPO WANT TO LEARN Il Comune ha concesso il patrocinio al gruppo di aiuto “Want 7 Fino ie notiz to learn”, che raggruppa genitori con figli con disturbi di apprendimento o con bisogni educativi speciali, per l'organizzazione di un incontro di presentazione, che si svolgerà presso la scuola media di Fino Mornasco il prossimo 19 settembre 2015. MOSTRA DI PITTURA ASSOCIAZIONE SCS SOCCO Il Comune ha concesso il patrocinio all'associazione sportiva SCS Socco per l'organizzazione di una mostra di pittura e di una esposizione di album dell'associazione sportiva, in programma presso il polo civico di Socco nei giorni 5 e 6 settembre, o, in caso di maltempo il 12 e 13 settembre. MANIFESTAZIONE DI ARTI MARZIALI Il Comune ha concesso il patrocinio al Team M.G. per un'esibizione di disciplina di arti marziali che verrà svolta sul piazzale di proprietà del Bar Pagani sito in via Indipendenza n. 9, il prossimo 28 giugno dalle ore 17.30 alle ore 23.00. CONVEGNO SU PRESTITO E USURA Il Comune ha concesso il patrocinio all'Associazione culturale “Progetto e Futuro” con sede a Fino Mornasco per l'organizzazione di un convegno sul tema “prestiti e usura”, in programma per la serata del 25 giugno p.v presso la sala Ottagono, consentendo l'uso gratuito della sala. amministrazione / opinioni ISCRIZIONE AI SERVIZI SCOLASTICI La Giunta ha approvato una nuova modalità sperimentale di iscrizione ai servizi scolastici, volta all'ottimizzazione dei costi amministrativi dell'Ente e a sollevare nel contempo i genitori dall'incombenza di ripresentare ogni anno la medesima modulistica. Pertanto per l'anno scolastico 2015/2016 verranno adottate le seguenti procedure: per coloro che accedono per la prima volta alle scuole (infanzia, primaria e secondaria) inviare moduli di richiesta iscrizione ai servizi scolastici (scuolabus, mensa) espletando la procedura prevista dal Regolamento vigente; per coloro che risultano già iscritti ai vari servizi inviare comunicazione scritta di tacito rinnovo dell'iscrizione per il nuovo anno scolastico, comunicando contestualmente la necessità di rapportarsi al servizio esclusivamente per segnalare modifiche o interruzioni; per coloro che risultano iscritti ai vari servizi ma si trovano in una situazione di morosità inviare specificazione comunicazione relativa alla necessità di regolarizzare la propria posizione pena l'esclusione dal servizio. Se la posizione debitoria nei confronti dell'Ente non verrà saldata verrà inviata ulteriore comunicazione con notizia di esclusione dalla fruizione del servizio. VOLONTARI SENZA SOSTA 2 di Emanuele Galimberti Spiace leggere la dichiarazione del Sindaco, spiace leggere dei suoi dubbi; a tal riguardo, segnalo quanto segue. Qualunque cittadino può scrivere su Fino Notizie; qualunque cittadino, è ovvio, che abbia “qualcosa” da dire. Io sono cittadino di Fino Mornasco, in più sono membro del comitato di redazione del giornalino stesso. Avevo qualcosa da dire; ero a conoscenza di un fatto di cui pochi, in paese, sapevano, e l'ho dunque riportato. Le associazioni, è noto, si esprimono ufficialmente attraverso il proprio presidente e/o il proprio direttivo; non mi sono spacciato né per l'uno, né per l'altro. Fino Notizie è molto chiaro nell'indicare, per ogni articolo, chi lo abbia scritto e con quale titolo lo abbia fatto; si prendano,ad esempio, nello scorso numero: pag. 5 Marzia Allodio, assistente sociale pag. 6 Marisa Reghenzani, Assessore Servizi Persona pag. 12 Comitato organizzatore Mostra Filatelica Dove non si trovi una specifica “qualifica”, l'articolo va dunque inteso come espressione personale. Il mio nome, e solo quello, viene indicato come estensore dell'articolo; non mi sono, dunque, mai presentato come portavoce dell'associazione. 8 É stata citata una associazione, una su tutte, unicamente come esempio del problema che volevo evidenziare. Il titolo della rubrica, infine, è eloquente: “opinioni”. Opinioni, appunto; opinioni di “Emanuele Galimberti” La questione segnalata, resta tuttora aperta: - le “strisce blu” che tappezzano il paese sono sotto gli occhi di tutti cittadini finesi. - le agevolazioni di sosta per il volontariato, lo ha confermato anche il sindaco, sono state tolte. Lascio al lettore ogni ulteriore considerazione in merito. REPLICA DEL SINDACO Nella mia precedente replica, mi chiedevo semplicemente se fosse la posizione dell'associazione o la sua personale. Ad ogni modo, come dicevano i latini, “Excusatio non petita accusatio manifesta”. lettere in redazione Fino ie notiz 9 Fino ie notiz legalità DOPO L'INCONTRO CON IL SIGNOR CANIGLIA... Riflessioni dei ragazzi delle classi terze della scuola secondaria “G. B. Scalabrini” M artedì 28 Aprile 2015 noi ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di Fino Mornasco abbiamo avuto il piacere di poter ascoltare dal vivo la storia di una persona che è riuscita a trovare il coraggio di ribellarsi alla mafia: il signor Mario Caniglia. Questo personaggio, a noi contemporaneo, ha deciso di venire, pur sotto scorta, nella nostra scuola per poterci parlare ed educare su uno dei temi più importanti della vita di ciascun individuo: il diritto alla libertà/legalità, un tema sul quale abbiamo molto riflettuto nel corso di questo ultimo anno. La storia del signor Caniglia inizia con lui, contadino, che ogni giorno lavora i suoi campi producendo le arance più dolci che si possano trovare e ottenendo un grande successo. Il suo “rapporto con la mafia” comincia con una telefonata: “Pagami oppure distruggeremo te e la tua famiglia”. Da quel momento nella sua vita sorgono serie di problemi che egli riuscirà a superare tra le difficoltà e il coraggio non di un supereroe, ma di una persona comune con l'unico obiettivo di veder rispettati i propri diritti e quelli della famiglia. Questo uomo ha compiuto un atto che pochi sono riusciti a realizzare: denunciare la mafia condannandosi a vivere una vita sotto scorta per la continua paura di una vendetta. ... Possiamo così ispirarci alla figura di questo grande uomo che, per difendere i valori in cui crede ha messo in pericolo la sua famiglia e se stesso e, in alcuni casi, ha messo in pericolo la sua famiglia e, in alcuni momenti, è stato lasciato solo da parenti ed amici pur di dire basta ai soprusi della mafia. Caniglia è un uomo che è riuscito ad arrivare a conseguire uno degli obiettivi che si prefiggeva: far sentire la sua voce tra tante altre che non riescono a far rumore per poter iniziare la creazione di un mondo in cui la gente si possa sentire libera e rispettata. (Anna Peverelli – III A) ...Caniglia raccontando la sua esperienza ha voluto sottolinerare alcuni perni fondamentali che caratterizzano la nostra società: In primo luogo invita a riporre la nostra completa fiducia nelle istituzioni e nella giustizia; non bisogna mai accettare di trattare con la mafia perchè “se paghi diventi, con l'andar del tempo, un prestanome o un fallito” spiega l'imprenditore. .... Le parole di Caniglia ci espongono quindi realtà del mondo a noi poco note e ci insegna a combatterle nel migliore dei modi. Combattendo uniti si riuscirà, magari, un domani a sconfiggere definitivamente questa realtà e a garantire una vita migliore a chi verrà dopo di noi. (Anna Bernasconi – III A) soprattutto della sua famiglia che non lo ha mai abbandonato: secondo lui le sue arance sono speciali perchè, oltre ad avere un profumo particolare, sono il simbolo della libertà e della giustizia. I miei ideali, per quanto riguarda la legalità, si avvicinano molto ai suoi ed io lo stimo molto come persona e come lavoratore, ma soprattutto ammiro il suo coraggio e la sua determinazione nell'affrontare questa vicenda mafiosa subita. (Greta Cordasco – III B) ... Questo uomo, grande uomo, ha messo a repentaglio la vita della sua famiglia per collaborare con la giustizia. Ma con quale lucidità? Come ha fatto il signor Caniglia a rimanere così fermo e deciso nonostante ci fossero in gioco i sentimenti di protezione nei confronti dei suoi congiunti? Io penso che solo i grandi uomini possano riuscire ad affrontare questa tremenda situazione con sentimento ed istinto. In fondo chi non agirebbe all'istante? Egli invece ha riposto nella giustizia italiana la sua completa fiducia, ha affidato tutto ad essa. Mi chiedo spesso come in questo Paese possa esistere la mafia, questo orrore, con gente che vuole attingere a fonti che riguardano solamente il denaro ed aggredire le persone, senza considerare alcun valore umano, alcun rimorso per le azioni fatte. Perchè fare tutto questo? Perchè l'Italia, un paese ricco di valori, deve ridursi a tale pietà quando tutti potremmo contribuire a fare, nel nostro piccolo, di questa una Nazione, un Paese migliore solo facendo il nostro dovere? Perchè gran parte delle persone che prima era al fianco di questa persona ora è scappata? Per paura? Non bisogna aver paura della giustizia, di affidarsi ai nostri angeli custodi che dedicano la vita per la nostra sicurezza. Non bisogna avere paura di volare insieme a loro per ricostruire questa Italia. (Gaia Riza – III D) ... Dalle parole del signor Caniglia è emerso come ci voglia così poco per entrare in ambito mafioso e illegale, partendo anche dalle più piccole azioni quotidiane. ... Illegalità è quindi ogni azione volta a sottoporre a ricatto qualsiasi uomo in cambio di una presunta sicurezza. E' invece solo lo Stato, tramite le forze dell'ordine e il sistema della giustizia che può garantire il rispetto dei diritti civili ed umani di ogni singolo individuo tramite azioni di legge, legali. (Anna Giulia Guarisco – III B) ... Non condivido la scelta delle persone che stavano attorno al signor Caniglia di allontanarsi, magari per paura; meglio andare, anche loro, contro la mafia! ( Mauro Malinverno – III D) ... Alla fine il signor Caniglia riesce, dopo tutte le minacce materiali e verbali, a vincere la lotta contro i ricattatori, soddisfatto e fiero delle sue azioni, del suo coraggio e ... Il signor Caniglia, ora, con la sua famiglia vive sotto scorta ed anche se questo potrebbe farlo sentire in gabbia, ma lui è libero perchè ha denunciato la mafia. (Silvia Calamita- III D) 10 ... Il signore, nel descrivere ciò che gli era accaduto, mi ha catturata fin da subito, facendomi riflettere. (Arianna Bertoni – III B) legalità Fino ie notiz che da una decina d'anni percorre l'Italia per raccontare la sua vita di testimone di Giustizia … Dal suo racconto ho capito che non bisogna mai perdere la speranza e continuare ad affrontare il male finchè non venga sconfitto. Se fosse successo a me non lo so se avrei avuto il suo stesso coraggio. (Andrea Hernandez Cruz – III D) … Io penso che nonostante l'arresto dei mafiosi, non ne sia uscito comunque vincitore, perché solo per aver fatto rispettare la legge e voler vedere difesi i suoi diritti, abbia dovuto modificare il suo stile di vita e sacrificare la libertà sue e della sua famiglia. Mi ha sorpreso in modo particolare il coraggio con il quale, per combattere la mafia e non darlo vinta ai criminali, abbia messo a repentaglio la vita dei suoi bambini e la sua. Anche la sua resistenza e la sua forza di volontà sono state secondo me importanti in questa situazione. (Davide Guarisco - III D) La legalità è responsabilità, anzi corresponsabilità. Legalità sono il pane, l'olio, il vino, la pasta che produciamo nelle terre confiscate alla mafia. Legalità è “speranza”. E la speranza si chiama “noi”. La speranza è avere più coraggio. Il coraggio ordinario a cui siamo tutti chiamati: quello di rispondere alla propria coscienza. Questo ci spiegava il testimone di Giustizia, Signor Caniglia. (Stefan Suresh Ray – III D) … Ciò che mi ha colpito di più della testimonianza del signor Caniglia è stato il suo coraggio; non ha mai esitato ad affrontare chi lo minacciava, rischiando di mettere in pericolo la sua vita e quella della sua famiglia. Ciò che invece non ho per nulla condiviso è stata l'azione che hanno compiuto quelli che si sono allontanati da lui, abbandonandolo proprio quando ne aveva bisogno. (Alvora Blerta - III D ) La legalità è una parola che mi fa venire in mente una cosa giusta, appunto legale, quindi, per me, è giusto vivere nella legalità anche se ci sono ancora molte persone che non la rispettano. Secondo me non è giusto che una persona che rispetta le regole della legalità sia costretta a vivere sotto scorta, per paura di essere ucciso lui e la sua famiglia.. Non posso neanche immaginare cosa voglia dire vivere con agenti di polizia sempre vicino e con la responsabilità che potrebbero morire per proteggere me. Sicuramente ci vuole coraggio per fare la scelta di denunciare la propria posizione di ricattato e allo stesso tempo continuare a vivere nella città di chi ti ricatta come ha fatto il signor Caniglia. Ma se molti seguissero il suo esempio forse la mafia avrebbe vita più difficile. Sì, perché nonostante i buoni esempi di alcune persone, penso che la paura e il silenzio di altri non permetteranno di sconfiggere questa piaga. (Porta Riccardo III D) … Dall'esperienza del signor Caniglia ho capito che bisogna avere coraggio in ogni circostanza, bella o brutta che sia. Ha fatto, a mio avviso, un bel gesto, e anche molto importante: raccontare quello che gli era accaduto. Non bisogna stare in silenzio, ma bisogna parlare, perché il dialogo è la miglior forma di comunicazione. Ricordiamo anche Giovanni Falcone. Forse hanno avuto storie diverse, però non sono stati con le mani in mano, anzi, hanno lottato. Dovremmo prendere spunto da questi uomini. (Daniotti Federica IIID) … Io non avrei mai avuto il coraggio che ha avuto questo signore, ha affrontato tutto senza paura, perfino il giudizio dei cittadini, che dopo l'accaduto lo giudicavano male e gli parlavano alle spalle. Io penso che un uomo così sia solo da ammirare e anche il fatto che ora vada a raccontare ai ragazzi ciò che ha vissuto non è poco. Dover ritornare a quei ricordi spiacevoli che purtroppo hanno segnato una parte della sua vitae che non dimenticherà mai. (Valentina Zicaro IIID) Spesso in televisione sentiamo parlare di mafia e criminalità, ma, a volte, ci sembrano storie surreali, che non possono accadere nella realtà di tutti i giorni. Ma quando ci si ritrova davanti un uomo che ha combattuto con coraggio questa battaglia contro la mafia, si capisce come la criminalità esista davvero ed è anche nostro compito sconfiggerla, vincendo la paura. …… Un'altra cosa che mi ha colpito particolarmente è stata la grande fiducia che quell'uomo ha riposto nelle forze dell'ordine e che ancora oggi dà agli uomini della scorta, che ogni giorno rischiano la vita per salvaguardare la sua. Questo incontro mi ha lasciato soprattutto questa speranza: la mafia si può combattere, unendo le nostre forze e sconfiggendo le nostre paure; la legalità è fatta infatti di piccoli gesti di vita quotidiana. (Francesca Carletti III D) … Dal mio punto di vista ciò che raccontò mi colpì molto, e ritengo che la scuola a darci l'opportunità di ascoltare una testimonianza contro la mafia, ha fatto un'ottima scelta. Ciò che ha raccontato mi ha fatto riflettere molto. Ho ritenuto l'incontro molto approfondito ed istruttivo. (Alessia Napolitano III D) … La legalità secondo me è una legge cui non bisogna obbedire, ma rispettare e accorgersi quando è giusta o sbagliata. La legalità può essere anche considerata un'uguaglianza tra diritti e doveri dei cittadini davanti alla legge. La legalità inoltre bisogna trasmetterla anche ai ragazzi, come hanno fatto con noi, va intercettata e trasformata in impegno. Inoltre è un'esigenza fondamentale della vita sociale per promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la costruzione del bene comune. (Andrea Sala III D) … Questa storia mi ha fatto riflettere molto. Penso che ognuno di noi debba essere libero senza dipendere da nessuno. La mafia tempo fa era molto diffusa, ma grazie al coraggio di uomini come il signor Mario Caniglia, la mafia adesso è diminuita. Durante il suo racconto io mi sono emozionata, perché cercavo di mettermi nei suoi panni e pensavo che io non avrei mai avuto il coraggio che ha avuto lui, anzi, avrei avuto tanta paura! (Giuliana Zyleo III D) …. È stato molto interessante. Alla fine del racconto gli abbiamo fatto molte domande. (Oumaima Moyahidi III D) … Grazie all'aiuto dello Stato, il signor Caniglia è riuscito ad uscire vivo dalla mafia. Beh, un coraggio come il suo nessun uomo lo può avere. (Luev Bilali III D) 11 Fino ie notiz opinioni C & C & C ALIAS CULTURA - CONSIDERAZIONI - CURIOSITA' a cura di Gianfranco Melli (e-mail: [email protected]) Cultura e considerazioni Economia sociale di mercato: cos'è? (Prima parte) L'economia sociale di mercato è un modello di sviluppo dell'economia che si propone di garantire sia la libertà di mercato che la giustizia sociale, armonizzandole tra di loro. L'idea di base è che la piena realizzazione dell'individuo non può avere luogo se non vengono garantite la libera iniziativa, la libertà di impresa, la libertà di mercato e la proprietà privata, ma che queste condizioni, da sole, non garantiscono la realizzazione della totalità degli individui (la cosiddetta giustizia sociale) e la loro integrità psicofisica, per cui lo Stato deve intervenire laddove esse presentano i loro limiti. L'intervento non deve però guidare il mercato o interferire con i suoi esiti naturali: deve invece svolgere una funzione sussidiaria laddove il mercato stesso non svolge anche la sua funzione sociale e deve fare in modo che diminuiscano il più possibile i casi di fallimento.Questa teoria economica trae origine dall'Ordoliberismo della Scuola di Friburgo di Walter Eucken, durante la crisi della Repubblica di Friburgo, scuola che già riconosceva la necessità di un controllo non dirigista dello Stato nei confronti del sistema economico capitalista. Colui che elabora per primo una vera e propria teoria dell'economia sociale di mercato è Wilhelm Röpke (18991966). Röpke propone una "terza via” http://it.wikipedia.org/wiki/Economia_sociale_di_mercato cite_note-2 tra liberismo e collettivismo, in cui lo Stato svolga una funzione garantista nei confronti del libero mercato, ed è consapevole della necessità di una profonda revisione delle regole che "monopolizzano" il sistema economico. L'economia sociale di mercato, è stata sempre presente negli scritti della Chiesa (sempre avanti anche in campo economico!) Oggi, senza una presa di coscienza ed una inversione di tendenza del nostro agire che si sta avverando la previsione secondo cui nell'economia il declino della disciplina, di una disciplina basata su un forte ordine etico e religioso, la previsione, l'allentamento della disciplina avrebbe portato le leggi stesse del mercato al collasso, all'implosione. Questi concetti sono contenuti in uno scritto pubblicato nel 1985, sotto un titolo inglese "Church and economy in dialogue", l'autore dello scritto è il cardinale Ratzinger. Perfino nel trattato di Lisbona in vigore dal 2009, "l'economia sociale di mercato" è uno degli obiettivi del processo d'integrazione europea. L'economia sociale di mercato ai giorni nostri è stata rivalutata a seguito degli approfondimenti della Commissione Attali, Commissione voluta dal Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, per il rilancio della politica economica francese. Nella Prefazione all'edizione italiana del "Rapporto della Commissione Attali", due autorevoli membri di quella commissione: i professori Franco Bassanini e Mario Monti 12 hanno scritto: "Il rapporto della commissione è stato apprezzato, nel suo complesso, dagli innovatori, dai liberali, dai riformisti del centrodestra e della sinistra francese, ed è stato parimenti criticato, com'era prevedibile, dai conservatori di destra e di sinistra, e dai difensori di rendite, privilegi, interessi corporativi o localistici. Confermando che gran parte delle riforme e delle innovazioni necessarie per far fronte alle sfide di questo secolo non sono etichettabili a priori come di destra o di sinistra. Anche se, forse, possono essere definite a seconda della loro coerenza con alcune scelte di fondo, nella prospettiva di un'economia sociale di mercato, che valorizza il merito, i talenti, la capacità di tutti, a partire dal diritto all'istruzione, alla sicurezza, alla salute e alla qualità ambientale". Le parole di Bassanini e di Monti sono la dimostrazione dell'attualità di tale filone di pensiero che, paradossalmente, sembra assumere sempre maggior importanza con il passare del tempo e via via che il processo di deideologizzazione, culminato con la fine dei sistemi di socialismo reale, interessa un numero sempre maggiore di persone, di classi dirigenti e di stati. Sotto il profilo storico, Croce riconosce che proprio in Germania, dove la teoria della libertà era stata oggetto di "grandiosi sistemi filosofici", il liberalismo non era riuscito ad imporsi come prassi politica, al punto che non mancano studiosi che hanno fatto notare come il liberalismo tedesco sia stato caricato dalla storiografia francese, anglosassone ed anche da quella tedesca di tutti i mali della storia patria. Scrive a tal proposito Croce "la scarsa e dubbia tradizione di libertà nella vita germanica, la poca vivezza nel sentimento di essa e la disposizione alla sudditanza la lasciavano schiacciare sotto l'idea dello Stato, una sorta di astrazione personificata con attributi e atteggiamenti da nome giudaico". (continua) Curiosità Mi ha fatto ridere, ma anche pensare uno scritto di qualche tempo fa di Marco Travaglio, attuale direttore de "Il fatto quotidiano". Eccolo. Travaglio nota con polemica come Fassino, sindaco di Torino, abbia nominato “elengantemente” Chiamparino alla guida della Fondazione prima azionista della seconda banca italiana, Intesa SanPaolo. “Chiamparino è stato dalemiano, poi veltroniano, poi franceschiniano, infine renziano. Immunizzandosi dalla rottamazione. Mentre il resto del Paese si prepara alla Terza Repubblica, Torino è ancora impigliata nella Prima. Dopo essersi scambiati la poltrona di sindaco, Sergio & Piero siedono sulle due poltrone più alte di una città che pare irrimediabilmente ibernata agli anni '80. Condannata a rivivere un passato che non passa, grazie anche al centrodestra più ridicolo mai visto in Italia. Chiamparino è come il diamante: è per sempre”, conclude Travaglio. salute Fino ie notiz EBOLAVIRUS del dott. Nicola Crupi D eve il nome dal fiume Ebola nello Zaire, un tributario del fiume Congo dove avvenne l'epidemia del 1976. Cos'è il virus Ebola e quali sono i sintomi? E' un virus estremamente aggressivo provoca una serie e complessa e rapidissima di sintomi, dalle febbri emorragiche al dolore ai muscoli e agli arti e numerosi problemi al sistema nervoso centrale, nello specifico i sintomi di Ebola sono: febbre , forte mal di testa ,dolore muscolare, diarrea, vomito, dolori addominali ed emorragie inspiegabili. Da dove proviene Ebola? Il cosiddetto serbatoio naturale del virus sono probabilmente i pipistrelli che mangiano frutta e abitano le foreste tropicali; si pensa che il virus “ viva “ all'interno di questi animali per moltissimo tempo perché non causa in essi nessun sintomo. Per arrivare all'uomo il virus potrebbe essere passato dai pipistrelli alle scimmie, o altri animali della foresta e infine all'uomo attraverso il fenomeno del bush - meat, cioè la carne ricavata da animali selvatici come antilopi o scimpanzè . Il fenomeno è aggravato da quando compagnie occidentali e cinesi sono penetrate nella giungla per il disboscamento e la ricerca di fonti minerali. Mangiando la carne di questi animali gli uomini possono essere rapidamente contagiati. legname o minerarie, che hanno spinto gli abitanti dei singoli villaggi a nutrirsi del bush-meat. C'è una cura o un vaccino? Non esistono cure o vaccini, sono allo studio metodi estremamente invasivi come la cosiddetta tecnologia antisenso o il farmaco sperimentale Zmapp che impedisce al virus di raggiungere l'interno delle cellule: lo ferma in sostanza prima che possa moltiplicarsi. Si ottiene infettando alcune cavie da laboratorio con parti genetiche del virus e lavorando sugli anticorpi da esse sviluppati in risposta al contagio. Esempi di come NON si può contrarre il virus Ebola. - Viaggiare in aereo con una persona che poi ha sviluppato i sintomi. - Attraverso la puntura di una zanzara. Ebola si diffonde solo tra i mammiferi e non ci sono prove dirette che venga trasportato dagli insetti come avviene per la malaria con le zanzare. Al momento solo i primati (ordine di mammiferi placentati comprendenti i tarsi, i lemuri, le scimmie e l'uomo) e i pipistrelli possono venire contagiati e trasmettere il virus. Come si trasmette Ebola? La trasmissione del virus è molto rapida, attraverso fluidi corporei, come muco o sangue, ma anche attraverso le lacrime o la saliva, il vomito o le feci e il contatto con aghi e coltelli usati dall'ammalato. Esempi di come si trasmette il virus Ebola: - Baciare una persona malata ; - Toccare qualcosa su cui è caduto del fluido corporeo di una persona malata, per esempio un cellulare, la maniglia di una porta o la tastiera di un bancomat.Come può accadere una cosa simile? Il virus Ebola sopravvive alcune ore all'esterno di un organismo; se si tocca la superficie e poco dopo ci si toccano gli occhi o si mettono le dita in bocca potrebbe avvenire il contagio; - Essere punti dall'ago di una siringa usata per curare un paziente con Ebola; - Pulire il cadavere di una persona morta a causa di Ebola; - Fare sesso con un malato o con una persona guarita da Ebola: sembra infatti che il virus rimanga attivo nel liquido seminale anche a distanza di tre mesi dalla guarigione. In Italia? La scoperta del virus è relativamente recente probabilmente perché è aumentata anche la penetrazione nelle foreste da parte delle grandi compagnie del 13 Fino ie notiz eventi LA GRANDE MUSICA A FINO di Franco Cattaneo L a sera del 30 Maggio u.s., in una Chiesa Parrocchiale gremita, si è realizzata una manifestazione che potremmo definire storica, quanto meno sin qui unica nel suo genere per la nostra Comunità. Il Coro Renata Tebaldi di Parma, nella circostanza composto da circa 50 elementi, ha tenuto nella nostra Parrocchia Santo Stefano un concerto vocale di musica lirico-operistica e sacra. Repertorio prevalentemente Verdiano, e non poteva essere diversamente considerata la matrice Parmense dell'importante complesso vocale, con l'aggiunta di Puccini e Fauré. Esibizione di altissimo livello in linea con la tradizione musicale della città di Parma. Ricordiamo che il coro Renata Tebaldi è presente in eventi operistici presso il Teatro Regio della città, una sorta di Università della lirica, dove da sempre viene decretato il successo o meno ed il futuro di autori ed interpreti. Eccezionale il livello di preparazione, ottimi i solisti e la pianista ma soprattutto impareggiabile la direzione del giovane Maestro Sebastiano Rolli. Questi, con un tono coinvolgente ed una assoluta proprietà di linguaggio, ha saputo tenere alta la tensione nel numeroso pubblico presente con la citazione di richiami storici ed ambientali riferiti ad ogni pezzo programmato. Una serata di tale spessore si è potuta realizzare grazie allo spontaneo concorso delle migliori energie del paese, mobilitate di fronte ad un evento culturale di portata eccezionale. - L'Associazionismo: Circolo Ricreativo Finese, Club Finese Fotoamatori, Associazione Pensionati che si è prodigato negli aspetti organizzativi più concreti; l'Imprenditoria: CAFRO, Galbiati, Guanziroli, Peverelli; - le Istituzioni Creditizie: CRA Cantù, BCC Lezzeno che unitamente ad alcuni privati, hanno generosamente dato sostegno economico all'iniziativa. L'Amministrazione Comunale, presente con le massime Autorità alla serata conclusiva, ha patrocinato l'evento ed è stata vicina durante tutto l'iter organizzativo con opportuni suggerimenti. La Polizia locale, nella fase clou, ha assicurato il regolare flusso e deflusso del traffico legato alla manifestazione. La Parrocchia, non ultima, ha favorito la realizzazione della manifestazione nell'ambiente più idoneo anche sotto l'aspetto acustico mentre, mettendo a disposizione gli ampi saloni dell'Oratorio, ha consentito di superare brillantemente gli aspetti logistici connessi alle esigenze dei non pochi coristi. Il pubblico infine, accorso numeroso, che ha vissuto la serata con partecipazione e competenza molto evidenti e sentite, circostanza notata e gradita dagli stessi esecutori. Serata riuscitissima, quindi, conclusasi in maniera conviviale presso i saloni dell'Oratorio appunto, anche perché la corale, partita da Parma alle 16:30 ca. doveva pur rifocillarsi per affrontare il viaggio di ritorno. Ringraziando tutti ed ognuno, auspichiamo che tale evento non resti un caso isolato. - SERVIZI “NEWSLETTER” ED “SMS” Il Comune di Fino Mornasco, al fine di migliorare la propria attività di comunicazione ai cittadini, nell'intento di rendere più trasparente e partecipata la gestione della casa comunale, ha da tempo istituito il “servizio newsletter” e il “servizio sms”, a cui si può accedere iscrivendosi attraverso il portale del Comune: www.comune.finomornasco.co.it., indicando, per il servizio “newsletter” il proprio indirizzo di posta elettronica e per il servizio “sms” il proprio numero di cellulare. Il Comune di Fino Mornasco periodicamente pubblica le newsletter, in cui vengono fornite informazioni su quanto deliberato dalla Giunta e dal Consiglio Comunale, sugli 14 avvisi e sulle scadenze, nonché sulle iniziative ed attività culturali proposte. Chi è iscritto riceverà tale newsletter tramite mail al proprio indirizzo di posta elettronica. In occasione di eventi o per segnalare eventuali chiusure di strade o disservizi il Comune provvede altresì ad inviare al cellulare di chi è iscritto un “sms” con le relative informazioni. Auspichiamo che nuovi cittadini possano iscriversi a tali servizi così da conoscere le attività del Comune. Per eventuali ulteriori informazioni è possibile chiamare l'Ufficio Relazioni con il Pubblico negli orari d'ufficio al n. 031/8838242. cultura Fino ie notiz QUANDO LA POESIA … ha una stagione nel cuore di Maddalena Zullo Chi avrebbe mai pensato che la primavera può essere confusa? O che in estate, sotto il sole cocente, può stupire il colore grigio delle valigie, pronte per andare in vacanza? O, infine, che l'inverno si presenta al mondo come uno che rincasa a notte fonda? È la forza creatrice dell'ispirazione che ha dato vita alle seguenti poesie, colorate, giocose, leggere e vaganti, ma soprattutto giovani come chi le ha scritte. L'Estate me il vento L'orologio gira veloce co de evento Perché l'estate è un gran al mare Arriva l'estate, andiamo nuotare! Tutti insieme corriamo a ligie Per le vacanze le nostre va Sono quasi tutte grigie Il grigio non ci piace vivace! Le vorremmo d'un colore sparenti Le onde del mare sono tra lenti Come le tue verdi e gialle E si parte in aeroplano Per andare più lontano! ni) Tommaso Sabatini (12 an La primavera co nfusa L'inverno fonda ncasa a notte to ri e h c o n u e Com tappe ra un soffice L'inverno sop con passo leggiadro. tti Scende sui te ono questo momento end tt nto. I bambini a ' di divertime o p n u re a v o Per tr onde muta senza fr ina e c ia g a rr te La ago ogni matt rina. m io h c c e v li g b Ed e incanti della li g n o c a d in L'aggh ore pieno di stup E se l'ammiro andido splendore. ic In una veste d Non si sa mai se us Oppure uscire m cire con l'ombrello ettendo il cappel lo. Non si sa mai se uscire in calzini Oppure andare con gli scarponc ini. Sss, c'è veramen te Non si può uscire un sole bollente , fa un caldo coce Splash, si sente la pioggia cade nte re sul tetto Prendo l'orsetto , mi metto sotto al letto Domani che tem po farà? Boh, ch i lo sa? Erica Malacrida (12 anni) G. O. 15 Fino ie notiz storia locale PARTE V (seguito) RUCCIA SE N' E' ANDATA L'allora conte Cicogna era podestà di Fino. La nobile signora era gentile con tutti, caritatevole e sulle navate delle chiese di Fino e Socco è dipinto lo stemma del casato: una bianca cicogna. La signora amava la terra che possedeva in vaste zone del territorio finese. Aveva grande amore dei fiori del suo grande giardino, ma amava ancor di più i papaveri, i fiordaliso e i nontiscordardimé dei suoi prati. Amava i suoi campi di biondo grano e ogni giorno soleva passeggiare nei suoi poderi attratta dalla bellezza della natura. Un giorno, sotto la sferza cocente del sole, diede svago a quella che fu la sua ultima passeggiata: morì folgorata dal sole, tra l' erba e i fiori dei suoi campi. Così dicon le parole incise sulla targa affissa sulla cappellina eretta in suo onore e ricordo sulla terra che la vide l' ultima volta. La sua bontà fu per tanto tempo rievocata dalla popolazione finese e la sua immagine presente ai passanti che si scambiavano la stessa frase: sembra di rivederla tra i suoi fiori. Tutto è immaginato… poi il tempo cancella e ognuno cammina indaffarato, dimenticando il passato. Ogni anno, una sera di maggio, il nostro parroco don Remo, si reca alla cappellina per celebrare una Messa, suffragando la nobile benefattrice. Sbocciano ogni anno i nontiscordardimé, ma tutti si sono scordati di raccoglierli e ornare quella madonnina a ricordo di Ruccia e dei suoi fiori preferiti. 16 Questo scriveva la cantastorie di Socco, la signora Rina De Filippi Luraschi, negli anni settanta del '900. Nello scorso mese di maggio la cappellina della contessa Cicogna è stata collocata nell' aiuola posta davanti al cimitero di Socco, dandole modo di ricevere dai passanti una preghiera e quei fiori che tanto amava. storia locale Fino ie notiz LA FINO DI UN TEMPO raccontata ai ragazzi di oggi di Franco Cattaneo Parte VI Riprendiamo con la “Fino di una volta” ripartendo dal: in vita la storica attività di famiglia sino a poco tempo fa; - all'attuale semaforo di Via Risorgimento, all'ombra degli storici platani, il Panificio Saibene, della omonima famiglia, il COMMERCIO padre al forno e la mamma con le due giovani figlie al banco; Abbiamo detto, ed a rischio di passare per campanilista - proprio di fronte al cortile del Lociul, qualche anno più tardi un integralista lo ripeto, che Fino in tutti i campi era un centro di certo signor Paolito avviava una nuova bottega, resasi molto riferimento. utile per la parte bassa del paese; Se si diceva allora che 'la propaganda è l'anima del commercio', - lasciata la gestione del Bar-Ristorante di Pozz, poi Bar - oggi useremmo qualche inglesismo di troppo - altrettanto si Centrale, anche la famiglia Sesana, di fatto la signora poteva dire che 'i commerci erano l'anima di Fino'. ANTONIA, ha mantenuto per qualche anno attivo un negozio Via Garibaldi era il cuore pulsante di tutte queste attività. Al su Via Risorgimento, poco dopo il passaggio a livello. mattino, quando si andava a scuola o a prendere il treno, si Le due COOPERATIVE note ai finesi come: poteva assistere ad una sorta di spettacolo molto edificante: tutti - Cuperativa in Piaza, l'UNIONE, con un azionariato facente i commercianti, indistintamente, non escluso qualche residente capo alla sinistra storica del tempo, 'i compagni', molto con ingresso sulla via, erano impegnatissimi con le vecchie opportunamente collocata sul Piazzale della Chiesa. Non era scope di saggina e ul porta-rut (porta immondizia), infrequente che, volutamente o meno, il canto della Bandiera quotidianamente, a ripulire il fronte del marciapiede di Rossa incrociasse il 'Noi vogliam Dio' della Processione di competenza; vi assicuro che non si trattava di nascondere la Maria Bambina; polvere sotto il tappeto! - Cuperativa del Bass o PRO-FINO, Via Trento, azionariato di Della grande distribuzione non c'era traccia, i primi frigoriferi chiara matrice DC, i cosiddetti 'uregiatt' a Fino, 'cu de legn' a erano ancora riservati ad un certo ceto per cui ogni giorno si Lomazzo. doveva fare la spesa. Il pane lo si acquistava tutti i giorni e, mia attuale impressione, se ne consumava parecchio. Nella mia E' opportuno ricordare l'importante ruolo sociale svolto dal famiglia, quattro persone, se ne acquistavano quotidianamente movimento cooperativo, specie nell'immediato dopoguerra. Le 800 gr. più 4 michette, una sorta di bonus riservato dall'amico Cooperative di Consumo svolgevano allora molteplici attività: Renato POZZI/ Marendòo allo zio Angelo/ Pinotta che viveva - negozio di alimentari in senso stretto al quale settimanalmente in casa con noi. si aggiungeva la friggitura del merluzzo e, mi pare il lunedì, la Dalla valle e dalle frazioni le donnette venivano giornalmente in macellazione del maiale e la conseguente insaccatura di 'centro', calzando gli zoccoli da lavoro fino alla piazza, su salamini freschi. Una sorta di rito al quale non potevano percorsi prevalentemente sterrati, per poi infilarsi quelli di lusso mancare i pensionati del tempo per dividersi il sangue con 'pattine' e stringhe sgargianti. dell'animale da consumare poi fritto in padella o, col panino già diviso in due, per farsi un gustosissimo 'sanguis' con la pasta del salame; Partiamo con il comparto base per la sussistenza dei finesi, l'ALIMENTARE, così definito in - bar, ristorante, fornitissima cantina di senso molto lato, le botteghe di vini pugliesi, sala biliardo e numerosi alimentari (pustée/ prestinée) pressoché tavoli per le consumazioni, gioco delle tutte poste su Via Garibaldi: carte e sala TV con l'arrivo del cubo magico, - Panificio POZZI/Marendòo, proprio antistante la vecchia Casa Comunale. - curatissimo viale delle bocce, dalle Capostipite il nonno LUISIN, mancato misure regolamentari dove nella bella molti anni fa a bordo di un treno delle stagione si tenevano importanti gare Nord sul quale mi trovavo al rientro con giocatori di livello. dalla scuola. Alla PRO-FINO inoltre, all'occorrenza Al banco per anni le storiche figure veniva attivata la macchina per sgranare della zia Anna e dello zio Luigi; la le pannocchie di mais, utilizzate sorella Rosa per qualche anno ha gestito prevalentemente quale mangime per la succursale di Via Vittorio Veneto, polli e mucche. Panificio Tettamanti località Zezar. Al forno il fratello Figure fondamentali per il buon Renato con il fido collaboratore funzionamento delle diverse attività Antonio. della cooperazione, erano il direttore/magazziniere ed i vari Tutti familiari dell'amico Raffaele Introzzi, già ottimo ciclista dispensieri, emblematici personaggi del paese. dilettante e più volte Campione Italiano della specialità 'stayerAl banco alimentare della Cooperativa l'UNIONE, Teseo dietro motori' e divenuto anche lui fornaio-pasticcere col MOLTRASIO, è stato forse il dispensiere più ricordato. Di marchio BI-PANE. statura non molto alta, fronte spaziosa e l'immancabile matita copiativa fissata sopra l'orecchio, pressoché in solitario riusciva Quando da ragazzi il sabato sera si faceva notte, non poteva a tener testa alla folta clientela quotidiana, donne in prevalenza, mancare una visitina al forno, per prenderci qualche insulto e che durante l'attesa avevano modo di socializzare (diciamo gustarci una 'michetta' calda appena sfornata, un semplice così!!). panino, non imbottito. Allora si sconsigliavano i panini caldi, non facevano bene allo stomaco; oggi mi pare che le cose, tra A Teseo è subentrato Nino CAIROLI “TABACHEE', più pizze e hot-dog, siano diametralmente opposte. ciarliero del predecessore, riusciva a intrattenere le clienti con svariati aneddoti della sua vita, non solo professionale: - Poco più in basso, sempre sulla via centrale, Panificio tabaccaio, impiegato comunale, metalmeccanico all'USAP, Tettamanti, anch'esso con forno, gestito dai coniugi Angioletto elettricista, soldato in Grecia nell'ultima guerra, battaglia su una e Paola, genitori di Luigino che coraggiosamente ha mantenuto 17 Fino ie notiz storia locale non identificata isola del Peloponneso, rientro a piedi dalla ARRIGHI, con consorte e figlia. Posta sull'angolo tra Via prigionia in Germania. Garibaldi e Piazza Odescalchi era forse uno degli ambienti più pittoreschi del paese, più simile ad una farmacia che al Al che alle donnette veniva spontaneo dire che quest'uomo tradizionale negozio di alimentari. Altissimi scaffali, con una sapeva fare di tutto. L'immancabile risposta era “du robb sun serie di grossi vasi, tutti delle stesse dimensioni, contenenti i minga bun de fa: ul sciur e i ov perché i a fann i galinn cul cü” tipici prodotti: caramelle, mentini, biscotti, zucchero, caffè. La (due cose non so fare, il signore, cioè restare inattivo e le uova tostatura del caffè avveniva in loco, in un locale attiguo al perché le fanno le galline col c…). negozio, di norma si lasciava correre aria dalla porta o dalla Sempre alla PRO-FINO, che ho avuto modo di frequentare con finestra e l'aroma che si sprigionava inebriava tutta la piazza. maggiore assiduità con mio zio Pinotta quando di norma il Il signor Arrighi era dotato di una potente Moto Guzzi, con tanto giovedì si andava a sgranare il mais, mitica figura di Direttore è di carrozzetta o sidecar, percorso massimo compiuto era forse il stato Mario BIONDA “MAINN”, già citato come suonatore di tragitto da Fino alla natia Casnate, velocità di crociera media, piatti nella banda musical. Personaggio estroverso e rumoroso, non oltre i 40 Km orari. Il motore è stato molto ben conservato, altrettanto colorito nell'apprezzamento di qualche gentile tanto che il mezzo è stato poi acquistato dal Panificio Pozzi ed signora che poteva trovarsi nei dintorni. utilizzato per anni dal Luigi Marendòo per i servizi a domicilio. Con la pastella residua della panatura del merluzzo, il Mainn era MACELLERIE, anche in questo caso eravamo ben presidiati solito cuocere, sempre nello stesso olio di friggitura, un con: tortellone gigante, la 'cutizza'. Non sapevo rinunciare - macelleria Pozzi (negli stessi locali della ex-Pellegrini) più all'assaggio ma immancabilmente, la sera, mia mamma doveva nota come bottega del Santu Bigiu, gestita da due coniugi che io prepararmi la limonata per mandarla giù. ricordo già piuttosto anziani, il signor Luigi e la signora Per qualche anno il Bar-Ristorante è stato gestito dalla famiglia Giacomina. TURATI, in cucina la signora Antonietta che con i suoi piatti A loro è subentrato un giovanissimo Adolfo Pini, che ha tenuto riusciva ad attirare a pranzo una numerosa e qualificata il negozio per molti anni, crescendovi i suoi tre figli. clientela. Per gli operai c'era la mensa o la corsa a casa per il mitico 'giro intorno al tavolo'. Al banco bar il signor Luigi con i - In casa Galli l'attività veniva continuata dai due giovani fratelli figli Battistino (poi …ONE ai tempi della 'Spiga d'Oro') e la Pelizzoni ai quali subentrava, dopo l'esperienza in Via Milano a figlia Agnese la cui capacità e simpatia Como, Mario Peverelli, il figlio riuscirono a rendere la PRO-FINO uno 'degenere' della omonima dinastia di dei locali più frequentati del paese. floricoltori che professionalmente ha fatto scelte diametralmente opposte a Da quanto detto mi pare risulti evidente quelle di casa. Con la moglie Maria Pia, che la spesa è stato uno dei miei compiti Mario ha poi aperto in Via Trento una ricorrenti. modernissima gastronomia che tutti Abbiamo richiamato in precedenza abbiamo conosciuto. l'importanza della funzione del - Un isolato più avanti trovavamo la movimento cooperativo. Occorre macelleria Arlati (ora Center Carni), ricordare che in tutto il sistema con tutta la famiglia impegnata in alimentare, anche privato, molti anni negozio. Il vivacissimo figlio prima dell'introduzione del credito al Pierangelo (macelarin), appassionato consumo, oggi molto praticato nel motociclista, seguiva nei giorni di sistema finanziario, vigeva una semplice Cooperativa “L’Unione” apertura la succursale di Socco. Si dice forma di affidamento per le famiglie: la che non esitasse a chiudere anticipatamente per qualche spesa quotidiana veniva registrata su un apposito e storico scorribanda col suo 'Guzzino' o fare visita alla morosa del libretto, in due esemplari - uno a mani del cliente e l'altro del momento. postaio - rigorosamente con matita copiativa per evitare alterazioni. A fine mese si tiravano le somme (tirà su i librett) e - Enrico Tettamanti / Richetto, per anni ha tenuto aperto il con l'incasso della paga, puntualmente si regolavano i conti. A negozio in località 'Vignetta'. fine anno invece, sui totali della spesa veniva riconosciuta una - Martino Zenzi assicurava bolliti e bistecche ai residenti al di là sorta di percentuale in natura, prodotti o vino presso le della ferrovia, con la bottega in Via XXV Aprile. Il figlio Cooperative. Mio incarico, sotto le feste, era di andare alla Luigino, ottimo bocciofilo, ha continuato molto Cooperativa con l'asinello a ritirare le damigianette per i miei e professionalmente l'attività paterna mantenendo un negozio per i vicini. anche in Cassina Rizzardi. Tra le botteghe alimentari penso si possa ricomprendere: Le macellerie di allora erano una sorta di 'sala operatoria', - il lattaio/ latée, inizialmente collocato in uno dei locali ambienti asettici, tutti piastrellati di bianco, banco in marmo, seminterrati di casa Rossi, sufficientemente fresco per garantire sempre bianco sul quale il 'chirurgo' affettava, guardando il in un idoneo ambiente la conservazione del latte. Ogni mattina il cliente dall'alto in basso; ai lati una serie di ganci/rampini dai lattaio partiva col camioncino per raggiungere le stalle della quali pendevano le parti degli animali. valle e del paese e raccogliere il latte fresco di mungitura in quei Le carni commerciate potevano allora essere tranquillamente tradizionali bidoni zincati e mettere a disposizione delle definite tutte a Km. Zero, provenivano pressoché totalmente da famiglie finesi un elemento fondamentale per l'alimentazione di animali della zona, allevati con metodi rigorosamente 'Bio'. grandi e piccini. La macellazione avveniva nell'apposito locale/macello, di Accanto al latte c'era naturalmente la produzione estiva di solito posto nel cortile retrostante il negozio, di norma il lunedì gelato, fondamentalmente due gusti: panna (pannera) e quando veniva tenuta chiusa la bottega. Va ricordato che tutto il cioccolato, venduto su coni/parigine da Lire 10, 20, 30, comparto alimentare era solitamente aperto la domenica rarissime da Lire 50 e riservate agli adulti. mattina. Il negozio è stato poi attivo per qualche altro anno in uno dei Noi ragazzini, appena liberi dagli impegni scolastici, non locali della nuova sede della Calzoleria Castelli. perdevamo occasione per assistere al cruento spettacolo della - Sull'angolo di Via Carducci, casa Peverelli, la famiglia macellazione; ci si svagava veramente con poco! ZILETTI apriva la nuova latteria con bar, molto frequentata dai I FRUTTIVENDOLI/ frutiròo: cominciamo col dire che giovanotti del momento non insensibili alla presenza delle due allora la frutta ai pasti era considerata un certo lusso, le famiglie sorelle del lattaio Carletto, assai carine. con i numerosi orticelli e qualche albero da frutta cercavano di - La drogheria/ drughée, gestita dal casnatese di origine signor ovviare alla situazione. Aggiungerei che non erano ancora del 18 storia locale Fino ie notiz tutto noti i benefici effetti di una corretta alimentazione a base di perenne custode del focolare domestico, magari dopo la frutta e verdura. giornata od il turno alla BOSETTI o alla FISAC. Per il maschietto, seppur non esente da analoghi pesantissimi sacrifici Se non ricordo male, tre negozi equamente distribuiti sulla Via in fabbrica od in campagna, la serata disintossicante al bar, Garibaldi, soddisfacevano ampiamente le esigenze del anche fino a tarda ora, era più che consentita. Invece, una momento. signora che eccedesse in frequentazione di locali pubblici, - Silvio LANTE, con negozio di fianco alla macelleria del Santu poteva mettere a repentaglio la propria Bigiu, di fronte alla Cooperativa reputazione. l'Unione, d'estate posizionava una bancarella sul lato opposto della via, Cominciamo con gli ALBERGHI o proprio sotto le mura (castela) della RISTORANTI con ALLOGGIO: vecchia piazza, dedicata alla vendita a - all'inizio di Via Raimondi trovavamo il noi ragazzi di angurie a fette, a modici Ristorante Milano, prima più noto come prezzi. Niente refrigerazione, una 'il Morandi', dal nome della famiglia dei retina di color verde a maglie molto precedenti gestori. strette, difendeva il dolce frutto dalle Allora era condotto dai Guffanti, 'il insidiose vespe. Barba', uno chef di cucina messosi in Veneto, a denominazione di origine proprio e la consorte signora Rosetta che garantita, aveva mantenuto intatta la non aveva problemi ad intrattenersi sino sua parlata, mai contaminata dai nostri a tarda ora con la meglio gioventù del dialetti. Già piuttosto avanti con gli momento. anni, oltre che dalla moglie Teresa, a Si narra che il Barba, che per motivi di turno veniva aiutato dai quattro figli servizio si coricava più presto, una sera, quando liberi da impegni di famiglia o per diversivo, stesse accompagnandosi Drogheria Arrighi di lavoro: Elsa come tessitrice, con una gentile avventrice, confondendo Fortunato alla SNIA VISCOSA di Cesano Maderno, Antonio però l'interruttore della luce con il campanello della reception. col suo chiosco sempre come fruttivendolo sul Piazzale della Intervento immediato e preoccupato della signora Rosetta Stazione. Il quarto, Giovanni o Giuanin, aveva aperto nella casa unitamente ad alcuni clienti abituali: 'ul barba al staa maa'. dei Porro Ramée senz'altro la prima autoscuola di Fino presso la Inevitabile il conseguente ed indescrivibile parapiglia quale tanti maschietti in prevalenza, anche se non eravamo comunque prontamente sedato e soprattutto sdrammatizzato l'Arabia Saudita, hanno potuto prepararsi per affrontare il non dai simpatici giovanotti presenti. Il tutto perdonato nel giro di facile esame di guida: adulti che passavano dalla Vespa o pochi giorni. Lambretta alla Cinque/Seicento FIAT e più giovani che si Il 'Morandi' era inoltre la sede dei pochi banchetti che allora ci si accingevano a sfruttare l'auto di papà. poteva permettere, il più delle volte con qualche ruspante - La CELESTA, nella casa dei Riveta, angolo Via Carducci o a volatile, sottratto direttamente e furtivamente dal pollaio dei Fondo Cieco, era forse il negozio più attivo e meglio rifornito genitori. grazie alla vitalità di questa signora, oggi sarebbe una provetta Alla gestione Guffanti è subentrata quella della famiglia televenditrice (nessun accostamento a Vanna Marchi). Di tegliese dei Reghenzani, genitori della nostra simpaticissima questo negozio ho ancora ben presente l'insegna posta sopra il Assessora Felicita Marisa, che grazie all'ottima cucina del cassonetto delle tende che venivano abbassate per proteggere signor Gino ha dato nuovo lustro allo storico ambiente. dal sole le cassette di frutta tranquillamente esposte sulla via nel tratto di marciapiede antistante. - Nell'immediata vicinanza della Stazione, l'ALBERGO RISTORANTE NORD, omonimo marchio della attigua linea Questa recava il nome del marito, un signore meridionalissimo, ferroviaria. Gestori del momento la famiglia di Alfredo grande giocatore di carte, poco presente in negozio, comunque titolare della licenza: FRUTTA TUFANO LUIGI VERDURA PEVERELLI alla quale è subentrata la famiglia BERETTA, rimasta al timone per diverso tempo. - A scendere, l'Annetta CAIROLI, con sede nell'attuale spazio BI-PANE, anche se dietro al banco era più facile trovare una Sala ristorante, un buon numero di camere ben frequentate giovanissima signora Carla. Il fratello Cesare, discreto pianista, stante la favorevole collocazione, centrale, in prossimità della buon portiere di calcio ed ottimo affabulatore, si occupava ferrovia e dell'uscita autostradale, viale delle bocce ma prevalentemente della produzione dei gelati, quelli alla frutta soprattutto una attivissima sala biliardo, luogo di ripetute sfide non potevano che essere di altissimo livello, nulla di serali tra giocatori molto capaci che richiamavano un folto liofilizzato! pubblico di appassionati. Il negozio era meta frequente di noi bambini o ragazzini perché, Chiusa l'esperienza cinese presso il Milano, oggi, questi due oltre alla frutta ed ai gelati, si potevano trovare i dolcetti storici locali giacciono chiusi ed abbandonati, in situazione di dell'epoca, caramelline di ogni genere, i notissimi asabesi, le notevole degrado che non contribuisce certo a qualificare il liquerizie/regulizia e le chewingum/cicche, spesso abbinate a decoro urbano. figurine del calcio e del ciclismo. Presso la Stazione F.S. di Fino Cucciago avevamo la Trattoria Il fratello minore, Giuseppe, 'verdura' per gli amici, ha del Casottino, gestita dalla famiglia di un certo signor Arturo continuato l'attività ancora per diversi anni con una sorta di che vedevamo quando veniva in paese a fare la spesa con una 'boutique' del ramo. sorta di Fiat/Giardinetta. Naturalmente, le bancarelle del mercato del venerdì La Stazione allora era molto attiva grazie ai numerosi operai ampliavano l'offerta ed alimentavano la concorrenza. delle zone circostanti che si recavano al lavoro negli Restiamo nel settore che oggi definiremmo “food”, con importantissimi centri industriali di Sesto S. Giovanni e ALBERGHI, RISTORANTI, BAR, non escluse Milano/Bicocca, perfettamente serviti dalla ferrovia, nonché TRATTORIE ed OSTERIE che a Fino non mancavano, al agli studenti cucciaghesi che non avevano alternativa per tempo pressoché unici luoghi di aggregazione soprattutto per il recarsi alle scuole di Como. sesso maschile di ogni età. Ora lì abbiamo la modernissima ed avviatissima Pizzeria del La cultura del momento era infatti ancora 'lievemente' Casottino che, tra un allagamento e l'altro da parte del Rio maschilista. La donna, una volta che si era maritata - 'sistemata' Acquanegra, dà ristoro ad una affezionata e numerosa clientela. - come dicevano con un certo orgoglio i genitori, affrontava un Del ramo BAR RISTORANTE in capo alle due Cooperative di percorso abbastanza impervio: sposa, madre e … , comunque Consumo, ne abbiamo parlato nel settore Commercio. 19 Fino ie notiz storia locale Restando in argomento proseguiamo vecchia Osteria della Vignetta, con: marchio tipico allora, forse anche abusato nelle zone della Brianza. - Ristorante dei Pozzi (i Pozz) Gestione in capo alla famiglia all'incrocio tra Via Garibaldi e Viale Viganò. della Stazione (ora Onoranze Funebri Rampinini ed Autoscuola Lante). - Nella parte alta di Via Raimondi, accanto al cortile Bionda, era attiva Dopo la gestione della famiglia Sesana, la Trattoria dei Cacciatori, piccolo i non più giovani eredi Antonia ed locale gestito per anni da due Angelo, tuttora ben noti in paese, è sorelle della parentela dei Bionda subentrata la famiglia di un certo signor ed in epoca successiva dalla Angelo Beccarelli, un emiliano, ex famiglia Pelizzoni. seminarista, con una bellissima moglie che ha radicalmente cambiato il volto - Dell'Osteria della Costa dei del locale. coniugi Paulin ed Amabile Romanò, che garantiva un luogo Cominciando dalla insegna in 'Bar Ristorante Milano d'incontro ad una zona decentrata Centrale', allestendo sale specifiche del paese, abbiamo già trattato nel capitolo Agricoltura, per televisione, gioco carte e biliardo ed ampio spazio esterno paragrafo Riproduzione Bovina. con modernissimi tavolini frequentati nella stagione estiva dalle famiglie che al gran completo, la sera del sabato o della Questi ultimi locali avevano tutti caratteristiche pressoché domenica, andavano 'a mangiare' il gelato. analoghe: spazio interno con banco, piano di lavoro metallizzato, spina collegata alle botti della cantina per L'uscita dei Beccarelli è stata improvvisa e misteriosa. A loro l'erogazione di vino al bicchiere, prodotto senz'altro più sono subentrati i Ranzetti, già dispensieri presso il Bar della consumato, tavolini con sedie impagliate, a volte tovaglie a Cooperativa L'Unione, che hanno ripristinato l'attività di quadretti, all'esterno tavolini con panche fisse, tutto in ristorazione grazie all'ottima cucina della signora; il fine muratura, all'ombra di pergolati o piante secolari, in qualche settimana c'era la coda per portare a casa il loro prelibatissimo caso gioco delle bocce con viali e gabbia per il 'quarantotto' (ne piatto di lasagne, asporto ante litteram. Il figlio Ranzetti (Elio parleremo più avanti). od Ennio?), ottimo ciclista dilettante, è stato il fondatore del Ristorante Madonnina, ora Grifo. Clientela piuttosto datata che di fronte a qualche buon bicchier di vino, come già detto, se la 'contava su' relativamente agli Mantenevano intatto il loro fascino locali che senza argomenti più disparati: malattie dei polli, caghetta del vitello e dubbio avevano alle spalle una storia lunghissima: le vecchie sfavorevole stagione per la campagna; saltuarie cenette, osterie. prevalentemente a base di cacciagione visto che lo sport della - La più rappresentativa era senz'altro l'Osteria del Crotto, alla caccia era ancora diffusamente praticato, con un territorio tutto confluenza di Via Brera con Via Raimondi, gestita prima dalla sommato pulito, le prede non mancavano. padrona di casa - Nonna Rosa Introzzi – e successivamente da - Uno spazio a sé merita senz'altro La Montagnabella, storico Oreste Negretti, la moglie Teresa e le figlie Giuditta e Maria locale di Fino, gestito dalla famiglia di Ezio Cattaneo, noto non Pia. solo nel ristretto ambito del paese per due specifiche Il 'Crotto' era l'ultima fermata serale di tutti i mugnai al rientro particolarità: dal giro; sul tratto di strada antistante, senza problemi per il la rinomatissima pista da ballo all'aperto 'Dancing La traffico, sostava una fila di carri a pieno carico, la stuoia sopra Montagnabella' (si leggeva come scritta), che durante la bella ed il lanternino acceso sotto. I muli ed i cavalli attendevano stagione richiamava una folta schiera di appassionati, anche pazientemente, come peraltro le consorti nelle case, il rientro non più giovani; del padrone che si attardava al banco od al tavolo al fatidico e l'ampia sala per banchetti dove buona parte delle famiglie finesi ripetuto detto “scià una taza che gh'ù là ul mul” (mi dia una hanno celebrato lì il loro pranzo di nozze o quello dei figli. tazza di vino che ho fuori il mulo che aspetta). Menù tipico: affettati misti e giardiniera di sottaceti come Durante le vacanze scolastiche anche noi ragazzi passavamo antipasto, primo piatto con un bis di pasta e risotti, arrosto o qualche serata al Crotto, quando ci facevamo cucinare dai roastbeef con patate al forno per secondo, immancabile torta signori Negretti il pescato dell'allora abbastanza nuziale alla crema, con la tradizionale statuina degli sposi in alta incontaminato Seveso: gamberetti d'acqua dolce e vaironelli. uniforme. Fornivamo alla cucina anche verdure di contorno e frutta, recuperate non sempre in maniera legale; ce la cavavamo (Segue) comunque con la minima spesa. Una sorta di denominazione di origine è stata mantenuta anche dalle varie gestioni che si sono succedute sino ai giorni nostri: Errata corrige: 'Crott del Vecc' e la Locanda attuale. Capitolo precedente ”Cesellatori”: CAIROLI MARIO leggasi: - Lungo la Via Garibaldi, all'altezza circa della vecchia Scuola “PENDOLA” e non PEDOLA come erroneamente indicato. di Disegno, a ridosso della linea ferroviaria, trovavamo la Fino Il Comitato di Redazione notizie Anno XXVIII - N. 3 - Giugno 2015 Autorizzazione del Tribunale di Como n. 21/87 del 03.08.1987 www.comune.finomornasco.co.it Grafica e Stampa: [email protected] Gerenzano (Va) www.tipografiacaregnato.com 20 Direttore Responsabile: Gianantonio Cairoli Coordinatore: Gianfranco Melli Redattori: Franco Cattaneo Nicola Crupi Emanuele Galimberti Rossella Pera Marisa Reghenzani Paolo Santinon Elaborazioni grafiche: Marco Fanchini, Roberto Fornasiero,Vittorio Negretti Foto: Club Finese Fotoamatori le lettere e le e gli ar ticoli, o di settembr rvenire al er pe m nu no il r an Pe vr ni varie do io oppure io ip az ic ic un un M m co esso Redazione pr di to ita m Co .it entro or nasco.co inviate a mune.finom co e@ izi ot finon osto sabato 29 ag