Contro la violenza alle donne » La Gazzetta di Lucca

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ANNO 2°
02/12/13 18:41
LUNEDÌ, 2 DICEMBRE 2013 - RECTE AGERE NIHIL TIMERE
Giornale Politico - Artistico - Amministrativo - Letterario e Teatrale
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CRONACA
Contro la violenza alle donne
lunedì, 2 dicembre 2013, 16:30
di gabriele tolari
“La violenza è come una pentola dove dentro ci
sono tanti ingredienti: non si tratta solo del
fidanzato manesco, perché spesso le percosse
avvengono anche all’interno del nucleo familiare
originale”. Poche parole, queste di Grazia
Casanova, presidente di Terziario donna di
Confcommercio, le quali però esemplificano,
nella loro cruda descrizione dei fatti, una serie
di situazioni sempre più usuali, come testimoniano il triste boom di accessi al codice rosa
del pronto soccorso e i circa 350 ai centri antiviolenza da parte delle donne. Poi, però,
denunciati in minima parte dalle stesse, bloccate dalla paura.
Ne è stato discusso ampiamente nell’auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio, in
San Micheletto, grazie all’interessamento del medesimo ente e dell’associazione di
categoria di palazzo Sani presieduta e diretta, rispettivamente, da Ademaro Cordoni
Rodolfo Pasquini, presenti in platea durante la mattinata di esposizioni. Relatrici
accompagnate dalla mediazione della Casanova, le psicologhe Elena Dell’Osso ed Elisa
Greco del Centro medico San Marco.
Giovani professioniste che hanno chiacchierato, senza però la partecipazione dei giovani
accorsi dal Civitali per assistere al convegno, su un tema purtroppo ancora attuale e
spesse volte subliminale. Proprio come le botte, che non sempre si vedono a occhio
nudo poiché, a subirle, non è soltanto il fisico, che fortunatamente nei casi meno gravi
guarisce, quanto piuttosto la mente. Questa rischia di rimanere segnata se la vittima non
trova la forza di cercare aiuto e se, chi le sta vicino, non si accorge della situazione o,
ancor peggio, se ne frega e quindi non la denuncia alle forze dell’ordine.
I motivi della violenza, se per la Dell’Osso possono essere ricollegabili a un ampio spettro
culturale comprendente l’educazione stessa del carnefice, secondo l’esperienza di Elisa
Greco sono riconducili, nello specifico, anche a motivi religiosi, per cui la donna si ritrova
vincolata e ostacolata dal contesto in cui vive. “La violenza è una scelta, non una
responsabilità delle donne”, hanno però convenuto le psicologhe e un’insegnante che ha
accompagnato i giovani dalla vicina scuola di via San Nicolao. “Va ricordata e
combattuta di continuo – ha messo l’accento Federica Maineri, assessore provinciale al
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sociale in accordo con la Vietina, pari ruolo al comune – non soltanto il 25 novembre con
la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Senza
dimenticare che c’è una bella differenza tra amore e possesso”.
Eppure, molte donne si sentono in difetto e colpevoli d’aver adirato il loro aguzzino in
qualche modo, giustificandone, così, le percosse. “La classe sociale, l’età, l’impiego
sono alcune tra le variabili importanti a descrivere le varie situazioni – hanno spiegato le
psicologhe – ed è proprio la violenza sulla mente che non deve rimanere in silenzio. Sono
i traumi che rimangono dentro le donne che subiscono i condizionamenti verbali della
peggior risma, a dover essere sfogati. E’ anche per questo che le vittime, soggiogate da
lame vestite da parole, finiscono per sentirsi colpevoli.”.
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lunedì, 2 dicembre 2013, 17:50
E di aiuto, anche se le esperte del Centro medico San Marco preferiscono focalizzarsi
sulle vittime, ne hanno bisogno anche gli uomini violenti, spesso, a loro volta, vittime nel
periodo dell’infanzia di soprusi in ambito più o meno familiare. “Questi fatti vanno
affrontati rivolgendosi a un centro d’ascolto, cominciando un percorso che porti infine a
un intervento concreto”, hanno sottolineato Dell’Osso e Greco. “Una terapia di coppia è
sconsigliabile, già è difficile parlarne da sole, ammettere di vivere in un incubo. Talvolta
non viene fatto per il timore di perdere tutto, essendo magari dipendenti anche
economicamente dagli uomini”. Che non sia facile parlarne si è capito anche stamani,
quando le ragazze e i ragazzi del Civitali, invitati a intervenire, non si sono espressi al
riguardo. Le psicologhe si augurano venga comunque accolto il loro consiglio sullo
scrivere dei temi anonimi dove i giovani possano esprimersi liberamente.
Il Centro medico San Marco è un istituto comprensivo che, pur non avendo ancora una
struttura vera e propria che si occupi di aiuto psicologico, svolge comunque questa
funzione grazie a Dell’Osso, Greco e alla loro collega Antonella Bartolomei. Le tre
professioniste cercano di capire i bisogni delle donne vittime di soprusi, anche solo
ascoltandole quando nessun altro lo farebbe. Lunedì prossimo accoglieranno in un open
day, sempre in modo completamente gratuito, le ragazze e le donne che si
presenteranno negli studi di viale Marti, al civico 43, per parlare e sfogarsi un po’. Ma,
sempre in maniera molto informale, magari davanti a un caffè, è possibile organizzare
incontri singoli, da fissare al 380.6831130 o su [email protected].
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Convince un anziano a farsi
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giovedì, 28 novembre 2013, 13:07
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altre ditte finite nel raggiro
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Alle oltre 50 imprese finite nella maxi
truffa da 250 mila euro scoperta dalla
polizia di Lucca nello scorso luglio, se
ne aggiungono altre. La squadra
mobile della questura ha concluso la
seconda ed ultima tranche della
indagine sulla “Resin Art”
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