Heavy Metal - WordPress.com
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HeAVYMetAl Una guida essenziale per principianti ...per la musica, misteriosa forma del tempo. (J.L. Borges) Il libro che state leggendo è stato scritto non a scopo di lucro ed è frutto di ricerca, passione e impegno personali. Tutte le immagini sono tratte dal web e chiunque ritenesse lesi i suoi diritti può contattarmi sul mio blog all’indirizzo http://ornitorinconano.wordpress.com/ per chiedermi di rimuovere una o più immagini. Contattarmi sul blog è anche il modo ideale per chiedere qualsiasi correzione del libro. Sono molto apprezzate correzioni, opinioni e critiche (costruttive) a questo libro. Qualora vogliate effettuare una donazione per permettermi di scrivere una più approfondità Storia del Metal o anche solo come segno di apprezzamento di questo volume, contattatemi sempre sul mio blog all’indirizzo: http://ornitorinconano.wordpress.com/. Diffondete questa guida a chi volete, ma non levate i link al sito e non mancate di citare il blog dell’autore: http://ornitorinconano.wordpress.com/. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Introduzione In queste pagine cercherò di proporre una guida minima, diciamo “tascabile”, per chi vuole capire cos’è l’Heavy Metal. Principalmente questa guida ha l’obiettivo di proporre una definizione di Heavy Metal ed una delimitazione stilistica preliminare che, unita ad un minimo di tassonomia, aiuterà a catalogare per sommi capi l’intera discografia Metal. Il secondo obiettivo è quello di dare una panoramica storica dell’evoluzione del genere, così da permettere di comprendere anche all’ascoltatore principiante come si sia evoluto l’Heavy Metal dagli albori ad oggi, evidenziando le principali scene nazionali e locali. Il terzo obiettivo, complementare ai primi due, è quello di proporre uno strumento immediato per ascoltare, conoscere e “provare” il Metal direttamente, ascoltando 100 brani scelti nella lunga Storia di questo stile musicale: saranno presenti direttamente i link a Youtube per ognuno di questi brani, così che potrete provare direttamente ad immergervi nei brani e nelle discografie di cui parleremo. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Essendo una guida per principianti, queste pagine non possono essere al contempo anche esaustive e tantomeno potranno focalizzarsi su artisti che hanno avuto un ruolo minore, un minore riconoscimento di critica e pubblico oppure semplicemente sono poco conosciuti. Questa guida è pensata per contenere in sé il minimo indispensabile per parlare ed iniziare a conoscere l’Heavy Metal, e sarà quindi orientata ad esplorare artisti celebri (nei loro stili e sotto-stili), di fama mondiale o unanimemente riconosciuti come importanti; altri artisti, alcuni anche artisticamente notevoli, dovranno rimanere fuori da questa trattazione per principianti, per la difficoltà che si avrebbe a collocarli in un quadro appena delineato, per peculiarità che rischiano di non essere apprezzabili da persone poco addentro al genere, per la difficoltà di trattarli criticamente senza fare leva su confronti e paragoni non alla portata di chi è a digiuno di “metallo”. Quindi, indossate pure il chiodo di vostro padre o vostro fratello, anche se non è proprio il vostro stile, ed aumentate il volume fino a disturbare i vicini... preparatevi ad entrare nel mondo dell’Heavy Metal. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Una definizione di Heavy Metal: cos’è l’Heavy Metal... e cosa non è! Per definire l’Heavy Metal bisogna fare affidamento su quello che conoscete della musica dei tardi anni ’60. Senza addentrarci in lunghe trattazioni storiche, la musica a fine anni ’60 è diventata sempre più la musica Rock e sempre meno la musica di derivazione Classica, Folk o Jazz. Quando parlo di Rock non intendo solo il Rock’n’Roll, ma il Rock in senso molto più ampio, come termine che racchiude in sé tutta una serie di manifestazioni artistiche in campo musicale che non possono facilmente integrarsi con gli altri grandi generi musicali, come il Jazz, il Blues, il Folk o la Classica. Quando dico Rock ed anni Sessanta penso ai Rolling Stones, a Bob Dylan, ai Doors, a Carlos Santana, a Jimi Hendrix, ai Beatles... ed a tanti altri meno famosi e che non è il caso di citare in questa sede. In Italia, negli anni ’50-’60, il Rock era invece qualcosa di ancora semi-sconosciuto, e veniva interpretato soprattutto per mezzo di cover più o meno valide dei classici dell’epoca, principalmente inglesi e statunitensi: pensate a Little Tony, Caterina Caselli o Adriano Celentano. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 1, 2, 3: dall’alto verso il basso troviamo un giovanissimo Bob Dylan, i celeberrimi Beatles e in basso i Rolling Stones di qualche decennio fa. Tre leggende della musica popolare degli anni ’60. Il “formato” dell’Heavy Metal Fra tutte queste band degli anni ’60, alcune hanno iniziato a ridurre il ruolo primario della voce, che era tipico della musica melodica dell’epoca (pensate alle armonie vocali di Beach Boys e Beatles), per dare più spazio agli altri strumenti, non più relegati ad un più o meno dimesso accompagnamento. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Lunghi momenti strumentali davano spazio ai musicisti per mostrare la loro preparazione tecnica, dando di fatto via libera ad una delle costanti dell’Heavy Metal: gli assoli. Per poter permettersi di momenti da dedicare alle sezioni strumentali, questo abbozzo di musica che sarà il fondamento dell’HeavyMetal dovette distaccarsi dalla forma canzone tipica dell’epoca, proponendo formati più lunghi, generalmente fra i 4 ed i 6 minuti. Creato un nuovo modello di canzone, possiamo entrare nei dettagli di come queste canzoni venissero suonate, partendo dagli strumenti utilizzati. L’Heavy Metal è principalmente suonato con basso elettrico, chitarra elettrica e batteria, come d’altronde buona parte del Rock. In aggiunta a questo, però, l’Heavy Metal usufruisce spesso di due chitarristi, così da poter dividere la parte “ritmica” da quella ”solista”: avremo quindi formazioni con basso, batteria e due chitarre. Esistono ovviamente infinite variazioni su questo modello, per esempio quelle che prevedono o meno che il cantante suoni anche uno strumento o che sfruttano due voci, solitamente una maschile ed una femminile; per quanto riguarda gli strumenti, quello Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ più comune da aggiungere ai già citati chitarra-basso-batteria è la tastiera. Se gli strumenti sono questi e sono sostanzialmente tradizionali nel Rock, nell’Heavy Metal vengono utilizzati in modo peculiare. La batteria, che spesso era utilizzata dai gruppi Pop degli anni ’40 e ’50 come mero accompagnamento ritmico, è progressivamente diventata uno strumento anche solistico, dove hanno avuto modo di mettersi in mostra alcuni dei più incredibili virtuosismi della musica contemporanea, sia per complessità (un esempio) che per potenza e velocità (un esempio). La chitarra ha preso le mosse dalle invenzioni di Jimi Hendrix, che ne ampliò infinitamente il lessico, per diventare lo strumento prediletto per assoli chilometrici e sempre più complessi e veloci, veri trionfi di pirotecnia musicale (un esempio). Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 4 Jimi Hendrix e la sua chitarra. Il basso, elettrificato e spesso a volumi considerevoli, costituisce lo scheletro musicale ed in buona sostanza fornisce il riferimento ritmico al resto della band, aiuta a riempire l’arrangiamento e ad aumentare l’impatto sonoro della musica. La voce conosce con l’Heavy Metal tutta una serie di evoluzioni che si sono cristallizzate in tecniche peculiari, principalmente orientate a riuscire a far svettare il canto su un Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ amalgama musicale già affollato di strumenti ad alto volume ma anche sviluppatesi per accordarsi ad immaginari fantascientifici, sovrumani ed inumani, mostruosi e grotteschi, di cui la cultura Heavy Metal è piena. In questa sede basterà accennare a due stili canori, che saranno utili anche nel prosequio di questa guida per operare alcune distinzioni stilistiche: lo screaming ed il growl. Lo screaming è una tecnica vocale che viene utilizzata soprattutto in concomitanza con note acute e che può essere più o meno “ruvida”, variando da uno stile non troppo dissimile dal canto classico ad uno molto più vicino ad un grido disperato. Viene utilizzato in moltissimi gruppi Heavy Metal, alcuni classici e alcuni moderni, alcuni melodici ed alcuni assolutamente incompromissoriamente violenti. Per quanto si possano citare decine di cantanti che padroneggiano lo screaming, io vi propongo questa compilation di Tom Araya degli Slayer, che potete ascoltare qua. L’altro stile vocale che abbiamo deciso di analizzare, almeno sommariamente, è il growl. Questo è una sorta di ruggito gutturale, un suono basso e “sporco”, che produce un canto Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ spesso ininteleggibile, più mostruoso che umano. Il growl è, spesso, il motivo per cui il Metal è considerato un caos incomprensibile ed estremissimo, anche se in realtà è meno diffuso dello screaming ed interessa soprattutto le frange estreme del genere. Per avere un’idea di cosa sia il growl potete guardare questo breve video in cui vengono mostrate anche tecniche affini che noi, per comodità di trattazione, considereremo tutte come growl. Tutti gli strumenti sono suonati a volumi considerevolmente alti, per esempio un concerto Heavy Metal è tipicamente molto più assordante di uno di musica Classica o di Folk o anche di un concerto Rock di un gruppo come i Rolling Stones o Bruce Springsteen. Non a caso, la sfida a chi è la band con più decibel al mondo è molto seguita dalla stampa specializzata (vedi per esempio qua). I contenuti dell’Heavy Metal Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Dopo aver brevemente descritto la “forma” dell’Heavy Metal, possiamo passare ad analizzarne i contenuti. Per forza di cose, faremo una panoramica molto approssimativa, che dovrebbe poi essere adattata ad ogni stile ed epoca ed alle sue peculiarità. L’Heavy Metal ha da sempre avuto un marcato interesse per tematiche gotiche ed oscure, che affrontassero problemi come il dolore, la morte, la guerra, la violenza, le malattie e la depressione ma anche l’occultismo, la magia, il sovrannaturale. Le forme più violente dell’Heavy Metal tendono ad affrontare tematiche simili al cinema gore (qui un video per chi non è debole di stomaco). La ribellione verso l’ordine sociale, con sfumature spesso adolescenziali, è un retaggio Punk che l’Heavy Metal conserva in alcune sue emanazioni. Altra tematica fondamentale è il sesso, spesso in una versione meno edonistica e più prettamente maschile rispetto al resto del Rock, seguendo in buona sostanza quanto hanno fatto molte band Hard Rock che hanno inneggiato al dominio, fisico e psicologico, dell’uomo sulla donna. Molte delle band Heavy Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Metal più innocue riprendono a piene mani dalla tradizione della musica con tematiche d’amore romantico, sviluppate spesso tramite quella forma musicale più pacata, lenta, intimista ed atmosferica che si chiama “ballata” ed in alcuni casi “power ballad” (questa è una delle più conosciute, per esempio). Un grande parte dell’Heavy Metal prende ispirazione, oltre che da quello appena descritto, dalla letteratura fantasy, come per esempio dai libri di J.R.R. Tolkien (si prenda ad esempio i Blind Guardian ed il loro Nighfall In The Middle Earth, ispirato al Silmarillion). Molto nutrita è anche la schiera di formazioni che fa uso di fonti filosofiche o addirittura di testi religiosi per scrivere le proprie canzoni. Tutte queste tematiche vengono affrontate sia in modo estremamente superficiale e banale, senza alcune ricerca intellettuale, sia con un metodo che pare più vicino ai trattati filosofici che ai ritornelli del Rock che trasmettono in radio: è davvero impossibile trovare in questo uno “standard” per tutto l’Heavy Metal. In generale si può affermare che l’Heavy Metal più vicino ai circuiti radiofonici ed agli ascoltatori Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ “generici” (per esempio Bon Jovi, AC/DC, Scorpions) sia solitamente meno impegnativo a livello intellettuale di quello più sperimentale e “di nicchia” (per esempio Burzum, Cynic, Neurosis). L’estetica dell’Heavy Metal Come ogni genere musicale di grande impatto nella storia del Rock, anche il Metal ha avuto la sua propaggine estetica, la quale comprende non solo il modo in cui un ascoltatore di Heavy Metal solitamente si veste, ma anche tutta una serie di simboli, gesti, termini che sono ormai entrati nella storia del genere. Come per il resto di questa guida, ci limiteremo ad alcuni elementi fondamentali. Partiamo dal modo in cui chi ascolta Heavy Metal si definisce o viene solitamente definito: “Metallaro”. La divisa di ordinanza classica prevede il chiodo, ovvero un giubbotto di pelle nera, o in alternativa il giubbotto di jeans senza maniche (kutte), meglio se ricolmo di spille e “toppe” a tema. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 5 e Fig. 6: (sopra) il “chiodo”, giubbotto di pelle tipico dei metallari. (sotto) il giubbotto di jeans senza maniche, altro indumento simbolo dell’estetica Metal. Sotto il chiodo è comune portare una t-shirt che riporta sul davanti la copertina di un album Metal o quantomeno omaggia una band Metal di cui si è fan e che, possibilmente, Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ goda di rispetto da parte della comunità dei metallari1. Non possono mancare bracciali di pelle con borchie di metallo usate come guarnizione, che vanno ad aggiungersi a spille e toppe da portare su eventuali zaini, soprattutto per coloro ancora in età scolastica. Fig. 7 Rob Halford, cantante dei Judas Priest, veste un bracciale pieno di borchie. Jeans o pantaloni di pelle attillati, stivali di pelle e capelli lunghi sono altri elementi tipici del metallaro-modello, almeno per come è entrato nell’immaginario popolare. La barba lunga 1 Per capire quanto sia diffusa ed estesa questa cosa, come in nessun altro genere musicale, basterà dare un’occhiata ad un sito come http://www.heavymetalonline.co.uk/. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ si è andata diffondendo col tempo e con l’avvento di musicisti dai connotati sempre più minacciosi, mentre molto più rari sono i baffi. Fig. 8 Dei ragazzi in età scolastica interpretano a modo loro l’estetica Metal. L’ambiente estetico di riferimento più immediato è quello dei bikers ma non mancano riferimenti all’abbigliamento sadomaso ed ovviamente i richiami all’Hard Rock ed al Rock “duro” di tutte le ere. Nel corso degli anni l’evoluzione stilistica ha portato molti cambiamenti nel modo di vestirsi dei metallari, che hanno integrato nel loro vestiario pantaloni larghi, scarpe Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ da ginnastica, cappellini da baseball. A rendere l’immagine fisica più inquietante si sono aggiunti piercing, tatuaggi e, per i più estremi, il facepainting, ovvero il trucco in faccia in tonalità bianco-nero, che conferisce ai metallari un aspetto da film dell’orrore, cadaverico e inumano. Fig. 9 Gli Immortal propongono uno stile molto più estremo, con tanto di facepainting, in linea con la violenza della loro proposta musicale. A questo aspetto virile è da aggiungersi la predilezione per colori scuri, soprattutto il nero, che trovano come alternativa Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ pochi altri colori, di cui solo il rosso, il colore del sangue e della violenza, sembra essere preferito fra le tinte più “vivaci”. Alcuni artisti dell’Heavy Metal si sono anche orientati ad un’estetica sessualmente ambigua, fatta di uomini vestiti di colori sgargianti, truccati e presentati al pubblico come stravaganti sex-symbol oltre che rockstar. Fig. 10 i Twisted Sisters sono fra i più “effemminati” gruppi dell’Heavy Metal. In linea di massima, comunque, l’estetica dell’Heavy Metal è legata a valori come la mascolinità, la violenza, la forza fisica, la forza di volontà. L’Heavy Metal è spesso interessato a Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ trasmettere valori come l’eroismo, l’antagonismo all’autorità, la tenacia, la perseveranza, la potenza sessuale e la grandiosità. Per fare questo alcune band hanno pensato di ispirarsi a tematiche mitologiche, altri alla storia più o meno recente, altri ancora ad opere di fantasia dove fossero ravvisabili i valori di cui sopra. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 11 e Fig. 12 due esempi di come i valori Heavy Metal vengano comunicati sin dalle copertine. A sinistra Kings Of Metal dei Manowar, con uno scultoreo uomo dal fisico scolpito nella roccia che sguaina una lunga spada insanguinata, che fa supporre abbia superato una lunghissima battaglia da cui è uscito (sostanzialmente indenne e) vincitore. A destra, invece, la copertina di Reign In Blood degli Slayer, dove il potere è rappresentato da una figura satanica trasportata a spalla persino da un papa. L’atmosfera cupa, infernale più che reale, assieme all’intensità del rosso, aumentano i richiami alla morte ed alla violenza. L’Heavy Metal fa anche ampio uso, inoltre, di immagini e simboli ricorrenti. Anche in questo caso, appare impossibile elencarli tutti, ma sicuramente devono essere inclusi quelli che seguono. La croce, spesso rovesciata a significare una opposizione totale ai valori cristiani, una negazione che è antiQuesto e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ cristiana e satanica. Di presso, ovviamente, Satana, in tutte le sue incarnazioni ed in tutte le sue rappresentazioni simboliche, compreso il famoso “gesto delle corna” (devil horns). Fig. 12 Ronnie James Dio fa il “gesto delle corna”, spesso usato ai concerti Metal anche estendendo il pollice lateralmente. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ L’uso di simboli legati all’occultismo, di messaggi criptici, di loghi, personaggi di fantasia che fungono da “mascotte”2 delle band e simili fa parte di tutto quel gigantesco mondo che ruota attorno alla musica Heavy Metal. Per quanto riguarda il comportamento ai concerti, i metallari non ballano, come comunemente si intende, bensì seguono la musica facendo headbanging3 (“scapocciando”) e spesso seguendo il ritmo della musica con il pugno alzato. Spesso i concerti sono anche molto più movimentati, ed includono elementi ricorrenti e più “violenti” che sono ben riassunti in questo video. 2 È qui il caso di citare almeno Eddy The Head, la mascotte degli Iron Maiden. Per i più curiosi, qua tutto quello che è necessario sapere su Eddy. 3 Se non hai idea di cosa sia l’headbanging, puoi sempre consultare questa guida o guardare questo video. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ La Storia del Metal per principianti Dopo aver descritto per sommi capi il formato, i contenuti e l’estetica dell’Heavy Metal, possiamo iniziare ad affrontare il genere da un punto di vista storico, cercando di ricostruirne le origini e le evoluzioni più importanti. Essendo questa una guida per principianti, si cercherà semplicemente di dare una visione panoramica dell’evoluzione del genere, soffermandosi sugli artisti ed i movimenti più conosciuti, che solitamente fanno parte della cultura dell’ascoltatore medio di Heavy Metal. Alla fine di questo excursus storico non potrete parlare della gloriosa scena di Death Metal canadese, questo è sicuro, ma almeno saprete riconoscere alcuni dei successi Metal che mettono in radio quando tornate a casa da lavoro, dall’università o da scuola. Non è possibile, credo, riuscire ad essere esaustivi e sintetici al contempo, anche perché l’Heavy Metal ha una storia complessa che, in buona parte, è ancora tutta da affrontare da parte della critica. Non è possibile, inoltre, cercare di iniziare a conoscere questo genere partendo dagli album più innovativi ed “unici”, sarebbe come partire senza “fondamenta”. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ L’intento della guida che segue è quello di riuscire a farvi parlare con un minimo di cognizione di causa dell’Heavy Metal, riuscendo a distinguere il Glam Metal dal Black Metal o il sound degli anni ’70 da quello degli anni ’00. A corredo di tutto questo, nelle pagine che seguono vi proporrò 100 brani Metal da ascoltare che vogliono essere un po’ quello che mi piacerebbe portaste con voi di tutto questo lavoro; tutti i brani sono evidenziati in grassetto rosso e basta un click per ascoltarli su Youtube. Ogni cosa che trovate sottolineata, invece, porta ad un link esterno utile per approfondire. Preistoria L’Heavy Metal nasce come emanazione della musica Rock, in particolare del Rock psichedelico e del Blues/Rock. Il primo è quel Rock che, prendendo spunto dalle droghe come l’LSD, ha optato per ampliare lo spettro sonoro fino ad includere tutta una serie di effetti di studio, distorsioni, manipolazioni. Il Blues/Rock è invece la fusione del Rock con il suo progenitore, il Blues. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Per non dilungarsi troppo, possiamo immaginare di partire dai primissimi vagiti dell’Heavy Metal, cercando di focalizzarsi sulle formazioni più influenti, più conosciute ed anche pienamente comprensibili con i pochi concetti sinora esposti. A fungere da padri ispiratori ci furono formazioni da entrambe le sponde dell’oceano, come gli inglesi Deep Purple e gli statunitensi MC5, giusto per citarne due delle più importanti. Dei primi si può ricordare l’esplosiva Speed King, l’opener incendiaria del loro album In Rock (1970): l’incredibile ed assordante assalto di chitarra elettrica in apertura è un po’ la sintesi degli eccessi assordanti dell’Heavy Metal, anhe se l’intelaiatura Blues/Rock e l’uso delle tastiere appartiene ancora all’Hard Rock. Dei secondi è fondamentale l’esordio Kick Out The Jams (1969), per il quale può essere significativo ascoltare almeno l’incendiaria Kick Out The Jams, una sorta di versione sotto anabolizzanti dei coevi Led Zeppelin, con un gusto per un sound assordante ed eccessivo che è già pienamente Heavy Metal. Numerose formazione vanno ad aggiungersi alle due appena citate; qui ci limitiamo ad un elenco striminzito e parziale, che tiene conto anche della fama delle band al fine di garantire un bagaglio culturale minimo. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 14: gli esagitati MC5 Fra le formazioni inglesi della preistoria Metal meritano citazione almeno, oltre ai già citati Deep Purple, gli Who ed i Led Zeppelin. I primi non hanno mai suonato Heavy Metal, ma lo hanno influenzato “da fuori”, canalizzando la rabbia giovanile in inni generazionali veloci ed aggressivi dove sia la batteria che la chitarra potevano mostrare quella propensione al virtuosismo ed alla spettacolarizzazione che sarà poi tipica dell’Heavy Metal. Il miglior documento dell’influenza degli Who su queste dimensioni del Metal si può apprezzare nel Live At Leeds (1970) ed in particolare nel devastante medley di My Generation che per complessità e fantasia compositiva Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ anticipa nelle idee se non nella forma il Progressive Metal, di cui parleremo fra qualche pagina. Fig 15: il chitarrista degli Who intento a sfasciare il proprio strumento. I Led Zeppelin, altro gruppo di grande fama, come e più degli Who, funsero da anello di congiunzione fra il Blues/Rock e l’Heavy Metal, diventando una delle più influenti formazioni Hard Rock. Come per gli Who, i Led Zeppelin influenzarono il genere “da fuori”, donandogli l’ispirazione a tematiche fantasy, la fascinazione per l’occulto, i riferimenti sessuali Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ espliciti (con tanto di orgasmi, come al centro di Whole Lotta Love). L’esordio Led Zeppelin (1969) è pieno di riferimenti al Blues, riferimenti così forti da essere spesso ai limiti del plagio bello e buono, ma almeno Communication Breakdown, con il suo canto isterico, il ritmo serrato, la chitarra che si dimena come un’ossessa vale la pena di essere considerata come uno dei modelli dell’Heavy Metal. Negli USA, oltre agli MC5, erano attivi dal 1966 gli Iron Butterfly, i quali contribuirono al suono minaccioso del Metal con l’imponente Iron Butterfly Theme su Heavy (1968). I più estremi dopo gli MC5 erano probabilmente i Blue Cheer, titolari di una fusione rovente di Rock’n’Roll, Psichedelia ed eccessi assordanti, come si può ben ascoltare nella celebre cover di Summertime Blues di Eddie Cochran dal seminale Vincebus Eruptum (1968). A poca distanza, in quanto a ferocia e volumi assordanti, c’erano gli Stooges, titolari di quel malato affresco cacofonico che è I Wanna Be Your Dog, progenitrice di una schiera di canzoni minacciose ed inquietanti. La furia degli Stooges e quella degli MC5 influenzerà, oltre che l’Heavy Metal, anche il Punk. Almeno un altro brano è da ritenersi fondamentale per il proto-Metal statunitense ed è quella Born Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ To Be Wild degli Steppenwolf che contiene la frase “Heavy Metal thunder” e che da alcuni è considerata il motivo del nome dello stile musicale di cui stiamo parlando in queste pagine. Origini Fra il 1969 ed il 1970 l’Heavy Metal si era ormai quasi completamente delineato nelle sue peculiarità. Il primo brano che racchiude contemporaneamente quasi tutte le caratteristiche principali dell’Heavy Metal è Iron Man dei Black Sabbath, pubblicata nel settembre del 1970 ed inserita su Paranoid (1970), il loro secondo album. Guidata da un riff truce, cupo e minaccioso, e da un testo vagamente inquietante e fantascientifico, Iron Man racchiude in sé buona parte di quello che i progenitori dell’Heavy Metal avevano introdotto nella musica Rock: chitarre a volumi spaventosi, lunghi assoli ad alto tasso di spettacolarità, ritmo incalzante, tematiche lontane tanto dagli inni politicizzati che dalle mielose dediche sentimentali. Il brano, diviso fra un inizio Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ lento e stentoreo ed una parte finale veloce e concitata, introduce anche quella propensione al cambiamento di velocità e di “riff” di chitarra che nel Metal diverrà un’abitudine. Fig. 16: i Black Sabbath ad inizio carriera. I Black Sabbath sono stati la formazione fondamentale del primo Heavy Metal e ne hanno costruito buona parte del bagaglio sonoro in soli tre album. Nel primo omonimo album del 1970, che ancora vagava in territori appartenenti in buona parte all’Hard Rock, ebbero già il merito storico di introdurre quell’immaginario mortifero, funebre, catacombale che poi Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ sarà d’ispirazione per tutte quelle band dedite al Doom, uno stile del Metal di cui parleremo nel seguito di questa guida; a questo proposito, è essenziale ascoltare almeno il canto tragico, l’incubo sonoro, l’allucinazione infernale di Black Sabbath, uno dei brani più “saccheggiati” di tutto l’Heavy Metal. Il secondo album, il già citato Paranoid, comprendeva, oltre ad Iron Man, numerosi altri brani epocali, di cui qua si citerà solo War Pigs, un brano esteso che sfiora gli otto minuti che contiene l’essenza del sound chitarristico del chitarrista dei Black Sabbath, Tony Iommi, e che fa sfoggio di alcune soluzioni ritmiche che preludono al virtuosismo dei batteristi Metal del futuro. Il terzo album della loro carriera, Master Of Reality (1971), contiene Children Of The Grave, un altro brano quintessenziale: aumentata la velocità rispetto a Iron Man, questa cavalcata anticipa tutti gli eccessi del Metal degli anni ’80, dal tono funebre e minaccioso della chitarra all’assolo finale al fulmicotone, al messaggio inquietante che propone fino al mortifero fischio che chiude il brano. A seguito di queste opere seminali ed al contempo influenzati dai gruppi Blues/Rock ed Hard Rock, di cui abbiamo citato alcuni esponenti, esplose nel Rock una nuova corrente Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ stilistica che, sempre più distintamente, si indentifica con quello che oggi chiamiamo Heavy Metal. La nascita dell’Internazionale Metal Se i primi gruppi proto-Metal ed i Black Sabbath erano ancora fenomeni tutto sommato isolati, con poche band che potessero vantare sound simili, il successo di formazioni come i Led Zeppelin, i Deep Purple ed i Black Sabbath aprirono le porte ad un’ondata di formazioni che cercarono tutte di ritagliarsi uno spazio in un panorama che si sarebbe fatto a breve estremamente affollato. Negli USA si aggiunsero i Blue Oyster Cult, gli Aerosmith, gli agghindatissimi Kiss, tutte e tre band ancora al limitare fra Hard Rock ed Heavy Metal. Gli sguaiati, stradaioli, irriverenti New York Dolls furono i primi ad unire un’energia simile a quella dell’Heavy Metal ed un look eccessivo, coloratissimo e anticonformista, uno stile che poi avrebbe trovato numerosi proseliti nel Punk e nel Glam Metal (o Hair Metal, di cui parleremo in seguito). Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 17: il look estremo dei New York Dolls In Inghilterra il sound Heavy Metal entro in parte nel sound di band celebri come i Queen ma trovò una sua evoluzione nel 1974 con Rising dei Rainbow formati dal chitarrista dei Deep Purple e da uno dei personaggi simbolo del Metal, il cantante Ronnie James Dio. Il nuovo sound, epico, trascinante ed intriso di iconografia fantasy, trova il migliori compimento nella grandiosa Stargazer, otto minuti e mezzo che evolvono le cavalcate dei Deep Purple in drammi teatrali, sostenuti da riff Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ di chitarra possenti che richiamano da vicino quelli dei Black Sabbath. Sono questi gli anni, in Inghilterra, della nascita di una delle più grandi band del Metal, i Judas Priest. Partiti da territori Hard Rock, i Judas Priest, guidati dall’ugola luciferina di Rob Halford, si sono gettati con Sad Wings Of Destiny (1976) in una rivisitazione che prendeva il sound dei Black Sabbath e lo ornava con le acutissime grida del cantante. Victim Of Changes sfoggia gli incredibili acuti, le chitarre affilate ed anche uno stile compositivo elaborato e complesso in un brano che sfiora gli otto minuti.4 Nel frattempo l’Heavy Metal è diventata una questione internazionale con i tedeschi Scorpions, che diveranno delle celebrità negli anni ’80 grazie ad una attenta commistione di Heavy Metal e ballate più o meno intimiste (tutti conoscono almeno questa). In Canada sono attivi i Rush, titolari di uno dei più imponenti ed epocali brani della storia del Hard Rock, 4 In seguito i Judas Priest saliranno sul carro del Metal estremo con il singolo Painkiller, il loro brano più famoso. Per quanto portentoso, però, questo episodio è storicamente poco rilevante ed è quindi non affrontato neanche nel seguito di questa guida. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ la portentosa suite che dà il nome a 2112 (1976) e che rappresenta il modello ideale di tutto il Progressive Metal che verrà. In Australia sono attivi gli AC/DC, titolari di un sound che ripercorre ancora i territori Blues/Rock, pur con asprezza e potenza da Heavy Metal: numerosi gli album-fotocopia della formazione, fra i quali meritano citazione If You Want Blood You’Ve Got It (1978) e Back In Black (1980), quest’ultimo contenente una gloriosa title-track che ben riassume ai meno pazienti l’intera, ripetitiva, discografia. Fig. 18 gli australiani AC/DC in una foto d’epoca. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ New Wave Of British Heavy Metal Pur se i Judas Priest furono un gruppo fondamentale per l’evoluzione dell’Heavy Metal, non ebbero l’impatto dei conterranei Motorhead, leggende della scena inglese ed una delle più inossidabili formazioni del genere assieme agli AC/DC: anche per loro vale il modello della ripetizione infinita di un modello compositivo. Per i Motorhead questo modello è un Rock’n’Roll corazzato, violento, febbricitante e soprattutto molto più veloce di quello dei Black Sabbath, suonato con un’energia ed un’immediatezza più Garage Rock che Hard Rock. I Motorhead furono fra i paladini della New Wave Of British Heavy Metal (NWOBHM), la nuova “onda” del Metal inglese che ha seguito i pionieri. La loro propensione a suoni ruvidi, veloci, distorti e ad un canto più vicino all’estetica Punk (l’urlo) che a quella Hard Rock (il canto potente ma “classico”, magari in falsetto) fu la prima manifestazione di un nuovo modo di intendere l’Heavy Metal ed anticipò, di fatto, tutta la scena Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Thrash Metal di cui parleremo in seguito (per ora, basta pensare ai primi Metallica). I Motorhead riuscirono a portare su disco queste intuizioni con un trittico di album molto simili, pubblicati fra il 1979 ed il 1980: Bomber, Overkill, Ace Of Spades. Fra tutti i loro inni il più celebre, nonché uno dei loro capolavori, è proprio quella Ace Of Spades che dà il titolo al loro album più celebrato. I Motorhead, a differenza dei Black Sabbath, riavvicinarono le tematiche delle composizioni alla vita quotidiana, seguendo un’estetica lontana dalla fantascienza, dalla politica e dalle tematiche “impegnate”. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 19 I Motorhead in una foto d’epoca Negli stessi anni i Diamond Head proponevano una versione più violenta, esaltata e potente delle cavalcate dei Deep Purple, anticipando in buona parte l’estetica del Thrash Metal che verrà nell’esordio Lightning To The Nations (1980), un album che probabilmente fu fondamentale per i Metallica. Di loro vale la pena di ascoltare almeno Am I Evil che idealmente ricongiunge i Black Sabbath dell’esordio, con i loro riff funebri, con le cavalcate dei Deep Purple, persistendo nell’immaginario Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ “negativo” che sarà poi quello per eccellenza dell’Heavy Metal negli anni successivi. Il padre dell’Heavy Metal, quell’Ozzy Osbourne già cantante dei Black Sabbath, opta per la carriera solista dopo essere uscito dalla band originaria e, affiancato soprattutto dal portentoso chitarrista Randy Rhoads pubblica Blizzard Of Ozz (1980), altro album fondamentale per la NWOBHM, una sorta di versione più professionale, affilata e virtuosa dei primi Black Sabbath. Fra i tanti brani famosi della sua lunga carriera, qui vale la pena di citare almeno Mr. Crowley. Il chitarrismo neoclassico di Rhoads di quest’album influenzerà non poco le formazioni del Prog-Metal e del Power Metal che verranno. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 20 Ozzy Osbourne ed il suo look “total black”. Arrivati al cambio di decade, l’esplosione della NWOBHM vede arrivare all’album d’esordio la sua band più famosa, gli Iron Maiden. La lunga carriera della band inglese inizia sulla scia del movimento Punk, da cui la formazione prende in prestito l’aggressività, la velocità e l’irriverenza. A differenza del Punk, però, gli Iron Maiden non disdegnano ispirazioni sci-fi, fanno perno su due chitarre per aumentare il tasso di spettacolarità del sound e, nel seguito della carriera, rievocano nel canto lo stile virtuoso dei Deep Purple, tutto orientato alle tonalità acute. In estrema sintesi, gli Iron Maiden hanno conosciuto un Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ periodo iniziale molto vicino ad una convulsa fusione fra Punk ed Heavy Metal, ben testimoniato dalla fondamentale Iron Maiden, l’inno-manifesto dall’album ominimo nel 1980. La seconda parte della carriera è invece stata orientata verso composizioni più ambiziose, epiche, maestose e melodiche, ampiamente presenti su The Number Of The Beast (1982), soprattutto nella lunga Hallowed By Thy Name. Il resto della carriera ha regalato ai metallari alcuni dei loro inni più celebri, fra cui merita citazione per la sua incredibile popolarità anche presso un pubblico di non-metallari Fear Of The Dark. Fig. 21 Le copertine dei primi due album degli Iron Maiden, l’omonimo (a sinistra) e Killers (a destra). Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Nel 1981 gli estremismi di Iron Maiden, Motorhead, Accept, Judas Priest e Diamond Head vennero tutti barbaramente annientati da quello che probabilmente è stato il primo album di Metal estremo della Storia, l’esordio degli inglesi Venom, l’oscuro Welcome To Hell (1981). Virtuale “cazzotto in faccia” all’Heavy Metal che ormai andava istituzionalizzandosi, Welcome To Hell riportò il tempo indietro ai Black Sabbath, rievocando la “rottura” che ci fu nel 1970 quando la band pubblicò un album tanto intriso di immagini oscure e spettrali. Ovviamente, i Venom aggiornarono il tutto al nuovo contesto, portandolo ad estremismi che non disdegnavano substrati ironici. Ricolmi del satanismo più becero, intrisi di riferimenti alla malvagità ed alla morte, e supportati da un sound grezzo, sporco, confuso, caotico, malato e cacofonico i Venom scrissero uno dei testi sacri del Black Metal che verrà. Parimenti importante fu il secondo, seminale album, significativamente chiamato Black Metal (1982), e contenente il loro inno definitivo, quella Black Metal che ha dato nome ad un intero movimento musicale e sociale fra gli anni ’80 e ’90. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 22 I Venom in una foto che li ritrae alle prese con una lapide, nel loro tipico stile kitsch e satanico. Nel 1983 gli inglesi Def Leppard divennero un caso discografico con Pyromania, un album di Heavy Metal che sembrava una versione più melodica degli AC/DC: vendette oltre 10 milioni di copie, diventando un punto di riferimento per molte band che negli anni successivi avrebbero fuso l’Heavy Metal con l’immediatezza del Pop. Il singolo Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Photograph restituisce bene l’idea di quale fosse il sound che trasformò l’Heavy Metal in una sensazione discografica. La nuova ondata nel resto del mondo Fuori dall’Inghilterra era intanto nato il primo gruppo Heavy Metal tedesco, capace di superare in potenza, velocità e aggressività i primi Scorpions: gli Accept con l’esordio omonimo del 1979 scrivono la più fulgida anticipazione del sound dei futuri Iron Maiden in brani come Free Me Now, Rock’n’Roll velocissimo ed intensissimo che rischia di mettere in imbarazzo anche i Motorhead coevi. Il chitarrista di riferimento dell’Heavy Metal di fine anni ’70 divenne Eddie Van Halen, uno dei due fratelli che guidavano la band statunitense dei Van Halen. Titolare di una tecnica chitarrista altamente spettacolare, divenne una divinità della chitarra Metal con l’assolo di Eruption sull’esordio Van Halen (1978). Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 23 Eddie Van Halen fa “urlare” la chitarra in uno dei suoi leggendari assoli Nel frattempo altre due band negli Stati Uniti stavano cambiando completamente il panorama dell’Heavy Metal futuro. La prima di queste due band era quella dei Motley Crüe, forti di un’immagine che era la quintessenza della ribellione al Pop educato: erano al contempo depravati, volgari, rozzi, sessisti, drogati, donnaioli e alcolizzati. Un’immagine di grande effetto, provocatoria fino all’eccesso, per un gruppo che associa ad atteggiamenti estremi di matrice Glam-Rock un Heavy Metal geometrico, epidermico, basato su riff trucidi rubati a cento classici del genere, infarcito di midQuesto e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ tempo possenti e di testi scurrili. In sostanza, furono fra gli inventori del Glam Metal, uno nuovo stile dell’Heavy Metal fatto di pose teatrali, spettacoli faraonici, brani scurrili ma orecchiabili, machismo ed edonismo a profusione. Spesso i brani comprendono momenti corali, assoli di chitarra pirotecnici e strutture vicine alla forma canzone radiofonica. Looks That Kill dal secondo album, Shout At The Devil (1983), può restituire bene l’idea del loro sound. A New York, nel medesimo periodo, proposero un sound simile i Twisted Sisters di cui vale la pena citare il best-seller Stay Hungry (1984), contenente l’inno We’re Not Gonna Take It. Molte altre band erano attive nel nascente Glam Metal, quasi tutte ispiratesi ai New York Dolls, allo stile teatrale di Alice Cooper ed agli show pirotecnici dei Kiss. La scena losangelina ha prodotto anche gruppi celebri che stanno al limitare fra Hard Rock e Glam Metal come i famosissimi Guns n’ Roses, titolari di un inno come Welcome To The Jungle (dall’esordio Appetite For Destruction del 1987). Gli statunitensi Bon Jovi sono stati invece la band che Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ ha saputo al meglio protrarre le vendite milionarie con commiistioni di Soft Rock, Hard Rock ed Heavy Metal, soprattutto su Slippery When Wet (1986) e brani come You Give Love A Bad Name. Fig. 24 I Guns n’ Roses dei tempi d’oro immortalati in una foto d’epoca. Nel medesimo periodo gli Stati Uniti erano anche diventati la patria di uno stile pomposo, magniloquente e kitsch che prendeva a prestito la grandiosità dell’Heavy Metal più teatrale senza però sfruttarne il suono rozzo di derivazione Punk. I maggiori esponenti di questo movimento erano i Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Manowar, una delle band che ha raccolto in sé buona parte degli stereotipi dell’Heavy Metal. La loro musica è una sorta di evoluzione pomposa e autocelebrativa del sound dei Deep Purple e della potenza evocativa dei brani dei Rush, con eccessi orchestrali mutuati da Wagner e da una violenza bellica vichinga. I brani sono possenti concentrati di riff granitici, batteria e basso incalzanti, voce potente e graffiante. Ogni strumento risponde all’esasperazione del ruolo che l’Heavy Metal primigenio li ha conferito. In aggiunta ci sono poi i cori da stadio, le orchestrazioni sempre più magniloquenti e complesse, gli arrangiamenti sempre più eccessivi e maestosi, l’epica sempre più ostentata, il virtuosismo soprattutto di chitarra e voce ad esaltare una spettacolarità pirotecnica. Battle Hymn dall’esordio Battle Hymns (1982) riassume in sette minuti quasi tutte le idee della carriera. La loro Hail And Kill diverrà il più celebre inno del Power Metal. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 25 I Manowar, oltre ad essere fra i padri del Power Metal, sono anche degli dei del kitsch La loro musica, sviluppatasi in una carriera ultraventennale, fu fondamentale per l’intero movimento del Power Metal, un Heavy Metal veloce, epico e pieno di virtuosismi, ricolmo di riferimenti all’immaginario fantasy. Fra gli altri padri fondatori del Power Metal meritano citazione almeno i Manilla Road che giungeranno all’apice della carriera con due opere notevoli per il genere come Open The Gates (1985) e The Deluge (1986). A titolo di esempio si ascolti Metalstorm, dal primo dei due album citati. In Danimarca sono attivi anche i Mercyful Fate, divisi fra Black Sabbath, Judas Priest e qualche accenno Power Metal nel loro Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ esordio Melissa (1983), contenente l’imponente Satan's Fall (11 min.). Il loro merito maggiore fu quello di trasportare l’immaginario lugubre dei Black Sabbath negli anni ’80, infarcendolo di un’ossessione per il gotico ed il satanico che non aveva precedenti (poiché i Venom non mancavano di farlo con ironia). L’Heavy Metal nel frattempo diventa anche una questione italiana con band come i Vanadium di Pino Scotto, intriganti discepoli della scena inglese (si ascolti Running Wild). Ma se tutti questi artisti avevano interpretato il Metal estremizzandone alcuni tratti caratteristici o ammorbidendolo in melodie più orecchiabili, qualcun’altro stava invece mettendo le basi dell’Heavy Metal estremo, quello che i Venom avevano battezzato con i loro primi due album. Mentre le band Glam si truccavano e quelle Power estremizzavano le idee di Rainbow e Judas Priest, stava sviluppandosi la più grande rivoluzione del Metal dopo la sua nascita. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Heavy Metal estremo I Venom avevano mostrato la via del Metal estremo ma non furono in molti, nell’immediato, a seguire le orme di quelle opere seminali. La nuova rivoluzione dell’Heavy Metal stava invece arrivando da una fusione nuova, quella con l’Hardcore più estremo (Black Flag, Minor Threat ecc). Questo stile violentissimo, velocissimo e arrabbiatissimo fu unito alla potenza dell’Heavy Metal inglese, generando un suono che per aggressività ed estremismo non aveva precedenti. Senza addentrarci in fini distinzioni, che esulano dagli obiettivi di questa guida, possiamo semplificare dicendo che quello che nacque fu chiamato Thrash Metal (con due “h”, non con una come qualche critico disattento continua a scrivere). Questa musica era molto veloce, quanto e più dei più veloci Judas Priest ed Iron Maiden, e soprattutto era caratterizzata da un’aggressività ben lontana dall’edonismo del Glam Metal e dell’Hard Rock. L’estetica era molto più negativa, legata a temi come la morte, il dolore, la sofferenza ed i problemi sociali. Poco divertimento, quindi, e poca voglia di ballare: il Thrash Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Metal è una musica dura e con pochi compromessi, almeno nella sua forma primigenia. Fra i padri del Thrash Metal ci sono alcune delle band più importanti di tutto l’Heavy Metal e del Rock degli ultimi trent’anni. Dovendo riassumere, in estrema sintesi, un genere che vive ancora oggi di opere meritevoli di ascolto, saremo costretti a citare di sfuggita moltissime band di pregio, per approfondire solo le leggende del Thrash. L’anno di nascita del Thrash Metal è il 1983, nel senso che in quest’anno il genere si definisce definitivamente. Dovendo citare uno ed un solo album per individuare le caratteristiche del Thrash Metal, opto per l’esordio degli statunitensi Metallica, Kill’Em All (1983). Prima di diventare una band famosissima, i Metallica esordirono con l’opera più estrema dell’Heavy Metal fino a quel momento, un concentrato di riff distorti, di canto sgolato, di ritmi incalzanti e scatti fulminei, di assoli incendiari e riferimenti alla morte, all’apocalisse, al lato più nero dell’esistenza. I brani fondamentali del primo album meriterebbero tutti una lunga trattazione a parte ma, per necessità di sintesi, si cita qua Whiplash che ben mostra sia la Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ discendenza dai Motorhead sia la novità nel sound, senza respiro alcuno. Un altro brano, più lungo e complesso, anticipa il futuro dei Metallica, ovvero la sfibrante No Remorse, l’ideale riassunto di tutti i trucchi che i Metallica usano nel loro esordio, con una delle accelerazioni più entusiasmanti di tutta la carriera nel finale. Nel seguito della carriera i Metallica hanno trasformato il Thrash Metal in una musica molto più complessa e tecnica, di fatto ritornando vicini alla scuola inglese ma comunque proponendo una fusione di “pulizia” del suono, potenza e profondità lirica che pochissime altre band possono vantare. I Metallica sono probabilmente la band fondamentale del Metal estremo, e di loro si dovrebbe ascoltare almeno i primi tre album per avere un quadro preciso del loro periodo creativo. Qui, di sfuggita, mi sento di dover citare almeno altri due dei loro capolavori. Dal secondo Ride The Lightning (1984) va ricordato almeno il lungo strumentale The Call of Ktulu (9 min.) che influenzerà non poco le band Prog-Metal di cui parleremo. Del terzo Master Of Puppets (1986) è un classico la title-track, la più tecnica e fantasiosa versione del Thrash Metal che si potesse ascoltare all’epoca. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Una versione più addomesticata del loro Thrash Metal verrà proposta su Metallica (1991, conosciuto anche come Black Album), il loro album più famoso, il più venduto ed in definitiva quello che ha chiuso definitivamente la loro stagione creativa. Enter Sandman, tratto dal bestseller di cui sopra, è l’ultimo brano da citare in questa sintesi estrema. Fig. 26 James Hetfield, leader dei Metallica, è ancora grintoso nonostante l’avanzare dell’età. Fra gli altri paladini del Thrash primigenio meritano citazione gli statunitensi Anthrax il cui grandioso Spreading The Disease (1985) ha poco da invidiare in potenza ai primi Metallica, fatto Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ salvo per un canto molto più canonico (si ascolti almeno Medusa). Fra gli altri del Thrash statunitense non possono essere dimenticati i Megadeth di Dave Mustaine, già membro dei Metallica. Della loro lunga carriera vale ricordare in questa sede il secondo album, Peace Sells... But Who’s Buying? (1986) che riassume il loro suono improntato su la chitarra affilatissima del loro leader (si ascolti a questo proposito Good Mourning/Black Friday). Notevoli anche gli Exodus dell’esordio Bonded By Blood (1985) di cui è manifesto d’estremismo la temibile Piranha. Fra i più estremi si ricordano i Death Angel con il loro The Ultra-Violence (1986) e la notevole title-track, il più grande strumentale del Metal del periodo, un monumento alla chitarra Heavy Metal. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 27 Dave Mustaine dei Megadeth (sinistra) accanto a James Hetfield dei Metallica, prima che litigassero. Mustaine indossa, non a caso, una maglia dei Venom. Meno celebri ma più estremi erano i canadesi Exciter nel loro fulminante esordio, Heavy Metal Maniac (1983) che conteneva brani veloci e potenti come la title-track. In Germania erano attivate numerose band estreme di alto livello. Destruction, Kreator e Sodom formano una sorta di trio del Thrash tedesco. Si lascia l’approfondimento di questa scena, però, ad un lettore che abbia già familiarità con l’Heavy Metal. Qui è il caso di ricordare, sempre dalla Germania, gli Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Helloween, titolari di un sound fra Thrash Metal e Power Metal che trova in Victim Of Fate su Walls Of Jericho (1984) un primo manifesto. Nel seguito la band diverrà fondamentale per il Power Metal con l’epopea di Keeper Of The Seven Keys (1987-1988), opera maestosa in due parti che contiene gioielli del Power Metal come Helloween (13 min.). Nel frattempo il Thrash Metal inizia ad essere presente anche in Brasile, grazie ai Sepultura. Per inquadrare meglio la band di Max Cavalera, però, dobbiamo proseguire sulla strada del Metal estremo ed introdurre delle band che avrebbero tolto al Thrash Metal lo scettro di vertice estremo dell’Heavy Metal. Metallo di morte L’esplosione dell’Heavy Metal estremo inizia con il Thrash Metal, di cui abbiamo già parlato, pur brevemente. Mentre le principali band del Thrash Metal maturavano di album in album, si pensi soprattutto ai Metallica, si stava intanto sviluppando un suono ancora più estremo, che avrebbe preso principalmente due direzioni, poi trasformatesi in stili ben definiti: Death Metal e Black Metal. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Il Death Metal, nella sua forma “classica”, prende l’immaginario oscuro, gotico e negativo dei Black Sabbath ed il suono minaccioso delle chitarre, e lo unisce ad un nuovo modo di cantare, quel growl di cui abbiamo parlato nelle prime pagine. Le tematiche riguardano argomenti come la violenza estrema, la morte, la sofferenza, l’odio, la rabbia e via così, di estremismo in estremismo, di truculenza in truculenza. Oltre ai Venom, padri di tutta l’ondata estrema per vie più o meno traverse, la band fondamentale per trasformare il Thrash Metal in Death Metal furono gli statunitensi Slayer, coevi ai Metallica ma capaci, nel tempo, di dimostrarsi più estremi ed incompromissori. In particolare il loro terzo album, Reign In Blood (1986), è un capolavoro di tutto il Metal estremo, forse l’album di Metal estremo per eccellenza: velocissimo, violentissimo e potentissimo. Intriso di immagini da incubo, di riferimenti macabri, di visioni apocalittiche, Reign In Blood è come l’esordio dei Venom, solo molto più drammatico, dove quello era kitsch, e nato come emanazione di una musica violenta come il Thrash Metal, dove il primo prendeva ad ispirazione l’Heavy Metal classico, il Punk ed il Rock’n’Roll. Monumenti dell’estremismo come Angel Of Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Death e Reign In Blood sono al contempo celebri e fondamentali. Con quest’opera gli Slayer superarono in velocità e potenza la scena Thrash Metal, creando di fatto le basi del Death Metal. Fig. 28 Il minaccioso chitarrista degli Slayer Kerry King Anche gli statunitensi Possessed possono rivendicare in parte la paternità, se non altro per il brano Death Metal dal loro violentissimo esordio, Seven Churches (1985), in pratica l’aggiornamento di Black Metal dei Venom alla nuova era. Per quanto la legione del Death Metal si stesse infoltendo molto velocemente, spiccano fra tutti i Death di Chuck Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Schuldiner, l’uomo-simbolo del Death Metal. La carriera della band, che qui è solo il caso di riassumere in estrema sintesi, li ha portati dagli esordi volti ad una musica estrema ed incompromissoria, ispirata alla cinematografia splatter, ad evoluzioni molto più articolate e complesse, veri monumenti della musica del dolore che hanno poco da invidiare al più complesso Rock. Pur nella loro importanza come fondatori o quasi del genere, i primi album hanno resistito meno alla prova del tempo, mentre ancora oggi è fondamentale Human (1991) l’album con cui la loro musica diventa più cerebrale, tecnica e melodica senza per questo diventare ruffiana o radiofonica. Il seguito della carriera è ancora più sorprendente, con la band che continua a sperimentare una forma di Death Metal sempre più complessa, fino a rievocare anche l’Heavy Metal classico nell’ultimo album, The Sound Of Perseverance (1998). Intuendo quanto possa essere indigesta questa musica a chi non vi è avvezzo, si consiglia qui l’ascolto almeno di Suicide Machine da Human. Come spesso capita ai padri fondatori, i Death mancavano di alcuni elementi che sarebbero diventati comuni nel Death Metal futuro. Fra tutte le altre band del Death è qui il caso di Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ citare almeno gli statunitensi Obituary che contribuirono allo sviluppo del genere con il pesantissimo Slowly We Rot (1989), dove il canto è un trionfo di growl marcio e mostruoso, i riff sono i più truci che si conoscessero all’epoca e la velocità si alterna a rallentamenti funebri. Si ascolti, come minimo indispensabile, la title-track dell’esordio. Fig. 29 La macabra copertina di Slowly We Rot, l’esordio degli Obituary. Nel giro di pochi anni si contavano decine di band Death Metal, fra cui vale la pena di citare, lasciandone l’approfondimento al lettore, almeno Terrorizer, Malevolent Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Creation, Autopsy, Morbid Angel e Bolt Thrower, tutti statunitensi. Nel resto del mondo si distinsero i Morgoth (Germania) ed i Sarcofago (Brasile). Queste formazioni citate rimasero, dovendo semplificare, nella scia di quanto proposto da band come Obituary e Death. Il Death Metal conobbe però numerose evoluzioni successive, anche estremamente variegate e complesse. Qui si cercherà di darne una panoramica per sommi capi. Alcuni puntarono su una versione più melodica di quel suono, conservandone la potenza ma unendola a strutture meno ottusamente devastanti e recuperando un gusto per i ritornelli, pur se esagitati. Di questa compagine fanno parte gli svedesi At The Gates che contribuirono soprattutto con With Fear I Kiss The Burning Darkness (1993) e Slaughter Of The Soul (1995) e di cui può essere utile ascoltare almeno Blinded by Fear per comprendere come riescano ad unire potenza, velocità, ritornelli e melodie. Nella compagine del Death Metal melodico hanno un ruolo importante anche gli inglesi Carcass che, dopo degli esordi fra Grindcore e Death Metal, hanno rimesso ordine nel loro caos Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ per il fondamentale HeartWork (1994), molto influente per la scena degli anni ’90 (si ascolti la title-track). Altre due band fondamentali furono i Dark Tranquillity di Skydancer (1993) e gli In Flames (consigliato è Whoracle del 1997, più influente Jester Race del 1996). Essendo At The Gates, Dark Tranquillity e In Flames tutte band svedesi di Gothenburg si parla anche di “suono di Gothenburg” o “scena di Gothenburg”. Altri, invece che verso la melodia, cercarono di giungere ad un suono ancora più brutale, estremo, mostruoso. Aumentando il tasso tecnico, trasformando la voce in un ruggito da incubo ed indulgendo negli affreschi più foschi e macabri nacque il Brutal Death Metal, l’incubo di ogni ascoltatore che ama le melodie graziose. L’esercito del Brutal comprende band come gli statunitensi Baphomet, Deicide e Immolation, i canadesi Cryptopsy, i tedeschi Necrophagist. Il gruppo più celebre del movimento sono gli statunitensi Cannibal Corpse, censurati ed odiati dalle organizzazioni che proteggono i bambini in mezzo mondo. Il loro classico più celebre è Hammer-Smashed Face e Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ riassume bene il livello di violenza e splatter della loro lunga discografia. Fig. 30 I Cannibal Corpse sono stati contrastati in mezzo mondo per le loro violentissime copertine, votate ad uno splatter estremo. Qui sopra quella di Butchered At Birth. Il Death Metal è, a metà anni ’90, un genere così esteso che le band che lo suonano si contano in centinaia e sono sparse in praticamente tutto il pianeta, con il nord Europa e il Nord America che dominano qualitativamente e quantitativamente. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Metallo nero In contemporanea con il Death Metal si andò sviluppando un altro stile di Metal estremo, il Black Metal. Intriso di riferimenti anti-cristiani, simboli da setta di occultisti, immaginari ispirati alla cultura e la mitologia norrena il Black Metal puntava anch’esso sulla velocità estrema ma non sui virtuosismi. Le composizioni sono martellanti ma spesso desolanti, parlano più di sofferenze atroci e di entità malvagie che di fatti legati alla società ed alla vita quotidiana. Il suono è più caotico, soprattutto fra i primissimi esponenti del genere, e rifiuta completamente, nella sua forma pura, i ritornelli. Il canto è uno scream spesso strozzato, malato, mostruoso, orrorifico. Le chitarre sono spesso suonate molto velocemente, generando un vortice sonoro che non lascia tregua all’ascoltatore. I padri del Black Metal, ovvero la band che ne segnò maggiormente l’evoluzione, sono gli svedesi Bathory di Ace Börje Thomas Forsberg, meglio conosciuto come Quorthon. I Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ loro primi ed estremissimi album hanno imposto l’estetica di tutto il genere, soprattutto il seminale Under The Sign Of The Black Mark (1986), di cui è doveroso citare almeno Enter the Eternal Fire. Negli anni Novanta questa musica diventa inaspettatamente celebre, anche grazie ad alcuni sconvolgenti fatti di cronaca che dimostrarono che la violenza non si fermava alle sole canzoni. I norvegesi Darkthrone ed Immortal ed i finlandesi Impaled Nazarene sono alcuni fra i nomi più conosciuti assieme ai norvegesi Mayhem, la band più importante del Black Metal anni ’90, quella che con De Mysteriis Dom Satanas (1994) ha scritto il manifesto di uno dei movimenti musicali più estremi del ‘900. Considerando quanto possano essere ostiche queste opere, a titolo di esempio si propone la sola Funeral Fog dal già citato De Mysteriis. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 31 I Mayhem si presentavano in modo estremo non solo con la musica, ma anche negli atteggiamenti e nel vestiario. Altre band, pur mantenendo fermi elementi estremi come il canto lamentoso ed inquietante, conobbero anche un certo successo di pubblico, come i Cradle Of Filth. Altre formazioni proposero un suono più sinfonico, come si può ascoltare in Enthrone Darkness Triumphant (1997) dei Dimmu Borgir (si ascolti Mourning Palace) ed in In The Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Nightside Eclipse (1994) degli Emperor, forse il capolavoro definitivo del Black Metal, con tormentati monumenti al “malvagio” come I Am The Black Wizard. Fig. 32 I Dimmu Borgir non rinunciano ad una sana dose di spettacolariotà nei loro travestimenti, dove abbondano le “borchie”. Il Black Metal, un movimento meno esteso del Death Metal, ha comunque influenzato notevolmente la scena degli anni ’90, dando vita anche a sotto-stili che qui è il caso solo di Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ accennare, come il Folk/Black, una fusione del Black Metal con elementi del Folk nordico. Le formazioni del Black Metal si sono rivelate, negli anni, fra le più sorprendentemente sperimentali. I norvegesi Ulver, per esempio, hanno proposto tanto album Black Metal quanto opere Folk, per poi approdare ad esperimenti Industrial, Ambient e musicare persino alcuni inni di natura religiosa. Burzum, già nei Mayhem, ha proposto album solisti che hanno molto più a che fare con la musica ambientale e classica che con il Black Metal. Mille modi di fare Metal A partire dai secondi anni ’80 l’Heavy Metal ha conosciuto un’esplosione di stili e sotto-stili. Nelle pagine precedenti abbiamo cercato di delineare i due filoni più conosciuti ma questo non significa che altre declinazioni non si siano sviluppate fra gli anni ’80 e gli anni ’90. È impossibile in questa sede fare una mappatura completa. Ci limiteremo a fare riferimento agli stili che sono stati più importanti, consci di Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ dover necessariamente lasciare fuori band e micro-stili che sono interessanti quando non fondamentali. Alcune band proposero un Thrash Metal ad alto tasso tecnico, la cui opera fondamentale è probabilmente World Circus (1987) degli statunitensi Toxik, di cui è epitomica 47 Seconds Of Sanity/Count Your Blessings. Anche il Death Metal divenne presto un concentrato di tecnica e complessità con gli album degli Atrocity come Hallucinations (1990), di cui vale l’ascolto almeno Deep In Your Subconscious, sempre che siate pronti ad ascoltare la narrazione di uno stupro/incesto. La tecnica era entrata nell’Heavy Metal grazie ad un altro movimento, quello del Progressive Metal, una musica che unisce alle caratteristiche del Metal le fascinazioni classicheggianti, le complesse armonie, le strutture elaborate che furono del Progressive Rock (Yes, King Crimson, Pink Floyd, Genesis ecc.). Rintracciare tutte le band che hanno intrapreso questa strada è incompatibile con gli intenti di brevità di questa guida. In questa sede è il caso di citare tre Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ band che hanno, assieme, definito quasi completamente il nuovo stile. La prima, i Fates Warning, sono una band statunitense che già nel 1986 con Awaken The Guardian ha definito il nuovo stile: melodie epiche, cavalcate trionfali, ampio spazio ai virtuosismi, tempi dispari e brani che non disdegnano variazioni stilistiche lontane dai canoni del Metal. Molto più “godibili” e “facili” da ascoltare rispetto agli estremisti del Black e del Death, i Fates Warning regalano in quest’album fondamentale per il Prog-Metal gioielli come Guardian. Nel seguito della carriera la band continuerà a regalare opere fondamentali per il Prog-Metal ma qui, per questioni di sintesi, citeremo solo The Eleventh Hour da Perfect Simmetry. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 33 I Fates Warning non nascondevano nelle copertine delle ispirazioni fantascientifiche e fantasy. Un’altra band fondamentale furono gli statunitensi Queensryche che con Operation Mindcrime (1988) proposero il concept album, tanto sfruttato poi dalle altre band ProgMetal e buona parte del sound tipico del genere. Suite Sister Mary (10 min. e mezzo) è il momento più coraggioso di un album che merita un ascolto completo. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ La terza band fondamentale del Prog-Metal sono i Dream Theater, anche loro statunitensi. Portando a compimento lo sfoggio di tecnica e precisione del Thrash Metal più tecnico, e facendo tesoro delle opere di Queensryche e Fates Warning la band ha proposto una versione melodica e maestosa del ProgMetal, orientata a brani chilometrici che mettono a dura prova le doti virtuosistiche dei suoi membri. Pull Me Under da Images And Words (1992), il loro capolavoro, è forse la migliore sintesi del loro sound. Fra i tanti brani estesi merita citazione la suite che dà il titolo ad A Change Of Season (1995) e che riassume in 23 minuti buona parte della loro opera. Oltre a queste band più melodiche, che rendevano Progressive il Metal partendo dai modelli della NWOBHM inglese e dal primo Thrash Metal, c’erano altre band che facevano lo stesso partendo dal Death Metal, avviando così un suono che potremmo chiamare Progressive Death Metal. Gli Edge Of Sanity dalla Svezia rappresentarono il lato più melodico di questo nuovo stile con il mastodontico Crimson (1996), una suite di 45 minuti che lasciamo agli ascoltatori più coraggiosi. In pratica erano una versione molto più elaborata del suono di Gothenburg. Il versante più violento venne invece interpretato Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ da band come gli svedesi Opeth che negli anni ’90 hanno proposto una serie di opere di alto livello. Qua citeremo solo l’esordio Orchid (1995) ed in particolare In Mist She Was Standing. Fig. 34 Il logo degli Opeth, in linea con un’estetica gotica e ricercata, con tratti decadenti e romantici. L’eredità dei Black Sabbath sarà sfruttata ancora per dare la forma ad un altro stile del Metal, il Doom. Rifiutando le velocità supersoniche del Metal estremo, il Doom rallenta la musica fino ad esaltarne i toni funebri, recuperando melodia, atmosfericità e facendo leva su un lirismo del dolore che ha connotati romantici e decadenti. Nightfall (1987) degli inglesi Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Candlemass, con At The Gallows End, rappresenta bene lo stile, che venne interpretato da altre band inglesi del periodo con variazioni che non analizzeremo in questa sede per le solite ragioni di spazio. Negli anni ’90 gli inglesi Cathedral estremizzarono la lentezza e la sofferenza di queste composizioni nel peculiare The Forest Of Equilibrium (1992), contenente supplizi sonori come Reaching Happiness Touching Pain, al contempo ammalianti, tragici e potenti. Un altro stile che nacque ad inizio anni ’90 fu il Gothic Metal che univa alla violenza del Death Metal la lentezza dei riff dei Black Sabbath, spunti melodici, spesso una voce femminile di stampo operistico. Il capolavoro del Gothic Metal è Gothic (1991) dei Paradise Lost, di cui è fondamentale la title-track. Fra Death Metal e Gothic Metal troviamo anche formazioni come i My Dying Bride di The Angel And The Dark River (1995) e gli Anathema di Silent Enigma (1995), due capolavori di questa musica gotica ed angosciante. I Moonspell (dal Portogallo) ed i Tiamat (dalla Svezia) furono altri grandi interpreti di questo stile. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ In breve tempo il Doom divenne così estremo, lento, claustrofobico e tragico che i primi gruppi Inglesi sembravano una band radiofonica. Per i più curiosi, chiavi di ricerca come Funeral Doom potranno aprire porte verso mondi sonori dove la luce non esiste neanche nei ricordi. Sul versante del Power Metal la band più importante sono stati i Blind Guardian, forse la più importante band tedesca degli anni ’90. Riprendendo lo stile magniloquente dei Queen ed unendolo ad un immaginario fantasy hanno creato il modello di band Power Metal per le generazioni future, copiato almeno quanto quello dei Manowar. Majesty da Battalions Of Fear (1988) è l’ideale punto di partenza per esplorare la loro discografia. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 35 Anche i Blind Guardian si distinguono per copertine altamente elaborate. Oltre il Metal estremo Fra le tante formazioni del Metal che sono nate fra la fine degli anni ’80 ed i primi anni ’90 se ne sono distinte alcune che hanno proposte una musica tanto innovativa da apparire futuristica, non solo perché intrisa di un immaginario distopico, cybernetico, robotico e via di questo fantascientifico Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ passo. Alcune band, infatti, hanno proposte delle idee tanto innovative che hanno destabilizzato l’intero genere, facendo venir meno alcuni dei suoi punti di riferimento. Fra le formazioni più originali è impossibile non citare gli statunitensi Cynic che con Focus (1993) proposero un’assurda fusione di Jazz e Death Metal che aveva pochi antecedenti ma avrebbe avuto molti successori. Chi scrive è convinto che anche ad un orecchio poco allenato The Eagle Nature apparirà come una stravaganza unica. Fig. 36 Devin Townshend degli Strapping Young Lad non passerà alla storia come il più avvenente dei cantanti Metal. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Un altro fronte di Metal dal futuro venne invece interpretato dagli statuinitensi Fear Factory e dai canadesi Strapping Young Lad. I primi trasformarono il Death Metal più brutale in qualcosa di meccanico ed estremamente minaccioso in un album fondamentale per l’evoluzione del genere come Demanufacture (1995), portando poi il suono ad allontanarsi ancora di più dal Death Metal canonico nell’interessante e meno ostico Obsolete (1998), contenente alcuni dei brani da cui è più agevole partire per conoscerli, come Shock. Gli Strapping Young Lad, invece, proponevano un suono superstratificato, densissimo, che non disdegnava chiari riferimenti alla musica industriale più fragorosa. L’esordio City (1997) è l’unico album in cui però abbiano saputo far fruttare queste loro visioni distopiche. Marilyn Manson, controversa figura mediatica entrata anche nella cultura Pop, segue questo filone con l’album Antichrist Superstar (1996) e con brani intensi come la title-track, all’insegna di un Metal molto meno estremo di quanto però lo sdegno dei giornalisti di tutto il mondo possa far pensare: questa musica è, per buona parte, più Rock ed Industrial che Metal. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 37 Marilyn Manson ed il suo look “ricercato”. Gli inglesi Electric Wizard furono i più fantasiosi discepoli del Doom e le divinità dello Stoner Metal, uno stile lento, con chitarre estremamente distorte, una predilezione per le frequenze basse ed un recupero, pur trasfigurato, delle radici Blues. La psichedelia più acida e malsana è l’elemento che rende ancora più visionaria questa musica. Il loro Come My Fanatics (1997) è l’apice di una carriera che già nel 1995, con l’album ominimo, aveva definito una nuova estetica. Per avere Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ un assaggio di questo sound fragoroso ed allucinato può essere utile ascoltare Wizard in Black, uno dei loro capolavori. Questo stile doveva pià di qualcosa agli statunitensi Kyuss, che però si fermarono ad un mix di Heavy Metal, Blues e Psichedelia rinunciando ad affondare fino in fondo nei miasmi più oscuri della musica Metal. L’altra band fondamentale del genere sono gli Sleep, giunti al vertice della carriera con il colossale Jerusalem (1999). I più grandi innovatori del Gothic Metal furono invece igli statunitensi Type O Negative, che confezionarono l’impressionante galleria di incubi di Slow Deep And Hard (1991), dove fecero confluire Thrash Metal, Hardcore, fascinazioni cacofoniche, ritornelli macabri e grotteschi ed elementi completamente estranei alla musica Metal. La terrificante suite Unsuccessfully Coping with the Natural Beauty of Infidelity è un viaggio nella mente malata di un uomo divorato dalla gelosia, un’avventura che non disdegna punte di ironia amara e grottesca, un lungo assolo-gemito ed un finale che ha del surreale. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 38 I Type O Negative in una foto rappresentativa. Il gigantesco uomo che urla è Peter Steele, scomparso nel 2010. Altre formazioni puntarono invece sul ritmo, integrandolo con la potenza che il Metal aveva saputo incanalare nelle sue incarnazioni ottantiane. Queste formazioni con l’ossessione per il ritmo sono, con qualche semplificazione, racchiudibili sotto l’etichetta di Groove Metal. Anticipati da formazioni come i Prong, che avevano iniziato a sperimentare un suono ritmico partendo dal Thrash Metal, il Groove Metal divenne famoso con i Pantera di Cowboys From Hell (1990), Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ contenente brani come Domination che facevano largo uso del ritmo come elemento principale, rinunciando anche alla velocità supersonica. Come emerge da questi rapida carrellata, nella prima metà degli anni ’90 il Metal è diventato una ragnatela di stili differenti, sparsi nei continenti e capace di interpretare le più fantasiose intuizioni musicali del periodo. La babele del Metal A metà degli anni ’90, quindi, il Metal stava cercando nuove strade per evolversi, che non consistessero unicamente nel farsi più violento e più veloce. Le direttrici principali, anche se non le uniche, erano due: fondere assieme il suono dell’Heavy Metal e dei suoi vari stili in una musica progressiva e complessa a livello di armonia e composizione (Prog-Metal, Heavy Metal “tecnico”); fondere l’Heavy Metal con altri stili, creati ex-novo o ispirati ad altri generi musicali (Alternative Metal, Nu Metal). Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Avendo già parlato del Prog-Metal, partiremo ad interessarci dell’Alternative Metal, uno degli stili con la più vaga etichetta che la musica ricordi dopo l’Alternative Rock. Senza entrare nella trappola di definire un genere che è quasi per definizione residuale, possiamo qua proporre un sintetico e incompleto elenco delle formazioni principali che hanno unito il Metal a qualcosa di diverso, sia per tematiche, per strumentazione, per strutture o per qualsiasi altra cosa. Alcune delle band provenivano da altri stili, come il Grunge di Seattle che aggiunse gli Alice In Chains ed i Soundgarden alle band che proponevano elementi Metal pur non facendone completamente parte. Dei primi si ascolti almeno Rain When I Die da Dirt (1992) e dei secondi Spoonman da Superunknown (1994). Un altro filone che si sviluppa negli anni ’90 è quello del Funk Metal, iniziato da formazioni come i Faith No More ed i Primus, che non disdegnavano richiami anche al Rock ed al Funk, oltre che ad altri stili meno famosi. Il Funk Metal fu uno dei punti di partenza per un nuovo modo di intendere il Metal che avrebbe avuto un grande successo commerciale. La Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ fusione di una musica basata sul ritmo con il Metal è infatti la base di buona parte del movimento Nu Metal che nasce come branca dell’Alternative Metal. Anche in questo caso, sarà necessario semplificare: partiamo dalle band del Nu Metal che fondevano principalmente elementi della cultura Hip-Hop con elementi della cultura Heavy Metal, e passiamo velocissimamente in rassegna le opere fondamentali. Ad aprire l’epoca del Nu Metal troviamo band come i Korn ed i Deftones ma i primi a proporre qualcosa che fosse integrato intensamente con elementi dell’Hip-Hop furono i Limp Bizkit con brani come Counterfeit. Dj Lethal, un disc jockey, era la vera novità della band, una novità assoluta per una band Metal; il fatto che la band si vestisse seguendo i canoni dell’Hip-Hop non era che un elemento di contorno, più immagine che musica. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Fig. 39 Fred Durst dei Limp Bizkit agli esordi, inizio anni ’90. L’altra band fondamentale del Nu Metal a base di Metal ed Hip-Hop furono i Rage Against The Machine, che arrivarono prima di molti altri ma con uno stile più moderato, che univa al Rap il sound di band come i Led Zeppelin. Già nel 1992 con l’album omonimo la band statunitense proponeva una fusione adrenalinica e trascinante di Rap e Metal, senza integrare però né un DJ, né gli elementi del Metal estremo che pure affioravano fra le pieghe delle canzoni dei Limp Bizkit. Dei RATM può valere, a mo’ di manifesto stilistico, un brano come Killing In The Name Of. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ La seconda scuola del Nu Metal era invece caratterizzata da una fusione del Metal con... qualsiasi altra cosa. I più estremi fra i gruppi celebri sono senza dubbio gli Slipknot, anche loro statunitensi, famosi anche per le terrificanti maschere che vestono in sede live. Il loro esordio Slipknot (1999) contiene un sound schizofrenico, diviso fra melodia e d assalti di derivazione Thrash e Death Metal. Trainato da singoli come Wait And Bleed, l’album diventa una delle novità del periodo, anche grazie all’appeal commerciale della proposta, estrema... quanto basta. Il gruppo più fantasioso del Nu Metal sono i System Of A Down, una band che ha saputo destabilizzare praticamente ogni equilibrio del Metal senza per questo perdere in godibilità di ascolto, tanto che al successo di critica si è affiancato un grande successo di pubblico. Piena di ironia, invettive politiche, deliranti cambi stilistici, melodie che affiorano all’improvviso ed un canto fra l’operisticodrammatico ed il pazzoide, la loro musica ha saputo rappresentare l’ideale punto di incontro fra sperimentazione e fruibilità, fra creatività ed immediatezza. Toxicity (2001) è diventato, nel tempo, l’album di riferimento del Nu Metal del Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ nuovo millennio, con brani come la celebre Chop Shuey che hanno segnato la storia recente del genere. I SOAD sono state anche fra le poche band a continuare dignitosamente la carriera anche con gli album successivi al primo, riuscendo con Mezmerize (2005) a prolungare di qualche anno la loro posizione apicale nel Metal. Fig. 40 I System Of A Down, spesso conosciuti dai fan come SOAD. Più cerebrali ma comunque celebri sono invece i Tool, dividi fra Progressive-Metal e ricordi Grunge. Il loro Ænima (1996), Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ con brani come il singolo Stinkfist, servì come apripista per molte band della nuova ondata Metal dei secondi ’90. Per i Tool, però, si parla più spesso di Alternative Metal che di Nu Metal. La commercializzazione di questo sound, opportunamente ripulito degli eccessi Thrash Metal e Death Metal, dei testi controversi e provocatori, delle strutture cervellotiche, insomma ripulito di ogni elemento che lo rendesse in qualche modo non immediato e fruibile alle masse arriva con i Linkin Park, la band statunitense che ha portato il Nu Metal, o quello che ne rimane dopo tutte le sottrazioni di cui sopra, a diventare un fenomeno di massa. Hybrid Theory (2000) è l’album più venduto di tutto il Nu Metal ed uno dei più venduti di sempre, forte di singoli come In The End che ben fondevano moderazione e modernità, evitando persino le “parolacce”. Fra le altre celebrità vanno ricordati i Papa Roach di Infest (2000, contenente l’inno Blood Borthers), i Disturbed di The Sickness (2000, contenente il singolo Stupify) ed ancora i P.O.D, attivi già da metà degli anni ’90. La critica individua Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ nell’atipica proposta dei Deftones di White Pony (2000) uno degli album migliori del Nu Metal. Il fenomeno del Nu Metal ha continuato ad interessare il grande pubblico fino ai primi anni Zero e si è poi sgonfiato fino a scomparire quasi completamente dai radar di MTV e delle classifiche. Sempre nei secondi anni ’90, poi, si svilupparono alcune evoluzioni del Metal estremo, che qui accenneremo brevemente. Il Death Metal si trasformò in una musica aperta alle fascinazioni etniche, spesso orientata al recupero delle radici culturali locali. L’album manifesto in questo senso fu Roots (1996) dei brasiliani Sepultura che in brani come Roots Bloody Roots faceva largo uso di elementi e strutture tipiche della musica tradizionale locale. In Israele sono attivi anche gli Orphaned Land, forse il primo esempio di fusione fra l’Heavy Metal più o meno estremo ed il medio-oriente in album peculiari come Sahara (1994) ed El Norra Alila (1996), di grande interesse storico. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Una versione più dolce del Power Metal diventa celebre con i finlandesi Nightwish, titolari di opere come Wishmaster (2000). Il loro brano migliore rimane forse Bless The Child, del 2002. Fig. 41 I Nightwish si sono contraddistinti anche per il ruolo di primo piano della voce femminile di Tarja Turunen. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Nuovo millennio, nuovo Metal Il nuovo millennio si apre con il Nu Metal che rimane popolare almeno per i primissimi anni Zero ma, in realtà, rappresenta una nuova ondata di Metal multiforme e variegato, difficilmente etichettabile senza doversi dilungare ben oltre il formato di una guida come questa. Una delle formazioni più affascinanti è quella degli statunitensi Agalloch, titolari di una fusione fra Prog-Metal, Black Metal e Folk che è riuscita ad affascinare anche ascoltatori solitamente lontani dal Metal. Pale Folklore (1999) contiene la maestosa suite She Painted Fire Across The Skyline ed il terzo album, Ashes Against The Grain (2006), tocca il suo vertice nella lunga suite Our Fortress Is Burning. Gli Agalloch sono stati fra i capostipiti di un nuovo modo, più atmosferico e meno aggressivo, di fare Black Metal. Il Metalcore, ovvero la fusione di Metal estremo ed Hardcore Punk, diventa famoso negli anni Zero grazie a band come gli statunitensi Hatebreed ed i Converge che hanno preso più di qualche spunto dai lavori seminali dei Botch (si ascolti We Are The Romans del 1999) e dei Coalesce (si ascolti Jane Doe del Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ 1999). Il genere non arriva, in Italia, mai ad un successo di pubblico ampio, nonostante negli USA sia diventato celebre nei primi anni Zero. I Trivium e gli Avenged Sevenfold sono i due nomi che più comunemente sono conosciuti in Italia. Se il Metalcore è stato il genere di riferimento, a livello commerciale, degli anni Zero, molte delle opere più importanti a livello artistico provenivano da altri stili e seguendo traiettorie spesso completamente imprevedibili e peculiari. Il Prog-Metal è diventata una fucina di sperimentazione a tutto campo. Tra gli esperimenti più melodici, vicini al ProgRock ma segnati da una fantasia melodica e compositiva notevole troviamo l’imponente The Human Equation (2004) degli olandesi Ayreon, con brani come Loser che rappresentano sintesi stilistiche grandiosamente ampie. La fusione più estrema la propongono invece gli statunitensi Nile, una band ossessionata dall’antico Egitto che trasforma il Death Metal etnico dei Sepultura e degli Orpahned Land in qualcosa di contemporanemente più violento, maestoso ed epico con In Their Darkened Shrines (2002), segnato dall’imponente suite che gli dà il titolo. Fra questi due estremi, Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ però, si sviluppano centinaia di sfumature che qui non possiamo analizzare senza venir meno alle promesse di brevità. Fig. 42 Uno dei membri dei Nile non riesce a trasmettere in questa veste la potenza del sound della band, quantomeno esteticamente. Una nuova ondata di estremismo, veicolato tramite strutture altamente complesse e tecniche, prende vita negli anni Zero grazie a formazioni come i francesi Death Spell Omega, Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ specializzati in composizioni estese fatte di Black Metal ed occultismo satanico. Forme schizofreniche del Metal vengono proposte da formazioni come i canadesi Unexpect, titolari di una commistione delirante che farebbe sembrare i System Of A Down una band con composizioni lineari. La fusione fra Jazz e Metal, in qualche modo anticipata dai primi album dei Dillinger Escape Plan, trova degli sviluppi incredibilmente violenti nell’opera dei canadesi Gorguts, di cui è fondamentale Obscura (1998), a patto di riuscire a reggere un ascolto così intricato. Ma questi sono solo accenni, perché la scena degli estremisti è piena di opere che, per un motivo o l’altro, meriterebbero una trattazione approfondita. In questa sede ci concentreremo solo sull’opera dei Meshuggah, la band svedese che ha riproposto la fusione fra potenza e ritmo coniando un nuovo stile, chiamato Djent, dove dominano i poliritmi, i riff di chitarra “stoppati”, intarsi Jazz, tempi dispari, strutture complesse. Le loro opere fondamentali come Destroy Erase Improve (1995) e Caosphere (1998) sono fra le più influenti negli anni Zero e nei primi anni Dieci. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Una nuova ondata di band che evolvessero lo stile classico del Power Metal ha visto come protagoniste formazioni come gli italiani Rhapsody che con Symphony of Enchanted Lands (1998) hanno condensato immaginario fantasy, la pomposità dei Manowar e la velocità del Thrash Metal in brani come Emerald Sword, aggiungendo al tutto un suono sinfonico. I Dragonforce, in linea con le loro origini inglesi, rimasero molto più attaccati alla tradizione della NWOBHM, impressionando il pubblico con brani fulminei come Fury Of The Storm da Sonic Firestorm (2004). Post-Metal (accenni) Un termine-ombrello per molte formazioni che negli anni ’90 e ’00 hanno proposto versioni eclettiche del Metal è stato PostMetal. Le caratteristiche di base sono un ruolo minore del canto rispetto alla componente strumentale, il rifiuto della forma canzone, la predilezione per qualità “atmosferiche” ed “evocative” a cui si aggiunge spesso l’uso dell’Elettronica. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Sarà dolorosamente necessario, anche in questo caso, tralasciare artisti di grande spessore per focalizzarsi su poche band, utili al massimo come esempi di uno stile che è, per sua stessa definizione, molto ampio e variegato. Le origini del Post-Metal vanno ricercate nelle grandiosi opere dei Neurosis come Enemies Of The Sun (1993) e Through Silver In Blood (1994), al limitare fra Death Metal, Doom, Folk, Industrial e qualcosa che, all’epoca, non si chiamava ancora Post-Metal. Il loro capolavoro rimane forse il brano del 1993 Lost. Una buona introduzione al Post-Metal nella sua versione più fruibile si può avere ascoltando uno di due album-capolavoro degli Isis, Oceanic (2002) o Panopticon (2004), stuzzicando la fantasia con Weight, dal primo dei due album citati. Il Post-Metal unito al Prog-Metal ha generato quella che è forse la più stravagante formazione del Metal degli anni Zero, i Maudlin Of The Well, titolari anche loro di due albumcapolavoro, Bath e Leaving Your Body Map, entrambi del 2001. È impossibile riassumere il loro suono, se non dicendo che praticamente può succedere ogni cosa. Hanno scritto sia Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ gioielli melodici come Geography che avventure Prog-Metal imprevedibili come Monstrously Low Tide. Fig. 43 Neanche il logo dei Maudlin Of The Well è in linea con la tradizione Metal. Riallacciandosi alla tradizione rumoristica gli statunitensi Today Is The Day hanno poi dato vita a quello che è il suono più raccapricciante degli anni ’90, costruendo gallerie di incubi degne di un thriller psicologico dei più malsani. In una discografia di altissimo livello, l’apice arriva forse con The Temple Of The Morning Star (1997), un album-incubo che è da consigliare solo ai più coraggiosi. I gruppi sopra citati, però, non sono che uno scorcio di un ambiente musicale vasto e molto variegato. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Conclusione Il Metal non solo è ancora in evoluzione ma è uno dei figli del Rock più attivo, anche in forza della sua diffusione nel mondo. Negli anni ’70 le formazioni Metal si potevano ancora contare sulle dita di qualche mano, a fine degli anni ’80 erano già decine e negli anni ’90 sono diventate centinaia e poi migliaia. Dagli anni Zero ad oggi il numero è diventato così grande ed il genere così vasto che è praticamente impossibile tenerne traccia senza rimanere disorientati. Per questo motivo, questa guida ha preferito concentrarsi sull’evoluzione storica del genere, senza appesantire eccessivamente l’esposizione con elenchi infiniti di band. La speranza è che si riesca, tramite la lettura e gli ascolti proposti, a giungere ad avere un’idea di massima di cosa è l’Heavy Metal, comprese le sue manifestazioni più estreme e più recenti. Per ogni fase del Metal che è stata trattata, poi, ho pensato di lasciare abbastanza elementi per esplorare eventualmente il Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ genere autonomamente, seguendo i propri gusti e le proprie inclinazioni, magari sfruttando le potenzialità di internet. Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/ Questo e-book è stato scaricato da: http://ornitorinconano.wordpress.com/
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