east19_Colombo
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Distruggono documenti con la massima sicurezza, garantiscono la privacy e sono presenti anche nelle stanze della Cia, presso la sede del governo sudafricano, negli uffici postali giapponesi. Sono macchine costruite a Bovisio Masciago, vicino a Milano, dalla Elcoman. Fabio Colombo, il titolare, ha cominciato a progettarle 23 anni fa. Oggi esporta in 75 Paesi l’80% del fatturato. Ecco come racconta la sua avventura imprenditoriale Colombo: ci vuole sapienza per distruggere bene LEADER GLOCALISTA 2 di Antonio Barbangelo el 2004 la National Security Agency (Nsa) N del governo Usa completa l’approvazione per utilizzare le macchine distruggidocumenti all’interno degli uffici del governo federale, dell’Fbi, della Cia e della stessa Nsa. Queste macchine sono prodotte da un’azienda italiana, la Elcoman, che diventa così fornitore di riferimento nel settore “Document security” degli Stati Uniti. Apparecchiature sicure, che hanno “passato l’esame” a Washington, così come in altre capitali in Europa e in Asia. Quello delle macchine distruggidocumenti è un mercato di nicchia. Una nicchia piccola. Dove l’Italia ha un ruolo di primo piano. Elcoman produce distruggidocumenti professionali dal 1985, taglierine per ufficio, lavagne a cavalletto, e li distribuisce in tutto il mondo con il marchio Kobra. La società ha sede e unica unità produttiva a Bovisio Masciago (nei pressi di Milano), conta 33 dipendenti, mentre i ricavi 2007 sono stati pari a circa 9 miloni di euro (più 12% sull'anno precedente). La quota di fatturato estero è dell’80 percento. Fabio Colombo, 51 anni, ingegnere, è presidente e amministratore delegato dell’azienda lombarda. “Esportiamo in 75 Paesi”, spiega. “All'estero abbiamo sette filiali commerciali: una negli Usa, nello Stato del New Jersey, poi in Canada, Giappone, Australia, India, Turchia e una a Londra. Contiamo su una gamma di 54 modelli di distruggidocumenti”. La produzione di questi prodotti è iniziata 23 anni fa grazie all'attuale presidente, ma Elcoman vuol dire Elettrotecnica Colombo Manrico: è il nome dell’azienda fondata dal padre di Fabio nel 1952. La “prima” Elcoman si 149 COLOMBO: CI VUOLE SAPIENZA PER DISTRUGGERE BENE occupava di impianti elettrici industriali; serviva Poi, dal '97, il mercato è cresciuto fortemente in clienti che operavano nei settori chimico, Giappone. Nel 1991 le vendite sono al 50% sul petrolchimico e tessile. mercato italiano e al 50% sui mercati internazionali. Come nasce questa attività? Nel 1985 tornai in Italia dagli Stati Uniti, Dove si trovano i vostri maggiori concorrenti nel mondo? dopo un’esperienza lavorativa di tre anni. In Il nostro è un settore di nicchia. Ci sono tre America non mi ero occupato di questo settore: lavoravo in una società assicurativa-immobilia- importanti aziende in Germania e una negli Stati Uniti. re: la Helmsley-Spear, Inc. a New York. Ma ebbi l'opportunità di visitare molte aziende e di Qual è il vostro cliente tipo? vedere come lavoravano. I nostri clienti in Italia sono: dettaglianti e E in Usa vide anche cosa c’era negli uffici... grossisti di cancelleria, dettaglianti e grossisti di Certamente. Fu un'esperienza utile. Così in macchine per ufficio, gruppi d’acquisto. Non Italia decisi di iniziare a produrre i distruggido- vendiamo direttamente all’utilizzatore finale. cumenti, macchine per eliminare i dati sensibili All’estero vendiamo alle filiali commerciali; il a tutela della privacy, presenti sul mercato Usa. cliente estero è gestito direttamente da loro. Erano macchine per ufficio, ma ancora sconoQuanto investite in R&D? sciute nel nostro Paese. L'avventura imprendiLa quota di spesa per ricerca e sviluppo è toriale inizia insieme a mio fratello Marco e a del 5% circa sul fatturato. Impieghiamo quatun collaboratore. Progettai tre modelli, li produssi e li proposi ai rivenditori del Nord Italia, tro tecnici interamente dedicati alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, oltre a consulenti lasciando loro un campione in visione. La domanda in Italia inizialmente non era interes- esterni. Nel 1995 la nostra società ha brevettato una trasmissione con ingranaggi in acciaio sante. Sapevamo, però, che c'era mercato in ad alta precisione. Vuol dire un prodotto più altri Paesi. Anche in Europa. affidabile e di lunga durata. Due anni dopo Come avete fatto all’inizio per far conoscere i abbiamo ottenuto la Certificazione di Sistema vostri prodotti? di qualità Iso 9000. Da allora le vendite interAbbiamo iniziato a esporre presso le fiere nazionali hanno raggiunto l’80% del turnover italiane e internazionali, di tecnologie, di mactotale. Arriviamo all'anno successivo, il 1998: chine per ufficio e di cancelleria: dallo Smau di abbiamo iniziato la produzione delle taglierine Milano e il Big Buyer di Verona, fino al da ufficio con lame in acciaio al carbonio, un Paperworld di Francoforte e il Cebit di nuovo sistema di taglio e un nuovo design. Hannover. Con quali risultati? Nella vostra offerta conta molto la funzionalità. Ma conta anche il design? Buoni. Le vendite all'inizio furono principalmente sul mercato italiano. Il primo anno il turnover raggiunse 180 milioni di lire. Nei primi anni, per venire incontro alle esigenze del mercato americano, sviluppammo una macchina estremamente sicura, riconosciuta per essere uno dei migliori distruggidocumenti ad alta sicurezza sul mercato mondiale. Certamente. Nel 1991 ha iniziato a collaborare con Elcoman Mario Saroldi, designer industriale con esperienze di lavoro significative nell'industria dell'auto. È stata una tappa molto importante. Abbiamo fatto nuovi investimenti, e offerto prodotti con un nuovo design. Quando avete esportato per la prima volta? Da noi c'è una marcata attenzione al risparmio energetico, in linea con la "Green Law", già in vigore in Giappone e negli Usa, e in linea con il protocollo di Kyoto. Per esempio, abbiamo macchine che segnalano il consumo zero – con appositi indicatori luminosi – quando sono in stand by. Proponiamo anche macchine che contribuiscono alla raccolta differenziata dei Iniziammo le prime esportazioni nel 1987 verso la Spagna; mentre nel 1989 i primi prodotti venivano esportati negli Stati Uniti. In quali aree il vostro export è andato meglio? Dal 1989 fino al '97, abbiamo avuto un grande sviluppo soprattutto negli Stati Uniti. 150 Vediamo due temi attuali, legati tra loro: risparmio energetico e riciclaggio dei rifiuti... LEADER GLOCALISTA 2 rifiuti, tramite un doppio contenitore rimuovibile che, senza sacchetti di plastica, separa la carta distrutta dai frammenti di plastica di CdRom, Dvd e carte di credito. Ci sono clienti che arrivano a Bovisio Masciago dall'estero per vedere i prodotti di Elcoman? Quando avete aperto la prima filiale commerciale estera? È stata aperta nel 2003. Ma i nostri prodotti erano presenti nel Paese del Sol Levante dal 1996, l’ultima in Australia due anni fa. Le sette branch oltrefrontiera sono società vostre partecipate? In passato le visite alla nostra azienda erano Sono società partecipate, insieme a distribumolto più frequenti e i visitatori provenivano tori privati locali. Che vendono nel mercato dai Paesi più svariati e lontani. Con gli sviluppi locale. Negli altri Paesi ci avvaliamo di distribudelle comunicazioni il numero di visitatori in tori esteri esclusivi. fabbrica è diminuito. E sono aumentati i contatCome fate a esportare oggi, con il dollaro così ti quotidiani con clienti e distributori tramite debole rispetto all'euro? mail e telefono. Per noi è un problema non da poco. Da oltrefrontiera ricevete richieste di prodotti Soprattutto per l'export negli Usa, dove il diffein qualche misura "personalizzati"? renziale di cambio pesa maggiormente sul clienCi è stato chiesto qualche anno fa di produr- te che acquista le nostre macchine. Ma un dollare dei distruggi-bottiglie in plastica per il mer- ro così debole pesa anche sulle esportazioni con cato giapponese, da posizionare all’esterno di gli altri Paesi. In alcuni casi abbiamo siglato supermercati o a fianco ai distributori automa- degli accordi, e abbiamo stabilito un cambio tici di bevande. fisso euro/dollaro. Per esempio, recentemente con Venezuela, Vietnam e Brasile abbiamo staRiguardo ai suoi viaggi di lavoro all’estero, c’è bilito un cambio fisso di 1,20 dollari. un episodio particolarmente significativo? Ricordo la permanenza di qualche giorno a Washington nella sede del Pentagono presso la National Security Agency, durante i test di approvazione delle nuove macchine distruggidocumenti. Era il 2002. Le verifiche furono particolarmente stringenti e accurate: era l’anno successivo all’abbattimento delle Torri Gemelle a New York. Gli americani avevano elevato tutti gli standard di sicurezza, incluso quello relativo alla distruzione di documenti. Le nuove macchine dovevano rispondere alle nuove specifiche emesse dalla Nsa. Oltre alla Nsa americana, altre forniture particolarmente significativa all’estero... Per esempio, il Comune di New York ha i distruggidocumenti Kobra. Ma citerei anche il ministero delle Poste giapponese, che ha ordinato – tramite la filiale di Tokyo, Kobra Japan – le nostre macchine per gli uffici postali dislocati su tutto il territorio nipponico. Abbiamo un contratto anche con il governo del Sud Africa; mentre il Banco de Bilbao e Vizcaya ha scelto i nostri distruggidocumenti per tutte le filiali in Spagna. Nel 2001, durante il vertice G8 di Genova, i presidenti e i primi ministri dei Paesi presenti avevano in dotazione uno speciale distruggidocumenti ad alta sicurezza. Tentate imitazioni all'estero e tutela del marchio. Per la vostra azienda è una questione particolarmente sentita? Sulle imitazioni all’estero non corriamo pericoli, perché le nostre macchine sono equipaggiate con sistemi tecnologici difficili da copiare e realizzare. Addirittura esportiamo alti volumi dei nostri articoli in Cina. Per tutelarci brevettiamo i nostri principali sistemi. Quali progetti per il futuro? E quali Paesi? L’obiettivo per il prossimo futuro è quello di consolidare e aumentare le quote di mercato nei vari Paesi dove siamo presenti, con l’introduzione di nuovi prodotti. I NUMERI DELLA ELCOMAN Anno di nascita: 1985 Fatturato: 9 milioni di euro Utile netto (Ebit 2006) 5% sul fatturato Dipendenti: 33 In quali Paesi esteri: in totale 75 Paesi. Tra i maggiori: Usa, Giappone, Canada, India, Spagna, Gran Bretagna, Turchia, Sud Africa, Cina. 151
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