La ventesima mostra allestita dalla Società Cormonese Austria è

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La ventesima mostra allestita dalla Società Cormonese Austria è
La ventesima mostra allestita dalla Società Cormonese Austria è dedicata
all’imperatore Francesco Giuseppe I. Questo per ricordare i cento anni della sua
morte avvenuta al castello di Schönbrunn il 21 novembre 1916. Un doveroso
omaggio a chi per sessantotto lunghi anni ha amministrato un grande impero ed anche
le terre della Contea di Gorizia e Gradisca. Ampio spazio è dedicato alla sua visita
effettuata il 29 e 30 settembre 1900, a Gorizia, per le celebrazioni dei quattrocento
anni di appartenenza di queste terre alla casa d’Austria. Viene pure riportato il
passaggio per Cormons quando nel 1875, diretto a Venezia, si fermò per 8 minuti alla
stazione ferroviaria per ricevere l’omaggio delle autorità e della popolazione
cormonese. La mostra presenta materiale in originale e numerose immagini
provenienti da archivi diversi e percorre tutta la sua lunga vita, e le cartoline originali
edite in occasione del 50° e 60° giubileo di regno ed altre dedicate alla sua persona.
Molte le immagini poco conosciute o inedite in particolare quelle dei funerali assunte
dal fotografo viennese R. Lechner e raccolte nell’album edito nel 1916 a cura
dell’Associazione della Croce d’argento austriaca. La mostra, che vuole presentare
l’uomo più che l’Imperatore inizia con l’infanzia del giovane Francesco Giuseppe e
l’istruzione impartita per il suo importante futuro. Tra i suoi istitutori c’era anche il
goriziano conte Giambattista Coronini Cronberg. Prosegue con la sua grande famiglia
e le immagini di giovane imperatore, il suo impegno per amministrare il grande
impero dove si parlavano undici lingue ufficiali, impegno che lo vedeva al lavoro
dalle prima ore del mattino tanto che lui si definì “il primo impiegato dello stato”.
I doveri di rappresentanza e la sua fede religiosa che lo vedeva sempre presente alle
processioni ed alla lavanda dei piedi che ogni giovedì santo faceva a dodici poveri
anziani di Vienna. Contestualmente nella stessa sala l’imperatrice Elisabetta lavava i
piedi a dodici vecchie anziane. Il suo tempo libero e la sua vita privata, la grande
passione della caccia esercitata fino alla tarda età. Non possono mancare le sezioni
dedicate all’imperatrice Elisabetta, alla tragedia di Mayerling, all’amica Katharina
Schratt la “gentile signora” compagna degli ultimi anni dopo la morte di Elisabetta
avvenuta nel 1898 a Ginevra per mano dell’anarchico italiano Luigi Lucheni.
Termina con i suoi funerali e il rito di dover bussare per ben tre volte alla porta della
Chiesa dei Cappuccini per poter accedere alla cripta e riposare in pace assieme ai suoi
avi. Non poteva mancare nell’ambito della mostra dedicata a Francesco Giuseppe il
coinvolgimento dell’esposizione permanente delle opere dello scultore Alfonso
Canciani, un brazzanese, membro del movimento artistico della Seccession, presente
ed operante a Vienna negli ultimi decenni di vita dell’imperatore.