piano di sviluppo triennale 2012-2014
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ALLEGATO ALLA DELIBERA N. 1945 DEL 9 NOVEMBRE 2012 Allegato G) PIANO DI SVILUPPO TRIENNALE 2012-2014 triestecoffeecluster.com INDICE 1. Premessa pag. 2 2. Introduzione pag. 3 3. La normativa pag. 5 4. L’economia del caffè a livello mondiale pag. 7 5. Le criticità ed i punti di forza/debolezza dell’ambiente competitivo pag. 14 di riferimento 6. L’attuazione dei precedenti piani triennali di sviluppo pag. 20 7. Il Piano Triennale di Sviluppo 2012-2014 pag. 25 7.1.1. Marketing e promozione pag. 25 7.1.2. Ricerca, sviluppo, innovazione ed alta formazione pag. 25 7.1.3. Logistica ed infrastrutture pag. 25 7.1.4. Cooperazione Territoriale pag. 25 7.1.5. Efficienza energetica pag. 26 Schede Progettuali del PST 2012-2014 pag. 27 Conclusioni pag. 41 7.1. Le 5 linee strategiche per lo sviluppo e l’evoluzione competitiva del distretto 7.2. 8. All. Report visite portale www.triestecoffeecluster.com (6 months) -1- 1. Premessa L’art. 7 comma 1 della Legge regionale 11 novembre 1999 n. 27 “Per lo sviluppo dei distretti industriali” dispone che il Programma di Sviluppo abbia di norma durata triennale e che venga aggiornato almeno annualmente su iniziativa del Comitato di distretto, ricostituendone la medesima estensione temporale. In un’ottica di continuità con quanto esposto nei piani di sviluppo relativi ai trienni 2009-2011, 2010-2012 e 2011-2013, il presente documento conferma le linee prioritarie di intervento evidenziate nei tre assi di azione, a cui sei aggiungono 2 ulteriori assi di azione, la cooperazione territoriale e l’efficienza energetica. Le assi prioritarie del piano industriale 2012-2014 sono pertanto 5: 1. Marketing e Promozione 2. Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Formazione 3. Logistica e infrastrutture 4. Cooperazione territoriale 5. Efficienza energetica -2- 2. Introduzione Il capo II della Legge Regionale 4/2005 prevede l’istituzione, negli ambiti territoriali nei quali è stato riconosciuto un distretto industriale, delle Agenzie per lo Sviluppo del Distretto Industriale (ASDI). La Regione procede al riconoscimento di tali Agenzie attraverso il confronto con le parti istituzionali, economiche e sociali operanti nell'area distrettuale e dalla cui iniziativa le ASDI sono promosse. Compito delle ASDI è di concorrere al rafforzamento della competitività del distretto industriale da cui promanano e, a tal fine, in collaborazione con la Regione, promuovono in questi sistemi: a) la promozione della cultura del distretto intesa come risorsa importante da preservare, come mezzo di educazione e formazione; b) la promozione dell'immagine del distretto intesa come risorsa fondamentale per rafforzare all'interno l'identità della comunità distrettuale ed all'esterno il confronto e lo scambio culturale, commerciale e produttivo; c) l'aumento della capacità di innovazione delle imprese, in tutte le attività della catena del valore, anche attraverso la diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione; d) il potenziamento e l'evoluzione qualitativa degli approcci al mercato delle imprese distrettuali, indipendentemente dalla posizione occupata nell'ambito della filiera produttiva; e) l'aggregazione di imprese finalizzata al rafforzamento competitivo e la cooperazione tra imprese in progetti che perseguano il medesimo obiettivo; f) la creazione e lo sviluppo di strutture e risorse, come i centri di servizi alle imprese e i marchi collettivi di qualità, in grado di sostenere l'evoluzione competitiva delle imprese insediate nel distretto e di generare benefici collettivi; g) lo sviluppo e la valorizzazione del fattore imprenditoriale e delle altre risorse umane del distretto attraverso attività di istruzione e formazione mirata; -3- h) il miglioramento delle condizioni ambientali del distretto; i) l'internazionalizzazione delle imprese e la penetrazione in nuovi mercati, in particolare quando connessa con l'aumento della capacità di regia degli insediati nel distretto; j) lo stimolo e lo sviluppo di opere o sistemi infrastrutturali e impiantistici, in particolare in abbinamento fra soggetti pubblici e privati; k) il coordinamento per il riordino delle politiche territoriali; l) il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro; m) il miglioramento della qualità della vita nei contesti distrettuali. Per il perseguimento di queste finalità, l’ASDI è il soggetto deputato a redigere, a norma degli articoli 18 e 19 della predetta legge regionale, un Programma di Sviluppo Triennale ed a curarne l’attuazione. -4- 3. La normativa La normativa dal 1999 ad oggi ha subito numerose modifiche e integrazioni: • Legge regionale 11 novembre 1999 n. 27 “Per lo sviluppo dei distretti industriali”; • Legge regionale 4 marzo 2005 n. 4 “Interventi per il sostegno e lo sviluppo competitivo delle piccole e medie imprese”; • Delibera della Giunta Regionale 15 dicembre 2006 n. 3065 “L.R. 27/1999 art. 2, come sostituito dall’art. 14 della L.R. 4/2005. Individuazione del Distretto Industriale del Caffè”; • Decreto del Presidente della Regione n. 0268 del 16 ottobre 2008 “L.R. 27/1999 art. 3, come sostituito dall’art. 15 della L.R. 4/2005. Riconoscimento dell’ASDI denominata Trieste Coffee Cluster S.r.l.” • Delibera della Giunta Regionale 12 novembre 2009 n. 2492 “L.R. 27/1999 – Programmi di Sviluppo delle ASDI per il triennio 2009 – 2011. Approvazione” • Delibera della Giunta Regionale 24 settembre 2010, n.1841 “LR 27/1999 - programmi di sviluppo delle ASDI per il triennio 2010-2012. Approvazione” • Delibera della Giunta Regionale del 251 del 17 febbraio 2012 - Lr 27/1999 , art 11 , comma 1 . regolamento recante la definizione di criteri e modalità per la concessione di contributi destinati agli interventi prioritari contenuti nei programmi di sviluppo dei distretti industriali, in attuazione dell'art 11 , comma 1 , della lr 27/1999 (per lo sviluppo dei distretti industriali). • Delibera della Giunta Regionale 23 aprile 2012 n. 686 – “Lr 27/1999, art 11, comma 1. regolamento di modifica al dpreg 48/2012 (regolamento recante la definizione di criteri e modalità per la concessione di contributi destinati agli interventi prioritari contenuti nei programmi di sviluppo dei distretti industriali, in attuazione dell’art 11, comma 1, della lr 27/1999 - per lo sviluppo dei distretti industriali). Approvazione.” Ai sensi dell’art. 7 comma 2 della Legge Regionale 27/1999, il Programma di Sviluppo deve contenere: -5- a) l'analisi della situazione, e in particolare l'individuazione delle criticità e delle opportunità nell'ambiente competitivo di riferimento, dei punti di forza e di debolezza a livello di imprese e di sistema locale; b) le linee strategiche della politica industriale in ambito locale, finalizzate allo sviluppo e all'evoluzione competitiva del distretto, con la precisazione degli interventi prioritari; c) i progetti di iniziativa pubblica, privata o mista, anche non richiedenti l'accesso al finanziamento della Regione, che costituiscono la parte realizzativa del Programma e devono risultare definiti negli obiettivi, contenuti e risorse. Le stesse ASDI possono proporre progetti di propria iniziativa, eventualmente in collaborazione con altri soggetti. Per quanto attiene agli interventi proposti come prioritari dalle ASDI, contenuti nei Programmi di sviluppo, il DPR 27 febbraio 2012 n. 048/Pres stabilisce all’articolo 4 che sono finanziabili le iniziative rispondenti alle seguenti finalità: a) aumento della capacità di innovazione delle imprese, in tutte le attività della catena del valore, anche attraverso la diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione; b) aggregazione di imprese finalizzata al rafforzamento competitivo e la cooperazione tra imprese in interventi che perseguano il medesimo obiettivo; c) creazione e sviluppo di strutture e risorse, come i centri di servizi alle imprese, in grado di sostenere l'evoluzione competitiva delle imprese insediate nel distretto e di generare benefici collettivi; d) miglioramento delle condizioni ambientali del distretto; e) internazionalizzazione delle imprese e penetrazione in nuovi mercati. -6- 4. L’economia del caffè a livello mondiale Negli ultimi 12 mesi il mercato internazionale del caffè è stato caratterizzato da una decisa crescita dei corsi internazionali e da una forte volatilità, in gran parte dovuta agli interventi operati dai fondi di investimento. L’indicatore di prezzo composito ICO è aumentato leggermente in settembre, segnando un +1,9% sul mese precedente. Questa performance è stata trainata dagli Arabica, con aumenti degli indicatori di prezzo di tutti e tre i gruppi, mentre i Robusta sono scesi del -1,5%. Ciò ha portato a un allargamento del 9,6% dell’arbitraggio tra i mercati futures di New York e Londra. La media mensile dell’indicatore di prezzo composito ICO dell’anno caffeicolo 2011/12 è stata pari a 169,82 cents di dollaro/libbra, che rappresenta una quota più bassa del -17,4% rispetto ai 205,65 cents di dollaro/libbra registrati nel 2010/11. La volatilità di tutti i gruppi di caffè è aumentata anche in settembre. In termini di produzione, l’anno caffeicolo 2011/12 è ormai terminato, con un volume stimato di 134,3 milioni di sacchi, sostanzialmente analogo a quello dell’anno precedente. Ciò, a seguito del fatto che il calo di produzione, normalmente associato al ciclo biennale di produzione in Brasile, è stato interamente recuperato dagli incrementi di produzione di altri paesi. Le esportazioni in agosto hanno totalizzato 9,2 milioni di sacchi, contro i 7,8 milioni dell’agosto 2011. Questo porta l’export totale dei primi unici mesi dell’anno caffeicolo 2011/12 a 99,6 milioni di sacchi, con un aumento del +2,7% sui 97 milioni di sacchi dello stesso periodo 2010/11, che significa la quota record per questo periodo. -7- EXPORTING COUNTRIES: EXPORTABLE PRODUCTION CROP YEARS COMMENCING: 2006 TO 2011 (000 bags) Crop year 2006 2007 2008 2009 2010 2011 WORLD TOTAL 94.552 80.276 91.587 84.289 94.633 91.787 TOTAL 94.293 80.016 91.327 84.000 94.340 91.457 Angola (R) Apr/Mar 5 6 8 0 5 20 Benin (R) Oct/Sep 0 0 0 0 0 0 Bolivia (A) Apr/Mar 104 73 75 82 69 90 Brazil (A/R) Apr/Mar 26.181 18.945 28.332 21.080 28.965 23.214 Burundi (A) Apr/Mar 497 131 410 110 345 215 Cameroon (R/A) Oct/Sep 749 726 681 681 531 631 Central African Republic (R) Oct/Sep 111 40 55 85 88 112 Colombia (A) Oct/Sep 11.141 11.104 7.264 6.698 7.123 7.100 Congo, Dem. Rep. of (R/A) Oct/Sep Congo, Rep. of (R) Jul/Jun Costa Rica (A) Côte d'Ivoire 178 216 222 146 101 150 0 0 0 0 0 3 Oct/Sep 1.256 1.517 1.075 1.220 1.306 1.340 (R) Oct/Sep 1.860 2.000 2.080 1.478 682 1.283 Cuba (A) Jul/Jun 0 0 0 0 0 0 Dominican Republic (A) Jul/Jun 9 87 267 0 0 122 Ecuador (A/R) Apr/Mar 1.017 960 541 663 704 725 El Salvador (A) Oct/Sep 1.030 1.275 1.218 835 1.629 1.220 Ethiopia (A) Oct/Sep 2.803 3.073 1.901 3.721 4.117 6.421 Gabon (R) Oct/Sep 1 0 1 1 1 2 Ghana (R) Oct/Sep 28 29 25 30 27 33 Guatemala (A/R) Oct/Sep 3.650 3.800 3.450 3.515 3.610 3.110 Guinea (R) Oct/Sep 423 273 455 452 310 400 -8- Haiti (A) Jul/Jun 22 19 19 11 9 0 Honduras (A) Oct/Sep 3.231 3.382 2.990 3.115 3.866 3.840 India (R/A) Oct/Sep 3.146 2.819 2.377 3.064 3.233 3.570 Indonesia (R/A) Apr/Mar 4.650 1.141 6.279 8.047 5.796 5.417 Jamaica (A) Oct/Sep 31 11 23 16 12 21 Kenya (A) Oct/Sep 776 602 491 580 608 700 Liberia (R) Oct/Sep 2 2 9 3 3 5 Madagascar (R) Apr/Mar 120 147 261 0 58 108 Malawi (A) Apr/Mar 16 18 20 16 15 14 Mexico (A) Oct/Sep 2.200 1.950 2.451 2.000 2.496 2.146 Nicaragua (A) Oct/Sep 1.239 1.714 1.251 1.637 1.536 1.582 Nigeria (R) Oct/Sep 11 2 10 0 2 10 Panama (A) Oct/Sep 106 109 82 71 41 53 Papua New Guinea (A/R) Apr/Mar 805 966 1.026 1.036 865 998 Paraguay (A) Apr/Mar 0 8 1 0 0 0 Peru (A) Apr/Mar 4.099 2.843 3.622 3.036 3.726 4.750 Philippines (R/A) Jul/Jun 0 0 0 0 0 0 Rwanda (A) Apr/Mar 350 223 368 257 304 432 Sierra Leone (R) Oct/Sep 26 35 81 86 25 65 Tanzania (A/R) Jul/Jun 775 763 1.139 662 753 703 Thailand (R) Oct/Sep 266 150 0 0 79 350 Timor-Leste (A) Apr/Mar 46 36 48 47 72 133 Togo (R) Oct/Sep 132 123 136 202 159 198 Uganda (R/A) Oct/Sep 2.560 3.110 3.057 2.657 3.150 3.160 Venezuela, Bol. Rep. of (A) Oct/Sep 53 0 0 0 0 0 Vietnam (R) Oct/Sep 18.423 15.467 17.417 16.617 17.884 16.917 Yemen (A) Oct/Sep 69 35 58 0 14 70 Zambia (A) Jul/Jun 55 60 34 28 13 13 Zimbabwe (A) Apr/Mar 41 27 20 17 8 11 259 261 260 289 293 330 Other producing countries 1/ 1/ Equatorial Guinea, Guyana, Lao (PDR of), Nepal, Sri Lanka and Trinidad & Tobago -9- Il consumo mondiale è in costante crescita, come dimostrato nella tabella seguente che evidenzia il trend dal 2008 al 2011. I più alti tassi di crescita sono stato registrati principalmente nei paesi esportatori, che hanno aumentato la loro quota sul totale dal 25% del 2000 al 30,5% del 2011. . (Fonte: ICO monthly report) - 10 - Con un valore annuale dell’industria mondiale stimato in oltre 80 miliardi di dollari, il caffè continua ad essere la 5° commodity scambiata al mondo coinvolgendo 25 milioni di coltivatori in oltre 50 nazioni. Le tipologie di caffè coltivate variano a seconda dell’area geografica considerata: Legenda: • r: culture Coffea robusta • m: culture Coffea robusta & Coffea arabica. • a: culture Coffea arabica. - 11 - All’interno del mercato mondiale del caffè, il segmento del caffè espresso - che ammonta a circa il 10% dei volume complessivi - è anch’esso in costante crescita, non solo in Europa dove ha una quota di mercato rilevante, ma anche in paesi che abitualmente consumano la bevanda secondo altri metodi di preparazione. Questo avviene grazie all’affermarsi di nuovi stili di vita e di nuovi gusti dei consumatori: il segmento delle macchine espresso cresce maggiormente rispetto al sistema delle macchine a filtro e in entrambi i segmenti, crescono di più i sistemi porzionati rispetto a quelli non porzionati. Mercato mondiale del caffè: il segmento dell’espresso cresce in tutte le aree geografiche 1.000 SEGMENTO SEGMENTO ESPRESSO ESPRESSO CAGR ’05’07 +0,8% EUROPA EUROPA 800 Volumes - /.000 Tons 600 100% 400 80 60 93% 91% 86% -0,4% +17,6% 200 91% 99% 0 100% 40 6% 7% 9% 14% 2005 2006 2007 2011 L’Espresso cresce velocemente grazie ai nuovi stili di vita e ai nuovi gusti dei consumatori 20 0 94% 9% Europe 1.000 USA Escluso Francia, Svizzera e Scandinavia ROW Other Espresso 800 600 400 Il segmento Espresso ha una quota di mercato rilevante solo in Europa CAGR ’05’07 +1,3% USA USA 99,7 99,6 99,4 98,5 +1,2% 0,3 2005 0,4 2006 0,6 2007 1,5 +37,3% 2011 200 0 Source: Nielsen, Euromonitor - 12 - Mercato delle macchine per caffè: il mix si sta spostando verso macchine a sistema porzionato Totale Totale Europa Europa Mix Mix Filter Filter vs. vs. Espresso Espresso Totale Totale Europa: Europa: Espresso Espresso Mix Mix Portioned Portioned vs. vs. Not Not portioned portioned Units (‘000) Units (‘000) 30.000 20.000 10.000 0 Filter Espresso CAGR 07-11 10.000 22.499 5,2% 62% 20% 27% 2004 2007 8.000 0,8% 6.000 3.268 2.000 38% 14,9% 79% 0 21% 2011 Units (‘000) 15.000 8.582 14,9% 55% 62% 2007 13.136 80% 20% 2011 13.460 72% CAGR 07-11 13.916 0,8% 59% -4,1% 41% 10,9% 5.000 24,2% 45% 2004 Non portioned Portioned 4,9% 10.000 4.923 4.000 73% 80% Non portioned* Portioned 38% 18.383 16.404 CAGR 07-11 Totale Totale Europa: Europa: Filter Filter Mix Mix Portioned Portioned vs. vs. Not Not portioned portioned 0 2004 28% 2007 2011 Il segmento macchine espresso cresce più di quello delle macchine a filtro In entrambi i segmenti, crescono molto di più i sistemi porzionati rispetto a quelli non porzionati Source: GFK * Automatic + Manual In conclusione, il mercato mondiale del caffè registra tre trend senz’altro positivi: Il mercato mondiale del caffè cresce moderatamente e costantemente Il segmento dell’espresso è in crescita Le esportazioni italiane di caffè verde e torrefatto continuano a mostrare un trend positivo Tuttavia, accanto a queste opportunità si registrano anche delle minacce per gli operatori, soprattutto agganciati a mercati e modalità di consumo tradizionali: Si assiste a sempre maggiori concentrazioni industriali globali Si assiste all’ingresso di nuovi player L’innovazione tecnologica ha subìto una forte accelerazione In ultima analisi, lo scenario del mercato mondiale si sta rapidamente modificando. - 13 - 5. Le criticità ed i punti di forza/debolezza dell’ambiente competitivo di riferimento Ci sono tre elementi che fanno di Treste il più importante mercato italiano del caffè: cultura della qualità, know how e un’elevata concentrazione di aziende di eccellenza che operano nel settore. Un primato che affonda le sue radici in oltre tre secoli di storia. 1700 – La rotta del caffè approda a Trieste Dal Medio Oriente al cuore della civiltà Mitteleuropea, attraverso lo snodo cruciale di Trieste. È questa la nuova rotta del caffè che segna in modo irreversibile le mappe commerciali del diciottesimo secolo. Erede di Venezia nei traffici del Mediterraneo, il porto di Trieste inizia ad accogliere le navi cariche di caffè provenienti dai porti ottomani di Smirne e Alessandria d'Egitto. In breve tempo, anche grazie all'istituzione del Porto Franco, diventa il principale porto dell'impero Asburgico dando un impulso decisivo al mercato del caffè. Risalgono a questo periodo le prime Botteghe del caffè di Trieste. Pubblici esercizi dove è possibile acquistare e degustare la bevanda preparata a regola d’arte. 1800 – Lo sviluppo della miscela Per sollevare le Botteghe del caffè dalla gravosa incombenza della tostatura, a Trieste nascono le prime torrefazioni, a cui presto si affiancano ditte di importazione, commercio e lavorazione del caffè. Al rilevante sviluppo del mercato del caffè e al germinale processo di industrializzazione è legata un'importante innovazione, tutta triestina: la miscela di caffè. I torrefattori sperimentano la miscela non solo per dare un'impronta personale al caffè, ma anche per mantenere le caratteristiche e il costo del prodotto il più possibile costanti. - 14 - A fine secolo, Trieste conta 66 ditte di importazione e commercio, 4 aziende per la lavorazione del caffè e una decina di torrefazioni. Tra le vie della città, invece, sorgono oltre un centinaio di botteghe da caffè e diversi cafés chantants, allora noti come Caffè concerto. 1900 – Caffè e cultura Non solo un rito mondano e di convivialità, il caffè per Trieste diventa uno dei fattori più importanti nella crescita economica e culturale della città. Lo testimoniano le numerose istituzioni che, dalla fine dell'Ottocento e per tutto il Novecento, sorgono a supporto del comparto. Prima tra tutte, l'Associazione Caffè Trieste fondata nel 1891. Punto di riferimento per tutti gli operatori del settore, ancora oggi l'Associazione ha il vitale compito di diffondere e valorizzare la cultura del caffè tra tutti gli stakeholder. Le sue attività più rilevanti sono "La Giornata Internazionale del Caffè" - inaugurata nel 1965 e giunta oggi alla XXXV edizione - e i numerosi corsi di approfondimento legati ai temi più importanti del mondo del caffè, dalla coltura alla lavorazione, dalla selezione delle migliori qualità alle tecniche di degustazione. Un altro passo che segna l'ascesa di Trieste nel mondo del caffè è l'istituzione della Borsa del Caffè. Inaugurata nel 1904, già nel 1913 raggiunge il record di 1.849.388 sacchi di caffè sbarcati in un anno. Un successo riconquistato nel 1959, dopo la lunga parentesi bellica, con la creazione del Deposito dell'Istituto Brasileiro do Cafè ospitato all'interno dei magazzini del Punto Franco. Il Deposito prevede una giacenza a rotazione di un milione di sacchi di caffè brasiliano e l'immissione sul mercato a prezzi estremamente concorrenziali. Il successo dell'iniziativa fa diventare Trieste il primo porto italiano per la distribuzione di caffè. Anni '80 e '90, un nuovo boom. Aumenta il numero dei consumatori e cresce anche il numero delle torrefazioni. Così, dopo la fortunata esperienza "brasiliana", il mercato del caffè di Trieste ritrova nuovi stimoli produttivi, anche grazie alla crescente domanda proveniente dai Paesi della ex Jugoslavia. Nell’ottobre 1994 un gruppo di imprese dell'Associazione degli Industriali della Provincia di Trieste costituisce Qualicaf Trieste S.c.r.l. Nell'ottica di rafforzare il ruolo di Trieste come centro - 15 - internazionale del caffè, la società consortile promuove servizi per l’innovazione tecnologica, gestionale ed organizzativa di tutte le imprese che fanno parte della filiera produttiva. OGGI – Trieste Coffee Cluster e lo sviluppo futuro della filiera produttiva L'importanza di Trieste nel panorama internazionale del mercato del caffè impone delle scelte strategiche lungimiranti, sia a livello commerciale che istituzionale. Da questa solida consapevolezza, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia riconosce nel 2006 il Distretto Industriale del Caffè, vero e proprio punto di riferimento internazionale per l'Espresso italiano. Nel 2008, sempre a livello regionale, nasce Trieste Coffee Cluster, l' "Agenzia per lo Sviluppo del Distretto Industriale del Caffè". L'Agenzia promuove il sostegno e il potenziamento di tutte le imprese del territorio che partecipano alla filiera produttiva del caffè. Il Porto – Uno scalo internazionale vantaggioso per i traffici del caffè Il Distretto del Caffè vive in simbiosi con il Porto di Trieste, scalo funzionale dalla posizione altamente strategica. Funzionale, perché è il porto con il fondale più profondo del Mediterraneo. Strategica, perché incuneato nel Centro Europa. L'abbattimento delle barriere doganali e l’ingresso nell’Unione Europea dei Paesi Centro-Orientali hanno spostato a Est il baricentro delle attività manifatturiere. Di conseguenza, Trieste è nuovamente in una posizione strategica per intercettare i flussi dei commerci internazionali con un mercato potenziale enormemente ampliato. Il grande porto giuliano non solo garantisce un’eccellente accessibilità nautica grazie ai suoi - 16 - fondali naturali profondi fino a 18 metri, ma è anche in grado di offrire ottimi raccordi ferroviari e stradali che rendono ancora più vicini i mercati di sbocco. Il regime doganale di porto franco internazionale è l'altro elemento caratterizzante che ha accompagnato l'evoluzione storica dello scalo marittimo di Trieste. Introdotto nel 1719 dagli Asburgo e riconfermato dalla Comunità Europea e dalle Leggi della Repubblica Italiana, il Porto Franco di Trieste garantisce la semplificazione del sistema doganale e la conseguente accelerazione del transito delle merci. Inoltre, per le merci importate nel mercato comunitario attraverso i Punti Franchi, è prevista la dilazione dei pagamenti dei dazi e delle imposte doganali con un tasso d'interesse particolarmente ridotto. Oggi, Trieste movimenta le più svariate tipologie di beni e offre una vasta gamma di servizi alla nave, alla merce, al turista-passeggero e all’operatore portuale che decide di insediarvi la propria attività. Tra i suoi punti di forza, infatti, si possono contare l’apporto di maestranze qualificate e la compresenza di operatori specializzati nei servizi finanziari e assicurativi. §§§ Analizzando gli aspetti critici che il comparto industriale del caffè oggi presenta, vanno evidenziati i seguenti fattori: la “commodizzazione” del prodotto, le concentrazioni industriali in atto in Europa e con ritardo nel nostro paese, l’innalzamento delle barriere all’entrata dovute all’irruzione sui mercati dei nuovi sistemi di prodotto come i sistemi porzionati, difesi anche da portafogli brevetti consistenti (30.000 brevetti su tali sistemi) e l’elevazione delle economie di scala industriali. A questi si aggiunge una dinamica del prezzo della materia prima, il caffè arabica che da un valore quasi stabile di 120 c/Lb di fine 2009, a giugno 2011 ha superato la soglia del 300 c/Lb per poi attestarsi ad oggi attorno ai 180-200 c/Lb con un incremento di più del 70%. A queste criticità di comparto si sommano quelle più specifiche del distretto triestino: le limitate dimensioni medie degli operatori triestini del caffè (fatta eccezione per due imprese); la mancanza di spazi adeguati per la localizzazione di attività industriali e per l’ampliamento di quelle esistenti; la carenza e l’arretratezza delle infrastrutture portuali e retro portuali, soprattutto - 17 - nell’ottica dell’intermodalità; il persistente ancoraggio ad un semilavorato, il caffè in grani, che nelle abitudini di consumo nel mercato globale sta cedendo quote a favore di altre modalità di fruizione, quali ad esempio cialde, capsule, ‘ready to drink’; infine, va sottolineata la scarsa propensione delle aziende a sondare prodotti/mercati affini o complementari nel comparto agroalimentare. E più in generale si evidenzia come critica la presenza di una filiera ben articolata ma corta nel suo complesso. Va comunque segnalato che la crisi del 2009 non sta lasciando indenne la filiera produttiva come risulta dall’analisi aggregata dei bilanci delle imprese che compongono il distretto del caffè. Nel periodo 2007 – 2010 il trend di fatturato è in aumento, ma il rapporto debt/equity è peggiorato, segno che la posizione finanziaria netta delle imprese del distretto risente della stretta creditizia generale e del peggioramento dei tempi di incasso. Nell'analisi della distribuzione del rating per macroclassi si nota che la percentuale di aziende ad alta vulnerabilità è cresciuta dal 4 % del 2007 al 15% del 2010. Nonostante questo, il confronto con l'andamento dell'industria alimentare del Friuli Venezia Giulia denota un ROE (Return on Equity) ed un ROCE (Return on Capital Employed) nettamente superiore nel quadriennio considerato a vantaggio del cluster del caffè, segno di una confermata redditività di tutta la filiera produttiva e segno, a mio avviso, che l'appartenenza ad un cluster identificato genera aumenti del valore delle singole imprese coinvolte nella catena. Veniamo ora agli aspetti positivi: l’elevata competitività del Distretto del Caffè di Trieste nel mercato internazionale è determinata innanzitutto dal fattore geografico. Seguono il know-how e la densa concentrazione in un unico polo industriale di capacità produttive, tecniche, organizzative e finanziarie. Collocata strategicamente nel punto d'incontro tra il bacino del Mediterraneo e le aree in forte crescita dell'Europa Centrale e Orientale, Trieste ha la possibilità di giocare un ruolo importante nel controllo e nella gestione di due distinti flussi logistici intercontinentali, in particolare: il collegamento tra l'Estremo Oriente e i mercati dell'Europa Centrale e Orientale e il cabotaggio tra il Centro Europa, la Turchia, il Medio Oriente e il Nord Africa attraverso le cosiddette autostrade del mare. Alla favorevole localizzazione e alla prossimità con Austria, Germania, Slovenia, Svizzera e Ungheria si aggiunge una dotazione infrastrutturale come il porto che seppur non adeguatamente sviluppato ha giocato da sempre un ruolo chiave nell'affermazione e sviluppo di Trieste quale città del caffè. Il Distretto del caffè di Trieste è inoltre un centro di eccellenza riconosciuto a livello mondiale. Un'eccellenza anche in campo scientifico che deriva dalla particolare struttura del - 18 - settore caffeicolo triestino, caratterizzata dalla presenza dell'intera filiera del caffè. È una realtà unica che possiede tutte le caratteristiche di un sistema. Un vero e proprio cluster costituito da più sottoinsiemi (importatori, spedizionieri, torrefattori), che operano in maniera integrata per aumentare il valore aggiunto del prodotto. Uno dei principali asset del distretto industriale triestino è costituito da una diffusa cultura tecnica e dal prezioso "saper fare", acquisito nel corso degli ultimi tre secoli dalla sua comunità di pratica. Questo straordinario capitale di competenze non solo ha determinato una vincente specializzazione nel settore del caffè, ma è stato alla base anche di un notevole sviluppo dell'intero tessuto imprenditoriale. Trieste è anche luogo d’innovazione. La grande capacità di innovare è comune sia alle medie e piccole imprese sia alle più grandi realtà produttive del distretto, ed è fortemente sostenuta da un ampio ed articolato sistema di ricerca in grado di generare “knowledge spillovers” sul territorio: 50 unità locali, un fatturato aggregato prossimo ai 500 milioni di euro (15% del fatturato nazionale di settore), 1000 occupati, 26% del caffè sbarcato in Italia. - 19 - 6. L’ATTUAZIONE DEI PRECEDENTI PIANI TRIENNALI DI SVILUPPO Sulla base dell’analisi citata più sopra si sono definiti i macro obiettivi che si possono sintetizzare con due affermazioni: allungamento di filiera e rafforzamento del legame tra le aziende e con il loro sistema territoriale. Le linee strategiche per il piano di sviluppo del Distretto sono state centrate quindi su 3 principali assi d’azione: 1 - Marketing e Promozione – ha la finalità di capitalizzazione della rete di relazioni e competenze del Distretto e di ottimizzazione degli investimenti con piani di marketing e strategie promozionali. 2 - Ricerca, sviluppo, innovazione e alta formazione – è caratterizzato dalla volontà di accrescere le competenze dei singoli operatori e la competitività dell'intero distretto nella ricerca di innovazione di prodotto, di processo e nei modelli di business. 3 - Logistica e infrastrutture – ha l’obiettivo di individuare nuovi assetti logistici e infrastrutturali per lo sviluppo del Distretto. Dalle assi d’azione sopra citati è stato generato un piano industriale triennale che, approvato dalla Regione FVG, gode di un finanziamento complessivo di € 490.000 ripartito in sottoprogetti di cui al capitolo successivo vengono descritti le realizzazione e lo stato di avanzamento. Solo sull’asse 3 – Logistica ed Infrastrutture per carenza di risorse non sono ancora stati avviati progetti. La realizzazione dei progetti All’interno dei 3 Assi di azione sono stati delineati diversi Progetti realizzati nel triennio (finanziati o cofinanziati dalla Regione FVG) al fine di consolidare, sviluppare e soprattutto promuovere la filiera produttiva, consentendo la crescita delle imprese esistenti. Per quanto riguarda gli aspetti di integrazione di sistema e di promozione, è stato progettato un marchio, registrato a livello europeo, è stato realizzato il manuale d’immagine coordinata ed è stato completato il progetto “Portale del Distretto del Caffè” il cui obiettivo è stato l’evoluzione del concetto di sito internet verso un portale di servizi integrati per le aziende associate al fine di dare visibilità al distretto, promuovendo il ruolo e le attività di Trieste Coffee Cluster. In fase progettuale è stata fatta un’analisi e pianificazione del progetto, una definizione della strategia di comunicazione e sono state sviluppate le linee guida di strutturazione; per la messa online è stato creato un progetto di architettura informativa ed un progetto d’interfaccia grafica e sono stati redatti i contenuti in lingua italiana ed in lingua inglese. Un comitato di redazione, formato da alcuni soci - 20 - che qui ringrazio, cura lo sviluppo delle varie sezioni tematiche e l’aggiornamento costante delle news sia in lingua italiana che in lingua inglese. Relativamente al progetto “Mercati Emergenti” nel 2010 è stata realizzata la prima missione di promozione dell’Agenzia alla 23ma conferenza ASIC di Bali (Indonesia) che ha portato a Trieste una folta delegazione indonesiana accompagnata dall’Ambasciatore in Italia, nel 2011 TCC ha partecipato al Coffee & Tea Festival di Dubai e nel 2012 all’EAFCA di Addis Abeba. In questi tre anni sono state inoltre effettuate numerose presentazioni alle istituzioni locali e nazionali, al sistema scientifico triestino, a giornali e televisioni internazionali, come la rete giapponese NHK. Infine, nell’ambito del Progetto “Trieste Capitale del Caffè espresso Italiano” TCC ha partecipato congiuntamente all’Associazione Caffè Trieste all’evento Trieste Espresso Expo’ 2010. Sempre nel 2010 è stato realizzato il prototipo di Exhibit Diffuso del Caffè – “Museo Espresso” attraverso un workshop intensivo che si è tenuto dal 15 al 19 novembre in Porto Vecchio presso la sede di ICMP (Istituto di Cultura Marittimo Portuale) al quale hanno partecipato 8 studenti del Triennio di Design di NABA –coordinati da un gruppo di progettisti di Interaction Design Lab di Milano. Passando all’Asse 2 – Ricerca, sviluppo, innovazione e alta formazione – come previsto dallo statuto, è stato costituito il comitato tecnico scientifico e stiamo supportando il Dottorato di Ricerca in Scienza, Tecnologia ed Economia dell’industria del caffè, di durata triennale, che si prefigge il compito di preparare personale altamente qualificato da immettere nel mondo produttivo e della ricerca con una preparazione specialistica nei settori scientifici e dell’economia. Trieste Coffee Cluster ha inoltre aderito al Master in Economia e Scienza del caffè promossa dalla Fondazione Ernesto Illy ed ha collaborato con l’Istituto di Cultura Marittimo Portuale all’attivazione di un corso finanziato FSE per magazziniere specializzato nel caffè. Relativamente al progetto “Board dell’innovazione”, è attualmente in fase di sviluppo, in collaborazione con Area Science Park, un’attività di road-mapping, caratterizzata dalla creazione di una mappa tecnologica strategica settoriale che individui le opportunità per nuovi prodotti e servizi, le funzionalità e le tecnologie richieste, le considerazioni di business relative. I risultati di questo lavoro permetteranno a Trieste Coffee Cluster e alle imprese che lo compongono di formulare al meglio le proprie scelte strategiche. Inoltre nel 2011 TCC ha organizzato due tavole rotonde: la prima intitolata “Nutraceutici e alimenti funzionali”, la seconda con titolo “I mutamenti indotti dall’ingresso dei trasformatori industriali nel mercato brasiliano del caffè”, entrambe riprese dagli organi di informazione. TCC ha sponsorizzato e partecipato attivamente all’organizzazione del Convegno Internazionale sulla chimica degli - 21 - alimenti “ MS Food Day” (19 -21 Ottobre 2011) e a febbraio 2012 ha organizzato il seminario “L’analisi sensoriale come strumento innovativo per il controllo della qualità dei prodotti alimentari” che anticipa un convegno nazionale sul medesimo tema che si terrà sempre a Trieste alla fine di quest’anno. Per quanto riguarda il “Progetto portale” attualmente stiamo lavorando a contenuti innovativi in connessione con google maps ed altri applicativi. Relativamente al progetto “Mercati Emergenti”, alla luce delle instabilità socio-politiche nel Nord Africa (Egitto, Tunisia, Libia) sfociate nel 2011 nel rovesciamento dei regimi politici e in incertezze non ancora risolte, si è palesata la necessità di rimodulare il programma promozionale. A tale scopo di recente è stata avviata una collaborazione con ARIES, l’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Trieste per l’individuazione delle fiere e manifestazioni nei paesi che attualmente e in prospettiva presentano maggiori opportunità per gli operatori. Al fine di valorizzare Trieste quale capitale mondiale del caffè espresso italiano, sono in corso contatti per arrivare alla definizione di una collaborazione strutturata con il Comune di Trieste detentore del principale sistema museale locale al fine di co-progettare il museo del caffè. Sulla scorta dell’esperienza maturata con il prototipo dell’Exhibit Diffuso del Caffè – “Museo Espresso” si tratterà di un concept museale del tutto innovativo che superando le barriere del singolo edificio proporrà un modello di museo integrato tra mondo virtuale e insieme di punti fisici distribuiti all’interno delle sedi museali già esistenti, delle aziende, dei bar e di tutti i luoghi carichi di significati legati al tema caffè. Va sottolineato che il valore di questo progetto comporta vantaggi sia per gli operatori del distretto che per la città intera con particolare riferimento al comparto turistico. Siamo partner del Polo formativo agroalimentare regionale supportato dal Fondo Sociale Europeo (FSE). Abbiamo aderito al consorzio Foodbest per la costruzione del nodo italiano e di quello europeo del European Institute for Technology (EIT). Inoltre TCC ha contribuito alla realizzazione di Trieste Next, il Salone Europeo dell’Innovazione e della Ricerca Sicentifica sovltosi a Trieste dal 28 al 30 settembre 2012. I temi di questa prima edizione del Salone sono stati il cibo e i riflessi dell'alimentazione sulla nostra vita di ogni giorno. - 22 - Trieste Coffee Cluster ha presentato la sezione dedicata al caffè, storicamente realtà economica e culturale nodale per la città , attraverso una panoramica qualitativamente di eccellenza, composta da brevi conversazioni scientifiche che hanno spaziato dalla genetica del gusto al legame fra olfatto e alimentazione, dalle proprietà benefiche del caffè al legame fra cervello, vista e alimentazione e un percorso formativo in quattro moduli per imparare ad assaporare il caffè, conoscere la storia delle sue origini e della sua diffusione e i diversi metodi di coltivazione, apprendere l’arte della tostatura e la filosofia della percezione nella degustazione del caffè. Il programma è consistito in: Un ciclo di 4 mini-conferenze scientifiche : ª Nutrizione, Ageing, e Caffè prof. Gianni Biolo Università degli Studi di Trieste ª Olfatto e Alimentazione prof. Anna Menini SISSA ª Cervello Vista e Alimentazione proff. Gabriella Marcon, Paolo Lanzetta Università degli Studi di Udine ª Genetica del Gusto prof. Paolo Gasparini Università degli Studi di Trieste - Un percorso formativo a cura di Università del Caffè illycaffè articolato in 4 moduli ripetuti nel corso dei 3 giorni : - Terre lontane e Trieste: Leggende e storia, la diffusione del caffè, perché Trieste, i caffè storici di Trieste, pagine di letteratura sul caffè a Trieste. Degustazione - Dalla pianta al chicco: I paesi d'origine, arabica o robusta, la semina , la raccolta, la lavorazione nei paesi d'origine, i viaggi del caffè verde. Degustazione - Dal chicco alla tazzina: L'arte della tostatura, i cambiamenti fisici e chimici, i composti volatili e la nascita dell'aroma, gli aromi del caffè, (macinatura, confezionamento e conservazione ), la forma della tazza e la relazione con la percezione degli aromi. Degustazione - Gustare e degustare Fisiologia della percezione, i cinque sensi, la vista, l'udito, il tatto, il gusto, - 23 - l'olfatto, la degustazione del caffè. Degustazione oppure in alternativa Monoarabica Viaggio nei paesi del caffè: Brasile, Guatemala ed Etiopia. Degustazione Inoltre Trieste Coffee Cluster è stato co-organizzatore di Food & Nutrition: Technology Dating: http://www.b2match.eu/next2012/, evento organizzato da AREA Science Park per favorire lo scambio di tecnologie e l'avvio di collaborazioni e progetti congiunti nel settore dell'alimentazione e della nutrizione tra aziende e tra queste e potenziali partner scientifici. LE PROSPETTIVE FUTURE Nonostante la congiuntura economica, il mercato mondiale del caffè cresce moderatamente ma costantemente: il segmento del caffè di qualità e dell’espresso è in crescita nel mondo e l’industria italiana ha un ruolo trainante. Attualmente il mix dell’offerta sul mercato si sta modificando con l’affermazione di prodotti innovativi, le concentrazioni industriali, la dinamica dei prezzi della materia prima, il global warming, tutti fattori che stanno rapidamente mutando lo scenario del mercato mondiale. Trieste è uno scalo importante per il caffè verde soprattutto di provenienza asiatica, è un punto di riferimento internazionale per l’espresso italiano, è un centro d’eccellenza per la ricerca sul caffè e i servizi legati al caffè. La filiera triestina del caffè rappresenta il 15% dell’intero settore dell’industria nazionale, fatturato confrontabile con il 50% di tutta la produzione industriale della provincia: l’importanza del settore per il territorio è maggiore rispetto a qualsiasi altra città d’Italia. Trieste Coffee Cluster deve continuare un percorso che investa innanzi tutto nel binomio caffè-territorio. Va sicuramente stimolato il porto per il miglioramento dei servizi di consegna e per l’istituzione di nuove rotte, devono essere promosse e sostenute sinergie tra il sistema industriale e scientifico favorendo nuove iniziative di business, non ultimo il caffè va promosso anche con grandi eventi aperti al grande pubblico con il coinvolgimento della città tutta. Ed è in quest’ottica che il 25 maggio 2012 è stato organizzato al Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste l’evento “Trieste Capitale dell’Espresso”. - 24 - 7. LINEE STRATEGICHE PER LO SVILUPPO E L’EVOLUZIONE COMPETITIVA DEL DISTRETTO. 7.1. Le 5 linee strategiche per lo sviluppo e l’evoluzione competitiva del distretto Stante la precedente analisi della situazione e l’individuazione dei punti di forza/debolezza e delle criticità/opportunità dell’ambiente competitivo di riferimento, ne conseguono i 5 assi strategici di attività: 1 Marketing e promozione coordinata delle imprese del distretto industriale, volto da un lato a creare e consolidare la conoscenza di Trieste quale capitale del caffè espresso italiano e dall’altro a portare in mercati emergenti la conoscenza della bevanda e del suo mondo. 2 Ricerca, sviluppo ed innovazione, comprensiva di interventi di alta formazione, attraverso il potenziamento delle relazioni tra le imprese e gli attori istituzionali che insistono nel distretto (Università di Trieste e di Udine, Area Science Park, SISSA) ma nel contempo aperto alle collaborazioni con le strutture di eccellenza internazionali. 3 Logistica e infrastrutture, ovvero da un lato individuazione delle politiche che consentano al distretto di recuperare competitività negli approvvigionamenti e nelle spedizioni e dall’altro individuazione delle infrastrutture di necessaria realizzazione/potenziamento. 4. Cooperazione Internazionale, con l’obiettivo di diffondere la cultura dell’espresso a livello internazionale e con particolare riguardo ai Paesi produttori al fine di migliorare la catena qualitativa all’interno di questi Paesi attraverso: - alta formazione e condivisione del know how presente all’interno del Distretto - miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita - incremento relativo del valore aggiunto del prodotto verde - promozione e riconoscimento della qualità del prodotto ab origine - 25 - - promozione di attività di ricerca e di alta formazione in loco I Paesi individuati per questa prima fase di azione del Distretto sono India, Vietnam, Indonesia, Etiopia e Centro America. 5. Efficienza Energetica Il Distretto è interessato a intraprendere un Programma di miglioramento dell’efficienza energetica e a valutare, di conseguenza, la fattibilità tecnica ed economica di misure di miglioramento dell’efficienza energetica, realizzabili anche attraverso contratti di rendimento energetico e finanziamenti tramite terzi che, coinvolgendo diverse aziende della filiera triestina del caffè, consentano il miglioramento dell’efficienza energetica e il risparmio energetico della filiera stessa, anche nel caso in cui la fattibilità economica di tali interventi implicasse il coinvolgimento di aziende che non appartengano al Distretto. - 26 - 7.2. Schede progettuali del PST 2012-2014 Come evidenziato in premessa il piano di sviluppo triennale 2012-2014 si colloca in una linea di continuità con i progetti presentati nei piani precedenti che vengono integrati ed ampliati al fine di meglio rispondere alle necessità di sviluppo del distretto del caffè. ASSE STRATEGICO 1. MARKETING E PROMOZIONE AZIONE 1.1. – PORTALE DEL DISTRETTO CAFFE’ OBIETTIVI • Favorire l’evoluzione del sito web verso il portale del caffè espresso italiano • Accreditare Trieste quale capitale del caffè espresso italiano di qualità L’evoluzione accelerata degli strumenti applicativi è tale da consentire in questa fase di ideare modalità di attuazione esemplificative e non esaustive. MODALITA’ La creazione di contenuti innovativi, in connessione ad esempio con google DI maps ed altri applicativi che potranno rendersi disponibili in un ravvicinato ATTUAZIONE futuro, potrà consentire di coniugare i diversi percorsi turistici della provincia di Trieste con il caffè. L’intervento sarà attuato anche avvalendosi di personale interno. RISULTATI ATTESI • Diffondere ed incrementare la conoscenza di Trieste ed il caffè in un largo pubblico di visitatori potenziali ed effettivi. DURATA 24 mesi RISORSE 10.000,00 € - 27 - AZIONE 1.2. – MERCATI EMERGENTI OBIETTIVI • Favorire la presenza delle imprese del distretto in mercati ad alto tasso di crescita attraverso l’organizzazione di iniziative esperienziali di avvicinamento alla cultura del caffè espresso ed al suo mondo MODALITA’ Organizzare e/o partecipare a a fiere e manifestazioni in Aree-paese con DI trend crescenti nel consumo di caffè (quali l’Est Europeo, i Paesi Arabi, il ATTUAZIONE Sud America, l’Asia ed altre) L’intervento sarà attuato anche avvalendosi di personale interno. RISULTATI ATTESI • Diffondere ed incrementare la conoscenza dei servizi e dei prodotti delle imprese del Distretto sia tra gli operatori economici che tra i consumatori nei mercati esteri • Creare le premesse per in-coming di operatori. DURATA 36 mesi RISORSE 30.000,00 € - 28 - AZIONE 1.3. – TRIESTE CAPITALE CAFFE’ ESPRESSO ITALIANO OBIETTIVI • Creare, attraverso una serie coordinata ed organica di sotto-progetti, le premesse per conseguire in un’ottica di lungo periodo la valorizzazione di Trieste quale capitale del caffè espresso italiano. MODALITA’ DI In via esemplificativa e non esaustiva l’ASDI potrà organizzare, ATTUAZIONE nell’ambito di questa specifica azione, le seguenti iniziative: • Festival del caffè, quale manifestazione culturale, artistica e di costume finalizzata a coinvolgere il grande pubblico nell’ottica di confermare Trieste quale capitale mondiale del caffè e valorizzare così la filiera produttiva connessa; • Partecipazione da protagonista al Trieste Espresso Expo 2012 ed ad altre manifestazioni nazionali ed internazionali relative al caffè di interesse per la conoscenza e lo sviluppo del cluster; • Supporto alla conoscenza della filiera produttiva del caffè attraverso lo sviluppo di sinergie con le istituzioni locali di promozione turistica; • Elaborazione di studi di tipo strategico (roadmapping) al fine di monitorare sviluppi scientifici e tecnologici esistenti a livello nazionale ed internazionale per indirizzare le strategie di sviluppo del distretto. L’intervento sarà attuato anche avvalendosi di personale interno. RISULTATI Valorizzare la filiera produttiva e creare le premesse per efficaci azioni di ATTESI marketing territoriale, nell’ottica di attrarre nuove imprese ed incrementare l’offerta di servizi, tecnologie e prodotti legati al caffè DURATA 36 mesi RISORSE 130.000,00 € - 29 - ASSE STRATEGICO 2. RICERCA, SVILUPPO, INNOVAZIONE E FORMAZIONE AZIONE 2.1. – INFRASTRUTTURE E PROGETTI DI RICERCA, SVILUPPO ED INNOVAZIONE OBIETTIVI Proseguire nelle azioni già intraprese nell’ambito del Piano di Sviluppo Triennale 2009-2011 e 2010-2012 volte a: - Generare economie di scala e qualificare e rafforzare le competenze presenti nel distretto in materia di R&D potenziando le relazioni tra imprese ed istituzioni legate alla ricerca ed allo sviluppo a livello internazionale. - Contribuire alla creazione di un network di laboratori del caffè MODALITA’ Acquisire studi di prefattibilità su progetti di ricerca da svolgersi in DI collaborazione tra le imprese della filiera del caffè e della ricerca ATTUAZIONE scientifica, sia a livello nazionale che internazionale. L’intervento sarà attuato anche avvalendosi di personale interno RISULTATI Identificazione di progetti R&D&I da intraprendere nel triennio successivo ATTESI DURATA 24 mesi RISORSE 30.000,00 € - 30 - AZIONE 2.2. “SVILUPPO INIZIATIVE DEL BOARD INNOVAZIONE” OBIETTIVI Obiettivo generale • Elevare le competenze del distretto in termini di ricerca, sviluppo e innovazione e di messa a punto delle linee strategiche di programmi di R.S.I. per il prossimo quinquennio Obiettivi specifici • Proseguire e sviluppare sempre più le azioni già intraprese nell’ambito del Piano di Sviluppo Triennale 2009-2011 e 2010-2012 legate al progetto “Board dell’innovazione”. Il board è un comitato tecnico scientifico costituito da rappresentanti di Area Science Park, Università di Trieste, Centro di Biomedicina Molecolare e Scuola Superiore di Studi Avanzati (SISSA) che ha per obiettivo l’animazione di distretto volta a: • Generare economie di scala e qualificare e rafforzare le competenze presenti nel distretto in materia di R&D potenziando le relazioni tra imprese ed istituzioni legate alla ricerca ed allo sviluppo a livello internazionale. • Contribuire alla creazione ed allo sviluppo del network di laboratori del caffè MODALITA’ DI ATTUAZIONE • Organizzazione di convegni, seminari e focus group su argomenti a carattere scientifico. • Scambi a livello accademico, scientifico ed imprenditoriale, sia a livello nazionale che internazionale. • Iniziative divulgative. • Eventuale organizzazione di un data-base delle competenze dei laboratori. L’intervento sarà attuato anche avvalendosi di personale interno RISULTATI Incrementare le competenze delle imprese del distretto in materia di ATTESI R&D&I Incrementare la collaborazione con le istituzioni scientifiche, accademiche e di ricerca Sviluppare il capitale umano DURATA 36 mesi - 31 - RISORSE 30.000,00 € AZIONE 2.3. – SISTEMA INFORMATIVO DISTRETTUALE (SID) PER L’INNOVAZIONE E L’AGGREGAZIONE DI IMPRESE OBIETTIVI • Aumento della capacità di innovazione delle imprese, in tutte le attività della catena del valore, anche attraverso la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione • Aggregazione di imprese finalizzata al rafforzamento competitivo e la cooperazione tra imprese in interventi che perseguano il medesimo obiettivo MODALITA’ DI • ATTUAZIONE realizzare e/o potenziare strutture (risorse umane, sistemi informatici) destinate alla creazione di data-base; • realizzare e/o potenziare un osservatorio permanente che permetta attività di monitoraggio delle variabili economiche quantitative e qualitative; • rilevare attraverso questionari i fabbisogni delle imprese; • raccogliere dati sulle competenze di esperti nel campo del caffè, su bandi di finanziamento, tecnologie e prodotti da mettere a disposizione delle imprese del distretto per favorire progetti di innovazione e per incentivare l’aggregazione. RISULTATI Conoscere i fabbisogni delle imprese, mettere a punto strategie di intervento e ATTESI concorrere ad aumentare le competenze delle imprese e favorire aggregazioni su progetti condivisi. DURATA 18 mesi RISORSE 56.300,00 € - 32 - AZIONE 2.4. – FORMAZIONE SPECIALISTICA OBIETTIVI Proseguire nelle azioni già intraprese nell’ambito del Piano di Sviluppo Triennale 2009-2011 e 2010-2012 volte a sostenere il Dottorato di Ricerca in Scienza, Economia e Tecnologia del caffè dell’Università degli Studi di Trieste. MODALITA’ DI • Sostegno parziale ad una borsa di studio per il dottorato. ATTUAZIONE • Definizione di programmi congiunti inerenti il dottorato di ricerca • Coinvolgimento di altre imprese nel sostegno al dottorato L’intervento sarà attuato anche avvalendosi di personale interno RISULTATI Concorrere a formare una competenza specifica nell’ambito dell’Economia, ATTESI della Scienza e della Tecnologia legate al mondo del caffè. DURATA 12 mesi RISORSE 20.000,00 € - 33 - ASSE STRATEGICO 3. LOGISTICA ED INFRASTRUTTURE AZIONE 3.1. “SVILUPPO DELLA FILIERA PRODUTTIVA DEL CAFFE’” OBIETTIVI Allungamento della filiera produttiva del caffè verso nuovi settori di business MODALITA’ DI • Studi e ricerche per l’individuazione dei settori di business ATTUAZIONE • Azioni divulgative e di marketing territoriale L’intervento sarà attuato anche avvalendosi di personale interno RISULTATI • Incrementare la conoscenza del cluster all’esterno ATTESI • Attrarre nuove iniziative • Favorire la nascita di nuove iniziative da parte di aziende esistenti DURATA 36 mesi RISORSE 10.000,00 € - 34 - ASSE STRATEGICO 4. COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. AZIONE 4.1.. PROGETTO INDIAN CUP TASTING FOR ESPRESSO (ICTE) OBIETTIVI Obiettivo generale: Il progetto ICTE intende creare un modello di trasferimento del know how relativo alla filiera della caffè, in particolare attraverso la formazione sulle metodologie di assaggio delle miscele per espresso, per sviluppare figure professionali direttamente nei Paesi produttori di caffè verde, in questo caso l’India. Obiettivi specifici: Il progetto ICTE consente di perseguire gli obiettivi specifici di sviluppo sostenibile mediante la formazione continua, prevenendo le disparità economiche con la diffusione di metodologie di lavoro condivise, redistribuendo a livello globale le risorse lungo la filiera del caffè e del suo indotto. L’idea progettuale supporta lo scambio della conoscenza mediante la creazione di un modello formativo e di un centro di formazione specialistica Italo-Indiano per il Cup Tasting for Espresso. A) Sociale: quantità e qualità delle risorse umane presenti, qualità dei servizi per la popolazione. L’obiettivo specifico viene perseguito attraverso le seguenti attività: a.1) La creazione di un modello di formazione specialistica per la crescita sostenibile dell’occupazione lungo la filiera del caffè partendo dal Paese produttore; a.2) La mappatura delle metodologie di Cup TastingTasting forEspresso sviluppando una nuova metodologia di lavoro mediante la cross fertilization di esperienze; a.3) l’indicazione dei livelli minimi di standard relativi alla preparazione di miscele orientate al caffè espresso; - 35 - a.4) la verifica di coerenza e standardizzazione del protocollo e relativa divulgazione attraverso un corso di formazione nella forma delle visiting study per addetti, nella forma del learning by doing e dell’embedding. B) Produttivo: diffusione di imprese e servizi produttivi, esistenza di vocazioni produttive locali, presenza di distretti o di filiere produttive, grado di cooperazione tra imprese. L’obiettivo specifico viene perseguito mediante: b.1) l’esportazione di modelli tecnologici e di sviluppo in grado di apportare benefici reciproci per i partner della cooperazione ( elearning); b.2) lo sviluppo della rete di stakeholder che convergano verso la metodologia comune e condivisa con l’obiettivo della sostenibilità occupazionale di lungo periodo tra FVG ed India; b.3) il supporto al rafforzamento della cooperazione tra la regione FVG e l’India in ambito tecnico, economico e formativo relativamente all’industria e ai servizi collegati alla produzione, alla commercializzazione e al consumo consapevole del caffè anche attraverso la sottoscrizione di accordi e protocolli di intesa/partenariato e di cooperazione per la replicabilità del progetto; b.4) il sostegno mediante azioni concrete alla progressiva partecipazione dell’India all’interscambio industriale e commerciale attraverso la mobilità congiunta di tecnici e operatori del distretto del caffè; b.5) lo sviluppo della tecnologia di analisi del prodotto caffè (o sviluppo di processi di gestione del prodotto); b.6) il sostegno alle risorse umane locali (attraverso visiting study e community on-line). C) Ambientale e culturale: c.1) La conoscenza della metodologia di Cup Tasting for Espresso necessariamente valorizza la consapevolezza di tutela dello speciality coffee di provenienza e produzione Indiana (visiting study) e la diffusione di tecniche innovative di processo (dissemination). - 36 - D) Diffusione delle strutture associative: d.1) il partenariato del progetto è formato da raggruppamenti associativi di expertise differenziati che attraverso le attività di progetto possono contribuire alla diffusione delle strutture associative legate alla filiera del caffè, dimostrando e condividendo l’efficacia dell’associazionismo per il miglioramento del livello occupazionale in termini quantitativi e qualitativi con il coinvolgimento anche della popolazione emigrata dall’area indiana insistente sul territorio del FVG. MODALITA’ DI 5 attività declinate in 16 azioni che determinano: ATTUAZIONE a) creazione del Decalogo delle metodologie comuni del Cup TastingTasting for Espresso per favorire lo scambio di conoscenza e metodologie di lavoro e supportare lo sviluppo locale della micro impresa, stimolando la valorizzazione dei sistemi produttivi e di produzioni agricole di qualità, la tutela della biodiversità, la promozione della partecipazione delle comunità locali ai processi di sviluppo. La creazione di un “decalogo del caffè orientato all’espresso” mira ad implementare l’attuale criterio di qualificazione delle origini di caffè basato sull’assaggio “alla brasiliana” e di costituzione del primo decalogo internazionale di assaggio., al fine di diffondere in loco la cultura dei “caffè speciali”, considerato che il mercato interno indiano è sempre più orientato al consumo dell’espresso. b) modello formativo per la formazione dei formatori di Cup Tasting for Espresso per tutelare e valorizzare le risorse culturali delle due aree obiettivo del progetto e per rafforzare la conoscenza e lo scambio interculturale. La formazione avverrà attraverso le visiting study e lo sviluppo della elearning community. Sul piano metodologico, il progetto ICTE considera strategica la metodologia del learning by doing fertilizzata con embedding e utilizzo dei web seminar, per ridurre i costi delle lezioni tradizionali ed incrementare la formazione attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative ed altamente diffuse. I temi salienti sviluppati dal progetto consentono di conoscere le metodologie di assaggio e di preparazione delle miscele, i metodi di torrefazione e di riconoscimento delle proprietà organolettiche ed una - 37 - caratterizzazione dei flavors. Lo spread out dei risultati si ottiene attraverso la capacità dei formatori skillati di effettuare in India la formazione di nuovi discenti consentendo l’effetto ricaduta su un contesto fortemente orientato a terzi -produttori, traders, utenti finali. c) incremento del dato occupazione ed implementazione della sicurezza alimentare e lo sviluppo degli ambienti rurali in coerenza con l’obiettivo specifico della sviluppo sostenibile, mediante la formazione continua, prevenendo le disparità economiche con la diffusione di metodologie di lavoro condivise, redistribuendo a livello globale le risorse lungo la filiera del caffè e del suo indotto. La disseminazione dei risultati è fortemente connessa alla capacità del progetto di replicare i propri benefici in altri contesti, come il Vietnam o l’America Latina. che si distinguono, al pari dell’India per essere contemporaneamente produttori e consumatori. In questo modo si rafforza la capacità del tessuto economico del FVG di interagire su tematiche legate alla filiera del caffè con effetto benefico e notevoli ricadute positive sui sistemi di ambo i Paesi. Principali attività: 1. Coordinamento, Monitoraggio, Valutazione; 2. Creazione del Centro fisico e virtuale di formazione specialistiche per i formatori di Cup Tasting for Espresso; 3. Visiting Study, web-community for Espresso; 4. Creazione protocollo caratteristiche caffè verde per la preparazione espresso; Stipula dei MoU e follow up del progetto disseminando i risultati e replicando i benefici del progetto. Localizzazione delle attività: ITALIA – FRIULI VENEZIA GIULIA – TRIESTE INDIA -– MAHARASHTRA (MUMBAI), KARNATAKA, KERALA, TAMIL NADU Partner locali del Paese d’intervento - 38 - INDO-ITALIAN CHAMBER of COMMERCE and Industry – MUMBAI RISULTATI • Incrementare la conoscenza del cluster all’esterno ATTESI • Attrarre nuove iniziative • Favorire la nascita di nuove iniziative da parte di aziende esistenti DURATA 24 mesi ( da 01.04.2012) RISORSE Costo totale del progetto: € 136.500,00 (Euro Centotrentaseimilacinquecento) Contributo concesso in virtù della Lr 19/2000: € 102.375,00 (pari al 75 % del costo totale del progetto). - 39 - ASSE STRATEGICO 5. EFFICIENZA ENERGETICA AZIONE 5.1. – STUDIO DI FATTIBILITA’ PER IMPIANTO COGENERAZIONE OBIETTIVI Valutare la fattibilità tecnica ed economica di un impianto di cogenerazione per la fornitura di Energie elettrica e termica a una o più aziende appartenenti al Distretto, realizzabile attraverso un Contratto di rendimento energetico e un Finanziamento tramite terzi. Un gruppo di esperti condurrà uno studio avente la seguente struttura: a. analisi della situazione attuale; b. analisi delle eventuali alternative progettuali proponibili; c. analisi dei rischi; d. una o più soluzioni progettuali proposte, con i relativi elenchi delle Aziende e/o altre Aziende coinvolte (“Aziende Coinvolte”); MODALITA’ DI e. analisi costi benefici; f. raccomandazioni per le fasi realizzative. ATTUAZIONE Qualora, nel corso della realizzazione dello Studio, gli Esperti dovessero ritenere, a loro insindacabile giudizio, l’Impianto non fattibile sul piano tecnico e/o economico, potranno interrompere lo Studio, previa redazione di una concisa relazione. Oltre allo Studio sarà facoltà degli Esperti condurre, previa eventuale accordo con le singole Aziende, Diagnosi energetiche al fine di individuare ulteriori Misure di miglioramento dell’efficienza energetica. - 40 - L’intervento sarà attuato anche avvalendosi di personale interno. RISULTATI Valutare la convenienza economica dell’impianto di cogenerazione e l’eventuale realizzazione dello stesso. ATTESI 12 mesi DURATA Si tratta di uno studio preliminare gratuito. RISORSE 8. CONCLUSIONI Il piano di sviluppo triennale 2012-2014 si colloca in una linea di continuità con i progetti presentati nei piani precedenti, che vengono integrati ed ampliati al fine di meglio rispondere alle necessità di sviluppo del distretto del caffè con particolare riferimento ai progetti di cooperazione internazionale e ai progetti di efficienza energetica. L’ASDI ha individuato, ai sensi della Legge Regionale n. 27 del 11/11/1999, articolo 11, comma 1 e del D.P.Reg. n. 048/Pres. del 27 febbraio 2012, articolo 5, comma 3, lettera b) il seguente Progetto Prioritario nell’ambito del Piano di Sviluppo 2012-2014: “SISTEMA INFORMATIVO DISTRETTUALE (SID) PER L’INNOVAZIONE E L’AGGREGAZIONE DI IMPRESE” . - 41 - Scopo del progetto prioritario è realizzare un sistema informativo distrettuale e un osservatorio permanente delle variabili economiche quantitative e qualitative rilevanti per il Distretto allo scopo di: - Aumentare la capacità di innovazione delle imprese, in tutte le attività della catena del valore, anche attraverso la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione - Favorire l’aggregazione di imprese finalizzata al rafforzamento competitivo e la cooperazione tra imprese in interventi che perseguano il medesimo obiettivo - 42 - http://www.triestecoffeecluster.com … www.triestecoffeecluster.com … 01/apr/2012 16/ott/2012 Località % di visite: 100,00% Overlay mappa Uso del sito 1 Visite 3,771 Pagine/visita Durata media visita % nuove visite Frequenza di rimbalzo 5.161 2,97 00:02:34 73,07% 59,60% % del totale: 100,00% (5.161) Media sito: 2,97 (0,00%) Media sito: 00:02:34 (0,00%) Media sito: 73,07% (0,00%) Media sito: 59,60% (0,00%) Paese/zona 1. Italy 2. Visite Pagine/visita Durata media visita % nuove visite Frequenza di rimbalzo 3.771 3,03 00:02:39 68,44% 57,44% India 121 3,99 00:04:27 76,03% 41,32% 3. Germany 108 2,52 00:01:43 92,59% 67,59% 4. United States 100 1,66 00:00:53 96,00% 78,00% 5. United Kingdom 81 2,23 00:01:41 85,19% 62,96% 6. Slovenia 65 2,60 00:01:54 89,23% 69,23% 7. Switzerland 40 1,92 00:00:27 92,50% 75,00% 8. (not set) 40 2,15 00:01:26 90,00% 75,00% 9. Spain 39 4,85 00:10:17 76,92% 56,41% 10. France 39 2,56 00:00:48 87,18% 79,49% Righe 1 10 di 100 © 2012 Google IL SEGRETARIO GENERALE IL PRESIDENTE