IL PROBLEMA DEL CONTROLLO DELL`OCRATOSSINAA NELLA
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IL PROBLEMA DEL CONTROLLO DELL`OCRATOSSINAA NELLA
IL PROBLEMA DEL CONTROLLO DELL’ OCRATOSSI NAA NELLA FILIERA DEL VINO Certe muffe possono dare origine a tossine. Queste micotossine sono metaboliti s e c on da r i ,s pe s s opr od o t t ii np i c c ol eq u a nt i t à ,t os s i c h epe rl ’ uomoec hepo s s o n o contaminare un gran numero di derrate alimentari. Le muffe si trovano nel terreno, sul materiale vegetale e nei locali di stoccaggio. Sulle uve si possono sviluppare parecchi tipi di muffe. Oltre a Botrytis cinerea, responsabile della muffa grigia, si trovano normalmente muffe appartenenti ai generi Alternaria, Clasdosporium, Fusarium, Aspergillus e Penicillium. La presenza della micotossina Ocratossina A è stata messa in evidenza nel vino, nei s uc c h id’ uv aen e l l ’ uv apa s s aame t àde gl ia n ni9 0.L’ ONIVINS (Office National Interprofessional Des Vins)har e a l i z z a t od uei n da gi n ipe rva l u t a r el ’ i mpor t a nz a de l l ’ Oc r a t os s i naA n e ivini francesi. Una ,ne l1 99 8,r i gu a r d a v a2 6 5vi n i ,l ’ a l t r an e l 2001 982 vini. Ne è emerso quanto segue: - il 75% dei vini non presentavano livelli rilevabili di OTA e nel 17% dei casi era al di sotto di 0,5 µg/l; -l ’ Oc r a t o s s i n aAs ip uòt r o va r ei nt ut t iit i pid iv i n o :DOC,I GT,v i n idat a v ol a ,r os s i , bianchi, rosati e passiti; - nor ma l me nt ec ’ èpi ùOTAne iv i nir o s s ic hene ibi a n c h ien e ir os a t i ; - nelle regioni mediterranee si ritrovano più vini con contenuti elevati di OTA. L’ Oc r a t os s i naA ès t a t as e g na l a t aa n c h ei na l t r ip a e s ipr o du t t or id’ o l t r e oc e a no (Australia, American, Africa del Sud). In Italia meridionale il problema è più rilevante perché le condizioni climatiche sono più favorevoli allo sviluppo degli Aspergillus e Penicillium. Recentemente il Regolamento CE n. 123/2005 modi f i c al ’ a l l e ga t oI I de l Regolamento CE n. 466/2001 indicando il contenuto di OTA in diversi alimenti fissando la concentrazione di 2μg / Kgcome valore massimo accettabile per i vini e be va n deaba s ed imos t od’ uv a .Pe rvi n is ii nt e n do n oib i a nc hi ,r os s i ,r os a t i ,i n c l us ii vini frizzanti ma esclusi i vini liquorosi e i vini con un tenore alcolico pari o superiore al 15% volume. SINTESI, STRUTTURA CHIMICA ED EFFETTI DI TOSSICITÁ DELL’ OCRATOSSI NAA: L’ OTA è sintetizzata dalle muffe dei generi Aspergillus e Penicillium. Aspergillus carbonarius è il principale agente di contaminazione da OTA. Le prime osservazioni avevano mostrato che gli Aspergillus erano maggiormente diffusi nelle regioni meridionali, mentre i Penicillium sono predominanti nelle regioni settentrionali. Alcuni recenti lavori hanno permesso di identificare i principali funghi produttori di OTA s ul l ’ uv a :s it r a t t adiAspergillus carbonarius, che è di gran lunga la specie con la maggiore capacità di sintesi, e di Aspergillus niger, la cui attività è tuttavia più de bo l e . Su l l ’ uvapa s s as ipu òt r o va r ea nc h eAspergillus ochraceus e Aspergillus foetidus. Gli Aspergillus colonizz a n omol t opr e c oc e me nt el ’ u va ,s pe s s opr i made l l ’ i n va i a t ur a , no ns o noc a pa c id ip e r f or a r el abu c c i aeno nr i e s c o noqu i nd iape n e t r a r ea l l ’ i n t e r n o de l l ’ a c i n os en ona t t r a ve r s ol ef e r i t e( s c o pp i ode gl ia c i ni ,c ol pi ,p u nt ur ed’ i ns e t t o) . Una volta in contatto c o nl apo l paoi ls u c c od’ u va , e s s ii ni z i a noapr od ur r eOTA. La presenza dei funghi non è necessariamente correlata a quella di OTA. La tossina può essere rilevata anche in grappoli privi di muffe nere visibili, ma in acini danneggiati e con muffe nere evidenti il contenuto è normalmente maggiore. Il contenuto in Ocratossina A tende ad aumentare con lo stadio di maturità, come è rilevabile dal grafico che segue. Los vi l up p odiq ue s t if u ng h ièpo s s i b i l ei nc o nd i z i o n idiumi di t àde l l ’ a r i ac ompr e s e tra il 72 ed il 90%, ed a temperature tra 12 e 39°C (temperatura ottimale a 28°C) inoltre sono in grado di svilupparsi in una serie di substrati largamente diversificati. Tra gli altri fattori che influenzano lo sviluppo ricordiamo la composizione gassosa (atmosfera) e lo stress della pianta (es. siccità). L’ OTA èun amol e c o l ac hea s s oc i ane l l ap r op r i as t r ut t ur au na mmi noa c i d o( l af e n i l alanina) alla cumarina, abbastanza stabile nel tempo ed al calore. Si può degradare in ocratossina B (OTB) (derivato non clorato), in ocratossina C (OTC) (estere etilico de l l ’ OTA)oi nOTα. . I nl e t t e r a t ur as o nor i por t a t imol t il a v or ic hea t t e s t a n ogl ie f f e t t ine ga t i v ide l l ’ OTA sulla salute umana essendo neurotossica, nefrocangerogena infatti provoca alterazioni irreversibili ai reni, alcuni lavori la classificano anche teratogena, inoltre manifesta proprietà immunodepressive. Le Ocratossine sono coinvolte in una Nefropatia micotossica dell'uomo (Nefropatia balcanica endemica dell'uomo) che si manifesta nel 3-8% della popolazione balcanica femminile rurale compresa tra i 30 e i 50 anni. GESTIONE DEL RISCHIO OTA NELLE FASI DI VINIFICAZIONE Seguendo la filiera produttiva passiamo a considerare il problema della c o nt a mi na z i onees vi l up p ode l l ’ OTAne l l ef a s id ia mmos t a me nt oev i n i f i c azione. Pa r t e n doda lpr e s up p os t oc hel ’ OTAèpr e s e n t ene lv i n os o l a me nt eq ua n d ol ’ u vaè contaminata e che spesso gli interventi di buona pratica viticola non sono sufficienti ad evitare il problema, perlomeno in certe zone ad alto rischio, attualmente risulta importante verificare quale influenza possa avere la pratica enologica sul livello di OTA nel vino e quali strategie tecnologiche possono essere attuate per limitare la pr e s e n z adit a l emi c ot o s s i na .Dau n os t ud i oc on d ot t opr e s s ol ’I s t i t u t od iEn ol o gia e I ng e g ne r i aAl i me nt a r e ,de l l ’ Uni ve r s i t àCa t t ol i c ade lSa c r oCu or e ,c o or d i na t oda l l a Pr of . s s aA.Si l var i vo l t oa l l os t u di od e lde s t i node l l ’ OTAdur a nt el epr i nc i pa l if a s ide l processo di vinificazione, al fine di individuare i punti critici di controllo (CCP), e me r ge c hel ’ OTA no n è pr o d ot t ad u r a n t el av i ni f i c a z i o n e ma pr ov i e n e da l l a contaminazione del fungo in vigna, ma ogni operazione tecnologica può modificarne il contenuto: la macerazione causa un aumento (20-30%), mentre le fermentazioni alcolica e malolattica provocano una riduzione di tale micotossina. Lo studio evidenzia che il monitoraggio durante la vinificazione è indispensabile se l ’ OTA èpr e s e n t ea l l ar a c c o l t aec hen e lpr o c e s s odiv i ni f i c a z i o nei nr os s oiCCP sono: le fasi di separazione solido-liquido; la fermentazioni alcolica e malolattica utilizzando starter selezionati. Tut t ig l is t u d ic on c or da no ne l l ’ a f f e r ma r ec he l av i n i f i c a z i o ne i nr o s s oc o n macerazione delle bucce comporta un aumento della concentrazione OTA dei vini in quanto sia ume nt ai lpe r i o d od it e mpodic on t a t t ot r as u c c od’ u vaee s oc a r p od ov es i trovano i funghi. Nel corso di diverse esperienze si è riscontrato che, il processo fermentativo di trasformazione ad opera dei lieviti del mosto in vino, determina una significativa riduzione del contenuto di OTA. L’ az i onede c ont ami nant ede il i e v i t iappare in gran parte attribuibile a fenomeni di assorbimento sulla parete cellulare con la successiva separazione delle fecce al termine della fermentazione. La riduzione media, registrata nei vari campioni, è compresa in un intervallo tra il 40 e il 70%. Recentemente alcune indagini hanno messo in evidenza che anche la fermentazione malo-lattica può comportare una riduzione di Ocratossina A nei vini. La fermentazione malo-lattica, rientra in particolare nella tecnologia di pr e pa r a z i on ede iv i nir o s s ii nqu a n t ol ame t a bo l i z z a z i onede l l ’ a c i doma l i c oa da c i d o l a t t i c oc on s e nt ed ir i dur r el ’ a c i d i t àde iv i nic o nu nc on s e gu e n t emi gl i or a me nt od e l l e caratteristiche qusto-olfattive del prodotto. La fermentazione malolattica, avviene al termine della fermentazione alcolica ad op e r ad e iba t t e r il a t t i c in a t ur a l me nt epr e s e nt in e ivi ni ,mal ’ i mpi e go dis t a r t e r s selezionati per una migliore gestione del processo è una pratica enologica sempre più utilizzata. Ne l l ar i c e r c ac o n do t t a pr e s s ol ’I s t i t ut o diEno l og i aeI n ge gne r i a Al i me nt a r e , de l l ’ Uni ve r s i t àCa t t o l i c ade lSa c r oCu or e ,c is ièpo s t il ’ o b i e t t i v od is e l e z i ona r e ba t t e r il a t t i c ii ngr a d ono ns ol od ime t a b o l i z z a r el ’ a c i d oma l i c o,maa nc hed ir i d ur re bi ol o gi c a me nt el ’ Oc r a t o s s i naApr e s e n t en e iv i ni . Lo studio ha messo in evidenza che alcuni ceppi di Lactobacillus plantarum riescono a diminuire il tenore di OTA nel vino sempre in relazione a una certa concentrazione. Nella vinificazione in bianco sembra che una solfitazione precoce sulle uve, riduce leggermente il livello di contaminazione di OTA nei vini bianchi e rosati. I coadiuvanti enologici autorizzati hanno un effetto abbastanza scarso sui vini rossi e bi a nc h ic o nt a mi na t id a l l ’ Oc r a t o s s i naA: la gelatina, la bentonite, il gel di silice ed i tannini eliminano, soli o in associazione tra di loro, solamente il 7-1 4% de l l ’ OTA presente nel vino. La filtrazione migliora leggermente questo effetto correttivo, ma senza superare il 20%. Questi trattamenti non permettono quindi di riportare a tenori bassi i vini fortemente contaminati. I carboni enologici, il cui impiego non è autorizzato sui vini rossi, rappresentano l ’ un i c otrattamento che permette di ridurre fortemente i contenuti in OTA dei vini. Utilizzato a 20 g/hl in laboratorio, il trattamento con carbone enologico è molto efficace rispetto al contenuto in OTA, ma comporta effetti collaterali disastrosi per la qualità dei vini: perdita del 25-30% del colore nei vini rossi, deprezzamento aromatico e gustativo molto evidente.