Catalogo - Patrizia Polese
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Catalogo - Patrizia Polese
Cataolo_Polese 9-07-2010 0:50 Pagina 1 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:50 Pagina 2 alla mia famiglia al mio maestro Daisaku Ikeda a mio figlio Antonio Patrizia Polese A cura di Chiara Casarin Progetto grafico di Beppo Zuccheri PHOTO CREDITS: Jorge Scassa, Paolo Melasi, Enrico Colussi Traduzioni di Sandro Cenni Cataolo_Polese 9-07-2010 0:50 Pagina 1 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:51 Pagina 2 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:51 Pagina 3 As soon as my nose is out after reemerging, I breathe, what I have is a malformation, a handicap, a silent bug, a beast that wakes up at times. And so I move to investigate, and so I pray to tame, transform, win. Con il naso appena fuori dalla mia risalita, respiro, quello che ho è una mal formazione, un handicap, un verme silente, una bestia che a volte si sveglia. Così mi muovo per indagare, così prego per domare, trasformare, vincere. As soon as my nose is out, open eyes, arms and legs always moving. I come down with my fist hard, I win, I win and breathe, I breathe. Con il naso appena fuori, occhi aperti, braccia e gambe sempre in movimento. batto il pugno forte, vinco, io vinco e respiro, respiro. A power pulses from my womb to my brain, strong, I squint out of fury, bloody. Una forza pulsa dal ventre al cervello, forte, mi fa socchiudere gli occhi dalla rabbia, sanguinosa. I come down with my fist and I feel strong. As soon as my nose is out after reemerging. Batto il pugno e mi sento forte. Con il naso appena fuori dalla mia risalita. I feel alive, victorious, strong. I breathe my heart opens up, no more creases, only clues. Mi sento viva vittoriosa, forte. Respiro il cuore si apre, non vi sono più pieghe, solo indizi. Cataolo_Polese 9-07-2010 0:51 Pagina 4 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:51 Pagina 5 When… ‘Wishes transform everything’ I look at Patrizia Polese’s works and can’t do but follow their directions. Some ask me to look closer, others keep me at a distance. In some instances the desire to touch is overwhelming, in other cases the scent of dried, woven agaves fiber awakes a new sense, often left at the margin of esthetic fruition. I look at Patrizia Polese’s works and I realise that beyond their appearance there is painstaking toil, a creative process that doesn’t leave room for lingering, manual wisdom that perfected itself with time and can turn the creative desire into an object that demands contemplation. The coexistence of intertwined backgrounds and pinned up details, of various materials, some malleable like natural fibers, some opposing resistance to change such as iron, produces a new, dynamic effect of symbiosis of the elements. In fact, taking from fiber art, including the traditional techniques of sculpture, and dipping everything into installation practice which merges all, Polese has no doubt made her way through the curves and bends of contemporary art. Choosing a simple but articulate language, she has reinforced the acknowledgeability of her works more and more, even in the field of traditional textile making. Her more and more recognisable creations preserve the wisdom of craftsmanship, on the one hand, and break into a more modern art system, on the other. It is important to remember that this combination of styles has recently been abused by some artists high on avanguard and conceptualisms. But we all know that art is a call answered by too many. I go back to look at Patrizia Polese’s works and I see that, beside some technical thinking, they also require ethical I DESIDERI TRASFORMANO OGNI COSA 2008 (cm 122 x 148) / Tessuto a mano con telaio ad alto liccio Cotone, lana, seta, canapa, lana non cardata tutti i materiali della trama sono tinti dall’ artista, le perle di vetro sono soffiate al lume a Murano. Quando...'I desideri trasformano ogni cosa' Osservo le opere di Patrizia Polese e non posso che seguire le loro indicazioni. Alcune mi chiedono di avvicinarmi di più, altre mi tengono indietro, in alcuni casi il desiderio di toccare si fa imperante, in altri il profumo dell'agave essiccata ed intrecciata convoca un nuovo senso spesso posto ai margini della fruizione estetica. Osservo le opere di Patrizia Polese e mi accorgo che dietro alla loro apparenza c'è un lavoro meticoloso, un processo creativo che non consente indugi, una sapienza manuale che si è fatta nel tempo sempre più fine e che sa trasformare il desiderio creativo in un oggetto da contemplazione. La coesistenza di sfondi intrecciati e dettagli appuntati, di materiali diversi, alcuni duttili come le fibre naturali altri ostili alla deformazione come il ferro, producono WISHES TRANSFORM EVERYTHING 2008 (cm 122 x 148) / Woven on a haute lisse loom Cotton, wool, silk, hemp, uncarded wool. All materials were dyed by the artist, the glass beads were blown ‘on the flame’ by Murano glass-blowers. 5 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:51 Pagina 6 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:51 Pagina 7 reflection, actually esthetic, at times mystical. The visible side of her things isn’t but the surface, the final product, the emerging side, of all manual conceptual, and spiritual work requested. There is a story behind the title of every creation, the memory of a moment, the snapshot of a sensation that has somehow emerged, stood out among others and hinted at some shapes and colours. Impossible not to notice that there is one law governing every creative move of hers and this law takes from her story, her vision of the world in its evolution, movement, blooming and finally wilting. The materials selected are an early sign and the natural shapes remind of those primordial lines everything originates from, as the installations meet the needs of the parts they are made of and of the places they are in. Soil, plants, animals, in forms and substances that better and better describe the slow changes of a sensitive spirit, still determined to look. It is matter that becomes the matrix of coherent art making, fertile soil of theoretical as well as philosophical insights which recall Gaston Bachelard and his well-known La Terre et les Rêveries de la Volonté,1948. Nature, the visible side of that which exists, is the starting point. Then we leave it only to go back to it with a knowledge of a new order. It’s for this reason that Patrizia, without fear, takes possession of new tools, investigates new knowledge, asks, tries, does and undoes. Without pause. With the only aim of challenging one silence, of erasing the footprints of the indefinite, of giving voice to her happily discovering soul. At the end of the day, what her works suggest is the rhetorical function: metaphors and innuendos drive the inquiring efforts of the ones who look at those curious shapes. Nothing’s left unsaid, there are no catches, no pointlessly offending images with the only purpose to make an impact. All there is to see is there, in front of our very eyes and we are not forced to understand. When dealing with art, looking for an answer is the longest way, risky and perhaps wrong. We are, nonetheless, asked to follow a path of right questions, to step aside and only leave the will to sense beyond our senses. It’s the work that demands it, it’s these works demanding it. un emergente e dinamico effetto di simbiosi degli elementi. A partire infatti dalla fiber art, pizzicando le corde delle tecniche tradizionali della scultura, affondando nella pratica dell'installazione che tutte le altre riunisce, la Polese ha inciso senza indugi la sua traiettoria nel suolo impervio del contemporaneo. Scegliendo infatti un linguaggio semplice ma articolato ha determinato sempre più la riconoscibilità delle sue opere anche all'interno della tradizione tessile. Le sue realizzazioni, che sono mano a mano divenute sempre più riconducibili al suo nome, preservano da un lato la sapienza artigianale e sfondano, dall'altro, le porte del più aggiornato sistema dell'arte. È importante che si tenga presente questo connubio recentemente maltrattato da alcuni artisti assuefatti d'avanguardismo e concettualità. Ma, si sa, l'arte è una chiamata a cui troppi rispondono. Torno ad osservare le opere di Patrizia Polese e vedo che, oltre alla riflessione tecnica, richiedono una riflessione etica, anzi est-etica, a tratti mistica. Il lato visibile delle sue cose non è altro che la superficie, la parte finale, il lembo sporgente di tutto quell'operare manuale, mentale e spirituale richiesto. C'è una storia dietro ad ogni titolo delle sue opere, il ricordo di un momento, il fermo immagine di una sensazione che in qualche modo è emersa, si è distinta dalle altre e ha suggerito a Patrizia forme e colori. Pare impossibile non notare che ci sia una legge unica che regola e ordina ogni suo gesto creativo e questa legge parte dalla sua storia, dalla sua visione delle cose del mondo nelle loro metamorfosi, nei loro movimenti, nelle loro maturazioni e nei loro deperimenti. I materiali scelti sono già una prima indicazione e le forme naturali rinviano a quelle linee primordiali da cui tutto trae origine così come le installazioni rispettano i desideri delle parti di cui sono composte e dei luoghi in cui sono inserite. Terra, vegetali, animali, nelle forme e nelle sostanze di volta in volta più adatte a descrivere le lente trasformazioni che dominano uno spirito sensibile ma determinato a scrutare. È materia che si fa matrice di un coerente fare artistico, un terreno fertile di approfondimenti anche teorici, filosofici e che rimanda al pensiero di Gaston Bachelard nel suo celebre La Terre et les Rêveries de la Volonté del 1948. Si parte dalla natura, dal dato visibile di ciò che esiste, poi ci si allontana da essa per ritornare con un ordine di senso nuovo, inedito. È per questa ragione che Patrizia si appropria senza timore di strumenti inediti, indaga nuovi saperi, chiede, prova, crea e disfa. Senza sosta. Con l'unico scopo di aggredire un silenzio, di cancellare le tracce dell'indistinto, di dare voce alla sua anima felicemente in continua scoperta. In fin dei conti la funzione retorica è proprio quella che viene suggerita dalle sue opere, metafore e allusioni guidano gli interrogativi di chi guarda verso quelle forme di curiosità più pertinenti. Non ci sono non detti, non ci sono tranelli, non ci sono immagini che violentano allo scopo di sembrare forti. Tutto quello che c'è da vedere è messo lì, davanti ai nostri occhi e non ci è affatto richiesto di capire. Quando si ha a che fare con l'arte, cercare una risposta è la strada più lunga, rischiosa e forse anche la più sbagliata. Ma si è chiamati a farsi guidare verso le giuste domande, a farsi da parte mettendo a disposizione la semplice volontà di sentire oltre i sensi. È l'opera che ce lo impone, sono queste opere che ce lo chiedono. Chiara Casarin QUEL NERO MAI USATO …TRASFORMATO 2010 (cm 126 x 110) Dipinto su tavola / Tecnica mista THAT BLACK I NEVER USED … TRANSFORMED 2010 (cm 126 x 110) Painted on wood panel / Mixed technique 7 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:51 Pagina 8 IL MIO SEDIMENTO (PART.1) 2010 (scatola cm 20 x 15 x 10 - pannello cm 39 x 56 - foto cm17 x 24) Tecnica mista e foto Scatola in legno rimaneggiata, foto con autoscatto su carta pergamena, garze, pannello in legno con bassorilievo MY SEDIMENT (PART 1) 2010 (box cm 20 x 15 x 10 - panel cm 39 x 56 - photograph cm17 x 24) Mixed with photograph Altered wooden box, photograph taken with automatic shutter release on parchment, gauze, wood panel with bas-relief IL MIO SEDIMENTO (part.2) 2010 (scatola cm 14 x 11x16 - pannello cm 39 x 56 - foto cm 17 x 24) Tecnica mista e foto Scatola in ottone rimaneggiata, nastri, spatola, cotone, pietre, foto con autoscatto su carta pergamena, garze, pannello in legno con bassorilievo MY SEDIMENT (part 2) 2010 (box cm 14 x 11 x 16 - panel cm 39x56 - photograph cm17 x 24) Mixed with photograph Altered brass box, ribbons, spatula, cotton, stones, photo taken with automatic shutter release on parchment, gauze, wood panel with bas-relief Cataolo_Polese 9-07-2010 0:51 Pagina 9 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:51 Pagina 10 IL MIO SEDIMENTO (part.2) 2010 / Particolare (scatola cm 14 x 11 x 16 - pannello cm 39 x 56 - foto cm 17 x 24) Tecnica mista e foto Scatola in ottone rimaneggiata, nastri, spatola, cotone, pietre, foto con autoscatto su carta pergamena, garze, pannello in legno con bassorilievo MY SEDIMENT (part 2) 2010 / Detail (box cm 14 x 11 x 16 - panel cm 39 x 56 - photograph cm17 x 24) Mixed with photograph Altered brass box, ribbons, spatula, cotton, stones, photo taken with automatic shutter release on parchment, gauze, wood panel with bas-relief Cataolo_Polese 9-07-2010 1:20 Pagina 11 Cammina cammina verso 'il suo ricominciare' «... e il cavallo di Jeihun penetrò nel fitto della foresta e s'arrestò, immobile, ai piedi della Grande Pietra Sacra. Il giovane principe lentamente estrasse dalla faretra una freccia. Tese l'arco sino allo spasimo mentre pensava al vermiglio spietato delle fauci di una tigre che dilaniò il corpo di suo padre. Sospese il respiro e l'odio indefinito e i cupi pensieri. In un istante, che gli parve eterno, Jeihun comprese la vita, ne vide il pulsare in ciascun vivente e in ogni cosa inanimata. Il Poeta-in-lui pervase il tutto di senso, d'infiniti sensi, e lo illuminò... d'immenso come in un breve fremito d'amore! Ma l'immagine indelebile del padre in agonia fece svanire l'estasi panica. Furente di rabbia il principe allentò la pinza d'acciaio delle sue giovani dita e rilasciò la corda. La freccia volò, obbediente al tragitto, rapida verso un bersaglio inusitato. E si conficcò nella roccia». Parabola intensa, non facile, ermetica. Forse zen? Almeno così mi pare dicessi allora, mia cara amica. Belli i misteri di Orior-oriente, levatrice di saggezze presocratiche; quel Sole di Levante, suggeritore sapienziale di intricanti visioni tra caos e cosmo, è Luce dell'Est, abbagliante aurora, verace premessa di coscienza prefreudiana. Dieci anni fa, Pat, volesti mettermi alla prova, come negl'infantili indovinelli che mai da bambino indovinai. Erano l'arcanaarcanorum del narrare svelto, lo stupore e l'inutile mio cimento; erano la coazione al ripetere, l'attesa sicura nella altrui soluzione. Tiro con l'arco, appunto: tensione e spasmo, lento "prelimen" fremente; e poi, freccia, mira, bersaglio, tragitto e - alla fine - pura gioia del compimento. L'indovinello ai bambini, come l'arte, era un "luogo" pre-limen, sub-limen, la parabola mai esplicita, il vero dentro l'indicibile, il procedere alla nuda verità da svelare velo dopo velo: "secreto" iniziatico, segreto adulto, adulterio pristino, muto (nefando) alla innocenza, adulterato in sacra metafora dell'amor profano misconosciuto. Costume perso quello dell’ indovinel-bambino, antica usanza delusa ai piccoli di oggi, annoiati dalle risposte anticipate alle domande loro negate. Mi ci vollero più di due giorni testardi per venirne a capo (neanche il Kubo di policromo infernale mi chiese tanto). Però.. Conquistai la tua fiducia e la stima perenne. Ne posso ancora oggi menare vanto. E penso: ma quale differenza vi è tra quel nobile (o.. patrizio?) mister-zen e "la folle lotta tra il me... e... Il me... occhi di... stomaco di... cuore di..? Gambe di... legno"? E' dura l'ars: per aspera ad astra. L'ultimo tuo poetico sms, cara Giuditta di Artemisia Gentileschi, in ogni parte mi dà conferme... Tutto in te lotta e si compie nel senso delle cose nobili e "ignobili" da svelare al tuo pubblico, aracnide res nullius messa a terra e coltivata, verità messe al nudo velo dopo velo, indovinelli adulti non adulterati, come in quella installazione video, strisce senza notizia, disvelanti, candide "veline" arrossate e brune, colori mestruali, ali strappate, stirate, striate, bagnate, piegate per celare i secolari e reietti segreti, segreti indicibili, strisce-fasce-tele intrise, aperte poi con sapienti gesti reiterati, delicati di mano eterna femminile ("solo sogni e mani che intrecciano fili arrugginiti"). Imperativo è l'ordine: indovinalo! «Velo velo dico velo ritorno a replicare...», indovina sino al ricominciare. Veli veline che svelano i moti biblici, i gesti ciclici, lunari di tempo vita-donna-vita, gen-genitale, materna premessa di ogni materiale esistenza plebea e... Patrizia. Ammiro il tuo percorrere aspro per gli astri, cara donna in arte, il tuo ardere etico, categorico e furente, amo il tuo credere che la freccia lanciata da possenti e nobili intenti possa penetrar, senza pene, la Grande Pietra Sconsacrata, la dura roccia empia di volgarità. Odio il cristallo solido spacciato per prova d'amore, gelida indifferenza del nostro inutile diamante, apparente essere-tempo. Dacci ancora indovinelli d'arte, amica mia, e non svelarcene mai il segreto. Siamo adulti, io ormai vecchio, e dell'interpretare, almeno questa, sia la fatica nostra a seguire il tuo cammino. Luigi Scrinzi Cataolo_Polese 9-07-2010 0:51 Pagina 12 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:51 Pagina 13 IL MIO SEDIMENTO (part.3) 2010 (pannello cm 39 x 56 - foto cm 17 x 24) Tecnica mista e foto Pezzi di resina tagliati e dipinti, foto con autoscatto su carta pergamena, garze, pannello in legno con bassorilievo MY SEDIMENT (part 3) 2010 (panel cm 39 x 56 - photograph cm 17 x 24) Mixed with photograph Pieces of resin cut and painted over, photo taken with automatic shutter release on parchment, gauze, wood panel with bas-relief 13 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:51 Pagina 14 FLAMING 3 (l’opera) 2010 (140 x 40 cm) Tessuto a mano con telaio ad alto liccio / Sisal, cerini FLAMING 3 (the work) 2010 (140 x 40 cm) Woven on a haute lisse loom / Sisal, wax matches FLAMING 2 (fotografia) 2010 (56 x 30 cm) Fotografia con autoscatto indossando l'opera flaming 2 Fotografia applicata su pannello laminato FLAMING 2 (photograph) 2010 (56 x 30 cm) Photo taken with automatic shutter release, the artist wearing her work / Photograph on laminated panel Cataolo_Polese 9-07-2010 1:22 Pagina 15 FLAMING 1 (l’opera) 2010 (65x70 cm) Tessuto a mano con telaio ad alto liccio Filo armato di carta, cerini, fibra FLAMING 1 (the work) 2010 (65 x 70 cm) Woven on a haute lisse loom / wire with Paper, wax matches, fiber FLAMING 2 (l’opera) 2010 (70 x 50 cm) Tessuto a mano con telaio ad alto liccio Filo armato di carta, cerini, ampolla in vetro Flaming 2 (the work) 2010 (70 x 50 cm) Woven on a haute lisse loom Wire with paper, wax matches, glass beaker, plant Cataolo_Polese 9-07-2010 0:51 Pagina 16 In this mad fight between my artistic and dreaming self and my cynical misbelieving-father self, who will win? I fear, but less than before. I have certainties, but mad. I only have dreams and hands that weave rusty wire, whilst the doubtful mind devours the woven ground. Bloody eyes, metallic bowels, wooden legs, straw heart, only my hands live in the certainty of my glimmering soul, again, forever. It glimmers restlessly. Only she has no doubts, she has the road and she walks. She hears no complaints or praise. She doesn't live in the uncertainty. She hears everything, lives everything, but with no understanding she ends up on that road and she walks, walks towards her own beginning. In questa folle lotta tra il me artista e sognatrice e il me padre cinico e miscredente chi vincerà? Ho paura, ma meno di prima. Ho certezze, ma folli. Ho solo sogni e mani che intrecciano fili arrugginiti, mentre la mente carica di dubbi divora il terreno tessuto. Occhi di sangue, stomaco di metallo, gambe di legno, cuore di paglia, solo le mani vivono la certezza della mia anima che brilla, ancora, sempre. Brilla senza stanchezza. Solo lei non ha dubbi ha solo strada e cammina. Non ode i lamenti e le lodi. Non vive l'incertezza. Sente tutto, vive tutto, ma senza capire si ritrova in quella strada e cammina, cammina, verso il suo ricominciare. FLAMING 1 (fotografia) 2010 (56 x 30 cm) Fotografia con autoscatto indossando l'opera Fotografia applicata su pannello laminato FLAMING 1 (photograph) 2010 (56 x 30 cm) Photo taken with automatic shutter release, the artist wearing her work / Photograph on laminated panel Cataolo_Polese 9-07-2010 0:51 Pagina 17 17 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:52 Pagina 18 Cataolo_Polese 9-07-2010 1:22 Pagina 19 LE TRE ESISTENZE 2003-04 parte 1 e 2 (58 x 67 cm) Tessuto a mano con telaio ad alto liccio Part 1: ( fondo ) rafia, striscioline giornali, lamine acciaio / Part 2: fili ottone e fili dorati Part 3: fili nylon, origami in ottone, carta pergamena, carta da lucido . THREE EXISTENCES 2003-04 parte 1 e 2 (58 x 67 cm) Woven on a haute lisse loom (a vertical frame loom) Part 1: (base) raffia, newspaper strips, steel foil / Part 2: brass and golden wire Part 3: nylon strings, brassi origami, parchment, contact paper Cataolo_Polese 9-07-2010 0:52 SENZA TITOLO (fotografia) 2010 Work in progress (29,7 x 21 cm) UNTITLED (photograph) 2010 Work in progress (29,7 x 21 cm) Pagina 20 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:52 BIOVOLATILE 2010 (140 x 80 cm) Tessuto a mano Sisal, henequen, piattina di ferro, ampolla in vetro, pianta BIOVOLATILE 2010 (140 x 80 cm) Handwoven Sisal, henequen, iron plate, glass beaker, plant Pagina 21 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:52 Pagina 22 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:52 Pagina 23 BIOARACNIDE 2007 (h: 40 cm - 180 x 180 cm) Tessuto a mano Sisal, henequen, piattina di ferro, ampolla in vetro, pianta BIOARACNIDES 2007 (h: 40 cm - 180 x 180 cm) Handwoven Sisal, henequen, iron plate, glass beaker, plant Esposta al Museo di S. Caterina (Treviso) e al Museo di Scienze Naturali ( Milano) Exhibited at Museo di S. Caterina (Treviso) and at Museo di Scienze Naturali (Milan) 23 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:52 Pagina 24 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:52 Pagina 25 IO GLOBO 2010 (52 X 25 cm) / Tessuto a mano Lana tinta dall’artista, filo di ferro ME GLOBE 2010 (52 X 25 cm) / Handwoven Wool dyed by the artist, iron wire NOI GLOBO 2010 (80 x 30 cm) / Tessuto a mano Sisal, henequen, tinta dall’artista, filo di ferro US GLOBE 2010 (80 x 30 cm) / Handwoven Sisal, henequen, dyed by the artist, iron wire 25 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:52 Pagina 26 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:52 Pagina 27 KOKORO SHIN 2010 (h 4 metri x 1,40 cm circonferenza) Tessuto a mano / Sisal, henequen tinta dall’artista, filo di ferro KOKORO SHIN 2010 (h 4 metri x 1,40 cm circonference) Handwoven / Sisal, henequen dyed by the artist, iron wire L’ALBERO 2001 (115 x 113 cm) Tessuto a mano con telaio ad alto liccio Cotone, lana collezione privata THE TREE 2001 (115 x 113 cm) Woven on a haute lisse loom Cotton, wool private collection 27 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:52 Pagina 28 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:52 Pagina 29 LA COSCIENZA AYALA 2002 (40 x 170 cm) Tessuto a mano con telaio ad alto liccio Materiali tinti a mano dall’artista THE ‘ALAYA’ CONSCIENCE 2002 (40 x 170 cm) Woven on a haute lisse loom Materials dyed by the artist LA DORSALE 2002 (32 x 58 cm) realizzato a mano acciaio armonico, grata elettrosaldata, foglia oro THE DORSAL 2002 (32 x 58 cm) handwoven harmonic steel and gold leaf on welded grid Cataolo_Polese 9-07-2010 0:52 Pagina 30 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:52 Pagina 31 Mostre 2004 - 2005 - 2006 - 2007 / “Prospettive Eccentriche”, collettiva d’arte organizzata dal Comune di Treviso 2004 - 2005 / Esposizione di arazzi a Kyoto, in due diverse mostre nell’ambito di progetto di gemellaggio con la Japan School of Art realizzato dalla regione Lombardia. 2005 / Viene selezionata per partecipare alla rassegna “Arte presente Arte futura”, collettiva d’arte giovane, organizzata dal comune di Verona 2006 / “Vertigini”, Festival Internazionale delle Arti Contemporanee. San Donà di Piave (VE) 2006 / “Destini congiunti” evento patrocinato dal Comune di Jesolo. Installazione in esterno con arazzi, videoproiezioni e musica 2008 / “Animali fantastici – Il bestiario nell’arte”, Museo di Santa Caterina (TV) 2009 / “Animali fantastici – Il bestiario nell’arte”, Palazzo Michiel (VE) 2010 / Espone l’opera “Bioaracnide” al Museo di Scienze Naturali (MI) 2010 / “KOKORO SHIN. Tra le pieghe del cuore” Casa Da Noal (TV) Biografia / Patrizia Polese ha 35 anni, vive e lavora a Treviso. Dopo una lunga esperienza nel campo del restauro (Milano-Venezia 1993-97), la passione artistica e tessile l'ha condotta ad approfondirne la ricerca partendo dal quotidiano, dal transitorio e dall’effimero. Ha conseguito il diploma alla Scuola d'Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano, con specializzazione nell’arte della tessitura (1995) Exhibitions 2004 - 2005 - 2006 - 2007 / Participated in “Prospettive Eccentriche” (Eccentric Perspectives) collective exhibition organised by the Comune di Treviso 2004 - 2005 / Joined a cooperation project organised by Regione Lombardia and involving the Japan School of Art, exhibited her tapestries at the Gallery of Kyoto Traditional Art and Crafts 2005 / Selected for the "Arte presente Arte futura", collective show for young artists (VR) Biography / She is 35 years old and lives in Treviso. After much experience in the restoration industry (Milan-Venice, 1993-1997), she felt the need to explore her passion for art, starting from all that is day-to-day chores and ephemeral facts of life. She attends a three-year course at the ‘Scuola triennale d’Arte Applicata’ (School of Visual Arts) based at the Castello Sforzesco in Milan and obtains a qualification in weaving on haute lisse loom (1985) 2006 / “ Vertigini” (vertigo), Festival Internazionale delle Arti Contemporanee (International Festival of Contemporary Arts), at the Parco della Scultura e dell’Architettura in San Donà di Piave (VE) 2006 / “Destini Congiunti” (joint destinies) sponsored by Comune di Jesolo. Outdoors installations with tapestries, video and lighting effects 2008 / “Animali fantastici – Il bestiario nell’arte”, Museo di Santa Caterina (TV) 2009 / “Animali fantastici – Il bestiario nell’arte”, Palazzo Michiel (VE) ETERNO FLUIRE 2007 (70 x 118 cm) Tessuto a mano con telaio ad alto liccio Sisal, henequen 2010 / Exhibited her work “Bioaracnide” at the Natural History Museum (MI) 2010 / “KOKORO SHIN. Tra le pieghe del cuore” Casa Da Noal (TV) collezione banca di cividale del friuli eternal flowing 2007 (70 x 118 cm) Woven on a haute lisse loom Sisal, henequen banca di cividale del friuli collection www.patriziapolese.it 31 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:52 Pagina 32 Cataolo_Polese 9-07-2010 0:53 Pagina 33 performance 2010 KOKORO SHIN tra le pieghe del cuore a cura del Centrosperimentale Danza Teatro Con Silvia Bugno e Domenico Santonicola performance 2010 KOKORO SHIN Within the folds of the heart Show by Centro Sperimentale Danza Teatro With Silvia Bugno and Domenico Santonicola Cataolo_Polese 9-07-2010 0:53 Pagina 34