I mutamenti tecnologici fra le due guerre.
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I mutamenti tecnologici fra le due guerre.
I mutamenti tecnologici fra le due guerre. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • Vediamo ora i cambiamenti tecnologici tra le due guerre. • È difficile passare in rassegna tutti i più importanti cambiamenti tecnologici della seconda rivoluzione industriale, ma ancora più difficile è affrontare quelli del XX secolo. Il continuo ramificarsi delle innovazioni rende infatti ancora più arduo un simile compito man mano che ci si avvicina ai giorni nostri. • Possiamo soltanto tentare di individuare quelle innovazioni che hanno una maggiore diffusione e quindi un maggiore significato sociale. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • Nei testi di storia si trovano ben pochi riferimenti alla storia sociale della tecnologia, in genere viene analizzato il progresso di alcuni settori tecnologici, ma non si affronta il problema di come la tecnologia agisce sulla vita umana. • Alcuni prodotti hanno completamente rivoluzionato la vita quotidiana, dall’auto al telefono alla televisione. Eppure nei libri di storia sono quasi sempre trascurati. • Anche la storia presenta talvolta zone esplorate minuziosamente accanto ad altre quasi dimenticate, non sempre per mancanza di fonti, ma per una sorta di moda storiografica. • Si sono cioè spesso sviluppati dei filoni di ricerca a scapito di altri. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • Tra le due guerre non si ebbe nessuna grande apertura di nuovi fronti tecnologici, ma l’elaborazione e lo sviluppo commerciale delle invenzioni già in precedenza elaborate. • Rimane in questo periodo la stessa differenza tra industrie vecchie e industrie nuove che si era originata con la seconda rivoluzione industriale: da un lato l’energia elettrica, l’elettromeccanica, la chimica e l’automobile; dall’altro la manifattura tessile delle fibre naturali, la siderurgia, le macchine utensili, la cantieristica e i trasporti ferroviari. • Da tenere presente che per alcuni prodotti, realizzati prima della guerra ma scarsamente utilizzati sul piano commerciale, il miglioramento tecnologico fu proprio dovuto alle esigenze belliche. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • Nel periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale furono messi a punto numerosi nuovi prodotti che poi si diffusero nell’età dei miracoli economici. • Durante il conflitto le esigenze dei trasporti e delle comunicazioni si modificarono e si moltiplicarono man mano che il conflitto si estese. Gli eserciti cominciarono quindi a utilizzare le possibilità dell’aeroplano, dei veicoli a motore, del telefono e della radio. • La radio fu un prodotto che trasse vantaggio dalla guerra, poiché permise la comunicazione fra nave e nave, fra nave e terraferma, fra aereo e suolo. • Nei trasporti fu dato grande impulso alla produzione di autocarri e fu sviluppato l’aereo che all’inizio della guerra era poco più di un triciclo volante, mentre alla fine era diventato un veicolo molto più robusto, veloce e sicuro. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • Con la smobilitazione bellica tutte quelle industrie che si erano sviluppate durante il conflitto ed erano sovradimensionate ebbero notevoli problemi. • L’aereo nel 1918 era diventato un’efficace arma da combattimento, ma rimaneva ancora lontano dall’impiego nei voli passeggeri o nel trasporto delle merci. La prima rotta commerciale, fra Londra e Parigi, venne inaugurata nell’agosto 1919 da una piccola società che possedeva soltanto due aerei. • Dopo un certo periodo, l’Inghilterra fu costretta ad adottare una politica di sovvenzioni per mantenere in vita l’aviazione civile. Le aviolinee private cominciarono comunque negli anni venti a collegare dapprima le principali città europee, poi anche le capitali coloniali. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • Alla radiofonia il periodo post-bellico aprì ampie prospettive. La radio era il primo prodotto di quella nuova tecnologia elettronica che da allora in poi si è sviluppata ben oltre i sogni dei suoi creatori e continua tuttora a generare innovazioni a ritmi velocissimi. • Il problema centrale della comunicazione senza fili è quello di emettere o ricevere segnali a distanza, senza il contatto diretto o l’uso di un veicolo intermedio. • Le basi teoriche della trasmissione senza fili erano state poste da Maxwell, che poco dopo il 1860 aveva postulato l’esistenza di onde elettromagnetiche e ne aveva studiato le proprietà e da Hertz, che fra il 1884 e il 1893 aveva esplorato la natura di queste onde ed era riuscito nel corso dei suoi esperimenti a trasmettere impulsi elettromagnetici a una distanza di 6-8 metri. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • Hertz non si rese conto delle possibili applicazioni della sua scoperta al campo delle telecomunicazioni, ma lo fecero numerosi altri scienziati che da allora svilupparono la tecnologia in questo campo. La principale necessità era quella di costruire un apparato trasmittente e uno ricevente efficaci. • Ci riuscì Guglielmo Marconi che realizzò il radiotelegrafo nel 1901, quando riuscì a inviare un segnale fra due luoghi, nell’Oceano Atlantico, distanti fra di loro oltre 3.000 chilometri. Il 12 dicembre 1901, ci fu la comunicazione che costituì il primo segnale radio transoceanico. Il messaggio ricevuto era composto da tre punti, la lettera S del codice Morse. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • L’invenzione fondamentale in questo campo fu il tubo elettronico a vuoto (una specie di lampadina con più filamenti dentro). Il tubo o valvola risale al diodo del 1904 di Fleming e al triodo con griglia del 1906. • La valvola rese possibile un proliferare di invenzioni che costituiscono oggi la multiforme industria elettronica: radio, radar, apparecchi di registrazione, calcolatori, sistemi di controllo automatici, televisione, ecc.. Raddrizzatori e amplificatori • Il triodo fu usato come raddrizzatore, ma anche come amplificatore. Dal 1913 si cominciò a utilizzarlo anche come generatore di oscillazioni ad alta frequenza. • Negli anni Venti la radio divenne un mezzo di comunicazione di massa. • All’inizio, le prime riceventi che si trovavano di solito nei bar erano apparecchi assai capricciosi. Era infatti difficile sintonizzarli e mantenerli in sintonia. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • Le trasmissioni regolari ebbero inizio nel 1920 negli Stati Uniti e in Olanda, nel 1922 in Inghilterra. • Le vendite degli apparecchi si diffusero in maniera sorprendentemente veloce. Negli Stati Uniti i 100.000 apparecchi del 1922 divennero 550.000 nel 1923 e un milione e mezzo nel 1924, per raggiungere i 2 milioni nel 1925. In Inghilterra, dove fin dall’inizio fu posto un canone di abbonamento, alla fine del 1922 gli abbonati erano 36.000, nel 1929 quasi 3 milioni. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • La radio si diffuse nelle famiglie anche dei ceti meno abbienti. • La radio generò una vivacissima domanda di pezzi di ricambio e di servizio di assistenza; i punti vendita e i negozi di riparazioni proliferarono. • Ciò a sua volta rientra nel più ampio processo di diffusione di beni di consumo durevoli: la bicicletta e l’automobile diedero vita alle migliaia di autorimesse e di saloni di vendita dei concessionari; la macchina fotografica portatile favorì l’apertura di centinaia di negozi specializzati; la crescente gamma di elettrodomestici ebbe conseguenze analoghe. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • Anche il consumo di energia elettrica si accrebbe notevolmente negli anni tra le due guerre: dal 1920 al 1939 si quadruplicò. La famiglia media nel periodo fra le due guerre si servì dell’elettricità per l’illuminazione e per gli apparecchi radio. • Gli elettrodomestici più costosi, come frigoriferi, stufe, scaldabagni, aspirapolvere, si diffusero invece in misura decisamente minore fino al periodo del miracolo economico, quando divennero beni di consumo di massa. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • Un settore importante per gli eventi futuri, fu quello automobilistico. • L’introduzione della manifattura di precisione, delle parti intercambiabili e della catena di montaggio stavano facendo dell’automobile un bene di consumo alla portata degli operai che le costruivano. • Il modello T della Ford risale al 1908 e il suo prezzo iniziale era di 1.000 dollari. 16 anni dopo, nel 1924, il prezzo era sceso a 300 dollari e nel 1926 erano stati venduti ben 15 milioni di esemplari. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • Tra le due guerre l’automobile cominciò a svolgere un ruolo analogo a quello della ferrovia a metà del XIX secolo: consumava molti prodotti intermedi, richiedeva un grande esercito di meccanici e di altri addetti. • Diede un forte impulso agli investimenti nelle infrastrutture, come strade, ponti, gallerie. Allo stesso tempo, essa poneva nuovi problemi tecnici alla metallurgia, alla chimica organica e all’ingegneria elettrica. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • L’industria europea dell’automobile fece grandi passi negli anni fra le due guerre, pur rimanendo molto inferiore a quella americana. • Vennero vendute circa 10 milioni di unità nei quattro paesi maggiori: Regno Unito, Germania, Francia e Italia tra il 1923 e il 1938 contro i 57 milioni degli Stati Uniti. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • Altro settore in forte ascesa fu quello delle fibre artificiali dove la fibra principale fu il rayon, sostituito dal nylon nel secondo dopoguerra. Le prime fibre di nylon furono prodotte nel 1938. • La televisione rappresentò una meraviglia della tecnologia alla fiera mondiale di New York del 1939. Dalla trasmissione dei suoni e quindi delle parole si era passati alla trasmissione delle immagini. I mutamenti tecnologici fra le due guerre. • Se una persona vissuta all’inizio dell’ Ottocento avesse visto questi nuovi sviluppi senza dubbio non avrebbe creduto ai suoi occhi: – carri a motore, automobili, macchine volanti, aerei collegavano le principali città del mondo in poche ore; – l’illuminazione era affidata ad un carburante invisibile che correva lungo reti di fili; – era possibile comunicare con tutto il mondo in tempo reale tramite telefono, sentendo la voce di una persona a migliaia di chilometri di distanza; – la radio si stava evolvendo in una scatoletta che non solo emetteva una voce, ma anche immagini immagazzinate lontano; – e di lì a pochi anni le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki avrebbero anche fatto comprendere a tutto il mondo che i progressi tecnologici potevano arrivare fino al punto di distruggere l’intero pianeta.