pdf, 142 KB - Archivi della moda del novecento
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Le relazioni fra Contabilità e Sartoria: il caso Brioni 1945-1979 Massimo Sargiacomo, Penne, 18 marzo 2010 Fonti primarie • • • • • • • • • • • Archivio Brioni, Roma; Archivi Brioni Roman Style, Penne; Archivio Stato Roma; Biblioteca Provinciale di Pescara; Interviste con Lucio Marcotullio; Interviste con Gianfranco De Matteis; Interviste con “Checchino” Fonticoli; Interviste con Armando Branchini, CEO ALTAGAMMA; Interviste con Cesare Saracco, past-CFO GFT; Documenti ed appunti di Lucio Marcotullio; Documenti ed appunti di Gianfranco De Matteis. 31.12.1945 : nasce la Brioni s.r.l. • alla fine della seconda guerra mondiale la situazione del mercato della moda “di lusso” rispecchiava le caratteristiche della società; • le classi più agiate dimostravano il loro status attraverso il consumo di vestiti labour-intensive e high-profile comprati a prezzi elevati; • le masse invece utilizzavano vestiti industriali comprati a prezzi bassi; • un buon numero di sartorie, in particolar modo Romane e Fiorentine, nasce dalle ceneri del conflitto militare per soddisfare i bisogni di un gruppo elitario di consumatori, nazionali ed internazionali; • nasce così la Brioni srl, con Lire 150.000 di capitale nel centro di Roma. Relazioni fra contabilità e sartoria a Roma: 1945-59 (1/2) • L’eccellenza sartoriale era sia il focus del lavoro, sia l’unica misura adottata per giudicare la qualità dei vestiti; • non esisteva un sistema di monitoraggio/valutazione della performance legato al ciclo di lavoro orario, giornaliero, mensile, etc…; • la Contabilità ha trattato i due laboratori sartoriali e la srl come un unicum; • non ci sono indizi di contabilità “sulle persone”, “sulle attività” o “sugli spazi” di lavoro; • dal punto di vista contabile - e non sartoriale - c’erano teams di sarti/ricamatrici il cui lavoro non era “controllabile nel tempo e nello spazio”; • non esistevano budgets annuali, o stagionali, o di collezione; • nessun calcolo del costo diretto e/o totale dei vestiti; • nessun calcolo sul costo di un’ora di lavoro; • nessun report sul ciclo produttivo, sulla produttività dei teams di sarti/ricamatrici all’interno del singolo laboratorio, o fra i due laboratori nella seconda parte degli anni 50’; Relazioni fra contabilità e sartoria a Roma: 1945-59 (2/2) • i pantaloni erano in outsourcing; • la società per anni ha utilizzato un sistema di salario fisso, pagato ogni quindici gg; • gli incentivi venivano assegnati solo per overtime lavorativo, prevalentemente serale, non legato al superamento di ben determinate soglie di produttività ; • l’archivio di Brioni a Roma mostra la c.d. buona contabilità per lo scambio di “cose” per cassa o credito su base annuale; • vi è traccia del carico e scarico dell’inventario; • sono presenti liste specifiche di debitori e creditori; • pagamento salari; • reports di cassa; • per anni il Direttore del Negozio è stato il primo uomo al mondo a sfilare in passerella; • l’assenza di strumentazione contabile evoluta nel 1945-59 è parzialmente giustificata da una crescita record di tale periodo del fatturato e degli utili, nonchè dall’assenza di una forte competizione; • l’informativa contabile obbligatoria per legge era anche limitata. Brioni 1946-1959 : Fatturato, profitti netti e distribuiti Brioni 1946-59:Fatturato, profitti netti e distribuiti Lira 32000000 30000000 28000000 26000000 24000000 22000000 20000000 18000000 16000000 14000000 12000000 10000000 8000000 6000000 4000000 2000000 0 1 2 3 4 46 47 4 8 49 5 50 Fatturato 6 7 5Years 1 52 8 53 Profitti Netti 9 54 10 55 11 Distribuiti 12 Distribuiti Profitti Netti Fatturato 13 14 56 57 58 59 28 dicembre 1959: nasce la “Roman Style” SpA • gli anni 60’ sono un decennio ruggente e ribelle che testimonia la rivoluzione dei giovani e l’emancipazione delle donne; • la moda maschile diventa un fenomeno di massa, che porta alla forte competizione con semi-scomparsa dell’haute couture per i costi esagerati dei tessuti e del personale e l’avvento del PAP; • il mercato non è più strettamente diviso fra “poveri” e “ricchi”, ed inizia ad emergere una nuova classe, così come una nuova maniera di vestire, e di confezionare i vestiti; • la democratizzazione del consumo invade anche la moda, e contribuisce ad un ripensamento dei processi produttivi, amministrativi e distributivi; • con Lire 20.000.000 di capitale nasce a Penne la “Roman Style” SpA nel territorio che si rivelerà il più fecondo al mondo di genoma sartoriale, una vera e propria “sartorial valley”; • la fabbrica viene costruita, ampliata e ripensata fuori dalle mura storiche di Penne, e godrà anche di contributi/agevolazioni statali. Contabilità e lavoro sartoriale a Penne: 1960-1979 (1/2) • la contabilità prova sin dall’inizio a decifrare e controllare il lavoro sartoriale che si ora basa sul bundle system, e non più sul make-through; • il nuovo lay-out della fabbrica, proveniente dalla Svezia e poi migliorato a Penne, consente di avviare una contabilizzazione per “individui”, “attività lavorative” e “spazi”, sulla base di dati raccolti continuamente; • nel 1969 si inserisce l’incentivazione del personale basata sulla garanzia ed il superamento di una determinata soglia di produttività minima; • l’introduzione di Tempi e Metodi nel lavoro, e l’addestramento dei sarti ai nuovi cicli produttivi favoriscono la ricerca di efficienze nel processo sartoriale che la contabilità deve monitorare ; • il sistema di contabilizzazione dei costi viene focalizzato sul costo di produzione delle collezioni stagionali, e sul budget delle future collezioni; • viene pertanto plasmato un sistema di classificazione dei tessuti e delle scorte per serie similari all’interno di un certo range di prezzo; • la contabilità inizia anche a tener conto del retail all’estero che è affidato negli USA alla società Cezar ltd. Contabilità e lavoro sartoriale a Penne: 1960-1979 (2/2) • si introduce dalla fine anni 60’- inizio anni 70’ il budget semestrale, per gruppi di costumi, per collezione e per singolo tessuto, con avvio di reports specifici per singole finalità informative (e.g.:venduti/resi, ITA,EST, uomo/donna, produttività divisioni/reparti produttivi e singoli individui ). • l’arrivo di sarti italo-americani, ed il loro training nella fabbrica, consente di perfezionare il sistema del “gradation system of seizes”e la divisione del lavoro, permettendo ulteriori efficienze ed economie; • il lay out della fabbrica viene ulteriormente reingegnerizzato negli anni 70’, e la contabilità riesce a decifrare ogni piccolo dettaglio del processo lavorativo; • vengono inserite tre soglie di produttività del lavoro, superando il primo modello della soglia unica avviato alla fine degli anni 60’; • iniziano ad essere prodotti budgets per singole collezioni e modelli ad alta sartorialità richiesti direttamente dalle boutiques; • Il listino prezzi, basato sulla classificazione seriale di gruppi di tessuti, e sul maggiore/ minore assorbimento di lavoro nel processo sartoriale, diventa insieme al budget il vero strumento di governo dell’impresa.
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