La Sicilia vuole rialzare la testa e tornare a gareggiare sull`Etna
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La Sicilia vuole rialzare la testa e tornare a gareggiare sull`Etna
SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA SICILIA .21 “SPORT INVERNALI - ETNA” Pochi impianti e avverse condizioni meteo. Lo sport siciliano della neve ed in particolare quello agonistico è caratterizzato anche per la stagione 2014 da notevoli difficoltà, ma fortunatamente la passione non manca La Sicilia vuole rialzare la testa e tornare a gareggiare sull’Etna A Nicolosi e Piano Provenzana aspettano le gare di sci alpino e fondo SICILIANI SU DI GIRI LORENZO MAGRÌ Dallo sci alpino (a sinistra in azione il formidabile sciatore Giorgio Manzo e in basso l’atleta e maestro di sci Vincenzo Tomasello in una gara sul’Etna Nord) e in alto l’etneo Stefano Sciuto grande specialista a livello mondiale del freeride «Roma ha il Colosseo, Parigi la Torre Eiffel, Londra il Big Ben e la Sicilia potrebbe avere l’Etna come principale attrazione turistica e sportiva». Chi parla è Tino Sciuto, catanese, consigliere e segretario della Federsci siciliana, ma soprattutto grande appassionato di una disciplina che per vari problemi non decolla come meriterebbe. «In Sicilia - spiega Jonny Manzo, vicepresidente della Fisi Sicilia e delegato su Palermo - ci sono tre stazioni sciistiche: Etna sud (Nicolosi), Etna Nord (Piano Provenzana-Linguaglossa) e Piano Battaglia nelle Madonie, dove si aspetta da 10 anni la sostituzione dei vecchi impianti a cui è scaduta la vita tecnica. E dire che lo sci alpino sull’Etna trova le sue origini nei primi anni del secolo scorso, grazie ad alcuni pionieri appartenenti ad alcune famiglie benestanti del catanese che vollero provare ad indossare gli scarponcini di cuoio e gli sci di legno lavorati da abili falegnami, sulla spin- se Stefano Sciuto, oltre ad essere maestro di sci pratica il freeride sci a livello mondiale, mentre fanno parte del collegio Maestri di Sci della Sicilia anche circa 60 maestri, alcuni dei quali per esercitare la professione sono costretti ad operare nei maggiori comprensori sciistici d’Italia. «Non dimentichiamo - continua Manzo - che sull’Etna lo Sci Club Sud Est Aetna per diversi anni ha organizzato una gara della Coppa del Mondo di sci Alpinismo. L’attività agonistica paga i pochi impianti e le avverse condizioni meteo di troppa o poca neve o vento forte ed ai capricci dell’Etna che in passato ha distrutto diverse volte gli impianti sciistici e ultimamente fa sentire la sua presen- Una piccola ripresa. Un tris d’assi. Svettano Attualmente sono 16 gli Sci Club affiliati alla Fisi Sicilia: 600 i soci ta ed espansione di questo sport nei paesi dell’arco alpino. Fino ad allora il vulcano era meta di tenaci studiosi ed escursionisti. Lo “slancio” per la diffusione dello sci ad un pubblico più vasto, ed un conseguente avvicinamento di numerose persone alle bellezze del vulcano, avviene grazie alla costruzione della prima funivia dell’Etna realizzata nel 1956 e che purtroppo verrà distrutta più volte a causa dell’irrequieta attività del vulcano». Lo sci oltre che per l’attività sportiva, potrebbe essere un grande volano per il turismo. «Le settimane bianche muovono una grande economia - aggiunge Tino Sciuto - garantisce posti di lavoro e invece in Sicilia l’immobilismo continua a fare danni. Abbiamo un vulcano in attività, la possibilità in periodi dell’anno di sciare e potersi godere le bellezze culturali e del mare». «Attualmente - continua Manzo sono affiliate alla Fisi Sicilia 16 Sci Club con un totale di circa 600 soci, Giorgio Manzo, Edoardo Brignone e Stefano Sciuto ben lontano dai 3000 di qualche anno fa, ma in netta ripresa quest’anno con 3 nuovi Sci Club. Lo sport Siciliano della neve ed in particolare quello agonistico è caratterizzato da notevoli difficoltà a causa dei pochi impianti, delle avverse condizioni meteo di troppa o poca neve o vento forte ed ai capricci del Vulcano che in passato ha distrutto diverse volte gli impianti sciistici e ultimamente fa sentire la sua presenza con enormi quantità di cenere sulle piste. I nostri atleti armati di passione encomiabile per fare gli allenamenti e le gare sono costretti ad andare fuori dalla Sicilia». E’ il caso di Giorgio Manzo ed Edoardo Brignone che per migliorare le loro prestazioni si sono trasferiti a Tarvisio allo Ski College Bachmann dove frequentano il liceo scientifico sportivo e in questi anni i nostri sci club hanno fatto degli accordi con gli sci club e società di gestione impian- ATTIVITÀ SU PIÙ FRONTI Il comitato regionale della Fisu Sicilia (nella foto accanto si riconosce il presidente Nuccio Fontanarosa e il consigliere Tino Sciuto) e sempre attivo. A destra invece sul podio più alto Edoardo Brignone ti di diverse località quali Livigno, Madesimo, Passo dello Stelvio, Val Senales, Hintertux, Les Des Alpes, Tarvisio, Abetone, Le Polle, Roccaraso, Campo Felice, Camigliatello, Lorica che ci hanno costretto a numerose e dispendiose trasferte. Oltre a Manzo e Brignone, il catane- za con enormi quantità di cenere sulle piste. I nostri atleti sono così costretti ad andare fuori dalla Sicilia per gli allenamenti e le gare. Fanno invece parte del collegio Maestri di Sci della Sicilia anche circa 60 maestri, alcuni dei quali per esercitare la professione sono costretti ad operare nei maggiori comprensori sciistici d’Italia». La Fisi Sicilia è diretta dal catanese Nuccio Fontanarosa affiancato da Tino Sciuto (consigliere e segretario) e dai consiglieri Jonny Manzo (vicepresidente e delegato su Palermo), Gaetano Giuffrida (vicepresidente e responsabile attività sci nordico), Ameglio Greco (attività sci nordico Etna Nord), Lillo Pellizzoto (responsabile giudici di gara), Franco Maugeri, Salvo Vitale, Dario Teri e Orazio Distefano. Intanto si prova a dare una continuità all’attività agonistica, neve permettendo e la speranza che in Sicilia gli impianti vengano aperti, senza costringere atleti e nostre società a lunghe e costose trasferte.