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Numero 12 Novembre 2009 Foto di copertina su gentile concessione di Zim Zum 1 EDITORIALE “Senza musica la vita sarebbe un errore.” Friedrich Wilhelm Nietzsche Sicuramente ricorderò questo autunno come “l’autunno più freddo di tutti i tempi”. Una stagione schizofrenica, che si adegua perfettamente agli stati d’animo diffusi attorno a me. Le mie giornate sono lunghe, insapori ed oscure, e c’è una sola colonna sonora che suona nella mia testa, incessantemente, come un disco rotto: “I' ve been living in the dark for so long to see the light now would surely kill me”. Riesco ancora a vedere delle ombre dalla mia finestra, ma non riesco ad afferrarle, e, per la maggior parte del tempo, mi sento come se ci fosse un enorme distacco tra me e il mondo esterno… un distacco che non sarò mai più in grado di colmare. In una delle giornate più lunghe e oscure che io ricordi, la disperazione è così paralizzante che, per la prima volta, mi sembra che neppure la musica sia più in grado di entrare in contatto con me. Per me, è come perdere Dio. Ora so, ne sono certa, come si sentiva Nerone, mentre suonava la sua lira davanti a Roma in fiamme. Il suono di quella lira non era niente affatto rassicurante. Spero ancora in un miracolo, e alla fine, il miracolo arriva. “You wouldn’t even last a minute” compare all’improvviso, inattesa, e per un momento, ho paura di ascoltarla. Da quando ho memoria, la musica di Zim è sempre stata l’unico modo che conosco per scendere a patti con la vita, nelle sue sfumature più felici o drammatiche. Se questa nuova canzone non fosse in grado di comunicarmi qualcosa, significherebbe che ho perso il mio ultimo contatto con la vita. Ovviamente, non succede, e, non appena le prime note fluttuano nell’aria, stringo nuovamente la mano alla vita, in un nuovo patto. “You wouldn’t even last a minute” mi salva e ferma la mia caduta. Cercavo un senso, e l’ho trovato in quelle parole… “I' ve been through some things that should have left me in a straight jacket so I can see now that you wouldn’t even last a minute.... “. Non importa dove vivi, e non importa qual è il nome del tuo inferno privato, non importa se è Roma in fiamme o un ospedale psichiatrico, se sei ancora lì ad ascoltare la canzone significa che sei stato forte abbastanza per sopravvivere al tuo inferno. Ho sentito “You wouldn’t even last a minute” per la prima volta più di un mese fa, e ancora oggi non c’è giorno che passi senza che la ascolti almeno un paio di volte. Ogni volta è come danzare sulle ceneri del mio Impero Bizantino. Ma non ho più paura. Dicono che ognuno di noi ha bisogno di qualcosa in cui credere. Io l’ho trovato, tanto tempo fa, nella musica di Zim. E ora so che anche se le giornate sono lunghe ed oscure e vedo solo morte e macerie tutt’attorno, niente e nessuno mi porterà mai via tutto questo. E ogni volta che un impero cade, ci sarà sempre una canzone rassicurante da suonare. In fondo, non abbiamo bisogno di sapere nient’altro. 2 SUICIDES’ NEWS YOU WOULDN' T EVEN LAST A MINUTE Dal 23 settembre è possibile ascoltare “You wouldn’t even last a minute”, il nuovo pezzo dei Pop Culture Suicides, su http://www.myspace.com/thepopculturesuicides Enjoy! “You better think again, you've got another thing coming you know you'll try to find me, when your tired of running” ANTICIPAZIONI DEGLI EP Come anticipato dai TPCS sulle loro pagine ILike e Facebook: "I titoli dei primi 2 (dei 4) EP saranno 'Anti Social Pep Rally' e 'Crash Cart Revival'. Gli EP saranno inizialmente realizzati in versione digitale (uno alla volta), seguiti poi dall'edizione limitata su CD/EP e box set...e c'è la possibilità anche che venga realizzata un'edizione speciale di un doppio album in vinile....." Stay tuned! BIOGRAFIA DI ZIM ZUM L’avete chiesta ed eccola qui… in questo numero troverete la prima parte di una lunga, dettagliata biografia di Zim Zum, che va dalla sua primissima esperienza di musicista fino ai nostri giorni… il tutto, arricchito da una preziosa, esclusiva testimonianza dello stesso Zim! 3 STRAP YOURSELF IN NOW BABY, CAUSE THIS RIDES FAR FROM OVER Biografia a puntate di Zim Zum Foto di Zim Zum “Il suo nome di battesimo non è più rilevante. E’ ormai noto con l’intrigante soprannome di Zim Zum, anarchico avanguardista ed esecutore di suoni che vi faranno raggelare e fremere!” (Bizzarre Magazine) 1982, giorno di Natale… Sotto all’albero, una chitarra. È così che inizia la nostra storia. Non potrebbe iniziare diversamente, d’altra parte, visto che parlando dei suoi ricordi d’infanzia, Zim Zum conferma: “Fin dai miei primi ricordi, la musica è sempre stata la mia vita. I primi album che ho sentito (e che ho continuato a sentire) sono stati “The dark side of the moon” dei Pink Floyd e "Ziggy Stardust and The Spiders from Mars” di David Bowie. Ancora prima che imparassi a suonare la chitarra mi venne dato il libro "The Beatles Complete Easy Guitar" e mi venne detto che non avrei dovuto fissarmi sulla musica del mio tempo ma di iniziare con band classiche come i Led Zeppelin. Questo già da solo dovrebbe spiegare abbastanza chi sono e da dove vengo”. E ancora: “Ho sempre voluto essere una rockstar. Mi ricordo che saltavo sul mio letto con una racchetta da tennis come chitarra, attorno ai 5/6 anni. Sentivo che essere una rockstar 4 mi avrebbe portato via da tutte le cose che mi ferivano. Il primo album che abbia mai posseduto lo trovai nella spazzatura perché un mio amico che abitava in un condominio vide la mamma di qualcuno gettare via tutti i dischi del figlio e quegli album risultarono essere dei KISS. Il secondo album che ho posseduto lo rubai da un negozio ed era "Back in Black" degli AC/DC. La mia infanzia e la gente che ne ha fatto parte ha influenzato quello che sono diventato, ma alla fine, io ho reso me stesso chi sono”. Back to the Future Una chitarra per Natale, album dei Kiss recuperati dalla spazzatura… e poi? C’è una parte di questa storia, prima di New Orleans e del Dead To The World Tour, che vive solo nei ricordi di Zim, il quale, in una testimonianza in esclusiva per questa fanzine, ha condiviso alcuni dei suoi ricordi con noi: “Non c’è molto da dire (su questo periodo di tempo). Passavo la maggior parte del mio tempo, almeno 12 ore al giorno, ad imparare (da autodidatta) a suonare la chitarra mentre davo vita a una band con un amico che aveva appena ricevuto in dono un basso, vari batteristi e infine una cantante. Comprai un 4 piste e cominciai a scrivere e registrare e ben presto ci trovammo con un intero set di canzoni nostre. Il perno della mia vita è sempre stato suonare con la band in qualche seminterrato di Chicago, per tutto il giorno e gran parte della notte. Da quando ho memoria ho sempre fatto le cose in grande semplicemente perché ho sempre pensato che sia così che vanno fatte le cose. Avevamo un grosso sistema P.A. con tutti gli strumenti nella stanza amplificati e una vera e propria parete di amplificatori e chitarre. Ignoravamo completamente quello che facevano, musicalmente parlando, le altre band o come fosse la scena musicale locale, dal momento che chiudevamo fuori dalla porta del nostro seminterrato tutto il mondo esterno e semplicemente suonavamo tutto il giorno, tutti i giorni. Dato che c’erano sempre un sacco di amici che andavano e venivano dove facevamo le prove, quando fissammo la prima data per un concerto, avevamo già a nostra disposizione tecnici del suono ed una crew. Suonammo il nostro primo concerto quando avevo 17 anni. 3 di 4 membri della band erano minorenni ma non lo dicemmo ai gestori del locale. Avevamo anche cambiato batterista poche settimane prima del concerto, e trasferito la sala prove in un’enorme casa in un sobborgo alla moda di Chicago, solo per poi renderci conto che stavamo meglio con il nostro amico come batterista, nel nostro vecchio seminterrato. Ricordo che era di giovedì e avevo scuola quel giorno (e il giorno dopo). Ricordo che si presentò al concerto il triplo della gente che mi aspettavo. Avevamo una set list di tutti pezzi nostri con 2 cover da suonare all’occorrenza (“Head First” dei Babys e “Suffragette City” di David Bowie), alla fine suonammo “Head First” e ogni membro della band si esibì in un assolo. Dato che avevamo una crew per le riprese che filmò il concerto alla fine guadagnai anche $1. Avrei potuto trasferirmi in California, spinto dal “Gran” fenomeno delle nuove band ma decisi di restare perché sentivo che Chicago si adattava molto meglio a quello che volevo fare. Sebbene in quel lasso di tempo io abbia fatto moltissime cose dal punto di vista musicale, quel concerto fu l’unico concerto in cui suonai prima di aprire il concerto dei Nine Inch Nails come chitarrista dei Marilyn Manson di fronte a 5000 persone. Ricordo la prima chitarra che io abbia mai suonato; una Gibson acustica che mia zia teneva ferma in un angolo del suo salotto. Non ho più la chitarra che ho ricevuto in dono per il Natale del 1982 ma fu la prima chitarra elettrica che suonai (in assoluto) e quella che ha avuto il più grande impatto su di me. Era una Les Paul nera custom copy. 5 Ho ancora la prima chitarra acustica e la prima chitarra elettrica che ho comprato. Ho una serie di nastri su cassetta con tutte le prime canzoni che ho scritto/registrato (ho uno scatolone con almeno 60 nastri con canzoni da entrambi i lati; una di quelle cassette finì per diventare il demo che spedii a Manson e che mi portò all’audizione- e sì, ho avuto quel nastro indietro dopo esser diventato il chitarrista di Manson visto che stava nel suo stereo in salotto quando mi trasferii a New Orleans con lui e me lo sono ripreso) e decisamente mi ritrovo ancora in quello che facevo e dicevo allora…” 1996… da un seminterrato a New Orleans Un salto dal seminterrato allo studio di Trent Reznor. Basta un annuncio sul “The Chicago Reader”… Zim risponde, e dopo essersi appunto esibito nello studio di proprietà di Trent Reznor a New Orleans, diventa ufficialmente il nuovo chitarrista dei Marilyn Manson e si prepara ad affrontare uno dei tour più controversi nella storia del rock, il Dead To The World Tour (documentato in una videocassetta di circa 60 minuti intitolata appunto “Dead to the World”). Il 5/9/1996 si esibisce per la prima volta con i Marilyn Manson, che apriranno il concerto dei Nine Inch Nails alla ”Nothing Night”. Come lui stesso racconterà, quella è in assoluto la sua seconda volta su un palcoscenico. Da quella notte, è una corsa frenetica. Nel 1997 riceve il disco di platino per “The Suck for Your Solution”, scritta e registrata per il film "Private Parts" (cinebiografia di Howard Stern, disc-jockey e showman, che alla radio, prima da Washington D.C. e poi su scala nazionale alla WNBC di New York, divenne un divo di grande popolarità, arrivando fino a picchi di venti milioni di ascoltatori, con un programma impregnato di sincerità spudorata e di intemperanze verbali). Lo stesso anno si esibisce live agli MTV Video Music Awards, seguiti da un pubblico di più di 3 milioni di telespettatori. Sempre nel 1997 suona all’Ozzfest, a cui partecipano i Pantera e gli appena riuniti Black Sabbath. Qui condivide chitarra e palcoscenico con l’indimenticabile e indimenticato Dimebag. Con i Marilyn Manson, Zim suonerà in ogni angolo del Pianeta: in tutti i 50 stati americani, in Canada, Cile, Argentina, Belgio, Francia, Regno Unito, Italia, Giappone, Australia, Portogallo, Germania, Brasile, Nuova Zelanda e Messico. Si esibisce anche a “Top of the Pops”. Il 16/9/1997 il Dead To The World Tour si chiude in Messico, di fronte a 17.000 fans. Questo sarà l’ultimo concerto di Zim con Marilyn Manson. Successivamente entra in studio di registrazione per scrivere e registrare “Mechanical Animals”, tuttora l’album di Marilyn Manson che ha raggiunto la posizione più alta delle classifiche musicali, nonché quello più venduto. 6 Foto di L.P. Il 15 settembre 1998, esce “Mechanical Animals”, numero uno su Billboard. Poco dopo Zim Zum abbandona quella che poteva sembrare la via più facile per la sua carriera, decidendo di lasciare i Marilyn Manson e di andare avanti da solo. Come scriverà la rivista “Sonic Monk” “sceglie di uscire dai Marilyn Manson quando sarebbe stato semplicemente più facile accettare un assegno”, decisione che è sicuramente indicativa della coerenza e del rispetto per se stesso e per la propria arte che caratterizzerà tutta la sua carriera futura. Dopo questa decisione, nello stesso anno, Zim suonerà nel remix di “Got the Life” dei Korn e prenderà parte alla colonna sonora di “A walk on the moon”, assieme a Cher, suonando nella cover di “Crimson and clover”. Parlando di queste due collaborazioni, Zim dirà: “Sono state tutte ugualmente interessanti dal momento che ognuno di questi artisti è diverso dagli altri. Ecco perché ho suonato con tanti artisti anche molto diversi tra di loro dopo aver lasciato i Marilyn Manson. Volevo applicare quello che avevo fatto ad un sacco di generi differenti di musica. Jonathan è stato un mio caro amico quando stavo a Los Angeles e una delle persone più piacevoli che abbia mai conosciuto quindi con i Korn (parlo del remix di "Got the Life" prodotto da Josh Abraham) è stato facile dal momento che sono entrato in studio di registrazione, ho suonato la chitarra, fatto un po’ di rumore e questo fu quanto. Per quanto riguarda Cher, ero amico di Elijah (il figlio di Cher) e Josh Abraham produceva il pezzo ("Crimson and Clover"), per cui sono andato lì, ho suonato il pezzo e nient’altro. Fu molto facile ma fui comunque onorato di suonare la chitarra in un pezzo con Cher.” Il 1998 è anno di grandi cambiamenti, e alla fine Zim Zum decidere di percorre nuove vie, in tutti i sensi, abbandonando Los Angeles e tornando a Chicago… To be continued… Grazie Zim Zum per il prezioso contributo 7 SUICIDES’ LYRICS E TRADUZIONI You wouldn' t even last a minute Lyrics and Music: Zim Zum (The Pop Culture Suicides) Copyright: ZIM ZUM MUSIC, VIOLENT DELIGHTS, PLEISTOSCENE INC. 2009 ALL RIGHTS RESERVED Theres no simple way to say the things I need to say to you because inside my head I' ve already said all I need to I keep it inside where everything hides and let it go on and on and on and on it' s never ending So listen while I try to tell you; I know that your thinking i' m right where you want me burnt out from the spotlight face down in self pity You better think again, you' ve got another thing coming you know you' ll try to find me, when your tired of running You know you can go to the ends of the Earth but you' ll find, you still wind up in the same situations I' ve been through some things that should have left me in a straight jacket so I can see now that you wouldnt even last a minute.... Baby you wouldnt even last a minute in Chicago I wouldnt even give you 60 seconds at the places I go I' ve been around this God forsaken planet and there' s one thing I know Baby you wouldnt even last a minute in Chicago I used to know the sweetest girl She never knew she saved my life After I moved back from L.A I got the news that she had died I used to know a lot of names but I wouldnt really call them friends they thought success was based on fame little did they know that it would end Sometimes I kinda'miss New York It' s been a while since I' ve been back never thought that I' d get out alive overdose or a massive heart attack It took a while to figure out I needed a place to call my own There' s still a dark side to my life maybe that will always be my home If I' m going down If I' m going down If I' m going down If I' m going down If I' m going down I' m going down hard and there is no place I would rather die than in the city If I' m going down I' m going down hard and there is no place I would rather be than in the city If I' m going down I' m going down hard and there is no place I would rather die than in the city If I' m going down I' m going down hard and there is no place I would rather be than in the city If I' m going down I' m going down hard and there is no place I would rather die than in the city Theres no simple way to say the things I need to say to you cause'inside my head I' ve already said all I need to I keep it inside where everything hides and let it go on and on and on and on 8 it' s never ending Everyone I know is hiding something hoping no one ever sees how fake they really are I know that your thinking i' m right where you want me burnt out from the spotlight face down in self pity You better think again, you' ve got another thing coming you know you' ll try to find me, when your tired of running You know you can go to the ends of the Earth but you' ll find, you still wind up in the same situations I' ve been through some things that should have left me in a straight jacket so I can see now that you wouldnt even last a minute.... Baby you wouldnt even last a minute, in Chicago I wouldnt even give you 60 seconds at the places I go I' ve been around this God forsaken planet and there' s one thing I know Baby you wouldnt even last a minute in Chicago Everyone I know is hiding something hoping no one ever sees how fake they really are Non dureresti nemmeno un minuto Non c’è un modo semplice Per dirti le cose che devo dirti Perché dentro la mia testa Ho già detto tutto Quello che dovevo dire Lo tengo dentro Dove ogni cosa si cela E lo lascio andare Ancora e ancora e ancora e ancora Non ha fine Allora ascolta mentre provo a dirti; so che pensi io sia esattamente al punto in cui volevi che io arrivassi fulminato dal riflettori con la faccia a terra nell’auto commiserazione Faresti meglio a ripensarci, c’è qualcos’altro che sta arrivando per te sai che mi cercherai, quando sarai stanco di correre Lo sai che puoi andare ai confini della Terra Ma ti troverai, Ancora aggrovigliato nelle stesse situazioni Ho visto cose che Avrebbero dovuto lasciarmi in una camicia di forza E allora adesso mi rendo conto che tu Non dureresti nemmeno un minuto… Tesoro, non dureresti nemmeno un minuto a Chicago Scommetto non resisteresti nemmeno 60 secondi nei posti in cui vado Ho visto questo pianeta dimenticato da Dio e c’è una sola cosa che so Tesoro, non dureresti Nemmeno un minuto a Chicago Conoscevo la ragazza più dolce del mondo Non ha mai saputo Di avermi salvato la vita Dopo che sono tornato da Los Angeles Ho saputo che era morta Conoscevo un sacco di nomi Ma non li chiamerei davvero amici Loro pensavano Che il successo fosse basato sulla fama Poveracci, sapevano che sarebbe finita? A volte mi manca quasi New York È passato un pezzo da quando l’ho lasciata Non avrei mai pensato Di uscirne vivo Overdose o un attacco di cuore Ci è voluto un po’ Per capire Che avevo bisogno di un posto da sentire mio C’è ancora un lato oscuro Della mia vita Forse questa sarà sempre casa mia Se sto andando giù Se sto andando Giù Se sto andando giù Se sto andando giù Se sto andando giù sto andando giù A precipizio E non c’è altro posto in cui vorrei morire se non qui Se sto andando giù sto andando giù A precipizio E non c’è altro posto in cui vorrei essere se non qui Non c’è un modo 9 semplice Per dirti le cose che devo dirti Perché dentro la mia testa Ho già detto tutto Quello che dovevo dire Lo tengo dentro Dove ogni cosa si cela E lo lascio andare Ancora e ancora e ancora e ancora Non ha fine Ma ti troverai, Ancora aggrovigliato nelle stesse situazioni Ho visto cose che Avrebbero dovuto lasciarmi in una camicia di forza E allora adesso mi rendo conto che tu Non dureresti nemmeno un minuto… Tesoro, non dureresti nemmeno un minuto a Chicago Tutti quelli che conosco Nascondono qualcosa Sperando che nessuno veda Quanto ipocriti sono in realtà Scommetto non resisteresti nemmeno 60 secondi nei posti in cui vado Ho visto questo pianeta dimenticato da Dio e c’è una sola cosa che so Tesoro, non dureresti Nemmeno un minuto a Chicago so che pensi io sia esattamente al punto in cui volevi che io arrivassi fulminato dal riflettori con la faccia a terra nell’auto commiserazione Faresti meglio a ripensarci, c’è qualcos’altro che sta arrivando per te sai che mi cercherai, quando sarai stanco di correre Lo sai che puoi andare ai confini della Terra Tutti quelli che conosco Nascondono qualcosa Sperando che nessuno veda Quanto ipocriti sono in realtà 10 CONTATTI The Pop Culture Suicides su myspace: http://www.myspace.com/thepopculturesuicides The Pop Culture Suicides su facebook : http://www.facebook.com/pages/The-Pop-Culture-Suicides/58879566094 La TPCS Italian Secret Society su myspace : http://www.myspace.com/tpcsitalia Per domande, rimostranze, informazioni, per iscriversi al fanclub e ricevere gratuitamente fanzine e tessera di iscrizione... 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