64) Comunità in Cammino Natale 2016

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64) Comunità in Cammino Natale 2016
Natale
2016
Anno XVI - n. 64 - Dicembre 2016
Comunità... in UNITÀ...
IN CAMMINO, SEGUENDO IL MAESTRO, SU UNA NUOVA VIA
Chiamati a vivere la nostra fede in una Unità Pastorale
Sono quasi 30 anni che nella nostra diocesi
si parla di Unità Pastorali, con una varietà
di esperienze, più o meno positive, diverse
per il numero di parrocchie coinvolte e configurazione geografica.
È vero il dato che uno dei fattori che ha portato alla nascita è stato il calo del numero
dei preti (molte parrocchie, dato il grande
numero dei preti presenti nella nostra diocesi, sono sorte negli ultimi 150 anni), però
non è solo questo il motivo del loro sorgere.
Si tratta, infatti, di un nuovo modo di pensare la presenza della Chiesa sul territorio
e tra la gente, favorito da un ruolo sempre
più attivo dei laici nella gestione delle nostre comunità e, di conseguenza, del sorgere
di nuove forme di ministerialità, tra le quali
la riscoperta del diaconato permanente.
In questi ultimi mesi ne sono state costituite
un buon numero di nuove. E tra queste la
nostra, formata dalle cinque parrocchie del
territorio.
Incontrandoci nelle assemblee parrocchiali
abbiamo avuto modo di ricordare le parole
del Vescovo Beniamino, inviate nella sua
recente lettera pastorale: “A partire dagli
incontri con il Consiglio Presbiterale e con
il Consiglio Pastorale diocesano, abbiamo espresso le nostre priorità (per il nuovo anno pastorale) nella forma sintetica ,
ma assai carica di prospettive: “una nuova
presenza della Chiesa nel territorio, con
un nuovo volto e un nuovo stile”.
L’Unità Pastorale, ci ricorda il vescovo, non
è un semplice accorpamento, né tanto meno
un sopprimere le piccole parrocchie “fagocitate” da quelle più grandi, ma un nuovo
volto e un nuovo stile di presenza della
Chiesa nel territorio.
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È una cosa nuova, dice il Vescovo, e come
ogni novità esige tanta pazienza e perseveranza nel procedere. La tentazione di
pensare: “si è sempre fatto così!” è molto forte, specialmente quando si ha l’impressione che le cose non vadano più bene
come prima.
Ci vuole pazienza perché noi parroci siamo
arrivati tra di voi da solo un mese e mezzo e
il lavoro di conoscenza e di coordinamento
di tutti gli eventi che coinvolgono le nostre
realtà è ancora un cantiere aperto.
Quindi è facile pensare che si sappia tante
cose: le attività che ogni parrocchia era solita fare e il come e il perchè venivano fatte.
Da parte nostra c’è la consapevolezza che
fare unità tra parrocchie significa salvaguardare l’identità delle singole comunità, pur nella condivisione di un medesimo
cammino.
Come in una famiglia i genitori vogliono
bene a tutti i loro figli, avendo per ciascuno
un modo diverso dall’altro di manifestarlo,
a seconda delle differenze di età, carattere,
modo di fare, così lo sforzo che noi stiamo
facendo è quello di entrare giorno dopo
giorno nella vita di ciascuna parrocchia, con
un occhio alla singola comunità e all’Unità
Pastorale nel suo insieme.
Sono ben consapevole che anche noi preti
siamo uno diverso dall’altro, ma quello che
ci accomuna è la voglia di mettere tutte le
nostre vite al servizio del Signore e del suo
Vangelo.
Personalmente, di fronte ad una decisione
da prendere, mi ritrovo spesso a chiedermi:
“Ma cosa farebbe Gesù se fosse qui ora?
cosa sceglierebbe?”.
Chi di voi è genitore sa molto bene che vo-
Comunità... VITA DELLA PARROCCHIA
ler bene ad un figlio non significa dire sempre “Sì” a qualsiasi richiesta, ma a volte
è necessario dire anche dei “No”, pur sapendo che questi ultimi risultano difficili da
mandare giù, sono scomodi.
Ci auguriamo che nel prossimo futuro in
ognuna delle nostre comunità si formi un
Consiglio Pastorale Parrocchiale per condividere la riflessione e le scelte pastorali, e
un Gruppo Ministeriale per condividere la
responsabilità della gestione e organizzazione della vita parrocchiale.
A tal proposito in gennaio sono in programma le elezioni dei Consigli Pastorali
di Almisano e di Monticello di Lonigo (le
informazioni dettagliate le daremo durante
le messe domenicali).
Tenendo conto delle indicazioni diocesane
si continuerà a fare gli incontri di catechismo nelle quattro parrocchie attuali (almeno fino a quando il numero fosse così
esiguo da non poter parlare di gruppo effettivo), celebrando in ciascuna parrocchia il
Battesimo dei bambini (pur prevedendo la
preparazione tutti insieme) e la S. Messa di
Prima Comunione nel Giorno del Signore.
La Festa del Perdono, essendo una festa alla
quale partecipano solitamente le sole famiglie dei bambini interessati, viene vissuta a
livello di Unità Pastorale, in modo da sperimentare la bellezza di un cammino condiviso anche con altri bambini. La Cresima
si celebra a livello di Unità Pastorale, nella
chiesa più capiente: molte Unità Pastorali
la fanno in Cattedrale a Vicenza, quella di
Sarego e Monticello di Fara ci ha chiesto di
poterla celebrare nel duomo di Lonigo.
L’Unità Pastorale, ricorda il Vescovo, ci
aiuta a ripensare la nostra fede, ad esaminare quello che è necessario e a crescere nel
nostro seguire l’Unico Maestro.
Buon Cammino a tutti, disponibili a condividere il progetto del Vescovo Beniamino,
di costruire anche nelle nostre cinque parrocchie “una nuova presenza della Chiesa
nel territorio, con un nuovo volto e un nuovo stile”.
don Roberto
Sabato 1 ottobre 2016: ingresso dei nuovi parroci e di don Francesco
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Comunità... NATALE 2016
Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò
sopra il luogo dove si trovava il bambino.
Al vedere la stella, provarono una gioia
grandissima. Entrati nella casa, videro il
bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro
scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso
e mirra. (Mt 2,9-11)
I Magi, questi uomini venuti da lontano si
sono “scomodati” per incontrare il Signore.
Hanno lasciato la loro casa, i loro agi e comodità, le loro abitudini e si sono messi in
cammino. Il loro grande obiettivo era quello di incontrare il Re d’Israele, il Messia da
tutti atteso, e hanno saputo vedere i segni di
questa venuta. Hanno poi portato con loro
qualcosa di bello e importante da offrire al
Signore.
Una leggenda narra che uno dei Magi si
era prodigato di portare al Re d’Israele delle pietre preziose. Lungo il viaggio aveva
donato ad una ad una quelle pietre preziose a diverse persone bisognose e quindi era
giunto dinanzi alla casa senza niente da offrire: solo le sue mani vuote; e proprio in
quelle mani vuote Maria aveva deposto il
piccolo Gesù.
Ci piace pensare a questo come icona, immagine di questo primo
Natale della nostra
Unità Pastorale. Tutte
le nostre cinque parrocchie (ma anche noi
preti) abbiamo finora
vissuto nelle “nostre
case”, con le nostre abitudini e modi di fare. In
questo Natale il Signore ci invita a scomodarci un po’ e a ricordarci
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di essere chiamati a uscire (quante volte ce
lo ricorda il nostro papa Francesco) e andare verso l’altro nel nome del Signore.
In questo andare siamo chiamati a portare
quello che siamo, le nostre “ricchezze”, il
bagaglio di esperienze e di sensibilità vissute in questi anni per poterle condividere
nel nome del Signore, certi che queste non
sono il tutto della nostra vita e che tantomeno sono queste che avvalorano il nostro
essere, ma che risultano essere ancor più di
valore se condivise, donate agli altri.
Solo donandosi si hanno le mani e braccia
libere per accogliere nella nostra vita Gesù,
il Signore che si è fatto bambino per essere
accolto tra le braccia di ognuno!
È questo cari fratelli e sorelle l’augurio che
noi preti vogliamo porgervi per questo Natale. È un augurio, ma anche un impegno
o meglio uno stile di vita che vogliamo assumere! Apriamo i nostri occhi, alziamo il
nostro sguardo e… scrutiamo: sicuramente
anche oggi una stella si ergerà per indicarci
quei segni di bene, di comunione, di condivisione che attestano la presenza di Gesù, il
Dio con noi, nelle nostre vite.
don Giuliano
Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE
AVVENTO - NATALE 2016
SS. REDENTORE IN LONIGO
Mercoledì 30 novembre Mercoledì 21 dicembre
Sabato 24 dicembre
Domenica 25 dicembre
Lunedì 26 dicembre
Sabato 31 dicembre
Domenica 1 gennaio
Giovedì 5 gennaio
Venerdì 6 gennaio
ore 20.45 - Penitenziale giovanissimi e giovani vicariale
(Monticello di Fara)
ore 20.45 - Penitenziale adulti vicariale (S. Daniele)
Confessioni ore 9.30 - 12.00 in Chiesa Vecchia e Duomo
Confessioni ore 15.00 - 19.30 solo in Duomo
Veglia ore 23.30 in Duomo
S. Messa ore 24.00 in Duomo
Ss. Messe 8.00 (Ch. Vecchia) 10.00 - 11.30 - 18.30 in Duomo
S. Stefano - Ss. Messe ore 8.00 - 10.00 in Chiesa Vecchia
S. Messa ore 18.30 in Chiesa Vecchia
Ss. Messe 8.00 (Ch. Vecchia) 10.00 - 11.30 - 18.30 in Duomo
S. Messa 18.30 in Chiesa Vecchia
Ss. Messe 8.00 (Ch. Vecchia) 10.00 - 11.30 - 18.30 in Duomo
MADONNA DEI MIRACOLI
Mercoledì 30 novembre Mercoledì 21 dicembre
Sabato 24 dicembre
Domenica 25 dicembre
Lunedì 26 dicembre
Sabato 31 dicembre
Domenica 1 gennaio
Giovedì 5 gennaio
Venerdì 6 gennaio
ALMISANO
Mercoledì 30 novembre Mercoledì 21 dicembre
ore 20.45 - Penitenziale giovanissimi e giovani vicariale
(Monticello di Fara)
ore 20.45 - Penitenziale adulti vicariale (S. Daniele)
Confessioni ore 9.30 - 12.00 ; 15.00 - 19.30
Veglia ore 22.30
S. Messa ore 23.00
Ss. Messe 8.00 - 10.00
S. Stefano - S. Messa ore 9.00
S. Messa ore 18.00
Ss. Messe 10.00 - 15.00
S. Messa 18.00
Ss. Messe 8.00 - 10.00
ore 20.45 - Penitenziale giovanissimi e giovani vicariale
(Monticello di Fara)
ore 20.45 - Penitenziale adulti vicariale (S. Daniele)
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Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE
Sabato 24 dicembre
Domenica 25 dicembre
Lunedì 26 dicembre
Sabato 31 dicembre
Domenica 1 gennaio
Giovedì 5 gennaio
Venerdì 6 gennaio
BAGNOLO
Mercoledì 30 novembre Mercoledì 21 dicembre
Sabato 24 dicembre
Domenica 25 dicembre
Lunedì 26 dicembre
Sabato 31 dicembre
Domenica 1 gennaio
Giovedì 5 gennaio
Venerdì 6 gennaio
Confessioni ore 9.30 - 12.00 ; 15.00 - 18.00
Veglia ore 21.30
S. Messa ore 22.00
Ss. Messe 8.30 - 10.00
S. Stefano - S. Messa ore 11.00
S. Messa ore 19.00
S. Messa 11.00
S. Messa 19.00
Ss. Messe 8.30 - 11.00
ore 20.45 - Penitenziale giovanissimi e giovani vicariale
(Monticello di Fara)
ore 20.45 - Penitenziale adulti vicariale (S. Daniele)
Confessioni ore 15.00 - 18.00
Veglia ore 21.00
S. Messa ore 21.30
S. Messa 10.30
S. Stefano - S. Messa ore 9.00
S. Messa ore 18.30
S. Messa 10.30
S. Messa 18.30
S. Messa 10.30
Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE
IL LOGO DELL’UNITÀ PASTORALE DI LONIGO
Gli occhi più attenti hanno certamente notato che da alcune settimane sul foglietto
degli avvisi della nostra Unità Pastorale è
apparso un nuovo logo.
Nel cercare un’immagine che potesse rappresentare tutte e cinque le parrocchie abbiamo optato per questa.
Oltre alla scritta che immediatamente ricollega alla nostra Unità Pastorale emerge
anche il disegno dei confini del Comune
di Lonigo, territorio nel quale sono ubicate
le nostre parrocchie. Il territorio (con la sua
storia, la morfologia, le tradizioni, ecc) ha
sempre determinato le peculiarità delle nostre comunità.
Ma se questi elementi risultano essere importanti, essenziale per la caratterizzazione
delle nostre comunità è il radicamento in
Cristo. Ecco il senso profondo della croce
che compare nel logo. Una croce che sembra prolungarsi dalla stessa morfologia del
Comune. La croce che ci richiama a fare
come Gesù Cristo: a decentrarci per mettere
l’altro al centro, a farci dono, a dare la vita
per amore. È questo lo stile che la nostra
Unità Pastorale vuole assumere.
MONTICELLO DI LONIGO
Mercoledì 30 novembre Mercoledì 21 dicembre
Sabato 24 dicembre
Domenica 25 dicembre
Lunedì 26 dicembre
Domenica 1 gennaio
Venerdì 6 gennaio
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ore 20.45 - Penitenziale giovanissimi e giovani vicariale
(Monticello di Fara)
ore 20.45 - Penitenziale adulti vicariale (S. Daniele)
Veglia ore 19.30 con presepe vivente
S. Messa ore 20.00
S. Messa 9.30
S. Stefano - S. Messa ore 9.30
S. Messa 15.00
S. Messa 9.30
Qualcuno, inoltre, vede in questo logo una
“colomba abbozzata” che vola in cielo. La
colomba uno dei simboli con i quali ci riferiamo allo Spirito Santo. Sia proprio lo
Spirito Santo ad aleggiare sulla nostra Unità
Pastorale, a guidarla nel tradurre,nella nostra vita e nelle nostre scelte, la lieta notizia,
quel Vangelo che Dio ci ha donato e che siamo chiamati a vivere…INSIEME.
don Giuliano
DATE DA RICORDARE
- FESTA DEL PERDONO: Per tutte le parrocchie, Santa Messa in Duomo a Lonigo
Domenica 19 Marzo 2017 alle ore 15.30
-SANTA MESSA nella quale alcuni bambini riceveranno per la prima volta la
COMUNIONE
Domenica 7 maggio, ore 11.00, ad Almisano
Domenica 21 maggio, ore 10.00, a Lonigo in Duomo
Domenica 14 maggio, ore 10.00, a Madonna
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Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE
SALUTO AL PARROCO
Domenica 18 settembre la comunità di Monticello di Lonigo ha salutato il parroco Don
Mariano Cocco Lasta e il suo
collaboratore Don Luciano
Meneguzzo.
Don Mariano era parroco di
Monticello, in unità pastorale
con Almisano, da ben 14 anni
e da circa 6 anni era supportato da Don Luciano, che aveva
preso a cuore la nostra comunità celebrando quasi tutte le
Messe.
Non sono mancati momenti di
commozione.
Come segno di gratitudine per il servizio
donato, a nome della comunità, sono state
consegnate ai sacerdoti due targhe.
Dio per ognuno di noi ha un progetto e anche se non lo capiamo dobbiamo essere felici se di Lui ci fidiamo.
E allora noi non vogliamo essere tristi per
questo tuo trasferimento, ma siamo grati e
felici per ogni passato momento.
E questa croce che oggi ti doniamo fatta con
le nostre mani l’abbiamo.
Magari non è bella come quella di uno scultore, ma sicuramente l’abbiamo fatta con
amore. Con le nostre firme l’abbiamo decorata, perché vogliamo dirti che oltre a Gesù,
anche noi ti saremo vicino in questo tuo
nuovo cammino.
***
Caro Don Luciano,
mente.
anche per lei abbiamo qualcosa in mano.
E per questo speriamo di farle cosa gradita
Da quando a Monticello a dir Messa ha ini- donandole questo Rosario fatto con le noziato, per noi un nonno speciale è arrivato.
stre dita.
Sicuramente di lei ricorderemo tante parole Le chiediamo un favore eccezionale: si ribelle e certamente non scorderemo le vo- cordi di noi nella sua preghiera che sia di
lanti caramelle.
mattina o di sera.
Ma una cosa ci ha insegnato costantemente: E noi cercheremo di fare per lei lo stesso,
di pregare la Mamma Celeste incessante- anche se forse non preghiamo così spesso.
Poi i ragazzi di Monticello hanno donato
ad ognuno un piccolo presente, fatto con le
loro mani, accompagnato da queste parole:
***
Caro Don Mariano
ma con sguardi, sorrisi, gesti ed emozioni
Siamo qui a ringraziarti e a salutarti con una insieme abbiamo intonato un bel canto.
croce in mano.
Noi eravamo pochi e abitavamo anche diQuando a Monticello sei arrivato, la mag- stanti, momenti per trovarci tutti insieme
gior parte di noi non era ancora nato.
non ne avevamo tanti.
Con il tuo modo di fare un po’ impacciato, E allora ecco che tu, proprio come un buon
fra le tue braccia ci hai alzato e alla comu- pastore, ogni domenica mattina con le tue
nità ci hai presentato.
parole ci riempivi il cuore radunandoci atLe nostre mamme ancora si ricordano quan- torno all’altare e con canti e preghiere il Sido in quel momento hanno pensato
gnore lodare.
“Gesù proteggi il mio bambino appena bat- Tu per noi non sei UN parroco, per noi sei
tezzato”.
IL parroco,
Comunque quello che più importa è, che perché da quando siamo nati altri non se ne
con la tua semplicità, cristiani ci hai fatto sono avvicendati.
diventar.
Per questo pensare che ci lasci ci mette triNel frattempo un po’ siam cresciuti e un po’ stezza e anche un po’ di amarezza.
meglio ci siamo conosciuti.
Ma anche in questo momento, senza tante
Sia tu che noi siamo gente che non chiac- parole, con il tuo comportamento, ci dai un
chera tanto,
insegnamento:
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Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE
Marianna
RINGRAZIAMENTO A DON MARIANO COCCO LASTA
Per un piccolo paese come Almisano, la cui
vita comunitaria è estremamente legata ai
tempi ed alle attività della sua parrocchia e
della sua chiesa, il cambio del parroco risulta sempre un momento di forte impatto,
nel quale la comunità stessa fa bilanci e si
interroga sui cambiamenti futuri.
A mio modesto parere non è possibile
estrarre, nei 15 anni in cui Don Mariano ha
prestato servizio presso la nostra parrocchia, un momento più importante rispetto
ad altri oppure un episodio che ha segnato
più di altri questo periodo. Credo che con
il suo intervento alla fine dell’ultima messa
celebrata da Don Mariano, il sindaco Restello abbia definito in modo molto preciso
questi 15 anni: Don Mariano si è contraddistinto per una laboriosità straordinaria in
cui la chiesa, le opere parrocchiali e l’asilo
hanno visto cambiamenti strutturali pro-
fondi: da citare sicuramente l’impianto di
riscaldamento a pavimento della chiesa, la
ristrutturazione delle opere parrocchiali e la
scala antincendio dell’asilo.
Tale laboriosità era sicuramente legata alla
sua esperienza lavorativa precedente alla
vocazione. Don Mariano non ha mai fatto
mistero di essere stato operaio metalmeccanico, anzi ha sempre condiviso con i suoi
parrocchiani larghissima parte della sua vita
familiare e personale. Sovente ha raccontato gli episodi cruciali della sua vita che gli
hanno permesso di scoprire la vocazione
ma ha anche condiviso gli aspetti difficili
che la vocazione comporta e i suoi momenti
di crisi. Non ha mai dimostrato nelle relazioni con le persone carattere granitico, ma
ha sempre dimostrato di interrogarsi e porsi
davanti i problemi al fine darsi delle risposte.
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Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE
Conoscere Don Mariano ha significato anche conoscere mamma Rosa, sua madre che
è diventata a tutti gli effetti donna di paese, amica di molte sue coetanee. Conoscere
mamma Rosa significava vedere l’origine
di tanta operosità.
Don Mariano non è mai stato uomo di Chiesa ex cathedra ma si è sempre dimostrato
fortemente calato nella sua piccola comunità. La sua semplicità lo ha reso e lo rende
uomo tra gli uomini. Ha saputo nel tempo
accogliere molte persone alla sua porta, nella sua casa e gradiva senza particolari problemi poter essere invitato presso le case dei
parrocchiani. Non possiamo dimenticare la
serena convivenza in canonica con Don Luciano che ha portato il peso della parrocchia
durante l’assenza di Don Mariano, il quale
a sua volta si è preso cura di lui quando era
malato. Un tratto che contraddistingueva
Don Mariano era anche la grande sensibilità
con cui partecipava ad alcune celebrazioni
particolarmente significative o toccanti, occasioni nelle quali non nascondeva le proprie lacrime di commozione, atteggiamento
questo che faceva toccare l’importanza del
momento e la sua profondità d’animo.
Questo vuole essere un sentito ringraziamento nei confronti di Don Mariano per
la sua instancabile opera, fiduciosi del fatto che il rapporto con Almisano è semplicemente cambiato rispetto a prima e non
sicuramente interrotto: come già ricordato
durante l’ultima celebrazione la distanza tra
Almisano e Sarcedo non è poi così lunga.
Per il gruppo catechisti
Riccardo Zanini
GRAZIE DON VITTORIO!
Rev.do Don Vittorio,
non sappiamo cosa dire, una
commozione for­
te, profonda,
ci stringe il cuore .... E’ proprio così. Perchè? Per­chè Lei ha
camminato con noi per lunghi
anni come Pastore, come fratello. Impossibile elencare l’immensità del bene fatto con rara
saggezza e umiltà alle famiglie
in difficoltà, alle associazioni, a
tutta la nostra Lonigo: solo il Signore sa e ricompenserà.
Nella nostra mente si affollano
tanti pensieri e tanti ricordi. Uno incancellabile: all’inizio del suo servizio, lei come
nostro Parroco si è spon­taneamente preoccupato del nostro Centro di Aiuto alla Vita
offrendoci come nuova Sede la “casetta”
attigua alla Canonica.
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Siamo stati colpiti dalla Sua straordinaria
sensibilità e lo abbiamo accolto come un
dono prezioso che ci ha fatto respirare a
pieni polmoni; il numero delle mamme da
noi assistite era infatti sempre più grande.
GRAZIE di cuore Don Vittorio!
Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE
Lei, inoltre, ha seguito con premura e disponibilità esemplare ogni nostra iniziativa illuminandoci nei momenti difficili riguar­danti
la maternità unita al concetto di scienza,
tema sempre attuale, dibattuto e mai risolto.
La Sua presenza ci ha trasmesso sicu­rezza
per accogliere con amore la vita nascente e
far sbocciare nel cuore di ogni mamma la
gioia perchè la vita è dono prezioso di Dio
che unisce, infiamma e rinnova.
Don Vittorio le auguriamo che partire sia
“Massa grande” inizio di una nuova sfolgorante missione illuminata dalla grazia del
Cielo.
Presidente e volontarie
del Centro di Aiuto della Vita
Presidente e volontarie
del Movimento per la Vita
LA PARROCCHIA DI MADONNA SALUTA CON AFFETTO IL SUO PASTORE
DON SILVANO RAMPO
Un ricordo speciale è quello che
conservo dentro di me del caro
don Silvano. E’ una memoria
alimentata dall’amicizia che con
lui condivido e che è stata resa
più salda dalla presenza di mamma Gabriella nella nostra vita.
Don Silvano è un uomo di Dio,
un fedele testimone del Suo
Amore incondizionato, umile,
generoso, semplice, missionario
in ogni sua parola e in ogni suo
gesto reso concreto da “Sì, eccomi” continui e senza condizioni.
Sorrido e rendo lode, ripensando alle sue mani sempre tese verso l’altro,
aperte al dono e all’accoglienza, giunte nella preghiera sempre devota e assidua, pronte ad avvolgere quelle di chi, come me, ha
sperimentato il dolore della perdita di una
persona amata. Innamorato della Parola, ne
cerca sempre il senso più profondo, di cuore
e col cuore, se ne fa testimone. La sua presenza nella mia vita è un dono per cui rendo
grazie al Padre.
Floriana
***
Nato 75 anni fa nell’alta valle del Chiampo, parrocchia. Io ho avuto modo di conoscerlo
consacrato sacerdote a 25 anni, si è dedicato bene in questi ultimi dieci anni, avendomi
in varie sedi al servizio sacerdotale, susci- opportunamente coinvolto in vari lavori
per la parrocchia e lo considero un amico
tando stima e amicizie durature.
Con la costituzione della nuova Unità Pa- sincero. Sempre molto disponibile, schierastorale di Lonigo, la comunità di Madonna to in aiuto dei poveri, anziani e famiglie in
lo ha salutato alla sua partenza per Chiampo difficoltà, Don Silvano ha accolto sempre
per affiancare Don Vittorio nella loro nuova chi bussava alla sua porta. Aveva l’arte di
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Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE
saper ascoltare gli altri e di dire parole rassicuranti. Mi sono reso conto quanto sia dif-
ficile fare il parroco da soli in una comunità
numerosa!
Tizzi
Grazie di cuore Don Silvano e tanti cari auguri per la nuova avventura pastorale!
RICORDO DI DON SILVANO
Domenica 25 settembre 2016 il nostro caro
parroco Don Silvano ha celebrato la sua
ultima S. Messa nella comunità di Madonna. Don Silvano ha guidato la parrocchia
di Madonna dei Miracoli per 17 anni ed è
stata una presenza discreta, attenta ai più
bisognosi, agli ammalati ai sofferenti e a
tutte le famiglie. Sentiva suo il comandamento “amatevi gli uni e gli altri” e lo ha
messo in pratica sempre nel modo che gli
era più congeniale: la sua vicinanza discreta. Lo vogliamo ringraziare e ricordare per
tutti questi anni dedicati alla nostra comunità parrocchiale, una comunità di persone
che ha saputo ascoltare, amare, seguire con
disponibilità e attenzione. Ci ha fatto capire che la comunità non è stare insieme per
ragioni umane, sociali, culturali ma accettazione e amore verso l’altro. È stato vicino soprattutto a quelli che soffrono e ai
lontani. È stato un vero pastore tra di noi
seguendoci con dedizione, disponibilità e
generosità. L’ augurio che gli facciamo è
quello di saper affrontare con serenità questo nuovo percorso che la vita gli ha riservato con l’aiuto che Maria Vergine Madre
sempre concede.
A... DIO, DON GIOVANNI
Il nostro don Giovanni, parroco di Bagnolo,
ci ha lasciato il 16 ottobre scorso. Diciamo
“nostro” perché era con noi ormai da 16
anni: una presenza costante, ma mai invadente, nella famiglie dei suoi parrocchiani,
per i quali è stato padre, fratello, nonno,
amico. Certo non è possibile pensare che,
in un periodo così lungo, tutto sia sempre filato liscio, tra un parroco dalle convinzioni
granitiche ed una comunità di fedeli a volte
ostinata! Quello, però, che teniamo nel cuore e condividiamo, di questi anni, è solo il
positivo.
Innanzitutto, di lui abbiamo apprezzato da
subito la coerenza: il don era un sacerdote al
servizio di Cristo e dei fratelli in tutto ed in
ogni momento. Lo si vedeva, per esempio,
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nello stile di vita sempre parco e misurato,
libero dal superfluo e dall’eccesso, attento
Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE
a riutilizzare quanto più possibile e a non
sprecare nulla, poiché, da bambino, egli
aveva vissuto le ristrettezze della guerra e,
da missionario, aveva toccato con mano la
miseria degli ultimi, nella lontana Colombia. Il suo essere missionario continuava
anche qui, con l’attenzione che aveva per
gli immigrati che, spesso, bussavano alla
sua porta. Aiutava tutti, come poteva, cercando anche di dare loro dignità: dunque,
non carità, ma compenso per qualche lavoretto che ci fosse da fare (tagliare la siepe,
ripulire il piazzale,ecc.).
Aveva grande affetto per i bambini: per i
più piccoli, ai quali riservava sempre una
carezza e grandi sorrisi, per quelli del catechismo, che passava a salutare ad ogni
incontro, a volte incalzandoli con domande per le quali spesso non trovavano risposta, più spesso deliziandoli con ricordi
di quando era piccolo o della sua missione
in Colombia (nessuno di loro dimenticherà
mai che don Giovanni girava da una comunità all’altra, nella giungla, in sella ad un
cavallo di nome “Noche Buena”!!!!), per
i suoi chierichetti, con i quali, durante la
messa, commentava sottovoce le letture e
le preghiere, per i ragazzi più grandi, che
non smetteva mai di stimolare con domande, osservazioni e provocazioni su qualsiasi
argomento.
Non dimenticava gli ammalati dai quali si è
recato in visita fino a pochi giorni prima di
andarsene portando, a chi lo desiderava, la
Comunione e a tutti una parola di conforto.
Il suo essere misurato si rifletteva anche
nell’impegno che chiedeva ai collaboratori: cercava di ridurre al minimo le convocazioni e le riunioni, adoperandosi nello
stesso tempo perché fossero il più possibile
significative anche dal punto di vista della
formazione cristiana e non incontri meramente tecnici in cui individuare solamente
il da farsi.
Un’altra caratteristica di don Giovanni, che
mai sarebbe potuta passare inosservata, era
la sua inflessibilità in materia di capisaldi
della Fede, che lui difendeva a gran voce
dal pulpito o con parole forti nell’appendice
che sempre inseriva in calce al foglietto degli avvisi. Lì, a volte, riportava articoli che
riteneva interessanti e formativi, altre volte
commentava una ricorrenza, un fatto di cronaca, un evento, in maniera sempre chiara
e con frasi che non potevano non far pensare. Ecco, questo era uno dei suoi crucci:
il timore che i fedeli non riflettessero, non
pensassero in maniera autonoma, non agissero per convinzione ma solo per abitudine.
Esortava sempre tutti a riflettere sulle vicende e anche sulla vita di Fede personale,
spronando le persone a parlare e a condividere queste riflessioni, cercando di aprire
loro nuove prospettive e consigliando letture e approfondimenti. Si è speso fino all’ultimo perché la liturgia, la messa, le preghiere non fossero semplici azioni meccaniche
o banalmente rituali, ma scaturissero da una
nuova e profonda consapevolezza, maturata
nella Fede e nell’incontro con Gesù e la Sua
Parola.
Vorremmo dirgli “Grazie per il tuo servizio
di parroco, don Giovanni”, ma non lo faremo, perché non ne avrebbe avuto piacere,
dato che sosteneva: “Chi compie il proprio
dovere non va ringraziato”. Ci concederà
però, da Lassù, guardandoci magari con
quel sorrisetto terribile che faceva quando
elaborava un pensiero politicamente scorretto, di dirgli “ Grazie per essere stato parte delle nostre vite”. Sarà sempre nel nostro
cuore.
Anna Corato
13
Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE
DON GIOVANNI DORO (16.10.2016)
....roccia piccola, granito duro,
brezza soave, quercia solida, ...
le immagini non bastano
per raccontare la tua vita,
difensor di lavoratori,
eredità che a noi lasci.
Provato nell’infanzia,
povero per esperienza e scelta,
vicino a Dio gioioso,
affinasti le tue doti,
in preghiera ininterrotta,
ricevesti doni per unire.
Convinto seguisti il Cristo
umile e determinato
per dare vita a chi bisogna,
creando ponti di amicizia
sciogliendo nodi con sapienza,
fedele sempre al Signore
La domanda: “Perché
non mi lasciaste andare?”
rivela amore a noi,
e alla vita, ma più al Padre,
pronto al suo incontro
con decisa fede chiara.
Ubbidiente alla natura,
t’incamminasti qui
a lasciare in ordine le cose
e questo corpo poco
servitor della Parola
e conforto dei fratelli.
Fosti saggio, non noioso:
portando Cristo ai poveri
e tanta riconciliazione,
affrontasti con chiarezza
la guerriglia e i fazendeiros,
in difesa dei colpiti.
Caparbio, visitasti sempre
14
amici, poveri e fedeli.
Rigoroso con te stesso,
con i più misericordioso,
in sincera ingenuità
non temevi il nostro tempo
Inserire foto santino
di Regno e di violenza;
ai fratelli interessato,
sorridente e premuroso
non volevi esser peso:
intuita l’ora giunta
con l’Unzione ci hai lasciato.
Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE
Riservato anche in morte,
non fosti peso per nessuno,
richiedesti alla tua gente
e ai tuoi cari confratelli
la preghiera pel trapasso
che ogni mortale teme.
La tua croce hai portato,
le tue orme hai lasciato,
doni a tutti con affetto
e sempre ci daran sollievo
il tuo tempo, e la tua vita
limpida, dedicata, d’oro.
don Gaetano Bortoli
Foto Express Lonigo
Il traguardo ormai raggiunto,
chiaramente informato,
hai lasciato questo corpo,
quello spirituale in Cristo.
Amasti la vita povera, dignitoso
ma di più quell’altra.
Difensore strenuo
della vita e del Vangelo
non hai cercato privilegi,
non lasciasti il pastorale;
accogliente fino in fondo,
ci stimasti, esagerato!
Nei campi di questa vita
imparasti libertà,
basso, grande lottatore,
intelligenza fine,
col sorriso ti opponevi,
rispettoso schernitore.
Domenica 18 settembre 2016 - Battesimo di 10 bambini a Lonigo
Opinavi come tutti,
il tuo esempio ci servì,
lasciando le parole in più
ai saggi e ai dottori,
in preghiera intercedente
senza gran comodità.
15
Comunità... BAGNOLO
Comunità... ALMISANO
IL CANTO DELLA STELLA A BAGNOLO
PRESEPE AD ALMISANO
La tradizione di passare di casa in casa nel
periodo natalizio per fare, cantando, gli auguri alle famiglie, è una tradizione radicata, sia nei nostri paesi che, a giudicare da
quello che si vede in televisione, anche in
altre nazioni con radici cristiane. In genere
si eseguono canti tradizionali natalizi, nel
periodo che precede il Natale. A Bagnolo ci
sono due particolarità che ci differenziano:
innanzitutto quello che si canta è proprio
“Il canto della Stella”, che si esegue solo in
questa occasione, e il periodo in cui si passa
di casa in casa è quello che va dal 26 al 30
dicembre. Un po’ tardi per gli auguri, verrebbe da dire. In realtà, le motivazioni sono
ben chiarite dal testo :
“DEH, SORGI, AMICA STELLA,/LA
PACE AD ANNUNZIAR,/LA PACE AD
ANNUNZIARE. /COI RAGGI TUOI
LUCENTI/IL CIEL SI FA GIOCONDO,/
IL MAR, LA TERRA, IL MONDO/ RITORNAN A GIUBILAR. /PER TE, FIN
DALL’ORIENTE,/SI PONGONO IN
CAMMINO/IL REDENTOR DIVINO/
TRE RE MAGI AD ADORAR. /L’INCENSO AL VERO,/LA MIRRA AL VERBO
INFANTE,/L’ORO AL DIVIN REGNANTE/ CON ONOR A PRESENTAR./TANTE
GRAZIE ALLE FAMIGLIE/GENEROSE, ONESTE E PIE./ PER CINQUANTA
EPIFANIE/CI CONSERVI IL CIEL CON
LOR.”
Dunque la Stella è quella che, dopo la Notte Santa, guida i magi al cospetto di Gesù
Bambino. Significativi sono gli appellativi
con i quali Egli viene indicato, a seconda
del dono: l’incenso, essenza tanto preziosa
da essere bruciata solo sull’altare delle divinità, va quindi a Lui in quanto unico, vero
Dio; la mirra, da secoli usata nella prepara16
zione delle salme, al Verbo infante, al Verbo
che si è fatto Bambino e che dell’uomo ha
accettato anche la mortalità; infine, il più
prezioso dei metalli al Dio che regna dappertutto, su ogni cosa e persona, da sempre
e per sempre.
La composizione di questo canto si perde
lontano, nel tempo; quel che è certo è che,
già negli anni ’40 del secolo scorso, il coro
dei ragazzi, guidati dall’allora cappellano,
il mitico don Ubaldo, cantava questa canzone. All’epoca si eseguiva a più voci, aspetto
che, col tempo e con il progressivo venire a
mancare dei depositari delle varie partiture,
mai trascritte e tramandate solo oralmente,
è andato perduto.
Musicalmente la parte con gli auguri alle
famiglie risulta completamente diversa
dalla parte precedente anche se, in ogni
caso, l’insieme è ben armonizzato. Quest’
ultima invoca sulle famiglie accoglienti (
con eventuali e sempre ben graditi ristori e
bevande, specie se….fumanti, viste le temperature del periodo!) e generose (in virtù
dell’offerta che, secondo le possibilità, tutte
si premurano di fare), la benedizione innanzitutto della salute, augurando di rivedersi
per (almeno!) altre 50 Epifanie.
E proprio il giorno dell’Epifania, da tradizione, la nostra Stella ha un posto d’onore in chiesa dove, al termine della messa,
viene nuovamente eseguito, dai cantori e da
tutta l’assemblea il canto della Stella. Poi
viene riposta, in attesa di affrontare per altre (come minimo!) 50 volte le 5 serate del
canto itinerante!
Anna Corato
In tutto il mondo durante il periodo natalizio, laddove i cristiani festeggiano l’incarnazione di Dio, esiste l’usanza di erigere
presepi nelle case e nelle chiese.
I presepi sono rappresentazioni artistico-figurative della nascita di Gesù; inizialmente
italiana, l’usanza di allestire il presepio è
diffusa oggi in tutti i paesi cattolici.
Una complessa composizione dove vi compaiono tutti i personaggi e i luoghi della tradizione: la grotta o la capanna, la mangiatoia ove è posto Gesù bambino, i due sposi
Giuseppe e Maria, i Re Magi, i pastori , le
pecore e gli agnelli, il bue e l’asinello, gli
angeli del Gloria in excelsis Deo.
Gli evangelisti Luca e Matteo furono
i primi a descrivere la storia dell’Incarnazione di Cristo; fonti storiche
confermano che già nel quarto secolo troviamo a Roma (nelle catacombe) immagini della Natività, inoltre
già in tempo Paleocristiano, il giorno del Natale nelle chiese venivano
esposte immagini religiose, che nel
decimo secolo assunsero un carattere sempre più popolare, estendendosi in tutta Europa.
Ma comunemente il “PADRE DEL PRESEPIO” viene considerato San Francesco
d’Assisi, poiché nel Natale del 1223, dopo
la concessione del Papa Onorio III, egli uscì
dal convento di Greggio, per erigere una
mangiatoia all’interno di una caverna in un
bosco, vi portò un asino ed un bue viventi,
ma senza la sacra famiglia. Successivamente tenne la sua famosa predica di Natale
davanti ad una grande folla di persone,
rendendo così accessibile e comprensibile la storia di Natale a tutti coloro che
non sapevano leggere.
Con il passare del tempo, molti artisti
dedicheranno le loro opere nel contemplare l’immagine della natività: il presepe nella Cappella Sistina della Chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma,
opera di Arnolfo da Cambio 1289,
oppure dall’artista brunicense Michael
Pacher che realizzò nel 1400 c.a. un altare gotico intagliando immagini della natività e molti altri artisti scultori e pittori che
lasciarono la loro opera in commemorazione di questo evento sacro.
Ad oggi, molte sono le iniziative dovute a
questo periodo, molte associazioni e molti
artisti si esibiscono per promuovere l’im-
17
Comunità... ALMISANO
magine del presepio e dar maggior risalto
all’arte del “presepista” .
In molti paesi d’Italia l’usanza del presepio
ha assunto importanti significati per molte
persone come nel paese di Almisano, una
piccola frazione di Lonigo, in cui da molti decenni si sviluppa un presepe natalizio
sempre diverso e sempre più particolare.
Alcuni documenti confermano che in questo
paese il presepe ebbe le sua prima esposizione all’interno della cappellina; successivamente venne trasferito all’esterno, dentro
un’apposita casetta o posto sotto un’albero.
Dal 2007 giovani artisti volontari incominciarono a raccogliere informazioni a riguardo e sostennero quest’attività coltivando
negli anni una passione che continua fino ai
giorni nostri.
In una stanza, dove inizialmente c’era la
caldaia che serviva a riscaldare la chiesa,
fu possibile ai presepisti esporre per ben sei
anni consecutivi il presepe di Almisano, proponendolo ogni anno con una novità in più.
Poi dal 2013, l’anno della svolta, quando grazie all’aiuto delle offerte paesane e
del contributo del parroco, Don Mariano,
i giovani presepisti realizzarono il presepe
all’aperto, in quel porticato che si trova a
lato della chiesa di Almisano. Quel luogo
inizialmente venne utilizzato per depositare materiale in disuso, ma successivamente,
18
Comunità... ALMISANO
dopo una efficace manutenzione, permise
a tutti di sfruttare quello spazio per fare le
feste patronali e per accogliere il “Grande
Presepio di Almisano”.
Dal 2014 venne introdotta una nuova struttura in legno portante di 18 metri quadri,
smontabile e comoda per l’assemblaggio,
usata anche oggi per realizzare il presepe.
Un semplice accesso permette di entrare
e visitare il presepio; grazie alla “camera
oscura”, realizzata apposta per questo evento, i visitatori potevano osservare l’esposizione anche nelle giornate di sole.
L’ambientazione del presepe varia di anno
in anno, dallo stile montanaro, allo stile palestinese, ricordando e riportando sempre i
significati principali del Natale. In questo
presepe si possono cogliere molti particolari, come i pastori che si muovono, le pecore
che pascolano, il bambin Gesù che durante
la notte piange, il temporale e la pioggia, il
ruscello, i borghi e tutti gli interni delle case
accuratamente lavorate e riprodotte rispettando i valori di un tempo.
Grazie all’interesse delle persone e alla
continua attenzione per questo presepe, i
giovani artisti quest’anno hanno voluto ampliare il progetto e occupare un suolo di ben
25mq facendo comunque attenzione a tutti
quei effetti scenici, sonori e artistici.
Inoltre verrà consolidata l’esposizione
esterna a questo presepe che prevederà la
realizzazione di un “ Presepe di Lego”, assieme a tanti altri eseguiti dai giovanissimi
ragazzi del paese e dalle scuole limitrofe.
Il ricavato delle offerte verrà tenuto per
sviluppare e sostenere i costi del presepe,
inoltre una parte del ricavato permetterà di
continuare il restauro delle statue in gesso
degli anni ‘50 ritrovate nel granaio della
chiesa di Almisano.
La continua crescita di questa iniziativa è
dovuta anche al fatto che il presepe di Almisano da oltre due anni collabora con l’associazione “La Strada dei Presepi” di Cittadella di Padova, un itinerario presepistico,
il cui scopo è quello di promuovere l’arte
del presepe e di raccogliere (attraverso una
lotteria) fondi per lo studio Oncologico di
Padova.
Inoltre da quest’anno si collaborerà con un
altro itinerario, quello di “Presepe & Presepi” di Este, volto a promuovere esclusivamente solo questo tipo di iniziativa e dar
risalto all’arte del presepe.
Sarà possibile rimanere in contatto con i collaboratori e i relativi responsabili attraverso
molteplici piattaforme online come Facebook: presepe di Almisano, oppure visitando
il sito www.presepealmisano.altervista.org
oppure chiamando al 3471421635.
Il presepe verrà aperto il 24 dicembre dopo
la Santa messa, fino al 22 gennaio, dalle
8.30 alle 20; dal 22 al 29 su prenotazione. Emanuele Marsetic
Domenica 2 ottobre 2016 - Battesimo di una bambina
19
Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE
E TU DOVE DORMI STANOTTE?
Il 17 ottobre è la giornata dedicata alla sensibilizzazione verso le povertà che ci sono
nel mondo. Le povertà, non la povertà, perché l’articolo evidenzia purtroppo la realtà
delle cose, caratterizzata dalle molte sfacettature dell’essere “poveri”.
La Caritas è da sempre sul campo per portare aiuto e per sensibilizzare su certe tematiche, ma sul territorio esistono numerose realtà impegnate nella lotta contro le povertà.
Da parte Caritas giovani viene da anni proposto come nucleo tematico di approfondimento il caso delle persone senza dimora,
che sono di ogni nazionalità (quindi anche
italiana) e che sono sempre più presenti nel
nostro Paese. Ognuno di noi può diventare
un senza dimora: basta, per esempio, perdere il lavoro o rimanere ospedalizzati per
un lungo periodo e si rischia di perdere un
tetto sopra la testa. Per questo uno dei temi
cruciali è quello della via Anagrafica, che
se istituita in ogni paese, permette a chi è
20
Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE
venduto la rivista “Scarp da Tenis”, rivista
di interesse sociale. Oltre ai loro stand dove
era possibile conoscere le attività che svolgono e con raccolta di beni di prima necessità, notevole è stata la presenza degli amici
della compagnia teatrale l’Archibugio che
hanno letto le storie di persone senza dimora. La vita di queste persone che vivono
sulla strada era rappresentata da una signifi-
cativa raccolta fotografica relativa al nostro
territorio. La serata quest’anno è stata diocesana e si è svolta a Bassano dove, dopo
una cena condivisa, abbiamo ballato le musiche vivaci degli “Idraulici del Suono”.
Un’esperienza che consigliamo ad ogni giovane, per avere una vista più grande sulla
realtà e per nutrire il senso di solidarietà.
Chiara Ballan
IN RICERCA DEL SIGNIFICATO DEL NATALE
senza un indirizzo di poter cercare lavoro e
di accedere al servizio sanitario: a Lonigo
tale via si chiama “Via della Casa Comune”
e conta 9 persone iscritte.
Anche quest’anno il nostro gruppo di giovani, che per la formazione si appoggiamo
appunto alla Caritas, ha proposto il 22 ottobre scorso un evento in piazza Garibaldi
con lo scopo di sensibilizzare tutti sul tema.
Poche settimane prima abbiamo iniziato un percorso
di servizio presso la mensa Santa Lucia di Vicenza. Sono state coinvolte
le associazioni presenti a
Lonigo che si occupano
di portare aiuto a chi si
trova coinvolto in qualche
povertà. Tra di essi c’erano il Gruppo Missionario
Giovani,
l’Operazione
Mato Grosso, la Comunità Papa Giovanni XXIII, i
Frati Minori, i ragazzi del
CNGEI, AttivaMente, con
la preziosa presenza di
George, un ragazzo che ha
La sera del 21 Settembre
a Lonigo si è svolta una
Camminata per la Pace
che ha visto coinvolte
molte persone e cittadini
leoniceni anche con provenienze e culture differenti, gruppi, associazioni
e diverse comunità religiose del territorio, per
una testimonianza di Pace
ugualmente ricercata e desiderata da tutti.
Il 21 Settembre è la Giornata internazionale
per la Pace e l’idea di questa camminata è
nata come reazione ai brutali segni di odio e
disgregazione che a vari livelli, vicini e lontani, ci raggiungono giornalmente. Il punto
di ritrovo iniziale è stato Piazza XX Settembre, da dove, dopo una breve premessa iniziale sul messaggio dell’iniziativa, che ha
visto anche la partecipazione del Sindaco
Restello, abbiamo camminato fino a Piazza
XXV Aprile, luogo di un momento di condivisione interreligiosa: rappresentanti della comunità religiosa cattolica, musulmana,
sikh, induista e hare krishna hanno espresso
un messaggio, una preghiera o una riflessione di Pace e amore verso l’umanità.
Abbiamo poi proseguito fino al Convento
dei Frati Minori di Lonigo, che hanno aperto un salone per ospitare il momento finale
di lettura condivisa: i presenti si sono alternati per leggere una poesia, un brano o una
loro esperienza di Pace.
E’ stata una serata voluta per scardinare le
tiepidezze che ci contraddistinguono, perché a volte abbiamo qualche difficoltà a
scandirla bene, a voce alta, questa parola
“Pace”.
La diciamo a mezza voce, quasi con una
sorta di pudore, di imbarazzo. Non sapendo bene come maneggiarla, come incastrarla nelle dinamiche delle nostre vite,
figuriamoci in quelle di una comunità o del
mondo.
Pace è una parola piccola ma ingombrante,
21
Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE
ce ne accorgiamo spesso.
La lasciamo allora magari ai bambini, a
qualche idealista… eppure la Pace è cosa
nostra, cosa d’ognuno. La Pace è, o dovrebbe essere, quanto di più reale aspiriamo ad
ottenere. E’ materia dei giorni, con la quale
fare i conti, per la quale sudare e tribolare,
lasciandoci inglobare da essa, per divenire
Pace e non tentare di riporla in uno scomparto ben limitato della nostra vita.
Per questo ci siamo ritrovati: per creare un
momento rivolto con un’attenzione particolare al nostro territorio e alla nostra comunità e per esprimere solidarietà verso le tantissime persone e i tanti luoghi del mondo
tormentati da realtà di guerra e mancanza
di rispetto verso i diritti umani. Pensiamo
alla Siria, alla Nigeria, al Mali, all’Eritrea,
alla Libia, ma anche a molti altri luoghi…
Sono 67 i Paesi nel mondo che attualmente
sono coinvolti e lacerati da guerre, molti di
più quelli che non assicurano il rispetto dei
diritti umani fondamentali. Un momento
questo che è stato segno e occasione.
“Segno” perché l’atto di uscire dalle proprie
case, di sera, per incontrarsi e camminare
insieme ha un significato e una potenza più
che mai attuale: dà infatti un volto e un
modo d’essere Pace ben preciso.
E’ stata “occasione” perché ci ha permesso
22
di rinnovare la nostra scelta di essere Pace, come
singole persone e come
comunità.
Pace… che è sempre
meno utopia e sempre più
concreta necessità per ciascuno di noi, un’urgenza
che interpella ciascuno e
che non possiamo ignorare, né delegare.
Ciò che ci viene chiesto
ogni giorno è una responsabilità di scelta sul modo di vivere il nostro quotidiano, una responsabilità di custodia di chi e di quanto ci viene affidato
e una responsabilità di lavoro, di impegno,
per quanto è ancora necessario fare per una
società e una cultura che sappia davvero vivere e prosperare nella Pace.
Tutto ciò diventa possibile … Credendo alle
Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE
possibilità più che alle difficoltà, alla comunione più che a fronti contrapposti, all’accoglienza più che al rifiuto di ogni diversità
o cambiamento, alla partecipazione più che
all’indifferenza, all’informazione accurata
e molteplice più che alle grida dei tanti rapaci. Credendo ai volti delle donne e degli
uomini che abbiamo davanti più che alle
paure che ci paralizzano. Credendo nell’ascolto più che nel pregiudizio, nella speranza più che nella sfiducia, nel dialogo prima
che nello scontro, nell’impegno prima che
nel lamento, nel perdono più che nell’alimentazione di rancori o rese dei conti, nella
misericordia prima che nel giudizio.
Saper guardare sempre e comunque all’umanità che ci rende tutti creature, significa
divenire Pace e possibilità quotidiana di
Pace, permettendoci di conoscere e ampliare la vita insieme in modo davvero solidale
e pieno e di andare oltre alla fatica e al sacrificio che questo richiede, intraprendendo
con gioia questa sfida, questo sì.
Una ricerca di Pace che sarà misura dell’amore che infondiamo nella vita, nella fiducia di non esser soli ma di camminare, come
è stato quella sera, con molte sorelle e molti
fratelli nella stessa direzione.
Licia
Foto di Luca Formiga
IL SORRISO DI KEVIN
Dopo la mia esperienza
in Africa nel 2010 mi era
rimasto il desiderio di tornare al piccolo Cottolengo dell’Opera San Luigi
Orione a Zimpeto (in Mozambico). Sono tornato
nel 2011 e nel 2015 per
effettuare lavori di ristrutturazione e per iniziare la
costruzione di una chiesa.
Questa chiesa è stata fortemente voluta dal superiore
generale degli Orionini, don Flavio Peloso
(originario di Lonigo), perché fosse un riferimento anche per le comunità esterne alla
missione.
Abbiamo iniziato i lavori a novembre 2015
e siamo tornati a casa per Natale; a marzo
2016 eravamo di nuovo in Mozambico, per
proseguire i lavori.
Nel periodo pasquale don Flavio in visita
alla missione in Mozambico ha celebrato la
santa messa all’interno della chiesa ancora
in costruzione.
Nel piccolo Cottolengo dell’Opera San Luigi Orione a Zimpeto, gestito dal missionario
brasiliano padre Ricardo, sono ospitati 35
ragazzi con diverse disabilità che arrivano
da situazioni disperate di miseria e abbandono; qualcuno cammina da solo ma non
parla, alcuni sono in carrozzina, il resto è
infermo a letto. Grazie alle cure del missionario, dei medici e dei volontari, alcuni
ragazzi hanno ottenuto dei miglioramenti.
23
Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE
Come nel caso di Beluscia, che fino ad un
anno fa si trascinava per terra ed ora cammina un po’ a fatica, quanto basta per farsi
notare, in cerca di qualche caramella.
Le storie di questi ragazzi sono commoventi. Anche chi non si muove mai, parla con
gli occhi.
Di tutti quelle storie e quegli sguardi ne ricordo uno in particolare. Erano gli ultimi
giorni di permanenza alla missione, stavamo lavorando al tetto della chiesa quando
un forte vento ci ha costretti a fermarci. La
temperatura si era abbassata. Sono passato
vicino al luogo dove i ragazzi mangiano e
riposano durante il giorno. Kevin, un ragazzo di 10 anni, era ancora fuori immobile
sulla sua carrozzina. Aveva i piedi e le mani
gelide, i suoi occhi mi fissavano e le lacrime
gli rigavano il viso; ho cercato di scaldarlo
un po’. La piccola Beluscia si è avvicinata,
sempre sorridente, ma quando ha visto Ke-
zio sulla propria storia e sulla propria realtà
ed essere stati salvati.
Sento allora di non sbagliare affermando
che sul palco del Cattolica Center, il musical “CREDO nella Misericordia” è stato
soprattutto l’occasione per celebrare un rito
liturgico: la Redditio Symboli (che significa
la “Restituzione del Credo”) con il quale il
catecumeno della Chiesa primitiva si impegnava di fronte a tutti a ridire in prima per-
24
sona la fede ricevuta.
Ora che l’hanno sperimentato nella propria
vita, tutti loro possono proclamare con fede
autentica il Vangelo che dice: “Venite a me,
voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io
vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di
voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre
anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio
carico leggero”.
Raffaella
ESPERIENZA A CHIAMPO DELLE CLASSI QUINTE
vin sofferente si è fatta seria, si è appoggiata
e gli ha fatto una carezza per asciugare le
lacrime; ho visto Kevin riprendersi e fare un
piccolo sorriso. L’immagine di quella scena
non si cancellerà mai dalla mia mente.
Enzo Sommaggio
UN MUSICAL: “CREDO NELLA MISERICORDIA”
Lo spettacolo a cui abbiamo assistito nel
pomeriggio di domenica 6 novembre al
Cattolica Center di Verona non è stato solo
danza, musica, canto, teatro... E’ stato preghiera con il Santo Rosario, con i ragazzi
della Comunità Cenacolo inginocchiati davanti ad una grande icona della “Madonna
della Tenerezza” ... ma non solo questo.
Sul palco sono saliti giovani e meno giovani del Cenacolo che in comune tra loro
hanno, oltre ad una storia personale e la
passione per una forma espressiva artistica
quale il musical, un sorriso luminoso e contagioso; quel tipo di sorriso che può nascere
solo dall’anima quand’è innamorata e basta
aver ascoltato anche solo un paio delle loro
“belle testimonianze” per capire di chi sono
innamorati. Tutti loro hanno fatto un incon-
Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE
tro che ha cambiato per sempre la loro vita.
Si, certo, suor Elvira, la fondatrice della
Comunità Cenacolo, è stata fondamentale
ma non è stato questo l’incontro “fatidico”:
l’incontro è stato con il Signore Risorto! Il
Dio Vivo e dei vivi, Colui che ha vinto la
morte, prende per mano quanti chiedono
aiuto, anche se ormai a parlare sono solo gli
occhi, e risolleva dalla polvere, riporta in
vita ciò che vivo non era più.
Non è facile esporsi raccontando la propria
vita in pubblico. Quando poi si descrive il
degrado e la sofferenza a cui porta la schiavitù della tossicodipendenza, farlo senza
vergognarsi almeno un po’ è difficile .
Invece quei giovani meravigliosi l’hanno
fatto con il sorriso, con la forza e la gratitudine che nasce dopo aver esercitato il giudi-
Sabato 19 novembre noi, ragazzi e catechiste
di quinta elementare, siamo andati a Chiampo, per effettuare il percorso dei cinque sensi e varcare la porta santa della Pieve prima
della chiusura del giubileo della misericordia, avvenuta il giorno successivo. I nostri
cinquanta ragazzi sono stati ben guidati da
suor Rita, che ha spiegato il significato della Chiesa nuova, la sua forma di conchiglia
che racchiude una perla preziosa, Gesù,
e i preziosi mosaici con le tessere dorate.
Che bello il mosaico di Cristo che da dietro
l’altare accoglie l’uomo a braccia aperte:
Gesù ci ama sempre !!! Poi abbiamo potuto
ammirare la statua lignea di Cristo, scolpita per stare distesa, vicina all’uomo, la via
crucis con le statue a misura reale, la grotta scavata dal Beato Claudio per riprodurre
quella di Lourdes ed infine abbiamo varcato
la porta santa della Pieve. Verso la fine del
25
Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE
nostro percorso siamo
stati raggiunti dal nostro caro parroco don
Vittorio con il quale
abbiamo condiviso un
momento tanto atteso
dai nostri ragazzi:la
merenda!!!
Infine, con il cuore
pieno di riconoscenza
perché tutto era andato secondo il programma e nonostante il cielo plumbeo, non
era scesa neanche una goccia di pioggia,
siamo tornati felici a Lonigo, ricordandoci
le ultime parole di Suor Rita: portate nel
mondo il profumo di Cristo.
Giuliana
60° DI VITA CONSACRATA DI SUOR BENEDETTA DAL GRANDE
La prima domenica di Settembre
la nostra famiglia, assieme alla
comunità parrocchiale, ha avuto
la gioia di festeggiare una bellissima ricorrenza:
sessant’anni
di
vita religiosa di
suor
Benedetta
Dal Grande, nostra sorella Gina.
Figlia di questa
terra Leonicena é
partita tanti anni
orsono per dedicare completamente
la sua vita al Signore e alla Chiesa seguendo la regola delle sorelle del SS. Crocifisso.
Chiamata a svolgere la Sua missione in diversi luoghi e con diversi compiti. Ha potuto prestare servizio in Toscana, che defini26
Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE
portata a Roma presso la casa madre.
Benedetta é stata a disposizione dei bimbi
dell’asilo (dei quali mi parlava sempre con
entusiasmo), degli anziani delle case di riposo ai quali ha offerto il suo cuore oltre a
un’attenzione alle loro necessità quotidiane,
alle ragazze con gravi difficoltà con la giustizia e con le famiglie.
Insomma non si é fatta mancare nulla!
La giornata di festa é stata dedicata al ringraziamento al Signore per l’abbondanza
dei Suoi doni, particolarmente con la celebrazione eucaristica in Duomo.
Nel pomeriggio la “festa” é proseguita alla
Rocca, porto dal quale nostra sorella é salpata verso mari sconosciuti ma con la fede
in quel Signore al quale affidava la sua vita.
Tante persone, tanti amici di gioventù, tanti
conoscenti hanno voluto condividere il pomeriggio passato assieme in serenità. Tra
ricordi e abbracci la giornata è passata e
quello che è rimasto nel cuore è la riconoscenza del grande dono che il “Buon Dio”
ha fatto a lei e per il suo Sì generoso con il
quale ha risposto.
Grazie sorella, per noi tuoi fratelli, sei sempre stata un punto di riferimento e finché vedremo il sole spuntare sempre lo sarai. Per
tutto il bene, per tutto quello che la provvidenza ti ha concesso di fare....il Signore
Dio della Misericordia nell’ultimo giorno ti
ricompenserà.
Grazie!
Armido Dal Grande
LA MAPPA RESTAURATA
sce “sua terra”, poi a Milano, presso una
casa di riposo assieme alla carissima suor
Claudia e ad altre consorelle che, quando si
andava a far loro visita, ci accoglievano con
tanto affetto. Ora il Suo peregrinare l’ha
Gli attenti lettori di questo notiziario Parrocchiale ricorderanno di
aver letto, nei numeri
passati, alcuni articoletti in cui si davano notizie delle cinque mappe
ritrovate nel sottotetto
del Duomo; ebbene, una
di queste, quella che
rappresenta tutto il Castello di Lonigo, è stata
restaurata e presentata
ai cittadini nella serata
di venerdì 16 settembre
scorso.
La sala polifunzionale
del Centro Giovanile ha
accolto le numerose persone interessate ad ascoltare la professoressa Nicolin, esperta d’arte, e lo storico dottor
Borin, i quali hanno illustrato il momento
storico in cui la mappa è stata eseguita e lo
scopo della stessa, cioè il pagamento di una
tassa “DECIMA” da parte dei proprietari
degli immobili e terreni. Nel terminare il
suo intervento, la professoressa Nicolin ha
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Comunità... SCUOLA
Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE
SCUOLA PARROCCHIALE DELL’INFANZIA
“MADRE TERESA DI CALCUTTA”
TEMPO DI
RICOMINCIARE
detto che: “Ogni reperto appartiene alla
comunità che deve avere occasione di apprezzare e così facendo si ha la possibilità
di ricostruire la propria memoria storica”.
Successivamente a questi interventi hanno
preso la parola, per primo il monaco Benedettino d. Cristiano dell’Abbazia di Praglia,
dove è stato ripristinato il disegno, spiegando quanti e quali altri importanti documenti antichi il laboratorio di restauro abbia
salvato in sessanta anni di attività. Infine i
due tecnici del suddetto laboratorio Gloria
Biasin e Alberto Benato hanno avuto modo
di spiegare nel dettaglio, avvalendosi di una
ricca documentazione fotografica, il loro
intervento sulla mappa per poter asportare
la polvere e la sporcizia accumulata negli
anni, lo stacco dai supporti ormai obsoleti e
la stesura su nuovo telaio usando prodotti e
tecniche sofisticate.
Nel prendere la parola, don Vittorio Montagna ha ringraziato tutti i convenuti, sorpreso
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dell’interesse per l’argomento trattato. Si è
complimentato con gli esperti di Praglia e
ha speso parole di elogio verso un anonimo
generoso donatore che ha sostenuto la spesa
per il recupero del bene in oggetto, come
pure ha fatto la locale Pro Loco. Il suo intervento si è concluso ricordando a tutti che
l’operazione restauri è solo all’inizio.
Il Sindaco, dottor Luca Restello, su invito
di don Vittorio, ha concluso la serata dichiarando che questo primo disegno recuperato:
“E’ un’opera d’arte e come tale va salvaguardata”.
Per l’occasione di questa presentazione
sono state stampate delle riproduzioni della mappa che il pubblico presente ha molto
apprezzato. Approfitto per invitare chi desiderasse avere una copia della mappa, a rivolgersi in Canonica: potrebbe essere anche
una scelta per una strenna Natalizia alternativa, aiutando nel contempo i restauri.
Mario Cera
E’ tempo di cambiamenti per tutta la comunità di Lonigo e lo
è anche per la scuola
parrocchiale dell’infanzia.
E’ ormai da “qualche
anno” che la nostra
scuola ha conosciuto
e trovato sicuro rifugio in Don Vittorio.
Da subito abbiamo
sentito l’affetto, la
vicinanza e toccato
con mano la sua dedizione per la scuola
e l’educazione cristiana.
Abbiamo conosciuto momenti di fatica e di
scoraggiamento per i diversi ostacoli, soprattutto di natura economica, che abbiamo
incontrato nel nostro cammino, ma il nostro parroco ha avuto sempre una parola di
conforto e offerto stimoli per ripartire con
entusiasmo.
Non dimentichiamo anche l’appoggio di
tante persone che credono nella realtà della
nostra scuola e ci sostengono.
E’ arrivato anche per noi il tempo di ricominciare facendo tesoro delle esperienze
degli anni passati.
Noi tutti della scuola parrocchiale “Madre
Teresa di Calcutta” siamo pronti a ripartire con grande entusiasmo affidandoci alla
protezione di Santa Teresa di Calcutta.
Madre Teresa diceva:
“Insegnerai a volare, ma non voleranno il
tuo volo.
Insegnerai a sognare ma non sogneranno il
tuo sogno.
Insegnerai a vivere ma non vivranno la tua
vita.
Ma in ogni volo, in ogni sogno e in ogni
vita, rimarrà sempre l’impronta dell’insegnamento ricevuto.”
Vogliamo fare nostro questo pensiero consapevoli che quanto Don Vittorio e l’intera
comunità ci hanno insegnato in questi anni
sarà base sicura per proseguire con tenacia
e fiducia il nostro cammino come scuola.
Cominciamo quindi una nuova avventura
sicuri che troveremo una buona guida nei
nuovi parroci e un rinnovato sostegno nella
comunità tutta.
Con lo spirito di servizio che Madre Teresa
ci ha insegnato iniziamo il nuovo anno scolastico e auguriamo a tutti che sia buono e
fruttuoso.
Il personale
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Comunità... SCUOLA
“E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
Comunità... SCUOLA
È NATALE!!!
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la
tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri”.
Santa Madre Teresa di Calcutta
***
Vogliamo fare nostro questo messaggio e
seguire l’esempio di Mamma Teresa come
amano chiamarla i bambini.
Come ogni anno i bambini della nostra
scuola vivranno l’attesa della nascita di
Gesù pregando e cantando insieme con il
calendario dell’Avvento: tante stelle come
i giorni che ci separano dal Natale e dietro
ognuna di esse il pensiero di un bambino sul
significato e il senso del Natale cristiano.
La preghiera continuerà in famiglia dove
il bambino porterà ogni giorno a casa una
stella e con mamma e papà condividerà un
pensiero.
I bambini saranno protagonisti nella recita
dove rivivremo il lieto evento della nasci- “Ognuno di noi ha un compito speciale rita di Gesù. Il messaggio che assieme a loro cordare al mondo che è Natale:
vogliamo portare è che ognuno di noi ha un sarà Natale se ami, se doni,
suo ruolo nel mondo ed è l’essenziale capire sarà Natale se chiami qualcuno solo a stare
qual è. Seguendo la luce della Cometa ri- con te,
scopriamo il senso del perdono, della pace, sarà Natale se vivi, ridi, se stringi le mani a
del Natale: Gesù che nasce ancora nei nostri chi soffre di più,
cuori. Per questo vogliamo credere, sperare, sarà Natale se cerchi, se credi, se canti….”
cantare, donare, gridare al mondo che Nata- Questo il nostro augurio per un Santo Nale è dentro te, dentro me, dentro l’aria che tale!!!
respiri.
I bambini e tutto il team della
C’è una lieta novità: Dio in terra scenderà e
Scuola parrocchiale dell’infanzia
la pace porterà a chi ha buona volontà.
“Madre Teresa di Calcutta”
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SCUOLA DELL’INFANZIA “GIANNI RODARI”
Ti insegno fin dove io so
Maestra/o, insegnami
il fiore ed il frutto
Col tempo, ti insegnerò tutto
Insegnami fino al profondo dei mari
Ti insegno fin dove tu impari
Insegnami il cielo, più che si può
E dove non sai?
Da lì andiamo insieme
Maestra/o e scolaro, dall’albero al seme
insegno e imparo, insieme perché lo insegno se imparo con te.
dalle “Filastrocche della Melevisione”
CANTO DELLA STELLA
LONIGO19/12
(ore 18.30) persone malate;
20/12 zona scuole medie andando poi verso la zona del cimitero;
23/12 zona frati;
27/12 (dalle ore 17.00) persone malate o associazioni del territorio;
e secondo le indicazioni comunicate dai responsabili:
ALMISANO
le sere del 27-28-29-30 dicembre
BAGNOLO
dal 26 al 30 dicembre
MADONNA
dal 27 dicembre al 1° gennaio 2017
MONTICELLO 27-28-29 dicembre
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Comunità... SCUOLA
Comunità... SCUOLA
Parlare di ristorazione non significa solamente insegnare ricette o allestire un bel
tavolo, ma anche accogliere l’altro nei propri bisogni e necessità, formando le nuove
generazioni che faranno del servire e del
cucinare il lavoro della
loro vita. L’istituto professionale di enogastronomia
Dieffe, per il secondo anno
consecutivo, ha ampliato
la propria proposta formativa offrendo la possibilità
di arricchire il percorso di
studi con la frequenza di
un ulteriore quarto anno,
il quale porterà all’ottenimento di una qualifica professionale.
Progetti formativi extra
curriculari che coinvolgono i ragazzi intrecciando materie d’indirizzo con esperienze
dirette, hanno già preso il via a pieno ritmo.
Esperienze casearie, pastaie o semplicemente di incontro con esperti che permettono un apprendimento esperienziale con
l’acquisizione di competenze spendibili
non solo per il lavoro futuro. L’organizzazione e la pianificazione di eventi, ha portato i ragazzi del quarto anno a strutturare un
particolare evento, programmato per il 17
dicembre dalle ore 16.30, che lega in modo
piacevolmente dolce, la musica, ovvero,
varie tipologie musicali con i sapori del palato, in un evento unico e…aperto a tutti!!
disporlo a fontana, aggiungere lo zucchero
e le uova continuando a impastare. Appena
l’impasto risulterà omogeneo riporlo in frigorifero coperto con una pellicola per almeno 30 minuti.
Stendere la frolla a 5mm e dare la forma desiderata ai biscotti. Infornare in forno, meglio se statico, a 180°C per 6 minuti circa.
Glassa: Montare a neve l’albume e aggiungere gli altri ingredienti, la quantità di
cannella e zenzero varia secondo il gusto
personale. Il composto può essere diviso e
colorato a piacere con diversi coloranti alimentari. Appena i biscotti sono pronti usare
la glassa per decorarli, infornare altri 5 minuti a 100°C.
dott.ssa Silvia Maron
***
In occasione delle feste orami vicine, vi
presentiamo una ricetta dal tipico sapore
natalizio.
Domenica 20 novembre 2016 - Battesimo di tre bambini a Lonigo
BISCOTTI DELL’AVVENTO
Ingredienti: 500 gr. farina, 300 gr. burro,
200 gr. zucchero, 2 Uova, Vaniglia 1, un
pizzico di sale. Per la glassa: 125 gr. di
zucchero a velo, un albume, cannella qb,
zenzero qb. Per la frolla: Tagliare il burro a
pezzetti e lavorarlo con la farina setacciata,
appena otteniamo un composto granuloso
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SANTA CRESIMA PER TUTTA L’UNITA’ PASTORALE
Domenica 12 Marzo 2017 alle ore 10.00, si terrà in Duomo a Lonigo la Santa Cresima per i ragazzi di tutta l’Unità Pastorale. La Santa Messa sarà presieduta da S.E.
Mons. Beniamino Pizziol
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Comunità... MOVIMENTI e GRUPPI
SCUOLA CAMPANARIA LEONICENA
Anche quest’anno, con la ricorrenza mariana dell’otto settembre, è iniziata l’attività
della Scuola Campanaria Leonicena, come
consuetudine da ormai 28 anni.
Questa nuova stagione è segnata da importanti novità per la nostra parrocchia, con la
costituzione dell’unità pastorale tra le parrocchie del comune di Lonigo ed il trasferimento di Don Vittorio a Chiampo.
Oltre ai sentiti ringraziamenti personali,
abbiamo voluto salutarlo nel giorno del
commiato col suono delle campane a festa,
lodando il Signore per il dono della sua presenza a guida della nostra comunità. A metà
ottobre, in occasione della festa della Madonna delle Grazie, siamo andati a suonare
il piccolo concerto dell’omonima chiesetta
a Chiampo. Con molto piacere abbiamo
trovato ad accoglierci calorosamente Don
Vittorio, quale nuovo “padrone di casa”,
che ci ha presentato ad alcuni nuovi parrocchiani e ci ha invitato a tornare. Sicuramente nelle nostre uscite campanarie nella
val Chiampo, che conta molti campanili a
corda da Zermeghedo ad Altissimo, la tappa
a Chiampo sarà privilegiata.
Un doveroso saluto e un ringraziamento
lo dobbiamo a Don Silvano, ex parroco di
Madonna, sempre disponibile nei nostri
confronti ed estimatore del suono delle
campane.
Il primo ottobre abbiamo accolto con il
suono festoso delle campane l’ingresso dei
nostri parroci Don Roberto, Don Giuliano
e Don Francesco, a cui rivolgiamo l’augurio di buon lavoro per i nuovi compiti a cui
sono stati destinati. Li attendiamo quando
possibile a passare in campanile per conoscere la nostra realtà e restiamo a loro disposizione per eventuali necessità.
La passata stagione, terminata ufficialmente
con la processione del Corpus Domini, ma
per alcuni prolungata fino a luglio inoltrato,
è stata contrassegnata da un forte consolidamento del gruppo, culminato con la partecipazione dei nuovi allievi alla gara campanaria giovanile organizzata dall’Associazione
Suonatori di Campane a Sistema Veronese a
Comunità... MOVIMENTI E GRUPPI
Finetti di Tregnago (VR).
Le prove effettuate sono state molte, prima nel campanile di casa e poi, in fase di
perfezionamento, nei campanili di Tezze di
Arzignano, Zermeghedo e, in particolare, di
Madonna dei Miracoli.
Ogni campanile è diverso ed ogni singola
campana risponde in maniera differente a
seconda di molteplici fattori (dimensione
della campana, corretto montaggio e bilanciamento, assenza di elasticità della corda
ed altezza del campanile).
La caratteristica del bravo suonatore di campane è quella di adattarsi nel giro di pochi
rintocchi allo strumento che sta suonando,
mentre la peculiarità di un buon concerto
campanario consiste nella bontà del timbro
sonoro e nella qualità dell’istallazione, che
deve essere eseguita a regola d’arte da personale competente.
Tornando ai nostri ragazzi, l’impegno e la
costanza dimostrate durante le prove hanno portato ad un quinto posto, buon piazzamento per nuovi suonatori che si sono
avvicinati all’arte campanaria da meno di
due anni!
Per la nuova stagione abbiamo in programma di consolidare la tecnica dei suonatori,
frequentando maggiormente altri campanili, ed abbiamo già qualche allievo pronto ad
iniziare l’apprendimento della tecnica.
L’invito a recarsi in campanile è rivolto a
tutte le persone interessate o incuriosite dal
suono manuale delle campane, anche provenienti dalle altre parrocchie dell’unità pastorale. Ci trovate ogni martedì sera dalle
20.30 alle 21 ed ogni domenica mattina dalle 11 alle 11.30. L’ingresso del campanile è
a lato della Chiesa Vecchia, in via Nazario
Sauro, facilmente riconoscibile da una targa
metallica, ovviamente a forma di campana!
Approfittiamo di questo spazio per invitare
anche i suonatori della squadra di Madonna
e ci rendiamo disponibili, in caso di necessità, a collaborare per effettuare il servizio
di suono anche a Madonna, buon modo, a
nostro avviso, per attuare anche l’unità pastorale campanaria.
Approfittiamo per ricordare che la Scuola
Campanaria Leonicena è disponibile per il
suono delle campane in occasione di matrimoni o altre ricorrenze celebrate in Chiesa
Vecchia e in Duomo. Per eventuali informazioni potete passare in campanile, scrivere
una e-mail all’indirizzo [email protected] oppure telefonare
in canonica, dove vi verrà dato il recapito
telefonico del responsabile.
Un saluto a tutti.
Andrea Nori
MERCOLEDÌ DELLE CENERI E QUARESIMA
Mercoledì 1° marzo avrà inizio la Quaresima. Vi saranno tre Ss. Messe, con la benedizione e imposizione delle Ceneri: alle ore 8.00 in Chiesa Vecchia, alle 15.00 e alle
20.30 in Duomo. Invitiamo alla preghiera in famiglia, servendosi anche del libretto a
disposizione in Chiesa. Il mercoledì delle Ceneri siamo tenuti al digiuno (gli adulti) e
all’astinenza dalle carni (a partire dai 14 anni). Ogni venerdì di Quaresima la Chiesa ci
invita a non consumare carni. Ricordiamo la Via Crucis in Chiesa Vecchia ogni venerdì
alle 15.00 e in Via Bonioli alle 20.30. Siamo anche tutti impegnati a sostenere l’impegno
di carità “Un pane per amor di Dio” a favore dei popoli poveri.
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35
Comunità... MOVIMENTI E GRUPPI
GRUPPO MISSIONARIO GIOVANI
Shalom a tutti! La scorsa estate è stata per
noi ricca di incontri con i nostri missiona-
ri, che per un breve periodo sono rientrati
a casa.
29 giugno - Abbiamo
avuto la gioia di incontrare p. Gino Vallieri,
pavoniano
missionario da 11 anni a Lagos
de Moreno in Messico,
dove assieme ad altri
confratelli gestisce un
centro per minori in difficoltà. Vive con 36 ragazzi e bambini dai 5 ai
18 anni aiutandoli a crescere e ad inserirsi nella
famiglia e nella società.
P. Gino è anche animatore vocazionale nel
seminario, per accogliere i giovani che hanno deciso di seguire l’ideale pavoniano. Ci
ha fatto vedere un bel DVD di tutte le attivi-
tà che svolgono con i ragazzi dell’albergue
e ci ha raccontato che spesso organizzano la
Feria Pavoniana (Festa Pavoniana) per raccogliere fondi e tante altre attività.
06 luglio - P. Paolo Tovo,
saveriano originario di Zimella, ci ha raccontato come
dopo ben 12 anni di missione
in Cameroun (Africa), di cui
gli ultimi 7 anni passati come
rettore del Seminario Saveriano di Yaoundè, si trova ora
da luglio 2014 a Nogent sur
Marne, vicino a Parigi. Qui p.
Paolo è rettore di una piccola comunità saveriana, in cui
vengono ospitati i saveriani che sono lì per
frequentare corsi di francese, o di filosofia o
di pastorale. Sta studiando presso la Facoltà
dei Gesuiti e discuterà tra circa 2 anni la sua
Tesi sul dialogo interreligioso. Sta facendo
proprio una interessante ricerca sui 7 mo-
naci di Tibhirine martirizzati 20 anni fa in
Algeria. Il priore di Tibhirine aveva lasciato
infatti ben 2.000 pagine scritte di riflessione su come porsi in dialogo con persone di
altre religioni. P. Paolo ci ha insegnato un
simpatico canto in francese.
36
Comunità... MOVIMENTI E GRUPPI
17 agosto - Don Leonzio Apostoli, della Pia
Società San Gaetano,
missionario in Argentina, ci ha raccontato della
sua vita di missione in
una parrocchia dedicata
a San Gaetano Thiene,
che si trova nella immediata periferia di Buenos
Aires. Una zona, che
prima era una palude, ed
ora conta circa 80.000 abitanti, moltissimi
immigrati dal Paraguay, dal Perù, dalla Bolivia e da altri paesi dell’America Latina.
Una zona di “emergenza”, “una periferia
del mondo” in cui lavora con altri due confratelli e dove la mancanza di lavoro ha favorito la diffusione della droga e della malavita. La realtà, in cui vivono ed operano
ogni giorno, è di moltissimi bambini e gio24 agosto – Un’incontro interamente dedicato all’Africa grazie alla preziosa testimonianza di due nostri missionari: Don Jean
vani. Gestiscono un asilo con 140 bambini
ed un centro educativo scolastico con circa
170 bambini della scuola primaria. Hanno
anche un Centro Professionale di Formazione al Lavoro con vari corsi di meccanica,
tornitura, computer, gastronomia, falegnameria..etc.). Anche il culto devozionale a
San Gaetano, patrono della Misericordia, è
molto sentito in Argentina.
Joseph e fr. Michael Daniels.
Don Jean Joseph, sacerdote diocesano del
Mali (Africa), ci ha raccontato che a settembre tornerà in
Mali dopo gli studi, dove lo attende
molto lavoro da
svolgere presso la
sua Diocesi. Avrà
infatti l’incarico
di
vice-parroco
della Cattedrale
della capitale e di
formatore dei giovani. Sarà inoltre
insegnante esterno
presso il Seminario di Bamako,
che
quest’anno
37
Comunità... MOVIMENTI E GRUPPI
conta ben 70 seminaristi provenienti
da tutte le Diocesi del Mali e tre dei
quali provenienti dalla Guinea Conakry.
Fr. Michael Daniels, frate francescano missionario in Guinea Bissau è
stato spostato qualche anno fa dalla
capitale Bissau a Quinhamel, una località a circa 35-40 km, in una parrocchia dedicata alla Madonna di Fatima. Qui è parroco e guardiano del
convento: c’è molto lavoro e tante attività. Ha lasciato il coordinamento
della Commissione Giustizia e Pace.
L’anno scorso aveva partecipato ad
un’incontro in Nigeria proprio sull’antiterrorismo e ci rivela che il rischio di attentati
è presente anche lì. Ci sono vari problemi di
instabilità politica e gli unici segni di Bene,
che ricadono sulla popolazione, provengono esclusivamente dalla Chiesa Cattolica
oppure dalle ONG impegnate nel sociale.
Fr. Michael è anche direttore dell’Ospedale e sogna inoltre di avere presto un centro
26 agosto – Ci ha fatto visita P. John Britto, sacerdote indiano, di passaggio a Lonigo
per recarsi poi a Roma, dove il 4 settem-
38
parrocchiale aperto a tutti. Ci ha mostrato il
progetto dell’oratorio, che verrà costruito a
stralci, varie sezioni alla volta. Ha in mente
anche un progetto verde, eco-compatibile per l’agricoltura, già pensato da lui alla
base, ma per la cui realizzazione servono
risorse. Fr. Michael confida comunque nella
Provvidenza e nel poter realizzare in breve
tempo questo sogno.
bre avrebbe assistito alla canonizzazione
della Beata Madre Teresa di Calcutta. Ci
ha spiegato che gli Indù rappresentano la
maggioranza della popolazione indianain India e che solo il
2% è cristiano. P. John Britto,
dopo ben 25 anni passati nella
formazione in seminario, vivrà
la sua prima esperienza come
parroco in una parrocchia della Diocesi di Madurai, stato di
Tamil Nadu, nel sud dell’India.
Ci ha raccontato, inoltre, come
sia molto grave in questa zona
il problema dell’acqua perché
ogni anno la falda si abbassa
sempre più .
Comunità... MOVIMENTI E GRUPPI
19 ottobre – Abbiamo avuto
la gioia di conoscere per la prima volta ed ospitare al Gruppo
Missionario Don Davide Vivian, sacerdote della diocesi
di Vicenza, attualmente cappellano a Schio, che partirà a
febbraio 2017 come fidei-donum in Mozambico presso la
diocesi di Beira. Don Davide
ci è stato presentato da Don
Ismaele, suo ex-compagno di
studi presso il seminario di
Vicenza. Don Davide ci ha
parlato a lungo della situazione socio-politica del Mozambico, della povertà di tanta gente che vive
con meno di 1 euro al giorno. Ci ha colpito
il suo grande entusiasmo nell’intraprendere
questa nuova strada della Missione. Partirà
con altri due sacerdoti fidei-donum e gli
verranno affidate due parrocchie dell’ Arcidiocesi di Beira, che conta circa 850.000
battezzati.
22 ottobre - Il Gruppo
Missionario giovani ha
partecipato all’iniziativa
Caritas, “La Notte dei
Senza Dimora”, con un
banchetto dove erano
esposti i doni dei nostri
missionari.
VEGLIA MISSIONARIA
DIOCESANA A VICENZA
Sabato 1 ottobre abbiamo partecipato alla
Veglia Missionaria in Cattedrale a Vicenza,
presieduta dal Vescovo Mons. Beniamino
Pizziol. Alcuni missionari hanno ricevuto
dal Vescovo il mandato per partire in Missione, tra cui anche i tre sacerdoti fidei-donum inviati dalla Diocesi di Vicenza in Mo-
zambico presso la diocesi di Beira.
Come Gruppo Missionario Giovani in Ottobre abbiamo recitato ogni giorno in Chiesa
Vecchia il Rosario per i missionari alle ore
15,30.
A tutti, auguriamo di cuore un Santo Natale di Gioia e di Pace e Felice Anno Nuovo
2017!
Elena e Luisa
39
Comunità... ASSOCIAZIONI
AGESCI - SCOUT
“CUOR LEALE
E LINGUA CORTESE”
Le Vacanze di Branco sono da sempre un’esperienza totalizzante per i lupetti e per i
loro capi. Una settimana nella natura, tra
giochi e riflessioni.
Quest’anno siamo stati in vacanza tra il 6 e
il 13 agosto a Castelvecchio di Valdagno, in
una casa addossata al monte e con tanti boschi attorno. Il tema era quello dei cavalieri,
persone che agivano secondo numerosi valori e con un pezzo di cuore sempre rivolto
verso Dio. Attraverso le storie di Re Artù,
di Merlino e
della Tavola
rotonda abbiamo imparato
cosa vuol dire
fare un gioco
leale, stando
sempre attenti
alla cortesia.
Per questo serve sempre una
buona
dose
di coraggio e
IL MIO ZAINO
Il 15 ottobre u.s. ho partecipato alla cerimonia della “partenza” di tre ragazzi del clan.
Davanti ai loro piedi erano in evidenza il
loro zaino ben gonfio, sarebbero partiti di
lì a poco per l’ultima avventura da educandi. Lo zaino è una componente essenziale
dell’essere scout; è uno strumento che accompagna lo scout nella crescita associativa
40
se c’è l’avventura è ancora meglio. Il nostro motto era “Cuor leale e lingua cortese
ti porteranno lontano”. Memorabile sarà la
scalata di Cima Marana, che sembrava non
finire più. Tra costruzioni e lavoretti, canti (chi si dimenticherà mai la canzone del
bambù o quella del tesoro?!), giochi e stimoli al pensiero, i giorni sono passati in
fretta e con l’arrivo dei genitori alla domenica abbiamo aggiunto questi ricordi alla
nostra vita scout.
I vostri Lupi
e nel suo cammino, da lupetto/a alla partenza. In più scarpe buone, mani abili, pensiero
attento e grande cuore.
Lo ricordo bene il mio primo zaino usato
per la mia prima uscita di squadriglia; di
colore blu aviatore, anzi era praticamente
lo zaino dell’aviatore. Di tela dura, stava
in piedi solo se lo riempivo e se pioveva
raddoppiava il suo peso. Non ricordo la
Comunità... ASSOCIAZIONI
sua origine; negli anni settanta
tutto sembrava nuovo anche se
non lo era. Ma al di là delle sue
fattezze ciò che sempre mi creava una certa apprensione era il
suo contenuto; cioè ciò che avrei
messo dentro per non trovarmi a
disagio in caso di bisogno. Ancor di più nacque da allora in me
la necessità di mettere in atto l’
“operazione zaino”: un rito che
ho mantenuto fino ad oggi ogni
volta che lo devo riempire: per
la pioggia improvvisa, per il ricambio, per la pulizia del corpo,
ecc. Cosa mettere dentro e cosa
per primo?
Tuttavia nel tempo lo zaino non
solo è cambiato (oggi è di colore rosso ed è in poliestere) ma
ha assunto anche e soprattutto
un significato simbolico che si
è ampliato a mano a mano che
l’età cresceva. Ecco allora che lo
zaino stesso nel suo insieme è diventato il mio vissuto. Da ragazzino riempivo lo zaino con tutto
quello che ricevevo dai miei genitori, dalla scuola, dagli adulti. Da adolescente l’operazione zaino era un “mettere
dentro” e un “tirar fuori” perché qualcosa
mi sembrava utile mentre altro lo rifiutavo
in base ai miei gusti, umori e valori ancora
incerti. Da giovanotto sceglievo le cose che
mi piacevano o che ritenevo più adeguate
o utili ma con criteri più ampi e più maturi. Ma da adulto ho capito che il mio zaino
doveva avere un peso “possibile” per il mio
andare nella vita e per la meta da raggiungere. Lo zaino assumeva un valore gioioso
se dalle tasche usciva una borraccia d’acqua o del cibo; diventava un’opportunità di
riflessione se da esso estraevo la Bibbia o
il mio diario di bordo dove segnavo le mie
conquiste e le mie emozioni. In conclusione
il mio zaino è diventato segno di uno zaino interiore, un’occasione per pormi, ogni
volta che lo metto sulle spalle, questa domanda: cosa posso permettermi di lasciare
a casa per vivere questa nuova esperienza
senza appesantirmi inutilmente?
Comunque nel tempo ho fatto mio per ogni
occasione il vecchio detto di B.P. (il fondatore dello scautismo) : “non esiste un buon
o cattivo tempo ma un buon o cattivo equipaggiamento”, non solo per un’uscita ma
anche per le esperienze della vita.
Giando
41
Comunità... ASSOCIAZIONI
Comunità... ASSOCIAZIONI
M. A. S. C. I.
MOVIMENTO ADULTI SCOUTS CATTOLICI ITALIANI
UNA CAPATINA
Non lo avevamo salutato doverosamente
come era consono fare. Era partito e nella
grande “confusione” degli ultimi giorni non
avevamo trovato un momento utile per ringraziarlo per tutto il bene che aveva fatto
nei suoi tre lustri di “soggiorno” a Lonigo.
Dovevamo rimediare: parliamo del nostro
parroco don Vittorio Montagna.
Dopo avergli telefonato e trovato un pertugio di tempo che potesse dedicarci ci siamo
recati a Chiampo un sabato sera per la S.
Messa vespertina.
L’occasione di incappare in una chiesa strapiena di fedeli in occasione della presentazione dei ragazzi che faranno la Cresima nei
prossimi giorni (59 più 67 divisi in due serate) ci ha sorpresi ed emozionati nel vedere
un gran numero di persone.
Dopo la celebrazione ci siamo recati in una
canonica piena di luce generata da un camino che riscaldava l’ambiente per il primo
freddo un po’ pungente dei primi
di autunno e, riuniti attorno a una
tavola per una cena frugale che ci
ricordava i nostri campi scout, abbiamo intavolato una discussione
che è durata più di due ore.
Don Vittorio, come sua indole, non
ci ha accolto calorosissimamente
ma con quella sua maniera di fare
che a noi è sempre piaciuta.
Lo abbiamo trovato bene, già integrato nella nuova dimora e nel
corso della serata ha parlato tantissimo sintomo che tale impressione
si è rivelata reale.
Il lavoro da svolgere è notevole ma
è aiutato da un giovane don Carlo,
42
attivissimo con i ragazzi e animato, come
sempre, da uno sprint da centometrista sembra che le cose possano indirizzarsi per il
verso giusto.
La parrocchia è unica come lo era la nostra
di Lonigo ma conta parecchie chiesette dislocate nei monti che attorniano Chiampo
e che vanno aperte saltuariamente per vari
eventi. Le ha già visitate tutte come ha già
fatto visita a tutti i malati e questi due gesti lo hanno portato ad essere accolto nella
comunità molto calorosamente ed “intensamente”.
Il dialogo è durato a lungo e l’ora si era fatta
tarda ed è giusto fermarsi qui. Il commiato
è stato festoso perché come ripeto abbiamo
trovato don Vittorio in forze e pronto ad affrontare tutti quei problemi che una parrocchia richiede.
Auguri di cuore di buon lavoro e di vita pastorale a don Vittorio e anche a don Silvano
che in quell’occasione non era presente.
Torneremo.
MASCI di Lonigo
CAMPEGGI A.C. 2016
VERMIGLIO (TN)
CAMPEGGIO 1ª-2ª MEDIA
Ciao a tutti! Sono Sofia Breda e, anche
quest’anno sono pronta a raccontarvi com’è
andata la settimana di campeggio a Vermiglio (TN). Il tema di quest’anno era ispirato al film d’animazione INSIDE OUT che
parla delle emozioni: gioia, tristezza, rabbia, paura, disgusto. Ovviamente anche la
nostra settimana, tutti i giochi, le riflessioni
e le preghiere trattavano questo tema. Per i
giochi eravamo divisi in quattro squadre: i
Paintballisti, gli Sportivi, l’Isola dei colori
e gli Speranzosi (nullafacenti). Ogni giorno
facevamo giochi diversi dedicati ad un’emozione. Nella giornata dedicata alla paura,
dopo cena, con le pile, abbiamo fatto il gioco dei Vampiri. Lo scopo era trovare i cinque oggetti necessari per uccidere Dracula.
La giornata della camminata lunga (16 KM
circa) al Lago dei Caprioli era dedicata alla
gioia perché il lago era davvero molto bello.
Anche l’esperienza del rafting è stata molto gioiosa. Abbiamo provato Rabbia invece
quando, gli animatori, un giorno, nei giochi,
appositamente cambiavano le regole o davano i punti a caso.
Vorrei ringraziare tantissimo la prof. Randon per aver ideato e musicato l’INNO del
campeggio intitolato VIVI OGNI EMOZIONE. Ringrazio il gruppo cuochi, la
capocampo Loredana, Don Isamele, ma soprattutto i miei carissimi animatori: Filippo,
Riccardo, Elisa, Chiara, Marta, Elisabetta,
Matteo, Giordano, Federico per il tempo e
le emozioni che abbiamo condiviso.
Ps. Per il prossimo anno vi chiediamo di risparmiarci i giri di campo! Grazie!
Con tante emozioni
Sofia Breda
CAMPEGGIO 3ª MEDIA
Cari lettori di comunità in cammino, qualche mese fa noi ragazzi di terza media abbiamo concluso la nostra esperienza di campeggio a Vermiglio. Rispetto agli altri anni
ci siamo divertiti tantissimo anche perché,
avendo tutti la stessa età, ci conoscevamo
ed eravamo già un gruppo unito.
Il tema di quest’anno era Inside out: l’abbiamo trovato molto appassionante perché
ci siamo sentiti coinvolti, dato che non
siamo abituati ad approfondire le emozioni
con così tanta attenzione. A fine settimana
abbiamo capito che ogni emozione ha un
lato sia positivo che negativo e, se ne escludiamo qualcuna, non ci può essere l’altra.
Dobbiamo dirvelo, all’inizio non avevamo
43
Comunità... ASSOCIAZIONI
Comunità... ASSOCIAZIONI
molta speranza di trovare una settimana soleggiata… Ma fortunatamente il tempo ci
ha graziati e siamo sempre riusciti a svolgere tutte le attività previste: il rafting, una
bellissima camminata al Lago dei Caprioli,
il gioco notturno e il falò. Il giovedì, gli animatori ci hanno dato la possibilità di gestire
la serata: ogni tenda ha ideato un gioco per
tutti gli altri e per una sera ci siamo sentiti
più responsabili, perché era nostro compito
far divertire tutti quanti.
La vera novità di quest’anno è stata una
gara di dolci: ogni squadra aveva una ricetta
da completare entro la mattinata e alla merenda le nostre cuoche hanno giudicato (con
troppa bontà) i nostri capolavori. Ma non è
stata questa la sola occasione per abbuffarci
di dolci: abbiamo festeggiato ben due compleanni ed è stato bellissimo fare festa tutti
insieme.
Come abbiamo ormai capito, il campeggio
non è fatto solo di divertimento ma ci sono
anche momenti di riflessione. Ogni giorno,
prima di cena, ci riunivamo in squadre per
discutere e riflettere sull’emozione del giorno. Inoltre il venerdì è venuto a trovarci Don
Vittorio e insieme abbiamo svolto l’attività
del deserto e abbiamo celebrato la messa.
L’ultimo giorno abbiamo concluso la settimana scrivendo il nostro ricordo-base del
campeggio in un foglietto, poi messo all’interno di una sfera trasparente che abbiamo
scambiato e condiviso con i nostri amici.
Ringraziamo i cuochi, che hanno sempre
accontentato anche i palati più schizzinosi.
Ringraziamo gli animatori e la capo campo
che si sono rivelati degli ottimi compagni di
viaggio. Ringraziamo Don Vittorio e la nostra amica Anna per essere venuti a trovarci.
Speriamo di avervi invogliati a venire in
campeggio, perché crediamo sia un’esperienza davvero indimenticabile!
Ci vediamo l’anno prossimo,
Le ragazze della seconda tenda a destra
CAMPEGGIO FAMIGLIE 2016
Sin dall’inizio il gruppo, sebbene numericamente inferiore rispetto agli altri anni, ha
avuto modo di dimostrarsi, Famiglia che accoglie, dal momento che per qualche giorno
Carissimi tutti, eccomi qua ad essere per
la quinta volta testimone onorata del campeggio parrocchiale dedicato alle famiglie.
44
abbiamo avuto
la compagnia di
alcuni animatori
della settimana
precedente,
i
quali con la loro
spensieratezza
e allegria hanno reso le serate coinvolgenti
con simpatici
giochi
favorendo momenti
di divertimento collettivo...
Benedetta Gioventù. Anche il
tempo quest’anno è stato dalla nostra parte,
soleggiato e mite: questo ha dato l’opportunità di intraprendere quotidianamente nuovi itinerari che han permesso di gustare la
natura nella sua bellezza. Più volte il mio
sguardo ha potuto perdersi nei vari paesaggi e orizzonti, consapevolizzando, nel mio
animo, di far parte di un infinito vivo e credo di aver potuto cogliere tali sentimenti
trasparenti e profondi osservando la vera
linfa, basilare alla vita di questo gruppo: i
bambini MARTA, SARA e MARCO, i più
piccolini presenti quest’anno. Loro han saputo affrontare con impegno le camminate, hanno accettato la stanchezza ed hanno
sempre raggiunto la meta programmata. Ancora una volta ho avuto la fortuna di poter vivere la palpabile serenità che i bambini
trasmettono quando sono insieme ai propri
genitori. Anche oggi, sebbene sia passato
tempo, ripenso a quei momenti di vita condivisa nella semplicità del campeggio, con
genitori sereni insieme ai propri figli, e figli che hanno gustato il sapore dello stare
insieme ai propri genitori, di “esperienze
familiari non scontate oggigiorno a causa
della frenesia che la società impone”. Così
facendo nutro un senso di pace che continua
a emozionarmi.
Carla Marchezzolo
***
Siamo contenti di aver passato una setti- Non abbiamo solo visitato nuovi luoghi permana in montagna con il campo famiglie a ché le escursioni, le passeggiate così come
Vermiglio. Per noi è stata la prima esperien- tutte le attività che abbiamo svolto quotidiaza di questo tipo. Abbiamo infatti deciso di namente ci hanno consentito di mettere sulvivere assieme ad altre famiglie i momenti lo stesso ‘piatto’ idee, progetti ed esperienpiù significativi e di condivisione della gior- ze celebrando la ricchezza della famiglia a
nata: il risveglio, le passeggiate nella natura partire dal sentimento dell’accoglienza.
circostante, i pranzi preparati assieme, le Non conoscevamo quasi nessuno di colopreghiere ed altro ancora.
ro che facevano parte del gruppo, eppure
45
Comunità... SOLIDARIETÀ
Comunità... ASSOCIAZIONI
siamo stati accolti fin
dal primo momento. È
stato bello il legame di
amicizia che si è creato.
Abbiamo ricevuto anche
la visita di Don Vittorio
e la sua presenza anche
se breve, ha impreziosito
questi giorni vissuti assieme.
Grazie per questa bellissima esperienza, siamo
stati molto bene.
Donatella
e Tiziano
L’ANGOLO DI FABIO
***
Il gruppo campeggio Famiglie aspetta
tutti alla festa della Sacra Famiglia che
sarà, come ogni anno, vissuta con la Santa
Messa della domenica sera ed un momento conviviale al Centro Giovanile. Poichè
quest’anno la chiesa ricorda la Sacra Famiglia venerdì 30 dicembre, abbiamo pensato
di spostare la nostra festa ad una domenica
di Gennaio; la data sarà resa nota quanto
prima. Daniela
Domenica 27 novembre 2016 - Battesimo di 2 bambini a Madonna
46
Ciao a tutti cari amici! Sono qui puntuale per raccontarvi cosa ho fatto durante questa calda estate.
Immancabile appuntamento è la mia
settimana al mare con i compagni del
Centro Diurno. Anche quest’anno ci
siamo spiaggiati a Jesolo, abbiamopreso tanto sole e giocato un sacco di
partite a bocce e a pallone. Che divertimento e che relax! Come sapete ho
la passione della fotografia e qui mi è
piaciuto fare tante foto, soprattutto ai
motoscafi che sfrecciavano in mare,
che velocità ragazzi!!!
Dopo le vacanze al mare le mie scampagnate non sono finite, anzi!! In Comunità
mi sono tenuto sempre occupato tra giornate in piscina, passeggiate in paese, pizzate e
tanti incontri con persone del gruppo Cari-
tas e CAI di Lonigo che colgo l’occasione
per ringraziare della loro presenza e compagnia! Chi mi conosce sa che mi diverto
molto a chiaccherare con tutti loro!!! Per
non parlare poi di tanti
amici che nel mese di
Agosto hanno passato
qualche settimana qui
con me ed i miei compagni tra giochi, gelato
e tante risate!
Ora sembra che l’estate stia per finire..ma i
miei impegni, passioni
e progetti sono ancora
tanti! Quindi vi aspetto
e vi do appuntamento
al mio prossimo articolo!
Ciao a tutti!!!!
Fabio Mecenero
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Comunità... SOLIDARIETÀ
Comunità... SOLIDARIETÀ
LA BELLEZZA DELL’INTEGRAZIONE
Giovedì 12 maggio 2016, si è tenuto presso il “Centro Diurno Mons. Caldana” la
cerimonia di consegna degli attestati di
partecipazione al laboratorio: Integr-azione Inter-azione Inter-cultura, inserito
nel progetto di Alternanza Scuola Lavoro (ASL), che ha visto coinvolti gli alunni
delle classi 4ª/SA e 4ª/SB dell’indirizzo Socio-Sanitario dell’I.I.S. di Lonigo e gli utenti dell’ Anffas.
Tale progetto si inserisce in un percorso di
collaborazione tra l’IIS di Lonigo e il Centro
Diurno che è in atto già da diversi anni, con
lo scopo di promuovere un’azione di sensibilizzazione e conoscenza degli studenti,
futuri Tecnici dei Servizi Socio-Sanitari,
e favorire la socializzazione e l’inclusione
nel territorio degli ospiti del Centro Anffas.
Il Centro Anffas confina con la scuola, ciò
ha permesso di sviluppare una intensa attività di cooperazione nell’ottica di preparare gli studenti ad affrontare l’esperienza di
ASL nei centri per persone con disabilità,
ma soprattutto di fornire loro un’ importante esperienza educativa e formativa.
Il percorso educativo e formativo comprende una visita con le classi terze per un primo
approccio con la struttura e con gli ospiti.
In tale circostanza gli educatori presentano
il servizio e la sua organizzazione, mentre
gli ospiti spiegano i vari laboratori in cui
sono occupati: ceramica, carta riciclata, vimini, assemblaggio, musicoterapia e MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi,
attività ludiche, didattica, giardinaggio,
attività motoria e di rilassamento, nuoto,
fisioterapia, logopedia. Sono momenti
importanti che permettono ai ragazzi di vedere, al di là dei pregiudizi e degli stereotipi, le reali abilità degli ospiti del Centro e
48
I RIMEDI DI UNA VOLTA
CONTRO IL CALDO
come possono essere stimolate e mantenute. Hanno inoltre la possibilità di conoscere
la grande capacità comunicativa dei ragazzi
dell’Anffas. Questa prima esperienza viene
rielaborata a scuola durante le ore curricolari. Nella classe quarta invece si propongono
dei veri e propri laboratori con gli ospiti del
Centro Anffas. È un’occasione di maggior
confronto. Tutti i ragazzi, gli insegnanti e
gli educatori lavorano insieme per completare un progetto comune in preparazione
al periodo di stage previsto dal progetto di
Alternanza Scuola Lavoro. Tali attività richiedono una concreta collaborazione e gli
alunni imparano presto a rispettare i tempi
delle persone con disabilità fornendo loro
aiuto e supporto. È un’occasione per gli studenti per comprendere quale possa essere il
loro futuro, consapevoli di aver comunque
vissuto un’esperienza irripetibile.
In tale occasione agli alunni del Sartori è
stato consegnato anche l’attestato di partecipazione al corso base di Primo Soccorso
tenutosi presso i locali dell’IIS di Lonigo
dagli operatori di CROCE BERICA - Lonigo Soccorso.
Manuela Marzotto
Un tempo non esistevano i condizionatori nelle case e per combattere il caldo ci si
arrangiava alla bene meglio, in primis si
cercava di bere molto, soprattutto acqua e
limone. I nonni di Villa Serena, infatti, raccontano che mancando bibite, integratori di
sali minerali e quant’altro, l’acqua e limone
rimaneva l’unica alternativa dissetante ed
economica.
Qualcuno optava per la graspia (preparato con le graspe avanzate dalla pigiatura
dell’uva) o per la semplice acqua.
A ciò si aggiungevano i frutti che la natura
offriva, l’anguria acquistata presso i rivenditori (molonare) ed il melone; per accertare la bontà
della prima si
usava tastarne
la consistenza
con un pugno
e ascoltare di
conseguenza
il canto, che
doveva essere
robusto, pieno e rotondo
(a detta dei
nostri anziani).
Il melone invece veniva
annusato, il
suo profumo
era indice di bontà e gusto.
Quando l’afa non dava respiro ci si bagnava
la testa, i polsi e si tenevano i piedi in ammollo in qualche catino.
I gelati erano un privilegio per pochi e le
granatine rappresentavano una rarità.
Qualche nonno di Villa Serena sostiene
inoltre che il caldo fosse meno intenso, in
quanto la campagna non era circondata dal
cemento e le case costruite con mura spesse
e profonde, rappresentavano un ottimo isolamento contro l’afa.
Il caldo, ieri come oggi, rappresenta un vero
ostacolo all’adempimento delle normali attività giornaliere, anche a Villa Serena, dove
nonni e dipendenti rallentano il ritmo delle
loro attività.
49
Comunità... SOLIDARIETÀ
LA VENDEMMIA
Con gli ospiti di Villa Serena abbiamo condiviso il rito della vendemmia nei tempi andati. Diamo agli anziani la parola:
“Beh, non ci si recava nei campi prima
delle 8:00, in quanto si rischiava di raccogliere l’uva col sguazzo (ancora bagnata
di rugiada), correndo il rischio che questa
ammuffisse.
Alla vendemmia partecipava tutta la famiglia: uomini, donne e bambini.
Interamente a mano, armati solo di cesto e
forbici, ci si poteva impiegare anche quaranta giorni.
Con il bigolo poi (lungo bastone curvo) si
trasportavano i secchi al carretto.
Il lavoro era molto sporco, l’uva ungeva e
rendeva appiccicose le braccia...
Una volta a casa, si procedeva a folare e
torciare i grani , fino ad ottenere il pregiato
nettare.
Esso veniva riposto in botti di legno, che
dovevano essere state ben pulite e disinfet-
SETT’ANNI DI
SACERDOZIO
PER DON ALBANO
Domenica 26 Giugno Don Albano è
stato festeggiato a Villa Serena, per i
suoi sett’anni di sacerdozio, con una
santa Messa all’aperto e un piccolo
rinfresco.
La comunità della nostra struttura, con
la cara sorella Maria, vuole rinnovargli gli auguri, affinchè possa continuare a rappresentare una guida spirituale
all’interno del centro Servizi.
A lui infatti si rivolgono per consigli o
preghiere, dipendenti, anziani e amici
di Villa Serena. Congratulazioni!
50
Comunità... SOLIDARIETÀ
tate, per evitare che il vino andasse in aceto; ragion per cui si provvedeva ad eseguire
il brombo (bollitura di acqua e aromi, con
cui si riempivano questi tini e li si scuoteva, per assicurarsi la completa igiene della
botte).
Il tappo era un altro elemento fondamentale, affinchè il prezioso bianco o rosso, una
volta imbottigliato non perdesse sapore, determinante perciò era il sughero usato per
la chiusura: rigorosamente di prima qualità.
Oggi tutto è cambiato, la meccanizzazione
di questo evento ha reso tale rito meno dispendioso dal punto di vista fisico, ma anche molto più povero a livello socio-relazionale.
Durante, infatti, tale lavoro nei campi , ci si
aiutava tra vicini, si trascorrevano insieme
sotto alle vigne, buona parte della giornata e c’era così modo di scambiare qualche
chiacchiera e magari qualche confidenza
tra amici e familiari, bei tempi andati”.
TAPIS ROULANTS
Presso il nostro Centro diurno “La
Gramola”, ha fatto la sua comparsa un bel tapis roulants gentilmente
offerto da alcuni amici della nostra
cara ospite Marina Barocco.
Esso è utilissimo per aiutare i nostri utenti a camminare, ma anche
per qualche dipendente, che non sa
come trascorrere il tempo in pausa
pranzo.
Grazie ancora ai gentili donatori:
Francesco, Lorenzo e Nadia.
Personale e ospiti
di Villa Serena
ADOZIONI A DISTANZA
Esiste, a Lonigo, un collegamento al mondo missionario tramite la Pia Società S.
Gaetano di Vicenza che segue le adozioni
a distanza del “GRUPPO MISSIONARIO
DON OTTORINO”.
I paesi che vengono seguiti direttamente dai
missionari di S. Gaetano, anche con l’aiuto delle suore della “Sacra famiglia”, sono: Guatemala, Costa d’Avorio e Congo.
Già diverse famiglie a Lonigo sostengono
in modo continuativo tali adozioni.
In tal modo ai bambini ed ai ragazzi seguiti
si offre l’opportunità di avere una preparazione scolastica, un controllo medico, ed un
migliore livello di vita, raggiungendo così
anche le loro famiglie.
Ulteriori e più dettagliate informazioni verranno fornite agli interessati rivolgendosi a:
AGOSTINETTO Giacomo (di Vicenza) tel. 0444/590936
LOVATO Giliola (di Lonigo) - tel.
0444/830801
Giliola e Daniela CORSI FIDANZATI
Segnaliamo il Corso che si terrà a Montebello Vicentino da venerdì 13 gennaio a sabato
11 marzo. Per informazioni e adesioni scrivere a: [email protected]
oppure: [email protected]
A Villa S. Carlo di Costabissara si svolgerà un corso nei mesi di gennaio-febbraio. Per
informazioni e adesioni rivolgersi a: Villa S. Carlo (tel. 0444.971031); E-mail: [email protected]
51
Comunità... SOLIDARIETÀ
Comunità... SOLIDARIETÀ
FONDAZIONE “AIUTIAMOLI A VIVERE” - COMITATO ALONTE
che ospiteranno altri bambini e quanti collaborano a vario titolo.
Non esistono grandi scoperte né reale progresso, finché sulla terra esista un bambino
Il Comitato famiglie di “Aiutiamoli a Vivere” opera da 16 anni nell’ambito dell’accoglienza dei bambini bielorussi provenienti
dalla zona disastrata di Chernobyl, di cui
quest’anno ricorre il 30° anniversario dal
tragico evento. In questi anni grazie alla generosità di molte famiglie abbiamo potuto
accogliere centinaia di bambini, per dare
modo di poter trascorrere un mese di vacanza-risanamento lontana da aria e da cibi inquinati dalle radiazioni. Purtroppo a distanza di molti anni molti piccoli sono colpiti
da problemi alla tiroide, alle vie respiratorie
e da tumori di vario genere. Sono arrivati
il 30 agosto e ripartiti il 2 ottobre. In questo periodo hanno trascorso una settimana
al mare a Cavallino di Jesolo e frequentato
al mattino la scuola ad Alonte, con la loro
insegnante Alessia e l’interprete Zxana.
Domenica 10 settembre alla Messa delle
10.00, assieme alle famiglie ospitanti e alla
nostra presidente, sono stati presentati alla
52
infelice. La gioia e il sorriso di un bambino
sono la nostra speranza.
Una famiglia
ospitante
comunità di Lonigo 17 bambini , 12 femmine e 5 maschi. Un ringraziamento particolare al parroco Don Vittorio per l’ospitalità,
per l’appoggio e l’incitamento a continuare
in questo affascinante progetto per far conoscere nel territorio la nostra associazione.
Molti sono stati i momenti significativi trascorsi insieme con le famiglie ospitanti, sottolineo la bellissima festa a Villa Bedeschi
gentilmente concessaci, con spettacolo di
burattini, giochi, trucchi e zucchero filato, il
pranzo tutti insieme nella sala parrocchiale
di Almisano, lo spettacolo a Meledo sulla
vita di S. Francesco, la Messa ad Alonte con
don Gianni e il pranzo all’aperto presso corte Rossetto.
Ospitare un bambino, anche se parla una
lingua difficile da capire è un’esperienza affascinante e coinvolgente, che auguro a tutti
di sperimentare. Aprire le nostre porte è un
grande dono d’amore. Un sentito grazie alle
famiglie che hanno ospitato, che ospitano e
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Comunità... I NOSTRI MISSIONARI
Comunità... I NOSTRI MISSIONARI
Don GASTONE COULIBALY - Cathédrale Immaculée Conception
B.P. 109 - SEGOU - MALÌ - (Africa dell’Ouest)
Carissimi, Buon giorno!
Sto bene! La salute è buona e
il lavoro continua con coraggio. Vi scrivo da Bamako, in
Mali. Lavoro nel seminario
Saint Augustin di Bamako. Insegno la Sacra Scrittura e le lingue bibliche. L’apostolato biblico è stata
sempre una passione nella mia
piccola vita. Quest’anno don
Jean-Joseph mi aiuta a progredire. E’ veramente un grandissimo aiuto per me: otto ore che
ho scaricato così dalle spalle. Sono attualmente concentrato
sul completamento dei lavori di traduzione. E’ una tappa delicata, perciò vivo un po’
in reclusione in questi mesi che portano al
Natale. Quest’anno, in seminario, ci sono 70 seminaristi da tutte le diocesi del Mali, tre dei
54
quali provengono dalla Guinea Conakry.
Abbiamo dovuto mandarne a casa già due. Durante gli anni di formazione, facciamo
di tutto affinché i seminaristi abbiano una
preparazione equilibrata, sia intellettuale
che pastorale. Perciò, ci tengo a portarli la
domenica nelle comunità che sono qui intorno. Lì, nelle piccole chiese vivono le celebrazioni della Parola senza
sacerdoti, le catechesi e le animazioni dei gruppi giovanili, vanno a portare l’eucaristia agli ammalati… La
missione di formazione dei sacerdoti in seminario è molto importante. Inoltre, sono anche impegnato con i
catechisti a finire la traduzione della
Bibbia. Ne abbiamo già tradotta una
buona parte. Il lavoro attuale è proprio il completamento. Stiamo terminando. Pregate per me, ne ho molto bisogno. Saluti a tutti i piccoli del gruppo
missionario. Buona giornata
Don Gastone Coulibaly
P. SALVATORE BRAGANTINI - Parroquia de la Medalla Milagrosa
Barrio Cuba - Misioneros Combonianos - Apdo. 806 - Centro Colon
1007 SAN JOSE’ - COSTA RICA
Ciao, scrivo con gli occhi pieni di
lacrime!
Il mio fratello e amico Gianluca
Bolzon, il Signore Gesù se lo portò in Paradiso, dopo un lunghissimo calvario di un quarto di secolo!
Nel vangelo di San Luca, cap. 6 di
venerdì 28 ottobre, l’evangelista ci
dice che Gesù passò tutta la notte in
preghiera con il Padre per scegliere
i suoi discepoli. Questa volta ha voluto chiamare anche il suo “discepolo” Gianluca! Ebbene, sia fatta la
Sua Santa Volontà, come in cielo,
così in terra. E’ stato chiamato il
primo venerdì del mese, giorno dedicato al Sacro Cuore, ossia a Gesù
Sacramento di Misericordia!
Che Gesù Misericordioso lo tenga nella sua
gloria come intercessore nostro!
Un abbraccio di pace da parte mia ai suoi
genitori!
Un abbraccio ed una benedizione, al gruppo
missionario. Ciao,
p. Salvatore Bragantini
D. DAVIDE AMALRAJ - India
Carissimi e bravissimi ragazzi del Gruppo Missionario, grazie tante per il vostro
biglietto di auguri con affetto e preghiere. Da oggi ho 50 anni e sono un pò vecchietto. Però la mia fede sta crescendo
forte come una grande confidenza per
servire Dio con tanto amore. A casa mia
mamma sta meglio, però la mancanza
di mio papà è molto difficile per noi. Il
Padre Celeste ci dia il coraggio per camminare avanti.
Vi ricordo sempre e prego per voi tutti.
Saluti a tutti! Con Tanto affetto,
don Davide
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Comunità... I NOSTRI MISSIONARI
Comunità... I NOSTRI MISSIONARI
Don JEAN SOMBORO -E-mail: [email protected]
Carissimi, le cose stanno andando
molto meglio! Grazie alle vostre
preghiere e al vostro sostegno, ho
ripreso ad insegnare in seminario
da due anni. Mi occupo della teologia dogmatica.
Gli anni scorsi ho insegnato Trinità e Cristologia. Per l’Anno
Accademico 2016-2017, che sta
per iniziare, avrò in più anche Ecclesiologia. Sono insieme a Don
Gastone e Don Jean Joseph, che
insegnano Teologia Biblica. Siamo
8 professori permanenti per 70 seminaristi.
Al di fuori del seminario, ho collaborato
con diversi gruppi sull’“Amoris Laetitia” e
“Misericordiae Vultus” di Papa Francesco.
Continuo, inoltre, ad occupare il mio tempo
tra fisioterapia, conferenze, accompagnamenti spirituali e confessioni. Grazie a Dio,
la testa funziona bene!
Cari saluti a tutti i parrocchiani di Lonigo e
in particolar modo al Gruppo Missionario
Giovani che mi scrive e prega regolarmente
per me.
Rimaniamo uniti in Cristo e nella preghiera.
p. Jean Somboro
FR. JOHN BRITTO - Archbishop’s House <> De Nobili Campus
K. PUDUR, MADURAI- 625 007 <> TAMILNADU – INDIA
Carissimi amici del Gruppo Missionari
Giovani di Lonigo, saluti dal Reverendo
John Britto, India! Come state?
Sono felice di inviarvi questa lettera. Sono
sempre grato a voi per l’aiuto che raccogliete ogni anno con i cartelloni in chiesa per
i bisogni della mia missione a favore dei
bambini.
Sto facendo bene con la grazia di Dio e sono
occupato con miei ministeri parrocchiali
ogni giorno, specialmente il sabato e la domenica per tutta la giornata. Grazie a Dio,
ho un sacerdote assistente che mi aiuta.
Abbiamo i nostri soliti problemi di scarsità
d’acqua e di attacchi da parte del governo
centrale indù ai cristiani in ogni livello della nostra vita. Prendiamo come una sfida il
56
vivere la nostra quotidianità.
Ringraziandovi, vi assicuro le mie preghiere. Fedelmente in Gesù,
rev. John Britto
Sr. GABRIELLA ANDRETTA - Calle Moreno 699
3463 SAUCE CORRIENTES (Argentina)
Carissimi amici di Lonigo, grazie per tutto
quello che fate per la mia gente! Ringrazio
tutte le persone della comunità che hanno
collaborato per mandarci gli aiuti. Siete
sempre nel mio cuore e il mio ricordo nelle
preghiere é vivo. Quando leggo Comunità
in Cammino e vedo le vostre attività, sono
felice perché SIETE UNA CHIESA VIVA
APERTA AL FUTURO E ALLA MISSIONE. Questo non avviene da un giorno
all’altro! Per vivere questa realtà ci vogliono anni e generazioni. Vi ringrazio per l’esempio, la testimonianza, la perseveranza
e per la speranza che ci date nel seguire i
missionari. Siete una luce nel cammino che
dà forza e coraggio! Sono contenta di vivere
nella nuova missione a Sauce in Argentina.
In questo paesino ci sono sempre novità:
novene, pellegrinaggi, processioni. Mi piace il servizio che faccio visitando le famiglie: incontro persone che hanno bisogno
di essere ascoltate, aiutate e spesso protette
dalla violenza familiare. Incontro anziani
soli, bambini con tanto bisogno di affetto,
ragazzine adolescenti, che sono già mamme
a 12, 13, 14 anni ed ammalati da visitare e
a cui portare il tesoro più grande che esiste, L’EUCARISTIA. Purtroppo in Argentina stiamo vivendo un momento difficile.
Il governo passato ha rubato molto e ora la
povertà é maggiore di prima. Il governo attuale guarda il futuro in positivo ed é ottimista, però difficilmente può
alzare i valori economici
perché avevamo toccato
il fondo e ricominciare di
nuovo non é facile. C’è
bisogno di tanta pazienza
e sapienza. Preghiamo per
questa Argentina, che potrebbe essere la più ricca
delle nazioni, ma per questo sono necessarie unità,
umiltà e pazienza da parte
di tutto il popolo.
I miei saluti a tutti voi carissimi, ci sentiremo l’anno prossimo e, se DIO lo
permetterà, ci incontreremo.
Intanto la preghiera ci
tiene uniti nello stesso
ideale “seguire Cristo il
Risorto”. Con affetto, vi
abbraccio.
sr. Gabriella 57
Comunità... I NOSTRI MISSIONARI
Comunità... I NOSTRI MISSIONARI
Sr. M. SPERANZA GASPARI - Casa del NINO
CHUQUIBAMBILLA GRAU - APURIMAC (PERÙ)
Carissimi, abbiamo ricevuto l’offerta di €
950,00 frutto della raccolta fatta in parrocchia per la missione dove sr Speranza ha
lavorato per tanti anni.
Ringrazio moltissimo tutti a nome suo e
delle altre sorelle che operano in Perù ed
impegnano le loro energie per aiutare i
bambini e le famiglie bisognose.
Volevo informarvi che sr Speranza in questo periodo si trova a Roma per curare una
serie di ulcere alle gambe dovute alla cattiva circolazione e per altri piccoli guai legati all’età.
È stata ricoverata una decina di giorni per
fare una forte terapia di antibiotici, allo
scopo di fermare l’infezione ai micro vasi
sanguigni che le ha causato le ulcere alle
gambe. Ora, ogni due-tre giorni, va ambulatorialmente a fare le medicazioni; sta
lentamente
migliorando, ma sarà
un processo
lungo
perché le ferite
sono estese
e abbastanza profonde.
Nonostante
tutto però è
serena, anche
perché con
la cura che
ha fatto non
ha più dolori
molto forti e
la notte ora
può riposare.
Sr Speranza
58
si è sempre impegnata al massimo in tutto
quello che le è stato chiesto e la sua volontà è ancora forte, ma il fisico è debilitato
ed ora deve recuperare le energie. Il suo
cuore, come potete immaginare, è ancora
alla Casa del Niño e il suo sogno è quello di poter ritornare sulle Ande con i suoi
bambini, chissà?!? Per il momento deve
solo curarsi.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti, e
prometto che ricambieremo la vostra generosità pregando per le necessità di ognuno
di voi e per le vostre famiglie.
Che Dio vi benedica e vi ricompensi per il
bene che fate.
Per il Centro Missionario
Suor Nadia da Ros
P. SIRO BRUNELLO - Missionarios Saverianos - Caixa Postal 48
68440 ABAETETUBA - Pará - (BRASILE)
Carissimi, grazie per gli auguri del mio 56º
Anniversario di Sacerdozio che ho celebrato il 16 ottobre.
Qui ad Abetetuba, nelle Messe sono stato
ricordato e mi hanno cantato “Tanti Auguri
a te”, con un’infinità di batti-mani. Al pranzo c’erano molti ospiti, una signora amica
ci ha preparato le lasagne, il puré, dolci e
dolcetti. Dopo aver mangiato, io mi sono
ritirato perché ero stanco, e gli altri hanno
continuato a conversare! Domenica prossima celebreremo la Giornata Missionária Mondiale. Ricordiamoci
che la Missione è di Dio e noi tutti siamo
chiamati a cooperare. Il Mese Missionario
è stato fondato novant’anni fa da Papa Pio
XI, invitando tutto il mondo alla preghiera.
La finalità è incentivare la cooperazione e
la preghiera dei fedeli. Sono relativamente pochi i Missionari che “partono”. Però
tutta la comunità cristiana ha il dovere di
partecipare attivamente nella missione universale. Questa cooperazione si realizza in
tre modi: 1º) con la preghiera, il sacrificio e
la testimonianza della vita; 2º) con la collaborazione materiale per i progetti missionari; 3º) mettendosi a disposizione per servire
nella missione dove ci sono ancora tante
anime da salvare. La missione
ha bisogno di Missionari e Missionarie!
Preghiamo, perché il Signore
susciti nuove e generose vocazioni missionarie! C’è tanto
bisogno!
Preghiamo, preghiamo e preghiamo! “La nostra Missione
è prendersi cura della Casa Comune!” Ricordiamoci sempre
nelle preghiere e saluti a tutti!
Vi benedico e mando un fraterno abbraccio!
***
no invitati ad offrire tutto il pesce che poMADONNA APARECIDA
Il 12 Ottobre, in Brasile, si celebra la so- tessero prendere per il pranzo. Tra i molti
lennità della Patrona, Madre del popolo pescatori c’erano anche Domenico Garcia,
brasiliano: Madonna “Aparecida” (si pro- Giovanni Alves e Filippo Pedroso. Però,
nuncia: “Aparesida” e significa “Apparsa, all’inizio, non riuscirono a prendere niente.
o trovata”). Come è nata questa devozione? Ad un certo momento Giovanni Alves, lanNella seconda quindicina di Ottobre dell’an- ciata la rete, pescò il corpo di una immagine
no 1717 (300 anni fa!), passava per la città della Madonna, senza la testa. Lanciò nuodi Guaratinguetà il Governatore, conte Pie- vamente la rete ed ebbe la sorte di pescare
tro de Almeida. I pescatori del luogo furo- anche la testolina dell’immagine.
59
Comunità... I NOSTRI MISSIONARI
Giovanni Alves custodì l’immagine e continuò a pescare. Finora non avevano preso
niente, ma in seguito avvenne una pesca
miracolosa, tanto che le barche quasi affondavano.
Successivamente, l’immagine diventò oggetto di crescente devozione dei fedeli, che
si riunivano nella casa di Filippo Pedroso
per pregare e recitare il rosario. Fin dall’inizio, la Madonna manifestò il suo amore
ai fedeli con molte grazie e prodigi. L’immagine fu conservata nella casa del Pedroso per sei anni. In seguito fu costruita una
cappellina e dopo una chiesa. Nel 1888 fu
costruita la vecchia basilica, che fu affidata ai padri Redentoristi. La devozione andò
crescendo sempre più, con numerose processioni e manifestazioni.
Nel 1904, alla presenza del Nunzio Aposto-
CIRIO DELLA MADONNA
DI NAZARET
lico, di 12 Vescovi e di una grande folla di
fedeli, l’immagine della Madonna Aparecida fu solennemente coronata e proclamata
Patrona del Brasile. Nel 1967, la Madonna
ricevette la “Rosa d’Oro” inviata da Papa
Paolo VI. In seguito, fu costruita l’attuale
basilica monumentale, che fu consacrata
dal Papa Giovanni Paolo II, nel 1980.
In questi giorni il santuario della Madonna
è visitato da numerosissimi fedeli: più di
mezzo milione (però la Madonna di Nazaret
di Belém è onorata da oltre due milioni di
fedeli, con processioni di ogni tipo: a piedi,
in ginocchio, in bicicletta, in moto, con centinaia di imbarcazioni...)
Che il popolo brasiliano, molto devoto della
Madonna, percorra il cammino della fede!
Pregate la Madonna anche per me!
***
In Belém, la capitale dello stato del Parà,
domenica 9 ottobre sarà realizzato il Círio
della Madonna di Nazaret. Círio è la processione di apertura dei festeggi che durano
quindici giorni. Si pronuncia “Sírio” ed ha
la sua origine nei ceri o candele che erano
usati durante la processione, che, duecento
anni anni fa, si realizzava alla sera, quando
cominciava a farsi buio. In seguito, per il
fatto che spesso verso sera piove, si è svolto
in mattinata.
Come ha avuto origine questa festa? Nel
1700, un falegname e cacciatore del posto,
chiamato Plácido Giuseppe Souza, uscì per
cacciare. Dopo aver fatto una lunga camminata nella foresta, si fermò per rinfrescarsi sulla sponda di un rigagnolo chiamato
Murutucú. Tentò anche di pescare, ma non
riuscì a prendere nemmeno un pesce. Fu al60
Comunità... I NOSTRI MISSIONARI
lora che vide una piccola statua in legno, di
circa trenta centimetri, raffigurante l’immagine della Madonna. Pensò che certamente
qualcuno l’aveva perduta tra le pietre piene
di fango. Plácido si portò a casa l’immagine. L’indomani preparò una cappellina vicino alla sua casa, mentre la sua sposa usciva per raccontare a tutte le amiche il fatto.
Quando ritornó a casa si sentí orgogliosa
dello sposo: “È bellissima la cappella della Madonna; che dici, potremmo fare dei
banchi perché le persone possano sedersi
e pregare!”
Nel pomeriggio Plácido ritornó a pescare;
lanciò la rete e la ritirò strapiena di pesci.
Ritornó a casa pieno di felicità, pensando
che la Vergine gli aveva fatto un regalo.
Ringraziò la piccola Santa, perché ora aveva alimento per tutto il mese! Nel frattempo, la sposa di Plácido andò a parlare con
il parroco, chiedendo che celebrasse una
Messa. Ma la mattina seguente l’immagine
era sparita. La sposa fu obbligata a cancellare la Messa.
Intanto Plácido, spaventato, andò a cercare
in ogni angolo, ma la Madonna non c’era.
Finalmente ritornò sulla sponda del fiume
Murutucú e, per sua sorpresa, vide che la
statuina stava nuovamente tra le pietre,
nello stesso luogo dove l’aveva trovata la
prima volta. Plácido si portò nuovamente a
casa la statuina, ma durante la notte spariva e Plácido la ritrovava sulla sponda del
fiumiciattolo. Tentò di portarla anche nel
palazzo del Governatore, custodita dalle
guardie, ma di notte la statuina ritornava al
suo posto. Finalmente Plácido e le autorità
compresero che la Madonna voleva in quel
posto una chiesa, un santuario a lei dedicato. Naturalmente la notizia si era sparsa per
tutta la città e molti fedeli andavano a visitare e a pregare la Santa Vergine.
Cominciarono le processioni con l’immagi-
ne della Madonna di Nazaret. Ogni anno i
fedeli aumentavano. La Madonna era collocata in una portantina e trascinata per le
strade di Belém, fino a ritornare al suo posto.
Successe che un anno la portantina cadde
in una pozzanghera, in mezzo al fango e fu
necessario tirarla con l’aiuto di una corda. A
partire da quell’anno, la portantina è sempre
tirata da una corda, che andò crescendo di
anno in anno. Attualmente la corda è di 800
metri, grossa cinque centimetri, ed i fedeli
desiderano attaccarsi alla corda, come un
segno magico e miracoloso. Alla fine del
Círio, la corda è tagliata ed i fedeli se la dividono, portandosi a casa un ricordo miracoloso.
Fu così che il culto alla Madonna di Nazaret va crescendo di anno in anno. Il Círio è
celebrato la seconda domenica di Ottobre.
La Madonna esce dalla riva del Murutucú,
dove oggi sorge una bella Basilica, va fino
alla Cattedrale e poi ritorna alla Basilica di
Nazaret.
I fedeli che accompagnano la Madonna
attualmente sono più di due milioni; certamente è la processione più numerosa del
mondo! Molti approfittano per chiedere
grazie, fare una buona confessione e rinnovare la propria fede.
Che la Madonna di Nazaret converta tante
anime e fortifichi la fede dei nostri cristiani!
p. Siro
61
Comunità... IN MEMORIA
Comunità... I NOSTRI MISSIONARI
SR. MARIALUISA PANAROTTO - Collegio Auxiliadora - R. Silva Ramos 833
Centro = 69025-030 MANAUS – AM (Brasile)
Carissimi, grazie per
la generosa offerta tramite il cartellone
missionario.
Ora anche la vostra
Parrocchia di Lonigo
vive la realtà del cambio del parroco. La nostalgia del passato sarà
grande.
E’ così! Anche noi religiose serviamo dove
l’obbedienza ci chiama ogni tre-cinque
anni circa, sempre a
servizio del Regno del
Signore, e la messe la troviamo dovunque
andiamo e sempre grande, superiore alle
nostre capacità.
Si sente nostalgia, siamo persone umane,
segno dell’affetto, della gratitudine e della
riconoscenza delle persone quando partiamo.
Tra poco vi preparate per ricevere nel nome
del Signore i nuovi Parroci, che verranno a
servire come il buon Pastore, Gesù. Dobbiamo pregare molto per le vocazioni oggi,
perché sono sempre meno, ma la messe è
sempre più grande.
Ci sono molte comunità che qui nella nostra
realtà hanno la Messa una volta al mese o
addirittura una volta all’anno e i pochi sacerdoti devono fare tanti chilometri.
Qui a Manaus realizziamo un campo apostolico ogni due mesi nello stato di Rondonia a 150 chilometri. Il sacerdote non può
arrivare e allora le suore con un gruppo di
laici vanno per tre-cinque giorni, radunano i laici impegnati, i giovani, le famiglie
e fanno una catechesi intensiva. Ci sono
62
laici che realizzano il culto della Parola di
Dio alla Domenica con molto impegno ed
entusiasmo nella fede, novene e rosari. C’é
sempre nel posto una chiesetta semplice
ma decorosa per il momento di preghiera.
Quando arriva il sacerdote ogni sei mesi o
un anno, é una festa grande.
Forse noi ci abituiamo molto bene, ad un
passo c’è la chiesa e neppure ci accorgiamo
delle grandi distanze che ci sono.
Pregate per queste comunità, qui nell’Amazzonia sono moltissime, e quanti missionari fanno centinaia di chilometri per arrivare in un piccolo centro dove trovano una
comunità di fede che porta avanti la parola
di Dio.
Coraggio, siamo cristiani dove il Signore
ci ha chiesto di servire! Facciamolo con generosità!
Un caro saluto a tutta la comunitá di Lonigo che riceve i nuovi Parroci. Siano i benvenuti!
con affetto
Sr Marialuisa Panarotto
UN AMICO SPECIALE
Caro don Vittorio, è con grande dolore che
ho appreso della morte di Gianluca, carissimo e indimenticabile amico che lascia in me
un profondo vuoto, anche se mi conforta la
sua fede e la sua forte testimonianza di serena confidenza nel Signore, che esprimeva
con sincerità a quanti lo avvicinavano e ne
ricevevano tanta pace interiore e speranza.
Sì, Gianluca mi è stato Maestro perché mi ha
insegnato ad amare la vita sempre e comunque e a fidarmi di Dio anche nei momenti
piu’ bui e difficili che ho passato, come quelli della morte, pochi anni fa, di mia madre.
Ogni incontro che avevo con lui in questi
ultimi sei anni era purtroppo sempre troppo
breve, ma sufficiente per rinsaldare la nostra
amicizia sincera e ricca del valore più prezioso: la sintonia del cuore prima di quella delle
parole e dello stare insieme. Lontani nel territorio, lui a Lonigo e io a Torino, ma molto
molto vicini sempre nel pensiero e nella comune preghiera e amicizia.
Le testimonianze che in questi giorni ricevo da medici, personale infermieristico, sacerdoti e amici che lo conoscevano o hanno
avuto la fortuna di incontrarlo in questi lunghi anni della sua grave disabilità, mi testimoniano tutti un suo tratto caratteristico che
li sorprendeva: la sua tenacia nel credere
comunque nella vita, e la sua capacità di infondere fiducia e speranza, lui che nelle condizioni della sua situazione sembrava che ne
avesse per primo bisogno, ma che in realtà
trasmetteva come un dono inaspettato e per
questo ancora più apprezzato e ricercato.
La sua sofferenza e la sua testimonianza
sono certo che hanno prodotto frutti fecondi
per tutti, per la sua famiglia verso cui va la
mia preghiera e la mia vicinanza, per i medici, infermieri e personale dell’Ospedale di
Lonigo che lo hanno assistito per lungo tempo, per te stesso caro don Vittorio che mai
lo hai abbandonato e per tanti tanti altri che
affido al Signore.
Quando ho saputo della sua morte ho letto
il Vangelo di Giovanni e ho meditato l’episodio della risurrezione di Lazzaro, facendo
mie le parole del dialogo tra Marta e Gesù:
“Se tu fossi stato qui, Signore, il mio amico non sarebbe morto, ma so che qualunque
cosa chiederai a Dio Egli te la concederà”. E
Gesù mi risponde: “ll tuo amico risorgerà”.
“Sì, Signore, so che risorgerà nell’ ultimo
giorno”. “Io sono la risurrezione e la vita riprende Gesu’ -, chi crede in me anche se
muore vivrà, chiunque vive e crede in me
non morrà in eterno. Credi tu questo?”. “Sì,
Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio
di Dio” e che hai accolto con gioia Gianluca,
donandogli quel posto privilegiato vicino a
te che riservi a coloro che ti hanno amato e
hanno sofferto, mai perdendo la speranza e
la fede in Te. Sono le uniche parole vere e
certe che Gianluca approverebbe in questo
momento e che mi danno pertanto tanta consolazione e pace nel cuore.
Maria Santissima Madonna di Monte Berico
patrona della Diocesi di Vicenza che lui ha
amato e pregato, lo avvolga con la sua tenerezza materna e lo accompagni per la valle
della morte verso la luce piena dell’incontro
con Gesù che gli dice: “Vieni servo buono e
fedele, vieni a prendere parte alla mia gioia
nel Regno del Padre mio dove non c’è più
sofferenza, né pianto e né pena alcuna, perché le cose di prima sono passate”.
Mi unisco alla Messa funebre che celebrerò
per lui lunedì mattino e invoco su tutti i presenti al suo funerale, la benedizione del Signore.
Cesare Nosiglia
già vescovo di Vicenza
e ora arcivescovo di Torino
63
Comunità... PELLEGRINAGGI
Comunità... IN MEMORIA
CIAO, KETTY
Il fatto che una città intera rimanga così tanto colpita dalla scomparsa di una persona è
segnale della testimonianza che, chi è venuto a mancare, ha lasciato.
Così è stato recentemente per la scomparsa di Ketty Brun, da tutti conosciuta per la
sua presenza nelle manifestazioni leonicene
con la divisa della Protezione Civile. Ketty
aveva compiuto 39 anni pochi giorni prima
di morire a causa di un male che non le ha
lasciato scampo. Tutto si è svolto in poco
meno di un mese, quando da un semplice
esame di routine non è più uscita dall’ospedale.
La notizia della morte, è arrivata a Lonigo
come un fulmine a ciel sereno che ha lasciato sbalorditi per la crudeltà e la velocità con cui la malattia se l’è portata via. Dal
passaparola si è passati ai toccanti saluti su
Facebook da parte di chi la conosceva e il
cerchio si è stretto attorno ai genitori Giuliano e Fiorenza.
L’ultimo abbraccio alla cara Ketty è avvenuto in una soleggiata giornata di novembre
che ha visto il Duomo di Lonigo gremito
come non mai. Numerose le delegazioni
delle associazioni di volontariato locali e
64
PENSIERI E SENTIMENTI
INTORNO A UN PELLEGRINAGGIO IN POLONIA
2 - 8 giugno 2016
provinciali, tra le quali quella delle Crocerossine e quella della Protezione Civile, di
cui Ketty a Lonigo era Presidente. Il cordoglio è arrivato persino da l’Aquila, dove
Ketty ha prestato servizio volontario durante il terremoto del 2009 per due mesi.
Ora Ketty rimane nella memoria di molte
persone che la ricordano per la sua infaticabile presenza nei servizi di soccorso e di
volontariato. Tutte le sue vacanze erano dedicate al servizio in situazioni di emergenza; prima a l’Aquila e poi in Emilia per i terremotati e recentemente anche a Jesolo in
aiuto dei migranti nel reparto di medicina.
Ketty era sempre pronta ad intervenire nei
casi di bisogno ed aveva il cellulare sempre
acceso. Il suo talento nel portare aiuto sarà
sicuramente rinnovato grazie alle generose
donazioni ricevute dai commercianti di Via
e Piazza Garibaldi e durante il funerale. La
somma è infatti stata interamente donata
dalla famiglia all’A.I.R.C. di Verona, che
si occupa di ricerca sul cancro. La velocità
con cui questo male se l’è portata via non
riuscirà facilmente a sradicare anche il ricordo della sua persona in quelli che l’hanno conosciuta.
C.B.
Il desiderio da tempo coltivato di visitare la
Polonia finalmente si avvera: nei primi giorni di giugno partecipiamo al pellegrinaggio
promosso dalla Diocesi di Vicenza. È una
grazia grande poter essere “pellegrini” proprio in questo Anno Giubilare della Misericordia.
Così “camminiamo” insieme, siamo poco
più di trenta persone, facendo tappa nei luoghi dove sono vissuti dei santi, come Giovanni Paolo II, suor Faustina Kowalska,
suor Teresa Benedetta della Croce e Massimiliano Kolbe. Insieme cerchiamo di scoprire nella figura di questi santi il volto del
Dio Misericordioso e nel loro agire l’amore
incarnato, grazie soprattutto alla guida spirituale del nostro arciprete, mons. Vittorio
Montagna che, passo dopo passo, si propone a noi in modo penetrante e coinvolgente.
Con il suo aiuto, possiamo tornare a casa
Edith Stein
Suor Teresa Benedetta della Croce
Suor Faustina Kowalska
più ricchi e nuovi dentro. Non intendiamo
stendere un diario del bellissimo viaggio descrivendone le località visitate: è già stato
fatto ampiamente da don Vittorio nel suo
precedente pellegrinaggio del 2011 quando
ha percorso lo stesso itinerario. Desideriamo solo condividere alcuni momenti di riflessione e di intensa emozione.
La Polonia è un Paese ridente dal punto di
vista geografico, è ricca di storia e di arte,
vanta una tradizione cristiana molto antica.
Lo spirito di papa Giovanni Paolo II anima
l’intero nostro cammino, lo avvertiamo soprattutto quando conosciamo Cracovia, la
splendida città in cui egli ha compiuto gli
studi universitari e di preparazione al sacerdozio e dove ha esercitato poi il suo episcopato.
Lo rivediamo nella vecchia Cattedrale dove
65
Comunità... PELLEGRINAGGI
riposano molti re e santi, con i quali egli nutriva un profondo legame. Scendiamo dalla
collina del Wawel, “acropoli” di Cracovia e
della Polonia, con la chiara percezione di un
filo ben saldo tra passato e presente. Qui la
memoria è viva, un tutt’uno con la fede di
oggi.
Il pomeriggio dopo, eccoci a Wadowice, paese natale del Papa. Davanti ai nostri occhi
l’imponente e meravigliosa Basilica nella
quale Karol ha ricevuto il Battesimo. Entriamo quindi nella casa in cui è nato e nel
museo ad essa annesso. Qui l’interesse si
fa più grande ed aumenta pure la gioia nel
rileggere da vicino la sua vita di bimbo, di
giovinetto, di uomo e sacerdote, tra molte
cose a lui familiari e che gli sono appartenute: gli sci, la canoa (sulla quale ha celebrato
qualche volta la S. Messa), i vestiti. Tante
foto e tanti ricordi. La passione poi per il teatro, la montagna e il nuoto. Wojtyla amava
la vita e ne cercava belle soddisfazioni. In
questa casa traspare tutta la sua umanità e
quanto lo sentiamo uno di noi!
Raggiungiamo Kalvaria Zebrzydowska,
che è la più antica Via crucis della Polonia.
All’interno del Santuario è venerata da se66
Comunità... PELLEGRINAGGI
coli l’immagine
di Maria Santissima, Regina e
Madre di Misericordia e qui un
episodio toccante: dopo la morte
della moglie, il
papà affida alla
Madonna il figlioletto di appena nove anni,
dicendogli “Questa è tua madre”.
Come pensare a
quel “Totus tuus”
che diventa il motto di Giovanni Paolo II,
più volte richiamato e vissuto come pieno
abbandono tra le braccia di Maria!
Ancora sui passi del nostro Papa, ci rechiamo a Czestochwa e nel Santuario del Monte
Chiaro ci troviamo di fronte all’icona della
Madonna nera. Oggetto di venerazione fin
dal 1382 e alla quale Karol Wojtyla era molto devoto. Basta uno sguardo al volto (sfregiato) della Vergine per cogliere nei suoi
occhi tristi un’infinita compassione per tutti
Padre Massimiliano Kolbe
i suoi figli, mentre con la
mano destra indica la via
della salvezza: Gesù che
tiene sul braccio sinistro.
È davanti a questo ritratto
che il santo Padre ha pronunciato per la prima volta
la parole “Totus tuus ego
sum”: la sua offerta ci sia
di esempio e d’incoraggiamento.
Colpisce l’incalcolabile
numero di ex-voto appesi alle pareti della chiesa.
Perché a Czestochowa così
tanti miracoli? Senz’altro
per la fede dei pellegrini e, in particolare,
per l’attaccamento del popolo polacco alla
Madonna.
Una nuova tappa del nostro cammino è Auschwitz, dove visitiamo il campo di concentramento e sterminio di moltissimi polacchi
ed ebrei da parte dei nazisti. Vorremmo non
parlarne: già tanto è stato detto e scritto. Riaffiora sempre la stessa domanda: “Come
è possibile?”. Qui la commozione è molto
forte: è un nodo che stringe il petto, sale alla
gola e fa inumidire gli occhi.
Passiamo da un locale all’altro, dove si conservano vestiti, occhiali, molti oggetti di uso
quotidiano, montagne di scarpe di bambini
e adulti... e tante fotografie! Ci feriscono
gli occhi di quelle persone, occhi grandi
che esprimono... che cosa? Uno di noi sussurra al vicino:
“Lo sapevi...”. È
vero, si sapeva e
si sa, ma un conto è apprenderlo
dai libri, dai film
e un altro è toccare da vicino
questo dramma,
perché lì odi ancora un vivo respiro di anime. È
un tempo “lungo”
quello della visita
all’ascolto di una
bravissima guida
che partecipa al
nostro sentimen67
Comunità... PELLEGRINAGGI
to, un tempo che richiede molte energie
interiori. Più tardi viene spontaneo fare un
confronto tra Hitler e Giovanni Paolo II: chi
segue il male che porta a una follia omicida,
chi il bene che coltiva fiori e santità.
Un altro accostamento osiamo compiere: la
vita dei detenuti ad Auschwitz e quella dei
minatori di Wieliczka. Scendendo sotto terra
di circa centocinquanta metri (fino al terzo
livello dei nove esistenti) lungo un percorso
nelle miniere di salgemma di questa zona,
rimaniamo incastrati dalle numerose opere
artistiche create con il sale e presenti nella
cappelle dedicate a diversi santi. Straordinaria la chiesa di Santa Kinga! Presto il nostro pensiero corre all’esistenza di tantissimi
uomini costretti a lavorare duramente nelle
profondità del suolo. Ci sembra di risentire
il rumore prima dei picconi e poi delle perfo-
Comunità... PELLEGRINAGGI
ratrice, perché qui si è continuato a scavare e
ad estrarre dal XIII al XX secolo. Le gallerie si estendono per ben trecento chilometri.
Quante sono state le vittime! Tutti i minatori
o quasi sono usciti stremati. Non possiamo
dimenticarci di loro, di queste vite votate anch’esse al sacrificio. Infine ci avviciniamo a
Santa Faustina Kowalska, una suora mistica
che tanto si è appassionata al Cuore di Gesù,
assicurandone bontà e grazie verso tutti noi.
Le sue spoglie riposano nella Cappella del
Convento di Lagiewniki, presso Cracovia,
dove lei si è spenta a soli trentatre anni lasciandoci il suo prezioso diario. Un esempio
luminoso nella semplicità! Poco lontano dal
convento sono state innalzate di recente due
grandi chiese e intanto la devozione alla Divina Misericordia si diffonde.
Silvana con Piera e Luciana
PELLEGRINAGGIO A BARCELLONA
20 - 26 giugno 2017
Come ogni anno la nostra parrocchia, in accordo con l’ufficio pellegrinaggi di Vicenza, organizza un pellegrinaggio in un luogo
di interesse sacro, spirituale e storico.
Quest’anno si è pensato di organizzarlo a
Barcellona e dintorni nel periodo dal 20 al
26 giugno 2017.
L’itinerario, che si prospetta interessante sia
PROGRAMMA
1º giorno - martedì 20 giugno:
LONIGO - VENEZIA - ROMA
BARCELLONA
Trasferimento in pullman da Lonigo per
l’aeroporto. Volo per Barcellona via Roma.
Arrivo, giro panoramico della città, sistemazione, cena e pernottamento in hotel.
2º giorno - mercoledì 21 giugno:
BARCELLONA
Pensione completa. Intera giornata dedicata
alla visita di Barcellona e in particolare alle
opere di Gaudì rilette in chiave cristiana: la
Sagrada Familia (Tempio e Torre), il Parco
Guell, e la casa Battlò.
3º giorno - giovedì 22 giugno:
BARCELLONA
Pensione completa. Continua la visita di
Barcellona con la Fundación Miró al Montjuic, il Pueblo Espanyo, la Cattedrale di
Barcellona, la Basilica di Santa Maria del
Mar e Basilica di Santa Maria del Pi.
Domenica 13 novembre 2016 - Anniversari di matrimonio
68
dal punto di vista culturale che religioso è
descritto nel programma sottostante.
In questo viaggio saremo insieme alla parrocchia di Chiampo, accompagnati da don
Roberto e da don Vittorio.
Per le iscrizioni, aperte fino a fine febbraio, rivolgersi in canonica da don Roberto o
Nilla.
alla cittadella archeologica e alla Cattedrale.
Pranzo. Proseguimento per Calafell e visita del castello medievale della Santa Cruz,
della chiesa romanica di Santa Creu e visita
della cittadella iberica.
4º giorno - venerdì 23 giugno:
BARCELLONA - TARRAGONA
CALAFELL - BARCELLONA
Pensione completa. Al mattino partenza per
Tarragona. Visita all’Anfiteatro romano,
69
Comunità... UNA PROPOSTA
Comunità... PELLEGRINAGGI
5º giorno - sabato 24 giugno:
BARCELLONA - RUTA DEL CISTER BARCELLONA
Pensione completa. Partenza per la Ruta del
Cister, percorso che collega tre monasteri
cistercensi: di Poblet, di Santes Creus e di
Vallbona.
6º giorno - domenica 25 giugno:
BARCELLONA - MONTSERRAT
SARAGOZZA
Prima colazione. Al mattino visita di Montserrat (monastero). Pranzo. Nel pomeriggio
visita di Saragozza con il Santuario della
Madonna del Pilar. Sistemazione in hotel a
Saragozza, cena e pernottamento.
7º giorno - lunedì 26 giugno:
SARAGOZZA - BARCELLONA
ROMA - VENEZIA - LONIGO
Prima colazione. Fine delle visite a Saragozza. Pranzo. Trasferimento a Barcellona
(aeroporto) e partenza con il volo per Venezia, via Roma. Arrivo e rientro in pullman a
Lonigo.
NOTE TECNICHE ED INFORMAZIONI
Quota: euro 1.490,00 (con minimo 435 partecipanti paganti).
La quota comprende: trasferimento in
pullman da e per l’aeroporto, trasporto aereo con voli di linea in classe turistica, franchigia bagaglio kg. 20, tasse aeroportuali
(possono subire variazioni fino al momento
dell’effettiva emissione del biglietto aereo)
trasporto in pullman GT, sistemazione in
camere doppie con servizi privati in hotel
4* (non centrale a Barcellona), trattamento
di pensione completa dalla cena del primo
giorno al pranzo dell’ultimo giorno, guide
locali in lingua italiana (panoramica + 2 intere giornate a Barcellona, intera giornata
Terragona, intera giornata Cister, mezza
giornata a Montserrat, mezza giornata a
Saragozza), accompagnatore spirituale, ingressi come da programma, tassa di soggiorno a Barcellona, quota di iscrizione, mance,
documenti di viaggio e materiale di cortesia,
assicurazione medico-bagaglio e annullamento viaggio.
Non comprende: Bevande, eventuale supplemento carburante, facchinaggio, quanto
non espresso nella “quota comprende”.
Documenti da presentare per l’iscrizione:
- carta di identità valida per l’espatrio senza il timbro di proroga della validità;
Organizzazione tecnica:
Petroniana Viaggi
e Turismo
BOLOGNA
I sentieri del silenzio
(Seconda edizione)
Il 15 e 16 ottobre ha avuto inizio la seconda
edizione de I SENTIERI DEL SILENZIO
con un seminario tenuto dal monaco camaldolese Axel Bayer. L’iniziativa, proposta a
chi desidera dedicarsi alla ricerca spirituale
e alla cura della propria vita interiore, si sviluppa con riferimento alle tre parole presenti
nel sottotitolo : meditazione, consapevolezza e preghiera profonda. Infatti, usando una
metafora, si può dire che la meditazione è
la palestra dove alleniamo il muscolo della
consapevolezza mediante la quale sperimentare l’unificazione e l’armonia del nostro essere, stati che rappresentano la piattaforma
ideale su cui fondare la pratica della preghiera profonda. Per sviluppare l’attitudine della
consapevolezza, spesso soffocata dal nostro
stile di vita distratto e stressato, vengono
proposti gli esercizi del respiro consapevole,
della presenza mentale, dei movimenti del
corpo accompagnati dall’attenzione alle sue
sensazioni, del passeggio meditativo. Queste attività permettono al corpo e soprattutto
alla mente, di raggiungere più facilmente il
silenzio, la quiete e la pace, condizioni favorevoli per abbandonarsi, affidarsi, rimanendo raccolti in un “luogo” dove sperimentare
l’Essere e il calore di una Presenza misteriosa che spesso porta ad invocarne il Nome
trasformante. Le “strade”, o meglio, i “sentieri” che vogliamo conoscere o che deside-
riamo - per quanto possibile - continuare a
percorrere, sono quelli fatti propri dai tanti
ricercatori spirituali che ci hanno preceduto
a partire da quelli proposti dalla tradizione
cristiana. Come non ricordare - a tal proposito - la straordinaria esperienza del Padri del
deserto, i mistici che, nei primi secoli d.C.,
rifugiandosi in luoghi solitari e tranquilli ricercavano, nell’immobilità del corpo e nel
silenzio della mente, l’esychia cioè la pace
del cuore? Guidati da relatori ed insegnati
esperti, anche noi cercheremo di creare le
condizioni per sperimentare questa particolare forma di preghiera. Preghiera che propone
una relazione di pura attenzione alla Presenza del Signore, dove il “cuore a cuore” non
ha bisogno di parole, immagini, segni, ma
semplicemente di un modo di essere, aperto
e fiducioso. Animati dal desiderio di approfondire il messaggio che il Vangelo propone, manterremo però uno sguardo attento
anche ad altre tradizioni religiose, convinti
che ogni autentico percorso spirituale abbia
valori e insegnamenti originali da trasmettere all’umanità. Oltre agli altri appuntamenti
in programma, segnaliamo gli incontri di un
piccolo ma significativo gruppo di persone
che si ritrovano, con cadenza quindicinale,
per praticare e condividere l’esperienza meditativa presso la cripta di Villa S. Fermo.
Giovanna e Paolo Bà
***
PROSSIMI APPUNTAMENTI:
Informazioni e iscrizioni presso la segreteria della canonica di Lonigo (tel.
0444.830060).
• Acconto euro 370,00 entro il 10/03/2017
• Saldo euro 1.120,00 entro il 02/05/2017
• Supplemento camera singola: euro 190,00
70
• 25 marzo 2017 - Esercizi di contemplazione secondo l’esperienza di Franz Jalics, con Marianne Wade - musicista e
insegnate di meditazione;
• 2 e 3 giugno 2017 - Intrecci tra yoga e
preghiera esicasta dal percorso di padre
Serafino del Monte Athos, con Antonia
Tronti - insegnante di yoga.
Per informazioni e iscrizioni: telefono
(0444-834629 - ore 19.30-21.30); e-mail:
[email protected]
71
Comunità... ANAGRAFE LONIGO
Comunità... UN RACCONTO
Il Natale della cicala e della formica
Illustrazione di Eleonora Moretti
La formichina Gilda aveva lavorato tutta
l’estate e ora nel suo formicaio, nell’angolo
di una grotta, assaporava il calduccio emanato dal bue che ruminava presso la mangiatoia.
“Sono fortunata” pensava, “non come la
cicala Lilla, che ha solo cantato e non avrà
niente da mangiare”.
In quel momento qualcuno entrò nella grotta con un asinello e in fretta sistemava della
paglia sul terreno. Gilda pensò: “Ora vado
a riposare, quei due non sono un pericolo
per il formicaio!” Ma aveva appena voltato
le zampe, che sentì un pianto bambino.
“Che succede stanotte? La donna ha dato
alla luce un Bambino!”
Quando le altre formiche accorsero, una
luce si diffuse nella grotta e le cose che ac-
72
caddero dopo lasciarono senza antenne tutti
gli insetti.
“Qui deve essere accaduto qualcosa di straordinario!” si dicevano.
Gilda guardava il Bimbo fra le braccia della
Mamma e sentiva i suoi occhietti scuri su
di sé.
TOC, TOC, TOC! Chi bussava alla porta
del formicaio?
“Sono la cicala Lilla, ho freddo e fame.”
“Proprio tu. E cosa hai fatto tutta l’estate?”
chiese Gilda.
“Ho cantato”.
“Hai cantato? Allora continua a cantare!” E
chiuse malamente la porta.
Poi si voltò, incrociò lo sguardo del Bambino: era sorridente e guardava ancora proprio lei.
Allora le tremarono tutte le sei zampette,
tornò alla porta e chiamò:
“Lilla, Lilla! Scaldati e mangia qualcosa!”
Lilla entrò e sospirò un debole grazie.
“Rimettiti in sesto, c’è del lavoro da fare,
cara Lilla! Portiamo del cibo a quei poveretti. Tu potresti anche cantare per
loro…”
Lilla abbracciò la formica, facendola ruzzolare. Gilda così riuscì a nascondere la
sua commozione.
Quando i pastori entrarono nella grotta, si
inginocchiarono accanto a Gesù e sentirono il concerto della cicala Lilla, che cantava una ninna nanna per il Re del mondo.
Poi, stupiti, si accorsero che il Bimbo indicava qualcosa con la manina: era il corteo delle mille formichine che portavano
semini e briciole ai santi genitori di Gesù.
Annamaria Gatti
Fonte: Città Nuova
BAMBINI BATTEZZATI
“Siete diventati nuove creature”
22.
23.
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41.
42.
43.
Marchetto Dylan
Marzolla Benedetta
Sartori Aurora
Tassoni Ester
Cocco Samuele
Fazzolari Isabel
Muraro Bruno Francesco
Majolo Adele Licia
Ballerini Elia
Bruttomesso Asia
Fronterrè Aurora
Galiotto Chiara
Mazzadi Matteo
Murano Mattia
Roscio Samuele
Steccanella Lorenzo
Tacchi Emily
Tibaldo Riccardo Evelino
Valenti Desirèe
Ferraro Matilde
Meneghini Celeste
Montorio Vanessa
MATRIMONI
FRATELLI DEFUNTI
“I due saranno una sola carne”
5. Nardi Luca
Piubello Maria Giovanna
6. Viola Christian
Zambon Anna
7. Boschetto Gianpietro
Tegazzini Laura
8. Pesavento Francesco
Rebesan Eleonora
9. Dani Mauro
Consolaro Veronica
10. Sozza Nicola
Masetto Elena
11. Soldà Giampietro
Rejes Mercedes Cristina
12. Mattiello Enrico Taddeo
Bagolan Giada Ivone
13. Sommaggio Sebastiano
Remonato Elisabetta
14. Barausse Giacomo
Paccanaro Silvia
“Saremo sempre con il Signore”
46.
47.
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50.
51.
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78.
79.
Costanzi Emma
a. 91
Borin Angela
a. 91
Candia Maria
a. 90
Balan Vally
a. 91
Bedin Maria
a. 88
Maurone Caterina
a. 68
Galuppo Anna
a. 89
Incao Maria
a.101
Parpinel Sergio
a. 86
Notaro Anna Lucia
a. 82
Lucco Fabio
a. 54
Christeleit Hildegard a. 95
Canevarolo Leone
a. 79
Maffei Antonietta
a. 79
Contro Livio a. 85
Perin Natale
a. 73
Marcheluzzo Dario
a. 59
Cherubin Lino
a. 69
Crestani Alice Evelina a. 99
Marostica Alessandro a. 89
Gambin Antonia
a. 88
Patuzzo Olga
a. 95
Venturella Agostino a. 87
Nori Gianna
a. 70
Cosaro Adele
a. 81
Gallo Paolo
a. 63
Marcazzan Elisa
a. 79
Castiglion Sergio
a. 86
Volpato Renato
a. 90
Brun Ketty
a. 39
Scavazzin Bellino
a. 84
Rossi Lelia
a. 91
Rizzioli Romana
a. 80
Dalle Molle Anna Maria a. 90
73
Comunità... ANAGRAFE MADONNA
BAMBINI BATTEZZATI
MATRIMONI
“Siete diventati nuove creature”
1.
2.
3.
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11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
Noro Maria
Santillo Martina
Spagnuolo Riccardo
Piscopo Elias
Rebellin Gaia
Larosa Emily
Raftopoulos Ginevra
Buda Camilla
Lovato Ivan
Di Lorenzo Melissa
Rebellin Tommaso Italo
Fiorio Gianfilippo
Bonioli Riccardo
Pio Leone
Bettini Martina
Fiorio Ludovico
Augiero Lucia
Carola Maria
Pierobon Adele
18. Faggion Margot
19. Fongaro Lorenzo
20. Marsetic Francesca
21. Toniolo Mattia
22. Ravagnani Oscar
Gabriele
23. Peretto Angela
24. Andreolli Filippo
25. Palladin Matilde
26. Bevilacqua Isabel
27. Leonello Giulio
Orari Ss. Messe
“I due saranno una sola carne”
1. Urbani Diego
Pontara Alessandra
Lonigo
2. Rizzi Nicola
Ramazzotto Debora
Chiesa Vecchia
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Sab
Dom
8.00
18.30
18.30
8.00
18.30
8.00
18.30
18.30
8.00
10.00 - 11.30
18.30
Duomo
Madonna
Almisano
3. Mattiello Cristian
Gottardo Jessica
Bagnolo
8.00
19.00
8.00
18.30
8.00
19.00
19.00
18.30
8.00
18.00
8.00 - 10.00
19.00
8.30 - 11.00
18.30
10.30
Monticello
FRATELLI DEFUNTI
“Saremo sempre con il Signore”
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Rebellin Italo Bezzan Armanda
Tosi Graziella
Foletto Luigi Bolcato Maurizio Ferrari Carla
Veronese Clara
Sivero Natalina Bettega Valentino
a. 82
a. 90
a. 60
a. 50
a. 57
a. 51
a.
a. 84
a. 67
9.30
* Nella Chiesa di S. Giovanni la S. Messa nei giorni prefestivi è alle ore 16.00, alla domenica alle
ore 9.00 e 17.30, nei giorni feriali alle ore 17.30.
Nella Cappella dell’Ospedale viene celebrata la S. Messa ogni domenica e festività religiose alle
ore 16.00 (16.30 ora legale), nei giorni feriali alle ore 7.30
* Nella Chiesa di S. Daniele le Ss. Messe feriali sono alle ore 7.00 - 9.00 - 18.00 (18.30 ora legale),
la pre-festiva alle ore 18.00 (18.30 ora legale) e quelle festive alle ore 7.00 - 9.00 - 11.00 - 18.00
(18.30 ora legale).
* Nella Chiesetta di via Bonioli viene celebrata la S. Messa ogni 2ª domenica del mese alle 9.00.
In Cammino con le coppie che chiedono il Battesimo
Comunità... ANAGRAFE ALMISANO
BAMBINI BATTEZZATI
“Siete diventati nuove creature”
1. Vignato Anna
2. Guarda Sara
3. Tosato Riccardo
4. Steccanella Emma
5. Battaglia Gian Maria
6. Battaglia Pietro Leone
7. Fochesato Alessandro Jan
8. Facchin Christian
9. Castagna Lorenzo
Domenico
MATRIMONI
FRATELLI DEFUNTI
“I due saranno una sola carne”
“Saremo sempre con il Signore”
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
Dussini Rosa Branco Rosina Rossi Giancarlo
Zonin Vittorio
Scarlassara Pietro Dalla Riva Italo Ferrarese Rina
Martelleto Matilde
Dal Lago Fulvio
Signorato Tarcisio Marchetto Ampelia
a. 90
a. 88
a. 47
a. 86
a. 80
a. 89
a. 93
a. 78
a. 82
a. 86
a. 91
Per il prossimo numero di “Comunità in Cammino”
Articoli e foto per il numero di Pasqua 2017 vanno inviati tramite e-mail o consegnati in
canonica entro la domenica 26 febbraio 2017. Quanti consegnano foto si assumono la responsabilità di avere il consenso alla pubblicazione da parte delle persone che appaiono in esse.
Le foto devono essere in formato digitale. La pubblicazione del materiale viene decisa dalla
redazione, che si riserva anche la facoltà di apportare correzioni o riduzioni. Chi non fosse
d’accordo con questa “libertà” della redazione eviti di inviare articoli.
Comunità in Cammino - Pubblicazione trimestrale
Autorizzazione del Tribunale di Vicenza n° 991 del 13 febbraio 2001.
Proprietà: Parrocchia SS. Redentore - Via Castelgiuncoli 18 - 36045 Lonigo VI
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Tipolitografia Facchin – Via Zara, 155 – Lonigo (VI)