64) Comunità in Cammino Natale 2016
Transcript
64) Comunità in Cammino Natale 2016
Natale 2016 Anno XVI - n. 64 - Dicembre 2016 Comunità... in UNITÀ... IN CAMMINO, SEGUENDO IL MAESTRO, SU UNA NUOVA VIA Chiamati a vivere la nostra fede in una Unità Pastorale Sono quasi 30 anni che nella nostra diocesi si parla di Unità Pastorali, con una varietà di esperienze, più o meno positive, diverse per il numero di parrocchie coinvolte e configurazione geografica. È vero il dato che uno dei fattori che ha portato alla nascita è stato il calo del numero dei preti (molte parrocchie, dato il grande numero dei preti presenti nella nostra diocesi, sono sorte negli ultimi 150 anni), però non è solo questo il motivo del loro sorgere. Si tratta, infatti, di un nuovo modo di pensare la presenza della Chiesa sul territorio e tra la gente, favorito da un ruolo sempre più attivo dei laici nella gestione delle nostre comunità e, di conseguenza, del sorgere di nuove forme di ministerialità, tra le quali la riscoperta del diaconato permanente. In questi ultimi mesi ne sono state costituite un buon numero di nuove. E tra queste la nostra, formata dalle cinque parrocchie del territorio. Incontrandoci nelle assemblee parrocchiali abbiamo avuto modo di ricordare le parole del Vescovo Beniamino, inviate nella sua recente lettera pastorale: “A partire dagli incontri con il Consiglio Presbiterale e con il Consiglio Pastorale diocesano, abbiamo espresso le nostre priorità (per il nuovo anno pastorale) nella forma sintetica , ma assai carica di prospettive: “una nuova presenza della Chiesa nel territorio, con un nuovo volto e un nuovo stile”. L’Unità Pastorale, ci ricorda il vescovo, non è un semplice accorpamento, né tanto meno un sopprimere le piccole parrocchie “fagocitate” da quelle più grandi, ma un nuovo volto e un nuovo stile di presenza della Chiesa nel territorio. 2 È una cosa nuova, dice il Vescovo, e come ogni novità esige tanta pazienza e perseveranza nel procedere. La tentazione di pensare: “si è sempre fatto così!” è molto forte, specialmente quando si ha l’impressione che le cose non vadano più bene come prima. Ci vuole pazienza perché noi parroci siamo arrivati tra di voi da solo un mese e mezzo e il lavoro di conoscenza e di coordinamento di tutti gli eventi che coinvolgono le nostre realtà è ancora un cantiere aperto. Quindi è facile pensare che si sappia tante cose: le attività che ogni parrocchia era solita fare e il come e il perchè venivano fatte. Da parte nostra c’è la consapevolezza che fare unità tra parrocchie significa salvaguardare l’identità delle singole comunità, pur nella condivisione di un medesimo cammino. Come in una famiglia i genitori vogliono bene a tutti i loro figli, avendo per ciascuno un modo diverso dall’altro di manifestarlo, a seconda delle differenze di età, carattere, modo di fare, così lo sforzo che noi stiamo facendo è quello di entrare giorno dopo giorno nella vita di ciascuna parrocchia, con un occhio alla singola comunità e all’Unità Pastorale nel suo insieme. Sono ben consapevole che anche noi preti siamo uno diverso dall’altro, ma quello che ci accomuna è la voglia di mettere tutte le nostre vite al servizio del Signore e del suo Vangelo. Personalmente, di fronte ad una decisione da prendere, mi ritrovo spesso a chiedermi: “Ma cosa farebbe Gesù se fosse qui ora? cosa sceglierebbe?”. Chi di voi è genitore sa molto bene che vo- Comunità... VITA DELLA PARROCCHIA ler bene ad un figlio non significa dire sempre “Sì” a qualsiasi richiesta, ma a volte è necessario dire anche dei “No”, pur sapendo che questi ultimi risultano difficili da mandare giù, sono scomodi. Ci auguriamo che nel prossimo futuro in ognuna delle nostre comunità si formi un Consiglio Pastorale Parrocchiale per condividere la riflessione e le scelte pastorali, e un Gruppo Ministeriale per condividere la responsabilità della gestione e organizzazione della vita parrocchiale. A tal proposito in gennaio sono in programma le elezioni dei Consigli Pastorali di Almisano e di Monticello di Lonigo (le informazioni dettagliate le daremo durante le messe domenicali). Tenendo conto delle indicazioni diocesane si continuerà a fare gli incontri di catechismo nelle quattro parrocchie attuali (almeno fino a quando il numero fosse così esiguo da non poter parlare di gruppo effettivo), celebrando in ciascuna parrocchia il Battesimo dei bambini (pur prevedendo la preparazione tutti insieme) e la S. Messa di Prima Comunione nel Giorno del Signore. La Festa del Perdono, essendo una festa alla quale partecipano solitamente le sole famiglie dei bambini interessati, viene vissuta a livello di Unità Pastorale, in modo da sperimentare la bellezza di un cammino condiviso anche con altri bambini. La Cresima si celebra a livello di Unità Pastorale, nella chiesa più capiente: molte Unità Pastorali la fanno in Cattedrale a Vicenza, quella di Sarego e Monticello di Fara ci ha chiesto di poterla celebrare nel duomo di Lonigo. L’Unità Pastorale, ricorda il Vescovo, ci aiuta a ripensare la nostra fede, ad esaminare quello che è necessario e a crescere nel nostro seguire l’Unico Maestro. Buon Cammino a tutti, disponibili a condividere il progetto del Vescovo Beniamino, di costruire anche nelle nostre cinque parrocchie “una nuova presenza della Chiesa nel territorio, con un nuovo volto e un nuovo stile”. don Roberto Sabato 1 ottobre 2016: ingresso dei nuovi parroci e di don Francesco 3 Comunità... NATALE 2016 Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. (Mt 2,9-11) I Magi, questi uomini venuti da lontano si sono “scomodati” per incontrare il Signore. Hanno lasciato la loro casa, i loro agi e comodità, le loro abitudini e si sono messi in cammino. Il loro grande obiettivo era quello di incontrare il Re d’Israele, il Messia da tutti atteso, e hanno saputo vedere i segni di questa venuta. Hanno poi portato con loro qualcosa di bello e importante da offrire al Signore. Una leggenda narra che uno dei Magi si era prodigato di portare al Re d’Israele delle pietre preziose. Lungo il viaggio aveva donato ad una ad una quelle pietre preziose a diverse persone bisognose e quindi era giunto dinanzi alla casa senza niente da offrire: solo le sue mani vuote; e proprio in quelle mani vuote Maria aveva deposto il piccolo Gesù. Ci piace pensare a questo come icona, immagine di questo primo Natale della nostra Unità Pastorale. Tutte le nostre cinque parrocchie (ma anche noi preti) abbiamo finora vissuto nelle “nostre case”, con le nostre abitudini e modi di fare. In questo Natale il Signore ci invita a scomodarci un po’ e a ricordarci 4 di essere chiamati a uscire (quante volte ce lo ricorda il nostro papa Francesco) e andare verso l’altro nel nome del Signore. In questo andare siamo chiamati a portare quello che siamo, le nostre “ricchezze”, il bagaglio di esperienze e di sensibilità vissute in questi anni per poterle condividere nel nome del Signore, certi che queste non sono il tutto della nostra vita e che tantomeno sono queste che avvalorano il nostro essere, ma che risultano essere ancor più di valore se condivise, donate agli altri. Solo donandosi si hanno le mani e braccia libere per accogliere nella nostra vita Gesù, il Signore che si è fatto bambino per essere accolto tra le braccia di ognuno! È questo cari fratelli e sorelle l’augurio che noi preti vogliamo porgervi per questo Natale. È un augurio, ma anche un impegno o meglio uno stile di vita che vogliamo assumere! Apriamo i nostri occhi, alziamo il nostro sguardo e… scrutiamo: sicuramente anche oggi una stella si ergerà per indicarci quei segni di bene, di comunione, di condivisione che attestano la presenza di Gesù, il Dio con noi, nelle nostre vite. don Giuliano Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE AVVENTO - NATALE 2016 SS. REDENTORE IN LONIGO Mercoledì 30 novembre Mercoledì 21 dicembre Sabato 24 dicembre Domenica 25 dicembre Lunedì 26 dicembre Sabato 31 dicembre Domenica 1 gennaio Giovedì 5 gennaio Venerdì 6 gennaio ore 20.45 - Penitenziale giovanissimi e giovani vicariale (Monticello di Fara) ore 20.45 - Penitenziale adulti vicariale (S. Daniele) Confessioni ore 9.30 - 12.00 in Chiesa Vecchia e Duomo Confessioni ore 15.00 - 19.30 solo in Duomo Veglia ore 23.30 in Duomo S. Messa ore 24.00 in Duomo Ss. Messe 8.00 (Ch. Vecchia) 10.00 - 11.30 - 18.30 in Duomo S. Stefano - Ss. Messe ore 8.00 - 10.00 in Chiesa Vecchia S. Messa ore 18.30 in Chiesa Vecchia Ss. Messe 8.00 (Ch. Vecchia) 10.00 - 11.30 - 18.30 in Duomo S. Messa 18.30 in Chiesa Vecchia Ss. Messe 8.00 (Ch. Vecchia) 10.00 - 11.30 - 18.30 in Duomo MADONNA DEI MIRACOLI Mercoledì 30 novembre Mercoledì 21 dicembre Sabato 24 dicembre Domenica 25 dicembre Lunedì 26 dicembre Sabato 31 dicembre Domenica 1 gennaio Giovedì 5 gennaio Venerdì 6 gennaio ALMISANO Mercoledì 30 novembre Mercoledì 21 dicembre ore 20.45 - Penitenziale giovanissimi e giovani vicariale (Monticello di Fara) ore 20.45 - Penitenziale adulti vicariale (S. Daniele) Confessioni ore 9.30 - 12.00 ; 15.00 - 19.30 Veglia ore 22.30 S. Messa ore 23.00 Ss. Messe 8.00 - 10.00 S. Stefano - S. Messa ore 9.00 S. Messa ore 18.00 Ss. Messe 10.00 - 15.00 S. Messa 18.00 Ss. Messe 8.00 - 10.00 ore 20.45 - Penitenziale giovanissimi e giovani vicariale (Monticello di Fara) ore 20.45 - Penitenziale adulti vicariale (S. Daniele) 5 Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE Sabato 24 dicembre Domenica 25 dicembre Lunedì 26 dicembre Sabato 31 dicembre Domenica 1 gennaio Giovedì 5 gennaio Venerdì 6 gennaio BAGNOLO Mercoledì 30 novembre Mercoledì 21 dicembre Sabato 24 dicembre Domenica 25 dicembre Lunedì 26 dicembre Sabato 31 dicembre Domenica 1 gennaio Giovedì 5 gennaio Venerdì 6 gennaio Confessioni ore 9.30 - 12.00 ; 15.00 - 18.00 Veglia ore 21.30 S. Messa ore 22.00 Ss. Messe 8.30 - 10.00 S. Stefano - S. Messa ore 11.00 S. Messa ore 19.00 S. Messa 11.00 S. Messa 19.00 Ss. Messe 8.30 - 11.00 ore 20.45 - Penitenziale giovanissimi e giovani vicariale (Monticello di Fara) ore 20.45 - Penitenziale adulti vicariale (S. Daniele) Confessioni ore 15.00 - 18.00 Veglia ore 21.00 S. Messa ore 21.30 S. Messa 10.30 S. Stefano - S. Messa ore 9.00 S. Messa ore 18.30 S. Messa 10.30 S. Messa 18.30 S. Messa 10.30 Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE IL LOGO DELL’UNITÀ PASTORALE DI LONIGO Gli occhi più attenti hanno certamente notato che da alcune settimane sul foglietto degli avvisi della nostra Unità Pastorale è apparso un nuovo logo. Nel cercare un’immagine che potesse rappresentare tutte e cinque le parrocchie abbiamo optato per questa. Oltre alla scritta che immediatamente ricollega alla nostra Unità Pastorale emerge anche il disegno dei confini del Comune di Lonigo, territorio nel quale sono ubicate le nostre parrocchie. Il territorio (con la sua storia, la morfologia, le tradizioni, ecc) ha sempre determinato le peculiarità delle nostre comunità. Ma se questi elementi risultano essere importanti, essenziale per la caratterizzazione delle nostre comunità è il radicamento in Cristo. Ecco il senso profondo della croce che compare nel logo. Una croce che sembra prolungarsi dalla stessa morfologia del Comune. La croce che ci richiama a fare come Gesù Cristo: a decentrarci per mettere l’altro al centro, a farci dono, a dare la vita per amore. È questo lo stile che la nostra Unità Pastorale vuole assumere. MONTICELLO DI LONIGO Mercoledì 30 novembre Mercoledì 21 dicembre Sabato 24 dicembre Domenica 25 dicembre Lunedì 26 dicembre Domenica 1 gennaio Venerdì 6 gennaio 6 ore 20.45 - Penitenziale giovanissimi e giovani vicariale (Monticello di Fara) ore 20.45 - Penitenziale adulti vicariale (S. Daniele) Veglia ore 19.30 con presepe vivente S. Messa ore 20.00 S. Messa 9.30 S. Stefano - S. Messa ore 9.30 S. Messa 15.00 S. Messa 9.30 Qualcuno, inoltre, vede in questo logo una “colomba abbozzata” che vola in cielo. La colomba uno dei simboli con i quali ci riferiamo allo Spirito Santo. Sia proprio lo Spirito Santo ad aleggiare sulla nostra Unità Pastorale, a guidarla nel tradurre,nella nostra vita e nelle nostre scelte, la lieta notizia, quel Vangelo che Dio ci ha donato e che siamo chiamati a vivere…INSIEME. don Giuliano DATE DA RICORDARE - FESTA DEL PERDONO: Per tutte le parrocchie, Santa Messa in Duomo a Lonigo Domenica 19 Marzo 2017 alle ore 15.30 -SANTA MESSA nella quale alcuni bambini riceveranno per la prima volta la COMUNIONE Domenica 7 maggio, ore 11.00, ad Almisano Domenica 21 maggio, ore 10.00, a Lonigo in Duomo Domenica 14 maggio, ore 10.00, a Madonna 7 Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE SALUTO AL PARROCO Domenica 18 settembre la comunità di Monticello di Lonigo ha salutato il parroco Don Mariano Cocco Lasta e il suo collaboratore Don Luciano Meneguzzo. Don Mariano era parroco di Monticello, in unità pastorale con Almisano, da ben 14 anni e da circa 6 anni era supportato da Don Luciano, che aveva preso a cuore la nostra comunità celebrando quasi tutte le Messe. Non sono mancati momenti di commozione. Come segno di gratitudine per il servizio donato, a nome della comunità, sono state consegnate ai sacerdoti due targhe. Dio per ognuno di noi ha un progetto e anche se non lo capiamo dobbiamo essere felici se di Lui ci fidiamo. E allora noi non vogliamo essere tristi per questo tuo trasferimento, ma siamo grati e felici per ogni passato momento. E questa croce che oggi ti doniamo fatta con le nostre mani l’abbiamo. Magari non è bella come quella di uno scultore, ma sicuramente l’abbiamo fatta con amore. Con le nostre firme l’abbiamo decorata, perché vogliamo dirti che oltre a Gesù, anche noi ti saremo vicino in questo tuo nuovo cammino. *** Caro Don Luciano, mente. anche per lei abbiamo qualcosa in mano. E per questo speriamo di farle cosa gradita Da quando a Monticello a dir Messa ha ini- donandole questo Rosario fatto con le noziato, per noi un nonno speciale è arrivato. stre dita. Sicuramente di lei ricorderemo tante parole Le chiediamo un favore eccezionale: si ribelle e certamente non scorderemo le vo- cordi di noi nella sua preghiera che sia di lanti caramelle. mattina o di sera. Ma una cosa ci ha insegnato costantemente: E noi cercheremo di fare per lei lo stesso, di pregare la Mamma Celeste incessante- anche se forse non preghiamo così spesso. Poi i ragazzi di Monticello hanno donato ad ognuno un piccolo presente, fatto con le loro mani, accompagnato da queste parole: *** Caro Don Mariano ma con sguardi, sorrisi, gesti ed emozioni Siamo qui a ringraziarti e a salutarti con una insieme abbiamo intonato un bel canto. croce in mano. Noi eravamo pochi e abitavamo anche diQuando a Monticello sei arrivato, la mag- stanti, momenti per trovarci tutti insieme gior parte di noi non era ancora nato. non ne avevamo tanti. Con il tuo modo di fare un po’ impacciato, E allora ecco che tu, proprio come un buon fra le tue braccia ci hai alzato e alla comu- pastore, ogni domenica mattina con le tue nità ci hai presentato. parole ci riempivi il cuore radunandoci atLe nostre mamme ancora si ricordano quan- torno all’altare e con canti e preghiere il Sido in quel momento hanno pensato gnore lodare. “Gesù proteggi il mio bambino appena bat- Tu per noi non sei UN parroco, per noi sei tezzato”. IL parroco, Comunque quello che più importa è, che perché da quando siamo nati altri non se ne con la tua semplicità, cristiani ci hai fatto sono avvicendati. diventar. Per questo pensare che ci lasci ci mette triNel frattempo un po’ siam cresciuti e un po’ stezza e anche un po’ di amarezza. meglio ci siamo conosciuti. Ma anche in questo momento, senza tante Sia tu che noi siamo gente che non chiac- parole, con il tuo comportamento, ci dai un chera tanto, insegnamento: 8 Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE Marianna RINGRAZIAMENTO A DON MARIANO COCCO LASTA Per un piccolo paese come Almisano, la cui vita comunitaria è estremamente legata ai tempi ed alle attività della sua parrocchia e della sua chiesa, il cambio del parroco risulta sempre un momento di forte impatto, nel quale la comunità stessa fa bilanci e si interroga sui cambiamenti futuri. A mio modesto parere non è possibile estrarre, nei 15 anni in cui Don Mariano ha prestato servizio presso la nostra parrocchia, un momento più importante rispetto ad altri oppure un episodio che ha segnato più di altri questo periodo. Credo che con il suo intervento alla fine dell’ultima messa celebrata da Don Mariano, il sindaco Restello abbia definito in modo molto preciso questi 15 anni: Don Mariano si è contraddistinto per una laboriosità straordinaria in cui la chiesa, le opere parrocchiali e l’asilo hanno visto cambiamenti strutturali pro- fondi: da citare sicuramente l’impianto di riscaldamento a pavimento della chiesa, la ristrutturazione delle opere parrocchiali e la scala antincendio dell’asilo. Tale laboriosità era sicuramente legata alla sua esperienza lavorativa precedente alla vocazione. Don Mariano non ha mai fatto mistero di essere stato operaio metalmeccanico, anzi ha sempre condiviso con i suoi parrocchiani larghissima parte della sua vita familiare e personale. Sovente ha raccontato gli episodi cruciali della sua vita che gli hanno permesso di scoprire la vocazione ma ha anche condiviso gli aspetti difficili che la vocazione comporta e i suoi momenti di crisi. Non ha mai dimostrato nelle relazioni con le persone carattere granitico, ma ha sempre dimostrato di interrogarsi e porsi davanti i problemi al fine darsi delle risposte. 9 Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE Conoscere Don Mariano ha significato anche conoscere mamma Rosa, sua madre che è diventata a tutti gli effetti donna di paese, amica di molte sue coetanee. Conoscere mamma Rosa significava vedere l’origine di tanta operosità. Don Mariano non è mai stato uomo di Chiesa ex cathedra ma si è sempre dimostrato fortemente calato nella sua piccola comunità. La sua semplicità lo ha reso e lo rende uomo tra gli uomini. Ha saputo nel tempo accogliere molte persone alla sua porta, nella sua casa e gradiva senza particolari problemi poter essere invitato presso le case dei parrocchiani. Non possiamo dimenticare la serena convivenza in canonica con Don Luciano che ha portato il peso della parrocchia durante l’assenza di Don Mariano, il quale a sua volta si è preso cura di lui quando era malato. Un tratto che contraddistingueva Don Mariano era anche la grande sensibilità con cui partecipava ad alcune celebrazioni particolarmente significative o toccanti, occasioni nelle quali non nascondeva le proprie lacrime di commozione, atteggiamento questo che faceva toccare l’importanza del momento e la sua profondità d’animo. Questo vuole essere un sentito ringraziamento nei confronti di Don Mariano per la sua instancabile opera, fiduciosi del fatto che il rapporto con Almisano è semplicemente cambiato rispetto a prima e non sicuramente interrotto: come già ricordato durante l’ultima celebrazione la distanza tra Almisano e Sarcedo non è poi così lunga. Per il gruppo catechisti Riccardo Zanini GRAZIE DON VITTORIO! Rev.do Don Vittorio, non sappiamo cosa dire, una commozione for te, profonda, ci stringe il cuore .... E’ proprio così. Perchè? Perchè Lei ha camminato con noi per lunghi anni come Pastore, come fratello. Impossibile elencare l’immensità del bene fatto con rara saggezza e umiltà alle famiglie in difficoltà, alle associazioni, a tutta la nostra Lonigo: solo il Signore sa e ricompenserà. Nella nostra mente si affollano tanti pensieri e tanti ricordi. Uno incancellabile: all’inizio del suo servizio, lei come nostro Parroco si è spontaneamente preoccupato del nostro Centro di Aiuto alla Vita offrendoci come nuova Sede la “casetta” attigua alla Canonica. 10 Siamo stati colpiti dalla Sua straordinaria sensibilità e lo abbiamo accolto come un dono prezioso che ci ha fatto respirare a pieni polmoni; il numero delle mamme da noi assistite era infatti sempre più grande. GRAZIE di cuore Don Vittorio! Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE Lei, inoltre, ha seguito con premura e disponibilità esemplare ogni nostra iniziativa illuminandoci nei momenti difficili riguardanti la maternità unita al concetto di scienza, tema sempre attuale, dibattuto e mai risolto. La Sua presenza ci ha trasmesso sicurezza per accogliere con amore la vita nascente e far sbocciare nel cuore di ogni mamma la gioia perchè la vita è dono prezioso di Dio che unisce, infiamma e rinnova. Don Vittorio le auguriamo che partire sia “Massa grande” inizio di una nuova sfolgorante missione illuminata dalla grazia del Cielo. Presidente e volontarie del Centro di Aiuto della Vita Presidente e volontarie del Movimento per la Vita LA PARROCCHIA DI MADONNA SALUTA CON AFFETTO IL SUO PASTORE DON SILVANO RAMPO Un ricordo speciale è quello che conservo dentro di me del caro don Silvano. E’ una memoria alimentata dall’amicizia che con lui condivido e che è stata resa più salda dalla presenza di mamma Gabriella nella nostra vita. Don Silvano è un uomo di Dio, un fedele testimone del Suo Amore incondizionato, umile, generoso, semplice, missionario in ogni sua parola e in ogni suo gesto reso concreto da “Sì, eccomi” continui e senza condizioni. Sorrido e rendo lode, ripensando alle sue mani sempre tese verso l’altro, aperte al dono e all’accoglienza, giunte nella preghiera sempre devota e assidua, pronte ad avvolgere quelle di chi, come me, ha sperimentato il dolore della perdita di una persona amata. Innamorato della Parola, ne cerca sempre il senso più profondo, di cuore e col cuore, se ne fa testimone. La sua presenza nella mia vita è un dono per cui rendo grazie al Padre. Floriana *** Nato 75 anni fa nell’alta valle del Chiampo, parrocchia. Io ho avuto modo di conoscerlo consacrato sacerdote a 25 anni, si è dedicato bene in questi ultimi dieci anni, avendomi in varie sedi al servizio sacerdotale, susci- opportunamente coinvolto in vari lavori per la parrocchia e lo considero un amico tando stima e amicizie durature. Con la costituzione della nuova Unità Pa- sincero. Sempre molto disponibile, schierastorale di Lonigo, la comunità di Madonna to in aiuto dei poveri, anziani e famiglie in lo ha salutato alla sua partenza per Chiampo difficoltà, Don Silvano ha accolto sempre per affiancare Don Vittorio nella loro nuova chi bussava alla sua porta. Aveva l’arte di 11 Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE saper ascoltare gli altri e di dire parole rassicuranti. Mi sono reso conto quanto sia dif- ficile fare il parroco da soli in una comunità numerosa! Tizzi Grazie di cuore Don Silvano e tanti cari auguri per la nuova avventura pastorale! RICORDO DI DON SILVANO Domenica 25 settembre 2016 il nostro caro parroco Don Silvano ha celebrato la sua ultima S. Messa nella comunità di Madonna. Don Silvano ha guidato la parrocchia di Madonna dei Miracoli per 17 anni ed è stata una presenza discreta, attenta ai più bisognosi, agli ammalati ai sofferenti e a tutte le famiglie. Sentiva suo il comandamento “amatevi gli uni e gli altri” e lo ha messo in pratica sempre nel modo che gli era più congeniale: la sua vicinanza discreta. Lo vogliamo ringraziare e ricordare per tutti questi anni dedicati alla nostra comunità parrocchiale, una comunità di persone che ha saputo ascoltare, amare, seguire con disponibilità e attenzione. Ci ha fatto capire che la comunità non è stare insieme per ragioni umane, sociali, culturali ma accettazione e amore verso l’altro. È stato vicino soprattutto a quelli che soffrono e ai lontani. È stato un vero pastore tra di noi seguendoci con dedizione, disponibilità e generosità. L’ augurio che gli facciamo è quello di saper affrontare con serenità questo nuovo percorso che la vita gli ha riservato con l’aiuto che Maria Vergine Madre sempre concede. A... DIO, DON GIOVANNI Il nostro don Giovanni, parroco di Bagnolo, ci ha lasciato il 16 ottobre scorso. Diciamo “nostro” perché era con noi ormai da 16 anni: una presenza costante, ma mai invadente, nella famiglie dei suoi parrocchiani, per i quali è stato padre, fratello, nonno, amico. Certo non è possibile pensare che, in un periodo così lungo, tutto sia sempre filato liscio, tra un parroco dalle convinzioni granitiche ed una comunità di fedeli a volte ostinata! Quello, però, che teniamo nel cuore e condividiamo, di questi anni, è solo il positivo. Innanzitutto, di lui abbiamo apprezzato da subito la coerenza: il don era un sacerdote al servizio di Cristo e dei fratelli in tutto ed in ogni momento. Lo si vedeva, per esempio, 12 nello stile di vita sempre parco e misurato, libero dal superfluo e dall’eccesso, attento Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE a riutilizzare quanto più possibile e a non sprecare nulla, poiché, da bambino, egli aveva vissuto le ristrettezze della guerra e, da missionario, aveva toccato con mano la miseria degli ultimi, nella lontana Colombia. Il suo essere missionario continuava anche qui, con l’attenzione che aveva per gli immigrati che, spesso, bussavano alla sua porta. Aiutava tutti, come poteva, cercando anche di dare loro dignità: dunque, non carità, ma compenso per qualche lavoretto che ci fosse da fare (tagliare la siepe, ripulire il piazzale,ecc.). Aveva grande affetto per i bambini: per i più piccoli, ai quali riservava sempre una carezza e grandi sorrisi, per quelli del catechismo, che passava a salutare ad ogni incontro, a volte incalzandoli con domande per le quali spesso non trovavano risposta, più spesso deliziandoli con ricordi di quando era piccolo o della sua missione in Colombia (nessuno di loro dimenticherà mai che don Giovanni girava da una comunità all’altra, nella giungla, in sella ad un cavallo di nome “Noche Buena”!!!!), per i suoi chierichetti, con i quali, durante la messa, commentava sottovoce le letture e le preghiere, per i ragazzi più grandi, che non smetteva mai di stimolare con domande, osservazioni e provocazioni su qualsiasi argomento. Non dimenticava gli ammalati dai quali si è recato in visita fino a pochi giorni prima di andarsene portando, a chi lo desiderava, la Comunione e a tutti una parola di conforto. Il suo essere misurato si rifletteva anche nell’impegno che chiedeva ai collaboratori: cercava di ridurre al minimo le convocazioni e le riunioni, adoperandosi nello stesso tempo perché fossero il più possibile significative anche dal punto di vista della formazione cristiana e non incontri meramente tecnici in cui individuare solamente il da farsi. Un’altra caratteristica di don Giovanni, che mai sarebbe potuta passare inosservata, era la sua inflessibilità in materia di capisaldi della Fede, che lui difendeva a gran voce dal pulpito o con parole forti nell’appendice che sempre inseriva in calce al foglietto degli avvisi. Lì, a volte, riportava articoli che riteneva interessanti e formativi, altre volte commentava una ricorrenza, un fatto di cronaca, un evento, in maniera sempre chiara e con frasi che non potevano non far pensare. Ecco, questo era uno dei suoi crucci: il timore che i fedeli non riflettessero, non pensassero in maniera autonoma, non agissero per convinzione ma solo per abitudine. Esortava sempre tutti a riflettere sulle vicende e anche sulla vita di Fede personale, spronando le persone a parlare e a condividere queste riflessioni, cercando di aprire loro nuove prospettive e consigliando letture e approfondimenti. Si è speso fino all’ultimo perché la liturgia, la messa, le preghiere non fossero semplici azioni meccaniche o banalmente rituali, ma scaturissero da una nuova e profonda consapevolezza, maturata nella Fede e nell’incontro con Gesù e la Sua Parola. Vorremmo dirgli “Grazie per il tuo servizio di parroco, don Giovanni”, ma non lo faremo, perché non ne avrebbe avuto piacere, dato che sosteneva: “Chi compie il proprio dovere non va ringraziato”. Ci concederà però, da Lassù, guardandoci magari con quel sorrisetto terribile che faceva quando elaborava un pensiero politicamente scorretto, di dirgli “ Grazie per essere stato parte delle nostre vite”. Sarà sempre nel nostro cuore. Anna Corato 13 Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE DON GIOVANNI DORO (16.10.2016) ....roccia piccola, granito duro, brezza soave, quercia solida, ... le immagini non bastano per raccontare la tua vita, difensor di lavoratori, eredità che a noi lasci. Provato nell’infanzia, povero per esperienza e scelta, vicino a Dio gioioso, affinasti le tue doti, in preghiera ininterrotta, ricevesti doni per unire. Convinto seguisti il Cristo umile e determinato per dare vita a chi bisogna, creando ponti di amicizia sciogliendo nodi con sapienza, fedele sempre al Signore La domanda: “Perché non mi lasciaste andare?” rivela amore a noi, e alla vita, ma più al Padre, pronto al suo incontro con decisa fede chiara. Ubbidiente alla natura, t’incamminasti qui a lasciare in ordine le cose e questo corpo poco servitor della Parola e conforto dei fratelli. Fosti saggio, non noioso: portando Cristo ai poveri e tanta riconciliazione, affrontasti con chiarezza la guerriglia e i fazendeiros, in difesa dei colpiti. Caparbio, visitasti sempre 14 amici, poveri e fedeli. Rigoroso con te stesso, con i più misericordioso, in sincera ingenuità non temevi il nostro tempo Inserire foto santino di Regno e di violenza; ai fratelli interessato, sorridente e premuroso non volevi esser peso: intuita l’ora giunta con l’Unzione ci hai lasciato. Comunità... VITA DELL’UNITÀ PASTORALE Riservato anche in morte, non fosti peso per nessuno, richiedesti alla tua gente e ai tuoi cari confratelli la preghiera pel trapasso che ogni mortale teme. La tua croce hai portato, le tue orme hai lasciato, doni a tutti con affetto e sempre ci daran sollievo il tuo tempo, e la tua vita limpida, dedicata, d’oro. don Gaetano Bortoli Foto Express Lonigo Il traguardo ormai raggiunto, chiaramente informato, hai lasciato questo corpo, quello spirituale in Cristo. Amasti la vita povera, dignitoso ma di più quell’altra. Difensore strenuo della vita e del Vangelo non hai cercato privilegi, non lasciasti il pastorale; accogliente fino in fondo, ci stimasti, esagerato! Nei campi di questa vita imparasti libertà, basso, grande lottatore, intelligenza fine, col sorriso ti opponevi, rispettoso schernitore. Domenica 18 settembre 2016 - Battesimo di 10 bambini a Lonigo Opinavi come tutti, il tuo esempio ci servì, lasciando le parole in più ai saggi e ai dottori, in preghiera intercedente senza gran comodità. 15 Comunità... BAGNOLO Comunità... ALMISANO IL CANTO DELLA STELLA A BAGNOLO PRESEPE AD ALMISANO La tradizione di passare di casa in casa nel periodo natalizio per fare, cantando, gli auguri alle famiglie, è una tradizione radicata, sia nei nostri paesi che, a giudicare da quello che si vede in televisione, anche in altre nazioni con radici cristiane. In genere si eseguono canti tradizionali natalizi, nel periodo che precede il Natale. A Bagnolo ci sono due particolarità che ci differenziano: innanzitutto quello che si canta è proprio “Il canto della Stella”, che si esegue solo in questa occasione, e il periodo in cui si passa di casa in casa è quello che va dal 26 al 30 dicembre. Un po’ tardi per gli auguri, verrebbe da dire. In realtà, le motivazioni sono ben chiarite dal testo : “DEH, SORGI, AMICA STELLA,/LA PACE AD ANNUNZIAR,/LA PACE AD ANNUNZIARE. /COI RAGGI TUOI LUCENTI/IL CIEL SI FA GIOCONDO,/ IL MAR, LA TERRA, IL MONDO/ RITORNAN A GIUBILAR. /PER TE, FIN DALL’ORIENTE,/SI PONGONO IN CAMMINO/IL REDENTOR DIVINO/ TRE RE MAGI AD ADORAR. /L’INCENSO AL VERO,/LA MIRRA AL VERBO INFANTE,/L’ORO AL DIVIN REGNANTE/ CON ONOR A PRESENTAR./TANTE GRAZIE ALLE FAMIGLIE/GENEROSE, ONESTE E PIE./ PER CINQUANTA EPIFANIE/CI CONSERVI IL CIEL CON LOR.” Dunque la Stella è quella che, dopo la Notte Santa, guida i magi al cospetto di Gesù Bambino. Significativi sono gli appellativi con i quali Egli viene indicato, a seconda del dono: l’incenso, essenza tanto preziosa da essere bruciata solo sull’altare delle divinità, va quindi a Lui in quanto unico, vero Dio; la mirra, da secoli usata nella prepara16 zione delle salme, al Verbo infante, al Verbo che si è fatto Bambino e che dell’uomo ha accettato anche la mortalità; infine, il più prezioso dei metalli al Dio che regna dappertutto, su ogni cosa e persona, da sempre e per sempre. La composizione di questo canto si perde lontano, nel tempo; quel che è certo è che, già negli anni ’40 del secolo scorso, il coro dei ragazzi, guidati dall’allora cappellano, il mitico don Ubaldo, cantava questa canzone. All’epoca si eseguiva a più voci, aspetto che, col tempo e con il progressivo venire a mancare dei depositari delle varie partiture, mai trascritte e tramandate solo oralmente, è andato perduto. Musicalmente la parte con gli auguri alle famiglie risulta completamente diversa dalla parte precedente anche se, in ogni caso, l’insieme è ben armonizzato. Quest’ ultima invoca sulle famiglie accoglienti ( con eventuali e sempre ben graditi ristori e bevande, specie se….fumanti, viste le temperature del periodo!) e generose (in virtù dell’offerta che, secondo le possibilità, tutte si premurano di fare), la benedizione innanzitutto della salute, augurando di rivedersi per (almeno!) altre 50 Epifanie. E proprio il giorno dell’Epifania, da tradizione, la nostra Stella ha un posto d’onore in chiesa dove, al termine della messa, viene nuovamente eseguito, dai cantori e da tutta l’assemblea il canto della Stella. Poi viene riposta, in attesa di affrontare per altre (come minimo!) 50 volte le 5 serate del canto itinerante! Anna Corato In tutto il mondo durante il periodo natalizio, laddove i cristiani festeggiano l’incarnazione di Dio, esiste l’usanza di erigere presepi nelle case e nelle chiese. I presepi sono rappresentazioni artistico-figurative della nascita di Gesù; inizialmente italiana, l’usanza di allestire il presepio è diffusa oggi in tutti i paesi cattolici. Una complessa composizione dove vi compaiono tutti i personaggi e i luoghi della tradizione: la grotta o la capanna, la mangiatoia ove è posto Gesù bambino, i due sposi Giuseppe e Maria, i Re Magi, i pastori , le pecore e gli agnelli, il bue e l’asinello, gli angeli del Gloria in excelsis Deo. Gli evangelisti Luca e Matteo furono i primi a descrivere la storia dell’Incarnazione di Cristo; fonti storiche confermano che già nel quarto secolo troviamo a Roma (nelle catacombe) immagini della Natività, inoltre già in tempo Paleocristiano, il giorno del Natale nelle chiese venivano esposte immagini religiose, che nel decimo secolo assunsero un carattere sempre più popolare, estendendosi in tutta Europa. Ma comunemente il “PADRE DEL PRESEPIO” viene considerato San Francesco d’Assisi, poiché nel Natale del 1223, dopo la concessione del Papa Onorio III, egli uscì dal convento di Greggio, per erigere una mangiatoia all’interno di una caverna in un bosco, vi portò un asino ed un bue viventi, ma senza la sacra famiglia. Successivamente tenne la sua famosa predica di Natale davanti ad una grande folla di persone, rendendo così accessibile e comprensibile la storia di Natale a tutti coloro che non sapevano leggere. Con il passare del tempo, molti artisti dedicheranno le loro opere nel contemplare l’immagine della natività: il presepe nella Cappella Sistina della Chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma, opera di Arnolfo da Cambio 1289, oppure dall’artista brunicense Michael Pacher che realizzò nel 1400 c.a. un altare gotico intagliando immagini della natività e molti altri artisti scultori e pittori che lasciarono la loro opera in commemorazione di questo evento sacro. Ad oggi, molte sono le iniziative dovute a questo periodo, molte associazioni e molti artisti si esibiscono per promuovere l’im- 17 Comunità... ALMISANO magine del presepio e dar maggior risalto all’arte del “presepista” . In molti paesi d’Italia l’usanza del presepio ha assunto importanti significati per molte persone come nel paese di Almisano, una piccola frazione di Lonigo, in cui da molti decenni si sviluppa un presepe natalizio sempre diverso e sempre più particolare. Alcuni documenti confermano che in questo paese il presepe ebbe le sua prima esposizione all’interno della cappellina; successivamente venne trasferito all’esterno, dentro un’apposita casetta o posto sotto un’albero. Dal 2007 giovani artisti volontari incominciarono a raccogliere informazioni a riguardo e sostennero quest’attività coltivando negli anni una passione che continua fino ai giorni nostri. In una stanza, dove inizialmente c’era la caldaia che serviva a riscaldare la chiesa, fu possibile ai presepisti esporre per ben sei anni consecutivi il presepe di Almisano, proponendolo ogni anno con una novità in più. Poi dal 2013, l’anno della svolta, quando grazie all’aiuto delle offerte paesane e del contributo del parroco, Don Mariano, i giovani presepisti realizzarono il presepe all’aperto, in quel porticato che si trova a lato della chiesa di Almisano. Quel luogo inizialmente venne utilizzato per depositare materiale in disuso, ma successivamente, 18 Comunità... ALMISANO dopo una efficace manutenzione, permise a tutti di sfruttare quello spazio per fare le feste patronali e per accogliere il “Grande Presepio di Almisano”. Dal 2014 venne introdotta una nuova struttura in legno portante di 18 metri quadri, smontabile e comoda per l’assemblaggio, usata anche oggi per realizzare il presepe. Un semplice accesso permette di entrare e visitare il presepio; grazie alla “camera oscura”, realizzata apposta per questo evento, i visitatori potevano osservare l’esposizione anche nelle giornate di sole. L’ambientazione del presepe varia di anno in anno, dallo stile montanaro, allo stile palestinese, ricordando e riportando sempre i significati principali del Natale. In questo presepe si possono cogliere molti particolari, come i pastori che si muovono, le pecore che pascolano, il bambin Gesù che durante la notte piange, il temporale e la pioggia, il ruscello, i borghi e tutti gli interni delle case accuratamente lavorate e riprodotte rispettando i valori di un tempo. Grazie all’interesse delle persone e alla continua attenzione per questo presepe, i giovani artisti quest’anno hanno voluto ampliare il progetto e occupare un suolo di ben 25mq facendo comunque attenzione a tutti quei effetti scenici, sonori e artistici. Inoltre verrà consolidata l’esposizione esterna a questo presepe che prevederà la realizzazione di un “ Presepe di Lego”, assieme a tanti altri eseguiti dai giovanissimi ragazzi del paese e dalle scuole limitrofe. Il ricavato delle offerte verrà tenuto per sviluppare e sostenere i costi del presepe, inoltre una parte del ricavato permetterà di continuare il restauro delle statue in gesso degli anni ‘50 ritrovate nel granaio della chiesa di Almisano. La continua crescita di questa iniziativa è dovuta anche al fatto che il presepe di Almisano da oltre due anni collabora con l’associazione “La Strada dei Presepi” di Cittadella di Padova, un itinerario presepistico, il cui scopo è quello di promuovere l’arte del presepe e di raccogliere (attraverso una lotteria) fondi per lo studio Oncologico di Padova. Inoltre da quest’anno si collaborerà con un altro itinerario, quello di “Presepe & Presepi” di Este, volto a promuovere esclusivamente solo questo tipo di iniziativa e dar risalto all’arte del presepe. Sarà possibile rimanere in contatto con i collaboratori e i relativi responsabili attraverso molteplici piattaforme online come Facebook: presepe di Almisano, oppure visitando il sito www.presepealmisano.altervista.org oppure chiamando al 3471421635. Il presepe verrà aperto il 24 dicembre dopo la Santa messa, fino al 22 gennaio, dalle 8.30 alle 20; dal 22 al 29 su prenotazione. Emanuele Marsetic Domenica 2 ottobre 2016 - Battesimo di una bambina 19 Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE E TU DOVE DORMI STANOTTE? Il 17 ottobre è la giornata dedicata alla sensibilizzazione verso le povertà che ci sono nel mondo. Le povertà, non la povertà, perché l’articolo evidenzia purtroppo la realtà delle cose, caratterizzata dalle molte sfacettature dell’essere “poveri”. La Caritas è da sempre sul campo per portare aiuto e per sensibilizzare su certe tematiche, ma sul territorio esistono numerose realtà impegnate nella lotta contro le povertà. Da parte Caritas giovani viene da anni proposto come nucleo tematico di approfondimento il caso delle persone senza dimora, che sono di ogni nazionalità (quindi anche italiana) e che sono sempre più presenti nel nostro Paese. Ognuno di noi può diventare un senza dimora: basta, per esempio, perdere il lavoro o rimanere ospedalizzati per un lungo periodo e si rischia di perdere un tetto sopra la testa. Per questo uno dei temi cruciali è quello della via Anagrafica, che se istituita in ogni paese, permette a chi è 20 Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE venduto la rivista “Scarp da Tenis”, rivista di interesse sociale. Oltre ai loro stand dove era possibile conoscere le attività che svolgono e con raccolta di beni di prima necessità, notevole è stata la presenza degli amici della compagnia teatrale l’Archibugio che hanno letto le storie di persone senza dimora. La vita di queste persone che vivono sulla strada era rappresentata da una signifi- cativa raccolta fotografica relativa al nostro territorio. La serata quest’anno è stata diocesana e si è svolta a Bassano dove, dopo una cena condivisa, abbiamo ballato le musiche vivaci degli “Idraulici del Suono”. Un’esperienza che consigliamo ad ogni giovane, per avere una vista più grande sulla realtà e per nutrire il senso di solidarietà. Chiara Ballan IN RICERCA DEL SIGNIFICATO DEL NATALE senza un indirizzo di poter cercare lavoro e di accedere al servizio sanitario: a Lonigo tale via si chiama “Via della Casa Comune” e conta 9 persone iscritte. Anche quest’anno il nostro gruppo di giovani, che per la formazione si appoggiamo appunto alla Caritas, ha proposto il 22 ottobre scorso un evento in piazza Garibaldi con lo scopo di sensibilizzare tutti sul tema. Poche settimane prima abbiamo iniziato un percorso di servizio presso la mensa Santa Lucia di Vicenza. Sono state coinvolte le associazioni presenti a Lonigo che si occupano di portare aiuto a chi si trova coinvolto in qualche povertà. Tra di essi c’erano il Gruppo Missionario Giovani, l’Operazione Mato Grosso, la Comunità Papa Giovanni XXIII, i Frati Minori, i ragazzi del CNGEI, AttivaMente, con la preziosa presenza di George, un ragazzo che ha La sera del 21 Settembre a Lonigo si è svolta una Camminata per la Pace che ha visto coinvolte molte persone e cittadini leoniceni anche con provenienze e culture differenti, gruppi, associazioni e diverse comunità religiose del territorio, per una testimonianza di Pace ugualmente ricercata e desiderata da tutti. Il 21 Settembre è la Giornata internazionale per la Pace e l’idea di questa camminata è nata come reazione ai brutali segni di odio e disgregazione che a vari livelli, vicini e lontani, ci raggiungono giornalmente. Il punto di ritrovo iniziale è stato Piazza XX Settembre, da dove, dopo una breve premessa iniziale sul messaggio dell’iniziativa, che ha visto anche la partecipazione del Sindaco Restello, abbiamo camminato fino a Piazza XXV Aprile, luogo di un momento di condivisione interreligiosa: rappresentanti della comunità religiosa cattolica, musulmana, sikh, induista e hare krishna hanno espresso un messaggio, una preghiera o una riflessione di Pace e amore verso l’umanità. Abbiamo poi proseguito fino al Convento dei Frati Minori di Lonigo, che hanno aperto un salone per ospitare il momento finale di lettura condivisa: i presenti si sono alternati per leggere una poesia, un brano o una loro esperienza di Pace. E’ stata una serata voluta per scardinare le tiepidezze che ci contraddistinguono, perché a volte abbiamo qualche difficoltà a scandirla bene, a voce alta, questa parola “Pace”. La diciamo a mezza voce, quasi con una sorta di pudore, di imbarazzo. Non sapendo bene come maneggiarla, come incastrarla nelle dinamiche delle nostre vite, figuriamoci in quelle di una comunità o del mondo. Pace è una parola piccola ma ingombrante, 21 Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE ce ne accorgiamo spesso. La lasciamo allora magari ai bambini, a qualche idealista… eppure la Pace è cosa nostra, cosa d’ognuno. La Pace è, o dovrebbe essere, quanto di più reale aspiriamo ad ottenere. E’ materia dei giorni, con la quale fare i conti, per la quale sudare e tribolare, lasciandoci inglobare da essa, per divenire Pace e non tentare di riporla in uno scomparto ben limitato della nostra vita. Per questo ci siamo ritrovati: per creare un momento rivolto con un’attenzione particolare al nostro territorio e alla nostra comunità e per esprimere solidarietà verso le tantissime persone e i tanti luoghi del mondo tormentati da realtà di guerra e mancanza di rispetto verso i diritti umani. Pensiamo alla Siria, alla Nigeria, al Mali, all’Eritrea, alla Libia, ma anche a molti altri luoghi… Sono 67 i Paesi nel mondo che attualmente sono coinvolti e lacerati da guerre, molti di più quelli che non assicurano il rispetto dei diritti umani fondamentali. Un momento questo che è stato segno e occasione. “Segno” perché l’atto di uscire dalle proprie case, di sera, per incontrarsi e camminare insieme ha un significato e una potenza più che mai attuale: dà infatti un volto e un modo d’essere Pace ben preciso. E’ stata “occasione” perché ci ha permesso 22 di rinnovare la nostra scelta di essere Pace, come singole persone e come comunità. Pace… che è sempre meno utopia e sempre più concreta necessità per ciascuno di noi, un’urgenza che interpella ciascuno e che non possiamo ignorare, né delegare. Ciò che ci viene chiesto ogni giorno è una responsabilità di scelta sul modo di vivere il nostro quotidiano, una responsabilità di custodia di chi e di quanto ci viene affidato e una responsabilità di lavoro, di impegno, per quanto è ancora necessario fare per una società e una cultura che sappia davvero vivere e prosperare nella Pace. Tutto ciò diventa possibile … Credendo alle Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE possibilità più che alle difficoltà, alla comunione più che a fronti contrapposti, all’accoglienza più che al rifiuto di ogni diversità o cambiamento, alla partecipazione più che all’indifferenza, all’informazione accurata e molteplice più che alle grida dei tanti rapaci. Credendo ai volti delle donne e degli uomini che abbiamo davanti più che alle paure che ci paralizzano. Credendo nell’ascolto più che nel pregiudizio, nella speranza più che nella sfiducia, nel dialogo prima che nello scontro, nell’impegno prima che nel lamento, nel perdono più che nell’alimentazione di rancori o rese dei conti, nella misericordia prima che nel giudizio. Saper guardare sempre e comunque all’umanità che ci rende tutti creature, significa divenire Pace e possibilità quotidiana di Pace, permettendoci di conoscere e ampliare la vita insieme in modo davvero solidale e pieno e di andare oltre alla fatica e al sacrificio che questo richiede, intraprendendo con gioia questa sfida, questo sì. Una ricerca di Pace che sarà misura dell’amore che infondiamo nella vita, nella fiducia di non esser soli ma di camminare, come è stato quella sera, con molte sorelle e molti fratelli nella stessa direzione. Licia Foto di Luca Formiga IL SORRISO DI KEVIN Dopo la mia esperienza in Africa nel 2010 mi era rimasto il desiderio di tornare al piccolo Cottolengo dell’Opera San Luigi Orione a Zimpeto (in Mozambico). Sono tornato nel 2011 e nel 2015 per effettuare lavori di ristrutturazione e per iniziare la costruzione di una chiesa. Questa chiesa è stata fortemente voluta dal superiore generale degli Orionini, don Flavio Peloso (originario di Lonigo), perché fosse un riferimento anche per le comunità esterne alla missione. Abbiamo iniziato i lavori a novembre 2015 e siamo tornati a casa per Natale; a marzo 2016 eravamo di nuovo in Mozambico, per proseguire i lavori. Nel periodo pasquale don Flavio in visita alla missione in Mozambico ha celebrato la santa messa all’interno della chiesa ancora in costruzione. Nel piccolo Cottolengo dell’Opera San Luigi Orione a Zimpeto, gestito dal missionario brasiliano padre Ricardo, sono ospitati 35 ragazzi con diverse disabilità che arrivano da situazioni disperate di miseria e abbandono; qualcuno cammina da solo ma non parla, alcuni sono in carrozzina, il resto è infermo a letto. Grazie alle cure del missionario, dei medici e dei volontari, alcuni ragazzi hanno ottenuto dei miglioramenti. 23 Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE Come nel caso di Beluscia, che fino ad un anno fa si trascinava per terra ed ora cammina un po’ a fatica, quanto basta per farsi notare, in cerca di qualche caramella. Le storie di questi ragazzi sono commoventi. Anche chi non si muove mai, parla con gli occhi. Di tutti quelle storie e quegli sguardi ne ricordo uno in particolare. Erano gli ultimi giorni di permanenza alla missione, stavamo lavorando al tetto della chiesa quando un forte vento ci ha costretti a fermarci. La temperatura si era abbassata. Sono passato vicino al luogo dove i ragazzi mangiano e riposano durante il giorno. Kevin, un ragazzo di 10 anni, era ancora fuori immobile sulla sua carrozzina. Aveva i piedi e le mani gelide, i suoi occhi mi fissavano e le lacrime gli rigavano il viso; ho cercato di scaldarlo un po’. La piccola Beluscia si è avvicinata, sempre sorridente, ma quando ha visto Ke- zio sulla propria storia e sulla propria realtà ed essere stati salvati. Sento allora di non sbagliare affermando che sul palco del Cattolica Center, il musical “CREDO nella Misericordia” è stato soprattutto l’occasione per celebrare un rito liturgico: la Redditio Symboli (che significa la “Restituzione del Credo”) con il quale il catecumeno della Chiesa primitiva si impegnava di fronte a tutti a ridire in prima per- 24 sona la fede ricevuta. Ora che l’hanno sperimentato nella propria vita, tutti loro possono proclamare con fede autentica il Vangelo che dice: “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”. Raffaella ESPERIENZA A CHIAMPO DELLE CLASSI QUINTE vin sofferente si è fatta seria, si è appoggiata e gli ha fatto una carezza per asciugare le lacrime; ho visto Kevin riprendersi e fare un piccolo sorriso. L’immagine di quella scena non si cancellerà mai dalla mia mente. Enzo Sommaggio UN MUSICAL: “CREDO NELLA MISERICORDIA” Lo spettacolo a cui abbiamo assistito nel pomeriggio di domenica 6 novembre al Cattolica Center di Verona non è stato solo danza, musica, canto, teatro... E’ stato preghiera con il Santo Rosario, con i ragazzi della Comunità Cenacolo inginocchiati davanti ad una grande icona della “Madonna della Tenerezza” ... ma non solo questo. Sul palco sono saliti giovani e meno giovani del Cenacolo che in comune tra loro hanno, oltre ad una storia personale e la passione per una forma espressiva artistica quale il musical, un sorriso luminoso e contagioso; quel tipo di sorriso che può nascere solo dall’anima quand’è innamorata e basta aver ascoltato anche solo un paio delle loro “belle testimonianze” per capire di chi sono innamorati. Tutti loro hanno fatto un incon- Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE tro che ha cambiato per sempre la loro vita. Si, certo, suor Elvira, la fondatrice della Comunità Cenacolo, è stata fondamentale ma non è stato questo l’incontro “fatidico”: l’incontro è stato con il Signore Risorto! Il Dio Vivo e dei vivi, Colui che ha vinto la morte, prende per mano quanti chiedono aiuto, anche se ormai a parlare sono solo gli occhi, e risolleva dalla polvere, riporta in vita ciò che vivo non era più. Non è facile esporsi raccontando la propria vita in pubblico. Quando poi si descrive il degrado e la sofferenza a cui porta la schiavitù della tossicodipendenza, farlo senza vergognarsi almeno un po’ è difficile . Invece quei giovani meravigliosi l’hanno fatto con il sorriso, con la forza e la gratitudine che nasce dopo aver esercitato il giudi- Sabato 19 novembre noi, ragazzi e catechiste di quinta elementare, siamo andati a Chiampo, per effettuare il percorso dei cinque sensi e varcare la porta santa della Pieve prima della chiusura del giubileo della misericordia, avvenuta il giorno successivo. I nostri cinquanta ragazzi sono stati ben guidati da suor Rita, che ha spiegato il significato della Chiesa nuova, la sua forma di conchiglia che racchiude una perla preziosa, Gesù, e i preziosi mosaici con le tessere dorate. Che bello il mosaico di Cristo che da dietro l’altare accoglie l’uomo a braccia aperte: Gesù ci ama sempre !!! Poi abbiamo potuto ammirare la statua lignea di Cristo, scolpita per stare distesa, vicina all’uomo, la via crucis con le statue a misura reale, la grotta scavata dal Beato Claudio per riprodurre quella di Lourdes ed infine abbiamo varcato la porta santa della Pieve. Verso la fine del 25 Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE nostro percorso siamo stati raggiunti dal nostro caro parroco don Vittorio con il quale abbiamo condiviso un momento tanto atteso dai nostri ragazzi:la merenda!!! Infine, con il cuore pieno di riconoscenza perché tutto era andato secondo il programma e nonostante il cielo plumbeo, non era scesa neanche una goccia di pioggia, siamo tornati felici a Lonigo, ricordandoci le ultime parole di Suor Rita: portate nel mondo il profumo di Cristo. Giuliana 60° DI VITA CONSACRATA DI SUOR BENEDETTA DAL GRANDE La prima domenica di Settembre la nostra famiglia, assieme alla comunità parrocchiale, ha avuto la gioia di festeggiare una bellissima ricorrenza: sessant’anni di vita religiosa di suor Benedetta Dal Grande, nostra sorella Gina. Figlia di questa terra Leonicena é partita tanti anni orsono per dedicare completamente la sua vita al Signore e alla Chiesa seguendo la regola delle sorelle del SS. Crocifisso. Chiamata a svolgere la Sua missione in diversi luoghi e con diversi compiti. Ha potuto prestare servizio in Toscana, che defini26 Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE portata a Roma presso la casa madre. Benedetta é stata a disposizione dei bimbi dell’asilo (dei quali mi parlava sempre con entusiasmo), degli anziani delle case di riposo ai quali ha offerto il suo cuore oltre a un’attenzione alle loro necessità quotidiane, alle ragazze con gravi difficoltà con la giustizia e con le famiglie. Insomma non si é fatta mancare nulla! La giornata di festa é stata dedicata al ringraziamento al Signore per l’abbondanza dei Suoi doni, particolarmente con la celebrazione eucaristica in Duomo. Nel pomeriggio la “festa” é proseguita alla Rocca, porto dal quale nostra sorella é salpata verso mari sconosciuti ma con la fede in quel Signore al quale affidava la sua vita. Tante persone, tanti amici di gioventù, tanti conoscenti hanno voluto condividere il pomeriggio passato assieme in serenità. Tra ricordi e abbracci la giornata è passata e quello che è rimasto nel cuore è la riconoscenza del grande dono che il “Buon Dio” ha fatto a lei e per il suo Sì generoso con il quale ha risposto. Grazie sorella, per noi tuoi fratelli, sei sempre stata un punto di riferimento e finché vedremo il sole spuntare sempre lo sarai. Per tutto il bene, per tutto quello che la provvidenza ti ha concesso di fare....il Signore Dio della Misericordia nell’ultimo giorno ti ricompenserà. Grazie! Armido Dal Grande LA MAPPA RESTAURATA sce “sua terra”, poi a Milano, presso una casa di riposo assieme alla carissima suor Claudia e ad altre consorelle che, quando si andava a far loro visita, ci accoglievano con tanto affetto. Ora il Suo peregrinare l’ha Gli attenti lettori di questo notiziario Parrocchiale ricorderanno di aver letto, nei numeri passati, alcuni articoletti in cui si davano notizie delle cinque mappe ritrovate nel sottotetto del Duomo; ebbene, una di queste, quella che rappresenta tutto il Castello di Lonigo, è stata restaurata e presentata ai cittadini nella serata di venerdì 16 settembre scorso. La sala polifunzionale del Centro Giovanile ha accolto le numerose persone interessate ad ascoltare la professoressa Nicolin, esperta d’arte, e lo storico dottor Borin, i quali hanno illustrato il momento storico in cui la mappa è stata eseguita e lo scopo della stessa, cioè il pagamento di una tassa “DECIMA” da parte dei proprietari degli immobili e terreni. Nel terminare il suo intervento, la professoressa Nicolin ha 27 Comunità... SCUOLA Comunità... ESPERIENZE E TESTIMONIANZE SCUOLA PARROCCHIALE DELL’INFANZIA “MADRE TERESA DI CALCUTTA” TEMPO DI RICOMINCIARE detto che: “Ogni reperto appartiene alla comunità che deve avere occasione di apprezzare e così facendo si ha la possibilità di ricostruire la propria memoria storica”. Successivamente a questi interventi hanno preso la parola, per primo il monaco Benedettino d. Cristiano dell’Abbazia di Praglia, dove è stato ripristinato il disegno, spiegando quanti e quali altri importanti documenti antichi il laboratorio di restauro abbia salvato in sessanta anni di attività. Infine i due tecnici del suddetto laboratorio Gloria Biasin e Alberto Benato hanno avuto modo di spiegare nel dettaglio, avvalendosi di una ricca documentazione fotografica, il loro intervento sulla mappa per poter asportare la polvere e la sporcizia accumulata negli anni, lo stacco dai supporti ormai obsoleti e la stesura su nuovo telaio usando prodotti e tecniche sofisticate. Nel prendere la parola, don Vittorio Montagna ha ringraziato tutti i convenuti, sorpreso 28 dell’interesse per l’argomento trattato. Si è complimentato con gli esperti di Praglia e ha speso parole di elogio verso un anonimo generoso donatore che ha sostenuto la spesa per il recupero del bene in oggetto, come pure ha fatto la locale Pro Loco. Il suo intervento si è concluso ricordando a tutti che l’operazione restauri è solo all’inizio. Il Sindaco, dottor Luca Restello, su invito di don Vittorio, ha concluso la serata dichiarando che questo primo disegno recuperato: “E’ un’opera d’arte e come tale va salvaguardata”. Per l’occasione di questa presentazione sono state stampate delle riproduzioni della mappa che il pubblico presente ha molto apprezzato. Approfitto per invitare chi desiderasse avere una copia della mappa, a rivolgersi in Canonica: potrebbe essere anche una scelta per una strenna Natalizia alternativa, aiutando nel contempo i restauri. Mario Cera E’ tempo di cambiamenti per tutta la comunità di Lonigo e lo è anche per la scuola parrocchiale dell’infanzia. E’ ormai da “qualche anno” che la nostra scuola ha conosciuto e trovato sicuro rifugio in Don Vittorio. Da subito abbiamo sentito l’affetto, la vicinanza e toccato con mano la sua dedizione per la scuola e l’educazione cristiana. Abbiamo conosciuto momenti di fatica e di scoraggiamento per i diversi ostacoli, soprattutto di natura economica, che abbiamo incontrato nel nostro cammino, ma il nostro parroco ha avuto sempre una parola di conforto e offerto stimoli per ripartire con entusiasmo. Non dimentichiamo anche l’appoggio di tante persone che credono nella realtà della nostra scuola e ci sostengono. E’ arrivato anche per noi il tempo di ricominciare facendo tesoro delle esperienze degli anni passati. Noi tutti della scuola parrocchiale “Madre Teresa di Calcutta” siamo pronti a ripartire con grande entusiasmo affidandoci alla protezione di Santa Teresa di Calcutta. Madre Teresa diceva: “Insegnerai a volare, ma non voleranno il tuo volo. Insegnerai a sognare ma non sogneranno il tuo sogno. Insegnerai a vivere ma non vivranno la tua vita. Ma in ogni volo, in ogni sogno e in ogni vita, rimarrà sempre l’impronta dell’insegnamento ricevuto.” Vogliamo fare nostro questo pensiero consapevoli che quanto Don Vittorio e l’intera comunità ci hanno insegnato in questi anni sarà base sicura per proseguire con tenacia e fiducia il nostro cammino come scuola. Cominciamo quindi una nuova avventura sicuri che troveremo una buona guida nei nuovi parroci e un rinnovato sostegno nella comunità tutta. Con lo spirito di servizio che Madre Teresa ci ha insegnato iniziamo il nuovo anno scolastico e auguriamo a tutti che sia buono e fruttuoso. Il personale 29 Comunità... SCUOLA “E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. Comunità... SCUOLA È NATALE!!! E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri”. Santa Madre Teresa di Calcutta *** Vogliamo fare nostro questo messaggio e seguire l’esempio di Mamma Teresa come amano chiamarla i bambini. Come ogni anno i bambini della nostra scuola vivranno l’attesa della nascita di Gesù pregando e cantando insieme con il calendario dell’Avvento: tante stelle come i giorni che ci separano dal Natale e dietro ognuna di esse il pensiero di un bambino sul significato e il senso del Natale cristiano. La preghiera continuerà in famiglia dove il bambino porterà ogni giorno a casa una stella e con mamma e papà condividerà un pensiero. I bambini saranno protagonisti nella recita dove rivivremo il lieto evento della nasci- “Ognuno di noi ha un compito speciale rita di Gesù. Il messaggio che assieme a loro cordare al mondo che è Natale: vogliamo portare è che ognuno di noi ha un sarà Natale se ami, se doni, suo ruolo nel mondo ed è l’essenziale capire sarà Natale se chiami qualcuno solo a stare qual è. Seguendo la luce della Cometa ri- con te, scopriamo il senso del perdono, della pace, sarà Natale se vivi, ridi, se stringi le mani a del Natale: Gesù che nasce ancora nei nostri chi soffre di più, cuori. Per questo vogliamo credere, sperare, sarà Natale se cerchi, se credi, se canti….” cantare, donare, gridare al mondo che Nata- Questo il nostro augurio per un Santo Nale è dentro te, dentro me, dentro l’aria che tale!!! respiri. I bambini e tutto il team della C’è una lieta novità: Dio in terra scenderà e Scuola parrocchiale dell’infanzia la pace porterà a chi ha buona volontà. “Madre Teresa di Calcutta” 30 SCUOLA DELL’INFANZIA “GIANNI RODARI” Ti insegno fin dove io so Maestra/o, insegnami il fiore ed il frutto Col tempo, ti insegnerò tutto Insegnami fino al profondo dei mari Ti insegno fin dove tu impari Insegnami il cielo, più che si può E dove non sai? Da lì andiamo insieme Maestra/o e scolaro, dall’albero al seme insegno e imparo, insieme perché lo insegno se imparo con te. dalle “Filastrocche della Melevisione” CANTO DELLA STELLA LONIGO19/12 (ore 18.30) persone malate; 20/12 zona scuole medie andando poi verso la zona del cimitero; 23/12 zona frati; 27/12 (dalle ore 17.00) persone malate o associazioni del territorio; e secondo le indicazioni comunicate dai responsabili: ALMISANO le sere del 27-28-29-30 dicembre BAGNOLO dal 26 al 30 dicembre MADONNA dal 27 dicembre al 1° gennaio 2017 MONTICELLO 27-28-29 dicembre 31 Comunità... SCUOLA Comunità... SCUOLA Parlare di ristorazione non significa solamente insegnare ricette o allestire un bel tavolo, ma anche accogliere l’altro nei propri bisogni e necessità, formando le nuove generazioni che faranno del servire e del cucinare il lavoro della loro vita. L’istituto professionale di enogastronomia Dieffe, per il secondo anno consecutivo, ha ampliato la propria proposta formativa offrendo la possibilità di arricchire il percorso di studi con la frequenza di un ulteriore quarto anno, il quale porterà all’ottenimento di una qualifica professionale. Progetti formativi extra curriculari che coinvolgono i ragazzi intrecciando materie d’indirizzo con esperienze dirette, hanno già preso il via a pieno ritmo. Esperienze casearie, pastaie o semplicemente di incontro con esperti che permettono un apprendimento esperienziale con l’acquisizione di competenze spendibili non solo per il lavoro futuro. L’organizzazione e la pianificazione di eventi, ha portato i ragazzi del quarto anno a strutturare un particolare evento, programmato per il 17 dicembre dalle ore 16.30, che lega in modo piacevolmente dolce, la musica, ovvero, varie tipologie musicali con i sapori del palato, in un evento unico e…aperto a tutti!! disporlo a fontana, aggiungere lo zucchero e le uova continuando a impastare. Appena l’impasto risulterà omogeneo riporlo in frigorifero coperto con una pellicola per almeno 30 minuti. Stendere la frolla a 5mm e dare la forma desiderata ai biscotti. Infornare in forno, meglio se statico, a 180°C per 6 minuti circa. Glassa: Montare a neve l’albume e aggiungere gli altri ingredienti, la quantità di cannella e zenzero varia secondo il gusto personale. Il composto può essere diviso e colorato a piacere con diversi coloranti alimentari. Appena i biscotti sono pronti usare la glassa per decorarli, infornare altri 5 minuti a 100°C. dott.ssa Silvia Maron *** In occasione delle feste orami vicine, vi presentiamo una ricetta dal tipico sapore natalizio. Domenica 20 novembre 2016 - Battesimo di tre bambini a Lonigo BISCOTTI DELL’AVVENTO Ingredienti: 500 gr. farina, 300 gr. burro, 200 gr. zucchero, 2 Uova, Vaniglia 1, un pizzico di sale. Per la glassa: 125 gr. di zucchero a velo, un albume, cannella qb, zenzero qb. Per la frolla: Tagliare il burro a pezzetti e lavorarlo con la farina setacciata, appena otteniamo un composto granuloso 32 SANTA CRESIMA PER TUTTA L’UNITA’ PASTORALE Domenica 12 Marzo 2017 alle ore 10.00, si terrà in Duomo a Lonigo la Santa Cresima per i ragazzi di tutta l’Unità Pastorale. La Santa Messa sarà presieduta da S.E. Mons. Beniamino Pizziol 33 Comunità... MOVIMENTI e GRUPPI SCUOLA CAMPANARIA LEONICENA Anche quest’anno, con la ricorrenza mariana dell’otto settembre, è iniziata l’attività della Scuola Campanaria Leonicena, come consuetudine da ormai 28 anni. Questa nuova stagione è segnata da importanti novità per la nostra parrocchia, con la costituzione dell’unità pastorale tra le parrocchie del comune di Lonigo ed il trasferimento di Don Vittorio a Chiampo. Oltre ai sentiti ringraziamenti personali, abbiamo voluto salutarlo nel giorno del commiato col suono delle campane a festa, lodando il Signore per il dono della sua presenza a guida della nostra comunità. A metà ottobre, in occasione della festa della Madonna delle Grazie, siamo andati a suonare il piccolo concerto dell’omonima chiesetta a Chiampo. Con molto piacere abbiamo trovato ad accoglierci calorosamente Don Vittorio, quale nuovo “padrone di casa”, che ci ha presentato ad alcuni nuovi parrocchiani e ci ha invitato a tornare. Sicuramente nelle nostre uscite campanarie nella val Chiampo, che conta molti campanili a corda da Zermeghedo ad Altissimo, la tappa a Chiampo sarà privilegiata. Un doveroso saluto e un ringraziamento lo dobbiamo a Don Silvano, ex parroco di Madonna, sempre disponibile nei nostri confronti ed estimatore del suono delle campane. Il primo ottobre abbiamo accolto con il suono festoso delle campane l’ingresso dei nostri parroci Don Roberto, Don Giuliano e Don Francesco, a cui rivolgiamo l’augurio di buon lavoro per i nuovi compiti a cui sono stati destinati. Li attendiamo quando possibile a passare in campanile per conoscere la nostra realtà e restiamo a loro disposizione per eventuali necessità. La passata stagione, terminata ufficialmente con la processione del Corpus Domini, ma per alcuni prolungata fino a luglio inoltrato, è stata contrassegnata da un forte consolidamento del gruppo, culminato con la partecipazione dei nuovi allievi alla gara campanaria giovanile organizzata dall’Associazione Suonatori di Campane a Sistema Veronese a Comunità... MOVIMENTI E GRUPPI Finetti di Tregnago (VR). Le prove effettuate sono state molte, prima nel campanile di casa e poi, in fase di perfezionamento, nei campanili di Tezze di Arzignano, Zermeghedo e, in particolare, di Madonna dei Miracoli. Ogni campanile è diverso ed ogni singola campana risponde in maniera differente a seconda di molteplici fattori (dimensione della campana, corretto montaggio e bilanciamento, assenza di elasticità della corda ed altezza del campanile). La caratteristica del bravo suonatore di campane è quella di adattarsi nel giro di pochi rintocchi allo strumento che sta suonando, mentre la peculiarità di un buon concerto campanario consiste nella bontà del timbro sonoro e nella qualità dell’istallazione, che deve essere eseguita a regola d’arte da personale competente. Tornando ai nostri ragazzi, l’impegno e la costanza dimostrate durante le prove hanno portato ad un quinto posto, buon piazzamento per nuovi suonatori che si sono avvicinati all’arte campanaria da meno di due anni! Per la nuova stagione abbiamo in programma di consolidare la tecnica dei suonatori, frequentando maggiormente altri campanili, ed abbiamo già qualche allievo pronto ad iniziare l’apprendimento della tecnica. L’invito a recarsi in campanile è rivolto a tutte le persone interessate o incuriosite dal suono manuale delle campane, anche provenienti dalle altre parrocchie dell’unità pastorale. Ci trovate ogni martedì sera dalle 20.30 alle 21 ed ogni domenica mattina dalle 11 alle 11.30. L’ingresso del campanile è a lato della Chiesa Vecchia, in via Nazario Sauro, facilmente riconoscibile da una targa metallica, ovviamente a forma di campana! Approfittiamo di questo spazio per invitare anche i suonatori della squadra di Madonna e ci rendiamo disponibili, in caso di necessità, a collaborare per effettuare il servizio di suono anche a Madonna, buon modo, a nostro avviso, per attuare anche l’unità pastorale campanaria. Approfittiamo per ricordare che la Scuola Campanaria Leonicena è disponibile per il suono delle campane in occasione di matrimoni o altre ricorrenze celebrate in Chiesa Vecchia e in Duomo. Per eventuali informazioni potete passare in campanile, scrivere una e-mail all’indirizzo [email protected] oppure telefonare in canonica, dove vi verrà dato il recapito telefonico del responsabile. Un saluto a tutti. Andrea Nori MERCOLEDÌ DELLE CENERI E QUARESIMA Mercoledì 1° marzo avrà inizio la Quaresima. Vi saranno tre Ss. Messe, con la benedizione e imposizione delle Ceneri: alle ore 8.00 in Chiesa Vecchia, alle 15.00 e alle 20.30 in Duomo. Invitiamo alla preghiera in famiglia, servendosi anche del libretto a disposizione in Chiesa. Il mercoledì delle Ceneri siamo tenuti al digiuno (gli adulti) e all’astinenza dalle carni (a partire dai 14 anni). Ogni venerdì di Quaresima la Chiesa ci invita a non consumare carni. Ricordiamo la Via Crucis in Chiesa Vecchia ogni venerdì alle 15.00 e in Via Bonioli alle 20.30. Siamo anche tutti impegnati a sostenere l’impegno di carità “Un pane per amor di Dio” a favore dei popoli poveri. 34 35 Comunità... MOVIMENTI E GRUPPI GRUPPO MISSIONARIO GIOVANI Shalom a tutti! La scorsa estate è stata per noi ricca di incontri con i nostri missiona- ri, che per un breve periodo sono rientrati a casa. 29 giugno - Abbiamo avuto la gioia di incontrare p. Gino Vallieri, pavoniano missionario da 11 anni a Lagos de Moreno in Messico, dove assieme ad altri confratelli gestisce un centro per minori in difficoltà. Vive con 36 ragazzi e bambini dai 5 ai 18 anni aiutandoli a crescere e ad inserirsi nella famiglia e nella società. P. Gino è anche animatore vocazionale nel seminario, per accogliere i giovani che hanno deciso di seguire l’ideale pavoniano. Ci ha fatto vedere un bel DVD di tutte le attivi- tà che svolgono con i ragazzi dell’albergue e ci ha raccontato che spesso organizzano la Feria Pavoniana (Festa Pavoniana) per raccogliere fondi e tante altre attività. 06 luglio - P. Paolo Tovo, saveriano originario di Zimella, ci ha raccontato come dopo ben 12 anni di missione in Cameroun (Africa), di cui gli ultimi 7 anni passati come rettore del Seminario Saveriano di Yaoundè, si trova ora da luglio 2014 a Nogent sur Marne, vicino a Parigi. Qui p. Paolo è rettore di una piccola comunità saveriana, in cui vengono ospitati i saveriani che sono lì per frequentare corsi di francese, o di filosofia o di pastorale. Sta studiando presso la Facoltà dei Gesuiti e discuterà tra circa 2 anni la sua Tesi sul dialogo interreligioso. Sta facendo proprio una interessante ricerca sui 7 mo- naci di Tibhirine martirizzati 20 anni fa in Algeria. Il priore di Tibhirine aveva lasciato infatti ben 2.000 pagine scritte di riflessione su come porsi in dialogo con persone di altre religioni. P. Paolo ci ha insegnato un simpatico canto in francese. 36 Comunità... MOVIMENTI E GRUPPI 17 agosto - Don Leonzio Apostoli, della Pia Società San Gaetano, missionario in Argentina, ci ha raccontato della sua vita di missione in una parrocchia dedicata a San Gaetano Thiene, che si trova nella immediata periferia di Buenos Aires. Una zona, che prima era una palude, ed ora conta circa 80.000 abitanti, moltissimi immigrati dal Paraguay, dal Perù, dalla Bolivia e da altri paesi dell’America Latina. Una zona di “emergenza”, “una periferia del mondo” in cui lavora con altri due confratelli e dove la mancanza di lavoro ha favorito la diffusione della droga e della malavita. La realtà, in cui vivono ed operano ogni giorno, è di moltissimi bambini e gio24 agosto – Un’incontro interamente dedicato all’Africa grazie alla preziosa testimonianza di due nostri missionari: Don Jean vani. Gestiscono un asilo con 140 bambini ed un centro educativo scolastico con circa 170 bambini della scuola primaria. Hanno anche un Centro Professionale di Formazione al Lavoro con vari corsi di meccanica, tornitura, computer, gastronomia, falegnameria..etc.). Anche il culto devozionale a San Gaetano, patrono della Misericordia, è molto sentito in Argentina. Joseph e fr. Michael Daniels. Don Jean Joseph, sacerdote diocesano del Mali (Africa), ci ha raccontato che a settembre tornerà in Mali dopo gli studi, dove lo attende molto lavoro da svolgere presso la sua Diocesi. Avrà infatti l’incarico di vice-parroco della Cattedrale della capitale e di formatore dei giovani. Sarà inoltre insegnante esterno presso il Seminario di Bamako, che quest’anno 37 Comunità... MOVIMENTI E GRUPPI conta ben 70 seminaristi provenienti da tutte le Diocesi del Mali e tre dei quali provenienti dalla Guinea Conakry. Fr. Michael Daniels, frate francescano missionario in Guinea Bissau è stato spostato qualche anno fa dalla capitale Bissau a Quinhamel, una località a circa 35-40 km, in una parrocchia dedicata alla Madonna di Fatima. Qui è parroco e guardiano del convento: c’è molto lavoro e tante attività. Ha lasciato il coordinamento della Commissione Giustizia e Pace. L’anno scorso aveva partecipato ad un’incontro in Nigeria proprio sull’antiterrorismo e ci rivela che il rischio di attentati è presente anche lì. Ci sono vari problemi di instabilità politica e gli unici segni di Bene, che ricadono sulla popolazione, provengono esclusivamente dalla Chiesa Cattolica oppure dalle ONG impegnate nel sociale. Fr. Michael è anche direttore dell’Ospedale e sogna inoltre di avere presto un centro 26 agosto – Ci ha fatto visita P. John Britto, sacerdote indiano, di passaggio a Lonigo per recarsi poi a Roma, dove il 4 settem- 38 parrocchiale aperto a tutti. Ci ha mostrato il progetto dell’oratorio, che verrà costruito a stralci, varie sezioni alla volta. Ha in mente anche un progetto verde, eco-compatibile per l’agricoltura, già pensato da lui alla base, ma per la cui realizzazione servono risorse. Fr. Michael confida comunque nella Provvidenza e nel poter realizzare in breve tempo questo sogno. bre avrebbe assistito alla canonizzazione della Beata Madre Teresa di Calcutta. Ci ha spiegato che gli Indù rappresentano la maggioranza della popolazione indianain India e che solo il 2% è cristiano. P. John Britto, dopo ben 25 anni passati nella formazione in seminario, vivrà la sua prima esperienza come parroco in una parrocchia della Diocesi di Madurai, stato di Tamil Nadu, nel sud dell’India. Ci ha raccontato, inoltre, come sia molto grave in questa zona il problema dell’acqua perché ogni anno la falda si abbassa sempre più . Comunità... MOVIMENTI E GRUPPI 19 ottobre – Abbiamo avuto la gioia di conoscere per la prima volta ed ospitare al Gruppo Missionario Don Davide Vivian, sacerdote della diocesi di Vicenza, attualmente cappellano a Schio, che partirà a febbraio 2017 come fidei-donum in Mozambico presso la diocesi di Beira. Don Davide ci è stato presentato da Don Ismaele, suo ex-compagno di studi presso il seminario di Vicenza. Don Davide ci ha parlato a lungo della situazione socio-politica del Mozambico, della povertà di tanta gente che vive con meno di 1 euro al giorno. Ci ha colpito il suo grande entusiasmo nell’intraprendere questa nuova strada della Missione. Partirà con altri due sacerdoti fidei-donum e gli verranno affidate due parrocchie dell’ Arcidiocesi di Beira, che conta circa 850.000 battezzati. 22 ottobre - Il Gruppo Missionario giovani ha partecipato all’iniziativa Caritas, “La Notte dei Senza Dimora”, con un banchetto dove erano esposti i doni dei nostri missionari. VEGLIA MISSIONARIA DIOCESANA A VICENZA Sabato 1 ottobre abbiamo partecipato alla Veglia Missionaria in Cattedrale a Vicenza, presieduta dal Vescovo Mons. Beniamino Pizziol. Alcuni missionari hanno ricevuto dal Vescovo il mandato per partire in Missione, tra cui anche i tre sacerdoti fidei-donum inviati dalla Diocesi di Vicenza in Mo- zambico presso la diocesi di Beira. Come Gruppo Missionario Giovani in Ottobre abbiamo recitato ogni giorno in Chiesa Vecchia il Rosario per i missionari alle ore 15,30. A tutti, auguriamo di cuore un Santo Natale di Gioia e di Pace e Felice Anno Nuovo 2017! Elena e Luisa 39 Comunità... ASSOCIAZIONI AGESCI - SCOUT “CUOR LEALE E LINGUA CORTESE” Le Vacanze di Branco sono da sempre un’esperienza totalizzante per i lupetti e per i loro capi. Una settimana nella natura, tra giochi e riflessioni. Quest’anno siamo stati in vacanza tra il 6 e il 13 agosto a Castelvecchio di Valdagno, in una casa addossata al monte e con tanti boschi attorno. Il tema era quello dei cavalieri, persone che agivano secondo numerosi valori e con un pezzo di cuore sempre rivolto verso Dio. Attraverso le storie di Re Artù, di Merlino e della Tavola rotonda abbiamo imparato cosa vuol dire fare un gioco leale, stando sempre attenti alla cortesia. Per questo serve sempre una buona dose di coraggio e IL MIO ZAINO Il 15 ottobre u.s. ho partecipato alla cerimonia della “partenza” di tre ragazzi del clan. Davanti ai loro piedi erano in evidenza il loro zaino ben gonfio, sarebbero partiti di lì a poco per l’ultima avventura da educandi. Lo zaino è una componente essenziale dell’essere scout; è uno strumento che accompagna lo scout nella crescita associativa 40 se c’è l’avventura è ancora meglio. Il nostro motto era “Cuor leale e lingua cortese ti porteranno lontano”. Memorabile sarà la scalata di Cima Marana, che sembrava non finire più. Tra costruzioni e lavoretti, canti (chi si dimenticherà mai la canzone del bambù o quella del tesoro?!), giochi e stimoli al pensiero, i giorni sono passati in fretta e con l’arrivo dei genitori alla domenica abbiamo aggiunto questi ricordi alla nostra vita scout. I vostri Lupi e nel suo cammino, da lupetto/a alla partenza. In più scarpe buone, mani abili, pensiero attento e grande cuore. Lo ricordo bene il mio primo zaino usato per la mia prima uscita di squadriglia; di colore blu aviatore, anzi era praticamente lo zaino dell’aviatore. Di tela dura, stava in piedi solo se lo riempivo e se pioveva raddoppiava il suo peso. Non ricordo la Comunità... ASSOCIAZIONI sua origine; negli anni settanta tutto sembrava nuovo anche se non lo era. Ma al di là delle sue fattezze ciò che sempre mi creava una certa apprensione era il suo contenuto; cioè ciò che avrei messo dentro per non trovarmi a disagio in caso di bisogno. Ancor di più nacque da allora in me la necessità di mettere in atto l’ “operazione zaino”: un rito che ho mantenuto fino ad oggi ogni volta che lo devo riempire: per la pioggia improvvisa, per il ricambio, per la pulizia del corpo, ecc. Cosa mettere dentro e cosa per primo? Tuttavia nel tempo lo zaino non solo è cambiato (oggi è di colore rosso ed è in poliestere) ma ha assunto anche e soprattutto un significato simbolico che si è ampliato a mano a mano che l’età cresceva. Ecco allora che lo zaino stesso nel suo insieme è diventato il mio vissuto. Da ragazzino riempivo lo zaino con tutto quello che ricevevo dai miei genitori, dalla scuola, dagli adulti. Da adolescente l’operazione zaino era un “mettere dentro” e un “tirar fuori” perché qualcosa mi sembrava utile mentre altro lo rifiutavo in base ai miei gusti, umori e valori ancora incerti. Da giovanotto sceglievo le cose che mi piacevano o che ritenevo più adeguate o utili ma con criteri più ampi e più maturi. Ma da adulto ho capito che il mio zaino doveva avere un peso “possibile” per il mio andare nella vita e per la meta da raggiungere. Lo zaino assumeva un valore gioioso se dalle tasche usciva una borraccia d’acqua o del cibo; diventava un’opportunità di riflessione se da esso estraevo la Bibbia o il mio diario di bordo dove segnavo le mie conquiste e le mie emozioni. In conclusione il mio zaino è diventato segno di uno zaino interiore, un’occasione per pormi, ogni volta che lo metto sulle spalle, questa domanda: cosa posso permettermi di lasciare a casa per vivere questa nuova esperienza senza appesantirmi inutilmente? Comunque nel tempo ho fatto mio per ogni occasione il vecchio detto di B.P. (il fondatore dello scautismo) : “non esiste un buon o cattivo tempo ma un buon o cattivo equipaggiamento”, non solo per un’uscita ma anche per le esperienze della vita. Giando 41 Comunità... ASSOCIAZIONI Comunità... ASSOCIAZIONI M. A. S. C. I. MOVIMENTO ADULTI SCOUTS CATTOLICI ITALIANI UNA CAPATINA Non lo avevamo salutato doverosamente come era consono fare. Era partito e nella grande “confusione” degli ultimi giorni non avevamo trovato un momento utile per ringraziarlo per tutto il bene che aveva fatto nei suoi tre lustri di “soggiorno” a Lonigo. Dovevamo rimediare: parliamo del nostro parroco don Vittorio Montagna. Dopo avergli telefonato e trovato un pertugio di tempo che potesse dedicarci ci siamo recati a Chiampo un sabato sera per la S. Messa vespertina. L’occasione di incappare in una chiesa strapiena di fedeli in occasione della presentazione dei ragazzi che faranno la Cresima nei prossimi giorni (59 più 67 divisi in due serate) ci ha sorpresi ed emozionati nel vedere un gran numero di persone. Dopo la celebrazione ci siamo recati in una canonica piena di luce generata da un camino che riscaldava l’ambiente per il primo freddo un po’ pungente dei primi di autunno e, riuniti attorno a una tavola per una cena frugale che ci ricordava i nostri campi scout, abbiamo intavolato una discussione che è durata più di due ore. Don Vittorio, come sua indole, non ci ha accolto calorosissimamente ma con quella sua maniera di fare che a noi è sempre piaciuta. Lo abbiamo trovato bene, già integrato nella nuova dimora e nel corso della serata ha parlato tantissimo sintomo che tale impressione si è rivelata reale. Il lavoro da svolgere è notevole ma è aiutato da un giovane don Carlo, 42 attivissimo con i ragazzi e animato, come sempre, da uno sprint da centometrista sembra che le cose possano indirizzarsi per il verso giusto. La parrocchia è unica come lo era la nostra di Lonigo ma conta parecchie chiesette dislocate nei monti che attorniano Chiampo e che vanno aperte saltuariamente per vari eventi. Le ha già visitate tutte come ha già fatto visita a tutti i malati e questi due gesti lo hanno portato ad essere accolto nella comunità molto calorosamente ed “intensamente”. Il dialogo è durato a lungo e l’ora si era fatta tarda ed è giusto fermarsi qui. Il commiato è stato festoso perché come ripeto abbiamo trovato don Vittorio in forze e pronto ad affrontare tutti quei problemi che una parrocchia richiede. Auguri di cuore di buon lavoro e di vita pastorale a don Vittorio e anche a don Silvano che in quell’occasione non era presente. Torneremo. MASCI di Lonigo CAMPEGGI A.C. 2016 VERMIGLIO (TN) CAMPEGGIO 1ª-2ª MEDIA Ciao a tutti! Sono Sofia Breda e, anche quest’anno sono pronta a raccontarvi com’è andata la settimana di campeggio a Vermiglio (TN). Il tema di quest’anno era ispirato al film d’animazione INSIDE OUT che parla delle emozioni: gioia, tristezza, rabbia, paura, disgusto. Ovviamente anche la nostra settimana, tutti i giochi, le riflessioni e le preghiere trattavano questo tema. Per i giochi eravamo divisi in quattro squadre: i Paintballisti, gli Sportivi, l’Isola dei colori e gli Speranzosi (nullafacenti). Ogni giorno facevamo giochi diversi dedicati ad un’emozione. Nella giornata dedicata alla paura, dopo cena, con le pile, abbiamo fatto il gioco dei Vampiri. Lo scopo era trovare i cinque oggetti necessari per uccidere Dracula. La giornata della camminata lunga (16 KM circa) al Lago dei Caprioli era dedicata alla gioia perché il lago era davvero molto bello. Anche l’esperienza del rafting è stata molto gioiosa. Abbiamo provato Rabbia invece quando, gli animatori, un giorno, nei giochi, appositamente cambiavano le regole o davano i punti a caso. Vorrei ringraziare tantissimo la prof. Randon per aver ideato e musicato l’INNO del campeggio intitolato VIVI OGNI EMOZIONE. Ringrazio il gruppo cuochi, la capocampo Loredana, Don Isamele, ma soprattutto i miei carissimi animatori: Filippo, Riccardo, Elisa, Chiara, Marta, Elisabetta, Matteo, Giordano, Federico per il tempo e le emozioni che abbiamo condiviso. Ps. Per il prossimo anno vi chiediamo di risparmiarci i giri di campo! Grazie! Con tante emozioni Sofia Breda CAMPEGGIO 3ª MEDIA Cari lettori di comunità in cammino, qualche mese fa noi ragazzi di terza media abbiamo concluso la nostra esperienza di campeggio a Vermiglio. Rispetto agli altri anni ci siamo divertiti tantissimo anche perché, avendo tutti la stessa età, ci conoscevamo ed eravamo già un gruppo unito. Il tema di quest’anno era Inside out: l’abbiamo trovato molto appassionante perché ci siamo sentiti coinvolti, dato che non siamo abituati ad approfondire le emozioni con così tanta attenzione. A fine settimana abbiamo capito che ogni emozione ha un lato sia positivo che negativo e, se ne escludiamo qualcuna, non ci può essere l’altra. Dobbiamo dirvelo, all’inizio non avevamo 43 Comunità... ASSOCIAZIONI Comunità... ASSOCIAZIONI molta speranza di trovare una settimana soleggiata… Ma fortunatamente il tempo ci ha graziati e siamo sempre riusciti a svolgere tutte le attività previste: il rafting, una bellissima camminata al Lago dei Caprioli, il gioco notturno e il falò. Il giovedì, gli animatori ci hanno dato la possibilità di gestire la serata: ogni tenda ha ideato un gioco per tutti gli altri e per una sera ci siamo sentiti più responsabili, perché era nostro compito far divertire tutti quanti. La vera novità di quest’anno è stata una gara di dolci: ogni squadra aveva una ricetta da completare entro la mattinata e alla merenda le nostre cuoche hanno giudicato (con troppa bontà) i nostri capolavori. Ma non è stata questa la sola occasione per abbuffarci di dolci: abbiamo festeggiato ben due compleanni ed è stato bellissimo fare festa tutti insieme. Come abbiamo ormai capito, il campeggio non è fatto solo di divertimento ma ci sono anche momenti di riflessione. Ogni giorno, prima di cena, ci riunivamo in squadre per discutere e riflettere sull’emozione del giorno. Inoltre il venerdì è venuto a trovarci Don Vittorio e insieme abbiamo svolto l’attività del deserto e abbiamo celebrato la messa. L’ultimo giorno abbiamo concluso la settimana scrivendo il nostro ricordo-base del campeggio in un foglietto, poi messo all’interno di una sfera trasparente che abbiamo scambiato e condiviso con i nostri amici. Ringraziamo i cuochi, che hanno sempre accontentato anche i palati più schizzinosi. Ringraziamo gli animatori e la capo campo che si sono rivelati degli ottimi compagni di viaggio. Ringraziamo Don Vittorio e la nostra amica Anna per essere venuti a trovarci. Speriamo di avervi invogliati a venire in campeggio, perché crediamo sia un’esperienza davvero indimenticabile! Ci vediamo l’anno prossimo, Le ragazze della seconda tenda a destra CAMPEGGIO FAMIGLIE 2016 Sin dall’inizio il gruppo, sebbene numericamente inferiore rispetto agli altri anni, ha avuto modo di dimostrarsi, Famiglia che accoglie, dal momento che per qualche giorno Carissimi tutti, eccomi qua ad essere per la quinta volta testimone onorata del campeggio parrocchiale dedicato alle famiglie. 44 abbiamo avuto la compagnia di alcuni animatori della settimana precedente, i quali con la loro spensieratezza e allegria hanno reso le serate coinvolgenti con simpatici giochi favorendo momenti di divertimento collettivo... Benedetta Gioventù. Anche il tempo quest’anno è stato dalla nostra parte, soleggiato e mite: questo ha dato l’opportunità di intraprendere quotidianamente nuovi itinerari che han permesso di gustare la natura nella sua bellezza. Più volte il mio sguardo ha potuto perdersi nei vari paesaggi e orizzonti, consapevolizzando, nel mio animo, di far parte di un infinito vivo e credo di aver potuto cogliere tali sentimenti trasparenti e profondi osservando la vera linfa, basilare alla vita di questo gruppo: i bambini MARTA, SARA e MARCO, i più piccolini presenti quest’anno. Loro han saputo affrontare con impegno le camminate, hanno accettato la stanchezza ed hanno sempre raggiunto la meta programmata. Ancora una volta ho avuto la fortuna di poter vivere la palpabile serenità che i bambini trasmettono quando sono insieme ai propri genitori. Anche oggi, sebbene sia passato tempo, ripenso a quei momenti di vita condivisa nella semplicità del campeggio, con genitori sereni insieme ai propri figli, e figli che hanno gustato il sapore dello stare insieme ai propri genitori, di “esperienze familiari non scontate oggigiorno a causa della frenesia che la società impone”. Così facendo nutro un senso di pace che continua a emozionarmi. Carla Marchezzolo *** Siamo contenti di aver passato una setti- Non abbiamo solo visitato nuovi luoghi permana in montagna con il campo famiglie a ché le escursioni, le passeggiate così come Vermiglio. Per noi è stata la prima esperien- tutte le attività che abbiamo svolto quotidiaza di questo tipo. Abbiamo infatti deciso di namente ci hanno consentito di mettere sulvivere assieme ad altre famiglie i momenti lo stesso ‘piatto’ idee, progetti ed esperienpiù significativi e di condivisione della gior- ze celebrando la ricchezza della famiglia a nata: il risveglio, le passeggiate nella natura partire dal sentimento dell’accoglienza. circostante, i pranzi preparati assieme, le Non conoscevamo quasi nessuno di colopreghiere ed altro ancora. ro che facevano parte del gruppo, eppure 45 Comunità... SOLIDARIETÀ Comunità... ASSOCIAZIONI siamo stati accolti fin dal primo momento. È stato bello il legame di amicizia che si è creato. Abbiamo ricevuto anche la visita di Don Vittorio e la sua presenza anche se breve, ha impreziosito questi giorni vissuti assieme. Grazie per questa bellissima esperienza, siamo stati molto bene. Donatella e Tiziano L’ANGOLO DI FABIO *** Il gruppo campeggio Famiglie aspetta tutti alla festa della Sacra Famiglia che sarà, come ogni anno, vissuta con la Santa Messa della domenica sera ed un momento conviviale al Centro Giovanile. Poichè quest’anno la chiesa ricorda la Sacra Famiglia venerdì 30 dicembre, abbiamo pensato di spostare la nostra festa ad una domenica di Gennaio; la data sarà resa nota quanto prima. Daniela Domenica 27 novembre 2016 - Battesimo di 2 bambini a Madonna 46 Ciao a tutti cari amici! Sono qui puntuale per raccontarvi cosa ho fatto durante questa calda estate. Immancabile appuntamento è la mia settimana al mare con i compagni del Centro Diurno. Anche quest’anno ci siamo spiaggiati a Jesolo, abbiamopreso tanto sole e giocato un sacco di partite a bocce e a pallone. Che divertimento e che relax! Come sapete ho la passione della fotografia e qui mi è piaciuto fare tante foto, soprattutto ai motoscafi che sfrecciavano in mare, che velocità ragazzi!!! Dopo le vacanze al mare le mie scampagnate non sono finite, anzi!! In Comunità mi sono tenuto sempre occupato tra giornate in piscina, passeggiate in paese, pizzate e tanti incontri con persone del gruppo Cari- tas e CAI di Lonigo che colgo l’occasione per ringraziare della loro presenza e compagnia! Chi mi conosce sa che mi diverto molto a chiaccherare con tutti loro!!! Per non parlare poi di tanti amici che nel mese di Agosto hanno passato qualche settimana qui con me ed i miei compagni tra giochi, gelato e tante risate! Ora sembra che l’estate stia per finire..ma i miei impegni, passioni e progetti sono ancora tanti! Quindi vi aspetto e vi do appuntamento al mio prossimo articolo! Ciao a tutti!!!! Fabio Mecenero 47 Comunità... SOLIDARIETÀ Comunità... SOLIDARIETÀ LA BELLEZZA DELL’INTEGRAZIONE Giovedì 12 maggio 2016, si è tenuto presso il “Centro Diurno Mons. Caldana” la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione al laboratorio: Integr-azione Inter-azione Inter-cultura, inserito nel progetto di Alternanza Scuola Lavoro (ASL), che ha visto coinvolti gli alunni delle classi 4ª/SA e 4ª/SB dell’indirizzo Socio-Sanitario dell’I.I.S. di Lonigo e gli utenti dell’ Anffas. Tale progetto si inserisce in un percorso di collaborazione tra l’IIS di Lonigo e il Centro Diurno che è in atto già da diversi anni, con lo scopo di promuovere un’azione di sensibilizzazione e conoscenza degli studenti, futuri Tecnici dei Servizi Socio-Sanitari, e favorire la socializzazione e l’inclusione nel territorio degli ospiti del Centro Anffas. Il Centro Anffas confina con la scuola, ciò ha permesso di sviluppare una intensa attività di cooperazione nell’ottica di preparare gli studenti ad affrontare l’esperienza di ASL nei centri per persone con disabilità, ma soprattutto di fornire loro un’ importante esperienza educativa e formativa. Il percorso educativo e formativo comprende una visita con le classi terze per un primo approccio con la struttura e con gli ospiti. In tale circostanza gli educatori presentano il servizio e la sua organizzazione, mentre gli ospiti spiegano i vari laboratori in cui sono occupati: ceramica, carta riciclata, vimini, assemblaggio, musicoterapia e MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi, attività ludiche, didattica, giardinaggio, attività motoria e di rilassamento, nuoto, fisioterapia, logopedia. Sono momenti importanti che permettono ai ragazzi di vedere, al di là dei pregiudizi e degli stereotipi, le reali abilità degli ospiti del Centro e 48 I RIMEDI DI UNA VOLTA CONTRO IL CALDO come possono essere stimolate e mantenute. Hanno inoltre la possibilità di conoscere la grande capacità comunicativa dei ragazzi dell’Anffas. Questa prima esperienza viene rielaborata a scuola durante le ore curricolari. Nella classe quarta invece si propongono dei veri e propri laboratori con gli ospiti del Centro Anffas. È un’occasione di maggior confronto. Tutti i ragazzi, gli insegnanti e gli educatori lavorano insieme per completare un progetto comune in preparazione al periodo di stage previsto dal progetto di Alternanza Scuola Lavoro. Tali attività richiedono una concreta collaborazione e gli alunni imparano presto a rispettare i tempi delle persone con disabilità fornendo loro aiuto e supporto. È un’occasione per gli studenti per comprendere quale possa essere il loro futuro, consapevoli di aver comunque vissuto un’esperienza irripetibile. In tale occasione agli alunni del Sartori è stato consegnato anche l’attestato di partecipazione al corso base di Primo Soccorso tenutosi presso i locali dell’IIS di Lonigo dagli operatori di CROCE BERICA - Lonigo Soccorso. Manuela Marzotto Un tempo non esistevano i condizionatori nelle case e per combattere il caldo ci si arrangiava alla bene meglio, in primis si cercava di bere molto, soprattutto acqua e limone. I nonni di Villa Serena, infatti, raccontano che mancando bibite, integratori di sali minerali e quant’altro, l’acqua e limone rimaneva l’unica alternativa dissetante ed economica. Qualcuno optava per la graspia (preparato con le graspe avanzate dalla pigiatura dell’uva) o per la semplice acqua. A ciò si aggiungevano i frutti che la natura offriva, l’anguria acquistata presso i rivenditori (molonare) ed il melone; per accertare la bontà della prima si usava tastarne la consistenza con un pugno e ascoltare di conseguenza il canto, che doveva essere robusto, pieno e rotondo (a detta dei nostri anziani). Il melone invece veniva annusato, il suo profumo era indice di bontà e gusto. Quando l’afa non dava respiro ci si bagnava la testa, i polsi e si tenevano i piedi in ammollo in qualche catino. I gelati erano un privilegio per pochi e le granatine rappresentavano una rarità. Qualche nonno di Villa Serena sostiene inoltre che il caldo fosse meno intenso, in quanto la campagna non era circondata dal cemento e le case costruite con mura spesse e profonde, rappresentavano un ottimo isolamento contro l’afa. Il caldo, ieri come oggi, rappresenta un vero ostacolo all’adempimento delle normali attività giornaliere, anche a Villa Serena, dove nonni e dipendenti rallentano il ritmo delle loro attività. 49 Comunità... SOLIDARIETÀ LA VENDEMMIA Con gli ospiti di Villa Serena abbiamo condiviso il rito della vendemmia nei tempi andati. Diamo agli anziani la parola: “Beh, non ci si recava nei campi prima delle 8:00, in quanto si rischiava di raccogliere l’uva col sguazzo (ancora bagnata di rugiada), correndo il rischio che questa ammuffisse. Alla vendemmia partecipava tutta la famiglia: uomini, donne e bambini. Interamente a mano, armati solo di cesto e forbici, ci si poteva impiegare anche quaranta giorni. Con il bigolo poi (lungo bastone curvo) si trasportavano i secchi al carretto. Il lavoro era molto sporco, l’uva ungeva e rendeva appiccicose le braccia... Una volta a casa, si procedeva a folare e torciare i grani , fino ad ottenere il pregiato nettare. Esso veniva riposto in botti di legno, che dovevano essere state ben pulite e disinfet- SETT’ANNI DI SACERDOZIO PER DON ALBANO Domenica 26 Giugno Don Albano è stato festeggiato a Villa Serena, per i suoi sett’anni di sacerdozio, con una santa Messa all’aperto e un piccolo rinfresco. La comunità della nostra struttura, con la cara sorella Maria, vuole rinnovargli gli auguri, affinchè possa continuare a rappresentare una guida spirituale all’interno del centro Servizi. A lui infatti si rivolgono per consigli o preghiere, dipendenti, anziani e amici di Villa Serena. Congratulazioni! 50 Comunità... SOLIDARIETÀ tate, per evitare che il vino andasse in aceto; ragion per cui si provvedeva ad eseguire il brombo (bollitura di acqua e aromi, con cui si riempivano questi tini e li si scuoteva, per assicurarsi la completa igiene della botte). Il tappo era un altro elemento fondamentale, affinchè il prezioso bianco o rosso, una volta imbottigliato non perdesse sapore, determinante perciò era il sughero usato per la chiusura: rigorosamente di prima qualità. Oggi tutto è cambiato, la meccanizzazione di questo evento ha reso tale rito meno dispendioso dal punto di vista fisico, ma anche molto più povero a livello socio-relazionale. Durante, infatti, tale lavoro nei campi , ci si aiutava tra vicini, si trascorrevano insieme sotto alle vigne, buona parte della giornata e c’era così modo di scambiare qualche chiacchiera e magari qualche confidenza tra amici e familiari, bei tempi andati”. TAPIS ROULANTS Presso il nostro Centro diurno “La Gramola”, ha fatto la sua comparsa un bel tapis roulants gentilmente offerto da alcuni amici della nostra cara ospite Marina Barocco. Esso è utilissimo per aiutare i nostri utenti a camminare, ma anche per qualche dipendente, che non sa come trascorrere il tempo in pausa pranzo. Grazie ancora ai gentili donatori: Francesco, Lorenzo e Nadia. Personale e ospiti di Villa Serena ADOZIONI A DISTANZA Esiste, a Lonigo, un collegamento al mondo missionario tramite la Pia Società S. Gaetano di Vicenza che segue le adozioni a distanza del “GRUPPO MISSIONARIO DON OTTORINO”. I paesi che vengono seguiti direttamente dai missionari di S. Gaetano, anche con l’aiuto delle suore della “Sacra famiglia”, sono: Guatemala, Costa d’Avorio e Congo. Già diverse famiglie a Lonigo sostengono in modo continuativo tali adozioni. In tal modo ai bambini ed ai ragazzi seguiti si offre l’opportunità di avere una preparazione scolastica, un controllo medico, ed un migliore livello di vita, raggiungendo così anche le loro famiglie. Ulteriori e più dettagliate informazioni verranno fornite agli interessati rivolgendosi a: AGOSTINETTO Giacomo (di Vicenza) tel. 0444/590936 LOVATO Giliola (di Lonigo) - tel. 0444/830801 Giliola e Daniela CORSI FIDANZATI Segnaliamo il Corso che si terrà a Montebello Vicentino da venerdì 13 gennaio a sabato 11 marzo. Per informazioni e adesioni scrivere a: [email protected] oppure: [email protected] A Villa S. Carlo di Costabissara si svolgerà un corso nei mesi di gennaio-febbraio. Per informazioni e adesioni rivolgersi a: Villa S. Carlo (tel. 0444.971031); E-mail: [email protected] 51 Comunità... SOLIDARIETÀ Comunità... SOLIDARIETÀ FONDAZIONE “AIUTIAMOLI A VIVERE” - COMITATO ALONTE che ospiteranno altri bambini e quanti collaborano a vario titolo. Non esistono grandi scoperte né reale progresso, finché sulla terra esista un bambino Il Comitato famiglie di “Aiutiamoli a Vivere” opera da 16 anni nell’ambito dell’accoglienza dei bambini bielorussi provenienti dalla zona disastrata di Chernobyl, di cui quest’anno ricorre il 30° anniversario dal tragico evento. In questi anni grazie alla generosità di molte famiglie abbiamo potuto accogliere centinaia di bambini, per dare modo di poter trascorrere un mese di vacanza-risanamento lontana da aria e da cibi inquinati dalle radiazioni. Purtroppo a distanza di molti anni molti piccoli sono colpiti da problemi alla tiroide, alle vie respiratorie e da tumori di vario genere. Sono arrivati il 30 agosto e ripartiti il 2 ottobre. In questo periodo hanno trascorso una settimana al mare a Cavallino di Jesolo e frequentato al mattino la scuola ad Alonte, con la loro insegnante Alessia e l’interprete Zxana. Domenica 10 settembre alla Messa delle 10.00, assieme alle famiglie ospitanti e alla nostra presidente, sono stati presentati alla 52 infelice. La gioia e il sorriso di un bambino sono la nostra speranza. Una famiglia ospitante comunità di Lonigo 17 bambini , 12 femmine e 5 maschi. Un ringraziamento particolare al parroco Don Vittorio per l’ospitalità, per l’appoggio e l’incitamento a continuare in questo affascinante progetto per far conoscere nel territorio la nostra associazione. Molti sono stati i momenti significativi trascorsi insieme con le famiglie ospitanti, sottolineo la bellissima festa a Villa Bedeschi gentilmente concessaci, con spettacolo di burattini, giochi, trucchi e zucchero filato, il pranzo tutti insieme nella sala parrocchiale di Almisano, lo spettacolo a Meledo sulla vita di S. Francesco, la Messa ad Alonte con don Gianni e il pranzo all’aperto presso corte Rossetto. Ospitare un bambino, anche se parla una lingua difficile da capire è un’esperienza affascinante e coinvolgente, che auguro a tutti di sperimentare. Aprire le nostre porte è un grande dono d’amore. Un sentito grazie alle famiglie che hanno ospitato, che ospitano e 53 Comunità... I NOSTRI MISSIONARI Comunità... I NOSTRI MISSIONARI Don GASTONE COULIBALY - Cathédrale Immaculée Conception B.P. 109 - SEGOU - MALÌ - (Africa dell’Ouest) Carissimi, Buon giorno! Sto bene! La salute è buona e il lavoro continua con coraggio. Vi scrivo da Bamako, in Mali. Lavoro nel seminario Saint Augustin di Bamako. Insegno la Sacra Scrittura e le lingue bibliche. L’apostolato biblico è stata sempre una passione nella mia piccola vita. Quest’anno don Jean-Joseph mi aiuta a progredire. E’ veramente un grandissimo aiuto per me: otto ore che ho scaricato così dalle spalle. Sono attualmente concentrato sul completamento dei lavori di traduzione. E’ una tappa delicata, perciò vivo un po’ in reclusione in questi mesi che portano al Natale. Quest’anno, in seminario, ci sono 70 seminaristi da tutte le diocesi del Mali, tre dei 54 quali provengono dalla Guinea Conakry. Abbiamo dovuto mandarne a casa già due. Durante gli anni di formazione, facciamo di tutto affinché i seminaristi abbiano una preparazione equilibrata, sia intellettuale che pastorale. Perciò, ci tengo a portarli la domenica nelle comunità che sono qui intorno. Lì, nelle piccole chiese vivono le celebrazioni della Parola senza sacerdoti, le catechesi e le animazioni dei gruppi giovanili, vanno a portare l’eucaristia agli ammalati… La missione di formazione dei sacerdoti in seminario è molto importante. Inoltre, sono anche impegnato con i catechisti a finire la traduzione della Bibbia. Ne abbiamo già tradotta una buona parte. Il lavoro attuale è proprio il completamento. Stiamo terminando. Pregate per me, ne ho molto bisogno. Saluti a tutti i piccoli del gruppo missionario. Buona giornata Don Gastone Coulibaly P. SALVATORE BRAGANTINI - Parroquia de la Medalla Milagrosa Barrio Cuba - Misioneros Combonianos - Apdo. 806 - Centro Colon 1007 SAN JOSE’ - COSTA RICA Ciao, scrivo con gli occhi pieni di lacrime! Il mio fratello e amico Gianluca Bolzon, il Signore Gesù se lo portò in Paradiso, dopo un lunghissimo calvario di un quarto di secolo! Nel vangelo di San Luca, cap. 6 di venerdì 28 ottobre, l’evangelista ci dice che Gesù passò tutta la notte in preghiera con il Padre per scegliere i suoi discepoli. Questa volta ha voluto chiamare anche il suo “discepolo” Gianluca! Ebbene, sia fatta la Sua Santa Volontà, come in cielo, così in terra. E’ stato chiamato il primo venerdì del mese, giorno dedicato al Sacro Cuore, ossia a Gesù Sacramento di Misericordia! Che Gesù Misericordioso lo tenga nella sua gloria come intercessore nostro! Un abbraccio di pace da parte mia ai suoi genitori! Un abbraccio ed una benedizione, al gruppo missionario. Ciao, p. Salvatore Bragantini D. DAVIDE AMALRAJ - India Carissimi e bravissimi ragazzi del Gruppo Missionario, grazie tante per il vostro biglietto di auguri con affetto e preghiere. Da oggi ho 50 anni e sono un pò vecchietto. Però la mia fede sta crescendo forte come una grande confidenza per servire Dio con tanto amore. A casa mia mamma sta meglio, però la mancanza di mio papà è molto difficile per noi. Il Padre Celeste ci dia il coraggio per camminare avanti. Vi ricordo sempre e prego per voi tutti. Saluti a tutti! Con Tanto affetto, don Davide 55 Comunità... I NOSTRI MISSIONARI Comunità... I NOSTRI MISSIONARI Don JEAN SOMBORO -E-mail: [email protected] Carissimi, le cose stanno andando molto meglio! Grazie alle vostre preghiere e al vostro sostegno, ho ripreso ad insegnare in seminario da due anni. Mi occupo della teologia dogmatica. Gli anni scorsi ho insegnato Trinità e Cristologia. Per l’Anno Accademico 2016-2017, che sta per iniziare, avrò in più anche Ecclesiologia. Sono insieme a Don Gastone e Don Jean Joseph, che insegnano Teologia Biblica. Siamo 8 professori permanenti per 70 seminaristi. Al di fuori del seminario, ho collaborato con diversi gruppi sull’“Amoris Laetitia” e “Misericordiae Vultus” di Papa Francesco. Continuo, inoltre, ad occupare il mio tempo tra fisioterapia, conferenze, accompagnamenti spirituali e confessioni. Grazie a Dio, la testa funziona bene! Cari saluti a tutti i parrocchiani di Lonigo e in particolar modo al Gruppo Missionario Giovani che mi scrive e prega regolarmente per me. Rimaniamo uniti in Cristo e nella preghiera. p. Jean Somboro FR. JOHN BRITTO - Archbishop’s House <> De Nobili Campus K. PUDUR, MADURAI- 625 007 <> TAMILNADU – INDIA Carissimi amici del Gruppo Missionari Giovani di Lonigo, saluti dal Reverendo John Britto, India! Come state? Sono felice di inviarvi questa lettera. Sono sempre grato a voi per l’aiuto che raccogliete ogni anno con i cartelloni in chiesa per i bisogni della mia missione a favore dei bambini. Sto facendo bene con la grazia di Dio e sono occupato con miei ministeri parrocchiali ogni giorno, specialmente il sabato e la domenica per tutta la giornata. Grazie a Dio, ho un sacerdote assistente che mi aiuta. Abbiamo i nostri soliti problemi di scarsità d’acqua e di attacchi da parte del governo centrale indù ai cristiani in ogni livello della nostra vita. Prendiamo come una sfida il 56 vivere la nostra quotidianità. Ringraziandovi, vi assicuro le mie preghiere. Fedelmente in Gesù, rev. John Britto Sr. GABRIELLA ANDRETTA - Calle Moreno 699 3463 SAUCE CORRIENTES (Argentina) Carissimi amici di Lonigo, grazie per tutto quello che fate per la mia gente! Ringrazio tutte le persone della comunità che hanno collaborato per mandarci gli aiuti. Siete sempre nel mio cuore e il mio ricordo nelle preghiere é vivo. Quando leggo Comunità in Cammino e vedo le vostre attività, sono felice perché SIETE UNA CHIESA VIVA APERTA AL FUTURO E ALLA MISSIONE. Questo non avviene da un giorno all’altro! Per vivere questa realtà ci vogliono anni e generazioni. Vi ringrazio per l’esempio, la testimonianza, la perseveranza e per la speranza che ci date nel seguire i missionari. Siete una luce nel cammino che dà forza e coraggio! Sono contenta di vivere nella nuova missione a Sauce in Argentina. In questo paesino ci sono sempre novità: novene, pellegrinaggi, processioni. Mi piace il servizio che faccio visitando le famiglie: incontro persone che hanno bisogno di essere ascoltate, aiutate e spesso protette dalla violenza familiare. Incontro anziani soli, bambini con tanto bisogno di affetto, ragazzine adolescenti, che sono già mamme a 12, 13, 14 anni ed ammalati da visitare e a cui portare il tesoro più grande che esiste, L’EUCARISTIA. Purtroppo in Argentina stiamo vivendo un momento difficile. Il governo passato ha rubato molto e ora la povertà é maggiore di prima. Il governo attuale guarda il futuro in positivo ed é ottimista, però difficilmente può alzare i valori economici perché avevamo toccato il fondo e ricominciare di nuovo non é facile. C’è bisogno di tanta pazienza e sapienza. Preghiamo per questa Argentina, che potrebbe essere la più ricca delle nazioni, ma per questo sono necessarie unità, umiltà e pazienza da parte di tutto il popolo. I miei saluti a tutti voi carissimi, ci sentiremo l’anno prossimo e, se DIO lo permetterà, ci incontreremo. Intanto la preghiera ci tiene uniti nello stesso ideale “seguire Cristo il Risorto”. Con affetto, vi abbraccio. sr. Gabriella 57 Comunità... I NOSTRI MISSIONARI Comunità... I NOSTRI MISSIONARI Sr. M. SPERANZA GASPARI - Casa del NINO CHUQUIBAMBILLA GRAU - APURIMAC (PERÙ) Carissimi, abbiamo ricevuto l’offerta di € 950,00 frutto della raccolta fatta in parrocchia per la missione dove sr Speranza ha lavorato per tanti anni. Ringrazio moltissimo tutti a nome suo e delle altre sorelle che operano in Perù ed impegnano le loro energie per aiutare i bambini e le famiglie bisognose. Volevo informarvi che sr Speranza in questo periodo si trova a Roma per curare una serie di ulcere alle gambe dovute alla cattiva circolazione e per altri piccoli guai legati all’età. È stata ricoverata una decina di giorni per fare una forte terapia di antibiotici, allo scopo di fermare l’infezione ai micro vasi sanguigni che le ha causato le ulcere alle gambe. Ora, ogni due-tre giorni, va ambulatorialmente a fare le medicazioni; sta lentamente migliorando, ma sarà un processo lungo perché le ferite sono estese e abbastanza profonde. Nonostante tutto però è serena, anche perché con la cura che ha fatto non ha più dolori molto forti e la notte ora può riposare. Sr Speranza 58 si è sempre impegnata al massimo in tutto quello che le è stato chiesto e la sua volontà è ancora forte, ma il fisico è debilitato ed ora deve recuperare le energie. Il suo cuore, come potete immaginare, è ancora alla Casa del Niño e il suo sogno è quello di poter ritornare sulle Ande con i suoi bambini, chissà?!? Per il momento deve solo curarsi. Colgo l’occasione per ringraziare tutti, e prometto che ricambieremo la vostra generosità pregando per le necessità di ognuno di voi e per le vostre famiglie. Che Dio vi benedica e vi ricompensi per il bene che fate. Per il Centro Missionario Suor Nadia da Ros P. SIRO BRUNELLO - Missionarios Saverianos - Caixa Postal 48 68440 ABAETETUBA - Pará - (BRASILE) Carissimi, grazie per gli auguri del mio 56º Anniversario di Sacerdozio che ho celebrato il 16 ottobre. Qui ad Abetetuba, nelle Messe sono stato ricordato e mi hanno cantato “Tanti Auguri a te”, con un’infinità di batti-mani. Al pranzo c’erano molti ospiti, una signora amica ci ha preparato le lasagne, il puré, dolci e dolcetti. Dopo aver mangiato, io mi sono ritirato perché ero stanco, e gli altri hanno continuato a conversare! Domenica prossima celebreremo la Giornata Missionária Mondiale. Ricordiamoci che la Missione è di Dio e noi tutti siamo chiamati a cooperare. Il Mese Missionario è stato fondato novant’anni fa da Papa Pio XI, invitando tutto il mondo alla preghiera. La finalità è incentivare la cooperazione e la preghiera dei fedeli. Sono relativamente pochi i Missionari che “partono”. Però tutta la comunità cristiana ha il dovere di partecipare attivamente nella missione universale. Questa cooperazione si realizza in tre modi: 1º) con la preghiera, il sacrificio e la testimonianza della vita; 2º) con la collaborazione materiale per i progetti missionari; 3º) mettendosi a disposizione per servire nella missione dove ci sono ancora tante anime da salvare. La missione ha bisogno di Missionari e Missionarie! Preghiamo, perché il Signore susciti nuove e generose vocazioni missionarie! C’è tanto bisogno! Preghiamo, preghiamo e preghiamo! “La nostra Missione è prendersi cura della Casa Comune!” Ricordiamoci sempre nelle preghiere e saluti a tutti! Vi benedico e mando un fraterno abbraccio! *** no invitati ad offrire tutto il pesce che poMADONNA APARECIDA Il 12 Ottobre, in Brasile, si celebra la so- tessero prendere per il pranzo. Tra i molti lennità della Patrona, Madre del popolo pescatori c’erano anche Domenico Garcia, brasiliano: Madonna “Aparecida” (si pro- Giovanni Alves e Filippo Pedroso. Però, nuncia: “Aparesida” e significa “Apparsa, all’inizio, non riuscirono a prendere niente. o trovata”). Come è nata questa devozione? Ad un certo momento Giovanni Alves, lanNella seconda quindicina di Ottobre dell’an- ciata la rete, pescò il corpo di una immagine no 1717 (300 anni fa!), passava per la città della Madonna, senza la testa. Lanciò nuodi Guaratinguetà il Governatore, conte Pie- vamente la rete ed ebbe la sorte di pescare tro de Almeida. I pescatori del luogo furo- anche la testolina dell’immagine. 59 Comunità... I NOSTRI MISSIONARI Giovanni Alves custodì l’immagine e continuò a pescare. Finora non avevano preso niente, ma in seguito avvenne una pesca miracolosa, tanto che le barche quasi affondavano. Successivamente, l’immagine diventò oggetto di crescente devozione dei fedeli, che si riunivano nella casa di Filippo Pedroso per pregare e recitare il rosario. Fin dall’inizio, la Madonna manifestò il suo amore ai fedeli con molte grazie e prodigi. L’immagine fu conservata nella casa del Pedroso per sei anni. In seguito fu costruita una cappellina e dopo una chiesa. Nel 1888 fu costruita la vecchia basilica, che fu affidata ai padri Redentoristi. La devozione andò crescendo sempre più, con numerose processioni e manifestazioni. Nel 1904, alla presenza del Nunzio Aposto- CIRIO DELLA MADONNA DI NAZARET lico, di 12 Vescovi e di una grande folla di fedeli, l’immagine della Madonna Aparecida fu solennemente coronata e proclamata Patrona del Brasile. Nel 1967, la Madonna ricevette la “Rosa d’Oro” inviata da Papa Paolo VI. In seguito, fu costruita l’attuale basilica monumentale, che fu consacrata dal Papa Giovanni Paolo II, nel 1980. In questi giorni il santuario della Madonna è visitato da numerosissimi fedeli: più di mezzo milione (però la Madonna di Nazaret di Belém è onorata da oltre due milioni di fedeli, con processioni di ogni tipo: a piedi, in ginocchio, in bicicletta, in moto, con centinaia di imbarcazioni...) Che il popolo brasiliano, molto devoto della Madonna, percorra il cammino della fede! Pregate la Madonna anche per me! *** In Belém, la capitale dello stato del Parà, domenica 9 ottobre sarà realizzato il Círio della Madonna di Nazaret. Círio è la processione di apertura dei festeggi che durano quindici giorni. Si pronuncia “Sírio” ed ha la sua origine nei ceri o candele che erano usati durante la processione, che, duecento anni anni fa, si realizzava alla sera, quando cominciava a farsi buio. In seguito, per il fatto che spesso verso sera piove, si è svolto in mattinata. Come ha avuto origine questa festa? Nel 1700, un falegname e cacciatore del posto, chiamato Plácido Giuseppe Souza, uscì per cacciare. Dopo aver fatto una lunga camminata nella foresta, si fermò per rinfrescarsi sulla sponda di un rigagnolo chiamato Murutucú. Tentò anche di pescare, ma non riuscì a prendere nemmeno un pesce. Fu al60 Comunità... I NOSTRI MISSIONARI lora che vide una piccola statua in legno, di circa trenta centimetri, raffigurante l’immagine della Madonna. Pensò che certamente qualcuno l’aveva perduta tra le pietre piene di fango. Plácido si portò a casa l’immagine. L’indomani preparò una cappellina vicino alla sua casa, mentre la sua sposa usciva per raccontare a tutte le amiche il fatto. Quando ritornó a casa si sentí orgogliosa dello sposo: “È bellissima la cappella della Madonna; che dici, potremmo fare dei banchi perché le persone possano sedersi e pregare!” Nel pomeriggio Plácido ritornó a pescare; lanciò la rete e la ritirò strapiena di pesci. Ritornó a casa pieno di felicità, pensando che la Vergine gli aveva fatto un regalo. Ringraziò la piccola Santa, perché ora aveva alimento per tutto il mese! Nel frattempo, la sposa di Plácido andò a parlare con il parroco, chiedendo che celebrasse una Messa. Ma la mattina seguente l’immagine era sparita. La sposa fu obbligata a cancellare la Messa. Intanto Plácido, spaventato, andò a cercare in ogni angolo, ma la Madonna non c’era. Finalmente ritornò sulla sponda del fiume Murutucú e, per sua sorpresa, vide che la statuina stava nuovamente tra le pietre, nello stesso luogo dove l’aveva trovata la prima volta. Plácido si portò nuovamente a casa la statuina, ma durante la notte spariva e Plácido la ritrovava sulla sponda del fiumiciattolo. Tentò di portarla anche nel palazzo del Governatore, custodita dalle guardie, ma di notte la statuina ritornava al suo posto. Finalmente Plácido e le autorità compresero che la Madonna voleva in quel posto una chiesa, un santuario a lei dedicato. Naturalmente la notizia si era sparsa per tutta la città e molti fedeli andavano a visitare e a pregare la Santa Vergine. Cominciarono le processioni con l’immagi- ne della Madonna di Nazaret. Ogni anno i fedeli aumentavano. La Madonna era collocata in una portantina e trascinata per le strade di Belém, fino a ritornare al suo posto. Successe che un anno la portantina cadde in una pozzanghera, in mezzo al fango e fu necessario tirarla con l’aiuto di una corda. A partire da quell’anno, la portantina è sempre tirata da una corda, che andò crescendo di anno in anno. Attualmente la corda è di 800 metri, grossa cinque centimetri, ed i fedeli desiderano attaccarsi alla corda, come un segno magico e miracoloso. Alla fine del Círio, la corda è tagliata ed i fedeli se la dividono, portandosi a casa un ricordo miracoloso. Fu così che il culto alla Madonna di Nazaret va crescendo di anno in anno. Il Círio è celebrato la seconda domenica di Ottobre. La Madonna esce dalla riva del Murutucú, dove oggi sorge una bella Basilica, va fino alla Cattedrale e poi ritorna alla Basilica di Nazaret. I fedeli che accompagnano la Madonna attualmente sono più di due milioni; certamente è la processione più numerosa del mondo! Molti approfittano per chiedere grazie, fare una buona confessione e rinnovare la propria fede. Che la Madonna di Nazaret converta tante anime e fortifichi la fede dei nostri cristiani! p. Siro 61 Comunità... IN MEMORIA Comunità... I NOSTRI MISSIONARI SR. MARIALUISA PANAROTTO - Collegio Auxiliadora - R. Silva Ramos 833 Centro = 69025-030 MANAUS – AM (Brasile) Carissimi, grazie per la generosa offerta tramite il cartellone missionario. Ora anche la vostra Parrocchia di Lonigo vive la realtà del cambio del parroco. La nostalgia del passato sarà grande. E’ così! Anche noi religiose serviamo dove l’obbedienza ci chiama ogni tre-cinque anni circa, sempre a servizio del Regno del Signore, e la messe la troviamo dovunque andiamo e sempre grande, superiore alle nostre capacità. Si sente nostalgia, siamo persone umane, segno dell’affetto, della gratitudine e della riconoscenza delle persone quando partiamo. Tra poco vi preparate per ricevere nel nome del Signore i nuovi Parroci, che verranno a servire come il buon Pastore, Gesù. Dobbiamo pregare molto per le vocazioni oggi, perché sono sempre meno, ma la messe è sempre più grande. Ci sono molte comunità che qui nella nostra realtà hanno la Messa una volta al mese o addirittura una volta all’anno e i pochi sacerdoti devono fare tanti chilometri. Qui a Manaus realizziamo un campo apostolico ogni due mesi nello stato di Rondonia a 150 chilometri. Il sacerdote non può arrivare e allora le suore con un gruppo di laici vanno per tre-cinque giorni, radunano i laici impegnati, i giovani, le famiglie e fanno una catechesi intensiva. Ci sono 62 laici che realizzano il culto della Parola di Dio alla Domenica con molto impegno ed entusiasmo nella fede, novene e rosari. C’é sempre nel posto una chiesetta semplice ma decorosa per il momento di preghiera. Quando arriva il sacerdote ogni sei mesi o un anno, é una festa grande. Forse noi ci abituiamo molto bene, ad un passo c’è la chiesa e neppure ci accorgiamo delle grandi distanze che ci sono. Pregate per queste comunità, qui nell’Amazzonia sono moltissime, e quanti missionari fanno centinaia di chilometri per arrivare in un piccolo centro dove trovano una comunità di fede che porta avanti la parola di Dio. Coraggio, siamo cristiani dove il Signore ci ha chiesto di servire! Facciamolo con generosità! Un caro saluto a tutta la comunitá di Lonigo che riceve i nuovi Parroci. Siano i benvenuti! con affetto Sr Marialuisa Panarotto UN AMICO SPECIALE Caro don Vittorio, è con grande dolore che ho appreso della morte di Gianluca, carissimo e indimenticabile amico che lascia in me un profondo vuoto, anche se mi conforta la sua fede e la sua forte testimonianza di serena confidenza nel Signore, che esprimeva con sincerità a quanti lo avvicinavano e ne ricevevano tanta pace interiore e speranza. Sì, Gianluca mi è stato Maestro perché mi ha insegnato ad amare la vita sempre e comunque e a fidarmi di Dio anche nei momenti piu’ bui e difficili che ho passato, come quelli della morte, pochi anni fa, di mia madre. Ogni incontro che avevo con lui in questi ultimi sei anni era purtroppo sempre troppo breve, ma sufficiente per rinsaldare la nostra amicizia sincera e ricca del valore più prezioso: la sintonia del cuore prima di quella delle parole e dello stare insieme. Lontani nel territorio, lui a Lonigo e io a Torino, ma molto molto vicini sempre nel pensiero e nella comune preghiera e amicizia. Le testimonianze che in questi giorni ricevo da medici, personale infermieristico, sacerdoti e amici che lo conoscevano o hanno avuto la fortuna di incontrarlo in questi lunghi anni della sua grave disabilità, mi testimoniano tutti un suo tratto caratteristico che li sorprendeva: la sua tenacia nel credere comunque nella vita, e la sua capacità di infondere fiducia e speranza, lui che nelle condizioni della sua situazione sembrava che ne avesse per primo bisogno, ma che in realtà trasmetteva come un dono inaspettato e per questo ancora più apprezzato e ricercato. La sua sofferenza e la sua testimonianza sono certo che hanno prodotto frutti fecondi per tutti, per la sua famiglia verso cui va la mia preghiera e la mia vicinanza, per i medici, infermieri e personale dell’Ospedale di Lonigo che lo hanno assistito per lungo tempo, per te stesso caro don Vittorio che mai lo hai abbandonato e per tanti tanti altri che affido al Signore. Quando ho saputo della sua morte ho letto il Vangelo di Giovanni e ho meditato l’episodio della risurrezione di Lazzaro, facendo mie le parole del dialogo tra Marta e Gesù: “Se tu fossi stato qui, Signore, il mio amico non sarebbe morto, ma so che qualunque cosa chiederai a Dio Egli te la concederà”. E Gesù mi risponde: “ll tuo amico risorgerà”. “Sì, Signore, so che risorgerà nell’ ultimo giorno”. “Io sono la risurrezione e la vita riprende Gesu’ -, chi crede in me anche se muore vivrà, chiunque vive e crede in me non morrà in eterno. Credi tu questo?”. “Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio” e che hai accolto con gioia Gianluca, donandogli quel posto privilegiato vicino a te che riservi a coloro che ti hanno amato e hanno sofferto, mai perdendo la speranza e la fede in Te. Sono le uniche parole vere e certe che Gianluca approverebbe in questo momento e che mi danno pertanto tanta consolazione e pace nel cuore. Maria Santissima Madonna di Monte Berico patrona della Diocesi di Vicenza che lui ha amato e pregato, lo avvolga con la sua tenerezza materna e lo accompagni per la valle della morte verso la luce piena dell’incontro con Gesù che gli dice: “Vieni servo buono e fedele, vieni a prendere parte alla mia gioia nel Regno del Padre mio dove non c’è più sofferenza, né pianto e né pena alcuna, perché le cose di prima sono passate”. Mi unisco alla Messa funebre che celebrerò per lui lunedì mattino e invoco su tutti i presenti al suo funerale, la benedizione del Signore. Cesare Nosiglia già vescovo di Vicenza e ora arcivescovo di Torino 63 Comunità... PELLEGRINAGGI Comunità... IN MEMORIA CIAO, KETTY Il fatto che una città intera rimanga così tanto colpita dalla scomparsa di una persona è segnale della testimonianza che, chi è venuto a mancare, ha lasciato. Così è stato recentemente per la scomparsa di Ketty Brun, da tutti conosciuta per la sua presenza nelle manifestazioni leonicene con la divisa della Protezione Civile. Ketty aveva compiuto 39 anni pochi giorni prima di morire a causa di un male che non le ha lasciato scampo. Tutto si è svolto in poco meno di un mese, quando da un semplice esame di routine non è più uscita dall’ospedale. La notizia della morte, è arrivata a Lonigo come un fulmine a ciel sereno che ha lasciato sbalorditi per la crudeltà e la velocità con cui la malattia se l’è portata via. Dal passaparola si è passati ai toccanti saluti su Facebook da parte di chi la conosceva e il cerchio si è stretto attorno ai genitori Giuliano e Fiorenza. L’ultimo abbraccio alla cara Ketty è avvenuto in una soleggiata giornata di novembre che ha visto il Duomo di Lonigo gremito come non mai. Numerose le delegazioni delle associazioni di volontariato locali e 64 PENSIERI E SENTIMENTI INTORNO A UN PELLEGRINAGGIO IN POLONIA 2 - 8 giugno 2016 provinciali, tra le quali quella delle Crocerossine e quella della Protezione Civile, di cui Ketty a Lonigo era Presidente. Il cordoglio è arrivato persino da l’Aquila, dove Ketty ha prestato servizio volontario durante il terremoto del 2009 per due mesi. Ora Ketty rimane nella memoria di molte persone che la ricordano per la sua infaticabile presenza nei servizi di soccorso e di volontariato. Tutte le sue vacanze erano dedicate al servizio in situazioni di emergenza; prima a l’Aquila e poi in Emilia per i terremotati e recentemente anche a Jesolo in aiuto dei migranti nel reparto di medicina. Ketty era sempre pronta ad intervenire nei casi di bisogno ed aveva il cellulare sempre acceso. Il suo talento nel portare aiuto sarà sicuramente rinnovato grazie alle generose donazioni ricevute dai commercianti di Via e Piazza Garibaldi e durante il funerale. La somma è infatti stata interamente donata dalla famiglia all’A.I.R.C. di Verona, che si occupa di ricerca sul cancro. La velocità con cui questo male se l’è portata via non riuscirà facilmente a sradicare anche il ricordo della sua persona in quelli che l’hanno conosciuta. C.B. Il desiderio da tempo coltivato di visitare la Polonia finalmente si avvera: nei primi giorni di giugno partecipiamo al pellegrinaggio promosso dalla Diocesi di Vicenza. È una grazia grande poter essere “pellegrini” proprio in questo Anno Giubilare della Misericordia. Così “camminiamo” insieme, siamo poco più di trenta persone, facendo tappa nei luoghi dove sono vissuti dei santi, come Giovanni Paolo II, suor Faustina Kowalska, suor Teresa Benedetta della Croce e Massimiliano Kolbe. Insieme cerchiamo di scoprire nella figura di questi santi il volto del Dio Misericordioso e nel loro agire l’amore incarnato, grazie soprattutto alla guida spirituale del nostro arciprete, mons. Vittorio Montagna che, passo dopo passo, si propone a noi in modo penetrante e coinvolgente. Con il suo aiuto, possiamo tornare a casa Edith Stein Suor Teresa Benedetta della Croce Suor Faustina Kowalska più ricchi e nuovi dentro. Non intendiamo stendere un diario del bellissimo viaggio descrivendone le località visitate: è già stato fatto ampiamente da don Vittorio nel suo precedente pellegrinaggio del 2011 quando ha percorso lo stesso itinerario. Desideriamo solo condividere alcuni momenti di riflessione e di intensa emozione. La Polonia è un Paese ridente dal punto di vista geografico, è ricca di storia e di arte, vanta una tradizione cristiana molto antica. Lo spirito di papa Giovanni Paolo II anima l’intero nostro cammino, lo avvertiamo soprattutto quando conosciamo Cracovia, la splendida città in cui egli ha compiuto gli studi universitari e di preparazione al sacerdozio e dove ha esercitato poi il suo episcopato. Lo rivediamo nella vecchia Cattedrale dove 65 Comunità... PELLEGRINAGGI riposano molti re e santi, con i quali egli nutriva un profondo legame. Scendiamo dalla collina del Wawel, “acropoli” di Cracovia e della Polonia, con la chiara percezione di un filo ben saldo tra passato e presente. Qui la memoria è viva, un tutt’uno con la fede di oggi. Il pomeriggio dopo, eccoci a Wadowice, paese natale del Papa. Davanti ai nostri occhi l’imponente e meravigliosa Basilica nella quale Karol ha ricevuto il Battesimo. Entriamo quindi nella casa in cui è nato e nel museo ad essa annesso. Qui l’interesse si fa più grande ed aumenta pure la gioia nel rileggere da vicino la sua vita di bimbo, di giovinetto, di uomo e sacerdote, tra molte cose a lui familiari e che gli sono appartenute: gli sci, la canoa (sulla quale ha celebrato qualche volta la S. Messa), i vestiti. Tante foto e tanti ricordi. La passione poi per il teatro, la montagna e il nuoto. Wojtyla amava la vita e ne cercava belle soddisfazioni. In questa casa traspare tutta la sua umanità e quanto lo sentiamo uno di noi! Raggiungiamo Kalvaria Zebrzydowska, che è la più antica Via crucis della Polonia. All’interno del Santuario è venerata da se66 Comunità... PELLEGRINAGGI coli l’immagine di Maria Santissima, Regina e Madre di Misericordia e qui un episodio toccante: dopo la morte della moglie, il papà affida alla Madonna il figlioletto di appena nove anni, dicendogli “Questa è tua madre”. Come pensare a quel “Totus tuus” che diventa il motto di Giovanni Paolo II, più volte richiamato e vissuto come pieno abbandono tra le braccia di Maria! Ancora sui passi del nostro Papa, ci rechiamo a Czestochwa e nel Santuario del Monte Chiaro ci troviamo di fronte all’icona della Madonna nera. Oggetto di venerazione fin dal 1382 e alla quale Karol Wojtyla era molto devoto. Basta uno sguardo al volto (sfregiato) della Vergine per cogliere nei suoi occhi tristi un’infinita compassione per tutti Padre Massimiliano Kolbe i suoi figli, mentre con la mano destra indica la via della salvezza: Gesù che tiene sul braccio sinistro. È davanti a questo ritratto che il santo Padre ha pronunciato per la prima volta la parole “Totus tuus ego sum”: la sua offerta ci sia di esempio e d’incoraggiamento. Colpisce l’incalcolabile numero di ex-voto appesi alle pareti della chiesa. Perché a Czestochowa così tanti miracoli? Senz’altro per la fede dei pellegrini e, in particolare, per l’attaccamento del popolo polacco alla Madonna. Una nuova tappa del nostro cammino è Auschwitz, dove visitiamo il campo di concentramento e sterminio di moltissimi polacchi ed ebrei da parte dei nazisti. Vorremmo non parlarne: già tanto è stato detto e scritto. Riaffiora sempre la stessa domanda: “Come è possibile?”. Qui la commozione è molto forte: è un nodo che stringe il petto, sale alla gola e fa inumidire gli occhi. Passiamo da un locale all’altro, dove si conservano vestiti, occhiali, molti oggetti di uso quotidiano, montagne di scarpe di bambini e adulti... e tante fotografie! Ci feriscono gli occhi di quelle persone, occhi grandi che esprimono... che cosa? Uno di noi sussurra al vicino: “Lo sapevi...”. È vero, si sapeva e si sa, ma un conto è apprenderlo dai libri, dai film e un altro è toccare da vicino questo dramma, perché lì odi ancora un vivo respiro di anime. È un tempo “lungo” quello della visita all’ascolto di una bravissima guida che partecipa al nostro sentimen67 Comunità... PELLEGRINAGGI to, un tempo che richiede molte energie interiori. Più tardi viene spontaneo fare un confronto tra Hitler e Giovanni Paolo II: chi segue il male che porta a una follia omicida, chi il bene che coltiva fiori e santità. Un altro accostamento osiamo compiere: la vita dei detenuti ad Auschwitz e quella dei minatori di Wieliczka. Scendendo sotto terra di circa centocinquanta metri (fino al terzo livello dei nove esistenti) lungo un percorso nelle miniere di salgemma di questa zona, rimaniamo incastrati dalle numerose opere artistiche create con il sale e presenti nella cappelle dedicate a diversi santi. Straordinaria la chiesa di Santa Kinga! Presto il nostro pensiero corre all’esistenza di tantissimi uomini costretti a lavorare duramente nelle profondità del suolo. Ci sembra di risentire il rumore prima dei picconi e poi delle perfo- Comunità... PELLEGRINAGGI ratrice, perché qui si è continuato a scavare e ad estrarre dal XIII al XX secolo. Le gallerie si estendono per ben trecento chilometri. Quante sono state le vittime! Tutti i minatori o quasi sono usciti stremati. Non possiamo dimenticarci di loro, di queste vite votate anch’esse al sacrificio. Infine ci avviciniamo a Santa Faustina Kowalska, una suora mistica che tanto si è appassionata al Cuore di Gesù, assicurandone bontà e grazie verso tutti noi. Le sue spoglie riposano nella Cappella del Convento di Lagiewniki, presso Cracovia, dove lei si è spenta a soli trentatre anni lasciandoci il suo prezioso diario. Un esempio luminoso nella semplicità! Poco lontano dal convento sono state innalzate di recente due grandi chiese e intanto la devozione alla Divina Misericordia si diffonde. Silvana con Piera e Luciana PELLEGRINAGGIO A BARCELLONA 20 - 26 giugno 2017 Come ogni anno la nostra parrocchia, in accordo con l’ufficio pellegrinaggi di Vicenza, organizza un pellegrinaggio in un luogo di interesse sacro, spirituale e storico. Quest’anno si è pensato di organizzarlo a Barcellona e dintorni nel periodo dal 20 al 26 giugno 2017. L’itinerario, che si prospetta interessante sia PROGRAMMA 1º giorno - martedì 20 giugno: LONIGO - VENEZIA - ROMA BARCELLONA Trasferimento in pullman da Lonigo per l’aeroporto. Volo per Barcellona via Roma. Arrivo, giro panoramico della città, sistemazione, cena e pernottamento in hotel. 2º giorno - mercoledì 21 giugno: BARCELLONA Pensione completa. Intera giornata dedicata alla visita di Barcellona e in particolare alle opere di Gaudì rilette in chiave cristiana: la Sagrada Familia (Tempio e Torre), il Parco Guell, e la casa Battlò. 3º giorno - giovedì 22 giugno: BARCELLONA Pensione completa. Continua la visita di Barcellona con la Fundación Miró al Montjuic, il Pueblo Espanyo, la Cattedrale di Barcellona, la Basilica di Santa Maria del Mar e Basilica di Santa Maria del Pi. Domenica 13 novembre 2016 - Anniversari di matrimonio 68 dal punto di vista culturale che religioso è descritto nel programma sottostante. In questo viaggio saremo insieme alla parrocchia di Chiampo, accompagnati da don Roberto e da don Vittorio. Per le iscrizioni, aperte fino a fine febbraio, rivolgersi in canonica da don Roberto o Nilla. alla cittadella archeologica e alla Cattedrale. Pranzo. Proseguimento per Calafell e visita del castello medievale della Santa Cruz, della chiesa romanica di Santa Creu e visita della cittadella iberica. 4º giorno - venerdì 23 giugno: BARCELLONA - TARRAGONA CALAFELL - BARCELLONA Pensione completa. Al mattino partenza per Tarragona. Visita all’Anfiteatro romano, 69 Comunità... UNA PROPOSTA Comunità... PELLEGRINAGGI 5º giorno - sabato 24 giugno: BARCELLONA - RUTA DEL CISTER BARCELLONA Pensione completa. Partenza per la Ruta del Cister, percorso che collega tre monasteri cistercensi: di Poblet, di Santes Creus e di Vallbona. 6º giorno - domenica 25 giugno: BARCELLONA - MONTSERRAT SARAGOZZA Prima colazione. Al mattino visita di Montserrat (monastero). Pranzo. Nel pomeriggio visita di Saragozza con il Santuario della Madonna del Pilar. Sistemazione in hotel a Saragozza, cena e pernottamento. 7º giorno - lunedì 26 giugno: SARAGOZZA - BARCELLONA ROMA - VENEZIA - LONIGO Prima colazione. Fine delle visite a Saragozza. Pranzo. Trasferimento a Barcellona (aeroporto) e partenza con il volo per Venezia, via Roma. Arrivo e rientro in pullman a Lonigo. NOTE TECNICHE ED INFORMAZIONI Quota: euro 1.490,00 (con minimo 435 partecipanti paganti). La quota comprende: trasferimento in pullman da e per l’aeroporto, trasporto aereo con voli di linea in classe turistica, franchigia bagaglio kg. 20, tasse aeroportuali (possono subire variazioni fino al momento dell’effettiva emissione del biglietto aereo) trasporto in pullman GT, sistemazione in camere doppie con servizi privati in hotel 4* (non centrale a Barcellona), trattamento di pensione completa dalla cena del primo giorno al pranzo dell’ultimo giorno, guide locali in lingua italiana (panoramica + 2 intere giornate a Barcellona, intera giornata Terragona, intera giornata Cister, mezza giornata a Montserrat, mezza giornata a Saragozza), accompagnatore spirituale, ingressi come da programma, tassa di soggiorno a Barcellona, quota di iscrizione, mance, documenti di viaggio e materiale di cortesia, assicurazione medico-bagaglio e annullamento viaggio. Non comprende: Bevande, eventuale supplemento carburante, facchinaggio, quanto non espresso nella “quota comprende”. Documenti da presentare per l’iscrizione: - carta di identità valida per l’espatrio senza il timbro di proroga della validità; Organizzazione tecnica: Petroniana Viaggi e Turismo BOLOGNA I sentieri del silenzio (Seconda edizione) Il 15 e 16 ottobre ha avuto inizio la seconda edizione de I SENTIERI DEL SILENZIO con un seminario tenuto dal monaco camaldolese Axel Bayer. L’iniziativa, proposta a chi desidera dedicarsi alla ricerca spirituale e alla cura della propria vita interiore, si sviluppa con riferimento alle tre parole presenti nel sottotitolo : meditazione, consapevolezza e preghiera profonda. Infatti, usando una metafora, si può dire che la meditazione è la palestra dove alleniamo il muscolo della consapevolezza mediante la quale sperimentare l’unificazione e l’armonia del nostro essere, stati che rappresentano la piattaforma ideale su cui fondare la pratica della preghiera profonda. Per sviluppare l’attitudine della consapevolezza, spesso soffocata dal nostro stile di vita distratto e stressato, vengono proposti gli esercizi del respiro consapevole, della presenza mentale, dei movimenti del corpo accompagnati dall’attenzione alle sue sensazioni, del passeggio meditativo. Queste attività permettono al corpo e soprattutto alla mente, di raggiungere più facilmente il silenzio, la quiete e la pace, condizioni favorevoli per abbandonarsi, affidarsi, rimanendo raccolti in un “luogo” dove sperimentare l’Essere e il calore di una Presenza misteriosa che spesso porta ad invocarne il Nome trasformante. Le “strade”, o meglio, i “sentieri” che vogliamo conoscere o che deside- riamo - per quanto possibile - continuare a percorrere, sono quelli fatti propri dai tanti ricercatori spirituali che ci hanno preceduto a partire da quelli proposti dalla tradizione cristiana. Come non ricordare - a tal proposito - la straordinaria esperienza del Padri del deserto, i mistici che, nei primi secoli d.C., rifugiandosi in luoghi solitari e tranquilli ricercavano, nell’immobilità del corpo e nel silenzio della mente, l’esychia cioè la pace del cuore? Guidati da relatori ed insegnati esperti, anche noi cercheremo di creare le condizioni per sperimentare questa particolare forma di preghiera. Preghiera che propone una relazione di pura attenzione alla Presenza del Signore, dove il “cuore a cuore” non ha bisogno di parole, immagini, segni, ma semplicemente di un modo di essere, aperto e fiducioso. Animati dal desiderio di approfondire il messaggio che il Vangelo propone, manterremo però uno sguardo attento anche ad altre tradizioni religiose, convinti che ogni autentico percorso spirituale abbia valori e insegnamenti originali da trasmettere all’umanità. Oltre agli altri appuntamenti in programma, segnaliamo gli incontri di un piccolo ma significativo gruppo di persone che si ritrovano, con cadenza quindicinale, per praticare e condividere l’esperienza meditativa presso la cripta di Villa S. Fermo. Giovanna e Paolo Bà *** PROSSIMI APPUNTAMENTI: Informazioni e iscrizioni presso la segreteria della canonica di Lonigo (tel. 0444.830060). • Acconto euro 370,00 entro il 10/03/2017 • Saldo euro 1.120,00 entro il 02/05/2017 • Supplemento camera singola: euro 190,00 70 • 25 marzo 2017 - Esercizi di contemplazione secondo l’esperienza di Franz Jalics, con Marianne Wade - musicista e insegnate di meditazione; • 2 e 3 giugno 2017 - Intrecci tra yoga e preghiera esicasta dal percorso di padre Serafino del Monte Athos, con Antonia Tronti - insegnante di yoga. Per informazioni e iscrizioni: telefono (0444-834629 - ore 19.30-21.30); e-mail: [email protected] 71 Comunità... ANAGRAFE LONIGO Comunità... UN RACCONTO Il Natale della cicala e della formica Illustrazione di Eleonora Moretti La formichina Gilda aveva lavorato tutta l’estate e ora nel suo formicaio, nell’angolo di una grotta, assaporava il calduccio emanato dal bue che ruminava presso la mangiatoia. “Sono fortunata” pensava, “non come la cicala Lilla, che ha solo cantato e non avrà niente da mangiare”. In quel momento qualcuno entrò nella grotta con un asinello e in fretta sistemava della paglia sul terreno. Gilda pensò: “Ora vado a riposare, quei due non sono un pericolo per il formicaio!” Ma aveva appena voltato le zampe, che sentì un pianto bambino. “Che succede stanotte? La donna ha dato alla luce un Bambino!” Quando le altre formiche accorsero, una luce si diffuse nella grotta e le cose che ac- 72 caddero dopo lasciarono senza antenne tutti gli insetti. “Qui deve essere accaduto qualcosa di straordinario!” si dicevano. Gilda guardava il Bimbo fra le braccia della Mamma e sentiva i suoi occhietti scuri su di sé. TOC, TOC, TOC! Chi bussava alla porta del formicaio? “Sono la cicala Lilla, ho freddo e fame.” “Proprio tu. E cosa hai fatto tutta l’estate?” chiese Gilda. “Ho cantato”. “Hai cantato? Allora continua a cantare!” E chiuse malamente la porta. Poi si voltò, incrociò lo sguardo del Bambino: era sorridente e guardava ancora proprio lei. Allora le tremarono tutte le sei zampette, tornò alla porta e chiamò: “Lilla, Lilla! Scaldati e mangia qualcosa!” Lilla entrò e sospirò un debole grazie. “Rimettiti in sesto, c’è del lavoro da fare, cara Lilla! Portiamo del cibo a quei poveretti. Tu potresti anche cantare per loro…” Lilla abbracciò la formica, facendola ruzzolare. Gilda così riuscì a nascondere la sua commozione. Quando i pastori entrarono nella grotta, si inginocchiarono accanto a Gesù e sentirono il concerto della cicala Lilla, che cantava una ninna nanna per il Re del mondo. Poi, stupiti, si accorsero che il Bimbo indicava qualcosa con la manina: era il corteo delle mille formichine che portavano semini e briciole ai santi genitori di Gesù. Annamaria Gatti Fonte: Città Nuova BAMBINI BATTEZZATI “Siete diventati nuove creature” 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. Marchetto Dylan Marzolla Benedetta Sartori Aurora Tassoni Ester Cocco Samuele Fazzolari Isabel Muraro Bruno Francesco Majolo Adele Licia Ballerini Elia Bruttomesso Asia Fronterrè Aurora Galiotto Chiara Mazzadi Matteo Murano Mattia Roscio Samuele Steccanella Lorenzo Tacchi Emily Tibaldo Riccardo Evelino Valenti Desirèe Ferraro Matilde Meneghini Celeste Montorio Vanessa MATRIMONI FRATELLI DEFUNTI “I due saranno una sola carne” 5. Nardi Luca Piubello Maria Giovanna 6. Viola Christian Zambon Anna 7. Boschetto Gianpietro Tegazzini Laura 8. Pesavento Francesco Rebesan Eleonora 9. Dani Mauro Consolaro Veronica 10. Sozza Nicola Masetto Elena 11. Soldà Giampietro Rejes Mercedes Cristina 12. Mattiello Enrico Taddeo Bagolan Giada Ivone 13. Sommaggio Sebastiano Remonato Elisabetta 14. Barausse Giacomo Paccanaro Silvia “Saremo sempre con il Signore” 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69. 70. 71. 72. 73. 74. 75. 76. 77. 78. 79. Costanzi Emma a. 91 Borin Angela a. 91 Candia Maria a. 90 Balan Vally a. 91 Bedin Maria a. 88 Maurone Caterina a. 68 Galuppo Anna a. 89 Incao Maria a.101 Parpinel Sergio a. 86 Notaro Anna Lucia a. 82 Lucco Fabio a. 54 Christeleit Hildegard a. 95 Canevarolo Leone a. 79 Maffei Antonietta a. 79 Contro Livio a. 85 Perin Natale a. 73 Marcheluzzo Dario a. 59 Cherubin Lino a. 69 Crestani Alice Evelina a. 99 Marostica Alessandro a. 89 Gambin Antonia a. 88 Patuzzo Olga a. 95 Venturella Agostino a. 87 Nori Gianna a. 70 Cosaro Adele a. 81 Gallo Paolo a. 63 Marcazzan Elisa a. 79 Castiglion Sergio a. 86 Volpato Renato a. 90 Brun Ketty a. 39 Scavazzin Bellino a. 84 Rossi Lelia a. 91 Rizzioli Romana a. 80 Dalle Molle Anna Maria a. 90 73 Comunità... ANAGRAFE MADONNA BAMBINI BATTEZZATI MATRIMONI “Siete diventati nuove creature” 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. Noro Maria Santillo Martina Spagnuolo Riccardo Piscopo Elias Rebellin Gaia Larosa Emily Raftopoulos Ginevra Buda Camilla Lovato Ivan Di Lorenzo Melissa Rebellin Tommaso Italo Fiorio Gianfilippo Bonioli Riccardo Pio Leone Bettini Martina Fiorio Ludovico Augiero Lucia Carola Maria Pierobon Adele 18. Faggion Margot 19. Fongaro Lorenzo 20. Marsetic Francesca 21. Toniolo Mattia 22. Ravagnani Oscar Gabriele 23. Peretto Angela 24. Andreolli Filippo 25. Palladin Matilde 26. Bevilacqua Isabel 27. Leonello Giulio Orari Ss. Messe “I due saranno una sola carne” 1. Urbani Diego Pontara Alessandra Lonigo 2. Rizzi Nicola Ramazzotto Debora Chiesa Vecchia Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom 8.00 18.30 18.30 8.00 18.30 8.00 18.30 18.30 8.00 10.00 - 11.30 18.30 Duomo Madonna Almisano 3. Mattiello Cristian Gottardo Jessica Bagnolo 8.00 19.00 8.00 18.30 8.00 19.00 19.00 18.30 8.00 18.00 8.00 - 10.00 19.00 8.30 - 11.00 18.30 10.30 Monticello FRATELLI DEFUNTI “Saremo sempre con il Signore” 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Rebellin Italo Bezzan Armanda Tosi Graziella Foletto Luigi Bolcato Maurizio Ferrari Carla Veronese Clara Sivero Natalina Bettega Valentino a. 82 a. 90 a. 60 a. 50 a. 57 a. 51 a. a. 84 a. 67 9.30 * Nella Chiesa di S. Giovanni la S. Messa nei giorni prefestivi è alle ore 16.00, alla domenica alle ore 9.00 e 17.30, nei giorni feriali alle ore 17.30. Nella Cappella dell’Ospedale viene celebrata la S. Messa ogni domenica e festività religiose alle ore 16.00 (16.30 ora legale), nei giorni feriali alle ore 7.30 * Nella Chiesa di S. Daniele le Ss. Messe feriali sono alle ore 7.00 - 9.00 - 18.00 (18.30 ora legale), la pre-festiva alle ore 18.00 (18.30 ora legale) e quelle festive alle ore 7.00 - 9.00 - 11.00 - 18.00 (18.30 ora legale). * Nella Chiesetta di via Bonioli viene celebrata la S. Messa ogni 2ª domenica del mese alle 9.00. In Cammino con le coppie che chiedono il Battesimo Comunità... ANAGRAFE ALMISANO BAMBINI BATTEZZATI “Siete diventati nuove creature” 1. Vignato Anna 2. Guarda Sara 3. Tosato Riccardo 4. Steccanella Emma 5. Battaglia Gian Maria 6. Battaglia Pietro Leone 7. Fochesato Alessandro Jan 8. Facchin Christian 9. Castagna Lorenzo Domenico MATRIMONI FRATELLI DEFUNTI “I due saranno una sola carne” “Saremo sempre con il Signore” 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. Dussini Rosa Branco Rosina Rossi Giancarlo Zonin Vittorio Scarlassara Pietro Dalla Riva Italo Ferrarese Rina Martelleto Matilde Dal Lago Fulvio Signorato Tarcisio Marchetto Ampelia a. 90 a. 88 a. 47 a. 86 a. 80 a. 89 a. 93 a. 78 a. 82 a. 86 a. 91 Per il prossimo numero di “Comunità in Cammino” Articoli e foto per il numero di Pasqua 2017 vanno inviati tramite e-mail o consegnati in canonica entro la domenica 26 febbraio 2017. Quanti consegnano foto si assumono la responsabilità di avere il consenso alla pubblicazione da parte delle persone che appaiono in esse. Le foto devono essere in formato digitale. La pubblicazione del materiale viene decisa dalla redazione, che si riserva anche la facoltà di apportare correzioni o riduzioni. Chi non fosse d’accordo con questa “libertà” della redazione eviti di inviare articoli. Comunità in Cammino - Pubblicazione trimestrale Autorizzazione del Tribunale di Vicenza n° 991 del 13 febbraio 2001. Proprietà: Parrocchia SS. Redentore - Via Castelgiuncoli 18 - 36045 Lonigo VI Tel. 0444-830060 - Fax 0444/430662 - Centro Giovanile tel. 0444/437005 Sito Web: www.parrocchialonigo.it - E-mail: [email protected] Tipolitografia Facchin – Via Zara, 155 – Lonigo (VI)