Messico - Turisti per Caso
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Messico - Turisti per Caso
Diario Messico Quando: primav era Durata: 15 gior ni Viaggio: aereo e auto Costo a person a: (spesa approssim ativa) 1800 euro x t r f o i c e h la famiglia le per tutta da urlo. Viaggio idea gici, spiagge lo eo ch ar ti si po costoso. li, op ra tr tu o so Parchi na nte e nemmen te er div , li, a chi e' curio le po ci po Un viaggio fa tro con altri on nc l'i a rc si Adatto a chi ce chi chiede solo di divertir e a della storia io... turista per caso Sotto l'antico cielo del Messico Laura ci guida lungo strade tortuose tra Chiapas e Yucatan. Attraverso foreste, in cima alle montagne fino alle coste color smeraldo. E racconta d'incontri sorprendenti... di Laura Braggion C ome al solito l'avventura ha avuto inizio in aeroporto: Malpensa a Milano. E come al solito eravamo Daniela (la mamma), Giovanni (il papà), Lorenzo (mio fratello) e io: Laura. Quattro viaggiatori che ogni anno cambiano meta, riuscendo talvolta a stupire anche se stessi. Questa volta la nostra meta è stata il Messico, la penisola dello Yucatan (estesa più o meno come l’Italia) che abbiamo raggiunto dopo 14 stressanti ore di volo, scalo a Roma compreso. Siamo giunti a Cancun, ora locale: mezzanotte! Capirete dunque che dopo aver noleggiato la macchina il nostro primo pensiero è stato quello di raggiungere l’hotel e dedicarci a una sana dormita messicana. Maya o coloniale, sempre con stile 1° giorno Prim0 incontro con i Maya Causa fuso orario io e Lorenzo ci siamo alzati alle 6 e abbiamo avuto la prima sorpresa: l’alba sul Mar dei Carabi. Lorenzo si è subito cimentato con la macchina fotografica e io come modella, o 02 01 Campeche 01 1 Splende nella notte la Catedral de la Conception Inmaculada. 02 Palenque Gruppo di famiglia tra i Maya. Diario Messico cancùn int. airport 295 uxmal 261 Una delle capitali dei Maya. Da vedere: la Piramide dell'Indovino (foto) e la Casa del Governatore in stile Puuc. 281 176 cancùn mérida 180d ek'balam chichén itzà golfo del messico uxmal 180 campeche 184 playa del carmen 307 tulum yu cata n isla mujeres tulum isla cozumel carrillo puerto 261 edznà Esempio dell'organizzazione urbana dei Maya, fu fondata nel 600 a.C. e ospita la piramide dei Cinque Livelli (foto). edznà 180 10 261 186 messico chicannà xpujil mahahual chetumal calukmul villahermanosa 195 riserva de la biòsfera sian ka'an riserva de la biòsfera calakmul palenque c h i a pa s belmopan 199 Città coloniale ospitale e poco costosa, dove si trova il meglio dell'artigianato locale. riserva de la biòsfera el triunfo oceano pacifico palenque Strappato alla giungla solo in parte, il sito co0ntiene alcune delle opere principali della civiltà maya. pijijiapan mapastepec 21 g u ate m a l a tapachula 01 01 Tulum belize city riserva de la biòsfera montes azules 190 puerto arista Capitale turistica della regione, offre belle spiagge, grandi hotel e resort per americani. Più cara del resto del Paese. mar dei caraibi san cristòbal de las casas san cristòbal de las casas cancùn Il Castillo, l'antica torre d'osservazione maya, un tempo guidava i naviganti verso la costa. almeno, ci ho provato! Il panorama era mozzafiato, sicuramente un buon inizio per la nostra vacanza. Alle sette, la nostra guida, Daniela, ci ha accompagnati a esplorare una meraviglia locale: il sito archeologico di Tulum, la famosa città maya sul mare. È l’unica del mondo maya sulla costa (i suoi abitanti si godevano la vita più degli altri direi!) e dalla scogliera si osserva il mare azzurrissimo, anche se mosso, in cui si può fare il bagno. Inoltre, c’è una piccola spiaggia dove le tartarughe depongono le uova. Dopo questo primo impatto molto positivo ne è arrivato uno negativo, a cui non eravamo preparati: viaggiando in auto verso l’entroterra abbiamo attraversato la regione del Quintana Roo: molto più povera del previsto. Le cittadine sono costituite da casette di legno, colorate ma prive di acqua e di luce. Però abbiamo visto molti bambini andare a scuola e questo ci ha rincuorati. Poi siamo giunti a Chetumal una città un po’ più grande delle altre e decisamente caotica dove abbiamo visitato un bel museo Maya e sostato per la notte. 2 honduras 2° giorno I siti nella foresta Aiutati dalla guida e dai cartelli, abbiamo individuato i due siti di Kohunlich e Xpujil. Il primo era in alcune parti in ristrutturazione, ma abbiamo ammirato il Tempio delle Maschere (che avremo ritrovato in altre occasioni) e la lussureggiante foresta circostante. Il secondo, Xpujil, è stato interessante per il suo tempio principale, caratterizzato da tre entrate sormontate ognuna da un’altissima costruzione. Infine, dopo pranzo siamo giunti a Chicana, piccolo sito archeologico con una magnifica rappresentazione del culto del serpente, animale sacro) e il nostro eco resort molto bello e tranquillo, dove ci siamo concessi un bagno in piscina. 3° giorno Wow: che incontro fortunato! Questa è stata una giornata particolare, poiché la suerte ovvero la fortuna, ci ha Diario Messico L’allegria dei colori dello Yucatan 01 arte maya Nei mercati indios le contrattazioni avvengono a bassa voce. I tessuti più belli si trovano nelle Terre Alte del Chiapas quelli più semplici nello Yucatàn. 02 come un miraggio La cascata di Misol-Ha precipita da 35 metri in un lago circondato dalla giungla ed è l'occsione per un bagno rinfrescante. 01 assistito parecchio. Abbiamo visitato il Parco Biosfera di Calakmul. In auto abbiamo percorso circa 50 km in mezzo alla foresta incontrando solo animali: due cinghiali, grandi uccelli simili a pavoni, molto belli e colorati. Poi ci siamo fermati perché un grosso ramo era caduto in mezzo alla strada e gli uomini sono scesi per spostarlo. Poco più avanti abbiamo avuto un incontro ravvicinato con un giaguaro! Mentre Giovanni urlava: «Un felinoooooo!» lui ci ha attraversato la strada, ci ha guardati per un istante e poi è saltato fra la vegetazione. Sì, la suerte ci è stata vicina. È un incontro rarissimo, etologi di tutto il 02 mondo trascorrono qui mesi per vederlo e magari non lo incrociano mai, invece ha addirittura sfilato per noi ! All’interno del sito abbiamo incontrato un branco di scimmie e poi ammirato una piramide altissima, ma solo l’atletico Lorenzo ha avuto il coraggio di scalarla. Usciti dalla biosfera ci siamo fermati per il pranzo. Mentre eravamo a tavola, 15 militari armati fino ai denti sono entrati nel ristorante e hanno pranzato ridendo di gusto. Noi eravamo turbati dalle armi, ma nessuno ci ha disturbati! Dopo circa 3 ore di viaggio siamo giunti finalmente a Palenque. 4° giorno Palenque: incanto verde Hai fatto un bel viaggio? raccontalo agli amici su aso.it www.turistiperc gusto tex mex Le tortillas dalla A alla Z di Martino Ragusa Sono il pane dei messicani dopo essere stato quello dei maya e degli aztechi. Le tortillas, fatte di farina di mais e acqua, sono il simbolo gastronomico del Messico: irrinunciabili e trasformiste. Conoscete la differenza tra burritos, tacos, enchilladas? Sono tortillas, ma in Messico vi accorgerete che vale la pena cogliere le differenze tra una e l’altra. Questo dizionarietto della tortillas potrà essere di qualche utilità. Burritos: tortillas alla griglia con carne. Chalupas (canoe): con maiale, salsa di pomodoro verde e peperoncini. Chilaquiles: sformato al forno: gli strati di tortilla fritta alternati a pollo, salsa di pomodoro, fagioli e formaggio. Dedos de charro: ripiene di maiale e peperoncini di vari tipi (patilla, ancho e mulato), cotte alla griglia o fritte e ripassate al forno con la panna. Enchilladas: con vari ripieni, fritte e immerse nella salsa enchillada, a base di peperoncino secco e pomodoro; tra le varietà più popolari di ricordo quelle de Acapulco, con tacchino, olive e mandorle; de puercos dobladas, con carne di maiale e peperoncini e l’enchillada de jocoche, con formaggio, panna acida e cipollotti. Enfrioladas: fritte con salsa di fagioli. Faijitas: ripiene di petto di pollo saltato. Quesadillas: ripiene di formaggio, grigliate oppure fritte. Paniuchos: con crema di fagioli neri e maiale tritato con peperoni. Seca de tortillas: strati di tortillas alternati a salsa di pomodoro, peperoncini, panna, cipolle e formaggio. Tacos: tortillas con carne, in Messico sono morbidi perché scaldati velocemente, nella cucina Tex Mex sono fritti e conditi con salsa chili, pomodoro verde e peperoncini. Per farle in casa prendete mezza tazza d’acqua calda ogni due tazze di farina di mais, impastate fino a ottenere un composto compatto che dividete in palline di 5 cm da spianare con il mattarello come delle piadine. Cuocete sulla piastra 40 secondi per lato. 3 Appena svegli siamo partiti per visitare l’antico sito di Palenque, probabilmente il più bello di tutti. Grazie a una guida conosciuta sul posto, abbiamo affrontato un’emozionante passeggiata nella giungla che ricopre l’antica città e abbiamo scoperto che i Maya abbandonarono questi edifici grandiosi poiché avevano distrutto l’ecosistema e dunque non avevano più la possibilità di coltivare. Inoltre, abbiamo approfondito la nostra conoscenza della civiltà maya: dei suoi riti, spesso crudeli, e delle sue usanze. Solo il 2% dell’antica città è stato riportato alla luce, ma quello che si può vedere è veramente grandioso e impressionante: il bianco degli edifici, l’azzurro del cielo e il verde della giungla creano contrasti incantevoli. Ci sono moltissimi bambini che vagano per il sito per vendere i loro prodotti e con grande dispiacere abbiamo appreso che molti di loro non frequentano la scuola perché devono aiutare la famiglia. Nel primo pomeriggio siamo risaliti in auto per raggiungere le cascate di Misol-Ha ovvero “acqua che cade” e Agua azul, molto diverse fra loro e molto belle. In auto abbiamo raggiunto San Cristobal de las Casas, attraverso una strada molto tortuosa che serpeggia tra le verdi montagne del Chiapas. La strada, tutta in salita, è resa ancor più difficile dalla presenza di bambini che corrono o che tendono corde attraverso la carreggiata per far fermare le auto nella speranza di vendere qualcosa. Ancora una volta siamo rimasti colpiti dalla povertà della popolazione (ancor più Diario Messico o Un'altra Turista per cas enza eri esp a su la ta ci raccon di Pamela Sgombra Quante sorprese nella terra dei Maya... una grande scalinata in legno; in lontananza si intravede la bellissima Playa Paraiso raggiungibile passeggiando per la spiaggia, mare permettendo. Usciti dal sito, intimoriti da un breve ma intenso temporale tropicale, ci fermiamo lungo la strada sterrata incuriositi dai colori dei primi negozi e ci portiamo a casa, per soli 20 dollari e dopo una lunga contrattazione, una sedia-amaca. Tornati alla carrettera prendiamo un taxi (4 dollari a corsa) che in 5 minuti ci porta a Tulum paese (El pueblo) dove curiosiamo tra locali tipici e negozi. Stanchi per la camminata ma felici per la bella giornata riprendiamo il collectivo per il residence. Sulle strade dei narcos E ro partita poco convinta, sicura che avrei trovato lo Yucatan troppo turistico. L'avventura inizia a Malpensa e, dopo 12 ore di volo passate alla meglio arriviamo a Cancun per ripartire alla volta di Akumal (100 km) in bus. Percorriamo la Carrettera Mex 307 attraversando Playa del Carmen che al primo sguardo appare come l'avevo sempre immaginata: una fila di insegne luminose e cartelli pubblicitari! Dopo un'ora e trenta minuti arriviamo al residence che a prima vista appare carino e non troppo grande, immerso in un bel giardino tropicale. Le camere sono spartane e necessitano di qualche lavoretto, ma sono pulite e hanno una bella vista sulla piscina e sul mare. Tulum, che meraviglia Il fuso orario si fa sentire e alle 5 di mattina sono già alla finestra in attesa dell'alba: il vento piega le palme e il cielo appare plumbeo. Arrivano le 7: il cielo si apre, il sole fa capolino dalle nubi e poi, grazie al vento, torna padrone del cielo regalandoci una bella giornata. Passiamo la mattinata a esplorare la lunghissima spiaggia di Akumal che si congiunge con quella di Half Moon Bay (famosa per le tartarughe che depongono le uova) nel primissimo pomeriggio usciamo dal residence e prendiamo il primo collectivo (minibus pubblico) che ci porta al sito archeologico di Tulum. Il breve viaggio (circa 10-15 minuti) ci immerge nella vita quotidiana locale, portandoci all'interno di piccoli agglomerati di case (più baracche che case..) dove scorgiamo alcune persone dondolarsi su un'amaca. Scesi dal bus percorriamo circa due km di sterrato per arrivare alle rovine di Tulum. La magnificienza è stupefacente: a fronte di un biglietto di ingresso economico ci viene offerta una vista mozzafiato, rovine molto ben tenute e pulite con cartelli dettagliati in due lingue (inglese e spagnolo); lo stupore aumenta quando vediamo la Torre di avvistamento a picco sul mare. Al di sotto della torre una bellissima spiaggia bianca battuta da un mare di un turchese incredibile, raggiungibile con La mattina successiva partiamo alle 7.45 alla volta di Playa del Carmen dove ci attendono due amiche conosciute in volo; ripartiamo alla volta di Cancun dove prendiamo l'autostrada ed entriamo nello stato dello Yucatan. Poco dopo aver varcato il confine ci ferma un primo posto di blocco dell'esercito (sembrava un film: soldati armati fino ai denti in mimetica e uno di loro appostato dietro a dei sacchi con una mitraglietta su un cavalletto...) che ci fa scendere dall'auto e, con l'ausilio di un cane ispeziona l'auto. Tutto ok. Ripartiamo e dopo neanche 5 km ecco un altro posto di blocco: solita trafila e si riparte. Successivamente ci siamo resi conto che ci trovavamo in un tratto percorso dai narco- trafficanti, in effetti sia a Tulum che a Playa eravamo stati avvicinati da personaggi che offrivano una vasta gamma di “articoli”. La mattina successiva ad Akumal mi aspetta un’immersione in un punto (chiamato dai sub Motorcycle) a 5 minuti di barca dalla spiaggia di Half Moon Bay: a 18 mt di profondità giace adagiata sul fondo una motocicletta. Il fondale è deludente, pochi pesci e poche madrepore. Incrociano un banco di piccoli barracuda, uno di questi, curioso, ci accompagnerà per il resto dell'immersione. La sera affittiamo un 4 io... turista per caso minibus-taxi con destinazione Playa del Carmen, non mi sbagliavo: hotel e negozi, bar ristoranti e discoteche, la Quinta Avenida (via principale) presa d'assalto da americani, occidentali e dagli orientali (sono dappertutto!). Playa Paraiso Inizia una nuova giornata con altre interessanti esperienze in vista: immersione al Cenote Dos Ojos, Icomposto da un serie di gallerie, era un luogo sacro per gli antichi Maya che lo consideravano l'ingresso in un mondo mitico e spirituale; alcuni reputano che nelle sue acque venissero sacrificate vite umane. In 10-15 minuti di jeep raggiungiamo la foresta all'interno della quale si trovano i due ingressi del cenote; montata l'attrezzatura ci avviciniamo ad uno degli ingressi della caverna, nascosta da una rigogliosa vegetazione, e restiamo “fulminati” dagli incredibili riflessi dell'acqua: colori intensi dal celeste all'azzurro e una limpidezza straordinaria. Superata l'emozione iniziale, ci tuffiamo in acqua per addentrarci nei cunicoli bui. Illuminati dalla torcia appaiono e scompaiono stalattiti e stalagmiti. Lo stupore prende il sopravvento ogni volta che dal soffitto filtrano dei raggi di luce che creano incredibili giochi cromatici. Arrivati di nuovo all'ingresso, il tempo di cambiare bombola e si riparte per esplorare la seconda ragnatela di cunicoli. Concludiamo la vacanza con l'ultima escursione: Playa Paraiso. Una delle più belle che abbia mai visto: i colori del mare sono accecanti, le palme affondano sull'impalpabile sabbia bianca con riflessi rosati. Pranziamo nel bar-ristorante El Paraiso, sulla spiaggia, da non perdere i gamberoni con salsa di mango e cocco accompagnati da platano, cipolle fritte e riso con fagioli neri (piatto unico). La giornata prosegue osservando i giochi degli otto bimbi di una famiglia messicana felici di posare per il mio obbiettivo. Per concludere: il Messico è stata una sorpresa. Lasciatevi stupire da questa terra... Diario Messico bel panorama. Molto caratteristica è anche la chiesa della Mercedes, ovvero della Grazia. Quello che più c’è piaciuto di più è lo stile vagamente spagnolo-portoghese, molto colorato e ricercato della città, che è sempre stata un punto di riferimento per la regione circostante, nonostante sia posta in alto, sopra i duemila metri, e quindi scomoda da raggiungere. Quello che invece ci ha colpito negativamente è come sempre la povertà della popolazione di origine india. Vi sono infatti centinaia di venditrici ambulanti (raramente sono uomini) con i loro bambini, o addirittura gruppi di bambini sotto i 10 anni lasciati soli. Molto più piacevole è la visita al mercato locale con le sue bancarelle ricche di merce locale, tanto che Daniela non ha resistito e ha acquistato alcuni centritavola lavorati a mano. Da notare che qui costa tutto 5 o 6 volte meno che in Italia . Nel pomeriggio abbiamo visitato anche San Juan Chamula, famosa per essere abitata tutt’oggi dalla stirpe Chamula a cui è vietatissimo fare foto. La chiesa era esternamente molto bella, ma circondata da un mercato poverissimo. 6° giorno Nel Canyon del Sumidero 01 01 La città dei gringos L'Hard Rock Cafe di Cancun. Turistica e confusionaria, la città è una sorta di Miami messicana. 02guardando le stelle L’osservatorio astronomico nel complesso archeologico di Chichén Itzá. Foto del tpc Gianni Gravante Dopo un’abbondante colazione e un abbondante numero di tornanti siamo giunti a una piccola città, Chiapas de Corzo. Camminando fra i vicoli ci siamo imbattuti nel porticciolo da cui salpano dei barquitos che permettono di visitare il Canyon del Sumidero. Qui nel 1981 è stata costruita un’importante diga che ha permesso di allagare il canyon lungo circa 42 km è che noi abbiamo percorso. La nostra guida ci ha mostrato cascate, montagne verdi e imponenti e soprattutto moltissimi animali quali scimmie e… alligatori! Terminata la visita verso le 13, abbiamo ripreso il viaggio verso Villahermosa dove siamo giunti molto tardi a causa della strada dissestata. 7° giorno Le spiagge di Campeche Dato che Villahermosa non offre molte attrattive turistiche, ci siamo diretti subito a Campeche. Il viaggio è stato molto bello perché ci ha finalmente permesso di costeggiare il meraviglioso Golfo del Messico. Alle 12 abbiamo pranzato in un ristorante a gestione familiare che ha entusiasmato tutti e ha permesso a Giovanni di chiacchierare con la gente del luogo in santa pace. Pochi km più avanti abbiamo scorto una spiaggetta abbandonata. Indovinate? Lorenzo e io siamo corsi a nuotare muniti di boccaglio per cercare di individuare qualche pesce e… a meno di 5 metri dalla costa, vicino ad alcuni scogli abbiamo incontrato 9 specie di pesci diversi! Stupendi. Purtroppo Daniela ci ha fatti ripartire dopo un’ora e mezzo e siamo giunti a Campeche, nell’omonimo stato. Prima di cena abbiamo visitato il lungomare (simile a quello di Baywatch) e la città con i bastioni e gli edifici colorati, la chiesa principale è ancora più bella la sera, illuminata da mille luci. evidente che nel Quintana Roo). Siamo giunti nel tardo pomeriggio nel fresco di San Cristobal, una città che ci è da subito piaciuta per il suo stile architettonico e il suo aspetto quasi ordinato. 5° giorno La serenità di San Cristobal Questa giornata è stata molto tranquilla, e abbiamo addirittura avuto un bel po’ di tempo da perdere fra i negozietti della città. Prima però è stata la volta dell’immancabile visita culturale alle numerose chiese, la più famosa delle quali si trova in cima a una lunga scalinata che abbiamo percorso a piedi come veri maratoneti. Questa chiesa porta lo stesso nome della città e da qui si può godere di un 02 5 Diario Messico 01 02 01 strani riti 8° giorno 9° giorno Tappa a Merida Luci e suoni a Chichen Itza In questa giornata afosissima abbiamo visitato 3 siti archeologici. Il primo è stato Ezdna, con una gigantesca Torre del Sacerdote affacciata su un piazzale enorme. Il secondo è Kabah, con il Tempio delle Maschere stupendamente conservato. Ultimo il sito di Uxmal, più famoso e frequentato degli altri sia per la sua misura che per lo stato di conservazione. Dopo questa immersione culturale siamo ripartiti per Merida, una città carina e tranquilla, dove abbiamo visitato il mercato maya e cenato in un ristorante elegante. Dopo cena abbiamo curiosato nei negozi eleganti del centro. Oggi si va a Chichen Itza: il sito più famoso del Messico! Purtroppo la visita è stata rovinata dalla pioggia, ma ci siamo comunque goduti il Palazzo delle Mille Colonne, il Campo del gioco della Pelota, l’Altare Sacrificale, l’Osservatorio Astronomico, le Tombe dei Sacerdoti… La sera abbiamo assistito allo spettacolo di Luci e Suoni, di fronte alla piramide più alta: Il Castillo. Sconsacrata, la chiesa di San Juan Chamula ospita riti cattolici re-interpretati dagli indios. Il pavimento è cosparso da aghi di pinoe i fedeli offrono coca cola e tequila alle statue dei santi. 02 Mare turchese Sabbia candida mare e palme sono un classico delle coste dello Yucatan. 10° giorno Un tuffo a Isla de las Mujeres In questa giornata abbiamo concluso il tour culturale e, a Cancun abbia- mo preso un traghetto che in 20 minuti ci ha portato alla bella Isla de las Mujeres dove abbiamo preso il sole e nuotato a volontà, anche se purtroppo senza incontrare pesci… l’isola è molto bella. Sino al 15° giorno Relax totale sotto il sole Partiti da Cancun abbiamo raggiunto Akumal e il nostro lussuoso villaggio turistico. Il soggiorno è stato perfetto: ci siamo divertiti a inseguire i i pesci che si potevano osservare munendoci di pinne e boccaglio. Ora che la vacanza è finita attendiamo il prossimo anno, sperando che porti nuove avventure! Come, dove, quanto Qualche notizia utile per organizzare un viaggio in Messico come quello di Laura e della sua famiglia Documenti Passaporto con validità di almeno tre mesi al momento dell’ingresso. Il visto non è necessario per soggiorni turistici fino a 90 giorni. All’arrivo bisogna compilare un formulario, disponibile in aeroporto. C'è anche una tassa aeroportuale (UK), inclusa nel costo del biglietto aereo emesso in Italia. Il visto è obbligatorio per chi viaggia per motivi diversi dal turismo (studio, affari) e va richiesto presso le Rappresentanze Diplomatico-Consolari del Messico in Italia (Roma e Milano). TR AV E L Moneta L’unità monetaria ufficiale è il Peso messicano (MXN). Un euro equivale a circa 18 MXN. È consigliabile portarsi in viaggio travellers’ cheque in dollari e un po’ di dollari in contanti. Per il cambio ci si può rivolgere alle banche e alle casas de cambio. Importante: il simbolo del dollaro ($) in Messico viene usato per indicare i pesos, bisogna quindi stare attenti a non fare confusione. I dollari americani vengono indicati con US$ oppure con USD. Telefono Per telefonare dall’Italia in Messico bisogna comporre lo 0052; per telefonare dal Messico in Italia bisogna comporre lo 0039. Salute Le strutture ospedaliere pubbliche non rispecchiano gli standard europei (e comunque non è prevista l’assistenza pubblica). Le strutture sanitarie private, di medio e buon livello, sono molto onerose, pertanto è meglio fare un’assicurazione sanitaria prima della partenza. Previo parere medico si consigliano le vaccinazioni contro epatiti, salmonella, morbillo. Nello Yucatan e nel Chiapas periodicamente vengono segnalati casi epidemici di congiuntivite. Per evitare di contrarre infezioni come epatiti (A e B), ameba e salmonella, causate dal consumo di alimenti (in par- 6 ticolare frutta, verdura e frutti di mare), è meglio prestare sempre attenzione a quello che si mangia, evitando per esempio i cibi in vendita lungo le strade. Meglio adottare misure preventive anche contro le punture di zanzara. Clima Varia a seconda dell’area geografica: è molto umido e caldo lungo le pianure costiere, su entrambi i lati del Paese, mentre diventa più asciutto e temperato a mano a mano che ci si reca verso l'interno e si sale di quota. La stagione delle piogge (quando anche le temperature sono elevate), va da maggio a ottobre; il periodo migliore per visitare il Messico è da ottobre fino a maggio, quando il clima è asciutto e non fa ancora troppo freddo. Nello Yucatan, in particolare, da maggio-giugno fino a settembre-ottobre è più probabile trovare pioggia. Le precipitazioni causano disagi nell’entroterra, sulla costa in genere gli acquazzoni sono di breve durata. Il mese a rischio di uragani è settembre. Nei mesi di marzo e aprile il clima è perfetto: 34 gradi e una leggera brezza. Fuso orario La differenza è di - 7 ore rispetto all'Italia.
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