Fedeli oltre i tradimenti Sartre e Simone de Beauvoir
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Fedeli oltre i tradimenti Sartre e Simone de Beauvoir
Sartre e Simone de Beauvoir Fedeli oltre i tradimenti La più celebre coppia di intellettualI del novecento, non volle unirsi in matrimonio ma stipulò un patto, un contratto che legava i due al loro “amore necessario” lasciandoli liberi a tutti gli “amori contingenti” libro filosofi robyok.indd 105 06/04/12 11.43 sartre e simone de beauvoir “Amore necessario” Era l’ottobre del 1929 quando fu sancito il loro particolare “matrimonio” , sotto forma di un vero e proprio contratto a termine. Con speciali condizioni: due anni da trascorrere il più vicino possibile, quindi una lunga separazione. Poi, incontrarsi in qualche parte della terra. In realtà è un amore non a termine: durerà tutta la vita. “Il nostro è un amore necessario, ci conviene conoscere anche degli amori contingenti”. È Jean-Paul Sartre, il filosofo dell’esistenzialismo, che parla. È lui che propone questo “contratto” a Simone de Beauvoir, la filosofa del femminismo. Entrambi rifiutano una vita banale, sui binari della “normalità”: convivenza, fedeltà, matrimonio, figli. Sono due tra i maggiori intellettuali del Novecento e con il loro pensiero hanno influenzato e formato intere generazioni. Sartre è filosofo, romanziere, drammaturgo, critico letterario e giornalista. Un pensatore molto impegnato politicamente e socialmente in tutte le battaglie progressiste del secolo. Tanto da rifiutare per motivi ideologici sia la Legion d’Onore che il premio Nobel. Simone de Beauvoir è romanziera e saggista, anch’ella molto impegnata in campo sociale e politico, schierata sul fronte del femminismo e dei diritti delle donne. L’accordo stipulato fra i due, che si erano conosciuti nel luglio di quello stesso anno, il 1929, prevede un percorso di vita comune aperto a nuovi incontri, a nuove esperienze, a nuove amicizie. Ma soprattutto a relazioni sessuali di ogni tipo, nel rispetto di una gerarchia (“gli amori contingenti” devono essere subordinati al loro “amore necessario”). Relazioni rese trasparenti dalla reciproca complicità, confidenza, rispetto: nulla nella loro vita deve essere dissimulato. 106 libro filosofi robyok.indd 106 06/04/12 11.43 Fedeli oltre i tradimenti La rottura con le convenzioni, la trasgressione, l’anticonformismo spinto al limite diventano una regola di vita. Un amore assoluto che nelle Lettere al Castoro Sartre delinea così: “Sognare ognuno per sé, scrivere l’uno per l’altra”. Il patto tra i due Questo impegno Simone lo assume totalmente. Sartre, invece, manterrà delle zone d’ombra. Su una platea di donne, uomini, segretarie, cameriere, studentesse, scrittori ecc. si staglia la loro relazione d’amore. Una tela di ragno in cui vengono invischiate ragazze che spesso non si innamorano di Sartre, ma di Simone. E vengono ricambiate. Attraverso una fitta corrispondenza i due filosofi, spesso lontani, si scambiano dettagli sulle loro avventure, certi di non suscitare alcuna gelosia. Sono entrambi giovani studenti universitari. Lui ventiquattrenne, minuto, piccolo, trasandato, un po’ strabico. Grande affabulatore. Così lei lo ricorda: “La prima volta che l’avevo visto alla Sorbona, portava il cappello e stava parlando animatamente con una stanga di normalista (dottoranda) che mi era parsa molto brutta; se ne era disgustato ben presto e si era legato con un’altra, più carina, ma che combinava pasticci, e con la quale aveva ben presto litigato”. Lei ventunenne, bella ragazza dell’alta borghesia parigina. Alta, occhi azzurri. Riccioli bruni che incorniciano un volto candido, intelligente e brillante: “Io ero intelligente, ma lui era un genio”. Simone subisce subito il magnetismo del giovane intellettuale: “Sartre rispondeva esattamente al sogno dei miei quindici anni (…) Con lui avrei potuto sempre condividere tutto. Quando lo lasciai al principio di agosto sentii che egli non sarebbe mai più uscito dalla mia vita”. 107 libro filosofi robyok.indd 107 06/04/12 11.43 sartre e simone de beauvoir “Borghese” anticonformista Forse Simone, se non avesse conosciuto Sartre, avrebbe condotto una tranquilla vita affettiva. Chissà, forse si sarebbe sposata, avrebbe avuto dei figli… “Per una donna allevata com’ero stata allevata io, forse era difficile evitare il matrimonio; ma lui non ne pensava gran che di buono”. Ma, soggiogata dal suo fascino, la filosofa è messa di fronte a una scelta. O mollare Sartre, o stare al gioco di un genio insofferente a ogni regola: “detestava le routine e le gerarchie, le carriere, i focolari, i diritti e i doveri, tutto il serio della vita. Non si adattava all’idea di fare un mestiere, di avere dei colleghi, dei superiori, delle regole da osservare e da imporre; non sarebbe mai diventato un padre di famiglia e nemmeno un uomo sposato”. Simone accetta di volare verso un nuovo orizzonte. Ha ascoltato la sua anima che le ha indicato la strada. Lettere al mio “Castoro” La pioggia di lettere che Sartre scrive a Simone - affettuosamente soprannominata Castoro, perché questo piccolo animale è simbolo di energia e di lavoro - assomiglia in tante parti a un romanzo erotico. Sartre, non dimentichiamolo, è anche un famoso romanziere. Usa pertanto le sue arti letterarie quando si profonde in minuziosi particolari piccanti degli incontri con le sue numerose amanti. Scabrosi particolari che, a un lettore comune, sembrano fare a pugni con le affettuose espressioni di amore rivolte al suo Castoro: parole simili a quelle di un maritino premuroso, tutto casa e famiglia: “Amore mio (…) non avrò molto tempo per dirvi tutte le dolcezze che penso di voi se voglio raccontarvi il seguito di questa storia”. Quale 108 libro filosofi robyok.indd 108 06/04/12 11.43 Fedeli oltre i tradimenti storia? Una notte di passione: “È la prima volta che vado a letto con una donna bruna (…) piena di odori e curiosamente pelosa con una pelliccetta nera nel solco delle reni e un corpo bianchissimo… (e) gambe che pizzicano come un mento d’uomo mal rasato”. E ancora: “Le ho tolto la camicetta, lei si è tolta la sottana e le mutande. Sono andato a letto con lei. Mi ha detto che mi amava e io non ci ho creduto affatto. Le ho detto che l’amavo molto e lei mi ha creduto… L’ho riconsegnata nelle mani di suo marito”. Le lettere si concludono con frasi tenerissime di questo genere: “vi amo con tutte le mie forze, mio dolce castorino.Vi bacio fiorellino mio caro”. La voracità sessuale del filosofo coinvolge Simone in un ménage à trois. Un giorno è il caso di Olga Kosakievicz, una russa diciassettenne capricciosa per la quale Sartre perde la testa. Olga annotava: “È come un bambino ingordo, sempre voglio, voglio e lei che si fa in quattro a dire sì, sì caro e prezioso, l’avrai te lo procurerò io”. Olga tuttavia è più attratta da Simone. Un’altra volta è Bianca che ancora si innamora di Simone. Un’altra ancora sarà Natascia Sorokine… e tanti altri nomi. Simone amava uomini e donne e spesso condivideva le sue “conquiste” femminili con Sartre. Andrà avanti così per tutta la loro vita. Condivideranno le loro esperienze erotiche e se le racconteranno fino nei minimi particolari. Incoerenza: ognuno ama a modo suo Un giorno il filosofo allergico al matrimonio cambia rotta di marcia, quando incontra a New York Dolores Vanetti Ehrenreich cui chiede di sposarlo. È un colpo per Simone che lo vive come un “tradimento”: l’unico della sua vita. Simone riprende in mano la situazione e impone a Jean Paul l’aut aut: “O lei o me!”. Sartre an- 109 libro filosofi robyok.indd 109 06/04/12 11.43 sartre e simone de beauvoir cora una volta torna al suo “amore necessario”. Questo non gli impedisce poi di frequentare comunque i letti di molte altre donne... Anche Simone fra gli “amori contingenti” ne ha uno che prevale sugli altri: è quello per il bell’americano biondo, lo scrittore Nelson Algreen. Un amore passionale, fisico, fortissimo cui Simone, fedele fino in fondo al suo patto con Sartre, a un certo punto, dice addio. E si reca da Sartre che richiede la sua presenza a Parigi. Sarebbe comunque sbagliato giudicare il comportamento del filosofo alla luce della coerenza razionale e delle tradizionali abitudini di vita. Le contraddizioni abitano la nostra anima. Sarebbe altrettanto sbagliato giudicare il modo di amare dei due filosofi alla luce di regole convenzionali. Giudizi scontati, valutazioni razionali, luoghi comuni o altro ci allontanerebbero dalla comprensione del mistero dell’amore. Ognuno sceglie di amare a modo suo. Di affidarsi a ciò che l’anima gli suggerisce. I due filosofi hanno imparato ad ascoltarla. La loro anima chiedeva di non avere una relazione fissa. Ed è proprio questa la ragione per cui il loro amore è durato tutta la vita. “Non si può essere più uniti di quello che siamo voi ed io” Simone de Beauvoir descrive se stessa così nella Forza delle cose: “Di me sono state create due immagini. Sono una pazza, una mezza pazza, un’eccentrica. (...) Ho abitudini dissolute; una comunista raccontava, nel ‘45, che a Rouen da giovane mi aveva vista ballare nuda su delle botti; ho praticato con assiduità tutti i vizi, la mia vita è un continuo carnevale. Con i tacchi bassi, i capelli tirati, somiglio ad una 110 libro filosofi robyok.indd 110 06/04/12 11.43 Fedeli oltre i tradimenti patronessa, ad un’istitutrice (nel senso peggiorativo che la destra dà a questa parola), ad un caposquadra dei boy-scout. Passo la mia esistenza fra i libri o a tavolino, tutto cervello. Nulla impedisce di conciliare i due ritratti. L’essenziale è presentarmi come un’anormale. Il fatto è che sono una scrittrice: una donna scrittrice non è una donna di casa che scrive, ma qualcuno la cui intera esistenza è condizionata dallo scrivere. È una vita che ne vale un’altra: che ha i suoi motivi, il suo ordine, i suoi fini che si possono giudicare stravaganti solo se di essa non si capisce niente”. E ancora Sartre scrive del suo amore per Simone nelle Lettere al Castoro: “Non posso essere separato da voi, la mia vita non appartiene solo a me, voi siete sempre me stesso e non si può essere più uniti di quello che siamo voi ed io”. Quando Sartre si spegne, nell’aprile del 1980, Simone rimane per tutta la notte sdraiata sul letto accanto al suo cadavere, fedele fino in fondo al “contratto” stipulato 51 anni prima. 111 libro filosofi robyok.indd 111 06/04/12 11.43