amici di jangany novembre 2013
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amici di jangany novembre 2013
NOVEMBRE 2013 N.16 [email protected] Editoriale I frutti della vacanza italiana e Le goût de la légalité Amici di Jangany, Carissimi, sono rientrato a Jangany il 15 ottobre e vi dò alcune notizie. Come potete immaginare, sono di nuovo immerso nei vari problemi della vita di qui. La gente viene a raccontarmi tutto quello che è capitato mentre io ero assente, perché desidera rileggere e interpretare con me la trama dei fatti avvenuti. C'è tanta insicurezza in questa povera popolazione. Spiego a tutti che la vera fiducia può poggiare solo sull'aiuto di Dio: le persone umane sono tutte fragili e incerte. Vedo che vengono a pregare anche alcuni che non sono tanto praticanti. In momenti così difficili, fa piacere a tutti sentirsi ricordare che, con la preghiera, riusciremo a superare anche questa prova. Qualcuno mi ha detto che, in queste settimane, l'unica cosa che sembra funzionare in questo territorio è la Scuola Sainte Marie. Il fatto di vedere gli alunni frequentare con ordine e regolarità infonde coraggio e fiducia in tutti gli abitanti. Siamo nel tempo della carestia e della fame. Abbiamo avviato la distribuzione dei pasti ai bambini denutriti, che sono più di 700. Ci sono anche intere famiglie che non hanno più niente da mangiare. Faremo quello che potremo, con l'aiuto di Dio. un numero ricchissimo presentato in questa news, frutto della “vacanza italiana” di padre Tonino, con intensi e fre quenti incontri; una news che presenta in anteprima il nuovo libro Il gusto della legalità, accompagnato da una tavola di buon cioccolato; una news che illustra , attra verso, il verbale dell’incontro del 5 settembre scorso, i prossimi passi di sostegno al percorso di Jangany. La situazione è difficile tanto che padre Tonino ha invitato l’agronomo di Brescia e la dottoressa di Bitti a rimandare la loro presenza al villaggio perché troppo pericoloso in questo momento. Troverete nella news Pagina 2 – Le goût de la lé galité Il gusto della legalità, curato dagli amici di Jangany con l’Istituto Comprensivo di Pino Torinese e la scuola Sainte Marie di Jangany, pre fazione di Gian Carlo Caselli, Procuratore Capo della Repubblica di Torino; Pagina 5 – Mpanaosoa Portatori di cose buone. Alcu ne domande che i giovani studenti di Pino Torinese hanno rivolto a padre Tonino; Pagina 6 Ny sekoly no nanao ny tatana – È la scuola che ha fatto la città. Il verbale dell’incontro degli amici di Jangany con padre Tonino, il 5 ottobre a Chieri, racconta con dettagli la situazione di Jangany in quest’ultimo anno e i progetti di prossimo intervento; Pagina 12 Il progetto Gocce di speranza. Prosegue nel prossimo 2014 il sostegno per i progetti coordinati da Le gamondo onlus della Scuola Agraria; Pagina 13 – Elezioni in Madagascar. Notizie frammenta rie confermano comunque il ballottaggio al prossimo 20 dicembre; Troverete nel supplemento Pagina 1 Appunti, la vacanza italiana. Qualche ricordo degli incontri di padre Tonino nella sua visita in Italia 2013. Pagina 2 – Scoutismo sotto e sopra l’equatore: Buona Strada. L’incontro con gli Scout di Pino Torinese I. Pagina 3 – Altri eventi. Oltre a quelli già intercorsi dopo la partenza di padre Tonino, sono elencati i prossimi impegni qui in Italia. Visita il nostro blog www.jangany.tumblr.com Il brigantaggio dilaga. La gente è esasperata e, quando acciuffa un brigante, lo fa fuori subito nella pubblica piazza. La popolazione non ha nessuna fiducia nel governo e si fa giustizia da sé. I gendarmi, le autorità e i giudici lasciano fare e non intervengono. Lo Stato accetta così la sua delegittimazione. Il 25 ottobre è avvenuto il primo turno delle elezioni del Presidente della Repubblica. Hanno potuto votare meno di un quarto degli aventi diritto, a causa del mancato invio dei certificati elettorali. Anche padre Fahamaro e le suore non hanno potuto votare per questo motivo. A Jangany hanno votato solo 380 persone. L'anagrafe non sembra funzionare gran che, neanche dove esiste. Le notizie ufficiali tacciono su questa realtà, ma la questione non sarà senza conseguenze. A dicembre, ci sarà il secondo turno delle elezioni presidenziali abbinato alle elezioni parlamentari. Vedremo come bollirà il grande calderone. Il candidato presidenziale che ha preso più voti 26% è uno del partito del dittatore deposto, Ravalomànana. Di tanto in tanto, ripenso alle vacanze italiane, di cui conservo un ricordo molto bello. Mi sono trovato bene in tutti gli incontri e mi ha commosso l'interesse con cui grandi e piccoli seguono i problemi di Jangany. Ringraziamo Dio. Vi ringrazio ancora tutti per il grande affetto con cui mi avete accolto: Dio vi ricompensi. La scuola agricola ha riaperto i corsi ad ottobre e va avanti con impegno. Cominciano a venire anche alunni dalle altre missioni: Ihosy, Isifotra, Isoanala ecc. Vi darò altre notizie più avanti. Saluti affettuosissimi a tutti. Affezionatissimo, padre Tonino Il gusto della Legalità Amici di Jangany, Istituto Comprensivo di Pi no Torinese, Scuola Sainte Marie di Jangany È possibile che bambini e ragazzi di mondi lontani riescano a comunicare su un tema così importante, un concetto, come la legalità, indi viduando spunti e riflessioni degne di interes se? Come sempre gli eventi che attraversano Jangany, legando la vita dei ragazzi malgasci a quelli della scuola di Pino Torinese, finiscono poi per coinvolgere l’interesse e gli affetti dei ragazzi della scuola italiana. Quest’anno il tema è stato quello della legalità e possiamo ri spondere Sì alla domanda iniziale. In uno sperduto villaggio del sud del Madagascar avviene un grave furto, raccontato con la verve di un romanzo giallo. Nessuno ne saprebbe nulla qui in Italia, ma la scuola di Jangany è gemellata da quattro anni con l’Istituto Comprensivo di Pino Torinese. Come nei ragazzi malgasci, anche nei loro coetanei italiani il furto suscita profonda impressione: che cos’è la legalità? quali conseguenze ha sulla vita di tutti noi il fatto di non rispettare la legge? come impedire ai più forti di prevalere sui più deboli? I ragazzi di due mondi culturalmente e socialmente lontani, ma ormai molto amici, si scrivono, si confrontano, si interrogano con disarmante autenticità: ne nasce un percorso sulla legalità, progettato e realizzato parallelamente nelle due scuole. In queste pagine la legalità è descritta dal loro particolare punto di osservazione: legalità non solo come “non…”, ma come “costruire per…”; legalità per percepire l’altro come “un altro sé”; legalità per togliere spazio ai furbi e restituirlo ai giusti; legalità per offrire a tutti opportunità reali di vita dignitosa. Il nuovo lavoro per Natale è dunque pronto: come sempre la proposta concilia l’invito al sostegno della scolarizzazione e dello sviluppo di Jangany, con il percorso interculturale che lega, possiamo dire, in un dialogo senza tanti fronzoli le due comunità scolastiche che si portano reciprocamente nel cuore. Fedra e Andrea hanno scritto che “Per creare legalità è essenziale la verità”; dalla Sainte Marie precisano che “Chez nous aussi, il y a la Constitution de la République, qui est écrite, mais chaque dictateur la modifie comme il veut et la majorité des personnes ne la connaissent pas, parce qu’elles ne savent pas lire et écrire”. Dunque il legame scuola e legalità è alto. Le storie di Pasqualine, Arnaud, che non si fanno prendere in giro al mercato perché hanno imparato a leggere e far di conto; quella di Annette che viene protetta per non andare in sposa in cambio di cinque zebù, quella di Florette che viene derubata delle sue poche cose (ma i ladri vengono liberati in un episodio di corruzione per una gallina e un’anatra) sono storie che danno il la della riflessione agli studenti di Pino Torinese. Episodi di vita come le banane marce sotto il banco, l’esclusione di qualche bambina nelle partite in cui i maschi gio cando a rubabandiera non passano la bandiera perché più veloci, la lettura dei giornali con situazioni di povertà in Italia, domande dirette e brucianti a Jangany (“voi vendete le persone”), la situazione precaria per la minaccia sempre presente dei briganti, rendono il libro avvincente, lasciandoci riflessioni profonde sulla necessità della legalità e la corruttibilità umana partendo dal quotidiano di due mondi lontani. La legalità come luce, intesa «come responsabilità e come modo, una luce appunto, per vivere meglio, considerando l’altro come un altro noi con cui condividere diritti; di qui, la connessione tra legalità e giustizia». Sentimenti di paura per la diversità culturale, di rivendicazione della giustizia in piccole situazioni, di dispiacere e vergogna, isolamento… fanno comprendere con leggerezza e profondità come la legalità sia un bisogno umano, l’illegalità una falsa scorciatoia; l’educazione fondamentale in ogni società e che «tra timori e speranze siamo molto simili». Gian Carlo Caselli, Procuratore Capo della Repubblica di Torino, ha dato la sua disponibilità con una prefazione che vuole sostenere l’educazione alla legalità, a cominciare dalla scuola innanzitutto: «Parlare di legalità è importante. Perché è del tutto evidente che senza giustizia deperisce la qualità della convivenza. Per usare una metafora sportiva: senza regole non c’è partita o la partita è truccata. E a vincere sono sempre i soliti, i più forti (…) Il rispetto della legge conviene: equivale a civile convivenza (…) ». Padre Tonino Cogoni, infine, racconta la drammatica vicenda del furto alla missione, dell’aggravarsi del problema del brigantaggio soffermandosi su particolari importanti del furto e sulle implicazioni culturali e sociali che questo ha messo in gioco nella vita del villaggio di Jangany. Il libro è accompagnato da una tavola di cioccolato, al latte o fondente, che ci ricorda che la legalità è una cosa buona, un percorso di cui si possono gustare i frutti… A Natale, dunque… quando lo mangeremo, grazie al nostro contributo, anche altre persone – cui molti diritti sono negati potranno sopravvivere e crescere. Mpanaosoa, portatori di cose buone Istituto Comprensivo di Pino Torinese La ricchezza degli incontri del Mompera con gli studenti della scuola di Pino Torinese è stata immensa. Cogliamo l’occasione di questa news per ringraziare a nome di padre Tonino tutti gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo per questo percorso condiviso, l’affetto e l’interesse con cui le due scuole italiana e malgascia si confrontano. Per la prima volta quest’anno Jangany è in qualche modo entrata alla scuola materna Collodi e Calvino: bambini piccolissimi hanno mostrato una curiosità e attenzione inaspettata ai racconti di padre Tonino, in ciascuna delle sezioni delle scuole Collodi e Calvino. Dopo pochi minuti il Mompera sembrava un amico conosciuto da sempre. Alle scuole della primaria Podio e Folis i diversi filmati, scelti in relazione all’età, hanno mostrato aspetti diversi e via via più impe gnativi della vita a Jangany. È stato bello per i bambini vedere i propri lavori (le colombe, i cartelloni sull’ambiente…) nelle aule della scuola di Jangany ed è stato spontaneo la consegna di qualche regalo (il libro con i lavori dell’anno “Legalità è sedersi in cerchio” (non pubblicato), il film Palla Jangany, il film Sambatra… Può aiutare a capire il clima qualche domanda a caso tra quelle dei più piccoli e che meno conoscevano Jangany: La scuola è gratis? Come si fa a pulire l’acqua? Come si da la forma al ferro? Come hanno fatto i briganti ad allearsi con la polizia? E perché i gendarmi danno le armi ai briganti? Se i briganti non danno i soldi alla polizia cosa succede? Perché la scuola è così importante? Quando sono arrivate le cavallette? Le ca vallette possono uccidere? Quando gli animali mangiano le cavallette, poi tornano? È vero che se si è in tanti il coccodrillo non assale? È vero che non conoscevano il latte? Pensa vano che c’era solo quello in polvere? Come scappano i briganti? Ma padre Tonino è come un ingegnere! Non ci sono i dottori? Cos’è la cancrena? Come si toglie la malaria? Quanto sono poveri a Jangany? Avete tanti soldi, pochi o niente? Io ho conservato dei gio chi per i bambini poveri e mia mamma porta i vestiti nei bidoni. Ma ci sono i cuscini per dormire? Come li avete fatti i pozzi? I miei nonni sono andati in Africa proprio vici no a Jangany. Come sono fatti i cicloni? Ci sono anche i tornadi? A cosa giocano a Jangany? Esistono le televisioni, e gli armadi e i mobili ? Abbiamo chiesto loro: cosa vi ha colpito di più? come ha fatto a spostare l’acqua del fiume per fare il ponte il vento forte del ciclone che dormono a scuola quelli che abitano lontano come si costruiscono i mattoni mi è piaciuto quando mangiano che erano molto svestiti quando costruivano la scuola che erano morti 10 bambini per il ciclone che belle le case delle insegnanti e della scuola che dormono allineati in cerchio con i piedi al centro e sotto la testa hanno una pietra e qualche straccio Non posso tacere l’emozione di un bambino (primaria classi I) che è tornato indietro (erano usciti in fila per lasciar posto alla prossima classe) e si è attaccato a padre Tonino abbracciandolo; lui ha chiesto “cosa c’è?” e il bambino ha risposto “Ti voglio bene”. Nella secondaria Costa i temi affrontati segnalano passi avanti. Dalle parole chiave della primaria (amicizia, conoscenza, diversità, scambio e reciprocità) si è passati ad approfondimenti che hanno integrato le notizie della nuova situazione di Jangany… in alcune classi si è parlato dell’organizzazione sociale a Jangany, dell’animismo e il culto dei morti, della alimentazione, della situazione di illegalità, del problema dell’acqua… Ny sekoly no nanao ny tatana, è la scuola che ha fatto la città Chieri, 5 ottobre 2013. Anche quest’anno gli ami ci di Jangany hanno potuto incontrare padre Toni no Cogoni, approfondire la situazione dell’ultimo anno e condividere le linee guida dei prossimi interventi. All’incontro erano presenti Padre Tonino Cogoni, il Mompera di Jangany Padre Tadioli e padre Franco Marcato (AINA onlus, Chieri) Beppe Bellotti (Agronomo, Brescia) Laura e Dario (Legamondo onlus, San Mauri zio Canavese) Silvio Maghenzani, Domenico D’Alessandro, Mariangela e Sara Basiletti, Roberta De Macchi e Renato Gava (Shalom onlus, Torino e Pino Torinese) Silvio Garzia (Ace One, Torino) 1. L’intervento di padre Tonino Sviluppo scolastico. L’invito alla scuola ha avuto continuità con un consistente impegno di visite ai villaggi. Grazie a queste visite è stato censito con precisione il numero dei bambini e ragazzi: sono 3.217; 2000 già fre quentano la scuola e ne mancano quindi ancora 1.217 per raggiungere la totalità della scolarizzazione. L’animazione dei genitori, per convincerli a mandare i figli a scuola, rimane difficile nella brousse (solo il 38% frequenta la scuola, mentre a Jangany è il 92% e il restante 8% è composto da famiglie appena giunte dalla sa vana). Speriamo nei prossimi 10 anni. Il progresso della scuola è visibile anche nei numeri: come alunni diplomati con l’esame di Stato siamo passati da 20 a 63 nelle ele mentari e da 22 a 38 nelle medie… più di 100 diplomati. Fino a ieri la Sainte Marie era l’uni ca scuola che vantava il 100% dei promossi, prendendo anche il 1°, 2° e 3° posto dei premi messi in palio dall'autorità scolastica statale; temevamo con l’incremento dei numeri un mi nor successo e invece anche quest’anno sono stati tutti promossi e con buone medie (molto alte, la più bassa è la media del 7). Senza superbia siamo contenti di questo: il buon livello della scuola è importante. Quando vai a Ihosy e chiedono agli studenti «Tu da do ve vieni?», rispondono «Vengo da Jangany, ma dalla scuola Sainte Marie». I ragazzi hanno "alzato la testa" e non si vergognano anticipando quelli che direbbero «Ah, Janga ny, dove ci sono i briganti». Se guardiamo ai primi 10 anni (19962006) la scuola aveva realizzato 6 elementari e 4 me die. Dal 2006 ad oggi abbiamo 148 ragazzi alle superiori e 21 che stanno frequentando i corsi di laurea (8 frequentano in corsi lunghi e 13 in lauree brevi).Sono già laureati in 4 inse gnano a Jangany: Espoir (Agraria, preparato anche da Beppe Bellotti), Damy (Veterinaria), Monza (Lingue). Ci sono inoltre 30 insegnanti tutti malgasci e non dobbiamo più andare a cercarli a 400 km da Jangany. Ci sono poi Il ritorno di questi insegnanti di Jangany lau reati non porta solo conoscenza, ma trasmette anche il desiderio di imparare e di crescere, aiuta a superare sentimenti di immiserimento e scoraggiamento che sarebbero altrimenti presenti. Il brigantaggio. A scuola andiamo avanti fa cendo finta che il brigantaggio non ci sia; la scuola non è soggetta a furti perché non c'è nulla che si possa commerciare... i banchi pe sano e nessuno li porta via. Da quattro anni siamo senza governo; dopo il colpo di Stato sono i militari che rubano al po sto dei ministri di prima. Il Fondo Monetario Internazionale ha dato i soldi per le elezioni e le organizzazioni africane hanno imposto delle date che però sono slittate di volta in volta: il 24/6 mancavano gli elenchi, il 23/8 mancava no le schede elettorali… la prossima data pre vista è il 25/10. I candidati alla Presidenza sono 41 e a loro sono stati assegnati 45 milio ni di franchi malgasci (circa 1800€): se non raggiungono il 12% dei voti dovranno resti tuirli… ma non penso che lo faranno. I briganti affittano le armi dai gendarmi con cui dividono la refurtiva. Per un ritardo nella consegna di questa o per una scarsa qualità hanno ucciso sotto gli occhi di un importante brigante chiamato Remenabila, moglie e figli… da allora, il potente capo dei briganti, ha as soldato il suo esercito e domina tutto il sud Madagascar. Nel primo scontro avuto con le Forze governative che gli si erano presentate davanti per fermarlo aveva ucciso molti gendarmi e non aveva subito neppure un feri to: per questo motivo i banditi hanno alzato la testa e lo Stato ha perso credibilità Avevo detto lo scorso anno agli studenti di Pi no Torinese e di Desenzano del Garda che avrei incontrato questo Remenabila con una bandiera bianca per fermarlo chiedendogli di non venire a Jangany, già misera. Sapete perché questo non è capitato? Alcuni mesi fa avevo incontrato al mercato una persona che parlava di lui come se lo conoscesse bene e avevo chiesto «Dì a Remenabila che se si avvicina a Jangany il Mompera chiede udienza». Il tale è tornato 3 settimane dopo di cendo «Ho fatto la commissione e parlato con Remenabila. Dice: “Dì pure al Mompera di Jangany che Jangany è così misera che non vale neppure la pena di sporcarsi i piedi per andarci». Il 12 agosto 2013 due briganti hanno rubato materiali fermando sulle strade intorno a Jangany i camion dei commercianti o i taxi brousse: li fermano, sparano e portano via tutto. Tenete conto che ciò che si ruba è poca cosa ma importante; spesso vi è un tazzone in ferro smaltato come unico bicchiere per tutto il clan, una sola bacinella per il riso dove mangia prima l’ospite e poi tutti gli altri. Il brigantaggio taglia le gambe al piccolo commercio, agli spostamenti nella brousse, incide sulla vita di ogni giorno: i briganti entra no nel villaggio e rubano le pentole e la gente non sa come difendersi. Non hanno mezzi per difendersi: a volte un ferro appuntito, pietre e bastoni contro i fucili. Le risaie e la carestia. A gennaio la siccità ha rovinato 7 risaie su 10 e lo stormo di 6 km di cavallette di aprile ha fatto il resto. Le piogge dopo marzo servono poco perché non è il mo mento in cui il riso matura, devono arrivare pri ma. oggi il riso è un lusso per la gente, si mangia quindi la manioca ma poi finisce anche questa e allora si cercano radici o altro. Noi lo compriamo a maggio (quest’anno grazie ai vostri aiuti ci siamo riusciti) quando costa di meno e sarà disponibile per tutti i bambini de nutriti fino a marzo. Ora sono 750, ma se au menteranno lo finiremo prima di marzo. Nel 2012 i bambini erano 700 e ne morirono 33. Ora sono già 750. Moysy, pakistano musulmano di Ihosy che effettua i trasporti per conto della missione, lo compera a Fiananarantzoa, lo porta con un camion fino all'interno della missione dove lo nascondiamo ricevendolo in un’ora tarda, al tramonto, nei nostri 3 magazzini. Già in questio mesi arrivano da sud, dalla fore sta spinosa, da 90 km, le prime famiglie per venire a morire alla missione; dico loro: «Mo riamo insieme quando non ci sarà più cibo». Diamo metà manioca e metà soldi agli adulti chiedendo loro di lavorare e un pasto al giorno ai bambini. Ne arriveranno molti dalla brousse dicendo che quest’anno la malaria è cattiva, ma invece è il loro corpo che è debole e denutrito e non riesce a difendersi. Ho il timore, contando i cicli naturali, di un nuovo ciclone devastante per il prossimo anno. Vedremo. Intanto però stiamo progredendo in questi anni, al mercato abbiamo introdotto carote, pomodori, piselli, tre tipi di lattuga, fagioli, zucchine; il raccolto delle patate invece è delu dente. Ci sono nuove sementi. Il frutteto produce banane, ananas belli e succosi (che rendono padre Fahamaro molto contento) e papaye (che durano da 4 a 6 mesi e sono anche un buon medicinale per l’organi smo), likis, arance, mandarini, jaka (che cura il fegato), uva (periodo giugnodicembre), kiwi (ma le piante restano in vita poco, manca l’umidità e non cresce bene), pistacchio (nel sud del Madagascar lo abbiamo solo noi perché resiste bene nel terreno dell'orto delle suore). Poi abbiamo la possibilità di allevare galline, conigli, maiali bianchi grossi… in questo modo diamo lavoro a chi non ne ha. Le cavallette sono arrivate ormai fino alla capi tale, mangeranno le cose dei ministri, ma finché ci sono, la gente ha timore a piantare e si lamenta che la comunità internazionale non fornisca il veleno per ucciderle. La Scuola Agraria. Il problema prioritario adesso è quello della irrigazione del terreno della scuola agraria. Abbiamo posto 1 pozzo al centro di ogni ettaro . L’acqua viene estratta dai pozzi manualmente ,con dei secchi, un do mani pensiamo di poter utilizzare una pompa ad immersione che faccia salire l’acqua sulla cisterna alta 4 mt, ma questo richiede molta pressione. Abbiamo oggi 9 pozzi di cui 4 collegati ad una sorta di acquedotto: 3 nella scuola agraria presso la stalla, vicino al dormitorio e l’altro all’opposto del dormitorio; 1 (fatto con l’offerta dell’ingegnere dall’Indonesia) nella parte della coltivazione intensiva dedicata agli ananas. Servono ancora 3 cisterne L’introduzione di pompe, pannelli solari… ci porta nella tecnica, ma dovrà essere gestita in loco. Manderò quindi dei ragazzi a studiare e prepararsi come tecnici. L’attività manuale sa rà come sempre disponibile come alternativa in caso di problemi per non fermare la produ zione. Per la difesa del terreno e dei prodotti della scuola agraria abbiamo alzato un muro di 2,5 mt (sovrastato da un piccolo tetto): qualcuno riesce a saltare la recinzione grazie all’aiuto di chi lo solleva, ma poi da solo non riesce a saltare nuovamente per scappare. Allora viene preso e la cosa viene resa pubblica, perde la faccia davanti ai genitori e a tutti; chiedo di darmi quello che è stato rubato o i danni per quello che ha rovinato; minaccio che la prossi ma volta ci sarà la prigione. Un’esperienza che insegna: ad Ampandatuka na Ihosy producono mais e arachidi; in due notti i ladri hanno fatto sparire tutto. I ragazzi della scuola, di 14 anni, armati di ferro appuntito hanno cercato allora di fermarli ma ci sono stati 3 morti e alcuni feriti finiti all’ospe dale di Sakalalina). L’allevamento e il sogno di un bicchiere di latte al giorno per ogni bambino. Abbiamo recinto 17 ettari di pascolo; l’allevamento prevede un pascolo “guidato” gli animali pur rimanendo all'interno della recinzione dovranno consuma re l'erba secondo quanto stabilito dai mandria ni. L’obiettivo è avere 25 mucche Brahaman (mucca europea incrociata con zebù malga scio) Oggi abbiamo 3 mucche Brahaman e 1 toro (presi a Antzirabhè a 700 km di distanza); a gennaio 2013 è nato un vitellino. Sono custo diti in un villaggio vicino difesi da un muro e un cancello, questa razza non corre veloce ed è difficile da rubare da parte dei briganti… do vrebbero ammazzarle lungo la strada perché la loro lentezza non consentirebbe una buona fuga. Le 25 mucche produrrebbero 10 litri al giorno ciascuna: 10 lt. x25 mucche = 250 lt. Che consentirebbero il sogno di un bicchiere di latte al giorno per 1000 bambini. Vogliamo in questo modo, superare la situa zione di decalcificazione ossea che per le persone significa possibilità di una lotta anti malarica più efficace e l'evitare il ritardo dello sviluppo intellettivo. Oggi possiamo contrasta re la decalcificazione dei bambini solo con il latte in polvere. Per consentire l’ingresso di nuove mucche abbiamo bisogno di preparare dei giovani che sappiano curarsene. Per questo sceglierò due giovani e li manderò due anni a studiare, rima nendo sul luogo, giorno e notte, a Bevalala o a Fiananarantsoa per comprendere come vanno curate normalmente o in caso di eventuali ma lattie da diagnosticare subito. Per ora 4 mucche vanno bene. La corrente elettrica e 10 piccoli imprendi tori. Dalle ore 6 alle 9 (3 ore) oggi c’è l’eroga zione di corrente elettrica. Questo consente 3 ore di studio degli alunni e agli insegnanti per correggere. La città degli studi (citè des étu des) si estende per 1 Km2 e comprende 30 aule, la direzione, la casa delle suore, le case degli insegnanti, un collegio di 250 posti… tutti con impianto elettrico a norma europea. Ci sono 200 domande scritte di famiglie che chiedono la corrente elettrica e la porteremo progressivamente. Sono già 170 gli utenti . La corrente elettrica ha consentito la nascita di 10 piccoli imprenditori con nuove opportunità: la scuola di informatica alimentando i compu ter grazie a due pannelli solari; l’uso dei computer nelle capanne per scrive re i bollettini sulla compravendita dei buoi; l’uso di una fotocopiatrice; lavorare meglio le inferriate con strumenti elettrici; analogamente per la falegnameria poter usa re piallatrice per porte, finestre e tavoli; un piccolo frigorifero per avere e vendere dei ghiaccioli; una televisione (già sapete della coperchio usato come antenna e delle persone che hanno visto nella televisione il Presidente che “si muoveva come se fosse una persona vera” e lo cercavano dietro la tv come se fosse stato nascosto dietro un lenzuolo); la tv trasmette soprattutto videocassette con le azioni dei mili tari Il punto è che per consentire l’utilizzo della corrente elettrica ai piccoli imprenditori per 10 ore al giorno servirebbero 66 Kw, pari a 500 lt. di gasolio al mese. Mentre oggi ci sono solo 3 ore e per 170 utenti. Stiamo studiando la possibilità di installare un gruppo elettrogeno più piccolo in modalità tri fase cercando di farne bastare 20 kw di po tenza ma questo deve essere gestito dagli imprenditori interessati sia per la manutenzio ne che per il carburante necessario. Curiosità. Il famoso architetto di Milano Anto nio Portioli si è fatto vivo e ha ricordato come fosse rimasto stupito della realizzazione dei ponti in cemento; aveva dato delle misure adatte a ponti in legno, ma padre Tonino era riuscito ad adattare i calcoli e a deviare il fiu me. Servono in sintesi Altri pozzi 3 cisterne Nuove mucche ma solo man mano che riu sciamo a gestirle Una revisione complessiva del sistema idrau lico già in essere Gruppo elettrogeno trifasico o soluzione tecnica da individuare per la disponibilità ora ria estesa della corrente elettrica 2. Qualche domanda Vita quotidiana (domanda di Beppe Bellotti). Come mi trovo? Ero solo, ora le suore hanno in mano la scuola e vengono da me solo per i problemi; poi c’è la scuola agraria il cui Di rettore è padre Fahamaro (significa il moltesi mo perché ultimo di numerosi fratelli), presente ormai da 6 anni, si è preparato alla conduzione della scuola con un corso di un anno a Bevalala; padre Fahamaro ha ormai in mano la scuola agraria della missione. Ci sono poi dei vincenziani: Jean Noel, diaco no fratello coadiutore; Rabè che ha finito lo stage e tornato a Fiananaranzoa; manderanno altri due diaconi per uno stage di un anno. Ho detto a padre Fahamaro: prima tu aiutavi me, ora io aiuto te. Ho già chiesto un altro pre te che possa aiutare Fahamaro. Sviluppo della religione (domanda di Beppe Bellotti). A Jangany il 52% sono animisti e do po 18 anni i cristiani sono passati da 2% al 25%; in altri termini su 4600 abitanti 1200 so no cristiani [per ulteriori dettagli si veda la news letter Amici di Jangany n. 15]. Nella chiesa non ci stiamo più, perciò stiamo continuando la realizzazione della nuova chie sa. Dopo il furto il ritmo è più lento . Ci sono ormai i muri alti un metro sopra le fondamenta, da una parte ci sono le aperture per le finestre che dovrebbero essere costruite proprio in questo periodo. Sul lato opposto i muri sono ormai a 3 metri. Appena ci sarà il tetto la chie sa verrà utilizzata anche se non sarà ancora terminata. Quest’anno sono 63 i giovani che hanno fatto la cresima e la prima comunione. La messa dura almeno 2h 30’ e fa venir voglia di pregare anche a chi passa per caso a Jangany. Aspetti igienico sanitari (domanda di Ma riangela Basiletti). Abbiamo un’ostetrica e un infermiere che offrono un servizio a 6/7 donne al mese in occasione del parto. Abbiamo regalato l’ospedale al Co mune 10 anni fa per avere un servizio pubblico e cerchiamo di aiutarlo a cresce re, non vogliamo sostituirci allo stato con il dispensario della missione ma il servizio sanitario nazionale è un disastro. La struttura è tenuta male, non è mai stata reimbiancata ed è sporca; inoltre il medico è spesso ubriaco già dalla mattina, fa delle diagnosi senza visitare e il suo scopo sembra quello di vendere le medicine. I malati più seri li accompagno io così posso segnala re al medico ubriaco i sintomi, la febbre, le possibili malattie del caso come malaria, bi largiosi, ferite o ustioni, infezioni intestinali. Nel nostro dispensario abbiamo medicine che diamo chiedendo solo un’offerta, la suora non è specializzata ma è in grado di fare fasciatu re, dare antibiotici e le medicine essenziali. Gabinetti. Per il resto fare le fognature e i ga binetti resta spesso un sogno: mancano i soldi e le competenze e le persone che tengano tutto in ordine con costanza. La scuola è però un esempio: per ogni classe facciamo una fos sa profonda 3 metri larghezza 1m x1m, mettia mo un lastrone di cemento armato con 5 buchi e 5 stanzette che guardano a sud/ovest (il vento tira da nord/est verso sud/ovest). Per certe tribù il gabinetto è un tabù; per que sto è importante insegnarne l’uso e l’importanza. Portiamo anche in classe un me dico che lo spiega. Gli adulti non hanno avuto questo insegnamento, ma i giovani devono imparare. Sotto il controllo di un insegnante, due bambini dei 50 di ciascuna classe pulisco no i gabinetti con il secchio e l’acqua del pozzo. Si chiede ai genitori di imparare e fare altrettanto: oggi a Jangany ci sono 40 gabi netti… e 2530 sono anche usati. Ospedali. Il più vicino è a Sakalalina, gestito da religiosi italiani, ma per andarci il viaggio costa come mezzo stipendio di un insegnante; per metterli da parte la gente ci mette più di un mese. Però c’è ora un bus che 5 volte la setti mana porta da Jangany a Ihosy (100 km) così si può prendere un taxi da Ihosy a Sakalanina solo per 60 km. Ci si organizza partendo sa bato con il bus, il giorno dopo (domenica) si prende il taxi in modo da poter fare gli esami di lunedì. Acqua. Quella dei pozzi di Jangany è stata analizzata ed è molto buona. Sono venuti a prenderla con l’aereo perché non passasse troppo tempo prima di poterla analizzare e l’hanno trovata buona, potabile, dolce, ricca di minerali ma senza calcio. Su insegnamento dei cinesi a volte la bevo calda e mi accorgo che fa digerire meglio. In ogni caso la filtriamo con un filtro in maiolica. Da quando ci sono i pozzi non abbiamo più avuto 40 morti all'anno per acqua infetta nei mesi di ago sto/settembre. 3. Note varie Andare a Jangany. L’insicurezza rende tutto più difficile, il viaggio è pericoloso e affittare un aereo costa. La dott.ssa Peppina non verrà in ottobre ma a febbraio. Il viaggio costa circa 1300/1500€ Torino/Antananarivo A/R e altrettanti se si prendesse un aereo locale. Contatti. È ora opportuno avviare i contatti via mail anche con padre Fahamaro e con la suo ra superiora… meglio in francese per renderli più partecipi e coinvolti nello scambio Italia Jangany. Pino Torinese. Roberta racconta che il pro getto di interculturalità a raggiunto quest’anno tutto il Comprensivo di Pino (comprese le materne e con maggior profondità le medie). Il progetto è stato ufficialmente presentato al Collegio Docenti. L’affetto dei bambini per gli amichetti malgasci è cresciuto tantissimo. Torino. Mariangela racconta del suo raccoglie re offerte per la missione. Una volta che la gente conosce direttamente padre Tonino re sta più coinvolta; chiedono di Jangany nel tempo e c’è continuità nell’interesse. 4. Prossimi passi Progetto Gocce di Speranza (Laura e Dario, di Legamondo). Nella quaresima di fraternità 2013 hanno partecipato tre nuove parrocchie: Madonna del Rosario di Sassi (con incontri cu rati precedentemente) e due inaspettate Santi Pietro e Paolo Apostoli (Monasterolo di Savi gliano) e San Salvatore (Savigliano). Il riferi mento di questa presenza è legato a don Mauro Cagna, che padre Tonino ha così potu to salutare dopo 40 anni. Renato e Roberta prenderanno contatti, vista la disponibilità, pro ponendo una continuità e portando immagini e informazioni su Jangany e puzzle in omaggio. Prossimi impegni intorno agli aspetti idrau lici (Silvio, di Shalom ONLUS). Occorre esse re concreti e tenere conto della situazione del brigantaggio. Portare cose che attirano i de linquenti non va bene, meglio puntare su rea lizzazioni in questo momento fruibili in minor tempo. Quindi mi concentrerei su consolidare la scuola agraria portando compe tenze e capacità progettuale; Beppe Bellotti potrà tornare quando serve; l’acqua al collegio (dove manca uno chateau d’eau, le pompe, i pannelli solari e un tecnico); l’elettricista Antonio (Chieri) tornerà per l’impianto elettrico della chiesa; cercare un idraulico per una revisione complessiva di rubinetti, serbatoi, lavandini… capire ora cosa serve, in un progetto che pre veda prima un sopraluogo, poi il trasporto del materiale a Jangany e quindi l'intervento di retto: Una simile azione dovrà essere pro gettata e realizzata nell'arco di tre anni. Ci impegniamo quindi a mandare giù il mate riale elettrico per la chiesa e la pompa per il collegio; cercare l’idraulico e identificare il materiale idraulico necessario. Progetto Gocce di speranza Pozzi, chateau d’eau, formazione agraria e dell’allevamento per Jangany (sud Madagascar) Associazione Legamondo Onlus Il progetto della scuola agraria all'interno della missione di Jangany (sud Madagascar) sta proseguendo il suo percorso progettuale, ini ziato da alcuni anni, secondo le linee pro grammate. La formazione La scuola rivolta ai ragazzi ha seguito il suo iter attraverso la formazione di alcuni giovani. I diplomati (che hanno superato l’esame di Stato) sono stati quest’anno 63 della scuola primaria e 38 della secondaria di primo grado (è l’unica scuola che vanta il 100% dei pro mossi). Ormai 21 sono i giovani aiutati a laurearsi (8 in corsi di lunga durata e 13 attraverso il percorso triennale) e di questi già 4 sono ri tornati a Jangany per insegnare; relativamente al percorso della scuola Agraria e dell’Alleva mento è d’obbligo ricordare Espoir (laureato in Agraria ed attuale responsabile della scuola Agraria) e Damy, laureato in Veterinaria. Si è completato, dopo anni di difficoltà, il primo anno di insegnamento della scuola Agraria. Gli studi di Espoir, hanno inoltre seguito parallelamente gli interventi dell'agronomo Giuseppe Bellotti, che nel corso degli ultimi quattro anni ha effettuato vari viaggi di pro grammazione, intervento e formazione agrico la e zootecnica mirati a trasmettere nuove metodologie di semina, impianto e coltivazione delle varietà ortofrutticole, nonché delle norme base della concimazione e della lotta antipa rassitaria. Tali interventi hanno permesso di introdurre nuove colture adatte al clima ed al territorio, di creare la produzione di vivai per la germinazione e la diffusione dei piantini ortico li, ma sopratutto hanno permesso di creare quel retroterra culturale e tecnico fondamenta le per l'avvio di una scuola agricola sull'alto piano dell'Horombè. Questi laureati che ritornano a insegnare a Jangany non portano solo conoscenza, ma anche il desiderio di imparare e di fare cose nuove per uscire dalla miseria. Sono di grande incoraggiamento. Il particolare momento di Jangany Contestualizzando gli interventi del progetto in corso non possiamo non ricordare la situazio ne difficile di carestia che Jangany si accinge ad affrontare: nel gennaio 2013 la siccità ha impedito la buona crescita delle risaie e nell’aprile 2013 il passaggio di uno sciame di 6 km di cavallette ha definitivamente impedito il raccolto. Il periodo di carestia si prevede si protrarrà fino al marzo 2014. L’aggravarsi del brigantaggio danneggia inoltre lo sviluppo del villaggio, già misero (co me peraltro in tutto il Madagascar a causa della mancanza di un Governo da ormai 4 anni dal colpo di Stato). La scuola Agraria ha provveduto ad una difesa del territorio con la realizzazione di un muro di cinta in mattoni alto 2,5 mt che sta dando buoni risultati. Gli animali di razza Brhaman inoltre (incrocio tra mucca europea e zebù) sono più lenti nel deambulare e questo li rende meno appetibili ai briganti. Il progetto primi interventi Il progetto Gocce di speranza prevede nel corso degli anni lo scavo di 12 pozzi per uso agricolo ed alimentare, 4 dei quali già rea lizzati e posizionati nella parte produttiva del Centro (orti, bananeti e piantagioni di ananas) che andranno a soddisfare le necessità idriche della scuola e del centro nel suo complesso (un pozzo ogni ettaro di terreno recintato), mentre la costruzione di 4 cisterne permetterà la raccolta e lo stoccaggio delle acque di sottosuolo per uso agricolo, per le necessità della scuola e della stalla. Un’idea della situazione si può approfondire anche nell’intervista al missionario nello scorso agosto (clicca qui per vedere il video) http://www.youtube.com/watch?v=qxh4w1ZxAwE Attualmente una delle cisterne è stata rea lizzata nella parte in muratura, mentre il serbatoio è appena arrivato dalla capitale ed è in attesa di montaggio e collegamento idrauli co da parte di un professionista che arriverà con molta probabilità nel mese di Gennaio. Il finanziamento arrivato da parte della Diocesi permetterà di realizzare altre due cisterne ad uso della scuola e della stalla, fondamentali per il funzionamento della struttura scolastica e dello sviluppo dell'allevamento per la produ zione del latte. Il progetto – ulteriori sviluppi La seconda fase del progetto prevederà quindi un intervento mirato a sostenere il consolidamento dei corsi di formazione agricola, con il mantenimento dei corsi del primo e secondo anno; l'avvio del primo anno della scuola di alleva mento. Attualmente gli studenti ospiti del convitto, che arrivano da vari villaggi dell'altopiano e quindi vengono ospitati all'interno della scuola nei dormitori già realizzati, sono una decina, ai quali si aggiungeranno i primi studenti del corso di allevamento. La stalla, già realizzata, sarà completata con la struttura necessaria allo stoccaggio ed al magazzino del latte, mentre si calcola un incremento delle manze in dotazione alla struttura. Attualmente sono quattro manze, un toro ed una vitella (nata nello scorso gennaio), mentre a pieno regime si valuta di acquistare, in base alle dimensioni della stalla, almeno altre cinque manze. La produzione di latte è sicuramente un passo importante nello sviluppo agricolo e zootecni co del centro, in quanto può essere conside rato il punto più alto di un intervento di questo tipo. Le difficoltà e la specializzazione degli addetti è infatti elevata, come elevata è la qua lità di ricaduta sul territorio nel suo insieme. Elezioni in Madagascar Di seguito alcune informazioni tratte dal WEB. Possiamo farci un’idea della situazione parago nando queste informazioni rilevate su scala nazio nale, con quelle riportate nel messaggio di padre Tonino e particolarmente nel fatto che solo 380 persone su 8000 hanno potuto votare. Gli osservatori internazionali (il principale dell'UE è María Muñiz de Urquiza) hanno descritto le elezio ni presidenziali del Madagascar come libere e tra sparenti, con isolati episodi di violenza. Netumbo Nandi Ndaitwah, capo della Commissione di Os servatori per la Comunità per lo sviluppo dell'Africa (SADC ), ha detto che le elezioni sono state "tranquille , calme , leali e trasparenti , e riflettono la volontà del popolo". I risultati hanno confermano il sondaggio conte stuale alle votazioni del 25 ottobre: primo sondaggio sull'isola malgascia dal momento del colpo di stato del 2009. Si contenderanno la Presi denza della Repubblica nel secondo turno previsto per il 20 dicembre: Richard Jean Louis Robinson, alleato del leader deposto Marc Ravalomanana, ed il suo principale rivale, Hery Martial Rakotoari manana Rajaonarimampianina. I due frontrunner , Mr. Rajaonarimampianina (21,10% dei consensi) e Mr. Robinson (15,93%), sono entrambi impegnati a ricostruire l'economia del Madagascar , dopo anni di disordini politici: se condo la Banca Mondiale più del 92 % dei 21 mi lioni di abitanti del paese vive con meno di 2 dollari (£ 1,20 ) al giorno. Mr Rajaonarimampianina dice che si propone di aiutare i disoccupati , costruire infrastrutture per migliorare l'agricoltura, impegnarsi nella riforma del sistema di istruzione e di rendere il Madaga scar una forte democrazia . Mr Robinson dice che il suo programma elettorale si baserà molto su una nuova versione del piano d'azione del Madagascar denominato Ravaloma nana (MAP) per aiutare a ricostruire la società e ringiovanire l'industria del turismo in crisi. Alla cerimonia ufficiale di presentazione dei ri sultati hanno preso parte i 31 candidati, esponenti del governo, rappresentanti del corpo diplomatico e il mediatore della Comunità di sviluppo dell’Afri ca australe (Sadc), l’ex presidente mozambicano Joaquim Chissano. L’organismo elettorale ha poi annunciato che su 20.0001 seggi, anomalie sono state riscontrate nei processi verbali di 61 seggi. Sul contenzioso elettorale la Corte elettorale speciale (Ces) dovrà pronunciarsi entro 15 giorni. Ricorsi per ottenere la squalifica di Rajoanarimampianina sono già stati presentati dai sostenitori di Hajo Andrianainarivelo, al terzo posto con il 10,52% dei consensi. La campagna elettorale per il secondo turno avrà ini zio il 29 novembre. Il 20 dicembre i malgasci andranno alle urne anche per scegliere i 151 de putati tra più di 7700 candidati. Il punto più controverso dell’intero processo eletto rale riguarda la mancata iscrizione nei registri di centinaia di aventi diritto che non potranno nemmeno partecipare al ballottaggio e alle legi slative del 20 dicembre. Le elezioni generali sono considerate dalla popola zione, sempre più povera, un prima passo per uscire dalla crisi politica, economica e sociale in atto dal 2009. Ricordiamo che il Madagascar è stato in agitazione politica dal 2009, quando Andry Rajoelina fu estromesso dal po tere dal sindaco della capitale Marc Ravalomanana con l’utilizzo dell’eserci to. Il colpo di stato ha lasciato per anni il paese isolato dalla comunità internazio nale e priva di aiuti esteri . Nel gennaio di quest'anno Rajoelina e Ravaloma nana entrambi hanno deciso di non candidarsi alle urne , in linea con un piano concordato con la SA DC.