leggi : agricola

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leggi : agricola
VINCENZO AIETA
Agricoltura nella provincia
di Cosenza
Comune di Castrovillari - Aziende agricole con coltivazioni legnose
agrarie e relativa superficie
1034,36
coltivazioni
fruttiferi
667,81
492,71
agrumi
371,31
2000
1652,45
olivo
1990
751,37
330,21
404,95
vite
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
superficie in ettari
V Censimento Generale dell’Agricoltura 22 ottobre 2000
Presentazione
L’idea di realizzare questo lavoro è nata alcuni anni addietro, allorquando ho
incominciato ad interessarmi di analisi della popolazione nell’ambito delle attività
parascolastiche collegate alla professione di docente.
Il “Progetto popolazione” si concludeva, come poi avvenne, con la visita degli allievi
all’Istituto Nazionale di Statistica in via Cesare Balbo a Roma.
Fu in quella occasione che ricevetti in dono le pubblicazioni statistiche riguardanti
non solo il Censimento della popolazione ma anche i Censimenti di industria e
agricoltura della provincia di Cosenza.
Il manuale riguardante la popolazione lo utilizzai quasi subito, mentre gli altri due,
per qualche tempo, li accantonai, salvo a riprenderli in seguito, allorchè mi venne
l’idea di scrivere un libro che, oltre la popolazione, comprendesse anche l’industria,
l’agricoltura e la giustizia. Ma quando mi sono accorto che ne veniva fuori un volume
di più di 400 pagine, ho pensato di lasciare da parte proprio l’agricoltura.
Ora, però, ho deciso di tirarla fuori dal cassetto e di metterla a disposizione di chi si
interessa di queste cose o per esse nutre per una semplice curiosità.
Ne è scaturito un volume di circa 130 pagine che contiene molti grafici a colori,
riportati alla fine, suddiviso in tre capitoli.
Nel primo si parla di aziende agricole per caratteristiche strutturali (cioè aziende
distinte per superficie totale, per superficie agricola utilizzata, per forma di
conduzione, per superficie coltivata e per tipo di coltivazione, per tipo di allevamenti,
per possesso di mezzi meccanici, per sistemi di irrigazione, per giornate di
manodopera impiegata).
Nel secondo capitolo le aziende agricole vengono classificate in base alle
caratteristiche tipologiche (orientamento tecnico economico, dimensione economica,
reddito prodotto, forma di utilizzazione dei terreni, categoria di manodopera).
Nel terzo capitolo vengono analizzate le caratteristiche strutturali e tipologiche delle
aziende agricole di Castrovillari, della Comunità Montana del Pollino e di alcuni
grossi comuni della provincia di Cosenza (Cassano, Corigliano, Rossano e lo stesso
capoluogo).
Al termine di ogni capitolo vengono tratte delle conclusioni che scaturiscono
dall’analisi dei dati presentati. In Appendice sono riportati gli incendi boschivi in
Italia ed in Calabria, per superficie percorsa dal fuoco, e la normativa giuridica in
materia di incendi boschivi.
Confesso che ho imparato molte cose sull’agricoltura che prima ignoravo, quindi,
l’esperienza, a livello personale, è stata positiva.
L’autore
Castrovillari settembre 2010
Indice
Capitolo I
Aziende agricole della provincia di Cosenza
per caratteristiche strutturali
Conclusioni
Tabelle di riferimento
pag.
6
“
“
30
41
Capitolo II
Aziende agricole della provincia di Cosenza
per caratteristiche tipologiche
Conclusioni
pag. 48
“
61
Capitolo III
Aziende agricole della provincia di Cosenza,
dati comunali
Conclusioni
pag. 66
“
97
Appendice
Incendi e patrimonio boschivo in Italia e in
Calabria
pag. 104
Grafici
pag. 112
Capitolo I
Aziende agricole
caratteristiche strutturali
6
Provincia di Cosenza
1.1─ Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, la superficie di un’azienda agricola è formata dalla
─ Superficie totale: area complessiva dei terreni dell’azienda costituita dalla Superficie agricola
utilizzata, da quella coperta da arboricoltura da legno, da boschi, dalla Superficie agraria non
utilizzata, nonché dall’area occupata da parchi e giardini ornamentali, fabbricati, stagni, canali,
cortili situati entro il perimetro dei terreni che costituiscono l’azienda (altra superficie).
La Superficie agricola utilizzata (SAU) è l’insieme dei terreni investiti a seminativi, coltivazioni
legnose agrarie, orti familiari, prati permanenti e pascoli, e castagneti da frutto. Essa costituisce la
superficie investita ed effettivamente utilizzata in coltivazioni agricole. E’ esclusa la superficie
investita a funghi in grotte, sotterranei e appositi edifici.
La Superficie agraria non utilizzata è l’insieme dei terreni dell’azienda non utilizzati a scopi
agricoli per una qualsiasi ragione (di natura economica, sociale od altra), ma suscettibili di essere
utilizzati a scopi agricoli mediante l’intervento di mezzi normalmente disponibili presso un’azienda
agricola. Sono compresi gli eventuali terreni abbandonati facenti parte dell’azienda e le aree
destinate alle attività ricreative. Sono esclusi i terreni a riposo.
L’Altra Superficie è l’insieme delle aree occupate da fabbricati, cortili, strade poderali, fossi,
canali, cave, terre sterili, rocce, parchi e giardini ornamentali. Sono comprese anche le superfici
delle grotte, dei sotterranei e degli appositi edifici destinati alla coltivazione di funghi.
Tavola 1.1 – Aziende e relativa superficie totale (in ettari) per forma di conduzione.
Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat.
ANNI DI CENSIMENTO
1970
FORME DI
CONDUZIONE Aziende
Conduzione
diretta del
coltivatore
Con solo
manodopera
familiare
Con manodopera
familiare
prevalente
Con manodopera
extrafamiliare
prevalente
Conduzione con
salariati
Conduzione a
colonia parziaria
appoderata
Altra forma di
conduzione
Totale
1982
1990
2000
Superficie
totale
Aziende
Superficie
totale
Aziende
Superficie
totale
Aziende
Superficie
totale
76.672
278548,19
74.815
328641,72
73.575
316389,92
68.772
259049,26
----------
------------
55.784
200996,68
52.656
169830,12
56.459
165772,73
----------
------------
13.618
66097,76
12.128
59954,10
7563
36095,78
----------
------------
5413
61547,28
8791
86605,70
4750
57180,75
6521
264870,40
1983
232617,83
1762
204053,67
1276
144337,54
368
6039,15
877
7950,07
155
2281,33
89
1688,70
2807
31610,14
248
2293,68
52
383,64
6
18,06
86.368
581067,88
77.923
571503,30
75.544
523108,56
70.143
405093,56
La tabella precedente classifica le aziende e la relativa superficie totale in base alla forma di
conduzione. I dati riportati riguardano la provincia di Cosenza, dal 1970 al 2000, e sono riferiti
Provincia di Cosenza
7
all’Universo Italia che comprende tutte le aziende agricole censite nel territorio di riferimento
(provincia di Cosenza), quale che sia la loro ampiezza in termini di superficie e di dimensione
economica. Dall’esame dei dati emerge che il numero delle aziende agricole, nel decennio 19902000, ha subito una contrazione del 7,2%, pari a 5401 aziende, passando dalle 75.544 del 1990 alle
70.143 del 2000. Ad essa fa riscontro una diminuzione della superficie totale occupata, che passa da
523.108,56 a 405.093,56 ettari, di 118.015 ettari, pari al 22,6%, più di tre volte il numero delle
aziende e circa 22 ettari per ogni azienda soppressa.
Questo dato conferma la tendenza generale che vede la riduzione delle aziende del 9,8% dal 1970 al
1982 e del 3,1% dal 1982 al 1990, mentre la superficie totale, negli stessi intervalli di tempo,
decresce dell’1,7% e dell’8,5% rispettivamente. Nel periodo 1970-1982 appare evidente una
spiccata tendenza alla concentrazione, dal momento che le aziende si riducono del 9,8% e la
superficie totale si riduce solo dell’1,7%. In particolare le aziende con superficie di 100 e più ettari
(circa lo 0,7% del totale), pur riducendosi del 9,6% del totale, incrementano la superficie del 13,7%
a danno di quelle di dimensione compresa tra 1 e 100 ettari, e nel 1982 occupano il 50,5% della
superficie totale.
Se guardiamo alla forma di conduzione delle aziende, si vede che nel 2000 il 98,1% sono a
conduzione diretta del coltivatore1; questo dato è cresciuto nel tempo se è vero che nel 1990 era il
97,4%, nel 1982 il 96,0% e nel 1970 l’88,8%. Del 98,1% l’82,1% è costituito da aziende con solo
manodopera familiare2 che occupano il 64% della superficie destinata alle aziende a conduzione
diretta del coltivatore. Le aziende con manodopera familiare prevalente3 sono l’11% ed occupano
una superficie del 13,9%, mentre quelle con manodopera extrafamiliare prevalente4 sono il 6,9% di
quelle a conduzione diretta ed interessano una superficie del 22,1%. Dal 1990 al 2000 sono
cresciute le aziende con solo manodopera familiare, ma è diminuita la loro superficie media da 3,22
a 2,94 ettari. Nel 2000 la conduzione con salariati5 riguarda solo 1276 aziende, l’1,8% del totale,
mentre quella a colonia parziaria appoderata6, che costituisce lo 0,1% del totale, è in fase di
estinzione. Le aziende con salariati occupano una superficie del 35,6% del totale e quelle a
colonia parziaria appoderata lo 0,4%, la rimanente parte del 64% è riservata a quelle a conduzione
1
Forma di conduzione. Conduzione diretta del coltivatore, quando il conduttore presta egli stesso lavoro manuale
nell’azienda, da solo o con l’aiuto dei familiari, indipendentemente dall’entità del lavoro fornito da eventuale
manodopera salariale, che può anche risultare prevalente rispetto a quella prestata dal conduttore e dai suoi familiari. La
conduzione diretta del coltivatore si suddivide ulteriormente nelle seguenti forme:
2
con solo manodopera familiare, quando le giornate lavorative impiegate nell’azienda sono dovute esclusivamente al
conduttore, ai suoi familiari o agli altri parenti; famiglia del conduttore: insieme di persone legate da vincoli di
matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela, coabitanti ed aventi dimora nello stesso Comune. Le persone addette ai
servizi domestici e quelle che, a qualsiasi titolo, convivono con la famiglia ne fanno parte come membri aggregati.
3
con manodopera familiare prevalente, se le giornate di lavoro prestate dal conduttore e dai suoi familiari o da altri
parenti sono in numero uguale o di più di quelle prestate dall’altra manodopera aziendale (salariati fissi, braccianti ecc.);
4
con manodopera extrafamiliare prevalente, se le giornate di lavoro prestate dal conduttore e dagli altri parenti, in
numero, sono inferiori a quelle prestate dall’altra manodopera;
5
conduzione con salariati, quando il conduttore e i familiari si occupano, in generale, della direzione dell’azienda con
riguardo ai vari aspetti tecnico-organizzativi, mentre i lavori manuali dell’azienda vengono eseguiti da manodopera
fornita da operai a tempo determinato o indeterminato (salariati, giornalieri, braccianti ecc.).
6
conduzione a colonia parziaria appoderata (mezzadria), quando una persona fisica o giuridica (concedente) affida
un podere ad un capo famiglia il quale si impegna ad eseguire con l’aiuto dei familiari (famiglia colonica), tutti i lavori
che il podere richiede, sostenendo parte delle spese necessarie. Altra forma di conduzione: tutte le forme non
classificabili tra le precedenti. Tra esse la conduzione a colonia parziaria non appoderata in cui si conferisce solo uno o
più appezzamenti di terreno e non un podere. Non si estende ai familiari del colono che, tuttavia, lo aiutano nei lavori
richiesti dal fondo. La soccida, invece, è un contratto di natura associativa tra chi dispone di bestiame e di terreni a
pascolo (soccidante) ed allevatore (soccidario) che presta lavoro manuale, anche se talvolta può conferire parte del
bestiame e di altre scorte. I due contraenti si associano per l’allevamento e per l’esercizio delle attività connesse al fine
di ripartire i prodotti e gli utili che ne derivano.
8
Provincia di Cosenza
Tavola 1.2 – Aziende e relativa superficie agricola utilizzata SAU (in ettari) per forma di
conduzione. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat.
ANNI DI CENSIMENTO
FORME DI
1982
CONDUZIONE
Conduzione
diretta del
coltivatore
Con solo manodopera
familiare
Con manodopera
familiare
prevalente
Con manodopera
extrafamiliare
prevalente
Conduzione con
salariati
Conduzione a
colonia parziaria
appoderata
Altra forma di
conduzione
Totale
1990
2000
Aziende
SAU
Aziende
SAU
Aziende
SAU
74.018
230.740,38
73.089
225.226,65
67.967
175.946,33
55.025
134.362,79
52.195
119.571,56
55.710
111.772,85
13.613
51.938,19
12.120
45.478,79
7.546
26.426,86
5.380
44.439,40
8.774
60.176,30
4.711
37.746,62
1.900
57.172,23
1.718
43.954,40
1.234
53.547,12
877
5.704,81
155
1.603,74
88
1.147,42
245
1.654,80
52
255,35
6
14,76
77.040
295.272,22
75.014
271.040,14
69.295
230.655,63
diretta del coltivatore. La superficie aziendale media, dai 7,33 ha del 1982 si porta ai 5,78 ha del
2000. La tavola 2.2 dal 1982 al 1990 indica una perdita di 2026 aziende (il 2,6%), mentre dal
1990 al 2000 la perdita è di 5719 aziende (il 7,6%); ad esse corrisponde una contrazione di
superficie dell’8,2% e del 14,9% rispettivamente. Passando dalla tavola 2.1 alla 2.2 si registra, dal
1990 al 2000, la perdita di ulteriori 318 aziende, tutte senza superficie, dovuta al fatto che esse non
rientrano nella classificazione delle aziende “per forma di conduzione”. Bisogna aggiungere che
quando si considerano le classi di SAU, riducendosi la superficie aziendale, si verifica un
incremento del numero delle aziende più piccole, soprattutto di quelle senza superficie7 e con
superficie minore di 1 ha. Invece lo scarto del 7,7%, tra la riduzione di superficie totale (del 22,6%)
e la riduzione di SAU (del 14,9%), riveste un significato molto preciso. Esso si spiega, soprattutto,
con la perdita di superficie boschiva, che anno dopo anno, viene depauperata dagli incendi e
sacrificata alla produzione industriale, senza essere rimboscata. Non a caso, in questo decennio, si è
registrata una sensibile perdita di superficie boschiva (il 33,1%), ancora più sensibile ove si
pensi che essa rappresenta il 59,5% (pari a 70.238,85 ha) della perdita di superficie totale. Sempre
7
Le aziende senza superficie sono quelle zootecniche nelle quali si attua esclusivamente l’allevamento di bestiame e le
aziende che utilizzano terreni pascolativi appartenenti a Comuni, ad altri enti pubblici o a privati, senza che i terreni
stessi si configurino come elementi costitutivi delle aziende stesse. Le aziende che praticano la coltivazione dei funghi
in grotte, sotterranei, appositi edifici sono assimilate a quelle con terreno agrario. Per terreno agrario si intende la
superficie dell’azienda destinata alla pratica delle varie colture o che potrebbe essere ad esse destinata mediante
l’impiego di mezzi normalmente disponibili presso un’azienda agricola. Non è terreno agrario la superficie costituita da
aree occupate da cortili, fabbricati, strade poderali ecc.
Provincia di Cosenza
9
dal 1990 al 2000 si verifica anche la diminuzione delle aree occupate da fabbricati rurali, cortili,
parchi e giardini ecc.. Infine, dando uno sguardo alle aziende per forma di conduzione e SAU, si
nota che nella conduzione con salariati le aziende diminuiscono ma la SAU cresce del 21,8%,
passando dal 51,8% al 57% di quella totale, grazie all’incremento della manodopera dei salariati che
vengono impiegati soprattutto nelle coltivazioni agrarie intensive (orticole e frutticole).
1.2- Tavola 1.3 – Aziende e relativa superficie investita (in ettari) per le principali coltivazioni
praticate. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat.
ANNI DI CENSIMENTO
1982
COLTIVAZIONI
1990
2000
Aziende
Superficie
investita
Aziende
Superficie
investita
Aziende
Superficie
Investita
SEMINATIVI
53.893
116.795,13
50.472
111.955,51
38.587
77.306,20
Cereali
35.084
65.196,54
30.238
63.075,32
16.456
40.321,15
Frumento tenero
Frumento duro
Orzo
Granturco
Riso
18.735
12.896
5.561
6.379
7
5.567
14.977
78
25
25.304
9.779
22.822,41
27281,89
4.894,59
2.854,63
1,07
1.751,78
4.870,75
450,36
12,85
9.858,20
17.103,47
11.855
14.468
4.999
6.439
15
2.551
15.411
61
48
20.969
7.284
14.740,37
32.129,58
5.391,99
3.522,38
11,19
2.173,86
5.900,42
237,10
29,92
7.789,08
15.970,27
5.586
7.719
3.069
2.064
4
4.138
7.932
48
139
11.995
5.032
7.518,94
22.256,59
3.828,10
1.034,56
296,22
943,08
3.277,82
118,03
651,60
3.765,58
13.768,07
64.102
86.913,56
63.175
79.671,58
59.713
77.989,60
35.613
274
34.953
1.074
44.814
8.424
19.045
88
12.460,02
394,00
11.541,85
515,79
46.205,86
10.936,45
17.256,05
46,42
27.061
431
26.481
558
46.393
10.726
18.890
57
9.318,77
465,74
8.547,71
285,55
45.327,99
11.386,37
13.496,46
38,04
18.362
699
17.535
405
47.683
10.417
15.211
76
5.834,02
390,90
5.241,98
184,01
48.750,35
10.668,79
12.501,06
45,40
12.825
91.563,53
13.977
79.413,05
10.393
75.359,83
77.040
295272,22
75.014
271040,14
69.295
230655,63
---------241
18.008
---------960,32
223.191,16
---------238
22.605
---------709,84
212.078,08
717
191
18.864
1.577,55
314,46
141.839,23
26.206
47.856
77.899
40.804,73
11.274,87
571.503,30
19.486
51.974
75.519
26.026,36
13254,14
523.108,56
17.378
45.454
70.119
19.984,17
11.036,98
405.093,56
Legumi secchi
Patata
Barbabietola da zucchero
Piante industriali
Ortive
Foraggere avvicendate
COLTIVAZIONI
LEGNOSE AGRARIE
Vite
Per vini DOC e DOCG
Per altri vini
Per uva da tavola
Olivo
Agrumi
Fruttiferi
Vivai
PRATI PERMANENTI E
PASCOLI
SUPERFICIE AGRICOLA
UTILIZZATA
ARBORICOLTURA DA
LEGNO
Di cui pioppeti
BOSCHI
SUPERFICIE AGRARIA
NON UTILIZZATA
ALTRA SUPERFICIE
SUPERFICIE TOTALE
10
Provincia di Cosenza
La tabella 2.3, per quanto concerne ● i seminativi8, evidenzia, nell’ultimo intervallo intercensuario,
una riduzione marcata del numero di aziende agricole che passano da 50.472 a 38.587 con un calo
di 11.885 unità, pari al 23,6%, e della superficie del 31% (- 34.649,31 ha). In particolare le aziende
che praticano la coltivazione dei cereali decrescono del 45,6%, di più della superficie investita che
decresce del 36,1%, facendo aumentare la superficie aziendale media a 2,45 ha, dai 2,09 del 1990
(+17,2%). Allo stesso modo si comportano il frumento tenero e, soprattutto, quello duro che porta la
sua superficie aziendale media a ettari 2,88 dai 2,22 del 1990.
Oggi il frumento, a causa dei troppo modesti rendimenti, in media 10 quintali per ettaro, che ne
rendono giustificata la presenza solo in aziende assai vaste e che impiegano mezzi meccanici, va
scomparendo dalle piccole proprietà. Non solo ma, dopo l’attuazione delle opere di bonifica nelle
pianure litoranee e il dissodamento dei prati-pascoli delle aree interne, si è avuto un decremento
aerale per il frumento ed il mais, a favore delle colture orticole e frutticole, anche nelle pianure
costiere e nelle zone collinari pedemontane. Le aziende che coltivano il riso si riducono del 73,3%,
ma cresce la superficie relativa di 285 ha (25 volte e mezza il valore del 1990); ciò significa che
solo poche aziende, nella nostra provincia, hanno convenienza, terreni e mezzi adatti alla pratica di
questa coltura. Cala la superficie coltivata a granturco o mais (il 70,6% in meno) e calano anche le
relative aziende (il 67,9% in meno). Nel 2000 il granturco occupa una superficie di 1.034,56 ha,
viene coltivato su terreni poco fertili, non bisognosi di irrigazione e lasciati al pascolo per un buon
numero di anni, scarsamente concimati e interessati in larga misura da parassiti che sono alla base
della scarsa resa unitaria. Perde via via terreno nei confronti non solo del frumento, ma anche delle
colture industriali. La superficie agricola destinata all’orzo si contrae nella misura del 29% (le
aziende del 38,6%, e ciò fa aumentare la superficie aziendale media che, tra il 1990 ed il 2000,
passa da 1,08 a 1,25 ha ). Cresce la superficie a piante industriali9 di circa 21 volte (2.077,81%) e le
aziende di circa 3 volte (189,6%), la superficie aziendale media da 0,62 a 4,69 ha (il 656,5% in più),
mentre nella regione Calabria cresce meno della metà (il 308,6%). L’incremento si giustifica con il
largo impiego che oggi si fa di queste piante nella medicina omeopatica, che cura le patologie con i
prodotti naturali, in cucina, nel settore alimentare e nel tessile. Questi prodotti hanno un mercato in
crescita continua, senza dimenticare la potente industria del tabacco.
La coltura del tabacco nel 2000 occupa una superficie di appena 28,13 ha; essa preferisce in genere
i terreni ombreggiati dalle chiome degli alberi (olivo, melo, pesco, vite, agrumi), ma non rifugge i
terreni scoperti ed assolati delle valli interne; nelle pianure, invece, cede il passo alla frutticoltura
specializzata. Necessita di una cospicua manodopera e subisce la concorrenza di altre colture
industriali più redditizie e meno esigenti dal punto di vista della irrigazione. Sempre nel 2000, la
coltura della barbabietola da zucchero investe una superficie di soli 118,3 ha, in calo del 50,2%
rispetto al 1990; essa subisce la forte concorrenza del pomodoro e degli ortaggi, a causa delle sue
esigenze colturali che riguardano la preparazione del terreno, la concimazione, il trattamento
antiparassitario. Le rese modeste, il forte scarto di produzione, il prezzo basso ne ostacolano la
diffusione, anche per il maggior peso concorrenziale esercitato dalla canna da zucchero sul mercato
mondiale. Tra i seminativi i legumi secchi10, nel corso dell’anno 2000, venivano coltivati da 4.138
aziende (il 62,2% in più del 1990), ma su una superficie ridotta di 943,08 ha (il 56,6% in meno
8
Seminativi: colture di piante erbacee, soggette all’avvicendamento colturale che prevede una durata delle coltivazioni
non superiore a cinque anni.
9
Piante industriali : sono il tabacco, il luppolo, il cotone, le piante di semi oleosi (girasole, soia, canapa, lino, ricino,
papavero, arachide, senape, sesamo, colza e ravizzone), le piante aromatiche, medicinali, da condimento (aneto,
assenzio, angelica, anice, belladonna, cappero, camomilla, cerfoglio, cumino, ocarvi, digitale, dragoncello, gelsomino,
genziana, issopo, hamamelis, liquirizia, maggiorana, malva, melissa o cedronella, menta, origano, piretro, rabarbaro,
rafano, rosmarino, ruchetta, salvia, timo, valeriana, segale, cornuta, zafferano), la canapa (fibra), la canna da zucchero,
la cicoria da caffè, il giaggiolo (ireos), il lino (fibra), la saggina da scopa, lo scopiglio, il sorgo zuccherino.
10
Legumi secchi : per foraggio (esclusi i miscugli) sono la favetta, il pisello, la veccia e il vecciolo; altri sono cece,
cicerchia, dolico, fagiuolo, fava, lenticchia, lupino, pisello, serradella e soia.
Provincia di Cosenza
11
di quella del 1990, pari a 2.173,86 ha). La superficie coltivata ad ● ortive11, nel decennio
1990-2000, è diminuita del 51,7%, pari a 4.023,50 ha, mentre le aziende si sono contratte del
42,8%, pari a 8.974 unità, accentuando la tendenza negativa emersa nel periodo precedente
(superficie -21%, aziende -17,1%) ed, in sintesi, riducendo la superficie aziendale media da 0,37 a
0,31 ha. Proprio le ortive, che nel 2000 occupano una superficie di 3.765,58 ha, con le colture
industriali conferiscono un carattere nettamente intensivo alla nostra agricoltura. Oggi, nella
provincia di Cosenza, gli ortaggi occupano più dell’11% della superficie irrigua sotto la spinta di un
robusta domanda e del netto miglioramento dei mezzi di trasporto. Largamente diffusa è la
coltivazione del pomodoro la cui produzione e resa unitaria sono notevolmente cresciute negli
ultimi decenni grazie allo sviluppo dell’irrigazione. Il pomodoro è il prodotto ortofrutticolo più
utilizzato dall’industria di trasformazione.
● Le foraggere avvicendate12, come le ortive, nei due intervalli censuari 1982-1990 e 1990-2000,
presentano un trend negativo e nel numero di aziende (-2.495 pari a -25,5% nel primo periodo e
– 2.252, pari a -30,9% nel secondo periodo) e nella superficie investita (-1.133,2 ha, pari a -6,6%
nel primo periodo e -2202,20 ha, pari a -13,8% nel secondo periodo) ma, a differenza di esse,
registrano un incremento della superficie aziendale media da 2,19 a 2,74 ha, in quanto le aziende
diminuiscono di più della superficie. Le foraggere avvicendate insieme al pascolo hanno subito, a
seguito dello sviluppo dell’irrigazione, una netta contrazione. Attualmente sono rappresentate in
special modo dall’erba medica, dal pascolo e dal trifoglio e sono diffuse nelle aziende agricole a
carattere marcatamente zootecnico, con una avanzata meccanizzazione dei mezzi di allevamento ed
una razionale organizzazione commerciale.
Per concludere il calo complessivo della superficie aziendale media a seminativi, tra il 1990 ed
il 2000, da 2,22 ha a 2,00 ha, dovuto al fatto che la riduzione di superficie è superiore alla riduzione
del numero delle aziende, è da ascriversi in massima parte ai Legumi secchi (-72,9%), poi a
quello della barbabietola da zucchero la cui superficie aziendale media si riduce del 36,8%, in
minima parte al granturco ed alle ortive.
● Le coltivazioni legnose agrarie13 nel 2000 interessano una superficie di 77.989,60 ettari, 59.713
aziende e registrano una superficie aziendale media di 1,31 ha, in lieve crescita rispetto all’1,26 del
11
Ortive: le coltivazioni ortive in piena aria sono le coltivazioni di legumi freschi e ortaggi praticate all’aperto, sia in
pieno campo che in orti stabili o industriali. Si distinguono in ortive di pieno campo, quando sono in avvicendamento
con le altre coltivazioni agricole, ed in ortive in orti stabili o industriali, quando sono caratterizzate da un rapido
avvicendamento tra di loro e producono ortaggi e legumi freschi normalmente immessi in commercio. Le coltivazioni
ortive protette sono quelle coltivazioni praticate al coperto per tutto o per la maggior parte del ciclo vegetativo.
Rientrano in questa voce: legumi freschi (fagiuolo, fava, pisello); carciofo; fragola; pomodoro da mensa; pomodoro da
industria; altre ortive: acetosella, aglio, asparago, barbabietola da orto, basilico, bietola, broccoletto di rapa, carota,
cardo, cavolfiore, cavolo a penna, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo di Bruxelles, cavolo rosso, cavolo rapa,
cavolo verza, cetriolo da mensa, cetriolini, cicoria o radicchio (da foglie e da radici), cipolla, cocomero o anguria,
crescione, finocchio, funghi (esclusi quelli coltivati in grotte, sotterranei, appositi edifici), indivia (riccia e scarola),
lattuga (cappuccina romana, da taglio), mais dolce, melanzana, melone o popone o cantalupo, pastinaca, peperone,
porro, prezzemolo, rapa, ravanella, scalogno, scorzonera, scorzonera bianca, sedano (da coste e da foglie), sedano rapa
(da radice), spinacio, topinambur, zucca e zucchine.
12
Foraggere avvicendate : sono coltivazioni che si distinguono in Prati avvicendati ed Erbai. I prati avvicendati sono
coltivazioni foraggere erbacee in avvicendamento che occupano il terreno per più annate agrarie consecutive (al
massimo 5 anni) e che sono costituite generalmente da leguminose pure o in miscuglio. Si distinguono in puri (erba
medica, lupino, sulla, trifoglio pratese, trifoglio ladino) e misti. Gli erbai sono coltivazioni foraggere erbacee che
occupano il terreno al massimo per un’annata agraria (veccia, trifoglio incarnato, cereali in erba e a maturazione cerosa,
ecc.). Si distinguono in puri (avena, bietola, cicerchia, colza, fava, favino, frumento e triticale, granturco, loglio italico,
lupino, miglio, moco, orzo, panico, pimpinella, pisello, segale, sala palustre, serradella, soia, sorco, trifoglio
alessandrino, trigonella o fieno greco, veccia, vigna cinese) e misti.
13
Legnosa agraria: è la coltura praticata sulle superfici fuori avvicendamento, investite in coltivazioni di piante
legnose agrarie che occupano il terreno per lungo periodo di tempo. Riguarda la vite, l’olivo, gli agrumi, i fruttiferi, i
vivai, le canne, il gelso (foglie), il giunco, la marma, il salice di vimini, il sommacco.
12
Provincia di Cosenza
1990. Esse sono concentrate in massima parte in territori pianeggianti e collinari, caratterizzati per
lo più da una spiccata potenzialità irrigua, da un’adeguata natura del terreno, da favorevoli
condizioni ambientali che consentono, soprattutto, una larga diffusione della frutticoltura.
● Per ciò che riguarda queste colture, appare chiara la riduzione delle aziende viticole in generale
(del 24,%, pari a 8.552 unità, dal 1982 al 1990, e del 32,2%, pari a 8.699 unità, dal 1990 al 2000)
e della relativa superficie investita (del 25,2%, pari 3.141,25 ha, dal 1982 al 1990, e del 37,4%, pari
a 3.484,75 ha, dal 1990 al 2000). Tuttavia, bisogna dire che il rapporto superficie numero di aziende
si è mantenuto quasi costante, visto che la superficie aziendale media investita a vite nel 2000 è di
0,32 ha, mentre nel 1990 era stata di 0,34 ha e nel 1982 di 0,35 ha. Fa eccezione la coltivazione di
viti per la produzione di vini DOC e DOCG che, pur riguardando nel 2000 una superficie di soli
390,90 ha (il 6,7% dell’intera superficie coltivata a vite), a fronte dei 465,74 ha del 1990, ha segnato
un frazionamento del numero di aziende (cresciute da 431 a 699) che ha ridotto la superficie
aziendale media relativa da 1,08 ha del 1990 a 0,56 ha del 2000. La vite, sia sotto forma di coltura
promiscua che sotto forma di coltura specializzata, viene coltivata sulle pendici esterne dei rilievi,
spingendosi con qualche propaggine fino alle valli interne. Il raccolto è condizionato sia dalla
siccità estiva prolungata sia dalla presenza di vigneti per uva da tavola, per altro in costante
diminuzione aerale nella nostra provincia.
● La coltura dell’olivo, come coltura promiscua, nel passato ha subito una diminuzione, sensibile
nelle aree interne, ed una espansione, come coltura specializzata, concentrata nelle zone costiere. La
resa unitaria degli uliveti, nelle annate caratterizzate da un andamento metereologico normale, è
abbastanza elevata e in Calabria riesce a raggiungere fino a 30-40 quintali per ettaro. Nonostante
che la coltura dell’olivo sia estesamente presente in tutta la regione, nei decenni precedenti ha
registrato l’abbandono o l’espianto di molti uliveti ancora in produzione. Ciò a causa della crisi
olearia determinata sia dagli alti costi di produzione e sia dalla concorrenza forte degli oli di semi,
solo parzialmente attenuata dai contributi della CEE ad integrazione del prezzo dell’olio. Tuttavia,
essa dal 1982, nella provincia di Cosenza, presenta un incremento del numero di aziende e nel
complesso anche della superficie investita. In particolare dal 1990 al 2000 le aziende crescono del
2,8%, pari a 1290 unità, e la superficie investita aumenta del 7,6%, pari a 3.422,36 ha, a riprova
della crescente ripresa della domanda di olio d’oliva sul mercato interno ed estero. La superficie
aziendale media nel 2000 è 1,02 ha, a fronte degli 0,98 ha del 1990. In Calabria nello stesso
periodo l’incremento di superficie è di 6.112,22 ha, pari al 3,8%, dovuto per il 56% a quello della
provincia di Cosenza, e la superficie aziendale media nel 2000 è 1,20 ha.
● I fruttiferi14, nel decennio 1990-2000, perdono 3.679 aziende (il 20%), mentre la superficie
diminuisce di soli 995,4 ha (il 7,4%) e si passa ad aziende di dimensione maggiore, in quanto la
superficie aziendale media cresce da 0,71 a 0,82 ha. Per quanto riguarda la frutticoltura a carattere
promiscuo, negli ultimi decenni, si è verificata una diminuzione aerale e produttiva superiore
all’incremento di superficie e redditività prodotte dalla frutticoltura a carattere specializzato. Ciò si
spiega con la crescente utilizzazione della meccanizzazione e la possibilità di concentrare il lavoro
nel minore numero di ore possibile, sopperendo in tal modo alla ridotta disponibilità di manodopera
agricola. Infatti sono queste le condizioni che favoriscono pratiche colturali meccanizzate ad
elevata redditività alle quali non si adattano le colture promiscue. Il miglioramento della rete
stradale e la progressiva espansione dell’irrigazione hanno favorito una crescente intensificazione
orticola e frutticola. Le zone facilmente raggiungibili dai centri urbani, presentano un florido
sviluppo di orti e, in genere, una più razionale ed efficiente organizzazione produttiva e mercantile.
14
fruttiferi: essi comprendono la frutta fresca di origine temperata (melo, pero, pesco, noce pesca, albicocco, susino,
ciliegio, cotogno, fico, gelso, giuggiolo, lampone, loto, melograno, mirtillo, mora di rovo, nespola comune, nespolo del
Giappone, ribes, sorbo, uva spina); la frutta fresca di origine sub-tropicale (Kiwi, ananas, annone, avocado, babaco,
barrano, dattero, fico d’India, manco, maracuja, papaia, passiflora); la frutta a guscio (mandorlo, nocciolo, carrubo,
noce, pistacchio).
Provincia di Cosenza
13
Per quanto concerne gli ● agrumi15 si registra una lieve flessione nel periodo 1990-2000 (-2,9% nel
numero delle aziende e -6,3% nella superficie investita), in controtendenza rispetto al periodo 19821990, che porta la superficie aziendale media da 1,06 a 1,02 ha. Nel Meridione questa
coltura è presente lungo le pianure costiere e la stretta fascia litoranea, incuneandosi per qualche
decina di chilometri nelle principali vallate interne. La Calabria, dopo la Sicilia, è la maggiore
regione agrumicola italiana produttrice, soprattutto, di aranci, mandarini e limoni, ma anche di
cedro e bergamotto che interessano vaste zone della costa tirrenica. Per quanto attiene alla
superficie, la coltivazione di piante legnose-agrarie, che nell’ultimo periodo intercensuario perde
complessivamente 3.462 aziende (-5,5%), segna un calo di 1.681,98 ha di superficie (-2,1%). Tale
decremento è da imputarsi alla coltivazione della vite (-3.484,75 ha) in massima parte, poi a
quella degli agrumi (-717,58 ha) e a quella dei fruttiferi (-995,40 ha). E’ però compensato in buona
parte dall’aumento della superficie ad olivo (+3.422,36 ha). La superficie aziendale media dei
vivai16 si riduce da 0,67 a 0,60 ha, anche se le aziende e la superficie totale segnano una lieve
crescita. La spiegazione di questi mutamenti risiede nella concorrenza che il nostro Paese, a livello
comunitario, deve sostenere nei riguardi di altri Stati membri, come la Francia, la Spagna, il
Portogallo e la Grecia, che praticano le stesse colture, ma anche all’offerta di mercato più
vantaggiosa che proviene dai Paesi dell’Africa settentrionale.
● I prati permanenti e pascoli17 nel 2000 occupano il 18,6% della superficie totale (il 15,2% nel
1990) e incrementano la superficie aziendale media dai 5,68 ha del 1990 ai 7,25 del 2000; la
“superficie agricola non utilizzata” e “altra superficie” formano il 7,6% della superficie totale.
La SAU costituisce il 57% (di più rispetto al 51,8% del 1990) di quella totale e le aziende con SAU
sono il 98,8% del totale delle aziende. Calcolando la superficie aziendale media, ottenuta dividendo
la superficie investita su una coltura per il numero di aziende che praticano quella coltura, si nota
come, attraverso i censimenti del 1982,1990 e 2000, ai seminativi corrisponde una superficie media
investita di 2,17; 2,22; 2,00; ha rispettivamente. Ciò vale anche per le legnose agrarie per le quali la
superficie media investita, negli stessi anni, è di 1,36; 1,26; 1,31; ha rispettivamente. Anche rispetto
alla SAU la superficie aziendale media varia dai 3,83 ha del 1982, ai 3,61 del 1990, ai 3,33 del
2000, evidenziando un lieve calo. Più sensibile è la riduzione della superficie aziendale media se
guardiamo alla superficie totale, dove si passa dai 7,34 ha del 1982, ai 6,93 del 1990, ai 5,78 ettari
del 2000, sulla quale influisce molto la riduzione della superficie media dei boschi, da 12,39 a 9,38
a 7,52 ha rispettivamente, e quella dei pioppeti, diminuisce la superficie agraria non utilizzata. Nel
2000 la superficie aziendale media di un’azienda della provincia di Cosenza è di 5,78 ha contro i
4,66 ha di un’azienda regionale calabra.
In composizione percentuale il 55,% delle 70.119 aziende coltiva i seminativi (che occupano il
19,1% della superficie totale) con prevalenza per i cereali, per le foraggere avvicendate, per la
patata e per le ortive che coprono una superficie complessiva che risulta il 79,1% di quella totale a
seminativi. Per quanto concerne l’intera superficie a seminativi, invece, osserviamo che ai cereali
spetta il 52,2%, tra essi il frumento duro con il 55,2% della superficie a cereali, e alle foraggere
avvicendate il 17,8%. Nel bilancio del 2000, come già detto, i seminativi occupano il 19,1% della
superficie totale, le coltivazioni legnose agrarie investono il 19,3% della superficie totale, tra esse
l’olivo con il 62,5%, seguono i fruttiferi con il 16%. I prati permanenti e i pascoli occupano il
18,6% della superficie totale, i boschi il 35%, la “superficie agraria non utilizzata” il 4,9%, “altra
superficie” il 2,7%, l’arboricoltura da legno lo 0,4%.
15
Agrumi: arancio, mandarino, clementina e suoi ibridi, limone, arancio amaro, cedro, chinotto, bergamotto,
pompelmo, limetta, kuriquat.
16
Vivai: superfici investite a piantine legnose agrarie e forestali, destinate ad essere trapiantate. Sono esclusi i vivai
forestali destinati al fabbisogno aziendale, la cui superficie è compresa tra le colture boschive.
17
Prati permanenti e pascoli: coltivazioni foraggere erbacee fuori avvicendamento che occupano il terreno per un
periodo superiore a cinque anni. Si parla di prato permanente quando il foraggio viene, di norma, raccolto con la
falciatura. Si parla di pascolo quando il foraggio viene utilizzato, di regola, solo dal bestiame pascolante.
14
Provincia di Cosenza
Infine aggiungiamo che, in sintesi, dal 1990 al 2000 si ha una riduzione di tutte le varietà di
seminativi (ad eccezione del riso e delle piante industriali), di tutte le specie di coltivazioni legnose
agrarie (ad eccezione dell’olivo e dei vivai), dei prati permanenti e pascoli, dei pioppeti18 e dei
boschi19; la riduzione di “altra superficie” e della “superficie agraria non utilizzata” sono da
collegarsi a quella della superficie agricola totale.
1.3 – Tavola1.4 – Aziende e relativa superficie totale (in ettari) per classe di superficie totale e
classe di SAU. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat.
ANNI DI CENSIMENTO
CLASSI DI
SUPERFICIE
TOTALE
1970
1982
1990
2000
Aziende
Superficie
totale
Aziende
Superficie
totale
Aziende
Superficie
totale
Aziende
Superficie
totale
159
27.447
20.254
11.342
11.197
8.699
4.000
1.162
895
641
572
86.368
---------13.840,43
27.748,85
26.842,29
41.653,58
59.021,36
53.523,00
27.496,24
33.486,64
43.755,32
253700,17
581067,88
24
26.413
18.895
9734
9362
7.141
3.452
1.039
772
574
517
77.923
----------13.111,84
25.589,74
22.948,47
34.714,62
48.413,43
45.960,15
24621,13
28.793,51
38.888,05
288462,36
571503,30
25
26.686
18.167
9.093
8.812
6.804
3.165
996
759
564
473
75.544
-----------13.024,43
24.478,44
21.387,75
32.556,28
46.019,85
42.148,92
23.456,38
28.235,53
37.553,06
254247,92
523108,56
24
30.718
15.697
7.301
6687
5.089
2.321
819
673
432
382
70.143
---------14.619,09
21.556,53
17.477,66
25.181,04
34.802,13
31.425,42
19.596,83
25.508,41
29.553,47
18.5372,98
405.093,56
CLASSI DI
SAU
Aziende
Aziende
Superficie
totale
34.506,09
27.686,65
33.238,75
26.318,37
35752,19
44.777,03
39.413,94
28.938,41
30.180,72
33.851,12
188445,29
523108,56
Aziende
948
34.687
19.928
10.021
9.094
6.624
2.870
819
646
402
329
86.368
Superficie
totale
53.487,70
30.551,36
37.382,06
26.572,28
35.364,19
47.620,99
43.199,42
27.412,25
30.806,00
40.763,50
198343,55
571503,30
Aziende
Senza superficie
Minore di 1 ha
1---------2
2---------3
3---------5
5--------10
10-------20
20-------30
30-------50
50------100
100 e più
Superficie
totale
25.349,85
28.054,75
39.526,94
31.486,08
46.004,67
59.323,20
53.443,16
27.187,56
36.916,45
39.122,62
194652,60
581067,88
Superficie
totale
22.802,33
29.103,21
27.419,77
19.695,29
25.728,89
35.297,84
34.793,75
18.963,47
25.907,80
31.855,03
133.526,18
405.093,56
Senza superficie
Minore di 1 ha
1---------2
2---------3
3---------5
5--------10
10-------20
20-------30
30-------50
50------100
100 e più
TOTALE
TOTALE
883
34.687
17.552
8.077
7.024
5.215
2.337
752
551
389
276
77.923
530
35.011
16.727
7.650
6.573
4.962
2.165
753
551
360
262
75.544
848
37.558
13.990
5.892
5.027
3.608
1.701
586
457
290
186
70.143
Dall’esame della tabella emerge che le aziende di piccolissime dimensioni (meno di un ettaro), dal
1990 al 2000, sono aumentate di 4.032 unità (il 15,11%) se riferite alla superficie totale. Parimenti
crescono la superficie totale (di 1.594,66 ha, pari al 12,2%) e la SAU (1.416,56 ha, pari al 5,1%). Se
confrontiamo la superficie totale e le aziende nell’anno 2000, per classi di superficie totale e per
classi di SAU, notiamo un notevole incremento del numero di aziende “senza superficie”, da 24 a
18
Pioppeti: superfici utilizzate per la coltivazione di pioppi ad alto fusto, anche se il suolo viene in parte adibito a
coltivazioni erbacee a carattere accessorio.
19
Boschi: superfici coperte di alberi e/o di arbusti forestali il cui prodotto principale è il legno. Sono considerati boschi
i terreni il cui suolo occupato da piante forestali viene in parte utilizzato per coltivazioni erbacee a carattere accessorio o
marginale. Sono compresi i vivai forestali, sono esclusi i castagneti da frutto e le pioppete.
Provincia di Cosenza
15
848 (sono considerate tali le aziende ad indirizzo zootecnico forestale) mentre, in percentuale, più
contenuto risulta l’incremento delle aziende < 1 ha (il 22,3% pari a 6.840 aziende). Questo perché
nella ripartizione delle aziende per classi di SAU si verifica uno scivolamento delle stesse verso le
classi inferiori che aumentano, come aziende e come superficie, a danno, soprattutto, della classe di
100 e + ha. Passando alle aziende delle classi da 1—2 ha a 100 e più ha, si nota una costante
riduzione e della superficie (totale o SAU) e delle aziende. In particolare le piccole aziende da 1—2
a 5—10 ha, dal 1990 al 2000, diminuiscono del 18,9%, pari a 8.102 unità, (se guardiamo alla SAU
del 20,6%), mentre la superficie totale decresce del 20,4%, pari a 25.424,96 ha (la SAU decresce
del 22,8%, pari a 31.944,55 ha). Le aziende da 10—20 a 30—50 ettari, di medie dimensioni,
variano in senso negativo del 22,5%, se guardiamo alla superficie totale (del 21% rispetto alla SAU)
e la loro superficie totale del 18,5% (la SAU del 19,2%). Le aziende da 50 ettari in su, dal 1990 al
2000, calano del 21,5% (del 23,5% rispetto alla SAU), mentre le superfici si contraggono
nella misura del 26,3% (del 26% rispetto alla SAU). Le aziende più grandi, rispetto alle medie e
alle piccole, presentano una maggiore riduzione di superficie.
Nel 1990 le aziende di 100 e più ha costituivano lo 0,6% del totale 75.544 delle aziende ed
occupavano il 48,6% della superficie totale, nel 2000 costituiscono lo 0,5% del totale ed occupano il
45,8% della superficie totale. La loro superficie aziendale media varia da 537,22 ha a 485,27 ha.
Sempre nel 2000 la classe 50—100 forma lo 0,6% delle aziende ed occupa il 7,3% della superficie
totale. Le aziende con meno di 1ha nel 1990 registrano una superficie aziendale media di 0,49 ha,
risultano il 35,3% del totale delle aziende, ma occupano solo il 2,5% della superficie totale.
Nell’anno 2000, invece, la loro superficie aziendale media risulta di 0,48 ha ed esse sono il 43,8%
del totale, per una superficie occupata del 3,6%. Se ci riferiamo alla SAU questi valori crescono,
difatti nel 2000 risultano 0,77 ha, 53,5% e 7,2% nell’ordine. Rispetto alla SAU nel 1990 le aziende
di dimensioni 1—2, 2—3, 3—5, e 5—10 ettari costituiscono il 47,5% del totale ed occupano il
26,8% della superficie totale; nel 2000 le stesse aziende costituiscono il 40,7% del totale ed
occupano in superficie il 26,7% di quella totale.
1.4 – Tavola 1.5 – Aziende con allevamenti secondo le principali specie di bestiame. Provincia
di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat.
ANNI DI CENSIMENTO
SPECIE DI
1970
1982
1990
2000
BESTIAME
AZIENDE CON
ALLEVAMENTI
BOVINI E BUFALINI
Vacche da latte
OVINI
Pecore
CAPRINI
Capre
EQUINI
SUINI
Scrofe
CONIGLI
Frattrici
ALLEVAMENTI AVICOLI
Polli da carne
Galline da uova
Altri avicoli
Aziende
Capi
Aziende
Capi
Aziende
Capi
Aziende
Capi
45.850
13.847
3..870
10.049
10.035
11.322
11.296
17.785
39.127
3.929
4.351
--31.240
13.301
29.971
---
--------88.609
15.648
104.720
100.175
64.045
61.643
19.217
76.254
5.441
35.033
--534.777
165.728
347.750
---
32.542
8.521
2.338
6.811
6.679
8.115
7.925
6.230
27.424
1.430
6.959
4.706
25.534
15.588
22.246
2.914
--------73.611
14.110
85.446
71.130
67.942
58.481
10.724
65.837
3.963
86.107
27.885
605.600
272.795
293.653
39.152
26.722
5.623
1.514
6.276
6.228
7.043
6.934
2.303
21.476
1196
4.806
3.691
20.618
15.128
18.789
2034
--------69.918
13.727
118.310
110.620
104.705
96.948
3319
80.480
4053
84.978
19.568
704.258
255.739
318.599
129.920
19.306
2708
411
3.596
3.063
3.420
2.765
1.021
14.494
383
3.599
2.355
15.355
11500
13.711
1297
---------46.338
8.102
82.455
71.577
66.814
53.050
2.261
57.974
3.537
55.325
11.919
392.354
172.416
210.498
9.440
16
Provincia di Cosenza
Le aziende della provincia di Cosenza che praticano l’allevamento di bestiame dal 1970 al 2000
sono diminuite di numero, passando dalle 45.850 del 1970 alle 19.306 del Censimento del 2000 : il
29% dal 1970 al 1982; il 17,9% dal 1982 al 1990; il 27,8% dal 1990 al 2000. Dalla tabella si evince
che ● Bovini20 e Bufalini, nell’ultimo decennio, sono diminuiti del 51,8% per numero di aziende e
del 33,7% per numero di capi, e le vacche da latte sono passate da 13.727 a 8.102 capi con una
perdita del 41%.
Lo stesso discorso vale per ● gli Ovini21 che come aziende diminuiscono del 42,7% e come numero
di capi del 30,3% (in particolare le pecore fanno registrare una riduzione del numero di capi del
35,3%). Sempre dal 1990 al 2000 ● i Caprini22 quasi si dimezzano quanto al numero di aziende
(-51,4%), mentre per il numero di capi si ha un meno 36,2% (in particolare per le capre il
numero di capi decresce del 45,3%). ● Gli Equini23 da 3.319 capi passano a 2.261 (-31,9%) e
le relative aziende calano del 55,7%. ● I Suini24, nell’ultimo intervallo censuario, segnano una
flessione del 32,5% per le aziende e del 28% per il numero di capi. ● I Conigli25, rispetto alle
altre specie di bestiame, fanno registrare una minore contrazione per le aziende ( il 25,1%) e
per il numero di capi (il 34,9% ).
● Gli allevamenti avicoli nel 2000 interessano 15.355 aziende, a fronte delle 20.618 del 1990
(-25,5%), e il numero di capi si è portato da 704.258 a 392.354 (-44,3%). Pur diminuendo di
numero aumentano in percentuale i “polli da carne” (compresi i giovani capi destinati alla
produzione) che nel 1990 erano il 36,3% del totale e nel 2000 risultano il 43,9%, mentre le “galline
da uova” (che depongono le uova o sono destinante alla loro produzione) dal 45,2% del 1990
passano al 53,7 % del 2000. Proprio in questo anno il 55,8% dei capi presenti riguarda gli
allevamenti avicoli, l’11,7% gli Ovini, il 9,5% i Caprini, l’8,2% i Suini, il 7,9% i Conigli, il 6,6% i
Bovini e Bufalini, e solo lo 0,3% spetta agli Equini.
L’allevamento del bestiame trova il suo motivo di sviluppo nel progressivo abbandono delle terre
meno produttive e nel conseguente aumento della superficie pascolativa. Nonostante questo
vantaggio iniziale, occorre sottolineare che il patrimonio ovino e bovino è in contrazione su tutto il
nostro territorio. La conseguenza che ne deriva è che, di fronte al cambiamento e al miglioramento
intervenuti nella dieta alimentare, si è costretti ad importare rilevanti quantitativi di carne e di altri
prodotti zootecnici il cui costo incide assai negativamente sulla bilancia commerciale.
L’allevamento dei bovini richiede abbondanza di foraggere e ricchezza di acqua, condizioni non
facilmente riscontrabili nel Meridione.
L’allevamento ovino è concentrato per i due terzi nel Sud, in particolare nei tratti appenninici
interni. Qui le greggi, in genere sotto il centinaio di capi, si spostano da una zona all’altra alla
ricerca di pascoli. Si tratta di un residuo della transumanza, su larga scala, quando in passato le
mandrie numerose si portavano, durante l’estate, verso la fascia costiera pianeggiante e d’inverno
facevano ritorno ai pascoli montani ripercorrendo i famosi “tratturi”, piste naturali dove cresceva
un’erba che le pecore brucavano al loro lento passaggio. Oggi questo fenomeno è quasi del tutto
scomparso, essendo stata bonificata e riscattata all’agricoltura la pianura costiera che, quindi, non
offre più spazi sufficienti per far svernare le grandi mandrie. L’aspetto più rilevante
dell’allevamento ovino rispetto al passato è oggi il suo prevalente carattere stanziale. Non esistono
più le grosse greggi ma piccoli e medi nuclei di proprietà di pastori imprenditori che si spostano alla
20
Bovini: maschi (da riproduzione e da macello), femmine (da allevamento, da macello, vacche da latte, altre vacche).
Ovini: pecore (femmine che hanno partorito almeno una volta) ed agnelle montate (femmine di meno di un anno,
montate, che non hanno ancora partorito per la prima volta); agnelloni (ovini interi di età superiore ad un anno, non
destinati alla riproduzione), agnelli (maschi e femmine di età inferiore ad un anno), castrati e montoni.
22
Caprini: capre che hanno già figliato, capre montate per la prima volta, altri caprini.
23
Equini: cavalli (compresi i cavalli da corsa e da sella appartenenti ad aziende agricole), asini, altri (muli e bardotti).
24
Suini: verri (maschi interi già utilizzati o destinati alla riproduzione), scrofe (femmine utilizzate o destinate alla
riproduzione), suini da macello (destinati alla produzione di carne, compresi verri e scrofe a fine carriera riproduttiva).
25
Conigli: comprendono le trattrici femmine che hanno partorito almeno una volta.
21
Provincia di Cosenza
17
ricerca di foraggio. L’economia zootecnica del Sud, con la diffusione delle colture industriali, ha
modificato il paesaggio agrario, ha intensificato l’attività industriale e commerciale di certi
stabilimenti di trasformazione (caseifici, industrie di carni insaccate) attraverso il costante
rifornimento di materia prima e ha soddisfatto le esigenze di numerose fiere e mercati di
assorbimento. Oggi l’allevamento del bestiame non è più un’attività autonoma economicamente, ma
è parte integrante dell’agricoltura, sono scomparse le aziende dedite solo al pascolo e una parte
della loro superficie, più o meno estesa, viene ora destinata alle colture.
1.5 – Osservando la tabella successiva, si nota che dal 1970 al 2000 le “aziende con abitazioni”26
sono passate dalle 41.636 del 1970 alle 29.386 del 2000. In particolare dal 1990 al 2000 il calo è
stato del 23%. Parimenti le abitazioni sono scese dalle 49.969 del 1970 alle 33.791 del 2000
(-32,3%) e nel decennio 1990-2000 di 9.282 unità, pari al 21,6%. La cosa ha riguardato
essenzialmente le abitazioni occupate che nel 2000 risultano il 72,4% del totale, mentre quelle non
occupate sono il 27,6% del totale. In realtà dal 1970 al 1990 le abitazioni non occupate, e le relative
aziende, sono aumentate e solo nell’ultimo periodo si è avuta una diminuzione del 12,3% per la
abitazioni e del 14% per le aziende. Dal 1990 al 2000 le abitazioni occupate dal conduttore,
familiari e parenti sono calate del 22,5% e le aziende relative del 23,7%.
La medesima tabella, nella seconda parte, mostra le aziende che utilizzano nelle coltivazioni
agricole mezzi meccanici27 di proprietà. Il loro numero è cresciuto sensibilmente dal 1982 al 1990
(da 39.186 a 53.881) e solo dello 0,6% dal 1990 al 2000. Il mezzo meccanico più utilizzato è stato
la trattrice28 e le trattrici di proprietà, dal 1990 al 2000, sono cresciute del 10,6%, pari a 1181 unità,
acquistate in parte anche dalle stesse aziende che già ne possedevano almeno una, in quanto le
aziende sono cresciute solo di 721 unità (l’1,8%). Si è passati, però, a quelle di potenza superiore
40—60 kw che sono aumentate del 23,5%, e a quelle di oltre 60 Kw che si sono raddoppiate a
danno di quelle con potenza minore di 40 Kw che sono diminuite del 26%.
La tendenza alla concentrazione delle aziende ha determinato la rinuncia all’uso di motozappe,
motocoltivatori, motofresatrici e motofalciatrici29; sono aumentate le mietitrebbiatrici 30 di proprietà
ma le aziende si sono ridotte del 54,4%. Dal 1990 al 2000 sono diminuite le aziende che coltivano
la patata (-54,4%) e la barbabietola da zucchero (-50%) mentre le macchine usate per la raccolta31,
26
Abitazione : compresa nel perimetro aziendale, per abitazione si intende in insieme di vani o anche un solo vano,
destinato funzionalmente ad uso di abitazione, che dispone di un ingresso indipendente su strada, pianerottolo, cortile,
terrazza, ballatoio e simili. Sono esclusi i locali, anche se di fatto risultano occupati da una o più famiglie, che non
hanno le caratteristiche proprie delle abitazioni (roulotte, carrozzoni, cantine, magazzini ecc.). Una abitazione è
considerata occupata quando in essa vi abitano una o più persone ivi aventi la loro dimora abituale anche se
temporaneamente assenti.
27
I mezzi meccanici usati durante l’annata agraria per l’esecuzione di lavori agricoli sono: di proprietà dell’azienda i
mezzi meccanici di esclusiva proprietà dell’azienda, anche se temporaneamente utilizzati da altre aziende agricole,
compresi quelli acquistati in leasing; in comproprietà se proprietà di due o più aziende agricole; forniti da altre aziende
agricole i mezzi meccanici utilizzati da un’azienda ma di proprietà di un’altra azienda (aiuto reciproco, consorzi per il
noleggio di macchine agricole); forniti da organismi associativi (appartenenza a cooperative agricole, enti di sviluppo,
consorzi di bonifica … ) utilizzati dall’azienda facente parte dell’organismo associativo stesso; forniti da imprese di
esercizio o noleggio utilizzati in azienda, e di proprietà di imprenditori agricoli e di altre imprese industriali.
28
Trattrici : con almeno due assi utilizzate per l’esecuzione di lavori agricoli. Sono compresi i veicoli a motore che
vengono utilizzati come trattrici agricole propriamente dette.
29
Motocoltivatori, motozappe, motofresatrici, motofalciatrici : veicoli a motore ad un solo asse usati per gli orti
familiari, i parchi e i giardini ornamentali
30
Mietitrebbiatrici : macchine semoventi, trainate o portate da trattrici, utilizzate per la mietitura, raccolta e trebbiatura
dei cereali, dei legumi secchi, dei semi oleosi e delle sementi foraggere.
31
Macchine per la raccolta: di prodotti ortivi dotate di pettine battitore che possono realizzare in una sola operazione
ed in modo continuo il distacco delle parti non utilizzabili degli ortaggi e la loro raccolta; macchine per la raccolta
di uva : semoventi, oppure trainate o portate da trattrici, utilizzate per la vendemmia e costituite da una piattaforma
portante e da una testa di raccolta, nonchè da installazioni per la raccolta e lo scarico dell’uva; macchine per la raccolta
18
Provincia di Cosenza
Tavola 1.6 – Aziende con abitazioni che utilizzano mezzi meccanici di proprietà. Provincia di
Cosenza (Universo Italia). Dati Istat.
ANNI DI CENSIMENTO
1970
ABITAZIONI
AZIENDE CON
ABITAZIONI
Occupate
Dal conduttore,
familiari e parenti
Da altra manodo-pera
aziendale
Da altre persone
Non occupate
Che praticano
agriturismo
1982
Aziende che
utilizzano mezzi
meccanici
Trattrici
Potenza < 40 Kw
Da 40 a 60Kw
Oltre 60Kw
Motocoltivatori,
motozappe,
motofresatrici e
motofalciatrici
Mietitrebbiatrici
Macchine per la
raccolta
automatizzata di:
Patata
Barbabietola da
zucchero
Apparecchi
meccanici per la
irrorazione di
prodotti fitoiatrici
Macchine per la
fertilizzazione
Altri mezzi
meccanici
2000
Aziende
Numero di
abitazioni
Aziende
Numero di
abitazioni
Aziende
Numero di
abitazioni
Aziende
Numero di
abitazioni
41.636
35.089
49.969
42.403
37.925
29.616
42.525
32.086
38.167
29.718
43.073
32.457
29.386
22.727
33.791
24.479
33.311
0
29.312
31.002
29.431
31.580
22.464
0
1.178
0
0
0
158
553
335
749
61
459
163
714
163
264
0
0
6.547
7.566
9459
10.439
9.651
10.616
8.301
9.312
0
0
254
0
Numero di
mezzi di
proprietà
0
0
Numero di
mezzi di
proprietà
198
0
Numero di
mezzi di
proprietà
Variazioni %
MEZZI
MECCANICI
1990
1990-2000
Aziende
Aziende
Aziende
Aziende
Mezzi
0,64
0
39.186
0
53.881
0
54.228
0
1,8
-28,3
22,6
54,5
10,6
-26%
23,5
101,2
25.838
14.240
9.368
3064
9.317
5.244
2.812
1.261
40.455
20.652
15.935
5.083
11.141
5.516
3.965
1.660
41.176
14.810
19.532
7.852
12.322
4.084
4.898
3.340
-4,9
-12,4
17.440
13.169
23.948
17.888
22.768
15.664
-54,4
63
6.951
243
16.714
262
7.621
427
-54,4
-43,59
169
73
438
156
200
88
-54,4
-42,1
163
67
430
152
196
88
-50
-100
6
7
8
4
4
0
-49
-55,1
1.441
1.128
1.589
1.270
811
570
-42,4
-32,5
848
583
1.502
883
865
596
-77,8
0
15.431
0
7.600
0
1.682
0
della patata : semoventi, oppure trainate o portate da trattrici, che estraggono le patate dal terreno, le separano dalle
foglie, zolle, terriccio ecc., le dispongono in file, le raccolgono, e/o le caricano in sacchi o in casse o recipienti da
carico o su di un rimorchio; della barbabietola da zucchero: semoventi, oppure trainate o portate da trattrici, che
scollettano le barbabietole, le estraggono dal terreno, le allineano in file, le raccolgono in cassoni e/o distruggono le
foglie, oppure le sistemano in andane trasversali o longitudinali. Gli organi che eseguono le varie operazioni possono
essere raccolti in un’unica macchina o divisi in più macchine semplici tra loro collegate.
Provincia di Cosenza
19
per la quale non vi sono macchine di proprietà delle aziende, si sono ridotte del 42,1% e del 100%
rispettivamente. Sono diminuite le aziende che adoperano apparecchi meccanici per l’irrorazione e
per la fertilizzazione con conseguente diminuzione delle aziende con mezzi di proprietà.
1.6 – Tavola 1.7 – Aziende con irrigazione secondo il tipo di approvvigionamento dell’acqua,
il sistema di irrigazione e le principali coltivazioni irrigate. Provincia di Cosenza (Universo
Italia). Dati Istat.
TIPI DI
APPROVVIGIONAMENTO
SISTEMI DI
IRRIGAZIONE
APPROVVIGIONAMENTO
DELL’ACQUA
IRRIGUA
Da corsi d’acqua
superficiali
Da laghi naturali e
laghetti superficiali
Altro
ANNI DI CENSIMENTO-AZIENDE
VARIAZIONI %
1990-2000
1982
1990
2000
-11.095 (-29,9%)
31.012
37.079
25.984
-5.582 (-33,3%)
14.709
16.752
11.170
378 (60,1%)
3.367 (26,8%)
452
10.199
629
12.579
1007
15.946
SISTEMI DI IRRIGAZIONE-AZIENDE
Scorrimento
superficiale ed
infiltrazione laterale
Sommersione
Aspersione o
sistema a pioggia
Sistema a goccia
Altro sistema
COLTIVAZIONI
IRRIGATE
Frumento
Granturco da granella
Patata
Barbabietola da
zucchero
Girasole
Soia
Ortive
Foraggere
avvicendate
Vite
Agrumi
Fruttiferi
Altre coltivazioni
Totale
-13.838 (-41,5%)
29.017
33.358
19.520
-440 (-94,6%)
2.910 (89,7%)
242
1.646
465
3.242
25
6.152
-5 (-0,39%)
327 (351,6%)
258
373
1.275
93
1.270
420
VARIAZIONI %
1990-2000
ANNI DI CENSIMENTO
1982
1990
2000
Aziende
Superficie
irrigata
Aziende
Superficie
irrigata
Aziende
Superficie
irrigata
Aziende
Superficie
Irrigata
-1,05
-61,4
-29,7
-15,8
-71,8
-38,2
0
3.341
0
0
1.564,25
0
1.327
3.403
9.383
1.684,12
1.666,14
4.145,97
1.313
1313
6.595
1.418,47
468,86
2.562,91
-42,8
50
0
-30,3
-43,7
-62,
104,6
0
-48,7
-40,7
0
0
0
18.892
2.699
0
0
0
6.153,91
5.640,35
28
2
1
12.360
1.778
197,47
1,52
0,30
4.827,24
4.225,99
16
3
1
8.608
1.000
73,94
3,11
0,30
2.476,38
2.503,81
38,3
-18,8
9,03
-28,5
17,1
-21,6
25,4
11,3
2.546
6.170
1421
10.573
1.132,82
8.701,70
1.645,16
7.495,97
1095
8.981
2.402
15.017
627,07
10.647,72
2.311,79
4.659,57
1515
7.287
2.619
10.741
734,58
8.349,00
2.899,96
5.814,93
-24,9
-22
31.012
32.334,16
34.614
34.994,90
25.984
27.306,25
20
Provincia di Cosenza
La tabella precedente riporta le aziende con irrigazione dal 1982 al 2000. Si nota come nell’ultimo
decennio intercensuario il numero di aziende che irrigano i propri terreni è diminuito del 29,9%. In
particolare sono diminuite quelle aziende che prendevano l’acqua da corsi d’acqua superficiali
(fiumi, ruscelli,…), mentre sono aumentate quelle che attingono da laghetti naturali o artificiali o
che usano altre fonti di approvvigionamento.
Per l’Istat l’approvvigionamento dell’acqua irrigua è considerato: fonte di approvvigionamento,
quando l’azienda si approvvigiona di acqua per derivazione diretta da corsi d’acqua superficiali,
senza essere soggetta a vincoli per quanto riguarda le modalità di presa e di utilizzazione dell’acqua,
o mediante pozzi, fontanili ecc. situati nel proprio fondo; quando l’azienda si approvvigiona di
acqua attraverso Consorzi di irrigazione e bonifica che servono per lo più un complesso organizzato
di aziende; quando riceve l’acqua da altre aziende agricole; quando l’azienda si approvvigiona
d’acqua, in altra forma, attraverso imprese private non agricole ecc.
Dal 1990 al 2000, rispetto ai sistemi di irrigazione, sono diminuite del 41,5% le aziende che
utilizzano il sistema di scorrimento superficiale ed infiltrazione laterale32. Scompaiono, quasi del
tutto, le aziende che usano la sommersione33, di contro sono in forte aumento quelle che praticano
l’aspersione o sistema a pioggia34 (+89,7%), stabili numericamente le aziende che adottano il
sistema a goccia35.
Nel decennio 1990-2000 le principali coltivazioni irrigate, riportate in tabella, fanno registrare un
calo evidente tanto nel numero di aziende che nella superficie irrigata (vedi granturco da granella,
patata, barbabietola da zucchero, ortive, foraggere avvicendate), gli agrumi ed il frumento in modo
più contenuto. Cresce il numero di aziende dedite alla coltivazione dei fruttiferi (del 9%) e cresce
anche la superficie irrigata (del 25,4%), lo stesso dicasi per la vite (+38,3% e + 17,1%
rispettivamente) e per il girasole (+50% e +104,6%). Ma come detto, nel complesso, la superficie
irrigata diminuisce del 22% ed il numero di aziende irrigue del 24,9%. Questo dato è in
controtendenza rispetto al periodo 1982-1990, nel corso del quale si era avuta una crescita delle
aziende a superficie irrigua e della superficie irrigata dell’11,6% e dell’8,2% rispettivamente.
Inoltre l’irrigazione era stata estesa, per la prima volta, a colture come frumento, patata,
barbabietola da zucchero, girasole e soia, nel tentativo di battere con una maggiore produttività la
concorrenza da parte degli altri Paesi del MEC che producevano queste colture a costi inferiori. Nel
2000 la superficie irrigata è di ettari 27.306,25 e risulta così distribuita: 10,6% ai fruttiferi; 5,2% al
frumento; l’1,7% al granturco da granella; il 9,4% alla patata; lo 0,3% alla barbabietola da
zucchero; il 9,1% alle ortive; il 9,2% alle foraggere avvicendate; il 2,7% alla vite; il 30,6% agli
agrumi; il 21,2% ad altre coltivazioni (tra le quali con lo 0,01% il girasole).
1.7 – Osservando la tabella seguente si vede che in totale, dal 1970 al 2000, le giornate di lavoro
presso le aziende agricole sono diminuite del 47,9%, passando da 13.509.150 a 7.035.183. Nel
decennio 1990-2000 la diminuzione si attesta sul 31,4% e il numero medio di giornate impegnate
dalle aziende passano da 135 a 100, riferite all’annata agraria. Di contro le aziende si sono ridotte
dalle 86.368 del 1970 alle 70.143 del 2000(-18,8%) e nell’ultimo decennio preso in esame del
32
Scorrimento superficiale ed infiltrazione laterale: metodo di irrigazione in cui l’acqua viene fatta scorrere sul
terreno sistemato a piani inclinati oppure viene messa in canaletti o in solchi e raggiunge lateralmente, per infiltrazione ,
le radici delle piante coltivate. E’ frequente nell’irrigazione delle colture ortive nel Mezzogiorno e delle sarchiate
(barbabietola da zucchero, carota, cavolo, pastinaca, zucca).
33
Sommersione : metodo che prevede la sommersione del terreno con uno strato d’acqua per periodi variabili e con
livelli variabili (tipico delle risaie). Ad essa è assimilata l’irrigazione “a conca” degli alberi da frutto.
34
Aspersione o sistema a pioggia : metodo che prevede l’aspersione dell’acqua con apparecchiature che simulano la
pioggia naturale. Esso prevede una serie di tubi, una pompa che fornisce pressione all’acqua e uno o più irrigatori che
distribuiscono l’acqua sul terreno. Gli impianti possono essere fissi, semifissi o mobili. La gittata idrica e quella degli
irrigatori possono variare sensibilmente.
35
Sistema a goccia : metodo che si basa sull’impiego di tubi dove l’acqua raggiunge esigue pressioni (meno di tre
atmosfere) e gocciolatoi di modesta portata. I risultati desiderati si ottengono con tempi di distribuzione lunghi.
Provincia di Cosenza
21
7,2%. In esso il calo ha riguardato la maggior parte delle classi di giornate di lavoro, ma in modo
significativo solo la classe con 2500 e più giornate di lavoro. Contenuto il calo per la classe
50—100, in lieve diminuzione quella con meno di 50 giornate lavorative. Infatti, pur avendo fatto
registrare una ripresa, sia per le giornate di lavoro (+ 42.705, pari al 5,8%) sia per il numero di
aziende (+ 2.823, pari al 9%), risulta che le prime sono cresciute di meno delle seconde e ciò ha
comportato che ogni azienda che nel 1990 erogava mediamente 23,7 giornate di lavoro, nel 2000 ne
eroga 23,0 (lo 0,7 in meno). Analizzando il periodo 1990-2000 si vede che le classi medio alte
hanno subito le riduzioni più sostenute. Per la precisione, per la classe 2500 e più giornate di lavoro,
le aziende si riducono del 25% e le giornate di lavoro del 63,9%.
Per la classe 1000—2500 ad una riduzione delle aziende del 44,6% corrisponde una riduzione delle
giornate di lavoro del 40,9%, con l’aumento del numero medio delle giornate di lavoro.
Tavola 1.8 – Aziende e giornate di lavoro per categoria di manodopera aziendale e classe di
giornate di lavoro aziendale. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat.
ANNI DI CENSIMENTO
CATEGORIA DI
MANODOPERA
AZIENDALE
1970
Aziende
Conduttore
Coniuge
Familiari e parenti
conduttore
Manodopera a tempo
indeterminato
Manodopera a
tempo determinato
CLASSI DI
GIORNATE DI
LAVORO
Meno di 50
50-----100
100-------200
200------300
300------500
500-----1000
1000----2500
2500
e più
Totale
1982
Aziende
86.368
0
Giornate
di lavoro
5.639.417
0
44.154
1990
Aziende
77.737
34.564
Giornate
di lavoro
4.949.278
2.218.312
4.154.432
13.183
1.550
796.084
35.119
Aziende
2000
Aziende
75.361
39591
Giornate
di lavoro
3.903.352
17.64012
69.926
33.146
Giornate
di lavoro
3.378.368
1.339.620
1.164.112
17.163
1.329.434
11.896
685.468
809
529.789
275
87.835
559
164.888
2.919.217
20.681
2.111.223
22.527
3.163.570
12.922
1.466.839
Aziende
31.233
17.085
14.787
5509
4330
2040
460
100
Giornate
di lavoro
741.358
1.141.502
1.955.588
1.274.490
1.583.984
1.329.226
628.114
1.593.941
Aziende
29.837
18.182
14.617
6.232
5.821
2.797
367
70
Giornate
di lavoro
737.807
1.201.871
1.910.681
1.432.130
2.099.912
1.773.712
496.689
1.319.912
Aziende
30.380
18.571
16.467
7.957
7.933
4.234
683
143
Giornate
di lavoro
748.688
1.264.651
2.253.354
1.886.470
2.942.694
2.707.436
933.713
772.144
34.056
16.302
11.493
3.671
3.036
1.255
255
75
Giornate
di lavoro
784.063
1.067.631
1.488.849
834.605
1.095.843
817.962
371.060
575.170
86.368
13509.150
77.923
10972.714
75.544
10248.203
70.143
7.035.183
Per la classe 500 —1000 si ha un -38,5% sia per le aziende che per le giornate di lavoro, stabile il
valore medio; per la classe 300—500 si registra un -29,9% per le aziende e -30,8% per le giornate
di lavoro, il valore medio diminuisce di poco. Seguono la classe 200—300 (-33,4% per le aziende e
-34,5% per le giornate di lavoro, il valore medio cala di poco) e la classe da 100 a 200 (-22,3% le
aziende e -23,9% le giornate di lavoro, il valore medio diminuisce di poco).
Infine per la classe 50—100 si ha - 4,6% per le aziende e -15,5% per le giornate di lavoro. Il
numero medio delle giornate di lavoro, impiegate dalle aziende per la classe 2500 e oltre, passa
dalle 15.939 del 1990 alle 7.669 del 2000, mentre per la classe 1000—2500 si va dalle 1365 del
1990 alle 1.455 del 2000, per le altre classi il valore varia di poco. Per la manodopera a tempo
22
Provincia di Cosenza
indeterminato36, nel periodo 1990-2000, si verifica un incremento tanto nelle aziende (da 275 a 559,
il 103,3%) quanto nelle giornate di lavoro che aumentano di 77.053 (l’87,7%). Tuttavia, poiché le
aziende aumentano di più delle giornate di lavoro, ne consegue che queste ultime in media si
riducono, passando dalle 319 del 1990 alle 295 del 2000. Diminuiscono le aziende che si avvalgono
di manodopera a tempo determinato37 del 42,6% e le giornate di lavoro del 53,6%. Si contrae pure il
numero delle aziende che si avvalgono del lavoro del conduttore (-7,2%) e le giornate di lavoro
(-13,5%). Nel 2000 risulta che il conduttore di un’azienda effettua mediamente 48 giornate di
lavoro (52 nel 1990), il coniuge 40 giornate (44 nel 1990), i familiari e parenti del conduttore 57
giornate (77 nel 1990). Ogni azienda si avvale mediamente di 295 giornate di lavoro a tempo
indeterminato (319 nel 1990), come già detto, e di 113 a tempo determinato (140 nel 1990).
1.8 – Tavola 1.9 – Aziende e relativa superficie totale (in ettari) per titoli di possesso dei
terreni. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat.
ANNI DI CENSIMENTO
TITOLI DI
POSSESSO
DEI
TERRENI
SOLO IN
PROPRIETA’
SOLO IN
AFFITTO
PARTE IN
PROPRIETA’ E
PARTE IN
AFFITTO
In proprietà
In affitto
Totale
1970
1982
1990
2000
Aziende
Superficie
Totale
Aziende
Superficie
totale
Aziende
Superficie
Totale
Aziende
Superficie
totale
79.189
524285,69
72.428
451187,17
70.240
389951,35
66.118
359776,10
3.805
22.719,57
2.512
50.699,13
2256
25.979,82
2.018
15900,25
3.215
34.062,62
2.959
69.617,00
3023
107177,39
1.983
29.417,21
0
0
15.537,26
18.525,36
0
0
47927,20
21.689,80
0
0
78.463,89
28.713,50
0
0
13.456,80
15.960,41
86.209
561067,88
77.899
571503,30
75.519
523108,56
70.119
405093,56
La tabella mostra l’andamento delle aziende agricole della provincia di Cosenza, dal Censimento
del 1970 a quello del 2000, e la relativa superficie totale in funzione del titolo di possesso dei
terreni. Tra un censimento e quello successivo sono diminuite sia le aziende che la superficie totale.
In special modo dal 1990 al 2000 le prime si sono ridotte del 7,2% e la seconda del 22,6%.
Nell’anno 2000 il 94,3% delle aziende occupa terreni di proprietà38 e solo il 5,7% esercita la sua
attività su terreni solo in affitto o parte in proprietà e parte in affitto. Le prime riguardano l’88,8%
della superficie totale, valore considerevole che, tuttavia, sintetizza un processo di riduzione, tanto
delle aziende (-8,5% dal 1970 al 1982, -3% dal 1982 al 1990 e -5,9% dal 1990 al 2000) quanto della
36
Operai a tempo indeterminato : lavoratori agricoli assunti con rapporti di lavoro, senza prefissione di termini, ai
quali il datore di lavoro garantisce 181 giornate di lavoro all’anno, con retribuzione annuale corrisposta mensilmente a
norma del CCNL per gli operai agricoli.
37
Operai assunti a tempo determinato : lavoratori assunti con un rapporto di lavoro a termine per l’esecuzione di
lavori di breve durata, stagionale o a carattere saltuario, oppure assunti per fase lavorativa o in sostituzione di operai
aventi diritto alla conservazione del posto. Ad essi sono assimilati, ai fini del censimento, i compartecipanti.
38
Titoli di possesso dei terreni : sono assimilati alla proprietà l’usufrutto, l’enfiteusi, l’assegnazione da parte di enti
di sviluppo, consorzi e simili, il beneficio parrocchiale, la colonia perpetua. Sono assimilati all’affitto l’affitto misto e
l’uso gratuito.
Provincia di Cosenza
23
superficie relativa (-14% dal 1970 al 1982, -13,6% dal 1982 al 1990 e -7,7% dal 1990 al 2000), una
riduzione, contenuta ma costante, di queste aziende agricole su terreni di loro proprietà.
Guardando alla SAU della tabella successiva, pur considerando che un certo numero di aziende,
scivolando nella classe “senza superficie”, non è più valutabile per “titolo di possesso dei terreni”,
si può constatare come la diminuzione di aziende e superficie (-2,6% e -8,2% dal 1982 al 1990, 7,6% e -14,9%) dal 1990 al 2000 rispettivamente) sia in linea con quanto visto per la superficie
totale. Per quanto concerne le aziende su terreni di proprietà, che nel 2000 sono il 94,5% del totale
ed interessano l’87% della superficie totale, si verifica, nel periodo 1990-2000, una perdita del 6,3%
nelle aziende e del 9,8% nella superficie. Le aziende con terreni solo in affitto nel 2000 sono il 3%
del totale e la superficie occupata è il 4,6%; le aziende con terreni parte in proprietà e parte in affitto
sono il 2,5% ed occupano una superficie che è l’8,5% del totale. La tavola 2.9 evidenzia come
l’affitto subisca, dal 1970 in poi, un processo di riduzione costante delle aziende (-47% da 3.805 a
2.018) e dal 1982 al 2000, molto più nettamente, anche la superficie (il 68,6%), dovuto sia alla
diffusa precarietà delle aziende abbandonate in genere dai locatari, male retribuiti o comunque
attratti da altre più sicure e redditizie alternative occupazionali, sia ai particolari obiettivi della
politica agraria tendenti a scoraggiare la proprietà non imprenditrice.
Tavola 1.10 – Aziende e relativa superficie agricola utilizzata (in ettari) per titoli di possesso
dei terreni. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat.
ANNI DI CENSIMENTO
TITOLI DI
POSSESSO DEI
TERRENI
1982
1990
2000
Aziende
SAU
Aziende
SAU
Aziende
SAU
SOLO IN
PROPRIETA’
71.923
25.3617,20
69.866
222.279,65
65.492
200.612,00
SOLO IN
AFFITTO
PARTE IN
PROPRIETA’ E
PARTE IN
AFFITTO
In proprietà
In affitto
2.550
14.311,07
2.285
12.856,17
2.051
10.529,70
2.567
27.343,95
2.863
35.904,32
1752
19.513,93
0
0
11.581,97
15.761,98
0
0
15.698,74
20.205,58
0
0
9.140,78
10.373,15
Totale
77.040
295.272,22
75.014
271.040,14
69.295
230.655,63
1.9 – Dal 1990 al 2000 le aziende agricole, per numero di corpi di terreno, sono passate da 75.519
a 70.119 con una perdita di 5.400 aziende; i corpi di terreno costituenti le aziende, considerato che
un’azienda può essere costituita anche da più appezzamenti di terreno anche non contigui, sono
passati da 151.607 a 143.917 con una perdita di 7690 corpi. Essendo 7.690 maggiore di 5.400, tra le
aziende soppresse vi sono anche quelle con più corpi. Guardando alle classi di superficie totale,
crescono i corpi delle aziende con superficie minore di 1 ha, di 30 —50 ha, di 50—100 e di 100 e
più ettari, diminuiscono quelli delle rimanenti. Analizzando la situazione nel dettaglio, vediamo che
dal 1990 al 2000 le aziende con un corpo di terreno sono cresciute di 335 unità, quelle con due corpi
di 1.668 unità, quelle con quattro corpi di terreno sono diminuite di 3.579 unità, quelle con tre
24
Provincia di Cosenza
appezzamenti di terreno sono diminuite di 1.668 unità, quelle con quattro corpi di terreno sono
diminuite di 612 unità, quelle con cinque corpi sono diminuite di 87 unità, quelle con sei corpi ed
oltre sono aumentate di 211 unità. Il numero di corpi soppresso dal 1990 al 2000 è di 7.690 e,
tenuto conto che le aziende con 2, 3, 4, 5, corpi sono nel complesso diminuite di 5.946 corpi di
terreno, la differenza risulta 1.744.
Di questi 1.744, 335 corpi sono confluiti in 1 oppure generati da 1 stesso che si è frazionato. Con il
resto di 1.409, a 1, 2, 3, 4, 5 corpi, si sono formate le 211 aziende in più della modalità 6 e oltre.
L’incremento, di 1 e di 6 e più, si spiega con il frazionamento delle aziende con 1, 2, 3, 4, 5, corpi
oppure con l’accorpamento di più aziende della stessa classe, o di classi diverse, che sono passate
nella successiva.
Il fatto che per le aziende con un corpo di terreno la superficie totale diminuisca di 60.983,81 ettari,
mentre le aziende aumentano di 335, conferma proprio il frazionamento di quelle con un corpo di
superficie: alcuni “nuovi corpi” restano nella classe minore di 1, con una superficie più piccola, altri
confluiscono in 6 e +. Ma all’aumento di 17.306,56 ha della classe 6 e + contribuisce anche il
frazionamento di tutte le aziende con un minore numero di corpi.
Tavola 1.11 – Aziende per numero di corpi di terreno, classe di superficie totale e classe di
SAU (in ettari). Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Anno 1990 Dati Istat.
NUMERO DI CORPI DI TERRENO
CLASSI DI
SUPERFICIE
TOTALE
1
2
3
4
5
6e+
Minore di 1 ha
1-------2
2-------3
3-------5
5------10
10-----20
20-----30
30-----50
50----100
100 e più
19.971
9.578
3.625
2.954
1.876
850
208
175
134
109
4.752
5.103
2.803
2.794
2.022
915
306
202
139
97
1.284
2.011
1.465
1.473
1.325
607
199
160
104
66
373
788
619
769
643
302
103
75
65
52
115
310
280
370
347
187
59
52
43
29
191
377
301
452
591
304
121
95
79
120
Aziende
26.686
18.167
9.093
8.812
6.804
3.165
996
759
564
473
Corpi
37.334
33.967
20.005
21.602
19.186
9.245
3.227
2.403
1.997
2.641
TOTALE
39.480
19.133
8694
3789
1792
2631
75.519
151.607
CLASSI DI
SAU
1
2
3
4
5
6e+
Senza superficie
Minore di 1 ha
1------2
2------3
3------5
5-----10
10-- -20
20--- 30
30----50
50---100
100 e più
388
23.809
8.164
2.827
2.057
1.279
552
158
120
68
58
76
7.021
4.912
2.431
2.071
1.492
620
224
136
94
56
23
2.379
2.067
1263
1172
1.017
423
136
109
75
30
4
885
812
583
583
496
208
96
55
37
30
1
378
316
246
308
261
144
46
48
28
16
TOTALE
39.480
19.133
8.694
3.789
1.792
TOTALE
TOTALE
Aziende
Corpi
13
539
456
300
382
417
218
93
83
58
72
505
35.011
16.727
7.650
6.573
4.962
2.165
753
551
360
262
861
55.308
33.148
17.518
16.483
14.011
6.538
2.421
1.903
1.347
1.709
2.631
75.519
151.607
Provincia di Cosenza
25
Esaminando le classi di superficie totale (tab. 1.11), si vede che delle 75.519 aziende del 1990,
39.480 (il 52,3%) sono formate da un solo corpo, 19.133 (il 25,3%) da due corpi, 8.694 (l’11,5%)
da tre corpi, 3.789 (il 5%) da quattro corpi, 1.792 aziende (il 2,4%) da cinque corpi, ed infine,
2.631( il 3,5%, da sei e più corpi. Dei 151.607 corpi del 1990, 37.334 appartengono alla classe
minore di un ettaro (il 24,6%), 33.967 (il 22,4%) alla classe da 1 a 2 ettari di superficie, 20.005
corpi (il 13,2%) alla classe da 2 a 3 ettari, 21.602 corpi (il 14,2%) alla classe da 3 a 5 ha, 19.186
corpi (il 12,7%) alla classe da 5 a 10 ettari, 9.245 corpi (il 6,1%) alla classe da 10 a 20 ha, la parte
rimanente di 10.268 corpi (il 6,8%) si divide tra le classi dalla 20—30 alla 100 e più ha. Emerge
che l’87,1% corpi di terreno si concentra nelle classi da meno di 1 ettaro a 5—10 ettari.
Tavola 1.12 – Aziende per numero di corpi di terreno, classe di superficie totale e classe di
SAU (in ettari). Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Anno 2000 Dati Istat.
CLASSI DI
SUPERFICIE
TOTALE
NUMERO DI CORPI DI TERRENO
TOTALE
1
2
3
4
5
6e+
Minore di 1 ha
1------2
2------3
3------5
5-----10
10----20
20----30
30----50
50---100
100 e più
23.330
8.302
3.167
2.442
1.561
626
172
117
66
32
5.091
4.285
2.046
1.752
1.309
592
211
170
67
31
1.322
1.826
1.063
1.198
859
368
151
115
82
42
455
672
470
560
510
259
89
69
53
40
197
257
248
308
335
160
65
69
42
24
323
355
307
427
515
316
131
133
122
213
Aziende
30.718
15.697
7.301
6.687
5.089
2.321
819
673
432
382
Corpi
42.996
29.500
15.991
17.269
15.112
7.683
3.169
2.917
2.469
6.811
TOTALE
39.815
15.554
7.026
3.177
1.705
2.842
70.119
143.917
CLASSI DI
SAU
1
2
3
4
5
6e+
TOTALE
Aziende
Corpi
824
37.558
13.990
5.892
5.027
3.608
1.701
586
457
290
186
70.119
1.929
57.887
27.894
13.779
13.513
11.060
6.947
2.493
2.288
1.908
4.219
143.917
Senza superficie
Minore di 1 ha
1------2
2------3
3------5
5-----10
10-- -20
20--- 30
30----50
50---100
100 e più
TOTALE
508
26.444
7.018
2.421
1.760
1.030
404
107
76
37
10
39.815
140
7.026
3.750
1.595
1.357
949
430
148
104
43
12
15.554
86
2.269
1.771
910
853
620
266
102
75
56
18
7.026
35
833
720
427
435
356
201
75
52
30
13
3.177
10
388
323
242
241
243
128
46
41
30
13
1.705
45
598
408
297
381
410
272
108
109
94
120
2.842
Considerando le classi di superficie agricola totale, delle 70.119 aziende dell’anno 2000, 30.718
(il 43,8%) appartengono alla classe con superficie minore di un ettaro che raggruppa il 29,9%
dei corpi di terreno, 15.697 (il 22,4%) alla classe da 1 a 2 ha che contiene il 20,5% dei corpi, 7301
aziende (il 10,4%) alla classe da 2 a 3 ettari che conta l’11,1% dei corpi, 6.687 (il 9,5% delle
aziende) alla classe da 3 a 5 ettari che assomma il 12% dei corpi di terreno, seguono la classe da 5 a
10 ha con 5.089 aziende (il 7,2%) e il 10,5% dei corpi, e le restanti 4.627 aziende con il 6,7% e i
restanti corpi con il 16%. La frammentazione delle aziende induce, come conseguenza, la scarsa
26
Provincia di Cosenza
produttività della piccola proprietà contadina, essa non solo non risolve questo problema ma pone
in essere tutta una serie di difficoltà tecniche ed operative connesse al semplice sostentamento
degli stessi proprietari dei terreni. L’eccedenza di manodopera, rispetto al fabbisogno dell’azienda,
porta alla ricerca affannosa di spezzoni di lavoro eterogeneo da parte di più membri del nucleo
familiare. Nel 2000 le aziende con superficie minore di un ettaro sono 30.718 ed occupano
14.619,09 ha, superficie aziendale media di 0,48 ha. Esse producono un reddito aziendale medio di
circa 498 € ad annata agraria (reddito lordo standard 12744,4*2.324.592UDE/1936,27*30718).
1.10 – Le tabelle 1.13 e 1.14, dal 1990 al 2000, segnalano un incremento di superficie totale solo
per la classe minore di 1 ettaro (1.594,66 ha, pari al 12,2%), mentre si nota la netta riduzione di
superficie totale per le altre classi e di più per la classe 100 e + (-27,1%). Tra le aziende con
superficie totale inferiore ad un ettaro nel 2000 prevalgono quelle con un solo corpo che occupano il
70,6% della superficie totale di queste aziende. Questo vale fino alla classe 10—20 ha (in
particolare nella classe 1—2 occupano il 51,5% della superficie totale e nella 2—3 il 43,%). Per la
classe di superficie da 20 a 30 prevalgono le aziende con due corpi (25,7%), lo stesso dicasi per la
classe 30—50 (24,7%). Per la classe 50—100 prevalgono le aziende con 6 e più corpi (29,3%) e
così è anche per la classe di 100 e più ha (81,2% del totale), lo stesso discorso vale per le aziende.
Tavola 1.13 – Superficie totale (in ettari) per numero di corpi di terreno e classe di superficie
totale. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Anno 1990 Dati Istat.
CLASSI DI
SUPERFICIE
TOTALE
1
2
3
4
5
6e+
TOTALE
Minore di 1 ha
1-------2
2-------3
3-------5
5------10
10-----20
20-----30
30-----50
50----100
100 e più
TOTALE
9.041,85
12.535,11
8.399,2
10.764,37
12.441,64
11.217,64
4.880,01
6.501,81
8.693,07
54.713,95
139.188,72
2.718,90
7.007,93
6.588,61
10.340,66
13.705,50
12.157,73
7.225,92
7.357,78
9.030,35
22.154,16
98.287,54
821,46
2.817,98
3.517,13
5.454,91
9.031,72
8.090,93
4.678,63
6.023,24
6.983,21
15.734,20
63.153,41
247,13
1.122,55
1.483,93
2.889,44
4.337,59
4.024,44
2.435,97
2.801,10
4.490,20
14.524,14
38.356,49
79,75
443,61
670,49
1.407,17
2.404,54
2.559,92
1.406,94
1.934,61
3.088,02
8.799,17
22.794,22
115,34
551,26
728,32
1.699,73
4.098,86
4.098,26
2.828,91
3.616,99
5.268,21
138.322,30
161.328,18
13.024,43
24.478,44
21.837,75
32.556,28
46.019,85
42.148,92
23.456,38
28.235,53
37.553,06
254.247,92
523.108,56
NUMERO DI CORPI DI TERRENO
Tavola 1.14 – Superficie totale (in ettari) per numero di corpi di terreno e classe di superficie
totale. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Anno 2000 Dati Istat.
CLASSI DI
SUPERFICIE
TOTALE
1
2
3
4
5
6e+
TOTALE
Minore di 1 ha
1-------2
2-------3
3-------5
5------10
10-----20
20-----30
30-----50
50----100
100 e più
TOTALE
10.316,13
11.114,93
7.507,52
9076,22
10.496,93
8.455,80
4.099,61
4.404,03
4.360,98
8.372,76
78.204,91
2.895,06
5.954,88
4.912,36
6.619,48
8.903,80
8.002,40
5.034,53
6.296,23
4.465,67
4.900,28
57.984,69
816,13
2.623,38
2.570,40
4.530,67
5.912,66
4.480,47
3.656,08
4.310,40
5.665,37
6.885,45
41.851,01
282,84
972,89
1.135,28
2.117,12
3.556,64
3.591,43
2.145,34
2.614,15
3.481,02
8.145,70
28.042,41
116,57
371,56
593,87
1.178,96
2.330,14
2.141,25
1.536,82
2.645,36
2.922,30
6.538,97
20.375,80
192,36
518,89
758,23
1.658,59
3.601,96
4.354,07
3.124,45
5.238,24
8.658,13
150.529,82
178.634,74
14.619,09
21.556,53
17.477,66
25.181,04
34.802,13
31.425,42
19.596,83
25.508,41
29.553,47
185.372,98
405.093,56
NUMERO DI CORPI DI TERRENO
Provincia di Cosenza
27
1.11 – In questo paragrafo vengono riportate le caratteristiche strutturali delle aziende agricole della
provincia di Cosenza nell’anno 2000, in relazione alle zone altimetriche.
● Aziende per forma di conduzione
Le aziende a conduzione diretta del coltivatore sono 68.772 su 70.143 così distribuite: il 37,5%
sono ubicate in montagna; il 53,1% in collina e il 9,4% in pianura. Con solo manodopera familiare
il 37,6% si trovano in montagna, il 52,8% in collina e il 9,6% in pianura. Con manodopera
familiare prevalente il 36,5% occupano terreni di montagna, il 53,9% di collina e il 9,6% di
pianura. Con manodopera extrafamiliare prevalente il 38,2% sono in montagna, il 55,1% in collina
e il 6,7% in pianura. Quelle con salariati riguardano per il 43,3% la montagna, il 50,7% la collina e
per il 6% la pianura. Infine le 89 aziende a colonia parziaria appoderata sono su terreni montani
per il 56,2%, collinari per il 39,3% e pianeggianti per il 4,5%. In totale le aziende agricole per il
37,6% sono in montagna, per il 53,1% in collina e per il 9,3% in pianura.
● Superficie agricola totale per forma di conduzione.
Le aziende a conduzione diretta del coltivatore occupano una superficie totale di 259049,26 ettari
di cui il 43,8% di montagna, il 49,1% di collina e il 7,1% di pianura. Quelle con sola manodopera
familiare hanno una superficie per il 44,8% montagnosa, per il 48,5% collinare e per il 6,7%
pianeggiante. La superficie totale delle aziende con manodopera familiare prevalente è montuosa
per il 36,5%, collinare per il 56,6% e pianeggiante per il 6,9%. La superficie delle aziende con
manodopera extrafamiliare prevalente è per il 45,7% di montagna, per il 46,1% di collina e per
l’8,2% di pianura. Quelle con salariati occupano una superficie totale di 144337,54 ha di cui il
72,1% è montuosa, il 25,5% collinare e il 2,4% pianeggiante. Le aziende a mezzadria insistono per
il 66,6% su superficie montana, per il 32,4% su superficie collinare e per l’1% pianeggiante. In
totale la superficie agricola totale delle aziende risulta per il 54% di montagna, per il 40,6% di
collina e per il 5,4% di pianura.
● Superficie agricola utilizzata per forma di conduzione.
Le aziende a conduzione diretta del coltivatore hanno la propria SAU al 40,7% su terreni di
montagna, al 55,5% di collina e solo il 3,8% riguarda terreni di pianura. La SAU per le aziende a
conduzione con salariati è il 61,4% in montagna, il 32,5% in collina e il 6,1% in pianura. In totale
la SAU è montagnosa per 41,3%, collinare per il 50,1% e pianeggiante per l’8,6%.
● Aziende per titolo di possesso dei terreni.
Le aziende di proprietà sono 66.818 di cui il 37,5% situate in montagna, il 53,5% in collina e il 9%
in pianura. Le aziende in affitto sono 1103 e si trovano al 37% in montagna, al 48% in collina e al
15% in pianura. Quelle ad uso gratuito sono presenti con il 47,4% in montagna, con il 38,7% in
collina e con 13,9% in pianura. Le 946 aziende parte in proprietà e parte in affitto si trovano in
montagna per il 25,6%, in collina per il 56% e in pianura per il 18,4%. Quelle parte in proprietà e
parte in uso gratuito sono in montagna per il 49%, in collina per il 42% e in pianura per il 9%. Per
le altre tipologie, di scarsa entità numerica, prevalgono le aziende in collina seguite da quelle in
pianura. In totale le aziende sono così distribuite: il 37,6% in montagna; il 53,1% in collina e il
9,3% in pianura.
● Superficie agricola totale per titolo di possesso.
Il 54,7% dei terreni di proprietà sono montagnosi, il 40,6% sono posti in collina, il 4,7% in pianura.
I terreni in affitto sono di montagna per il 63,3%, di collina per il 31,7% e di pianura per il 5%.
Quelli in uso gratuito sono di montagna al 50,3%, di collina al 25,6% e di pianura al 24,1%. Per le
aziende con terreni parte in proprietà e parte in uso gratuito la superficie montana è il 55,9%,
quella collinare è il 37,8% e quella pianeggiante il 6,3%. Le aziende con terreni parte in proprietà e
parte in affitto hanno una superficie montuosa per il 37%, collinare per il 50,2% e pianeggiante per
il 12,8%. Quelle con terreni parte in proprietà, parte in affitto e parte in uso gratuito insistono su
terreni montuosi per il 41,2%, collinari per il 43,4% e pianeggianti per il 15,4%. La superficie delle
28
Provincia di Cosenza
aziende con terreni parte in affitto e parte in uso gratuito si trova in montagna per il 38,8%, in
collina per il 52,5% e in pianura per l’8,7%.
● Aziende e classi di superficie totale.
Le aziende senza superficie si trovano per l’83,3% in montagna e per il 16,7% in collina. Le
aziende con superficie minore di 1 ha si trovano per il 38,2% in montagna, per il 51,5% in collina e
per il 10,3% in pianura. In generale, per ogni classe, le aziende in collina superano come numero
quelle in montagna, seguono quelle in pianura che si collocano dal 5 al 10%. Fa eccezione la classe
di 100 e più ha dove le aziende più numerose si trovano in montagna (il 60,1%). La superficie
maggiore appartiene alla classe di 100 e più ettari (il 45,8% di quella totale) che per il 72,1%
occupa terreni di montagna, il 25,2% di collina e il 2,7% di pianura; solo in questa classe la
superficie montuosa supera quella collinare, ma ciò fa si che la superficie montuosa in totale sia il
54% contro il 40,6% di quella collinare e il 5,4% di quella pianeggiante. La SAU, invece,
nonostante l’inversione nella classe di 100 e più ettari, prevale in collina con 50,1%, mentre in
montagna registra il 41,3% e in pianura l’8,6%.
● Aziende che utilizzano mezzi meccanici.
Le aziende con mezzi meccanici sono il 77,3%, dislocate per il 34,7% in montagna, per il 54,4% in
collina e per il 10,9% in pianura. Le aziende con mezzi forniti da terzi sono il 55%, distribuite per il
34,2% in montagna, per il 54,3% in collina e per l’11,5% in pianura. Quelle con mezzi in
comproprietà sono il 36,9% in montagna, il 57,2% in collina e il 5,9% in pianura. Le aziende con
mezzi di proprietà sono in montagna per il 36%, in collina per il 55,8% e in pianura per l’8,2%. Le
aziende di collina sono il 57,7% delle aziende con trattrici e possiedono il 56,7% di trattrici; le
aziende di montagna che usano le trattrici sono il 27,7% e possiedono il 28% delle trattrici; seguono
quelle di pianura con trattrici che sono il 14,6% e possiedono il 15,3% delle trattrici. Le aziende con
mietitrebbiatrici di proprietà sono il 24,6% di montagna e dispongono del 24,6% dei mezzi; per il
70,2% sono in collina e dispongono del 68,8% di mezzi; infine le aziende con mietitrebbiatrici di
proprietà ubicate pianura sono il 5,2% e dispongono del 6,6% delle mietitrebbiatrici.
Le aziende con motozappe, motocoltivatori, motofresatrici e motofalciatrici di proprietà sono più
numerose in collina (il 56,5%), seguita dalla montagna (il 40,8%) e dalla pianura (il 2,7%). La
proprietà dei mezzi varia dal 56,4% della collina, al 40,9% della montagna, al 2,7% della pianura.
Le aziende che hanno macchine di proprietà per la fertilizzazione sono, per ubicazione e
percentuale di possesso, così distribuite: il 26,8% in montagna con il 31,1% di mezzi; il 56,7% in
collina con il 57,2% di mezzi; il 16,5% in pianura con l’11,7% di mezzi. Per quanto riguarda gli
apparecchi di proprietà per l’irrorazione si incrementa il numero di mezzi in pianura (il 19,3%),
mentre per le macchine di proprietà per la raccolta automatizzata si nota una maggiore presenza di
aziende e di mezzi in montagna (il 71,2% e il 64,2% rispettivamente).
La successiva tavola 2.15 mette in evidenza che più della metà della superficie totale delle aziende
agricole della nostra provincia è di montagna, e che essa risulta 10 volte quella di pianura; invece,
le aziende in collina sono più della metà del totale delle aziende. Le aziende con superficie boschiva
sono più diffuse in montagna ove si concentrano i tre quarti della loro superficie. Più della metà
della superficie agraria non coltivata si trova in montagna, e solo il 2,4% si trova in pianura. Il
56,9% della superficie a Seminativi si trova in collina, ma le aziende sono di poco più numerose in
montagna dove la superficie aziendale è solo un terzo del totale. Per le Coltivazioni legnose agrarie
circa il 70% dei terreni è collinare ed in collina si trovano il 56% circa delle aziende relative. In
particolare si vede che gli agrumi e l’olivo si coltivano per i due terzi in collina, mentre i fruttiferi
preferiscono terreni montani. Ma gli agrumi sono presenti per il 30% circa anche in pianura. Si può
osservare che Ovini, Suini e Caprini sono più presenti, come aziende e numero di capi, in
montagna, mentre bovini e avicoli registrano una maggiore presenza in collina. Più della metà delle
persone che prestano lavoro in aziende agricole lo fanno in quelle ubicate in collina e le giornate di
lavoro impiegate da queste aziende sono la maggioranza.
Provincia di Cosenza
29
Tavola 1.15 –Aziende e terreni per le principali coltivazioni praticate, allevamenti di bestiame,
manodopera e zone altimetriche. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
COLTIVAZIONI
Seminativi
Cereali
Frumento
Ortive
Foraggere avvicendate
Coltivazioni legnose agrarie
Vite
Olivo
Agrumi
Fruttiferi
Prati permanenti e pascoli
Superficie agraria utilizzata
Arboricoltura da legno
Boschi
Superficie agraria
non utilizzata
Altra superficie
Superficie agraria totale
ALLEVAMENTI
Bovini
Vacche da latte
Bufalini
Suini
Ovini
Caprini
Equini
Avicoli
MANODOPERA
AGRICOLA
Familiari e parenti del
conduttore
Conduttore
Coniuge
Altri familiari del conduttore
Parenti del conduttore
A tempo determinato
Operai e assimilati
Dirigenti e impiegati
A tempo indeterminato
Operai e assimilati
Dirigenti e impiegati
ZONE ALTIMETRICHE
SUPERFICIE %
ZONE ALTIMETRICHE
AZIENDE %
Montagna
Collina
Pianura
Montagna
33,4
25,7
23,5
45,2
29,1
24,3
44,3
18,3
3,6
55,6
66,9
41,3
66,3
74,8
56,9
62,2
64,2
45,8
62,5
60,9
52,7
67,7
65,7
34,4
31,9
50,1
32,5
24,7
9,7
12,1
12,3
9,0
8,4
14,8
3,0
14,0
30,7
10,0
1,2
8,6
1,2
0,5
48,9
43,1
41,6
63,3
41,1
34,8
54,1
29,9
25,3
57,1
----37,6
51,0
55,1
46,1
49,7
51,8
35,9
54,3
55,7
44,6
59,9
54,0
41,6
----53,1
48,0
44,2
5,0
7,2
6,6
0,8
4,6
9,5
1,3
10,2
20,7
1,3
----9,3
1,0
0,7
56,2
41,4
2,4
-----
-----
-----
46,8
54,0
45,9
40,6
7,3
5,4
----37,6
----53,1
----9,3
ZONE ALTIMETRICHE
NUMERO DI CAPI %
Pianura
ZONE ALTIMETRICHE
AZIENDE %
Montagna
Collina
Pianura
Montagna
34,9
32,0
40,0
55,3
49,0
59,4
46,3
46,0
56,1
59,0
60,0
41,0
46,1
38,3
46,3
52,3
9,0
9,0
0,0
3,7
4,9
2,3
7,4
1,7
44,0
44,0
58,7
55,2
53,2
54,6
48,0
54,4
ZONE ALTIMETRICHE
PERSONE %
Collina
Collina
51,0
51,0
41,3
43,8
44,8
43,7
48,4
44,4
Pianura
5,0
5,0
0,0
1,0
2,0
1,7
3,6
1,2
ZONE ALTIMETRICHE
GIORNATE DI LAVORO %
Montagna
Collina
Pianura
Montagna
34,4
37,6
34,8
34,0
37,1
34,4
33,4
45,9
47,0
46,3
49,8
55,1
53,1
55,7
54,1
58,2
54,4
55,2
45,0
46,8
48,5
39,3
10,5
9,3
9,5
11,9
4,7
11,2
11,4
9,1
6,2
5,2
10,9
40,8
39,2
40,3
41,5
42,3
24,9
24,1
33,5
60,0
64,7
36,2
Collina
52,8
52,7
53,6
50,8
52,9
57,7
57,8
56,5
32,7
30,0
46,9
Pianura
6,4
8,1
6,1
7,7
4,8
17,4
18,1
10,0
7,3
5,3
16,9
30
Provincia di Cosenza
1.11 – ● Conclusioni. Alla data di riferimento del 5o Censimento dell’agricoltura (22-10-2000)
nella provincia di Cosenza sono state rilevate 70.143 aziende agricole, zootecniche e forestali, con
una superficie totale di 405.093,56 ettari, dei quali 230.655,63 di superficie agricola utilizzata
(SAU). Il primo dato che emerge dall’analisi delle aziende agricole della provincia di Cosenza,
tenendo conto anche dei Censimenti del 1970, 1982 e 1990, è che il numero delle aziende agricole,
nell’arco di tempo considerato, presenta un trend decisamente negativo. In particolare, nell’ultimo
periodo1990-2000, sono state cancellate 5401 aziende (-7,2%) per una superficie totale soppressa di
118.015 ettari (il 22,6%), di cui 40.384,51 ha di SAU (il 14,9%). Sulla riduzione di superficie totale
pesa molto la contrazione della superficie boschiva (-33,1%) che rappresenta il 59,5% della
superficie totale soppressa. Nell’anno 2000 la superficie agraria totale della provincia di Cosenza è
al 54% di montagna, al 40,6% di collina e al 5,4% di pianura. Guardando invece alla superficie
agricola utilizzata (SAU) la contrazione percentuale delle aziende è quasi uguale ma si abbassa,
come già detto, al 14,9% la perdita di superficie. La SAU nello stesso anno è distribuita per il
41,3% in montagna, per il 50,1% in collina e per l’8,6% in pianura. Le contrazioni delle superfici
aziendali (totale e SAU), molto più marcate della diminuzione del numero di aziende, hanno
determinato un decremento, rispetto al censimento del 1990, delle superfici aziendali medie pari a
1,15 ettari nella superficie totale (da 6,93 a 5,78 ettari) e a 0,28 ha nella SAU (da 3,61 a 3,33 ettari).
In virtù della maggiore riduzione della superficie totale rispetto alla SAU, cresce l’incidenza di
della seconda sulla prima (dal 51,8% del 1990 al 57% del 2000).
● La struttura delle aziende
Guardando alla superficie agricola utilizzata per classi di SAU, la distribuzione delle aziende della
provincia di Cosenza evidenzia come nel settore agricolo sia ulteriormente aumentata, rispetto al
1990, la presenza delle microaziende o di aziende nelle quali la SAU ricopre una parte abbastanza
piccola della superficie totale delle aziende. Infatti, tralasciando le aziende senza SAU pari all’1,2%
di quelle censite, sono ben 37.558 (pari al 54,2% del totale 69.295) le aziende con superficie minore
di 1 ettaro di SAU, con grado di copertura pari solo al 4,1% dell’intera superficie totale e al 7,2%
della SAU rilevate nel 2000 nella provincia di Cosenza. Esse sono presenti, territorialmente, nella
nostra provincia sia nelle aree collinari e montuose ad agricoltura povera sia nelle zone
pianeggianti, dove il settore agricolo è in piena espansione sotto il profilo tecnico ed economico,
interessate da uno sviluppo arboreo specializzato e intensivo o zootecnico. In queste ultime, inoltre,
che consentono al contadino in genere di produrre un reddito superiore alla norma, grazie
all’intenso sviluppo delle colture irrigue, orticole e frutticole, vanno scomparendo le differenze
economiche e sociali esistenti tra l’agricoltore medio e quello capitalista.
Se si prendono in considerazione tutte le aziende con meno di 5 ettari la quota sale all’90% del
totale, alla quale corrispondono quote del 16,9% della superficie totale e del 29,8% di SAU. Le
aziende con oltre 20 ettari di SAU sono 1519 e, pur rappresentando solo il 2,2% del totale, coprono
il 28,2% della superficie totale e il 49,6% della SAU. Dal confronto con i dati del 1990 emergono
riduzioni più o meno significative nella dinamica delle aziende in tutte le classi di SAU superiori ad
1 ettaro, con perdite crescenti dal 16,4% nelle aziende tra 1 e 2 ettari di SAU al 27,3% in quelle con
SAU compresa tra 5 e 10 ettari. La diminuzione del numero di aziende si attenua nelle classi
immediatamente successive (tra 10 e 100 ha di SAU) con riduzioni oscillanti tra il 17% e il 22% e
ritorna ad essere elevata per le aziende con 100 e più ettari (-29%). Al contrario aumenta il numero
di aziende più piccole (meno di 1 ettaro di SAU) di 2547 unità (+7,3%) e quello delle aziende senza
SAU (esclusivamente forestali ed esclusivamente forestali-zootecniche) passate da 530 a 848 unità
(+ 60%). Generalmente per quasi tutte le classi di SAU, alla variazione del numero di aziende fa
riscontro una variazione più o meno proporzionale della SAU ad eccezione delle aziende senza
superficie per le quali alla crescita del 60% in termini di aziende corrisponde una diminuzione di
Provincia di Cosenza
31
superficie totale del 33,9%, delle aziende della classe con meno di 1 ettaro (SAU + 0,3%, aziende
+ 7,3%) e di quelle di 100 e più ettari in cui le aziende si contraggono proporzionalmente alla
superficie totale, ma la SAU cresce del 2,6%. Possiamo affermare che rispetto alla SAU non si sono
prodotti cambiamenti significativi nella distribuzione della superficie agricola utilizzata per classi di
SAU delle aziende. A tale proposito però dobbiamo sottolineare quanto segue:
nel 1990 il 43,2% della SAU apparteneva ad aziende che coltivavano meno di 10 ettari, nel 2000
questa quota è scesa al 40,4%; lo scarto del 2,7% è dovuto alla riduzione di SAU nelle classi da 1 a
10 ettari in minima parte compensata dalla crescita della classe con meno di 1 ettaro (+ 0,3%); la
quota di SAU della aziende che coltivano da 10 a 20 ettari è diminuita dal 10,8% al 10%; la quota
di SAU appartenente alle aziende con più di 20 ettari è complessivamente cresciuta passando dal
46% del 1990 al 49,6% del 2000. Questo incremento è attribuibile alla SAU delle aziende con più
di 100 ettari (+ 2,6%) controbilanciato dalle contrazioni nelle aziende con SAU tra 20 e 100 ettari.
Il calo di SAU pari a 40.384,51 ettari viene ascritto alle classi di SAU tra 2 e 20 ha per il 64,7%.
Da questi dati si può ritenere che la struttura dimensionale delle aziende agricole della provincia di
Cosenza sia stata interessata da una sostanziale stabilità delle aziende con SAU da 1 fino a 30 ettari
e da un processo di frammentazione fondiaria per le aziende con meno di 1 ettaro di SAU,
confermato dal loro sensibile incremento (+ 7,3%, SAU + 0,3%) che, tuttavia, non ne modifica la
superficie aziendale media che passa da 0,45 a 0,44 ettari. Da 30 ettari in su la superficie aziendale
media presenta scarti più accentuati, specie nella classe di 100 e più ettari dove si registra un
notevole incremento della superficie media (+ 104,9 ettari, da 235,6 a 340,5 ettari) causato dal fatto
che le aziende decrescono del 29% e la SAU cresce del 2,6%.
La contrazione della superficie agraria totale di 118.015 ha è dovuta a varie cause di natura sociale,
economica e tecnico operativa. Le principali sono lo spopolamento montano (2152 addetti
all’agricoltura, operanti in aziende di montagna, dal 1990 al 2000 hanno abbandonato il lavoro dei
campi), l’incremento dell’edilizia abitativa, la lentezza del processo di ristrutturazione globale
dell’agricoltura, con la formazione di aziende di grosse dimensioni e dalla tecnologia più avanzata e
moderna, che in taluni Comuni della provincia viene, addirittura, ostacolato dal proliferare di
aziende di piccole dimensioni. Anche il fatto che, a seguito di questo esodo rurale, i terreni resisi
liberi sono stati lasciati in parte incolti o sono stati diversamente utilizzati, più che essere affidati a
parenti o dati in affitto in quanto le aziende date in affitto, rispetto al 1990, sono diminuite con la
loro superficie, ha inciso sulla riduzione della superficie agraria. Ma l’esodo dalle campagne,
nonostante la disoccupazione prodotta dalla crisi delle industrie con le continue riduzioni di
personale, si spiega principalmente con la differenza tra il livello di reddito del settore agricolo e
quello degli altri settori.
● Forma di conduzione
Nel 2000 il 98% delle aziende è a conduzione diretta del coltivatore, esse occupano il 63,9% della
superficie totale e sono ubicate per il 37,6% in montagna, per il 53,1% in collina e per il 9,3% in
pianura. Si tratta di 68.772 aziende di cui 56.459 utilizzano solo manodopera familiare (l’82,1% del
totale); proprio queste ultime, rispetto al 1990, sono cresciute del 7,2%, ma hanno accusato
contenute flessioni nelle superfici (-2,4% in termini di superficie totale e – 6,5% in termini di SAU)
e nel 2000 occupano una superficie che risulta il 64% di quella assorbita dalle aziende a conduzione
diretta. Nel decennio 1990-2000 le aziende a conduzione diretta crescono in numero ma passano ad
una superficie aziendale media lievemente inferiore (da 3,22 a 2,94 ha per la superficie totale e da
2,3 a 2 ettari per la SAU), evidenziando il fenomeno del frazionamento, confermato anche dalla
totalità delle aziende che si portano dalla superficie aziendale media di 6,93 ha del 1990 alla
superficie aziendale media di 5,78 ha del 2000. Molto più nette sono le riduzioni osservate per le
aziende a conduzione diretta che si avvalgono di manodopera mista (familiare ed extrafamiliare): il
32
Provincia di Cosenza
il numero delle aziende dove il contributo lavorativo della manodopera familiare è prevalente si è
ridotto del 37,7% con una contrazione in termini di SAU considerevole (- 41,9%), mentre il numero
delle aziende con prevalenza di manodopera extrafamiliare è calato del 46,3% con riduzioni nelle
superfici intorno al 37%. Ne conseguono decrementi, leggermente più bassi di quello citato per le
aziende a sola manodopera familiare, nelle dimensioni medie delle aziende a manodopera familiare
prevalente pari a 0,17 ettari per la superficie totale (da 4,94 a 4,77 ettari) e pari a 0,25 ettari per la
SAU, mentre in quelle con manodopera extrafamiliare prevalente si sono avute riduzioni di 2,18
ettari per la superficie totale (da 12,03 a 9,85 ettari) e di 1,15 ettari per la SAU, più alte rispetto a
quelle delle aziende con solo manodopera familiare.
Il personale delle aziende a conduzione diretta è distribuito in montagna per il 34,4% (giornate
lavorative prestate 40,8% del totale), per il 55,1% in collina (giornate di lavoro prestate 52,8% del
totale) e per il 10,5% in pianura (giornate di lavoro prestate 6,4% del totale).
Trattasi di aziende, spesso di debole consistenza economica e di ridotta estensione che, se al di sotto
dei 3-5 ettari, non sono nemmeno in grado di tenere occupata una sola unità lavorativa. Si
configurano come imprese di progressiva emarginazione, dal momento che non offrono alcuna
possibilità di accrescere la produzione, ma si limitano ad una saltuaria lavorazione dei terreni e alla
raccolta dei prodotti spontanei.
Il numero delle aziende che si avvalgono dei salariati, incluse quelle che ricorrono ad imprese di
contoterzismo, esclusivamente, è diminuito ma in modo più contenuto. Le aziende condotte in
questa forma, dette anche “aziende in economia”, sono appena l’1,95% del totale, ma detengono il
36% della superficie totale ed il 23,7% di SAU con superfici medie (106,5 ha di superficie totale e
41,2 ha di SAU) più elevate di quelle delle altre aziende. Esse per il 43,3% insistono su terreni
montani, per il 50,7% su terreni collinari e per il 6% su terreni pianeggianti. Si tratta di aziende di
grosse dimensioni, oltre i 100 ha, che necessitano di manodopera esterna indispensabile alla loro
sopravvivenza. Rispetto al 1990, le aziende con salariati hanno registrato una diminuzione sia nel
numero (-30,4%) sia nella superficie totale (-29,4%), ma con un sensibile incremento nella SAU
(+ 19,4%). Ne derivano variazioni di segno opposto per le corrispondenti superfici medie delle
aziende interessate, con una leggera crescita media di 1,6 ettari nella superficie totale (da 104,9 a
106,5 ha) ed un incremento di 17,4 ha nella SAU (da 23,8 a 41,2 ha).
La manodopera dei salariati nel complesso, dal 1990 al 2000, diminuisce. Tuttavia, gli operai
salariati vengono impiegati in maggiore quantità rispetto al 1990, in coltivazioni agrarie intensive
(orticole e frutticole) perché, come si vede analizzando la SAU dei soli salariati, essa, dal 1990 al
2000, cresce del 21,8%, nel mentre si riducono le aziende. Ciò richiede una maggiore necessità di
lavoro salariato. Infatti, a differenza della conduzione diretta, dal 1990 al 2000, quella con salariati
su terreni di proprietà, registra una crescita di superficie di 5.426,67 ha (nelle aziende di 100 e più
ettari di 9.820,96 ha) e non solo nelle aree pianeggianti interessate da una elevata produttività, dove
essa si sviluppa essenzialmente a causa della maggiore convenienza generale e di una spiccata
adattabilità di questo tipo di conduzione alle esigenze economiche complessive, ma anche nelle
zone dotate di scarsa produttività, per lo più in pendio.
Ed è proprio in queste zone che la conduzione con salariati, largamente sostituitasi alla colonia
parziaria appoderata (mezzadria) e al piccolo affitto, che nel 2000 sono in forte declino, costituisce
l’unica possibilità di sfruttare i terreni abbandonati dai contadini. Si tratta, tuttavia, di ricorso al
lavoro salariato, di tipo soprattutto avventizio, da parte di proprietari che così intendono, a garanzia
di periodi di riflusso dell’occupazione e dell’emigrazione, garantirsi il mantenimento della propria
azienda. Quale che sia il rapporto di lavoro, a tempo determinato o indeterminato, la manodopera
salariata è più presente in collina (in media il 50,6%), segue la montagna con il 40,7% e la pianura
con l’8,7%. Anche le giornate di lavoro risultano prevalere in collina (in media il 45,2%), seguita
dalla montagna con il 42,5% e dalla pianura con il 12,3%.
E’da notare che nel periodo 1970-82 le aziende, per classi di superficie totale, si riducono del 9,8%
Provincia di Cosenza
33
ma la superficie totale occupata si riduce solo dell’1,6% ad evidenziare il fenomeno della
concentrazione. In particolare le aziende con più di 100 ha, pur riducendosi di numero, accrescono
la loro superficie del 13,70% e nel 1982 costituiscono il 50,5% della superficie totale.
● Titolo di possesso
Se guardiamo alle aziende per titolo di possesso dei terreni notiamo come la sola proprietà prevalga
largamente sugli altri titoli. Nel 2000 il 94,3% delle aziende sono proprietarie dei loro terreni e solo
il 5,7% di esse dispone di terreni in affitto o parte in proprietà e parte in affitto. Queste aziende
interessano l’88,8% della superficie totale e sono caratterizzate, per lo più, da conduzione diretta del
coltivatore con manodopera familiare o familiare prevalente. Tuttavia occorre precisare che le
aziende con terreni “solo di proprietà”, dal 1990 al 2000, registrano contrazioni per lo più uguali a
quelle complessive regionali nel loro numero (-5,9%), ma più accentuate nelle corrispondenti
superfici totale e SAU (-7,7% e -9,7% rispettivamente). Nel decennio il “solo affitto” ha registrato
una dinamica simile, caratterizzata da una diminuzione tanto delle aziende quanto delle superfici a
fronte di una diminuzione altrettanto netta, in numero e superfici, delle aziende con terreni “parte in
proprietà e parte in affitto”. In particolare le aziende con terreni “solo in affitto” risultano diminuite
del 10,5% e quelle con terreni “parte in proprietà e parte in affitto” del 34,4%.
Tassi di variazione molto più elevati (-38,8% e -72,5%) di quelli del numero di aziende si
riscontrano per le corrispondenti superfici totali. Ne segue che nelle aziende dove l’affitto
rappresenta l’unico titolo di possesso dei terreni la superficie totale diminuisce del 38,8% e la SAU
del 18,1%, mentre nelle aziende miste (con terreni parte in proprietà e parte in affitto) l’affitto
decresce del 44,4% nella superficie totale e del 48,7% nella SAU. Le aziende con terreni “solo in
affitto” nel 2000 sono il 2,9% su una superficie di 15.900,25 ettari, mentre le aziende con terreni
“parte in proprietà e parte in affitto” sono il 2,8% ed occupano una superficie di 29.417,21 ha.
Dal 1970 al 2000 sono diminuite sia le aziende che dispongono di abitazioni che le abitazioni
stesse, nel periodo 1990-2000 del 23,% e del 21,6% rispettivamente. La cosa ha riguardato,
essenzialmente, le aziende con abitazioni occupate dal conduttore, familiari e parenti (-23,7% per le
aziende e -22,5% per le abitazioni). Queste ultime sono abitazioni tenute a disposizione, molte in
stato di abbandono e di decadenza, che il contadino utilizza nel periodo in cui effettua i lavori
agricoli, durante la giornata come punto di appoggio della manodopera.
● Il lavoro
Il quadro della forza lavoro nel settore agricolo sembra caratterizzato dalla prevalenza della
manodopera familiare, anche se il 19,2% del totale delle aziende ricorre all’impiego di manodopera
extrafamiliare assunta con contratti di lavoro a tempo determinato nel 18,4% delle aziende, mentre
il restante 0,8% utilizza manodopera a tempo indeterminato. Su un totale di 7.035.183 giornate di
lavoro prestate nell’annata agraria 1999/2000 la quota coperta dalla manodopera familiare è stata
pari al 76,8%, dal momento che si ottiene sommando le percentuali relative ai conduttori di azienda
(48%), ai loro familiari (19%) e agli altri loro parenti (9,8%). Il restante 23,2% delle giornate
prestato da manodopera extrafamiliare si compone, invece, di un 10% prestato da lavoratori a tempo
indeterminato e di un 90% prestato da lavoratori a tempo determinato. Analizzando questi dati per
classi di SAU, si osserva che la quota delle giornate di lavoro coperta dalla manodopera familiare è
superiore alla media regionale del 73,5% nelle classi fino a 5-10 ettari (non considerando le aziende
senza SAU). Inoltre si nota che le giornate di lavoro prestate dalla manodopera extrafamiliare
prevalgono su quelle prestate dalla manodopera familiare solo nelle aziende con più di 30 ettari di
SAU, con incidenze percentuali che, a partire dal 50% nelle aziende con SAU compresa tra 30 e 50
ettari, assumono valori crescenti con l’aumentare della classe di SAU fino a rappresentare il 92,5%
34
Provincia di Cosenza
nelle aziende di massima dimensione. Per quanto riguarda la consistenza della forza lavoro, i
lavoratori extrafamiliari che hanno prestato giornate di lavoro nell’annata agraria 1999/2000 sono
stati in tutto 34.195 di cui l’89% assunti con contratti di lavoro a tempo determinato. La presenza
dei lavoratori extrafamiliari (operai) è più consistente nelle aziende condotte con salariati (637
lavoratori per 100 aziende ed il 92,% delle giornate complessivamente svolte dalla categoria) che
non in quelle a conduzione diretta (225 lavoratori per 100 aziende e il 91,6% delle giornate di
lavoro), mentre la loro distribuzione per classi di SAU ne evidenzia la più forte presenza nelle
aziende con SAU inferiore a 10 ettari (65,3% dei lavoratori extrafamiliari). In particolare nelle
aziende con meno di 2 ettari di SAU, risulta concentrato il 38,8% della manodopera extrafamiliare e
quelle con 100 ettari ed oltre ne impiegano l’11%, essendo appena l’1,1% del totale. Tuttavia, in
queste ultime, il 92% della manodopera agricola impiegata è costituito da lavoratori extrafamiliari.
La manodopera familiare è certamente molto più numerosa. Nelle tavole che vengono presentate
dall’Istat si preferisce il criterio tradizionale, più attento agli aspetti sociali della ruralità, in base al
quale le famiglie dei conduttori vengono considerate nella loro interezza, senza distinzione tra
membri lavoranti e non lavoranti in azienda. In generale, sommando ai 69.926 conduttori gli 89.812
loro familiari (non tutti lavoranti nell’azienda) e i 3.522 loro altri parenti che lavorano in azienda, si
ottiene un totale di 163.260 persone la cui distribuzione per classi di SAU concentra il 94,2% del
totale dei componenti la famiglia (compresi i parenti) nelle aziende con meno di 10 ettari (escluse
quelle senza SAU). La dimensione media delle famiglie dei conduttori delle 159.738 aziende
agricole è notevolmente inferiore al dato provinciale, rilevato dal 140 Censimento della popolazione
del 2001, in base al quale il numero medio di componenti per famiglia è 2,79.
Le giornate di lavoro prestate dalle varie categorie di manodopera, nel decennio 1990-2000, sono
diminuite del 13,4% e le aziende erogatrici del 7,2%. La manodopera a tempo indeterminato segna,
tuttavia, un incremento dell’87,7%, pari a 77.053 giornate di lavoro, mentre le aziende che ne
usufruiscono risultano più che raddoppiate. Ciò fa ridurre le giornate per azienda, per cui nel 2000
ogni azienda si avvale, mediamente, di 295 giornate di lavoro a tempo indeterminato, a fronte delle
319 del 1990 e delle 655 del 1982. Più contenuta è la riduzione delle giornate di lavoro per il
conduttore: dalle 52 del 1990 alle 48 del 2000; così anche per il coniuge da 44 del 1990 a 40 del
2000. La manodopera fornita dal conduttore nel 2000 riguarda il 99,7% delle aziende, segue il
coniuge con il 47,3%. La manodopera fornita da familiari e parenti del conduttore (nel 17% delle
aziende), nel decennio esaminato, passa da 77 a 57 giornate ad annata agraria, anche il lavoro a
tempo determinato registra una flessione, passando dalle 140 giornate del 1990 alle 113 del 2000.
Infatti diminuiscono le aziende che si avvalgono di questa manodopera del 42,6% e le giornate di
lavoro del 53,6%; nel 2000 il lavoro a tempo determinato riguarda il 18,4% delle aziende (il 29,8%
nel 1990) e il 20,9% delle giornate di lavoro (il 30,9% nel 1990).
Per quanto riguarda la distribuzione delle giornate di lavoro in classi, nel decennio 1990-2000,
risulta che le aziende che impiegano 2500 e più giornate di lavoro sono diminuite numericamente
del 25% e le giornate di lavoro erogate del 63,9%. Il numero medio di giornate lavorative è passato
dalle 15.939 del 1990 alle 7.669 del 2000, cioè nel 2000 ogni azienda impegna nella sua attività
meno della metà delle giornate di lavoro che impegnava nel 1990. Per la classe 1000—2500
giornate di lavoro, le aziende decrescono di più delle giornate di lavoro e questo determina
l’aumento del numero medio di giornate impiegate che passano dalle 1365 del 1990 alle 1455 del
2000. Nella classe con meno di 50 giornate lavorative (il 48,6% delle aziende appartiene ad essa) si
verifica, dal 1990 al 2000, un incremento tanto nel numero di aziende quanto nelle giornate di
lavoro che, tuttavia, non incide significativamente sulle giornate medie che risultano 23,7 nel 1990
e 23,0 nel 2000, perché le aziende crescono di più delle giornate di lavoro. Non significative le
variazioni delle altre classi. Dal 1970 al 2000 le giornate di lavoro impiegate nelle aziende agricole
sono diminuite del 47,9% e nell’anno 2000 ogni azienda, in media, utilizza 5 giornate di lavoro in
meno rispetto al 1990. Le aziende delle classi con meno di 200 giornate di lavoro sono l’88,2 % del
Provincia di Cosenza
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totale delle aziende ed impiegano il 47,5% delle giornate lavorative. Il valore medio estremamente
basso (nel 2000 di 23 giornate per 34.056 aziende della classe minore di 50 giornate e 65 della
classe da 50 a 100, ad annata agraria) vuol dire che si tratta di aziende agricole di piccola superficie
a conduzione diretta del coltivatore, coadiuvato dal coniuge e da parenti e familiari. Concludendo
aumenta la manodopera a tempo indeterminato di 77.053 giornate, ma, quasi certamente, non si
tratta di salariati quanto di braccianti, poveri contadini che si fanno assumere come lavoratori
dipendenti presso aziende di parenti e amici solo per usufruire dei trattamenti previdenziali.
Nell’arco di tempo compreso tra i due ultimi censimenti, alla diminuzione delle aziende, della
superficie agraria e delle giornate lavorative si associa quella delle persone impiegate. Infatti nel
2000 sono 197.455 le persone che lavorano in agricoltura in provincia di Cosenza (in montagna il
35,6%, in collina il 54,2%, in pianura il 10,2%) per una superficie totale di 405.093,56 ha, media di
5,78 e per ogni addetto di 2,05 ettari. Nel 1990, invece, erano 199.607 (il 41,1% in montagna, il
50,1% in collina, l’8,8% in pianura) per una superficie totale di 523.108,56 ettari, media di 6,93
ettari e per ogni addetto di 2,62 ha.
Le persone operanti per categoria di manodopera nelle aziende agricole della provincia di Cosenza,
dal 1990 al 2000, sono diminuite in montagna, passando da 81.989 a 70.300, del 14,3% pari a
11.689 unità, mentre sono cresciute in pianura da 17.600 a 20.164, di 2564 unità pari al 14,6%; in
collina si è passati da 100.018 a 106.991 con un aumento di 6.973 unità pari al 7%. Degli 11.689
addetti all’agricoltura in aziende di montagna 9.537, l’81,6%, vengono recuperati da collina e
pianura ed il restante 18,4%, pari a 2152 persone, abbandona il lavoro dei campi. In proporzione si
incrementa di più la pianura dove si concentrano maggiormente i salariati, il 3,5% di altra
manodopera aziendale a fronte dell’1,1% dei salariati presenti nelle aziende con manodopera
familiare. Si tratta di aziende nelle quali il conduttore non presta lavoro, ma dirige ed organizza il
lavoro, oppure questo compito è svolto da un dirigente. Nel 2000 le donne in agricoltura, nella
provincia di Cosenza, sono 89.749 (il 45,5%), gli uomini 107.706 (il 54,5%), mentre nel 1990 i
maschi erano 104.019 e le femmine 95.588, quindi meno 5.839 femmine e più 3.687 maschi.
La defezione femminile è di 7.341 persone in montagna, compensata, in minima parte, da un più
709 in collina e da un più 793 in pianura: sono le aziende a conduzione diretta che hanno risentito
in grandissima parte della perdita di manodopera femminile. Adesso, considerato che il movimento
maschile registra in montagna un meno 4.348, in collina un più 6.264 ed in pianura un più 1.771, se
ne deduce che l’abbandono, realmente, riguarda 2.152 donne ed è da imputarsi a cause di natura
sociale, economica e tecnico operativa. Si tratta di 11.689 persone che abbandonano i piccoli paesi
di montagna, lasciandosi alle spalle terreni montuosi, poco fertili e spesso senza fonti irrigue, oltre
che accidentati e disarticolati, per quelli collinari e pianeggianti dove si possono praticare colture
intensive più redditizie e, proprio per questo, impiegare più facilmente la manodopera salariata.
Di queste 9.537 riprendono il lavoro dei campi, ma 2.152 donne lo abbandonano definitivamente
alla ricerca di una occupazione, sia pure saltuaria, ma meno gravosa e dura, quando non finiscono
per dedicarsi completamente alla famiglia.
● La meccanizzazione
La meccanizzazione riguarda ormai una quota rilevante delle aziende agricole. Quelle che
utilizzano mezzi meccanici di uso agricolo (di proprietà, in comproprietà o forniti da terzi) sono in
tutto 54.228 pari al 77,3% del totale; 21.855 sono le aziende che hanno mezzi di loro proprietà,
mentre1.729 aziende hanno mezzi in comproprietà e 38.597 mezzi forniti da terzi. Riguardo al titolo
di utilizzazione prevalgono la proprietà ed il contoterzismo passivo (mezzi forniti da terzi), mentre
la comproprietà dei mezzi riguarda solo il 2,5% delle aziende. La proprietà è maggiormente diffusa
per motocoltivatori, motozappe, motofresatrici e/o motofalciatrici (il 66,5% delle aziende che
utilizzano mezzi meccanici di proprietà possiede almeno uno di questi mezzi che sono 15.664). Al
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Provincia di Cosenza
contrario il contoterzismo passivo risulta essere il titolo di possesso più presente nella utilizzazione
di tutti gli altri mezzi, soprattutto di trattrici e di quelli meno versatili e più costosi come le
mietitrebbiatrici e le macchine per la raccolta automatizzata dei prodotti aziendali (pomodoro da
industria, patata, barbabietola da zucchero ecc.).
Le aziende che utilizzano trattrici fornite da terzi sono 31.314 (il 57,7% del totale delle aziende
che utilizzano mezzi meccanici e il 44,6% del totale complessivo delle aziende); quelle che
ricorrono a mietitrebbiatrici esterne all’azienda sono 7.374 (pari al 19,1% delle aziende con
seminativi), mentre quelle proprietarie di questo tipo di mezzo sono solo 402 (pari all’1,04%
delle aziende con seminativi).
Le aziende che ricorrono a macchine fornite da terzi per la raccolta completamente automatizzata
dei prodotti sono solo 126 (pari allo 0,2% delle aziende con SAU), più numerose comunque delle
aziende proprietarie (76 pari allo 0,1% delle aziende con SAU). Le aziende con abitazioni che
utilizzano mezzi meccanici di proprietà sono cresciute solo dello 0,6% dal 1990 al 2000. Il mezzo
meccanico più usato è la trattrice. Quelle di proprietà sono cresciute del 10,6%, ma le aziende che
possedevano già almeno una trattrice solo dell’1,8%, segno che vi sono aziende con più di una
trattrice. Si è passati a trattrici di potenza maggiore 40—60 Kw (+ 23,5%) e 60 Kw e oltre
(raddoppiate).
Si è ridotto il numero di aziende che utilizzano le mietitrebbiatrici, ma sono cresciute quelle di
proprietà. Sono diminuite le aziende che impiegano nella loro attività le macchine per la raccolta di
patata e barbabietola da zucchero (queste ultime del 50% per le aziende e del 100% per le macchine
di proprietà), per la fertilizzazione, per l’irrorazione, ed anche le stesse macchine di proprietà.
Nel decennio 1990-2000 sono diminuite le aziende che irrigano i propri terreni del 29,9% ed in
particolare quelle che attingono da corsi d’acqua superficiali; mutano i sistemi di irrigazione, viene
abbandonato il sistema di irrigazione tramite “sommersione”, in quello tramite “scorrimento
superficiale ed infiltrazione laterale” le aziende diminuiscono del 41,5%, mentre cresce il numero
di quelle che praticano il “sistema a pioggia”, stazionario il numero delle aziende che usano per
l’irrigazione il “sistema a goccia”. Le coltivazioni più irrigate sono i fruttiferi (+25,4% di superficie
rispetto al 1990), il girasole che raddoppia la superficie irrigata, la vite (+17,1% rispetto al 1990).
Diminuisce la superficie irrigata coltivata a granturco, patata, barbabietola da zucchero,
ortive, foraggere avvicendate, agrumi e frumento, come conseguenza della diminuzione della
superficie agricola utilizzata per queste colture, dovuta a ragioni economiche. Nel complesso la
superficie irrigata decresce del 22% e le aziende che irrigano i terreni del 24,9%, l’irrigazione
penalizza le colture povere a vantaggio di quelle hanno una forte richiesta di mercato.
● Le coltivazioni
Nella provincia di Cosenza le aziende con superficie agricola utilizzata (SAU) nel 2000 sono
69.295 (il 98,8%). La forma di utilizzazione più importante, in termini di superficie investita, è
quella delle coltivazioni legnose agrarie (olivo, vite, fruttiferi, agrumi, ecc.) praticata dall’85,2%
delle aziende. Le coltivazioni legnose agrarie coprono il 33,8% della SAU e il 19,3% della
superficie totale delle aziende. Rispetto al 1990 il numero delle aziende coltivatrici è diminuito del
5,5%, meno della riduzione fatta segnare dalla totalità delle aziende (-7,2%). La superficie a
coltivazioni legnose agrarie si è ridotta del 2,1%, in misura inferiore rispetto alle relative aziende, e
ciò ha fatto aumentare la superficie aziendale media da 1,26 a 1,31 ettari. Tra le coltivazioni di
questo tipo, l’olivo rappresenta quella più diffusa con 47.683 aziende (il 79,9% delle aziende con
coltivazioni legnose agrarie) per 48.750,35 ettari di superficie (il 21,1% della SAU e il 62,5% della
superficie investita a coltivazioni legnose agrarie). Rispetto al 1990, le aziende che coltivano l’olivo
aumentano del 2,8% e la superficie del 7,6% con la conseguenza che la superficie aziendale media
ad olivo aumenta di 0,04 ha, passando da 0,98 a 1,02 ettari. Per quanto riguarda la vite, il numero
Provincia di Cosenza
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delle aziende coltivatrici ha registrato una netta contrazione (-32,2% per - 8.699 aziende), come la
superficie investita che è diminuita del 37,4% rispetto al 1990; nel 2000 essa copre il 2,5% della
SAU e l’1,4% della superficie totale delle aziende. Tale flessione in parte interessa anche le aziende
destinate alla produzione di vini di qualità che, al contrario, sono aumentate nel numero, ma sono
diminuite nella superficie investita. Infatti la coltura della vite, per la produzione di vini DOC e
DOCG, segna un incremento del 62,2% in termini di aziende coltivatrici e una contrazione del
16,1% in termini di superficie investita, mentre diminuisce del 38,6% la superficie investita nella
produzione di altri vini o di uva da tavola, con una riduzione massima del 33,6% delle aziende
coltivatrici. Tra i due ultimi censimenti la superficie investita a fruttiferi si è ridotta del 7,4%,
concentrandosi in 15.211 aziende che si sono ridotte a loro volta del 19,5%. Per quanto riguarda gli
agrumi, nel decennio 1990-2000 si ha una lieve flessione tanto nelle aziende (-2,9%) quanto nella
superficie investita (-6,3%), in controtendenza rispetto al periodo precedente.
Riepilogando, per quanto attiene alla superficie, la coltivazione delle piante legnose agrarie, dal
1990 al 2000, diminuisce nel complesso di 1.681,98 ha (-2,1%); ad essa corrisponde una
diminuzione di 3.462 aziende (-5,5%). Tale decremento è dovuto, per la maggior parte, alla
riduzione della superficie destinata alla coltivazione della vite (- 3.484,75 ha), compensata, quasi
totalmente, dall’incremento di quella investita ad olivo (+ 3.422,36 ha), a quella della superficie ad
agrumi (-717,58 ha) e a quella dei fruttiferi (-995,40 ha), mentre una lieve crescita investe i vivai.
Molto diffusa è anche la coltivazione dei seminativi praticata dal 55% delle aziende, dedite
prevalentemente alla coltura dei cereali; la relativa superficie investita rappresenta il 33,5% della
SAU e il 19,1% della superficie totale delle aziende. Rispetto al 1990 il numero delle aziende che
praticano questo tipo di coltivazione è diminuito (-23,5%, pari a - 11.885 aziende) e ad esso è
corrisposta una contrazione della relativa superficie investita che decresce di 34.649,31 ha (-31%),
ne consegue che la superficie aziendale media è scesa da 2,22 a 2 ettari per azienda coltivatrice.
Tale variazione è da imputare alla superficie a cereali (- 22.754,17 ha, il 36,1% in meno rispetto al
1990) ed, in misura minore, alla superficie investita ad Ortive (- 4.023,50 ha, il 51,6% del 1990), a
quella a patata (- 2.622,60 ha, il 44,4% del 1990) e a quella investita nella coltivazione delle
foraggere avvicendate (- 2.202,20 ha, il 13,8% in meno rispetto al valore del 1990). Sulla
diminuzione del numero di aziende incidono maggiormente quelle che coltivano i cereali
(frumento, granturco, orzo, - 45,6%), la patata (- 48,5%), le Ortive (meno 42,8%) e le foraggere
avvicendate (-30,9%). Tra i cereali fa eccezione il riso: le aziende si riducono del 73,3% ma la
superficie investita aumenta, diventando 25 volte e mezza quella del 1990. Cresce la coltivazione
delle piante industriali: la superficie di circa 21 volte e le aziende di circa 2 volte. I legumi secchi
nel 2000 investono una superficie più piccola, di 943,08 ha, rispetto a quella del 1990 (2173,86 ha)
ma riguardano il 62,2% di aziende in più rispetto al 1990. Per coltivazioni come seminativi e
legnose agrarie ad una diminuzione significativa del numero di aziende corrisponde una riduzione
contenuta della superficie aziendale media.
Prati permanenti e pascoli sono presenti nel 15% delle aziende con SAU e incidono per il 18,6%
sulla superficie totale rilevata nella provincia. Rispetto al 1990 il numero di aziende ha subito una
sensibile flessione (-25,6%), mentre la relativa superficie investita si è ridotta in modo più
contenuto (-7,6%), ciò ha comportato un incremento della superficie media, passata da 5,68 a 7,25
ettari per azienda. Nonostante la notevole riduzione della superficie complessivamente investita
(-33,1%), i boschi conservano un peso rilevante sulla superficie totale delle aziende (il 35%). In
particolare, hanno subito una flessione notevole le superfici investite a fustaie (-41,6%), di meno
quelle con macchia mediterranea (-20,7%) e i cedui (-18,2%). Sulla riduzione della superficie
boscata e non boscata, a causa degli incendi di varia natura verificatisi negli ultimi anni,
nell’appendice è riportata un’analisi dettagliata dei dati relativi alla distruzione del patrimonio
boschivo dell’Italia e della nostra regione.
Osservando la distribuzione delle superfici tra i diversi tipi di utilizzazioni per classe di SAU, si
38
Provincia di Cosenza
nota che le aziende con più di 100 ettari e quelle da 50 a 100 ettari, hanno le più alte quote
percentuali di superficie boschiva (rispettivamente il 44,3% e il 7,3%). Fatta eccezione per quella
con meno di 1 ettaro di SAU, nelle stesse classi, di conseguenza, si registrano le più basse incidenze
di SAU sulla corrispondente superficie totale delle aziende: 47,4% per le aziende con oltre 100
ettari e 62,9% per le aziende da 50 a 100 ettari di SAU, a fronte di una quota provinciale media del
65%. Nelle aziende più grandi (oltre i 50 ettari di SAU) si rilevano anche le quote più elevate di
superficie investita a prati permanenti e pascoli (il 60,7% nelle aziende con 100 ha ed oltre). Fatta
eccezione per le classi nelle quali le coltivazioni legnose agrarie risultano sensibilmente prevalenti,
i seminativi occupano oltre 1/3 della superficie totale. In particolare, rispetto alle coltivazioni
legnose agrarie e ai prati permanenti e pascoli, le quote maggiori dei seminativi si verificano in tutte
le classi di dimensione da 5 a 100 ettari con l’incidenza del 14,2% nella classe da 5 a 10 ha. Per le
coltivazioni legnose agrarie, invece, le quote di superficie investita relativamente più elevate si
registrano tra le aziende piccole (meno di 5 ettari) nelle quali oscillano tra il 10,2% e il 15,3%.
L’incidenza della SAU sulla superficie totale varia sensibilmente anche in rapporto alla forma di
conduzione: nelle aziende a conduzione diretta la SAU copre il 67,9% della superficie totale delle
stesse aziende; mentre in quelle condotte con salariati raggiunge il 37,1% della superficie totale
delle aziende con salariati. Questa differenza trova un significativo riscontro nella diversa SAU
media delle aziende dei due sottoinsiemi: 2,59 per le aziende a conduzione diretta e 43,39 ettari per
quelle condotte con salariati.
Rispetto al 1990, la superficie aziendale presenta decrementi generalizzati ad eccezione della SAU,
investita a prati permanenti e pascoli, nelle aziende con salariati aumentata del 21,8%, a fronte di
una diminuzione della SAU totale di prati permanenti e pascoli del 5,1%.
Prescindendo dalla forma di conduzione, nel 2000 la SAU è il 57% della superficie totale che è così
distribuita: il 19,1% spetta ai seminativi; il 19,3% alle legnose agrarie; il 18,6% a prati
permanenti e pascoli; il 7,6% alla superficie non utilizzata o utilizzata non per le coltivazioni; lo
0,4% all’arboricoltura da legno; il 35,0% ai boschi.
● Gli allevamenti
Alla data del 20 Ottobre 2000 le aziende agricole della provincia di Cosenza che praticano
l’allevamento di bestiame risultano essere 19.306 pari al 27,5% del totale. Si tratta di un dato,
inferiore del 27,8% a quello del 1990 (26.722 aziende), che indica l’abbandono della pratica
zootecnica da parte di 7416 aziende. L’analisi per classi di superficie totale mostra, tuttavia, che la
contrazione, peraltro generalizzata, ha interessato in prevalenza le aziende di maggiore estensione.
In particolare, le aziende allevatrici senza terreno agrario sono diminuite (del 16,3%), mentre il
numero di quelle con meno di 1 ettaro si è ridotto del 4,4%; tra 1 e 20 ettari si registrano decrementi
crescenti sino al 49% della classe 10—20, decrescenti tra 20 e 100 ettari fino al 35,3% della classe
50—100 ettari, per risalire al 48,1% della classe di oltre 100 ettari di superficie totale. Gli
allevamenti più praticati sono quello avicolo (in 79 aziende allevatrici su 100, con 392.354 capi) e
quello dei suini (il 75% delle aziende allevatrici, con 57.974 capi). Seguono gli allevamenti degli
ovini (il 18,6% della aziende, con 82.455 capi), i conigli (18,6% le aziende allevatrici e 55.325 il
numero di capi), i caprini (il 17,7% delle aziende e 66.814 capi) e quello dei bovini (il 14% delle
aziende e 46.275 capi). Diminuzione generalizzata delle aziende allevatrici e tassi di decremento
decrescenti col crescere della dimensione aziendale, si osservano anche considerando le aziende
secondo la specie di bestiame allevato. Le perdite più consistenti hanno riguardato le aziende che
praticano l’allevamento di bovini (-51,8%), di caprini (-51,4%), di equini (-55,7%) e di ovini
(-42,7%), mentre più contenute, ma di notevole entità, sono state le contrazioni delle aziende con
suini (-32,5%) e con allevamenti avicoli (-25,5%). Il ridimensionamento del comparto zootecnico
appare evidente anche in termini di consistenza degli allevamenti, benché la riduzione del numero
Provincia di Cosenza
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di capi sia stata generalmente meno marcata di quella delle aziende allevatrici. Limitando l’esame
alle specie più diffuse, si nota che il numero dei capi bovini è diminuito del 33,8%, quello dei suini
del 28%, quello degli ovini del 30,3% e quello dei caprini del 36,2%, mentre la consistenza degli
allevamenti avicoli si è ridotta del 44,3%, più delle aziende. Di conseguenza si è avuto un generale
incremento del numero medio dei capi per azienda allevatrice, soprattutto nelle aziende piccole e
medio-grandi, mentre le aziende delle classi estreme della scala registrano contrazioni significative
per gli allevamenti bovini, suini, caprini e avicoli, cosicché si può dedurre che le difficoltà
incontrate, nel corso del decennio 1990-2000, dal comparto zootecnico abbiano limitato, nella
provincia di Cosenza, l’espansione degli allevamenti estensivi, caratteristici delle aziende di grosse
dimensioni, accentuando il processo di adeguamento anche delle piccole e medie aziende alle
richieste di mercato.
Riepilogando, per quanto concerne gli allevamenti di bestiame si registra la diminuzione costante
del numero di aziende che, dal 1970 al 2000, segna una contrazione del 58%. In particolare, dal
1990 al 2000, si registra una perdita anche nel numero di capi, oltre che nel numero di aziende. In
linea di massima, per quanto riguarda Bovini e Bufalini, Ovini, Caprini, Suini e Conigli il numero
di capi si riduce, mediamente, di un terzo, mentre in genere più accentuata è la riduzione del
numero di aziende. Gli allevamenti avicoli, pur decrescendo come aziende e numero di capi, fanno
segnare un incremento percentuale del numero di capi per i “polli da carne” e le “galline da uova”.
Nell’anno 2000 il quadro generale appare così delineato: il 55,8% dei capi presenti è costituito da
avicoli; l’11,7% da Ovini; il 9,5% da Caprini; l’8,2% da Suini; il 7,9% da Conigli; il 6,6% da
Bovini e Bufalini; e solo lo 0,3% da Equini.
● Considerazioni
Nella provincia di Cosenza l’agricoltura si suddivide in due grosse entità territoriali in antitesi tra
loro: le zone povere dell’interno e quelle sviluppate o suscettibili di sviluppo. Questa distinzione si
ritrova anche nella struttura fondiaria delle aziende: da un lato le 382 aziende di 100 e più ettari,
dislocate per il 72,1% nelle aree montuose, per il 25,2% nelle aree collinari interne e per il 2,7% in
quelle pianeggianti, a predominante indirizzo zootecnico-forestale, che occupano il 45,8% della
superficie agraria e dall’altro una nutrita schiera di piccole aziende, inferiori ai 10 ettari, situate per
lo più in collina ed in pianura, ad agricoltura promiscua e specializzata, le quali si trasformano in
una fitta rete di minifondi ad indirizzo ortofrutticolo, numericamente assai consistenti (il 93,4%),
ma talvolta di poche are, che interessano solo il 28,1% della superficie totale. Quindi da una parte le
colture estensive, facilmente meccanizzabili, localizzate presso le aziende di grande superficie e
dall’altra le colture intensive, bisognose di molto lavoro, localizzate là dove è più accentuato il
frazionamento aziendale. Un’altra caratteristica delle aziende agricole della Provincia di Cosenza è
la loro scarsa unità territoriale, in quanto esse solo raramente sono composte da un unico corpo,
risultando spesso frazionate in diverse particelle che specie nelle zone montane si frantumano in
piccoli appezzamenti di terreno, talvolta non contigui, comprendenti tratti di terreno coltivabile, di
pascolo e di bosco.
Per dare un’idea di come si sia giunti a ciò, basta partire dalla riforma agraria del 1950. Essa non
raggiunse gli obiettivi che si era prefissati: sostituire al Sud il latifondo improduttivo con una
quantità di piccole e medie proprietà contadine, il cui sviluppo avrebbe dovuto colmare l’antico
divario economico con il Nord e risolvere la “questione meridionale”. In realtà la riforma agraria
riuscì, momentaneamente, solo a bloccare le crescenti tensioni sociali causate dai due milioni di
contadini poveri e disoccupati, affluiti al Nord alla ricerca di un lavoro in un’industria non in grado
di accoglierli, impegnata com’era nella ricostruzione conseguente alla seconda guerra mondiale. Per
saziare l’antica fame di terra dei contadini meridionali, si decise, allora, di concedere piccoli lotti
di terreno, talvolta di pochi ettari, cercando di accontentare il maggior numero di assegnatari, ma
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Provincia di Cosenza
finendo così per creare un gran numero di piccole proprietà che a stento erano in grado di
sostenersi economicamente. La successiva politica agraria, basata sugli interventi di bonifica del
territorio e sui finanziamenti della Cassa per il Mezzogiorno sempre più mirati, privilegiando le
zone fertili costiere a svantaggio di quelle montane scarsamente produttive, finì per creare nel Sud
dell’Italia due tipi di agricoltura: quella povera, abbandonata a se stessa, che produce emigrazione e
quella ricca, con finanziamenti, altamente meccanizzata, basata su colture specializzate, in grado di
produrre a prezzi competitivi per i mercati europei.
Era una soluzione logica dal punto di vista economico ma, in questo modo, venivano abbandonati a
se stessi milioni di contadini, quelli delle zone meno produttive e fertili del Sud, che già vivevano
una vita di stenti. La soluzione immediata e provvisoria venne dall’emigrazione, che da sempre è
stata la valvola di sfogo della disoccupazione, di cinque milioni di contadini meridionali verso
l’Italia settentrionale, favorita dall’impetuoso sviluppo industriale degli anni ’50, gli anni del
“miracolo economico”. In seguito gli accordi tra Italia e Belgio apriranno ai meridionali le miniere
di carbone e nel 1961 saranno in 200.000, il 44,2% della popolazione straniera residente nel Belgio.
Quindi da un lato troviamo un’agricoltura povera che negli ultimi 40 anni si è impoverita ancora di
più: nella provincia di Cosenza 62 paesi su 155 sono al collasso economico. A forte vocazione
rurale, continuano a subire un preoccupante calo demografico, con una popolazione notevolmente
invecchiata e non più in grado di assicurare il ricambio generazionale, si configurano come realtà di
progressiva emarginazione sociale ed economica, destinate a scomparire.
Dall’altro abbiamo un’agricoltura, un tempo produttiva e remunerativa, che oggi attraversa una
profonda crisi economica iniziata negli anni ’90, a seguito della rivalutazione della lira nei confronti
del marco tedesco e della penetrazione sul mercato europeo dei prodotti mediterranei a basso costo.
Ad accentuarla hanno contribuito e contribuiscono altri fattori come gli scarsi impegni comunitari
di spesa nel settore ortofrutticolo e la stessa politica economica della C.E.E. tendente a penalizzare
le colture meridionali, i costi crescenti del 2-3% all’anno, i contributi agricoli unificati C.A.U. che
si sono triplicati, determinando un notevole indebitamento che pesa sui bilanci delle aziende
agricole, tanto da precludere loro ogni progetto di sviluppo.
Ad essi dobbiamo aggiungere i danni causati dalle calamità naturali che alcune Regioni, in crisi
finanziaria, non pagano o pagano con molto ritardo, la mancata attuazione delle norme che regolano
gli sgravi fiscali, la mancata riduzione degli oneri previdenziali, l’I.R.A.P. che aumenta il carico
fiscale per l’agricoltura del Sud che necessita di molta manodopera e, infine, la politica nazionale di
totale adesione all’Euro e alla globalizzazione dei mercati mondiali.
Per rilanciare lo sviluppo dell’agricoltura occorre da un lato consolidare le passività aziendali
ammortizzandole nel lungo periodo a tassi agevolati, e dall’altro è necessario svecchiare le imprese
agricole, trasformando quelle a conduzione diretta del conduttore-coltivatore in aziende di tipo
associativo, in cooperative con un potenziale più elevato di disponibilità di capitali e con una più
alta redditività, promuovere le necessarie azioni di riconversione delle colture e di diversificazione
degli indirizzi economici, riorganizzare le imprese agricole su basi di maggiore efficienza mediante
la riqualificazione della forza-lavoro ancora presente. L’impresa capitalistica appare come l’unico
tipo di impresa in grado di risollevare l’economia agricola della nostra provincia.
Ma la crisi delle aziende agricole meridionali non è solo strutturale quanto di mercato, causata dalla
politica della C.E.E., a seguito dell’entrata di Paesi come il Portogallo, la Spagna e la Grecia, che ha
fatto crescere le produzioni di tipo mediterraneo (vite, olivo, agrumi, fruttiferi), ponendo sul tappeto
problemi di eccedenza di questi prodotti per i quali i Paesi citati, con l’Italia, sono in concorrenza
con quelli del Mediterraneo (Tunisia, Marocco,Turchia, ecc.), tradizionali fornitori degli stessi
prodotti agricoli alla C.E.E. e verso i quali la CEE esporta grossi quantitativi di prodotti industriali.
L’ingresso nella C.E.E. di altri Paesi europei e la necessità di mantenere le proprie quote di mercato
verso i paesi del Mediterraneo ha penalizzato il Sud che ha visto ridurre le proprie esportazioni
verso i Paesi della Comunità europea, ricevendo in cambio un modesto contributo finanziario.
Provincia di Cosenza
41
Tabelle di riferimento
Tavola 1.16 – Superficie agricola utilizzata SAU (in ettari) per classe di SAU, forma di
conduzione e titolo di possesso dei terreni. Anni 1990-2000 e variazioni, superfici medie.
Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat.
ANNI DI CENSIMENTO
Classi di SAU
Meno di 1 ettaro
1-------2
2-------3
3-------5
5------10
10-----20
20-----30
30-----50
50----100
100 e oltre
Totale
Forme di
conduzione
Conduzione diretta del
coltivatore
Con solo manodopera
familiare
Con manodopera familiare
prevalente
Con manodopera
extrafamiliare prevalente
1990
Variazioni %
1990-2000
2000
Aziende
SAU
Aziende
SAU
35.011(46,7)
16.727(22,3)
7.650(10,2)
5.673(8,8)
4.962(6,6)
2.165(2,9)
753(1,0)
551(0,7)
360(0,5)
262(0,3)
16.577,58 (0,45)
23.076,85(1,38)
18.355,42(2,41)
24.910,09(3,79)
33.971,75(6,81)
29.435,54(13,6)
17.901,33(23,8)
20.812,32(37,8)
24.281,80(67,4)
61.717,46(235,6)
37.558(54,2)
13.990(20,2)
5.892(8,5)
5.027(7,2)
3.608(5,2)
1.701(2,5)
586(0,8)
457(0,7)
290(0,4)
186(0,3)
16.634,71(0,44)
19.113,57(1,37)
14.071,34(2,39)
18.892,22(3,76)
24.505,87(6,82)
23.077,78(13,6)
13.969,82(23,8)
17000,83(37,2)
20.061,85(69,2)
63.327,64(340,5)
75.014
271.040,14
69.295
230.655.63
Aziende
(Superficie totale)
Aziende
(Superficie totale)
73.089
(316.389,92)
67.967
(259.049,26)
SAU
225.226,65
(169.830,12)
(59.954,10)
55.710
(86.605,70)
-7,6
-14,9
Superficie media
1990
2000
3,08
2,59
(165.772,73)
2,29
2,01
3,75
3,50
6,86
8,01
25,58
43,39
10,35
13,04
26.426,86
7.546
60.176,30
8.774
+ 0,3
-17,2
-23,3
-24,1
-27,8
-21,6
-22,0
-18,3
-17,4
+ 2,6
111.772,85
45.478,79
12.120
SAU
175.946,33
119.571,56
52.195
SAU
Aziende
+ 7,3
-16,4
-21,8
-23,5
-27,3
-21,4
-22,2
-17,0
-19,4
-29,0
(36.095,78)
37.746,62
4.711
43.954,40
(57.180,75)
53.547,12
Conduzione con salariati
Conduzione
a mezzadria (a)
Altra forma di
conduzione
1.718
52
(383,64)
6
(18,06)
4,91
2,46
Totale
75.014
271.040,14
(523.108,56)
69.295
230.655,63
(405.093.56)
3,61
3,33
Aziende
SAU
Aziende
SAU
69.866
2.285
222.279,65
12.856,17
65.492
2.051
200.612,00
10.529,70
3,18
5,63
3,06
5,13
2.863
-----
35.904,32
15.698,74
20.205,58
1752
-----
19.513,93
9.140,78
10.373,15
12,54
5,48
7,06
11,14
5,22
5,92
Titolo di Possesso
dei terreni
Terreno solo in proprietà
Terreno solo in affitto (b)
Terreno parte in proprietà
e parte in affitto (b) di cui:
Terreno in proprietà
Terreno in affitto
(204.053,67)
1.234
1.603,74
155
(2.281,33)
(144.337,54)
1.147,42
88
255,35
(1.688,70)
14,76
Superficie media
1990
2000
75.014
271.040,14
69.295
230.655,63
3,61
3,33
Totale (c)
Tra parentesi: per le aziende è indicata la quota %; per la SAU la superficie media; (a) comprese le aziende il cui
conduttore si avvale esclusivamente di manodopera e mezzi forniti da terzi; (b) compresi i terreni in uso gratuito; (c)
Dal totale sono escluse le aziende senza terreno agrario.
42
Provincia di Cosenza
Tavola 1.17 – Superficie aziendale (in ettari) per classe di SAU, composizione percentuale e
variazioni. Anno 2000. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat.
SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA
Classi di
SAU
Senza SAU
Meno di 1 ettaro
1-------2
2-------3
3-------5
5------10
10-----20
20-----30
30-----50
50----100
100 e oltre
Totale
Seminativi
(a)
--4.299,31
5.777,76
4.835,69
7.364,07
10.966,30
10.802.77
6.488,93
7.654,47
8.911,87
10.205,03
77.306,20
Coltivazioni
legnose
agrarie
--11.723,46
11.965,64
7.924,86
9.317,08
9.744,12
7.151,79
4.125,06
4.079,41
4.596,24
7.361,94
77.989,60
Prati
Permanenti
e pascoli
--611,94
1.370,17
1.310,79
2.211,07
3.795,45
5.123,22
3.355,83
5.266,95
6.553,74
45.760,67
75.359,83
Totale
--16.634,71
19.113,57
14.071,34
18.892,22
24.505,87
23.077,78
13.969,82
17000,83
20.061,85
63.327,64
230.655,63
COLTURE
BOSCHIVE
(b)
ALTRA
SUPER
FICIE
SUPERFICIE
TOTALE
21.345,87
5.959,42
4.791,68
3.305,41
4.347,16
8.238,8
9.728,06
4.025,51
7.627,01
10.505,92
63.541,94
143.416,78
1456,46
6509,08
3514,72
2318,54
2489,51
2553,17
1987,91
968,14
1279,96
1287,26
6656,60
22.802,33
29.103,21
27.419.77
19.695,29
25.728,89
35.297,84
34.793,75
18.963,47
25.907,80
31.855,03
31021,15
133.526,18
405.093,56
COMPOSIZIONE % SUPERFICI AZIENDALI 2000 (1990)
Classi di
SAU
Seminativi
(a)
Senza SAU
Meno di 1 ettaro
1-------2
2-------3
3-------5
5------10
10-----20
20-----30
30-----50
50----100
100 e oltre
--14,8(9,2)
21,1(27,9)
24,5(30,6)
28,6(33,0)
31,1(38,7)
31,0(39,6)
34,3(30,5)
29,5(31,2)
28,0(29,5)
7,6(8,4)
19,1 (21,4)
Totale
Coltivazioni
legnose
agrarie
--40,3(16,3)
43,6(36,3)
40,2(32,5)
36,2(28,3)
27,6(23,9)
20,6(17,7)
21,7(13,8)
15,8(12,1)
14,4(14,2)
5,5(4,6)
19,2 (15,2)
Prati
Permanenti
e pascoli
--2,1(1,1)
5,0(5,2)
6,7(6,6)
8,6(8,4)
10,8(13,2)
14,7(17,4)
17,7(17,6)
20,3(25,6)
20,6(28,0)
34,3(19,8)
18,6 (15,2)
Totale
--57,2(26,6)
69,7(69,4)
71,4(69,7)
73,4(69,7)
69,5(75,8)
66,3(74,7)
73,7(61,9)
65,6(68,9)
63,0(71,7)
47,4(32,8)
56,9 (51,8)
COLTURE
BOSCHIVE
(b)
93,6
20,5(58,6)
17,5(16,8)
16,8(18,9)
16,9(20,9)
23,3(16,3)
28,0(18,1)
21,2(31,6)
29,4(25,3)
33,0(24,6)
47,6(63,0)
35,4(40,7)
ALTRA
SUPERFICIE
6,4
22,3 (14,8)
12,8(13,8)
11,8(11,4)
9,7(9,4)
7,2(7,9)
5,7(7,2)
5,1(6,5)
5,0(5,8)
4,0(3,7)
5,0(4,2)
7,7(7,5)
SUPERFICIE
TOTALE
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
VARIAZIONI SUPERFICI 2000-1990
SUPERCOLTURE
Coltivazioni
Prati
Totale
ALTRA
FICIE
BOSCHIVE
legnose
Permanenti
SUPER
TOTALE
(b)
agrarie
e pascoli
FICIE
Senza SAU
--------------Meno di 1 ettaro
5,6
24,0
1,0
30,6
-38,1
7,5
--1-------2
-6,8
7,3
-0,2
0,3
0,7
-1,0
--2-------3
-6,1
7,7
0,1
1,7
-2,1
0,4
--3-------5
-4,4
7,9
0,2
3,7
-4,0
0,3
--5------10
-7,6
3,7
-2,4
-6,3
7,0
-0,7
--10-----20
-8,6
2,9
-2,7
-8,4
9,9
-1,5
--20-----30
3,8
7,9
0,1
11,8
-10,4
-1,4
--30-----50
-1,7
3,7
-5,3
-3,3
4,1
-0,8
--50----100
-1,5
0,2
-7,4
-8,7
8,4
0,3
--100 e oltre
-1,2
0,9
14,5
14,6
-15,4
0,8
---2,3
4,0
3,4
5,1
-5,3
0,2
--Totale
(a) Compresi gli orti familiari; (b) Somma di boschi e arboricoltura da legno; nel 1990, inoltre, comprendono anche le
aziende senza superficie.
Classi di
SAU
Seminativi
(a)
Provincia di Cosenza
43
Tavola 1.18 – Superficie aziendale (in ettari) per classe di SAU, composizione percentuale e
variazioni. Anni 2000-1990. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat.
AZIENDE
Coltivazioni
Seminativi (a)
di cui: cereali per
la produzione di
granella
Legumi secchi
Patata
Barbabietola da
zucchero
Piante industriali
Ortive (a)
Fiori e piante
ornamentali
Foraggere
avvicendate
Coltivazioni
legnose agrarie
Vite
di cui: vite per la
produzione di vini
DOC e DOCG
Vite per la
produzione di altri
vini
Vite per la
produzione di uva
da tavola
Olivo
Agrumi
Fruttiferi
Vivai
Prati permanenti e
pascoli
Totale SAU
Arboricoltura da
legno (b)
di cui : Pioppeti
Altro (b)
Boschi
di cui : Fustaie
Cedui
Macchia
mediterranea
Altra superficie
SUPERFICIE INVESTITA
Superfici medie
Valori
assoluti
(2000)
Variazioni
%
2000-1990
Valori
assoluti
(2000)
Variazioni
%
2000-1990
2000
1990
Variazioni
assolute
2000-1990
38.587
-23,5
77.306,20
-31,0
2,00
2,22
-0,22
16.456
-45,6
40.321,15
-36,1
2,45
2,08
0,37
4.138
7.932
62,2
-48,5
943,08
3.277,82
-56,6
-44,4
0,23
0,41
0,85
0,38
-0,62
0,03
48
139
11.995
-21,3
189,6
-42,8
118,03
651,60
3.765,58
-50,2
2077,8
-51,6
2,46
4,69
0,31
3,89
0,62
0,37
-1,43
4,07
-0,06
67
14,9
49,44
441,5
0,74
0,16
0,58
5.032
-30,9
13.768,07
-13,8
2,76
2,19
0,57
59.713
-5,5
77.989,60
-2,1
1,31
1,26
0,05
18.362
-32,1
5834,02
-37,4
0,32
0,34
-0,02
699
62,2
390,90
-16,1
0,56
1,08
-0,52
17.535
-34,7
5.241,98
-38,7
0,30
0,32
-0,02
405
-27,4
184,01
-35,6
0,45
0,51
-0,06
47.683
10.417
15.211
27
2,8
-2,9
-19,5
33,3
48.750,35
10.668,79
12.501,06
45,40
7,6
-6,3
-7,4
19,3
1,02
1,02
0,82
1,68
0,98
1,06
0,71
0,67
0,04
-0,04
0,11
1,01
10.393
69.295
-25,6
-7,6
75.359,83
230.655,63
7,6
-14,9
7,25
3,33
5,68
3,61
+1,57
-0,28
717
191
561
18.864
7.412
8.792
---19,7
---16,5
-38,1
-4,7
1.577,55
314,46
1.263,09
141.839,23
78.544,51
54.712,24
---55,7
---33,1
-41,6
-18,2
2,20
1,65
2,25
7,52
10,60
6,22
--2,98
--9,39
11,22
7,25
---1,33
---1,87
-0,62
-1,03
5.069
62.832
16,0
9,6
8.582,48
31.021,15
-20,7
-21,0
1,69
0,49
2,54
0,68
-0,85
-0,19
70.119
-7,15
405.093,56
523.108,56
5,78
6,93
-1,15
Totale
(a) Compresi gli orti familiari; (b) Nel 1990 furono rilevati i soli pioppeti e non altre forme di arboricoltura da legno;
44
Provincia di Cosenza
Tavola 1.19– Giornate di lavoro per categoria di manodopera, classe di SAU (in ettari) e sesso.
Anno 2000. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat.
Classi di
SAU
Senza superficie
Meno di 1 ettaro
1------2
2------3
3------5
5-----10
10----20
20----30
30----50
50---100
100 e oltre
Totale
MANODOPERA
FAMILIARE
MANODOPERA
EXTRAFAMILIARE
Maschi
Femmine
Totale
Maschi
Femmine
Totale
Totale
generale
19.830
1.071.310
622.032
354.241
381.324
366.379
231.736
100.146
78.951
48.818
27.536
3.302.305
6.029
771.155
430.408
228.249
236.820
306.479
116.872
43.303
33.761
19.779
8.276
2.101.151
25.859
1.842.465
1.052.440
582.490
618.144
572.858
348.630
143.449
112.712
68.597
35.812
5.403.456
26.472
58.356
60.926
39.215
50.157
78.375
88.721
58.014
66.687
110.497
295.083
932.953
2.020
46.257
70.841
47.883
55.322
72.365
79.814
48.512
46.117
80.874
148.769
698.774
28.762
104.793
131.767
87.098
105.479
150.740
168.535
106.526
112.804
191.371
443.852
1.631.727
54.621
1.947.258
1.184.207
669.588
723.623
723.598
517.166
249.975
225.516
259.968
479.664
7.035.183
Tavola 1.20 – Aziende e persone per categoria di manodopera e classe di SAU (in ettari).
Anno 2000. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat.
Classi di
SAU
Senza superficie
Meno di 1 ettaro
1-------2
2-------3
3-------5
5------10
10-----20
20-----30
30-----50
50----100
100 e oltre
Totale
MANODOPERA
FAMILIARE
MANODOPERA EXTRAFAMILIARE
Aziende
Persone
Aziende
818
37.545
13.973
5.880
5.017
3.594
1.681
580
442
235
121
69.926
1.487
85.549
32.979
14.118
12.356
8.901
4.276
1.460
1.106
693
326
163.260
91
5.131
2.866
1.387
1.285
1.090
640
285
235
195
154
13.359
A tempo determinato
Operai
Dirigenti
Assimilati Impiegati
194
46
7.204
675
4.717
443
2.379
207
2.654
302
3.006
242
2.247
225
1.336
114
1.251
168
2.112
54
3.296
166
30.396
2.642
A tempo indeterminato
Operai
Dirigenti
Assimilati Impiegati
40
21
111
7
118
8
79
8
93
8
98
14
55
22
31
8
35
16
39
24
247
75
946
211
totale
301
7.997
5.286
2.673
3.057
3.360
2.549
1.489
1.470
2.229
3.784
34.195
45
Provincia di Cosenza
Tavola 1.21 – Persone e giornate di lavoro, per categoria di manodopera, forma di conduzione
e classe di SAU (in ettari). Anno 2000. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat.
MANODOPERA AZIENDALE
MANODOPERA
FAMILIARE
Forme
di
Conduzione
Conduzione diretta
del coltivatore
Con solo
manodopera
familiare
Con manodopera
familiare
prevalente
Con manodopera
extrafamiliare
prevalente
Conduzione con
salariati
Conduzione a
mezzadria
Altra forma di
conduzione
Totale
Forme
di
Conduzione
Conduzione diretta
del coltivatore
Con solo
manodopera
familiare
Con manodopera
familiare
prevalente
Con manodopera
extrafamiliare
prevalente
Conduzione con
salariati
Conduzione a
mezzadria
Altra forma di
conduzione
Totale
MANODOPERA
EXTRAFAMILIARE
A tempo
determinato
Operai Dirigenti
AssiImpiemilati
gati
A tempo
indeterminato
Operai Dirigenti
AssiImpiemilati
gati
Conduttore
Coniuge
Altri
familiari
(Parenti)
Totale
68.772
41.723
47.457
(3.940)
160.992
24.806
2.263
576
56.459
34.545
39.840
(2.851)
133.695
---
---
7.563
4.529
5.388
(502)
17.982
11.341
4.750
2.199
9.315
1.065
447
89
47
2.229
(137)
529
(29)
59
(3)
---
--41.767
69.926
Totale
Aziende
47
27.692
12.313
---
---
---
---
1.004
220
15
12.580
7.563
13.465
1.259
356
32
15.112
4.750
2.070
5.521
349
360
159
6.389
1.002
198
55
30
10
5
100
38
---
---
14
0
0
0
14
6
48.045
(3.522)
163.260
30.396
2.642
946
211
34.195
13.359
GIORNATE DI LAVORO
MANODOPERA
MANODOPERA
EXTRAFAMILIARE
A tempo
A tempo
FAMILIARE
determinato
Conduttore
Coniuge
Altri
familiari
(Parenti)
3.333.381
1328.905
543.882
(133694)
2676.593
1114.313
475.844
176.105
444.220
(106340)
82.411
(22.667)
180.744
38.487
17.251
(4.687)
39.052
7.964
6135
2.751
---
---
3378.368
1339.620
3.958
(1.715)
1.519
(700)
--549.359
(136109)
indeterminato
Totale
Operai
Assimilati
Dirigenti
Impiegati
Operai
Assimilati
Dirigenti
Impiegati
Totale
5339.662
927.768
95.951
45.011
6.526
1075.256
4341.466
---
---
---
---
---
757.027
196.677
22.247
10753
656
230.333
241.169
731.091
73.704
34258
5.870
844.923
52.689
412.757
23.519
91550
19.819
547.645
11.105
4.517
1.733
1.530
452
8.232
---
594
0
0
0
594
5403.456
1345.636
121.203
138091
26.927
1631.727
46
Provincia di Cosenza
Tavola 1.22 – Aziende con allevamenti di bestiame e numero di capi, per classe di superficie
totale (in ettari). Anno 1990. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat.
CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE
1990
Categorie
Bovini
Suini
Bufalini
Caprini
Ovini
Conigli
Avicoli
Equini
Totale
2000
Categorie
Bovini
Suini
Bufalini
Caprini
Ovini
Conigli
Avicoli
Equini
Totale
Senza
Meno
di 1
1--2
2--5
5--10
10--20
20--50
50-100
100 e +
superficie
Totale
9
9
-6
9
1
6
3
43
211
4.836
1
819
707
906
4.939
141
12.560
541
4.709
-1.141
938
1.011
4.578
258
13.176
1.557
6.329
-2.123
1.815
1.464
6.020
643
19951
1.293
2.975
2
1.330
1.256
825
2.801
505
10.987
935
1.473
1
803
807
355
1.337
338
6.049
700
818
3
545
514
184
703
271
3.738
202
201
-168
134
36
142
79
962
175
126
2
108
96
24
92
65
688
5.623
21.476
9
7.043
6.276
4.806
20.618
2.303
68154
Senza
Meno
di 1
1--2
2--5
5--10
10--20
20--50
50-100
100 e +
Totale
superficie
3
4
-8
9
3
8
1
36
273
4.354
1
594
600
1.064
5.046
77
12.009
228
3.267
-529
532
759
3.485
107
8.907
591
3.826
-920
969
931
3.919
232
11388
529
1.623
-595
683
463
1.635
190
5.718
467
774
-359
397
217
723
148
3.085
408
459
3
266
282
116
403
141
2.078
116
131
-94
75
32
102
69
619
92
56
1
55
49
14
34
56
357
2.707
14.494
5
3.420
3.596
3.599
15.355
1.021
44.197
NUMERO DI CAPI
1990
Categorie
Bovini
Suini
Bufalini
Caprini
Ovini
Conigli
Avicoli
Equini
Totale
2000
Categorie
Bovini
Suini
Bufalini
Caprini
Ovini
Conigli
Avicoli
Equini
Totale
Meno
di 1
1--2
2--5
5--10
10--20
20--50
50-100
100 e +
superficie
Totale
378
1.828
--425
393
20
1.932
4
4.980
925
7.532
1
3.707
4.054
12.784
128.527
164
157.694
2.372
10.044
--6.364
7.600
15.492
116.729
272
158.843
8.125
19.908
--14.718
19.684
28.620
213.817
684
305.556
9.980
10.219
6
15.586
20.942
15.489
143.120
613
215.955
11.781
9.785
3
15.026
18.909
6.752
48.431
444
111.131
14.224
12.054
15
21.729
24.296
3.954
35.442
420
112.134
7.052
7.351
--11228
1.142
6.359
209
45625
14631
1.759
18
14866
11204
725
9.871
509
53583
69.918
80.480
43
104.705
118.310
84.978
704.258
3.319
1166.011
Senza
Meno
di 1
1--2
2--5
5--10
10--20
20--50
50-100
100 e +
Totale
superficie
39
85
--965
441
39
251
44
1.864
1.632
18.867
1
3.843
4.356
11.332
78.325
99
118.455
1.215
6.510
--3.799
4.801
9.503
71.824
130
97.782
4.440
9.868
--8.169
13.005
12.537
138.163
337
186.519
5.639
6.190
--8.949
16.090
7.655
52.010
352
96.885
7.239
5.863
--9.808
13.150
10.711
29.028
288
76.087
10.462
4.023
39
13.615
15.550
2.209
16.410
321
62.629
5.738
5.739
--8.982
8.630
752
4.020
302
34163
9.871
809
23
8.684
6.432
587
2.323
388
29117
46.275
57.954
63
66.814
82.455
55.325
392.354
2.261
703.501
Senza
12.284
Capitolo II
Aziende agricole
caratteristiche tipologiche
48
Provincia di Cosenza
2.1 – Premessa. Nel capitolo precedente abbiamo analizzato le aziende agricole secondo le loro
caratteristiche fisiche (superficie totale, dimensione degli allevamenti, superficie agricola utilizzata,
ecc.), ora la necessità di fornire, del complesso delle attività aziendali, anche una valutazione
economica ha posto l’esigenza di classificare le aziende secondo una tipologia nella quale gli
elementi base sono il reddito lordo standard (RLS), l’orientamento tecnico economico (OTE) con la
indicazione delle aziende comprese, la dimensione economica (DE) articolata in 11 classi.
La classificazione delle aziende, in base all’OTE e alla DE, si fonda sul reddito lordo (RL),
differenza tra il valore della produzione lorda (proveniente dal singolo ettaro o dal singolo capo di
bestiame) e i costi specifici sostenuti per ottenerla. La produzione lorda di una o di un gruppo
omogeneo di coltivazioni è data, nell’annata agraria di riferimento, dalla produzione complessiva
che può essere utilizzata dopo aver detratto le perdite di raccolta.
Non potendo disporre dei dati contabili di ogni azienda per calcolarne il reddito lordo, si è ricorsi al
RLS, valore medio applicabile a tutte le aziende di una regione. I RLS determinati riguardano 43
coltivazioni e 21 categorie di bestiame.
Moltiplicando i RLS, riferiti ad un ettaro di superficie o ad un capo di bestiame, per gli ettari di
superficie e per il numero di capi di bestiame, rispettivamente, si ottengono i RLS di ogni
coltivazione e di ogni categoria di bestiame. Sommando i valori si ricava il RL complessivo
dell’azienda che è chiamato la sua dimensione economica. Essa viene espressa in UDE (Unità di
Dimensione Economica) e corrisponde ad un RLS aziendale riferito a condizioni di produzione e a
prezzi di un prefissato periodo. Per il censimento del 2000 ogni UDE è uguale ad un RLS aziendale
di 1200 €. Per un’azienda con un RLS di 1800 € la UDE sarà: 1800:1200 =1,5 UDE, 1 € vale
1936,27 lire. Esistono11 classi di UDE ed 1 UDE vale 2.324.592 lire.
● Classificazione. Le aziende in base all’OTE si dividono in aziende ad “indirizzo produttivo
specializzato” e in aziende ad “indirizzo produttivo misto”. Le prime sono quelle aventi un’attività
esclusiva o prevalente rispetto alle altre attività. Le seconde non hanno un’unica attività prevalente,
ma presentano un OTE parzialmente prevalente sulle altre attività con un RLS entro certi limiti
stabiliti, oppure esercitano almeno due delle attività previste nelle aziende con OTE specializzato
senza che nessuna incida, economicamente, oltre un certo livello prefissato. Il primo livello di
classificazione prevede 8 indirizzi economici generali che si articolano in due orientamenti tecnicoeconomici: quello specializzato e quello misto. Nel primo vi sono i seguenti indirizzi:
● Seminativi. Aziende il cui indirizzo produttivo, unico o prevalente, è costituito da seminativi, con
esclusione delle coltivazioni ortive in orti stabili o industriali, di quelle ortive in serra e delle
coltivazioni floreali; ● Ortofloricoltura. Aziende il cui indirizzo produttivo, unico o prevalente, è
costituito dalle coltivazioni ortive in orti stabili o industriali, dalle coltivazioni ortive in serra e/o
dalle coltivazioni floreali; ● Coltivazioni permanenti. Aziende orientate prevalentemente o
unicamente verso le coltivazioni legnose agrarie;
● Erbivori. Aziende il cui indirizzo produttivo, unico o prevalente, è rappresentato
dall’allevamento di bovini, bufalini, equini, ovini e/o caprini, nonché aziende prive di tale bestiame
in cui l’attività economica prevalente è incentrata sulla produzione foraggera di prati permanenti e
pascoli; ● Granivori. Aziende nelle quali l’attività, unica o prevalente, è quella dell’allevamento di
suini, degli allevamenti avicoli e/o dell’allevamento di frattrici.
Nell’orientamento misto rientrano i seguenti indirizzi:
● Policoltura, Aziende aventi due degli orientamenti agricoli generali (seminativi, ortofloricoltura,
coltivazioni permanenti), oppure uno di essi parzialmente prevalente rispetto agli altri;
● Poliallevamento. Aziende aventi entrambi gli orientamenti zootecnici (Erbivori, Granivori), di
cui uno parzialmente prevalente rispetto all’altro; ● Coltivazioni-Allevamenti. Aziende che,
esercitando attività produttive agricole e zootecniche, non rientrano nei gruppi precedentemente
Provincia di Cosenza
49
indicati. Gli 8 OTE generali, a loro volta, sono stati disaggregati in 17 OTE principali, ottenuti
evidenziando nelle aziende gli indirizzi produttivi più diffusi, e questi ultimi sono stati scissi in altri
gruppi pervenendo a 50 OTE particolari. Poiché ogni azienda viene attribuita ad uno dei 50 OTE
particolari e ad una delle 11 classi di DE si ottengono, per ogni livello territoriale considerato, 550
gruppi di aziende omogenee sotto il profilo tecnico-economico. Ogni azienda è classificata in uno
degli OTE in base all’incidenza percentuale del RLS delle varie attività produttive aziendali sul
RLS complessivo dell’azienda. Le aziende ad indirizzo produttivo specializzato, ricadenti in uno
dei primi 5 OTE, sono caratterizzate dal fatto che il RLS delle coltivazioni o delle categorie di
bestiame che determinano l’orientamento di pertinenza è maggiore dei 2/3 del RLS aziendale
complessivo. Le aziende ad indirizzo produttivo misto (policoltura, poliallevamento e coltivazioni e
allevamenti) sono di tipo “parzialmente prevalente” se i RLS provenienti dalle attività produttive
delle aziende, coltivazioni e allevamenti, che concorrono alla costituzione di uno tra i primi cinque
indirizzi generali, contribuiscono in misura compresa tra 1/3 e 2/3 alla formazione del RLS
aziendale, mentre i RLS dell’insieme delle altre attività produttive incidono sul RLS aziendale al
massimo per 1/3. Le aziende sono considerate con indirizzo produttivo di tipo “duplice”, quando
entrambi i RLS, concernenti le attività produttive di due tra i primi cinque OTE specializzati,
concorrono alla formazione del RLS aziendale con un’aliquota compresa tra 1/3 e 2/3. Le aziende
non rientranti nelle voci previste, con le aziende il cui RLS delle varie attività incide poco sul RLS
dell’azienda sì da non determinare alcun orientamento, neppure di tipo prevalente o di tipo duplice,
vengono attribuite all’OTE coltivazioni e allevamenti.
2.2– Dall’esame della tavola 2.1 si evince che nel 2000, nella provincia di Cosenza, le aziende
specializzate sono 58.335, l’85,4% del totale, quelle miste sono 9.954, il restante14,6%. Tra le
aziende specializzate quelle ad OTE Coltivazioni permanenti39 sono il 69,3% del totale delle
aziende e investono una SAU di 91.021,95 ettari, pari al 39,6% della SAU totale. Esse producono
un RLS di 188.977,4 UDE (il 63,5%) ed assorbono 4.094.373 giornate di lavoro (il 58,7%). Il loro
RLS medio è di circa 4 UDE, la SAU è di 1,92 ha e le giornate di lavoro impiegate nelle loro
attività agricole sono in media 86,6. Le aziende ad OTE Seminativi40 sono l’11,6% del totale delle
aziende e investono l’11,8% di SAU, hanno un RLS di 25.815 UDE (8,7% di quello totale) e le
giornate di lavoro erogate sono 740.256 (il 10,6% del totale). Esse, mediamente, hanno una SAU di
3,4 ha, una dimensione economica di 3,3 UDE e le giornate di lavoro erogate sono 93 per azienda.
Le aziende ad indirizzo Ortofloricoltura41 sono solo 385 (lo 0,6% del totale), investono una SAU
dello 0,4%, RLS 3,1 UDE, giornate di lavoro 87.832 (l’1,3% del totale). Per ogni azienda si hanno,
in media, una SAU di 2,35 ha, un RLS di 23,8 UDE, le giornate sono 228. Le aziende specializzate
in Erbivori42 sono il 3,7% e occupano il 22,9% di SAU, producono un RLS di 18.396,6 UDE ed
impegnano 406.347 giornate lavorative ad annata agraria. In media risulta una SAU di 21,1 ha, un
RLS di 7,4 UDE, 163 giornate di lavoro per azienda. Le aziende specializzate in Granivori43 sono
appena 228 (lo 0,3% del totale), occupano una SAU di 78,66 ha, producono un RLS di 494,4 UDE,
erogano 18.812 giornate di lavoro.
39
Coltivazioni permanenti : Viticoltura (per vini di qualità, per vini non di qualità, per vini di qualità ed altri, mista
per produzioni diverse); Frutticoltura ed Agrumicoltura (frutticoltura, agrumicoltura, frutticoltura e agrumicoltura);
Olivicoltura; Coltivazioni permanenti diverse e/o combinate.
40
Seminativi : Cereali, legumi secchi e semi oleosi (cereali (escluso il riso), riso, (cereali, riso, legumi secchi e semi
oleosi)); Altri Seminativi (piante sarchiate, cereali e piante sarchiate, orticoltura in pieno campo, seminativi diversi).
41
Ortofloricoltura : Orticoltura in orti industriali, Floricoltura e piante ornamentali, Ortofloricoltura mista.
42
Erbivori : Bovini da latte (da latte, da latte e da allevamento); Bovini da allevamento e carne (da allevamento, da
ingrasso); Bovini da latte allevamento e carne (da latte con allevamento e carne, da allevamento e carne con latte);
Ovini, caprini ed altri erbivori (ovini, ovini e bovini, caprini, erbivori diversi).
43
Granivori : Suini; Pollame; Granivori diversi.
50
Provincia di Cosenza
Tavola 2.1 – Aziende e relativa SAU (in ettari), RLS e numero di giornate di lavoro aziendale
per orientamento tecnico economico (OTE) generale e classe di dimensione economica.
Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Anno 2000 Dati Istat.
ORIENTAMENTI
TECNICOECONOMICI
GENERALI
AZIENDE
SPECIALIZZATE IN:
Seminativi
Ortofloricoltura
Coltivazioni permanenti
Erbivori
Granivori
AZIENDE MISTE CON
COMBINAZIONE DI:
Policoltura
Poliallevamento
Coltivazioni /Allevamenti
CLASSI DI
DIMENSIONE
ECONOMICA
< 1 UDE
1------2
2------4
4------6
6------8
8--- -12
12--- 16
16----40
40---100
100--250
250 e più
TOTALE
AZIENDE
SAU
RLS
GIORNATE DI
LAVORO
Numero
%
Ettari
%
UDE
%
Numero
%
58. 335
7.935
385
47.293
2.494
228
85,4
11,6
0,6
69,3
3,7
0,3
171.651,78
27.008,71
906,42
91.021,95
52.636,04
78,66
74,8
11,8
0,4
39,6
22,9
0
242.852,30
25.815,9
9.167,9
188.977,4
18.396,6
494,4
81,5
8,7
3,1
63,5
6,2
0,2
5.347.620
740.250
87.832
4.094.373
406.347
18.812
76,7
10,6
1,3
58,7
5,8
0,3
9. 954
7.513
655
1.786
14,6
11,0
1,0
2,6
57.922,90
33.211,02
4.559,66
21.152,22
25,2
14,0
2,0
9,2
54.973,00
36.266,5
4.780,1
13.926,3
18,5
12,2
1,6
4,7
%
5,4
6,8
11,1
7,3
5,8
8,3
4,9
14,8
12,2
10,7
12,7
100,0
UDE
12.744,4
21.999,9
38.019,0
25.727,0
19.083,6
25.495,2
16.212,3
43.512,3
37.222,2
25.045,3
32.664,0
297.825,30
1.624.217
23,3
1.049.745
15,1
163.310
2,3
411.162
5,9
GIORNATE DI
LAVORO
Numero
%
1.107.354
15,9
1.001.796
14,4
1.242.641
17,8
662.347
9,5
444.569
6,4
532.018
7,6
289.554
4,2
651.508
9,3
398.418
5,7
213.546
3,1
428.086
6,1
6.971.837 100,0
AZIENDE
Numero
25.080
15.201
13.488
5.267
2.771
2.624
1.176
1.815
619
168
71
68.289
%
36,7
22,3
19,8
7,7
4,1
3,8
1,7
2,7
0,9
0,2
0,1
100,0
SAU
Ettari
12.466,53
15.531,05
25.384,16
16.812,03
13.380,63
19.084,57
11.306,48
34.077,67
27.921,73
24.541,58
29.068,25
229.574,68
RLS
%
4,3
7,4
12,8
8,6
6,4
8,6
5,4
14,6
12,5
8,4
11,0
100,0
Le aziende miste con combinazioni di Policoltura44 sono 7.513 (l’11%), investono il 14% di SAU e
producono un RLS del 12,2% del totale, impiegando 1.049.745 giornate di lavoro ad annata agraria.
SAU media 4,3 ha, RLS 4,8 UDE, giornate di lavoro 139,7. Le aziende con Coltivazioni e
Allevamenti45 sono il 2,6% del totale aziende, occupano una superficie di 21.152,22 ha (il 9,2%),
producono un RLS che è il 4,7% del reddito totale, erogano il 5,9% del numero di giornate di
lavoro, SAU media 11,8 ha, RLS medio 7,8 UDE, giornate medie 230. Il Poliallevamento46
riguarda 655 aziende, il 2% di SAU totale, l’1,6% del RLS complessivo, il 2,3% delle giornate
lavorative. Analizzando le classi di UDE, si vede che il 3,9% delle aziende è compreso in quelle da
16—40 a 250 e più UDE nelle quali si concentra il 50,4% di SAU, il 46,5% di RLS e solo il 24,2%
delle giornate di lavoro. Nelle prime tre classi di UDE (da <1 a 2—4 ), invece, si concentra il 78,8%
di aziende, il 48,1% delle giornate di lavoro, ma solo il 24,5% di RLS ed il 23,3% di SAU.
44
Policoltura : Ortofloricoltura e Coltivazioni permanenti; Seminativi ed Ortofloricoltura; Seminativi e Viticoltura;
Policoltura (seminativi); Policoltura (seminativi, ortofloricoltura o coltivazioni permanenti).
45
Coltivazioni e allevamenti : Seminativi ed Erbivori (seminativi e bovini da latte, bovini da latte e seminativi,
seminativi ed erbivori non da latte, erbivori non da latte e seminativi); Altre Coltivazioni ed Allevamenti (seminativi e
granivori, coltivazioni permanenti ed erbivori, coltivazioni ed allevamenti diversi).
46
Poliallevamento : Orientamento Erbivori (bovini da latte, erbivori non da latte); Orientamento Granivori (granivori e
bovini da latte, granivori ed erbivori non da latte, granivori ed allevamenti misti).
Provincia di Cosenza
51
Tavola 2.2– Aziende per orientamento tecnico economico (OTE) principale e generale e per
classe di dimensione economica. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Anno 2000 Dati Istat.
CLASSI DI DIMENSIONE ECONOMICA
OTE
PRINCIPALI
E
GENERALI
<1
1---2
2---4
4---6
6---8
8--12
12-16
16--40
40-100
100-250
250
e più
Totale
22415
12984
11311
4296
2245
2043
929
1419
496
139
58
58335
1.990
484
332
104
68
58
23
44
8
1
1
3.113
Seminativi
3.982
1.669
1.147
357
233
210
90
167
57
18
5
7.935
Ortofloricoltura
84
65
68
27
23
25
19
40
15
13
6
385
Viticoltura
1.591
226
73
13
10
2
2
7
7
1
0
1.932
Agrumicoltura
2.574
1.443
1.338
700
358
351
201
371
140
38
18
7.532
Olivicoltura
Coltivazioni
permanenti
9.459
6.845
6.407
2.215
1.127
935
385
431
156
25
14
27999
16848
11022
9.881
3.753
1.878
1.646
731
1.027
377
90
40
47293
Erbivori
1.286
225
214
159
111
158
89
183
45
17
7
2.494
Granivori
215
3
1
0
0
4
0
2
2
1
0
228
AZIENDE
MISTE CON
COMBINAZIONE DI:
2.665
2.217
2.177
980
526
581
247
396
123
29
13
9.954
Policoltura
Seminativi e
coltivazioni
permanenti
Poliallevamento
Coltivazioni
Allevamenti
1.879
1.802
1822
780
362
388
158
234
66
16
6
7.513
913
1.082
1.157
478
196
196
66
89
25
11
2
4.215
169
144
86
57
48
62
21
48
16
3
1
655
617
271
269
143
116
131
68
114
41
10
6
1.786
Totale
25080
15201
13488
5.276
2771
2.624
1.176
1.815
619
168
71
68289
AZIENDE
SPECIALIZZATE IN :
Cereali
legumi secchi
semi oleosi
Frutticoltura e
Dalla tabella precedente emerge che la maggior parte delle aziende si concentrano nella classe
minore di 1 UDE (il 36,7%) in cui prevalgono quelle specializzate in Coltivazioni permanenti
(67,2%) e Seminativi (15,9%), mentre tra le aziende miste prevalgono quelle in Policoltura (il
7,5%). A partire dalla classe con meno di 1 UDE, il numero delle aziende assume un andamento
decrescente fino alla classe di 16—40 UDE, dove si verifica una inversione di tendenza, per
riprendere subito dopo allo stesso modo. Tra le aziende specializzate in coltivazioni permanenti,
quelle ad OTE Olivicoltura riguardano il 41% del totale aziende e il 59,2% di quelle a Coltivazioni
permanenti; le aziende a prevalenza di Frutticoltura e Agrumicoltura sono l’11,% del totale ed il
15,9% delle Coltivazioni permanenti; le aziende a prevalenza di Viticoltura sono il 2,8% del totale
52
Provincia di Cosenza
ed il 4,1% delle Coltivazioni permanenti; le aziende miste con combinazione di Policoltura sono
7.513 su 9.954 (il 75,5%) di quelle miste e l’11% del totale delle aziende.
2.3 – Tavola 2.3 – Aziende e relativo RLS per classe di dimensione economica per (OTE)
principale e generale. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Anno 2000 Dati Istat.
OTE
PRINCIPALI E
GENERALI
REDDITO LORDO STANDARD
<1
1---2
2---4
4---6
6---8
8--12
12-16
16--40
40-100
100-250
250 e
più
Totale
11.291,1
18.775,0
31.808,0
20.937,7
15.447,9
19.864,1
12.790,8
34.049,2
30.276,9
21.242,7
26.368,9
242.852
804,5
667,7
905,2
504,8
473,5
557,5
313,1
1.074,8
383,4
115,5
261,5
6.061,5
941,4
1.745,8
1.709,9
2.377,6
2.309,0
3.214,2
1.238,1
1.743,0
1.116,0
1.589,5
1.500,0
2.057,5
935,4
1.248,5
3.007,1
4.081,9
2.975,8
3.359,2
2.498,2
2.613,7
1.523,5
1.785,0
19.754,4
25.815,9
50,5
96,7
202,4
124,3
158,4
245,2
267,6
926,9
1.048,6
2.002,1
4.045,1
9.167,9
Viticoltura
621,0
312,4
195,0
61,4
67,0
20,2
28,2
162,2
460,7
126,3
0
2.054,3
Frutticoltura
Agrumicolt.
1.277,1
2.064,5
3.781,7
3.416,4
2.450,9
3.450,0
2.769,2
8.921,9
8.785,4
5.656,2
9.567,2
52.140,5
AZIENDE
SPECIALIZ
ZATE IN
Cereali, legu
-mi secchi,
semi oleosi
Altri
seminativi
Seminativi
Ortofloricoltura
Olivicoltura
Coltivazioni
permanenti
diverse e/o
combinate
Coltivazioni
permanenti
5.399,5
9.987,1
18.016,1
10.800,2
7.746,4
9.054,0
5.279,6
10.206,7
9.386,3
4.056,1
5.285,7
95.217,8
1.840,1
3.610,9
5.785,2
4.011,4
2.656,6
3.456,0
1.963,4
5.208,2
4.403,7
3.682,6
2.946,9
39.564,9
9.137,5
15.974,8
27.778,0
18.289,4
12.920,9
15.980,3
10.040,4
24.499,0
23.036,1
13.521,2
17.799,7
18.8977
Bovini da
latte
0,9
0
20,9
33,9
20,8
115,1
170,5
1.178,1
691,5
809,6
357,6
3.398,9
10,9
38,3
124,1
158,1
207,5
326,2
68,2
277,4
226,5
0
0
1.437,3
0
1,2
3,0
30,5
22,1
16,8
0
131,9
220,9
0
0
426,4
330,4
282,0
462,8
558,5
528,8
1.081,3
995,5
2.891,9
1.574,4
2.046,8
2.381,4
13.133,9
Erbivori
342,3
321,5
610,9
781,0
779,2
1.539,4
1.234,3
4.479,3
2.713,2
2.856,5
2.739,0
18.396,6
Granivori
14,9
4,3
2,5
0
0
41,7
0
62,0
119,8
249,2
0
AZIENDE
MISTE
CON:
1.453,3
3.224,9
6.211,0
4.789,3
5.635,6
5.631,1
3.421,6
9.463,1
7.045,3
3.802,5
6.295,1
5.4973,0
Policoltura
1.164,2
2.623,2
5.177,1
3.803,6
2.487,7
3.745,2
2.178,3
5.637,2
3.935,8
2.101,0
3.473,2
36.266,5
81,5
199,9
225,7
278,3
325,2
581,0
270,0
1.085,8
925,1
315,4
254,5
4.542,5
7,5
6,5
6,4
0
14,5
28,4
13,3
38,5
0
122,4
0
237,6
89,1
206,4
232,1
278,3
339,7
609,5
283,3
1124,3
925,1
437,8
254,5
4780,1
86,7
189,7
453,8
342,5
403,7
727,3
540,9
1442,4
1.151,3
476,2
263,7
6.078,2
173,4
205,6
347,9
364,9
404,5
549,2
419,0
1.259,3
1.033,2
787,6
2.303,6
7.848,1
260,1
395,2
801,7
707,4
808,2
1.276,5
959,9
2.701,7
2.184,4
1.263,7
2.567,3
13.926,3
12.744,4
21.999,9
38.019,0
25.727,0
19.083,6
25.495,2
16.212,3
43.512,3
37.322,2
25.045,3
32.664,0
297.825
Bovini da
allev. e carne
Bovini da
latte allev. e
carne
Ovini,
Caprini, altri
erbivori
Poliallevame
nto erbivori
Poliallevame
nto granivori
Poliallevamento
Seminativi Erbivori
Atre
Coltivazioni
Allevamenti
Coltivazioni
Allevamenti
Totale
494,4
Provincia di Cosenza
53
Le 27.999 aziende che hanno come attività principale o prevalente l’Olivicoltura producono un RLS
di 95.217,8 UDE, il 50,4% delle Coltivazioni permanenti e il 39,2% di quello delle aziende
specializzate. Le aziende specializzate in Coltivazioni permanenti con esclusività in Frutticoltura ed
Agrumicoltura producono 52.140,5 UDE di RLS (il 27,6% del RLS delle Coltivazioni permanenti e
il 21,5% del RLS delle aziende specializzate). Tra le aziende specializzate il RLS maggiore lo
producono quelle specializzate in Coltivazioni permanenti (77,8%), seguono i Seminativi (10,6%),
gli Erbivori (7,6%), Ortofloricoltura con il 3,8% e Granivori con lo 0,2%.
Dando un’occhiata ai Seminativi si nota che il reddito maggiore è associato alla classe 16—40 UDE
(il 15,8%), seguono la classe da 40 a 100 UDE con il 13% e la classe da 2 a 4 UDE con il 12,5%. La
classe da 16 a 40 UDE è quella di maggiore reddito per quanto concerne la totalità delle aziende
(specializzate e miste), in essa si concentra il 14,6% del RLS totale, seguono la classe da 2 a 4 UDE
con il 12,8% e la classe da 40 a 100 UDE con il 12,5%. Ogni azienda di dimensione economica
(DE) minore di un UDE ha un RLS medio di 0,51 UDE, quella della classe 1—2 UDE ha un RLS
medio di 1,45 UDE. Si vede che il reddito lordo standard, azienda per azienda, da meno di un
UDE a 250 è + UDE, ha un andamento irregolare. Più della metà si trova nelle classi 250 e + UDE,
40—100, 16—40, 2—4 UDE (il 50,9%) che interessano il 23,4% delle aziende specializzate.
L’Ortofloricoltura ha un RLS totale di 9167,9 UDE, prodotto maggiormente dalle aziende da 16 a
40 UDE in su, massimo apporto di 4.045,1 UDE (il 44,1%), ad opera della classe di 250 e + UDE
nella quale vi sono solo 6 aziende sulle 385 complessive.
Gli Erbivori concentrano 1286 aziende su 2.494 nella classe di DE < 1 UDE, ma esse producono
solo 342,3 UDE di RLS, la maggioranza (il 69,5%) proviene dalle 252 aziende comprese tra la
classe 16—40 e la classe 250 e + UDE.
La Viticoltura produce un RLS di 2.054,3 UDE (l’1,1% delle Coltivazioni permanenti), proveniente
per il 67,9% dalle aziende di dimensione 40—100 UDE, <1 UDE e 1—2 UDE. Tra le aziende miste
il reddito maggiore va ascritto a quelle in Policoltura (il 66% di quello delle aziende miste). Nel
complesso le aziende specializzate producono l’81,5% del reddito lordo standard totale e quelle
miste il 18,5%.
2.4 – La tavola successiva classifica la superficie aziendale per forma di utilizzazione dei terreni,
per orientamento tecnico economico e per classi di dimensione economica.
Da essa si evince che nel 2000 le aziende specializzate occupano 285.708,60 ettari, il 75% della
superficie totale, quelle miste il rimanente 25%. Tra le aziende specializzate quelle ad OTE
Seminativi coprono il 49,6% della superficie coltivata a seminativi, 46.362,62 ha, (cereali, legumi
secchi, patata, foraggere, ortive, barbabietola da zucchero), che risulta il 27% della SAU
(171.651,78 ha). Queste aziende, specializzate in Seminativi, si estendono su una superficie di
40.122,05 ha (il 10,5% di quella totale) di cui il 57,3% è coltivata a seminativi, il 2,1% è coltivata a
legnose agrarie, il 7,9% a prati permanenti e pascoli, lo 0,6% è investita da arboricoltura da legno, il
23,1% da boschi, il 5,5% riguarda superficie agricola non utilizzata e il 3,5% altra superficie. Le
aziende ad indirizzo economico Seminativi sono 7.935 per una superficie media di 5,06 ha ed un
RLS di 25.815,9 UDE, reddito medio di 3,3.
La superficie delle aziende specializzate in Viticoltura risulta di 2.448,63 ettari (lo 0,9% della
superficie totale delle aziende specializzate); per il 45,6% si tratta di terreni utilizzati per le
coltivazioni legnose agrarie, per il 17,8% di terreni boschivi, per il 12,4% di terreni adibiti a colture
seminative, il 17,3% è superficie agricola non utilizzata.
Le aziende specializzate in Olivicoltura , che rientrano tra quelle ad OTE generale Coltivazioni
permanenti, occupano una superficie di 65.495,45 ha (il 22,9% di quella delle aziende specializzate
ed il 17,2% della totale) costituita da terreni a seminativi per il 13,8%, da terreni a legnose agrarie
per il 56,1%, da terreni convertiti in prati permanenti e pascoli per il 5,3%, da superficie a boschi
per il13,8%. La superficie agricola utilizzata è di 49.225,15 ha (il 75,2% di quella ad olivicoltura),
54
Provincia di Cosenza
Tavola 2.4 – Superficie aziendale (in ettari) per forma di utilizzazione dei terreni, per (OTE)
principale e generale e classe di dimensione economica. Provincia di Cosenza (Universo
Italia). Anno 2000 Dati Istat.
ORIENTAMENTI
TECNICOECONOMICI
Principali-Generali
SAU
Arboricoltura
da legno
Boschi
Superf.
agricola
non
utilizzata
Altra
Superf.
Superficie
totale
Seminativi
Legnose
agrarie
Prati e
pascoli
Totale
piop
peti
SPECIALIZZATE IN
46362,62
68222,92
57066,24
900,37
91,6
90147,63
15032,75
7976,07
285708,60
Cereali, legumi
secchi e semi oleosi
10061,27
175,08
1.144,64
73,9
19,1
2.278,19
885,44
540,22
15.157,83
Seminativi
22990,93
853,02
3.164,76
224,61
39,5
9.288,83
2.210,58
1.389,32
40.122,05
Ortofloricoltura
631,04
214,53
60,85
5,73
0,86
287,90
87,88
56,32
1.344,25
Viticoltura
Frutticoltura
Agrumicoltura
303,3
1.115,87
78,71
10,73
0,08
435,89
422,83
81,29
2.448,63
2.028,27
15343,88
1.898,89
80,43
6,10
7.057,89
1.667,01
921,81
28.998,18
AZIENDE
Olivicoltura
Coltivazioni
permanenti
9.021,17
36760,36
3.443,62
272,88
220,7
9.008,88
5.142,13
1.846,41
65.495,45
17331,86
66588,26
7.101,83
537,47
46,4
25503,05
9.427,17
3.836,61
125.326,25
Erbivori
5.335,90
562,45
46737,69
131,39
4,79
59972,62
3.264,33
2.671,65
118.676,03
72,89
4,66
1,11
1,17
0
95,23
42,79
22,17
240,02
AZIENDE MISTE
CON
COMBINAZIONE DI
29862,63
9.766,68
18293,90
492,36
208
30449,28
3.893,65
2.515,47
95.273,66
Policoltura
20044,45
7.301,37
4865,20
226,12
57,6
6.447,11
2.529,80
1.224,31
42.638,36
Poliallevamento
Coltivazioni
Allevamenti
2.424,72
472,43
1.662,51
38,04
5,87
1.491,32
383,67
153,30
6.625,99
7.393,46
1.992,88
11765,88
228,20
144,7
22510,85
980,18
1.137,86
46.009,31
Arboricoltura
da legno
Boschi
SAU non
utilizzata
Altra
Superf.
Superficie
totale
Granivori
SAU
CLASSI DI
DIMENSIONE
ECONOMICA
Legnose
agrarie
Prati e
pascoli
Totale
Piop
peti
< 1 UDE
1------2
2------4
4------6
6------8
8--- -12
12--- 16
16----40
40---100
100--250
250 e più
Seminativi
5.488,77
5.869,22
9.292,92
6.062,04
5.043,65
7.393,60
4.579,53
13326,75
9.295,53
5.181,40
4.691,84
4.409,76
7.255,07
12250,55
7.869,79
5.453,03
6.851,17
4.149,31
9.735,75
8.652,44
4.904,32
6.458,41
2.568,00
2.406,76
3.840,69
2.880,20
2.883,95
4.839,80
2.577,64
11015,17
9.973,76
14455,86
17918,00
110,97
96,16
125,02
123,04
67,66
93,81
68,47
215,49
198,64
201,29
92,18
12,0
13,5
15,6
11,7
2,5
12,0
2,7
17,6
33,1
165
14,3
7.233,57
5.459,03
8.516,42
5.129,66
4..032,23
7.742,52
4.257,76
19366,55
14610,52
23403,41
20845,24
3.777,55
2.543,97
2.934,85
1.462,30
1.030,61
1.098,34
547,16
1.412,02
1.311,95
1.528,70
1.278,95
972,63
988,89
1.353,89
720,22
530,34
696,66
339,96
1.014,00
1.193,72
1.924,99
756,24
24.561,25
24.619,10
38.314,34
24.247,25
19.041,47
28.715,90
16.519,83
56.085,73
45.236,56
51.599,97
52.040,86
TOTALE
76225,25
77989,60
75359,83
1392,7
300
120596,9
18926,40
10491,54
380982,26
Provincia di Cosenza
55
mentre 1.846,41 ha sono di “altra superficie” e 5.142,13 sono di “superficie agricola non utilizzata”.
Queste aziende sono 27.999 per una superficie media di 2,34 ha, un RLS di 95217,8 UDE, RLS
medio 3,4 UDE.
Le 7.532 aziende ad OTE principale Frutticoltura ed Agrumicoltura coprono una superficie di
28.998,18 ettari, il 23,1% di quella riservata alle Coltivazioni permanenti di cui fanno parte. Essa
viene determinata per il 66,5% dalla SAU nella quale prevalgono i terreni a coltivazioni legnose
agrarie che sono il 79,6% della SAU. Incide anche la superficie boschiva per il 24,3%, producono
un RLS di 52140,5 UDE, RLS medio 6,92 UDE, superficie aziendale media 3,85 ha.
Le aziende specializzate in allevamento di Ovini, Caprini ed altri Erbivori ricoprono una
superficie di ettari 109.874,83 (il 92,6% della di quella delle aziende a Erbivori). Esse sono 2160
sulle 2494 ad indirizzo Erbivori ed hanno una superficie aziendale media di 50,87 ha, ed un RLS
totale 13.133,9 UDE, il 4,4% del reddito totale delle aziende della provincia di Cosenza.
Le aziende miste ad OTE Policoltura interessano una superficie totale di 42.638,36 ha, di cui
32.112,02 di SAU, con prevalenza di terreni a seminativi (il 47%), a boschi (il 15,1%), a
coltivazioni legnose agrarie (il 17,1%), a prati permanenti e pascoli (l’11,4%). Esse hanno un RLS
di 36.266,5 UDE, RLS medio 4,8 UDE, sono 7513 ed hanno una superficie media di 5,68 ha. Per
quanto riguarda i terreni a seminativi la superficie maggiore risiede nelle classi 16—40, 40—100,
2—4 UDE; la superficie delle legnose agrarie è concentrata nelle stesse classi dei seminativi, i
terreni coltivati a prati permanenti e pascoli hanno 17.918 ha della superficie occupata nelle classi
250 e + UDE.
2.5 – La tabella successiva mostra le aziende con allevamenti per orientamento economico e
dimensione economica. Nell’anno 2000 esse sono 19.300 di cui 13.998 concentrate nelle prime tre
classi di UDE. Tra le 2.707 aziende specializzate che praticano l’allevamento dei bovini,
numericamente, prevalgono quelle ad OTE Erbivori (il 22,8%), mentre tra le aziende miste
prevalgono quelle ad indirizzo economico Policoltura (il 26,2%) e Allevamenti e Coltivazioni (il
21,1%), per lo più concentrate nelle classi da 2—4 a 16—40 UDE.
L’allevamento degli ovini concentra le relative 3.596 aziende nell’indirizzo specializzato
Coltivazioni permanenti (il 22,3%), in quello misto di Policoltura (il 25,7%) ed in Coltivazioni e
Allevamenti (il 18,1%).
I caprini, che ammontano a 66.814 capi e contano 3.420 aziende, vengono allevati in prevalenza in
aziende ad OTE Coltivazioni permanenti (il 22,5%), ad OTE Policoltura (il 25,6%) e ad OTE
Coltivazioni e Allevamenti (il 18%). I 2.261 capi di equini sono allevati in 1021 aziende tra le quali
spiccano quelle ad OTE Coltivazioni permanenti (il 26%), seguite da quelle ad OTE Policoltura (il
21,1%).
Gli allevamenti di suini sono diffusi in 14.494 aziende di cui ad OTE Coltivazioni permanenti (il
45,1%), ad OTE Policoltura (il 26,3%) e ad OTE Seminativi (il 12,5%). Gli allevamenti avicoli
sono concentrati in 15.355 aziende con le seguenti percentuali prevalenti: 47,9% in Coltivazioni
permanenti; il 24,8% in Policoltura e il 12,4% in Seminativi. Le 3.597 aziende dedite
all’allevamento dei conigli si trovano in Coltivazioni permanenti (il 38,2%) ed in Policoltura (il
29,7%). Pertanto tra le 2.356 aziende specializzate in Seminativi sono in numero maggiore quelle
in cui si allevano suini, avicoli e conigli; le 8.958 aziende specializzate in Coltivazioni permanenti
sono distribuite tra quasi tutte le specie di bestiame con larga prevalenza di suini e avicoli.
Tra le aziende specializzate in Erbivori troviamo in prevalenza quelle che praticano l’allevamento
dei bovini, dei caprini, degli ovini, dei suini, degli avicoli ed, in misura molto minore, degli equini.
Nelle aziende ad OTE Granivori si trovano in genere più diffusamente le aziende con allevamenti
di suini ed avicoli. Tra le aziende miste con combinazione di Policoltura troviamo le aziende con
allevamenti di suini ed avicoli in larga parte, seguite da quelle riguardanti tutte le altre specie di
animali da allevamento. Tra le 637 aziende ad OTE Poliallevamento e le 1.381 ad OTE Coltivazioni
56
Provincia di Cosenza
Tavola 2.5–Aziende con allevamenti in complesso e per principali specie di bestiame, per OTE
generale e classe di DE. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
OTE
PRINCIPA
LI E GENE
RALI
SPECIE DI BESTIAME
TOTALE
AZIENDE
Con
Allevamenti
BOVINI
OVINI
CAPRINI
EQUINI
SUINI
AVICOLI
ALLEV.
CONIGLI
STRU
ZZI
AZIENDE
SPECIALI
ZZATE IN:
12.766
1.108 (2)
1.607
1.542
522
9.151
10.072
1.990
14
Seminativi
2.356
107
208
164
68
1.810
1.903
400
3
134
8.958
9
374 (1)
13
800
10
769
7
265
90
6.532
112
7.355
24
1.374
0
10
1.090
618 (1)
584
598
182
583
517
139
0
Granivori
228
0
2
1
0
136
185
53
1
AZIENDE
MISTE :
6.534
1.599 (3)
1.989
1.878
499
5.343
5.283
1.607
14
Policoltura
4.516
709
924
877
215
3.805
3.815
1.067
8
allevamento
637
319
413
384
86
541
509
211
1
Coltivazioni
Allevamenti
1.381
571(3)
652
617
198
997
959
329
5
Ortofloricoltura
Coltivazioni
permanenti
Erbivori
Poli-
CLASSI DI DIMENSIONE ECONOMICA IN UDE
< 1 UDE
1------2
2------4
4------6
6------8
8--- -12
12--- 16
16----40
40---100
100--250
250 e più
5.591
4.245
4.162
1.763
1.000
1.025
480
742
221
52
19
TOTALE
19.300
(tra parentesi i BUFALINI)
100
265 (1)
450
360
304
409
225
410 (1)
141 (2)
27 (1)
16
384
655
771
491
304
371
197
313
83
22
5
395
565
787
441
301
334
200
311
67
15
4
81
119
154
105
106
132
72
158
74
14
6
3.946
3.332
3.310
1.378
759
760
339
500
138
28
4
4.623
3.548
3.446
1.378
755
754
322
413
97
18
1
867
853
867
373
183
202
97
116
29
9
1
9
2
4
2
4
3
1
1
1
1
0
2.707
3.596
3.420
1.021
14494
15.355
3.597
28
ed Allevamenti sono presenti, pure se in proporzioni diverse, aziende che praticano l’allevamento di
avicoli, suini, ovini, caprini, e in minore misura, di bovini, equini e conigli. Le aziende che
praticano l’allevamento di bestiame, sono per lo più, concentrate nelle classi di UDE di piccole
medie dimensioni, da quella meno di 1 alla classe da 4 a 6 UDE.
La tavola seguente illustra la distribuzione dei capi di bestiame, presenti nelle aziende agricole della
provincia di Cosenza, in base all’OTE generale e alla classe di DE. I bovini, che contano 46.275
capi, il 53,5% appartenenti ad aziende specializzate e il 46,5% ad aziende miste, sono presenti con
18.176 capi, il 39,3% del totale dei capi, nelle aziende ad indirizzo economico generale Erbivori,
con 4.944 capi (il 10,7%) nelle aziende ad OTE Coltivazioni permanenti, con 1004 capi (il 2,2%)
nelle aziende ad OTE Seminativi, con 10.229 capi (il 22,1% del totale dei capi) nelle aziende ad
57
Provincia di Cosenza
Tavola 2.6 – Numero di capi per principali specie di bestiame, per OTE generale e per classe
di DE. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
SPECIE DI BESTIAME
OTE
PRINCIPALI E
GENERALI
BOVINI
OVINI
CAPRINI
EQUINI
SUINI
AVICOLI
ALLEV.
CONIGLI
STRU
ZZI
24.753 (15)
39.094
40.577
1.200
36843
224.580
33.099
70
1.004
3.024
1.351
146
4.053
37.762
5549
30
89
572
74
12
149
2.521
323
0
4.944 (1)
6.539
3309
600
13952
129.771
17.056
31
18.176 (14)
28.913
35.803
442
2686
11.680
1.836
0
0
46
40
0
16003
42.846
8.335
9
21.522 (48)
43.361
26.237
1.061
21131
167.774
22.220
106
Policoltura
6.741
10.800
6.449
393
10180
85.030
14.584
66
Poliallevamento
Coltivazioni
Allevamenti
4.552
10.212
7137
150
5.950
39.711
2.451
2
10.229 (48)
22.349
12.651
518
5.001
43.033
5.185
38
8225
10.649
11.124
5.144
2.620
3.332
1.856
3.946
8.172
187
64
55.319
21
5
54
16
5
25
42
7
1
0
0
176
AZIENDE
SPECIALIZZATE
IN:
Seminativi
Ortofloricoltura
Coltivazioni
permanenti
Erbivori
Granivori
AZIENDE
MISTE CON:
CLASSI DI DIMENSIONE ECONOMICA IN UDE
< 1 UDE
1------2
2------4
4------6
6------8
8--- -12
12--- 16
16----40
40---100
100--250
250 e più
174
693 (1)
2.023
2.765
3.439
5.911
3.853
11.231 (19)
8.212 (20)
2.888 (23)
5.086
TOTALE
46.275 (63)
(tra parentesi i BUFALINI)
1.210
3.624
6.356
7.688
6.272
10.534
7.542
21.906
11.950
3.757
1.616
82.455
903
1.972
4.471
4.367
4.984
8.433
7.962
23.622
8.957
812
331
66.814
100
195
198
155
183
253
149
457
319
113
139
2.261
5.784
6.355
7.078
3.553
2.619
4.378
1984
5.932
5.471
14666
154
57974
67.025
62.707
72.005
38.148
18.461
65.090
15.604
42.367
9.917
746
104
392.354
OTE Coltivazioni e Allevamenti e con 6.741 capi (il 14,6% dei capi) nelle aziende ad OTE
Policoltura. Questi animali si allevano in aziende di estensione medio-grande dal momento che si
concentrano, soprattutto, nelle classi di dimensione economica 16—40 per il 24,3%, 40—100 per il
17,8%, 250 e più per l’11% e 8—12 UDE per il 12,8%. Gli 82.455 capi di Ovini, appartenenti
per il 47,4% alle aziende specializzate e per il residuo 52,6% a quelle miste, si concentrano
specialmente nelle aziende ad Erbivori (il 35,1%), seguite dalle aziende a Coltivazioni e
Allevamenti (il 27,1%), da quelle a Policoltura (il 13%) e da quelle a Poliallevamento con il 12,4%.
58
Provincia di Cosenza
La classi di DE più coinvolte sono: la 16—40 UDE con 21.906 capi (il 26,6%), la 40—100 con
11.950 capi (il 14,5%) e la 8—12 con 10.534 capi (il 12,8%). I 66.814 capi di Caprini provengono
per il 60,7% da aziende specializzate e per il restante 39,3% da aziende miste; 23.622 capi
sono di aziende della classe da 16 a 40 UDE (il 35,4%) e ben 35.803 capi si riferiscono ad aziende
ad OTE Erbivori (il 53,6%). Tra le aziende miste quelle ad OTE Policoltura contano 6.449 capi,
quelle ad OTE Coltivazioni e Allevamenti contano 12.651 capi e quelle a OTE Poliallevamento
7.137 capi. Inoltre risulta che 8.957 capi appartengono ad aziende della classe da 40 a 100 UDE,
8433 capi alla classe 8—12 UDE. I 2.261 capi di Equini sono allevati, per lo più, in aziende ad OTE
Coltivazioni permanenti (600 capi), ad OTE Coltivazioni e Allevamenti (518 capi), ad OTE
Erbivori (442 capi) e ad OTE Policoltura (393 capi). Essi appartengono, per lo più, alle classi di
DE da 16 a 40 UDE, da 40 a 100 UDE e da 8 a 12 UDE.
I 57.974 capi di Suini provengono da aziende specializzate per il 63,6% e da aziende miste per il
36,4%. Tra le aziende specializzate prevalgono quelle ad OTE Granivori con 16.003 capi e quelli ad
OTE Coltivazioni permanenti con 13.952 capi, mentre tra le miste le aziende ad OTE Policoltura
allevano circa il doppio dei capi (10.180) degli altri due indirizzi economici. Il 25,3% (14.666 capi)
appartengono alla classe da 100 a 250 UDE, ma anche le classi piccole, da meno di 1 a 2—4 UDE,
contengono ben 19.217 capi di suini (il 33,1%).
I 392.354 capi di Avicoli vengono allevati per il 97,3% in aziende di piccole dimensioni (da < 1 a
2—4 UDE, il 51,5%) e medie dimensioni (da 4—6 a 16—40 UDE, il 45,8%). Le aziende ad OTE
Coltivazioni permanenti prevalgono nettamente sulle altre con 129.771 capi (il 33,1%), seguite
dalle aziende a Policoltura con 85.030 capi (il 21,7%). Infine i 55.319 capi di Conigli al 54,2%
derivano da aziende delle prime tre classi di DE, mentre 8.172 capi derivano dalla classe 40—100
UDE. Le aziende che allevano conigli sono in prevalenza, ad OTE Coltivazioni permanenti (17.056
capi) e ad OTE Policoltura (14.584 capi).
2.6 – Le tavole successive 2.7 e 2.8 classificano le aziende e le giornate di lavoro aziendale in
funzione della categoria di manodopera, tenendo conto dell’orientamento economico e della
dimensione economica delle aziende. Dal loro esame si evince che le aziende che si avvalgono di
manodopera familiare, e nelle quali il conduttore presta lavoro, sono 68.102 di cui 58.172 (l’85,4%)
specializzate e 9.930 (il 14,6%) miste. Queste aziende, per svolgere la loro attività, necessitano di
5.367.391 giornate di lavoro aziendale ad annata agraria con larghissima prevalenza da parte della
aziende specializzate (il 75,8% ). L’81,2% delle aziende specializzate, che impiegano manodopera
familiare e che si avvalgono del lavoro del conduttore, sono ad OTE Coltivazioni permanenti,
seguono quelle ad OTE Seminativi con il 13,6%, mentre tra le aziende miste che si avvalgono di
manodopera familiare prevalgono quelle ad OTE Policoltura (il 75,6%). Lo stesso discorso, in
minori proporzioni, vale anche per familiari e parenti del conduttore.
Le aziende specializzate che impiegano manodopera non familiare sono 11.514 di cui 10.151 ad
OTE Coltivazioni permanenti, mentre quelle miste sono 1.704 di cui 1.297 ad OTE Policoltura. Per
quanto riguarda la manodopera esterna le aziende, specializzate e miste, che intrattengono un
rapporto di lavoro a tempo determinato sono la quasi totalità. La manodopera di operai ed assimilati
interessa 10.103 aziende specializzate su 11.514 e 1.489 aziende miste su 1704. Le aziende si
concentrano maggiormente nelle prime quattro classi di dimensione economica e nella 16—40
UDE. Le aziende in cui lavora il coniuge sono 41.084 e le giornate erogate in suo favore
1.335.451di cui il 73,4% da parte di aziende specializzate ed il 26,6% da parte di aziende miste;
quelle di “altri familiari” sono 547.945 (il 72,6% prodotte da aziende specializzate) e le aziende
erogatrici 26.557; quelle in cui lavorano i parenti sono 2.701 per 135.729 giornate lavorative (il
77,1% dovute ad aziende specializzate). “Altra manodopera aziendale” riguarda dirigenti, impiegati,
operai ed assimilati; essi lavorano in 11.514 aziende specializzate e in 1704 miste per un totale di
13.218 aziende ed assorbono, rispettivamente, 1.280.778 e 323.908 (il 79,8% ed il 20,2%) giornate
59
Provincia di Cosenza
lavorative per un totale di 1.604.446. Le giornate di lavoro degli operai e degli assimilati
prevalgono largamente, nel rapporto a tempo determinato, sia nelle aziende che impiegano tale tipo
di manodopera che sono 11.592 (l’87,7%) su 13218, sia nella quantità di giornate di lavoro che
risultano 1.333.407 su 1.604.446, con notevole prevalenza delle aziende specializzate (l’81% del
totale). Esse riguardano le aziende specializzate in OTE Coltivazioni permanenti con 856.363
giornate di lavoro (il 64,2%), quelle ad OTE Seminativi (il 9,7%), e tra le aziende miste quelle con
combinazione di Policoltura (l’11,7%). Nell’OTE Coltivazioni permanenti si registrano, nella
manodopera a tempo determinato, anche 80.991 giornate di lavoro di dirigenti ed impiegati,
nell’OTE Seminativi dirigenti e impiegati prestano 11.902 giornate lavorative, nell’OTE Policoltura
9.067 giornate.
Tavola 2.7– Aziende per categoria di manodopera agricola, per OTE generale e per classe di
DE. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
MANODOPERA FAMILIARE
OTE
PRINCIPALI
E
GENERALI
AZIENDE
SPECIALIZZATE IN:
Seminativi
Ortofloricoltura
Conduttore
Coniuge
Altri
familiari
Parenti
ALTRA MANODOPERA
AZIENDALE
Totale
A tempo
Indeterminato
A tempo
determinato
Dirig
Impieg.
Operai
Dirigent
impieg.
Operai
Assimil.
Totale
58.172
34.512
22.427
2289
58.172
106
359
1.095
10103
11.514
7.923
4.323
2721
290
7.923
13
27
141
777
938
383
252
152
17
383
5
7
12
53
69
Coltivazioni
permanenti
47.232
28.657
18.738
1.911
47.232
35
297
908
9.002
10.151
Erbivori
2.409
1142
735
66
2.409
53
26
31
253
334
225
138
81
5
225
0
2
3
18
22
9.930
6.572
4.130
412
9.930
28
83
158
1.489
1.704
7.504
4.990
3.096
317
7.504
10
59
118
1.136
1.297
654
412
286
31
654
3
8
13
72
88
1.772
1.170
748
64
1.772
15
16
27
291
319
269
231
266
131
75
78
49
91
39
14
10
1253
2.625
2.203
2.562
1.173
673
711
352
754
376
108
55
11592
2.987
2.464
2.806
1.398
776
827
412
882
436
167
63
13.218
Granivori
AZIENDE
MISTE CON:
Policoltura
Poliallevamento
Coltivazioni
Allevamenti
CLASSI DI DIMENSIONE ECONOMICA IN UDE
< 1 UDE
1------2
2------4
4------6
6------8
8--- -12
12--- 16
16----40
40---100
100--250
250 e più
TOTALE
25.058
15.187
13.471
5.266
2.767
2.614
1.169
1.780
593
144
53
68.102
13.903
9.277
8.644
3.374
1.808
1.703
803
1.124
334
86
28
41.084
8.728
5.792
5.527
2.254
1.245
1.212
576
863
276
62
22
26.557
831
574
566
261
137
128
61
102
23
10
8
2.701
25.058
15.187
13.471
5.266
2.767
2.614
1.169
1.780
593
144
53
68.102
11
10
11
11
5
8
7
17
15
20
19
134
51
55
75
46
33
47
12
59
30
20
14
442
60
Provincia di Cosenza
La stragrande maggioranza delle giornate di lavoro degli operai ed assimilati viene assorbita dalle
aziende delle classi che vanno dalla 16—40 alla 250 e più UDE (il 65,9%) ed in parte minore da
quelle della classe 2—4 UDE. Quindi il lavoro dei salariati riguarda, soprattutto, le classi di
dimensione economica medio grande, proprie delle aziende di pari dimensione.
Tavola 2.8 – Aziende e numero di giornate di lavoro per categoria di manodopera agricola,
per OTE generale e per classe di DE. Provincia di Cosenza (U. Italia). Anno 2000 Dati Istat.
GIORNATE DI LAVORO AZIENDALE
MANODOPERA FAMILIARE
OTE
ALTRA MANODOPERA
AZIENDALE
PRINCIPALI
E
GENERALI
Conduttore
Coniuge
Altri
familiari
Parenti
Totale
A tempo
Indeterminato
A tempo
determinato
Totale
Dirigent
Impiegat
Operai
Dirigent
Impiegat
Operai
Assimilati
16.323
80.185
104188
1.080.082
591.456
3056
4000
11902
129.842
148.800
891
38.461
2720
1463
3941
41.247
49.371
291.477
82.242
3110076
8029
38914
80991
856.363
984.297
70.125
38.912
6538
310.618
2518
35008
7327
50.876
95.729
10.698
4694
649
190
16.231
0
800
27
1754
2581
AZIENDE
MISTE CON
763.660
355.811
150.037
31.041
1300.549
9042
47.099
14.202
253.325
323.668
Policoltura
505.831
245.205
97.177
21.476
869.689
2723
12029
9067
156.237
180.056
Poli-
81.749
34.377
17.318
3384
136.828
924
4125
2745
18.688
26.482
176.080
76.229
35.542
6181
294.032
5395
30945
2390
78.400
117.130
< 1 UDE
1------2
2------4
4------6
6------8
8--- -12
12--- 16
16----40
40---100
100--250
250 e più
701.138
590.054
685.194
347.705
232.665
267.684
137.707
265.526
250.766
298.398
147.841
91.174
103.709
55.842
69.791
70.791
106.464
68.132
42.677
55.840
32.443
22.368
22.022
26.526
17.367
9977
10.922
6323
1058.823
933.633
1116.582
579.045
376.493
438.155
232.315
78
662
366
1229
608
1272
277
3394
2839
5565
4265
4485
8818
3285
7326
6515
11.537
8230
6246
8141
5411
37.733
58.147
108.591
69.578
56.737
75.632
48.266
48.531
68.163
126.059
83.302
68.076
93.863
57.239
253.720
99.004
24.599
8796
89.083
26.728
4503
1881
70.560
24.766
5841
2640
13.753
3816
2605
590
427.116
154.314
37.008
13.907
2493
2179
7398
8803
13.614
9995
26.252
44.772
26.129
19.947
7738
11.770
182.156
211.983
135.350
394.434
224.392
244.104
176.536
414.179
TOTALE
3348.266
1335.451
547.945
135.729
5367.391
25.365
127284
118390
1333.407
1604.446
AZIENDE
SPECIALIZZATE IN:
2584.606
979.640
397.908
104.688
4066842
Seminativi
370.692
142.993
62.944
14827
Ortofloricoltura
Coltivazioni
permanenti
23.601
10.043
3.926
1984572
751.785
Erbivori
195.043
Granivori
1280.778
allevamento
Coltivazioni
Allevamenti
CLASSI DI DIMENSIONE ECONOMICA IN UDE
Provincia di Cosenza
61
Esiste una notevole sproporzione tra lavoro a tempo indeterminato e lavoro a tempo determinato.
Nel primo caso le aziende che si avvalgono di dirigenti ed impiegati sono appena 134 e quelle che
ricorrono ad operai ed assimilati appena 442; le rispettive giornate di lavoro sono 25.365 e 127.284.
Per quanto riguarda il lavoro a tempo determinato le aziende da cui provengono dirigenti ed
impiegati sono 1.253 e le giornate di lavoro 118.390, mentre per gli operai le aziende sono 11.592 e
le giornate di lavoro 1.333.407, come già detto.
2.8 Conclusioni. Esaminando le caratteristiche tipologiche delle aziende della provincia di
Cosenza, siamo in grado di fornire una valutazione economica del complesso delle attività
aziendali. Gli elementi da cui partire sono il reddito lordo standardizzato (RLS), gli orientamenti
tecnico-economici (OTE), la dimensione economica (DE).
Nel 2000 le aziende specializzate in una data attività (coltivazione o allevamento) sono 58.335
(l’85,4%) del totale, quelle miste sono 9954, il restante 14,6%. Le prime investono il 74,8% della
SAU, determinano un RLS di 242.852,3 UDE (l’81,5%) e utilizzano nelle loro attività produttive
5.347.620 giornate di lavoro (il 76,7% del totale). Tra queste aziende, quelle ad OTE Coltivazioni
permanenti (cioè aziende orientate, unicamente o prevalentemente, verso la coltivazione di vite,
olivo, fruttiferi e agrumi, con un RLS maggiore di 2/3 del RLS aziendale) superano nettamente le
altre aziende, specializzate e miste, per numero (il 69,3% del totale delle aziende), superficie
agricola utilizzata (91.021,95 ettari, pari al 63,5% della SAU totale), reddito lordo standard
(188.977,4 UDE, il 39,6% del reddito totale), giornate di lavoro 4.094.373 (pari al 58,7% del totale
delle giornate lavorative). Seguono le aziende a Seminativi e quelle a Erbivori (aziende aventi quale
indirizzo unico o prevalente l’allevamento di bestiame tranne i Suini). Tra le aziende miste
prevalgono quelle con combinazione di Policoltura (aziende che hanno due orientamenti agricoli
generali, tra Coltivazioni permanenti, Seminativi e Ortofloricoltura, oppure uno di essi,
parzialmente prevalenti sugli altri; nel caso di due indirizzi economici il RLS complessivo deve
essere compreso tra 1/3 e 2/3 del RLS aziendale, stessa cosa nel caso di un solo indirizzo
economico, ma con la condizione aggiuntiva che il RLS delle restanti attività sia al più 1/3 di
quello aziendale). Le aziende aventi come OTE le Coltivazioni permanenti sono concentrate nelle
classi di dimensione economica più bassa, da < 1 a 4—6 UDE. Tra esse prevalgono quelle ad OTE
principale Olivicoltura che sono il 41% del totale ed il 59,2% di quelle a Coltivazioni permanenti;
producono un RLS di 95.217,8 UDE (il 50,4% delle Coltivazioni permanenti ed il 39,2% di quello
delle aziende specializzate) e occupano una superficie totale di 65.495,45 ettari. L’olivicoltura trova
la sua maggiore espansione su terreni utilizzati per le Coltivazioni legnose agrarie (l’olivo viene
coltivato da solo o in combinazione con la vite e/o alberi da frutta) che formano il 56,1% della
superficie totale ad olivicoltura. Tuttavia essa è presente anche su terreni a Seminativi per il 13,8%,
su terreni investiti da Prati e pascoli per il 5,3% e su terreni boschivi per il 13,8% della superficie
totale. La superficie agricola utilizzata per l’olivicoltura è di 49.225,15 ha (il 75,2% della superficie
totale), il residuo 24,8% per il 13,8% va ai boschi e per l’11% riguarda superficie agricola non
utilizzata o altra superficie o arboricoltura da legno, considerato che le aziende che praticano questa
attività insistono, per lo più, su terreni montagnosi e collinari in parte non coltivati per scarsa resa
economica o abbandonati. Le aziende ad olivicoltura si concentrano nelle classi aventi dimensione
economica da < 1 sino a 4—6 UDE e, tenuto conto che 1UDE = 2.324.592 lire, trattasi di aziende
dal reddito basso e, in genere, di estensione piccola o media. Il 70,8% del reddito globale di queste
aziende è determinato dalla classe 1—2 per il 10,5% (9987,1 UDE), dalla 2—4 per il 18,9%
(18.016,1 UDE), dalla 4—6 per l’11,3% (10.800,2 UDE), dalla classe 8—12 per il 9,5% (9.054,0
UDE), dalla classe 16—40 per il 10,7% (10.206,7 UDE) e dalla classe 40—100 per il 9,9% (9.386,3
UDE). Dividendo il reddito per il numero di aziende di ciascuna classe si ha la dimensione
economica media delle aziende di quella classe che risulta: 1—2 (1,5 UDE); 2—4 (2,8 UDE); 4—6
62
Provincia di Cosenza
(4,9 UDE); 8—12 (10,3 UDE);16—40 (23,7 UDE); 40—100 (60,2 UDE). La superficie media delle
aziende è di 1,8 ha rispetto alla SAU e di 2,3 ha rispetto alla superficie agricola totale.
Le aziende ad OTE Seminativi, aventi come indirizzo principale la produzione di cereali, legumi
secchi e semi oleosi sono 3.113 (il 39,2 di quelle a Seminativi) distribuite per il 64% nella classe di
dimensione economica minore di 1 UDE, di superficie molto piccola, e da < 1 a 4—6 UDE si trova
il 90,1% delle aziende. La produzione proviene per il 66,4% da terreni a seminativi ed impegna una
SAU di 11.380,89 ha (il 75,1% del totale SAU). Il contributo in termini di superficie dato dai
terreni a legnose agrarie è dell’1,1%, dai terreni a Prati permanenti e pascoli è del 7,6%, dai
terreni boschivi è del 15%, mentre Arboricoltura da legno incide per lo 0,5% e la residua
percentuale del 9,4% è da ascriversi a “superficie agricola non utilizzata” e ad “altra superficie”.
Queste aziende hanno una superficie media di 4,9 ha rispetto alla superficie totale e di 3,7 rispetto
alla SAU. La superficie utilizzata per le aziende specializzate in cereali, legumi secchi e semi oleosi
ammonta a ettari 15.157,83; il reddito lordo è di 6061,5 UDE e si concentra per il 74,4% nelle
aziende di dimensione da < 1UDE fino alla classe 16—40 UDE, con la punta massima del 17,7% in
proprio in questa classe.
Tra le 7.513 aziende specializzate in Policoltura, quelle ad indirizzo economico principale
“Seminativi e Coltivazioni permanenti” sono il 56%, mentre quelle ad OTE principale
“Ortofloricoltura e Coltivazioni permanenti”sono il 20,6%. Esse investono una SAU di 33.211,02
ha, il 57,3% dell’intera SAU per le aziende miste, producono un RLS di 36.266,5 UDE (il 12,2%
del reddito totale ed il 66% del reddito delle aziende miste) e impiegano, in un’annata agraria, nelle
loro attività 1.049.745 giornate di lavoro (il 64,6% delle giornate di lavoro delle aziende miste). Le
aziende che praticano la Policoltura sono per l’83,6% condensate nelle classi da < 1 UDE alla 4—6
UDE. I terreni a seminativi costituiscono il 47% dei terreni delle aziende specializzate in
Policoltura, i terreni investiti in coltivazioni legnose agrarie il 17,1%, i terreni a prati permanenti e
pascoli l’11,4%, i terreni boschivi il 15,2%, arboricoltura da legno lo 0,5%, mentre l’8,8% è
assorbito da “superficie agricola non utilizzata” e da “altra superficie”.
Per quanto concerne il RLS di queste aziende vediamo che esso risulta prodotto in misura maggiore
dalle classi 2—4 e 16—40 UDE (il 29,8% del totale), ed è mediamente di 4,8 UDE per azienda.
La superficie totale occupata da queste aziende è 42.638,36 ettari per una superficie aziendale
media di 5,7 ha (rispetto alla SAU di 4,4 ha).
Tra le 7.513 aziende a Policoltura quelle con allevamenti di bestiame sono 4.516 (il 60,1%); tra
esse prevalgono quelle con Suini (l’84%), con Avicoli (l’84,5%), con Conigli (il 23,6%), Ovini
(20,5%) e Caprini (19,3%). La maggior parte degli allevamenti di bestiame è concentrata nelle
aziende di piccola dimensione economica e di piccolo reddito da < 1 UDE a 8—12 UDE. Il
maggior numero di capi di bestiame è presente nelle aziende con allevamenti di Avicoli (85.030
capi), in quelle con allevamenti di Conigli (14.584 capi), di Ovini (10.800 capi) e di Suini (10.180
capi). Le aziende miste ad OTE Policoltura che si avvalgono di manodopera familiare sono il
75,6% del totale delle aziende, e sempre di questo orientamento economico sono il 77,6% delle
aziende miste che si avvalgono di “altra manodopera aziendale” (operai, assimilati, dirigenti,
impiegati), con larga prevalenza di quelle che utilizzano operai a tempo determinato (1.136 su
1.297). Le aziende, tanto a manodopera familiare che a manodopera non familiare, si concentrano
per lo più nelle classi di DE da < 1 UDE a 4—6 UDE. Esse contengono il 73,8% delle aziende,
specializzate e miste, con salariati a tempo determinato e l’86,7 di quelle a manodopera familiare.
Tra le aziende con manodopera familiare, quelle ad OTE Policoltura richiedono 869.689 giornate di
lavoro e 180.056 giornate di manodopera esterna che, se salariata è per lo più concentrata nelle
classi da 16—40 a 250 e più UDE, se familiare nelle classi più piccole da <1 a 4—6 UDE, in
ragione del fatto che sono le grandi aziende che sfruttano maggiormente il lavoro salariato. In 7.532
aziende, delle 47.293 specializzate in Coltivazioni permanenti, l’attività principale è Frutticoltura e
Agrumicoltura. Per l’80,4% essa riguarda le aziende di piccole dimensioni tra le quali prevale
Provincia di Cosenza
63
quella con meno di 1 UDE che comprende il 34,2% delle aziende. La superficie totale delle aziende
ad OTE Frutticoltura ed Agrumicoltura è 28.998,18 ha di cui 19.271,04 ettari sono SAU (il 66,8%),
7.057,89 ha (il 24,3%) sono di superficie boschiva, la “superficie agricola non utilizzata” che fa
capo a queste aziende è il 5,7%, “altra superficie” il 3,2% sempre della superficie totale relativa a
questo OTE. I terreni di queste aziende per il 52,9% della loro superficie totale, ma per il 79,6%
della SAU, sono investiti da coltivazioni legnose agrarie, per il 7,1% da seminativi, per il 6,5% da
prati permanenti e pascoli, per lo 0,3% da arboricoltura da legno. La superficie totale media è 0,26
ha, che diventano 3,8 ha se riferita alla superficie totale di queste aziende.
Il RLS di 52.140,5 UDE viene prodotto maggiormente dalle aziende medio-grandi che sono in
numero decisamente minore, ma possono contare su una superficie decisamente maggiore. Difatti il
10,2% delle aziende, le medio-grandi, produce il 68,5% di RLS, contro il 31,5% delle piccole
aziende che sono l’89,8%. Le 58.172 aziende specializzate, impiegano per la loro attività
4.066.842 giornate di manodopera familiare, le 9930 aziende miste, invece, impiegano 1.300.549
giornate di lavoro a manodopera familiare, per un totale di 5.367.391 giornate lavorative e di 68.102
aziende. Sono 13.218, di cui 11.514 specializzate e 1704 miste, le aziende che utilizzano “Altra
manodopera aziendale” (operai-assimilati, dirigenti-impiegati), rispettivamente, per 1.280.778 e per
323.668 giornate di lavoro, per un totale di 1.604.446 giornate di lavoro. Tra esse quelle degli
operai ed assimilati prevalgono largamente nel rapporto di lavoro a tempo determinato che interessa
11.592 aziende (principalmente quelle ad OTE Coltivazioni permanenti, Seminativi e Policoltura) e
1.333.407 giornate di lavoro, mentre le giornate di lavoro a tempo determinato di dirigenti e
impiegati sono 118.390. Le aziende a Coltivazioni permanenti per la loro attività necessitano di
856.353 giornate di lavoro a tempo determinato di operai-assimilati e 80.991 di dirigenti-impiegati,
seguono le aziende a Policoltura con 156.237 giornate di lavoro di operai-assimilati e 9.067 di
dirigenti-impiegati. Da menzionare le aziende a Seminativi che si avvalgono di 129.842 giornate di
operai-assimilati e di 11.902 di dirigenti-impiegati. La stragrande maggioranza delle giornate di
lavoro di “altra manodopera aziendale” si trova nelle classi da 16—40 alla fine ed in misura minore
nella 2—4 UDE, quindi il lavoro salariato viene prestato soprattutto nelle aziende di dimensioni
medio-grandi. Esiste una notevole sproporzione tra lavoro a tempo determinato e lavoro a tempo
indeterminato in cui le aziende che si avvalgono di dirigenti-impiegati sono appena 134 e quelle che
assumono operai- assimilati sono 442, per rispettive 25.365 e 127.284 giornate di lavoro.
Capitolo III
Aziende agricole
dati comunali
66
Dati comunali
3.1 – Le due tabelle seguenti classificano le aziende agricole della Provincia di Cosenza per forma
di conduzione e Comune di appartenenza. Per quanto riguarda il Comune di Castrovillari, dal 1990
al 2000, le aziende passano da 2.207 a 3.616 con un aumento di 1.409 unità, pari al 63,8%, dovuto
soprattutto all’incremento di 1.295 aziende a conduzione diretta del coltivatore (+ 59,2%). Tra tali
aziende il contributo maggiore proviene da quelle con solo manodopera familiare per il 107,26%,
seguite da quelle con manodopera familiare prevalente per appena l’8,88%, mentre negativo è
l’apporto delle aziende con manodopera extrafamiliare prevalente che passano da 439 a
230 (-16,14%). Nell’anno 2000 le aziende con solo manodopera familiare sono il 79,01% del totale
(dal 1990 al 2000 sono cresciute del 94,6%), quelle con manodopera familiare prevalente sono il
10,98% del totale delle aziende (dal 1990 al 2000 sono cresciute del 40,8%), quelle con
manodopera extrafamiliare prevalente sono il 6,36% (dal 1990 al 2000 sono diminuite del 47,6%).
Completano il quadro del 2000 le aziende con salariati e a mezzadria, complessivamente con il
3,65% (dal 1990 al 2000 sono cresciute più di sei volte, pari al 633,3%). Il calo delle aziende con
manodopera extrafamiliare prevalente risulta evidente in Comuni come Firmo (–79,6%) e Laino
Castello (-100%) che fanno parte della Comunità Montana del Pollino (-53,4%), in alcuni grandi
Comuni della Provincia di Cosenza come Cassano (-32,7%) e Corigliano (-24,5%) e nella stessa
Provincia (- 46%).
Tavola 3.1 – Aziende per forma di conduzione e Comune. Provincia di Cosenza (Universo
Italia). Anno 1990 Dati Istat.
CONDUZIONE DIRETTA
DEL COLTIVATORE
ALTRA CONDUZIONE
COMUNI
(Altitudine)
Conduzione
con salariati,
e/o compartecipanti
Conduzione
a colonia
parziaria
appoderata
Totale
generale
429
0
0
430
439
2.189
18
0
2.207
30
137
66
25
26
183
121
62
82
101
216
339
220
403
274
452
605
577
346
771
12
8
0
2
0
5
131
7
0
13
0
0
0
0
0
0
0
2
0
0
228
347
220
406
275
457
736
586
347
784
1.249
1.366
6.821
196
2
7.023
529
282
393
303
179
165
534
83
252
117
1.870
3.680
1.292
1.819
899
98
18
6
5
26
0
0
0
3
2
1.969
3.698
1.299
1.827
927
12.128
8.791
73.575
1.762
155 (52)*
75.544
Con solo
manodopera
familiare
Con
manodopera
familiare
prevalente
Con
manodopera
extrafamiliare prevalente
Acquaformosa (756)
300
35
94
Castrovillari (362)
Civita (450)
Firmo (370)
Frascineto (486)
Laino Borgo (271)
Laino Castello (545)
Lungro (600)
Morano Cal. (694)
Mormanno (840)
San Basile (540)
Saracena (606)
1.468
282
138
120
135
217
205
129
381
408
161
544
48
82
19
161
43
140
103
107
103
126
C. M. del Pollino
Cassano Ionio (250)
Corigliano Cal.(210)
Cosenza (238)
Rossano Cal. (270)
Spezzano Alb. (320)
4.206
1.176
2.864
816
1.264
603
Provincia CS
52.656
* (Tra parentesi “Altra forma di conduzione”)
Totale
Dati comunali
67
Altrettanto evidente è l’aumento delle aziende con solo manodopera familiare nella Provincia di
Cosenza e nell’ambito della Comunità Montana del Pollino (+ 43%), di contro diminuiscono di
numero le aziende con manodopera familiare prevalente, specie nella Provincia (-37,6%). Nel 2000
le aziende con salariati nel Comune di Castrovillari sono il 10,3% di quelle della Provincia di
Cosenza, mentre quelle del comprensorio sono il 16%. Queste aziende, pur diminuendo nella
Provincia, sono aumentate in modo consistente in Comuni come Castrovillari e Corigliano e si sono
ridotte drasticamente in Comuni come Morano e Cassano. Esaminando l’andamento generale
risulta che Castrovillari, il suo comprensorio, e Comuni come Rossano e Spezzano Albanese, in
controtendenza con i dati provinciali che, invece, sono in linea con quelli di Comuni come Cassano
e Corigliano, hanno visto crescere di numero le proprie aziende agricole nel decennio 1990-2000.
Tavola 3.2 – Aziende per forma di conduzione e Comune. Provincia di Cosenza (Universo
Italia). Anno 2000 Dati Istat.
CONDUZIONE DIRETTA
DEL COLTIVATORE
ALTRA CONDUZIONE
COMUNI
(Altitudine)
Conduzione
con salariati,
e/o compartecipanti
Conduzione
a colonia
parziaria
appoderata
Totale
generale
236
2
0
238
230
3.484
131
1
3.616
12
28
20
4
0
78
48
56
42
45
235
324
208
300
240
469
634
458
284
836
1
25
1
1
1
6
8
4
22
2
0
0
0
0
0
0
2
0
0
0
236
349
209
301
241
475
644
462
306
838
1.058
636
7.708
204
3
7.915
92
439
135
360
22
111
398
56
243
31
1.754
3.418
1.220
1.965
1.012
45
97
2
9
13
0
2
0
0
3
1.799
3.517
1.222
1.974
1.028
7.563
4.750
68.772
1.276
89 (6)*
70.143
Con solo
manodopera
familiare
Con
manodopera
familiare
prevalente
Con
manodopera
extrafamiliare prevalente
Totale
Acquaformosa (756)
158
5
73
Castrovillari (362)
Civita (450)
Firmo (370)
Frascineto (486)
Laino Borgo (271)
Laino Castello (545)
Lungro (600)
Morano Cal. (694)
Mormanno (840)
San Basile (540)
Saracena (606)
2.857
397
172
256
137
279
240
197
453
381
211
673
51
40
51
17
0
194
133
21
31
118
C. M. del Pollino
Cassano Ionio (250)
Corigliano Cal.(210)
Cosenza (238)
Rossano Cal. (270)
Spezzano Alb. (320)
6.014
1.551
2.581
1.029
1.362
959
Provincia CS
56.459
* ( Tra parentesi “Altra forma di conduzione”)
3.2 – Riguardo alla superficie agraria totale (tavole 3.3 e 3.4), nel decennio 1990-2000, il Comune
di Castrovillari ha visto passare la sua superficie da 18.866,42 a 13.872,62 ettari con una perdita di
4993,80 ettari, pari al 26,5%. Essa è da ascriversi al calo della superficie totale delle aziende a
conduzione con salariati di 5.409,79 ha, pari al 37%, compensato in parte dall’incremento della
superficie totale delle aziende a conduzione diretta del coltivatore di 413,99 ha, pari al 9,8% (più i 2
ha della mezzadria). Tra queste ultime crescono in superficie quelle con solo manodopera
familiare, dell’85,1% pari a 1.343,31 ha, mentre diminuiscono quelle con manodopera familiare
68
Dati comunali
prevalente del 19,5% (-200,49 ha) e quelle con manodopera extrafamiliare prevalente del 44,7%
(-728,83 ha). Nell’anno 2000 la superficie agraria totale del Comune di Castrovillari è per il
21,06% a conduzione diretta del coltivatore con solo manodopera familiare (nel 1990 era
l’8,4%), per il 5,96% a conduzione diretta con manodopera familiare prevalente e per il 6,49% a
conduzione diretta con manodopera extrafamiliare prevalente. In totale la superficie a conduzione
diretta è il 33,51% contro il 22,5% del 1990. Il rimanente 66,49% della superficie totale è a
conduzione con salariati o a mezzadria (la seconda per soli 2 ha), quasi il doppio di quella a
conduzione diretta. Inoltre la superficie agricola totale del Comune di Castrovillari nel 2000 è il
3,42% di quella della provincia di Cosenza. Dando uno sguardo al circondario, la perdita di
superficie agricola totale, dal 1990 al 2000, appare evidente in Comuni come Morano (-27,3%) e
Acquaformosa (-33,9%), mentre cresce e quasi si raddoppia nel Comune di Mormanno (+ 97%).
Tavola 3.3– Superficie totale (in ettari) per forma di conduzione e Comune. Provincia di
Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat.
CONDUZIONE DIRETTA
DEL COLTIVATORE
Conduzione
con salariati,
e/o compartecipanti
Conduzione
a colonia
parziaria
appoderata
Totale
generale
1477,57
0
0
2033,14
1.629,64
4.234,74
14631,68
0
18866,42
1.322,23
332,26
143,29
188,22
819,79
764,30
794,69
238,27
480,10
970,23
2.789,82
760,22
2.141,96
2.244,93
2.150,79
1.629,96
2.170,64
2.464,06
1.405,47
2.781,06
58,23
357,07
0
1.385,52
0
1.318,01
9.146,72
119,30
0
4.340,92
0
0
0
0
0
0
0
2,75
0
0
2.848,05
1.117,29
2.141,96
3.635,45
2160,29
2.947,97
11.317,36
2.586,11
1.618,46
7.121,98
6.454,98
8.158,38
26251,22
31357,45
2,75
58394,48
1.236,28
1.343,17
777,01
1.762,58
782,41
1.832,07
2.764,41
503,39
5.621,80
547,24
5.487,72
7.582,41
2.251,57
10.054,55
2.568,61
7.728,63
5.647,35
58,51
906,06
93,37
0
0
0
11,00
49,66
13.678,35
13.229,76
2.313,38
10.971,61
2.711,64
59.954,10
86.605,70
316389,92
204053,67
2281,33*
523108,56
(Altitudine)
Con solo
manodope
ra familiare
Con
manodopera
familiare
prevalente
Con
manodopera
extrafamilia
re prevalente
Acquaformosa (756)
674,25
327,96
475,36
Castrovillari (362)
Civita (450)
Firmo (370)
Frascineto (486)
Laino Borgo (271)
Laino Castello (545)
Lungro (600)
Morano Cal. (694)
Mormanno (840)
San Basile (540)
Saracena (606)
1.578,64
1.026,46
930,32
247,96
1.909,52
892,86
980,57
268,12
750,66
1641,65
507,33
1.255,98
537,27
180,00
89,15
1.163,85
350,43
597,54
625,29
584,14
418,04
554,85
C. M. del Pollino
Cassano Ionio (250)
Corigliano Cal.(210)
Cosenza (238)
Rossano Cal. (270)
Spezzano Alb. (320)
11637,86
2.419,37
3.474,83
971,17
2.670,17
1.238,96
COMUNI
169830,12
Provincia CS
* (Altra forma di conduzione 383,64)
ALTRA CONDUZIONE
Totale
Il Comune di Firmo mantiene quasi intatto il numero di aziende, ma cambia la forma di conduzione.
Infatti crescono del 113,3% le aziende con solo manodopera familiare (la superficie del 168,7%) e
del 212,5% quelle a conduzione con salariati (la superficie decresce del 27,8%), ma diminuiscono
del 51,2% quelle con manodopera familiare prevalente (la superficie del 50,9%) e del 79,6% quelle
con manodopera extrafamiliare prevalente (la superficie dell’85,7%). Si riduce la superficie totale e
parimenti quella coltivata, crescono le aziende di dimensione minore di 1 ha e diminuiscono quelle
medio grandi, si evita il più possibile il ricorso al lavoro salariato, se non per le grandi aziende e a
Dati comunali
69
tempo determinato. L’azienda assume sempre più una connotazione a carattere familiare, condotta
dal capo famiglia, spesso unico coltivatore o coadiuvato al più dal coniuge, essa si configura, in
genere, come la sola fonte di reddito. Ma un’agricoltura povera causa emigrazione, e di
conseguenza crisi demografica che sfocia in crisi economica. Prova ne è lo stato di decadenza
socio-economica in cui versa una buona parte dei 62 Comuni rurali, cioè caratterizzati da una quota
elevata di addetti all’agricoltura, della nostra provincia che continuano a subire nel corso degli anni
perdite di popolazione. Oggi questi Comuni presentano un territorio contraddistinto da numerose
aree a bassa densità demografica, a causa dell’esodo delle forze giovani, costrette ad emigrare alla
ricerca di un lavoro economicamente più gratificante e meno duro di quello dei campi, una
popolazione sempre più vecchia (anziani e bambini) che non assicura più il ricambio generazionale
e devono affrontare seri problemi di sopravvivenza.
Dal 1990 al 2000, in grossi Comuni come Cassano (-33,3%), Corigliano (-33%), Rossano (-38,6%)
e Cosenza (-25,5%), la superficie totale diminuisce ma con un andamento diversificato. Infatti per
Cassano aumenta la superficie totale delle aziende a conduzione diretta (nel 2000 risulta il 72,1%)
per effetto, soprattutto, della crescita della superficie totale delle aziende con manodopera
extrafamiliare prevalente, più ancora di quella delle aziende con solo manodopera familiare, a
scapito della superficie delle aziende con manodopera familiare prevalente che si è dimezzata. Ma
a determinare il calo finale è la forte perdita di superficie delle aziende a conduzione con salariati
che ha subito una netta contrazione del 67,1% rispetto al 1990.
Tavola 3.4 – Superficie totale (in ettari) per forma di conduzione e Comune. Provincia di
Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
CONDUZIONE DIRETTA
DEL COLTIVATORE
ALTRA CONDUZIONE
COMUNI
(Altitudine)
Con solo
manodope
ra familiare
Con
manodopera
familiare
prevalente
Con
manodopera
extrafamilia
re prevalente
Acquaformosa (756)
357,18
33,57
401,73
Castrovillari (362)
Civita (450)
Firmo (370)
Frascineto (486)
Laino Borgo (271)
Laino Castello (545)
Lungro (600)
Morano Cal. (694)
Mormanno (840)
San Basile (540)
Saracena (606)
2.921,95
825,97
753,31
666,31
191,06
1.353,10
1.570,95
592,04
3.846,29
1.364,15
403,38
1.343,85
451,41
88,45
137,01
149,75
0
966,60
196,62
231,51
107,67
761,90
C. M. del Pollino
Cassano Ionio (250)
Corigliano Cal.(210)
Cosenza (238)
Rossano Cal. (270)
Spezzano Alb. (320)
15.363,57
2.963,48
3.087,95
1.199,71
1.833,01
1.847,93
165772,73
Provincia CS
* (Altra forma di conduzione 18,06)
Conduzione
con salariati,
e/o compartecipanti
Conduzione
a colonia
parziaria
appoderata
Totale
generale
792,48
552,45
0
1.344,93
900,81
4.648,73
9.221,89
2,00
13872,62
105,17
47,50
28,64
35,08
0
423,46
503,67
336,44
97,55
413,38
1.309,89
802,26
356,71
1.537,93
1.570,95
1.982,10
4.546,58
1.932,10
6.08,60
2.519,13
1.355,86
257,90
1.503,67
1.511,37
607,00
1.097,37
3.608,39
3.161,87
386,79
3.902,63
0
0
0
0
0
0
78,41
0
0
0
2.665,75
1.060,16
1.860,38
3.049,30
2.177,95
3.079,47
8.233,38
5.093,97
995,39
6.421,76
3950,46
608,59
1689,69
198,08
1241,04
179,58
3.293,43
3.007,71
2.603,84
223,84
1.870,13
322,96
22.607,46
6.579,78
7.381,48
1.621,63
4.944,18
2.350,47
27.167,19
2.544,62
1.471,39
102,88
1.789,43
54,88
80,41
0
10,50
0
0
14,07
49.855,06
9.124,40
8.863,37
1.724,51
6.733,61
2.419,42
36.095,78
57.180,75
259049,26
144337,54
1.688,70*
405093,56
Totale
70
Dati comunali
Per il Comune di Corigliano la perdita del 33% di superficie totale, dal 1990 al 2000, è dovuta
soprattutto, alla secca perdita di superficie delle aziende a conduzione con salariati del 74% che non
viene compensata dalla superficie delle aziende a conduzione diretta che anzi cala di poco (-2,7%).
Per il Comune di Rossano, nello stesso periodo, si verifica una riduzione della superficie di tutte le
aziende a conduzione diretta, complessivamente il 50,8%, non compensata dall’incremento relativo
del 97,5% della superficie delle aziende con salariati. Per il Comune di Cosenza cresce la superficie
delle aziende con sola manodopera familiare a scapito delle altre tipologie a conduzione diretta che
calano vistosamente determinando, nel complesso, una perdita di superficie totale delle aziende a
conduzione diretta del 28%, pari a 629,94 ha. Scarsa l’incidenza dell’aumento della superficie a
conduzione con salariati, di appena 44,37 ha.
3.3 – Le seguenti tavole 3.5 e 3.6 evidenziano le variazioni di superficie agricola utilizzata (SAU)
dal 1990 al 2000. Se guardiamo alla SAU per il Comune di Castrovillari si è avuta una crescita di
superficie del 23,7%, pari a 1.505,85 ettari. Essa riguarda la superficie effettivamente impegnata in
coltivazioni agricole (seminativi, legnose agrarie, prati e pascoli), ed è il 30,2% della perdita di
superficie totale (di 4.993,8 ha) dello stesso periodo. Tale perdita, pertanto, ha riguardato i boschi,
la superficie agraria non utilizzata e altra superficie. Dal confronto tra le tabelle emerge che nel
2000 la SAU delle aziende a conduzione diretta è il 91,6% rispetto alla superficie totale delle stesse
aziende e la SAU con salariati è il 39,1% rispetto alla superficie totale delle aziende con salariati.
Tavola 3.5 – Superficie agricola utilizzata (in ettari) per forma di conduzione e Comune.
Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat.
CONDUZIONE DIRETTA
DEL COLTIVATORE
ALTRA CONDUZIONE
COMUNI
(Altitudine)
Con solo
manodope
ra familiare
Con
manodopera
familiare
prevalente
Con
manodopera
extrafamilia
re prevalente
Acquaformosa (756)
453,29
267,82
287,57
Castrovillari (362)
Civita (450)
Firmo (370)
Frascineto (486)
Laino Borgo (271)
Laino Castello (545)
Lungro (600)
Morano Cal. (694)
Mormanno (840)
San Basile (540)
Saracena (606)
1.332,04
906,21
199,26
1.366,74
562,75
506,38
220,20
542,31
1.245,08
290,78
1.008,31
848,76
527,34
155,01
86,62
750,85
208,76
517,09
422,18
483,76
236,90
457,01
C. M. del Pollino
Cassano Ionio (250)
Corigliano Cal.(210)
Cosenza (238)
Rossano Cal. (270)
Spezzano Alb. (320)
8.633,35
2.174,99
3.152,77
582,77
2.218,38
1.206,85
119571,56
Provincia CS
* (Altra forma di conduzione 255,35)
Conduzione
con salariati,
e/o compartecipanti
Conduzione
a colonia
parziaria
appoderata
Totale
generale
1.008,68
0
0
1.028,99
1.351,52
1.153,38
232,82
139,03
107,28
394,72
583,64
628,89
131,83
227,10
655,32
3.532,32
2.586,93
587,09
1.592,39
1.420,88
1.109,86
1320,93
1.593,38
1.860,67
754,78
2.120,64
2.829,23
52,86
216,85
0
29,36
0
224,49
3.766,60
61,70
0
1.063,07
0
0
0
0
0
0
0
0
1,97
0
0
6361,55
2.639,79
803,94
1.592,39
1.455,23
1.114,24
1.545,42
5369,98
1.924,34
767,28
3.183,71
4.962,10
1.145,88
1.260,37
396,15
1.561,92
764,05
5.893,10
1.664,02
2.564,12
275,54
4.824,47
529,02
19.488,55
4.984,89
6.977,26
1.254,46
8.604,77
2.499,92
8.244,16
5.234,54
708,29
29,98
605,16
81,71
1,97
0
0
0
10,90
49,59
27.776,86
10.473,43
7.865,55
1.287,64
9.220,83
2.631,22
45.478,79
60.176,30
225226,65
43.954,40
1603,74 *
271040,14
Totale
Dati comunali
71
Quindi passando dalla superficie totale alla SAU le aziende a conduzione diretta hanno tenuto e la
perdita di superficie riguarda la conduzione con salariati. Nel 2000 la SAU del Comune di
Castrovillari è il 56,7% della superficie agricola totale e il 3,41% della SAU della Provincia. Per
quanto riguarda la conduzione diretta, nel periodo 1990-2000, la SAU cresce di più (il 20,5%)
rispetto alla superficie totale dello stesso periodo (9,8%), mentre per quella con salariati la SAU
cresce del 27,5%, e contemporaneamente la superficie totale decresce del 37%.
Tra i Comuni del circondario, un sensibile aumento di SAU si è avuto a Mormanno (+ 61,9%), esso
concorre all’aumento di superficie totale del 97% registratosi dal 1990 al 2000. Diminuzioni di
SAU si sono avute in più Comuni: Civita (-19,8%), Laino Castello (-22,2%) e Frascineto (-17,5%).
Per il Comune di Cassano la SAU, come la superficie totale, dal 1990 al 2000 diminuisce del
19%. Nello stesso periodo il Comune di Corigliano perde 4.366,39 ha di superficie totale e solo
42,39 ha di SAU. Questi ultimi derivano dai meno 373,52 ettari dei seminativi più i 178,08 ettari
delle legnose agrarie e più i 153,05 ettari di prati e pascoli. La differenza tra 4366,39 e 42,39 ettari,
che fa 4324 ha, è il 93,1% della perdita di superficie boschiva, pari a 4.643,82 ettari, attenuata
dall’incremento di 304,02 ha di altra superficie e superficie agraria non utilizzata e di 15,8 ha di
arboricoltura da legno (il restante 6,9%). La perdita di SAU non è tanto dovuta a superficie agricola
non coltivata, quanto ad un cambio di destinazione d’uso della superficie stessa che viene assorbita
ai fini dello sviluppo di edilizia industriale e urbana.
Tavola 3.6 – Superficie agricola utilizzata (in ettari) per forma di conduzione e Comune.
Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
CONDUZIONE DIRETTA
DEL COLTIVATORE
ALTRA CONDUZIONE
COMUNI
(Altitudine)
Con solo
manodope
ra familiare
Con
manodopera
familiare
prevalente
Con
manodopera
extrafamilia
re prevalente
Acquaformosa (756)
233,59
30,04
266,85
Castrovillari (362)
Civita (450)
Firmo (370)
Frascineto (486)
Laino Borgo (271)
Laino Castello (545)
Lungro (600)
Morano Cal. (694)
Mormanno (840)
San Basile (540)
Saracena (606)
2583,48
452,96
378,70
186,11
753,75
667,32
467,30
2.572,73
970,00
335,41
1.077,15
789,37
371,17
76,25
119,24
55,21
0
703,10
152,89
205,35
79,66
572,03
C. M. del Pollino
Cassano Ionio (250)
Corigliano Cal.(210)
Cosenza (238)
Rossano Cal. (270)
Spezzano Alb. (320)
10.678,50
2.734,94
2.682,74
732,22
1.641,22
1.776,01
111772,85
Provincia CS
* (Altra forma di conduzione 14,76)
Conduzione
con salariati,
e/o compartecipanti
Conduzione
a colonia
parziaria
appoderata
Totale
generale
530,48
192,17
0
722,65
884,40
91,84
45,35
28,43
13,39
0
363,36
387,61
229,50
89,86
362,49
4.257,25
915,97
500,30
333,78
822,35
667,32
1.533,76
3.113,23
1.404,85
504,93
2.011,67
3.608,15
1.200,42
201,34
979,67
657,83
200,00
53,96
1.542,31
1.709,69
299,53
1.061,18
2,00
0
0
0
0
0
0
31,54
0
0
0
7.867,40
2.116,39
701,64
1.313,45
1.480,18
867,32
1.587,72
4.687,08
3.114,54
804,46
3.072,85
3.154,31
585,55
1.487,79
138,72
1.126,18
168,95
2.760,08
2.825,61
2.142,87
117,26
1.799,09
306,21
16595,89
6.146,10
6.313,40
988,20
4.546,49
2.251,17
11.706,25
2.338,44
1.319,54
1,31
332,71
53,96
33,54
10,22
0
0
0
13,97
28.335,68
8.484,54
7.643,16
989,51
4.879,20
2.319,10
26.426,86
37.746,62
175946,33
53.547,12
1147,42 *
230655,63
Totale
72
Dati comunali
Per il Comune di Rossano la SAU decresce del 47,1% (- 4.341,63 ha), assorbendo del tutto la
perdita di superficie totale (-4.238 ha) attenuata dalla crescita di superficie boschiva; il forte calo
dei terreni a seminativi e a prati e pascoli si può collegare alla riduzione delle aziende che praticano
l’allevamento di bestiame. Per Cosenza la SAU si riduce del 23,2% (-298,13 ha) e la superficie
totale del 25,5% (-588,87 ha).
3.4 – Se esaminiamo le classi di superficie totale notiamo che, dal 1990 al 2000, il Comune di
Castrovillari accresce del 96,6% il numero delle aziende con superficie inferiore ad 1 ettaro che nel
2000 sono il 78,3% del totale delle aziende. Rimane stabile la situazione per la classe di 100 e più
ha, mentre si dimezzano le aziende della classe 50—100 ha, più o meno conservato il numero di
aziende appartenenti alle altre classi. Le aziende con dimensione minore di 1 ha nel 2000
costituiscono il 9,38% del totale delle aziende della provincia di Cosenza della stessa classe.
Sempre per quanto riguarda il Comune di Castrovillari risulta che nel 2000 il 95,58% delle aziende
sono di piccole dimensioni (da < 1 a 2—5 ha), il 4,04% sono di dimensioni medie (da 5—10 a
20—50 ha), lo 0,36% è costituito da aziende di grosse dimensioni (50—100 e 100 e più ha) e lo
0,02% dall’unica azienda senza superficie.
Tavola 3.7– Aziende per classe di superficie totale (in ettari) e Comune. Provincia di Cosenza
(Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat.
CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE
COMUNI
(Altitudine)
<1
1---2
2---5
5--10
10--20
20--50
50--100
100 e +
Totale
Acquaformosa (756)
115
97
155
44
10
6
0
2
430
Castrovillari (362)
Civita (450)
Firmo (370)
Frascineto (486)
Laino Borgo (271)
Laino Castello (545)
Lungro (600)
Morano Cal. (694)
Mormanno (840)
San Basile (540)
Saracena (606)
1.440
38
167
81
50
30
190
311
173
82
298
402
55
86
56
68
42
111
150
131
70
203
210
72
57
68
124
93
79
161
158
128
190
66
35
24
9
98
75
37
58
62
42
47
37
13
7
2
53
23
13
19
31
13
17
35
10
4
2
10
10
23
19
28
10
18
8
0
0
0
2
0
0
7
2
0
7
9
4
2
2
0
0
2
11
0
2
4
2.207
228
347
220
406
275
457
736
586
347
784
C. M. del Pollino
Cassano Ionio (250)
Corigliano Cal.(210)
Cosenza (238)
Rossano Cal. (270)
Spezzano Alb. (320)
2.795
989
1.993
649
519
347
1.471
358
887
324
477
206
1.495
390
514
253
489
229
597
93
168
51
181
97
238
49
78
19
79
30
175
48
42
2
50
16
26
19
13
0
16
0
38
23
3
0
16
0
7.023
1.969
3.698
1.299
1.827
927
26686 (25) 18167
Provincia CS
(Tra parentesi le “Aziende senza superficie”)
17905
6.804
3.165
1.755
564
473
75.544
Analizzando, relativamente all’anno 2000, le aziende di grande dimensione notiamo che tra i
Comuni di maggiore superficie agricola e popolazione, riportati nelle tabelle 3.7 e 3.8, spiccano il
Comune di Cassano con 33 grandi aziende su 1.799, pari all’1,8%, il Comune di Corigliano con 16
aziende di grande dimensione su 3.157, pari allo 0,5% del totale, Rossano con 9 grandi aziende su
Dati comunali
73
1.974, pari allo 0,46%. Il Comune di Cosenza si segnala per avere una sola grande azienda su 1.222,
pari allo 0,08%. Tra i Comuni del circondario di Castrovillari troviamo Morano Calabro con 14
aziende di grosse dimensioni su 644, il 2,2% del totale delle aziende, e il Comune di Saracena con 7
grandi aziende su 838, pari allo 0,84% del totale. Le aziende con superficie inferiore ad 1 ettaro,
nei Comuni di Spezzano Albanese e Saracena sono cresciute nell’ultimo periodo del 43,8% e del
32,1% rispettivamente, in modo notevole nel Comune di Rossano nel quale diventano quasi il
doppio a danno di tutte le altre aziende e anche di quelle di grande dimensione che si frazionano e
passano da 32 a 9; stabile la situazione per i Comuni di Cassano e Corigliano.
Tavola 3.8 – Aziende per classe di superficie totale (in ettari) e Comune. Provincia di Cosenza
(Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE
COMUNI
(Altitudine)
<1
1---2
2---5
5--10
10--20
20--50
50--100
100 e +
Totale
Acquaformosa (756)
60 (1)
64
76
24
7
5
0
1
238
Castrovillari (362)
Civita (450)
Firmo (370)
Frascineto (486)
Laino Borgo (271)
Laino Castello (545)
Lungro (600)
Morano Cal. (694)
Mormanno (840)
San Basile (540)
Saracena (606)
2.831 (1)
60
190
111
35
13
197
388 (1)
146 (1)
114
439
433
52
69
56
64
28
112
88
91
82
200
192
62
57
29
93
88
79
93
116
77
118
73
36
24
10
72
66
41
35
56
24
33
35
9
3
0
26
32
24
12
33
4
16
38
13
3
2
8
12
19
13
17
3
25
4
3
1
0
2
1
1
7
1
0
4
9
1
2
1
1
1
2
7
1
2
3
3.616
236
349
209
301
241
475
644
462
306
838
C. M. del Pollino
Cassano Ionio (250)
Corigliano Cal.(210)
Cosenza (238)
Rossano Cal. (270)
Spezzano Alb. (320)
4.584 (4)
995
2.004
704
1.034
499
1.339
328
726
281
398
212
1.080
269
492
192
359
213
494
81
165
30
104
63
201
49
68
11
38
29
158
44
46
3
32
12
24
15
10
1
4
0
31
18
6
0
5
0
7.915
1.799
3.517
1.222
1.974
1.028
30178 (24) 15697
Provincia CS
(Tra parentesi le “Aziende senza superficie”)
13988
5.089
2.321
1.492
432
382
70.143
Cap. 3.5 – Analizzando tramite le tabelle 3.9 e 3.10, in comparazione con le due precedenti, il
rapporto aziende superficie agraria totale in relazione alle classi di superficie, notiamo che nel
Comune di Castrovillari e nell’anno 2000 le aziende con superficie totale minore di 1 ettaro
occupano una superficie complessiva di 1.091,98 ha (in crescita del 74,8%, pari a 467,12 ha,
rispetto al 1990). Esse sono 2.831, quasi il doppio del 1990, ed in media occupano una superficie di
0,3857 ha, pari a 3857 metri quadrati (in ribasso rispetto al 1990 in cui la superficie media era di
4339 m2) . Le aziende di dimensione 1—2 ha nel 2000 sono 433, contro le 402 del 1990, ed
investono una superficie agraria di 575,34 ha, per una superficie aziendale media di 1,33 ha (1,34
ha nel 1990), in lieve aumento rispetto al 1990 (538,98 ha). Le aziende della classe 2—5 ha nel
2000 sono 192, in leggero calo rispetto alle 210 del 1990, ed investono una superficie totale di
572,24 ha, per una superficie aziendale media di 2,9804 ha, (29804 m2), in lieve crescita rispetto al
74
Dati comunali
1990 in cui era di 28.174 m2. Le 73 aziende della classe 5—10 ha, 7 in più rispetto al 1990,
insistono su una superficie di 521,53 ha, in aumento del 15,7% rispetto al 1990 (450,84 ha), per
una superficie aziendale media di 7,1442 ha in crescita rispetto al 1990 quando era di 6,8309 ha. Le
aziende appartenenti alla classe 10—20 ha nel 2000 sono 35, due in meno rispetto al 1990, e
riguardano ettari 456,97 contro i 476,16 ha del 1990, in calo del 4%, per una superficie aziendale
media di 13,0563 ha (di 12,8692 ha nel 1990).
Tavola 3.9 – Superficie totale per classe di superficie totale (in ettari) e Comune. Provincia di
Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat.
CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE
COMUNI
<1
1---2
2---5
5--10
10--20
20--50
50--100
100 e +
Totale
Acquaformosa
68,96
136,89
483,11
296,42
127,88
178,97
0
671,90
2033,14
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino Castello
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
624,86
24,67
96,61
47,39
28,47
18,59
98,96
141,15
85,63
43,54
137,43
538,98
80,22
121,58
75,94
92,01
59,07
152,26
201,70
178,62
100,82
270,42
591,66
229,29
168,89
195,69
384,49
293,87
234,41
499,50
493,21
397,84
557,20
450,84
237,90
174,04
65,71
693,92
498,58
256,42
395,61
451,25
281,11
322,72
476,16
190,15
95,72
37,45
657,05
310,55
164,35
255,37
430,29
182,80
210,04
994,29
328,03
113,06
73,98
312,10
297,36
684,44
553,37
817,17
296,03
512,72
519,11
0
0
0
118,82
0
0
483,80
129,94
0
411,28
14670,52
18866,42
1697,13
347,39
1645,80
0
0
1272,63
8786,86
0
316,32
4700,17
2848,05
1117,29
2141,96
3635,45
2160,29
2947,97
C. M. Pollino
Cassano Ionio
Corigliano Cal.
Cosenza
Rossano Cal.
Spezzano Alb.
1416,26
447,53
853,14
276,12
265,00
166,14
2008,51
461,30
1205,62
419,17
644,05
275,20
4529,16
1174,79
1515,61
716,32
1491,00
710,20
4124,52
639,44
1113,51
346,89
1216,35
661,55
3137,81
652,99
1032,27
225,51
1026,64
417,56
5161,52
1472,47
1137,45
69,37
1440,83
423,94
1663,05
1272,04
941,67
0
1047,72
0
34108,72
Provincia CS
13024,43
24478,44
53944,03
46019,85
42148,92
51691,91
37553,06
254247,92
7557,79
5430,49
0
3840,02
0
11317,36
2586,11
1618,46
7121,98
58394,48
13678,35
13229,76
2313,38
10971,61
2711,64
523108,56
Le aziende della classe 20—50 ha nel 2000 sono 38, tre in più rispetto al 1990, su una superficie
totale di 1.123,18 ha in crescita del 13% rispetto ai 994,29 ha del 1990, per una superficie aziendale
media di 29,5574 ha (di 28,4083 ha nel 1990). Le grandi aziende della classe 50—100 ha nel 2000
sono 4, la metà del 1990, e la superficie occupata è di 218,41 ha, in calo del 57,9% rispetto ai
519,11 ha del 1990, superficie aziendale media di 54,6025 ha (64,8888 ha nel 1990, in caduta del
15,9%). Le aziende con 100 e più ettari di superficie nel 2000 sono 9, come nel 1990, per una
superficie coinvolta di 9.312,97 ha a fronte dei 14.670,52 ha del 1990, in calo del 36,5%; la
superficie aziendale media risulta di 1.034,7774 ha in calo del 36,5% rispetto al 1990 in cui era di
1.630,0578 ha. Dal 1990 al 2000 le aziende crescono da 2.207 a 3.616 ma la superficie agraria
totale passa da 18.866,42 a 13.872,62 ettari, cioè diminuisce. Si assiste al frazionamento della
superficie con la nascita di moltissime aziende di piccolissime dimensioni, per lo più di superficie
minore di 1 ettaro. Si tratta di lembi o “fazzoletti” di terreno, a conduzione diretta del coltivatore
proprietario, dove si coltivano in prevalenza ortive, vite, agrumi, alberi da frutta, olivo, patata ecc.,
e la cui produzione viene assorbita in parte dalla famiglia del conduttore ed in parte serve per
Dati comunali
75
integrare il reddito del nucleo familiare. Tengono numericamente le aziende da 1—2 a 20—50 ha,
più 21 rispetto al 1990, ma si perdono 197,33 ettari di superficie. Il calo maggiore di superficie
coltivabile si verifica nelle grandi aziende in cui parte di essa viene lasciata incolta per motivi
prettamente economici: i costi di produzione elevati che non consentono di vendere a prezzi
competitivi e battere la concorrenza degli altri Paesi, europei ed extraeuropei, che possono praticare
per i nostri stessi prodotti un prezzo più basso.
Dando uno sguardo complessivo alle tabelle 3.9 e 3.10, tenendo conto anche delle 3.7 e 3.8, si vede
come con il Comune di Castrovillari, nell’arco di tempo che intercorre tra gli ultimi due censimenti,
quasi tutti gli altri Comuni registrano una perdita di superficie agricola totale.
Tavola 3.10 – Superficie totale per classe di superficie totale (in ettari) e Comune. Provincia di
Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE
COMUNI
<1
1---2
2---5
5--10
10--20
20--50
50--100
100 e +
Totale
Acquaformosa
32,43
93,46
247,22
168,06
92,39
203,90
0
507,47
1344,93
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino Castello
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
1091,98
36,21
97,71
61,37
19,56
8,03
96,90
158,56
66,39
59,02
201,33
575,34
74,18
91,41
76,03
86,14
39,04
161,07
116,14
121,58
119,90
273,64
572,24
191,39
168,83
79,47
291,99
274,78
243,16
287,19
358,43
240,66
344,92
521,53
252,39
180,46
75,55
507,93
460,80
280,73
245,90
395,53
152,81
213,14
456,97
125,79
41,79
0
322,56
383,17
345,97
179,22
467,93
47,29
216,39
1123,18
410,91
70,75
64,29
201,68
349,67
604,04
425,76
485,98
80,58
747,83
218,41
219,02
59,50
0
108,07
55,46
54,45
450,06
78,96
0
273,75
9312,97
1355,86
349,71
1503,67
1511,37
607,00
1293,15
6370,55
3119,17
295,13
4150,76
13872,62
C. M. Pollino
Cassano Ionio
Corigliano Cal.
Cosenza
Rossano Cal.
Spezzano Alb.
1929,49
476,45
853,67
299,71
432,58
240,59
1827,93
416,09
996,07
362,53
555,26
289,15
3300,28
810,76
1490,87
543,20
1080,45
678,75
3454,83
546,79
1084,63
196,77
712,93
440,73
2679,47
657,91
959,83
135,96
529,17
412,26
4768,57
1394,04
1244,77
99,34
974,83
357,94
1517,68
1003,88
767,30
87,00
296,61
0
30376,81
49855,06
3818,48
1466,23
0
2151,78
0
9124,40
8863,37
1724,51
6733,61
2419,42
Provincia CS
14619,09
21556,53
42658,70
34802,13
31425,42
45105,24
29553,47
185372,98
405093,56
2665,75
1060,16
1860,38
3049,30
2177,95
3079,47
8233,38
5093,97
995,39
6421,76
Fanno eccezione i Comuni di Lungro e di Mormanno (in quest’ultimo si ha, addirittura, un
considerevole incremento di superficie pari a 2.507,86 ha, dovuto al formarsi di un’azienda di
3.119,17 ha). Nel 2000 il Comune di Cosenza dispone di una superficie agricola totale di 1.724,51
ha per 1.222 aziende, di superficie aziendale media di 14.112 m2, con una sola azienda di 87,00 ha e
nessuna azienda della classe 100 e più ettari. Il Comune di Corigliano, nello stesso periodo, registra
un incremento delle aziende di dimensione 100 e oltre ha che si raddoppiano, di contro la superficie
aziendale media si porta a 244,37 ettari, diminuendo nettamente; basti dire che nel 1990 era di
1810,16 ha, sette volte e mezza più grande. Si registra un calo di superficie anche per la classe
50—100 ha che però innalza la superficie aziendale media a 76,73 ha contro i 72,44 ha del 1990.
Il Comune di Cassano evidenzia un calo di superficie totale di 4.553,95 ha da imputare per 3.739,31
ha alle aziende di dimensione 100 e più ha che nel 2000 sono 18, a fronte delle 23 del 1990, con una
76
Dati comunali
riduzione della superficie aziendale media che passa da 328,6 ettari a 212,1378 ettari (da 3.286.000
m2 a 2.121.378 m2). Rispetto al Comune di Castrovillari, nel 2000 il Comune di Cassano ha il
doppio delle aziende di dimensione 100 e più, ma la superficie interessata risulta solo di 3.818,48 ha
contro i 9.312,97 ha del Comune di Castrovillari, di 2,44 volte più piccola. Come conseguenza la
superficie aziendale media di queste aziende nel comune di Cassano è circa un quinto di quella delle
stesse aziende del Comune di Castrovillari. Da segnalare il Comune di Morano Calabro con 14
grandi aziende di cui 7 appartenenti alla classe 100 e più ha ed aventi una superficie aziendale
media notevole di 910,08 ha, pari a 9.100.800 m2. Altri Comuni che posseggono aziende della
classe di 100 e più ha sono: Mormanno che conta 1 azienda per 3.119,17 ettari; Frascineto con 1
azienda estesa per 1.503,67 ha; Civita con 1 azienda di 1.355,86 ha; Laino Borgo con 1 azienda di
1.511,3 ha; Saracena con 3 aziende per 1.383,59 ha di superficie media; si tratta di comuni con
territori in buona parte montani.
3.6 – Le due tabelle seguenti esprimono la distribuzione delle aziende per classi di SAU. Essendo la
SAU una parte della superficie agricola totale, si verifica uno slittamento delle aziende verso le
dimensioni più basse ed entrano nel computo le aziende senza superficie che diventano
numericamente significative. Inoltre si creano molte aziende di superficie agraria totale minore di 1
ha, nelle quali la superficie coltivata è praticamente nulla, e molte altre in cui è minima che,
pertanto, vanno ad ingrossare le classi < 1 ettaro e da 1 a 2 ettari.
Tavola 3.11 – Aziende per classe di superficie agricola utilizzata (in ettari) e Comune.
Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat.
CLASSI DI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA
COMUNI
(Altitudine)
<1
1---2
2---5
5--10
10--20
20--50
50--100
100
e+
Totale
Acquaformosa (756)
181
113
100
26
5
4
0
0
430
Castrovillari (362)
Civita (450)
Firmo (370)
Frascineto (486)
Laino Borgo (271)
Laino Castello (545)
Lungro (600)
Morano Cal. (694)
Mormanno (840)
San Basile (540)
Saracena (606)
1.619
43
202
91
99
71
232
345
247 (11)
159
373
302
55
71
52
80
68
100
155
124
86
179
155
74
47
62
135
96
64
145
119
70
162
56
29
16
9
75
27
29
45
41
19
35
34
12
8
2
10
9
13
17
23
9
16
28
10
0
2
6
3
16
17
20
2
12
5
0
0
0
0
0
0
7
0
0
5
7
4
0
2
0
0
2
5
0
0
2
2.207
228
347
220
406
275
457
736
586
347
784
C. M. del Pollino
Cassano Ionio (250)
Corigliano Cal.(210)
Cosenza (238)
Rossano Cal. (270)
Spezzano Alb. (320)
3662 (11)
1042 (2)
2131 (9)
943
590 (33)
359 (2)
1.385
367
819
238
476
207
1.229
340
478
95
423
223
407
89
150
17
169
90
158
44
57
3
72
29
120
48
40
0
38
16
17
15
13
0
14
0
20
22
0
0
12
0
7.023
1.969
3.698
1.299
1.827
927
35.011(530) 16727
Provincia CS
(Tra parentesi le “Aziende senza superficie”)
14223
4.962
2.165
1.304
360
262
75.544
Dati comunali
77
Per il Comune di Castrovillari nel 2000, le aziende, rispetto alle classi di SAU sono così distribuite:
4 senza superficie, pari allo 0,1%, 2.896 con superficie < 1 ettaro, pari all’80%, le aziende piccole
sono il 96,1% del totale, le medie sono il 3,5% e le grandi sono lo 0,3% del totale. In relazione alla
superficie agricola totale media le aziende con superficie < 1 ha sono poco più numerose e, in
genere, crescono le piccole a danno delle medie e delle grandi che si riducono di numero.
Osservando i dati degli altri Comuni nell’anno 2000, si nota la presenza rilevante di aziende senza
superficie che in tutta la provincia di Cosenza sono 848 su 70.143 (l’1,2%, in crescita del 60%
rispetto al 1990). In testa il Comune di Mormanno con il 3,7% delle aziende, seguito da Civita con
il 3%, da Acquaformosa con il 2,5%, da Corigliano con l’1,1%, da Saracena con lo 0,8% e Rossano
con lo 0,7%. Considerando gli 11 paesi delle Comunità Montana del Pollino47 più Firmo, le aziende
senza superficie crescono più di 4 volte passando dalle 11 del 1990 alle 56 del 2000. Le aziende di
grosse dimensioni (50—100 e 100 e + ha), tra il 1990 e il 2000, risultano in calo in comuni come
Rossano (-17), Cassano (-7), Morano (-2), Saracena (-3); nel 2000 solo i Comuni di Cosenza e
Spezzano Albanese ne sono privi.
Prendendo in esame le due tabelle successive e tenendo in considerazione anche le due precedenti,
risulta che per il Comune di Castrovillari, nell’anno 2000, le 3616 aziende agricole investono una
investono una superficie (SAU) di 7.867,40 ha in aumento rispetto ai 6.361,55 ha del 1990.
Tavola 3.12 – Aziende per classe di superficie agricola utilizzata (in ettari) e Comune.
Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
CLASSI DI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA
COMUNI
(Altitudine)
<1
1---2
2---5
5--10
10--20
20--50
50--100
100
e+
Totale
Acquaformosa (756)
105 (6)
49
56
14
3
4
0
1
238
Castrovillari (362)
Civita (450)
Firmo (370)
Frascineto (486)
Laino Borgo (271)
Laino Castello (545)
Lungro (600)
Morano Cal. (694)
Mormanno (840)
San Basile (540)
Saracena (606)
2.896 (4)
75 (7)
206 (2)
112
89 (1)
72 (3)
224 (3)
416 (5)
187 (17)
127 (1)
461 (7)
395
60
70
57
71
48
107
85
92
86
192
184
54
46
28
92
81
67
72
93
69
110
58
23
18
9
38
27
37
29
32
17
28
35
6
5
0
9
9
21
15
29
3
18
34
8
1
2
0
0
14
12
11
1
18
4
2
0
0
0
0
2
5
0
1
2
6
1
1
1
1
1
0
5
1
1
2
3.616
236
349
209
301
241
475
644
462
306
838
C. M. del Pollino
Cassano Ionio (250)
Corigliano Cal.(210)
Cosenza (238)
Rossano Cal. (270)
Spezzano Alb. (320)
4.970 (56)
1.032 (1)
2.138 (38)
926 (1)
1.081 (13)
507
1.312
302
658
208
376
211
952
271
432
69
337
212
330
77
136
17
96
59
153
43
63
1
36
29
105
43
37
0
26
10
16
13
9
0
4
0
21
17
6
0
5
0
7.915
1.799
3.517
1.222
1.974
1.028
10919
3.608
1.701
1.043
290
186
70.143
37.558 (848) 13990
Provincia CS
(Tra parentesi le “Aziende senza superficie”)
47
La Comunità Montana del Pollino è formata dai seguenti comuni: Acquaformosa, Castrovillari, Civita, Frascineto,
Laino Borgo, Laino Castello, Lungo, Morano Calabro, Mormanno, San Basile e Saracena. All’elenco abbiamo aggiunto
anche il comune di Firmo che entrerà a farne parte.
78
Dati comunali
L’incremento di superficie agricola utilizzata di 1.505,85 ettari limita a 4.993,8 ha la perdita di
superficie totale avutasi nello stesso intervallo di tempo. Nell’anno 2000 risulta che le 2.896 aziende
di superficie < 1 ettaro, nel complesso, interessano una superficie di 1.079,59 ha per una superficie
aziendale media di 0,3727 ha (0,4040 ha nel 1990). Per queste aziende la SAU è il 98,9% della
relativa superficie totale, il restante 1,1% riguarda opere di urbanizzazione primaria (strade, pozzi,
canali di irrigazione, ecc.), edilizia rurale, terreni sterili, superficie non coltivata.
Per le aziende di dimensione 100 e più ha si nota che la superficie totale del 2000, che ammonta a
9.312,97 ha, diventa superficie agricola utilizzata solo per 3.534,53 ha (il 38% della superficie
totale, a giustificazione del fatto che le grandi aziende hanno terreni in prevalenza di montagna). Per
rendersi conto di ciò basta osservare che il Comune di Mormanno, Comune di montagna, nel 2000
ha una sola azienda di 100 e più ettari con superficie totale di 3.119,17 ha, mentre la SAU è di
1.667,82 ha. Il Comune di Morano, dal 1990 al 2000, perde 2 aziende della classe 50—100 ha,
ognuna delle 5 rimaste occupa una superficie totale di 450,06 ha e una SAU di 331,76 ha.
Tavola 3.13 – Superficie agricola utilizzata (SAU) per classe di SAU (in ettari) e Comune.
Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat.
CLASSI DI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA
COMUNI
<1
1---2
2---5
5--10
10--20
20--50
50--100
100 e +
Totale
Acquaformosa
96,42
165,05
298,90
178,46
64,43
110,40
0
0
1028,99
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino Castello
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
654,10
27,74
109,49
54,48
53,59
41,54
125,93
160,94
112,54
72,70
182,46
415,46
80,56
103,22
75,01
119,23
98,76
145,18
216,99
170,29
123,20
251,89
459,16
241,03
140,01
177,95
447,06
304,17
202,44
449,17
364,38
221,37
495,96
404,78
203,54
115,56
63,70
519,22
158,50
202,09
305,20
303,57
124,64
240,38
475,86
168,79
104,46
37,00
146,30
117,69
194,64
244,97
320,88
121,74
221,11
828,27
316,81
0
72,68
169,83
73,58
454,64
445,65
584,23
51,00
337,48
343,94
0
0
0
0
0
0
551,39
0
0
295,25
2.779,98
1.540,86
0
1.111,57
0
0
0
2.985,97
0
0
1.159,18
6361,55
2639,79
803,94
1592,39
1455,23
1114,24
1545,42
5359,98
1924,34
767,28
3183,71
C. M. Pollino
Cassano Ionio
Corigliano Cal.
Cosenza
Rossano Cal.
Spezzano Alb.
1691,93
468,31
915,11
371,52
306,36
175,75
1964,84
480,94
1126,23
303,85
671,62
279,48
3801,60
961,58
1439,42
267,42
1321,13
699,18
2819,64
609,84
1009,81
117,85
1158,94
612,64
2217,87
600,51
770,95
41,80
1017,42
395,05
3444,57
1451,07
1066,06
0
1159,87
418,07
1190,58
945,30
938,97
0
934,02
0
9.577,56
4.955,88
0
0
2.651,47
0
27776,86
10473,43
Provincia CS
16577,58
23076,85
43265,51
33971,75
29435,54
38713,65
24281,80
61.717,46
271040,14
7685,55
1287,64
9220,83
2681,22
Un altro Comune di montagna come Acquaformosa nel 2000 possiede una sola azienda di 100 e più
ha, di nuova formazione, che ha una superficie totale di 507,47 ettari ed una SAU di 147,49 ha.
Possiamo dire che quando, per le aziende di 100 e più ettari, la SAU varia di poco rispetto alla
superficie totale, trattasi di aziende con terreni in prevalenza pianeggianti; lo confermano il Comune
di Corigliano in cui la SAU è il 77,6% e il Comune di Cassano in cui la SAU è il 90,6% della
superficie totale di queste aziende. Nel 2000 il Comune di Lungro, guardando alle classi di
superficie totale, possiede una sola azienda della classe 50—100, di 54,45 ha, e due della classe di
Dati comunali
79
100 e più ha per complessivi 1.293,15 ha. Se, invece, guardiamo alle classi di SAU troviamo due
aziende nella classe 50—100 per complessivi 150,88 ha, e zero nella classe di 100 e più ha. Quindi,
passando dalla superficie totale a quella coltivata, le due aziende di 100 e più ha, possedendo una
SAU inferiore a 100 ha, slittano nella classe 50—100, una certamente. Ciò fa ritenere che dovrebbe
trattarsi di aziende con terreni di montagna in larga prevalenza, ad orientamento misto, specializzate
nell’allevamento di bestiame e in colture erbacee fuori avvicendamento, come i prati permanenti ed
i pascoli, con una parte dei terreni occupata da boschi, da arboricoltura da legno o inutilizzata. Lo
slittamento delle aziende verso le dimensioni inferiori ha determinato la nascita di tre aziende senza
superficie. Trattasi di aziende “senza terreno agricolo” ad indirizzo forestale zootecnico o
esclusivamente zootecnico, specializzate principalmente nell’allevamento di bestiame (nel caso
specifico di Ovini e Bovini) che utilizzano terreni pascolativi (investiti a prati pascoli, boschi,
arboricoltura da legno) appartenenti a Comuni o altri Enti, pubblici o privati, che non si
configurano elemento costitutivo dell’azienda.
Per quanto riguarda Castrovillari nel 2000 la SAU delle aziende di 100 e più ha, rispetto a quella del
1990 che era di ha 2.779,98, è cresciuta del 27,14% facendo crescere la superficie investita da
coltivazioni agricole, nonostante che la superficie totale sia diminuita. La SAU aziendale media si
colloca nel 2000 su ha 589,088 che è il 48,3% in più di quella del 1990 (397,14 ha). Confrontando
le due tavole 3.13 e 3.14 si può vedere come la SAU, dal 1990 al 2000, sia cresciuta per tutte le
classi di superficie, tranne che per le classi 10—20 e 50—100 ha per le quali la superficie coltivata
si riduce (di circa 20 ha e 90 ha rispettivamente). Un altro Comune che merita una citazione è
Rossano dove la perdita di 17 aziende delle dimensioni 50—100 e 100 e più ha, dal 1990 al 2000,
Tavola 3.14 Superficie agricola utilizzata (SAU) per classe di (SAU) (in ettari) e Comune.
Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
CLASSI DI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA
COMUNI
<1
1---2
2---5
5--10
10--20
20--50
50--100
100 e +
Totale
Acquaformosa
60,54
69,78
171,15
95,06
40,77
137,86
0
147,49
722,65
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino Castello
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
1079,59
42,57
101,44
61,51
48,46
36,53
110,80
152,58
78,91
67,21
211,90
526,96
82,03
93,56
77,92
100,01
67,16
150,89
113,85
123,56
124,47
259,71
556,88
158,50
131,46
78,91
290,58
256,35
207,30
223,90
293,08
218,42
315,81
420,01
153,93
123,50
68,03
244,50
174,68
251,82
201,64
224,50
103,03
182,47
455,64
81,87
74,00
0
138,80
132,60
283,89
227,96
418,20
39,47
247,44
1040,38
261,79
21,00
47,41
0
0
432,14
366,68
308,47
28,36
550,27
253,41
135,28
0
0
0
0
150,88
331,76
0
55,50
139,82
3534,53
1200,42
156,68
979,67
657,83
200,00
0
3068,71
1667,82
168,00
1165,43
7867,40
2116,39
701,64
1313,45
1480,18
867,32
1587,72
4687,08
3114,54
804,46
3072,85
C. M. Pollino
Cassano Ionio
Corigliano Cal.
Cosenza
Rossano Cal.
Spezzano Alb.
2052,04
1789,90
381,21
884,67
275,89
520,41
287,73
2902,34
811,26
1305,79
203,06
1004,61
674,91
2243,17
539,22
894,73
113,53
662,39
405,02
2140,64
599,63
891,50
15,75
514,14
407,45
3194,36
1362,93
993,77
0
787,99
302,18
1066,65
843,94
657,49
0
291,03
0
12946,58
28335,68
486,20
877,80
381,28
439,68
241,81
3460,15
1137,41
0
658,95
0
8484,54
7643,16
989,51
4879,20
2319,10
Provincia CS
16634,71
19113,57
32963,56
24505,87
23077,78
30970,65
20061,85
63327,64
230655,63
80
Dati comunali
comporta una riduzione di SAU di ettari 2.635,51 corrispondente al 60,7% della riduzione totale di
SAU (4341,63 ha), compensata in minima parte dalle aziende della classe < 1 ha, la sola a crescere
di 133,32 ha. Ciò ha comportato un elevato frazionamento dei terreni dovuto proprio alla crescita di
queste aziende, dell’83,2% rispetto al 1990. L’incremento delle aziende ha fatto abbassare la loro
superficie coltivata, in media da 0,5193 ha del 1990 a ha 0,4067 del 2000, determinando un quadro
aziendale in cui più della metà delle aziende sono di piccole dimensioni e coltivano mediamente i
due quinti della loro superficie totale.
3.7 – Le due prossime tabelle classificano la superficie agraria dei Comuni esaminati secondo
l’utilizzazione dei terreni. Per quanto concerne il Comune di Castrovillari, dal 1990 al 2000, come
abbiamo visto in precedenza, la SAU è cresciuta di 1505,85 ha, il 23,67%. L’incremento va
attribuito soprattutto alla crescita della superficie a Coltivazioni legnose agrarie del 59,8% e dei
Prati permanenti e pascoli del 35,9%, mentre la superficie a Seminativi si è contratta del 23,7%.
Invece la diminuzione della superficie agraria totale di 4.993,8 ha è da imputare alla perdita di ettari
4.557,33 di superficie boschiva, il 45,2%, e a quella di 1.945,81 ha, pari all’80,7%, di “Altra
superficie” e “Superficie agricola non utilizzata” insieme, compensata in parte dall’incremento di
SAU che, in pratica, deriva da superficie agraria non utilizzata che passa alle Coltivazione legnose
agrarie e ai Prati permanenti e pascoli, e dalla crescita di 3,49 ha della superficie ad arboricoltura da
legno. Riassumendo nell’anno 2000 la superficie agricola del Comune di Castrovillari per il 56,71%
è investita da SAU, per il 39,89% da boschi, per il 2,1% da “Altra superficie”, per l’1,25% è
Tavola 3.15– Superficie aziendale (in ettari) secondo l’utilizzazione dei terreni. Provincia di
Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat.
SAU
Seminativi
Coltivazioni
legnose
agrarie
Prati
permanenti e
pascoli
Totale
Pioppete
Boschi
Altra
Superficie
Superficie
totale
Acquaformosa
365,68
419,38
243,93
1028,99
1,50
758,13
244,52
2.033,14
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino Castello
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
C. M. del
Pollino
Cassano Ionio
Corigliano Cal.
Cosenza
Rossano Cal.
Spezzano Alb.
2.187,28
512,60
234,07
304,26
780,24
412,73
512,77
1.389,66
993,01
263,11
822,36
2197,04
300,25
441,08
157,50
98,34
67,74
625,29
329,78
155,02
318,10
1158,69
1977,23
1826,94
128,79
1130,63
576,65
633,77
407,36
3640,54
776,31
186,07
1202,66
6361,55
2.639,79
803,94
1.592,39
1.455,23
1.114,24
1.545,42
5359,98
1.924,34
767,28
3.183,71
3,93
0
0
0
0
0
0
0,15
0,85
0,12
0
10.090,60
49,49
230,87
484,21
1.429,22
902,92
1.080,49
4.981,36
428,04
478,75
3.272,53
2.410,34
158,77
82,48
65,36
751,00
143,13
322,06
975,87
232,88
372,31
665,74
18.866,42
2.848,05
1.117,29
2.141,96
3.635,45
2.160,29
2.947,97
11.317,36
2.586,11
1618,46
7.121,98
8.777,77
6268,21
12730,88
27.776,86
6,55
24.186,61
6.424,46
58.394,48
6.364,81
1.726,26
306,57
1.000,52
817,31
3507,32
5723,17
814,60
6804,79
1787,08
601,30
236,12
166,47
1415,52
26,83
10.473,43
7.685,55
1.287,64
9.220,83
2.631,22
4,67
1,03
11,73
3,00
0
2.144,34
5.208,75
285,23
1.285,03
22,14
1.055,91
334,43
728,78
462,75
58,28
13678,35
13.229,76
2.313,38
10.971,61
2.711,64
Provincia CS
111955,51
79671,58
79413,05
271040,14
709,84
212078,08
39.280,50
523108,56
COMUNI
Dati comunali
81
“Superficie agraria non utilizzata” e, infine, per lo 0,05 è occupata da arboricoltura da legno (in
genere pioppete). Dando uno sguardo complessivo appare evidente, in base al censimento dell’anno
2000, la perdita di SAU a seminativi in tutti i Comuni presi in esame. Tra essi vanno segnalati
Frascineto con il -73,2%, Rossano con il -56,8%, Acquaformosa con il -53,9%, Morano con il 38,9% e Cassano con il -35,7%. In particolare la superficie a seminativi del Comune di Cassano
risulta il 5,29% dell’analoga superficie provinciale, seguita da quella dei Comuni di Castrovillari e
Corigliano con il 2,2% e l’1,8% rispettivamente. La coltivazione di vite, olivo, agrumi e alberi da
frutta, nel decennio 1990-2000, cresce moderatamente nel Comune di Lungro (+ 18,2%) ed in
quello di Cassano (+14,9%), cala fortemente in quello di Rossano (-40,74%). La superficie del
Comune di Corigliano investita da queste coltivazioni è il 7,6% della corrispondente superficie
provinciale, seguono Rossano con il 5,2%, malgrado la riduzione, e Castrovillari con il 4,5%. I
prati permanenti e pascoli sono cresciuti nel Comune di Mormanno, che fa segnare il 179,1% in più
rispetto al valore del 1990, nel Comune di Laino Borgo (il 56,4%), invece il Comune di Rossano
evidenzia il calo più forte (-70,8%). La maggiore SAU investita da pati permanenti e pascoli spetta
nel 2000 al Comune di Morano la cui superficie è il 4,8% della corrispondente superficie
provinciale. Nel decennio 1990-2000 la superficie boschiva cresce del 336,5% nel Comune di
Mormanno e del 25,3% in quello di Rossano, invece, è fortissima la perdita di superficie nei
Comuni di Cassano (- 94,9%), Corigliano (-89,2%), San Basile (-72,2%), meno nei Comuni di
Morano (-39,2%) e Acquaformosa (-30%). Nell’anno 2000 il Comune di Morano prevale su tutti
Tavola 3.16 – Superficie aziendale (in ettari) secondo l’utilizzazione dei terreni. Provincia di
Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
SAU
Totale
Arboricoltura
da legno
Boschi
Superficie
Agraria
non
utilizzata
Superficie
Superficie
totale
236,09
722,65
11,00
531,46
49,23
30,59
1.344,93
3510,91
274,32
462,21
186,41
41,04
38,49
739,20
260,63
65,12
359,64
1251,12
2686,94
1418,32
19,46
1045,62
902,09
519,88
351,31
3577,18
2166,66
236,31
1089,26
7867,40
2116,39
701,64
1313,45
1480,18
867,32
1587,72
4687,08
3114,54
804,46
3072,85
7,42
0,24
0
0
0,30
0
30,00
0,46
4,23
0,23
1,91
5533,27
286,66
159,23
489,78
1442,11
985,03
1189,30
3027,89
1868,56
133,21
3298,99
173,74*
65,75
171,73
2,09
67,02
313,49
213,30
457,07*
58,64
49,58
43,00
290,79
196,71
27,56
55,06
59,69
12,11
59,15
60,88
48,00
7,91
5,01
13872,62
2.665,75
1.060,16
1.860,38
3.049,30
2.177,95
3.079,47
8.233,38
5.093,97
995,39
6.421,76
6579,57
7506,99
14249,12
28335,68
55,79
18945,49
1664,64
853,46
49.855,06
4089,98
1352,74
209,48
432,54
446,23
4031,28
5901,25
750,58
4032,60
1872,40
363,28
389,17
29,45
414,04
0,47
8484,54
7643,16
989,51
4879,20
2319,10
13,56
16,83
2,10
8,64
0
109,95
564,93
298,13
1609,98
8,79
100,03*
285,81*
365,51*
94,50
50,05
416,53
352,64
69,26
141,29
41,48
9.124,40
8.863,37
1.724,51
6.733,61
2.419,42
77306,20
77989,60
75359,83
230655,63
1577,55
141839,23
19984,17
11036,98
405093,56
COMUNI
Seminativi
Coltivazioni
legnose
agrarie
Prati
permanenti e
pascoli
Acquaformosa
168,66
317,90
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino C.llo
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
C. M. del
Pollino
Cassano I.
Corigliano C
Cosenza
Rossano C.
Spezzano A.
1669,55
423,75
219,97
81,42
537,05
308,95
497,21
849,27
882,76
208,51
732,47
Provincia CS
Altra
* Una quota è utilizzata per attività ricreative, come segue: Castrovillari (2,53); Morano (0,15); Cassano (0,20); Corigliano (2,32);
Cosenza (0,45); Provincia(144,67).
82
Dati comunali
quelli riportati nelle tavole per la maggiore superficie agraria non utilizzata, pari a 457,07 ha,
seguito dal Comune di Cosenza con 365,51 ha e da Laino Castello con 313,49 ha. Il Comune di
Cassano con 416,53 ha possiede la maggiore superficie coperta da strade poderali, cortili, fabbricati
rurali, canali; seguono Corigliano con 352,64 ha e Castrovillari con 290,79 ha.
3.8 – Le prossime due tavole, entrando nello specifico, classificano le coltivazioni esaminate per
sottospecie di appartenenza, con riferimento ai cereali, alle ortive e alle foraggere avvicendate che
tra i seminativi48 sono le più importanti. Esaminando i seminativi del Comune di Castrovillari, nel
decennio 1990-2000, si riscontra una riduzione del numero delle aziende che coltivano cereali da
410 a 301 (il 26,6% in meno) e della relativa superficie che passa da 1253,70 a 1008,88 ettari, il
19,53% in meno. In particolare il frumento fa segnare un - 41,76% per le aziende ed un -46,7% per
Tavola 3.17 – Aziende con Seminativi e relativa superficie (in ettari) per le principali
coltivazioni praticate e per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat 1990.
CEREALI
COMUNI
TOTALE
Coltivazioni
Ortive
FRUMENTO
Coltivazioni
Foraggere
avvicendate
Aziende
Superficie
Aziende
Superficie
Aziende
Superficie
Aziende
Superficie
Acquaformosa
175
251,02
136
147,98
70
14,68
5
19,69
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino C.llo
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
410
101
51
123
367
260
87
508
350
103
194
1.253,70
333,08
189,20
259,87
514,80
304,83
353,45
1.043,11
673,95
160,06
690,71
340
95
45
120
302
206
70
426
327
94
155
1.014,16
212,26
170,54
175,29
217,72
121,52
272,82
683,38
449,39
115,33
432,72
556
17
24
6
136
178
52
231
194
52
54
195,86
4,94
7,81
1,16
23,90
34,98
16,16
27,10
56,88
8,77
9,28
66
38
4
0
73
23
10
80
90
13
2
561,81
76,51
23,68
0
36,49
15,51
23,66
153,66
161,72
17,80
38,00
C. M. Pollino
Cassano I.
Corigliano C
Cosenza
Rossano C.
Spezzano A.
2.729
451
365
130
120
205
6.027,78
3.952,70
1.063,07
42,85
843,27
621,66
2.316
349
359
17
108
194
4.013,11
2.541,83
991,12
4,50
796,74
591,48
1.570
110
78
467
35
31
401,52
376,81
138,34
82,89
54,45
41,15
404
65
12
195
10
37
1.128,53
784,58
258,71
80,62
61,93
100,74
Provincia CS
30.238
63.075,32
25.432
46.869,95
20.969
7789,08
7.284
15.970,27
48
Seminativi: colture di piante erbacee, soggette all’avvicendamento colturale che prevede una durata delle coltivazioni
non superiore a cinque anni. Fanno parte dei Seminativi: Cereali (Frumento tenero, frumento duro, orzo, granturco,
riso), i Legumi secchi (favetta, pisello, cece, cicerchia lenticchia,lupino ecc.) la Patata, la Barbabietola da zucchero, le
Piante industriali (cotone, tabacco, canapa, soia, girasole, malva, menta, origano, arachide, rosmarino ecc.), Le Ortive
(fagiuolo, pisello, pomodoro, bietola, cavolo, basilico, cetriolo, cocomero, melanzana, indivia, spinacio, zucchine ecc.)
e le Foraggere avvicendate (erba medica, trifoglio, colza, fava, favino, loglio italico, orzo, segale,avena, fieno ecc.).
Dati comunali
83
la superficie coltivata. Anche per le ortive si registrano segni negativi con un -61% nelle aziende ed
con un -76,1% di superficie investita. Le foraggere avvicendate crescono nelle aziende del 40,1%,
ma la superficie relativa decresce del 44,4%. Nell’anno 2000 i seminativi occupano 1669,55 ha, pari
al 21,2% della SAU del Comune di Castrovillari, i cereali investono il 60,4% della superficie a
seminativi e il 12,82% di tutta la superficie agricola coltivata (il frumento il 6,9%), le ortive
occupano lo 0,6% della SAU e il 2,8% della superficie a seminativi. Le foraggere avvicendate
investono il 4% di SAU ed il 18,7% della superficie a seminativi. La diminuzione del numero di
aziende e della loro superficie, relativamente alla coltura dei cereali e al periodo 1990-2000, ha
riguardato tutti i Comuni riportati nella tabella 3.18. Tuttavia bisogna dire che, malgrado la perdita
di superficie a cereali, in alcuni Comuni quella del frumento resta la coltura meno penalizzata. In
paesi come Frascineto, San Basile, e Firmo la produzione di cereali viene quasi abbattuta, ma ciò
che sopravvive riguarda esclusivamente il frumento. Le ortive, nello stesso periodo, se si eccettuano
i Comuni di Laino Castello e Saracena, si riducono di superficie anche in modo significativo. La
stessa considerazione non vale per le foraggere avvicendate la cui superficie cresce in diversi
Comuni come Firmo, Lungro, Saracena, Morano e Mormanno dove si registra una crescita di
aziende e di superficie che nell’ordine risulta di 57,75 ha, 68,97 ha, 65,02 ha,18,02 ha e 6,73 ha. Nel
2000 il Comune di Cassano, tra quelli citati, vanta la quota maggiore di superficie a cereali, (il
6,8% di quella provinciale, Castrovillari il 2,5%), a frumento (il 6,6%, Castrovillari l’1,8%), a
ortive (il 5,5%, Castrovillari l’1,3%), a foraggere avvicendate (il 3,7%,Castrovillari il 2,3%).
Tavola 3.18 – Aziende con Seminativi e relativa superficie (in ettari) per le principali
coltivazioni praticate e per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat 2000.
CEREALI
TOTALE
COMUNI
Coltivazioni
Ortive
FRUMENTO
Coltivazioni
Foraggere
avvicendate
Totale
Aziende
Aziende
Superficie
Aziende
Superficie
Aziende
Superficie
Aziende
Superficie
Acquaformosa
174
48
75,83
40
47,05
140
13,80
2
1,39
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino C.llo
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
C. M. del
Pollino
Cassano I.
Corigliano C
Cosenza
Rossano C.
Spezzano A.
837
141
47
66
296
232
199
479
372
142
239
301
97
18
60
270
201
49
333
265
8
180
1008,88
289,42
82,61
70,00
402,56
227,50
228,15
617,10
590,68
28,95
549,33
198
84
18
58
210
130
40
237
205
3
127
540,57
197,49
80,08
67,28
140,92
75,19
119,46
454,49
377,23
20,68
413,07
217
1
10
3
74
200
43
213
76
12
46
46,83
0,44
2,31
0,35
16,54
46,24
11,38
19,51
30,28
4,76
19,00
93
24
16
3
62
20
33
63
53
5
18
312,37
66,77
81,43
1,40
29,97
15,15
92,63
171,68
168,45
11,33
103,02
3.224
1.830
4171,01
1350
2.533,51
1.035
211,44
392
1.055,49
400
413
765
121
165
246
206
78
41
110
2729,06
626,10
79,03
236,85
362,25
207
191
48
39
108
1949,54
552,52
36,41
194,93
346,33
21
89
197
18
10
202,17
44,96
17,70
26,90
6,17
61
46
12
26
9
513,28
276,84
9,84
81,45
21,40
38.587
16.456
40321,15
12.916
29775,53
11.995
3675,58
5.032
13.768,07
Provincia CS
84
Dati comunali
I Comuni della Comunità Montana del Pollino sommano per i cereali una superficie coltivata di
4171,01 ettari, in calo di 1.856,77 ettari, pari al 30,8%, rispetto al 1990 e con essa diminuisce
anche la superficie investita a frumento di 1479,6 ettari, pari al 36,9%. La differenza di superficie di
ettari 377,17 è dovuta alla riduzione della superficie a granturco, orzo, barbabietola da zucchero. La
superficie a cereali degli 11 comuni della C.M. del Pollino più il Comune di Firmo, costituisce il
10,3% della analoga superficie provinciale (quella a frumento l’8,5%). Le ortive si riducono di
superficie del 47,3%, passando dai 401,52 ha del 1990 ai 211,44 del ha del 2000. Il terreno ad ortive
dei 12 Comuni è il 5,75% di quello provinciale ad ortive. La superficie occupata dalle foraggere
avvicendate si contrae ma in modo contenuto, solo del 6,5%, passando da 1.128,53 ha a 1055,49
ha. La superficie a foraggere dei Comuni della C. M. del Pollino è il 7,7% della corrispondente
superficie provinciale. Aggiungiamo che anche le relative aziende si contraggono, marcatamente
nei cereali e nelle ortive, e solo dell’8% nelle foraggere.
Le tabelle seguenti, 3.19 e 3.20, mettono in evidenza le variazioni di SAU per quanto riguarda le
coltivazioni legnose agrarie principali (vite, olivo, agrumi, fruttiferi) dal 1990 al 2000. Per il
Comune di Castrovillari, in questo periodo, nella coltura dell’olivo si registra una notevole crescita
e per numero di aziende (+61,6%), e per superficie che cresce più del doppio (+119,8%). Anche la
coltivazione degli agrumi fa segnare un aumento di aziende (+12,94%) e di superficie coltivata
(+32,7%), più contenuto rispetto all’olivo. La coltivazione della vite presenta una riduzione di
aziende del 17,7% e di superficie coltivata del 18,5%, mentre la coltivazione degli alberi da frutta
segna un calo del 37,7% nelle aziende, al contrario la superficie aumenta del 54,9%.
Tavola 3.19 – Aziende con Coltivazioni legnose agrarie e relativa superficie (in ettari) per le
principali coltivazioni praticate e per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno
1990 Dati Istat.
VITE
OLIVO
AGRUMI
FRUTTIFERI
COMUNI
Aziende
Superficie
Aziende
Superficie
Aziende
Superficie
Aziende
Superficie
Acquaformosa
291
95,31
342
191,53
0
0
126
16,80
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino C.llo
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
744
63
163
173
318
223
215
264
351
162
467
404,95
30,71
58,33
126,52
56,40
48,29
70,63
63,80
143,85
53,52
253,35
1.892
201
335
172
3
35
410
429
3
338
707
751,73
269,07
371,98
30,66
0,57
8,10
442,16
225,50
0,75
243,13
774,71
394
2
7
0
0
0
2
0
0
0
42
371,31
0,47
0,77
0
0
0
0,25
0
0
0
48,56
963
0
13
0
11
15
176
49
19
89
154
667,81
0
9,64
0
5,37
3,35
29,02
9,37
7,12
20,90
77,07
C. M. Pollino
Cassano I.
Corigliano C
Cosenza
Rossano C.
Spezzano A.
3.434
41
182
700
89
237
1405,66
94,93
75,19
185,54
48,33
141,61
4.867
1.385
858
1.160
1.395
823
3309,89
1678,57
1.350,49
490,26
4.647,75
1.229,28
447
691
2.734
94
786
233
421,36
1.181,88
4.137,70
6,02
2.099,23
317,77
1.615
148
37
867
8
35
846,45
513,57
33,27
104,17
8,19
98,42
Provincia CS
27.061
9.318,77
46.393
45.327,99
19.726
11386,37
12.439
4.263,31
Dati comunali
85
Nell’anno 2000 la superficie a coltivazioni legnose agrarie49 è di 3.510,91 ha, il 44,63% della SAU
del Comune di Castrovillari che risulta così suddivisa: i fruttiferi occupano il 13,15% (il 29,46%
della superficie a legnose agrarie); gli agrumi il 6,26% (il 14,03% delle legnose agrarie); la vite il
4,2% (il 9,41% delle legnose agrarie); l’olivo il 21% (il 47,07% della superficie delle legnose
agrarie); vivai, canne ecc. lo 0,02% (lo 0,03% delle legnose agrarie). Aggiungendo il 21,22% dei
seminativi e il 34,15% dei prati permanenti e pascoli otteniamo il 100%. Inoltre la superficie
impiegata nella coltura olivicola è il 3,4% di quella analoga della provincia di Cosenza. Dando
uno sguardo alla situazione del circondario di Castrovillari, si nota che in tutti i Comuni, dal 1990 al
2000, è diminuita la superficie a vite che però viene compensata dall’incremento della superficie ad
olivo e in piccola parte da quello della superficie a fruttiferi.
Tavola 3.20 – Aziende con Coltivazioni legnose agrarie e relativa superficie (in ettari) per le
principali coltivazioni praticate e per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno
2000 Dati Istat
VITE
COMUNI
Totale
Aziende
OLIVO
AGRUMI
FRUTTIFERI
Aziende
Superficie
Aziende
Superficie
Aziende
Superficie
Aziende
Superficie
Acquaformosa
217
117
35,69
195
201,94
0
0
132
79,82
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino C.llo
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
C. M. del
Pollino
Cassano I.
Corigliano C
Cosenza
Rossano C.
Spezzano A.
3.382
201
343
187
186
192
467
381
224
285
747
612
36
110
110
175
182
184
56
218
73
203
330,21
10,16
29,43
69,45
28,50
24,92
64,54
31,05
58,61
24,09
112,33
3.057
200
340
175
4
45
447
351
11
280
710
1.652,45
256,91
415,72
113,58
1,73
12,40
571,94
205,44
3,82
319,17
1067,41
445
5
5
2
0
1
7
1
0
6
25
492,71
2,37
1,56
2,06
0
0,03
3,41
0,22
0
1,25
24,61
600
5
3
3
17
6
182
42
15
95
26
1.034,36
4,88
15,50
1,32
10,81
1,14
99,27
21,90
2,69
15,13
43,91
6812
2076
818,98
5815
4822,51
497
528,22
1.126
1.330,73
1.619
3.325
1.206
1.910
1.001
26
109
592
34
91
53,98
28,89
149,35
27,53
59,62
1.400
1.096
1.154
1.684
905
1.727,77
1.849,88
496,67
2.899,42
1.246,07
686
2496
42
709
247
1381,71
3870,14
3,23
1052,99
375,12
81
211
919
64
37
860,82
144,69
101,09
52,56
191,59
Provincia CS
59.713
18.362
5834,02
47.683
48.750.35
10.147
10668.79
15211
12501,06
49
Legnosa agraria : è la coltura praticata sulle superfici fuori avvicendamento, investite in coltivazioni di piante
legnose agrarie che occupano il terreno per lungo periodo di tempo. Riguarda la vite, l’olivo, gli agrumi, i fruttiferi, i
vivai, le canne, il gelso (foglie), il giunco, la marma, il salice di vimini, il sommacco. Agrumi: arancio, mandarino,
clementina e suoi ibridi, limone, arancio amaro, cedro, chinotto, bergamotto, pompelmo, limetta, kuriquat. Fruttiferi:
essi comprendono la frutta fresca di origine temperata (melo, pero, pesco, noce pesca, albicocco, susino, ciliegio, fico,
gelso, lampone, loto, melograno, mirtillo, mora di rovo, nespola comune, sorbo, uva spina, ecc.); la frutta fresca di
origine sub-tropicale (Kiwi, ananas, avocado, dattero, fico d’India, ecc.); la frutta a guscio (mandorlo, nocciolo,
carrubo, noce, pistacchio). Vivai: superfici investite a piantine legnose agrarie e forestali, destinate ad essere trapiantate.
Sono esclusi i vivai forestali destinati al fabbisogno aziendale, la cui superficie è compresa tra le colture boschive.
86
Dati comunali
La coltivazione degli agrumi si affaccia anche in Comuni, come Frascineto e San Basile, che non
hanno i terreni adatti, né il clima mite della pianura costiera necessari per questo tipo di coltura. Si
vede come la coltivazione dell’olivo, che non richiede l’irrigazione ma che abbisogna di un clima
temperato asciutto e di terreni collinari, non attecchisce in Comuni dal clima freddo umido con
presenza di nebbia, come Laino Borgo, Mormanno e Acquaformsa. Nel 2000 il Comune di
Rossano, tra quelli considerati, presenta la maggiore superficie investita ad olivo, pure se in netto
calo rispetto al 1990, pari a ettari 2899,42 (il 5,33% di quella provinciale ad olivo). Il Comune di
Corigliano si distingue per la maggiore superficie ad agrumi (3870,14 ha) che è il 36,3% della
corrispondente superficie provinciale, più di un terzo. I Comuni di Cassano, Corigliano e Rossano
insieme formano il 59,1% della superficie agrumicola ed il 13,3% di quella olivicola della provincia
di Cosenza. Per quanto riguarda la coltivazione dei fruttiferi i Comuni di Castrovillari e Cassano
insieme formano il 15,2% della superficie provinciale impiegata in questa coltura, e questa è l’unica
coltivazione che ha visto crescere la propria superficie in quasi tutti i Comuni considerati. La
superficie a vite del Comune di Castrovillari, di 330,21 ha, nel 2000 prevale su quelle degli altri
paesi ed è il 5,66% di quella provinciale.
Analizzando i Comuni della Comunità Montana del Pollino, incluso Firmo, notiamo che nel
decennio 1990-2000 è cresciuta la superficie coltivata ad olivo di 1.512,62 ettari, pari a 45,7%, ed
essa nel 2000 risulta il 9,9% dell’analoga superficie provinciale. Anche la superficie a fruttiferi è
cresciuta di 484,28 ettari, pari al 57,2%, e le aziende si sono accorpate; un incremento di superficie
di 106,86 ettari, pari al 25,4%, coinvolge anche gli Agrumi mentre la superficie a Vite si riduce di
586,68 ettari, pari al 41,7%, ma nel 2000 costituisce ancora il 14% della superficie nell’ambito della
provincia di Cosenza. I Comuni che praticano questa coltivazione con maggiore apporto di
superficie, dopo Castrovillari, sono Saracena, Frascineto e Lungro. Nell’anno 2000 la superficie
agraria aziendale totale è il 12,3% di quella provinciale, di cui il 56,84% è SAU, il 38% è superficie
boschiva, il 3,34% è superficie agraria non utilizzata, l’1,71% altra superficie e lo 0,11% è
arboricoltura da legno.
3.9 – Le tavole successive, 3.21 e 3.22, prendono in esame le aziende dei Comuni indicati che
praticano l’allevamento di bestiame, per specie di bestiame e numero di capi.
Nel decennio 1990-2000 appare evidente, nel Comune di Castrovillari, la diminuzione del numero
di aziende con allevamenti di bovini (da 46 a 36) e del relativo numero di capi da 2519 a 2406. La
stessa cosa si verifica per i suini con il calo delle aziende dell’82,7% e del numero di capi del
23,7%, in modo molto più marcato rispetto ai primi.
Come si vede la variazione dei bovini non riguarda le vacche da latte che, anzi, aumentano di 30
capi. Il calo riguardante i suini, per aziende e numero di capi, tocca tutti i Comuni considerati e la
stessa Provincia che perde circa il 28% di suini. Fanno eccezione il Comune di Cassano che ha
incrementato il numero di capi di suini del 130,1% e il Comune di Morano con più 58 capi. Nel
2000 le 30 aziende di Cassano che praticano l’allevamento di suini contano 1.767 capi, il 3,1% dei
suini dell’intera Provincia. Per quanto concerne i bovini si conferma la tendenza al ribasso emersa
per Castrovillari, con l’eccezione di Morano che fa registrare l’incremento di 84 capi, mentre per
Acquaformosa, Laino Borgo e Corigliano l’incremento riguarda le vacche da latte, di 23, 82 e 70
capi rispettivamente. A livello di Comunità Montana del Pollino si nota il calo, di circa il 50%, dei
suini per numero di capi, mentre variano di poco le vacche da latte tra i bovini che calano come
aziende del 64,9% e solo del 13,7% come numero di capi, come si vede molto meno dei suini.
Dal 1990 al 2000 le aziende del Comune di Castrovillari con allevamenti di ovini, caprini, equini
ed avicoli diminuiscono, rispettivamente, del 47,5%, dell’82,1%, del 42,9 % e del 59,7%, e il
numero di capi si riduce del 4,4% per gli Ovini, del 69,8% per i Caprini, dell’81,7% per gli Avicoli,
mentre gli Equini crescono del 24% e nel 2000 si contano 62 capi contro i 50 del 1990.
Dati comunali
87
A livello provinciale vengono soppressi, tenendo conto di tutti i tipi di allevamento, 7.355 aziende e
432.837 capi di bestiame, da 1.081.033 a 648.196, pari al 40%. Gli avicoli vedono diminuire il
numero di capi in tutti i Comuni eccetto Corigliano che fa segnare un incremento del 36%.
Gli equini evidenziano la crescita di aziende e numero di capi, oltre che in Castrovillari, anche
nei Comuni di Saracena e Lungro. I caprini in genere decrescono sia come aziende che numero di
capi; per questi ultimi cali notevoli si verificano in Comuni come Castrovillari (-81,7%), Rossano
(- 75%) e Cassano (-44,1%), fanno eccezione i Comuni di Saracena e Corigliano nei quali i capi
aumentano del 15% e 51% rispettivamente.
Tavola 3.21 – Aziende con allevamenti e aziende con bovini, bufalini e suini per numero di
capi e per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 (1990) Dati Istat.
BOVINI
COMUNI
SUINI
CAPI
Totale
Aziende
Aziende
Totale
Di cui vacche
Aziende
CAPI
Acquaformosa
16(26)
2(5)
34(61)
24(1)
8(8)
47(75)
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino C.llo
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
C. M. del
Pollino
Cassano I.
Corigliano C
Cosenza
Rossano C.
Spezzano A.
Provincia di
Cosenza
86(133)
38(45)
17(18)
4(6)
269(366)
194(237)
79(101)
143(133)
127(175)
65(92)
30(88)
36(46)
11(16)
3(8)
1(3)
46(91)
23(56)
14(23)
31(37)
39(56)
2(9)
11(17)
2.406(2519)
202(195)
33(134)
11(56)
256(370)
157(216)
297(353)
657(573)
649(754)
43(103)
198(395)
1.137(1107)
74(114)
1(19)
0(5)
82(0)
16(18)
3(126)
219(268)
354(372)
0(17)
138(153)
13(75)
22(32)
13(13)
1(0)
198(300)
147(195)
39(62)
92(104)
58(114)
48(93)
20(78)
577(756)
97(137)
32(134)
5(0)
472(739)
373(471)
209(436)
261(203)
166(1098)
91(623)
117(215)
1.068(1.420)
219(367)
4.943(5.729)
2.048(2.200)
659(1.074)
2.447(4.887)
78(145)
90(125)
329(614)
63(327)
11(51)
46(59)
21(15)
12(37)
19(80)
7(24)
2.296(2.901)
1.279(1391)
125(345)
605(1764)
123(355)
995(1.227)
513(443)
64(156)
219(571)
27(133)
30(67)
50(90)
251(513)
18(258)
3(25)
1.767(765)
114(128)
465(1675)
53(897)
6(313)
19317 (26672)
2707(5623)
46275(69918)
17941(26974)
14494(21476)
57974(80480)
Tra parentesi i dati del 1990. Nel 2000 e nella Provincia di Cosenza vi sono 5 aziende con allevamenti di Bufalini, per un totale di
63 capi di cui 35 Bufale, contro le 9 aziende del 1990 che contavano 43 capi di Bufalini di cui nessuna Bufala.
Infine gli Ovini per numero di capi crescono solo nei Comuni di Corigliano (da 44 a 646),
Mormanno (da 1.476 a 1.873), Frascineto (da 285 a 354) e Civita (da 1.298 a 1.381). Tra i Comuni
presi in esame quello di Mormanno nel 2000 ha più Ovini , circa il 2,3% di quelli della Provincia,
quello di Civita più Caprini (1222 capi, circa l’1,8% dei capi esistenti a livello provinciale), quello
di Cassano più Equini (111 capi, il 5% circa dei capi di bestiame equino presente nella nostra
Provincia) e quello di Cosenza più Avicoli (41.589 capi, circa l’11% degli avicoli dell’intera
Provincia). I Comuni di Laino Borgo e Laino Castello insieme sommano il 46,2% dei 17.280 capi
di avicoli presenti nelle aziende della Comunità Montana del Pollino.
88
Dati comunali
Tavola 3.22 – Aziende con Ovini, Caprini, Equini ed Allevamenti Avicoli per numero di capi e
per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 (1990) Dati Istat.
OVINI
CAPRINI
EQUINI
ALLEVAMENTI
AVICOLI
COMUNI
Aziende
CAPI
Aziende
CAPI
Aziende
CAPI
Aziende
CAPI
Acquaformosa
11(13)
975(1.027)
4(4)
195(209)
0(2)
0(2)
4(9)
165(330)
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino C.llo
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
21(40)
1.693(1.770)
7(39)
195(644)
4(7)
62(50)
29(72)
580(3.160)
20(18)
4(4)
4(4)
21(22)
23(31)
76(86)
5(17)
12(9)
1.381(1.298)
73(243)
354(285)
1.678(2.307)
1.104(1.442)
1.133(1.111)
1.000(1.499)
1.873(1.476)
34(176)
450(765)
19(24)
1(2)
3(4)
79(126)
68(65)
10(10)
7(14)
24(50)
4(17)
8(7)
1222(1227)
2(8)
160(150)
685(906)
407(448)
74(98)
163(246)
370(419)
12(138)
339(295)
4(0)
0(0)
0(0)
8(99)
4(42)
19(11)
9(6)
5(29)
3(13)
9(7)
5(0)
0(0)
0(0)
9(100)
4(42)
30(12)
13(11)
6(36)
10(13)
32(10)
31(39)
16(9)
0(0)
259(355)
184(229)
71(90)
105(103)
47(162)
59(69)
24(45)
889(855)
232(375)
0(0)
4.880(6680)
3.107(6658)
2.556(4028)
1.463(2155)
1.143(4312)
1.170(1107)
1.095(1874)
C. M. del
Pollino
Cassano I.
Corigliano C
Cosenza
Rossano C.
Spezzano A.
430
(546)
10(22)
8(7)
24(117)
2(10)
7(17)
11.748
(13.399)
1.188(1.729)
646(44)
549(748)
81(611)
650(1.281)
234
(362)
12(19)
18(41)
19(106)
11(69)
2(5)
3.824
(4.788)
635(1135)
530(352)
180(426)
899(3592)
70(183)
65
(216)
14(14)
4(3)
2(18)
8(14)
3(18)
171
(276)
13(12)
11(22)
37(44)
4(22)
829
(1.182)
22(75)
54(86)
208(571)
39(12)
2(32)
17.280
(31.434)
2.455(3111)
1.922(1413)
Provincia di
Cosenza
3.596
(6.276)
82.455
(118.310)
3.420
(7043)
66.814
(104.705)
1.021
(2.303)
2.261
(3.319)
15.355
(20.618)
126(166)
107(136)
111(153)
41589(49770)
565(1021)
26(1640)
392.354
(704.258)
Tra parentesi i dati del 1990.
3.10 – La tavola seguente, divisa in due parti, evidenzia le aziende che dispongono per la loro
attività di mezzi meccanici e quante di esse dispongono di mezzi di proprietà o forniti da terzi o in
comproprietà. Nel 2000 nel Comune di Castrovillari le aziende con mezzi meccanici sono 3.208
sulle 3.615 che dispongono di una superficie agricola da coltivare. Quelle con mezzi di proprietà
sono 2.011 (il 62,7%), mentre il restante 37,3% si serve di mezzi in comproprietà o forniti da terzi.
Rispetto al 1990 è cresciuto il numero di aziende con trattrici (+123,6%) e anche le trattrici di
proprietà (+ 88%). Queste aziende con trattrici sono il 29,2% delle aziende con mezzi di proprietà
ed hanno tutte almeno una trattrice. Motozappe, motocoltivatori, motofresatrici e motofalciatrici di
proprietà sono in totale 1.738 per 1.698 aziende, l’84,4% delle aziende con mezzi di proprietà.
Rispetto al 1990 si ha un incremento di aziende (+17,2%) e di mezzi (+13,2%). Appena 7 sono le
aziende con mietitrebbiatrici per altrettanti mezzi. Le macchine per la raccolta automatizzata sono
14 e le aziende appena 4 (almeno 3 macchine per azienda), in calo rispetto al 1990, come in calo
evidente sono le aziende con apparecchi per la irrorazione e lo stesso numero di mezzi. Nel 2000
appaiono per la prima volta le macchine per la fertilizzazione (28 per 14 aziende). Dal 1990 al 2000
le aziende incrementano il numero di mezzi da 1.978 a 2.506 (il 26,7%). In particolare le
mietitrebbiatrici e le macchine per la fertilizzazione crescono del 100%, le trattrici dell’88%,
motozappe, motocoltivatori ecc. del 13,2%. L’enorme numero di queste macchine si spiega con
Dati comunali
89
la miriade di aziende (2.831) di dimensione inferiore ad 1 ettaro esistenti nel nostro Comune. I
mezzi più frequentemente forniti da terzi sono la mietitrebbiatrice, le macchine per la raccolta e la
fertilizzazione e le trattrici. Calano le macchine per l’irrorazione del 68%.
Tavola 3.23 – Aziende che utilizzano mezzi meccanici in complesso e mezzi di proprietà
dell’azienda per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 (1990) Dati Istat.
TOTALE
AZIENDE CON MEZZI DI PROPRIETA’
Motocoltivatori
Motozappe
Motofresatrici
Motofalciatrici
Aziende
con
mezzi
Aziende
con mezzi
forniti
da terzi
Aziende
con mezzi
in compro
prietà
Totale
Acquaformosa
206
189
2
52
17(20)
21(37)
38(119)
38(165)
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino C.llo
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
C. M. del
Pollino
Cassano I.
Corigliano C
Cosenza
Rossano C.
Spezzano A.
3.208
218
332
200
294
226
461
513
252
259
676
1.519
201
279
167
281
179
403
369
109
148
341
33
4
8
------4
2
20
74
25
1
4
2.011
70
115
101
164
146
164
283
164
138
410
588(263)
36(24)
40(40)
16(10)
59(44)
68(42)
66(34)
70(42)
51(41)
29(30)
82(65)
703(374)
37(25)
47(48)
16(11)
60(46)
71(46)
82(40)
86(46)
53(43)
29(33)
111(94)
1698(1449)
1738(1563)
52(44)
87(152)
96(145)
147(173)
128(132)
132(151)
253(193)
128(163)
133(167)
380(273)
56(46)
90(159)
113(179)
166(204)
142(149)
162(168)
262(199)
141(192)
135(176)
387(298)
6.845
4.185
177
3.818
1122(655)
1316(843)
3272(3161)
3430(3498)
1.716
2.194
1.159
1.240
947
54.228
1.171
1399
798
533
725
38.597
74
209
50
59
4
1.729
664
690
387
782
251
21.855
529(371)
302(664)
50(20)
463(564)
229(227)
10.249
(8.882)
768(566)
385(818)
50(22)
530(733)
264(269)
12.322
(11.141)
178(389)
437(1256)
353(201)
397(1125)
30(97)
14.532
(16.198)
191(402)
473(1364)
364(210)
413(1272)
39(97)
15.664
(17.888)
COMUNI
TRATTRICI
Aziende
Provincia CS
Mezzi
Aziende
Mezzi
(Tra parentesi i dati del 1990)
Da uno sguardo complessivo emerge che, nel 2000, il Comune di Cassano, rispetto a quello di
Castrovillari, dispone di un maggior numero di trattrici, del doppio di mietitrebbiatrici e di
macchine per la fertilizzazione, del quadruplo di quelle per l’irrorazione, di una sola macchina per
la raccolta automatizzata, e di circa 1.500 mezzi in meno in quanto a motozappe, motocoltivatori
ecc. Questo si spiega con il maggior numero di aziende di grosse dimensioni (33 su 13) del Comune
di Cassano ed il minor numero di quelle con superficie minore di un ettaro, 995 sulle 2.831 del
nostro Comune. Si nota anche che, escluso il Comune di Castrovillari, le 1.807 aziende dei restanti
Comuni della Comunità Montana del Pollino dispongono di mezzi meccanici di proprietà
quantificabili in 613 trattrici (circa una ogni tre aziende), in 1.692 tra motozappe, motocoltivatori
ecc., in 22 mietitrebbiatrici, in 6 macchine per la raccolta, in 6 macchine per l’irrorazione ed in
nessuna macchina per la fertilizzazione. Le aziende agricole del Comune di Castrovillari sono
quelle che ricorrono più frequentemente all’uso di mezzi forniti da terzi, le aziende di Corigliano
sono quelle che ricorrono largamente all’uso di mezzi in comproprietà.
90
Dati comunali
Tavola 3.23 – Aziende che utilizzano mezzi meccanici in complesso e mezzi di proprietà
dell’azienda per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 (1990) Dati Istat.
AZIENDE CON MEZZI DI PROPRIETA’
COMUNI
Mietitrebbiatrici
Macchine per la
raccolta
automatizzata
Apparecchi
per la irrorazione
di prodotti fitoiatrici
Macchine
per la
fertilizzazione
Altri
mezzi
meccanici
Aziende
Mezzi
Aziende
Mezzi
Aziende
Mezzi
Aziende
Mezzi
Aziende
Acquaformosa
0(0)
0(0)
1(0)
1(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino C.llo
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
C. M. del
Pollino
Cassano I.
Corigliano C
Cosenza
Rossano C.
Spezzano A.
7(0)
0(0)
0(0)
0(0)
5(0)
5(4)
0(0)
7(0)
2(0)
0(0)
1(0)
7(0)
0(0)
0(0)
0(0)
5(0)
6(4)
0(0)
8(0)
2(0)
0(0)
1(0)
4(17)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
1(2)
2(0)
0(5)
0(0)
2(6)
14(18)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
1(2)
2(0)
0(5)
0(0)
2(6)
6(31)
0(0)
1(2)
0(23)
0(0)
0(0)
0(4)
0(0)
2(0)
0(4)
1(3)
16(50)
0(0)
2(3)
0(24)
0(0)
0(0)
0(4)
0(0)
2(0)
0(4)
2(4)
14(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
28(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
11(0)
3(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
1(0)
0(0)
0(0)
0(0)
27(4)
29(4)
10(30)
20(31)
10(67)
22(89)
14(0)
28(0)
15(0)
12(0)
2(0)
0(0)
0(0)
0(0)
15(0)
2(0)
0(0)
0(0)
0(0)
1(10)
3(2)
1(4)
1(2)
4(5)
1(10)
3(2)
1(4)
1(2)
4(5)
46(60)
23(238)
0(0)
5(133)
19(17)
62(86)
27(265)
0(0)
6(139)
21(18)
40(0)
14(0)
0(0)
3(0)
8(0)
57(0)
17(0)
0(0)
3(0)
8(0)
72(0)
13(0)
3(0)
2(0)
0(0)
402
427
125(217)
165(218)
507(1116)
570(1270)
521
596
626
Provincia CS
Tra parentesi i dati del 1990
3.11 – Le tre tabelle seguenti, 3.24, 3.25 e 3.26, classificano le aziende agricole e le loro superfici,
totale e agricola utilizzata, secondo il titolo di possesso dei terreni. Nel 2000 il 96,1% della
superficie totale del nostro Comune (13.336,15 ha) riguarda la sola proprietà e questo titolo di
possesso prevale anche nelle aziende miste in cui la proprietà si accompagna all’uso gratuito,
all’affitto o a entrambi. La superficie in questi tre casi raggiunge il 3,27% (453,48 ha) e resta solo
uno 0,6% di superficie che va divisa tra affitto e uso gratuito. Poiché le aziende di sola proprietà
sono 3.586, pari al 99,2%, esse dovrebbero stare per la maggior parte nella classe < 1 ha e il resto
da 1—2 fino alla 100 e più ha. Le 9 aziende ad uso gratuito dovrebbero essere comprese nella fascia
da <1 ha a 10—20 ha e le 3 aziende in affitto dovrebbero appartenere all’intervallo dimensionale
da < 1 ha a 50—100 ha. Dalla classe < di 1 ha alla 5—10 vi sono 3.529 aziende, 73 sono nelle
classi 10—20 e 20—50 ha, 13 nelle classi 50—100 e 100 e più ha. L’unica azienda con superficie
agraria “parte in proprietà, parte in affitto e parte in uso gratuito” misura ettari 8,86; le 8
aziende con terreni “parte in proprietà e parte in affitto” misurano esattamente 356,71 ha per una
superficie aziendale media di 44,58 ha. Non vi sono aziende “parte in affitto e parte in uso
gratuito”. Da un esame più generale delle tavole 3.24 e 3.25 si vede che il Comune di Castrovillari
annovera il maggior numero di aziende su terreni “di proprietà” (3.586 per 13.336,15 ha), segue il
Comune di Corigliano con 3.307 aziende e 8001,34 ettari di superficie. Corigliano, invece, vanta il
Dati comunali
91
Tavola 3.24 – Aziende per titolo di possesso dei terreni e Comune. Provincia di Cosenza
(Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
AZIENDE PER TITOLO DI POSSESSO DEI TERRENI
COMUNI
Proprietà
Affitto
Uso
gratuito
Parte in
proprietà e
parte in affitto
Parte in
proprietà e
parte in
uso gratuito
Parte in affitto,
parte in uso
gratuito, e parte
in proprietà
Totale
Acquaformosa
231
0
2
0
4
0(0)
237
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino C.llo
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
3.586
227
344
200
273
235
449
626
437
305
820
3
1
0
0
0
0
1
1
9
0
2
9
1
4
2
4
1
7
3
0
1
1
8
1
0
0
2
2
6
7
8
0
4
8
6
1
7
22
3
12
5
6
0
11
1(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
1(0)
1(0)
0(0)
0(0)
3.615
236
349
209
301
241
475
643
461
306
838
C. M. Pollino
Cassano I.
Corigliano C.
Cosenza
Rossano C.
Spezzano A.
7.733
1719
3.307
1.140
1.958
884
17
13
110
63
3
61
35
36
58
15
7
16
38
15
21
1
3
43
85
15
20
3
3
15
3(0)
1(0)
0(1)
0(0)
0(0)
5(4)
7.911
1.799
3.517
1.222
1.974
1.028
Provincia CS
66.118
1.103
893
946
979
58(22)
70.119
Tra parentesi “Parte in affitto e parte in uso gratuito”
maggior numero di aziende con terreni “in affitto” (110 aziende per ha 393,24), seguito dal Comune
di Cosenza con 63 aziende ed una estensione di 224,88 ha. Il primo posto nelle aziende con terreni
ad “uso gratuito” spetta ancora al Comune di Corigliano con 58 aziende per 45,17 ettari di
superficie, quindi di piccolissime dimensioni, spesso trattasi di aziende affidate ad altri conduttori
per evitare che i terreni lasciati incolti diventino causa di incendi. Segue il Comune di Cassano con
36 aziende e una superficie di 1.091,63 ha, un valore notevole che si può spiegare con la natura
aspra dei terreni, di solito liberati al pascolo di ovini e caprini, la loro collocazione, la scarsa
redditività, l’impossibilità di condurli direttamente. Per quanto concerne le aziende con terreni
“parte in proprietà e parte in affitto” il Comune di Spezzano Albanese, tra quelli considerati,
annovera il maggior numero di aziende (43), ma la maggiore superficie spetta al Comune di
Cassano con 1.235,62 ha. Sempre al Comune di Cassano va la maggiore superficie delle aziende
con terreni “parte in proprietà e parte in uso gratuito” (307,66 ha). La cessione dei terreni si spiega
con l’esodo rurale: l’agricoltura è povera e pochi sono i giovani che scelgono il mestiere
dell’agricoltore. Quelli che emigrano cedono i terreni a quelli che restano in affitto o in uso gratuito,
se li abbandonassero le coltivazioni ortofrutticole e legnose agrarie, che hanno un costante bisogno
di lavoro ed assistenza, quindi di presenza umana, andrebbero in rovina e le colture cederebbero il
passo alle erbacce e al pascolo di animali. In genere sono i proprietari dei terreni limitrofi, per
92
Dati comunali
Tavola 3.25 – Superficie totale (in ettari) per titolo di possesso dei terreni e Comune.
Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
SUPERFICIE PER TITOLO DI POSSESSO DEI TERRENI
COMUNI
Proprietà
Affitto
Uso
gratuito
Parte in
proprietà e
parte in affitto
Parte in
proprietà e
parte in
uso gratuito
Parte in affitto,
parte in uso
gratuito, e parte
in proprietà
Totale
Acquaformosa
1270,48
0
4,18
0
70,27
0(0)
1.344,93
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino C.llo
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
13.336,15
2.371,40
1.052,47
1.823,53
2.793,06
2.113,83
2.982,52
7.472,73
4.766,64
994,89
6.250,55
60,92
10,64
0
0
0
0
1,12
1,08
86,82
0
1,69
22,07
6,50
6,99
9,81
5,40
1,87
4,93
187,47
0
0,50
1,42
356,71
39,00
0
0
5,83
22,50
15,71
528,27
116,82
0
147,82
87,91
238,21
0,70
27,04
245,01
39,75
75,19
27,63
109,92
0
20,28
8,86(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
16,20(0)
13,77(0)
0(0)
0(0)
13.872,62
2.655,75
1.060,16
1.860,38
3.049,30
2.177,95
3.079,47
8.233,38
5.093,97
995,39
6.421,76
C. M. Pollino
Cassano I.
Corigliano C.
Cosenza
Rossano C.
Spezzano A.
47.228,25
6.227,35
8.001,34
1.467,88
6.659,62
1.904,43
162,27
159,64
393,24
224,88
19,99
133,78
251,14
1091,63
45,17
28,49
11,14
25,70
1.232,66
1.235,62
288,51
0,45
38,60
210,77
941,92
307,66
130,91
2,81
4,26
101,60
38,83(0)
102,50(0)
0(4,20)
0(0)
0(0)
39,69(3,45)
49.845,06
9.124,40
8.863,37
1.724,51
6.733,61
2.419,42
Provincia CS
359.776,10
10.227,75
5453,69
17.710,05
9.501,08
2206,08(218,81)
405093,56
Tra parentesi “Parte in affitto e parte in uso gratuito”
evitare il rischio di incendio, disposti a coltivare i terreni abbandonati. Prevale l’affitto là dove il
terreno è produttivo, l’emigrante difficilmente vende il proprio terreno, ma lo cede a qualcuno che
lo coltivi, lo tenga in vita, perché in esso vede come un bene in cui rifugiarsi, un’ancora di salvezza
a cui aggrapparsi, qualora il sogno industriale dovesse svanire.
Dando uno sguardo ai Comuni della Comunità Montana del Pollino si nota che l’uso gratuito
prevale sul solo affitto nei Comuni dove scarsa è la presenza di manodopera, insieme formano
appena un quinto dei terreni parte in proprietà e parte in affitto o uso gratuito, secondo la logica che
solo chi dispone di terreni di proprietà è disposto a prenderne altri. L’affitto da solo o con la
proprietà prevale là dove i terreni garantiscono una resa economica adeguata ed hanno un indice di
produttività abbastanza elevato, cioè la SAU differisce di poco dalla superficie totale delle aziende
(vedi Corigliano, Cassano, Spezzano). Il Comune di San Basile possiede 305 aziende, su terreni di
proprietà, che assorbono il 99,95% della superficie totale, e solo lo 0,05% spetta all’unica azienda,
di 0,50 ettari, con terreni in uso gratuito. La superficie totale si è ridotta del 38,5%, ma la superficie
coltivata (SAU) è cresciuta di 37,18 ettari grazie, soprattutto, alla crescita della coltura dell’olivo (in
aumento di superficie del 31,3%), mentre pochi ettari sono riservati alle ortive, alla vite, ai fruttiferi
e alle foraggere. Un forte calo si registra nei cereali che coprono una superficie che nel 2000 è
appena il 18% di quella del 1990. I prati e pascoli occupano 236,31 ettari, in aumento anche a causa
della riduzione dei boschi che passano da 478,75 ha a 133,21 ha. Malgrado una maggiore superficie
pascolativa l’allevamento di bestiame riguarda gli avicoli e pochi capi di suini, bovini e ovini.
Dati comunali
93
Tavola 3.26 – Superficie agricola utilizzata (in ettari) per titolo di possesso dei terreni e
Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
SUPERFICIE PER TITOLO DI POSSESSO DEI TERRENI
COMUNI
Proprietà
Affitto
Uso
gratuito
Parte in
proprietà e
parte in affitto
Parte in
proprietà e
parte in
uso gratuito
Parte in affitto,
parte in uso
gratuito, e parte
in proprietà
Totale
Acquaformosa
668,58
0
0,99
0
33,08
0(0)
722,65
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino C.llo
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
7.380,01
1.866,15
694,64
1.276,71
1.327,18
830,60
1.507,76
4.064,68
2.877,87
803,96
2.934,03
50,91
4,09
0
0
0
0
1,07
1,03
59,45
0
1,69
20,15
1,20
6,40
9,79
3,60
1,43
4,53
54,05
0
0,50
1,00
325,84
33,00
0
0
5,31
14,86
12,97
523,63
98,04
0
118,78
81,73
211,95
0,60
26,95
144,09
20,43
61,39
27,50
65,77
0
17,35
8,76(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
0(0)
16,19(0)
13,41(0)
0(0)
0(0)
7.867,40
2.116,39
701,64
1.313,45
1.480,18
867,32
1.587,72
4.687,08
3.114,54
804,46
3.072,85
C. M. Pollino
Cassano I.
Corigliano C.
Cosenza
Rossano C.
Spezzano A.
26.232,17
5.805,82
6.851,93
893,02
4.807,08
1.837,56
118,24
156,35
384,33
85,97
19,94
125,92
103,64
995,76
42,04
8,62
10,10
24,78
1.132,43
1.150,53
255,07
0,40
38,17
205,71
690,84
274,08
105,64
1,50
3,91
95,25
38,36(0)
102,00(0)
0(4,15)
0(0)
0(0)
26,47(3,41)
28.335,68
8.484,54
7.643,16
989,51
4.879,20
2.319,10
Provincia CS
200.612,00
6310,97
4032,99
12.374,62
5.584,90
1554,41(185,74)
230655,63
Tra parentesi “Parte in affitto e parte in uso gratuito”
Le aziende agricole, quasi al 100%, sono su terreni di proprietà e ciò significa che l’agricoltura è
ancora una fonte importante di reddito, se non l’unica, per molte famiglie. Tuttavia è un’agricoltura
povera di mezzi che non ha grosse prospettive, caratterizzata da miniaziende (il 70% del totale)
che hanno una SAU inferiore a due ettari.
Se tanti paesi si spopolano non è solo per il calo demografico, ma anche perché molti giovani sono
costretti ad emigrare alla ricerca di lavoro e un’agricoltura povera certo non può convincerli a
restare. Bisogna operare una “Controriforma agraria”, unire i vari pezzi di terra, fondere le piccole
aziende per creare le grandi aziende di capitali, le sole che hanno un presente e che possono creare
un futuro per i nostri giovani.
Completiamo il paragrafo considerando le aziende, per titolo di possesso dei terreni, in relazione
alla superficie agricola utilizzata. Nell’anno 2000 le 3.586 aziende con terreni di proprietà del
Comune di Castrovillari occupano una SAU di 7.380,01 ha, pari al 53,2% di quella totale, e al
93,8% della SAU complessiva. Il rimanente 6,2% di SAU riguarda gli altri titoli di possesso.
Tenuto conto che la SAU totale è di 7.867,4 ha (il 56,71%) e la superficie totale di 13.872,62
ha, la differenza di 6.005,22 ha va suddivisa tra arboricoltura da legno (7,42 ha), boschi (5533,27
ha), superficie agraria non utilizzata (173,74 ha) e altra superficie (290,8 ha). Passando dalla
superficie totale a quella agricola utilizzata, diminuisce la superficie aziendale media delle aziende
94
Dati comunali
con terreni di proprietà, per effetto della perdita del 44,7% di superficie (da 13.336,15 ettari a
7380,01 ettari) da 3,72 ha a 2,06 ha. La differenza di superficie, talvolta minima, che si nota
confrontando le tavole 3.25 e 3.26, per quanto riguarda i titoli di possesso diversi dalla proprietà, è
più imputabile ad altra superficie (giardini ornamentali, cortili, ecc.) e ai terreni abbandonati che
non rientrano nella SAU, che non ai boschi, alla superficie agraria non utilizzata, ad arboricoltura da
legno che, invece, giustificano il calo notevole della superficie aziendale su terreni di proprietà.
3.12 – Le prossime due tavole classificano le persone che prestano manodopera nelle aziende
agricole, per categoria di manodopera, distinguendo quella familiare dalla quella dei salariati
(operai, assimilati dirigenti, impiegati), e le relative giornate di lavoro,.
Dal loro esame risulta che, nell’anno 2000, le giornate di lavoro agricolo prestate nel Comune di
Castrovillari sono 336.709 così ripartite: 90.868 prestate del conduttore dell’azienda (il 27%);
53.811 prestate da familiari e parenti del conduttore (il16%); 192.030 prestate da altra manodopera
aziendale (il 57%) che risulta prevalente sulle altre due forme. Nell’ambito della manodopera
prestata da familiari e parenti del conduttore al coniuge spetta il 60,5%, ad altri familiari del
conduttore il 31,6%, ai parenti del conduttore il 7,9%. Nella manodopera esterna all’azienda prevale
quella con contratto a tempo determinato che riguarda per il 93,2% gli operai e gli assimilati e per il
5,1% i dirigenti e gli impiegati.
Tavola 3.27 – Persone per categoria di manodopera agricola e per Comune. Provincia di
Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
FAMILIARI E PARENTI DEL
CONDUTTORE
ALTRA MANODOPERA
AZIENDALE
COMUNI
Conduttore
Coniuge
Acquaformosa
236
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino C.llo
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
C.M. Pollino
Altri
familiari
Parenti
71
26
1
3.603
235
349
208
300
240
474
641
461
305
837
2.336
168
238
137
230
167
316
305
165
165
409
2.665
214
287
104
181
242
465
577
141
216
329
Cassano
Corigliano
Cosenza
Rossano
Spezzano
7.889
1.792
3.510
1.220
1.972
1.026
4.707
1.214
2.520
874
1.062
688
Provincia CS
69.926
41.767
Totale
A tempo
indeterminato
A tempo
determinato
Totale
generale
Dirig.
Impieg.
Operai
Assimil
Dirigenti
Impiegati
Operai
Assimilati
98
0
1
1
107
443
171
1
84
19
28
18
125
15
8
19
38
5.172
383
609
260
439
427
906
897
314
400
776
9
0
0
2
2
0
1
1
0
0
0
9
0
0
0
1
0
3
5
2
16
2
205
2
7
1
10
0
1
48
55
4
13
3.113
101
150
74
15
1
453
218
59
112
495
12.111
721
1.115
545
767
668
1.838
1.810
891
837
2.123
5.447
1.867
4.047
1.070
625
1.203
527
33
180
32
18
37
10681
3.114
6.747
1.976
1.705
1.928
15
18
12
1
4
0
39
24
61
2
118
3
347
48
297
16
186
6
4.898
1.927
1.871
302
1.214
212
23.869
6.923
12.498
3.517
5.199
3.175
48.045
3.522
93334
211
946
2.642
30.396
197.455
Dati comunali
95
Considerato che si ricorre a manodopera esterna all’azienda per il 27,55%, risulta che il 72,45%
delle persone impiegate sono conduttori, o loro familiari, o loro parenti. Infine notiamo che su 3.336
persone costituenti l’altra manodopera aziendale ben 3.113 (il 93,3%) sono operai con contratto a
tempo determinato (i dirigenti-impiegati sono appena 205, pari al 6,2%) e appena 18 (lo 0,5%)
sono gli operai e dirigenti a tempo indeterminato. I costi di produzione crescenti, la ridotta
produttività dovuta alla concorrenza dei mercati, la differenza di contribuzione che l’assunzione a
tempo indeterminato, rispetto a quella a tempo determinato, comporta fanno sì che i contratti di
lavoro a tempo indeterminato non siano più praticabili da parte delle aziende agricole, che si
limitano ad assumere i lavoratori periodicamente. Nel rapporto tra dirigenti-impiegati ed operaiassimilati per ogni dirigente-impiegato si hanno circa 18 operai-assimilati. Soltanto l’1,7% spetta
alle stesse categorie di persone con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Le persone
impegnate nelle aziende agricole per categoria di manodopera del Comune di Castrovillari,
nell’anno 2000, sono12.111 di cui 3.603 lavorano come conduttore (il 29,75%), 5.172 (il 42,7%)
lavorano come familiari e parenti del conduttore e 3.336 (il 27,55%) come manodopera esterna. Tra
le 5.172 persone che lavorano come familiari e parenti del conduttore al coniuge spetta il 45,16%, ai
familiari del conduttore il 51,53% e ai parenti del conduttore il 3,31%. Ad ognuno dei 3.122 operaiassimilati vanno attribuite in media 57,7 giornate di lavoro ad annata agraria, ai familiari e parenti
del conduttore 10,4 giornate lavorative, al conduttore 25, 2.
Tavola 3.28 – Giornate di lavoro delle varie categorie di manodopera agricola per Comune.
Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat.
FAMILIARI E PARENTI DEL
CONDUTTORE
COMUNI
Conduttore
Coniuge
Acquaformosa
5.616
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino C.llo
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
C.M.
del Pollino
Cassano I.
Corigliano
Cosenza
Rossano C.
Spezzano A.
Provincia di
Cosenza
Altri
familiari
Parenti
1.957
782
25
90.868
12.495
7.961
5.316
21.194
12.259
24.232
15.776
20.589
8.906
35.028
32.553
4.529
1.324
2.069
12.512
4.985
7.881
5.246
5.436
2.485
12.788
17.008
2.806
647
899
2.271
1.104
4.085
3.242
840
2.052
7.084
4.250
30
1.277
323
1.719
729
3.851
611
301
856
1.783
260.240
95.776
147.045
55.332
137.362
45.054
93.765
32.367
33.837
27.202
50.524
7.901
42.820
22.217
19.900
7.806
23.490
5.424
3378.368
1339.620
549.359
Totale
ALTRA MANODOPERA
AZIENDALE
A tempo
indeterminato
A tempo
determinato
Dirig.
Impieg.
Operai
Assimil
Dirigenti
Impiegati
Operai
Assimilati
Totale
generale
2.764
0
70
1
6.396
14.847
53.811
7.365
3.248
3.291
16.502
6.818
15.817
9.099
6.577
5.393
21.655
1.908
0
0
50
20
0
250
50
0
0
0
1.405
0
0
0
10
0
330
913
130
1.189
161
9.844
20
126
3
861
0
51
3.901
1.870
170
560
178.873
3.683
6.193
2.102
1.161
10
10.638
2.020
3.599
3.573
17.356
336.709
23.563
17.528
10.762
39.748
19.087
51.318
31.759
32.765
19.231
74.760
15755
1.760
8.047
910
1.747
1.239
152.340
56.344
61.784
35.918
75.761
15.564
2.278
4.189
1.800
130
1.120
0
4.208
5.147
7.032
10
10873
556
17.407
2.217
22.593
334
8.133
99
235.604
192.104
90.620
6.827
60.673
14.956
672.077
355.777
330.874
98.551
293.922
75.229
136109
2025.088
26.797
138091
121.203
1345.636
7035.183
96
Dati comunali
Soffermiamoci sul Comune di Castrovillari, tentando di dare una interpretazione analitica del
quadro generale. Sappiamo che, nell’anno 2000, 3.586 aziende sono di sola proprietà e 17 sono,
comunque, collegate alla proprietà; le restanti 12 (in tutto 3.615 su 3.616) si dividono tra affitto (3)
ed uso gratuito (9). Le persone che prestano lavoro nelle aziende agricole in veste di conduttore
sono 3.603, pari a 17 più 3.586 e ciò autorizza a pensare che i 3.603 conduttori siano anche
proprietari (il 99,2% lo sono al 100%). Tenuto conto che nel 2000 le aziende a conduzione diretta
del coltivatore sono 3.484, in queste 3.484, sicuramente, il conduttore è proprietario e presta lavoro,
da solo o con manodopera familiare o extrafamiliare prevalente. Poiché 3.603-3.484 fa 119, in
queste 119 aziende il conduttore è proprietario ma non coltiva i terreni, avendo solo il compito di
dirigere a livello tecnico organizzativo l’azienda, coadiuvato dai familiari. Si tratta di aziende a
conduzione con salariati e/o compartecipanti. In una sola azienda, 3.616-3.615 =1, presta lavoro con
i familiari, dirige ma non è proprietario, essendo egli il mezzadro o colono.
Tavola 3.29 – Giornate di lavoro delle varie categorie di manodopera agricola per Comune.
Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat.
FAMILIARI E PARENTI DEL
CONDUTTORE
ALTRA MANODOPERA
AZIENDALE
COMUNI
Conduttore
Coniuge
Altri
familiari
Parenti
Totale
Operai
A tempo
determin.
Tempo
indeter.
Assimilati
Totale
Generale
Acquaformosa
14.062
5.421
7.600
1.352
14.373
9.731
0
55
38.221
Castrovillari
Civita
Firmo
Frascineto
Laino Borgo
Laino C.
Lungro
Morano Cal.
Mormanno
San Basile
Saracena
57.257
18.021
9.360
7.900
43.964
10.186
16.893
12.762
27.238
12.345
33.071
29.337
4.640
3.501
3.108
36.884
8.235
7.159
5.030
12.509
4.068
9.101
10.920
3.918
2.146
1.250
8.595
2.722
5.992
2.823
6.594
2.552
13.290
5.621
0
2.098
315
2.582
2.319
442
1.981
3.170
5.597
5.039
45.878
8.558
7.745
4.673
48.061
13.276
13.593
9.834
22.273
12.217
27.430
108.772
2.592
7.693
7.209
8.601
3.424
19.665
20.624
8.626
7.646
25.069
2.976
600
0
0
50
0
0
30
0
0
0
49.256
0
4.472
51
1.097
150
341
297
280
1.701
395
264.139
29.771
29.270
19.833
101.773
27.036
50.492
43.547
58.417
33.909
85.965
C.M. Pollino
Cassano I.
Corigliano
Cosenza
Rossano
Spezzano A.
Provincia di
Cosenza
263.059
113.683
162.025
76.126
270.543
48.256
128.993
25.730
29.060
45.727
151.523
14.601
68.402
25.407
30.160
14.385
162.792
8.851
30.516
2.562
9.340
2.143
29.248
2.189
227.911
53.699
68.560
62.255
343.563
25.641
229.602
126.802
361.890
9.879
161.690
26.008
3.656
7.410
4.692
850
6.246
0
58095
17.688
6.345
977
7.546
1.208
792.373
319.282
603.512
150.087
789.588
101.113
3.903.352
1764.012
906.307
423.127
3093.446
2962.684
87.835
200.886
10.248.203
Tenuto conto che nel 2000 le aziende con salariati sono 131 e che 131-119 fa 12, nelle 12 aziende
(3 in affitto e 9 in uso gratuito) il conduttore è solo dirigente (persona fisica o giuridica), non presta
lavoro e non è proprietario. Rispetto alla loro superficie esse si collocano in gran parte nella classe
< 1 ha (2.831), dalla classe < 1 ha alla classe 5—10 ha si collocano 3.529 aziende, 73 nella classe
10—20 ha e 20—50 ha, le restanti 13 in 50—100 e 100 e più ha.
Dati comunali
97
Confrontando le tavole 3.28 e 3.29 si vede che nel decennio 1990-2000, per il comune di
Castrovillari, si è avuta una crescita delle giornate di lavoro che sono passate da 264.139 a 336.709,
72.570 in più, pari all’aumento del 27,5%. Come numero di giornate, “altra manodopera
aziendale” è cresciuta del 19,3%, quella prestata dal conduttore del 58,7% e quella dei familiari e
parenti del conduttore del 17,3%. All’incremento delle giornate di lavoro ha contribuito il
conduttore per il 46,3%, i familiari e parenti per il 10,9% e la manodopera esterna per il 42,8%.
Esaminando le tabelle con riferimento agli altri Comuni considerati, notiamo che nel 2000 solo il
Comune di Cassano supera quello di Castrovillari per le giornate di lavoro degli operai a tempo
determinato, 192.104 giornate con una media per operaio di circa 100 giornate. Nel Comune di
Rossano si registra il massimo numero di giornate assegnate a familiari e parenti del conduttore che
risultano 75.761 (con una media di 44,4), mentre il massimo numero di giornate al conduttore sono
assegnate nel Comune di Corigliano e risultano 147.045. Per ciò che riguarda il decennio 19902000 le giornate di lavoro crescono maggiormente, oltre che nel Comune di Castrovillari, nel
Comune di Cassano del 11,4%, mentre si riducono abbastanza nei Comuni di Rossano (-62,8%), di
Cosenza (-34,3%) e Corigliano (-45,2%). Esaminiamo la situazione del Comune di Corigliano,
tentando di darne una corretta interpretazione. Nel 2000 delle 3.517 aziende 3.348 sono di sola
proprietà, 41 riguardano comunque la proprietà e 169 in affitto, uso gratuito o entrambi. Le persone
coinvolte in veste di conduttore sono 3.510 e vi sono 3.418 aziende a conduzione diretta del
coltivatore. Poiché 3.510-3.418 fa 162, queste 162 sono aziende con conduttore non proprietario di
cui 2 sono a mezzadria. Tenuto conto che 3.510 – (3.418 +2) fa 90, queste sono aziende con
conduttore che non presta lavoro e non è proprietario dell’azienda; 3.418-3.348 uguale 70 sono
aziende con conduttore che presta lavoro ma non è proprietario. Concludendo 90 aziende sono con
salariati gestite da soli dirigenti, 70 sono aziende a conduzione diretta del coltivatore, ma non di
proprietà, e poiché le aziende non di proprietà sono 169 e 169-162 fa 7, sette aziende hanno per
conduttore una persona giuridica, una società o ente non proprietari, e sono con salariati.
3.13 – ● Conclusioni. Il quinto censimento generale dell’agricoltura del 22 Ottobre dell’anno
2000 per il Comune di Castrovillari ha fornito le seguenti indicazioni.
● Le aziende agricole
Le aziende agricole dal 1990 al 2000 sono passate da 2.207 a 3.616 con un incremento di 1.409
unità, pari al 63,84%. Le aziende a conduzione diretta del coltivatore aumentano del 59,2%, pari
1.295 unità. Tale crescita interessa quelle con solo manodopera familiare per il 107,3%, quelle con
manodopera familiare prevalente per l’8,9%, mentre quelle con manodopera extrafamiliare
prevalente incidono negativamente per il 16,2%. Nell’anno 2000 le aziende con solo manodopera
familiare sono il 79,% del totale di 3.616 (nel decennio 1990-2000 sono cresciute del 94,6%), le
aziende con manodopera familiare prevalente sono l’11% (nello stesso periodo sono cresciute del
40,8%), quelle con manodopera extrafamiliare prevalente sono il 6,4% (dal 1990 al 2000 sono
diminuite del 47,6%). Completano il quadro del 2000 le aziende con salariati e l’unica azienda a
mezzadria con il 3,6% (quelle con salariati, dal 1990 al 2000, sono cresciute più di sei volte, il
633,3%).
● La superficie totale:
La superficie totale dal 1990 al 2000 è passata da 18.866,42 ha a 13.872,62 ha con una perdita di
4993,80 ha, pari al 26,5%. Essa è da imputarsi alla diminuzione della superficie delle aziende a
conduzione con salariati di 5.409,79 ha (il 37%) compensata in parte dalla crescita di quella delle
aziende a conduzione diretta del 9,8% (413,99 ettari in più), più i due ettari della superficie
98
Dati comunali
dell’azienda a mezzadria. Tra le aziende a conduzione diretta del coltivatore crescono di
estensione quelle con solo manodopera familiare dell’85,1% (più 1.343,31 ha), mentre
diminuiscono di superficie quelle con manodopera familiare prevalente (-200,49 ha) del 19,5% e
quelle con manodopera extrafamiliare prevalente (-728,83 ha) del 44,7%. Nell’anno 2000, riguardo
alle forme di conduzione, il 21% della superficie agricola totale del Comune di Castrovillari è a
conduzione diretta del coltivatore con solo manodopera familiare (nel 1990 era l’8,4%), il 6% a
conduzione diretta con manodopera familiare prevalente, il 6,5% con manodopera extrafamiliare
prevalente. Nel complesso il 33,5% è a conduzione diretta del coltivatore (contro il 22,5% del
1990), il 66,5% della superficie totale è a conduzione con salariati o a mezzadria (in quest’ultimo
caso per soli 2 ettari), quasi il doppio di quella a conduzione diretta del coltivatore.
● La superficie agricola utilizzata (SAU)
Se ci soffermiamo, invece, sulla superficie agricola utilizzata (SAU) risulta che essa, nel decennio
1990-2000, è cresciuta del 23,7%, pari a 1.505,85 ha. La SAU è una parte della superficie agricola
totale (SAT) e riguarda la superficie impegnata in coltivazioni agricole (Seminativi, Legnose
agrarie, Prati permanenti e pascoli, Castagneti da frutto).
Pertanto la perdita di 4.933,80 ha di SAT, dal 1990 al 2000, è da imputarsi alla riduzione di
superficie boschiva (boschi che vengono tagliati per la produzione di legname o distrutti da
incendi), alla perdita di superficie agricola non utilizzata (terreni che vengono abbandonati perché
in zone impervie o perchè di scarsa resa economica, ma anche terreni coltivabili che cambiano
destinazione d’uso) e alla perdita di altra superficie (terreni sterili, strade poderali, canali, cortili,
giardini ornamentali orti e fabbricati dell’azienda, conseguenza diretta del punto precedente).
Confrontando, nel 2000, le due superfici (SAT e SAU) per le aziende a conduzione diretta del
coltivatore, si vede che la SAU è il 91,6% della SAT, invece, nella conduzione con salariati la SAU
è il 39,1% della SAT con salariati, e questo conferma che la perdita di 4993,8 ha di superficie totale
è dovuta a queste ultime aziende. La SAU di Castrovillari nel 2000 è il 56,7% della SAT ed il 3,4%
della SAU provinciale. Nel decennio 1990-2000 per le aziende a conduzione diretta del coltivatore
la SAU cresce del 20,5%, la SAT del 9,8%, mentre per le aziende con salariati la SAU cresce del
27,5% e la SAT decresce del 37%.
● La distribuzione delle aziende per classi
Esaminando la distribuzione delle aziende per classi di superficie totale si può constatare che dal
1990 al 2000, quelle con superficie minore di 1 ettaro sono cresciute del 96,6% e nel 2000 sono il
78,3% del totale delle aziende. Le piccole aziende, quelle da < 1 ha a 2—5 ha, sono il 95,58% delle
aziende, le medie (quelle della fascia da 5—10 ha a 20—50 ha) sono il 4,04% del totale, le grandi
aziende, quelle appartenenti alle classi 50—100 ha e 100 e più ha, sono lo 0,36% e lo 0,02% è
costituito dall’unica azienda senza superficie (azienda forestale-zootecnica o zootecnica che pratica
esclusivamente l’allevamento di bestiame e che utilizza terreni non di proprietà, che non si
configurano come elemento costitutivo dell’azienda).
Passando dal 1990 al 2000 resta invariato il numero delle aziende di 100 e più ettari, si dimezza
quello della classe 50—100 ha, resta più o meno stabile quello delle altre classi. Analizzando il
rapporto aziende superficie totale, in relazione alle classi di superficie totale in ettari, vediamo che
nell’anno 2000 nel Comune di Castrovillari le aziende di dimensione < 1 ha (in crescita di
superficie del 74,8%, pari a 467,12 ha) occupano un’area di 1.091,98 ha. Esse sono 2.831, quasi il
doppio del 1990, e la loro superficie aziendale media è di 3.857 m2 (in calo rispetto a quella del
1990 che era di 4.339 m2. Le aziende della classe 1—2 ha sono 433, contro le 402 del 1990, ed
investono una superficie di 575,34 ha in aumento di 538,98 ha, per una superficie aziendale media
Dati comunali
99
di 1,33 ha. Le aziende della classe 2—5 ha sono 192, in lieve calo rispetto alle 210 del 1990 ed
occupano un’area di 572,24 ha, la loro superficie aziendale media è di 2,9804 ha (29.804m2 ). Le 73
aziende della classe 5—10 ha (7 in più rispetto al 1990) riguardano 521,53 ettari di superficie, in
crescita rispetto al 1990 (450,84 ha), per una superficie aziendale media di 7,1442 ha (6,8309 nel
1990). Le 35 aziende della classe 10—20 ha (2 in meno rispetto al 1990) occupano una superficie di
456,97 ha (contro i 476,16 ha del 1990) in calo del 4%, la superficie aziendale media è di 13,0563
ha in crescita rispetto a quella del 1990 (12,8692 ha).
Le 38 aziende della classe classe 20—50 ha, 3 in più rispetto al 1990, si estendono su un’area di
1123,18 ha (994,29 ha dieci anni prima) per una superficie aziendale media di 29,5574 ha
(28,4083 ha nel 1990). Le aziende della classe 50—100 ha sono 4, la metà del 1990, ed investono
una superficie di 218,41 ha (519,11 ha nel 1990, meno 57,9%) per una superficie aziendale media di
54,6025 ha in calo del 15,9% rispetto al 1990. Infine le 9 aziende della classe di 100 e più ha, le
stesse di dieci anni prima, coinvolgono un’area di 9.312,97 ha in calo del 36,5% rispetto ai
14.670,52 ettari del 1990, superficie aziendale media 1.034,7774 ha (1630,0578 ha nel 1990).
Come si vede, dal 1990 al 2000, le aziende crescono di numero, da 2.207 a 3.616, ma la superficie
da esse occupata passa da 18.866,42 ettari a 13.872,62 ettari. Si assiste ad una riduzione (per i
motivi sopra esposti) della superficie aziendale che tocca soprattutto le aziende di grosse
dimensioni, la parte restante si fraziona dando origine ad una vera e propria proliferazione delle
aziende di piccolissima dimensione che ingrossano la classe di superficie minore di 1 ettaro. Si
tratta di piccoli lembi di terreno, mediamente sotto i 4000 m2, a conduzione diretta del coltivatoreproprietario, che opera spesso da solo o con l’aiuto del coniuge, dove si coltivano le ortive, la vite, i
fruttiferi, l’olivo, le foraggere ecc. la cui produzione è destinata in parte al consumo familiare ed in
parte viene posta sul mercato per la vendita al dettaglio. Spesso è l’unica fonte di reddito della
famiglia.
● Le aziende in base alla SAU
Analizzando il numero delle aziende in base alla SAU, si verifica uno scorrimento delle aziende
verso le classi di dimensione più piccola ed aumentano le aziende senza superficie agraria. Nel 2000
le aziende del Comune di Castrovillari per classi di SAU sono così distribuite: 4 senza superficie
(lo 0,1%); 2.896 (l’80%) con superficie minore di 1 ettaro; le piccole aziende (da < 1 ha a 2—5 ha)
sono il 96,1% del totale, quelle di medie dimensioni (da 5—10 ha a 20—50 ha) sono il 3,5% e
quelle di grandi dimensioni sono lo 0,3% del totale. Esaminando il rapporto aziende-SAU, in
relazione alle classi di SAU in ettari, risulta che nell’anno 2000 le 3.616 aziende presenti investono
una SAU di 7.867,4 ha, in aumento rispetto al 1990. Le 2.896 aziende con superficie < 1 ha
occupano un’area di 1.079,59 ha per una superficie aziendale media di 0,3727 ha (0,4040 ha nel
1990), la SAU di queste aziende è il 98,9% della corrispondente superficie totale, il restante 1,1% è
occupato da “altra superficie”, da arboricoltura da legno, oppure è superficie abbandonata in quanto
non coltivabile. Per le aziende della classe 100 e più si nota che la superficie totale di 9.312,97 ha
del 2000 diventa SAU di 3.534,53 ha. La superficie aziendale media risulta, allora, di 589,088 ha,
poco più della metà di quella (1.034,77 ha) riferita alla superficie totale. Solo il 38% della superficie
di queste aziende è coltivata anche se essa è il 27,1% in più rispetto a quella del 1990. Potrebbe
trattarsi di aziende miste dove si praticano coltivazioni ed allevamenti, con terreni in parte di
montagna, caratterizzati dalla presenza di boschi, di pascoli e di aree non coltivabili.
Come abbiamo visto, dal 1990 al 2000, la SAU è cresciuta del 23,7%. Tale incremento si deve alle
coltivazioni legnose agrarie per il 59,8% e ai prati permanenti e pascoli per il 35,9%, mentre
diminuiscono i seminativi del 23,7%. Sulla diminuzione della SAT di 4993,8 ha pesano i boschi
(per il 45,2%, pari a 4557,33 ettari) e per l’80,7% (1.945,81 ettari) “altra superficie” e “superficie
agricola non utilizzata” insieme. La perdita complessiva di 6503,14 ettari viene ridotta dalla crescita
100
Dati comunali
della SAU e dell’arboricoltura da legno (pioppete) rispettivamente del 23,7% (per 1.505,85 ettari) e
dell’88,8% (3,49 ha). Nell’anno 2000 la superficie totale agraria del nostro Comune è SAU per il
56,71%, è investita da boschi per il 39,89%, per il 2,10% è “altra superficie”, per lo 0,05% è
occupata da arboricoltura da legno e per l’1,25% è ”superficie agricola non utilizzata”.
● Le coltivazioni
Soffermandoci sui seminativi, vediamo che nell’anno 2000 la superficie investita è di 1669,55 ha (il
21,2% della SAU). Limitatamente ai cereali, alle ortive e alle foraggere avvicendate, la superficie
investita è pari a 1368,08 ha (il 17,4% della SAU), in particolare quella a cereali è il 12,8% della
SAU e il 60,4% della superficie a seminativi (il frumento occupa il 6,9% della SAU e il 53,6% della
superficie a cereali). Le ortive investono lo 0,6% della SAU e il 2,8% della superficie a seminativi,
le foraggere avvicendate il 4% della SAU e il 18,7% della superficie a seminativi. Dal 1990 al 2000
il numero delle aziende a seminativi, per quanto attiene ai cereali, diminuisce del 26,6% e la
relativa superficie del 19,5%. In particolare per il frumento si registra un - 41,8% per le aziende
ed un - 46,7% per la superficie coltivata. Anche le ortive registrano segni negativi (-61% le
aziende e – 76,% la superficie coltivata), non così per le foraggere avvicendate che crescono come
aziende (+ 40,1%) e come superficie (+ 44,4%).
Passando alle coltivazioni legnose agrarie, troviamo che nel 2000 la superficie investita, pari a
3510,91 ha, è il 44,6% della SAU. Di essa il 13,1% spetta ai fruttiferi (il 29,5% delle legnose
agrarie), il 6,3% agli agrumi (il 14% delle legnose agrarie), il 4,2% alla vite (il 9,4% delle
legnose agrarie ed il 5,7% di quella provinciale), il 21% all’olivo (il 47,1% delle legnose agrarie e il
3,4% della SAU provinciale investita ad olivo). Dal 1990 al 2000 si evidenzia una sensibile crescita
delle aziende (+ 61,6%) e della superficie (+ 119,8%) per quanto attiene alla coltura dell’olivo,
crescono in modo contenuto gli agrumi (aziende + 12,9%, superficie + 32,7%). Per quanto concerne
la coltura della vite diminuiscono sia le aziende (-17,7%) che la superficie coltivata (-18,5%),
mentre i fruttiferi aumentano di superficie investita (+ 54,9%), ma si contraggono nelle aziende
(-37,7%).
● Gli allevamenti
Nel decennio 1990-2000 le aziende con allevamenti di Bovini sono passate da 46 a 36 (-21,7%) ed
il numero di capi da 2.519 a 2.406 (-4,5%). La stessa cosa, ma in modo più marcato, si verifica per i
Suini (aziende -82,7% e numero di capi – 23,7%). Da notare che il calo dei Bovini non riguarda le
vacche da latte che, anzi, fanno segnare un aumento di 30 capi. Nello stesso intervallo di tempo le
aziende con Ovini, Caprini, Equini ed Avicoli decrescono nell’ordine del 47,5%, dell’82,1%, del
42,9% e del 59,7%, mentre il numero di capi si riduce del 4,4% per gli Ovini, del 69,7% per i
Caprini, dell’81,7% per gli Avicoli. Si incrementano, invece, gli Equini che passano da 50 a 62
capi. Nella provincia di Cosenza le aziende si riducono di 7.355 unità e il numero di capi di 432.857
unità pari al - 40%.
● La meccanizzazione
Nel 2000 risulta che 3.208 aziende del nostro Comune utilizzano mezzi meccanici nella loro
attività. Quelle con mezzi di proprietà sono 2.011 (il 62,7%), mentre il restante 37,3% utilizza
mezzi forniti da terzi o in comproprietà. E’ cresciuto, più del doppio rispetto al 1990, il numero
delle aziende con trattrici di proprietà (esse sono il 29,2% di quelle con mezzi di proprietà) e le
trattrici stesse, che in numero superano le aziende. Questo fa sì che nel 2000 ogni azienda possegga,
in media, almeno un trattrice. Sono 1.698 le aziende con motocoltivatori, motozappe, motofresatrici
Dati comunali
101
e motofalciatrici di proprietà, l’84,4% delle aziende con mezzi di proprietà, e dispongono di 1.738
mezzi di proprietà, in crescita per numero di aziende (+17,2%) e numero di mezzi (+13,2%).
Appena 7 sono le aziende che hanno mietitrebbiatrici di proprietà per 7 mezzi meccanici. Le
macchine per la raccolta dei prodotti sono 14, di proprietà di 4 aziende, in calo rispetto al 1990. Nel
2000 appaiono le macchine fertilizzanti di proprietà, assenti nel 1990, (28 per 14 aziende). Nel
decennio 1990-2000 le aziende incrementano i mezzi di proprietà da 1.978 a 2.506 (il 26,7%). In
particolare le mietitrebbiatrici e le macchine fertilizzanti crescono del 100%, le trattrici dell’88%,
motozappe, motocoltivatori ecc. del 13,2%, le macchine per l’irrorazione diminuiscono del 68% e
del 14,3% quelle per la raccolta. I mezzi più frequentemente forniti da terzi sono la mietitrebbiatrice
su tutti, le macchine per la raccolta e la fertilizzazione, le trattrici.
● I titoli di possesso
Nel 2000 il 96,1% della superficie agricola totale riguarda la sola proprietà, il 3,27% è collegata alla
proprietà dall’affitto, dall’uso gratuito o da entrambi, e solo lo 0,6% comprende tanto l’affitto che
l’uso gratuito. Vi è una sola azienda con terreni parte in proprietà, parte in affitto e parte in uso
gratuito e misura 8,86 ha; invece, sono otto le aziende che occupano terreni in parte in proprietà e
parte in affitto per 356,71ha. Si contano 3.586 aziende di sola proprietà e 2.831 aziende di
superficie minore di un ettaro, per cui le prime dovrebbero contenere quasi tutte quelle della classe
minore di 1ha e le altre in parte, spaziando sino alla 100 e più ettari. Le 9 aziende ad uso gratuito
dovrebbero stare dalla classe < 1 ha alla classe 10—20 ha, le 3 aziende in affitto dalla < 1 ha alla
50—100 ha. Se passiamo alla SAU, nel 2000 e nel Comune di Castrovillari, le 3.586 aziende di
proprietà occupano 7.380,01 ha, il 93,8% della SAU, e solo il restante 6,2% riguarda gli altri titoli
di possesso. Possiamo concludere che quasi tutta la SAU riguarda la proprietà.
● Il lavoro
Le giornate di lavoro aziendale nel 2000 sono state 336.709 così ripartite: il 27% prestate dal
conduttore; il 16% da suoi familiari e parenti; il 57% da altra manodopera (dirigenti, impiegati,
operai e assimilati). Nell’ambito della manodopera prestata da familiari e parenti del conduttore, al
coniuge spetta il 60,5%, agli altri familiari il 31,6%, ai parenti il 7,9%. Sulla manodopera esterna
influisce fortemente il lavoro a tempo a tempo determinato che riguarda gli operai e gli assimilati
per il 93,2%, in parte minore quello di dirigenti e impiegati (il 5,1%), mentre il restante 1,7%
è la quota spettante al lavoro a tempo indeterminato.
● La manodopera
Analizzando le 12.111 persone impegnate nel lavoro aziendale, per categoria di manodopera,
possiamo dire che 3.603 (il 29,8%) lavorano come conduttori, 5.172 (il 42,7%) come familiari e
parenti del conduttore. Tra questi il coniuge per il 45,2%, i familiari per il 51,5%, i parenti del
conduttore il 3,3%. Le persone etichettate come “altra manodopera” formano il 27,5% del totale,
per cui se ne deduce che il 72,5% delle persone che lavorano, a vario titolo, nelle aziende agricole
sono conduttori o loro familiari o loro parenti. Tra le 3.336 persone di “altra manodopera” ben
3.113 (il 93,3%) sono operai con contratto a tempo determinato, i dirigenti e gli impiegati sono 205
(il 6,2%). Appena 18 sono le persone con contratto a tempo indeterminato. Ogni operaio lavora in
media per 57,7 giornate ad annata agraria, familiari e parenti 10,4 e il conduttore 25,2. Nel decennio
1990-2000, la crescita della superficie coltivata ha incrementato il numero di giornate lavorative da
264.139 a 336.709 (72.750 giornate in più). “altra manodopera” è cresciuta del 19,3%, quella del
conduttore del 58,7%, dei parenti e familiari del 17,3%. A ciò hanno contribuito il conduttore
per il 46,3%, i parenti e familiari per il 10,9% e la manodopera esterna per il 42,8%.
Appendice
104
Incendi boschivi
● Gli incendi e il patrimonio boschivo
A.1- Il problema degli incendi boschivi costituisce per il nostro Paese una vera e propria emergenza
che dura tutto l’anno, da Gennaio a Dicembre, considerati i gravi danni che esso provoca al
patrimonio forestale ed ambientale. La tabella successiva evidenzia, dal 1970 al 1979, una media di
oltre 6.400 incendi all’anno che riguardano 870.090 ettari di superficie, di cui il 57,8% boscata ed il
42,2% non boscata, per una superficie media distrutta di 13,5 ettari ad incendio. Si nota come il
numero degli incendi sia progressivamente cresciuto dal 1975 in poi toccando il massimo nel 1978,
anno in cui la superficie percorsa dal fuoco risulta il 14,7% del totale. Essa non dipende dal numero
di incendi sviluppatisi ma dalla loro entità legata, soprattutto, alla situazione climatica in atto.
Tavola A.1 - Incendi boschivi in Italia dal 1970 al 1979.
Superficie percorsa dal fuoco (ha)
Non
Numero
Boscata
Boscata
Incendi
1970
6.579
68.170
23.006
1971
5.617
82.339
18.463
1972
2.358
19.314
7.989
1973
5.681
84.438
24.400
1974
5.055
66.035
36.909
1975
4.257
31.551
23.135
1976
4.457
30.735
20.056
1977
8.878
37.708
55.031
1978
11.052
43.331
84.246
1979
10.325
39.788
73.446
Totale
64.259
503.409
366.681
Media
6.426
50.341
36.668
Corpo Forestale dello Stato, Dati elaborati.
Anno
Rapporti di composizione %
Totale
Media
(ha/Inc.)
Numero
Incendi
Boscata
Non
Boscata
Totale
91.176
100.802
27.303
108.838
102.944
54.686
50.791
92.739
127.577
113.234
870.090
87.009
13,9
17,9
11,6
19,2
20,4
12,8
11,4
10,4
11,5
11,0
13,5
13,5
10,2
8,7
3,7
8,8
7,9
6,6
7,0
13,8
17,2
16,1
100
---
13,5
16,3
3,8
16,8
13,2
6,3
6,1
7,5
8,6
7,9
100
---
6,3
5,0
2,2
6,6
10,1
6,3
5,5
15,0
23,0
20,0
100
---
10,5
11,6
3,1
12,5
11,8
6,3
5,8
10,7
14,7
13,0
100
---
La tavola seguente, che riporta l’andamento degli incendi boschivi e della relativa superficie
investita dal fuoco dal 1980 al 1989, evidenzia, rispetto al decennio precedente, un intensificarsi del
fenomeno con gli incendi che si attestano su una media di oltre 11.500 all’anno (+80,1%) e
parimenti cresce la superficie percorsa dal fuoco (+69,15%); di essa il 63,7% è non boscata ed il
restante 36,3% è coperta da boschi.
Tavola A.2 - Incendi boschivi in Italia dal 1980 al 1989, per superficie incendiata.
Anno
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
Totale
Media
Numero
Incendi
11.963
14.503
9.557
7.956
8.482
18.664
9.398
11.972
13.588
9.669
115.752
11.575
Superficie percorsa dal fuoco (ha)
Boscata
45.838
74.287
48.832
78.938
31.077
76.548
26.795
46.040
60.109
45.933
534.397
53.440
Non
Boscata
98.081
155.563
81.624
133.740
44.195
114.092
59.625
74.657
126.296
49.228
937.101
93.710
Totale
143.919
229.850
130.456
212.678
75.272
190.640
86.420
120.697
186.405
95.161
1.471.498
147.150
Media
(ha/Inc.)
12,0
15,8
13,7
26,7
8,9
10,2
9,2
10,1
13,7
9,8
12,7
12,7
Rapporti di composizione %
Numero
Incendi
10,3
12,5
8,3
6,9
7,3
16,1
8,2
10,3
11,7
8,4
100
---
Boscata
8,6
13,9
9,1
14,8
5,8
14,3
5,0
8,7
11,2
8,6
100
---
Non
Boscata
10,4
16,6
8,7
14,3
4,7
12,2
6,4
8,0
13,5
5,2
100
---
Totale
9,8
15,6
8,9
14,4
5,1
13,0
5,9
8,2
12,6
6,5
100
---
Corpo Forestale dello Stato, Dati elaborati.
Incendi boschivi
105
Lo scarto positivo a favore del numero di incendi determina una riduzione della superficie media
incendiata che passa da 13,5 a 12,7 ettari. I 18.664 incendi del 1985 distruggono il 13% della
superficie totale del decennio considerato, ma provocano danni minori rispetto ai 7.956 incendi del
1983 che rappresentano il 14,4% della superficie totale distrutta (il 14,8% di quella boscata ed il
14,3% di quella non boscata).
Nel decennio successivo il numero di incendi, che raggiunge il valore massimo assoluto nel 1992
con 14.641 eventi, si mantiene su livelli elevati solo nella prima metà (dal 1990 al 1995) per poi
subire un sostanziale ridimensionamento che porta ad una riduzione della superficie totale percorsa
dal fuoco del 19,4% e, di conseguenza, di quella media che si attesta su 10,6 ettari bruciati da ogni
incendio. Dal 1970 al 2004, il 1993 è l’anno in cui si registra la massima perdita di superficie
boscata (116.378 ettari), mentre nel 1981 si verificano sia la massima perdita di superficie non
boscata (155.563 ettari) che di superficie totale (229.850 ettari), invece la superficie più estesa,
mediamente distrutta da un incendio, si riscontra nel 1983 con 26,7 ettari.
Tavola A.3 - Incendi boschivi in Italia dal 1990 al 1999. Dati elaborati.
Anno
Numero
Incendi
Superficie percorsa dal fuoco (ha)
Non
Boscata
Boscata
1990
14.477
98.410
96.909
1991
11.965
30.172
69.688
1992
14.641
44.522
61.170
1993
14.412
116.378
87.371
1994
11.588
47.099
89.235
1995
7.378
20.995
27.889
1996
9.093
20.329
37.659
1997
11.612
62.774
48.456
1998
9.540
73.018
82.536
1999
6.932
39.362
31.755
Totale
111.638 553.059
632.668
Media
11.164
55.306
63.267
Corpo Forestale dello Stato, Dati elaborati.
Totale
195.319
99.860
105.692
203.749
136.334
48.884
57.988
111.230
155.554
71.117
1.185.727
118.573
Media
(ha/Inc.)
13,5
8,3
7,2
14,1
11,8
6,6
6,4
9,6
16,3
10,3
10,6
10,6
Rapporti di composizione %
Numero
Incendi
13,0
10,7
13,1
12,9
10,4
6,6
8,1
10,4
8,6
6,2
100
---
Boscata
17,8
5,4
8,1
21,0
8,5
3,8
3,7
11,4
13,2
7,1
100
---
Non
Boscata
15,3
11,1
9,7
13,8
14,1
4,4
6,0
7,6
13,0
5,0
100
---
Totale
16,5
8,4
8,9
17,2
11,5
4,1
4,9
9,4
13,1
6,0
100
---
L’indagine svolta, sugli incendi verificatisi nel 2001, dal Corpo Forestale dello Stato su incarico del
Governo, ha prodotto, grazie al potenziamento degli interventi nella lotta contro il fuoco, sia in
termini di mezzi impiegati che di misure di previsione e di prevenzione adottate, i primi risultati
positivi. Ad essi ha contribuito anche l’andamento climatico generalmente favorevole, se si
escludono i 365 incendi sviluppatisi nello stesso anno, per lo più nel nord Italia, a causa della
perdurante siccità invernale. In termini numerici, rispetto al 2000, a fronte di una riduzione del
numero di incendi del 17% si è avuta una riduzione totale di superficie bruciata del 33,3%,
riguardante la superficie boscata per il 34,4% e quella non boscata per il 32,2%, mentre la perdita
media di superficie per incendio si è ridotta di 2,6 ettari. Dalla tabella A.4 emerge che dei 7.134
incendi dell’anno 2001, 78 ( pari all’1,1% del totale) sono da ascriversi a cause naturali50, 36 (lo
0,5%) a cause accidentali51, 2.483 (corrispondenti al 34,8% del totale) sono di origine colposa52,
4.266 (pari al 59,8% del totale) sono di origine dolosa53 e i rimanenti 271 (il 3,8% del totale) sono
50
Naturali: incendi causati da fulmini; incendi causati da eruzioni vulcaniche.
Accidentali: incendi causati dalle scintille delle ruote dei treni o di particolari locomotive; altro eventuale.
52
Colposi : incendi causati da mozziconi di sigarette o fiammiferi (lungo le reti viarie, in aree di campagna, in aree
boschive, lungo le linee ferroviarie); da attività agricole e forestali (per la ripulitura di incolti, per eliminare i residui
vegetali, per la rinnovazione del pascolo, per la bruciatura delle stoppie, per la ripulitura di scarpate stradali o
ferroviarie); dovuti ad altre cause colpose (incendi causati da attività ricreative e turistiche, da lanci di petardi o razzi,
51
106
Incendi boschivi
di causa dubbia54. Mentre gli incendi naturali ed accidentali rispetto al 2000 sono rimasti quasi
invariati, quelli di causa dubbia sono diminuiti nettamente (dal 29% al 4% circa), grazie
all’attento monitoraggio delle cause che ha consentito di riscontrare la “colposità” in molti incendi
classificati come dubbi. Tuttavia bisogna dire che dal 2002 la percentuale degli incendi di causa
dubbia è risalita rapidamente a quasi il 24% nel 2004, anno in cui quelli colposi si sono stabilizzati
intorno al 13%. Resta, invece, abbastanza elevato il numero di incendi di origine dolosa che negli
ultimi quattro anni si attesta sul 60%, mostrando una lieve tendenza al rialzo.
Tavola A.4 - Incendi boschivi in Italia dal 1998 al 2004, per superficie incendiata e per causa.
Superficie percorsa dal fuoco
(in ettari)
Anno
Numero
Incendi
Boscata
Percentuale incendi per causa
Non
Totale
Media
Naturali Acciden
Boscata
(ha/Inc.)
tali
9.540
73.018
82.536
155.554
16,3
1,0
0,6
1998
6.932
39.362
31.755
71.117
10,3
0,6
0,2
1999
8.595
58.234
56.414
114.648
13,3
0,9
0,5
2000
7.134
38.186
38.241
76.427
10,7
1,1
0,5
2001
4.601
20.128
20.573
40.701
8,9
0,7
0,0
2002
9.697
44.064
47.741
91.805
9,5
2,7
0,7
2003
6.428
20.866
39.310
60.176
9,4
1,0
0,6
2004
36.455
181.478
202.279
383.757
------Totale
7.291
36.296
40.456
76.625
10,3
1,2
0,4
Media
Corpo forestale dello Stato. I totali e le medie si riferiscono al periodo 2000-2004.
Colposi
Dolosi
Dubbi
12,6
11,1
11,8
34,8
17,8
14,2
13,3
--18,4
50,7
48,9
57,7
59,8
59,2
61,5
61,7
--60,0
35,1
39,2
29,1
3,8
22,3
20,9
23,4
--20,0
Nel periodo 2000-2004 si sono sviluppati 7.291 incendi all’anno, 1.692 in meno (il 18,3%) rispetto
ai 9.253 del quinquennio precedente (in media 338 in meno all’anno), e la superficie totale percorsa
dal fuoco è risultata di 383.757 ettari, 61.016 ettari in meno (il 13,7%) rispetto ai 444.773 del
periodo 1995-1999. La maggiore diminuzione percentuale degli incendi ha comportato l’incremento
di mezzo ettaro di superficie media bruciata per incendio. In linea di massima dal 1995 al 2004 si
da brillamento di mine o esplosivi, incendi causati dall’uso di apparecchi a motore, a fiamma, elettrici o meccanici,
incendi causati da manovre militari o esercitazioni di tiro, incendi causati da bruciatura di rifiuti in discariche abusive,
incendi causati da cattiva manutenzione di elettrodotti o dalla rottura e caduta a terra di conduttori, incendi determinati
da cause colpose non ben definite).
53
Dolosi : incendi le cui motivazioni sono connesse alla ricerca di un profitto (incendi causati dall’apertura o
rinnovazione del pascolo a spese del bosco, incendi causati dalla volontà di recuperare terreni agricoli a spese del bosco
per la coltivazione o per attivare contributi agricoli comunitari, incendi causati con l’intento di guadagnare dalla
scomparsa della vegetazione ai fini della coltivazione agricola, incendi causati con l’intento di guadagnare dalla
scomparsa della vegetazione ai fini della speculazione edilizia, incendi causati con l’intento di ricercare vantaggi
(apertura di piste forestali, operazioni colturali per risparmiare manodopera, distruzione di massa forestale), incendi
causati da questioni occupazionali riguardanti gli operai assunti dagli Enti Locali, incendi causati con l’intento di
distruggere a mezzo del fuoco opere forestali non bene eseguite, incendi causati con l’intento di essere inclusi in
squadre antincendio, incendi causati da azioni non corrette riconducibili al bracconaggio, incendi causati per ottenere
prodotti conseguenti al passaggio del fuoco, incendi causati dalla criminalità organizzata); incendi dovuti a
manifestazioni di protesta, risentimenti e insensibilità verso il bosco (incendi causati da vendetta o ritorsione nei
confronti della Pubblica Amministrazione, incendi causati da conflitti o vendette tra proprietari, incendi causati da
proteste contro i vincoli imposti nelle aree protette, incendi causati per gioco o divertimento di minorenni, incendi
causati con l’intento di deprezzare aree turistiche, incendi causati da fatti riconducibili a contrapposizioni politiche,
incendi causati da atti terroristici, incendi causati da insoddisfazioni, dissenso sociale, turbe comportamentali quali
piromania e mitomania); incendi dovuti a cause dubbie (incendi determinati da cause dolose non ben definite).
54
Dubbi : nei casi in cui non è individuabile la motivazione che ha dato origine all’incendio e, quindi, non è possibile
l’attribuzione di una causa certa.
Incendi boschivi
107
registra una tendenza al ribasso per numero di incendi e superficie percorsa dal fuoco. In particolare
nel 2003 si riscontra la quota più elevata di incendi naturali55 (2,7%) dal 1998 ad oggi, dovuta
principalmente ai fulmini che sono aumentati per effetto dell’incremento dei temporali di forte
intensità in presenza di aridità del suolo e della vegetazione. Nel 2002 non vi sono stati incendi
causati accidentalmente56. Il 2002 è stato pure l’anno con il minore numero di incendi (4.601) dal
1977 al 2004, e dal 1973 con la minore superficie boscata investita dal fuoco, grazie al fresco clima
estivo caratterizzato da piogge frequenti. Un’altra caratteristica di questo anno è la prevalenza di
incendi invernali che, specie nel mese di Marzo, hanno interessato regioni come la Lombardia ed il
Piemonte; proprio in quest’ultima regione e in questo mese si è concentrato il 38% degli incendi
dell’intero anno. Il maggior numero degli incendi colposi57 è causato da attività agricole e forestali,
con particolare riguardo alla bruciatura delle stoppie, seguono gli incendi provocati da mozziconi di
sigarette e da fiammiferi lungo le reti viarie e ferroviarie. Nel 2001, gli incendi “colposi o
involontari”, pari al 34,8% del totale, sono dovuti per il 61,5% alle attività agricole e forestali e per
il 23% sono provocati da mozziconi di sigarette e fiammiferi.
Invece il maggior numero di incendi “dolosi o volontari”, incendi determinati dalla specifica
volontà di arrecare danno al bosco e all’ambiente, è causato dalla “ricerca di un profitto” (il
70,4%), con particolare riferimento alla “creazione o rinnovazione del pascolo a mezzo del
fuoco”(il 25% degli incendi dolosi). Motivazioni sufficienti risiedono anche nei “vantaggi derivanti
dall’attivazione degli incendi” (11%), come il recupero di terreni per l’agricoltura, a danno del
bosco, onde favorire la coltivazione o per l’attivazione di contributi comunitari (6,9% degli incendi
dolosi), la speculazione edilizia, la creazione di posti di lavoro collegati alle attività di spegnimento
(4,4%), in azioni non corrette riconducibili al “bracconaggio”(5,6%). Gli incendi dolosi, di solito,
avvengono in aree non protette, dove il bosco ha uno scarso peso economico, e diminuiscono
allorché il bosco è inserito in parchi e zone protette che sono fonte di reddito per i comuni
interessati. Essi sono causati, oltre che dalla ricerca di un profitto, da “manifestazioni, risentimenti
e insensibilità verso il bosco”, (il 25% nel 2001), con particolare riferimento a “insoddisfazioni,
dissenso sociale e turbe comportamentali” (10,2%), conflitti o vendette tra proprietari (il 7,4%
degli incendi dolosi), proteste contro i vincoli imposti nelle aree protette (3,5%).
Nel 2003 e 2004 gli incendi dolosi sono aumentati superando il 61% del totale incendi dell’anno,
malgrado il maggiore controllo del territorio e l’inasprimento delle pene (legge quadro n. 353/2000
in materia di prevenzione incendi boschivi). Una corretta opera di prevenzione e di pianificazione
degli interventi può limitare i danni, intermini di superficie media percorsa dal fuoco, e ridurre il
numero di incendi nel complesso (sul quale influiscono anche fattori climatici come la temperatura
55
Gli incendi naturali, quelli causati da eventi propri della natura e quindi inevitabili, possono essere provocati da:
- fulmine. Si verificano prevalentemente nelle zone montane, nelle quali gli alberi conducono con facilità le scariche
elettriche. Il fulmine appicca il fuoco al legno dell’albero o alla lettiera, spesso in zone impervie, per cui l’avvistamento
del focolaio può essere tardivo e gli interventi difficoltosi.
- eruzioni vulcaniche. Circoscritti ad aree particolari, gli incendi si verificano quando la lava incandescente entra in
contatto con la vegetazione infiammabile.
- autocombustione. E’ una eventualità che non si verifica nelle condizioni climatiche che caratterizzano il nostro
territorio.
56
Gli incendi accidentali sono quelli che non dipendono direttamente dall’azione umana, anche se sono riconducibili
alla presenza e alle attività dell’essere umano sul territorio. Sono compresi in questa classe gli incendi provocati da:
- scintille che nascono dall’attrito degli impianti frenanti dei treni sui binari;
- variazioni di tensione sulle linee elettriche o rottura con conseguente caduta al suolo di conduttori di impianti ad alta
tensione. La negligenza o l’inosservanza di norme prestabilite può far rientrare tali incendi tra quelli colposi.
57
Gli incendi colposi o involontari sono quelli causati da comportamenti umani non finalizzati alla specifica volontà
di arrecare danno. Sono riconducibili ad una serie di azioni che attengono all’uso del territorio, quale sede di attività
umane come l’agricoltura e l’allevamento, o sono legati alla frequentazione di contesti rurali e boscati da parte di turisti,
cacciatori, escursionisti automobilisti ed altro che, con il loro comportamento, possono provocare degli incendi. Si parla
di colpa quando si opera con negligenza, imperizia o imprudenza, spesso in violazione di norme e regolamenti.
108
Incendi boschivi
e la piovosità, non facilmente ponderabili), ma non si rivela efficace nei confronti degli incendi
dolosi che continuano a crescere, spesso appiccati da piromani legati alla criminalità organizzata e
finalizzati alla speculazione. La legge quadro 353/200058 riconosce il ruolo fondamentale dei
comuni nella lotta agli incendi, ma, allo stato, pochi la applicano. Infatti sono, soprattutto, i comuni
che, attraverso la realizzazione di un catasto delle aree percorse dal fuoco, una costante attività di
manutenzione dei boschi, di prevenzione e di avvistamento dei focolai possono contribuire a ridurre
il numero di incendi dolosi. Impedendo il cambio di destinazione d’uso delle aree bruciate si ha la
possibilità di eliminare la speculazione sulla gestione delle stesse legata all’edilizia, alla caccia,
all’agricoltura, alla pastorizia e al rimboschimento.
A.2 – La Calabria con la Sicilia, la Sardegna, l’Abruzzo e la Campania è tra le regioni italiane più
colpite dagli incendi boschivi. Nel 2001 con 1.442 incendi, nel 2002 con 893, nel 2003 con 1.456 e
nel 2004 con 1.289 incendi, la regione Calabria si piazza al primo posto nella classifica nazionale
per numero di incendi. Negli anni 2001 e 2002 occupa il primo posto anche per la superficie
boscata percorsa dal fuoco (5.448 e 4.929 ettari rispettivamente).
Nonostante il triste primato detenuto nel numero di incendi, dal 2000 al 2001 la superficie boscata
percorsa dal fuoco si è contratta di circa 9.000 ettari e quella non boscata di circa 6.000, grazie
all’opera di prevenzione, informazione, sensibilizzazione e repressione svolta dal Corpo Forestale
dello Stato e dalla Protezione Civile. Grazie alla rapidità e all’efficacia degli interventi, sostenuta
talvolta anche da condizioni climatiche favorevoli, la superficie mediamente distrutta da ogni
incendio nel 2001 è scesa a 6,5 ettari, contro i 10,3 del dato nazionale, e di circa 12 ettari in meno
rispetto al 2000. Tanto nel 2000 con 23,1 ettari che nel 2001 con 18,9 ettari, l’Abruzzo fa segnare la
massima estensione media per incendio. Il 2000 è stato per la Calabria, e non solo, un anno
particolarmente negativo sul fronte del fuoco. Il clima eccezionalmente caldo torrido ha favorito il
propagarsi del fuoco che mediamente ha percorso 18,4 ettari di superficie per ogni incendio.
Tavola A5 - Incendi boschivi in Calabria dal 2000 al 2004, per superficie incendiata.
Superficie percorsa dal fuoco
(in ettari)
Anno
2000
2001
2002
2003
2004
Totale
Media
58
Numero
Incendi
1.275
1.442
893
1.456
1.289
6.355
1.271
Boscata
14.527
5.458
4.929
3.193
3.677
31.784
6.336
Non
Boscata
8.924
3.944
3.055
5.856
6.139
27.918
5.584
Totale
23.451
9.402
7.984
9.049
9.816
59.702
11.940
Media
(ha/Inc.)
18,4
6,5
8,9
6,2
7,6
9,4
9,4
Rapporti di composizione %
Numero
Incendi
20,1
22,7
14,0
22,9
20,3
100
---
Boscata
45,7
17,2
15,5
10,0
11,6
100
---
Non
Boscata
32,0
14,1
10,9
21,0
22,0
100
---
Totale
39,3
15,7
13,4
15,2
16,4
100
---
Nel 2000, per la prima volta, l’incendio boschivo viene considerato dal legislatore come reato autonomo. Il D.L.
4 Agosto 2000, n. 220, recante “Disposizioni urgenti per la repressione degli incendi boschivi” e convertito, con
modificazioni nelle Legge 6 Ottobre 2000 n. 275, introduce l’art. 423 bis, confermato dall’art. 11 della legge 11
Novembre 2000, n. 353: Chiunque cagiona un incendio su boschi, selve o foreste ovvero sui vivai forestali destinati al
rimboschimento, propri o altrui, è punito con la reclusione da 4 a 10 anni.
Se l’incendio di cui al primo comma è cagionato per colpa, la pena è della reclusione da 1 a 5 anni.
Le pene previste dal primo e dal secondo comma sono aumentate se dall’incendio deriva pericolo per edifici o danno su
aree protette.
Le pene previste dal primo e dal secondo comma sono aumentate della metà se dall’incendio deriva un danno grave,
esteso e persistente all’ambiente.
Corpo forestale dello Stato. Dati elaborati.
109
Incendi boschivi
Nel 2003 si hanno 563 incendi in più rispetto al 2002, a causa delle temperature elevate, ma, grazie
alla migliore capacità di controllo del territorio, avvistamento e immediata segnalazione da parte del
servizio di Protezione Civile e dell’opera dei tanti volontari impegnati, nel periodo estivo, nella lotta
agli incendi boschivi, la perdita di superficie è molto contenuta, di soli 1000 ettari in più rispetto al
2002. Nel 2004 la Calabria, pur riducendosi il numero di incendi del 13% rispetto al 2003, ha visto
andare in fumo 9.816 ettari tra superficie boscata e non boscata.
Per quanto riguarda le cause colpose si passa dal 17,2% del 2003 al 15,6% del 2004, le cause dolose
crescono e dal 72,8% del 2003 si portano al 74,6% del 2004. Il restante 9,8% riguarda gli incendi di
dubbia causa, mentre trascurabile è il numero di incendi accidentali o naturali. Sugli incendi di
natura dolosa, la bruciatura delle stoppie per il rinnovo dei pascoli incide per il 23,2%, mentre si
può parlare di piromania o mitomania solo nel 5,2% dei casi.
L’azione tempestiva di spegnimento, come nel 2003, ha contenuto la superficie media bruciata dal
fuoco in 7,6 ettari e l’azione di repressione59 ha portato all’arresto di 14 persone nella sola Calabria.
Negli ultimi tre anni la superficie media si è attestata sui 7 ettari per incendio, quella totale percorsa
dal fuoco sui 9.000 ettari.
Per completare questo paragrafo viene appresso riportata una tabella che classifica la superficie
boscata della provincia di Cosenza in base al tipo di coltura boschiva (fustaie, cedui, macchia
mediterranea) e alle sue varietà. Viene evidenziato il coefficiente di boscosità (rapporto tra la
superficie di una coltura boschiva e la superficie totale) e le variazioni nel periodo 1990-2000.
Tavola A.6 - Superfici boscate (in ettari). Provincia di Cosenza 1990-2000 - Dati Istat.
Anni
Fustaie
Cedui
Totale
boschi
66852,73
Macchia
mediterranea
10825,00
212.078,08
54712,24
8.582,48
141.839,23
31,5%
5,1%
----
38,6%
6%
----
latifoglie
conifere
miste
totale
semplici
composti
totale
1990
34.767,97
63.280,43
36351,95
134.400,35
45653,29
21199,44
2000
19.226,72
25.968,63
33349,16
78.544,51
26334,28
28377,96
1990
16,4%
29,9%
17,1%
63,4%
21,5%
10%
2000
13,6%
18,3%
23,5%
55,4%
18,6%
20%
COEFFICIENTE DI BOSCOSITA’
59
Il reato di danneggiamento seguito da incendio (art. 424 del Codice Penale):
Chiunque, al di fuori delle ipotesi previste nell’art. 423 bis, al solo scopo di danneggiare la cosa altrui, appicca il
fuoco ad una cosa propria o altrui è punito, se dal fatto sorge il pericolo di un incendio, con la reclusione da sei mesi a
due anni.
Se segue l’incendio si applicano le disposizioni dell’art. 423, ma la pena è ridotta da un terzo alla metà.
Se dal fuoco appiccato a boschi, selve o foreste, ovvero vivai forestali destinati al rimboschimento, segue incendio, si
applicano le pene previste dall’art. 423 bis.
Tale articolo attualmente non si applica agli incendi boschivi in quanto se dal danneggiamento deriva un incendio
boschivo si ricade nei casi previsti dell’art. 423 bis.
La distruzione o il deturpamento delle bellezze naturali sono regolati dall’art. 734 del C. P. :
Chiunque, mediante costruzioni, demolizioni o in qualsiasi altro modo, distrugge o altera le bellezze dei luoghi soggetti
alla speciale protezione dell’Autorità, è punito con l’ammenda da euro 1.032 a 6.197.
Grafici
Grafici
Provincia di Cosenza - Aziende agricole per orientamento tecnico
economico generale - Anno2000-
granivori
0,3%
coltivazioni
poliallevamento allevamenti
policoltura 1,0%
2,6%
11,0%
seminativi
11,6%
ortofloricoltura
0,6%
erbivori
3,7%
coltivazioni
permanenti
69,3%
Provincia di Cosenza - Superficie aziendale per forma
di utilizzazione dei terreni e O.T.E. generale
seminativi
10000000
ortofloricoltura
1000000
coltivazioni
permanenti
46009,31
6625,99
42638,36
240,02
100
erbivori
118676,03
1000
1344,25
10000
125326,25
100000
40122,05
ettari/scala logaritmica
112
granivori
policoltura
poliallevamento
coltivazioni e
allevamenti
10
anno
1 2000
Grafici
Provincia di Cosenza - Anno 2000 - Reddito lordo standard
delle aziende agricole per orientamento tecnico economico
seminativi
ortofloricoltura
12,2% 1,6%
4,7%
8,7%
coltivazioni legnose agrarie
3,1%
0,2%
erbivori
6,2%
granivori
policoltura
poliallevamento
coltivazioni allevamenti
63,5%
Provincia di Cosenza - Anno 2000 - Aziende agricole per classe di
dimensione economica
27000
24000
21000
18000
15000
12000
9000
6000
3000
0
< 1 ude
1--2
2--4
4--6
6--8
8--12
12--16
classi di dimensione economica
16--40
40--100
100-250
250 e +
113
114
Grafici
Provincia di Cosenza - Anno 2000 - Aziende agricole
per orientamento tecnico economico principale
altre coltivazioni allevamenti
seminativi erbivori
poliallevamento ad ote erbivori
policoltura
granivori
O.T.E. pricipali
ovini,caprini ed altri erbivori
bovini da allevamento e carne
bovini da latte
coltivazioni permanenti
frutticoltura e agrumicoltura
olivicoltura
viticoltura
ortofloricoltura
altri seminativi
Cereali, legumi secchi, semi
oleosi
0
3000
6000
9000
12000
15000
aziende
18000
21000
24000
27000
30000
Grafici
115
Provincia di Cosenza - Anno 2000 - Reddito lordo standard delle
aziende agricole per O.T.E. principale
altre coltivazioni allevamenti
seminativi erbivori
poliallevamento ad ote erbivori
policoltura
orientamento tecnico economico
granivori
ovini,caprini ed altri erbivori
bovini da allevamento e carne
bovini da latte
coltivazioni permanenti
frutticoltura e agrumicoltura
olivicoltura
viticoltura
ortofloricoltura
altri seminativi
Cereali, legumi secchi, semi
oleosi
0
10000
20000
30000
40000
50000
60000
R.L.S. in UDE
70000
80000
90000
100000
116
Grafici
Comune di Castrovillari
Aziende agricole per forma di conduzione
2857
397
con solo manodopera familiare
2000
con manodopera extrafamiliare
prevalente
131
conduzione
con manodopera familiare
prevalente
230
3616
1468
conduzione con salariati
282
1990
totale
439
18
2207
aziende
Comune di Castrovillari - Superficie totale
per forma di conduzione
forma di conduzione
totale
conduzione con
salariati
con manodopera
extrafamiliare
prevalente
con manodopera
familiare prevalente
2000
con solo
manodopera
familiare
1990 117
Grafici
superficie in ettari
Grafici
Comune di Castrovillari. Superficie aziendale in ettari
per forma di utilizzazione dei terreni
totale
altra superficie
boschi
2000
1990
SAU
prati permanenti e
pascoli
coltivazioni legnose
agrarie
seminativi
0
3500
7000
10500
14000
17500
21000
Comune di Castrovillari
Aziende per le principali coltivazioni legnose agrarie
5000
aziende
4000
3000
2000
1990
2000
1000
0
vite
olivo
agrumi
coltivazioni
fruttiferi
117
Grafici
Comune di Castrovillari - Aziende agricole con coltivazioni legnose
agrarie e relativa superficie
1034,36
fruttiferi
coltivazioni
118
667,81
492,71
agrumi
371,31
2000
1652,45
olivo
1990
751,37
330,21
vite
404,95
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
superficie in ettari
Comune di Castrovillari- Allevamenti di bestiame
3500
2800
numero
di capi
2100
1990
2000
1400
700
0
Bovini
Suini
Ovini
Caprini
specie di bestiame
Equini
Avicoli
Grafici
119
Comune di Castrovillari
Giornate di lavoro per categoria di manodopera
Superficie percorsa dal fuoco in Calabria 2000-2004
3677
2004
2003
6139
3193
5856
totale
9816
operai a tempo
determinato
9049
operai e tempo
indeterminato
categorie
2002
4929
3055
impiegati dirigenti
5458
2001
superficie
boscata
7984
3944
9402
2000
superficie non
boscata 1990
23451
superficie
totale
parenti
2000
14527
altri familiari
0%
coniuge
10%
8924
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
superficie bruciata (in ettari)
conduttore
0
50
100
150
200
250
300
350
400
giornate in migliaia
Superficie percorsa dal fuoco in Calabria 2000-2004
3677
6139
9816
3193
5856
9049
2004
2003
2002
4929
2001
3055
5458
2000
3944
14527
0%
10%
20%
8924
30%
40%
50%
60%
7984
superficie
boscata
9402
superficie non
boscata
23451
superficie
totale
70%
superficie bruciata (in ettari)
80%
90%
100%