leggi : agricola
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VINCENZO AIETA Agricoltura nella provincia di Cosenza Comune di Castrovillari - Aziende agricole con coltivazioni legnose agrarie e relativa superficie 1034,36 coltivazioni fruttiferi 667,81 492,71 agrumi 371,31 2000 1652,45 olivo 1990 751,37 330,21 404,95 vite 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 superficie in ettari V Censimento Generale dell’Agricoltura 22 ottobre 2000 Presentazione L’idea di realizzare questo lavoro è nata alcuni anni addietro, allorquando ho incominciato ad interessarmi di analisi della popolazione nell’ambito delle attività parascolastiche collegate alla professione di docente. Il “Progetto popolazione” si concludeva, come poi avvenne, con la visita degli allievi all’Istituto Nazionale di Statistica in via Cesare Balbo a Roma. Fu in quella occasione che ricevetti in dono le pubblicazioni statistiche riguardanti non solo il Censimento della popolazione ma anche i Censimenti di industria e agricoltura della provincia di Cosenza. Il manuale riguardante la popolazione lo utilizzai quasi subito, mentre gli altri due, per qualche tempo, li accantonai, salvo a riprenderli in seguito, allorchè mi venne l’idea di scrivere un libro che, oltre la popolazione, comprendesse anche l’industria, l’agricoltura e la giustizia. Ma quando mi sono accorto che ne veniva fuori un volume di più di 400 pagine, ho pensato di lasciare da parte proprio l’agricoltura. Ora, però, ho deciso di tirarla fuori dal cassetto e di metterla a disposizione di chi si interessa di queste cose o per esse nutre per una semplice curiosità. Ne è scaturito un volume di circa 130 pagine che contiene molti grafici a colori, riportati alla fine, suddiviso in tre capitoli. Nel primo si parla di aziende agricole per caratteristiche strutturali (cioè aziende distinte per superficie totale, per superficie agricola utilizzata, per forma di conduzione, per superficie coltivata e per tipo di coltivazione, per tipo di allevamenti, per possesso di mezzi meccanici, per sistemi di irrigazione, per giornate di manodopera impiegata). Nel secondo capitolo le aziende agricole vengono classificate in base alle caratteristiche tipologiche (orientamento tecnico economico, dimensione economica, reddito prodotto, forma di utilizzazione dei terreni, categoria di manodopera). Nel terzo capitolo vengono analizzate le caratteristiche strutturali e tipologiche delle aziende agricole di Castrovillari, della Comunità Montana del Pollino e di alcuni grossi comuni della provincia di Cosenza (Cassano, Corigliano, Rossano e lo stesso capoluogo). Al termine di ogni capitolo vengono tratte delle conclusioni che scaturiscono dall’analisi dei dati presentati. In Appendice sono riportati gli incendi boschivi in Italia ed in Calabria, per superficie percorsa dal fuoco, e la normativa giuridica in materia di incendi boschivi. Confesso che ho imparato molte cose sull’agricoltura che prima ignoravo, quindi, l’esperienza, a livello personale, è stata positiva. L’autore Castrovillari settembre 2010 Indice Capitolo I Aziende agricole della provincia di Cosenza per caratteristiche strutturali Conclusioni Tabelle di riferimento pag. 6 “ “ 30 41 Capitolo II Aziende agricole della provincia di Cosenza per caratteristiche tipologiche Conclusioni pag. 48 “ 61 Capitolo III Aziende agricole della provincia di Cosenza, dati comunali Conclusioni pag. 66 “ 97 Appendice Incendi e patrimonio boschivo in Italia e in Calabria pag. 104 Grafici pag. 112 Capitolo I Aziende agricole caratteristiche strutturali 6 Provincia di Cosenza 1.1─ Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, la superficie di un’azienda agricola è formata dalla ─ Superficie totale: area complessiva dei terreni dell’azienda costituita dalla Superficie agricola utilizzata, da quella coperta da arboricoltura da legno, da boschi, dalla Superficie agraria non utilizzata, nonché dall’area occupata da parchi e giardini ornamentali, fabbricati, stagni, canali, cortili situati entro il perimetro dei terreni che costituiscono l’azienda (altra superficie). La Superficie agricola utilizzata (SAU) è l’insieme dei terreni investiti a seminativi, coltivazioni legnose agrarie, orti familiari, prati permanenti e pascoli, e castagneti da frutto. Essa costituisce la superficie investita ed effettivamente utilizzata in coltivazioni agricole. E’ esclusa la superficie investita a funghi in grotte, sotterranei e appositi edifici. La Superficie agraria non utilizzata è l’insieme dei terreni dell’azienda non utilizzati a scopi agricoli per una qualsiasi ragione (di natura economica, sociale od altra), ma suscettibili di essere utilizzati a scopi agricoli mediante l’intervento di mezzi normalmente disponibili presso un’azienda agricola. Sono compresi gli eventuali terreni abbandonati facenti parte dell’azienda e le aree destinate alle attività ricreative. Sono esclusi i terreni a riposo. L’Altra Superficie è l’insieme delle aree occupate da fabbricati, cortili, strade poderali, fossi, canali, cave, terre sterili, rocce, parchi e giardini ornamentali. Sono comprese anche le superfici delle grotte, dei sotterranei e degli appositi edifici destinati alla coltivazione di funghi. Tavola 1.1 – Aziende e relativa superficie totale (in ettari) per forma di conduzione. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat. ANNI DI CENSIMENTO 1970 FORME DI CONDUZIONE Aziende Conduzione diretta del coltivatore Con solo manodopera familiare Con manodopera familiare prevalente Con manodopera extrafamiliare prevalente Conduzione con salariati Conduzione a colonia parziaria appoderata Altra forma di conduzione Totale 1982 1990 2000 Superficie totale Aziende Superficie totale Aziende Superficie totale Aziende Superficie totale 76.672 278548,19 74.815 328641,72 73.575 316389,92 68.772 259049,26 ---------- ------------ 55.784 200996,68 52.656 169830,12 56.459 165772,73 ---------- ------------ 13.618 66097,76 12.128 59954,10 7563 36095,78 ---------- ------------ 5413 61547,28 8791 86605,70 4750 57180,75 6521 264870,40 1983 232617,83 1762 204053,67 1276 144337,54 368 6039,15 877 7950,07 155 2281,33 89 1688,70 2807 31610,14 248 2293,68 52 383,64 6 18,06 86.368 581067,88 77.923 571503,30 75.544 523108,56 70.143 405093,56 La tabella precedente classifica le aziende e la relativa superficie totale in base alla forma di conduzione. I dati riportati riguardano la provincia di Cosenza, dal 1970 al 2000, e sono riferiti Provincia di Cosenza 7 all’Universo Italia che comprende tutte le aziende agricole censite nel territorio di riferimento (provincia di Cosenza), quale che sia la loro ampiezza in termini di superficie e di dimensione economica. Dall’esame dei dati emerge che il numero delle aziende agricole, nel decennio 19902000, ha subito una contrazione del 7,2%, pari a 5401 aziende, passando dalle 75.544 del 1990 alle 70.143 del 2000. Ad essa fa riscontro una diminuzione della superficie totale occupata, che passa da 523.108,56 a 405.093,56 ettari, di 118.015 ettari, pari al 22,6%, più di tre volte il numero delle aziende e circa 22 ettari per ogni azienda soppressa. Questo dato conferma la tendenza generale che vede la riduzione delle aziende del 9,8% dal 1970 al 1982 e del 3,1% dal 1982 al 1990, mentre la superficie totale, negli stessi intervalli di tempo, decresce dell’1,7% e dell’8,5% rispettivamente. Nel periodo 1970-1982 appare evidente una spiccata tendenza alla concentrazione, dal momento che le aziende si riducono del 9,8% e la superficie totale si riduce solo dell’1,7%. In particolare le aziende con superficie di 100 e più ettari (circa lo 0,7% del totale), pur riducendosi del 9,6% del totale, incrementano la superficie del 13,7% a danno di quelle di dimensione compresa tra 1 e 100 ettari, e nel 1982 occupano il 50,5% della superficie totale. Se guardiamo alla forma di conduzione delle aziende, si vede che nel 2000 il 98,1% sono a conduzione diretta del coltivatore1; questo dato è cresciuto nel tempo se è vero che nel 1990 era il 97,4%, nel 1982 il 96,0% e nel 1970 l’88,8%. Del 98,1% l’82,1% è costituito da aziende con solo manodopera familiare2 che occupano il 64% della superficie destinata alle aziende a conduzione diretta del coltivatore. Le aziende con manodopera familiare prevalente3 sono l’11% ed occupano una superficie del 13,9%, mentre quelle con manodopera extrafamiliare prevalente4 sono il 6,9% di quelle a conduzione diretta ed interessano una superficie del 22,1%. Dal 1990 al 2000 sono cresciute le aziende con solo manodopera familiare, ma è diminuita la loro superficie media da 3,22 a 2,94 ettari. Nel 2000 la conduzione con salariati5 riguarda solo 1276 aziende, l’1,8% del totale, mentre quella a colonia parziaria appoderata6, che costituisce lo 0,1% del totale, è in fase di estinzione. Le aziende con salariati occupano una superficie del 35,6% del totale e quelle a colonia parziaria appoderata lo 0,4%, la rimanente parte del 64% è riservata a quelle a conduzione 1 Forma di conduzione. Conduzione diretta del coltivatore, quando il conduttore presta egli stesso lavoro manuale nell’azienda, da solo o con l’aiuto dei familiari, indipendentemente dall’entità del lavoro fornito da eventuale manodopera salariale, che può anche risultare prevalente rispetto a quella prestata dal conduttore e dai suoi familiari. La conduzione diretta del coltivatore si suddivide ulteriormente nelle seguenti forme: 2 con solo manodopera familiare, quando le giornate lavorative impiegate nell’azienda sono dovute esclusivamente al conduttore, ai suoi familiari o agli altri parenti; famiglia del conduttore: insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela, coabitanti ed aventi dimora nello stesso Comune. Le persone addette ai servizi domestici e quelle che, a qualsiasi titolo, convivono con la famiglia ne fanno parte come membri aggregati. 3 con manodopera familiare prevalente, se le giornate di lavoro prestate dal conduttore e dai suoi familiari o da altri parenti sono in numero uguale o di più di quelle prestate dall’altra manodopera aziendale (salariati fissi, braccianti ecc.); 4 con manodopera extrafamiliare prevalente, se le giornate di lavoro prestate dal conduttore e dagli altri parenti, in numero, sono inferiori a quelle prestate dall’altra manodopera; 5 conduzione con salariati, quando il conduttore e i familiari si occupano, in generale, della direzione dell’azienda con riguardo ai vari aspetti tecnico-organizzativi, mentre i lavori manuali dell’azienda vengono eseguiti da manodopera fornita da operai a tempo determinato o indeterminato (salariati, giornalieri, braccianti ecc.). 6 conduzione a colonia parziaria appoderata (mezzadria), quando una persona fisica o giuridica (concedente) affida un podere ad un capo famiglia il quale si impegna ad eseguire con l’aiuto dei familiari (famiglia colonica), tutti i lavori che il podere richiede, sostenendo parte delle spese necessarie. Altra forma di conduzione: tutte le forme non classificabili tra le precedenti. Tra esse la conduzione a colonia parziaria non appoderata in cui si conferisce solo uno o più appezzamenti di terreno e non un podere. Non si estende ai familiari del colono che, tuttavia, lo aiutano nei lavori richiesti dal fondo. La soccida, invece, è un contratto di natura associativa tra chi dispone di bestiame e di terreni a pascolo (soccidante) ed allevatore (soccidario) che presta lavoro manuale, anche se talvolta può conferire parte del bestiame e di altre scorte. I due contraenti si associano per l’allevamento e per l’esercizio delle attività connesse al fine di ripartire i prodotti e gli utili che ne derivano. 8 Provincia di Cosenza Tavola 1.2 – Aziende e relativa superficie agricola utilizzata SAU (in ettari) per forma di conduzione. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat. ANNI DI CENSIMENTO FORME DI 1982 CONDUZIONE Conduzione diretta del coltivatore Con solo manodopera familiare Con manodopera familiare prevalente Con manodopera extrafamiliare prevalente Conduzione con salariati Conduzione a colonia parziaria appoderata Altra forma di conduzione Totale 1990 2000 Aziende SAU Aziende SAU Aziende SAU 74.018 230.740,38 73.089 225.226,65 67.967 175.946,33 55.025 134.362,79 52.195 119.571,56 55.710 111.772,85 13.613 51.938,19 12.120 45.478,79 7.546 26.426,86 5.380 44.439,40 8.774 60.176,30 4.711 37.746,62 1.900 57.172,23 1.718 43.954,40 1.234 53.547,12 877 5.704,81 155 1.603,74 88 1.147,42 245 1.654,80 52 255,35 6 14,76 77.040 295.272,22 75.014 271.040,14 69.295 230.655,63 diretta del coltivatore. La superficie aziendale media, dai 7,33 ha del 1982 si porta ai 5,78 ha del 2000. La tavola 2.2 dal 1982 al 1990 indica una perdita di 2026 aziende (il 2,6%), mentre dal 1990 al 2000 la perdita è di 5719 aziende (il 7,6%); ad esse corrisponde una contrazione di superficie dell’8,2% e del 14,9% rispettivamente. Passando dalla tavola 2.1 alla 2.2 si registra, dal 1990 al 2000, la perdita di ulteriori 318 aziende, tutte senza superficie, dovuta al fatto che esse non rientrano nella classificazione delle aziende “per forma di conduzione”. Bisogna aggiungere che quando si considerano le classi di SAU, riducendosi la superficie aziendale, si verifica un incremento del numero delle aziende più piccole, soprattutto di quelle senza superficie7 e con superficie minore di 1 ha. Invece lo scarto del 7,7%, tra la riduzione di superficie totale (del 22,6%) e la riduzione di SAU (del 14,9%), riveste un significato molto preciso. Esso si spiega, soprattutto, con la perdita di superficie boschiva, che anno dopo anno, viene depauperata dagli incendi e sacrificata alla produzione industriale, senza essere rimboscata. Non a caso, in questo decennio, si è registrata una sensibile perdita di superficie boschiva (il 33,1%), ancora più sensibile ove si pensi che essa rappresenta il 59,5% (pari a 70.238,85 ha) della perdita di superficie totale. Sempre 7 Le aziende senza superficie sono quelle zootecniche nelle quali si attua esclusivamente l’allevamento di bestiame e le aziende che utilizzano terreni pascolativi appartenenti a Comuni, ad altri enti pubblici o a privati, senza che i terreni stessi si configurino come elementi costitutivi delle aziende stesse. Le aziende che praticano la coltivazione dei funghi in grotte, sotterranei, appositi edifici sono assimilate a quelle con terreno agrario. Per terreno agrario si intende la superficie dell’azienda destinata alla pratica delle varie colture o che potrebbe essere ad esse destinata mediante l’impiego di mezzi normalmente disponibili presso un’azienda agricola. Non è terreno agrario la superficie costituita da aree occupate da cortili, fabbricati, strade poderali ecc. Provincia di Cosenza 9 dal 1990 al 2000 si verifica anche la diminuzione delle aree occupate da fabbricati rurali, cortili, parchi e giardini ecc.. Infine, dando uno sguardo alle aziende per forma di conduzione e SAU, si nota che nella conduzione con salariati le aziende diminuiscono ma la SAU cresce del 21,8%, passando dal 51,8% al 57% di quella totale, grazie all’incremento della manodopera dei salariati che vengono impiegati soprattutto nelle coltivazioni agrarie intensive (orticole e frutticole). 1.2- Tavola 1.3 – Aziende e relativa superficie investita (in ettari) per le principali coltivazioni praticate. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat. ANNI DI CENSIMENTO 1982 COLTIVAZIONI 1990 2000 Aziende Superficie investita Aziende Superficie investita Aziende Superficie Investita SEMINATIVI 53.893 116.795,13 50.472 111.955,51 38.587 77.306,20 Cereali 35.084 65.196,54 30.238 63.075,32 16.456 40.321,15 Frumento tenero Frumento duro Orzo Granturco Riso 18.735 12.896 5.561 6.379 7 5.567 14.977 78 25 25.304 9.779 22.822,41 27281,89 4.894,59 2.854,63 1,07 1.751,78 4.870,75 450,36 12,85 9.858,20 17.103,47 11.855 14.468 4.999 6.439 15 2.551 15.411 61 48 20.969 7.284 14.740,37 32.129,58 5.391,99 3.522,38 11,19 2.173,86 5.900,42 237,10 29,92 7.789,08 15.970,27 5.586 7.719 3.069 2.064 4 4.138 7.932 48 139 11.995 5.032 7.518,94 22.256,59 3.828,10 1.034,56 296,22 943,08 3.277,82 118,03 651,60 3.765,58 13.768,07 64.102 86.913,56 63.175 79.671,58 59.713 77.989,60 35.613 274 34.953 1.074 44.814 8.424 19.045 88 12.460,02 394,00 11.541,85 515,79 46.205,86 10.936,45 17.256,05 46,42 27.061 431 26.481 558 46.393 10.726 18.890 57 9.318,77 465,74 8.547,71 285,55 45.327,99 11.386,37 13.496,46 38,04 18.362 699 17.535 405 47.683 10.417 15.211 76 5.834,02 390,90 5.241,98 184,01 48.750,35 10.668,79 12.501,06 45,40 12.825 91.563,53 13.977 79.413,05 10.393 75.359,83 77.040 295272,22 75.014 271040,14 69.295 230655,63 ---------241 18.008 ---------960,32 223.191,16 ---------238 22.605 ---------709,84 212.078,08 717 191 18.864 1.577,55 314,46 141.839,23 26.206 47.856 77.899 40.804,73 11.274,87 571.503,30 19.486 51.974 75.519 26.026,36 13254,14 523.108,56 17.378 45.454 70.119 19.984,17 11.036,98 405.093,56 Legumi secchi Patata Barbabietola da zucchero Piante industriali Ortive Foraggere avvicendate COLTIVAZIONI LEGNOSE AGRARIE Vite Per vini DOC e DOCG Per altri vini Per uva da tavola Olivo Agrumi Fruttiferi Vivai PRATI PERMANENTI E PASCOLI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA ARBORICOLTURA DA LEGNO Di cui pioppeti BOSCHI SUPERFICIE AGRARIA NON UTILIZZATA ALTRA SUPERFICIE SUPERFICIE TOTALE 10 Provincia di Cosenza La tabella 2.3, per quanto concerne ● i seminativi8, evidenzia, nell’ultimo intervallo intercensuario, una riduzione marcata del numero di aziende agricole che passano da 50.472 a 38.587 con un calo di 11.885 unità, pari al 23,6%, e della superficie del 31% (- 34.649,31 ha). In particolare le aziende che praticano la coltivazione dei cereali decrescono del 45,6%, di più della superficie investita che decresce del 36,1%, facendo aumentare la superficie aziendale media a 2,45 ha, dai 2,09 del 1990 (+17,2%). Allo stesso modo si comportano il frumento tenero e, soprattutto, quello duro che porta la sua superficie aziendale media a ettari 2,88 dai 2,22 del 1990. Oggi il frumento, a causa dei troppo modesti rendimenti, in media 10 quintali per ettaro, che ne rendono giustificata la presenza solo in aziende assai vaste e che impiegano mezzi meccanici, va scomparendo dalle piccole proprietà. Non solo ma, dopo l’attuazione delle opere di bonifica nelle pianure litoranee e il dissodamento dei prati-pascoli delle aree interne, si è avuto un decremento aerale per il frumento ed il mais, a favore delle colture orticole e frutticole, anche nelle pianure costiere e nelle zone collinari pedemontane. Le aziende che coltivano il riso si riducono del 73,3%, ma cresce la superficie relativa di 285 ha (25 volte e mezza il valore del 1990); ciò significa che solo poche aziende, nella nostra provincia, hanno convenienza, terreni e mezzi adatti alla pratica di questa coltura. Cala la superficie coltivata a granturco o mais (il 70,6% in meno) e calano anche le relative aziende (il 67,9% in meno). Nel 2000 il granturco occupa una superficie di 1.034,56 ha, viene coltivato su terreni poco fertili, non bisognosi di irrigazione e lasciati al pascolo per un buon numero di anni, scarsamente concimati e interessati in larga misura da parassiti che sono alla base della scarsa resa unitaria. Perde via via terreno nei confronti non solo del frumento, ma anche delle colture industriali. La superficie agricola destinata all’orzo si contrae nella misura del 29% (le aziende del 38,6%, e ciò fa aumentare la superficie aziendale media che, tra il 1990 ed il 2000, passa da 1,08 a 1,25 ha ). Cresce la superficie a piante industriali9 di circa 21 volte (2.077,81%) e le aziende di circa 3 volte (189,6%), la superficie aziendale media da 0,62 a 4,69 ha (il 656,5% in più), mentre nella regione Calabria cresce meno della metà (il 308,6%). L’incremento si giustifica con il largo impiego che oggi si fa di queste piante nella medicina omeopatica, che cura le patologie con i prodotti naturali, in cucina, nel settore alimentare e nel tessile. Questi prodotti hanno un mercato in crescita continua, senza dimenticare la potente industria del tabacco. La coltura del tabacco nel 2000 occupa una superficie di appena 28,13 ha; essa preferisce in genere i terreni ombreggiati dalle chiome degli alberi (olivo, melo, pesco, vite, agrumi), ma non rifugge i terreni scoperti ed assolati delle valli interne; nelle pianure, invece, cede il passo alla frutticoltura specializzata. Necessita di una cospicua manodopera e subisce la concorrenza di altre colture industriali più redditizie e meno esigenti dal punto di vista della irrigazione. Sempre nel 2000, la coltura della barbabietola da zucchero investe una superficie di soli 118,3 ha, in calo del 50,2% rispetto al 1990; essa subisce la forte concorrenza del pomodoro e degli ortaggi, a causa delle sue esigenze colturali che riguardano la preparazione del terreno, la concimazione, il trattamento antiparassitario. Le rese modeste, il forte scarto di produzione, il prezzo basso ne ostacolano la diffusione, anche per il maggior peso concorrenziale esercitato dalla canna da zucchero sul mercato mondiale. Tra i seminativi i legumi secchi10, nel corso dell’anno 2000, venivano coltivati da 4.138 aziende (il 62,2% in più del 1990), ma su una superficie ridotta di 943,08 ha (il 56,6% in meno 8 Seminativi: colture di piante erbacee, soggette all’avvicendamento colturale che prevede una durata delle coltivazioni non superiore a cinque anni. 9 Piante industriali : sono il tabacco, il luppolo, il cotone, le piante di semi oleosi (girasole, soia, canapa, lino, ricino, papavero, arachide, senape, sesamo, colza e ravizzone), le piante aromatiche, medicinali, da condimento (aneto, assenzio, angelica, anice, belladonna, cappero, camomilla, cerfoglio, cumino, ocarvi, digitale, dragoncello, gelsomino, genziana, issopo, hamamelis, liquirizia, maggiorana, malva, melissa o cedronella, menta, origano, piretro, rabarbaro, rafano, rosmarino, ruchetta, salvia, timo, valeriana, segale, cornuta, zafferano), la canapa (fibra), la canna da zucchero, la cicoria da caffè, il giaggiolo (ireos), il lino (fibra), la saggina da scopa, lo scopiglio, il sorgo zuccherino. 10 Legumi secchi : per foraggio (esclusi i miscugli) sono la favetta, il pisello, la veccia e il vecciolo; altri sono cece, cicerchia, dolico, fagiuolo, fava, lenticchia, lupino, pisello, serradella e soia. Provincia di Cosenza 11 di quella del 1990, pari a 2.173,86 ha). La superficie coltivata ad ● ortive11, nel decennio 1990-2000, è diminuita del 51,7%, pari a 4.023,50 ha, mentre le aziende si sono contratte del 42,8%, pari a 8.974 unità, accentuando la tendenza negativa emersa nel periodo precedente (superficie -21%, aziende -17,1%) ed, in sintesi, riducendo la superficie aziendale media da 0,37 a 0,31 ha. Proprio le ortive, che nel 2000 occupano una superficie di 3.765,58 ha, con le colture industriali conferiscono un carattere nettamente intensivo alla nostra agricoltura. Oggi, nella provincia di Cosenza, gli ortaggi occupano più dell’11% della superficie irrigua sotto la spinta di un robusta domanda e del netto miglioramento dei mezzi di trasporto. Largamente diffusa è la coltivazione del pomodoro la cui produzione e resa unitaria sono notevolmente cresciute negli ultimi decenni grazie allo sviluppo dell’irrigazione. Il pomodoro è il prodotto ortofrutticolo più utilizzato dall’industria di trasformazione. ● Le foraggere avvicendate12, come le ortive, nei due intervalli censuari 1982-1990 e 1990-2000, presentano un trend negativo e nel numero di aziende (-2.495 pari a -25,5% nel primo periodo e – 2.252, pari a -30,9% nel secondo periodo) e nella superficie investita (-1.133,2 ha, pari a -6,6% nel primo periodo e -2202,20 ha, pari a -13,8% nel secondo periodo) ma, a differenza di esse, registrano un incremento della superficie aziendale media da 2,19 a 2,74 ha, in quanto le aziende diminuiscono di più della superficie. Le foraggere avvicendate insieme al pascolo hanno subito, a seguito dello sviluppo dell’irrigazione, una netta contrazione. Attualmente sono rappresentate in special modo dall’erba medica, dal pascolo e dal trifoglio e sono diffuse nelle aziende agricole a carattere marcatamente zootecnico, con una avanzata meccanizzazione dei mezzi di allevamento ed una razionale organizzazione commerciale. Per concludere il calo complessivo della superficie aziendale media a seminativi, tra il 1990 ed il 2000, da 2,22 ha a 2,00 ha, dovuto al fatto che la riduzione di superficie è superiore alla riduzione del numero delle aziende, è da ascriversi in massima parte ai Legumi secchi (-72,9%), poi a quello della barbabietola da zucchero la cui superficie aziendale media si riduce del 36,8%, in minima parte al granturco ed alle ortive. ● Le coltivazioni legnose agrarie13 nel 2000 interessano una superficie di 77.989,60 ettari, 59.713 aziende e registrano una superficie aziendale media di 1,31 ha, in lieve crescita rispetto all’1,26 del 11 Ortive: le coltivazioni ortive in piena aria sono le coltivazioni di legumi freschi e ortaggi praticate all’aperto, sia in pieno campo che in orti stabili o industriali. Si distinguono in ortive di pieno campo, quando sono in avvicendamento con le altre coltivazioni agricole, ed in ortive in orti stabili o industriali, quando sono caratterizzate da un rapido avvicendamento tra di loro e producono ortaggi e legumi freschi normalmente immessi in commercio. Le coltivazioni ortive protette sono quelle coltivazioni praticate al coperto per tutto o per la maggior parte del ciclo vegetativo. Rientrano in questa voce: legumi freschi (fagiuolo, fava, pisello); carciofo; fragola; pomodoro da mensa; pomodoro da industria; altre ortive: acetosella, aglio, asparago, barbabietola da orto, basilico, bietola, broccoletto di rapa, carota, cardo, cavolfiore, cavolo a penna, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo di Bruxelles, cavolo rosso, cavolo rapa, cavolo verza, cetriolo da mensa, cetriolini, cicoria o radicchio (da foglie e da radici), cipolla, cocomero o anguria, crescione, finocchio, funghi (esclusi quelli coltivati in grotte, sotterranei, appositi edifici), indivia (riccia e scarola), lattuga (cappuccina romana, da taglio), mais dolce, melanzana, melone o popone o cantalupo, pastinaca, peperone, porro, prezzemolo, rapa, ravanella, scalogno, scorzonera, scorzonera bianca, sedano (da coste e da foglie), sedano rapa (da radice), spinacio, topinambur, zucca e zucchine. 12 Foraggere avvicendate : sono coltivazioni che si distinguono in Prati avvicendati ed Erbai. I prati avvicendati sono coltivazioni foraggere erbacee in avvicendamento che occupano il terreno per più annate agrarie consecutive (al massimo 5 anni) e che sono costituite generalmente da leguminose pure o in miscuglio. Si distinguono in puri (erba medica, lupino, sulla, trifoglio pratese, trifoglio ladino) e misti. Gli erbai sono coltivazioni foraggere erbacee che occupano il terreno al massimo per un’annata agraria (veccia, trifoglio incarnato, cereali in erba e a maturazione cerosa, ecc.). Si distinguono in puri (avena, bietola, cicerchia, colza, fava, favino, frumento e triticale, granturco, loglio italico, lupino, miglio, moco, orzo, panico, pimpinella, pisello, segale, sala palustre, serradella, soia, sorco, trifoglio alessandrino, trigonella o fieno greco, veccia, vigna cinese) e misti. 13 Legnosa agraria: è la coltura praticata sulle superfici fuori avvicendamento, investite in coltivazioni di piante legnose agrarie che occupano il terreno per lungo periodo di tempo. Riguarda la vite, l’olivo, gli agrumi, i fruttiferi, i vivai, le canne, il gelso (foglie), il giunco, la marma, il salice di vimini, il sommacco. 12 Provincia di Cosenza 1990. Esse sono concentrate in massima parte in territori pianeggianti e collinari, caratterizzati per lo più da una spiccata potenzialità irrigua, da un’adeguata natura del terreno, da favorevoli condizioni ambientali che consentono, soprattutto, una larga diffusione della frutticoltura. ● Per ciò che riguarda queste colture, appare chiara la riduzione delle aziende viticole in generale (del 24,%, pari a 8.552 unità, dal 1982 al 1990, e del 32,2%, pari a 8.699 unità, dal 1990 al 2000) e della relativa superficie investita (del 25,2%, pari 3.141,25 ha, dal 1982 al 1990, e del 37,4%, pari a 3.484,75 ha, dal 1990 al 2000). Tuttavia, bisogna dire che il rapporto superficie numero di aziende si è mantenuto quasi costante, visto che la superficie aziendale media investita a vite nel 2000 è di 0,32 ha, mentre nel 1990 era stata di 0,34 ha e nel 1982 di 0,35 ha. Fa eccezione la coltivazione di viti per la produzione di vini DOC e DOCG che, pur riguardando nel 2000 una superficie di soli 390,90 ha (il 6,7% dell’intera superficie coltivata a vite), a fronte dei 465,74 ha del 1990, ha segnato un frazionamento del numero di aziende (cresciute da 431 a 699) che ha ridotto la superficie aziendale media relativa da 1,08 ha del 1990 a 0,56 ha del 2000. La vite, sia sotto forma di coltura promiscua che sotto forma di coltura specializzata, viene coltivata sulle pendici esterne dei rilievi, spingendosi con qualche propaggine fino alle valli interne. Il raccolto è condizionato sia dalla siccità estiva prolungata sia dalla presenza di vigneti per uva da tavola, per altro in costante diminuzione aerale nella nostra provincia. ● La coltura dell’olivo, come coltura promiscua, nel passato ha subito una diminuzione, sensibile nelle aree interne, ed una espansione, come coltura specializzata, concentrata nelle zone costiere. La resa unitaria degli uliveti, nelle annate caratterizzate da un andamento metereologico normale, è abbastanza elevata e in Calabria riesce a raggiungere fino a 30-40 quintali per ettaro. Nonostante che la coltura dell’olivo sia estesamente presente in tutta la regione, nei decenni precedenti ha registrato l’abbandono o l’espianto di molti uliveti ancora in produzione. Ciò a causa della crisi olearia determinata sia dagli alti costi di produzione e sia dalla concorrenza forte degli oli di semi, solo parzialmente attenuata dai contributi della CEE ad integrazione del prezzo dell’olio. Tuttavia, essa dal 1982, nella provincia di Cosenza, presenta un incremento del numero di aziende e nel complesso anche della superficie investita. In particolare dal 1990 al 2000 le aziende crescono del 2,8%, pari a 1290 unità, e la superficie investita aumenta del 7,6%, pari a 3.422,36 ha, a riprova della crescente ripresa della domanda di olio d’oliva sul mercato interno ed estero. La superficie aziendale media nel 2000 è 1,02 ha, a fronte degli 0,98 ha del 1990. In Calabria nello stesso periodo l’incremento di superficie è di 6.112,22 ha, pari al 3,8%, dovuto per il 56% a quello della provincia di Cosenza, e la superficie aziendale media nel 2000 è 1,20 ha. ● I fruttiferi14, nel decennio 1990-2000, perdono 3.679 aziende (il 20%), mentre la superficie diminuisce di soli 995,4 ha (il 7,4%) e si passa ad aziende di dimensione maggiore, in quanto la superficie aziendale media cresce da 0,71 a 0,82 ha. Per quanto riguarda la frutticoltura a carattere promiscuo, negli ultimi decenni, si è verificata una diminuzione aerale e produttiva superiore all’incremento di superficie e redditività prodotte dalla frutticoltura a carattere specializzato. Ciò si spiega con la crescente utilizzazione della meccanizzazione e la possibilità di concentrare il lavoro nel minore numero di ore possibile, sopperendo in tal modo alla ridotta disponibilità di manodopera agricola. Infatti sono queste le condizioni che favoriscono pratiche colturali meccanizzate ad elevata redditività alle quali non si adattano le colture promiscue. Il miglioramento della rete stradale e la progressiva espansione dell’irrigazione hanno favorito una crescente intensificazione orticola e frutticola. Le zone facilmente raggiungibili dai centri urbani, presentano un florido sviluppo di orti e, in genere, una più razionale ed efficiente organizzazione produttiva e mercantile. 14 fruttiferi: essi comprendono la frutta fresca di origine temperata (melo, pero, pesco, noce pesca, albicocco, susino, ciliegio, cotogno, fico, gelso, giuggiolo, lampone, loto, melograno, mirtillo, mora di rovo, nespola comune, nespolo del Giappone, ribes, sorbo, uva spina); la frutta fresca di origine sub-tropicale (Kiwi, ananas, annone, avocado, babaco, barrano, dattero, fico d’India, manco, maracuja, papaia, passiflora); la frutta a guscio (mandorlo, nocciolo, carrubo, noce, pistacchio). Provincia di Cosenza 13 Per quanto concerne gli ● agrumi15 si registra una lieve flessione nel periodo 1990-2000 (-2,9% nel numero delle aziende e -6,3% nella superficie investita), in controtendenza rispetto al periodo 19821990, che porta la superficie aziendale media da 1,06 a 1,02 ha. Nel Meridione questa coltura è presente lungo le pianure costiere e la stretta fascia litoranea, incuneandosi per qualche decina di chilometri nelle principali vallate interne. La Calabria, dopo la Sicilia, è la maggiore regione agrumicola italiana produttrice, soprattutto, di aranci, mandarini e limoni, ma anche di cedro e bergamotto che interessano vaste zone della costa tirrenica. Per quanto attiene alla superficie, la coltivazione di piante legnose-agrarie, che nell’ultimo periodo intercensuario perde complessivamente 3.462 aziende (-5,5%), segna un calo di 1.681,98 ha di superficie (-2,1%). Tale decremento è da imputarsi alla coltivazione della vite (-3.484,75 ha) in massima parte, poi a quella degli agrumi (-717,58 ha) e a quella dei fruttiferi (-995,40 ha). E’ però compensato in buona parte dall’aumento della superficie ad olivo (+3.422,36 ha). La superficie aziendale media dei vivai16 si riduce da 0,67 a 0,60 ha, anche se le aziende e la superficie totale segnano una lieve crescita. La spiegazione di questi mutamenti risiede nella concorrenza che il nostro Paese, a livello comunitario, deve sostenere nei riguardi di altri Stati membri, come la Francia, la Spagna, il Portogallo e la Grecia, che praticano le stesse colture, ma anche all’offerta di mercato più vantaggiosa che proviene dai Paesi dell’Africa settentrionale. ● I prati permanenti e pascoli17 nel 2000 occupano il 18,6% della superficie totale (il 15,2% nel 1990) e incrementano la superficie aziendale media dai 5,68 ha del 1990 ai 7,25 del 2000; la “superficie agricola non utilizzata” e “altra superficie” formano il 7,6% della superficie totale. La SAU costituisce il 57% (di più rispetto al 51,8% del 1990) di quella totale e le aziende con SAU sono il 98,8% del totale delle aziende. Calcolando la superficie aziendale media, ottenuta dividendo la superficie investita su una coltura per il numero di aziende che praticano quella coltura, si nota come, attraverso i censimenti del 1982,1990 e 2000, ai seminativi corrisponde una superficie media investita di 2,17; 2,22; 2,00; ha rispettivamente. Ciò vale anche per le legnose agrarie per le quali la superficie media investita, negli stessi anni, è di 1,36; 1,26; 1,31; ha rispettivamente. Anche rispetto alla SAU la superficie aziendale media varia dai 3,83 ha del 1982, ai 3,61 del 1990, ai 3,33 del 2000, evidenziando un lieve calo. Più sensibile è la riduzione della superficie aziendale media se guardiamo alla superficie totale, dove si passa dai 7,34 ha del 1982, ai 6,93 del 1990, ai 5,78 ettari del 2000, sulla quale influisce molto la riduzione della superficie media dei boschi, da 12,39 a 9,38 a 7,52 ha rispettivamente, e quella dei pioppeti, diminuisce la superficie agraria non utilizzata. Nel 2000 la superficie aziendale media di un’azienda della provincia di Cosenza è di 5,78 ha contro i 4,66 ha di un’azienda regionale calabra. In composizione percentuale il 55,% delle 70.119 aziende coltiva i seminativi (che occupano il 19,1% della superficie totale) con prevalenza per i cereali, per le foraggere avvicendate, per la patata e per le ortive che coprono una superficie complessiva che risulta il 79,1% di quella totale a seminativi. Per quanto concerne l’intera superficie a seminativi, invece, osserviamo che ai cereali spetta il 52,2%, tra essi il frumento duro con il 55,2% della superficie a cereali, e alle foraggere avvicendate il 17,8%. Nel bilancio del 2000, come già detto, i seminativi occupano il 19,1% della superficie totale, le coltivazioni legnose agrarie investono il 19,3% della superficie totale, tra esse l’olivo con il 62,5%, seguono i fruttiferi con il 16%. I prati permanenti e i pascoli occupano il 18,6% della superficie totale, i boschi il 35%, la “superficie agraria non utilizzata” il 4,9%, “altra superficie” il 2,7%, l’arboricoltura da legno lo 0,4%. 15 Agrumi: arancio, mandarino, clementina e suoi ibridi, limone, arancio amaro, cedro, chinotto, bergamotto, pompelmo, limetta, kuriquat. 16 Vivai: superfici investite a piantine legnose agrarie e forestali, destinate ad essere trapiantate. Sono esclusi i vivai forestali destinati al fabbisogno aziendale, la cui superficie è compresa tra le colture boschive. 17 Prati permanenti e pascoli: coltivazioni foraggere erbacee fuori avvicendamento che occupano il terreno per un periodo superiore a cinque anni. Si parla di prato permanente quando il foraggio viene, di norma, raccolto con la falciatura. Si parla di pascolo quando il foraggio viene utilizzato, di regola, solo dal bestiame pascolante. 14 Provincia di Cosenza Infine aggiungiamo che, in sintesi, dal 1990 al 2000 si ha una riduzione di tutte le varietà di seminativi (ad eccezione del riso e delle piante industriali), di tutte le specie di coltivazioni legnose agrarie (ad eccezione dell’olivo e dei vivai), dei prati permanenti e pascoli, dei pioppeti18 e dei boschi19; la riduzione di “altra superficie” e della “superficie agraria non utilizzata” sono da collegarsi a quella della superficie agricola totale. 1.3 – Tavola1.4 – Aziende e relativa superficie totale (in ettari) per classe di superficie totale e classe di SAU. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat. ANNI DI CENSIMENTO CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE 1970 1982 1990 2000 Aziende Superficie totale Aziende Superficie totale Aziende Superficie totale Aziende Superficie totale 159 27.447 20.254 11.342 11.197 8.699 4.000 1.162 895 641 572 86.368 ---------13.840,43 27.748,85 26.842,29 41.653,58 59.021,36 53.523,00 27.496,24 33.486,64 43.755,32 253700,17 581067,88 24 26.413 18.895 9734 9362 7.141 3.452 1.039 772 574 517 77.923 ----------13.111,84 25.589,74 22.948,47 34.714,62 48.413,43 45.960,15 24621,13 28.793,51 38.888,05 288462,36 571503,30 25 26.686 18.167 9.093 8.812 6.804 3.165 996 759 564 473 75.544 -----------13.024,43 24.478,44 21.387,75 32.556,28 46.019,85 42.148,92 23.456,38 28.235,53 37.553,06 254247,92 523108,56 24 30.718 15.697 7.301 6687 5.089 2.321 819 673 432 382 70.143 ---------14.619,09 21.556,53 17.477,66 25.181,04 34.802,13 31.425,42 19.596,83 25.508,41 29.553,47 18.5372,98 405.093,56 CLASSI DI SAU Aziende Aziende Superficie totale 34.506,09 27.686,65 33.238,75 26.318,37 35752,19 44.777,03 39.413,94 28.938,41 30.180,72 33.851,12 188445,29 523108,56 Aziende 948 34.687 19.928 10.021 9.094 6.624 2.870 819 646 402 329 86.368 Superficie totale 53.487,70 30.551,36 37.382,06 26.572,28 35.364,19 47.620,99 43.199,42 27.412,25 30.806,00 40.763,50 198343,55 571503,30 Aziende Senza superficie Minore di 1 ha 1---------2 2---------3 3---------5 5--------10 10-------20 20-------30 30-------50 50------100 100 e più Superficie totale 25.349,85 28.054,75 39.526,94 31.486,08 46.004,67 59.323,20 53.443,16 27.187,56 36.916,45 39.122,62 194652,60 581067,88 Superficie totale 22.802,33 29.103,21 27.419,77 19.695,29 25.728,89 35.297,84 34.793,75 18.963,47 25.907,80 31.855,03 133.526,18 405.093,56 Senza superficie Minore di 1 ha 1---------2 2---------3 3---------5 5--------10 10-------20 20-------30 30-------50 50------100 100 e più TOTALE TOTALE 883 34.687 17.552 8.077 7.024 5.215 2.337 752 551 389 276 77.923 530 35.011 16.727 7.650 6.573 4.962 2.165 753 551 360 262 75.544 848 37.558 13.990 5.892 5.027 3.608 1.701 586 457 290 186 70.143 Dall’esame della tabella emerge che le aziende di piccolissime dimensioni (meno di un ettaro), dal 1990 al 2000, sono aumentate di 4.032 unità (il 15,11%) se riferite alla superficie totale. Parimenti crescono la superficie totale (di 1.594,66 ha, pari al 12,2%) e la SAU (1.416,56 ha, pari al 5,1%). Se confrontiamo la superficie totale e le aziende nell’anno 2000, per classi di superficie totale e per classi di SAU, notiamo un notevole incremento del numero di aziende “senza superficie”, da 24 a 18 Pioppeti: superfici utilizzate per la coltivazione di pioppi ad alto fusto, anche se il suolo viene in parte adibito a coltivazioni erbacee a carattere accessorio. 19 Boschi: superfici coperte di alberi e/o di arbusti forestali il cui prodotto principale è il legno. Sono considerati boschi i terreni il cui suolo occupato da piante forestali viene in parte utilizzato per coltivazioni erbacee a carattere accessorio o marginale. Sono compresi i vivai forestali, sono esclusi i castagneti da frutto e le pioppete. Provincia di Cosenza 15 848 (sono considerate tali le aziende ad indirizzo zootecnico forestale) mentre, in percentuale, più contenuto risulta l’incremento delle aziende < 1 ha (il 22,3% pari a 6.840 aziende). Questo perché nella ripartizione delle aziende per classi di SAU si verifica uno scivolamento delle stesse verso le classi inferiori che aumentano, come aziende e come superficie, a danno, soprattutto, della classe di 100 e + ha. Passando alle aziende delle classi da 1—2 ha a 100 e più ha, si nota una costante riduzione e della superficie (totale o SAU) e delle aziende. In particolare le piccole aziende da 1—2 a 5—10 ha, dal 1990 al 2000, diminuiscono del 18,9%, pari a 8.102 unità, (se guardiamo alla SAU del 20,6%), mentre la superficie totale decresce del 20,4%, pari a 25.424,96 ha (la SAU decresce del 22,8%, pari a 31.944,55 ha). Le aziende da 10—20 a 30—50 ettari, di medie dimensioni, variano in senso negativo del 22,5%, se guardiamo alla superficie totale (del 21% rispetto alla SAU) e la loro superficie totale del 18,5% (la SAU del 19,2%). Le aziende da 50 ettari in su, dal 1990 al 2000, calano del 21,5% (del 23,5% rispetto alla SAU), mentre le superfici si contraggono nella misura del 26,3% (del 26% rispetto alla SAU). Le aziende più grandi, rispetto alle medie e alle piccole, presentano una maggiore riduzione di superficie. Nel 1990 le aziende di 100 e più ha costituivano lo 0,6% del totale 75.544 delle aziende ed occupavano il 48,6% della superficie totale, nel 2000 costituiscono lo 0,5% del totale ed occupano il 45,8% della superficie totale. La loro superficie aziendale media varia da 537,22 ha a 485,27 ha. Sempre nel 2000 la classe 50—100 forma lo 0,6% delle aziende ed occupa il 7,3% della superficie totale. Le aziende con meno di 1ha nel 1990 registrano una superficie aziendale media di 0,49 ha, risultano il 35,3% del totale delle aziende, ma occupano solo il 2,5% della superficie totale. Nell’anno 2000, invece, la loro superficie aziendale media risulta di 0,48 ha ed esse sono il 43,8% del totale, per una superficie occupata del 3,6%. Se ci riferiamo alla SAU questi valori crescono, difatti nel 2000 risultano 0,77 ha, 53,5% e 7,2% nell’ordine. Rispetto alla SAU nel 1990 le aziende di dimensioni 1—2, 2—3, 3—5, e 5—10 ettari costituiscono il 47,5% del totale ed occupano il 26,8% della superficie totale; nel 2000 le stesse aziende costituiscono il 40,7% del totale ed occupano in superficie il 26,7% di quella totale. 1.4 – Tavola 1.5 – Aziende con allevamenti secondo le principali specie di bestiame. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat. ANNI DI CENSIMENTO SPECIE DI 1970 1982 1990 2000 BESTIAME AZIENDE CON ALLEVAMENTI BOVINI E BUFALINI Vacche da latte OVINI Pecore CAPRINI Capre EQUINI SUINI Scrofe CONIGLI Frattrici ALLEVAMENTI AVICOLI Polli da carne Galline da uova Altri avicoli Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi 45.850 13.847 3..870 10.049 10.035 11.322 11.296 17.785 39.127 3.929 4.351 --31.240 13.301 29.971 --- --------88.609 15.648 104.720 100.175 64.045 61.643 19.217 76.254 5.441 35.033 --534.777 165.728 347.750 --- 32.542 8.521 2.338 6.811 6.679 8.115 7.925 6.230 27.424 1.430 6.959 4.706 25.534 15.588 22.246 2.914 --------73.611 14.110 85.446 71.130 67.942 58.481 10.724 65.837 3.963 86.107 27.885 605.600 272.795 293.653 39.152 26.722 5.623 1.514 6.276 6.228 7.043 6.934 2.303 21.476 1196 4.806 3.691 20.618 15.128 18.789 2034 --------69.918 13.727 118.310 110.620 104.705 96.948 3319 80.480 4053 84.978 19.568 704.258 255.739 318.599 129.920 19.306 2708 411 3.596 3.063 3.420 2.765 1.021 14.494 383 3.599 2.355 15.355 11500 13.711 1297 ---------46.338 8.102 82.455 71.577 66.814 53.050 2.261 57.974 3.537 55.325 11.919 392.354 172.416 210.498 9.440 16 Provincia di Cosenza Le aziende della provincia di Cosenza che praticano l’allevamento di bestiame dal 1970 al 2000 sono diminuite di numero, passando dalle 45.850 del 1970 alle 19.306 del Censimento del 2000 : il 29% dal 1970 al 1982; il 17,9% dal 1982 al 1990; il 27,8% dal 1990 al 2000. Dalla tabella si evince che ● Bovini20 e Bufalini, nell’ultimo decennio, sono diminuiti del 51,8% per numero di aziende e del 33,7% per numero di capi, e le vacche da latte sono passate da 13.727 a 8.102 capi con una perdita del 41%. Lo stesso discorso vale per ● gli Ovini21 che come aziende diminuiscono del 42,7% e come numero di capi del 30,3% (in particolare le pecore fanno registrare una riduzione del numero di capi del 35,3%). Sempre dal 1990 al 2000 ● i Caprini22 quasi si dimezzano quanto al numero di aziende (-51,4%), mentre per il numero di capi si ha un meno 36,2% (in particolare per le capre il numero di capi decresce del 45,3%). ● Gli Equini23 da 3.319 capi passano a 2.261 (-31,9%) e le relative aziende calano del 55,7%. ● I Suini24, nell’ultimo intervallo censuario, segnano una flessione del 32,5% per le aziende e del 28% per il numero di capi. ● I Conigli25, rispetto alle altre specie di bestiame, fanno registrare una minore contrazione per le aziende ( il 25,1%) e per il numero di capi (il 34,9% ). ● Gli allevamenti avicoli nel 2000 interessano 15.355 aziende, a fronte delle 20.618 del 1990 (-25,5%), e il numero di capi si è portato da 704.258 a 392.354 (-44,3%). Pur diminuendo di numero aumentano in percentuale i “polli da carne” (compresi i giovani capi destinati alla produzione) che nel 1990 erano il 36,3% del totale e nel 2000 risultano il 43,9%, mentre le “galline da uova” (che depongono le uova o sono destinante alla loro produzione) dal 45,2% del 1990 passano al 53,7 % del 2000. Proprio in questo anno il 55,8% dei capi presenti riguarda gli allevamenti avicoli, l’11,7% gli Ovini, il 9,5% i Caprini, l’8,2% i Suini, il 7,9% i Conigli, il 6,6% i Bovini e Bufalini, e solo lo 0,3% spetta agli Equini. L’allevamento del bestiame trova il suo motivo di sviluppo nel progressivo abbandono delle terre meno produttive e nel conseguente aumento della superficie pascolativa. Nonostante questo vantaggio iniziale, occorre sottolineare che il patrimonio ovino e bovino è in contrazione su tutto il nostro territorio. La conseguenza che ne deriva è che, di fronte al cambiamento e al miglioramento intervenuti nella dieta alimentare, si è costretti ad importare rilevanti quantitativi di carne e di altri prodotti zootecnici il cui costo incide assai negativamente sulla bilancia commerciale. L’allevamento dei bovini richiede abbondanza di foraggere e ricchezza di acqua, condizioni non facilmente riscontrabili nel Meridione. L’allevamento ovino è concentrato per i due terzi nel Sud, in particolare nei tratti appenninici interni. Qui le greggi, in genere sotto il centinaio di capi, si spostano da una zona all’altra alla ricerca di pascoli. Si tratta di un residuo della transumanza, su larga scala, quando in passato le mandrie numerose si portavano, durante l’estate, verso la fascia costiera pianeggiante e d’inverno facevano ritorno ai pascoli montani ripercorrendo i famosi “tratturi”, piste naturali dove cresceva un’erba che le pecore brucavano al loro lento passaggio. Oggi questo fenomeno è quasi del tutto scomparso, essendo stata bonificata e riscattata all’agricoltura la pianura costiera che, quindi, non offre più spazi sufficienti per far svernare le grandi mandrie. L’aspetto più rilevante dell’allevamento ovino rispetto al passato è oggi il suo prevalente carattere stanziale. Non esistono più le grosse greggi ma piccoli e medi nuclei di proprietà di pastori imprenditori che si spostano alla 20 Bovini: maschi (da riproduzione e da macello), femmine (da allevamento, da macello, vacche da latte, altre vacche). Ovini: pecore (femmine che hanno partorito almeno una volta) ed agnelle montate (femmine di meno di un anno, montate, che non hanno ancora partorito per la prima volta); agnelloni (ovini interi di età superiore ad un anno, non destinati alla riproduzione), agnelli (maschi e femmine di età inferiore ad un anno), castrati e montoni. 22 Caprini: capre che hanno già figliato, capre montate per la prima volta, altri caprini. 23 Equini: cavalli (compresi i cavalli da corsa e da sella appartenenti ad aziende agricole), asini, altri (muli e bardotti). 24 Suini: verri (maschi interi già utilizzati o destinati alla riproduzione), scrofe (femmine utilizzate o destinate alla riproduzione), suini da macello (destinati alla produzione di carne, compresi verri e scrofe a fine carriera riproduttiva). 25 Conigli: comprendono le trattrici femmine che hanno partorito almeno una volta. 21 Provincia di Cosenza 17 ricerca di foraggio. L’economia zootecnica del Sud, con la diffusione delle colture industriali, ha modificato il paesaggio agrario, ha intensificato l’attività industriale e commerciale di certi stabilimenti di trasformazione (caseifici, industrie di carni insaccate) attraverso il costante rifornimento di materia prima e ha soddisfatto le esigenze di numerose fiere e mercati di assorbimento. Oggi l’allevamento del bestiame non è più un’attività autonoma economicamente, ma è parte integrante dell’agricoltura, sono scomparse le aziende dedite solo al pascolo e una parte della loro superficie, più o meno estesa, viene ora destinata alle colture. 1.5 – Osservando la tabella successiva, si nota che dal 1970 al 2000 le “aziende con abitazioni”26 sono passate dalle 41.636 del 1970 alle 29.386 del 2000. In particolare dal 1990 al 2000 il calo è stato del 23%. Parimenti le abitazioni sono scese dalle 49.969 del 1970 alle 33.791 del 2000 (-32,3%) e nel decennio 1990-2000 di 9.282 unità, pari al 21,6%. La cosa ha riguardato essenzialmente le abitazioni occupate che nel 2000 risultano il 72,4% del totale, mentre quelle non occupate sono il 27,6% del totale. In realtà dal 1970 al 1990 le abitazioni non occupate, e le relative aziende, sono aumentate e solo nell’ultimo periodo si è avuta una diminuzione del 12,3% per la abitazioni e del 14% per le aziende. Dal 1990 al 2000 le abitazioni occupate dal conduttore, familiari e parenti sono calate del 22,5% e le aziende relative del 23,7%. La medesima tabella, nella seconda parte, mostra le aziende che utilizzano nelle coltivazioni agricole mezzi meccanici27 di proprietà. Il loro numero è cresciuto sensibilmente dal 1982 al 1990 (da 39.186 a 53.881) e solo dello 0,6% dal 1990 al 2000. Il mezzo meccanico più utilizzato è stato la trattrice28 e le trattrici di proprietà, dal 1990 al 2000, sono cresciute del 10,6%, pari a 1181 unità, acquistate in parte anche dalle stesse aziende che già ne possedevano almeno una, in quanto le aziende sono cresciute solo di 721 unità (l’1,8%). Si è passati, però, a quelle di potenza superiore 40—60 kw che sono aumentate del 23,5%, e a quelle di oltre 60 Kw che si sono raddoppiate a danno di quelle con potenza minore di 40 Kw che sono diminuite del 26%. La tendenza alla concentrazione delle aziende ha determinato la rinuncia all’uso di motozappe, motocoltivatori, motofresatrici e motofalciatrici29; sono aumentate le mietitrebbiatrici 30 di proprietà ma le aziende si sono ridotte del 54,4%. Dal 1990 al 2000 sono diminuite le aziende che coltivano la patata (-54,4%) e la barbabietola da zucchero (-50%) mentre le macchine usate per la raccolta31, 26 Abitazione : compresa nel perimetro aziendale, per abitazione si intende in insieme di vani o anche un solo vano, destinato funzionalmente ad uso di abitazione, che dispone di un ingresso indipendente su strada, pianerottolo, cortile, terrazza, ballatoio e simili. Sono esclusi i locali, anche se di fatto risultano occupati da una o più famiglie, che non hanno le caratteristiche proprie delle abitazioni (roulotte, carrozzoni, cantine, magazzini ecc.). Una abitazione è considerata occupata quando in essa vi abitano una o più persone ivi aventi la loro dimora abituale anche se temporaneamente assenti. 27 I mezzi meccanici usati durante l’annata agraria per l’esecuzione di lavori agricoli sono: di proprietà dell’azienda i mezzi meccanici di esclusiva proprietà dell’azienda, anche se temporaneamente utilizzati da altre aziende agricole, compresi quelli acquistati in leasing; in comproprietà se proprietà di due o più aziende agricole; forniti da altre aziende agricole i mezzi meccanici utilizzati da un’azienda ma di proprietà di un’altra azienda (aiuto reciproco, consorzi per il noleggio di macchine agricole); forniti da organismi associativi (appartenenza a cooperative agricole, enti di sviluppo, consorzi di bonifica … ) utilizzati dall’azienda facente parte dell’organismo associativo stesso; forniti da imprese di esercizio o noleggio utilizzati in azienda, e di proprietà di imprenditori agricoli e di altre imprese industriali. 28 Trattrici : con almeno due assi utilizzate per l’esecuzione di lavori agricoli. Sono compresi i veicoli a motore che vengono utilizzati come trattrici agricole propriamente dette. 29 Motocoltivatori, motozappe, motofresatrici, motofalciatrici : veicoli a motore ad un solo asse usati per gli orti familiari, i parchi e i giardini ornamentali 30 Mietitrebbiatrici : macchine semoventi, trainate o portate da trattrici, utilizzate per la mietitura, raccolta e trebbiatura dei cereali, dei legumi secchi, dei semi oleosi e delle sementi foraggere. 31 Macchine per la raccolta: di prodotti ortivi dotate di pettine battitore che possono realizzare in una sola operazione ed in modo continuo il distacco delle parti non utilizzabili degli ortaggi e la loro raccolta; macchine per la raccolta di uva : semoventi, oppure trainate o portate da trattrici, utilizzate per la vendemmia e costituite da una piattaforma portante e da una testa di raccolta, nonchè da installazioni per la raccolta e lo scarico dell’uva; macchine per la raccolta 18 Provincia di Cosenza Tavola 1.6 – Aziende con abitazioni che utilizzano mezzi meccanici di proprietà. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat. ANNI DI CENSIMENTO 1970 ABITAZIONI AZIENDE CON ABITAZIONI Occupate Dal conduttore, familiari e parenti Da altra manodo-pera aziendale Da altre persone Non occupate Che praticano agriturismo 1982 Aziende che utilizzano mezzi meccanici Trattrici Potenza < 40 Kw Da 40 a 60Kw Oltre 60Kw Motocoltivatori, motozappe, motofresatrici e motofalciatrici Mietitrebbiatrici Macchine per la raccolta automatizzata di: Patata Barbabietola da zucchero Apparecchi meccanici per la irrorazione di prodotti fitoiatrici Macchine per la fertilizzazione Altri mezzi meccanici 2000 Aziende Numero di abitazioni Aziende Numero di abitazioni Aziende Numero di abitazioni Aziende Numero di abitazioni 41.636 35.089 49.969 42.403 37.925 29.616 42.525 32.086 38.167 29.718 43.073 32.457 29.386 22.727 33.791 24.479 33.311 0 29.312 31.002 29.431 31.580 22.464 0 1.178 0 0 0 158 553 335 749 61 459 163 714 163 264 0 0 6.547 7.566 9459 10.439 9.651 10.616 8.301 9.312 0 0 254 0 Numero di mezzi di proprietà 0 0 Numero di mezzi di proprietà 198 0 Numero di mezzi di proprietà Variazioni % MEZZI MECCANICI 1990 1990-2000 Aziende Aziende Aziende Aziende Mezzi 0,64 0 39.186 0 53.881 0 54.228 0 1,8 -28,3 22,6 54,5 10,6 -26% 23,5 101,2 25.838 14.240 9.368 3064 9.317 5.244 2.812 1.261 40.455 20.652 15.935 5.083 11.141 5.516 3.965 1.660 41.176 14.810 19.532 7.852 12.322 4.084 4.898 3.340 -4,9 -12,4 17.440 13.169 23.948 17.888 22.768 15.664 -54,4 63 6.951 243 16.714 262 7.621 427 -54,4 -43,59 169 73 438 156 200 88 -54,4 -42,1 163 67 430 152 196 88 -50 -100 6 7 8 4 4 0 -49 -55,1 1.441 1.128 1.589 1.270 811 570 -42,4 -32,5 848 583 1.502 883 865 596 -77,8 0 15.431 0 7.600 0 1.682 0 della patata : semoventi, oppure trainate o portate da trattrici, che estraggono le patate dal terreno, le separano dalle foglie, zolle, terriccio ecc., le dispongono in file, le raccolgono, e/o le caricano in sacchi o in casse o recipienti da carico o su di un rimorchio; della barbabietola da zucchero: semoventi, oppure trainate o portate da trattrici, che scollettano le barbabietole, le estraggono dal terreno, le allineano in file, le raccolgono in cassoni e/o distruggono le foglie, oppure le sistemano in andane trasversali o longitudinali. Gli organi che eseguono le varie operazioni possono essere raccolti in un’unica macchina o divisi in più macchine semplici tra loro collegate. Provincia di Cosenza 19 per la quale non vi sono macchine di proprietà delle aziende, si sono ridotte del 42,1% e del 100% rispettivamente. Sono diminuite le aziende che adoperano apparecchi meccanici per l’irrorazione e per la fertilizzazione con conseguente diminuzione delle aziende con mezzi di proprietà. 1.6 – Tavola 1.7 – Aziende con irrigazione secondo il tipo di approvvigionamento dell’acqua, il sistema di irrigazione e le principali coltivazioni irrigate. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat. TIPI DI APPROVVIGIONAMENTO SISTEMI DI IRRIGAZIONE APPROVVIGIONAMENTO DELL’ACQUA IRRIGUA Da corsi d’acqua superficiali Da laghi naturali e laghetti superficiali Altro ANNI DI CENSIMENTO-AZIENDE VARIAZIONI % 1990-2000 1982 1990 2000 -11.095 (-29,9%) 31.012 37.079 25.984 -5.582 (-33,3%) 14.709 16.752 11.170 378 (60,1%) 3.367 (26,8%) 452 10.199 629 12.579 1007 15.946 SISTEMI DI IRRIGAZIONE-AZIENDE Scorrimento superficiale ed infiltrazione laterale Sommersione Aspersione o sistema a pioggia Sistema a goccia Altro sistema COLTIVAZIONI IRRIGATE Frumento Granturco da granella Patata Barbabietola da zucchero Girasole Soia Ortive Foraggere avvicendate Vite Agrumi Fruttiferi Altre coltivazioni Totale -13.838 (-41,5%) 29.017 33.358 19.520 -440 (-94,6%) 2.910 (89,7%) 242 1.646 465 3.242 25 6.152 -5 (-0,39%) 327 (351,6%) 258 373 1.275 93 1.270 420 VARIAZIONI % 1990-2000 ANNI DI CENSIMENTO 1982 1990 2000 Aziende Superficie irrigata Aziende Superficie irrigata Aziende Superficie irrigata Aziende Superficie Irrigata -1,05 -61,4 -29,7 -15,8 -71,8 -38,2 0 3.341 0 0 1.564,25 0 1.327 3.403 9.383 1.684,12 1.666,14 4.145,97 1.313 1313 6.595 1.418,47 468,86 2.562,91 -42,8 50 0 -30,3 -43,7 -62, 104,6 0 -48,7 -40,7 0 0 0 18.892 2.699 0 0 0 6.153,91 5.640,35 28 2 1 12.360 1.778 197,47 1,52 0,30 4.827,24 4.225,99 16 3 1 8.608 1.000 73,94 3,11 0,30 2.476,38 2.503,81 38,3 -18,8 9,03 -28,5 17,1 -21,6 25,4 11,3 2.546 6.170 1421 10.573 1.132,82 8.701,70 1.645,16 7.495,97 1095 8.981 2.402 15.017 627,07 10.647,72 2.311,79 4.659,57 1515 7.287 2.619 10.741 734,58 8.349,00 2.899,96 5.814,93 -24,9 -22 31.012 32.334,16 34.614 34.994,90 25.984 27.306,25 20 Provincia di Cosenza La tabella precedente riporta le aziende con irrigazione dal 1982 al 2000. Si nota come nell’ultimo decennio intercensuario il numero di aziende che irrigano i propri terreni è diminuito del 29,9%. In particolare sono diminuite quelle aziende che prendevano l’acqua da corsi d’acqua superficiali (fiumi, ruscelli,…), mentre sono aumentate quelle che attingono da laghetti naturali o artificiali o che usano altre fonti di approvvigionamento. Per l’Istat l’approvvigionamento dell’acqua irrigua è considerato: fonte di approvvigionamento, quando l’azienda si approvvigiona di acqua per derivazione diretta da corsi d’acqua superficiali, senza essere soggetta a vincoli per quanto riguarda le modalità di presa e di utilizzazione dell’acqua, o mediante pozzi, fontanili ecc. situati nel proprio fondo; quando l’azienda si approvvigiona di acqua attraverso Consorzi di irrigazione e bonifica che servono per lo più un complesso organizzato di aziende; quando riceve l’acqua da altre aziende agricole; quando l’azienda si approvvigiona d’acqua, in altra forma, attraverso imprese private non agricole ecc. Dal 1990 al 2000, rispetto ai sistemi di irrigazione, sono diminuite del 41,5% le aziende che utilizzano il sistema di scorrimento superficiale ed infiltrazione laterale32. Scompaiono, quasi del tutto, le aziende che usano la sommersione33, di contro sono in forte aumento quelle che praticano l’aspersione o sistema a pioggia34 (+89,7%), stabili numericamente le aziende che adottano il sistema a goccia35. Nel decennio 1990-2000 le principali coltivazioni irrigate, riportate in tabella, fanno registrare un calo evidente tanto nel numero di aziende che nella superficie irrigata (vedi granturco da granella, patata, barbabietola da zucchero, ortive, foraggere avvicendate), gli agrumi ed il frumento in modo più contenuto. Cresce il numero di aziende dedite alla coltivazione dei fruttiferi (del 9%) e cresce anche la superficie irrigata (del 25,4%), lo stesso dicasi per la vite (+38,3% e + 17,1% rispettivamente) e per il girasole (+50% e +104,6%). Ma come detto, nel complesso, la superficie irrigata diminuisce del 22% ed il numero di aziende irrigue del 24,9%. Questo dato è in controtendenza rispetto al periodo 1982-1990, nel corso del quale si era avuta una crescita delle aziende a superficie irrigua e della superficie irrigata dell’11,6% e dell’8,2% rispettivamente. Inoltre l’irrigazione era stata estesa, per la prima volta, a colture come frumento, patata, barbabietola da zucchero, girasole e soia, nel tentativo di battere con una maggiore produttività la concorrenza da parte degli altri Paesi del MEC che producevano queste colture a costi inferiori. Nel 2000 la superficie irrigata è di ettari 27.306,25 e risulta così distribuita: 10,6% ai fruttiferi; 5,2% al frumento; l’1,7% al granturco da granella; il 9,4% alla patata; lo 0,3% alla barbabietola da zucchero; il 9,1% alle ortive; il 9,2% alle foraggere avvicendate; il 2,7% alla vite; il 30,6% agli agrumi; il 21,2% ad altre coltivazioni (tra le quali con lo 0,01% il girasole). 1.7 – Osservando la tabella seguente si vede che in totale, dal 1970 al 2000, le giornate di lavoro presso le aziende agricole sono diminuite del 47,9%, passando da 13.509.150 a 7.035.183. Nel decennio 1990-2000 la diminuzione si attesta sul 31,4% e il numero medio di giornate impegnate dalle aziende passano da 135 a 100, riferite all’annata agraria. Di contro le aziende si sono ridotte dalle 86.368 del 1970 alle 70.143 del 2000(-18,8%) e nell’ultimo decennio preso in esame del 32 Scorrimento superficiale ed infiltrazione laterale: metodo di irrigazione in cui l’acqua viene fatta scorrere sul terreno sistemato a piani inclinati oppure viene messa in canaletti o in solchi e raggiunge lateralmente, per infiltrazione , le radici delle piante coltivate. E’ frequente nell’irrigazione delle colture ortive nel Mezzogiorno e delle sarchiate (barbabietola da zucchero, carota, cavolo, pastinaca, zucca). 33 Sommersione : metodo che prevede la sommersione del terreno con uno strato d’acqua per periodi variabili e con livelli variabili (tipico delle risaie). Ad essa è assimilata l’irrigazione “a conca” degli alberi da frutto. 34 Aspersione o sistema a pioggia : metodo che prevede l’aspersione dell’acqua con apparecchiature che simulano la pioggia naturale. Esso prevede una serie di tubi, una pompa che fornisce pressione all’acqua e uno o più irrigatori che distribuiscono l’acqua sul terreno. Gli impianti possono essere fissi, semifissi o mobili. La gittata idrica e quella degli irrigatori possono variare sensibilmente. 35 Sistema a goccia : metodo che si basa sull’impiego di tubi dove l’acqua raggiunge esigue pressioni (meno di tre atmosfere) e gocciolatoi di modesta portata. I risultati desiderati si ottengono con tempi di distribuzione lunghi. Provincia di Cosenza 21 7,2%. In esso il calo ha riguardato la maggior parte delle classi di giornate di lavoro, ma in modo significativo solo la classe con 2500 e più giornate di lavoro. Contenuto il calo per la classe 50—100, in lieve diminuzione quella con meno di 50 giornate lavorative. Infatti, pur avendo fatto registrare una ripresa, sia per le giornate di lavoro (+ 42.705, pari al 5,8%) sia per il numero di aziende (+ 2.823, pari al 9%), risulta che le prime sono cresciute di meno delle seconde e ciò ha comportato che ogni azienda che nel 1990 erogava mediamente 23,7 giornate di lavoro, nel 2000 ne eroga 23,0 (lo 0,7 in meno). Analizzando il periodo 1990-2000 si vede che le classi medio alte hanno subito le riduzioni più sostenute. Per la precisione, per la classe 2500 e più giornate di lavoro, le aziende si riducono del 25% e le giornate di lavoro del 63,9%. Per la classe 1000—2500 ad una riduzione delle aziende del 44,6% corrisponde una riduzione delle giornate di lavoro del 40,9%, con l’aumento del numero medio delle giornate di lavoro. Tavola 1.8 – Aziende e giornate di lavoro per categoria di manodopera aziendale e classe di giornate di lavoro aziendale. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat. ANNI DI CENSIMENTO CATEGORIA DI MANODOPERA AZIENDALE 1970 Aziende Conduttore Coniuge Familiari e parenti conduttore Manodopera a tempo indeterminato Manodopera a tempo determinato CLASSI DI GIORNATE DI LAVORO Meno di 50 50-----100 100-------200 200------300 300------500 500-----1000 1000----2500 2500 e più Totale 1982 Aziende 86.368 0 Giornate di lavoro 5.639.417 0 44.154 1990 Aziende 77.737 34.564 Giornate di lavoro 4.949.278 2.218.312 4.154.432 13.183 1.550 796.084 35.119 Aziende 2000 Aziende 75.361 39591 Giornate di lavoro 3.903.352 17.64012 69.926 33.146 Giornate di lavoro 3.378.368 1.339.620 1.164.112 17.163 1.329.434 11.896 685.468 809 529.789 275 87.835 559 164.888 2.919.217 20.681 2.111.223 22.527 3.163.570 12.922 1.466.839 Aziende 31.233 17.085 14.787 5509 4330 2040 460 100 Giornate di lavoro 741.358 1.141.502 1.955.588 1.274.490 1.583.984 1.329.226 628.114 1.593.941 Aziende 29.837 18.182 14.617 6.232 5.821 2.797 367 70 Giornate di lavoro 737.807 1.201.871 1.910.681 1.432.130 2.099.912 1.773.712 496.689 1.319.912 Aziende 30.380 18.571 16.467 7.957 7.933 4.234 683 143 Giornate di lavoro 748.688 1.264.651 2.253.354 1.886.470 2.942.694 2.707.436 933.713 772.144 34.056 16.302 11.493 3.671 3.036 1.255 255 75 Giornate di lavoro 784.063 1.067.631 1.488.849 834.605 1.095.843 817.962 371.060 575.170 86.368 13509.150 77.923 10972.714 75.544 10248.203 70.143 7.035.183 Per la classe 500 —1000 si ha un -38,5% sia per le aziende che per le giornate di lavoro, stabile il valore medio; per la classe 300—500 si registra un -29,9% per le aziende e -30,8% per le giornate di lavoro, il valore medio diminuisce di poco. Seguono la classe 200—300 (-33,4% per le aziende e -34,5% per le giornate di lavoro, il valore medio cala di poco) e la classe da 100 a 200 (-22,3% le aziende e -23,9% le giornate di lavoro, il valore medio diminuisce di poco). Infine per la classe 50—100 si ha - 4,6% per le aziende e -15,5% per le giornate di lavoro. Il numero medio delle giornate di lavoro, impiegate dalle aziende per la classe 2500 e oltre, passa dalle 15.939 del 1990 alle 7.669 del 2000, mentre per la classe 1000—2500 si va dalle 1365 del 1990 alle 1.455 del 2000, per le altre classi il valore varia di poco. Per la manodopera a tempo 22 Provincia di Cosenza indeterminato36, nel periodo 1990-2000, si verifica un incremento tanto nelle aziende (da 275 a 559, il 103,3%) quanto nelle giornate di lavoro che aumentano di 77.053 (l’87,7%). Tuttavia, poiché le aziende aumentano di più delle giornate di lavoro, ne consegue che queste ultime in media si riducono, passando dalle 319 del 1990 alle 295 del 2000. Diminuiscono le aziende che si avvalgono di manodopera a tempo determinato37 del 42,6% e le giornate di lavoro del 53,6%. Si contrae pure il numero delle aziende che si avvalgono del lavoro del conduttore (-7,2%) e le giornate di lavoro (-13,5%). Nel 2000 risulta che il conduttore di un’azienda effettua mediamente 48 giornate di lavoro (52 nel 1990), il coniuge 40 giornate (44 nel 1990), i familiari e parenti del conduttore 57 giornate (77 nel 1990). Ogni azienda si avvale mediamente di 295 giornate di lavoro a tempo indeterminato (319 nel 1990), come già detto, e di 113 a tempo determinato (140 nel 1990). 1.8 – Tavola 1.9 – Aziende e relativa superficie totale (in ettari) per titoli di possesso dei terreni. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat. ANNI DI CENSIMENTO TITOLI DI POSSESSO DEI TERRENI SOLO IN PROPRIETA’ SOLO IN AFFITTO PARTE IN PROPRIETA’ E PARTE IN AFFITTO In proprietà In affitto Totale 1970 1982 1990 2000 Aziende Superficie Totale Aziende Superficie totale Aziende Superficie Totale Aziende Superficie totale 79.189 524285,69 72.428 451187,17 70.240 389951,35 66.118 359776,10 3.805 22.719,57 2.512 50.699,13 2256 25.979,82 2.018 15900,25 3.215 34.062,62 2.959 69.617,00 3023 107177,39 1.983 29.417,21 0 0 15.537,26 18.525,36 0 0 47927,20 21.689,80 0 0 78.463,89 28.713,50 0 0 13.456,80 15.960,41 86.209 561067,88 77.899 571503,30 75.519 523108,56 70.119 405093,56 La tabella mostra l’andamento delle aziende agricole della provincia di Cosenza, dal Censimento del 1970 a quello del 2000, e la relativa superficie totale in funzione del titolo di possesso dei terreni. Tra un censimento e quello successivo sono diminuite sia le aziende che la superficie totale. In special modo dal 1990 al 2000 le prime si sono ridotte del 7,2% e la seconda del 22,6%. Nell’anno 2000 il 94,3% delle aziende occupa terreni di proprietà38 e solo il 5,7% esercita la sua attività su terreni solo in affitto o parte in proprietà e parte in affitto. Le prime riguardano l’88,8% della superficie totale, valore considerevole che, tuttavia, sintetizza un processo di riduzione, tanto delle aziende (-8,5% dal 1970 al 1982, -3% dal 1982 al 1990 e -5,9% dal 1990 al 2000) quanto della 36 Operai a tempo indeterminato : lavoratori agricoli assunti con rapporti di lavoro, senza prefissione di termini, ai quali il datore di lavoro garantisce 181 giornate di lavoro all’anno, con retribuzione annuale corrisposta mensilmente a norma del CCNL per gli operai agricoli. 37 Operai assunti a tempo determinato : lavoratori assunti con un rapporto di lavoro a termine per l’esecuzione di lavori di breve durata, stagionale o a carattere saltuario, oppure assunti per fase lavorativa o in sostituzione di operai aventi diritto alla conservazione del posto. Ad essi sono assimilati, ai fini del censimento, i compartecipanti. 38 Titoli di possesso dei terreni : sono assimilati alla proprietà l’usufrutto, l’enfiteusi, l’assegnazione da parte di enti di sviluppo, consorzi e simili, il beneficio parrocchiale, la colonia perpetua. Sono assimilati all’affitto l’affitto misto e l’uso gratuito. Provincia di Cosenza 23 superficie relativa (-14% dal 1970 al 1982, -13,6% dal 1982 al 1990 e -7,7% dal 1990 al 2000), una riduzione, contenuta ma costante, di queste aziende agricole su terreni di loro proprietà. Guardando alla SAU della tabella successiva, pur considerando che un certo numero di aziende, scivolando nella classe “senza superficie”, non è più valutabile per “titolo di possesso dei terreni”, si può constatare come la diminuzione di aziende e superficie (-2,6% e -8,2% dal 1982 al 1990, 7,6% e -14,9%) dal 1990 al 2000 rispettivamente) sia in linea con quanto visto per la superficie totale. Per quanto concerne le aziende su terreni di proprietà, che nel 2000 sono il 94,5% del totale ed interessano l’87% della superficie totale, si verifica, nel periodo 1990-2000, una perdita del 6,3% nelle aziende e del 9,8% nella superficie. Le aziende con terreni solo in affitto nel 2000 sono il 3% del totale e la superficie occupata è il 4,6%; le aziende con terreni parte in proprietà e parte in affitto sono il 2,5% ed occupano una superficie che è l’8,5% del totale. La tavola 2.9 evidenzia come l’affitto subisca, dal 1970 in poi, un processo di riduzione costante delle aziende (-47% da 3.805 a 2.018) e dal 1982 al 2000, molto più nettamente, anche la superficie (il 68,6%), dovuto sia alla diffusa precarietà delle aziende abbandonate in genere dai locatari, male retribuiti o comunque attratti da altre più sicure e redditizie alternative occupazionali, sia ai particolari obiettivi della politica agraria tendenti a scoraggiare la proprietà non imprenditrice. Tavola 1.10 – Aziende e relativa superficie agricola utilizzata (in ettari) per titoli di possesso dei terreni. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat. ANNI DI CENSIMENTO TITOLI DI POSSESSO DEI TERRENI 1982 1990 2000 Aziende SAU Aziende SAU Aziende SAU SOLO IN PROPRIETA’ 71.923 25.3617,20 69.866 222.279,65 65.492 200.612,00 SOLO IN AFFITTO PARTE IN PROPRIETA’ E PARTE IN AFFITTO In proprietà In affitto 2.550 14.311,07 2.285 12.856,17 2.051 10.529,70 2.567 27.343,95 2.863 35.904,32 1752 19.513,93 0 0 11.581,97 15.761,98 0 0 15.698,74 20.205,58 0 0 9.140,78 10.373,15 Totale 77.040 295.272,22 75.014 271.040,14 69.295 230.655,63 1.9 – Dal 1990 al 2000 le aziende agricole, per numero di corpi di terreno, sono passate da 75.519 a 70.119 con una perdita di 5.400 aziende; i corpi di terreno costituenti le aziende, considerato che un’azienda può essere costituita anche da più appezzamenti di terreno anche non contigui, sono passati da 151.607 a 143.917 con una perdita di 7690 corpi. Essendo 7.690 maggiore di 5.400, tra le aziende soppresse vi sono anche quelle con più corpi. Guardando alle classi di superficie totale, crescono i corpi delle aziende con superficie minore di 1 ha, di 30 —50 ha, di 50—100 e di 100 e più ettari, diminuiscono quelli delle rimanenti. Analizzando la situazione nel dettaglio, vediamo che dal 1990 al 2000 le aziende con un corpo di terreno sono cresciute di 335 unità, quelle con due corpi di 1.668 unità, quelle con quattro corpi di terreno sono diminuite di 3.579 unità, quelle con tre 24 Provincia di Cosenza appezzamenti di terreno sono diminuite di 1.668 unità, quelle con quattro corpi di terreno sono diminuite di 612 unità, quelle con cinque corpi sono diminuite di 87 unità, quelle con sei corpi ed oltre sono aumentate di 211 unità. Il numero di corpi soppresso dal 1990 al 2000 è di 7.690 e, tenuto conto che le aziende con 2, 3, 4, 5, corpi sono nel complesso diminuite di 5.946 corpi di terreno, la differenza risulta 1.744. Di questi 1.744, 335 corpi sono confluiti in 1 oppure generati da 1 stesso che si è frazionato. Con il resto di 1.409, a 1, 2, 3, 4, 5 corpi, si sono formate le 211 aziende in più della modalità 6 e oltre. L’incremento, di 1 e di 6 e più, si spiega con il frazionamento delle aziende con 1, 2, 3, 4, 5, corpi oppure con l’accorpamento di più aziende della stessa classe, o di classi diverse, che sono passate nella successiva. Il fatto che per le aziende con un corpo di terreno la superficie totale diminuisca di 60.983,81 ettari, mentre le aziende aumentano di 335, conferma proprio il frazionamento di quelle con un corpo di superficie: alcuni “nuovi corpi” restano nella classe minore di 1, con una superficie più piccola, altri confluiscono in 6 e +. Ma all’aumento di 17.306,56 ha della classe 6 e + contribuisce anche il frazionamento di tutte le aziende con un minore numero di corpi. Tavola 1.11 – Aziende per numero di corpi di terreno, classe di superficie totale e classe di SAU (in ettari). Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Anno 1990 Dati Istat. NUMERO DI CORPI DI TERRENO CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE 1 2 3 4 5 6e+ Minore di 1 ha 1-------2 2-------3 3-------5 5------10 10-----20 20-----30 30-----50 50----100 100 e più 19.971 9.578 3.625 2.954 1.876 850 208 175 134 109 4.752 5.103 2.803 2.794 2.022 915 306 202 139 97 1.284 2.011 1.465 1.473 1.325 607 199 160 104 66 373 788 619 769 643 302 103 75 65 52 115 310 280 370 347 187 59 52 43 29 191 377 301 452 591 304 121 95 79 120 Aziende 26.686 18.167 9.093 8.812 6.804 3.165 996 759 564 473 Corpi 37.334 33.967 20.005 21.602 19.186 9.245 3.227 2.403 1.997 2.641 TOTALE 39.480 19.133 8694 3789 1792 2631 75.519 151.607 CLASSI DI SAU 1 2 3 4 5 6e+ Senza superficie Minore di 1 ha 1------2 2------3 3------5 5-----10 10-- -20 20--- 30 30----50 50---100 100 e più 388 23.809 8.164 2.827 2.057 1.279 552 158 120 68 58 76 7.021 4.912 2.431 2.071 1.492 620 224 136 94 56 23 2.379 2.067 1263 1172 1.017 423 136 109 75 30 4 885 812 583 583 496 208 96 55 37 30 1 378 316 246 308 261 144 46 48 28 16 TOTALE 39.480 19.133 8.694 3.789 1.792 TOTALE TOTALE Aziende Corpi 13 539 456 300 382 417 218 93 83 58 72 505 35.011 16.727 7.650 6.573 4.962 2.165 753 551 360 262 861 55.308 33.148 17.518 16.483 14.011 6.538 2.421 1.903 1.347 1.709 2.631 75.519 151.607 Provincia di Cosenza 25 Esaminando le classi di superficie totale (tab. 1.11), si vede che delle 75.519 aziende del 1990, 39.480 (il 52,3%) sono formate da un solo corpo, 19.133 (il 25,3%) da due corpi, 8.694 (l’11,5%) da tre corpi, 3.789 (il 5%) da quattro corpi, 1.792 aziende (il 2,4%) da cinque corpi, ed infine, 2.631( il 3,5%, da sei e più corpi. Dei 151.607 corpi del 1990, 37.334 appartengono alla classe minore di un ettaro (il 24,6%), 33.967 (il 22,4%) alla classe da 1 a 2 ettari di superficie, 20.005 corpi (il 13,2%) alla classe da 2 a 3 ettari, 21.602 corpi (il 14,2%) alla classe da 3 a 5 ha, 19.186 corpi (il 12,7%) alla classe da 5 a 10 ettari, 9.245 corpi (il 6,1%) alla classe da 10 a 20 ha, la parte rimanente di 10.268 corpi (il 6,8%) si divide tra le classi dalla 20—30 alla 100 e più ha. Emerge che l’87,1% corpi di terreno si concentra nelle classi da meno di 1 ettaro a 5—10 ettari. Tavola 1.12 – Aziende per numero di corpi di terreno, classe di superficie totale e classe di SAU (in ettari). Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Anno 2000 Dati Istat. CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE NUMERO DI CORPI DI TERRENO TOTALE 1 2 3 4 5 6e+ Minore di 1 ha 1------2 2------3 3------5 5-----10 10----20 20----30 30----50 50---100 100 e più 23.330 8.302 3.167 2.442 1.561 626 172 117 66 32 5.091 4.285 2.046 1.752 1.309 592 211 170 67 31 1.322 1.826 1.063 1.198 859 368 151 115 82 42 455 672 470 560 510 259 89 69 53 40 197 257 248 308 335 160 65 69 42 24 323 355 307 427 515 316 131 133 122 213 Aziende 30.718 15.697 7.301 6.687 5.089 2.321 819 673 432 382 Corpi 42.996 29.500 15.991 17.269 15.112 7.683 3.169 2.917 2.469 6.811 TOTALE 39.815 15.554 7.026 3.177 1.705 2.842 70.119 143.917 CLASSI DI SAU 1 2 3 4 5 6e+ TOTALE Aziende Corpi 824 37.558 13.990 5.892 5.027 3.608 1.701 586 457 290 186 70.119 1.929 57.887 27.894 13.779 13.513 11.060 6.947 2.493 2.288 1.908 4.219 143.917 Senza superficie Minore di 1 ha 1------2 2------3 3------5 5-----10 10-- -20 20--- 30 30----50 50---100 100 e più TOTALE 508 26.444 7.018 2.421 1.760 1.030 404 107 76 37 10 39.815 140 7.026 3.750 1.595 1.357 949 430 148 104 43 12 15.554 86 2.269 1.771 910 853 620 266 102 75 56 18 7.026 35 833 720 427 435 356 201 75 52 30 13 3.177 10 388 323 242 241 243 128 46 41 30 13 1.705 45 598 408 297 381 410 272 108 109 94 120 2.842 Considerando le classi di superficie agricola totale, delle 70.119 aziende dell’anno 2000, 30.718 (il 43,8%) appartengono alla classe con superficie minore di un ettaro che raggruppa il 29,9% dei corpi di terreno, 15.697 (il 22,4%) alla classe da 1 a 2 ha che contiene il 20,5% dei corpi, 7301 aziende (il 10,4%) alla classe da 2 a 3 ettari che conta l’11,1% dei corpi, 6.687 (il 9,5% delle aziende) alla classe da 3 a 5 ettari che assomma il 12% dei corpi di terreno, seguono la classe da 5 a 10 ha con 5.089 aziende (il 7,2%) e il 10,5% dei corpi, e le restanti 4.627 aziende con il 6,7% e i restanti corpi con il 16%. La frammentazione delle aziende induce, come conseguenza, la scarsa 26 Provincia di Cosenza produttività della piccola proprietà contadina, essa non solo non risolve questo problema ma pone in essere tutta una serie di difficoltà tecniche ed operative connesse al semplice sostentamento degli stessi proprietari dei terreni. L’eccedenza di manodopera, rispetto al fabbisogno dell’azienda, porta alla ricerca affannosa di spezzoni di lavoro eterogeneo da parte di più membri del nucleo familiare. Nel 2000 le aziende con superficie minore di un ettaro sono 30.718 ed occupano 14.619,09 ha, superficie aziendale media di 0,48 ha. Esse producono un reddito aziendale medio di circa 498 € ad annata agraria (reddito lordo standard 12744,4*2.324.592UDE/1936,27*30718). 1.10 – Le tabelle 1.13 e 1.14, dal 1990 al 2000, segnalano un incremento di superficie totale solo per la classe minore di 1 ettaro (1.594,66 ha, pari al 12,2%), mentre si nota la netta riduzione di superficie totale per le altre classi e di più per la classe 100 e + (-27,1%). Tra le aziende con superficie totale inferiore ad un ettaro nel 2000 prevalgono quelle con un solo corpo che occupano il 70,6% della superficie totale di queste aziende. Questo vale fino alla classe 10—20 ha (in particolare nella classe 1—2 occupano il 51,5% della superficie totale e nella 2—3 il 43,%). Per la classe di superficie da 20 a 30 prevalgono le aziende con due corpi (25,7%), lo stesso dicasi per la classe 30—50 (24,7%). Per la classe 50—100 prevalgono le aziende con 6 e più corpi (29,3%) e così è anche per la classe di 100 e più ha (81,2% del totale), lo stesso discorso vale per le aziende. Tavola 1.13 – Superficie totale (in ettari) per numero di corpi di terreno e classe di superficie totale. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Anno 1990 Dati Istat. CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE 1 2 3 4 5 6e+ TOTALE Minore di 1 ha 1-------2 2-------3 3-------5 5------10 10-----20 20-----30 30-----50 50----100 100 e più TOTALE 9.041,85 12.535,11 8.399,2 10.764,37 12.441,64 11.217,64 4.880,01 6.501,81 8.693,07 54.713,95 139.188,72 2.718,90 7.007,93 6.588,61 10.340,66 13.705,50 12.157,73 7.225,92 7.357,78 9.030,35 22.154,16 98.287,54 821,46 2.817,98 3.517,13 5.454,91 9.031,72 8.090,93 4.678,63 6.023,24 6.983,21 15.734,20 63.153,41 247,13 1.122,55 1.483,93 2.889,44 4.337,59 4.024,44 2.435,97 2.801,10 4.490,20 14.524,14 38.356,49 79,75 443,61 670,49 1.407,17 2.404,54 2.559,92 1.406,94 1.934,61 3.088,02 8.799,17 22.794,22 115,34 551,26 728,32 1.699,73 4.098,86 4.098,26 2.828,91 3.616,99 5.268,21 138.322,30 161.328,18 13.024,43 24.478,44 21.837,75 32.556,28 46.019,85 42.148,92 23.456,38 28.235,53 37.553,06 254.247,92 523.108,56 NUMERO DI CORPI DI TERRENO Tavola 1.14 – Superficie totale (in ettari) per numero di corpi di terreno e classe di superficie totale. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Anno 2000 Dati Istat. CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE 1 2 3 4 5 6e+ TOTALE Minore di 1 ha 1-------2 2-------3 3-------5 5------10 10-----20 20-----30 30-----50 50----100 100 e più TOTALE 10.316,13 11.114,93 7.507,52 9076,22 10.496,93 8.455,80 4.099,61 4.404,03 4.360,98 8.372,76 78.204,91 2.895,06 5.954,88 4.912,36 6.619,48 8.903,80 8.002,40 5.034,53 6.296,23 4.465,67 4.900,28 57.984,69 816,13 2.623,38 2.570,40 4.530,67 5.912,66 4.480,47 3.656,08 4.310,40 5.665,37 6.885,45 41.851,01 282,84 972,89 1.135,28 2.117,12 3.556,64 3.591,43 2.145,34 2.614,15 3.481,02 8.145,70 28.042,41 116,57 371,56 593,87 1.178,96 2.330,14 2.141,25 1.536,82 2.645,36 2.922,30 6.538,97 20.375,80 192,36 518,89 758,23 1.658,59 3.601,96 4.354,07 3.124,45 5.238,24 8.658,13 150.529,82 178.634,74 14.619,09 21.556,53 17.477,66 25.181,04 34.802,13 31.425,42 19.596,83 25.508,41 29.553,47 185.372,98 405.093,56 NUMERO DI CORPI DI TERRENO Provincia di Cosenza 27 1.11 – In questo paragrafo vengono riportate le caratteristiche strutturali delle aziende agricole della provincia di Cosenza nell’anno 2000, in relazione alle zone altimetriche. ● Aziende per forma di conduzione Le aziende a conduzione diretta del coltivatore sono 68.772 su 70.143 così distribuite: il 37,5% sono ubicate in montagna; il 53,1% in collina e il 9,4% in pianura. Con solo manodopera familiare il 37,6% si trovano in montagna, il 52,8% in collina e il 9,6% in pianura. Con manodopera familiare prevalente il 36,5% occupano terreni di montagna, il 53,9% di collina e il 9,6% di pianura. Con manodopera extrafamiliare prevalente il 38,2% sono in montagna, il 55,1% in collina e il 6,7% in pianura. Quelle con salariati riguardano per il 43,3% la montagna, il 50,7% la collina e per il 6% la pianura. Infine le 89 aziende a colonia parziaria appoderata sono su terreni montani per il 56,2%, collinari per il 39,3% e pianeggianti per il 4,5%. In totale le aziende agricole per il 37,6% sono in montagna, per il 53,1% in collina e per il 9,3% in pianura. ● Superficie agricola totale per forma di conduzione. Le aziende a conduzione diretta del coltivatore occupano una superficie totale di 259049,26 ettari di cui il 43,8% di montagna, il 49,1% di collina e il 7,1% di pianura. Quelle con sola manodopera familiare hanno una superficie per il 44,8% montagnosa, per il 48,5% collinare e per il 6,7% pianeggiante. La superficie totale delle aziende con manodopera familiare prevalente è montuosa per il 36,5%, collinare per il 56,6% e pianeggiante per il 6,9%. La superficie delle aziende con manodopera extrafamiliare prevalente è per il 45,7% di montagna, per il 46,1% di collina e per l’8,2% di pianura. Quelle con salariati occupano una superficie totale di 144337,54 ha di cui il 72,1% è montuosa, il 25,5% collinare e il 2,4% pianeggiante. Le aziende a mezzadria insistono per il 66,6% su superficie montana, per il 32,4% su superficie collinare e per l’1% pianeggiante. In totale la superficie agricola totale delle aziende risulta per il 54% di montagna, per il 40,6% di collina e per il 5,4% di pianura. ● Superficie agricola utilizzata per forma di conduzione. Le aziende a conduzione diretta del coltivatore hanno la propria SAU al 40,7% su terreni di montagna, al 55,5% di collina e solo il 3,8% riguarda terreni di pianura. La SAU per le aziende a conduzione con salariati è il 61,4% in montagna, il 32,5% in collina e il 6,1% in pianura. In totale la SAU è montagnosa per 41,3%, collinare per il 50,1% e pianeggiante per l’8,6%. ● Aziende per titolo di possesso dei terreni. Le aziende di proprietà sono 66.818 di cui il 37,5% situate in montagna, il 53,5% in collina e il 9% in pianura. Le aziende in affitto sono 1103 e si trovano al 37% in montagna, al 48% in collina e al 15% in pianura. Quelle ad uso gratuito sono presenti con il 47,4% in montagna, con il 38,7% in collina e con 13,9% in pianura. Le 946 aziende parte in proprietà e parte in affitto si trovano in montagna per il 25,6%, in collina per il 56% e in pianura per il 18,4%. Quelle parte in proprietà e parte in uso gratuito sono in montagna per il 49%, in collina per il 42% e in pianura per il 9%. Per le altre tipologie, di scarsa entità numerica, prevalgono le aziende in collina seguite da quelle in pianura. In totale le aziende sono così distribuite: il 37,6% in montagna; il 53,1% in collina e il 9,3% in pianura. ● Superficie agricola totale per titolo di possesso. Il 54,7% dei terreni di proprietà sono montagnosi, il 40,6% sono posti in collina, il 4,7% in pianura. I terreni in affitto sono di montagna per il 63,3%, di collina per il 31,7% e di pianura per il 5%. Quelli in uso gratuito sono di montagna al 50,3%, di collina al 25,6% e di pianura al 24,1%. Per le aziende con terreni parte in proprietà e parte in uso gratuito la superficie montana è il 55,9%, quella collinare è il 37,8% e quella pianeggiante il 6,3%. Le aziende con terreni parte in proprietà e parte in affitto hanno una superficie montuosa per il 37%, collinare per il 50,2% e pianeggiante per il 12,8%. Quelle con terreni parte in proprietà, parte in affitto e parte in uso gratuito insistono su terreni montuosi per il 41,2%, collinari per il 43,4% e pianeggianti per il 15,4%. La superficie delle 28 Provincia di Cosenza aziende con terreni parte in affitto e parte in uso gratuito si trova in montagna per il 38,8%, in collina per il 52,5% e in pianura per l’8,7%. ● Aziende e classi di superficie totale. Le aziende senza superficie si trovano per l’83,3% in montagna e per il 16,7% in collina. Le aziende con superficie minore di 1 ha si trovano per il 38,2% in montagna, per il 51,5% in collina e per il 10,3% in pianura. In generale, per ogni classe, le aziende in collina superano come numero quelle in montagna, seguono quelle in pianura che si collocano dal 5 al 10%. Fa eccezione la classe di 100 e più ha dove le aziende più numerose si trovano in montagna (il 60,1%). La superficie maggiore appartiene alla classe di 100 e più ettari (il 45,8% di quella totale) che per il 72,1% occupa terreni di montagna, il 25,2% di collina e il 2,7% di pianura; solo in questa classe la superficie montuosa supera quella collinare, ma ciò fa si che la superficie montuosa in totale sia il 54% contro il 40,6% di quella collinare e il 5,4% di quella pianeggiante. La SAU, invece, nonostante l’inversione nella classe di 100 e più ettari, prevale in collina con 50,1%, mentre in montagna registra il 41,3% e in pianura l’8,6%. ● Aziende che utilizzano mezzi meccanici. Le aziende con mezzi meccanici sono il 77,3%, dislocate per il 34,7% in montagna, per il 54,4% in collina e per il 10,9% in pianura. Le aziende con mezzi forniti da terzi sono il 55%, distribuite per il 34,2% in montagna, per il 54,3% in collina e per l’11,5% in pianura. Quelle con mezzi in comproprietà sono il 36,9% in montagna, il 57,2% in collina e il 5,9% in pianura. Le aziende con mezzi di proprietà sono in montagna per il 36%, in collina per il 55,8% e in pianura per l’8,2%. Le aziende di collina sono il 57,7% delle aziende con trattrici e possiedono il 56,7% di trattrici; le aziende di montagna che usano le trattrici sono il 27,7% e possiedono il 28% delle trattrici; seguono quelle di pianura con trattrici che sono il 14,6% e possiedono il 15,3% delle trattrici. Le aziende con mietitrebbiatrici di proprietà sono il 24,6% di montagna e dispongono del 24,6% dei mezzi; per il 70,2% sono in collina e dispongono del 68,8% di mezzi; infine le aziende con mietitrebbiatrici di proprietà ubicate pianura sono il 5,2% e dispongono del 6,6% delle mietitrebbiatrici. Le aziende con motozappe, motocoltivatori, motofresatrici e motofalciatrici di proprietà sono più numerose in collina (il 56,5%), seguita dalla montagna (il 40,8%) e dalla pianura (il 2,7%). La proprietà dei mezzi varia dal 56,4% della collina, al 40,9% della montagna, al 2,7% della pianura. Le aziende che hanno macchine di proprietà per la fertilizzazione sono, per ubicazione e percentuale di possesso, così distribuite: il 26,8% in montagna con il 31,1% di mezzi; il 56,7% in collina con il 57,2% di mezzi; il 16,5% in pianura con l’11,7% di mezzi. Per quanto riguarda gli apparecchi di proprietà per l’irrorazione si incrementa il numero di mezzi in pianura (il 19,3%), mentre per le macchine di proprietà per la raccolta automatizzata si nota una maggiore presenza di aziende e di mezzi in montagna (il 71,2% e il 64,2% rispettivamente). La successiva tavola 2.15 mette in evidenza che più della metà della superficie totale delle aziende agricole della nostra provincia è di montagna, e che essa risulta 10 volte quella di pianura; invece, le aziende in collina sono più della metà del totale delle aziende. Le aziende con superficie boschiva sono più diffuse in montagna ove si concentrano i tre quarti della loro superficie. Più della metà della superficie agraria non coltivata si trova in montagna, e solo il 2,4% si trova in pianura. Il 56,9% della superficie a Seminativi si trova in collina, ma le aziende sono di poco più numerose in montagna dove la superficie aziendale è solo un terzo del totale. Per le Coltivazioni legnose agrarie circa il 70% dei terreni è collinare ed in collina si trovano il 56% circa delle aziende relative. In particolare si vede che gli agrumi e l’olivo si coltivano per i due terzi in collina, mentre i fruttiferi preferiscono terreni montani. Ma gli agrumi sono presenti per il 30% circa anche in pianura. Si può osservare che Ovini, Suini e Caprini sono più presenti, come aziende e numero di capi, in montagna, mentre bovini e avicoli registrano una maggiore presenza in collina. Più della metà delle persone che prestano lavoro in aziende agricole lo fanno in quelle ubicate in collina e le giornate di lavoro impiegate da queste aziende sono la maggioranza. Provincia di Cosenza 29 Tavola 1.15 –Aziende e terreni per le principali coltivazioni praticate, allevamenti di bestiame, manodopera e zone altimetriche. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. COLTIVAZIONI Seminativi Cereali Frumento Ortive Foraggere avvicendate Coltivazioni legnose agrarie Vite Olivo Agrumi Fruttiferi Prati permanenti e pascoli Superficie agraria utilizzata Arboricoltura da legno Boschi Superficie agraria non utilizzata Altra superficie Superficie agraria totale ALLEVAMENTI Bovini Vacche da latte Bufalini Suini Ovini Caprini Equini Avicoli MANODOPERA AGRICOLA Familiari e parenti del conduttore Conduttore Coniuge Altri familiari del conduttore Parenti del conduttore A tempo determinato Operai e assimilati Dirigenti e impiegati A tempo indeterminato Operai e assimilati Dirigenti e impiegati ZONE ALTIMETRICHE SUPERFICIE % ZONE ALTIMETRICHE AZIENDE % Montagna Collina Pianura Montagna 33,4 25,7 23,5 45,2 29,1 24,3 44,3 18,3 3,6 55,6 66,9 41,3 66,3 74,8 56,9 62,2 64,2 45,8 62,5 60,9 52,7 67,7 65,7 34,4 31,9 50,1 32,5 24,7 9,7 12,1 12,3 9,0 8,4 14,8 3,0 14,0 30,7 10,0 1,2 8,6 1,2 0,5 48,9 43,1 41,6 63,3 41,1 34,8 54,1 29,9 25,3 57,1 ----37,6 51,0 55,1 46,1 49,7 51,8 35,9 54,3 55,7 44,6 59,9 54,0 41,6 ----53,1 48,0 44,2 5,0 7,2 6,6 0,8 4,6 9,5 1,3 10,2 20,7 1,3 ----9,3 1,0 0,7 56,2 41,4 2,4 ----- ----- ----- 46,8 54,0 45,9 40,6 7,3 5,4 ----37,6 ----53,1 ----9,3 ZONE ALTIMETRICHE NUMERO DI CAPI % Pianura ZONE ALTIMETRICHE AZIENDE % Montagna Collina Pianura Montagna 34,9 32,0 40,0 55,3 49,0 59,4 46,3 46,0 56,1 59,0 60,0 41,0 46,1 38,3 46,3 52,3 9,0 9,0 0,0 3,7 4,9 2,3 7,4 1,7 44,0 44,0 58,7 55,2 53,2 54,6 48,0 54,4 ZONE ALTIMETRICHE PERSONE % Collina Collina 51,0 51,0 41,3 43,8 44,8 43,7 48,4 44,4 Pianura 5,0 5,0 0,0 1,0 2,0 1,7 3,6 1,2 ZONE ALTIMETRICHE GIORNATE DI LAVORO % Montagna Collina Pianura Montagna 34,4 37,6 34,8 34,0 37,1 34,4 33,4 45,9 47,0 46,3 49,8 55,1 53,1 55,7 54,1 58,2 54,4 55,2 45,0 46,8 48,5 39,3 10,5 9,3 9,5 11,9 4,7 11,2 11,4 9,1 6,2 5,2 10,9 40,8 39,2 40,3 41,5 42,3 24,9 24,1 33,5 60,0 64,7 36,2 Collina 52,8 52,7 53,6 50,8 52,9 57,7 57,8 56,5 32,7 30,0 46,9 Pianura 6,4 8,1 6,1 7,7 4,8 17,4 18,1 10,0 7,3 5,3 16,9 30 Provincia di Cosenza 1.11 – ● Conclusioni. Alla data di riferimento del 5o Censimento dell’agricoltura (22-10-2000) nella provincia di Cosenza sono state rilevate 70.143 aziende agricole, zootecniche e forestali, con una superficie totale di 405.093,56 ettari, dei quali 230.655,63 di superficie agricola utilizzata (SAU). Il primo dato che emerge dall’analisi delle aziende agricole della provincia di Cosenza, tenendo conto anche dei Censimenti del 1970, 1982 e 1990, è che il numero delle aziende agricole, nell’arco di tempo considerato, presenta un trend decisamente negativo. In particolare, nell’ultimo periodo1990-2000, sono state cancellate 5401 aziende (-7,2%) per una superficie totale soppressa di 118.015 ettari (il 22,6%), di cui 40.384,51 ha di SAU (il 14,9%). Sulla riduzione di superficie totale pesa molto la contrazione della superficie boschiva (-33,1%) che rappresenta il 59,5% della superficie totale soppressa. Nell’anno 2000 la superficie agraria totale della provincia di Cosenza è al 54% di montagna, al 40,6% di collina e al 5,4% di pianura. Guardando invece alla superficie agricola utilizzata (SAU) la contrazione percentuale delle aziende è quasi uguale ma si abbassa, come già detto, al 14,9% la perdita di superficie. La SAU nello stesso anno è distribuita per il 41,3% in montagna, per il 50,1% in collina e per l’8,6% in pianura. Le contrazioni delle superfici aziendali (totale e SAU), molto più marcate della diminuzione del numero di aziende, hanno determinato un decremento, rispetto al censimento del 1990, delle superfici aziendali medie pari a 1,15 ettari nella superficie totale (da 6,93 a 5,78 ettari) e a 0,28 ha nella SAU (da 3,61 a 3,33 ettari). In virtù della maggiore riduzione della superficie totale rispetto alla SAU, cresce l’incidenza di della seconda sulla prima (dal 51,8% del 1990 al 57% del 2000). ● La struttura delle aziende Guardando alla superficie agricola utilizzata per classi di SAU, la distribuzione delle aziende della provincia di Cosenza evidenzia come nel settore agricolo sia ulteriormente aumentata, rispetto al 1990, la presenza delle microaziende o di aziende nelle quali la SAU ricopre una parte abbastanza piccola della superficie totale delle aziende. Infatti, tralasciando le aziende senza SAU pari all’1,2% di quelle censite, sono ben 37.558 (pari al 54,2% del totale 69.295) le aziende con superficie minore di 1 ettaro di SAU, con grado di copertura pari solo al 4,1% dell’intera superficie totale e al 7,2% della SAU rilevate nel 2000 nella provincia di Cosenza. Esse sono presenti, territorialmente, nella nostra provincia sia nelle aree collinari e montuose ad agricoltura povera sia nelle zone pianeggianti, dove il settore agricolo è in piena espansione sotto il profilo tecnico ed economico, interessate da uno sviluppo arboreo specializzato e intensivo o zootecnico. In queste ultime, inoltre, che consentono al contadino in genere di produrre un reddito superiore alla norma, grazie all’intenso sviluppo delle colture irrigue, orticole e frutticole, vanno scomparendo le differenze economiche e sociali esistenti tra l’agricoltore medio e quello capitalista. Se si prendono in considerazione tutte le aziende con meno di 5 ettari la quota sale all’90% del totale, alla quale corrispondono quote del 16,9% della superficie totale e del 29,8% di SAU. Le aziende con oltre 20 ettari di SAU sono 1519 e, pur rappresentando solo il 2,2% del totale, coprono il 28,2% della superficie totale e il 49,6% della SAU. Dal confronto con i dati del 1990 emergono riduzioni più o meno significative nella dinamica delle aziende in tutte le classi di SAU superiori ad 1 ettaro, con perdite crescenti dal 16,4% nelle aziende tra 1 e 2 ettari di SAU al 27,3% in quelle con SAU compresa tra 5 e 10 ettari. La diminuzione del numero di aziende si attenua nelle classi immediatamente successive (tra 10 e 100 ha di SAU) con riduzioni oscillanti tra il 17% e il 22% e ritorna ad essere elevata per le aziende con 100 e più ettari (-29%). Al contrario aumenta il numero di aziende più piccole (meno di 1 ettaro di SAU) di 2547 unità (+7,3%) e quello delle aziende senza SAU (esclusivamente forestali ed esclusivamente forestali-zootecniche) passate da 530 a 848 unità (+ 60%). Generalmente per quasi tutte le classi di SAU, alla variazione del numero di aziende fa riscontro una variazione più o meno proporzionale della SAU ad eccezione delle aziende senza superficie per le quali alla crescita del 60% in termini di aziende corrisponde una diminuzione di Provincia di Cosenza 31 superficie totale del 33,9%, delle aziende della classe con meno di 1 ettaro (SAU + 0,3%, aziende + 7,3%) e di quelle di 100 e più ettari in cui le aziende si contraggono proporzionalmente alla superficie totale, ma la SAU cresce del 2,6%. Possiamo affermare che rispetto alla SAU non si sono prodotti cambiamenti significativi nella distribuzione della superficie agricola utilizzata per classi di SAU delle aziende. A tale proposito però dobbiamo sottolineare quanto segue: nel 1990 il 43,2% della SAU apparteneva ad aziende che coltivavano meno di 10 ettari, nel 2000 questa quota è scesa al 40,4%; lo scarto del 2,7% è dovuto alla riduzione di SAU nelle classi da 1 a 10 ettari in minima parte compensata dalla crescita della classe con meno di 1 ettaro (+ 0,3%); la quota di SAU della aziende che coltivano da 10 a 20 ettari è diminuita dal 10,8% al 10%; la quota di SAU appartenente alle aziende con più di 20 ettari è complessivamente cresciuta passando dal 46% del 1990 al 49,6% del 2000. Questo incremento è attribuibile alla SAU delle aziende con più di 100 ettari (+ 2,6%) controbilanciato dalle contrazioni nelle aziende con SAU tra 20 e 100 ettari. Il calo di SAU pari a 40.384,51 ettari viene ascritto alle classi di SAU tra 2 e 20 ha per il 64,7%. Da questi dati si può ritenere che la struttura dimensionale delle aziende agricole della provincia di Cosenza sia stata interessata da una sostanziale stabilità delle aziende con SAU da 1 fino a 30 ettari e da un processo di frammentazione fondiaria per le aziende con meno di 1 ettaro di SAU, confermato dal loro sensibile incremento (+ 7,3%, SAU + 0,3%) che, tuttavia, non ne modifica la superficie aziendale media che passa da 0,45 a 0,44 ettari. Da 30 ettari in su la superficie aziendale media presenta scarti più accentuati, specie nella classe di 100 e più ettari dove si registra un notevole incremento della superficie media (+ 104,9 ettari, da 235,6 a 340,5 ettari) causato dal fatto che le aziende decrescono del 29% e la SAU cresce del 2,6%. La contrazione della superficie agraria totale di 118.015 ha è dovuta a varie cause di natura sociale, economica e tecnico operativa. Le principali sono lo spopolamento montano (2152 addetti all’agricoltura, operanti in aziende di montagna, dal 1990 al 2000 hanno abbandonato il lavoro dei campi), l’incremento dell’edilizia abitativa, la lentezza del processo di ristrutturazione globale dell’agricoltura, con la formazione di aziende di grosse dimensioni e dalla tecnologia più avanzata e moderna, che in taluni Comuni della provincia viene, addirittura, ostacolato dal proliferare di aziende di piccole dimensioni. Anche il fatto che, a seguito di questo esodo rurale, i terreni resisi liberi sono stati lasciati in parte incolti o sono stati diversamente utilizzati, più che essere affidati a parenti o dati in affitto in quanto le aziende date in affitto, rispetto al 1990, sono diminuite con la loro superficie, ha inciso sulla riduzione della superficie agraria. Ma l’esodo dalle campagne, nonostante la disoccupazione prodotta dalla crisi delle industrie con le continue riduzioni di personale, si spiega principalmente con la differenza tra il livello di reddito del settore agricolo e quello degli altri settori. ● Forma di conduzione Nel 2000 il 98% delle aziende è a conduzione diretta del coltivatore, esse occupano il 63,9% della superficie totale e sono ubicate per il 37,6% in montagna, per il 53,1% in collina e per il 9,3% in pianura. Si tratta di 68.772 aziende di cui 56.459 utilizzano solo manodopera familiare (l’82,1% del totale); proprio queste ultime, rispetto al 1990, sono cresciute del 7,2%, ma hanno accusato contenute flessioni nelle superfici (-2,4% in termini di superficie totale e – 6,5% in termini di SAU) e nel 2000 occupano una superficie che risulta il 64% di quella assorbita dalle aziende a conduzione diretta. Nel decennio 1990-2000 le aziende a conduzione diretta crescono in numero ma passano ad una superficie aziendale media lievemente inferiore (da 3,22 a 2,94 ha per la superficie totale e da 2,3 a 2 ettari per la SAU), evidenziando il fenomeno del frazionamento, confermato anche dalla totalità delle aziende che si portano dalla superficie aziendale media di 6,93 ha del 1990 alla superficie aziendale media di 5,78 ha del 2000. Molto più nette sono le riduzioni osservate per le aziende a conduzione diretta che si avvalgono di manodopera mista (familiare ed extrafamiliare): il 32 Provincia di Cosenza il numero delle aziende dove il contributo lavorativo della manodopera familiare è prevalente si è ridotto del 37,7% con una contrazione in termini di SAU considerevole (- 41,9%), mentre il numero delle aziende con prevalenza di manodopera extrafamiliare è calato del 46,3% con riduzioni nelle superfici intorno al 37%. Ne conseguono decrementi, leggermente più bassi di quello citato per le aziende a sola manodopera familiare, nelle dimensioni medie delle aziende a manodopera familiare prevalente pari a 0,17 ettari per la superficie totale (da 4,94 a 4,77 ettari) e pari a 0,25 ettari per la SAU, mentre in quelle con manodopera extrafamiliare prevalente si sono avute riduzioni di 2,18 ettari per la superficie totale (da 12,03 a 9,85 ettari) e di 1,15 ettari per la SAU, più alte rispetto a quelle delle aziende con solo manodopera familiare. Il personale delle aziende a conduzione diretta è distribuito in montagna per il 34,4% (giornate lavorative prestate 40,8% del totale), per il 55,1% in collina (giornate di lavoro prestate 52,8% del totale) e per il 10,5% in pianura (giornate di lavoro prestate 6,4% del totale). Trattasi di aziende, spesso di debole consistenza economica e di ridotta estensione che, se al di sotto dei 3-5 ettari, non sono nemmeno in grado di tenere occupata una sola unità lavorativa. Si configurano come imprese di progressiva emarginazione, dal momento che non offrono alcuna possibilità di accrescere la produzione, ma si limitano ad una saltuaria lavorazione dei terreni e alla raccolta dei prodotti spontanei. Il numero delle aziende che si avvalgono dei salariati, incluse quelle che ricorrono ad imprese di contoterzismo, esclusivamente, è diminuito ma in modo più contenuto. Le aziende condotte in questa forma, dette anche “aziende in economia”, sono appena l’1,95% del totale, ma detengono il 36% della superficie totale ed il 23,7% di SAU con superfici medie (106,5 ha di superficie totale e 41,2 ha di SAU) più elevate di quelle delle altre aziende. Esse per il 43,3% insistono su terreni montani, per il 50,7% su terreni collinari e per il 6% su terreni pianeggianti. Si tratta di aziende di grosse dimensioni, oltre i 100 ha, che necessitano di manodopera esterna indispensabile alla loro sopravvivenza. Rispetto al 1990, le aziende con salariati hanno registrato una diminuzione sia nel numero (-30,4%) sia nella superficie totale (-29,4%), ma con un sensibile incremento nella SAU (+ 19,4%). Ne derivano variazioni di segno opposto per le corrispondenti superfici medie delle aziende interessate, con una leggera crescita media di 1,6 ettari nella superficie totale (da 104,9 a 106,5 ha) ed un incremento di 17,4 ha nella SAU (da 23,8 a 41,2 ha). La manodopera dei salariati nel complesso, dal 1990 al 2000, diminuisce. Tuttavia, gli operai salariati vengono impiegati in maggiore quantità rispetto al 1990, in coltivazioni agrarie intensive (orticole e frutticole) perché, come si vede analizzando la SAU dei soli salariati, essa, dal 1990 al 2000, cresce del 21,8%, nel mentre si riducono le aziende. Ciò richiede una maggiore necessità di lavoro salariato. Infatti, a differenza della conduzione diretta, dal 1990 al 2000, quella con salariati su terreni di proprietà, registra una crescita di superficie di 5.426,67 ha (nelle aziende di 100 e più ettari di 9.820,96 ha) e non solo nelle aree pianeggianti interessate da una elevata produttività, dove essa si sviluppa essenzialmente a causa della maggiore convenienza generale e di una spiccata adattabilità di questo tipo di conduzione alle esigenze economiche complessive, ma anche nelle zone dotate di scarsa produttività, per lo più in pendio. Ed è proprio in queste zone che la conduzione con salariati, largamente sostituitasi alla colonia parziaria appoderata (mezzadria) e al piccolo affitto, che nel 2000 sono in forte declino, costituisce l’unica possibilità di sfruttare i terreni abbandonati dai contadini. Si tratta, tuttavia, di ricorso al lavoro salariato, di tipo soprattutto avventizio, da parte di proprietari che così intendono, a garanzia di periodi di riflusso dell’occupazione e dell’emigrazione, garantirsi il mantenimento della propria azienda. Quale che sia il rapporto di lavoro, a tempo determinato o indeterminato, la manodopera salariata è più presente in collina (in media il 50,6%), segue la montagna con il 40,7% e la pianura con l’8,7%. Anche le giornate di lavoro risultano prevalere in collina (in media il 45,2%), seguita dalla montagna con il 42,5% e dalla pianura con il 12,3%. E’da notare che nel periodo 1970-82 le aziende, per classi di superficie totale, si riducono del 9,8% Provincia di Cosenza 33 ma la superficie totale occupata si riduce solo dell’1,6% ad evidenziare il fenomeno della concentrazione. In particolare le aziende con più di 100 ha, pur riducendosi di numero, accrescono la loro superficie del 13,70% e nel 1982 costituiscono il 50,5% della superficie totale. ● Titolo di possesso Se guardiamo alle aziende per titolo di possesso dei terreni notiamo come la sola proprietà prevalga largamente sugli altri titoli. Nel 2000 il 94,3% delle aziende sono proprietarie dei loro terreni e solo il 5,7% di esse dispone di terreni in affitto o parte in proprietà e parte in affitto. Queste aziende interessano l’88,8% della superficie totale e sono caratterizzate, per lo più, da conduzione diretta del coltivatore con manodopera familiare o familiare prevalente. Tuttavia occorre precisare che le aziende con terreni “solo di proprietà”, dal 1990 al 2000, registrano contrazioni per lo più uguali a quelle complessive regionali nel loro numero (-5,9%), ma più accentuate nelle corrispondenti superfici totale e SAU (-7,7% e -9,7% rispettivamente). Nel decennio il “solo affitto” ha registrato una dinamica simile, caratterizzata da una diminuzione tanto delle aziende quanto delle superfici a fronte di una diminuzione altrettanto netta, in numero e superfici, delle aziende con terreni “parte in proprietà e parte in affitto”. In particolare le aziende con terreni “solo in affitto” risultano diminuite del 10,5% e quelle con terreni “parte in proprietà e parte in affitto” del 34,4%. Tassi di variazione molto più elevati (-38,8% e -72,5%) di quelli del numero di aziende si riscontrano per le corrispondenti superfici totali. Ne segue che nelle aziende dove l’affitto rappresenta l’unico titolo di possesso dei terreni la superficie totale diminuisce del 38,8% e la SAU del 18,1%, mentre nelle aziende miste (con terreni parte in proprietà e parte in affitto) l’affitto decresce del 44,4% nella superficie totale e del 48,7% nella SAU. Le aziende con terreni “solo in affitto” nel 2000 sono il 2,9% su una superficie di 15.900,25 ettari, mentre le aziende con terreni “parte in proprietà e parte in affitto” sono il 2,8% ed occupano una superficie di 29.417,21 ha. Dal 1970 al 2000 sono diminuite sia le aziende che dispongono di abitazioni che le abitazioni stesse, nel periodo 1990-2000 del 23,% e del 21,6% rispettivamente. La cosa ha riguardato, essenzialmente, le aziende con abitazioni occupate dal conduttore, familiari e parenti (-23,7% per le aziende e -22,5% per le abitazioni). Queste ultime sono abitazioni tenute a disposizione, molte in stato di abbandono e di decadenza, che il contadino utilizza nel periodo in cui effettua i lavori agricoli, durante la giornata come punto di appoggio della manodopera. ● Il lavoro Il quadro della forza lavoro nel settore agricolo sembra caratterizzato dalla prevalenza della manodopera familiare, anche se il 19,2% del totale delle aziende ricorre all’impiego di manodopera extrafamiliare assunta con contratti di lavoro a tempo determinato nel 18,4% delle aziende, mentre il restante 0,8% utilizza manodopera a tempo indeterminato. Su un totale di 7.035.183 giornate di lavoro prestate nell’annata agraria 1999/2000 la quota coperta dalla manodopera familiare è stata pari al 76,8%, dal momento che si ottiene sommando le percentuali relative ai conduttori di azienda (48%), ai loro familiari (19%) e agli altri loro parenti (9,8%). Il restante 23,2% delle giornate prestato da manodopera extrafamiliare si compone, invece, di un 10% prestato da lavoratori a tempo indeterminato e di un 90% prestato da lavoratori a tempo determinato. Analizzando questi dati per classi di SAU, si osserva che la quota delle giornate di lavoro coperta dalla manodopera familiare è superiore alla media regionale del 73,5% nelle classi fino a 5-10 ettari (non considerando le aziende senza SAU). Inoltre si nota che le giornate di lavoro prestate dalla manodopera extrafamiliare prevalgono su quelle prestate dalla manodopera familiare solo nelle aziende con più di 30 ettari di SAU, con incidenze percentuali che, a partire dal 50% nelle aziende con SAU compresa tra 30 e 50 ettari, assumono valori crescenti con l’aumentare della classe di SAU fino a rappresentare il 92,5% 34 Provincia di Cosenza nelle aziende di massima dimensione. Per quanto riguarda la consistenza della forza lavoro, i lavoratori extrafamiliari che hanno prestato giornate di lavoro nell’annata agraria 1999/2000 sono stati in tutto 34.195 di cui l’89% assunti con contratti di lavoro a tempo determinato. La presenza dei lavoratori extrafamiliari (operai) è più consistente nelle aziende condotte con salariati (637 lavoratori per 100 aziende ed il 92,% delle giornate complessivamente svolte dalla categoria) che non in quelle a conduzione diretta (225 lavoratori per 100 aziende e il 91,6% delle giornate di lavoro), mentre la loro distribuzione per classi di SAU ne evidenzia la più forte presenza nelle aziende con SAU inferiore a 10 ettari (65,3% dei lavoratori extrafamiliari). In particolare nelle aziende con meno di 2 ettari di SAU, risulta concentrato il 38,8% della manodopera extrafamiliare e quelle con 100 ettari ed oltre ne impiegano l’11%, essendo appena l’1,1% del totale. Tuttavia, in queste ultime, il 92% della manodopera agricola impiegata è costituito da lavoratori extrafamiliari. La manodopera familiare è certamente molto più numerosa. Nelle tavole che vengono presentate dall’Istat si preferisce il criterio tradizionale, più attento agli aspetti sociali della ruralità, in base al quale le famiglie dei conduttori vengono considerate nella loro interezza, senza distinzione tra membri lavoranti e non lavoranti in azienda. In generale, sommando ai 69.926 conduttori gli 89.812 loro familiari (non tutti lavoranti nell’azienda) e i 3.522 loro altri parenti che lavorano in azienda, si ottiene un totale di 163.260 persone la cui distribuzione per classi di SAU concentra il 94,2% del totale dei componenti la famiglia (compresi i parenti) nelle aziende con meno di 10 ettari (escluse quelle senza SAU). La dimensione media delle famiglie dei conduttori delle 159.738 aziende agricole è notevolmente inferiore al dato provinciale, rilevato dal 140 Censimento della popolazione del 2001, in base al quale il numero medio di componenti per famiglia è 2,79. Le giornate di lavoro prestate dalle varie categorie di manodopera, nel decennio 1990-2000, sono diminuite del 13,4% e le aziende erogatrici del 7,2%. La manodopera a tempo indeterminato segna, tuttavia, un incremento dell’87,7%, pari a 77.053 giornate di lavoro, mentre le aziende che ne usufruiscono risultano più che raddoppiate. Ciò fa ridurre le giornate per azienda, per cui nel 2000 ogni azienda si avvale, mediamente, di 295 giornate di lavoro a tempo indeterminato, a fronte delle 319 del 1990 e delle 655 del 1982. Più contenuta è la riduzione delle giornate di lavoro per il conduttore: dalle 52 del 1990 alle 48 del 2000; così anche per il coniuge da 44 del 1990 a 40 del 2000. La manodopera fornita dal conduttore nel 2000 riguarda il 99,7% delle aziende, segue il coniuge con il 47,3%. La manodopera fornita da familiari e parenti del conduttore (nel 17% delle aziende), nel decennio esaminato, passa da 77 a 57 giornate ad annata agraria, anche il lavoro a tempo determinato registra una flessione, passando dalle 140 giornate del 1990 alle 113 del 2000. Infatti diminuiscono le aziende che si avvalgono di questa manodopera del 42,6% e le giornate di lavoro del 53,6%; nel 2000 il lavoro a tempo determinato riguarda il 18,4% delle aziende (il 29,8% nel 1990) e il 20,9% delle giornate di lavoro (il 30,9% nel 1990). Per quanto riguarda la distribuzione delle giornate di lavoro in classi, nel decennio 1990-2000, risulta che le aziende che impiegano 2500 e più giornate di lavoro sono diminuite numericamente del 25% e le giornate di lavoro erogate del 63,9%. Il numero medio di giornate lavorative è passato dalle 15.939 del 1990 alle 7.669 del 2000, cioè nel 2000 ogni azienda impegna nella sua attività meno della metà delle giornate di lavoro che impegnava nel 1990. Per la classe 1000—2500 giornate di lavoro, le aziende decrescono di più delle giornate di lavoro e questo determina l’aumento del numero medio di giornate impiegate che passano dalle 1365 del 1990 alle 1455 del 2000. Nella classe con meno di 50 giornate lavorative (il 48,6% delle aziende appartiene ad essa) si verifica, dal 1990 al 2000, un incremento tanto nel numero di aziende quanto nelle giornate di lavoro che, tuttavia, non incide significativamente sulle giornate medie che risultano 23,7 nel 1990 e 23,0 nel 2000, perché le aziende crescono di più delle giornate di lavoro. Non significative le variazioni delle altre classi. Dal 1970 al 2000 le giornate di lavoro impiegate nelle aziende agricole sono diminuite del 47,9% e nell’anno 2000 ogni azienda, in media, utilizza 5 giornate di lavoro in meno rispetto al 1990. Le aziende delle classi con meno di 200 giornate di lavoro sono l’88,2 % del Provincia di Cosenza 35 totale delle aziende ed impiegano il 47,5% delle giornate lavorative. Il valore medio estremamente basso (nel 2000 di 23 giornate per 34.056 aziende della classe minore di 50 giornate e 65 della classe da 50 a 100, ad annata agraria) vuol dire che si tratta di aziende agricole di piccola superficie a conduzione diretta del coltivatore, coadiuvato dal coniuge e da parenti e familiari. Concludendo aumenta la manodopera a tempo indeterminato di 77.053 giornate, ma, quasi certamente, non si tratta di salariati quanto di braccianti, poveri contadini che si fanno assumere come lavoratori dipendenti presso aziende di parenti e amici solo per usufruire dei trattamenti previdenziali. Nell’arco di tempo compreso tra i due ultimi censimenti, alla diminuzione delle aziende, della superficie agraria e delle giornate lavorative si associa quella delle persone impiegate. Infatti nel 2000 sono 197.455 le persone che lavorano in agricoltura in provincia di Cosenza (in montagna il 35,6%, in collina il 54,2%, in pianura il 10,2%) per una superficie totale di 405.093,56 ha, media di 5,78 e per ogni addetto di 2,05 ettari. Nel 1990, invece, erano 199.607 (il 41,1% in montagna, il 50,1% in collina, l’8,8% in pianura) per una superficie totale di 523.108,56 ettari, media di 6,93 ettari e per ogni addetto di 2,62 ha. Le persone operanti per categoria di manodopera nelle aziende agricole della provincia di Cosenza, dal 1990 al 2000, sono diminuite in montagna, passando da 81.989 a 70.300, del 14,3% pari a 11.689 unità, mentre sono cresciute in pianura da 17.600 a 20.164, di 2564 unità pari al 14,6%; in collina si è passati da 100.018 a 106.991 con un aumento di 6.973 unità pari al 7%. Degli 11.689 addetti all’agricoltura in aziende di montagna 9.537, l’81,6%, vengono recuperati da collina e pianura ed il restante 18,4%, pari a 2152 persone, abbandona il lavoro dei campi. In proporzione si incrementa di più la pianura dove si concentrano maggiormente i salariati, il 3,5% di altra manodopera aziendale a fronte dell’1,1% dei salariati presenti nelle aziende con manodopera familiare. Si tratta di aziende nelle quali il conduttore non presta lavoro, ma dirige ed organizza il lavoro, oppure questo compito è svolto da un dirigente. Nel 2000 le donne in agricoltura, nella provincia di Cosenza, sono 89.749 (il 45,5%), gli uomini 107.706 (il 54,5%), mentre nel 1990 i maschi erano 104.019 e le femmine 95.588, quindi meno 5.839 femmine e più 3.687 maschi. La defezione femminile è di 7.341 persone in montagna, compensata, in minima parte, da un più 709 in collina e da un più 793 in pianura: sono le aziende a conduzione diretta che hanno risentito in grandissima parte della perdita di manodopera femminile. Adesso, considerato che il movimento maschile registra in montagna un meno 4.348, in collina un più 6.264 ed in pianura un più 1.771, se ne deduce che l’abbandono, realmente, riguarda 2.152 donne ed è da imputarsi a cause di natura sociale, economica e tecnico operativa. Si tratta di 11.689 persone che abbandonano i piccoli paesi di montagna, lasciandosi alle spalle terreni montuosi, poco fertili e spesso senza fonti irrigue, oltre che accidentati e disarticolati, per quelli collinari e pianeggianti dove si possono praticare colture intensive più redditizie e, proprio per questo, impiegare più facilmente la manodopera salariata. Di queste 9.537 riprendono il lavoro dei campi, ma 2.152 donne lo abbandonano definitivamente alla ricerca di una occupazione, sia pure saltuaria, ma meno gravosa e dura, quando non finiscono per dedicarsi completamente alla famiglia. ● La meccanizzazione La meccanizzazione riguarda ormai una quota rilevante delle aziende agricole. Quelle che utilizzano mezzi meccanici di uso agricolo (di proprietà, in comproprietà o forniti da terzi) sono in tutto 54.228 pari al 77,3% del totale; 21.855 sono le aziende che hanno mezzi di loro proprietà, mentre1.729 aziende hanno mezzi in comproprietà e 38.597 mezzi forniti da terzi. Riguardo al titolo di utilizzazione prevalgono la proprietà ed il contoterzismo passivo (mezzi forniti da terzi), mentre la comproprietà dei mezzi riguarda solo il 2,5% delle aziende. La proprietà è maggiormente diffusa per motocoltivatori, motozappe, motofresatrici e/o motofalciatrici (il 66,5% delle aziende che utilizzano mezzi meccanici di proprietà possiede almeno uno di questi mezzi che sono 15.664). Al 36 Provincia di Cosenza contrario il contoterzismo passivo risulta essere il titolo di possesso più presente nella utilizzazione di tutti gli altri mezzi, soprattutto di trattrici e di quelli meno versatili e più costosi come le mietitrebbiatrici e le macchine per la raccolta automatizzata dei prodotti aziendali (pomodoro da industria, patata, barbabietola da zucchero ecc.). Le aziende che utilizzano trattrici fornite da terzi sono 31.314 (il 57,7% del totale delle aziende che utilizzano mezzi meccanici e il 44,6% del totale complessivo delle aziende); quelle che ricorrono a mietitrebbiatrici esterne all’azienda sono 7.374 (pari al 19,1% delle aziende con seminativi), mentre quelle proprietarie di questo tipo di mezzo sono solo 402 (pari all’1,04% delle aziende con seminativi). Le aziende che ricorrono a macchine fornite da terzi per la raccolta completamente automatizzata dei prodotti sono solo 126 (pari allo 0,2% delle aziende con SAU), più numerose comunque delle aziende proprietarie (76 pari allo 0,1% delle aziende con SAU). Le aziende con abitazioni che utilizzano mezzi meccanici di proprietà sono cresciute solo dello 0,6% dal 1990 al 2000. Il mezzo meccanico più usato è la trattrice. Quelle di proprietà sono cresciute del 10,6%, ma le aziende che possedevano già almeno una trattrice solo dell’1,8%, segno che vi sono aziende con più di una trattrice. Si è passati a trattrici di potenza maggiore 40—60 Kw (+ 23,5%) e 60 Kw e oltre (raddoppiate). Si è ridotto il numero di aziende che utilizzano le mietitrebbiatrici, ma sono cresciute quelle di proprietà. Sono diminuite le aziende che impiegano nella loro attività le macchine per la raccolta di patata e barbabietola da zucchero (queste ultime del 50% per le aziende e del 100% per le macchine di proprietà), per la fertilizzazione, per l’irrorazione, ed anche le stesse macchine di proprietà. Nel decennio 1990-2000 sono diminuite le aziende che irrigano i propri terreni del 29,9% ed in particolare quelle che attingono da corsi d’acqua superficiali; mutano i sistemi di irrigazione, viene abbandonato il sistema di irrigazione tramite “sommersione”, in quello tramite “scorrimento superficiale ed infiltrazione laterale” le aziende diminuiscono del 41,5%, mentre cresce il numero di quelle che praticano il “sistema a pioggia”, stazionario il numero delle aziende che usano per l’irrigazione il “sistema a goccia”. Le coltivazioni più irrigate sono i fruttiferi (+25,4% di superficie rispetto al 1990), il girasole che raddoppia la superficie irrigata, la vite (+17,1% rispetto al 1990). Diminuisce la superficie irrigata coltivata a granturco, patata, barbabietola da zucchero, ortive, foraggere avvicendate, agrumi e frumento, come conseguenza della diminuzione della superficie agricola utilizzata per queste colture, dovuta a ragioni economiche. Nel complesso la superficie irrigata decresce del 22% e le aziende che irrigano i terreni del 24,9%, l’irrigazione penalizza le colture povere a vantaggio di quelle hanno una forte richiesta di mercato. ● Le coltivazioni Nella provincia di Cosenza le aziende con superficie agricola utilizzata (SAU) nel 2000 sono 69.295 (il 98,8%). La forma di utilizzazione più importante, in termini di superficie investita, è quella delle coltivazioni legnose agrarie (olivo, vite, fruttiferi, agrumi, ecc.) praticata dall’85,2% delle aziende. Le coltivazioni legnose agrarie coprono il 33,8% della SAU e il 19,3% della superficie totale delle aziende. Rispetto al 1990 il numero delle aziende coltivatrici è diminuito del 5,5%, meno della riduzione fatta segnare dalla totalità delle aziende (-7,2%). La superficie a coltivazioni legnose agrarie si è ridotta del 2,1%, in misura inferiore rispetto alle relative aziende, e ciò ha fatto aumentare la superficie aziendale media da 1,26 a 1,31 ettari. Tra le coltivazioni di questo tipo, l’olivo rappresenta quella più diffusa con 47.683 aziende (il 79,9% delle aziende con coltivazioni legnose agrarie) per 48.750,35 ettari di superficie (il 21,1% della SAU e il 62,5% della superficie investita a coltivazioni legnose agrarie). Rispetto al 1990, le aziende che coltivano l’olivo aumentano del 2,8% e la superficie del 7,6% con la conseguenza che la superficie aziendale media ad olivo aumenta di 0,04 ha, passando da 0,98 a 1,02 ettari. Per quanto riguarda la vite, il numero Provincia di Cosenza 37 delle aziende coltivatrici ha registrato una netta contrazione (-32,2% per - 8.699 aziende), come la superficie investita che è diminuita del 37,4% rispetto al 1990; nel 2000 essa copre il 2,5% della SAU e l’1,4% della superficie totale delle aziende. Tale flessione in parte interessa anche le aziende destinate alla produzione di vini di qualità che, al contrario, sono aumentate nel numero, ma sono diminuite nella superficie investita. Infatti la coltura della vite, per la produzione di vini DOC e DOCG, segna un incremento del 62,2% in termini di aziende coltivatrici e una contrazione del 16,1% in termini di superficie investita, mentre diminuisce del 38,6% la superficie investita nella produzione di altri vini o di uva da tavola, con una riduzione massima del 33,6% delle aziende coltivatrici. Tra i due ultimi censimenti la superficie investita a fruttiferi si è ridotta del 7,4%, concentrandosi in 15.211 aziende che si sono ridotte a loro volta del 19,5%. Per quanto riguarda gli agrumi, nel decennio 1990-2000 si ha una lieve flessione tanto nelle aziende (-2,9%) quanto nella superficie investita (-6,3%), in controtendenza rispetto al periodo precedente. Riepilogando, per quanto attiene alla superficie, la coltivazione delle piante legnose agrarie, dal 1990 al 2000, diminuisce nel complesso di 1.681,98 ha (-2,1%); ad essa corrisponde una diminuzione di 3.462 aziende (-5,5%). Tale decremento è dovuto, per la maggior parte, alla riduzione della superficie destinata alla coltivazione della vite (- 3.484,75 ha), compensata, quasi totalmente, dall’incremento di quella investita ad olivo (+ 3.422,36 ha), a quella della superficie ad agrumi (-717,58 ha) e a quella dei fruttiferi (-995,40 ha), mentre una lieve crescita investe i vivai. Molto diffusa è anche la coltivazione dei seminativi praticata dal 55% delle aziende, dedite prevalentemente alla coltura dei cereali; la relativa superficie investita rappresenta il 33,5% della SAU e il 19,1% della superficie totale delle aziende. Rispetto al 1990 il numero delle aziende che praticano questo tipo di coltivazione è diminuito (-23,5%, pari a - 11.885 aziende) e ad esso è corrisposta una contrazione della relativa superficie investita che decresce di 34.649,31 ha (-31%), ne consegue che la superficie aziendale media è scesa da 2,22 a 2 ettari per azienda coltivatrice. Tale variazione è da imputare alla superficie a cereali (- 22.754,17 ha, il 36,1% in meno rispetto al 1990) ed, in misura minore, alla superficie investita ad Ortive (- 4.023,50 ha, il 51,6% del 1990), a quella a patata (- 2.622,60 ha, il 44,4% del 1990) e a quella investita nella coltivazione delle foraggere avvicendate (- 2.202,20 ha, il 13,8% in meno rispetto al valore del 1990). Sulla diminuzione del numero di aziende incidono maggiormente quelle che coltivano i cereali (frumento, granturco, orzo, - 45,6%), la patata (- 48,5%), le Ortive (meno 42,8%) e le foraggere avvicendate (-30,9%). Tra i cereali fa eccezione il riso: le aziende si riducono del 73,3% ma la superficie investita aumenta, diventando 25 volte e mezza quella del 1990. Cresce la coltivazione delle piante industriali: la superficie di circa 21 volte e le aziende di circa 2 volte. I legumi secchi nel 2000 investono una superficie più piccola, di 943,08 ha, rispetto a quella del 1990 (2173,86 ha) ma riguardano il 62,2% di aziende in più rispetto al 1990. Per coltivazioni come seminativi e legnose agrarie ad una diminuzione significativa del numero di aziende corrisponde una riduzione contenuta della superficie aziendale media. Prati permanenti e pascoli sono presenti nel 15% delle aziende con SAU e incidono per il 18,6% sulla superficie totale rilevata nella provincia. Rispetto al 1990 il numero di aziende ha subito una sensibile flessione (-25,6%), mentre la relativa superficie investita si è ridotta in modo più contenuto (-7,6%), ciò ha comportato un incremento della superficie media, passata da 5,68 a 7,25 ettari per azienda. Nonostante la notevole riduzione della superficie complessivamente investita (-33,1%), i boschi conservano un peso rilevante sulla superficie totale delle aziende (il 35%). In particolare, hanno subito una flessione notevole le superfici investite a fustaie (-41,6%), di meno quelle con macchia mediterranea (-20,7%) e i cedui (-18,2%). Sulla riduzione della superficie boscata e non boscata, a causa degli incendi di varia natura verificatisi negli ultimi anni, nell’appendice è riportata un’analisi dettagliata dei dati relativi alla distruzione del patrimonio boschivo dell’Italia e della nostra regione. Osservando la distribuzione delle superfici tra i diversi tipi di utilizzazioni per classe di SAU, si 38 Provincia di Cosenza nota che le aziende con più di 100 ettari e quelle da 50 a 100 ettari, hanno le più alte quote percentuali di superficie boschiva (rispettivamente il 44,3% e il 7,3%). Fatta eccezione per quella con meno di 1 ettaro di SAU, nelle stesse classi, di conseguenza, si registrano le più basse incidenze di SAU sulla corrispondente superficie totale delle aziende: 47,4% per le aziende con oltre 100 ettari e 62,9% per le aziende da 50 a 100 ettari di SAU, a fronte di una quota provinciale media del 65%. Nelle aziende più grandi (oltre i 50 ettari di SAU) si rilevano anche le quote più elevate di superficie investita a prati permanenti e pascoli (il 60,7% nelle aziende con 100 ha ed oltre). Fatta eccezione per le classi nelle quali le coltivazioni legnose agrarie risultano sensibilmente prevalenti, i seminativi occupano oltre 1/3 della superficie totale. In particolare, rispetto alle coltivazioni legnose agrarie e ai prati permanenti e pascoli, le quote maggiori dei seminativi si verificano in tutte le classi di dimensione da 5 a 100 ettari con l’incidenza del 14,2% nella classe da 5 a 10 ha. Per le coltivazioni legnose agrarie, invece, le quote di superficie investita relativamente più elevate si registrano tra le aziende piccole (meno di 5 ettari) nelle quali oscillano tra il 10,2% e il 15,3%. L’incidenza della SAU sulla superficie totale varia sensibilmente anche in rapporto alla forma di conduzione: nelle aziende a conduzione diretta la SAU copre il 67,9% della superficie totale delle stesse aziende; mentre in quelle condotte con salariati raggiunge il 37,1% della superficie totale delle aziende con salariati. Questa differenza trova un significativo riscontro nella diversa SAU media delle aziende dei due sottoinsiemi: 2,59 per le aziende a conduzione diretta e 43,39 ettari per quelle condotte con salariati. Rispetto al 1990, la superficie aziendale presenta decrementi generalizzati ad eccezione della SAU, investita a prati permanenti e pascoli, nelle aziende con salariati aumentata del 21,8%, a fronte di una diminuzione della SAU totale di prati permanenti e pascoli del 5,1%. Prescindendo dalla forma di conduzione, nel 2000 la SAU è il 57% della superficie totale che è così distribuita: il 19,1% spetta ai seminativi; il 19,3% alle legnose agrarie; il 18,6% a prati permanenti e pascoli; il 7,6% alla superficie non utilizzata o utilizzata non per le coltivazioni; lo 0,4% all’arboricoltura da legno; il 35,0% ai boschi. ● Gli allevamenti Alla data del 20 Ottobre 2000 le aziende agricole della provincia di Cosenza che praticano l’allevamento di bestiame risultano essere 19.306 pari al 27,5% del totale. Si tratta di un dato, inferiore del 27,8% a quello del 1990 (26.722 aziende), che indica l’abbandono della pratica zootecnica da parte di 7416 aziende. L’analisi per classi di superficie totale mostra, tuttavia, che la contrazione, peraltro generalizzata, ha interessato in prevalenza le aziende di maggiore estensione. In particolare, le aziende allevatrici senza terreno agrario sono diminuite (del 16,3%), mentre il numero di quelle con meno di 1 ettaro si è ridotto del 4,4%; tra 1 e 20 ettari si registrano decrementi crescenti sino al 49% della classe 10—20, decrescenti tra 20 e 100 ettari fino al 35,3% della classe 50—100 ettari, per risalire al 48,1% della classe di oltre 100 ettari di superficie totale. Gli allevamenti più praticati sono quello avicolo (in 79 aziende allevatrici su 100, con 392.354 capi) e quello dei suini (il 75% delle aziende allevatrici, con 57.974 capi). Seguono gli allevamenti degli ovini (il 18,6% della aziende, con 82.455 capi), i conigli (18,6% le aziende allevatrici e 55.325 il numero di capi), i caprini (il 17,7% delle aziende e 66.814 capi) e quello dei bovini (il 14% delle aziende e 46.275 capi). Diminuzione generalizzata delle aziende allevatrici e tassi di decremento decrescenti col crescere della dimensione aziendale, si osservano anche considerando le aziende secondo la specie di bestiame allevato. Le perdite più consistenti hanno riguardato le aziende che praticano l’allevamento di bovini (-51,8%), di caprini (-51,4%), di equini (-55,7%) e di ovini (-42,7%), mentre più contenute, ma di notevole entità, sono state le contrazioni delle aziende con suini (-32,5%) e con allevamenti avicoli (-25,5%). Il ridimensionamento del comparto zootecnico appare evidente anche in termini di consistenza degli allevamenti, benché la riduzione del numero Provincia di Cosenza 39 di capi sia stata generalmente meno marcata di quella delle aziende allevatrici. Limitando l’esame alle specie più diffuse, si nota che il numero dei capi bovini è diminuito del 33,8%, quello dei suini del 28%, quello degli ovini del 30,3% e quello dei caprini del 36,2%, mentre la consistenza degli allevamenti avicoli si è ridotta del 44,3%, più delle aziende. Di conseguenza si è avuto un generale incremento del numero medio dei capi per azienda allevatrice, soprattutto nelle aziende piccole e medio-grandi, mentre le aziende delle classi estreme della scala registrano contrazioni significative per gli allevamenti bovini, suini, caprini e avicoli, cosicché si può dedurre che le difficoltà incontrate, nel corso del decennio 1990-2000, dal comparto zootecnico abbiano limitato, nella provincia di Cosenza, l’espansione degli allevamenti estensivi, caratteristici delle aziende di grosse dimensioni, accentuando il processo di adeguamento anche delle piccole e medie aziende alle richieste di mercato. Riepilogando, per quanto concerne gli allevamenti di bestiame si registra la diminuzione costante del numero di aziende che, dal 1970 al 2000, segna una contrazione del 58%. In particolare, dal 1990 al 2000, si registra una perdita anche nel numero di capi, oltre che nel numero di aziende. In linea di massima, per quanto riguarda Bovini e Bufalini, Ovini, Caprini, Suini e Conigli il numero di capi si riduce, mediamente, di un terzo, mentre in genere più accentuata è la riduzione del numero di aziende. Gli allevamenti avicoli, pur decrescendo come aziende e numero di capi, fanno segnare un incremento percentuale del numero di capi per i “polli da carne” e le “galline da uova”. Nell’anno 2000 il quadro generale appare così delineato: il 55,8% dei capi presenti è costituito da avicoli; l’11,7% da Ovini; il 9,5% da Caprini; l’8,2% da Suini; il 7,9% da Conigli; il 6,6% da Bovini e Bufalini; e solo lo 0,3% da Equini. ● Considerazioni Nella provincia di Cosenza l’agricoltura si suddivide in due grosse entità territoriali in antitesi tra loro: le zone povere dell’interno e quelle sviluppate o suscettibili di sviluppo. Questa distinzione si ritrova anche nella struttura fondiaria delle aziende: da un lato le 382 aziende di 100 e più ettari, dislocate per il 72,1% nelle aree montuose, per il 25,2% nelle aree collinari interne e per il 2,7% in quelle pianeggianti, a predominante indirizzo zootecnico-forestale, che occupano il 45,8% della superficie agraria e dall’altro una nutrita schiera di piccole aziende, inferiori ai 10 ettari, situate per lo più in collina ed in pianura, ad agricoltura promiscua e specializzata, le quali si trasformano in una fitta rete di minifondi ad indirizzo ortofrutticolo, numericamente assai consistenti (il 93,4%), ma talvolta di poche are, che interessano solo il 28,1% della superficie totale. Quindi da una parte le colture estensive, facilmente meccanizzabili, localizzate presso le aziende di grande superficie e dall’altra le colture intensive, bisognose di molto lavoro, localizzate là dove è più accentuato il frazionamento aziendale. Un’altra caratteristica delle aziende agricole della Provincia di Cosenza è la loro scarsa unità territoriale, in quanto esse solo raramente sono composte da un unico corpo, risultando spesso frazionate in diverse particelle che specie nelle zone montane si frantumano in piccoli appezzamenti di terreno, talvolta non contigui, comprendenti tratti di terreno coltivabile, di pascolo e di bosco. Per dare un’idea di come si sia giunti a ciò, basta partire dalla riforma agraria del 1950. Essa non raggiunse gli obiettivi che si era prefissati: sostituire al Sud il latifondo improduttivo con una quantità di piccole e medie proprietà contadine, il cui sviluppo avrebbe dovuto colmare l’antico divario economico con il Nord e risolvere la “questione meridionale”. In realtà la riforma agraria riuscì, momentaneamente, solo a bloccare le crescenti tensioni sociali causate dai due milioni di contadini poveri e disoccupati, affluiti al Nord alla ricerca di un lavoro in un’industria non in grado di accoglierli, impegnata com’era nella ricostruzione conseguente alla seconda guerra mondiale. Per saziare l’antica fame di terra dei contadini meridionali, si decise, allora, di concedere piccoli lotti di terreno, talvolta di pochi ettari, cercando di accontentare il maggior numero di assegnatari, ma 40 Provincia di Cosenza finendo così per creare un gran numero di piccole proprietà che a stento erano in grado di sostenersi economicamente. La successiva politica agraria, basata sugli interventi di bonifica del territorio e sui finanziamenti della Cassa per il Mezzogiorno sempre più mirati, privilegiando le zone fertili costiere a svantaggio di quelle montane scarsamente produttive, finì per creare nel Sud dell’Italia due tipi di agricoltura: quella povera, abbandonata a se stessa, che produce emigrazione e quella ricca, con finanziamenti, altamente meccanizzata, basata su colture specializzate, in grado di produrre a prezzi competitivi per i mercati europei. Era una soluzione logica dal punto di vista economico ma, in questo modo, venivano abbandonati a se stessi milioni di contadini, quelli delle zone meno produttive e fertili del Sud, che già vivevano una vita di stenti. La soluzione immediata e provvisoria venne dall’emigrazione, che da sempre è stata la valvola di sfogo della disoccupazione, di cinque milioni di contadini meridionali verso l’Italia settentrionale, favorita dall’impetuoso sviluppo industriale degli anni ’50, gli anni del “miracolo economico”. In seguito gli accordi tra Italia e Belgio apriranno ai meridionali le miniere di carbone e nel 1961 saranno in 200.000, il 44,2% della popolazione straniera residente nel Belgio. Quindi da un lato troviamo un’agricoltura povera che negli ultimi 40 anni si è impoverita ancora di più: nella provincia di Cosenza 62 paesi su 155 sono al collasso economico. A forte vocazione rurale, continuano a subire un preoccupante calo demografico, con una popolazione notevolmente invecchiata e non più in grado di assicurare il ricambio generazionale, si configurano come realtà di progressiva emarginazione sociale ed economica, destinate a scomparire. Dall’altro abbiamo un’agricoltura, un tempo produttiva e remunerativa, che oggi attraversa una profonda crisi economica iniziata negli anni ’90, a seguito della rivalutazione della lira nei confronti del marco tedesco e della penetrazione sul mercato europeo dei prodotti mediterranei a basso costo. Ad accentuarla hanno contribuito e contribuiscono altri fattori come gli scarsi impegni comunitari di spesa nel settore ortofrutticolo e la stessa politica economica della C.E.E. tendente a penalizzare le colture meridionali, i costi crescenti del 2-3% all’anno, i contributi agricoli unificati C.A.U. che si sono triplicati, determinando un notevole indebitamento che pesa sui bilanci delle aziende agricole, tanto da precludere loro ogni progetto di sviluppo. Ad essi dobbiamo aggiungere i danni causati dalle calamità naturali che alcune Regioni, in crisi finanziaria, non pagano o pagano con molto ritardo, la mancata attuazione delle norme che regolano gli sgravi fiscali, la mancata riduzione degli oneri previdenziali, l’I.R.A.P. che aumenta il carico fiscale per l’agricoltura del Sud che necessita di molta manodopera e, infine, la politica nazionale di totale adesione all’Euro e alla globalizzazione dei mercati mondiali. Per rilanciare lo sviluppo dell’agricoltura occorre da un lato consolidare le passività aziendali ammortizzandole nel lungo periodo a tassi agevolati, e dall’altro è necessario svecchiare le imprese agricole, trasformando quelle a conduzione diretta del conduttore-coltivatore in aziende di tipo associativo, in cooperative con un potenziale più elevato di disponibilità di capitali e con una più alta redditività, promuovere le necessarie azioni di riconversione delle colture e di diversificazione degli indirizzi economici, riorganizzare le imprese agricole su basi di maggiore efficienza mediante la riqualificazione della forza-lavoro ancora presente. L’impresa capitalistica appare come l’unico tipo di impresa in grado di risollevare l’economia agricola della nostra provincia. Ma la crisi delle aziende agricole meridionali non è solo strutturale quanto di mercato, causata dalla politica della C.E.E., a seguito dell’entrata di Paesi come il Portogallo, la Spagna e la Grecia, che ha fatto crescere le produzioni di tipo mediterraneo (vite, olivo, agrumi, fruttiferi), ponendo sul tappeto problemi di eccedenza di questi prodotti per i quali i Paesi citati, con l’Italia, sono in concorrenza con quelli del Mediterraneo (Tunisia, Marocco,Turchia, ecc.), tradizionali fornitori degli stessi prodotti agricoli alla C.E.E. e verso i quali la CEE esporta grossi quantitativi di prodotti industriali. L’ingresso nella C.E.E. di altri Paesi europei e la necessità di mantenere le proprie quote di mercato verso i paesi del Mediterraneo ha penalizzato il Sud che ha visto ridurre le proprie esportazioni verso i Paesi della Comunità europea, ricevendo in cambio un modesto contributo finanziario. Provincia di Cosenza 41 Tabelle di riferimento Tavola 1.16 – Superficie agricola utilizzata SAU (in ettari) per classe di SAU, forma di conduzione e titolo di possesso dei terreni. Anni 1990-2000 e variazioni, superfici medie. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat. ANNI DI CENSIMENTO Classi di SAU Meno di 1 ettaro 1-------2 2-------3 3-------5 5------10 10-----20 20-----30 30-----50 50----100 100 e oltre Totale Forme di conduzione Conduzione diretta del coltivatore Con solo manodopera familiare Con manodopera familiare prevalente Con manodopera extrafamiliare prevalente 1990 Variazioni % 1990-2000 2000 Aziende SAU Aziende SAU 35.011(46,7) 16.727(22,3) 7.650(10,2) 5.673(8,8) 4.962(6,6) 2.165(2,9) 753(1,0) 551(0,7) 360(0,5) 262(0,3) 16.577,58 (0,45) 23.076,85(1,38) 18.355,42(2,41) 24.910,09(3,79) 33.971,75(6,81) 29.435,54(13,6) 17.901,33(23,8) 20.812,32(37,8) 24.281,80(67,4) 61.717,46(235,6) 37.558(54,2) 13.990(20,2) 5.892(8,5) 5.027(7,2) 3.608(5,2) 1.701(2,5) 586(0,8) 457(0,7) 290(0,4) 186(0,3) 16.634,71(0,44) 19.113,57(1,37) 14.071,34(2,39) 18.892,22(3,76) 24.505,87(6,82) 23.077,78(13,6) 13.969,82(23,8) 17000,83(37,2) 20.061,85(69,2) 63.327,64(340,5) 75.014 271.040,14 69.295 230.655.63 Aziende (Superficie totale) Aziende (Superficie totale) 73.089 (316.389,92) 67.967 (259.049,26) SAU 225.226,65 (169.830,12) (59.954,10) 55.710 (86.605,70) -7,6 -14,9 Superficie media 1990 2000 3,08 2,59 (165.772,73) 2,29 2,01 3,75 3,50 6,86 8,01 25,58 43,39 10,35 13,04 26.426,86 7.546 60.176,30 8.774 + 0,3 -17,2 -23,3 -24,1 -27,8 -21,6 -22,0 -18,3 -17,4 + 2,6 111.772,85 45.478,79 12.120 SAU 175.946,33 119.571,56 52.195 SAU Aziende + 7,3 -16,4 -21,8 -23,5 -27,3 -21,4 -22,2 -17,0 -19,4 -29,0 (36.095,78) 37.746,62 4.711 43.954,40 (57.180,75) 53.547,12 Conduzione con salariati Conduzione a mezzadria (a) Altra forma di conduzione 1.718 52 (383,64) 6 (18,06) 4,91 2,46 Totale 75.014 271.040,14 (523.108,56) 69.295 230.655,63 (405.093.56) 3,61 3,33 Aziende SAU Aziende SAU 69.866 2.285 222.279,65 12.856,17 65.492 2.051 200.612,00 10.529,70 3,18 5,63 3,06 5,13 2.863 ----- 35.904,32 15.698,74 20.205,58 1752 ----- 19.513,93 9.140,78 10.373,15 12,54 5,48 7,06 11,14 5,22 5,92 Titolo di Possesso dei terreni Terreno solo in proprietà Terreno solo in affitto (b) Terreno parte in proprietà e parte in affitto (b) di cui: Terreno in proprietà Terreno in affitto (204.053,67) 1.234 1.603,74 155 (2.281,33) (144.337,54) 1.147,42 88 255,35 (1.688,70) 14,76 Superficie media 1990 2000 75.014 271.040,14 69.295 230.655,63 3,61 3,33 Totale (c) Tra parentesi: per le aziende è indicata la quota %; per la SAU la superficie media; (a) comprese le aziende il cui conduttore si avvale esclusivamente di manodopera e mezzi forniti da terzi; (b) compresi i terreni in uso gratuito; (c) Dal totale sono escluse le aziende senza terreno agrario. 42 Provincia di Cosenza Tavola 1.17 – Superficie aziendale (in ettari) per classe di SAU, composizione percentuale e variazioni. Anno 2000. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat. SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA Classi di SAU Senza SAU Meno di 1 ettaro 1-------2 2-------3 3-------5 5------10 10-----20 20-----30 30-----50 50----100 100 e oltre Totale Seminativi (a) --4.299,31 5.777,76 4.835,69 7.364,07 10.966,30 10.802.77 6.488,93 7.654,47 8.911,87 10.205,03 77.306,20 Coltivazioni legnose agrarie --11.723,46 11.965,64 7.924,86 9.317,08 9.744,12 7.151,79 4.125,06 4.079,41 4.596,24 7.361,94 77.989,60 Prati Permanenti e pascoli --611,94 1.370,17 1.310,79 2.211,07 3.795,45 5.123,22 3.355,83 5.266,95 6.553,74 45.760,67 75.359,83 Totale --16.634,71 19.113,57 14.071,34 18.892,22 24.505,87 23.077,78 13.969,82 17000,83 20.061,85 63.327,64 230.655,63 COLTURE BOSCHIVE (b) ALTRA SUPER FICIE SUPERFICIE TOTALE 21.345,87 5.959,42 4.791,68 3.305,41 4.347,16 8.238,8 9.728,06 4.025,51 7.627,01 10.505,92 63.541,94 143.416,78 1456,46 6509,08 3514,72 2318,54 2489,51 2553,17 1987,91 968,14 1279,96 1287,26 6656,60 22.802,33 29.103,21 27.419.77 19.695,29 25.728,89 35.297,84 34.793,75 18.963,47 25.907,80 31.855,03 31021,15 133.526,18 405.093,56 COMPOSIZIONE % SUPERFICI AZIENDALI 2000 (1990) Classi di SAU Seminativi (a) Senza SAU Meno di 1 ettaro 1-------2 2-------3 3-------5 5------10 10-----20 20-----30 30-----50 50----100 100 e oltre --14,8(9,2) 21,1(27,9) 24,5(30,6) 28,6(33,0) 31,1(38,7) 31,0(39,6) 34,3(30,5) 29,5(31,2) 28,0(29,5) 7,6(8,4) 19,1 (21,4) Totale Coltivazioni legnose agrarie --40,3(16,3) 43,6(36,3) 40,2(32,5) 36,2(28,3) 27,6(23,9) 20,6(17,7) 21,7(13,8) 15,8(12,1) 14,4(14,2) 5,5(4,6) 19,2 (15,2) Prati Permanenti e pascoli --2,1(1,1) 5,0(5,2) 6,7(6,6) 8,6(8,4) 10,8(13,2) 14,7(17,4) 17,7(17,6) 20,3(25,6) 20,6(28,0) 34,3(19,8) 18,6 (15,2) Totale --57,2(26,6) 69,7(69,4) 71,4(69,7) 73,4(69,7) 69,5(75,8) 66,3(74,7) 73,7(61,9) 65,6(68,9) 63,0(71,7) 47,4(32,8) 56,9 (51,8) COLTURE BOSCHIVE (b) 93,6 20,5(58,6) 17,5(16,8) 16,8(18,9) 16,9(20,9) 23,3(16,3) 28,0(18,1) 21,2(31,6) 29,4(25,3) 33,0(24,6) 47,6(63,0) 35,4(40,7) ALTRA SUPERFICIE 6,4 22,3 (14,8) 12,8(13,8) 11,8(11,4) 9,7(9,4) 7,2(7,9) 5,7(7,2) 5,1(6,5) 5,0(5,8) 4,0(3,7) 5,0(4,2) 7,7(7,5) SUPERFICIE TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 VARIAZIONI SUPERFICI 2000-1990 SUPERCOLTURE Coltivazioni Prati Totale ALTRA FICIE BOSCHIVE legnose Permanenti SUPER TOTALE (b) agrarie e pascoli FICIE Senza SAU --------------Meno di 1 ettaro 5,6 24,0 1,0 30,6 -38,1 7,5 --1-------2 -6,8 7,3 -0,2 0,3 0,7 -1,0 --2-------3 -6,1 7,7 0,1 1,7 -2,1 0,4 --3-------5 -4,4 7,9 0,2 3,7 -4,0 0,3 --5------10 -7,6 3,7 -2,4 -6,3 7,0 -0,7 --10-----20 -8,6 2,9 -2,7 -8,4 9,9 -1,5 --20-----30 3,8 7,9 0,1 11,8 -10,4 -1,4 --30-----50 -1,7 3,7 -5,3 -3,3 4,1 -0,8 --50----100 -1,5 0,2 -7,4 -8,7 8,4 0,3 --100 e oltre -1,2 0,9 14,5 14,6 -15,4 0,8 ---2,3 4,0 3,4 5,1 -5,3 0,2 --Totale (a) Compresi gli orti familiari; (b) Somma di boschi e arboricoltura da legno; nel 1990, inoltre, comprendono anche le aziende senza superficie. Classi di SAU Seminativi (a) Provincia di Cosenza 43 Tavola 1.18 – Superficie aziendale (in ettari) per classe di SAU, composizione percentuale e variazioni. Anni 2000-1990. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat. AZIENDE Coltivazioni Seminativi (a) di cui: cereali per la produzione di granella Legumi secchi Patata Barbabietola da zucchero Piante industriali Ortive (a) Fiori e piante ornamentali Foraggere avvicendate Coltivazioni legnose agrarie Vite di cui: vite per la produzione di vini DOC e DOCG Vite per la produzione di altri vini Vite per la produzione di uva da tavola Olivo Agrumi Fruttiferi Vivai Prati permanenti e pascoli Totale SAU Arboricoltura da legno (b) di cui : Pioppeti Altro (b) Boschi di cui : Fustaie Cedui Macchia mediterranea Altra superficie SUPERFICIE INVESTITA Superfici medie Valori assoluti (2000) Variazioni % 2000-1990 Valori assoluti (2000) Variazioni % 2000-1990 2000 1990 Variazioni assolute 2000-1990 38.587 -23,5 77.306,20 -31,0 2,00 2,22 -0,22 16.456 -45,6 40.321,15 -36,1 2,45 2,08 0,37 4.138 7.932 62,2 -48,5 943,08 3.277,82 -56,6 -44,4 0,23 0,41 0,85 0,38 -0,62 0,03 48 139 11.995 -21,3 189,6 -42,8 118,03 651,60 3.765,58 -50,2 2077,8 -51,6 2,46 4,69 0,31 3,89 0,62 0,37 -1,43 4,07 -0,06 67 14,9 49,44 441,5 0,74 0,16 0,58 5.032 -30,9 13.768,07 -13,8 2,76 2,19 0,57 59.713 -5,5 77.989,60 -2,1 1,31 1,26 0,05 18.362 -32,1 5834,02 -37,4 0,32 0,34 -0,02 699 62,2 390,90 -16,1 0,56 1,08 -0,52 17.535 -34,7 5.241,98 -38,7 0,30 0,32 -0,02 405 -27,4 184,01 -35,6 0,45 0,51 -0,06 47.683 10.417 15.211 27 2,8 -2,9 -19,5 33,3 48.750,35 10.668,79 12.501,06 45,40 7,6 -6,3 -7,4 19,3 1,02 1,02 0,82 1,68 0,98 1,06 0,71 0,67 0,04 -0,04 0,11 1,01 10.393 69.295 -25,6 -7,6 75.359,83 230.655,63 7,6 -14,9 7,25 3,33 5,68 3,61 +1,57 -0,28 717 191 561 18.864 7.412 8.792 ---19,7 ---16,5 -38,1 -4,7 1.577,55 314,46 1.263,09 141.839,23 78.544,51 54.712,24 ---55,7 ---33,1 -41,6 -18,2 2,20 1,65 2,25 7,52 10,60 6,22 --2,98 --9,39 11,22 7,25 ---1,33 ---1,87 -0,62 -1,03 5.069 62.832 16,0 9,6 8.582,48 31.021,15 -20,7 -21,0 1,69 0,49 2,54 0,68 -0,85 -0,19 70.119 -7,15 405.093,56 523.108,56 5,78 6,93 -1,15 Totale (a) Compresi gli orti familiari; (b) Nel 1990 furono rilevati i soli pioppeti e non altre forme di arboricoltura da legno; 44 Provincia di Cosenza Tavola 1.19– Giornate di lavoro per categoria di manodopera, classe di SAU (in ettari) e sesso. Anno 2000. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat. Classi di SAU Senza superficie Meno di 1 ettaro 1------2 2------3 3------5 5-----10 10----20 20----30 30----50 50---100 100 e oltre Totale MANODOPERA FAMILIARE MANODOPERA EXTRAFAMILIARE Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Totale generale 19.830 1.071.310 622.032 354.241 381.324 366.379 231.736 100.146 78.951 48.818 27.536 3.302.305 6.029 771.155 430.408 228.249 236.820 306.479 116.872 43.303 33.761 19.779 8.276 2.101.151 25.859 1.842.465 1.052.440 582.490 618.144 572.858 348.630 143.449 112.712 68.597 35.812 5.403.456 26.472 58.356 60.926 39.215 50.157 78.375 88.721 58.014 66.687 110.497 295.083 932.953 2.020 46.257 70.841 47.883 55.322 72.365 79.814 48.512 46.117 80.874 148.769 698.774 28.762 104.793 131.767 87.098 105.479 150.740 168.535 106.526 112.804 191.371 443.852 1.631.727 54.621 1.947.258 1.184.207 669.588 723.623 723.598 517.166 249.975 225.516 259.968 479.664 7.035.183 Tavola 1.20 – Aziende e persone per categoria di manodopera e classe di SAU (in ettari). Anno 2000. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat. Classi di SAU Senza superficie Meno di 1 ettaro 1-------2 2-------3 3-------5 5------10 10-----20 20-----30 30-----50 50----100 100 e oltre Totale MANODOPERA FAMILIARE MANODOPERA EXTRAFAMILIARE Aziende Persone Aziende 818 37.545 13.973 5.880 5.017 3.594 1.681 580 442 235 121 69.926 1.487 85.549 32.979 14.118 12.356 8.901 4.276 1.460 1.106 693 326 163.260 91 5.131 2.866 1.387 1.285 1.090 640 285 235 195 154 13.359 A tempo determinato Operai Dirigenti Assimilati Impiegati 194 46 7.204 675 4.717 443 2.379 207 2.654 302 3.006 242 2.247 225 1.336 114 1.251 168 2.112 54 3.296 166 30.396 2.642 A tempo indeterminato Operai Dirigenti Assimilati Impiegati 40 21 111 7 118 8 79 8 93 8 98 14 55 22 31 8 35 16 39 24 247 75 946 211 totale 301 7.997 5.286 2.673 3.057 3.360 2.549 1.489 1.470 2.229 3.784 34.195 45 Provincia di Cosenza Tavola 1.21 – Persone e giornate di lavoro, per categoria di manodopera, forma di conduzione e classe di SAU (in ettari). Anno 2000. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Dati Istat. MANODOPERA AZIENDALE MANODOPERA FAMILIARE Forme di Conduzione Conduzione diretta del coltivatore Con solo manodopera familiare Con manodopera familiare prevalente Con manodopera extrafamiliare prevalente Conduzione con salariati Conduzione a mezzadria Altra forma di conduzione Totale Forme di Conduzione Conduzione diretta del coltivatore Con solo manodopera familiare Con manodopera familiare prevalente Con manodopera extrafamiliare prevalente Conduzione con salariati Conduzione a mezzadria Altra forma di conduzione Totale MANODOPERA EXTRAFAMILIARE A tempo determinato Operai Dirigenti AssiImpiemilati gati A tempo indeterminato Operai Dirigenti AssiImpiemilati gati Conduttore Coniuge Altri familiari (Parenti) Totale 68.772 41.723 47.457 (3.940) 160.992 24.806 2.263 576 56.459 34.545 39.840 (2.851) 133.695 --- --- 7.563 4.529 5.388 (502) 17.982 11.341 4.750 2.199 9.315 1.065 447 89 47 2.229 (137) 529 (29) 59 (3) --- --41.767 69.926 Totale Aziende 47 27.692 12.313 --- --- --- --- 1.004 220 15 12.580 7.563 13.465 1.259 356 32 15.112 4.750 2.070 5.521 349 360 159 6.389 1.002 198 55 30 10 5 100 38 --- --- 14 0 0 0 14 6 48.045 (3.522) 163.260 30.396 2.642 946 211 34.195 13.359 GIORNATE DI LAVORO MANODOPERA MANODOPERA EXTRAFAMILIARE A tempo A tempo FAMILIARE determinato Conduttore Coniuge Altri familiari (Parenti) 3.333.381 1328.905 543.882 (133694) 2676.593 1114.313 475.844 176.105 444.220 (106340) 82.411 (22.667) 180.744 38.487 17.251 (4.687) 39.052 7.964 6135 2.751 --- --- 3378.368 1339.620 3.958 (1.715) 1.519 (700) --549.359 (136109) indeterminato Totale Operai Assimilati Dirigenti Impiegati Operai Assimilati Dirigenti Impiegati Totale 5339.662 927.768 95.951 45.011 6.526 1075.256 4341.466 --- --- --- --- --- 757.027 196.677 22.247 10753 656 230.333 241.169 731.091 73.704 34258 5.870 844.923 52.689 412.757 23.519 91550 19.819 547.645 11.105 4.517 1.733 1.530 452 8.232 --- 594 0 0 0 594 5403.456 1345.636 121.203 138091 26.927 1631.727 46 Provincia di Cosenza Tavola 1.22 – Aziende con allevamenti di bestiame e numero di capi, per classe di superficie totale (in ettari). Anno 1990. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat. CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE 1990 Categorie Bovini Suini Bufalini Caprini Ovini Conigli Avicoli Equini Totale 2000 Categorie Bovini Suini Bufalini Caprini Ovini Conigli Avicoli Equini Totale Senza Meno di 1 1--2 2--5 5--10 10--20 20--50 50-100 100 e + superficie Totale 9 9 -6 9 1 6 3 43 211 4.836 1 819 707 906 4.939 141 12.560 541 4.709 -1.141 938 1.011 4.578 258 13.176 1.557 6.329 -2.123 1.815 1.464 6.020 643 19951 1.293 2.975 2 1.330 1.256 825 2.801 505 10.987 935 1.473 1 803 807 355 1.337 338 6.049 700 818 3 545 514 184 703 271 3.738 202 201 -168 134 36 142 79 962 175 126 2 108 96 24 92 65 688 5.623 21.476 9 7.043 6.276 4.806 20.618 2.303 68154 Senza Meno di 1 1--2 2--5 5--10 10--20 20--50 50-100 100 e + Totale superficie 3 4 -8 9 3 8 1 36 273 4.354 1 594 600 1.064 5.046 77 12.009 228 3.267 -529 532 759 3.485 107 8.907 591 3.826 -920 969 931 3.919 232 11388 529 1.623 -595 683 463 1.635 190 5.718 467 774 -359 397 217 723 148 3.085 408 459 3 266 282 116 403 141 2.078 116 131 -94 75 32 102 69 619 92 56 1 55 49 14 34 56 357 2.707 14.494 5 3.420 3.596 3.599 15.355 1.021 44.197 NUMERO DI CAPI 1990 Categorie Bovini Suini Bufalini Caprini Ovini Conigli Avicoli Equini Totale 2000 Categorie Bovini Suini Bufalini Caprini Ovini Conigli Avicoli Equini Totale Meno di 1 1--2 2--5 5--10 10--20 20--50 50-100 100 e + superficie Totale 378 1.828 --425 393 20 1.932 4 4.980 925 7.532 1 3.707 4.054 12.784 128.527 164 157.694 2.372 10.044 --6.364 7.600 15.492 116.729 272 158.843 8.125 19.908 --14.718 19.684 28.620 213.817 684 305.556 9.980 10.219 6 15.586 20.942 15.489 143.120 613 215.955 11.781 9.785 3 15.026 18.909 6.752 48.431 444 111.131 14.224 12.054 15 21.729 24.296 3.954 35.442 420 112.134 7.052 7.351 --11228 1.142 6.359 209 45625 14631 1.759 18 14866 11204 725 9.871 509 53583 69.918 80.480 43 104.705 118.310 84.978 704.258 3.319 1166.011 Senza Meno di 1 1--2 2--5 5--10 10--20 20--50 50-100 100 e + Totale superficie 39 85 --965 441 39 251 44 1.864 1.632 18.867 1 3.843 4.356 11.332 78.325 99 118.455 1.215 6.510 --3.799 4.801 9.503 71.824 130 97.782 4.440 9.868 --8.169 13.005 12.537 138.163 337 186.519 5.639 6.190 --8.949 16.090 7.655 52.010 352 96.885 7.239 5.863 --9.808 13.150 10.711 29.028 288 76.087 10.462 4.023 39 13.615 15.550 2.209 16.410 321 62.629 5.738 5.739 --8.982 8.630 752 4.020 302 34163 9.871 809 23 8.684 6.432 587 2.323 388 29117 46.275 57.954 63 66.814 82.455 55.325 392.354 2.261 703.501 Senza 12.284 Capitolo II Aziende agricole caratteristiche tipologiche 48 Provincia di Cosenza 2.1 – Premessa. Nel capitolo precedente abbiamo analizzato le aziende agricole secondo le loro caratteristiche fisiche (superficie totale, dimensione degli allevamenti, superficie agricola utilizzata, ecc.), ora la necessità di fornire, del complesso delle attività aziendali, anche una valutazione economica ha posto l’esigenza di classificare le aziende secondo una tipologia nella quale gli elementi base sono il reddito lordo standard (RLS), l’orientamento tecnico economico (OTE) con la indicazione delle aziende comprese, la dimensione economica (DE) articolata in 11 classi. La classificazione delle aziende, in base all’OTE e alla DE, si fonda sul reddito lordo (RL), differenza tra il valore della produzione lorda (proveniente dal singolo ettaro o dal singolo capo di bestiame) e i costi specifici sostenuti per ottenerla. La produzione lorda di una o di un gruppo omogeneo di coltivazioni è data, nell’annata agraria di riferimento, dalla produzione complessiva che può essere utilizzata dopo aver detratto le perdite di raccolta. Non potendo disporre dei dati contabili di ogni azienda per calcolarne il reddito lordo, si è ricorsi al RLS, valore medio applicabile a tutte le aziende di una regione. I RLS determinati riguardano 43 coltivazioni e 21 categorie di bestiame. Moltiplicando i RLS, riferiti ad un ettaro di superficie o ad un capo di bestiame, per gli ettari di superficie e per il numero di capi di bestiame, rispettivamente, si ottengono i RLS di ogni coltivazione e di ogni categoria di bestiame. Sommando i valori si ricava il RL complessivo dell’azienda che è chiamato la sua dimensione economica. Essa viene espressa in UDE (Unità di Dimensione Economica) e corrisponde ad un RLS aziendale riferito a condizioni di produzione e a prezzi di un prefissato periodo. Per il censimento del 2000 ogni UDE è uguale ad un RLS aziendale di 1200 €. Per un’azienda con un RLS di 1800 € la UDE sarà: 1800:1200 =1,5 UDE, 1 € vale 1936,27 lire. Esistono11 classi di UDE ed 1 UDE vale 2.324.592 lire. ● Classificazione. Le aziende in base all’OTE si dividono in aziende ad “indirizzo produttivo specializzato” e in aziende ad “indirizzo produttivo misto”. Le prime sono quelle aventi un’attività esclusiva o prevalente rispetto alle altre attività. Le seconde non hanno un’unica attività prevalente, ma presentano un OTE parzialmente prevalente sulle altre attività con un RLS entro certi limiti stabiliti, oppure esercitano almeno due delle attività previste nelle aziende con OTE specializzato senza che nessuna incida, economicamente, oltre un certo livello prefissato. Il primo livello di classificazione prevede 8 indirizzi economici generali che si articolano in due orientamenti tecnicoeconomici: quello specializzato e quello misto. Nel primo vi sono i seguenti indirizzi: ● Seminativi. Aziende il cui indirizzo produttivo, unico o prevalente, è costituito da seminativi, con esclusione delle coltivazioni ortive in orti stabili o industriali, di quelle ortive in serra e delle coltivazioni floreali; ● Ortofloricoltura. Aziende il cui indirizzo produttivo, unico o prevalente, è costituito dalle coltivazioni ortive in orti stabili o industriali, dalle coltivazioni ortive in serra e/o dalle coltivazioni floreali; ● Coltivazioni permanenti. Aziende orientate prevalentemente o unicamente verso le coltivazioni legnose agrarie; ● Erbivori. Aziende il cui indirizzo produttivo, unico o prevalente, è rappresentato dall’allevamento di bovini, bufalini, equini, ovini e/o caprini, nonché aziende prive di tale bestiame in cui l’attività economica prevalente è incentrata sulla produzione foraggera di prati permanenti e pascoli; ● Granivori. Aziende nelle quali l’attività, unica o prevalente, è quella dell’allevamento di suini, degli allevamenti avicoli e/o dell’allevamento di frattrici. Nell’orientamento misto rientrano i seguenti indirizzi: ● Policoltura, Aziende aventi due degli orientamenti agricoli generali (seminativi, ortofloricoltura, coltivazioni permanenti), oppure uno di essi parzialmente prevalente rispetto agli altri; ● Poliallevamento. Aziende aventi entrambi gli orientamenti zootecnici (Erbivori, Granivori), di cui uno parzialmente prevalente rispetto all’altro; ● Coltivazioni-Allevamenti. Aziende che, esercitando attività produttive agricole e zootecniche, non rientrano nei gruppi precedentemente Provincia di Cosenza 49 indicati. Gli 8 OTE generali, a loro volta, sono stati disaggregati in 17 OTE principali, ottenuti evidenziando nelle aziende gli indirizzi produttivi più diffusi, e questi ultimi sono stati scissi in altri gruppi pervenendo a 50 OTE particolari. Poiché ogni azienda viene attribuita ad uno dei 50 OTE particolari e ad una delle 11 classi di DE si ottengono, per ogni livello territoriale considerato, 550 gruppi di aziende omogenee sotto il profilo tecnico-economico. Ogni azienda è classificata in uno degli OTE in base all’incidenza percentuale del RLS delle varie attività produttive aziendali sul RLS complessivo dell’azienda. Le aziende ad indirizzo produttivo specializzato, ricadenti in uno dei primi 5 OTE, sono caratterizzate dal fatto che il RLS delle coltivazioni o delle categorie di bestiame che determinano l’orientamento di pertinenza è maggiore dei 2/3 del RLS aziendale complessivo. Le aziende ad indirizzo produttivo misto (policoltura, poliallevamento e coltivazioni e allevamenti) sono di tipo “parzialmente prevalente” se i RLS provenienti dalle attività produttive delle aziende, coltivazioni e allevamenti, che concorrono alla costituzione di uno tra i primi cinque indirizzi generali, contribuiscono in misura compresa tra 1/3 e 2/3 alla formazione del RLS aziendale, mentre i RLS dell’insieme delle altre attività produttive incidono sul RLS aziendale al massimo per 1/3. Le aziende sono considerate con indirizzo produttivo di tipo “duplice”, quando entrambi i RLS, concernenti le attività produttive di due tra i primi cinque OTE specializzati, concorrono alla formazione del RLS aziendale con un’aliquota compresa tra 1/3 e 2/3. Le aziende non rientranti nelle voci previste, con le aziende il cui RLS delle varie attività incide poco sul RLS dell’azienda sì da non determinare alcun orientamento, neppure di tipo prevalente o di tipo duplice, vengono attribuite all’OTE coltivazioni e allevamenti. 2.2– Dall’esame della tavola 2.1 si evince che nel 2000, nella provincia di Cosenza, le aziende specializzate sono 58.335, l’85,4% del totale, quelle miste sono 9.954, il restante14,6%. Tra le aziende specializzate quelle ad OTE Coltivazioni permanenti39 sono il 69,3% del totale delle aziende e investono una SAU di 91.021,95 ettari, pari al 39,6% della SAU totale. Esse producono un RLS di 188.977,4 UDE (il 63,5%) ed assorbono 4.094.373 giornate di lavoro (il 58,7%). Il loro RLS medio è di circa 4 UDE, la SAU è di 1,92 ha e le giornate di lavoro impiegate nelle loro attività agricole sono in media 86,6. Le aziende ad OTE Seminativi40 sono l’11,6% del totale delle aziende e investono l’11,8% di SAU, hanno un RLS di 25.815 UDE (8,7% di quello totale) e le giornate di lavoro erogate sono 740.256 (il 10,6% del totale). Esse, mediamente, hanno una SAU di 3,4 ha, una dimensione economica di 3,3 UDE e le giornate di lavoro erogate sono 93 per azienda. Le aziende ad indirizzo Ortofloricoltura41 sono solo 385 (lo 0,6% del totale), investono una SAU dello 0,4%, RLS 3,1 UDE, giornate di lavoro 87.832 (l’1,3% del totale). Per ogni azienda si hanno, in media, una SAU di 2,35 ha, un RLS di 23,8 UDE, le giornate sono 228. Le aziende specializzate in Erbivori42 sono il 3,7% e occupano il 22,9% di SAU, producono un RLS di 18.396,6 UDE ed impegnano 406.347 giornate lavorative ad annata agraria. In media risulta una SAU di 21,1 ha, un RLS di 7,4 UDE, 163 giornate di lavoro per azienda. Le aziende specializzate in Granivori43 sono appena 228 (lo 0,3% del totale), occupano una SAU di 78,66 ha, producono un RLS di 494,4 UDE, erogano 18.812 giornate di lavoro. 39 Coltivazioni permanenti : Viticoltura (per vini di qualità, per vini non di qualità, per vini di qualità ed altri, mista per produzioni diverse); Frutticoltura ed Agrumicoltura (frutticoltura, agrumicoltura, frutticoltura e agrumicoltura); Olivicoltura; Coltivazioni permanenti diverse e/o combinate. 40 Seminativi : Cereali, legumi secchi e semi oleosi (cereali (escluso il riso), riso, (cereali, riso, legumi secchi e semi oleosi)); Altri Seminativi (piante sarchiate, cereali e piante sarchiate, orticoltura in pieno campo, seminativi diversi). 41 Ortofloricoltura : Orticoltura in orti industriali, Floricoltura e piante ornamentali, Ortofloricoltura mista. 42 Erbivori : Bovini da latte (da latte, da latte e da allevamento); Bovini da allevamento e carne (da allevamento, da ingrasso); Bovini da latte allevamento e carne (da latte con allevamento e carne, da allevamento e carne con latte); Ovini, caprini ed altri erbivori (ovini, ovini e bovini, caprini, erbivori diversi). 43 Granivori : Suini; Pollame; Granivori diversi. 50 Provincia di Cosenza Tavola 2.1 – Aziende e relativa SAU (in ettari), RLS e numero di giornate di lavoro aziendale per orientamento tecnico economico (OTE) generale e classe di dimensione economica. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Anno 2000 Dati Istat. ORIENTAMENTI TECNICOECONOMICI GENERALI AZIENDE SPECIALIZZATE IN: Seminativi Ortofloricoltura Coltivazioni permanenti Erbivori Granivori AZIENDE MISTE CON COMBINAZIONE DI: Policoltura Poliallevamento Coltivazioni /Allevamenti CLASSI DI DIMENSIONE ECONOMICA < 1 UDE 1------2 2------4 4------6 6------8 8--- -12 12--- 16 16----40 40---100 100--250 250 e più TOTALE AZIENDE SAU RLS GIORNATE DI LAVORO Numero % Ettari % UDE % Numero % 58. 335 7.935 385 47.293 2.494 228 85,4 11,6 0,6 69,3 3,7 0,3 171.651,78 27.008,71 906,42 91.021,95 52.636,04 78,66 74,8 11,8 0,4 39,6 22,9 0 242.852,30 25.815,9 9.167,9 188.977,4 18.396,6 494,4 81,5 8,7 3,1 63,5 6,2 0,2 5.347.620 740.250 87.832 4.094.373 406.347 18.812 76,7 10,6 1,3 58,7 5,8 0,3 9. 954 7.513 655 1.786 14,6 11,0 1,0 2,6 57.922,90 33.211,02 4.559,66 21.152,22 25,2 14,0 2,0 9,2 54.973,00 36.266,5 4.780,1 13.926,3 18,5 12,2 1,6 4,7 % 5,4 6,8 11,1 7,3 5,8 8,3 4,9 14,8 12,2 10,7 12,7 100,0 UDE 12.744,4 21.999,9 38.019,0 25.727,0 19.083,6 25.495,2 16.212,3 43.512,3 37.222,2 25.045,3 32.664,0 297.825,30 1.624.217 23,3 1.049.745 15,1 163.310 2,3 411.162 5,9 GIORNATE DI LAVORO Numero % 1.107.354 15,9 1.001.796 14,4 1.242.641 17,8 662.347 9,5 444.569 6,4 532.018 7,6 289.554 4,2 651.508 9,3 398.418 5,7 213.546 3,1 428.086 6,1 6.971.837 100,0 AZIENDE Numero 25.080 15.201 13.488 5.267 2.771 2.624 1.176 1.815 619 168 71 68.289 % 36,7 22,3 19,8 7,7 4,1 3,8 1,7 2,7 0,9 0,2 0,1 100,0 SAU Ettari 12.466,53 15.531,05 25.384,16 16.812,03 13.380,63 19.084,57 11.306,48 34.077,67 27.921,73 24.541,58 29.068,25 229.574,68 RLS % 4,3 7,4 12,8 8,6 6,4 8,6 5,4 14,6 12,5 8,4 11,0 100,0 Le aziende miste con combinazioni di Policoltura44 sono 7.513 (l’11%), investono il 14% di SAU e producono un RLS del 12,2% del totale, impiegando 1.049.745 giornate di lavoro ad annata agraria. SAU media 4,3 ha, RLS 4,8 UDE, giornate di lavoro 139,7. Le aziende con Coltivazioni e Allevamenti45 sono il 2,6% del totale aziende, occupano una superficie di 21.152,22 ha (il 9,2%), producono un RLS che è il 4,7% del reddito totale, erogano il 5,9% del numero di giornate di lavoro, SAU media 11,8 ha, RLS medio 7,8 UDE, giornate medie 230. Il Poliallevamento46 riguarda 655 aziende, il 2% di SAU totale, l’1,6% del RLS complessivo, il 2,3% delle giornate lavorative. Analizzando le classi di UDE, si vede che il 3,9% delle aziende è compreso in quelle da 16—40 a 250 e più UDE nelle quali si concentra il 50,4% di SAU, il 46,5% di RLS e solo il 24,2% delle giornate di lavoro. Nelle prime tre classi di UDE (da <1 a 2—4 ), invece, si concentra il 78,8% di aziende, il 48,1% delle giornate di lavoro, ma solo il 24,5% di RLS ed il 23,3% di SAU. 44 Policoltura : Ortofloricoltura e Coltivazioni permanenti; Seminativi ed Ortofloricoltura; Seminativi e Viticoltura; Policoltura (seminativi); Policoltura (seminativi, ortofloricoltura o coltivazioni permanenti). 45 Coltivazioni e allevamenti : Seminativi ed Erbivori (seminativi e bovini da latte, bovini da latte e seminativi, seminativi ed erbivori non da latte, erbivori non da latte e seminativi); Altre Coltivazioni ed Allevamenti (seminativi e granivori, coltivazioni permanenti ed erbivori, coltivazioni ed allevamenti diversi). 46 Poliallevamento : Orientamento Erbivori (bovini da latte, erbivori non da latte); Orientamento Granivori (granivori e bovini da latte, granivori ed erbivori non da latte, granivori ed allevamenti misti). Provincia di Cosenza 51 Tavola 2.2– Aziende per orientamento tecnico economico (OTE) principale e generale e per classe di dimensione economica. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Anno 2000 Dati Istat. CLASSI DI DIMENSIONE ECONOMICA OTE PRINCIPALI E GENERALI <1 1---2 2---4 4---6 6---8 8--12 12-16 16--40 40-100 100-250 250 e più Totale 22415 12984 11311 4296 2245 2043 929 1419 496 139 58 58335 1.990 484 332 104 68 58 23 44 8 1 1 3.113 Seminativi 3.982 1.669 1.147 357 233 210 90 167 57 18 5 7.935 Ortofloricoltura 84 65 68 27 23 25 19 40 15 13 6 385 Viticoltura 1.591 226 73 13 10 2 2 7 7 1 0 1.932 Agrumicoltura 2.574 1.443 1.338 700 358 351 201 371 140 38 18 7.532 Olivicoltura Coltivazioni permanenti 9.459 6.845 6.407 2.215 1.127 935 385 431 156 25 14 27999 16848 11022 9.881 3.753 1.878 1.646 731 1.027 377 90 40 47293 Erbivori 1.286 225 214 159 111 158 89 183 45 17 7 2.494 Granivori 215 3 1 0 0 4 0 2 2 1 0 228 AZIENDE MISTE CON COMBINAZIONE DI: 2.665 2.217 2.177 980 526 581 247 396 123 29 13 9.954 Policoltura Seminativi e coltivazioni permanenti Poliallevamento Coltivazioni Allevamenti 1.879 1.802 1822 780 362 388 158 234 66 16 6 7.513 913 1.082 1.157 478 196 196 66 89 25 11 2 4.215 169 144 86 57 48 62 21 48 16 3 1 655 617 271 269 143 116 131 68 114 41 10 6 1.786 Totale 25080 15201 13488 5.276 2771 2.624 1.176 1.815 619 168 71 68289 AZIENDE SPECIALIZZATE IN : Cereali legumi secchi semi oleosi Frutticoltura e Dalla tabella precedente emerge che la maggior parte delle aziende si concentrano nella classe minore di 1 UDE (il 36,7%) in cui prevalgono quelle specializzate in Coltivazioni permanenti (67,2%) e Seminativi (15,9%), mentre tra le aziende miste prevalgono quelle in Policoltura (il 7,5%). A partire dalla classe con meno di 1 UDE, il numero delle aziende assume un andamento decrescente fino alla classe di 16—40 UDE, dove si verifica una inversione di tendenza, per riprendere subito dopo allo stesso modo. Tra le aziende specializzate in coltivazioni permanenti, quelle ad OTE Olivicoltura riguardano il 41% del totale aziende e il 59,2% di quelle a Coltivazioni permanenti; le aziende a prevalenza di Frutticoltura e Agrumicoltura sono l’11,% del totale ed il 15,9% delle Coltivazioni permanenti; le aziende a prevalenza di Viticoltura sono il 2,8% del totale 52 Provincia di Cosenza ed il 4,1% delle Coltivazioni permanenti; le aziende miste con combinazione di Policoltura sono 7.513 su 9.954 (il 75,5%) di quelle miste e l’11% del totale delle aziende. 2.3 – Tavola 2.3 – Aziende e relativo RLS per classe di dimensione economica per (OTE) principale e generale. Provincia di Cosenza (Universo Italia) . Anno 2000 Dati Istat. OTE PRINCIPALI E GENERALI REDDITO LORDO STANDARD <1 1---2 2---4 4---6 6---8 8--12 12-16 16--40 40-100 100-250 250 e più Totale 11.291,1 18.775,0 31.808,0 20.937,7 15.447,9 19.864,1 12.790,8 34.049,2 30.276,9 21.242,7 26.368,9 242.852 804,5 667,7 905,2 504,8 473,5 557,5 313,1 1.074,8 383,4 115,5 261,5 6.061,5 941,4 1.745,8 1.709,9 2.377,6 2.309,0 3.214,2 1.238,1 1.743,0 1.116,0 1.589,5 1.500,0 2.057,5 935,4 1.248,5 3.007,1 4.081,9 2.975,8 3.359,2 2.498,2 2.613,7 1.523,5 1.785,0 19.754,4 25.815,9 50,5 96,7 202,4 124,3 158,4 245,2 267,6 926,9 1.048,6 2.002,1 4.045,1 9.167,9 Viticoltura 621,0 312,4 195,0 61,4 67,0 20,2 28,2 162,2 460,7 126,3 0 2.054,3 Frutticoltura Agrumicolt. 1.277,1 2.064,5 3.781,7 3.416,4 2.450,9 3.450,0 2.769,2 8.921,9 8.785,4 5.656,2 9.567,2 52.140,5 AZIENDE SPECIALIZ ZATE IN Cereali, legu -mi secchi, semi oleosi Altri seminativi Seminativi Ortofloricoltura Olivicoltura Coltivazioni permanenti diverse e/o combinate Coltivazioni permanenti 5.399,5 9.987,1 18.016,1 10.800,2 7.746,4 9.054,0 5.279,6 10.206,7 9.386,3 4.056,1 5.285,7 95.217,8 1.840,1 3.610,9 5.785,2 4.011,4 2.656,6 3.456,0 1.963,4 5.208,2 4.403,7 3.682,6 2.946,9 39.564,9 9.137,5 15.974,8 27.778,0 18.289,4 12.920,9 15.980,3 10.040,4 24.499,0 23.036,1 13.521,2 17.799,7 18.8977 Bovini da latte 0,9 0 20,9 33,9 20,8 115,1 170,5 1.178,1 691,5 809,6 357,6 3.398,9 10,9 38,3 124,1 158,1 207,5 326,2 68,2 277,4 226,5 0 0 1.437,3 0 1,2 3,0 30,5 22,1 16,8 0 131,9 220,9 0 0 426,4 330,4 282,0 462,8 558,5 528,8 1.081,3 995,5 2.891,9 1.574,4 2.046,8 2.381,4 13.133,9 Erbivori 342,3 321,5 610,9 781,0 779,2 1.539,4 1.234,3 4.479,3 2.713,2 2.856,5 2.739,0 18.396,6 Granivori 14,9 4,3 2,5 0 0 41,7 0 62,0 119,8 249,2 0 AZIENDE MISTE CON: 1.453,3 3.224,9 6.211,0 4.789,3 5.635,6 5.631,1 3.421,6 9.463,1 7.045,3 3.802,5 6.295,1 5.4973,0 Policoltura 1.164,2 2.623,2 5.177,1 3.803,6 2.487,7 3.745,2 2.178,3 5.637,2 3.935,8 2.101,0 3.473,2 36.266,5 81,5 199,9 225,7 278,3 325,2 581,0 270,0 1.085,8 925,1 315,4 254,5 4.542,5 7,5 6,5 6,4 0 14,5 28,4 13,3 38,5 0 122,4 0 237,6 89,1 206,4 232,1 278,3 339,7 609,5 283,3 1124,3 925,1 437,8 254,5 4780,1 86,7 189,7 453,8 342,5 403,7 727,3 540,9 1442,4 1.151,3 476,2 263,7 6.078,2 173,4 205,6 347,9 364,9 404,5 549,2 419,0 1.259,3 1.033,2 787,6 2.303,6 7.848,1 260,1 395,2 801,7 707,4 808,2 1.276,5 959,9 2.701,7 2.184,4 1.263,7 2.567,3 13.926,3 12.744,4 21.999,9 38.019,0 25.727,0 19.083,6 25.495,2 16.212,3 43.512,3 37.322,2 25.045,3 32.664,0 297.825 Bovini da allev. e carne Bovini da latte allev. e carne Ovini, Caprini, altri erbivori Poliallevame nto erbivori Poliallevame nto granivori Poliallevamento Seminativi Erbivori Atre Coltivazioni Allevamenti Coltivazioni Allevamenti Totale 494,4 Provincia di Cosenza 53 Le 27.999 aziende che hanno come attività principale o prevalente l’Olivicoltura producono un RLS di 95.217,8 UDE, il 50,4% delle Coltivazioni permanenti e il 39,2% di quello delle aziende specializzate. Le aziende specializzate in Coltivazioni permanenti con esclusività in Frutticoltura ed Agrumicoltura producono 52.140,5 UDE di RLS (il 27,6% del RLS delle Coltivazioni permanenti e il 21,5% del RLS delle aziende specializzate). Tra le aziende specializzate il RLS maggiore lo producono quelle specializzate in Coltivazioni permanenti (77,8%), seguono i Seminativi (10,6%), gli Erbivori (7,6%), Ortofloricoltura con il 3,8% e Granivori con lo 0,2%. Dando un’occhiata ai Seminativi si nota che il reddito maggiore è associato alla classe 16—40 UDE (il 15,8%), seguono la classe da 40 a 100 UDE con il 13% e la classe da 2 a 4 UDE con il 12,5%. La classe da 16 a 40 UDE è quella di maggiore reddito per quanto concerne la totalità delle aziende (specializzate e miste), in essa si concentra il 14,6% del RLS totale, seguono la classe da 2 a 4 UDE con il 12,8% e la classe da 40 a 100 UDE con il 12,5%. Ogni azienda di dimensione economica (DE) minore di un UDE ha un RLS medio di 0,51 UDE, quella della classe 1—2 UDE ha un RLS medio di 1,45 UDE. Si vede che il reddito lordo standard, azienda per azienda, da meno di un UDE a 250 è + UDE, ha un andamento irregolare. Più della metà si trova nelle classi 250 e + UDE, 40—100, 16—40, 2—4 UDE (il 50,9%) che interessano il 23,4% delle aziende specializzate. L’Ortofloricoltura ha un RLS totale di 9167,9 UDE, prodotto maggiormente dalle aziende da 16 a 40 UDE in su, massimo apporto di 4.045,1 UDE (il 44,1%), ad opera della classe di 250 e + UDE nella quale vi sono solo 6 aziende sulle 385 complessive. Gli Erbivori concentrano 1286 aziende su 2.494 nella classe di DE < 1 UDE, ma esse producono solo 342,3 UDE di RLS, la maggioranza (il 69,5%) proviene dalle 252 aziende comprese tra la classe 16—40 e la classe 250 e + UDE. La Viticoltura produce un RLS di 2.054,3 UDE (l’1,1% delle Coltivazioni permanenti), proveniente per il 67,9% dalle aziende di dimensione 40—100 UDE, <1 UDE e 1—2 UDE. Tra le aziende miste il reddito maggiore va ascritto a quelle in Policoltura (il 66% di quello delle aziende miste). Nel complesso le aziende specializzate producono l’81,5% del reddito lordo standard totale e quelle miste il 18,5%. 2.4 – La tavola successiva classifica la superficie aziendale per forma di utilizzazione dei terreni, per orientamento tecnico economico e per classi di dimensione economica. Da essa si evince che nel 2000 le aziende specializzate occupano 285.708,60 ettari, il 75% della superficie totale, quelle miste il rimanente 25%. Tra le aziende specializzate quelle ad OTE Seminativi coprono il 49,6% della superficie coltivata a seminativi, 46.362,62 ha, (cereali, legumi secchi, patata, foraggere, ortive, barbabietola da zucchero), che risulta il 27% della SAU (171.651,78 ha). Queste aziende, specializzate in Seminativi, si estendono su una superficie di 40.122,05 ha (il 10,5% di quella totale) di cui il 57,3% è coltivata a seminativi, il 2,1% è coltivata a legnose agrarie, il 7,9% a prati permanenti e pascoli, lo 0,6% è investita da arboricoltura da legno, il 23,1% da boschi, il 5,5% riguarda superficie agricola non utilizzata e il 3,5% altra superficie. Le aziende ad indirizzo economico Seminativi sono 7.935 per una superficie media di 5,06 ha ed un RLS di 25.815,9 UDE, reddito medio di 3,3. La superficie delle aziende specializzate in Viticoltura risulta di 2.448,63 ettari (lo 0,9% della superficie totale delle aziende specializzate); per il 45,6% si tratta di terreni utilizzati per le coltivazioni legnose agrarie, per il 17,8% di terreni boschivi, per il 12,4% di terreni adibiti a colture seminative, il 17,3% è superficie agricola non utilizzata. Le aziende specializzate in Olivicoltura , che rientrano tra quelle ad OTE generale Coltivazioni permanenti, occupano una superficie di 65.495,45 ha (il 22,9% di quella delle aziende specializzate ed il 17,2% della totale) costituita da terreni a seminativi per il 13,8%, da terreni a legnose agrarie per il 56,1%, da terreni convertiti in prati permanenti e pascoli per il 5,3%, da superficie a boschi per il13,8%. La superficie agricola utilizzata è di 49.225,15 ha (il 75,2% di quella ad olivicoltura), 54 Provincia di Cosenza Tavola 2.4 – Superficie aziendale (in ettari) per forma di utilizzazione dei terreni, per (OTE) principale e generale e classe di dimensione economica. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. ORIENTAMENTI TECNICOECONOMICI Principali-Generali SAU Arboricoltura da legno Boschi Superf. agricola non utilizzata Altra Superf. Superficie totale Seminativi Legnose agrarie Prati e pascoli Totale piop peti SPECIALIZZATE IN 46362,62 68222,92 57066,24 900,37 91,6 90147,63 15032,75 7976,07 285708,60 Cereali, legumi secchi e semi oleosi 10061,27 175,08 1.144,64 73,9 19,1 2.278,19 885,44 540,22 15.157,83 Seminativi 22990,93 853,02 3.164,76 224,61 39,5 9.288,83 2.210,58 1.389,32 40.122,05 Ortofloricoltura 631,04 214,53 60,85 5,73 0,86 287,90 87,88 56,32 1.344,25 Viticoltura Frutticoltura Agrumicoltura 303,3 1.115,87 78,71 10,73 0,08 435,89 422,83 81,29 2.448,63 2.028,27 15343,88 1.898,89 80,43 6,10 7.057,89 1.667,01 921,81 28.998,18 AZIENDE Olivicoltura Coltivazioni permanenti 9.021,17 36760,36 3.443,62 272,88 220,7 9.008,88 5.142,13 1.846,41 65.495,45 17331,86 66588,26 7.101,83 537,47 46,4 25503,05 9.427,17 3.836,61 125.326,25 Erbivori 5.335,90 562,45 46737,69 131,39 4,79 59972,62 3.264,33 2.671,65 118.676,03 72,89 4,66 1,11 1,17 0 95,23 42,79 22,17 240,02 AZIENDE MISTE CON COMBINAZIONE DI 29862,63 9.766,68 18293,90 492,36 208 30449,28 3.893,65 2.515,47 95.273,66 Policoltura 20044,45 7.301,37 4865,20 226,12 57,6 6.447,11 2.529,80 1.224,31 42.638,36 Poliallevamento Coltivazioni Allevamenti 2.424,72 472,43 1.662,51 38,04 5,87 1.491,32 383,67 153,30 6.625,99 7.393,46 1.992,88 11765,88 228,20 144,7 22510,85 980,18 1.137,86 46.009,31 Arboricoltura da legno Boschi SAU non utilizzata Altra Superf. Superficie totale Granivori SAU CLASSI DI DIMENSIONE ECONOMICA Legnose agrarie Prati e pascoli Totale Piop peti < 1 UDE 1------2 2------4 4------6 6------8 8--- -12 12--- 16 16----40 40---100 100--250 250 e più Seminativi 5.488,77 5.869,22 9.292,92 6.062,04 5.043,65 7.393,60 4.579,53 13326,75 9.295,53 5.181,40 4.691,84 4.409,76 7.255,07 12250,55 7.869,79 5.453,03 6.851,17 4.149,31 9.735,75 8.652,44 4.904,32 6.458,41 2.568,00 2.406,76 3.840,69 2.880,20 2.883,95 4.839,80 2.577,64 11015,17 9.973,76 14455,86 17918,00 110,97 96,16 125,02 123,04 67,66 93,81 68,47 215,49 198,64 201,29 92,18 12,0 13,5 15,6 11,7 2,5 12,0 2,7 17,6 33,1 165 14,3 7.233,57 5.459,03 8.516,42 5.129,66 4..032,23 7.742,52 4.257,76 19366,55 14610,52 23403,41 20845,24 3.777,55 2.543,97 2.934,85 1.462,30 1.030,61 1.098,34 547,16 1.412,02 1.311,95 1.528,70 1.278,95 972,63 988,89 1.353,89 720,22 530,34 696,66 339,96 1.014,00 1.193,72 1.924,99 756,24 24.561,25 24.619,10 38.314,34 24.247,25 19.041,47 28.715,90 16.519,83 56.085,73 45.236,56 51.599,97 52.040,86 TOTALE 76225,25 77989,60 75359,83 1392,7 300 120596,9 18926,40 10491,54 380982,26 Provincia di Cosenza 55 mentre 1.846,41 ha sono di “altra superficie” e 5.142,13 sono di “superficie agricola non utilizzata”. Queste aziende sono 27.999 per una superficie media di 2,34 ha, un RLS di 95217,8 UDE, RLS medio 3,4 UDE. Le 7.532 aziende ad OTE principale Frutticoltura ed Agrumicoltura coprono una superficie di 28.998,18 ettari, il 23,1% di quella riservata alle Coltivazioni permanenti di cui fanno parte. Essa viene determinata per il 66,5% dalla SAU nella quale prevalgono i terreni a coltivazioni legnose agrarie che sono il 79,6% della SAU. Incide anche la superficie boschiva per il 24,3%, producono un RLS di 52140,5 UDE, RLS medio 6,92 UDE, superficie aziendale media 3,85 ha. Le aziende specializzate in allevamento di Ovini, Caprini ed altri Erbivori ricoprono una superficie di ettari 109.874,83 (il 92,6% della di quella delle aziende a Erbivori). Esse sono 2160 sulle 2494 ad indirizzo Erbivori ed hanno una superficie aziendale media di 50,87 ha, ed un RLS totale 13.133,9 UDE, il 4,4% del reddito totale delle aziende della provincia di Cosenza. Le aziende miste ad OTE Policoltura interessano una superficie totale di 42.638,36 ha, di cui 32.112,02 di SAU, con prevalenza di terreni a seminativi (il 47%), a boschi (il 15,1%), a coltivazioni legnose agrarie (il 17,1%), a prati permanenti e pascoli (l’11,4%). Esse hanno un RLS di 36.266,5 UDE, RLS medio 4,8 UDE, sono 7513 ed hanno una superficie media di 5,68 ha. Per quanto riguarda i terreni a seminativi la superficie maggiore risiede nelle classi 16—40, 40—100, 2—4 UDE; la superficie delle legnose agrarie è concentrata nelle stesse classi dei seminativi, i terreni coltivati a prati permanenti e pascoli hanno 17.918 ha della superficie occupata nelle classi 250 e + UDE. 2.5 – La tabella successiva mostra le aziende con allevamenti per orientamento economico e dimensione economica. Nell’anno 2000 esse sono 19.300 di cui 13.998 concentrate nelle prime tre classi di UDE. Tra le 2.707 aziende specializzate che praticano l’allevamento dei bovini, numericamente, prevalgono quelle ad OTE Erbivori (il 22,8%), mentre tra le aziende miste prevalgono quelle ad indirizzo economico Policoltura (il 26,2%) e Allevamenti e Coltivazioni (il 21,1%), per lo più concentrate nelle classi da 2—4 a 16—40 UDE. L’allevamento degli ovini concentra le relative 3.596 aziende nell’indirizzo specializzato Coltivazioni permanenti (il 22,3%), in quello misto di Policoltura (il 25,7%) ed in Coltivazioni e Allevamenti (il 18,1%). I caprini, che ammontano a 66.814 capi e contano 3.420 aziende, vengono allevati in prevalenza in aziende ad OTE Coltivazioni permanenti (il 22,5%), ad OTE Policoltura (il 25,6%) e ad OTE Coltivazioni e Allevamenti (il 18%). I 2.261 capi di equini sono allevati in 1021 aziende tra le quali spiccano quelle ad OTE Coltivazioni permanenti (il 26%), seguite da quelle ad OTE Policoltura (il 21,1%). Gli allevamenti di suini sono diffusi in 14.494 aziende di cui ad OTE Coltivazioni permanenti (il 45,1%), ad OTE Policoltura (il 26,3%) e ad OTE Seminativi (il 12,5%). Gli allevamenti avicoli sono concentrati in 15.355 aziende con le seguenti percentuali prevalenti: 47,9% in Coltivazioni permanenti; il 24,8% in Policoltura e il 12,4% in Seminativi. Le 3.597 aziende dedite all’allevamento dei conigli si trovano in Coltivazioni permanenti (il 38,2%) ed in Policoltura (il 29,7%). Pertanto tra le 2.356 aziende specializzate in Seminativi sono in numero maggiore quelle in cui si allevano suini, avicoli e conigli; le 8.958 aziende specializzate in Coltivazioni permanenti sono distribuite tra quasi tutte le specie di bestiame con larga prevalenza di suini e avicoli. Tra le aziende specializzate in Erbivori troviamo in prevalenza quelle che praticano l’allevamento dei bovini, dei caprini, degli ovini, dei suini, degli avicoli ed, in misura molto minore, degli equini. Nelle aziende ad OTE Granivori si trovano in genere più diffusamente le aziende con allevamenti di suini ed avicoli. Tra le aziende miste con combinazione di Policoltura troviamo le aziende con allevamenti di suini ed avicoli in larga parte, seguite da quelle riguardanti tutte le altre specie di animali da allevamento. Tra le 637 aziende ad OTE Poliallevamento e le 1.381 ad OTE Coltivazioni 56 Provincia di Cosenza Tavola 2.5–Aziende con allevamenti in complesso e per principali specie di bestiame, per OTE generale e classe di DE. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. OTE PRINCIPA LI E GENE RALI SPECIE DI BESTIAME TOTALE AZIENDE Con Allevamenti BOVINI OVINI CAPRINI EQUINI SUINI AVICOLI ALLEV. CONIGLI STRU ZZI AZIENDE SPECIALI ZZATE IN: 12.766 1.108 (2) 1.607 1.542 522 9.151 10.072 1.990 14 Seminativi 2.356 107 208 164 68 1.810 1.903 400 3 134 8.958 9 374 (1) 13 800 10 769 7 265 90 6.532 112 7.355 24 1.374 0 10 1.090 618 (1) 584 598 182 583 517 139 0 Granivori 228 0 2 1 0 136 185 53 1 AZIENDE MISTE : 6.534 1.599 (3) 1.989 1.878 499 5.343 5.283 1.607 14 Policoltura 4.516 709 924 877 215 3.805 3.815 1.067 8 allevamento 637 319 413 384 86 541 509 211 1 Coltivazioni Allevamenti 1.381 571(3) 652 617 198 997 959 329 5 Ortofloricoltura Coltivazioni permanenti Erbivori Poli- CLASSI DI DIMENSIONE ECONOMICA IN UDE < 1 UDE 1------2 2------4 4------6 6------8 8--- -12 12--- 16 16----40 40---100 100--250 250 e più 5.591 4.245 4.162 1.763 1.000 1.025 480 742 221 52 19 TOTALE 19.300 (tra parentesi i BUFALINI) 100 265 (1) 450 360 304 409 225 410 (1) 141 (2) 27 (1) 16 384 655 771 491 304 371 197 313 83 22 5 395 565 787 441 301 334 200 311 67 15 4 81 119 154 105 106 132 72 158 74 14 6 3.946 3.332 3.310 1.378 759 760 339 500 138 28 4 4.623 3.548 3.446 1.378 755 754 322 413 97 18 1 867 853 867 373 183 202 97 116 29 9 1 9 2 4 2 4 3 1 1 1 1 0 2.707 3.596 3.420 1.021 14494 15.355 3.597 28 ed Allevamenti sono presenti, pure se in proporzioni diverse, aziende che praticano l’allevamento di avicoli, suini, ovini, caprini, e in minore misura, di bovini, equini e conigli. Le aziende che praticano l’allevamento di bestiame, sono per lo più, concentrate nelle classi di UDE di piccole medie dimensioni, da quella meno di 1 alla classe da 4 a 6 UDE. La tavola seguente illustra la distribuzione dei capi di bestiame, presenti nelle aziende agricole della provincia di Cosenza, in base all’OTE generale e alla classe di DE. I bovini, che contano 46.275 capi, il 53,5% appartenenti ad aziende specializzate e il 46,5% ad aziende miste, sono presenti con 18.176 capi, il 39,3% del totale dei capi, nelle aziende ad indirizzo economico generale Erbivori, con 4.944 capi (il 10,7%) nelle aziende ad OTE Coltivazioni permanenti, con 1004 capi (il 2,2%) nelle aziende ad OTE Seminativi, con 10.229 capi (il 22,1% del totale dei capi) nelle aziende ad 57 Provincia di Cosenza Tavola 2.6 – Numero di capi per principali specie di bestiame, per OTE generale e per classe di DE. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. SPECIE DI BESTIAME OTE PRINCIPALI E GENERALI BOVINI OVINI CAPRINI EQUINI SUINI AVICOLI ALLEV. CONIGLI STRU ZZI 24.753 (15) 39.094 40.577 1.200 36843 224.580 33.099 70 1.004 3.024 1.351 146 4.053 37.762 5549 30 89 572 74 12 149 2.521 323 0 4.944 (1) 6.539 3309 600 13952 129.771 17.056 31 18.176 (14) 28.913 35.803 442 2686 11.680 1.836 0 0 46 40 0 16003 42.846 8.335 9 21.522 (48) 43.361 26.237 1.061 21131 167.774 22.220 106 Policoltura 6.741 10.800 6.449 393 10180 85.030 14.584 66 Poliallevamento Coltivazioni Allevamenti 4.552 10.212 7137 150 5.950 39.711 2.451 2 10.229 (48) 22.349 12.651 518 5.001 43.033 5.185 38 8225 10.649 11.124 5.144 2.620 3.332 1.856 3.946 8.172 187 64 55.319 21 5 54 16 5 25 42 7 1 0 0 176 AZIENDE SPECIALIZZATE IN: Seminativi Ortofloricoltura Coltivazioni permanenti Erbivori Granivori AZIENDE MISTE CON: CLASSI DI DIMENSIONE ECONOMICA IN UDE < 1 UDE 1------2 2------4 4------6 6------8 8--- -12 12--- 16 16----40 40---100 100--250 250 e più 174 693 (1) 2.023 2.765 3.439 5.911 3.853 11.231 (19) 8.212 (20) 2.888 (23) 5.086 TOTALE 46.275 (63) (tra parentesi i BUFALINI) 1.210 3.624 6.356 7.688 6.272 10.534 7.542 21.906 11.950 3.757 1.616 82.455 903 1.972 4.471 4.367 4.984 8.433 7.962 23.622 8.957 812 331 66.814 100 195 198 155 183 253 149 457 319 113 139 2.261 5.784 6.355 7.078 3.553 2.619 4.378 1984 5.932 5.471 14666 154 57974 67.025 62.707 72.005 38.148 18.461 65.090 15.604 42.367 9.917 746 104 392.354 OTE Coltivazioni e Allevamenti e con 6.741 capi (il 14,6% dei capi) nelle aziende ad OTE Policoltura. Questi animali si allevano in aziende di estensione medio-grande dal momento che si concentrano, soprattutto, nelle classi di dimensione economica 16—40 per il 24,3%, 40—100 per il 17,8%, 250 e più per l’11% e 8—12 UDE per il 12,8%. Gli 82.455 capi di Ovini, appartenenti per il 47,4% alle aziende specializzate e per il residuo 52,6% a quelle miste, si concentrano specialmente nelle aziende ad Erbivori (il 35,1%), seguite dalle aziende a Coltivazioni e Allevamenti (il 27,1%), da quelle a Policoltura (il 13%) e da quelle a Poliallevamento con il 12,4%. 58 Provincia di Cosenza La classi di DE più coinvolte sono: la 16—40 UDE con 21.906 capi (il 26,6%), la 40—100 con 11.950 capi (il 14,5%) e la 8—12 con 10.534 capi (il 12,8%). I 66.814 capi di Caprini provengono per il 60,7% da aziende specializzate e per il restante 39,3% da aziende miste; 23.622 capi sono di aziende della classe da 16 a 40 UDE (il 35,4%) e ben 35.803 capi si riferiscono ad aziende ad OTE Erbivori (il 53,6%). Tra le aziende miste quelle ad OTE Policoltura contano 6.449 capi, quelle ad OTE Coltivazioni e Allevamenti contano 12.651 capi e quelle a OTE Poliallevamento 7.137 capi. Inoltre risulta che 8.957 capi appartengono ad aziende della classe da 40 a 100 UDE, 8433 capi alla classe 8—12 UDE. I 2.261 capi di Equini sono allevati, per lo più, in aziende ad OTE Coltivazioni permanenti (600 capi), ad OTE Coltivazioni e Allevamenti (518 capi), ad OTE Erbivori (442 capi) e ad OTE Policoltura (393 capi). Essi appartengono, per lo più, alle classi di DE da 16 a 40 UDE, da 40 a 100 UDE e da 8 a 12 UDE. I 57.974 capi di Suini provengono da aziende specializzate per il 63,6% e da aziende miste per il 36,4%. Tra le aziende specializzate prevalgono quelle ad OTE Granivori con 16.003 capi e quelli ad OTE Coltivazioni permanenti con 13.952 capi, mentre tra le miste le aziende ad OTE Policoltura allevano circa il doppio dei capi (10.180) degli altri due indirizzi economici. Il 25,3% (14.666 capi) appartengono alla classe da 100 a 250 UDE, ma anche le classi piccole, da meno di 1 a 2—4 UDE, contengono ben 19.217 capi di suini (il 33,1%). I 392.354 capi di Avicoli vengono allevati per il 97,3% in aziende di piccole dimensioni (da < 1 a 2—4 UDE, il 51,5%) e medie dimensioni (da 4—6 a 16—40 UDE, il 45,8%). Le aziende ad OTE Coltivazioni permanenti prevalgono nettamente sulle altre con 129.771 capi (il 33,1%), seguite dalle aziende a Policoltura con 85.030 capi (il 21,7%). Infine i 55.319 capi di Conigli al 54,2% derivano da aziende delle prime tre classi di DE, mentre 8.172 capi derivano dalla classe 40—100 UDE. Le aziende che allevano conigli sono in prevalenza, ad OTE Coltivazioni permanenti (17.056 capi) e ad OTE Policoltura (14.584 capi). 2.6 – Le tavole successive 2.7 e 2.8 classificano le aziende e le giornate di lavoro aziendale in funzione della categoria di manodopera, tenendo conto dell’orientamento economico e della dimensione economica delle aziende. Dal loro esame si evince che le aziende che si avvalgono di manodopera familiare, e nelle quali il conduttore presta lavoro, sono 68.102 di cui 58.172 (l’85,4%) specializzate e 9.930 (il 14,6%) miste. Queste aziende, per svolgere la loro attività, necessitano di 5.367.391 giornate di lavoro aziendale ad annata agraria con larghissima prevalenza da parte della aziende specializzate (il 75,8% ). L’81,2% delle aziende specializzate, che impiegano manodopera familiare e che si avvalgono del lavoro del conduttore, sono ad OTE Coltivazioni permanenti, seguono quelle ad OTE Seminativi con il 13,6%, mentre tra le aziende miste che si avvalgono di manodopera familiare prevalgono quelle ad OTE Policoltura (il 75,6%). Lo stesso discorso, in minori proporzioni, vale anche per familiari e parenti del conduttore. Le aziende specializzate che impiegano manodopera non familiare sono 11.514 di cui 10.151 ad OTE Coltivazioni permanenti, mentre quelle miste sono 1.704 di cui 1.297 ad OTE Policoltura. Per quanto riguarda la manodopera esterna le aziende, specializzate e miste, che intrattengono un rapporto di lavoro a tempo determinato sono la quasi totalità. La manodopera di operai ed assimilati interessa 10.103 aziende specializzate su 11.514 e 1.489 aziende miste su 1704. Le aziende si concentrano maggiormente nelle prime quattro classi di dimensione economica e nella 16—40 UDE. Le aziende in cui lavora il coniuge sono 41.084 e le giornate erogate in suo favore 1.335.451di cui il 73,4% da parte di aziende specializzate ed il 26,6% da parte di aziende miste; quelle di “altri familiari” sono 547.945 (il 72,6% prodotte da aziende specializzate) e le aziende erogatrici 26.557; quelle in cui lavorano i parenti sono 2.701 per 135.729 giornate lavorative (il 77,1% dovute ad aziende specializzate). “Altra manodopera aziendale” riguarda dirigenti, impiegati, operai ed assimilati; essi lavorano in 11.514 aziende specializzate e in 1704 miste per un totale di 13.218 aziende ed assorbono, rispettivamente, 1.280.778 e 323.908 (il 79,8% ed il 20,2%) giornate 59 Provincia di Cosenza lavorative per un totale di 1.604.446. Le giornate di lavoro degli operai e degli assimilati prevalgono largamente, nel rapporto a tempo determinato, sia nelle aziende che impiegano tale tipo di manodopera che sono 11.592 (l’87,7%) su 13218, sia nella quantità di giornate di lavoro che risultano 1.333.407 su 1.604.446, con notevole prevalenza delle aziende specializzate (l’81% del totale). Esse riguardano le aziende specializzate in OTE Coltivazioni permanenti con 856.363 giornate di lavoro (il 64,2%), quelle ad OTE Seminativi (il 9,7%), e tra le aziende miste quelle con combinazione di Policoltura (l’11,7%). Nell’OTE Coltivazioni permanenti si registrano, nella manodopera a tempo determinato, anche 80.991 giornate di lavoro di dirigenti ed impiegati, nell’OTE Seminativi dirigenti e impiegati prestano 11.902 giornate lavorative, nell’OTE Policoltura 9.067 giornate. Tavola 2.7– Aziende per categoria di manodopera agricola, per OTE generale e per classe di DE. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. MANODOPERA FAMILIARE OTE PRINCIPALI E GENERALI AZIENDE SPECIALIZZATE IN: Seminativi Ortofloricoltura Conduttore Coniuge Altri familiari Parenti ALTRA MANODOPERA AZIENDALE Totale A tempo Indeterminato A tempo determinato Dirig Impieg. Operai Dirigent impieg. Operai Assimil. Totale 58.172 34.512 22.427 2289 58.172 106 359 1.095 10103 11.514 7.923 4.323 2721 290 7.923 13 27 141 777 938 383 252 152 17 383 5 7 12 53 69 Coltivazioni permanenti 47.232 28.657 18.738 1.911 47.232 35 297 908 9.002 10.151 Erbivori 2.409 1142 735 66 2.409 53 26 31 253 334 225 138 81 5 225 0 2 3 18 22 9.930 6.572 4.130 412 9.930 28 83 158 1.489 1.704 7.504 4.990 3.096 317 7.504 10 59 118 1.136 1.297 654 412 286 31 654 3 8 13 72 88 1.772 1.170 748 64 1.772 15 16 27 291 319 269 231 266 131 75 78 49 91 39 14 10 1253 2.625 2.203 2.562 1.173 673 711 352 754 376 108 55 11592 2.987 2.464 2.806 1.398 776 827 412 882 436 167 63 13.218 Granivori AZIENDE MISTE CON: Policoltura Poliallevamento Coltivazioni Allevamenti CLASSI DI DIMENSIONE ECONOMICA IN UDE < 1 UDE 1------2 2------4 4------6 6------8 8--- -12 12--- 16 16----40 40---100 100--250 250 e più TOTALE 25.058 15.187 13.471 5.266 2.767 2.614 1.169 1.780 593 144 53 68.102 13.903 9.277 8.644 3.374 1.808 1.703 803 1.124 334 86 28 41.084 8.728 5.792 5.527 2.254 1.245 1.212 576 863 276 62 22 26.557 831 574 566 261 137 128 61 102 23 10 8 2.701 25.058 15.187 13.471 5.266 2.767 2.614 1.169 1.780 593 144 53 68.102 11 10 11 11 5 8 7 17 15 20 19 134 51 55 75 46 33 47 12 59 30 20 14 442 60 Provincia di Cosenza La stragrande maggioranza delle giornate di lavoro degli operai ed assimilati viene assorbita dalle aziende delle classi che vanno dalla 16—40 alla 250 e più UDE (il 65,9%) ed in parte minore da quelle della classe 2—4 UDE. Quindi il lavoro dei salariati riguarda, soprattutto, le classi di dimensione economica medio grande, proprie delle aziende di pari dimensione. Tavola 2.8 – Aziende e numero di giornate di lavoro per categoria di manodopera agricola, per OTE generale e per classe di DE. Provincia di Cosenza (U. Italia). Anno 2000 Dati Istat. GIORNATE DI LAVORO AZIENDALE MANODOPERA FAMILIARE OTE ALTRA MANODOPERA AZIENDALE PRINCIPALI E GENERALI Conduttore Coniuge Altri familiari Parenti Totale A tempo Indeterminato A tempo determinato Totale Dirigent Impiegat Operai Dirigent Impiegat Operai Assimilati 16.323 80.185 104188 1.080.082 591.456 3056 4000 11902 129.842 148.800 891 38.461 2720 1463 3941 41.247 49.371 291.477 82.242 3110076 8029 38914 80991 856.363 984.297 70.125 38.912 6538 310.618 2518 35008 7327 50.876 95.729 10.698 4694 649 190 16.231 0 800 27 1754 2581 AZIENDE MISTE CON 763.660 355.811 150.037 31.041 1300.549 9042 47.099 14.202 253.325 323.668 Policoltura 505.831 245.205 97.177 21.476 869.689 2723 12029 9067 156.237 180.056 Poli- 81.749 34.377 17.318 3384 136.828 924 4125 2745 18.688 26.482 176.080 76.229 35.542 6181 294.032 5395 30945 2390 78.400 117.130 < 1 UDE 1------2 2------4 4------6 6------8 8--- -12 12--- 16 16----40 40---100 100--250 250 e più 701.138 590.054 685.194 347.705 232.665 267.684 137.707 265.526 250.766 298.398 147.841 91.174 103.709 55.842 69.791 70.791 106.464 68.132 42.677 55.840 32.443 22.368 22.022 26.526 17.367 9977 10.922 6323 1058.823 933.633 1116.582 579.045 376.493 438.155 232.315 78 662 366 1229 608 1272 277 3394 2839 5565 4265 4485 8818 3285 7326 6515 11.537 8230 6246 8141 5411 37.733 58.147 108.591 69.578 56.737 75.632 48.266 48.531 68.163 126.059 83.302 68.076 93.863 57.239 253.720 99.004 24.599 8796 89.083 26.728 4503 1881 70.560 24.766 5841 2640 13.753 3816 2605 590 427.116 154.314 37.008 13.907 2493 2179 7398 8803 13.614 9995 26.252 44.772 26.129 19.947 7738 11.770 182.156 211.983 135.350 394.434 224.392 244.104 176.536 414.179 TOTALE 3348.266 1335.451 547.945 135.729 5367.391 25.365 127284 118390 1333.407 1604.446 AZIENDE SPECIALIZZATE IN: 2584.606 979.640 397.908 104.688 4066842 Seminativi 370.692 142.993 62.944 14827 Ortofloricoltura Coltivazioni permanenti 23.601 10.043 3.926 1984572 751.785 Erbivori 195.043 Granivori 1280.778 allevamento Coltivazioni Allevamenti CLASSI DI DIMENSIONE ECONOMICA IN UDE Provincia di Cosenza 61 Esiste una notevole sproporzione tra lavoro a tempo indeterminato e lavoro a tempo determinato. Nel primo caso le aziende che si avvalgono di dirigenti ed impiegati sono appena 134 e quelle che ricorrono ad operai ed assimilati appena 442; le rispettive giornate di lavoro sono 25.365 e 127.284. Per quanto riguarda il lavoro a tempo determinato le aziende da cui provengono dirigenti ed impiegati sono 1.253 e le giornate di lavoro 118.390, mentre per gli operai le aziende sono 11.592 e le giornate di lavoro 1.333.407, come già detto. 2.8 Conclusioni. Esaminando le caratteristiche tipologiche delle aziende della provincia di Cosenza, siamo in grado di fornire una valutazione economica del complesso delle attività aziendali. Gli elementi da cui partire sono il reddito lordo standardizzato (RLS), gli orientamenti tecnico-economici (OTE), la dimensione economica (DE). Nel 2000 le aziende specializzate in una data attività (coltivazione o allevamento) sono 58.335 (l’85,4%) del totale, quelle miste sono 9954, il restante 14,6%. Le prime investono il 74,8% della SAU, determinano un RLS di 242.852,3 UDE (l’81,5%) e utilizzano nelle loro attività produttive 5.347.620 giornate di lavoro (il 76,7% del totale). Tra queste aziende, quelle ad OTE Coltivazioni permanenti (cioè aziende orientate, unicamente o prevalentemente, verso la coltivazione di vite, olivo, fruttiferi e agrumi, con un RLS maggiore di 2/3 del RLS aziendale) superano nettamente le altre aziende, specializzate e miste, per numero (il 69,3% del totale delle aziende), superficie agricola utilizzata (91.021,95 ettari, pari al 63,5% della SAU totale), reddito lordo standard (188.977,4 UDE, il 39,6% del reddito totale), giornate di lavoro 4.094.373 (pari al 58,7% del totale delle giornate lavorative). Seguono le aziende a Seminativi e quelle a Erbivori (aziende aventi quale indirizzo unico o prevalente l’allevamento di bestiame tranne i Suini). Tra le aziende miste prevalgono quelle con combinazione di Policoltura (aziende che hanno due orientamenti agricoli generali, tra Coltivazioni permanenti, Seminativi e Ortofloricoltura, oppure uno di essi, parzialmente prevalenti sugli altri; nel caso di due indirizzi economici il RLS complessivo deve essere compreso tra 1/3 e 2/3 del RLS aziendale, stessa cosa nel caso di un solo indirizzo economico, ma con la condizione aggiuntiva che il RLS delle restanti attività sia al più 1/3 di quello aziendale). Le aziende aventi come OTE le Coltivazioni permanenti sono concentrate nelle classi di dimensione economica più bassa, da < 1 a 4—6 UDE. Tra esse prevalgono quelle ad OTE principale Olivicoltura che sono il 41% del totale ed il 59,2% di quelle a Coltivazioni permanenti; producono un RLS di 95.217,8 UDE (il 50,4% delle Coltivazioni permanenti ed il 39,2% di quello delle aziende specializzate) e occupano una superficie totale di 65.495,45 ettari. L’olivicoltura trova la sua maggiore espansione su terreni utilizzati per le Coltivazioni legnose agrarie (l’olivo viene coltivato da solo o in combinazione con la vite e/o alberi da frutta) che formano il 56,1% della superficie totale ad olivicoltura. Tuttavia essa è presente anche su terreni a Seminativi per il 13,8%, su terreni investiti da Prati e pascoli per il 5,3% e su terreni boschivi per il 13,8% della superficie totale. La superficie agricola utilizzata per l’olivicoltura è di 49.225,15 ha (il 75,2% della superficie totale), il residuo 24,8% per il 13,8% va ai boschi e per l’11% riguarda superficie agricola non utilizzata o altra superficie o arboricoltura da legno, considerato che le aziende che praticano questa attività insistono, per lo più, su terreni montagnosi e collinari in parte non coltivati per scarsa resa economica o abbandonati. Le aziende ad olivicoltura si concentrano nelle classi aventi dimensione economica da < 1 sino a 4—6 UDE e, tenuto conto che 1UDE = 2.324.592 lire, trattasi di aziende dal reddito basso e, in genere, di estensione piccola o media. Il 70,8% del reddito globale di queste aziende è determinato dalla classe 1—2 per il 10,5% (9987,1 UDE), dalla 2—4 per il 18,9% (18.016,1 UDE), dalla 4—6 per l’11,3% (10.800,2 UDE), dalla classe 8—12 per il 9,5% (9.054,0 UDE), dalla classe 16—40 per il 10,7% (10.206,7 UDE) e dalla classe 40—100 per il 9,9% (9.386,3 UDE). Dividendo il reddito per il numero di aziende di ciascuna classe si ha la dimensione economica media delle aziende di quella classe che risulta: 1—2 (1,5 UDE); 2—4 (2,8 UDE); 4—6 62 Provincia di Cosenza (4,9 UDE); 8—12 (10,3 UDE);16—40 (23,7 UDE); 40—100 (60,2 UDE). La superficie media delle aziende è di 1,8 ha rispetto alla SAU e di 2,3 ha rispetto alla superficie agricola totale. Le aziende ad OTE Seminativi, aventi come indirizzo principale la produzione di cereali, legumi secchi e semi oleosi sono 3.113 (il 39,2 di quelle a Seminativi) distribuite per il 64% nella classe di dimensione economica minore di 1 UDE, di superficie molto piccola, e da < 1 a 4—6 UDE si trova il 90,1% delle aziende. La produzione proviene per il 66,4% da terreni a seminativi ed impegna una SAU di 11.380,89 ha (il 75,1% del totale SAU). Il contributo in termini di superficie dato dai terreni a legnose agrarie è dell’1,1%, dai terreni a Prati permanenti e pascoli è del 7,6%, dai terreni boschivi è del 15%, mentre Arboricoltura da legno incide per lo 0,5% e la residua percentuale del 9,4% è da ascriversi a “superficie agricola non utilizzata” e ad “altra superficie”. Queste aziende hanno una superficie media di 4,9 ha rispetto alla superficie totale e di 3,7 rispetto alla SAU. La superficie utilizzata per le aziende specializzate in cereali, legumi secchi e semi oleosi ammonta a ettari 15.157,83; il reddito lordo è di 6061,5 UDE e si concentra per il 74,4% nelle aziende di dimensione da < 1UDE fino alla classe 16—40 UDE, con la punta massima del 17,7% in proprio in questa classe. Tra le 7.513 aziende specializzate in Policoltura, quelle ad indirizzo economico principale “Seminativi e Coltivazioni permanenti” sono il 56%, mentre quelle ad OTE principale “Ortofloricoltura e Coltivazioni permanenti”sono il 20,6%. Esse investono una SAU di 33.211,02 ha, il 57,3% dell’intera SAU per le aziende miste, producono un RLS di 36.266,5 UDE (il 12,2% del reddito totale ed il 66% del reddito delle aziende miste) e impiegano, in un’annata agraria, nelle loro attività 1.049.745 giornate di lavoro (il 64,6% delle giornate di lavoro delle aziende miste). Le aziende che praticano la Policoltura sono per l’83,6% condensate nelle classi da < 1 UDE alla 4—6 UDE. I terreni a seminativi costituiscono il 47% dei terreni delle aziende specializzate in Policoltura, i terreni investiti in coltivazioni legnose agrarie il 17,1%, i terreni a prati permanenti e pascoli l’11,4%, i terreni boschivi il 15,2%, arboricoltura da legno lo 0,5%, mentre l’8,8% è assorbito da “superficie agricola non utilizzata” e da “altra superficie”. Per quanto concerne il RLS di queste aziende vediamo che esso risulta prodotto in misura maggiore dalle classi 2—4 e 16—40 UDE (il 29,8% del totale), ed è mediamente di 4,8 UDE per azienda. La superficie totale occupata da queste aziende è 42.638,36 ettari per una superficie aziendale media di 5,7 ha (rispetto alla SAU di 4,4 ha). Tra le 7.513 aziende a Policoltura quelle con allevamenti di bestiame sono 4.516 (il 60,1%); tra esse prevalgono quelle con Suini (l’84%), con Avicoli (l’84,5%), con Conigli (il 23,6%), Ovini (20,5%) e Caprini (19,3%). La maggior parte degli allevamenti di bestiame è concentrata nelle aziende di piccola dimensione economica e di piccolo reddito da < 1 UDE a 8—12 UDE. Il maggior numero di capi di bestiame è presente nelle aziende con allevamenti di Avicoli (85.030 capi), in quelle con allevamenti di Conigli (14.584 capi), di Ovini (10.800 capi) e di Suini (10.180 capi). Le aziende miste ad OTE Policoltura che si avvalgono di manodopera familiare sono il 75,6% del totale delle aziende, e sempre di questo orientamento economico sono il 77,6% delle aziende miste che si avvalgono di “altra manodopera aziendale” (operai, assimilati, dirigenti, impiegati), con larga prevalenza di quelle che utilizzano operai a tempo determinato (1.136 su 1.297). Le aziende, tanto a manodopera familiare che a manodopera non familiare, si concentrano per lo più nelle classi di DE da < 1 UDE a 4—6 UDE. Esse contengono il 73,8% delle aziende, specializzate e miste, con salariati a tempo determinato e l’86,7 di quelle a manodopera familiare. Tra le aziende con manodopera familiare, quelle ad OTE Policoltura richiedono 869.689 giornate di lavoro e 180.056 giornate di manodopera esterna che, se salariata è per lo più concentrata nelle classi da 16—40 a 250 e più UDE, se familiare nelle classi più piccole da <1 a 4—6 UDE, in ragione del fatto che sono le grandi aziende che sfruttano maggiormente il lavoro salariato. In 7.532 aziende, delle 47.293 specializzate in Coltivazioni permanenti, l’attività principale è Frutticoltura e Agrumicoltura. Per l’80,4% essa riguarda le aziende di piccole dimensioni tra le quali prevale Provincia di Cosenza 63 quella con meno di 1 UDE che comprende il 34,2% delle aziende. La superficie totale delle aziende ad OTE Frutticoltura ed Agrumicoltura è 28.998,18 ha di cui 19.271,04 ettari sono SAU (il 66,8%), 7.057,89 ha (il 24,3%) sono di superficie boschiva, la “superficie agricola non utilizzata” che fa capo a queste aziende è il 5,7%, “altra superficie” il 3,2% sempre della superficie totale relativa a questo OTE. I terreni di queste aziende per il 52,9% della loro superficie totale, ma per il 79,6% della SAU, sono investiti da coltivazioni legnose agrarie, per il 7,1% da seminativi, per il 6,5% da prati permanenti e pascoli, per lo 0,3% da arboricoltura da legno. La superficie totale media è 0,26 ha, che diventano 3,8 ha se riferita alla superficie totale di queste aziende. Il RLS di 52.140,5 UDE viene prodotto maggiormente dalle aziende medio-grandi che sono in numero decisamente minore, ma possono contare su una superficie decisamente maggiore. Difatti il 10,2% delle aziende, le medio-grandi, produce il 68,5% di RLS, contro il 31,5% delle piccole aziende che sono l’89,8%. Le 58.172 aziende specializzate, impiegano per la loro attività 4.066.842 giornate di manodopera familiare, le 9930 aziende miste, invece, impiegano 1.300.549 giornate di lavoro a manodopera familiare, per un totale di 5.367.391 giornate lavorative e di 68.102 aziende. Sono 13.218, di cui 11.514 specializzate e 1704 miste, le aziende che utilizzano “Altra manodopera aziendale” (operai-assimilati, dirigenti-impiegati), rispettivamente, per 1.280.778 e per 323.668 giornate di lavoro, per un totale di 1.604.446 giornate di lavoro. Tra esse quelle degli operai ed assimilati prevalgono largamente nel rapporto di lavoro a tempo determinato che interessa 11.592 aziende (principalmente quelle ad OTE Coltivazioni permanenti, Seminativi e Policoltura) e 1.333.407 giornate di lavoro, mentre le giornate di lavoro a tempo determinato di dirigenti e impiegati sono 118.390. Le aziende a Coltivazioni permanenti per la loro attività necessitano di 856.353 giornate di lavoro a tempo determinato di operai-assimilati e 80.991 di dirigenti-impiegati, seguono le aziende a Policoltura con 156.237 giornate di lavoro di operai-assimilati e 9.067 di dirigenti-impiegati. Da menzionare le aziende a Seminativi che si avvalgono di 129.842 giornate di operai-assimilati e di 11.902 di dirigenti-impiegati. La stragrande maggioranza delle giornate di lavoro di “altra manodopera aziendale” si trova nelle classi da 16—40 alla fine ed in misura minore nella 2—4 UDE, quindi il lavoro salariato viene prestato soprattutto nelle aziende di dimensioni medio-grandi. Esiste una notevole sproporzione tra lavoro a tempo determinato e lavoro a tempo indeterminato in cui le aziende che si avvalgono di dirigenti-impiegati sono appena 134 e quelle che assumono operai- assimilati sono 442, per rispettive 25.365 e 127.284 giornate di lavoro. Capitolo III Aziende agricole dati comunali 66 Dati comunali 3.1 – Le due tabelle seguenti classificano le aziende agricole della Provincia di Cosenza per forma di conduzione e Comune di appartenenza. Per quanto riguarda il Comune di Castrovillari, dal 1990 al 2000, le aziende passano da 2.207 a 3.616 con un aumento di 1.409 unità, pari al 63,8%, dovuto soprattutto all’incremento di 1.295 aziende a conduzione diretta del coltivatore (+ 59,2%). Tra tali aziende il contributo maggiore proviene da quelle con solo manodopera familiare per il 107,26%, seguite da quelle con manodopera familiare prevalente per appena l’8,88%, mentre negativo è l’apporto delle aziende con manodopera extrafamiliare prevalente che passano da 439 a 230 (-16,14%). Nell’anno 2000 le aziende con solo manodopera familiare sono il 79,01% del totale (dal 1990 al 2000 sono cresciute del 94,6%), quelle con manodopera familiare prevalente sono il 10,98% del totale delle aziende (dal 1990 al 2000 sono cresciute del 40,8%), quelle con manodopera extrafamiliare prevalente sono il 6,36% (dal 1990 al 2000 sono diminuite del 47,6%). Completano il quadro del 2000 le aziende con salariati e a mezzadria, complessivamente con il 3,65% (dal 1990 al 2000 sono cresciute più di sei volte, pari al 633,3%). Il calo delle aziende con manodopera extrafamiliare prevalente risulta evidente in Comuni come Firmo (–79,6%) e Laino Castello (-100%) che fanno parte della Comunità Montana del Pollino (-53,4%), in alcuni grandi Comuni della Provincia di Cosenza come Cassano (-32,7%) e Corigliano (-24,5%) e nella stessa Provincia (- 46%). Tavola 3.1 – Aziende per forma di conduzione e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat. CONDUZIONE DIRETTA DEL COLTIVATORE ALTRA CONDUZIONE COMUNI (Altitudine) Conduzione con salariati, e/o compartecipanti Conduzione a colonia parziaria appoderata Totale generale 429 0 0 430 439 2.189 18 0 2.207 30 137 66 25 26 183 121 62 82 101 216 339 220 403 274 452 605 577 346 771 12 8 0 2 0 5 131 7 0 13 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 228 347 220 406 275 457 736 586 347 784 1.249 1.366 6.821 196 2 7.023 529 282 393 303 179 165 534 83 252 117 1.870 3.680 1.292 1.819 899 98 18 6 5 26 0 0 0 3 2 1.969 3.698 1.299 1.827 927 12.128 8.791 73.575 1.762 155 (52)* 75.544 Con solo manodopera familiare Con manodopera familiare prevalente Con manodopera extrafamiliare prevalente Acquaformosa (756) 300 35 94 Castrovillari (362) Civita (450) Firmo (370) Frascineto (486) Laino Borgo (271) Laino Castello (545) Lungro (600) Morano Cal. (694) Mormanno (840) San Basile (540) Saracena (606) 1.468 282 138 120 135 217 205 129 381 408 161 544 48 82 19 161 43 140 103 107 103 126 C. M. del Pollino Cassano Ionio (250) Corigliano Cal.(210) Cosenza (238) Rossano Cal. (270) Spezzano Alb. (320) 4.206 1.176 2.864 816 1.264 603 Provincia CS 52.656 * (Tra parentesi “Altra forma di conduzione”) Totale Dati comunali 67 Altrettanto evidente è l’aumento delle aziende con solo manodopera familiare nella Provincia di Cosenza e nell’ambito della Comunità Montana del Pollino (+ 43%), di contro diminuiscono di numero le aziende con manodopera familiare prevalente, specie nella Provincia (-37,6%). Nel 2000 le aziende con salariati nel Comune di Castrovillari sono il 10,3% di quelle della Provincia di Cosenza, mentre quelle del comprensorio sono il 16%. Queste aziende, pur diminuendo nella Provincia, sono aumentate in modo consistente in Comuni come Castrovillari e Corigliano e si sono ridotte drasticamente in Comuni come Morano e Cassano. Esaminando l’andamento generale risulta che Castrovillari, il suo comprensorio, e Comuni come Rossano e Spezzano Albanese, in controtendenza con i dati provinciali che, invece, sono in linea con quelli di Comuni come Cassano e Corigliano, hanno visto crescere di numero le proprie aziende agricole nel decennio 1990-2000. Tavola 3.2 – Aziende per forma di conduzione e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. CONDUZIONE DIRETTA DEL COLTIVATORE ALTRA CONDUZIONE COMUNI (Altitudine) Conduzione con salariati, e/o compartecipanti Conduzione a colonia parziaria appoderata Totale generale 236 2 0 238 230 3.484 131 1 3.616 12 28 20 4 0 78 48 56 42 45 235 324 208 300 240 469 634 458 284 836 1 25 1 1 1 6 8 4 22 2 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 236 349 209 301 241 475 644 462 306 838 1.058 636 7.708 204 3 7.915 92 439 135 360 22 111 398 56 243 31 1.754 3.418 1.220 1.965 1.012 45 97 2 9 13 0 2 0 0 3 1.799 3.517 1.222 1.974 1.028 7.563 4.750 68.772 1.276 89 (6)* 70.143 Con solo manodopera familiare Con manodopera familiare prevalente Con manodopera extrafamiliare prevalente Totale Acquaformosa (756) 158 5 73 Castrovillari (362) Civita (450) Firmo (370) Frascineto (486) Laino Borgo (271) Laino Castello (545) Lungro (600) Morano Cal. (694) Mormanno (840) San Basile (540) Saracena (606) 2.857 397 172 256 137 279 240 197 453 381 211 673 51 40 51 17 0 194 133 21 31 118 C. M. del Pollino Cassano Ionio (250) Corigliano Cal.(210) Cosenza (238) Rossano Cal. (270) Spezzano Alb. (320) 6.014 1.551 2.581 1.029 1.362 959 Provincia CS 56.459 * ( Tra parentesi “Altra forma di conduzione”) 3.2 – Riguardo alla superficie agraria totale (tavole 3.3 e 3.4), nel decennio 1990-2000, il Comune di Castrovillari ha visto passare la sua superficie da 18.866,42 a 13.872,62 ettari con una perdita di 4993,80 ettari, pari al 26,5%. Essa è da ascriversi al calo della superficie totale delle aziende a conduzione con salariati di 5.409,79 ha, pari al 37%, compensato in parte dall’incremento della superficie totale delle aziende a conduzione diretta del coltivatore di 413,99 ha, pari al 9,8% (più i 2 ha della mezzadria). Tra queste ultime crescono in superficie quelle con solo manodopera familiare, dell’85,1% pari a 1.343,31 ha, mentre diminuiscono quelle con manodopera familiare 68 Dati comunali prevalente del 19,5% (-200,49 ha) e quelle con manodopera extrafamiliare prevalente del 44,7% (-728,83 ha). Nell’anno 2000 la superficie agraria totale del Comune di Castrovillari è per il 21,06% a conduzione diretta del coltivatore con solo manodopera familiare (nel 1990 era l’8,4%), per il 5,96% a conduzione diretta con manodopera familiare prevalente e per il 6,49% a conduzione diretta con manodopera extrafamiliare prevalente. In totale la superficie a conduzione diretta è il 33,51% contro il 22,5% del 1990. Il rimanente 66,49% della superficie totale è a conduzione con salariati o a mezzadria (la seconda per soli 2 ha), quasi il doppio di quella a conduzione diretta. Inoltre la superficie agricola totale del Comune di Castrovillari nel 2000 è il 3,42% di quella della provincia di Cosenza. Dando uno sguardo al circondario, la perdita di superficie agricola totale, dal 1990 al 2000, appare evidente in Comuni come Morano (-27,3%) e Acquaformosa (-33,9%), mentre cresce e quasi si raddoppia nel Comune di Mormanno (+ 97%). Tavola 3.3– Superficie totale (in ettari) per forma di conduzione e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat. CONDUZIONE DIRETTA DEL COLTIVATORE Conduzione con salariati, e/o compartecipanti Conduzione a colonia parziaria appoderata Totale generale 1477,57 0 0 2033,14 1.629,64 4.234,74 14631,68 0 18866,42 1.322,23 332,26 143,29 188,22 819,79 764,30 794,69 238,27 480,10 970,23 2.789,82 760,22 2.141,96 2.244,93 2.150,79 1.629,96 2.170,64 2.464,06 1.405,47 2.781,06 58,23 357,07 0 1.385,52 0 1.318,01 9.146,72 119,30 0 4.340,92 0 0 0 0 0 0 0 2,75 0 0 2.848,05 1.117,29 2.141,96 3.635,45 2160,29 2.947,97 11.317,36 2.586,11 1.618,46 7.121,98 6.454,98 8.158,38 26251,22 31357,45 2,75 58394,48 1.236,28 1.343,17 777,01 1.762,58 782,41 1.832,07 2.764,41 503,39 5.621,80 547,24 5.487,72 7.582,41 2.251,57 10.054,55 2.568,61 7.728,63 5.647,35 58,51 906,06 93,37 0 0 0 11,00 49,66 13.678,35 13.229,76 2.313,38 10.971,61 2.711,64 59.954,10 86.605,70 316389,92 204053,67 2281,33* 523108,56 (Altitudine) Con solo manodope ra familiare Con manodopera familiare prevalente Con manodopera extrafamilia re prevalente Acquaformosa (756) 674,25 327,96 475,36 Castrovillari (362) Civita (450) Firmo (370) Frascineto (486) Laino Borgo (271) Laino Castello (545) Lungro (600) Morano Cal. (694) Mormanno (840) San Basile (540) Saracena (606) 1.578,64 1.026,46 930,32 247,96 1.909,52 892,86 980,57 268,12 750,66 1641,65 507,33 1.255,98 537,27 180,00 89,15 1.163,85 350,43 597,54 625,29 584,14 418,04 554,85 C. M. del Pollino Cassano Ionio (250) Corigliano Cal.(210) Cosenza (238) Rossano Cal. (270) Spezzano Alb. (320) 11637,86 2.419,37 3.474,83 971,17 2.670,17 1.238,96 COMUNI 169830,12 Provincia CS * (Altra forma di conduzione 383,64) ALTRA CONDUZIONE Totale Il Comune di Firmo mantiene quasi intatto il numero di aziende, ma cambia la forma di conduzione. Infatti crescono del 113,3% le aziende con solo manodopera familiare (la superficie del 168,7%) e del 212,5% quelle a conduzione con salariati (la superficie decresce del 27,8%), ma diminuiscono del 51,2% quelle con manodopera familiare prevalente (la superficie del 50,9%) e del 79,6% quelle con manodopera extrafamiliare prevalente (la superficie dell’85,7%). Si riduce la superficie totale e parimenti quella coltivata, crescono le aziende di dimensione minore di 1 ha e diminuiscono quelle medio grandi, si evita il più possibile il ricorso al lavoro salariato, se non per le grandi aziende e a Dati comunali 69 tempo determinato. L’azienda assume sempre più una connotazione a carattere familiare, condotta dal capo famiglia, spesso unico coltivatore o coadiuvato al più dal coniuge, essa si configura, in genere, come la sola fonte di reddito. Ma un’agricoltura povera causa emigrazione, e di conseguenza crisi demografica che sfocia in crisi economica. Prova ne è lo stato di decadenza socio-economica in cui versa una buona parte dei 62 Comuni rurali, cioè caratterizzati da una quota elevata di addetti all’agricoltura, della nostra provincia che continuano a subire nel corso degli anni perdite di popolazione. Oggi questi Comuni presentano un territorio contraddistinto da numerose aree a bassa densità demografica, a causa dell’esodo delle forze giovani, costrette ad emigrare alla ricerca di un lavoro economicamente più gratificante e meno duro di quello dei campi, una popolazione sempre più vecchia (anziani e bambini) che non assicura più il ricambio generazionale e devono affrontare seri problemi di sopravvivenza. Dal 1990 al 2000, in grossi Comuni come Cassano (-33,3%), Corigliano (-33%), Rossano (-38,6%) e Cosenza (-25,5%), la superficie totale diminuisce ma con un andamento diversificato. Infatti per Cassano aumenta la superficie totale delle aziende a conduzione diretta (nel 2000 risulta il 72,1%) per effetto, soprattutto, della crescita della superficie totale delle aziende con manodopera extrafamiliare prevalente, più ancora di quella delle aziende con solo manodopera familiare, a scapito della superficie delle aziende con manodopera familiare prevalente che si è dimezzata. Ma a determinare il calo finale è la forte perdita di superficie delle aziende a conduzione con salariati che ha subito una netta contrazione del 67,1% rispetto al 1990. Tavola 3.4 – Superficie totale (in ettari) per forma di conduzione e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. CONDUZIONE DIRETTA DEL COLTIVATORE ALTRA CONDUZIONE COMUNI (Altitudine) Con solo manodope ra familiare Con manodopera familiare prevalente Con manodopera extrafamilia re prevalente Acquaformosa (756) 357,18 33,57 401,73 Castrovillari (362) Civita (450) Firmo (370) Frascineto (486) Laino Borgo (271) Laino Castello (545) Lungro (600) Morano Cal. (694) Mormanno (840) San Basile (540) Saracena (606) 2.921,95 825,97 753,31 666,31 191,06 1.353,10 1.570,95 592,04 3.846,29 1.364,15 403,38 1.343,85 451,41 88,45 137,01 149,75 0 966,60 196,62 231,51 107,67 761,90 C. M. del Pollino Cassano Ionio (250) Corigliano Cal.(210) Cosenza (238) Rossano Cal. (270) Spezzano Alb. (320) 15.363,57 2.963,48 3.087,95 1.199,71 1.833,01 1.847,93 165772,73 Provincia CS * (Altra forma di conduzione 18,06) Conduzione con salariati, e/o compartecipanti Conduzione a colonia parziaria appoderata Totale generale 792,48 552,45 0 1.344,93 900,81 4.648,73 9.221,89 2,00 13872,62 105,17 47,50 28,64 35,08 0 423,46 503,67 336,44 97,55 413,38 1.309,89 802,26 356,71 1.537,93 1.570,95 1.982,10 4.546,58 1.932,10 6.08,60 2.519,13 1.355,86 257,90 1.503,67 1.511,37 607,00 1.097,37 3.608,39 3.161,87 386,79 3.902,63 0 0 0 0 0 0 78,41 0 0 0 2.665,75 1.060,16 1.860,38 3.049,30 2.177,95 3.079,47 8.233,38 5.093,97 995,39 6.421,76 3950,46 608,59 1689,69 198,08 1241,04 179,58 3.293,43 3.007,71 2.603,84 223,84 1.870,13 322,96 22.607,46 6.579,78 7.381,48 1.621,63 4.944,18 2.350,47 27.167,19 2.544,62 1.471,39 102,88 1.789,43 54,88 80,41 0 10,50 0 0 14,07 49.855,06 9.124,40 8.863,37 1.724,51 6.733,61 2.419,42 36.095,78 57.180,75 259049,26 144337,54 1.688,70* 405093,56 Totale 70 Dati comunali Per il Comune di Corigliano la perdita del 33% di superficie totale, dal 1990 al 2000, è dovuta soprattutto, alla secca perdita di superficie delle aziende a conduzione con salariati del 74% che non viene compensata dalla superficie delle aziende a conduzione diretta che anzi cala di poco (-2,7%). Per il Comune di Rossano, nello stesso periodo, si verifica una riduzione della superficie di tutte le aziende a conduzione diretta, complessivamente il 50,8%, non compensata dall’incremento relativo del 97,5% della superficie delle aziende con salariati. Per il Comune di Cosenza cresce la superficie delle aziende con sola manodopera familiare a scapito delle altre tipologie a conduzione diretta che calano vistosamente determinando, nel complesso, una perdita di superficie totale delle aziende a conduzione diretta del 28%, pari a 629,94 ha. Scarsa l’incidenza dell’aumento della superficie a conduzione con salariati, di appena 44,37 ha. 3.3 – Le seguenti tavole 3.5 e 3.6 evidenziano le variazioni di superficie agricola utilizzata (SAU) dal 1990 al 2000. Se guardiamo alla SAU per il Comune di Castrovillari si è avuta una crescita di superficie del 23,7%, pari a 1.505,85 ettari. Essa riguarda la superficie effettivamente impegnata in coltivazioni agricole (seminativi, legnose agrarie, prati e pascoli), ed è il 30,2% della perdita di superficie totale (di 4.993,8 ha) dello stesso periodo. Tale perdita, pertanto, ha riguardato i boschi, la superficie agraria non utilizzata e altra superficie. Dal confronto tra le tabelle emerge che nel 2000 la SAU delle aziende a conduzione diretta è il 91,6% rispetto alla superficie totale delle stesse aziende e la SAU con salariati è il 39,1% rispetto alla superficie totale delle aziende con salariati. Tavola 3.5 – Superficie agricola utilizzata (in ettari) per forma di conduzione e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat. CONDUZIONE DIRETTA DEL COLTIVATORE ALTRA CONDUZIONE COMUNI (Altitudine) Con solo manodope ra familiare Con manodopera familiare prevalente Con manodopera extrafamilia re prevalente Acquaformosa (756) 453,29 267,82 287,57 Castrovillari (362) Civita (450) Firmo (370) Frascineto (486) Laino Borgo (271) Laino Castello (545) Lungro (600) Morano Cal. (694) Mormanno (840) San Basile (540) Saracena (606) 1.332,04 906,21 199,26 1.366,74 562,75 506,38 220,20 542,31 1.245,08 290,78 1.008,31 848,76 527,34 155,01 86,62 750,85 208,76 517,09 422,18 483,76 236,90 457,01 C. M. del Pollino Cassano Ionio (250) Corigliano Cal.(210) Cosenza (238) Rossano Cal. (270) Spezzano Alb. (320) 8.633,35 2.174,99 3.152,77 582,77 2.218,38 1.206,85 119571,56 Provincia CS * (Altra forma di conduzione 255,35) Conduzione con salariati, e/o compartecipanti Conduzione a colonia parziaria appoderata Totale generale 1.008,68 0 0 1.028,99 1.351,52 1.153,38 232,82 139,03 107,28 394,72 583,64 628,89 131,83 227,10 655,32 3.532,32 2.586,93 587,09 1.592,39 1.420,88 1.109,86 1320,93 1.593,38 1.860,67 754,78 2.120,64 2.829,23 52,86 216,85 0 29,36 0 224,49 3.766,60 61,70 0 1.063,07 0 0 0 0 0 0 0 0 1,97 0 0 6361,55 2.639,79 803,94 1.592,39 1.455,23 1.114,24 1.545,42 5369,98 1.924,34 767,28 3.183,71 4.962,10 1.145,88 1.260,37 396,15 1.561,92 764,05 5.893,10 1.664,02 2.564,12 275,54 4.824,47 529,02 19.488,55 4.984,89 6.977,26 1.254,46 8.604,77 2.499,92 8.244,16 5.234,54 708,29 29,98 605,16 81,71 1,97 0 0 0 10,90 49,59 27.776,86 10.473,43 7.865,55 1.287,64 9.220,83 2.631,22 45.478,79 60.176,30 225226,65 43.954,40 1603,74 * 271040,14 Totale Dati comunali 71 Quindi passando dalla superficie totale alla SAU le aziende a conduzione diretta hanno tenuto e la perdita di superficie riguarda la conduzione con salariati. Nel 2000 la SAU del Comune di Castrovillari è il 56,7% della superficie agricola totale e il 3,41% della SAU della Provincia. Per quanto riguarda la conduzione diretta, nel periodo 1990-2000, la SAU cresce di più (il 20,5%) rispetto alla superficie totale dello stesso periodo (9,8%), mentre per quella con salariati la SAU cresce del 27,5%, e contemporaneamente la superficie totale decresce del 37%. Tra i Comuni del circondario, un sensibile aumento di SAU si è avuto a Mormanno (+ 61,9%), esso concorre all’aumento di superficie totale del 97% registratosi dal 1990 al 2000. Diminuzioni di SAU si sono avute in più Comuni: Civita (-19,8%), Laino Castello (-22,2%) e Frascineto (-17,5%). Per il Comune di Cassano la SAU, come la superficie totale, dal 1990 al 2000 diminuisce del 19%. Nello stesso periodo il Comune di Corigliano perde 4.366,39 ha di superficie totale e solo 42,39 ha di SAU. Questi ultimi derivano dai meno 373,52 ettari dei seminativi più i 178,08 ettari delle legnose agrarie e più i 153,05 ettari di prati e pascoli. La differenza tra 4366,39 e 42,39 ettari, che fa 4324 ha, è il 93,1% della perdita di superficie boschiva, pari a 4.643,82 ettari, attenuata dall’incremento di 304,02 ha di altra superficie e superficie agraria non utilizzata e di 15,8 ha di arboricoltura da legno (il restante 6,9%). La perdita di SAU non è tanto dovuta a superficie agricola non coltivata, quanto ad un cambio di destinazione d’uso della superficie stessa che viene assorbita ai fini dello sviluppo di edilizia industriale e urbana. Tavola 3.6 – Superficie agricola utilizzata (in ettari) per forma di conduzione e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. CONDUZIONE DIRETTA DEL COLTIVATORE ALTRA CONDUZIONE COMUNI (Altitudine) Con solo manodope ra familiare Con manodopera familiare prevalente Con manodopera extrafamilia re prevalente Acquaformosa (756) 233,59 30,04 266,85 Castrovillari (362) Civita (450) Firmo (370) Frascineto (486) Laino Borgo (271) Laino Castello (545) Lungro (600) Morano Cal. (694) Mormanno (840) San Basile (540) Saracena (606) 2583,48 452,96 378,70 186,11 753,75 667,32 467,30 2.572,73 970,00 335,41 1.077,15 789,37 371,17 76,25 119,24 55,21 0 703,10 152,89 205,35 79,66 572,03 C. M. del Pollino Cassano Ionio (250) Corigliano Cal.(210) Cosenza (238) Rossano Cal. (270) Spezzano Alb. (320) 10.678,50 2.734,94 2.682,74 732,22 1.641,22 1.776,01 111772,85 Provincia CS * (Altra forma di conduzione 14,76) Conduzione con salariati, e/o compartecipanti Conduzione a colonia parziaria appoderata Totale generale 530,48 192,17 0 722,65 884,40 91,84 45,35 28,43 13,39 0 363,36 387,61 229,50 89,86 362,49 4.257,25 915,97 500,30 333,78 822,35 667,32 1.533,76 3.113,23 1.404,85 504,93 2.011,67 3.608,15 1.200,42 201,34 979,67 657,83 200,00 53,96 1.542,31 1.709,69 299,53 1.061,18 2,00 0 0 0 0 0 0 31,54 0 0 0 7.867,40 2.116,39 701,64 1.313,45 1.480,18 867,32 1.587,72 4.687,08 3.114,54 804,46 3.072,85 3.154,31 585,55 1.487,79 138,72 1.126,18 168,95 2.760,08 2.825,61 2.142,87 117,26 1.799,09 306,21 16595,89 6.146,10 6.313,40 988,20 4.546,49 2.251,17 11.706,25 2.338,44 1.319,54 1,31 332,71 53,96 33,54 10,22 0 0 0 13,97 28.335,68 8.484,54 7.643,16 989,51 4.879,20 2.319,10 26.426,86 37.746,62 175946,33 53.547,12 1147,42 * 230655,63 Totale 72 Dati comunali Per il Comune di Rossano la SAU decresce del 47,1% (- 4.341,63 ha), assorbendo del tutto la perdita di superficie totale (-4.238 ha) attenuata dalla crescita di superficie boschiva; il forte calo dei terreni a seminativi e a prati e pascoli si può collegare alla riduzione delle aziende che praticano l’allevamento di bestiame. Per Cosenza la SAU si riduce del 23,2% (-298,13 ha) e la superficie totale del 25,5% (-588,87 ha). 3.4 – Se esaminiamo le classi di superficie totale notiamo che, dal 1990 al 2000, il Comune di Castrovillari accresce del 96,6% il numero delle aziende con superficie inferiore ad 1 ettaro che nel 2000 sono il 78,3% del totale delle aziende. Rimane stabile la situazione per la classe di 100 e più ha, mentre si dimezzano le aziende della classe 50—100 ha, più o meno conservato il numero di aziende appartenenti alle altre classi. Le aziende con dimensione minore di 1 ha nel 2000 costituiscono il 9,38% del totale delle aziende della provincia di Cosenza della stessa classe. Sempre per quanto riguarda il Comune di Castrovillari risulta che nel 2000 il 95,58% delle aziende sono di piccole dimensioni (da < 1 a 2—5 ha), il 4,04% sono di dimensioni medie (da 5—10 a 20—50 ha), lo 0,36% è costituito da aziende di grosse dimensioni (50—100 e 100 e più ha) e lo 0,02% dall’unica azienda senza superficie. Tavola 3.7– Aziende per classe di superficie totale (in ettari) e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat. CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE COMUNI (Altitudine) <1 1---2 2---5 5--10 10--20 20--50 50--100 100 e + Totale Acquaformosa (756) 115 97 155 44 10 6 0 2 430 Castrovillari (362) Civita (450) Firmo (370) Frascineto (486) Laino Borgo (271) Laino Castello (545) Lungro (600) Morano Cal. (694) Mormanno (840) San Basile (540) Saracena (606) 1.440 38 167 81 50 30 190 311 173 82 298 402 55 86 56 68 42 111 150 131 70 203 210 72 57 68 124 93 79 161 158 128 190 66 35 24 9 98 75 37 58 62 42 47 37 13 7 2 53 23 13 19 31 13 17 35 10 4 2 10 10 23 19 28 10 18 8 0 0 0 2 0 0 7 2 0 7 9 4 2 2 0 0 2 11 0 2 4 2.207 228 347 220 406 275 457 736 586 347 784 C. M. del Pollino Cassano Ionio (250) Corigliano Cal.(210) Cosenza (238) Rossano Cal. (270) Spezzano Alb. (320) 2.795 989 1.993 649 519 347 1.471 358 887 324 477 206 1.495 390 514 253 489 229 597 93 168 51 181 97 238 49 78 19 79 30 175 48 42 2 50 16 26 19 13 0 16 0 38 23 3 0 16 0 7.023 1.969 3.698 1.299 1.827 927 26686 (25) 18167 Provincia CS (Tra parentesi le “Aziende senza superficie”) 17905 6.804 3.165 1.755 564 473 75.544 Analizzando, relativamente all’anno 2000, le aziende di grande dimensione notiamo che tra i Comuni di maggiore superficie agricola e popolazione, riportati nelle tabelle 3.7 e 3.8, spiccano il Comune di Cassano con 33 grandi aziende su 1.799, pari all’1,8%, il Comune di Corigliano con 16 aziende di grande dimensione su 3.157, pari allo 0,5% del totale, Rossano con 9 grandi aziende su Dati comunali 73 1.974, pari allo 0,46%. Il Comune di Cosenza si segnala per avere una sola grande azienda su 1.222, pari allo 0,08%. Tra i Comuni del circondario di Castrovillari troviamo Morano Calabro con 14 aziende di grosse dimensioni su 644, il 2,2% del totale delle aziende, e il Comune di Saracena con 7 grandi aziende su 838, pari allo 0,84% del totale. Le aziende con superficie inferiore ad 1 ettaro, nei Comuni di Spezzano Albanese e Saracena sono cresciute nell’ultimo periodo del 43,8% e del 32,1% rispettivamente, in modo notevole nel Comune di Rossano nel quale diventano quasi il doppio a danno di tutte le altre aziende e anche di quelle di grande dimensione che si frazionano e passano da 32 a 9; stabile la situazione per i Comuni di Cassano e Corigliano. Tavola 3.8 – Aziende per classe di superficie totale (in ettari) e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE COMUNI (Altitudine) <1 1---2 2---5 5--10 10--20 20--50 50--100 100 e + Totale Acquaformosa (756) 60 (1) 64 76 24 7 5 0 1 238 Castrovillari (362) Civita (450) Firmo (370) Frascineto (486) Laino Borgo (271) Laino Castello (545) Lungro (600) Morano Cal. (694) Mormanno (840) San Basile (540) Saracena (606) 2.831 (1) 60 190 111 35 13 197 388 (1) 146 (1) 114 439 433 52 69 56 64 28 112 88 91 82 200 192 62 57 29 93 88 79 93 116 77 118 73 36 24 10 72 66 41 35 56 24 33 35 9 3 0 26 32 24 12 33 4 16 38 13 3 2 8 12 19 13 17 3 25 4 3 1 0 2 1 1 7 1 0 4 9 1 2 1 1 1 2 7 1 2 3 3.616 236 349 209 301 241 475 644 462 306 838 C. M. del Pollino Cassano Ionio (250) Corigliano Cal.(210) Cosenza (238) Rossano Cal. (270) Spezzano Alb. (320) 4.584 (4) 995 2.004 704 1.034 499 1.339 328 726 281 398 212 1.080 269 492 192 359 213 494 81 165 30 104 63 201 49 68 11 38 29 158 44 46 3 32 12 24 15 10 1 4 0 31 18 6 0 5 0 7.915 1.799 3.517 1.222 1.974 1.028 30178 (24) 15697 Provincia CS (Tra parentesi le “Aziende senza superficie”) 13988 5.089 2.321 1.492 432 382 70.143 Cap. 3.5 – Analizzando tramite le tabelle 3.9 e 3.10, in comparazione con le due precedenti, il rapporto aziende superficie agraria totale in relazione alle classi di superficie, notiamo che nel Comune di Castrovillari e nell’anno 2000 le aziende con superficie totale minore di 1 ettaro occupano una superficie complessiva di 1.091,98 ha (in crescita del 74,8%, pari a 467,12 ha, rispetto al 1990). Esse sono 2.831, quasi il doppio del 1990, ed in media occupano una superficie di 0,3857 ha, pari a 3857 metri quadrati (in ribasso rispetto al 1990 in cui la superficie media era di 4339 m2) . Le aziende di dimensione 1—2 ha nel 2000 sono 433, contro le 402 del 1990, ed investono una superficie agraria di 575,34 ha, per una superficie aziendale media di 1,33 ha (1,34 ha nel 1990), in lieve aumento rispetto al 1990 (538,98 ha). Le aziende della classe 2—5 ha nel 2000 sono 192, in leggero calo rispetto alle 210 del 1990, ed investono una superficie totale di 572,24 ha, per una superficie aziendale media di 2,9804 ha, (29804 m2), in lieve crescita rispetto al 74 Dati comunali 1990 in cui era di 28.174 m2. Le 73 aziende della classe 5—10 ha, 7 in più rispetto al 1990, insistono su una superficie di 521,53 ha, in aumento del 15,7% rispetto al 1990 (450,84 ha), per una superficie aziendale media di 7,1442 ha in crescita rispetto al 1990 quando era di 6,8309 ha. Le aziende appartenenti alla classe 10—20 ha nel 2000 sono 35, due in meno rispetto al 1990, e riguardano ettari 456,97 contro i 476,16 ha del 1990, in calo del 4%, per una superficie aziendale media di 13,0563 ha (di 12,8692 ha nel 1990). Tavola 3.9 – Superficie totale per classe di superficie totale (in ettari) e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat. CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE COMUNI <1 1---2 2---5 5--10 10--20 20--50 50--100 100 e + Totale Acquaformosa 68,96 136,89 483,11 296,42 127,88 178,97 0 671,90 2033,14 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino Castello Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena 624,86 24,67 96,61 47,39 28,47 18,59 98,96 141,15 85,63 43,54 137,43 538,98 80,22 121,58 75,94 92,01 59,07 152,26 201,70 178,62 100,82 270,42 591,66 229,29 168,89 195,69 384,49 293,87 234,41 499,50 493,21 397,84 557,20 450,84 237,90 174,04 65,71 693,92 498,58 256,42 395,61 451,25 281,11 322,72 476,16 190,15 95,72 37,45 657,05 310,55 164,35 255,37 430,29 182,80 210,04 994,29 328,03 113,06 73,98 312,10 297,36 684,44 553,37 817,17 296,03 512,72 519,11 0 0 0 118,82 0 0 483,80 129,94 0 411,28 14670,52 18866,42 1697,13 347,39 1645,80 0 0 1272,63 8786,86 0 316,32 4700,17 2848,05 1117,29 2141,96 3635,45 2160,29 2947,97 C. M. Pollino Cassano Ionio Corigliano Cal. Cosenza Rossano Cal. Spezzano Alb. 1416,26 447,53 853,14 276,12 265,00 166,14 2008,51 461,30 1205,62 419,17 644,05 275,20 4529,16 1174,79 1515,61 716,32 1491,00 710,20 4124,52 639,44 1113,51 346,89 1216,35 661,55 3137,81 652,99 1032,27 225,51 1026,64 417,56 5161,52 1472,47 1137,45 69,37 1440,83 423,94 1663,05 1272,04 941,67 0 1047,72 0 34108,72 Provincia CS 13024,43 24478,44 53944,03 46019,85 42148,92 51691,91 37553,06 254247,92 7557,79 5430,49 0 3840,02 0 11317,36 2586,11 1618,46 7121,98 58394,48 13678,35 13229,76 2313,38 10971,61 2711,64 523108,56 Le aziende della classe 20—50 ha nel 2000 sono 38, tre in più rispetto al 1990, su una superficie totale di 1.123,18 ha in crescita del 13% rispetto ai 994,29 ha del 1990, per una superficie aziendale media di 29,5574 ha (di 28,4083 ha nel 1990). Le grandi aziende della classe 50—100 ha nel 2000 sono 4, la metà del 1990, e la superficie occupata è di 218,41 ha, in calo del 57,9% rispetto ai 519,11 ha del 1990, superficie aziendale media di 54,6025 ha (64,8888 ha nel 1990, in caduta del 15,9%). Le aziende con 100 e più ettari di superficie nel 2000 sono 9, come nel 1990, per una superficie coinvolta di 9.312,97 ha a fronte dei 14.670,52 ha del 1990, in calo del 36,5%; la superficie aziendale media risulta di 1.034,7774 ha in calo del 36,5% rispetto al 1990 in cui era di 1.630,0578 ha. Dal 1990 al 2000 le aziende crescono da 2.207 a 3.616 ma la superficie agraria totale passa da 18.866,42 a 13.872,62 ettari, cioè diminuisce. Si assiste al frazionamento della superficie con la nascita di moltissime aziende di piccolissime dimensioni, per lo più di superficie minore di 1 ettaro. Si tratta di lembi o “fazzoletti” di terreno, a conduzione diretta del coltivatore proprietario, dove si coltivano in prevalenza ortive, vite, agrumi, alberi da frutta, olivo, patata ecc., e la cui produzione viene assorbita in parte dalla famiglia del conduttore ed in parte serve per Dati comunali 75 integrare il reddito del nucleo familiare. Tengono numericamente le aziende da 1—2 a 20—50 ha, più 21 rispetto al 1990, ma si perdono 197,33 ettari di superficie. Il calo maggiore di superficie coltivabile si verifica nelle grandi aziende in cui parte di essa viene lasciata incolta per motivi prettamente economici: i costi di produzione elevati che non consentono di vendere a prezzi competitivi e battere la concorrenza degli altri Paesi, europei ed extraeuropei, che possono praticare per i nostri stessi prodotti un prezzo più basso. Dando uno sguardo complessivo alle tabelle 3.9 e 3.10, tenendo conto anche delle 3.7 e 3.8, si vede come con il Comune di Castrovillari, nell’arco di tempo che intercorre tra gli ultimi due censimenti, quasi tutti gli altri Comuni registrano una perdita di superficie agricola totale. Tavola 3.10 – Superficie totale per classe di superficie totale (in ettari) e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE COMUNI <1 1---2 2---5 5--10 10--20 20--50 50--100 100 e + Totale Acquaformosa 32,43 93,46 247,22 168,06 92,39 203,90 0 507,47 1344,93 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino Castello Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena 1091,98 36,21 97,71 61,37 19,56 8,03 96,90 158,56 66,39 59,02 201,33 575,34 74,18 91,41 76,03 86,14 39,04 161,07 116,14 121,58 119,90 273,64 572,24 191,39 168,83 79,47 291,99 274,78 243,16 287,19 358,43 240,66 344,92 521,53 252,39 180,46 75,55 507,93 460,80 280,73 245,90 395,53 152,81 213,14 456,97 125,79 41,79 0 322,56 383,17 345,97 179,22 467,93 47,29 216,39 1123,18 410,91 70,75 64,29 201,68 349,67 604,04 425,76 485,98 80,58 747,83 218,41 219,02 59,50 0 108,07 55,46 54,45 450,06 78,96 0 273,75 9312,97 1355,86 349,71 1503,67 1511,37 607,00 1293,15 6370,55 3119,17 295,13 4150,76 13872,62 C. M. Pollino Cassano Ionio Corigliano Cal. Cosenza Rossano Cal. Spezzano Alb. 1929,49 476,45 853,67 299,71 432,58 240,59 1827,93 416,09 996,07 362,53 555,26 289,15 3300,28 810,76 1490,87 543,20 1080,45 678,75 3454,83 546,79 1084,63 196,77 712,93 440,73 2679,47 657,91 959,83 135,96 529,17 412,26 4768,57 1394,04 1244,77 99,34 974,83 357,94 1517,68 1003,88 767,30 87,00 296,61 0 30376,81 49855,06 3818,48 1466,23 0 2151,78 0 9124,40 8863,37 1724,51 6733,61 2419,42 Provincia CS 14619,09 21556,53 42658,70 34802,13 31425,42 45105,24 29553,47 185372,98 405093,56 2665,75 1060,16 1860,38 3049,30 2177,95 3079,47 8233,38 5093,97 995,39 6421,76 Fanno eccezione i Comuni di Lungro e di Mormanno (in quest’ultimo si ha, addirittura, un considerevole incremento di superficie pari a 2.507,86 ha, dovuto al formarsi di un’azienda di 3.119,17 ha). Nel 2000 il Comune di Cosenza dispone di una superficie agricola totale di 1.724,51 ha per 1.222 aziende, di superficie aziendale media di 14.112 m2, con una sola azienda di 87,00 ha e nessuna azienda della classe 100 e più ettari. Il Comune di Corigliano, nello stesso periodo, registra un incremento delle aziende di dimensione 100 e oltre ha che si raddoppiano, di contro la superficie aziendale media si porta a 244,37 ettari, diminuendo nettamente; basti dire che nel 1990 era di 1810,16 ha, sette volte e mezza più grande. Si registra un calo di superficie anche per la classe 50—100 ha che però innalza la superficie aziendale media a 76,73 ha contro i 72,44 ha del 1990. Il Comune di Cassano evidenzia un calo di superficie totale di 4.553,95 ha da imputare per 3.739,31 ha alle aziende di dimensione 100 e più ha che nel 2000 sono 18, a fronte delle 23 del 1990, con una 76 Dati comunali riduzione della superficie aziendale media che passa da 328,6 ettari a 212,1378 ettari (da 3.286.000 m2 a 2.121.378 m2). Rispetto al Comune di Castrovillari, nel 2000 il Comune di Cassano ha il doppio delle aziende di dimensione 100 e più, ma la superficie interessata risulta solo di 3.818,48 ha contro i 9.312,97 ha del Comune di Castrovillari, di 2,44 volte più piccola. Come conseguenza la superficie aziendale media di queste aziende nel comune di Cassano è circa un quinto di quella delle stesse aziende del Comune di Castrovillari. Da segnalare il Comune di Morano Calabro con 14 grandi aziende di cui 7 appartenenti alla classe 100 e più ha ed aventi una superficie aziendale media notevole di 910,08 ha, pari a 9.100.800 m2. Altri Comuni che posseggono aziende della classe di 100 e più ha sono: Mormanno che conta 1 azienda per 3.119,17 ettari; Frascineto con 1 azienda estesa per 1.503,67 ha; Civita con 1 azienda di 1.355,86 ha; Laino Borgo con 1 azienda di 1.511,3 ha; Saracena con 3 aziende per 1.383,59 ha di superficie media; si tratta di comuni con territori in buona parte montani. 3.6 – Le due tabelle seguenti esprimono la distribuzione delle aziende per classi di SAU. Essendo la SAU una parte della superficie agricola totale, si verifica uno slittamento delle aziende verso le dimensioni più basse ed entrano nel computo le aziende senza superficie che diventano numericamente significative. Inoltre si creano molte aziende di superficie agraria totale minore di 1 ha, nelle quali la superficie coltivata è praticamente nulla, e molte altre in cui è minima che, pertanto, vanno ad ingrossare le classi < 1 ettaro e da 1 a 2 ettari. Tavola 3.11 – Aziende per classe di superficie agricola utilizzata (in ettari) e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat. CLASSI DI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA COMUNI (Altitudine) <1 1---2 2---5 5--10 10--20 20--50 50--100 100 e+ Totale Acquaformosa (756) 181 113 100 26 5 4 0 0 430 Castrovillari (362) Civita (450) Firmo (370) Frascineto (486) Laino Borgo (271) Laino Castello (545) Lungro (600) Morano Cal. (694) Mormanno (840) San Basile (540) Saracena (606) 1.619 43 202 91 99 71 232 345 247 (11) 159 373 302 55 71 52 80 68 100 155 124 86 179 155 74 47 62 135 96 64 145 119 70 162 56 29 16 9 75 27 29 45 41 19 35 34 12 8 2 10 9 13 17 23 9 16 28 10 0 2 6 3 16 17 20 2 12 5 0 0 0 0 0 0 7 0 0 5 7 4 0 2 0 0 2 5 0 0 2 2.207 228 347 220 406 275 457 736 586 347 784 C. M. del Pollino Cassano Ionio (250) Corigliano Cal.(210) Cosenza (238) Rossano Cal. (270) Spezzano Alb. (320) 3662 (11) 1042 (2) 2131 (9) 943 590 (33) 359 (2) 1.385 367 819 238 476 207 1.229 340 478 95 423 223 407 89 150 17 169 90 158 44 57 3 72 29 120 48 40 0 38 16 17 15 13 0 14 0 20 22 0 0 12 0 7.023 1.969 3.698 1.299 1.827 927 35.011(530) 16727 Provincia CS (Tra parentesi le “Aziende senza superficie”) 14223 4.962 2.165 1.304 360 262 75.544 Dati comunali 77 Per il Comune di Castrovillari nel 2000, le aziende, rispetto alle classi di SAU sono così distribuite: 4 senza superficie, pari allo 0,1%, 2.896 con superficie < 1 ettaro, pari all’80%, le aziende piccole sono il 96,1% del totale, le medie sono il 3,5% e le grandi sono lo 0,3% del totale. In relazione alla superficie agricola totale media le aziende con superficie < 1 ha sono poco più numerose e, in genere, crescono le piccole a danno delle medie e delle grandi che si riducono di numero. Osservando i dati degli altri Comuni nell’anno 2000, si nota la presenza rilevante di aziende senza superficie che in tutta la provincia di Cosenza sono 848 su 70.143 (l’1,2%, in crescita del 60% rispetto al 1990). In testa il Comune di Mormanno con il 3,7% delle aziende, seguito da Civita con il 3%, da Acquaformosa con il 2,5%, da Corigliano con l’1,1%, da Saracena con lo 0,8% e Rossano con lo 0,7%. Considerando gli 11 paesi delle Comunità Montana del Pollino47 più Firmo, le aziende senza superficie crescono più di 4 volte passando dalle 11 del 1990 alle 56 del 2000. Le aziende di grosse dimensioni (50—100 e 100 e + ha), tra il 1990 e il 2000, risultano in calo in comuni come Rossano (-17), Cassano (-7), Morano (-2), Saracena (-3); nel 2000 solo i Comuni di Cosenza e Spezzano Albanese ne sono privi. Prendendo in esame le due tabelle successive e tenendo in considerazione anche le due precedenti, risulta che per il Comune di Castrovillari, nell’anno 2000, le 3616 aziende agricole investono una investono una superficie (SAU) di 7.867,40 ha in aumento rispetto ai 6.361,55 ha del 1990. Tavola 3.12 – Aziende per classe di superficie agricola utilizzata (in ettari) e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. CLASSI DI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA COMUNI (Altitudine) <1 1---2 2---5 5--10 10--20 20--50 50--100 100 e+ Totale Acquaformosa (756) 105 (6) 49 56 14 3 4 0 1 238 Castrovillari (362) Civita (450) Firmo (370) Frascineto (486) Laino Borgo (271) Laino Castello (545) Lungro (600) Morano Cal. (694) Mormanno (840) San Basile (540) Saracena (606) 2.896 (4) 75 (7) 206 (2) 112 89 (1) 72 (3) 224 (3) 416 (5) 187 (17) 127 (1) 461 (7) 395 60 70 57 71 48 107 85 92 86 192 184 54 46 28 92 81 67 72 93 69 110 58 23 18 9 38 27 37 29 32 17 28 35 6 5 0 9 9 21 15 29 3 18 34 8 1 2 0 0 14 12 11 1 18 4 2 0 0 0 0 2 5 0 1 2 6 1 1 1 1 1 0 5 1 1 2 3.616 236 349 209 301 241 475 644 462 306 838 C. M. del Pollino Cassano Ionio (250) Corigliano Cal.(210) Cosenza (238) Rossano Cal. (270) Spezzano Alb. (320) 4.970 (56) 1.032 (1) 2.138 (38) 926 (1) 1.081 (13) 507 1.312 302 658 208 376 211 952 271 432 69 337 212 330 77 136 17 96 59 153 43 63 1 36 29 105 43 37 0 26 10 16 13 9 0 4 0 21 17 6 0 5 0 7.915 1.799 3.517 1.222 1.974 1.028 10919 3.608 1.701 1.043 290 186 70.143 37.558 (848) 13990 Provincia CS (Tra parentesi le “Aziende senza superficie”) 47 La Comunità Montana del Pollino è formata dai seguenti comuni: Acquaformosa, Castrovillari, Civita, Frascineto, Laino Borgo, Laino Castello, Lungo, Morano Calabro, Mormanno, San Basile e Saracena. All’elenco abbiamo aggiunto anche il comune di Firmo che entrerà a farne parte. 78 Dati comunali L’incremento di superficie agricola utilizzata di 1.505,85 ettari limita a 4.993,8 ha la perdita di superficie totale avutasi nello stesso intervallo di tempo. Nell’anno 2000 risulta che le 2.896 aziende di superficie < 1 ettaro, nel complesso, interessano una superficie di 1.079,59 ha per una superficie aziendale media di 0,3727 ha (0,4040 ha nel 1990). Per queste aziende la SAU è il 98,9% della relativa superficie totale, il restante 1,1% riguarda opere di urbanizzazione primaria (strade, pozzi, canali di irrigazione, ecc.), edilizia rurale, terreni sterili, superficie non coltivata. Per le aziende di dimensione 100 e più ha si nota che la superficie totale del 2000, che ammonta a 9.312,97 ha, diventa superficie agricola utilizzata solo per 3.534,53 ha (il 38% della superficie totale, a giustificazione del fatto che le grandi aziende hanno terreni in prevalenza di montagna). Per rendersi conto di ciò basta osservare che il Comune di Mormanno, Comune di montagna, nel 2000 ha una sola azienda di 100 e più ettari con superficie totale di 3.119,17 ha, mentre la SAU è di 1.667,82 ha. Il Comune di Morano, dal 1990 al 2000, perde 2 aziende della classe 50—100 ha, ognuna delle 5 rimaste occupa una superficie totale di 450,06 ha e una SAU di 331,76 ha. Tavola 3.13 – Superficie agricola utilizzata (SAU) per classe di SAU (in ettari) e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat. CLASSI DI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA COMUNI <1 1---2 2---5 5--10 10--20 20--50 50--100 100 e + Totale Acquaformosa 96,42 165,05 298,90 178,46 64,43 110,40 0 0 1028,99 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino Castello Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena 654,10 27,74 109,49 54,48 53,59 41,54 125,93 160,94 112,54 72,70 182,46 415,46 80,56 103,22 75,01 119,23 98,76 145,18 216,99 170,29 123,20 251,89 459,16 241,03 140,01 177,95 447,06 304,17 202,44 449,17 364,38 221,37 495,96 404,78 203,54 115,56 63,70 519,22 158,50 202,09 305,20 303,57 124,64 240,38 475,86 168,79 104,46 37,00 146,30 117,69 194,64 244,97 320,88 121,74 221,11 828,27 316,81 0 72,68 169,83 73,58 454,64 445,65 584,23 51,00 337,48 343,94 0 0 0 0 0 0 551,39 0 0 295,25 2.779,98 1.540,86 0 1.111,57 0 0 0 2.985,97 0 0 1.159,18 6361,55 2639,79 803,94 1592,39 1455,23 1114,24 1545,42 5359,98 1924,34 767,28 3183,71 C. M. Pollino Cassano Ionio Corigliano Cal. Cosenza Rossano Cal. Spezzano Alb. 1691,93 468,31 915,11 371,52 306,36 175,75 1964,84 480,94 1126,23 303,85 671,62 279,48 3801,60 961,58 1439,42 267,42 1321,13 699,18 2819,64 609,84 1009,81 117,85 1158,94 612,64 2217,87 600,51 770,95 41,80 1017,42 395,05 3444,57 1451,07 1066,06 0 1159,87 418,07 1190,58 945,30 938,97 0 934,02 0 9.577,56 4.955,88 0 0 2.651,47 0 27776,86 10473,43 Provincia CS 16577,58 23076,85 43265,51 33971,75 29435,54 38713,65 24281,80 61.717,46 271040,14 7685,55 1287,64 9220,83 2681,22 Un altro Comune di montagna come Acquaformosa nel 2000 possiede una sola azienda di 100 e più ha, di nuova formazione, che ha una superficie totale di 507,47 ettari ed una SAU di 147,49 ha. Possiamo dire che quando, per le aziende di 100 e più ettari, la SAU varia di poco rispetto alla superficie totale, trattasi di aziende con terreni in prevalenza pianeggianti; lo confermano il Comune di Corigliano in cui la SAU è il 77,6% e il Comune di Cassano in cui la SAU è il 90,6% della superficie totale di queste aziende. Nel 2000 il Comune di Lungro, guardando alle classi di superficie totale, possiede una sola azienda della classe 50—100, di 54,45 ha, e due della classe di Dati comunali 79 100 e più ha per complessivi 1.293,15 ha. Se, invece, guardiamo alle classi di SAU troviamo due aziende nella classe 50—100 per complessivi 150,88 ha, e zero nella classe di 100 e più ha. Quindi, passando dalla superficie totale a quella coltivata, le due aziende di 100 e più ha, possedendo una SAU inferiore a 100 ha, slittano nella classe 50—100, una certamente. Ciò fa ritenere che dovrebbe trattarsi di aziende con terreni di montagna in larga prevalenza, ad orientamento misto, specializzate nell’allevamento di bestiame e in colture erbacee fuori avvicendamento, come i prati permanenti ed i pascoli, con una parte dei terreni occupata da boschi, da arboricoltura da legno o inutilizzata. Lo slittamento delle aziende verso le dimensioni inferiori ha determinato la nascita di tre aziende senza superficie. Trattasi di aziende “senza terreno agricolo” ad indirizzo forestale zootecnico o esclusivamente zootecnico, specializzate principalmente nell’allevamento di bestiame (nel caso specifico di Ovini e Bovini) che utilizzano terreni pascolativi (investiti a prati pascoli, boschi, arboricoltura da legno) appartenenti a Comuni o altri Enti, pubblici o privati, che non si configurano elemento costitutivo dell’azienda. Per quanto riguarda Castrovillari nel 2000 la SAU delle aziende di 100 e più ha, rispetto a quella del 1990 che era di ha 2.779,98, è cresciuta del 27,14% facendo crescere la superficie investita da coltivazioni agricole, nonostante che la superficie totale sia diminuita. La SAU aziendale media si colloca nel 2000 su ha 589,088 che è il 48,3% in più di quella del 1990 (397,14 ha). Confrontando le due tavole 3.13 e 3.14 si può vedere come la SAU, dal 1990 al 2000, sia cresciuta per tutte le classi di superficie, tranne che per le classi 10—20 e 50—100 ha per le quali la superficie coltivata si riduce (di circa 20 ha e 90 ha rispettivamente). Un altro Comune che merita una citazione è Rossano dove la perdita di 17 aziende delle dimensioni 50—100 e 100 e più ha, dal 1990 al 2000, Tavola 3.14 Superficie agricola utilizzata (SAU) per classe di (SAU) (in ettari) e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. CLASSI DI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA COMUNI <1 1---2 2---5 5--10 10--20 20--50 50--100 100 e + Totale Acquaformosa 60,54 69,78 171,15 95,06 40,77 137,86 0 147,49 722,65 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino Castello Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena 1079,59 42,57 101,44 61,51 48,46 36,53 110,80 152,58 78,91 67,21 211,90 526,96 82,03 93,56 77,92 100,01 67,16 150,89 113,85 123,56 124,47 259,71 556,88 158,50 131,46 78,91 290,58 256,35 207,30 223,90 293,08 218,42 315,81 420,01 153,93 123,50 68,03 244,50 174,68 251,82 201,64 224,50 103,03 182,47 455,64 81,87 74,00 0 138,80 132,60 283,89 227,96 418,20 39,47 247,44 1040,38 261,79 21,00 47,41 0 0 432,14 366,68 308,47 28,36 550,27 253,41 135,28 0 0 0 0 150,88 331,76 0 55,50 139,82 3534,53 1200,42 156,68 979,67 657,83 200,00 0 3068,71 1667,82 168,00 1165,43 7867,40 2116,39 701,64 1313,45 1480,18 867,32 1587,72 4687,08 3114,54 804,46 3072,85 C. M. Pollino Cassano Ionio Corigliano Cal. Cosenza Rossano Cal. Spezzano Alb. 2052,04 1789,90 381,21 884,67 275,89 520,41 287,73 2902,34 811,26 1305,79 203,06 1004,61 674,91 2243,17 539,22 894,73 113,53 662,39 405,02 2140,64 599,63 891,50 15,75 514,14 407,45 3194,36 1362,93 993,77 0 787,99 302,18 1066,65 843,94 657,49 0 291,03 0 12946,58 28335,68 486,20 877,80 381,28 439,68 241,81 3460,15 1137,41 0 658,95 0 8484,54 7643,16 989,51 4879,20 2319,10 Provincia CS 16634,71 19113,57 32963,56 24505,87 23077,78 30970,65 20061,85 63327,64 230655,63 80 Dati comunali comporta una riduzione di SAU di ettari 2.635,51 corrispondente al 60,7% della riduzione totale di SAU (4341,63 ha), compensata in minima parte dalle aziende della classe < 1 ha, la sola a crescere di 133,32 ha. Ciò ha comportato un elevato frazionamento dei terreni dovuto proprio alla crescita di queste aziende, dell’83,2% rispetto al 1990. L’incremento delle aziende ha fatto abbassare la loro superficie coltivata, in media da 0,5193 ha del 1990 a ha 0,4067 del 2000, determinando un quadro aziendale in cui più della metà delle aziende sono di piccole dimensioni e coltivano mediamente i due quinti della loro superficie totale. 3.7 – Le due prossime tabelle classificano la superficie agraria dei Comuni esaminati secondo l’utilizzazione dei terreni. Per quanto concerne il Comune di Castrovillari, dal 1990 al 2000, come abbiamo visto in precedenza, la SAU è cresciuta di 1505,85 ha, il 23,67%. L’incremento va attribuito soprattutto alla crescita della superficie a Coltivazioni legnose agrarie del 59,8% e dei Prati permanenti e pascoli del 35,9%, mentre la superficie a Seminativi si è contratta del 23,7%. Invece la diminuzione della superficie agraria totale di 4.993,8 ha è da imputare alla perdita di ettari 4.557,33 di superficie boschiva, il 45,2%, e a quella di 1.945,81 ha, pari all’80,7%, di “Altra superficie” e “Superficie agricola non utilizzata” insieme, compensata in parte dall’incremento di SAU che, in pratica, deriva da superficie agraria non utilizzata che passa alle Coltivazione legnose agrarie e ai Prati permanenti e pascoli, e dalla crescita di 3,49 ha della superficie ad arboricoltura da legno. Riassumendo nell’anno 2000 la superficie agricola del Comune di Castrovillari per il 56,71% è investita da SAU, per il 39,89% da boschi, per il 2,1% da “Altra superficie”, per l’1,25% è Tavola 3.15– Superficie aziendale (in ettari) secondo l’utilizzazione dei terreni. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat. SAU Seminativi Coltivazioni legnose agrarie Prati permanenti e pascoli Totale Pioppete Boschi Altra Superficie Superficie totale Acquaformosa 365,68 419,38 243,93 1028,99 1,50 758,13 244,52 2.033,14 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino Castello Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena C. M. del Pollino Cassano Ionio Corigliano Cal. Cosenza Rossano Cal. Spezzano Alb. 2.187,28 512,60 234,07 304,26 780,24 412,73 512,77 1.389,66 993,01 263,11 822,36 2197,04 300,25 441,08 157,50 98,34 67,74 625,29 329,78 155,02 318,10 1158,69 1977,23 1826,94 128,79 1130,63 576,65 633,77 407,36 3640,54 776,31 186,07 1202,66 6361,55 2.639,79 803,94 1.592,39 1.455,23 1.114,24 1.545,42 5359,98 1.924,34 767,28 3.183,71 3,93 0 0 0 0 0 0 0,15 0,85 0,12 0 10.090,60 49,49 230,87 484,21 1.429,22 902,92 1.080,49 4.981,36 428,04 478,75 3.272,53 2.410,34 158,77 82,48 65,36 751,00 143,13 322,06 975,87 232,88 372,31 665,74 18.866,42 2.848,05 1.117,29 2.141,96 3.635,45 2.160,29 2.947,97 11.317,36 2.586,11 1618,46 7.121,98 8.777,77 6268,21 12730,88 27.776,86 6,55 24.186,61 6.424,46 58.394,48 6.364,81 1.726,26 306,57 1.000,52 817,31 3507,32 5723,17 814,60 6804,79 1787,08 601,30 236,12 166,47 1415,52 26,83 10.473,43 7.685,55 1.287,64 9.220,83 2.631,22 4,67 1,03 11,73 3,00 0 2.144,34 5.208,75 285,23 1.285,03 22,14 1.055,91 334,43 728,78 462,75 58,28 13678,35 13.229,76 2.313,38 10.971,61 2.711,64 Provincia CS 111955,51 79671,58 79413,05 271040,14 709,84 212078,08 39.280,50 523108,56 COMUNI Dati comunali 81 “Superficie agraria non utilizzata” e, infine, per lo 0,05 è occupata da arboricoltura da legno (in genere pioppete). Dando uno sguardo complessivo appare evidente, in base al censimento dell’anno 2000, la perdita di SAU a seminativi in tutti i Comuni presi in esame. Tra essi vanno segnalati Frascineto con il -73,2%, Rossano con il -56,8%, Acquaformosa con il -53,9%, Morano con il 38,9% e Cassano con il -35,7%. In particolare la superficie a seminativi del Comune di Cassano risulta il 5,29% dell’analoga superficie provinciale, seguita da quella dei Comuni di Castrovillari e Corigliano con il 2,2% e l’1,8% rispettivamente. La coltivazione di vite, olivo, agrumi e alberi da frutta, nel decennio 1990-2000, cresce moderatamente nel Comune di Lungro (+ 18,2%) ed in quello di Cassano (+14,9%), cala fortemente in quello di Rossano (-40,74%). La superficie del Comune di Corigliano investita da queste coltivazioni è il 7,6% della corrispondente superficie provinciale, seguono Rossano con il 5,2%, malgrado la riduzione, e Castrovillari con il 4,5%. I prati permanenti e pascoli sono cresciuti nel Comune di Mormanno, che fa segnare il 179,1% in più rispetto al valore del 1990, nel Comune di Laino Borgo (il 56,4%), invece il Comune di Rossano evidenzia il calo più forte (-70,8%). La maggiore SAU investita da pati permanenti e pascoli spetta nel 2000 al Comune di Morano la cui superficie è il 4,8% della corrispondente superficie provinciale. Nel decennio 1990-2000 la superficie boschiva cresce del 336,5% nel Comune di Mormanno e del 25,3% in quello di Rossano, invece, è fortissima la perdita di superficie nei Comuni di Cassano (- 94,9%), Corigliano (-89,2%), San Basile (-72,2%), meno nei Comuni di Morano (-39,2%) e Acquaformosa (-30%). Nell’anno 2000 il Comune di Morano prevale su tutti Tavola 3.16 – Superficie aziendale (in ettari) secondo l’utilizzazione dei terreni. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. SAU Totale Arboricoltura da legno Boschi Superficie Agraria non utilizzata Superficie Superficie totale 236,09 722,65 11,00 531,46 49,23 30,59 1.344,93 3510,91 274,32 462,21 186,41 41,04 38,49 739,20 260,63 65,12 359,64 1251,12 2686,94 1418,32 19,46 1045,62 902,09 519,88 351,31 3577,18 2166,66 236,31 1089,26 7867,40 2116,39 701,64 1313,45 1480,18 867,32 1587,72 4687,08 3114,54 804,46 3072,85 7,42 0,24 0 0 0,30 0 30,00 0,46 4,23 0,23 1,91 5533,27 286,66 159,23 489,78 1442,11 985,03 1189,30 3027,89 1868,56 133,21 3298,99 173,74* 65,75 171,73 2,09 67,02 313,49 213,30 457,07* 58,64 49,58 43,00 290,79 196,71 27,56 55,06 59,69 12,11 59,15 60,88 48,00 7,91 5,01 13872,62 2.665,75 1.060,16 1.860,38 3.049,30 2.177,95 3.079,47 8.233,38 5.093,97 995,39 6.421,76 6579,57 7506,99 14249,12 28335,68 55,79 18945,49 1664,64 853,46 49.855,06 4089,98 1352,74 209,48 432,54 446,23 4031,28 5901,25 750,58 4032,60 1872,40 363,28 389,17 29,45 414,04 0,47 8484,54 7643,16 989,51 4879,20 2319,10 13,56 16,83 2,10 8,64 0 109,95 564,93 298,13 1609,98 8,79 100,03* 285,81* 365,51* 94,50 50,05 416,53 352,64 69,26 141,29 41,48 9.124,40 8.863,37 1.724,51 6.733,61 2.419,42 77306,20 77989,60 75359,83 230655,63 1577,55 141839,23 19984,17 11036,98 405093,56 COMUNI Seminativi Coltivazioni legnose agrarie Prati permanenti e pascoli Acquaformosa 168,66 317,90 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino C.llo Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena C. M. del Pollino Cassano I. Corigliano C Cosenza Rossano C. Spezzano A. 1669,55 423,75 219,97 81,42 537,05 308,95 497,21 849,27 882,76 208,51 732,47 Provincia CS Altra * Una quota è utilizzata per attività ricreative, come segue: Castrovillari (2,53); Morano (0,15); Cassano (0,20); Corigliano (2,32); Cosenza (0,45); Provincia(144,67). 82 Dati comunali quelli riportati nelle tavole per la maggiore superficie agraria non utilizzata, pari a 457,07 ha, seguito dal Comune di Cosenza con 365,51 ha e da Laino Castello con 313,49 ha. Il Comune di Cassano con 416,53 ha possiede la maggiore superficie coperta da strade poderali, cortili, fabbricati rurali, canali; seguono Corigliano con 352,64 ha e Castrovillari con 290,79 ha. 3.8 – Le prossime due tavole, entrando nello specifico, classificano le coltivazioni esaminate per sottospecie di appartenenza, con riferimento ai cereali, alle ortive e alle foraggere avvicendate che tra i seminativi48 sono le più importanti. Esaminando i seminativi del Comune di Castrovillari, nel decennio 1990-2000, si riscontra una riduzione del numero delle aziende che coltivano cereali da 410 a 301 (il 26,6% in meno) e della relativa superficie che passa da 1253,70 a 1008,88 ettari, il 19,53% in meno. In particolare il frumento fa segnare un - 41,76% per le aziende ed un -46,7% per Tavola 3.17 – Aziende con Seminativi e relativa superficie (in ettari) per le principali coltivazioni praticate e per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat 1990. CEREALI COMUNI TOTALE Coltivazioni Ortive FRUMENTO Coltivazioni Foraggere avvicendate Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende Superficie Acquaformosa 175 251,02 136 147,98 70 14,68 5 19,69 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino C.llo Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena 410 101 51 123 367 260 87 508 350 103 194 1.253,70 333,08 189,20 259,87 514,80 304,83 353,45 1.043,11 673,95 160,06 690,71 340 95 45 120 302 206 70 426 327 94 155 1.014,16 212,26 170,54 175,29 217,72 121,52 272,82 683,38 449,39 115,33 432,72 556 17 24 6 136 178 52 231 194 52 54 195,86 4,94 7,81 1,16 23,90 34,98 16,16 27,10 56,88 8,77 9,28 66 38 4 0 73 23 10 80 90 13 2 561,81 76,51 23,68 0 36,49 15,51 23,66 153,66 161,72 17,80 38,00 C. M. Pollino Cassano I. Corigliano C Cosenza Rossano C. Spezzano A. 2.729 451 365 130 120 205 6.027,78 3.952,70 1.063,07 42,85 843,27 621,66 2.316 349 359 17 108 194 4.013,11 2.541,83 991,12 4,50 796,74 591,48 1.570 110 78 467 35 31 401,52 376,81 138,34 82,89 54,45 41,15 404 65 12 195 10 37 1.128,53 784,58 258,71 80,62 61,93 100,74 Provincia CS 30.238 63.075,32 25.432 46.869,95 20.969 7789,08 7.284 15.970,27 48 Seminativi: colture di piante erbacee, soggette all’avvicendamento colturale che prevede una durata delle coltivazioni non superiore a cinque anni. Fanno parte dei Seminativi: Cereali (Frumento tenero, frumento duro, orzo, granturco, riso), i Legumi secchi (favetta, pisello, cece, cicerchia lenticchia,lupino ecc.) la Patata, la Barbabietola da zucchero, le Piante industriali (cotone, tabacco, canapa, soia, girasole, malva, menta, origano, arachide, rosmarino ecc.), Le Ortive (fagiuolo, pisello, pomodoro, bietola, cavolo, basilico, cetriolo, cocomero, melanzana, indivia, spinacio, zucchine ecc.) e le Foraggere avvicendate (erba medica, trifoglio, colza, fava, favino, loglio italico, orzo, segale,avena, fieno ecc.). Dati comunali 83 la superficie coltivata. Anche per le ortive si registrano segni negativi con un -61% nelle aziende ed con un -76,1% di superficie investita. Le foraggere avvicendate crescono nelle aziende del 40,1%, ma la superficie relativa decresce del 44,4%. Nell’anno 2000 i seminativi occupano 1669,55 ha, pari al 21,2% della SAU del Comune di Castrovillari, i cereali investono il 60,4% della superficie a seminativi e il 12,82% di tutta la superficie agricola coltivata (il frumento il 6,9%), le ortive occupano lo 0,6% della SAU e il 2,8% della superficie a seminativi. Le foraggere avvicendate investono il 4% di SAU ed il 18,7% della superficie a seminativi. La diminuzione del numero di aziende e della loro superficie, relativamente alla coltura dei cereali e al periodo 1990-2000, ha riguardato tutti i Comuni riportati nella tabella 3.18. Tuttavia bisogna dire che, malgrado la perdita di superficie a cereali, in alcuni Comuni quella del frumento resta la coltura meno penalizzata. In paesi come Frascineto, San Basile, e Firmo la produzione di cereali viene quasi abbattuta, ma ciò che sopravvive riguarda esclusivamente il frumento. Le ortive, nello stesso periodo, se si eccettuano i Comuni di Laino Castello e Saracena, si riducono di superficie anche in modo significativo. La stessa considerazione non vale per le foraggere avvicendate la cui superficie cresce in diversi Comuni come Firmo, Lungro, Saracena, Morano e Mormanno dove si registra una crescita di aziende e di superficie che nell’ordine risulta di 57,75 ha, 68,97 ha, 65,02 ha,18,02 ha e 6,73 ha. Nel 2000 il Comune di Cassano, tra quelli citati, vanta la quota maggiore di superficie a cereali, (il 6,8% di quella provinciale, Castrovillari il 2,5%), a frumento (il 6,6%, Castrovillari l’1,8%), a ortive (il 5,5%, Castrovillari l’1,3%), a foraggere avvicendate (il 3,7%,Castrovillari il 2,3%). Tavola 3.18 – Aziende con Seminativi e relativa superficie (in ettari) per le principali coltivazioni praticate e per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Dati Istat 2000. CEREALI TOTALE COMUNI Coltivazioni Ortive FRUMENTO Coltivazioni Foraggere avvicendate Totale Aziende Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende Superficie Acquaformosa 174 48 75,83 40 47,05 140 13,80 2 1,39 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino C.llo Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena C. M. del Pollino Cassano I. Corigliano C Cosenza Rossano C. Spezzano A. 837 141 47 66 296 232 199 479 372 142 239 301 97 18 60 270 201 49 333 265 8 180 1008,88 289,42 82,61 70,00 402,56 227,50 228,15 617,10 590,68 28,95 549,33 198 84 18 58 210 130 40 237 205 3 127 540,57 197,49 80,08 67,28 140,92 75,19 119,46 454,49 377,23 20,68 413,07 217 1 10 3 74 200 43 213 76 12 46 46,83 0,44 2,31 0,35 16,54 46,24 11,38 19,51 30,28 4,76 19,00 93 24 16 3 62 20 33 63 53 5 18 312,37 66,77 81,43 1,40 29,97 15,15 92,63 171,68 168,45 11,33 103,02 3.224 1.830 4171,01 1350 2.533,51 1.035 211,44 392 1.055,49 400 413 765 121 165 246 206 78 41 110 2729,06 626,10 79,03 236,85 362,25 207 191 48 39 108 1949,54 552,52 36,41 194,93 346,33 21 89 197 18 10 202,17 44,96 17,70 26,90 6,17 61 46 12 26 9 513,28 276,84 9,84 81,45 21,40 38.587 16.456 40321,15 12.916 29775,53 11.995 3675,58 5.032 13.768,07 Provincia CS 84 Dati comunali I Comuni della Comunità Montana del Pollino sommano per i cereali una superficie coltivata di 4171,01 ettari, in calo di 1.856,77 ettari, pari al 30,8%, rispetto al 1990 e con essa diminuisce anche la superficie investita a frumento di 1479,6 ettari, pari al 36,9%. La differenza di superficie di ettari 377,17 è dovuta alla riduzione della superficie a granturco, orzo, barbabietola da zucchero. La superficie a cereali degli 11 comuni della C.M. del Pollino più il Comune di Firmo, costituisce il 10,3% della analoga superficie provinciale (quella a frumento l’8,5%). Le ortive si riducono di superficie del 47,3%, passando dai 401,52 ha del 1990 ai 211,44 del ha del 2000. Il terreno ad ortive dei 12 Comuni è il 5,75% di quello provinciale ad ortive. La superficie occupata dalle foraggere avvicendate si contrae ma in modo contenuto, solo del 6,5%, passando da 1.128,53 ha a 1055,49 ha. La superficie a foraggere dei Comuni della C. M. del Pollino è il 7,7% della corrispondente superficie provinciale. Aggiungiamo che anche le relative aziende si contraggono, marcatamente nei cereali e nelle ortive, e solo dell’8% nelle foraggere. Le tabelle seguenti, 3.19 e 3.20, mettono in evidenza le variazioni di SAU per quanto riguarda le coltivazioni legnose agrarie principali (vite, olivo, agrumi, fruttiferi) dal 1990 al 2000. Per il Comune di Castrovillari, in questo periodo, nella coltura dell’olivo si registra una notevole crescita e per numero di aziende (+61,6%), e per superficie che cresce più del doppio (+119,8%). Anche la coltivazione degli agrumi fa segnare un aumento di aziende (+12,94%) e di superficie coltivata (+32,7%), più contenuto rispetto all’olivo. La coltivazione della vite presenta una riduzione di aziende del 17,7% e di superficie coltivata del 18,5%, mentre la coltivazione degli alberi da frutta segna un calo del 37,7% nelle aziende, al contrario la superficie aumenta del 54,9%. Tavola 3.19 – Aziende con Coltivazioni legnose agrarie e relativa superficie (in ettari) per le principali coltivazioni praticate e per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat. VITE OLIVO AGRUMI FRUTTIFERI COMUNI Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende Superficie Acquaformosa 291 95,31 342 191,53 0 0 126 16,80 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino C.llo Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena 744 63 163 173 318 223 215 264 351 162 467 404,95 30,71 58,33 126,52 56,40 48,29 70,63 63,80 143,85 53,52 253,35 1.892 201 335 172 3 35 410 429 3 338 707 751,73 269,07 371,98 30,66 0,57 8,10 442,16 225,50 0,75 243,13 774,71 394 2 7 0 0 0 2 0 0 0 42 371,31 0,47 0,77 0 0 0 0,25 0 0 0 48,56 963 0 13 0 11 15 176 49 19 89 154 667,81 0 9,64 0 5,37 3,35 29,02 9,37 7,12 20,90 77,07 C. M. Pollino Cassano I. Corigliano C Cosenza Rossano C. Spezzano A. 3.434 41 182 700 89 237 1405,66 94,93 75,19 185,54 48,33 141,61 4.867 1.385 858 1.160 1.395 823 3309,89 1678,57 1.350,49 490,26 4.647,75 1.229,28 447 691 2.734 94 786 233 421,36 1.181,88 4.137,70 6,02 2.099,23 317,77 1.615 148 37 867 8 35 846,45 513,57 33,27 104,17 8,19 98,42 Provincia CS 27.061 9.318,77 46.393 45.327,99 19.726 11386,37 12.439 4.263,31 Dati comunali 85 Nell’anno 2000 la superficie a coltivazioni legnose agrarie49 è di 3.510,91 ha, il 44,63% della SAU del Comune di Castrovillari che risulta così suddivisa: i fruttiferi occupano il 13,15% (il 29,46% della superficie a legnose agrarie); gli agrumi il 6,26% (il 14,03% delle legnose agrarie); la vite il 4,2% (il 9,41% delle legnose agrarie); l’olivo il 21% (il 47,07% della superficie delle legnose agrarie); vivai, canne ecc. lo 0,02% (lo 0,03% delle legnose agrarie). Aggiungendo il 21,22% dei seminativi e il 34,15% dei prati permanenti e pascoli otteniamo il 100%. Inoltre la superficie impiegata nella coltura olivicola è il 3,4% di quella analoga della provincia di Cosenza. Dando uno sguardo alla situazione del circondario di Castrovillari, si nota che in tutti i Comuni, dal 1990 al 2000, è diminuita la superficie a vite che però viene compensata dall’incremento della superficie ad olivo e in piccola parte da quello della superficie a fruttiferi. Tavola 3.20 – Aziende con Coltivazioni legnose agrarie e relativa superficie (in ettari) per le principali coltivazioni praticate e per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat VITE COMUNI Totale Aziende OLIVO AGRUMI FRUTTIFERI Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende Superficie Acquaformosa 217 117 35,69 195 201,94 0 0 132 79,82 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino C.llo Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena C. M. del Pollino Cassano I. Corigliano C Cosenza Rossano C. Spezzano A. 3.382 201 343 187 186 192 467 381 224 285 747 612 36 110 110 175 182 184 56 218 73 203 330,21 10,16 29,43 69,45 28,50 24,92 64,54 31,05 58,61 24,09 112,33 3.057 200 340 175 4 45 447 351 11 280 710 1.652,45 256,91 415,72 113,58 1,73 12,40 571,94 205,44 3,82 319,17 1067,41 445 5 5 2 0 1 7 1 0 6 25 492,71 2,37 1,56 2,06 0 0,03 3,41 0,22 0 1,25 24,61 600 5 3 3 17 6 182 42 15 95 26 1.034,36 4,88 15,50 1,32 10,81 1,14 99,27 21,90 2,69 15,13 43,91 6812 2076 818,98 5815 4822,51 497 528,22 1.126 1.330,73 1.619 3.325 1.206 1.910 1.001 26 109 592 34 91 53,98 28,89 149,35 27,53 59,62 1.400 1.096 1.154 1.684 905 1.727,77 1.849,88 496,67 2.899,42 1.246,07 686 2496 42 709 247 1381,71 3870,14 3,23 1052,99 375,12 81 211 919 64 37 860,82 144,69 101,09 52,56 191,59 Provincia CS 59.713 18.362 5834,02 47.683 48.750.35 10.147 10668.79 15211 12501,06 49 Legnosa agraria : è la coltura praticata sulle superfici fuori avvicendamento, investite in coltivazioni di piante legnose agrarie che occupano il terreno per lungo periodo di tempo. Riguarda la vite, l’olivo, gli agrumi, i fruttiferi, i vivai, le canne, il gelso (foglie), il giunco, la marma, il salice di vimini, il sommacco. Agrumi: arancio, mandarino, clementina e suoi ibridi, limone, arancio amaro, cedro, chinotto, bergamotto, pompelmo, limetta, kuriquat. Fruttiferi: essi comprendono la frutta fresca di origine temperata (melo, pero, pesco, noce pesca, albicocco, susino, ciliegio, fico, gelso, lampone, loto, melograno, mirtillo, mora di rovo, nespola comune, sorbo, uva spina, ecc.); la frutta fresca di origine sub-tropicale (Kiwi, ananas, avocado, dattero, fico d’India, ecc.); la frutta a guscio (mandorlo, nocciolo, carrubo, noce, pistacchio). Vivai: superfici investite a piantine legnose agrarie e forestali, destinate ad essere trapiantate. Sono esclusi i vivai forestali destinati al fabbisogno aziendale, la cui superficie è compresa tra le colture boschive. 86 Dati comunali La coltivazione degli agrumi si affaccia anche in Comuni, come Frascineto e San Basile, che non hanno i terreni adatti, né il clima mite della pianura costiera necessari per questo tipo di coltura. Si vede come la coltivazione dell’olivo, che non richiede l’irrigazione ma che abbisogna di un clima temperato asciutto e di terreni collinari, non attecchisce in Comuni dal clima freddo umido con presenza di nebbia, come Laino Borgo, Mormanno e Acquaformsa. Nel 2000 il Comune di Rossano, tra quelli considerati, presenta la maggiore superficie investita ad olivo, pure se in netto calo rispetto al 1990, pari a ettari 2899,42 (il 5,33% di quella provinciale ad olivo). Il Comune di Corigliano si distingue per la maggiore superficie ad agrumi (3870,14 ha) che è il 36,3% della corrispondente superficie provinciale, più di un terzo. I Comuni di Cassano, Corigliano e Rossano insieme formano il 59,1% della superficie agrumicola ed il 13,3% di quella olivicola della provincia di Cosenza. Per quanto riguarda la coltivazione dei fruttiferi i Comuni di Castrovillari e Cassano insieme formano il 15,2% della superficie provinciale impiegata in questa coltura, e questa è l’unica coltivazione che ha visto crescere la propria superficie in quasi tutti i Comuni considerati. La superficie a vite del Comune di Castrovillari, di 330,21 ha, nel 2000 prevale su quelle degli altri paesi ed è il 5,66% di quella provinciale. Analizzando i Comuni della Comunità Montana del Pollino, incluso Firmo, notiamo che nel decennio 1990-2000 è cresciuta la superficie coltivata ad olivo di 1.512,62 ettari, pari a 45,7%, ed essa nel 2000 risulta il 9,9% dell’analoga superficie provinciale. Anche la superficie a fruttiferi è cresciuta di 484,28 ettari, pari al 57,2%, e le aziende si sono accorpate; un incremento di superficie di 106,86 ettari, pari al 25,4%, coinvolge anche gli Agrumi mentre la superficie a Vite si riduce di 586,68 ettari, pari al 41,7%, ma nel 2000 costituisce ancora il 14% della superficie nell’ambito della provincia di Cosenza. I Comuni che praticano questa coltivazione con maggiore apporto di superficie, dopo Castrovillari, sono Saracena, Frascineto e Lungro. Nell’anno 2000 la superficie agraria aziendale totale è il 12,3% di quella provinciale, di cui il 56,84% è SAU, il 38% è superficie boschiva, il 3,34% è superficie agraria non utilizzata, l’1,71% altra superficie e lo 0,11% è arboricoltura da legno. 3.9 – Le tavole successive, 3.21 e 3.22, prendono in esame le aziende dei Comuni indicati che praticano l’allevamento di bestiame, per specie di bestiame e numero di capi. Nel decennio 1990-2000 appare evidente, nel Comune di Castrovillari, la diminuzione del numero di aziende con allevamenti di bovini (da 46 a 36) e del relativo numero di capi da 2519 a 2406. La stessa cosa si verifica per i suini con il calo delle aziende dell’82,7% e del numero di capi del 23,7%, in modo molto più marcato rispetto ai primi. Come si vede la variazione dei bovini non riguarda le vacche da latte che, anzi, aumentano di 30 capi. Il calo riguardante i suini, per aziende e numero di capi, tocca tutti i Comuni considerati e la stessa Provincia che perde circa il 28% di suini. Fanno eccezione il Comune di Cassano che ha incrementato il numero di capi di suini del 130,1% e il Comune di Morano con più 58 capi. Nel 2000 le 30 aziende di Cassano che praticano l’allevamento di suini contano 1.767 capi, il 3,1% dei suini dell’intera Provincia. Per quanto concerne i bovini si conferma la tendenza al ribasso emersa per Castrovillari, con l’eccezione di Morano che fa registrare l’incremento di 84 capi, mentre per Acquaformosa, Laino Borgo e Corigliano l’incremento riguarda le vacche da latte, di 23, 82 e 70 capi rispettivamente. A livello di Comunità Montana del Pollino si nota il calo, di circa il 50%, dei suini per numero di capi, mentre variano di poco le vacche da latte tra i bovini che calano come aziende del 64,9% e solo del 13,7% come numero di capi, come si vede molto meno dei suini. Dal 1990 al 2000 le aziende del Comune di Castrovillari con allevamenti di ovini, caprini, equini ed avicoli diminuiscono, rispettivamente, del 47,5%, dell’82,1%, del 42,9 % e del 59,7%, e il numero di capi si riduce del 4,4% per gli Ovini, del 69,8% per i Caprini, dell’81,7% per gli Avicoli, mentre gli Equini crescono del 24% e nel 2000 si contano 62 capi contro i 50 del 1990. Dati comunali 87 A livello provinciale vengono soppressi, tenendo conto di tutti i tipi di allevamento, 7.355 aziende e 432.837 capi di bestiame, da 1.081.033 a 648.196, pari al 40%. Gli avicoli vedono diminuire il numero di capi in tutti i Comuni eccetto Corigliano che fa segnare un incremento del 36%. Gli equini evidenziano la crescita di aziende e numero di capi, oltre che in Castrovillari, anche nei Comuni di Saracena e Lungro. I caprini in genere decrescono sia come aziende che numero di capi; per questi ultimi cali notevoli si verificano in Comuni come Castrovillari (-81,7%), Rossano (- 75%) e Cassano (-44,1%), fanno eccezione i Comuni di Saracena e Corigliano nei quali i capi aumentano del 15% e 51% rispettivamente. Tavola 3.21 – Aziende con allevamenti e aziende con bovini, bufalini e suini per numero di capi e per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 (1990) Dati Istat. BOVINI COMUNI SUINI CAPI Totale Aziende Aziende Totale Di cui vacche Aziende CAPI Acquaformosa 16(26) 2(5) 34(61) 24(1) 8(8) 47(75) Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino C.llo Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena C. M. del Pollino Cassano I. Corigliano C Cosenza Rossano C. Spezzano A. Provincia di Cosenza 86(133) 38(45) 17(18) 4(6) 269(366) 194(237) 79(101) 143(133) 127(175) 65(92) 30(88) 36(46) 11(16) 3(8) 1(3) 46(91) 23(56) 14(23) 31(37) 39(56) 2(9) 11(17) 2.406(2519) 202(195) 33(134) 11(56) 256(370) 157(216) 297(353) 657(573) 649(754) 43(103) 198(395) 1.137(1107) 74(114) 1(19) 0(5) 82(0) 16(18) 3(126) 219(268) 354(372) 0(17) 138(153) 13(75) 22(32) 13(13) 1(0) 198(300) 147(195) 39(62) 92(104) 58(114) 48(93) 20(78) 577(756) 97(137) 32(134) 5(0) 472(739) 373(471) 209(436) 261(203) 166(1098) 91(623) 117(215) 1.068(1.420) 219(367) 4.943(5.729) 2.048(2.200) 659(1.074) 2.447(4.887) 78(145) 90(125) 329(614) 63(327) 11(51) 46(59) 21(15) 12(37) 19(80) 7(24) 2.296(2.901) 1.279(1391) 125(345) 605(1764) 123(355) 995(1.227) 513(443) 64(156) 219(571) 27(133) 30(67) 50(90) 251(513) 18(258) 3(25) 1.767(765) 114(128) 465(1675) 53(897) 6(313) 19317 (26672) 2707(5623) 46275(69918) 17941(26974) 14494(21476) 57974(80480) Tra parentesi i dati del 1990. Nel 2000 e nella Provincia di Cosenza vi sono 5 aziende con allevamenti di Bufalini, per un totale di 63 capi di cui 35 Bufale, contro le 9 aziende del 1990 che contavano 43 capi di Bufalini di cui nessuna Bufala. Infine gli Ovini per numero di capi crescono solo nei Comuni di Corigliano (da 44 a 646), Mormanno (da 1.476 a 1.873), Frascineto (da 285 a 354) e Civita (da 1.298 a 1.381). Tra i Comuni presi in esame quello di Mormanno nel 2000 ha più Ovini , circa il 2,3% di quelli della Provincia, quello di Civita più Caprini (1222 capi, circa l’1,8% dei capi esistenti a livello provinciale), quello di Cassano più Equini (111 capi, il 5% circa dei capi di bestiame equino presente nella nostra Provincia) e quello di Cosenza più Avicoli (41.589 capi, circa l’11% degli avicoli dell’intera Provincia). I Comuni di Laino Borgo e Laino Castello insieme sommano il 46,2% dei 17.280 capi di avicoli presenti nelle aziende della Comunità Montana del Pollino. 88 Dati comunali Tavola 3.22 – Aziende con Ovini, Caprini, Equini ed Allevamenti Avicoli per numero di capi e per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 (1990) Dati Istat. OVINI CAPRINI EQUINI ALLEVAMENTI AVICOLI COMUNI Aziende CAPI Aziende CAPI Aziende CAPI Aziende CAPI Acquaformosa 11(13) 975(1.027) 4(4) 195(209) 0(2) 0(2) 4(9) 165(330) Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino C.llo Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena 21(40) 1.693(1.770) 7(39) 195(644) 4(7) 62(50) 29(72) 580(3.160) 20(18) 4(4) 4(4) 21(22) 23(31) 76(86) 5(17) 12(9) 1.381(1.298) 73(243) 354(285) 1.678(2.307) 1.104(1.442) 1.133(1.111) 1.000(1.499) 1.873(1.476) 34(176) 450(765) 19(24) 1(2) 3(4) 79(126) 68(65) 10(10) 7(14) 24(50) 4(17) 8(7) 1222(1227) 2(8) 160(150) 685(906) 407(448) 74(98) 163(246) 370(419) 12(138) 339(295) 4(0) 0(0) 0(0) 8(99) 4(42) 19(11) 9(6) 5(29) 3(13) 9(7) 5(0) 0(0) 0(0) 9(100) 4(42) 30(12) 13(11) 6(36) 10(13) 32(10) 31(39) 16(9) 0(0) 259(355) 184(229) 71(90) 105(103) 47(162) 59(69) 24(45) 889(855) 232(375) 0(0) 4.880(6680) 3.107(6658) 2.556(4028) 1.463(2155) 1.143(4312) 1.170(1107) 1.095(1874) C. M. del Pollino Cassano I. Corigliano C Cosenza Rossano C. Spezzano A. 430 (546) 10(22) 8(7) 24(117) 2(10) 7(17) 11.748 (13.399) 1.188(1.729) 646(44) 549(748) 81(611) 650(1.281) 234 (362) 12(19) 18(41) 19(106) 11(69) 2(5) 3.824 (4.788) 635(1135) 530(352) 180(426) 899(3592) 70(183) 65 (216) 14(14) 4(3) 2(18) 8(14) 3(18) 171 (276) 13(12) 11(22) 37(44) 4(22) 829 (1.182) 22(75) 54(86) 208(571) 39(12) 2(32) 17.280 (31.434) 2.455(3111) 1.922(1413) Provincia di Cosenza 3.596 (6.276) 82.455 (118.310) 3.420 (7043) 66.814 (104.705) 1.021 (2.303) 2.261 (3.319) 15.355 (20.618) 126(166) 107(136) 111(153) 41589(49770) 565(1021) 26(1640) 392.354 (704.258) Tra parentesi i dati del 1990. 3.10 – La tavola seguente, divisa in due parti, evidenzia le aziende che dispongono per la loro attività di mezzi meccanici e quante di esse dispongono di mezzi di proprietà o forniti da terzi o in comproprietà. Nel 2000 nel Comune di Castrovillari le aziende con mezzi meccanici sono 3.208 sulle 3.615 che dispongono di una superficie agricola da coltivare. Quelle con mezzi di proprietà sono 2.011 (il 62,7%), mentre il restante 37,3% si serve di mezzi in comproprietà o forniti da terzi. Rispetto al 1990 è cresciuto il numero di aziende con trattrici (+123,6%) e anche le trattrici di proprietà (+ 88%). Queste aziende con trattrici sono il 29,2% delle aziende con mezzi di proprietà ed hanno tutte almeno una trattrice. Motozappe, motocoltivatori, motofresatrici e motofalciatrici di proprietà sono in totale 1.738 per 1.698 aziende, l’84,4% delle aziende con mezzi di proprietà. Rispetto al 1990 si ha un incremento di aziende (+17,2%) e di mezzi (+13,2%). Appena 7 sono le aziende con mietitrebbiatrici per altrettanti mezzi. Le macchine per la raccolta automatizzata sono 14 e le aziende appena 4 (almeno 3 macchine per azienda), in calo rispetto al 1990, come in calo evidente sono le aziende con apparecchi per la irrorazione e lo stesso numero di mezzi. Nel 2000 appaiono per la prima volta le macchine per la fertilizzazione (28 per 14 aziende). Dal 1990 al 2000 le aziende incrementano il numero di mezzi da 1.978 a 2.506 (il 26,7%). In particolare le mietitrebbiatrici e le macchine per la fertilizzazione crescono del 100%, le trattrici dell’88%, motozappe, motocoltivatori ecc. del 13,2%. L’enorme numero di queste macchine si spiega con Dati comunali 89 la miriade di aziende (2.831) di dimensione inferiore ad 1 ettaro esistenti nel nostro Comune. I mezzi più frequentemente forniti da terzi sono la mietitrebbiatrice, le macchine per la raccolta e la fertilizzazione e le trattrici. Calano le macchine per l’irrorazione del 68%. Tavola 3.23 – Aziende che utilizzano mezzi meccanici in complesso e mezzi di proprietà dell’azienda per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 (1990) Dati Istat. TOTALE AZIENDE CON MEZZI DI PROPRIETA’ Motocoltivatori Motozappe Motofresatrici Motofalciatrici Aziende con mezzi Aziende con mezzi forniti da terzi Aziende con mezzi in compro prietà Totale Acquaformosa 206 189 2 52 17(20) 21(37) 38(119) 38(165) Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino C.llo Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena C. M. del Pollino Cassano I. Corigliano C Cosenza Rossano C. Spezzano A. 3.208 218 332 200 294 226 461 513 252 259 676 1.519 201 279 167 281 179 403 369 109 148 341 33 4 8 ------4 2 20 74 25 1 4 2.011 70 115 101 164 146 164 283 164 138 410 588(263) 36(24) 40(40) 16(10) 59(44) 68(42) 66(34) 70(42) 51(41) 29(30) 82(65) 703(374) 37(25) 47(48) 16(11) 60(46) 71(46) 82(40) 86(46) 53(43) 29(33) 111(94) 1698(1449) 1738(1563) 52(44) 87(152) 96(145) 147(173) 128(132) 132(151) 253(193) 128(163) 133(167) 380(273) 56(46) 90(159) 113(179) 166(204) 142(149) 162(168) 262(199) 141(192) 135(176) 387(298) 6.845 4.185 177 3.818 1122(655) 1316(843) 3272(3161) 3430(3498) 1.716 2.194 1.159 1.240 947 54.228 1.171 1399 798 533 725 38.597 74 209 50 59 4 1.729 664 690 387 782 251 21.855 529(371) 302(664) 50(20) 463(564) 229(227) 10.249 (8.882) 768(566) 385(818) 50(22) 530(733) 264(269) 12.322 (11.141) 178(389) 437(1256) 353(201) 397(1125) 30(97) 14.532 (16.198) 191(402) 473(1364) 364(210) 413(1272) 39(97) 15.664 (17.888) COMUNI TRATTRICI Aziende Provincia CS Mezzi Aziende Mezzi (Tra parentesi i dati del 1990) Da uno sguardo complessivo emerge che, nel 2000, il Comune di Cassano, rispetto a quello di Castrovillari, dispone di un maggior numero di trattrici, del doppio di mietitrebbiatrici e di macchine per la fertilizzazione, del quadruplo di quelle per l’irrorazione, di una sola macchina per la raccolta automatizzata, e di circa 1.500 mezzi in meno in quanto a motozappe, motocoltivatori ecc. Questo si spiega con il maggior numero di aziende di grosse dimensioni (33 su 13) del Comune di Cassano ed il minor numero di quelle con superficie minore di un ettaro, 995 sulle 2.831 del nostro Comune. Si nota anche che, escluso il Comune di Castrovillari, le 1.807 aziende dei restanti Comuni della Comunità Montana del Pollino dispongono di mezzi meccanici di proprietà quantificabili in 613 trattrici (circa una ogni tre aziende), in 1.692 tra motozappe, motocoltivatori ecc., in 22 mietitrebbiatrici, in 6 macchine per la raccolta, in 6 macchine per l’irrorazione ed in nessuna macchina per la fertilizzazione. Le aziende agricole del Comune di Castrovillari sono quelle che ricorrono più frequentemente all’uso di mezzi forniti da terzi, le aziende di Corigliano sono quelle che ricorrono largamente all’uso di mezzi in comproprietà. 90 Dati comunali Tavola 3.23 – Aziende che utilizzano mezzi meccanici in complesso e mezzi di proprietà dell’azienda per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 (1990) Dati Istat. AZIENDE CON MEZZI DI PROPRIETA’ COMUNI Mietitrebbiatrici Macchine per la raccolta automatizzata Apparecchi per la irrorazione di prodotti fitoiatrici Macchine per la fertilizzazione Altri mezzi meccanici Aziende Mezzi Aziende Mezzi Aziende Mezzi Aziende Mezzi Aziende Acquaformosa 0(0) 0(0) 1(0) 1(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino C.llo Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena C. M. del Pollino Cassano I. Corigliano C Cosenza Rossano C. Spezzano A. 7(0) 0(0) 0(0) 0(0) 5(0) 5(4) 0(0) 7(0) 2(0) 0(0) 1(0) 7(0) 0(0) 0(0) 0(0) 5(0) 6(4) 0(0) 8(0) 2(0) 0(0) 1(0) 4(17) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 1(2) 2(0) 0(5) 0(0) 2(6) 14(18) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 1(2) 2(0) 0(5) 0(0) 2(6) 6(31) 0(0) 1(2) 0(23) 0(0) 0(0) 0(4) 0(0) 2(0) 0(4) 1(3) 16(50) 0(0) 2(3) 0(24) 0(0) 0(0) 0(4) 0(0) 2(0) 0(4) 2(4) 14(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 28(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 11(0) 3(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 1(0) 0(0) 0(0) 0(0) 27(4) 29(4) 10(30) 20(31) 10(67) 22(89) 14(0) 28(0) 15(0) 12(0) 2(0) 0(0) 0(0) 0(0) 15(0) 2(0) 0(0) 0(0) 0(0) 1(10) 3(2) 1(4) 1(2) 4(5) 1(10) 3(2) 1(4) 1(2) 4(5) 46(60) 23(238) 0(0) 5(133) 19(17) 62(86) 27(265) 0(0) 6(139) 21(18) 40(0) 14(0) 0(0) 3(0) 8(0) 57(0) 17(0) 0(0) 3(0) 8(0) 72(0) 13(0) 3(0) 2(0) 0(0) 402 427 125(217) 165(218) 507(1116) 570(1270) 521 596 626 Provincia CS Tra parentesi i dati del 1990 3.11 – Le tre tabelle seguenti, 3.24, 3.25 e 3.26, classificano le aziende agricole e le loro superfici, totale e agricola utilizzata, secondo il titolo di possesso dei terreni. Nel 2000 il 96,1% della superficie totale del nostro Comune (13.336,15 ha) riguarda la sola proprietà e questo titolo di possesso prevale anche nelle aziende miste in cui la proprietà si accompagna all’uso gratuito, all’affitto o a entrambi. La superficie in questi tre casi raggiunge il 3,27% (453,48 ha) e resta solo uno 0,6% di superficie che va divisa tra affitto e uso gratuito. Poiché le aziende di sola proprietà sono 3.586, pari al 99,2%, esse dovrebbero stare per la maggior parte nella classe < 1 ha e il resto da 1—2 fino alla 100 e più ha. Le 9 aziende ad uso gratuito dovrebbero essere comprese nella fascia da <1 ha a 10—20 ha e le 3 aziende in affitto dovrebbero appartenere all’intervallo dimensionale da < 1 ha a 50—100 ha. Dalla classe < di 1 ha alla 5—10 vi sono 3.529 aziende, 73 sono nelle classi 10—20 e 20—50 ha, 13 nelle classi 50—100 e 100 e più ha. L’unica azienda con superficie agraria “parte in proprietà, parte in affitto e parte in uso gratuito” misura ettari 8,86; le 8 aziende con terreni “parte in proprietà e parte in affitto” misurano esattamente 356,71 ha per una superficie aziendale media di 44,58 ha. Non vi sono aziende “parte in affitto e parte in uso gratuito”. Da un esame più generale delle tavole 3.24 e 3.25 si vede che il Comune di Castrovillari annovera il maggior numero di aziende su terreni “di proprietà” (3.586 per 13.336,15 ha), segue il Comune di Corigliano con 3.307 aziende e 8001,34 ettari di superficie. Corigliano, invece, vanta il Dati comunali 91 Tavola 3.24 – Aziende per titolo di possesso dei terreni e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. AZIENDE PER TITOLO DI POSSESSO DEI TERRENI COMUNI Proprietà Affitto Uso gratuito Parte in proprietà e parte in affitto Parte in proprietà e parte in uso gratuito Parte in affitto, parte in uso gratuito, e parte in proprietà Totale Acquaformosa 231 0 2 0 4 0(0) 237 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino C.llo Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena 3.586 227 344 200 273 235 449 626 437 305 820 3 1 0 0 0 0 1 1 9 0 2 9 1 4 2 4 1 7 3 0 1 1 8 1 0 0 2 2 6 7 8 0 4 8 6 1 7 22 3 12 5 6 0 11 1(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 1(0) 1(0) 0(0) 0(0) 3.615 236 349 209 301 241 475 643 461 306 838 C. M. Pollino Cassano I. Corigliano C. Cosenza Rossano C. Spezzano A. 7.733 1719 3.307 1.140 1.958 884 17 13 110 63 3 61 35 36 58 15 7 16 38 15 21 1 3 43 85 15 20 3 3 15 3(0) 1(0) 0(1) 0(0) 0(0) 5(4) 7.911 1.799 3.517 1.222 1.974 1.028 Provincia CS 66.118 1.103 893 946 979 58(22) 70.119 Tra parentesi “Parte in affitto e parte in uso gratuito” maggior numero di aziende con terreni “in affitto” (110 aziende per ha 393,24), seguito dal Comune di Cosenza con 63 aziende ed una estensione di 224,88 ha. Il primo posto nelle aziende con terreni ad “uso gratuito” spetta ancora al Comune di Corigliano con 58 aziende per 45,17 ettari di superficie, quindi di piccolissime dimensioni, spesso trattasi di aziende affidate ad altri conduttori per evitare che i terreni lasciati incolti diventino causa di incendi. Segue il Comune di Cassano con 36 aziende e una superficie di 1.091,63 ha, un valore notevole che si può spiegare con la natura aspra dei terreni, di solito liberati al pascolo di ovini e caprini, la loro collocazione, la scarsa redditività, l’impossibilità di condurli direttamente. Per quanto concerne le aziende con terreni “parte in proprietà e parte in affitto” il Comune di Spezzano Albanese, tra quelli considerati, annovera il maggior numero di aziende (43), ma la maggiore superficie spetta al Comune di Cassano con 1.235,62 ha. Sempre al Comune di Cassano va la maggiore superficie delle aziende con terreni “parte in proprietà e parte in uso gratuito” (307,66 ha). La cessione dei terreni si spiega con l’esodo rurale: l’agricoltura è povera e pochi sono i giovani che scelgono il mestiere dell’agricoltore. Quelli che emigrano cedono i terreni a quelli che restano in affitto o in uso gratuito, se li abbandonassero le coltivazioni ortofrutticole e legnose agrarie, che hanno un costante bisogno di lavoro ed assistenza, quindi di presenza umana, andrebbero in rovina e le colture cederebbero il passo alle erbacce e al pascolo di animali. In genere sono i proprietari dei terreni limitrofi, per 92 Dati comunali Tavola 3.25 – Superficie totale (in ettari) per titolo di possesso dei terreni e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. SUPERFICIE PER TITOLO DI POSSESSO DEI TERRENI COMUNI Proprietà Affitto Uso gratuito Parte in proprietà e parte in affitto Parte in proprietà e parte in uso gratuito Parte in affitto, parte in uso gratuito, e parte in proprietà Totale Acquaformosa 1270,48 0 4,18 0 70,27 0(0) 1.344,93 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino C.llo Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena 13.336,15 2.371,40 1.052,47 1.823,53 2.793,06 2.113,83 2.982,52 7.472,73 4.766,64 994,89 6.250,55 60,92 10,64 0 0 0 0 1,12 1,08 86,82 0 1,69 22,07 6,50 6,99 9,81 5,40 1,87 4,93 187,47 0 0,50 1,42 356,71 39,00 0 0 5,83 22,50 15,71 528,27 116,82 0 147,82 87,91 238,21 0,70 27,04 245,01 39,75 75,19 27,63 109,92 0 20,28 8,86(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 16,20(0) 13,77(0) 0(0) 0(0) 13.872,62 2.655,75 1.060,16 1.860,38 3.049,30 2.177,95 3.079,47 8.233,38 5.093,97 995,39 6.421,76 C. M. Pollino Cassano I. Corigliano C. Cosenza Rossano C. Spezzano A. 47.228,25 6.227,35 8.001,34 1.467,88 6.659,62 1.904,43 162,27 159,64 393,24 224,88 19,99 133,78 251,14 1091,63 45,17 28,49 11,14 25,70 1.232,66 1.235,62 288,51 0,45 38,60 210,77 941,92 307,66 130,91 2,81 4,26 101,60 38,83(0) 102,50(0) 0(4,20) 0(0) 0(0) 39,69(3,45) 49.845,06 9.124,40 8.863,37 1.724,51 6.733,61 2.419,42 Provincia CS 359.776,10 10.227,75 5453,69 17.710,05 9.501,08 2206,08(218,81) 405093,56 Tra parentesi “Parte in affitto e parte in uso gratuito” evitare il rischio di incendio, disposti a coltivare i terreni abbandonati. Prevale l’affitto là dove il terreno è produttivo, l’emigrante difficilmente vende il proprio terreno, ma lo cede a qualcuno che lo coltivi, lo tenga in vita, perché in esso vede come un bene in cui rifugiarsi, un’ancora di salvezza a cui aggrapparsi, qualora il sogno industriale dovesse svanire. Dando uno sguardo ai Comuni della Comunità Montana del Pollino si nota che l’uso gratuito prevale sul solo affitto nei Comuni dove scarsa è la presenza di manodopera, insieme formano appena un quinto dei terreni parte in proprietà e parte in affitto o uso gratuito, secondo la logica che solo chi dispone di terreni di proprietà è disposto a prenderne altri. L’affitto da solo o con la proprietà prevale là dove i terreni garantiscono una resa economica adeguata ed hanno un indice di produttività abbastanza elevato, cioè la SAU differisce di poco dalla superficie totale delle aziende (vedi Corigliano, Cassano, Spezzano). Il Comune di San Basile possiede 305 aziende, su terreni di proprietà, che assorbono il 99,95% della superficie totale, e solo lo 0,05% spetta all’unica azienda, di 0,50 ettari, con terreni in uso gratuito. La superficie totale si è ridotta del 38,5%, ma la superficie coltivata (SAU) è cresciuta di 37,18 ettari grazie, soprattutto, alla crescita della coltura dell’olivo (in aumento di superficie del 31,3%), mentre pochi ettari sono riservati alle ortive, alla vite, ai fruttiferi e alle foraggere. Un forte calo si registra nei cereali che coprono una superficie che nel 2000 è appena il 18% di quella del 1990. I prati e pascoli occupano 236,31 ettari, in aumento anche a causa della riduzione dei boschi che passano da 478,75 ha a 133,21 ha. Malgrado una maggiore superficie pascolativa l’allevamento di bestiame riguarda gli avicoli e pochi capi di suini, bovini e ovini. Dati comunali 93 Tavola 3.26 – Superficie agricola utilizzata (in ettari) per titolo di possesso dei terreni e Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. SUPERFICIE PER TITOLO DI POSSESSO DEI TERRENI COMUNI Proprietà Affitto Uso gratuito Parte in proprietà e parte in affitto Parte in proprietà e parte in uso gratuito Parte in affitto, parte in uso gratuito, e parte in proprietà Totale Acquaformosa 668,58 0 0,99 0 33,08 0(0) 722,65 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino C.llo Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena 7.380,01 1.866,15 694,64 1.276,71 1.327,18 830,60 1.507,76 4.064,68 2.877,87 803,96 2.934,03 50,91 4,09 0 0 0 0 1,07 1,03 59,45 0 1,69 20,15 1,20 6,40 9,79 3,60 1,43 4,53 54,05 0 0,50 1,00 325,84 33,00 0 0 5,31 14,86 12,97 523,63 98,04 0 118,78 81,73 211,95 0,60 26,95 144,09 20,43 61,39 27,50 65,77 0 17,35 8,76(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 0(0) 16,19(0) 13,41(0) 0(0) 0(0) 7.867,40 2.116,39 701,64 1.313,45 1.480,18 867,32 1.587,72 4.687,08 3.114,54 804,46 3.072,85 C. M. Pollino Cassano I. Corigliano C. Cosenza Rossano C. Spezzano A. 26.232,17 5.805,82 6.851,93 893,02 4.807,08 1.837,56 118,24 156,35 384,33 85,97 19,94 125,92 103,64 995,76 42,04 8,62 10,10 24,78 1.132,43 1.150,53 255,07 0,40 38,17 205,71 690,84 274,08 105,64 1,50 3,91 95,25 38,36(0) 102,00(0) 0(4,15) 0(0) 0(0) 26,47(3,41) 28.335,68 8.484,54 7.643,16 989,51 4.879,20 2.319,10 Provincia CS 200.612,00 6310,97 4032,99 12.374,62 5.584,90 1554,41(185,74) 230655,63 Tra parentesi “Parte in affitto e parte in uso gratuito” Le aziende agricole, quasi al 100%, sono su terreni di proprietà e ciò significa che l’agricoltura è ancora una fonte importante di reddito, se non l’unica, per molte famiglie. Tuttavia è un’agricoltura povera di mezzi che non ha grosse prospettive, caratterizzata da miniaziende (il 70% del totale) che hanno una SAU inferiore a due ettari. Se tanti paesi si spopolano non è solo per il calo demografico, ma anche perché molti giovani sono costretti ad emigrare alla ricerca di lavoro e un’agricoltura povera certo non può convincerli a restare. Bisogna operare una “Controriforma agraria”, unire i vari pezzi di terra, fondere le piccole aziende per creare le grandi aziende di capitali, le sole che hanno un presente e che possono creare un futuro per i nostri giovani. Completiamo il paragrafo considerando le aziende, per titolo di possesso dei terreni, in relazione alla superficie agricola utilizzata. Nell’anno 2000 le 3.586 aziende con terreni di proprietà del Comune di Castrovillari occupano una SAU di 7.380,01 ha, pari al 53,2% di quella totale, e al 93,8% della SAU complessiva. Il rimanente 6,2% di SAU riguarda gli altri titoli di possesso. Tenuto conto che la SAU totale è di 7.867,4 ha (il 56,71%) e la superficie totale di 13.872,62 ha, la differenza di 6.005,22 ha va suddivisa tra arboricoltura da legno (7,42 ha), boschi (5533,27 ha), superficie agraria non utilizzata (173,74 ha) e altra superficie (290,8 ha). Passando dalla superficie totale a quella agricola utilizzata, diminuisce la superficie aziendale media delle aziende 94 Dati comunali con terreni di proprietà, per effetto della perdita del 44,7% di superficie (da 13.336,15 ettari a 7380,01 ettari) da 3,72 ha a 2,06 ha. La differenza di superficie, talvolta minima, che si nota confrontando le tavole 3.25 e 3.26, per quanto riguarda i titoli di possesso diversi dalla proprietà, è più imputabile ad altra superficie (giardini ornamentali, cortili, ecc.) e ai terreni abbandonati che non rientrano nella SAU, che non ai boschi, alla superficie agraria non utilizzata, ad arboricoltura da legno che, invece, giustificano il calo notevole della superficie aziendale su terreni di proprietà. 3.12 – Le prossime due tavole classificano le persone che prestano manodopera nelle aziende agricole, per categoria di manodopera, distinguendo quella familiare dalla quella dei salariati (operai, assimilati dirigenti, impiegati), e le relative giornate di lavoro,. Dal loro esame risulta che, nell’anno 2000, le giornate di lavoro agricolo prestate nel Comune di Castrovillari sono 336.709 così ripartite: 90.868 prestate del conduttore dell’azienda (il 27%); 53.811 prestate da familiari e parenti del conduttore (il16%); 192.030 prestate da altra manodopera aziendale (il 57%) che risulta prevalente sulle altre due forme. Nell’ambito della manodopera prestata da familiari e parenti del conduttore al coniuge spetta il 60,5%, ad altri familiari del conduttore il 31,6%, ai parenti del conduttore il 7,9%. Nella manodopera esterna all’azienda prevale quella con contratto a tempo determinato che riguarda per il 93,2% gli operai e gli assimilati e per il 5,1% i dirigenti e gli impiegati. Tavola 3.27 – Persone per categoria di manodopera agricola e per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. FAMILIARI E PARENTI DEL CONDUTTORE ALTRA MANODOPERA AZIENDALE COMUNI Conduttore Coniuge Acquaformosa 236 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino C.llo Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena C.M. Pollino Altri familiari Parenti 71 26 1 3.603 235 349 208 300 240 474 641 461 305 837 2.336 168 238 137 230 167 316 305 165 165 409 2.665 214 287 104 181 242 465 577 141 216 329 Cassano Corigliano Cosenza Rossano Spezzano 7.889 1.792 3.510 1.220 1.972 1.026 4.707 1.214 2.520 874 1.062 688 Provincia CS 69.926 41.767 Totale A tempo indeterminato A tempo determinato Totale generale Dirig. Impieg. Operai Assimil Dirigenti Impiegati Operai Assimilati 98 0 1 1 107 443 171 1 84 19 28 18 125 15 8 19 38 5.172 383 609 260 439 427 906 897 314 400 776 9 0 0 2 2 0 1 1 0 0 0 9 0 0 0 1 0 3 5 2 16 2 205 2 7 1 10 0 1 48 55 4 13 3.113 101 150 74 15 1 453 218 59 112 495 12.111 721 1.115 545 767 668 1.838 1.810 891 837 2.123 5.447 1.867 4.047 1.070 625 1.203 527 33 180 32 18 37 10681 3.114 6.747 1.976 1.705 1.928 15 18 12 1 4 0 39 24 61 2 118 3 347 48 297 16 186 6 4.898 1.927 1.871 302 1.214 212 23.869 6.923 12.498 3.517 5.199 3.175 48.045 3.522 93334 211 946 2.642 30.396 197.455 Dati comunali 95 Considerato che si ricorre a manodopera esterna all’azienda per il 27,55%, risulta che il 72,45% delle persone impiegate sono conduttori, o loro familiari, o loro parenti. Infine notiamo che su 3.336 persone costituenti l’altra manodopera aziendale ben 3.113 (il 93,3%) sono operai con contratto a tempo determinato (i dirigenti-impiegati sono appena 205, pari al 6,2%) e appena 18 (lo 0,5%) sono gli operai e dirigenti a tempo indeterminato. I costi di produzione crescenti, la ridotta produttività dovuta alla concorrenza dei mercati, la differenza di contribuzione che l’assunzione a tempo indeterminato, rispetto a quella a tempo determinato, comporta fanno sì che i contratti di lavoro a tempo indeterminato non siano più praticabili da parte delle aziende agricole, che si limitano ad assumere i lavoratori periodicamente. Nel rapporto tra dirigenti-impiegati ed operaiassimilati per ogni dirigente-impiegato si hanno circa 18 operai-assimilati. Soltanto l’1,7% spetta alle stesse categorie di persone con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Le persone impegnate nelle aziende agricole per categoria di manodopera del Comune di Castrovillari, nell’anno 2000, sono12.111 di cui 3.603 lavorano come conduttore (il 29,75%), 5.172 (il 42,7%) lavorano come familiari e parenti del conduttore e 3.336 (il 27,55%) come manodopera esterna. Tra le 5.172 persone che lavorano come familiari e parenti del conduttore al coniuge spetta il 45,16%, ai familiari del conduttore il 51,53% e ai parenti del conduttore il 3,31%. Ad ognuno dei 3.122 operaiassimilati vanno attribuite in media 57,7 giornate di lavoro ad annata agraria, ai familiari e parenti del conduttore 10,4 giornate lavorative, al conduttore 25, 2. Tavola 3.28 – Giornate di lavoro delle varie categorie di manodopera agricola per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 2000 Dati Istat. FAMILIARI E PARENTI DEL CONDUTTORE COMUNI Conduttore Coniuge Acquaformosa 5.616 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino C.llo Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena C.M. del Pollino Cassano I. Corigliano Cosenza Rossano C. Spezzano A. Provincia di Cosenza Altri familiari Parenti 1.957 782 25 90.868 12.495 7.961 5.316 21.194 12.259 24.232 15.776 20.589 8.906 35.028 32.553 4.529 1.324 2.069 12.512 4.985 7.881 5.246 5.436 2.485 12.788 17.008 2.806 647 899 2.271 1.104 4.085 3.242 840 2.052 7.084 4.250 30 1.277 323 1.719 729 3.851 611 301 856 1.783 260.240 95.776 147.045 55.332 137.362 45.054 93.765 32.367 33.837 27.202 50.524 7.901 42.820 22.217 19.900 7.806 23.490 5.424 3378.368 1339.620 549.359 Totale ALTRA MANODOPERA AZIENDALE A tempo indeterminato A tempo determinato Dirig. Impieg. Operai Assimil Dirigenti Impiegati Operai Assimilati Totale generale 2.764 0 70 1 6.396 14.847 53.811 7.365 3.248 3.291 16.502 6.818 15.817 9.099 6.577 5.393 21.655 1.908 0 0 50 20 0 250 50 0 0 0 1.405 0 0 0 10 0 330 913 130 1.189 161 9.844 20 126 3 861 0 51 3.901 1.870 170 560 178.873 3.683 6.193 2.102 1.161 10 10.638 2.020 3.599 3.573 17.356 336.709 23.563 17.528 10.762 39.748 19.087 51.318 31.759 32.765 19.231 74.760 15755 1.760 8.047 910 1.747 1.239 152.340 56.344 61.784 35.918 75.761 15.564 2.278 4.189 1.800 130 1.120 0 4.208 5.147 7.032 10 10873 556 17.407 2.217 22.593 334 8.133 99 235.604 192.104 90.620 6.827 60.673 14.956 672.077 355.777 330.874 98.551 293.922 75.229 136109 2025.088 26.797 138091 121.203 1345.636 7035.183 96 Dati comunali Soffermiamoci sul Comune di Castrovillari, tentando di dare una interpretazione analitica del quadro generale. Sappiamo che, nell’anno 2000, 3.586 aziende sono di sola proprietà e 17 sono, comunque, collegate alla proprietà; le restanti 12 (in tutto 3.615 su 3.616) si dividono tra affitto (3) ed uso gratuito (9). Le persone che prestano lavoro nelle aziende agricole in veste di conduttore sono 3.603, pari a 17 più 3.586 e ciò autorizza a pensare che i 3.603 conduttori siano anche proprietari (il 99,2% lo sono al 100%). Tenuto conto che nel 2000 le aziende a conduzione diretta del coltivatore sono 3.484, in queste 3.484, sicuramente, il conduttore è proprietario e presta lavoro, da solo o con manodopera familiare o extrafamiliare prevalente. Poiché 3.603-3.484 fa 119, in queste 119 aziende il conduttore è proprietario ma non coltiva i terreni, avendo solo il compito di dirigere a livello tecnico organizzativo l’azienda, coadiuvato dai familiari. Si tratta di aziende a conduzione con salariati e/o compartecipanti. In una sola azienda, 3.616-3.615 =1, presta lavoro con i familiari, dirige ma non è proprietario, essendo egli il mezzadro o colono. Tavola 3.29 – Giornate di lavoro delle varie categorie di manodopera agricola per Comune. Provincia di Cosenza (Universo Italia). Anno 1990 Dati Istat. FAMILIARI E PARENTI DEL CONDUTTORE ALTRA MANODOPERA AZIENDALE COMUNI Conduttore Coniuge Altri familiari Parenti Totale Operai A tempo determin. Tempo indeter. Assimilati Totale Generale Acquaformosa 14.062 5.421 7.600 1.352 14.373 9.731 0 55 38.221 Castrovillari Civita Firmo Frascineto Laino Borgo Laino C. Lungro Morano Cal. Mormanno San Basile Saracena 57.257 18.021 9.360 7.900 43.964 10.186 16.893 12.762 27.238 12.345 33.071 29.337 4.640 3.501 3.108 36.884 8.235 7.159 5.030 12.509 4.068 9.101 10.920 3.918 2.146 1.250 8.595 2.722 5.992 2.823 6.594 2.552 13.290 5.621 0 2.098 315 2.582 2.319 442 1.981 3.170 5.597 5.039 45.878 8.558 7.745 4.673 48.061 13.276 13.593 9.834 22.273 12.217 27.430 108.772 2.592 7.693 7.209 8.601 3.424 19.665 20.624 8.626 7.646 25.069 2.976 600 0 0 50 0 0 30 0 0 0 49.256 0 4.472 51 1.097 150 341 297 280 1.701 395 264.139 29.771 29.270 19.833 101.773 27.036 50.492 43.547 58.417 33.909 85.965 C.M. Pollino Cassano I. Corigliano Cosenza Rossano Spezzano A. Provincia di Cosenza 263.059 113.683 162.025 76.126 270.543 48.256 128.993 25.730 29.060 45.727 151.523 14.601 68.402 25.407 30.160 14.385 162.792 8.851 30.516 2.562 9.340 2.143 29.248 2.189 227.911 53.699 68.560 62.255 343.563 25.641 229.602 126.802 361.890 9.879 161.690 26.008 3.656 7.410 4.692 850 6.246 0 58095 17.688 6.345 977 7.546 1.208 792.373 319.282 603.512 150.087 789.588 101.113 3.903.352 1764.012 906.307 423.127 3093.446 2962.684 87.835 200.886 10.248.203 Tenuto conto che nel 2000 le aziende con salariati sono 131 e che 131-119 fa 12, nelle 12 aziende (3 in affitto e 9 in uso gratuito) il conduttore è solo dirigente (persona fisica o giuridica), non presta lavoro e non è proprietario. Rispetto alla loro superficie esse si collocano in gran parte nella classe < 1 ha (2.831), dalla classe < 1 ha alla classe 5—10 ha si collocano 3.529 aziende, 73 nella classe 10—20 ha e 20—50 ha, le restanti 13 in 50—100 e 100 e più ha. Dati comunali 97 Confrontando le tavole 3.28 e 3.29 si vede che nel decennio 1990-2000, per il comune di Castrovillari, si è avuta una crescita delle giornate di lavoro che sono passate da 264.139 a 336.709, 72.570 in più, pari all’aumento del 27,5%. Come numero di giornate, “altra manodopera aziendale” è cresciuta del 19,3%, quella prestata dal conduttore del 58,7% e quella dei familiari e parenti del conduttore del 17,3%. All’incremento delle giornate di lavoro ha contribuito il conduttore per il 46,3%, i familiari e parenti per il 10,9% e la manodopera esterna per il 42,8%. Esaminando le tabelle con riferimento agli altri Comuni considerati, notiamo che nel 2000 solo il Comune di Cassano supera quello di Castrovillari per le giornate di lavoro degli operai a tempo determinato, 192.104 giornate con una media per operaio di circa 100 giornate. Nel Comune di Rossano si registra il massimo numero di giornate assegnate a familiari e parenti del conduttore che risultano 75.761 (con una media di 44,4), mentre il massimo numero di giornate al conduttore sono assegnate nel Comune di Corigliano e risultano 147.045. Per ciò che riguarda il decennio 19902000 le giornate di lavoro crescono maggiormente, oltre che nel Comune di Castrovillari, nel Comune di Cassano del 11,4%, mentre si riducono abbastanza nei Comuni di Rossano (-62,8%), di Cosenza (-34,3%) e Corigliano (-45,2%). Esaminiamo la situazione del Comune di Corigliano, tentando di darne una corretta interpretazione. Nel 2000 delle 3.517 aziende 3.348 sono di sola proprietà, 41 riguardano comunque la proprietà e 169 in affitto, uso gratuito o entrambi. Le persone coinvolte in veste di conduttore sono 3.510 e vi sono 3.418 aziende a conduzione diretta del coltivatore. Poiché 3.510-3.418 fa 162, queste 162 sono aziende con conduttore non proprietario di cui 2 sono a mezzadria. Tenuto conto che 3.510 – (3.418 +2) fa 90, queste sono aziende con conduttore che non presta lavoro e non è proprietario dell’azienda; 3.418-3.348 uguale 70 sono aziende con conduttore che presta lavoro ma non è proprietario. Concludendo 90 aziende sono con salariati gestite da soli dirigenti, 70 sono aziende a conduzione diretta del coltivatore, ma non di proprietà, e poiché le aziende non di proprietà sono 169 e 169-162 fa 7, sette aziende hanno per conduttore una persona giuridica, una società o ente non proprietari, e sono con salariati. 3.13 – ● Conclusioni. Il quinto censimento generale dell’agricoltura del 22 Ottobre dell’anno 2000 per il Comune di Castrovillari ha fornito le seguenti indicazioni. ● Le aziende agricole Le aziende agricole dal 1990 al 2000 sono passate da 2.207 a 3.616 con un incremento di 1.409 unità, pari al 63,84%. Le aziende a conduzione diretta del coltivatore aumentano del 59,2%, pari 1.295 unità. Tale crescita interessa quelle con solo manodopera familiare per il 107,3%, quelle con manodopera familiare prevalente per l’8,9%, mentre quelle con manodopera extrafamiliare prevalente incidono negativamente per il 16,2%. Nell’anno 2000 le aziende con solo manodopera familiare sono il 79,% del totale di 3.616 (nel decennio 1990-2000 sono cresciute del 94,6%), le aziende con manodopera familiare prevalente sono l’11% (nello stesso periodo sono cresciute del 40,8%), quelle con manodopera extrafamiliare prevalente sono il 6,4% (dal 1990 al 2000 sono diminuite del 47,6%). Completano il quadro del 2000 le aziende con salariati e l’unica azienda a mezzadria con il 3,6% (quelle con salariati, dal 1990 al 2000, sono cresciute più di sei volte, il 633,3%). ● La superficie totale: La superficie totale dal 1990 al 2000 è passata da 18.866,42 ha a 13.872,62 ha con una perdita di 4993,80 ha, pari al 26,5%. Essa è da imputarsi alla diminuzione della superficie delle aziende a conduzione con salariati di 5.409,79 ha (il 37%) compensata in parte dalla crescita di quella delle aziende a conduzione diretta del 9,8% (413,99 ettari in più), più i due ettari della superficie 98 Dati comunali dell’azienda a mezzadria. Tra le aziende a conduzione diretta del coltivatore crescono di estensione quelle con solo manodopera familiare dell’85,1% (più 1.343,31 ha), mentre diminuiscono di superficie quelle con manodopera familiare prevalente (-200,49 ha) del 19,5% e quelle con manodopera extrafamiliare prevalente (-728,83 ha) del 44,7%. Nell’anno 2000, riguardo alle forme di conduzione, il 21% della superficie agricola totale del Comune di Castrovillari è a conduzione diretta del coltivatore con solo manodopera familiare (nel 1990 era l’8,4%), il 6% a conduzione diretta con manodopera familiare prevalente, il 6,5% con manodopera extrafamiliare prevalente. Nel complesso il 33,5% è a conduzione diretta del coltivatore (contro il 22,5% del 1990), il 66,5% della superficie totale è a conduzione con salariati o a mezzadria (in quest’ultimo caso per soli 2 ettari), quasi il doppio di quella a conduzione diretta del coltivatore. ● La superficie agricola utilizzata (SAU) Se ci soffermiamo, invece, sulla superficie agricola utilizzata (SAU) risulta che essa, nel decennio 1990-2000, è cresciuta del 23,7%, pari a 1.505,85 ha. La SAU è una parte della superficie agricola totale (SAT) e riguarda la superficie impegnata in coltivazioni agricole (Seminativi, Legnose agrarie, Prati permanenti e pascoli, Castagneti da frutto). Pertanto la perdita di 4.933,80 ha di SAT, dal 1990 al 2000, è da imputarsi alla riduzione di superficie boschiva (boschi che vengono tagliati per la produzione di legname o distrutti da incendi), alla perdita di superficie agricola non utilizzata (terreni che vengono abbandonati perché in zone impervie o perchè di scarsa resa economica, ma anche terreni coltivabili che cambiano destinazione d’uso) e alla perdita di altra superficie (terreni sterili, strade poderali, canali, cortili, giardini ornamentali orti e fabbricati dell’azienda, conseguenza diretta del punto precedente). Confrontando, nel 2000, le due superfici (SAT e SAU) per le aziende a conduzione diretta del coltivatore, si vede che la SAU è il 91,6% della SAT, invece, nella conduzione con salariati la SAU è il 39,1% della SAT con salariati, e questo conferma che la perdita di 4993,8 ha di superficie totale è dovuta a queste ultime aziende. La SAU di Castrovillari nel 2000 è il 56,7% della SAT ed il 3,4% della SAU provinciale. Nel decennio 1990-2000 per le aziende a conduzione diretta del coltivatore la SAU cresce del 20,5%, la SAT del 9,8%, mentre per le aziende con salariati la SAU cresce del 27,5% e la SAT decresce del 37%. ● La distribuzione delle aziende per classi Esaminando la distribuzione delle aziende per classi di superficie totale si può constatare che dal 1990 al 2000, quelle con superficie minore di 1 ettaro sono cresciute del 96,6% e nel 2000 sono il 78,3% del totale delle aziende. Le piccole aziende, quelle da < 1 ha a 2—5 ha, sono il 95,58% delle aziende, le medie (quelle della fascia da 5—10 ha a 20—50 ha) sono il 4,04% del totale, le grandi aziende, quelle appartenenti alle classi 50—100 ha e 100 e più ha, sono lo 0,36% e lo 0,02% è costituito dall’unica azienda senza superficie (azienda forestale-zootecnica o zootecnica che pratica esclusivamente l’allevamento di bestiame e che utilizza terreni non di proprietà, che non si configurano come elemento costitutivo dell’azienda). Passando dal 1990 al 2000 resta invariato il numero delle aziende di 100 e più ettari, si dimezza quello della classe 50—100 ha, resta più o meno stabile quello delle altre classi. Analizzando il rapporto aziende superficie totale, in relazione alle classi di superficie totale in ettari, vediamo che nell’anno 2000 nel Comune di Castrovillari le aziende di dimensione < 1 ha (in crescita di superficie del 74,8%, pari a 467,12 ha) occupano un’area di 1.091,98 ha. Esse sono 2.831, quasi il doppio del 1990, e la loro superficie aziendale media è di 3.857 m2 (in calo rispetto a quella del 1990 che era di 4.339 m2. Le aziende della classe 1—2 ha sono 433, contro le 402 del 1990, ed investono una superficie di 575,34 ha in aumento di 538,98 ha, per una superficie aziendale media Dati comunali 99 di 1,33 ha. Le aziende della classe 2—5 ha sono 192, in lieve calo rispetto alle 210 del 1990 ed occupano un’area di 572,24 ha, la loro superficie aziendale media è di 2,9804 ha (29.804m2 ). Le 73 aziende della classe 5—10 ha (7 in più rispetto al 1990) riguardano 521,53 ettari di superficie, in crescita rispetto al 1990 (450,84 ha), per una superficie aziendale media di 7,1442 ha (6,8309 nel 1990). Le 35 aziende della classe 10—20 ha (2 in meno rispetto al 1990) occupano una superficie di 456,97 ha (contro i 476,16 ha del 1990) in calo del 4%, la superficie aziendale media è di 13,0563 ha in crescita rispetto a quella del 1990 (12,8692 ha). Le 38 aziende della classe classe 20—50 ha, 3 in più rispetto al 1990, si estendono su un’area di 1123,18 ha (994,29 ha dieci anni prima) per una superficie aziendale media di 29,5574 ha (28,4083 ha nel 1990). Le aziende della classe 50—100 ha sono 4, la metà del 1990, ed investono una superficie di 218,41 ha (519,11 ha nel 1990, meno 57,9%) per una superficie aziendale media di 54,6025 ha in calo del 15,9% rispetto al 1990. Infine le 9 aziende della classe di 100 e più ha, le stesse di dieci anni prima, coinvolgono un’area di 9.312,97 ha in calo del 36,5% rispetto ai 14.670,52 ettari del 1990, superficie aziendale media 1.034,7774 ha (1630,0578 ha nel 1990). Come si vede, dal 1990 al 2000, le aziende crescono di numero, da 2.207 a 3.616, ma la superficie da esse occupata passa da 18.866,42 ettari a 13.872,62 ettari. Si assiste ad una riduzione (per i motivi sopra esposti) della superficie aziendale che tocca soprattutto le aziende di grosse dimensioni, la parte restante si fraziona dando origine ad una vera e propria proliferazione delle aziende di piccolissima dimensione che ingrossano la classe di superficie minore di 1 ettaro. Si tratta di piccoli lembi di terreno, mediamente sotto i 4000 m2, a conduzione diretta del coltivatoreproprietario, che opera spesso da solo o con l’aiuto del coniuge, dove si coltivano le ortive, la vite, i fruttiferi, l’olivo, le foraggere ecc. la cui produzione è destinata in parte al consumo familiare ed in parte viene posta sul mercato per la vendita al dettaglio. Spesso è l’unica fonte di reddito della famiglia. ● Le aziende in base alla SAU Analizzando il numero delle aziende in base alla SAU, si verifica uno scorrimento delle aziende verso le classi di dimensione più piccola ed aumentano le aziende senza superficie agraria. Nel 2000 le aziende del Comune di Castrovillari per classi di SAU sono così distribuite: 4 senza superficie (lo 0,1%); 2.896 (l’80%) con superficie minore di 1 ettaro; le piccole aziende (da < 1 ha a 2—5 ha) sono il 96,1% del totale, quelle di medie dimensioni (da 5—10 ha a 20—50 ha) sono il 3,5% e quelle di grandi dimensioni sono lo 0,3% del totale. Esaminando il rapporto aziende-SAU, in relazione alle classi di SAU in ettari, risulta che nell’anno 2000 le 3.616 aziende presenti investono una SAU di 7.867,4 ha, in aumento rispetto al 1990. Le 2.896 aziende con superficie < 1 ha occupano un’area di 1.079,59 ha per una superficie aziendale media di 0,3727 ha (0,4040 ha nel 1990), la SAU di queste aziende è il 98,9% della corrispondente superficie totale, il restante 1,1% è occupato da “altra superficie”, da arboricoltura da legno, oppure è superficie abbandonata in quanto non coltivabile. Per le aziende della classe 100 e più si nota che la superficie totale di 9.312,97 ha del 2000 diventa SAU di 3.534,53 ha. La superficie aziendale media risulta, allora, di 589,088 ha, poco più della metà di quella (1.034,77 ha) riferita alla superficie totale. Solo il 38% della superficie di queste aziende è coltivata anche se essa è il 27,1% in più rispetto a quella del 1990. Potrebbe trattarsi di aziende miste dove si praticano coltivazioni ed allevamenti, con terreni in parte di montagna, caratterizzati dalla presenza di boschi, di pascoli e di aree non coltivabili. Come abbiamo visto, dal 1990 al 2000, la SAU è cresciuta del 23,7%. Tale incremento si deve alle coltivazioni legnose agrarie per il 59,8% e ai prati permanenti e pascoli per il 35,9%, mentre diminuiscono i seminativi del 23,7%. Sulla diminuzione della SAT di 4993,8 ha pesano i boschi (per il 45,2%, pari a 4557,33 ettari) e per l’80,7% (1.945,81 ettari) “altra superficie” e “superficie agricola non utilizzata” insieme. La perdita complessiva di 6503,14 ettari viene ridotta dalla crescita 100 Dati comunali della SAU e dell’arboricoltura da legno (pioppete) rispettivamente del 23,7% (per 1.505,85 ettari) e dell’88,8% (3,49 ha). Nell’anno 2000 la superficie totale agraria del nostro Comune è SAU per il 56,71%, è investita da boschi per il 39,89%, per il 2,10% è “altra superficie”, per lo 0,05% è occupata da arboricoltura da legno e per l’1,25% è ”superficie agricola non utilizzata”. ● Le coltivazioni Soffermandoci sui seminativi, vediamo che nell’anno 2000 la superficie investita è di 1669,55 ha (il 21,2% della SAU). Limitatamente ai cereali, alle ortive e alle foraggere avvicendate, la superficie investita è pari a 1368,08 ha (il 17,4% della SAU), in particolare quella a cereali è il 12,8% della SAU e il 60,4% della superficie a seminativi (il frumento occupa il 6,9% della SAU e il 53,6% della superficie a cereali). Le ortive investono lo 0,6% della SAU e il 2,8% della superficie a seminativi, le foraggere avvicendate il 4% della SAU e il 18,7% della superficie a seminativi. Dal 1990 al 2000 il numero delle aziende a seminativi, per quanto attiene ai cereali, diminuisce del 26,6% e la relativa superficie del 19,5%. In particolare per il frumento si registra un - 41,8% per le aziende ed un - 46,7% per la superficie coltivata. Anche le ortive registrano segni negativi (-61% le aziende e – 76,% la superficie coltivata), non così per le foraggere avvicendate che crescono come aziende (+ 40,1%) e come superficie (+ 44,4%). Passando alle coltivazioni legnose agrarie, troviamo che nel 2000 la superficie investita, pari a 3510,91 ha, è il 44,6% della SAU. Di essa il 13,1% spetta ai fruttiferi (il 29,5% delle legnose agrarie), il 6,3% agli agrumi (il 14% delle legnose agrarie), il 4,2% alla vite (il 9,4% delle legnose agrarie ed il 5,7% di quella provinciale), il 21% all’olivo (il 47,1% delle legnose agrarie e il 3,4% della SAU provinciale investita ad olivo). Dal 1990 al 2000 si evidenzia una sensibile crescita delle aziende (+ 61,6%) e della superficie (+ 119,8%) per quanto attiene alla coltura dell’olivo, crescono in modo contenuto gli agrumi (aziende + 12,9%, superficie + 32,7%). Per quanto concerne la coltura della vite diminuiscono sia le aziende (-17,7%) che la superficie coltivata (-18,5%), mentre i fruttiferi aumentano di superficie investita (+ 54,9%), ma si contraggono nelle aziende (-37,7%). ● Gli allevamenti Nel decennio 1990-2000 le aziende con allevamenti di Bovini sono passate da 46 a 36 (-21,7%) ed il numero di capi da 2.519 a 2.406 (-4,5%). La stessa cosa, ma in modo più marcato, si verifica per i Suini (aziende -82,7% e numero di capi – 23,7%). Da notare che il calo dei Bovini non riguarda le vacche da latte che, anzi, fanno segnare un aumento di 30 capi. Nello stesso intervallo di tempo le aziende con Ovini, Caprini, Equini ed Avicoli decrescono nell’ordine del 47,5%, dell’82,1%, del 42,9% e del 59,7%, mentre il numero di capi si riduce del 4,4% per gli Ovini, del 69,7% per i Caprini, dell’81,7% per gli Avicoli. Si incrementano, invece, gli Equini che passano da 50 a 62 capi. Nella provincia di Cosenza le aziende si riducono di 7.355 unità e il numero di capi di 432.857 unità pari al - 40%. ● La meccanizzazione Nel 2000 risulta che 3.208 aziende del nostro Comune utilizzano mezzi meccanici nella loro attività. Quelle con mezzi di proprietà sono 2.011 (il 62,7%), mentre il restante 37,3% utilizza mezzi forniti da terzi o in comproprietà. E’ cresciuto, più del doppio rispetto al 1990, il numero delle aziende con trattrici di proprietà (esse sono il 29,2% di quelle con mezzi di proprietà) e le trattrici stesse, che in numero superano le aziende. Questo fa sì che nel 2000 ogni azienda possegga, in media, almeno un trattrice. Sono 1.698 le aziende con motocoltivatori, motozappe, motofresatrici Dati comunali 101 e motofalciatrici di proprietà, l’84,4% delle aziende con mezzi di proprietà, e dispongono di 1.738 mezzi di proprietà, in crescita per numero di aziende (+17,2%) e numero di mezzi (+13,2%). Appena 7 sono le aziende che hanno mietitrebbiatrici di proprietà per 7 mezzi meccanici. Le macchine per la raccolta dei prodotti sono 14, di proprietà di 4 aziende, in calo rispetto al 1990. Nel 2000 appaiono le macchine fertilizzanti di proprietà, assenti nel 1990, (28 per 14 aziende). Nel decennio 1990-2000 le aziende incrementano i mezzi di proprietà da 1.978 a 2.506 (il 26,7%). In particolare le mietitrebbiatrici e le macchine fertilizzanti crescono del 100%, le trattrici dell’88%, motozappe, motocoltivatori ecc. del 13,2%, le macchine per l’irrorazione diminuiscono del 68% e del 14,3% quelle per la raccolta. I mezzi più frequentemente forniti da terzi sono la mietitrebbiatrice su tutti, le macchine per la raccolta e la fertilizzazione, le trattrici. ● I titoli di possesso Nel 2000 il 96,1% della superficie agricola totale riguarda la sola proprietà, il 3,27% è collegata alla proprietà dall’affitto, dall’uso gratuito o da entrambi, e solo lo 0,6% comprende tanto l’affitto che l’uso gratuito. Vi è una sola azienda con terreni parte in proprietà, parte in affitto e parte in uso gratuito e misura 8,86 ha; invece, sono otto le aziende che occupano terreni in parte in proprietà e parte in affitto per 356,71ha. Si contano 3.586 aziende di sola proprietà e 2.831 aziende di superficie minore di un ettaro, per cui le prime dovrebbero contenere quasi tutte quelle della classe minore di 1ha e le altre in parte, spaziando sino alla 100 e più ettari. Le 9 aziende ad uso gratuito dovrebbero stare dalla classe < 1 ha alla classe 10—20 ha, le 3 aziende in affitto dalla < 1 ha alla 50—100 ha. Se passiamo alla SAU, nel 2000 e nel Comune di Castrovillari, le 3.586 aziende di proprietà occupano 7.380,01 ha, il 93,8% della SAU, e solo il restante 6,2% riguarda gli altri titoli di possesso. Possiamo concludere che quasi tutta la SAU riguarda la proprietà. ● Il lavoro Le giornate di lavoro aziendale nel 2000 sono state 336.709 così ripartite: il 27% prestate dal conduttore; il 16% da suoi familiari e parenti; il 57% da altra manodopera (dirigenti, impiegati, operai e assimilati). Nell’ambito della manodopera prestata da familiari e parenti del conduttore, al coniuge spetta il 60,5%, agli altri familiari il 31,6%, ai parenti il 7,9%. Sulla manodopera esterna influisce fortemente il lavoro a tempo a tempo determinato che riguarda gli operai e gli assimilati per il 93,2%, in parte minore quello di dirigenti e impiegati (il 5,1%), mentre il restante 1,7% è la quota spettante al lavoro a tempo indeterminato. ● La manodopera Analizzando le 12.111 persone impegnate nel lavoro aziendale, per categoria di manodopera, possiamo dire che 3.603 (il 29,8%) lavorano come conduttori, 5.172 (il 42,7%) come familiari e parenti del conduttore. Tra questi il coniuge per il 45,2%, i familiari per il 51,5%, i parenti del conduttore il 3,3%. Le persone etichettate come “altra manodopera” formano il 27,5% del totale, per cui se ne deduce che il 72,5% delle persone che lavorano, a vario titolo, nelle aziende agricole sono conduttori o loro familiari o loro parenti. Tra le 3.336 persone di “altra manodopera” ben 3.113 (il 93,3%) sono operai con contratto a tempo determinato, i dirigenti e gli impiegati sono 205 (il 6,2%). Appena 18 sono le persone con contratto a tempo indeterminato. Ogni operaio lavora in media per 57,7 giornate ad annata agraria, familiari e parenti 10,4 e il conduttore 25,2. Nel decennio 1990-2000, la crescita della superficie coltivata ha incrementato il numero di giornate lavorative da 264.139 a 336.709 (72.750 giornate in più). “altra manodopera” è cresciuta del 19,3%, quella del conduttore del 58,7%, dei parenti e familiari del 17,3%. A ciò hanno contribuito il conduttore per il 46,3%, i parenti e familiari per il 10,9% e la manodopera esterna per il 42,8%. Appendice 104 Incendi boschivi ● Gli incendi e il patrimonio boschivo A.1- Il problema degli incendi boschivi costituisce per il nostro Paese una vera e propria emergenza che dura tutto l’anno, da Gennaio a Dicembre, considerati i gravi danni che esso provoca al patrimonio forestale ed ambientale. La tabella successiva evidenzia, dal 1970 al 1979, una media di oltre 6.400 incendi all’anno che riguardano 870.090 ettari di superficie, di cui il 57,8% boscata ed il 42,2% non boscata, per una superficie media distrutta di 13,5 ettari ad incendio. Si nota come il numero degli incendi sia progressivamente cresciuto dal 1975 in poi toccando il massimo nel 1978, anno in cui la superficie percorsa dal fuoco risulta il 14,7% del totale. Essa non dipende dal numero di incendi sviluppatisi ma dalla loro entità legata, soprattutto, alla situazione climatica in atto. Tavola A.1 - Incendi boschivi in Italia dal 1970 al 1979. Superficie percorsa dal fuoco (ha) Non Numero Boscata Boscata Incendi 1970 6.579 68.170 23.006 1971 5.617 82.339 18.463 1972 2.358 19.314 7.989 1973 5.681 84.438 24.400 1974 5.055 66.035 36.909 1975 4.257 31.551 23.135 1976 4.457 30.735 20.056 1977 8.878 37.708 55.031 1978 11.052 43.331 84.246 1979 10.325 39.788 73.446 Totale 64.259 503.409 366.681 Media 6.426 50.341 36.668 Corpo Forestale dello Stato, Dati elaborati. Anno Rapporti di composizione % Totale Media (ha/Inc.) Numero Incendi Boscata Non Boscata Totale 91.176 100.802 27.303 108.838 102.944 54.686 50.791 92.739 127.577 113.234 870.090 87.009 13,9 17,9 11,6 19,2 20,4 12,8 11,4 10,4 11,5 11,0 13,5 13,5 10,2 8,7 3,7 8,8 7,9 6,6 7,0 13,8 17,2 16,1 100 --- 13,5 16,3 3,8 16,8 13,2 6,3 6,1 7,5 8,6 7,9 100 --- 6,3 5,0 2,2 6,6 10,1 6,3 5,5 15,0 23,0 20,0 100 --- 10,5 11,6 3,1 12,5 11,8 6,3 5,8 10,7 14,7 13,0 100 --- La tavola seguente, che riporta l’andamento degli incendi boschivi e della relativa superficie investita dal fuoco dal 1980 al 1989, evidenzia, rispetto al decennio precedente, un intensificarsi del fenomeno con gli incendi che si attestano su una media di oltre 11.500 all’anno (+80,1%) e parimenti cresce la superficie percorsa dal fuoco (+69,15%); di essa il 63,7% è non boscata ed il restante 36,3% è coperta da boschi. Tavola A.2 - Incendi boschivi in Italia dal 1980 al 1989, per superficie incendiata. Anno 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 Totale Media Numero Incendi 11.963 14.503 9.557 7.956 8.482 18.664 9.398 11.972 13.588 9.669 115.752 11.575 Superficie percorsa dal fuoco (ha) Boscata 45.838 74.287 48.832 78.938 31.077 76.548 26.795 46.040 60.109 45.933 534.397 53.440 Non Boscata 98.081 155.563 81.624 133.740 44.195 114.092 59.625 74.657 126.296 49.228 937.101 93.710 Totale 143.919 229.850 130.456 212.678 75.272 190.640 86.420 120.697 186.405 95.161 1.471.498 147.150 Media (ha/Inc.) 12,0 15,8 13,7 26,7 8,9 10,2 9,2 10,1 13,7 9,8 12,7 12,7 Rapporti di composizione % Numero Incendi 10,3 12,5 8,3 6,9 7,3 16,1 8,2 10,3 11,7 8,4 100 --- Boscata 8,6 13,9 9,1 14,8 5,8 14,3 5,0 8,7 11,2 8,6 100 --- Non Boscata 10,4 16,6 8,7 14,3 4,7 12,2 6,4 8,0 13,5 5,2 100 --- Totale 9,8 15,6 8,9 14,4 5,1 13,0 5,9 8,2 12,6 6,5 100 --- Corpo Forestale dello Stato, Dati elaborati. Incendi boschivi 105 Lo scarto positivo a favore del numero di incendi determina una riduzione della superficie media incendiata che passa da 13,5 a 12,7 ettari. I 18.664 incendi del 1985 distruggono il 13% della superficie totale del decennio considerato, ma provocano danni minori rispetto ai 7.956 incendi del 1983 che rappresentano il 14,4% della superficie totale distrutta (il 14,8% di quella boscata ed il 14,3% di quella non boscata). Nel decennio successivo il numero di incendi, che raggiunge il valore massimo assoluto nel 1992 con 14.641 eventi, si mantiene su livelli elevati solo nella prima metà (dal 1990 al 1995) per poi subire un sostanziale ridimensionamento che porta ad una riduzione della superficie totale percorsa dal fuoco del 19,4% e, di conseguenza, di quella media che si attesta su 10,6 ettari bruciati da ogni incendio. Dal 1970 al 2004, il 1993 è l’anno in cui si registra la massima perdita di superficie boscata (116.378 ettari), mentre nel 1981 si verificano sia la massima perdita di superficie non boscata (155.563 ettari) che di superficie totale (229.850 ettari), invece la superficie più estesa, mediamente distrutta da un incendio, si riscontra nel 1983 con 26,7 ettari. Tavola A.3 - Incendi boschivi in Italia dal 1990 al 1999. Dati elaborati. Anno Numero Incendi Superficie percorsa dal fuoco (ha) Non Boscata Boscata 1990 14.477 98.410 96.909 1991 11.965 30.172 69.688 1992 14.641 44.522 61.170 1993 14.412 116.378 87.371 1994 11.588 47.099 89.235 1995 7.378 20.995 27.889 1996 9.093 20.329 37.659 1997 11.612 62.774 48.456 1998 9.540 73.018 82.536 1999 6.932 39.362 31.755 Totale 111.638 553.059 632.668 Media 11.164 55.306 63.267 Corpo Forestale dello Stato, Dati elaborati. Totale 195.319 99.860 105.692 203.749 136.334 48.884 57.988 111.230 155.554 71.117 1.185.727 118.573 Media (ha/Inc.) 13,5 8,3 7,2 14,1 11,8 6,6 6,4 9,6 16,3 10,3 10,6 10,6 Rapporti di composizione % Numero Incendi 13,0 10,7 13,1 12,9 10,4 6,6 8,1 10,4 8,6 6,2 100 --- Boscata 17,8 5,4 8,1 21,0 8,5 3,8 3,7 11,4 13,2 7,1 100 --- Non Boscata 15,3 11,1 9,7 13,8 14,1 4,4 6,0 7,6 13,0 5,0 100 --- Totale 16,5 8,4 8,9 17,2 11,5 4,1 4,9 9,4 13,1 6,0 100 --- L’indagine svolta, sugli incendi verificatisi nel 2001, dal Corpo Forestale dello Stato su incarico del Governo, ha prodotto, grazie al potenziamento degli interventi nella lotta contro il fuoco, sia in termini di mezzi impiegati che di misure di previsione e di prevenzione adottate, i primi risultati positivi. Ad essi ha contribuito anche l’andamento climatico generalmente favorevole, se si escludono i 365 incendi sviluppatisi nello stesso anno, per lo più nel nord Italia, a causa della perdurante siccità invernale. In termini numerici, rispetto al 2000, a fronte di una riduzione del numero di incendi del 17% si è avuta una riduzione totale di superficie bruciata del 33,3%, riguardante la superficie boscata per il 34,4% e quella non boscata per il 32,2%, mentre la perdita media di superficie per incendio si è ridotta di 2,6 ettari. Dalla tabella A.4 emerge che dei 7.134 incendi dell’anno 2001, 78 ( pari all’1,1% del totale) sono da ascriversi a cause naturali50, 36 (lo 0,5%) a cause accidentali51, 2.483 (corrispondenti al 34,8% del totale) sono di origine colposa52, 4.266 (pari al 59,8% del totale) sono di origine dolosa53 e i rimanenti 271 (il 3,8% del totale) sono 50 Naturali: incendi causati da fulmini; incendi causati da eruzioni vulcaniche. Accidentali: incendi causati dalle scintille delle ruote dei treni o di particolari locomotive; altro eventuale. 52 Colposi : incendi causati da mozziconi di sigarette o fiammiferi (lungo le reti viarie, in aree di campagna, in aree boschive, lungo le linee ferroviarie); da attività agricole e forestali (per la ripulitura di incolti, per eliminare i residui vegetali, per la rinnovazione del pascolo, per la bruciatura delle stoppie, per la ripulitura di scarpate stradali o ferroviarie); dovuti ad altre cause colpose (incendi causati da attività ricreative e turistiche, da lanci di petardi o razzi, 51 106 Incendi boschivi di causa dubbia54. Mentre gli incendi naturali ed accidentali rispetto al 2000 sono rimasti quasi invariati, quelli di causa dubbia sono diminuiti nettamente (dal 29% al 4% circa), grazie all’attento monitoraggio delle cause che ha consentito di riscontrare la “colposità” in molti incendi classificati come dubbi. Tuttavia bisogna dire che dal 2002 la percentuale degli incendi di causa dubbia è risalita rapidamente a quasi il 24% nel 2004, anno in cui quelli colposi si sono stabilizzati intorno al 13%. Resta, invece, abbastanza elevato il numero di incendi di origine dolosa che negli ultimi quattro anni si attesta sul 60%, mostrando una lieve tendenza al rialzo. Tavola A.4 - Incendi boschivi in Italia dal 1998 al 2004, per superficie incendiata e per causa. Superficie percorsa dal fuoco (in ettari) Anno Numero Incendi Boscata Percentuale incendi per causa Non Totale Media Naturali Acciden Boscata (ha/Inc.) tali 9.540 73.018 82.536 155.554 16,3 1,0 0,6 1998 6.932 39.362 31.755 71.117 10,3 0,6 0,2 1999 8.595 58.234 56.414 114.648 13,3 0,9 0,5 2000 7.134 38.186 38.241 76.427 10,7 1,1 0,5 2001 4.601 20.128 20.573 40.701 8,9 0,7 0,0 2002 9.697 44.064 47.741 91.805 9,5 2,7 0,7 2003 6.428 20.866 39.310 60.176 9,4 1,0 0,6 2004 36.455 181.478 202.279 383.757 ------Totale 7.291 36.296 40.456 76.625 10,3 1,2 0,4 Media Corpo forestale dello Stato. I totali e le medie si riferiscono al periodo 2000-2004. Colposi Dolosi Dubbi 12,6 11,1 11,8 34,8 17,8 14,2 13,3 --18,4 50,7 48,9 57,7 59,8 59,2 61,5 61,7 --60,0 35,1 39,2 29,1 3,8 22,3 20,9 23,4 --20,0 Nel periodo 2000-2004 si sono sviluppati 7.291 incendi all’anno, 1.692 in meno (il 18,3%) rispetto ai 9.253 del quinquennio precedente (in media 338 in meno all’anno), e la superficie totale percorsa dal fuoco è risultata di 383.757 ettari, 61.016 ettari in meno (il 13,7%) rispetto ai 444.773 del periodo 1995-1999. La maggiore diminuzione percentuale degli incendi ha comportato l’incremento di mezzo ettaro di superficie media bruciata per incendio. In linea di massima dal 1995 al 2004 si da brillamento di mine o esplosivi, incendi causati dall’uso di apparecchi a motore, a fiamma, elettrici o meccanici, incendi causati da manovre militari o esercitazioni di tiro, incendi causati da bruciatura di rifiuti in discariche abusive, incendi causati da cattiva manutenzione di elettrodotti o dalla rottura e caduta a terra di conduttori, incendi determinati da cause colpose non ben definite). 53 Dolosi : incendi le cui motivazioni sono connesse alla ricerca di un profitto (incendi causati dall’apertura o rinnovazione del pascolo a spese del bosco, incendi causati dalla volontà di recuperare terreni agricoli a spese del bosco per la coltivazione o per attivare contributi agricoli comunitari, incendi causati con l’intento di guadagnare dalla scomparsa della vegetazione ai fini della coltivazione agricola, incendi causati con l’intento di guadagnare dalla scomparsa della vegetazione ai fini della speculazione edilizia, incendi causati con l’intento di ricercare vantaggi (apertura di piste forestali, operazioni colturali per risparmiare manodopera, distruzione di massa forestale), incendi causati da questioni occupazionali riguardanti gli operai assunti dagli Enti Locali, incendi causati con l’intento di distruggere a mezzo del fuoco opere forestali non bene eseguite, incendi causati con l’intento di essere inclusi in squadre antincendio, incendi causati da azioni non corrette riconducibili al bracconaggio, incendi causati per ottenere prodotti conseguenti al passaggio del fuoco, incendi causati dalla criminalità organizzata); incendi dovuti a manifestazioni di protesta, risentimenti e insensibilità verso il bosco (incendi causati da vendetta o ritorsione nei confronti della Pubblica Amministrazione, incendi causati da conflitti o vendette tra proprietari, incendi causati da proteste contro i vincoli imposti nelle aree protette, incendi causati per gioco o divertimento di minorenni, incendi causati con l’intento di deprezzare aree turistiche, incendi causati da fatti riconducibili a contrapposizioni politiche, incendi causati da atti terroristici, incendi causati da insoddisfazioni, dissenso sociale, turbe comportamentali quali piromania e mitomania); incendi dovuti a cause dubbie (incendi determinati da cause dolose non ben definite). 54 Dubbi : nei casi in cui non è individuabile la motivazione che ha dato origine all’incendio e, quindi, non è possibile l’attribuzione di una causa certa. Incendi boschivi 107 registra una tendenza al ribasso per numero di incendi e superficie percorsa dal fuoco. In particolare nel 2003 si riscontra la quota più elevata di incendi naturali55 (2,7%) dal 1998 ad oggi, dovuta principalmente ai fulmini che sono aumentati per effetto dell’incremento dei temporali di forte intensità in presenza di aridità del suolo e della vegetazione. Nel 2002 non vi sono stati incendi causati accidentalmente56. Il 2002 è stato pure l’anno con il minore numero di incendi (4.601) dal 1977 al 2004, e dal 1973 con la minore superficie boscata investita dal fuoco, grazie al fresco clima estivo caratterizzato da piogge frequenti. Un’altra caratteristica di questo anno è la prevalenza di incendi invernali che, specie nel mese di Marzo, hanno interessato regioni come la Lombardia ed il Piemonte; proprio in quest’ultima regione e in questo mese si è concentrato il 38% degli incendi dell’intero anno. Il maggior numero degli incendi colposi57 è causato da attività agricole e forestali, con particolare riguardo alla bruciatura delle stoppie, seguono gli incendi provocati da mozziconi di sigarette e da fiammiferi lungo le reti viarie e ferroviarie. Nel 2001, gli incendi “colposi o involontari”, pari al 34,8% del totale, sono dovuti per il 61,5% alle attività agricole e forestali e per il 23% sono provocati da mozziconi di sigarette e fiammiferi. Invece il maggior numero di incendi “dolosi o volontari”, incendi determinati dalla specifica volontà di arrecare danno al bosco e all’ambiente, è causato dalla “ricerca di un profitto” (il 70,4%), con particolare riferimento alla “creazione o rinnovazione del pascolo a mezzo del fuoco”(il 25% degli incendi dolosi). Motivazioni sufficienti risiedono anche nei “vantaggi derivanti dall’attivazione degli incendi” (11%), come il recupero di terreni per l’agricoltura, a danno del bosco, onde favorire la coltivazione o per l’attivazione di contributi comunitari (6,9% degli incendi dolosi), la speculazione edilizia, la creazione di posti di lavoro collegati alle attività di spegnimento (4,4%), in azioni non corrette riconducibili al “bracconaggio”(5,6%). Gli incendi dolosi, di solito, avvengono in aree non protette, dove il bosco ha uno scarso peso economico, e diminuiscono allorché il bosco è inserito in parchi e zone protette che sono fonte di reddito per i comuni interessati. Essi sono causati, oltre che dalla ricerca di un profitto, da “manifestazioni, risentimenti e insensibilità verso il bosco”, (il 25% nel 2001), con particolare riferimento a “insoddisfazioni, dissenso sociale e turbe comportamentali” (10,2%), conflitti o vendette tra proprietari (il 7,4% degli incendi dolosi), proteste contro i vincoli imposti nelle aree protette (3,5%). Nel 2003 e 2004 gli incendi dolosi sono aumentati superando il 61% del totale incendi dell’anno, malgrado il maggiore controllo del territorio e l’inasprimento delle pene (legge quadro n. 353/2000 in materia di prevenzione incendi boschivi). Una corretta opera di prevenzione e di pianificazione degli interventi può limitare i danni, intermini di superficie media percorsa dal fuoco, e ridurre il numero di incendi nel complesso (sul quale influiscono anche fattori climatici come la temperatura 55 Gli incendi naturali, quelli causati da eventi propri della natura e quindi inevitabili, possono essere provocati da: - fulmine. Si verificano prevalentemente nelle zone montane, nelle quali gli alberi conducono con facilità le scariche elettriche. Il fulmine appicca il fuoco al legno dell’albero o alla lettiera, spesso in zone impervie, per cui l’avvistamento del focolaio può essere tardivo e gli interventi difficoltosi. - eruzioni vulcaniche. Circoscritti ad aree particolari, gli incendi si verificano quando la lava incandescente entra in contatto con la vegetazione infiammabile. - autocombustione. E’ una eventualità che non si verifica nelle condizioni climatiche che caratterizzano il nostro territorio. 56 Gli incendi accidentali sono quelli che non dipendono direttamente dall’azione umana, anche se sono riconducibili alla presenza e alle attività dell’essere umano sul territorio. Sono compresi in questa classe gli incendi provocati da: - scintille che nascono dall’attrito degli impianti frenanti dei treni sui binari; - variazioni di tensione sulle linee elettriche o rottura con conseguente caduta al suolo di conduttori di impianti ad alta tensione. La negligenza o l’inosservanza di norme prestabilite può far rientrare tali incendi tra quelli colposi. 57 Gli incendi colposi o involontari sono quelli causati da comportamenti umani non finalizzati alla specifica volontà di arrecare danno. Sono riconducibili ad una serie di azioni che attengono all’uso del territorio, quale sede di attività umane come l’agricoltura e l’allevamento, o sono legati alla frequentazione di contesti rurali e boscati da parte di turisti, cacciatori, escursionisti automobilisti ed altro che, con il loro comportamento, possono provocare degli incendi. Si parla di colpa quando si opera con negligenza, imperizia o imprudenza, spesso in violazione di norme e regolamenti. 108 Incendi boschivi e la piovosità, non facilmente ponderabili), ma non si rivela efficace nei confronti degli incendi dolosi che continuano a crescere, spesso appiccati da piromani legati alla criminalità organizzata e finalizzati alla speculazione. La legge quadro 353/200058 riconosce il ruolo fondamentale dei comuni nella lotta agli incendi, ma, allo stato, pochi la applicano. Infatti sono, soprattutto, i comuni che, attraverso la realizzazione di un catasto delle aree percorse dal fuoco, una costante attività di manutenzione dei boschi, di prevenzione e di avvistamento dei focolai possono contribuire a ridurre il numero di incendi dolosi. Impedendo il cambio di destinazione d’uso delle aree bruciate si ha la possibilità di eliminare la speculazione sulla gestione delle stesse legata all’edilizia, alla caccia, all’agricoltura, alla pastorizia e al rimboschimento. A.2 – La Calabria con la Sicilia, la Sardegna, l’Abruzzo e la Campania è tra le regioni italiane più colpite dagli incendi boschivi. Nel 2001 con 1.442 incendi, nel 2002 con 893, nel 2003 con 1.456 e nel 2004 con 1.289 incendi, la regione Calabria si piazza al primo posto nella classifica nazionale per numero di incendi. Negli anni 2001 e 2002 occupa il primo posto anche per la superficie boscata percorsa dal fuoco (5.448 e 4.929 ettari rispettivamente). Nonostante il triste primato detenuto nel numero di incendi, dal 2000 al 2001 la superficie boscata percorsa dal fuoco si è contratta di circa 9.000 ettari e quella non boscata di circa 6.000, grazie all’opera di prevenzione, informazione, sensibilizzazione e repressione svolta dal Corpo Forestale dello Stato e dalla Protezione Civile. Grazie alla rapidità e all’efficacia degli interventi, sostenuta talvolta anche da condizioni climatiche favorevoli, la superficie mediamente distrutta da ogni incendio nel 2001 è scesa a 6,5 ettari, contro i 10,3 del dato nazionale, e di circa 12 ettari in meno rispetto al 2000. Tanto nel 2000 con 23,1 ettari che nel 2001 con 18,9 ettari, l’Abruzzo fa segnare la massima estensione media per incendio. Il 2000 è stato per la Calabria, e non solo, un anno particolarmente negativo sul fronte del fuoco. Il clima eccezionalmente caldo torrido ha favorito il propagarsi del fuoco che mediamente ha percorso 18,4 ettari di superficie per ogni incendio. Tavola A5 - Incendi boschivi in Calabria dal 2000 al 2004, per superficie incendiata. Superficie percorsa dal fuoco (in ettari) Anno 2000 2001 2002 2003 2004 Totale Media 58 Numero Incendi 1.275 1.442 893 1.456 1.289 6.355 1.271 Boscata 14.527 5.458 4.929 3.193 3.677 31.784 6.336 Non Boscata 8.924 3.944 3.055 5.856 6.139 27.918 5.584 Totale 23.451 9.402 7.984 9.049 9.816 59.702 11.940 Media (ha/Inc.) 18,4 6,5 8,9 6,2 7,6 9,4 9,4 Rapporti di composizione % Numero Incendi 20,1 22,7 14,0 22,9 20,3 100 --- Boscata 45,7 17,2 15,5 10,0 11,6 100 --- Non Boscata 32,0 14,1 10,9 21,0 22,0 100 --- Totale 39,3 15,7 13,4 15,2 16,4 100 --- Nel 2000, per la prima volta, l’incendio boschivo viene considerato dal legislatore come reato autonomo. Il D.L. 4 Agosto 2000, n. 220, recante “Disposizioni urgenti per la repressione degli incendi boschivi” e convertito, con modificazioni nelle Legge 6 Ottobre 2000 n. 275, introduce l’art. 423 bis, confermato dall’art. 11 della legge 11 Novembre 2000, n. 353: Chiunque cagiona un incendio su boschi, selve o foreste ovvero sui vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui, è punito con la reclusione da 4 a 10 anni. Se l’incendio di cui al primo comma è cagionato per colpa, la pena è della reclusione da 1 a 5 anni. Le pene previste dal primo e dal secondo comma sono aumentate se dall’incendio deriva pericolo per edifici o danno su aree protette. Le pene previste dal primo e dal secondo comma sono aumentate della metà se dall’incendio deriva un danno grave, esteso e persistente all’ambiente. Corpo forestale dello Stato. Dati elaborati. 109 Incendi boschivi Nel 2003 si hanno 563 incendi in più rispetto al 2002, a causa delle temperature elevate, ma, grazie alla migliore capacità di controllo del territorio, avvistamento e immediata segnalazione da parte del servizio di Protezione Civile e dell’opera dei tanti volontari impegnati, nel periodo estivo, nella lotta agli incendi boschivi, la perdita di superficie è molto contenuta, di soli 1000 ettari in più rispetto al 2002. Nel 2004 la Calabria, pur riducendosi il numero di incendi del 13% rispetto al 2003, ha visto andare in fumo 9.816 ettari tra superficie boscata e non boscata. Per quanto riguarda le cause colpose si passa dal 17,2% del 2003 al 15,6% del 2004, le cause dolose crescono e dal 72,8% del 2003 si portano al 74,6% del 2004. Il restante 9,8% riguarda gli incendi di dubbia causa, mentre trascurabile è il numero di incendi accidentali o naturali. Sugli incendi di natura dolosa, la bruciatura delle stoppie per il rinnovo dei pascoli incide per il 23,2%, mentre si può parlare di piromania o mitomania solo nel 5,2% dei casi. L’azione tempestiva di spegnimento, come nel 2003, ha contenuto la superficie media bruciata dal fuoco in 7,6 ettari e l’azione di repressione59 ha portato all’arresto di 14 persone nella sola Calabria. Negli ultimi tre anni la superficie media si è attestata sui 7 ettari per incendio, quella totale percorsa dal fuoco sui 9.000 ettari. Per completare questo paragrafo viene appresso riportata una tabella che classifica la superficie boscata della provincia di Cosenza in base al tipo di coltura boschiva (fustaie, cedui, macchia mediterranea) e alle sue varietà. Viene evidenziato il coefficiente di boscosità (rapporto tra la superficie di una coltura boschiva e la superficie totale) e le variazioni nel periodo 1990-2000. Tavola A.6 - Superfici boscate (in ettari). Provincia di Cosenza 1990-2000 - Dati Istat. Anni Fustaie Cedui Totale boschi 66852,73 Macchia mediterranea 10825,00 212.078,08 54712,24 8.582,48 141.839,23 31,5% 5,1% ---- 38,6% 6% ---- latifoglie conifere miste totale semplici composti totale 1990 34.767,97 63.280,43 36351,95 134.400,35 45653,29 21199,44 2000 19.226,72 25.968,63 33349,16 78.544,51 26334,28 28377,96 1990 16,4% 29,9% 17,1% 63,4% 21,5% 10% 2000 13,6% 18,3% 23,5% 55,4% 18,6% 20% COEFFICIENTE DI BOSCOSITA’ 59 Il reato di danneggiamento seguito da incendio (art. 424 del Codice Penale): Chiunque, al di fuori delle ipotesi previste nell’art. 423 bis, al solo scopo di danneggiare la cosa altrui, appicca il fuoco ad una cosa propria o altrui è punito, se dal fatto sorge il pericolo di un incendio, con la reclusione da sei mesi a due anni. Se segue l’incendio si applicano le disposizioni dell’art. 423, ma la pena è ridotta da un terzo alla metà. Se dal fuoco appiccato a boschi, selve o foreste, ovvero vivai forestali destinati al rimboschimento, segue incendio, si applicano le pene previste dall’art. 423 bis. Tale articolo attualmente non si applica agli incendi boschivi in quanto se dal danneggiamento deriva un incendio boschivo si ricade nei casi previsti dell’art. 423 bis. La distruzione o il deturpamento delle bellezze naturali sono regolati dall’art. 734 del C. P. : Chiunque, mediante costruzioni, demolizioni o in qualsiasi altro modo, distrugge o altera le bellezze dei luoghi soggetti alla speciale protezione dell’Autorità, è punito con l’ammenda da euro 1.032 a 6.197. Grafici Grafici Provincia di Cosenza - Aziende agricole per orientamento tecnico economico generale - Anno2000- granivori 0,3% coltivazioni poliallevamento allevamenti policoltura 1,0% 2,6% 11,0% seminativi 11,6% ortofloricoltura 0,6% erbivori 3,7% coltivazioni permanenti 69,3% Provincia di Cosenza - Superficie aziendale per forma di utilizzazione dei terreni e O.T.E. generale seminativi 10000000 ortofloricoltura 1000000 coltivazioni permanenti 46009,31 6625,99 42638,36 240,02 100 erbivori 118676,03 1000 1344,25 10000 125326,25 100000 40122,05 ettari/scala logaritmica 112 granivori policoltura poliallevamento coltivazioni e allevamenti 10 anno 1 2000 Grafici Provincia di Cosenza - Anno 2000 - Reddito lordo standard delle aziende agricole per orientamento tecnico economico seminativi ortofloricoltura 12,2% 1,6% 4,7% 8,7% coltivazioni legnose agrarie 3,1% 0,2% erbivori 6,2% granivori policoltura poliallevamento coltivazioni allevamenti 63,5% Provincia di Cosenza - Anno 2000 - Aziende agricole per classe di dimensione economica 27000 24000 21000 18000 15000 12000 9000 6000 3000 0 < 1 ude 1--2 2--4 4--6 6--8 8--12 12--16 classi di dimensione economica 16--40 40--100 100-250 250 e + 113 114 Grafici Provincia di Cosenza - Anno 2000 - Aziende agricole per orientamento tecnico economico principale altre coltivazioni allevamenti seminativi erbivori poliallevamento ad ote erbivori policoltura granivori O.T.E. pricipali ovini,caprini ed altri erbivori bovini da allevamento e carne bovini da latte coltivazioni permanenti frutticoltura e agrumicoltura olivicoltura viticoltura ortofloricoltura altri seminativi Cereali, legumi secchi, semi oleosi 0 3000 6000 9000 12000 15000 aziende 18000 21000 24000 27000 30000 Grafici 115 Provincia di Cosenza - Anno 2000 - Reddito lordo standard delle aziende agricole per O.T.E. principale altre coltivazioni allevamenti seminativi erbivori poliallevamento ad ote erbivori policoltura orientamento tecnico economico granivori ovini,caprini ed altri erbivori bovini da allevamento e carne bovini da latte coltivazioni permanenti frutticoltura e agrumicoltura olivicoltura viticoltura ortofloricoltura altri seminativi Cereali, legumi secchi, semi oleosi 0 10000 20000 30000 40000 50000 60000 R.L.S. in UDE 70000 80000 90000 100000 116 Grafici Comune di Castrovillari Aziende agricole per forma di conduzione 2857 397 con solo manodopera familiare 2000 con manodopera extrafamiliare prevalente 131 conduzione con manodopera familiare prevalente 230 3616 1468 conduzione con salariati 282 1990 totale 439 18 2207 aziende Comune di Castrovillari - Superficie totale per forma di conduzione forma di conduzione totale conduzione con salariati con manodopera extrafamiliare prevalente con manodopera familiare prevalente 2000 con solo manodopera familiare 1990 117 Grafici superficie in ettari Grafici Comune di Castrovillari. Superficie aziendale in ettari per forma di utilizzazione dei terreni totale altra superficie boschi 2000 1990 SAU prati permanenti e pascoli coltivazioni legnose agrarie seminativi 0 3500 7000 10500 14000 17500 21000 Comune di Castrovillari Aziende per le principali coltivazioni legnose agrarie 5000 aziende 4000 3000 2000 1990 2000 1000 0 vite olivo agrumi coltivazioni fruttiferi 117 Grafici Comune di Castrovillari - Aziende agricole con coltivazioni legnose agrarie e relativa superficie 1034,36 fruttiferi coltivazioni 118 667,81 492,71 agrumi 371,31 2000 1652,45 olivo 1990 751,37 330,21 vite 404,95 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 superficie in ettari Comune di Castrovillari- Allevamenti di bestiame 3500 2800 numero di capi 2100 1990 2000 1400 700 0 Bovini Suini Ovini Caprini specie di bestiame Equini Avicoli Grafici 119 Comune di Castrovillari Giornate di lavoro per categoria di manodopera Superficie percorsa dal fuoco in Calabria 2000-2004 3677 2004 2003 6139 3193 5856 totale 9816 operai a tempo determinato 9049 operai e tempo indeterminato categorie 2002 4929 3055 impiegati dirigenti 5458 2001 superficie boscata 7984 3944 9402 2000 superficie non boscata 1990 23451 superficie totale parenti 2000 14527 altri familiari 0% coniuge 10% 8924 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% superficie bruciata (in ettari) conduttore 0 50 100 150 200 250 300 350 400 giornate in migliaia Superficie percorsa dal fuoco in Calabria 2000-2004 3677 6139 9816 3193 5856 9049 2004 2003 2002 4929 2001 3055 5458 2000 3944 14527 0% 10% 20% 8924 30% 40% 50% 60% 7984 superficie boscata 9402 superficie non boscata 23451 superficie totale 70% superficie bruciata (in ettari) 80% 90% 100%