Il Servizio dell`Emergenza Territoriale (118)
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Il Servizio dell`Emergenza Territoriale (118)
Il Servizio dell’Emergenza Territoriale (118) Il 118 è il primo contatto che il paziente ha con l'assistenza sanitaria; è l'immagine stessa dell'Ospedale sul territorio, sul luogo di un trauma o di un malore. L'ambulanza ed il soccorso extraospedaliero non sono più - come 20-30 anni fa - un trasporto veloce all'ospedale più vicino, ma un soccorso sanitario vero e proprio, un piccolo pronto soccorso su ruote, dove l'assistenza comincia a casa del paziente, in mezzo alla strada, e continua all'interno dell'Ospedale, non sempre il più vicino, ma quello più indicato per la gestione delle patologie del paziente. Gli obiettivi del Servizio d'Emergenza Territoriale sono: Il trattamento e la stabilizzazione dei pazienti; Il trasporto assistito nella struttura ospedaliera più idonea alla patologia del paziente; La diminuzione dei tempi d'attesa del paziente tramite trattamenti/percorsi specifici. Per garantire tali obiettivi: l'assistenza deve essere erogata da figure professionali che possano garantire una qualità assistenziale adeguata con manovre e trattamenti terapeutici immediati. La chiamata di soccorso e la partenza del mezzo Quando un utente telefona al 118 l'operatore di Centrale Operativa ha 2 minuti per capire cosa succede ed inviare un ambulanza verso l'evento, valutando il codice colore di intervento (la gravità dell'accaduto) e decidendo la tipologia ed il numero dei mezzi da inviare sul posto ed eventuali altri enti (113,112,115). Maggiori informazioni possono essere raccolte ed inviate al mezzo di soccorso in un secondo momento, ad ambulanza già partita, restando in comunicazione con l'utente e tramite il terminale di bordo, la radio, il telefono - con l'equipaggio dell'ambulanza.L'intervento viene inviato dalla Centrale Operativa di Bologna all'ambulanza codificato, tramite radio, e visualizzato dall'equipaggio sul computer di bordo. Il codice è composto da una lettera iniziale che indica il luogo dell'evento, un codice numerico per il tipo di patologia ed un codice colore per la gravità. Codice identificativo del luogo dell'evento: K (kilo): abitazione privata Z (zulu): altri luoghi S (sierra): strada P (papa): uffici ed esercizi pubblici Y (yankee): edifici sportivi Q (quebec): edifici scolastici L (lima): impianti lavorativi Codice colore identificativo della gravità: CODICE ROSSO echo: emergenza - arrivo sul posto entro 8 minuti in territorio urbano, 20 in territorio extraurbano. Invio di un mezzo ILS (o BLS) e dell'automedica in contemporanea. CODICE ROSSO base: emergenza - arrivo sul posto entro 8 minuti in territorio urbano, 20 in territorio extraurbano. Invio di un mezzo ILS (o BLS) che confermerà o annullerà l'intervento dell'Automedica dopo aver valutato le condizioni del paziente. CODICE GIALLO: urgenza - arrivo sul posto entro il limite temporale dei 20 minuti. Invio di un mezzo BLS (o ILS) CODICE VERDE: intervento differibile, temporizzato - arrivo sul posto entro 1 ora, ulteriormente differibile previa chiamata della Centrale Operativa per rivalutazione. Invio di un mezzo BLS (o ILS) Ricevuta la chiamata, tramite radio e terminale di bordo, l'equipaggio parte per recarsi sul luogo dell'evento. Ogni movimento del mezzo è seguito tramite sistema GPS dalla Centrale Operativa che conosce, quindi, ogni movimento dell'ambulanza. Durante il tragitto l'Infermiere aiuta l'Autista soccorritore nel reperimento del luogo in cui bisogna intervenire utilizzando gli stradari in dotazione ed il sistema GPS del terminale di bordo che fornisce una mappa su cui viene indicato il luogo dell'evento. Definizione della criticità dell’evento: Codice colore (D.P.R. 27/3/1992-D.M. 15/5/1992): Rosso: molto critico; assenza di funzioni vitali o altissimo rischio evolutivo (ad es. incidente stradale). L’autista del mezzo di soccorso inviato è autorizzato all’utilizzo del dispositivo acustico supplementare di allarme congiunto all’utilizzo dei segnalatori visivi a luce lampeggiante blu. In tali condizioni (sirena e lampeggianti accesi) i conducenti di mezzi di soccorso non sono tenuti ad osservare gli obblighi, i divieti e le limitazioni relative alla circolazione, le prescrizioni della segnaletica stradale e le norme di comportamento in genere, ad eccezione delle segnalazioni degli agenti del traffico e nel rispetto, comunque, delle regole di comune diligenza e prudenza (nuovo codice della strada, D.L.gs.285/92, G.U. 114 del 18/05/1992, art.117 comma 2). In area urbana non devono essere impiegati più di 8 minuti per raggiungere l’obiettivo, in area extraurbana 15–20 minuti. Giallo: moderatamente critico, indifferibile; funzioni vitali alterate, scarso rischio evolutivo. L’autista non è autorizzato all’utilizzo dei segnalatori acustici e/o visivi ed è tenuto al rispetto delle norme del codice della strada. Verde: poco critico, differibile; funzioni vitali integre o remoto rischio evolutivo. Non possono essere utilizzati lampeggianti o segnalatori acustici. Bianco: non critico; funzioni vitali integre ed assenza di rischio evolutivo. Ad eccezione del codice rosso, i dispositivi supplementari acustici e visivi di allarme si possono utilizzare solo su autorizzazione della C.O. 118. Nel codice 3 l’autista è autorizzato all’utilizzo congiunto dei segnalatori acustici e visivi e non è tenuto al rispetto delle norma del codice della strada (nuovo codice della strada, D.L.gs.285/92, G.U.114 del 18/05/1992, art.117 comma 2). Arrivo sul posto e assistenza al paziente Arrivati sul posto, l'infermiere e l'autista soccorritore: Valutano la sicurezza ambientale Effettuano il Triage (cernita) del/dei paziente/pazienti e si decide la priorità d'intervento Procedono ad una valutazione dell'evento e della dinamica, eventualmente richiedendo altri mezzi (ulteriore ambulanza, 113,115 ecc...) in caso di trauma o situazioni particolari Valutano il paziente tramite dati oggettivi e soggettivi Misurano i parametri vitali Raccolgono dati anamnestici (informazioni sanitarie) sia dal paziente che dai parenti Attivano l'automedica o l'elisoccorso se necessario Trattano il paziente sul posto: eventuale rianimazione, elettrocardiogramma, somministrazione di farmaci, via venosa, estricazione, immobilizzazione ecc.. Preparano il paziente per il caricamento in ambulanza tramite appositi presidi (sedia portantina, telo portaferiti, barelle varie) Stabilizzano il paziente all'interno dell'ambulanza e rivalutano i parametri vitali Il trasporto in ospedale nel territorio dell’AUSL di Imola Trasporto del paziente presso la struttura ospedaliera più idonea: Pronto Soccorso generale di competenza territoriale con accesso diverso a seconda del codice di gravità (Imola, Budrio, Bologna, Lugo, Faenza) - >Percorso Stroke "Giallo Ictus"c/o Ospedale di Imola Percorso IMA c/o Emodinamica Centralizzazione del Trauma maggiore c/o Trauma Center di competenza territoriale Assegnazione del codice colore di rientro Dopo aver stabilizzato il paziente per il trasporto, l'infermiere decide il codice di rientro e lo comunica all'Autista soccorritore, che può, a questo punto, rientrare in Pronto Soccorso adottando una guida idonea alle condizioni del paziente. Il paziente viene accompagnato di norma presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Imola ma, soprattutto nei comuni di Ozzano dell'Emilia, nel Medicinese e nell'ambito autostradale, il paziente può essere accompagnato anche presso altri Ospedali (Bologna, Faenza, Lugo, Budrio ecc..), purchè siano in grado di garantire le cure necessarie per la patologia del paziente e le condizioni cliniche lo permettano. CODICI di RIENTRO - GRAVITA' del PAZIENTE: CODICE 1 : paziente stabile, non critico; CODICE 2 : paziente di media criticità, con uno o più parametri alterati, la cui condizione può aggravarsi; CODICE 3 : paziente molto critico, con uno o più parametri vitali assenti, in pericolo di vita; CODICE 4 : decesso In caso di codice 3 l'equipaggio informa la C.O. via radio. : Codice identificativo della patologia dell’evento 01: patologia traumatica 08: patologia metabolica 15: patologia infettiva 02: patologia cardiocircolatoria 09: patologia gastroenterologica 19: altra patologia 03: patologia respiratoria 10: patologia urologica 20: patologia non identificata 04: patologia neurologica 11: patologia oculistica 05: patologia psichiatrica 12: patologia otorinolaringoiatrica 06: patologia neoplastica 13: patologia dermatologica 07: patologia tossicologica 14: patologia ostetrico/ginecologica L'arrivo in pronto soccorso A seconda del codice assegnato dall'Infermiere del 118 il paziente viene consegnato al personale del Pronto Soccorso con le seguenti modalità: CODICE 1: Il paziente viene accompagnato in Pronto Soccorso e consegnato al personale di Triage che riceve le consegne infermieristiche, la scheda intervento, l'eventuale documentazione clinica, farmaci e beni personali del paziente. CODICE 2: Il paziente può accedere al Triage o direttamente nella Sala Emergenza del Pronto Soccorso, a seconda delle sue condizioni cliniche. L'accesso diretto alla Sala Emergenza richiede l'avviso telefonico da parte dell'equipaggio dell'ambulanza al personale del Pronto Soccorso, specificando la patologia. CODICE 3: Un codice 3 di gravità sarà generalmente accompagnato da un medico (se disponibile) e verrà consegnato al personale del Pronto Soccorso in Sala Emergenza. L'equipaggio dell'ambulanza informerà telefonicamente il Pronto Soccorso del codice e della patologia, con la possibilità di richiedere la presenza in Sala Emergenza di consulenti (Rianimatore, Ginecologo, Pediatra ecc...) per garantire al paziente in pericolo di vita la totalità dei trattamenti salvavita e la loro tempestività. Chiusura dell'intervento Dopo aver consegnato il paziente al personale di Pronto Soccorso, l'equipaggio ripristina il materiale usato ed effettua una pulizia dei presidi utilizzati. L'intervento termina con la registrazione dei dati anagrafici e clinici del paziente sul computer di bordo. Tipologie mezzi di soccorso Tutti i mezzi di soccorso hanno un comune obiettivo: preservare la salute di chi si soccorre. Nel raggiungimento di tale obiettivo, ogni mezzo di soccorso ha caratteristiche peculiari a seconda delle attrezzature e del personale che trasporta. In Italia la costruzione delle ambulanze è regolamentata dal Decreto Ministeriale 553 del 1987, che ne individua tre tipologie: tipo A, autoambulanza di soccorso, attrezzata per il trasporto di infermi o infortunati e per il servizio di pronto soccorso, dotate di specifiche attrezzature di assistenza; tipo A1: autoambulanza di soccorso trasformabile in Unità Mobile di Terapia Intensiva, ossia attrezzata con elettromedicali e attrezzature di assistenza avanzata per pazienti critici, al pari di un reparto ospedaliero di Terapia Intensiva. tipo B, autoambulanza di trasporto, attrezzata essenzialmente per il trasporto di infermi o infortunati, con eventuale dotazione di semplici attrezzature di assistenza. Le ambulanze di soccorso vengono usualmente categorizzate, in base all'equipaggio e ad alcune strumentazioni particolari presenti a bordo. Tale suddivisione è regolata da normative e regolamenti nazionali, nonché da disposizioni aziendali specifiche per l’azienda USL di Imola. Sul territorio del Circondario Imolese e, in maniera più vasta, regionale, troviamo 3 tipi principali di mezzi di soccorso: Mezzi di soccorso di base (BLS): con equipaggio di Volontari e Tecnici del soccorso (Autisti Soccorritori), sono formati appositamente per garantire ogni manovra salvavita di base e per gestire in autonomia i casi meno gravi, pur potendo prestare soccorso anche in situazioni più critiche, con l’ausilio di mezzi di soccorso avanzati (automediche). Questi mezzi sono in servizio, in maniera prevalente, nelle Pubbliche Assistenze, nella Croce Rossa Italiana, nelle Misericordie e negli Enti della Cooperazione Sociale. Mezzi di soccorso intermedi (ILS): con equipaggio composto da Autista Soccorritore ed Infermiere - entrambi professionisti - in grado di garantire manovre salvavita di base ed avanzate, terapie, e per gestire in autonomia ogni situazione, anche in assenza di ausilio di soccorsi avanzati. I mezzi in servizio presso il 118 dell’Azienda USL di Imola sono principalmente di questo tipo. Mezzi di soccorso avanzati (ALS): con equipaggio composto da Infermiere e Medico, in grado di assicurare manovre salvavita di base ed avanzate, terapie, trattamenti di esclusiva competenza medica. Questo mezzo lavora sempre in ausilio ai mezzi di soccorso di base ed intermedi. REQUISITI TECNOLOGICI AMBULANZA (DGR 327/04,Accreditamento RER; requisiti specifici per l’accreditamento delle Strutture di soccorso/Trasporto Infermi) Immatricolata come Ambulanza di Tipo A o (A1) I veicoli devono risultare immatricolati in “uso proprio” o in “servizio di noleggio con conducente” in relazione alle indicazioni trasmesse dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con nota Prot. 43325 del 9 maggio 2007 e avente oggetto: “immatricolazione di autoambulanze in uso proprio e in servizio di noleggio con conducente – Decreti ministeriali 17 dicembre 1987, n. 553 e 20 novembre , n. 487” I limiti di impiego sono definiti in 7 anni o 300.000 Km. Sistema di comunicazione Dotazione minima: gli equipaggi di ogni ambulanza devono avere a disposizione almeno una doppia via di comunicazione (radio e telefono) sia quando l’equipaggio si trova a bordo del mezzo sia quando si trova all’esterno dello stesso: • Radio di bordo, radio portatile e telefono cellulare quando a bordo • Radio portatile e cellulare quando esterni al mezzo collegabili al sistema di radiolocalizzazione Elettromedicali. Dotazione minima: elettroaspiratore, defibrillatore semiautomatico, saturimetro. Attrezzature sanitarie. Dotazione minima: zaino con materiale per manovre BLS, lampada a batteria, materassino, barella a cucchiaio, barella spinale,set immobilizzatori, collari. Codice della strada Il fatto che all'autista che guida in emergenza, con i dispositivi d’allarme inseriti, sia concesso di non rispettare le prescrizioni e le norme di comportamento, non significa che egli può fare ciò che vuole. È sempre opportuno evitare rischi inutili per se stessi e per tutti i passeggeri del mezzo, paziente compreso. È molto importante che l'autista sappia mantenere una guida fluida, senza scossoni o accelerate e frenate brusche, percorrendo le curve a velocità ridotta. Basilare che l'autista conosca molto bene la topografia del luogo, la situazione del traffico, del manto stradale delle vie del posto oltre alla capacità di studiare il percorso più breve o più idoneo al tipo di paziente da ospedalizzare. È opportuno ricordare che lo stato del manto stradale italiano è spesso penoso, con numerose buche, che somigliano perlopiù a vere e proprie voragini. Quando l'autista si approssima ad un fondo sconnesso, è opportuno che utilizzi i freni ed il motore per rallentare con congruo anticipo la propria progressione, ma che rilasci il pedale del freno prima di affrontare le buche: in tal modo gli ammortizzatori saranno scarichi ovvero in estensione e attutiranno meglio le sollecitazioni. Chi si trova a guidare un mezzo d’emergenza, è opportuno che utilizzi nel modo migliore il cambio e la frizione, quindi il freno motore. Trasportando un traumatizzato la velocità non deve essere mai superiore ai 40-50 Km/h. Il paziente infartuato o ad ogni modo con patologie importanti a carico del cuore, non va mai trasportato a grandi velocità o sottoposto a notevoli sollecitazioni, poiché le forti emozioni, quali la paura, sono in grado di compromettere le sue condizioni. Come noto, secondo quanto previsto dall’art. 177 del codice della strada (CdS), comma 1 primo periodo, nell’espletamento di un servizio urgente di istituto (qualora si usi “congiuntamente il dispositivo acustico supplementare di allarme e quello di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu”) non si è tenuti a osservare gli obblighi, i divieti e le limitazioni relativi alla circolazione, le prescrizioni della segnaletica stradale e le norme di comportamento in genere ”nel rispetto comunque delle regole di comune prudenza e diligenza” Ciò significa che il conducente che, nel rispetto delle condizioni sopra viste, commette una violazione al codice della strada (es. transito con semaforo rosso), non verrà assoggettato né alla sanzione amministrativa pecuniaria né alla decurtazione dei punti. Il suddetto uso deve essere (sia di giorno che di notte) “continuo e congiunto”: solamente l’uso congiunto di “sirena e lampeggiante” consente, infatti, di derogare a limitazioni, obblighi e divieti imposti dal codice della strada; solamente l’uso continuo evita che il transito del veicolo non diventi esso stesso fonte di pericolo e disorientamento per gli altri utenti della strada. Quindi, il veicolo che nell’espletare un servizio urgente usi simultaneamente sirena e lampeggiante, non è tenuto ad osservare gli obblighi, i divieti e le limitazioni relativi alla circolazione, le prescrizioni della segnaletica stradale e le norme di comportamento in genere; fatta eccezione per le segnalazioni degli agenti del traffico e per le norme di comune prudenza e diligenza. In tal caso alla violazione (art. 146 comma 3) consegue la sanzione amministrativa pecuniaria e la decurtazione di 6 punti dalla patente “personale” del conducente. Anche i limiti di velocità di cui all’art. 142 possono, quindi, venir disattesi, ma solo se il comportamento posto in essere avviene nel rispetto delle regole di comune prudenza e diligenza. Il Codice della Strada prevede inoltre che "i veicoli che trasportano feriti o ammalati gravi devono sempre avere i proiettori anabbaglianti accesi". Ciò pertanto si applica anche alle autoambulanze (per le quali tuttavia è evidente la natura e quindi è intuibile che possa esservi un paziente a bordo), anche per servizi ordinari (dialisi, ecc.). Distanza di sicurezza Quella che conosciamo come distanza di sicurezza altro non è che una congrua distanza dal veicolo che precede: una distanza che ci consenta di arrestare tempestivamente il veicolo ed evitare collisioni. Com’è ovvio non c’è una distanza standard uguale in ogni situazione; essa va, quindi, commisurata alla velocità, alla prontezza dei riflessi del conducente, al traffico, alle condizioni atmosferiche, al tipo e allo stato di efficienza del veicolo, e ad ogni altra circostanza che possa avere influenza. Da quanto si legge all’art. 348 del regolamento, la distanza di sicurezza deve essere comunque, “almeno uguale allo spazio percorso durante il tempo che passa tra la prima percezione di un pericolo e l'inizio della frenata”; in altre parole lo spazio minimo da considerare non deve essere mai inferiore alla distanza che il veicolo può percorrere tra la prima percezione e l’inizio della frenata, ovverosia a quello che viene definito come spazio di reazione. Va precisato che lo spazio di reazione è solo una parte dello spazio che serve per l’arresto totale del veicolo. Infatti lo spazio di arresto è dato dalla somma dello Spazio di reazione (= a distanza percorsa nel tempo di reazione ovvero nel tempo che intercorre tra l’istante in cui il conducente percepisce il pericolo e quello in cui interviene sul pedale del freno) e lo spazio di frenatura (spazio percorso dal veicolo dal momento in cui inizia la frenatura al momento del suo arresto). Chiaramente tutti i dispositivi (visivo) a luce lampeggiante blu che sono installati dovranno essere rigorosamente OMOLOGATI. La sirena bitonale (dispositivo acustico)deve essere del tipo omologato come disposto dal D.M. 17 ottobre 1980. Sistemi di sicurezza passiva Nell’ultimo decennio le case automobilistiche hanno investito molto nello studio di nuovi dispositivi di sicurezza passiva che sono: gli air bag, le scocche a deformazione programmata, le barre anti intrusione,le cinture di sicurezza, i poggiatesta, le pedaliere collassabili ed il piantone dello sterzo rientrante. I citati dispositivi vengono testati dalla case automobilistiche in base al programma Euro-NCAP in cui sono previste prove di crash alla velocita di 64 km/h. Sistemi di sicurezza attiva Si definiscono tali i sistemi che, installati a bordo di un veicolo, servono ad evitare che accada un evento, tipici sono il sistema di illuminazione, il clacson, l’impianto frenante, i pneumatici, e per i veicoli d’emergenza i lampeggianti e il sistema supplementare di allarme. Merci pericolose Le merci pericolose, il cui trasporto internazionale su strada è ammesso dagli accordi internazionali, possono essere trasportate su strada all’interno dello Stato, alle medesime condizioni stabilite per i predetti trasporti internazionali. L’attività di trasporto di merci pericolose non richiede speciali autorizzazioni, e solo per le merci che presentano pericolo di esplosione, per i gas tossici, per i materiali radioattivi e per i rifiuti, resta l’obbligo per gli interessati di munirsi di licenze o di permessi di trasporto se previsti dalle vigenti disposizioni. I conducenti di veicoli adibiti al trasporto di materie pericolose devono essere muniti di un certificato di formazione professionale, precedentemente previsto solo per i trasporti internazionali ed ora reso obbligatorio anche per quelli nazionali. Letta questa piccola premessa è facilmente intuibile che per il soccorritore che si appresta ad effettuare un intervento non è facile sapere se il veicolo coinvolto trasporta merci pericolose o meno, pertanto unico modo per sapere se sta intervenendo in zona alto rischio, rimane quello di vedere se sono affissi sul veicolo pannelli indicatori. Il codice numerico superiore, detto n. di Kemler o numero di identificazione pericolo, è costituito da 2 o 3 cifre. Alle cifre viene assegnato in generale il seguente significato correlato alla sostanza trasportata: 2 - emissione di gas (la cifra i non è prevista), 3 - infiammabilità di liquidi o di gas, 4 - infiammabilità di solidi, 5 - effetti ossidanti (favoriscono la combustione), 6 - tossicità o rischio di infezioni 8 - corrosività 9 - rischio di violente reazioni spontanee. Il raddoppio di una cifra indica una intensificazione di quel particolare rischio. La presenza di una X prima del numero indica che il prodotto non deve venire a contatto con l’acqua. Come seconda cifra sì può trovare lo O che comunque non cambia il significato della prima cifra. In un complesso veicolare il pannello posteriore va sul retro del rimorchio anche quando è solo la motrice a trasportare merci pericolose. Il codice numerico inferiore (n. ONU) identifica la materia trasportata, è di 4 cifre ed è decifrabile attraverso un apposito elenco in cui ad ogni numero corrisponde un tipo di prodotto (es.: 1203 = benzina; 1202 = gasolio; ecc.), data la molteplicità dei prodotti segnalati si consiglia di interpellare la C.O. dei VV.FF. per decifrare il numero che si legge sul veicolo ed attenersi alle indicazioni dell’operatore. Nozioni di BLSD e trauma L’obiettivo principale del BLS è la prevenzione dei danni anossici cerebrali. Le procedure hanno lo scopo di: prevenire l’evoluzione verso l’arresto cardiaco in caso di arresto respiratorio sostenere il respiro e il circolo La Defibrillazione ha lo scopo di erogare una scarica elettrica che attraversi il muscolo cardiaco in modo da ripristinare un ritmo cardiaco efficace (sinusale) LA SEQUENZA DEL BLSD La sequenza del BLSD consiste in una serie di azioni con fasi così schematizzate: A Apertura delle vie aeree (Airway) B Respiro (Breathing) C Circolo (Circulation) D Defibrillazione (Defibrillation) TRAUMA Le procedure di BLS si applicano anche nel caso di trauma, nella stessa sequenza A-B-CD, con le seguenti limitazioni: porre attenzione nella fase di posizionamento del soggetto a possibili lesioni degli arti, del tronco e soprattutto della colonna non effettuare l’estensione del capo nel tentativo di rendere pervie le vie aeree, mantenendo quindi la testa in posizione neutrale effettuare manovre alternative: sollevamento del mento o della mandibola, uso di cannula orofaringea non mettere in atto la posizione laterale di sicurezza Manovra corretta per rimuovere un casco Il soccorso ad un paziente traumatizzato richiede la possibilità immediata di controllo e mantenimento delle funzioni vitali: la presenza del casco è senza dubbio un ostacolo ad eventuali manovre di supporto vitale. Il casco può essere rimosso da 2 persone, anche se il paziente è cosciente (la situazione e le condizioni del paziente sono spesso in rapida evoluzione) ed occorre evitare che il paziente rimuova il casco da solo. E’ una manovra semplice, ma richiede affiatamento tra 2 soccorritori ed una perfetta conoscenza della manovra stessa per mantenere una corretta protezione della colonna vertebrale. Il primo soccorritore si pone in ginocchio dietro la testa del paziente ed afferra i lati del casco con i palmi delle mani, per bloccare la testa del paziente. Il secondo soccorritore si avvicina, apre la visiera del casco (toglie eventuali occhiali) e controlla se il paziente è cosciente, chiamandolo a voce alta. Controlla le vie aeree e se respira, slaccia la cinghia del casco (o la taglia se è bloccata) e passa i due lembi al primo soccorritore. SICUREZZA DELLA SCENA E’ opportuno che il soccorritore, prima di avvicinarsi alla vittima, si accerti che nell’ambiente non vi siano pericoli che mettano a rischio la propria incolumità. Se il pericolo è di intensità tale da metterla in pericolo può decidere di non intervenire direttamente ma di avvertire immediatamente il sistema di soccorso e attenderne l’arrivo. Se l’intensità e il tipo di pericolo lo permette può avvicinarsi con cautela, allontanando la fonte di pericolo o allontanando da questa se stesso e la vittima. In mancanza di condizioni di pericolo le manovre di BLS vanno effettuate senza spostare la vittima, a meno che nell’ambiente non sia possibile mettere in atto le manovre previste (paziente in acqua, mancanza di un supporto rigido al di sotto della vittima, spazi di manovra estremamente ristretti, ecc...)