Giussago Dicembre 2016
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Giussago Dicembre 2016
Dicembre 2016 Caro Max, tradizionalmente la prima pagina del notiziario comunale è sempre stata assegnata al Sindaco e – nel rispetto della tradizione – in un certo senso è così. Con te, Max, ci lascia un Sindaco, uno straordinario amministratore comunale, soprattutto un amico, una persona cara che ciascuno di noi ricorda in modo personale per il ruolo pubblico che hai ricoperto e per la tua vita privata: onesta, leale, onorevole. Non c’è strada, quartiere o campagna che non conoscessi come le tue tasche. Una passione per l’Urbanistica e l’Ambiente che hai condiviso e trasmesso a tutti noi, per preservare il decoro urbano, per valorizzare la qualità edilizia, per rispettare la ruralità del nostro Territorio. Durante gli anni della recente espansione edilizia sei stato fra i primi a dedicarti alla tutela del nostro patrimonio architettonico, rappresentato da innumerevoli cascine di grande valore storico e culturale. Hai sempre pensato che questi immobili, dopo le profonde trasformazioni che hanno investito l’agricoltura negli ultimi decenni, potessero avere una destinazione diversa rispetto al mero recupero di tipo residenziale, preservandone le caratteristiche edilizie e rendendoli attuali con recuperi di tipo multifunzionale, rispondendo alle esigenze di servizi ed innovazione tecnologica della società moderna. Il nostro Piano di Governo del Territorio, esempio di sviluppo sostenibile preso a modello da molti comuni, porta inequivocabilmente la tua firma. La tua lungimiranza ci ha portati ad affrontare la sfida più importante per il nostro paese: la realizzazione del Nuovo Campus Scolastico. Un’opera che hai sempre considerato un fiore all’occhiello non tanto della tua amministrazione, ma un vanto per l’intera comunità. Un edificio all’avanguardia sotto il profilo tecnologico in cui i nostri bambini e ragazzi potessero crescere e studiare al sicuro, ma che al tempo stesso fosse a disposizione dei cittadini durante il tempo libero. Un’opera voluta fortemente, giunta a compimento dopo anni di duro lavoro alla ricerca di finanziamenti pubblici. La nostra Amministrazione e il nostro Comune devono molto ad una persona che ha dedicato buona parte della propria vita ad amministrare la cosa pubblica, a costruire un’idea di futuro per il paese in cui è nato e cresciuto. Un paese che negli anni trascorsi da amministratore comunale, prima come assessore ai Lavori Pubblici e poi come Sindaco, hai cercato di plasmare con profonda abnegazione e spirito di servizio, fortemente convinto che valesse sempre la pena mettersi in gioco per il bene dei propri cittadini, a volte avendo il coraggio di assumere decisioni scomode, ma necessarie per un progetto politico più ampio. Ci hai insegnato che nelle scelte politiche spesso il risultato non è immediato e nemmeno semplice da valutare. Occorre sempre del tempo. Tempo che ad oggi, dopo pochi mesi dalla vittoria delle elezioni comunali, ci è mancato per poter realizzare le iniziative che avevamo programmato e pensato per la nostra Comunità, soprattutto dopo un anno di Commissariamento che ha visto il nostro Comune perdere terreno su più fronti. Hai portato sulle spalle la responsabilità di amministrare nella ferma convinzione che solo cercando il bene di tutti si opera anche a favore del bene di ciascuno. Amministrare un piccolo comune richiede impegno e sacrifico, ma soprattutto richiede la collaborazione di tutte le persone che hanno a cuore il territorio in cui vivono, dai giovani agli anziani, dalle famiglie alle associazioni. Proprio le associazioni di volontariato sono state i tuoi principali interlocutori, riconoscendo il loro ruolo di coesione sociale, specialmente nei periodi più drammatici della crisi economica che abbiamo attraversato. Sei stato capace di guardare oltre, di superare i confini del nostro comune e di costruire solidi rapporti di collaborazione con le amministrazioni limitrofe, nella ferma convinzione che solo mettendo assieme le proprie forze i piccoli enti locali fossero in grado di affrontare le sfide del futuro e di interpretare le esigenze della società in rapido e continuo mutamento. Da questo fermento e spirito di collaborazione era nato proprio il Comprensorio Neorurale della Certosa di Pavia, momento di confronto tra le amministrazioni dello stesso territorio ancor prima che le leggi nazionali portassero i comuni su questa strada. Chi ha avuto l’onore di amministrare al tuo fianco ha potuto apprezzare la tua passione, l’esperienza, la competenza multidisciplinare, il profondo rispetto per le istituzioni e per i nostri cittadini. Hai sempre preteso che l’ente comunale fosse l’istituzione più vicina ai cittadini. La tua porta era sempre aperta: “perchè i cittadini devono vedere, devono avvicinarsi alle istituzioni, devono chiedere e avere risposte”. Nella tua visione amministrativa l’esperienza maturata nel palazzo comunale doveva essere condivisa, doveva essere trasmessa alle nuove generazioni, ai giovani che hai sempre voluto al tuo fianco. Il sapere e le competenze acquisite nella gestione del nostro comune dovevano diventare un patrimonio di idee e sapere da spendere al servizio della comunità, per risolvere i problemi della gente, per ridurre le distanze tra società civile e istituzioni, tra centro e periferie. Il tuo impegno ha portato a costruire un progetto amministrativo che guardava lontano ma che si sviluppava nel presente, con l’unico obiettivo di rendere il nostro comune sempre più moderno, sempre più solidale e sempre più a misura di cittadino. Questa è l’immensa eredità politica che lasci alla tua Giussago, alla nostra comunità e alla nostra amministrazione. Ci avviciniamo al Natale, facciamo nostri i tuoi migliori Auguri per i Cittadini e li estendiamo a tutta la nostra Comunità. Riposa in Pace, Amico Caro...ti ricorderemo sempre come in questa foto: la schiena dritta, gli occhi rivolti al futuro, lo sguardo in alto, ma non troppo perché – dicevi – “le persone non volano”. Con Immenso affetto e riconoscenza Alberto, Loris, Daniela, Luisella, Maurizio, Martina, Albino, Lorenzo Pag.2 � Dicembre 2016 CONTINUIAMO INSIEME La scomparsa del nostro caro sindaco Massimiliano Sacchi ha ridotto l’orizzonte temporale dell’Amministrazione Comunale scelta dai cittadini lo scorso 5 giugno. La legge nazionale prevede che, in questi casi, il ruolo di primo cittadino venga assunto dal vicesindaco fino alle prime elezioni utili, presumibilmente nella primavera del 2017. In questo scenario lo stesso programma elettorale che aveva consentito alla nostra lista di imporsi alle ultime elezioni comunali subirà nei prossimi mesi un significativo ridimensionamento. L’amministrazione ordinaria che siamo chiamati ad effettuare in questa fase di legislatura garantirà certamente i servizi essenziali ai cittadini e consentirà di concludere le iniziative avviate nei primi mesi di amministrazione. In questo senso mi riferisco all’obiettivo di rinnovare il patrimonio comunale alienando i fabbricati dismessi, come ad esempio l’exarchivio in Via Marconi a Giussago. Analogamente la vendita del parcheggio pubblico in località Stazione Certosa permetterà il completamento del più ampio spazio di sosta adiacente, ad oggi sterrato, in prossimità della “straiazza”, per garantire idonee condizioni di parcheggio ai pendolari che quotidianamente raggiungono il nostro comune per recarsi al lavoro con la linea suburbana S13. Un impegno che la nostra amministrazione ha assunto da diversi anni e che cercherà di portare a termine nei prossimi mesi. La porzione di territorio compreso tra la linea ferroviaria Milano-Genova e il monastero della Certosa di Pavia rappresenta un nodo viabilistico fondamentale per tutto l’Alto Pavese e presenta una forte connotazione produttiva e turistica. Per tale motivo, dopo aver installato la segnaletica turistica che conduce i visitatori dalla stazione al monastero, la nostra intenzione è riqualificare il contesto urbano per offrire un servizio ai cittadini all’altezza delle loro aspettative. Di certo il nostro territorio non richiede solamente nuove opere pubbliche, ma una costante ed efficace opera di manutenzione del patrimonio esistente. Dopo un drammatico anno di commissariamento, che ha visto ridotti al minimo gli interventi manutentivi, è obiettivo dell’amministrazione superare le condizioni di emergenza che si sono create nel nostro territorio, per poter pianificare dall’anno prossimo un programma di manutenzione sulle strade e sui cimiteri, da sempre una nostra priorità. Ricordo ad esempio gli interventi realizzati nella recente stagione estiva per il ripristino della strada pedonale che conduce alla stazione FS e l’asfaltatura di Via Benedetto Croce a Giussago, ridotta in condizioni drammatiche. Sul fronte ambientale la nostra amministrazione ha da subito consolidato i rapporti di collaborazione con i comuni limitrofi, Lacchiarella e Vellezzo Bellini, al fine di costruire un percorso condiviso volto alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Da questa collaborazione è nato un tavolo tecnico permanente, alla quale hanno partecipato gli enti di controllo delle due province coinvolte (ARPA, ATS, Provincia di Pavia e Città Metropolitana di Milano), per affrontare in prima battuta le problematiche odorigene presenti nei nostri territori. Nel limite delle competenze dei nostri Enti e attraverso il supporto del Politecnico di Milano, abbiamo intenzione nei primi mesi del 2017 di effettuare un monitoraggio delle emissioni odorigene prodotte dalle aziende presenti sul nostro comune, al fine di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo e, più in generale, la qualità della vita dei nostri cittadini. Collaborare con le amministrazioni comunali limitrofe ritengo sia la migliore risposta alle esigenze dei nostri cittadini e l’unico modo per attuare politiche moderne e vicine alle loro aspettative, soprattutto in un periodo storico di forti ristrettezze economiche per gli Enti Locali. Per recuperare il tempo perduto durante la fase di commissariamento, abbiano inoltre avviato una serie di attività all’interno del plesso scolastico per trasformarlo finalmente in un vero “campus”, non solo utilizzato dai nostri giovani ma anche dai cittadini al di fuori dei normali orari della didattica. Ampi spazi come la palestra e lo urban center hanno subito trovato impiego per l’organizzazione di corsi per i cittadini e di iniziative ludiche, rendendo questo edificio un vero punto di riferimento per la nostra popolazione. Un percorso di valorizzazione e promozione del nuovo plesso scolastico che è stato possibile unicamente grazie all’aiuto di volontari e associazioni, vero motore della nostra piccola comunità. In questi primi mesi abbiamo cercato di riprendere il filo amministrativo interrotto bruscamente nel 2015, ripristinando quella collaborazione con la società civile che ha reso il nostro comune da sempre sensibile alle tematiche sociali e vicino alle esigenze dei cittadini. Proprio ai volontari, alle famiglie e a tutti i nostri residenti rivolgo in questo momento i più sentiti auguri di Buon Natale e di un felice anno nuovo, che sia foriero di serenità per il nostro paese. Alberto Lodroni LAVORI IN CORSO Dopo un anno di commissariamento del nostro Comune, siamo ripartiti e nonostante l’austerità per le entrate nelle casse comunali e le conseguenti limitazioni per le spese di manutenzione ordinaria/strordinaria del nostro territorio, siamo riusciti ad effettuare alcuni interventi che di seguito elenco: • • • • • • • • • • Asfaltatura via Benedetto Croce nel capoluogo € 17.919 Riqualificazione strada pedonale di accesso alla stazione ferroviaria Staz. Certosa € 9.028 Realizzazione parcheggio pubblico a servizio del cimitero di Baselica Bologna € 5.221 Parziale rifacimento segnaletica orizzontale / verticale territorio € 6.000 Messa in sicurezza e manutenzione di n. 90 pali di pubblica illuminazione € 3.500 Sistemazione e manutenzione di tutti i Cimiteri comunali con l’impiego dei nostri addetti Lavori di manutenzione e ripristino di porzioni ammalorate del manto stradale all’interno del territorio comunale € 2.562 Pulizia e spurghi di pozzetti su tutto il territorio comunale € 1.200 Riqualificazione della pubblica illuminazione con sostituzione di circa 220 punti luce a led con costi totalmente a carico di Enel Sole (Gennaio 2017) Asfaltatura strada provinciale S.P. 27 da Giussago a Cascina Maggiore relativamente alla convenzione A2A – Provincia PV (Area Vasta) – Comune Giussago (primo quadrimestre 2017) Come diceva uno scrittore e “saggista” statunitense (Napoleon Hill), pur avendo poche risorse, non abbiamo aspettato che arrivasse il tempo opportuno, abbiamo iniziato con i mezzi che abbiamo avuto a disposizione, mezzi migliori li troveremo lungo il cammino. Albino Suardi � POLITICHE AMBIENTALI Pag.3 La tutela della salute pubblica è uno degli argomenti di maggior risalto nella quotidiana attualità. Come in tutte le cose, si può approcciare il tema seriamente, direi quasi con rigore scientifico, ovvero urlando alla luna (o meglio, alla pancia della gente) di disastri ambientali, malattie incurabili, controllori inaffidabili, ecc. La scelta di questa Amministrazione è quella di affrontare ed approfondire le problematiche per risolverle nella massima trasparenza. Da sempre. Nello specifico, per evitare di allargare troppo il discorso scadendo nella filosofia, vorrei parlare di due temi specifici, presentando nelle intenzioni, ma soprattutto nei fatti, la situazione attuale: il Bioreattore Attivabile ed il Tavolo di Lavoro per le indagini olfattometriche. Negli ultimi anni il bioreattore è stato un tema molto dibattuto. Per sommi capi, l’Autorizzazione Integrata Ambientale è stata rilasciata dalla Amministrazione Provinciale di Pavia nell’aprile 2015 e solo recentemente è iniziata la gestione operativa dell’impianto da parte di A2A Ambiente S.p.a. Il controllo in ordine al rispetto dell’autorizzazione, relativa comunque all’intero complesso produttivo, spetta all’ Arpa – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente – Dipartimento di Pavia. Il piano di monitoraggio e controllo, dettagliatamente previsto al rilascio dell’autorizzazione, specifica gli obiettivi in merito alla qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo, del rumore e della raccolta dei dati. I parametri da monitorare, a seconda della tipologia, prevedono controlli giornalieri, mensili, semestrali o annuali. Il monitoraggio viene effettuato in autocontrollo (self monitoring) sia direttamente dal gestore dell’impianto che da società terze o laboratori qualificati ed accreditati. Il complesso dei dati raccolti, oltre ad essere archiviato dal gestore, viene caricato sulla banca dati AIDA – Applicativo Integrato di Autocontrollo gestito da Arpa per conto della Regione Lombardia. Questi dati vengono periodicamente validati da Arpa e creano la base per gli interventi ispettivi di controllo. Per quanto ovvio, eventuali criticità o superamenti dei parametri fissati prevedono specifici protocolli di intervento da parte degli enti preposti. I comuni di Giussago e Lacchiarella, sul cui territorio sorge l’impianto, hanno costituito una commissione tecnica, come previsto dalla convenzione a suo tempo siglata, al fine di collaborare con gli enti preposti istituzionalmente ai controlli. Sottolineo “istituzionalmente” in primo luogo perché amministrazioni locali come le nostre, chiaramente, non possiedono professionalità specifiche all’interno del proprio organico, perciò possono unicamente collaborare per il controllo delle fasi di monitoraggio. In secondo luogo, ma non per importanza, perché si tratta di organismi regolatori e non di parte. Negli ultimi anni, anche prima dell’entrata in esercizio del bioreattore, sono emerse criticità in merito ad emissioni odorigene e diffusione di mosche. Il monitoraggio condotto da Arpa, su richiesta dei comuni di Giussago e Lacchiarella, nel giugno 2014 ha portato ad un verbale le cui conclusioni recitano: “L’impatto olfattivo delle principali sorgenti odorigene di pertinenza del Centro Integrato A2A Ambiente di Giussago – Lacchiarella può considerarsi contenuto e non sembra impattare in modo significativo sulla qualità dell’aria del territorio circostante”. Nell’estate scorsa, rilevato che le problematiche odorigene si sono riproposte, sempre d’intesa con il comune di Lacchiarella, si è concordato di attivare un tavolo di lavoro aperto a tutti gli enti di controllo (Arpa Lombardia, Asst, Ats e Provincia di Pavia) per effettuare un monitoraggio specialistico. Anche su richiesta degli enti, si è deciso di invitare tutte le aziende titolari di impianti che possono impattare l’ambiente con emissioni arrecanti disturbo ai cittadini. Considerata la presenza di impianti potenzialmente interessati, si è allargata la zona d’azione al comune di Vellezzo Bellini ove sono operativi il recente impianto di Acqua e Sole S.r.l. e l’azienda agricola Busi, allevamento di pollame. Tutte le aziende (A2AAmbiente S.p.a., Egidio Galbani S.p.a., azienda agricola Farina oltre Dicembre 2016 alle già citate) hanno dato la loro disponibilità ad entrare in questo protocollo gestito dal Politecnico di Milano – Dipartimento di Chimica ed a partecipare alle spese di tale studio i cui risultati saranno, naturalmente, resi pubblici. Si tratta quindi di uno studio di impatto olfattivo cumulativo per poter individuare la fonte di provenienza e provvedere all’eliminazione degli odori percepiti nei nostri territori. Tale studio verrà eseguito nella prossima primavera, periodo in cui teoricamente si verifica la fase acuta del problema, avrà durata limitata nel tempo ma comunque utile ad eseguire studi scientifici su modelli già sperimentati che verranno applicati ai cinque impianti individuati. Come sempre, è opportuno che tutti i cittadini segnalino agli uffici comunali ogni volta che avvertono fastidi olfattivi, specificando località, data e ora. Il nostro comune ha un’ampia estensione territoriale ed è importante integrare, anche con le segnalazioni dei cittadini, le nostre evidenze di monitoraggio. La segnalazione non è una denuncia, si può fare di persona oppure telefonando agli uffici, inviando una mail, senza impegno. Permettetemi di ribadire che sono i nostri uffici (o gli amministratori comunali) i destinatari di queste segnalazioni, non i social network. Tutti gli enti e le aziende interessate hanno la volontà di chiarire la provenienza e la natura degli odori per escludere, prima di tutto, la pericolosità degli stessi, garantendo il rispetto delle regole quale principio fondamentale di convivenza. Questo, per la nostra Amministrazione, vuol dire tutelare la salute pubblica. Pag.4 � Dicembre 2016 SERVIZI SOCIALI E ALLA PERSONA E’ la prima volta che mi trovo a scrivere, da componente della Giunta, sul Notiziario Comunale, questo “antico” e bellissimo strumento per raccontare il nostro Comune, le attività che si svolgono sul territorio e l’operato dell’Amministrazione. E per la prima volta sono stato chiamato da Massimiliano a ricoprire nella sua Giunta il ruolo di Assessore ai Servizi Sociali e alla Persona. Un ambito certamente molto delicato e complesso che ha impegnato le Amministrazioni Locali negli ultimi difficili e angoscianti anni della crisi economica e finanziaria che ha attraversato anche la Nostra Nazione, a dover far fronte a problematiche sociali nuove, alle quali i Comuni non erano abituati e per le quali non possedevano strumenti adeguati di risposta. In questo contesto si è sviluppata la centralità ed in un certo senso la criticità del comparto dei Servizi Sociali ed alla Persona che hanno portato la spesa sociale a crescere in modo significativo all’interno dei bilanci. E mentre aumentavano i bisogni e la necessità di investire, a causa degli ingenti tagli dello stato centrale le risorse diminuivano. All’interno di questo quadro di azione non certo ottimale, l’Amministrazione intende, tuttavia, perseguire politiche sociali indirizzate al sostegno delle fasce più deboli: minori, anziani, disabili e famiglie in difficoltà. Sono state attivate da una parte, una serie d’iniziative tese a contrastare situazioni critiche, con l’ obiettivo di superare le emergenze e dell’altra azioni per tamponare problematiche complesse difficilmente risolvibili in via definitiva L’articolazione dei servizi offerti dal Comune è molto varia e si concretizza in progetti di sostegno alla persona. Diverse sono le forme d’intervento messe in campo: dall’operato di professionalità specialistiche come gli assistenti sociali, alla sinergia con azioni integrate con le diverse agenzie socio educative del territorio (Auser, Parrocchia, Sindacati, CDD, Piano di Zona, ASL, ecc..) sino alla preziosa collaborazione col volontariato sociale. Durante il Commissariamento, da un lato abbiamo visto mantenuti quei servizi di assistenza tipicamente erogati dall’ente comunale quali ad esempio l’Assistenza Domiciliare volta all’igiene personale e dell’alloggio di persone non autosufficienti, la fornitura di Pasti a Domicilio, l’Assistenza ai Minori Disabili, Trasporto di Disabili, sostegno di disabili in Comunità. Dall’altro abbiamo purtroppo constatato che importanti servizi rivolti alle fasce più deboli come il servizio di Prelievi a Domicilio o altri rivolti a tutta la popolazione come lo Sportello Psicologico e lo Sportello Legale non sono stati finanziati. Proprio sul reinserimento di queste ultime importantissime iniziative, che hanno trovato larga utilità tra la popolazione negli anni precedenti, stiamo approntando una parte delle nostre attività sui Servizi Sociali, oltre a portare avanti tutto il resto. Altro nodo importante per cui il Comune non dispone strumenti ordinari, è la richiesta di lavoro. Molti sono i cittadini che si rivolgono all’Assessorato per la ricerca di un lavoro. Abbiamo aderito, all’interno del Piano di Zona al progetto Sportello Lavoro: un’iniziativa molto apprezzata che consiste nel creare settimanalmente in tutti i comuni del PDZ uno sportello in cui ci possa recare per sostenere un colloquio con degli esperti e consegnare od essere indirizzati alla compilazione di Curriculum. Lo sportello Lavoro, in costante contatto con moltissime Agenzie per il Lavoro e direttamente con moltissime aziende del territorio, indirizzerà i profili raccolti alle aziende alla ricerca di personale. Ho voluto delineare un quadro molto sintetico e generico del comparto di cui mi occupo, poiché questi pochi mesi sono serviti ad iniziare a rimettere in moto il Comune dopo il Commissariamento che ci ha lasciato un Bilancio pressochè blindato e nemmeno il prossimo ci consentirà larghi spazi di investimento poiché siamo in ordinaria amministrazione. Le difficoltà sono molte, le situazioni complesse, gli eventi che affrontiamo sono spesso Iceberg con una parte visibile molto piccola (che tutti sanno e a volte anche male) ed una parte sommersa molto ampia. In vista del Natale e dell’approssimarsi della fine di questo 2016 desidero rivolgere a tutti Voi i miei più Calorosi ed Affettuosi Auguri per un Felice Natale ed un Prospero Anno Nuovo. In particolare vorrei rivolgere – ed invito voi tutti un pensiero speciale per quelle persone che sono sole o che si sono sentite escluse perché versano in gravi disagi di qualunque natura. Parte della nostra missione di Amministratori è ridare Speranza. Buon Natale Loris Girello Donazione di organi una scelta in Comune Donare gli organi è un atto di civiltà e di umanità, è un modo concreto per salvare vite umane, è un gesto di generosità che chiunque può compiere. Per queste ragioni l’Amministrazione Comunale di Giussago ha deciso di sensibilizzare la popolazione su questa tematica introducendo la possibilità di dichiarare la propria volontà di donare gli organi al momento del rilascio o del rinnovo della Carta d’Identità presso lo sportello dell’Ufficio Anagrafe del Comune. Gli abitanti di Giussago e frazioni sono liberi di effettuare la propria scelta a partire da lunedì 21 novembre. Gli impiegati comunali hanno partecipato a un corso di formazione tenuto dalla dott.ssa Tosi delle Rianimazione del San Matteo e una fase di prove tecniche è stata superata correttamente. Le dichiarazioni raccolte verranno trasmesse al SIT, Sistema Informativo Trapianti. Non verrà apposta nessuna dicitura sul retro della Carta d’Identità per evitare che si vengano a creare disguidi in caso di viaggi all’Estero. I cittadini del Comune di Giussago hanno già dimostrato di essere molto attenti a questa importante tematica: sono ben 110 i donatori iscritti all’AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule). Purtroppo però il gruppo comunale dell’AIDO è in una fase di stand-by dopo la scadenza dell’ultimo direttivo. Tuttavia l’Amministrazione ha già attivato un canale diretto con il gruppo provinciale di Pavia dell’associazione per cercare di rilanciare la sezione locale, che potrebbe avere un ruolo fondamentale nella campagna d’informazione sul nuovo servizio oltre a contribuire alle iniziative sociali del territorio. Lorenzo Collivasone Pag.5 � Corsi sportivi al Campus Scolastico Finalmente, a distanza di un anno dell’apertura del nuovo Campus Scolastico, a settembre di quest’anno è iniziato il suo utilizzo anche per attività aperte a tutta la popolazione. In particolare con l’Open Day del 24 settembre sono state presentate tutte le attività sportive programmate all’interno della Palestra e dello Urban Center. Sono attualmente attivi corsi di ginnastica dolce per anziani, ginnastica per adulti, yoga, karate, zumba e zumba step. È iniziato anche il corso di Mini Volley rivolto a bambine e bambini dai 5 ai 12 anni della nuova società di pallavolo che è nata quest’ estate sul nostro territorio: l’ASD Giussago Volley. Il nostro Comune ha dimostrato di avere la forza di darsi da solo un’alternativa al più diffuso calcio. L’obiettivo della nuova società è di dare alle nuove generazioni la possibilità di praticare uno sport sano come la pallavolo all’interno del nostro Comune, con i propri amici, senza doversi spostare altrove, e di farlo vestendo i colori e portando il nome del proprio paese. La Palestra del Campus ospiterà per il periodo invernale anche gli allenamenti dei bambini più piccoli dell’ASD Giussago Calcio 1973, in modo da permettere loro di divertirsi e di fare attività fisica di squadra anche nei giorni più freddi e piovosi. Per informazioni sui corsi è Una giovanissima atleta sul podio del Triathlon Greta Lazzari, classe 2006, residente a Guinzano, è stata convocata al Trofeo Coni Kinder 2016 per rappresentare la Lombardia nella specialità del triathlon (nuoto, bici e corsa) nella staffetta mista 2 femmine e 2 maschi. La giovane atleta si dedica alla disciplina ciclistica da quando frequentava ancora la scuola materna e negli ultimi anni ha scoperto il triathlon, dimostrando da subito grande abilità e passione. Il trofeo si è svolto lo scorso mese di settembre a Villasimius, in Sardegna, e ha visto la partecipazione di più di 4000 giovani atleti provenienti da tutte le regioni italiane. La competizione prevedeva la formula della staffetta: 200 metri di nuoto, 3 chilometri di bici e 1 chilometro di corsa. La Lombardia ha vinto il trofeo e Greta si è classificata con il secondo miglior tempo, seguendo l’avversaria dell’Emilia Romagna, classe 2005. Nel 2016 Greta è stata anche vincitrice del circuito Lombardia e Nord Ovest (Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta), nella categoria esordienti (2005-2006). Alla giovanissima atleta di Guinzano le nostre più sincere congratulazioni e un grande in bocca al lupo per le prossime gare sportive. Dicembre 2016 sufficiente presentarsi al Campus durante l’orario delle attività. La speranza per il futuro è di riuscire ad aumentare e diversificare ulteriormente l’offerta sportiva con nuovi corsi per tutta la popolazione. Lorenzo Collivasone Sport e salute uniti a Guinzano L’US Guinzano ASD è ai primi posti non solo in classifica ma anche per quanto riguarda le iniziative sociali. Lunedì 14 novembre presso l’oratorio di Guinzano si è tenuto un interessante incontro di promozione dell’attività dell’ADO San Paolo (Associazione Donatori Ospedale San Paolo Milano)sulla donazione di sangue e sull’importanza della prevenzione ginecologica e andrologica soprattutto in ambito sportivo e per le giovani generazioni. Buona la partecipazione della cittadinanza che ha seguito con attenzione le presentazioni dei medici dell’ADO. Iniziative come questa, assieme alle ottime prestazioni sul campo dei ragazzi di Mister Canato, danno lustro alla società sportiva più longeva del nostro comune. Pag.6 � Dicembre 2016 Conciliazione Vita-Lavoro Armonizzare lavoro e Vita privata significa dover trovare un equilibrio tra le due realtà e, spesso, assumere dei compromessi. Nei mesi scorsi il Parlamento europeo ha sancito come diritto fondamentale la conciliazione tra Vita lavorativa, Vita privata e Vita familiare incentivando, l’UE e gli Stati membri, ad attuare delle politiche che la possano favorire e sostenere. Gli obiettivi che pone il Parlamento europeo sono molto ambiziosi e tendono ad avvicinarsi ai modelli sociali del nord Europa dove sono già molto “avanti” rispetto all’Italia. Tra gli obiettivi si chiede che vengano realizzate delle politiche conciliative in materia di congedo dei genitori, di sostegno alle disabilità, di sostegno alla cura dei figli, di politiche lavorative paritarie e rispettose dei tempi familiari, che possano aiutare e sostenere la famiglia nel suo ciclo di vita, auspicando sia misure legislative a sostegno, ma anche la nascita di welfare aziendali che sostengano le famiglie. Di tutti questi buoni propositi del Parlamento europeo, si iniziano a vedere dei segnali positivi che vanno proprio in questa direzione, anche se c’è ancora tanto da fare, soprattutto a livello legislativo. Da maggio 2016, Regione Lombardia finanzia la misura “Nidi Gratis”, con cui, le famiglie che aderiscono, e ve ne sono molte del nostro Comune, si vedono rimborsare totalmente la retta del nido. Negli incontri con le famiglie e, nell’ascoltare i bisogni concreti che emergono, mi sono impegnata a prestare particolare attenzione a tutte quelle azioni che possano concretamente supportare le famiglie, interventi per favorire la conciliazione a livello territoriale in più direzioni, ripensando e rileggendo le modalità, i tempi e l’offerta stessa dei servizi di supporto, affinché siano sempre più flessibili e funzionali al bisogno di conciliazione tra la Vita lavorativa e la Vita familiare. L’obiettivo che mi sono prefissata sta prendendo forma innanzitutto con l’attivazione di due progetti importanti e innovativi, ma anche con l’estensione dei servizi già presenti. “Vacanze a Scuola” prevede la possibilità per i bambini/ ragazzi dai 3 ai 13 anni di svolgere delle attività ricreative durante il periodo di sospensione scolastica. “Festa in Testa” che si svolgerà un venerdì sera al mese, dalle 19.00 alle 23.00, a partire dal gennaio 2017, e coinvolgerà i bambini del nido, della materna, della primaria e della secondaria in una serata a tema, tra giochi e musica, cosicché anche i genitori possano avere la loro serata libera da dedicare a sé. Con la speranza che queste iniziative possano essere apprezzate dalle famiglie e, possano rispondere alle loro esigenze, voglio augurare a tutti Voi Buone Feste. Ass. Istruzione e Politiche dell’Infanzia Daniela Di Cosmo � Pag.7 Dicembre 2016 Insieme per far crescere l’A.S.D. Giussago Calcio L’aggregazione dei giovani è la vera missione della società «da sempre sostenuta con grande partecipazione» Operativa dal lontano anno di fondazione (1973), anche da questa stagione l’Associazione Sportiva A.S.D. Giussago Calcio si riconferma come un importante punto di riferimento per i ragazzi del paese e delle località limitrofe: come è noto, infatti, la vera missione del calcio amatoriale trascende le gesta puramente sportive diventando un elemento di aggregazione dalla forte valenza sociale. «Nel corso del tempo, l’Associazione è cresciuta molto, sia sotto il profilo puramente sportivo che dal punto di vista sociale, tanto da rivestire un fondamentale ruolo educativo per i ragazzi che si avvicinano alla pratica del calcio», spiega il Presidente Ivan Chiodini, che dal 2010 ricopre questa carica all’interno dell’A.S.D. Giussago Calcio, premettendo che «in questi anni gestire la società sarebbe stato per me impossibile senza l’indispensabile aiuto del gruppo direttivo, che con me ha condiviso momenti di grande difficoltà e tante soddisfazioni. Non posso poi dimenticare dirigenti e allenatori che sacrificano tempo alle loro famiglie per portare avanti una sfida che diventa ogni anno più impegnativa. Ma è un compito a cui crediamo e che svolgiamo con entusiasmo, ripagati con grandi risultati sia di carattere sportivo che sociale». Sono molti, infatti, i cittadini di Giussago che si dedicano con energia alla società e ai ragazzi, e l’Associazione non sarebbe la medesima senza il loro valido supporto: «Oggi il settore giovanile associato conta più di 60 giovani e molte sono le soddisfazioni che si stanno raccogliendo in ambito calci-stico», prosegue il Presidente, ricordando come «in questi anni non è mai venuto meno il sostegno da parte dei cittadini, dalle associazioni e dalle Amministrazioni comunali che si sono via via succedute. Queste grandi dimostrazioni di affetto e vicinanza, oltre a confermarci ancora una volta l’importanza di tale realtà, ci hanno convinti a tentare di incrementare ulteriormente il settore giovanile e a provare con coraggio a far crescere ulteriormente la nostra Associazione». Per poter avviare e sostenere tutto questo, le forze di chi ha sempre aiutato l’A.S.D. Giussago Calcio potrebbero non essere più sufficienti, come sottolinea il Presidente Chiodini: «Consapevoli del fatto che si renda necessario un rinnovamento in termini di idee, accompagnato da una forte vocazione al volontariato - che il Comune di Giussago e i suoi cittadini, vecchi e nuovi, hanno sempre saputo esprimere in modo straordinario - oggi sentiamo il bisogno di un aiuto ancora più forte da parte di chiunque voglia sentirsi partecipe di questo nuovo progetto, in particolare cittadine e cittadini pensionati e non, giovani ex calciatori che portino la loro esperienza calcistica per aiutarci a far crescere i nostri ragazzi sia in termini sportivi che umani. Servono volontari che si occupino della quotidiana gestione della struttura, che sappiano portare un contributo di esperienze lavorative utili alla gestione / manutenzione di questa straordinaria realtà, servono persone che vogliano aiutarci nell’organizzazione di eventi o semplicemente nella gestione delle attività di ristorazione e bar durante gli eventi sportivi». «Insomma», aggiunge il Presidente, «servono nuove idee per consentire alla nostra Associazione di guardare lontano con gli occhi di chi vuole ancora crescere, consolidando un presente che affonda le sue origini nel passato, in cui grandi donne e uomini, oltre ad averla creata, l’hanno fatta diventare ciò che oggi rappresenta per la nostra comunità». In conclusione, Ivan Chiodini esorta gli aspiranti volontari a conoscere la realtà dell’A.S.D. Giussago Calcio «venendoci a trovare il sabato pomeriggio al campo sportivo, per incontrare le splendide persone che compongono la nostra struttura: sicuramente resterete “contagiati” dall’entusiasmo e dalla voglia di fare che contraddistingue i volontari che si impegnano al servizio dei nostri giovani, restando insieme a noi per qualche ora di tempo libero». Pag.8 � Dicembre 2016 L’ AUSER di Giussago va al Congresso Il 15 Gennaio 2017 si terrà il Congresso dell’Auser di Giussago, unitamente a Marcignago e Vellezzo Bellini; a febbraio si terrà il Congresso Provinciale ; a marzo il Congresso Regionale; per arrivare infine al Congresso Nazionale in Aprile. Per Statuto L’Auser, si riunisce in Congresso ogni quattro anni, per riflettere e decidere di questioni importanti che riguardano la vita associativa, dentro il contesto in cui opera. Sarà una grande occasione di coinvolgimento, di ascolto e di elaborazione comune e l’occasione per confermare e rinnovare i gruppi dirigenti, raccogliendo tutte quelle disponibilità maturate in questi anni, frutto anche del lavoro svolto dai nostri volontari, giovani e meno giovani. Essere volontari è sicuramente una scelta di vita, che gratifica prima di tutto il volontario stesso ed in particolare per i volontari AUSER è il modo migliore per vivere questa seconda parte della vita sentendosi ancora attivi e utili per la società. La nostra associazione AUSER I SEMPRE GIOVANI conta più 300 iscritti e oltre 30 attivisti permanenti. L’obiettivo è quello di realizzare un’Auser sempre più grande, unita, plurale, con una forte identità, fondata sulla democrazia e la partecipazione. Il profondo cambiamento demografico, che si sta realizzando nel nostro paese, produce un aumento dell’aspettativa di vita. E’ necessario quindi costruire una diversa idea di invecchiamento, che sappia stimolare, nella stessa età adulta, una rinnovata voglia di vivere e progettare nuove esperienze, al servizio degli associati e di tutta la comunità, ma anche per chi, meno fortunato, mantiene gli stessi desideri e necessità. E’ questo che in questi anni, ha cercato di realizzare la nostra associazione, con lo straordinario contributo di tutti i nostri volontari. Ricordo qui le più importanti iniziative: Festa di primavera con il tesseramento; pranzo del 1° Maggio; Corsa Podistica “di sigulat”; La pasta del Filo D’argento; La Castagnata; Il mercatino di Natale; il cenone di Capodanno e, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale le gite di un giorno in primavera, quella di tre giorni in autunno, il soggiorno climatico, il pranzo dei pensionati e la partecipazione a teatro dello spettacolo dei Legnanesi; un servizio di telefonia d’ascolto dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 12; il trasporto per persone sole e in difficoltà, che nel 2016 ha effettuato oltre 1000 servizi in prevalenza per terapie, visite e controlli medici nei vari Ospedali e ASL della provincia, percorrendo circa 40.000 chilometri e impegnando dai 6 agli 8 volontari. Quest’anno i concittadini che hanno utilizzato il servizio sono più di 200. Quali sono, dunque, gli obiettivi che ci proponiamo, in questa fase congressuale? Un’ampia partecipazione ai lavori, con contributi di idee, suggerimenti e anche critiche, cosi da migliorare e ampliare le nostre attività. Noi auspichiamo che quanto predisposto dal Governo nel 2014 indicando le linee guida per la riforma del ”terzo settore”, portino al riconoscimento e alla valorizzazione delle associazioni noprofit come l’Auser e del proprio codice etico. Strumenti, che favoriscano la partecipazione e il dialogo con le altre associazioni come lo Spi-Cgil, la Croce Bianca, le società sportive e le altre presenti sul territorio. Iniziative che migliorino la formazione dei volontari per servizi sempre più di qualità. Un modello organizzativo che valorizzi e ottimizzi l’intero sistema, iniziando dall’applicativo unico informatico per la contabilità, i servizi, le iniziative e che faccia dialogare e crescere insieme la realtà AUSER del nostro paese. Giovanni Chiodini del direttivo Auser di Giussago CROCE BIANCA: IMPEGNO COSTANTE Cari tutti, In qualità di Presidente, della Croce Bianca Milano – Sezione di Giussago, ho innanzitutto il gradito compito di rivolgere un saluto cordiale e caloroso, a nome di tutti i Volontari a tutti voi ed un particolare ringraziamento a tutti coloro che pongono la loro fiducia e la loro attenzione verso la nostra associazione. La nostra Sezione, situata a Guinzano in Piazza del Volontariato 1 dal novembre del 2004, è una delle 37 Sezioni appartenenti a Croce Bianca Milano, distribuite in 9 delle 12 Province della Lombardia. L’Associazione tutta può contare su quasi 5500 volontari e circa 230 dipendenti. La Sezione è costituita da circa 50 volontari (di età compresa tra i 20 e i 72 anni) che prestano gratuitamente il proprio servizio. A gennaio 2017 la famiglia della Sezione di Giussago si allargherà grazie all’entrata degli allievi che dallo scorso inizio ottobre stanno frequentando, tutti i lunedì sera nelle � Pag.9 sale dell’Amministrazione Comunale, in Piazzale Cesarino Sacchi, il corso per diventare soccorritore. I servizi svolti dai volontari non sono mai simili. Accanto alla sfera dei trasporti di urgenza ed emergenza e dei trasporti socio sanitari, vi è infatti una miriade di altre attività, che esigono impegno, competenza, tempo e passione: ci sono i servizi dedicati come i trasporti dei diversamente abili, c’è l’assistenza sanitaria diversificata (presso manifestazioni, impianti sportivi, eventi), ci sono corsi didattici di Primo Soccorso nelle scuole sia primarie che secondarie, le serate di informazione e formazione aperte alla cittadinanza. Corsi di disostruzione delle vie aeree in età neonatale, pediatrica, adulta e corsi per l’abilitazione all’utilizzo del Defibrillatore a livello laico. Per il servizio di urgenza ed emergenza, i volontari prestano il loro servizio la sera dalle 20.00 alle 24.00 oppure, in base alle disponibilità degli stessi dalle 20.00 alle 6.00 del mattino. L’attivazione del servizio e l’uscita dell’ambulanza avvengono mediante chiamata che si riceve direttamente dalla Centrale Operativa di Pavia. Consigliamo, in caso di necessità, di non venire direttamente c/o la nostra Sede a chiedere aiuto ma di chiamare SEMPRE il numero unico Europeo d’Emergenza 112 che vi manderà l’ambulanza libera più vicina a voi. Venire direttamente in Sezione comporta il rischio di “perdere del tempo prezioso” per la persona che ha bisogno di soccorso in quanto potremmo già essere usciti su un altro servizio. Per tutti gli altri tipi di servizi, molto più silenziosi e sicuramente di maggior rilievo, rivolti a cittadini del nostro Comune e territorio, con cui instauriamo un rapporto di conoscenza e fiducia duraturo in quanto giornalmente e/o periodicamente trasportiamo gli stessi, siamo disponibili dalle 6.30 alle 17.00 circa, previa prenotazione e programmazione del trasporto che può avvenire mediante telefonata al n. 0382/924963 o tramite nostro sito www.crocebiancagiussago.org Allo stesso numero telefonico o via mail [email protected] potete contattarci per tutti gli altri servizi e corsi sopra elencati. Nella sua storia, la nostra Sezione ha saputo sviluppare un’identità forte e riconosciuta, creando un significativo legame con il territorio tutto e un’ottima collaborazione con la nostra Amministrazione Comunale che da sempre ci supporta, dimostrando sensibilità e cooperazione. Doveroso ricordare Max, nostro grande Sostenitore. Tutto quello che la nostra Sezione continua a fare, in maniera coesa e Dicembre 2016 determinata, è grazie al grande “lavoro” di squadra che vede la partecipazione di tutti i Volontari, nessuno escluso, che manifestano quotidianamente impegno umano e professionale nell’attenzione al Prossimo. Croce Bianca Milano è ricchezza d’animo ed è entusiasmo da contagiare. Vi ringrazio nuovamente tutti, testimoniandovi che il servizio che prestiamo è fondato sul nostro motto: “Ama il Prossimo Tuo come Te stesso”. Daniela Pometto Daniela Pometto Presidente di Sezione Pag.10 � Dicembre 2016 Defibrillatori sul territorio, una scelta di cuore Ha preso il via il progetto del Comune di Giussago di posizionare defibrillatori nei punti più strategici del proprio territorio per rendere più tempestivo l’intervento di primo soccorso in caso di arresto cardiocircolatorio. Il primo dispositivo DAE (defibrillatore semiautomatico esterno) è stato posizionato nel nuovo campus scolastico di via Papa Giovanni XXIII, così da coprire sia le scuole primarie e secondarie, sia la biblioteca, sia la palestra e lo urban center, spazi utilizzati anche in orario extra scolastico da associazioni sportive, socio-culturali e per iniziative pubbliche. Sabato 26 novembre gli istruttori della Croce Bianca di Giussago hanno insegnato come utilizzare il defibrillatore e come effettuare la rianimazione cardio-polmonare in un corso rivolto ad insegnati, personale scolastico, bibliotecaria e istruttori società sportive. Il nuovo dispositivo è stato inaugurato ufficialmente sabato 3 dicembre in concomitanza con il pranzo dei pensionati organizzato dal Comune presso la mensa scolastica. La campagna di sicurezza dei luoghi pubblici continuerà l’anno prossimo con il posizionamento di due nuovi defibrillatori a Giussago e a Guinzano/ Stazione Certosa, i due centri più abitati e frequentati del territorio comunale. Si sono già fatti avanti dei benefattori che doneranno i due dispositivi. L’intento del Comune è quello di trovare anche altri donatori in modo da coprire anche le frazioni più piccole. PRANZO DEI PENSIONATI 3 Dicembre 2016: aspettando insieme il Natale Come da consuetudine alle porte del Natale, anche quest’anno non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di aprire le danze dei festeggiamenti in compagnia di quella che da sempre potremmo definire “l’inestimabile ricchezza delle nostre comunità”. Una location tutta nuova, questa volta, per il tradizionale pranzo dei pensionati che ha avuto luogo, il 3 Dicembre scorso, presso il locale mensa del nuovo Campus Scolastico, con l’obiettivo di rendere quest’ultimo non solo punto di riferimento per le generazioni future, ma anche e soprattutto luogo di incontro di queste stesse con le generazioni passate, un luogo dove trascorrere del tempo insieme, dove “stare bene insieme”. Una giornata piacevolmente intensa, che ha saputo racchiudere in sé più di un momento significativo: dalla installazione e benedizione del primo defibrillatore, donato alla comunità, ad uso del Polo Scolastico, alla esposizione delle fotografie iscritte al concorso indetto dal nostro Comune, nonché premiazione dei primi tre classificati, Davide Ristoldo, Davide Vigorelli e Luigia Bartucci, fino ad arrivare al momento conviviale del pranzo. Ad “allietare il palato” degli ospiti, dall’antipasto rustico all’immancabile polenta e brasato dei mesi freddi ci ha pensato l’azienda di ristorazione So.Víte, che dal 2013 fornisce pasti alla scuola primaria di Giussago e, dall’anno scolastico in corso, anche alla nuova sede della scuola materna. L’azienda che, da contratto con il nostro Comune, è tenuta ogni anno a fornire circa 50 pasti per gli anziani della nostra comunità, sotto forma di materie prime di vario genere, lo scorso Pag.11 3 Dicembre ha deciso di farsi carico dell’intero pranzo, dando così modo di devolvere la totalità del ricavato a sostegno della Caritas diocesana che, da tempo, offre un valido aiuto a numerose famiglie in difficoltà del nostro territorio. A dir poco straordinario è stato ancora una volta l’impegno delle preziose Associazioni attive sul nostro territorio, l’Auser e la Croce Bianca, i cui volontari non hanno rinunciato a trascorrere una piacevole giornata come sempre al servizio della comunità, gli uni in veste di “allestitori di sala” e gli altri in veste di “camerieri per un giorno”. A conclusione del pranzo i ringraziamenti dell’Amministrazione, l’estrazione dei biglietti della lotteria, e una “gustosissima” gara di dolci: 22 deliziose torte preparate con amore e dedizione delle esperte cuoche dei nostri paesi e giudicate per aspetto e bontà da una giuria di masterchef improvvisati. Sempre come da tradizione, non sono mancate le musiche dell’amico Giancarlo Frasi, che a suon di valzer, mazurca, tango e balli di gruppo, ha dato libero sfogo agli animi danzanti dei presenti. Una giornata semplice ma unica nel suo genere e degna di essere ricordata; una giornata capace di renderci orgogliosi della strada che stiamo percorrendo… insieme! A voi tutti dobbiamo il nostro più sincero GRAZIE. Martina Suardi � Dicembre 2016 Pag.12 � Dicembre 2016 RACCONTO DI LADINO BERTAGGIA DETTO DINO Sono nato nel 1925 a Cavarzere che è in provincia di Venezia e sono venuto via con la mia famiglia perché dopo l’alluvione del Polesine non c’era lavoro. Abbiamo viaggiato con il treno su cui avevamo caricato i pochi mobili, compresi i salami del maiale e un sacco di pane secco. Ci hanno ospitati i miei parenti che abitavano a Pavia nel rione di “San Pe”. Nel 1943 a diciotto anni, per non arruolarmi nella repubblica di Salò, sono andato a nascondermi da sbandato nei boschi lungo il Ticino di Bereguardo, a basso canale dove ci sono le lanche. Mia mamma faceva tutto il mangiare, il pane al forno e qualche volta la domenica faceva qualcosa di dolce, Durante la mia latitanza mi nascondeva il cibo nell’orto, io andavo a prenderlo di notte e poi tornavo al nascondiglio che cambiavo spesso. Vennero a cercarci i fascisti e il Segretario Comunale; presero mia mamma e tutte le altre donne e le portarono in prigione a San Vittore a Milano. Avevano tanto coraggio! Per farle liberare noi giovani siamo andati a consegnarci. Ci hanno portati alla Caserma Cairoli e poi sui vagoni bestiame per Milano destinati al campo di concentramento di Dalmine, al comando tedesco. Siamo passati dalla stazione del paese e non potendo scendere, ho gridato alla mia zia di avvisare la mia famiglia dell’accaduto. Al campo di concentramento c’era anche gente di Guinzano, c’era il Dante Bergamaschi che era il fratello del Mario “al trumbé”, e anche il Germano “al lignamé”. Chi tentava di scappare nei campi di granoturco veniva fermato dalle fucilate dei tedeschi. Io, Germano, Dante e Ricci di Villanova, che era il fratello del Luciano, cercavamo di stare tranquilli. Una sera il cane del sergente è venuto in camerata e si è preso una scarpata da un soldato; l’animale ha cominciato a urlare. Il tedesco ci ha fatti spogliare e ci ha mandati fuori dal dormitorio e nel cortile, con la neve, ci ha costretti a strisciare per terra come le bisce. Se capitava di strisciare dove c ‘era una pozzanghera non la si poteva scansare: era una forte umiliazione.. Successivamente ci hanno trasportati ad Attigliano. Ci trattavano come facevano con i deportati. Riempivamo i bidoni con la benzina delle cisterne destinate all’Aeroporto. Un giorno, siccome avevo fame, ho lasciato la pompa un momento ad un compagno per andare in bagno a mangiare di nascosto. Ho sentito bussare alla porta. Era il sorvegliante. Credendo che fosse un compagno che voleva usare il bagno, gli ho detto di aspettare un momento che avevo quasi finito. Ma lui ha aperto la porta, mi ha preso per la collottola e mi ha picchiato un colpo violento con la baionetta infoderata. Mi ha rotto la maglia e il giaccotto. Mi ha procurato un bel taglio! Per il dolore sono andato per terra. Gli altri hanno pensato che fossi morto e sono accorsi, mi hanno caricato sulla camionetta e mi hanno portato a Civitavecchia all’ospedale. Fortunatamente avevo solo un taglio e sono guarito in fretta. Quando finalmente gli inglesi sono sbarcati a Nettuno sia noi che i tedeschi siamo scappati. Da una famiglia abbiamo avuto dei vestiti borghesi e ci siamo incamminati verso casa. A Pistoia nevicava molto così abbiamo scelto di chiedere ospitalità in una fattoria, perché sembrava un posto poco pericoloso. Ahimè i proprietari erano due repubblichini che facevano servizio tra Pistoia e Prato. Saputo che fuggivamo da Attigliano, ci hanno imprigionati, ma hanno lasciato distrattamente la porta aperta. A notte fonda siamo scappati grazie a un ragazzetto di Sannazzaro, che chiamavamo “Fiulèt”, che è uscito dalla camera con i pantaloni calati per far pensare che dovesse andare � Pag.13 in bagno e quando ha visto libero ci ha chiamati. Noi, “pe par tèra” cioè scalzi, con le scarpe sulla spalla per non far rumore siamo scappati a gambe levate diretti di nuovo nel bosco. Da allora abbiamo dormito sotto i pini con la neve, al freddo al gelo. Intanto i miseri abiti che indossavamo si sciupavano sempre di più. Per mangiare chiedevamo la carità, ci davano il pane e ci mettevano sopra l’olio, era proprio carità! Stremati, a Prato abbiamo raggiunto una cascina dove c’erano una ventina di persone, tutti parenti, tutti attorno alla stufa: erano come i nostri “plandon”. Ci hanno accolto con generosità. Io avevo gli scarponi da militare e non ero più capace di camminare perché si erano congelati. Allora li ho messi vicino alla stufa di ghisa. Era una di quelle stufe in mezzo alla casa dove tutti stavano attorno. Una donna faceva la maglia e un’altra le calze con la lana che avevano filato. Le scarpe asciugandosi si sono raggrinzite e quindi rotte, così le ho trasformate in un paio di ciabattoni. Forse ci avrebbero ospitati fino a guerra finita ma siamo rimasti solo cinque giorni. Le ragazze ci avevano preso in simpatia e ci regalarono le calze di lana che avevano terminato di fare. Aiutati dai contrabbandieri, che conoscevano la zona, passammo gli Appennini con ai piedi le ciaspole. Dopo un mese dalla fuga finalmente raggiungiamo il Ponte della Becca, che come ci aspettavamo era sorvegliato. Allora abbiamo deciso di camminare lungo l’argine fino al Canarazzo. Abbiamo attraversato il Ticino a nuoto con i vestiti in mano e camminando sempre in mezzo ai boschi, a notte fonda finalmente arriviamo a Bereguardo. Arrivato a casa mia, non sono entrato ma sono andato direttamente nell’orto. Più tardi, con le idee più chiare ho bussato alla porta del guardiacaccia perché quando ero sbandato lui sapeva dove ero così la moglie mi ha intimato di nascondermi perché c’erano i fascisti di guardia davanti a casa mia, pronti a spararmi. La signora, con la scusa di dover fare una puntura, si è fatta raggiungere da mia madre e così ho potuto rincontrarla. Quando mi ha visto le è venuto un mancamento mi ha abbracciato e baciato perfino i piedi. Mi commuovo ancora adesso. Ero tutto stracciato, stanco, sporco con barba e capelli lunghi. Sembravo un mostro. Sta povera donna mi ha detto: “Adesso ti lavi, ti cambi e ti metti a posto, ma poi dove ti metto?” Il guardiacaccia si è offerto di nascondermi ancora, così, una volta sistemato, abbiamo aspettato la notte e mi ha portato sui lanconi dove c’erano le palafitte utilizzate per la caccia alle anatre. Così per quattro mesi sono rimasto nascosto in un piccolo spazio aspettando il cibo che a giorni alterni mi portava il guardiacaccia, con la paura come unica compagna. Finalmente finita la guerra sono uscito dal bosco. Ad aspettarmi c’era mia sorella Lena, l’unica dei miei fratelli a sapere dove ero nascosto. Angelo, il più piccolo dei miei fratelli, quando mi ha visto ha detto: “Mamma viene un barbone”, ma per quel barbone da quel giorno la vita era finalmente tornata normale. Ho conosciuto la Maria e ci siamo fidanzati e per la promessa di matrimonio siamo andati a Casorate a fare la fotografia, caricandola sulla canna della bicicletta. Mi sono sposato a Rognano nel l950, e quasi subito mi sono trasferito a Guinzano lavorando per vent’anni alla Galbani. Sono nate le mie figlie, sono arrivati i generi ed anche i nipoti, ripagandomi di tutte le sofferenze vissute. Sono stato spesso alla Madonna di Lourdes anche ad aiutare come barelliere e mi sono detto che se tanta gente va là, vorrà ben dire che lì c’è qualcosa… Purtroppo, con il tempo è arrivato anche qualche problema di salute. Ho subito una grave operazione dalla quale mi sono ristabilito. Le cure sono andate bene e il Signore per fortuna ha deciso diversamente. E adesso? Adesso cerchiamo di tirare avanti il meglio che si può con figli e nipoti che vengono spesso a trovarmi e a farmi compagnia. Cosa chiedere ancora? Giovanni Segagni Dicembre 2016 UNA STÈLA PAR NÜM L’e cumparsa in cel la Stèla süla ceša da Carpignà, lüminuša, pròpi bèla e l’è tüta da rimirà. Ogni àn, quand vegna l’ura, ghe un quèi d’ün cla tira sü par tegnament a quèi clà veda ch’è dré nàs Bambin Gešü. Ma l’e indal presèpi in ceša che al Signur al nasarà; i campàn àla disteša ciamaran da tüti i sit quèi chi vöran gni a pregà e al miracul dal Nadal, cun la stèla vàlta in cel, anca istàn al rivarà. Siur Giuàn - Giovanni Segagni Versione letterale: Una stella per noi – È comparsa in cielo la Stella sulla chiesa di Carpignago, luminosa, proprio bella ed è tutta da rimirare. Ogni anno, quando viene l’ora, c’è qualcuno che la tira su per ricordare a quelli che la vedono che sta nascendo Bambino Gesù. Ma è nel presepio in chiesa che il Signore nascerà; le campane alla distesa chiameranno da tutti i luoghi quelli che vorranno venire a pregare e il miracolo del Natale, con la stella alta nel cielo, anche quest’anno arriverà. Pag.14 � Dicembre 2016 Zagar colpisce ancora! “Tutto il paese cerca Zagar!” così intitolava la Provincia Pavese lo scorso 4 Settembre, ed è stato proprio così. Per tre settimane la routine di molti Turaghini era questa: sveglia alle 6.30, ore 7.00 pronti per uscire allo scadere del coprifuoco alla ricerca dei soldi Zagar, gli “Zagari”, sparsi a pioggia per tutto il paese. Ingegno macchiavellico era richiesto, invece, durante il resto della giornata, per trovare “i malloppi” nascosti per bene dai giudici; ogni fessura, buco, pertugio, anfratto era l’ideale per celare un taglio importante. I partecipanti, divisi in 4 squadre (007 Suicide Squad, I Cacciari,I Ciarlatans, Crew sc ) spaziavano 3 generazioni: nonni, genitori, figli e nipoti tutti per le strade di Turago per raccogliere più soldi possibili per poter comprare, la sera, gli indizi per arrivare a scoprire il misterioso Personaggio Zagar, sicuramente un Turaghino D.O.C. Lotte interne e faide tra famiglie si sono susseguite lungo tutto il periodo del gioco, perché spesso fratelli di una stessa famiglia appartenevano a squadre diverse e i medesimi genitori erano costretti a scegliere con quale figlio schierarsi. Questo non ha minato lo spirito del gioco che ha animato un paese altrimenti poco “vissuto”. Le regole poche, semplici e inappellabili: coprifuoco dalle 23.00 alle 7.00 durante il quale è vietato in modo tassativo cercare i soldi o seguire i giudici che li nascondo, pena una multa salatissima e la confisca di ogni Zagaro trovato addosso al malcapitato; gli unici mezzi consentiti per la ricerca dei quattrini sono le biciclette e le proprie gambe; non ci sono Zagari da scovare al di fuori dei confini posti su una mappa; le decisioni dei giudici non si possono contestare. Di certo i ladri si sono ben guardati dal progettare un furto durante quelle tre settimane; il paese è stato pattugliato anche in notturna dai Giudici i quali, nonostante i lavori diurni e i numerosi impegni personali, non hanno mai mancato una notte. Fortunatamente non erano un gruppo esiguo: Alberto, Alessandro, Barbara,Francesco, Marco, Matteo, Raffaele, Riccardo, Samuele, un altro Samuele, Simone e Valerio, tutti impegnati da mesi nella pianificazione di un gioco molto amato a Turago e che non si era più svolto dal 2008. La creazione della “Caccia Zagar” è nata da don Mansueto negli anni 70 ed è stata tramandata fino ad oggi ed esportata da Sghé, Berra e Cesco fino a Bressana Bottarone, dove le passate edizioni sono state un successone, una passione che condividono in molti. L’impegno è stato serio e ha portato alla creazione di numerosi enigmatici indizi (uno addirittura pubblicato in esclusiva sul La Provincia Pavese), alla stampa di milioni e milioni in Zagari (ne è la prova la fotocopiatrice di Don Davide tenuta in ostaggio per parecchie sere) e l’organizzazione di una Notte Bianca per la ricerca di Zagari in notturna, l’unica eccezione consentita al coprifuoco. L’obbligo per questa notte pazza era il travestimento da fantasma e il rispetto del veto sulla parola. I nonni più agguerriti dei nipoti, i primi a svegliarsi e i più tenaci nel gioco, hanno contribuito con la loro conoscenza del Paese e delle persone che ci abitano, ad aiutare i più piccini a sentirsi parte integrante della comunità, anche se gli indizi avrebbero portato di certo a qualcuno che loro non conoscevano. Ecco lo spirito del gioco: unire le forze per un obiettivo comune, dando ciascuno il proprio contributo, i giovani “il braccio” i meno giovani “la mente”. Si scopre così che anche i più grandi possono tornare bambini e partecipare con spirito giocoso a questa particolare Caccia. I Cacciari sono stati i primi ad avere scoperto chi fosse il Misterioso Personaggio Zagar ma i più veloci a trovarlo, mentre pescava lungo un fosso, è stata la squadra dei giovanissimi “Ciarlatans” , vincendo così il Gioco! E’Carlo Benzoni lo Zagar 2016! La squadra terrà orgogliosa il Palio che si tramanda dalla prima edizione e lo conserverà fino alla prossima “Caccia Zagar” che speriamo possa esserci a breve..T. PIÙ SICURI IN CASA E FUORI Dal mese di dicembre, per garantire un maggior presidio del territorio, la polizia locale sarà aiutata, come in passato, dai volontari dell’ “AMICO VIGILE”. Le ronde pattuglieranno tutto il territorio comunale, frazioni comprese, monitorando e cercando di agire in modo preventivo per contrastare la piaga dei furti. Si invitano inoltre i cittadini a collaborare, segnalando tempestivamente al numero unico di emergenza 112 le situazioni anomale e sospette, anche se potrebbero risultare infondate. Furti e truffe sono un problema serio ormai da diversi anni e il Comando dei Carabinieri di Certosa di Pavia anche quest’anno, nel mese di gennaio, propone un incontro informativo sulle metodologie usate da ladri e truffatori. La popolazione è invitata a partecipare, la data precisa e il luogo verranno resi noti tramite avviso esposto nelle bacheche comunali. � Pag.15 Dicembre 2016 A RUoTA LIBERA..........di Paolo Selvatico I ragazzi e le ragazze del coro Ho avuto più volte occasione quest’anno di assolvere il precetto domenicale sentendo Messa in quel di Lacchiarella. Non me ne vogliano Don Luigi e Don Nazareno, ma il nostro coro di Giussago è largamente superiore al loro, per la qualità degli strumentisti e la bravura dei cantanti solisti. Quindi, un complimento sincero vada al Maestro Aldo Zuffada e ai suoi ragazzi, tutti bravissimi. In una cosa, però, i lacchiarellesi ci sono superiori: nel raccoglimento pre-funzione. In questo dobbiamo tutti migliorare, io per primo. Tornando alle prestazioni del coro, già mi pare di sentire le obbiezioni di Don Luigi: “Chi sei tu per giudicare le qualità dei nostri musicisti e cantanti?”. Allora, innanzi tutto sono il più grande esperto italiano di musica dopo Paolo Limiti e “Luìs al Barbèta” (voi non lo conoscete, magari in un prossimo articolo ve ne parlerò). In secondo luogo ho fatto parte, per diverso tempo, della prestigiosa Corale “Santissimi Gervasio e Protasio” di Giovenzano. Mi hanno cacciato quando si sono accorti che cantavo in play-back. impressionante. Il suo “Ella Fitzgerald sings the Cole Porter song book” del 1956 dedicato alle canzoni e alle musiche di Cole Porter, viene considerato uno dei dieci dischi più belli di sempre. I critici generalisti la chiamavano “America’s first lady of song” e la adoravano, quelli di jazz le anteponevano quasi tutti Billie Holiday, sopraffina interprete di grande impatto drammatico. Uno di essi, Dan Morgenstern, ha scritto: “Quando sento Ella Fitzgerald cantare in modo impeccabile “My man has gone away”, mi viene da pensare che “il suo uomo” sia sceso un attimo dal fornaio a prendere il di diabete che l’aveva colpita e che la costringeva a ricoveri ospedalieri sempre più frequenti, seguiti spesso da interventi chirurgici non proprio leggeri, prima agli occhi, poi agli arti inferiori e infine al cuore. Non ha avuto una vecchiaia serena e l’ultima parte della sua carriera ne ha inevitabilmente risentito. Ma quello che è riuscita a regalarci, in termini di incisioni e concerti nel suo periodo aureo (19501970), rimane assolutamente inarrivabile. E’ stato in quel periodo che Bing Crosby se n’è uscito con la celebre frase: “Man, woman or child, Ella is the greatest”. Sarah Vaughan aveva una voce stranissima pane. Se ascolto la stessa canzone cantata da Billie Holiday, mi arriva un pugno nello stomaco perché sento il suo dolore, sento che mi sta dicendo che il “suo uomo” se n’è andato e non tornerà più. Ella è grande ma non commuove, Billie sì, quindi è più grande”. Il cantante Mel Tormè la pensava in modo diametralmente opposto: “Billie Holiday doveva per forza puntare tutto sull’interpretazione perché sul piano strettamente vocale non poteva competere con Ella”. Secondo me, molto più semplicemente le due non si possono paragonare perché sono troppo diverse, così come non si possono paragonare, per esempio, Jack Lemmon e Marlon Brando. Alla fine, a questi livelli, prevale sempre il gusto personale del critico. Tornando alla carriera di Ella, dopo il 1974 il suo standard esecutivo, che era altissimo, si abbassò di molto anche e soprattutto a causa della grave forma e fantastica. Quattro ottave piene di estensione con una ricchezza timbrica che le permetteva di spaziare dai bassi più profondi, quasi mascolini, agli alti da contralto lirico purissimo. Se si ascoltano le sue prime incisioni, a tratti sembra di sentire Marian Anderson, la prima grande cantante lirica di colore. I suoi ammiratori la chiamavano “The Divine”, i detrattori “Popeye”, per il suo caratterino rissoso e poco portato al dialogo e al compromesso. Personalmente non ho mai sentito nessuno cantare “bene” come Sarah Vaughan, nemmeno Ella, nemmeno Sinatra. Per “bene” intendo con una simile, incredibile perfezione formale. Certo, la perfezione formale non è tutto e non sempre fa l’arte, se no Annigoni sarebbe più artista di Picasso e Van Gogh. Ha sempre sofferto la grande popolarità di Ella Fitzgerald, che andava ben al di là dei confini nobili ma un po’ angusti del jazz. Nel 1961 le due Black Voices: Ella Fitzgerald era troppo brava. Una prima della classe che, tuttavia, non se la tirava. A dispetto dei 40 milioni di dischi venduti e dei trionfi di pubblico e di critica conseguiti, era rimasta la timida ragazzina di Yonkers che ascoltava Armstrong e Bessie Smith nel retrobottega del fruttivendolo del suo quartiere. Quando gli organizzatori dei suoi concerti la mandavano a prendere all’aeroporto con tanto di macchina di lusso con l’autista, lei declinava l’invito e saliva sul pullman con gli altri musicisti, rimandando indietro la Rolls piuttosto che la Bentley. Aveva una tecnica di base perfetta e una duttilità vocale che le permetteva di spaziare dal jazz al pop alla bossa nova con una facilità � Dicembre 2016 primedonne furono invitate a Roma per un doppio concerto di gala all’Ambasciata Americana. Quando Sarah si accorse che i cacciatori d’autografi assediavano Ella e ignoravano lei, si infuriò come una iena e licenziò in tronco tutto il suo management, colpevole di non aver saputo valorizzare a dovere la sua immagine. Negli anni successivi ha sempre mantenuto altissimo il livello delle sue esibizioni, non così quello delle incisioni discografiche, condizionate dalle scelte sconsiderate di consulentimanager (due dei quali erano suoi parenti stretti) che nella migliore delle ipotesi erano degli autentici incompetenti. Quando Ella Fitzgerald ha superato l’età canonica per il canto, Sarah si è presa la sua rivincita, diventando la numero uno del mondo per distacco. Negli ultimi tempi se ne sbatteva le scatole del jazz e incideva solo cose che la appagavano, tipo “Porgy and Bess” con la London Symphony Orchestra, da contralto operistico puro o l’album “One world, one peace”, nel quale erano contenute sei poesie giovanili di Papa Giovanni Paolo II°, adattate e musicate su misura per lei da Francy Boland. Fumatrice accanita, morì a 66 anni per un carcinoma polmonare. Il Reverendo Jesse Jackson, per molti anni braccio destro di Martin Luther King, a un certo punto dell’elogio funebre, disse: “I bianchi hanno avuto Maria Callas e Joan Sutherland, noi abbiamo avuto Marian Anderson e Sarah Vaughan”. Non poteva farle un complimento migliore. Su Aretha Franklin vado un po’ controcorrente. Secondo me la migliore Aretha è quella dei primi anni, dei dischi Columbia, quando cantava il blues come nessuno e il gospel come Mahalia Jackson. Quando Jerry Wexler l’ha ingaggiata per la Atlantic, nel 1967, ha fatto la sua fortuna a livello finanziario ma ha modificato sostanzialmente il suo repertorio, imponendole il Rithm and Blues e il Soul, a scapito del gospel. Intendiamoci, Aretha ha pienamente risposto alle attese, continuando a cantare splendidamente, ma, pur diventando sempre più brava, ha perso quella straordinaria carica espressiva che aveva nei primi tempi. Con Ella e Sarah ha in comune, oltre allo smisurato talento, la vita privata catastrofica. Ha avuto due figli quand’era lei stessa poco più di una bambina, il primo a 15 e il secondo a 17 anni. Suo padre, severo predicatore della Chiesa Battista, non contento di aver toppato clamorosamente nella scelta-imposizione del primo marito, le scelse anche il secondo che, se possibile, fu più deleterio del primo. Per fortuna impiegò poco ad accorgersi che Aretha era troppo brava per cantare nel coro della chiesa e la presentò a Clara Ward, la mitica cantante di gospel che era amica di famiglia. Clara, dopo averla sentita cantare “Just a closer walk with thee”, telefonò a John Hammond, il patron della Columbia Records, dicendogli: “Ho scoperto un fenomeno. Falle subito firmare il contratto”. Come facesse a cantare un’ottava sopra senza uscire dalla tonalità, rimane uno dei grandi misteri dell’universo, almeno per me. Dal 1963 al 1971 ha inciso una lunga serie di eccellenti LP, da “Lady Soul” a “Young, gifted and black” fino a “Spirit in the dark” che forse li superò tutti. Rifaceva i classici meglio degli originali, basta sentire “Respect” di Otis Redding, “Satisfatcion” dei Rolling Stone e “Bridge over the trouble water” di Paul Simon. Dal 1972 al 1980 ebbe un lungo periodo di bassa fortuna per non dire di oscuramento vero e proprio, per colpa dell’ineffabile Jerry Wexler che la sacrificò sull’altare dell’imperante disco-music, tentando di ripetere l’esperimento che gli era parzialmente riuscito con Dionne Warwicke. Purtroppo fu un fiasco clamoroso, che rischiò di far chiudere la carriera ad Aretha anzitempo. Nel 1981 arrivò il rilancio in grande stile con la partecipazione al film “The blues brothers”, nel quale cantò, da par suo, un trascinante brano, “Think”, entrato subito in classifica. Adesso che ha 74 anni, fa la vita della tranquilla pensionata nella sua vasta tenuta in Michigan, apparendo, semel in anno, in qualche trasmissione televisiva o in qualche occasione particolare, tipo l’insediamento del Presidente Obama alla Casa Bianca, nel corso del quale ha cantato un “Amazing Grace” da brividi. Nonostante l’avvento di Mariah Carey, Alicia Keys e Beyoncè, lo scettro di “Queen of Soul” rimane saldamente nelle sue mani. Paolo Selvatico Autorizzazione del Tribunale di Pavia n. 198 del 5-12-1974 NUMERI DI PUBBLICO INTERESSE Municipio Via Roma, 71 - tel. 0382 939611 Fax 0382 927711 Orari al pubblico da lunedì a sabato: 8.15 - 12.30 mercoledì: 15.30 - 17.30 sabato: 8.15 - 12 Ufficio Tecnico Orario per il pubblico: mercoledì: 15.30 - 17.30 sabato: 9 - 12 Asilo Nido Comunale Via Moro, 1 - tel. 377 5392546 Poliambulatorio di Giussago tel. 0382 937630 AUSER P.zza Cesarino Sacchi tel. 0382 927852 Orari al pubblico dal lunedì al venerdì 10 - 12 Ass. vol. di P.s. e P.a. 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