Giussago Dicembre 2016

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Giussago Dicembre 2016
Dicembre 2016
Caro Max,
tradizionalmente la prima pagina del
notiziario comunale è sempre stata
assegnata al Sindaco e – nel rispetto
della tradizione – in un certo senso è
così.
Con te, Max, ci lascia un Sindaco, uno
straordinario amministratore comunale,
soprattutto un amico, una persona cara
che ciascuno di noi ricorda in modo
personale per il ruolo pubblico che hai
ricoperto e per la tua vita privata: onesta,
leale, onorevole.
Non c’è strada, quartiere o campagna
che non conoscessi come le tue
tasche. Una passione per l’Urbanistica
e l’Ambiente che hai condiviso e
trasmesso a tutti noi, per preservare
il decoro urbano, per valorizzare la
qualità edilizia, per rispettare la ruralità
del nostro Territorio. Durante gli anni
della recente espansione edilizia sei
stato fra i primi a dedicarti alla tutela
del nostro patrimonio architettonico,
rappresentato da innumerevoli cascine
di grande valore storico e culturale. Hai
sempre pensato che questi immobili,
dopo le profonde trasformazioni
che hanno investito l’agricoltura
negli ultimi decenni, potessero avere
una destinazione diversa rispetto al
mero recupero di tipo residenziale,
preservandone le caratteristiche edilizie
e rendendoli attuali con recuperi di
tipo multifunzionale, rispondendo alle
esigenze di servizi ed innovazione
tecnologica della società moderna. Il
nostro Piano di Governo del Territorio,
esempio di sviluppo sostenibile preso
a modello da molti comuni, porta
inequivocabilmente la tua firma.
La tua lungimiranza ci ha portati ad
affrontare la sfida più importante per il
nostro paese: la realizzazione del Nuovo
Campus Scolastico. Un’opera che hai
sempre considerato un fiore all’occhiello
non tanto della tua amministrazione,
ma un vanto per l’intera comunità. Un
edificio all’avanguardia sotto il profilo
tecnologico in cui i nostri bambini e
ragazzi potessero crescere e studiare
al sicuro, ma che al tempo stesso fosse
a disposizione dei cittadini durante
il tempo libero. Un’opera voluta
fortemente, giunta a compimento dopo
anni di duro lavoro alla ricerca di
finanziamenti pubblici.
La nostra Amministrazione e il nostro
Comune devono molto ad una persona
che ha dedicato buona parte della
propria vita ad amministrare la cosa
pubblica, a costruire un’idea di futuro
per il paese in cui è nato e cresciuto.
Un paese che negli anni trascorsi da
amministratore comunale, prima come
assessore ai Lavori Pubblici e poi
come Sindaco, hai cercato di plasmare
con profonda abnegazione e spirito
di servizio, fortemente convinto che
valesse sempre la pena mettersi in gioco
per il bene dei propri cittadini, a volte
avendo il coraggio di assumere decisioni
scomode, ma necessarie per un progetto
politico più ampio.
Ci hai insegnato che nelle scelte politiche
spesso il risultato non è immediato
e nemmeno semplice da valutare.
Occorre sempre del tempo. Tempo che
ad oggi, dopo pochi mesi dalla vittoria
delle elezioni comunali, ci è mancato
per poter realizzare le iniziative che
avevamo programmato e pensato per
la nostra Comunità, soprattutto dopo
un anno di Commissariamento che ha
visto il nostro Comune perdere terreno
su più fronti. Hai portato sulle spalle
la responsabilità di amministrare nella
ferma convinzione che solo cercando il
bene di tutti si opera anche a favore del
bene di ciascuno.
Amministrare un piccolo comune
richiede impegno e sacrifico, ma
soprattutto richiede la collaborazione
di tutte le persone che hanno a cuore il
territorio in cui vivono, dai giovani agli
anziani, dalle famiglie alle associazioni.
Proprio le associazioni di volontariato
sono state i tuoi principali interlocutori,
riconoscendo il loro ruolo di coesione
sociale, specialmente nei periodi più
drammatici della crisi economica che
abbiamo attraversato.
Sei stato capace di guardare oltre, di
superare i confini del nostro comune
e di costruire solidi rapporti di
collaborazione con le amministrazioni
limitrofe, nella ferma convinzione che
solo mettendo assieme le proprie forze
i piccoli enti locali fossero in grado
di affrontare le sfide del futuro e di
interpretare le esigenze della società in
rapido e continuo mutamento. Da questo
fermento e spirito di collaborazione era
nato proprio il Comprensorio Neorurale
della Certosa di Pavia, momento di
confronto tra le amministrazioni dello
stesso territorio ancor prima che le leggi
nazionali portassero i comuni su questa
strada.
Chi ha avuto l’onore di amministrare al
tuo fianco ha potuto apprezzare la tua
passione, l’esperienza, la competenza
multidisciplinare, il profondo rispetto
per le istituzioni e per i nostri cittadini.
Hai sempre preteso che l’ente comunale
fosse l’istituzione più vicina ai cittadini.
La tua porta era sempre aperta: “perchè
i cittadini devono vedere, devono
avvicinarsi alle istituzioni, devono
chiedere e avere risposte”.
Nella tua visione amministrativa
l’esperienza maturata nel palazzo
comunale doveva essere condivisa,
doveva essere trasmessa alle nuove
generazioni, ai giovani che hai sempre
voluto al tuo fianco. Il sapere e le
competenze acquisite nella gestione del
nostro comune dovevano diventare un
patrimonio di idee e sapere da spendere
al servizio della comunità, per risolvere
i problemi della gente, per ridurre le
distanze tra società civile e istituzioni,
tra centro e periferie.
Il tuo impegno ha portato a costruire
un progetto amministrativo che
guardava lontano ma che si sviluppava
nel presente, con l’unico obiettivo di
rendere il nostro comune sempre più
moderno, sempre più solidale e sempre
più a misura di cittadino.
Questa è l’immensa eredità politica
che lasci alla tua Giussago, alla nostra
comunità e alla nostra amministrazione.
Ci avviciniamo al Natale, facciamo
nostri i tuoi migliori Auguri per i
Cittadini e li estendiamo a tutta la nostra
Comunità.
Riposa in Pace, Amico Caro...ti
ricorderemo sempre come in questa
foto: la schiena dritta, gli occhi rivolti
al futuro, lo sguardo in alto, ma non
troppo perché – dicevi – “le persone non
volano”.
Con Immenso affetto e riconoscenza
Alberto, Loris, Daniela, Luisella,
Maurizio, Martina, Albino, Lorenzo
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Dicembre 2016
CONTINUIAMO INSIEME
La scomparsa del nostro caro sindaco
Massimiliano Sacchi ha ridotto l’orizzonte
temporale dell’Amministrazione Comunale
scelta dai cittadini lo scorso 5 giugno.
La legge nazionale prevede che, in questi
casi, il ruolo di primo cittadino venga assunto
dal vicesindaco fino alle prime elezioni utili,
presumibilmente nella primavera del 2017.
In questo scenario lo stesso programma
elettorale che aveva consentito alla nostra
lista di imporsi alle ultime elezioni comunali
subirà nei prossimi mesi un significativo
ridimensionamento.
L’amministrazione ordinaria che siamo
chiamati ad effettuare in questa fase di
legislatura garantirà certamente i servizi
essenziali ai cittadini e consentirà di
concludere le iniziative avviate nei primi mesi
di amministrazione.
In questo senso mi riferisco all’obiettivo di
rinnovare il patrimonio comunale alienando
i fabbricati dismessi, come ad esempio l’exarchivio in Via Marconi a Giussago.
Analogamente la vendita del parcheggio
pubblico in località Stazione Certosa
permetterà il completamento del più ampio
spazio di sosta adiacente, ad oggi sterrato,
in prossimità della “straiazza”, per garantire
idonee condizioni di parcheggio ai pendolari
che quotidianamente raggiungono il nostro
comune per recarsi al lavoro con la linea
suburbana S13. Un impegno che la nostra
amministrazione ha assunto da diversi anni e
che cercherà di portare a termine nei prossimi
mesi.
La porzione di territorio compreso tra la linea
ferroviaria Milano-Genova e il monastero
della Certosa di Pavia rappresenta un nodo
viabilistico fondamentale per tutto l’Alto
Pavese e presenta una forte connotazione
produttiva e turistica. Per tale motivo,
dopo aver installato la segnaletica turistica
che conduce i visitatori dalla stazione al
monastero, la nostra intenzione è riqualificare
il contesto urbano per offrire un servizio ai
cittadini all’altezza delle loro aspettative.
Di certo il nostro territorio non richiede
solamente nuove opere pubbliche, ma una
costante ed efficace opera di manutenzione
del patrimonio esistente. Dopo un drammatico
anno di commissariamento, che ha visto
ridotti al minimo gli interventi manutentivi,
è obiettivo dell’amministrazione superare le
condizioni di emergenza che si sono create nel
nostro territorio, per poter pianificare dall’anno
prossimo un programma di manutenzione
sulle strade e sui cimiteri, da sempre una
nostra priorità. Ricordo ad esempio gli
interventi realizzati nella recente stagione
estiva per il ripristino della strada pedonale
che conduce alla stazione FS e l’asfaltatura
di Via Benedetto Croce a Giussago, ridotta in
condizioni drammatiche.
Sul
fronte
ambientale
la
nostra
amministrazione ha da subito consolidato
i rapporti di collaborazione con i comuni
limitrofi, Lacchiarella e Vellezzo Bellini, al
fine di costruire un percorso condiviso volto
alla tutela dell’ambiente e della salute dei
cittadini. Da questa collaborazione è nato un
tavolo tecnico permanente, alla quale hanno
partecipato gli enti di controllo delle due
province coinvolte (ARPA, ATS, Provincia
di Pavia e Città Metropolitana di Milano), per
affrontare in prima battuta le problematiche
odorigene presenti nei nostri territori. Nel
limite delle competenze dei nostri Enti e
attraverso il supporto del Politecnico di
Milano, abbiamo intenzione nei primi mesi
del 2017 di effettuare un monitoraggio
delle emissioni odorigene prodotte dalle
aziende presenti sul nostro comune, al fine di
migliorare la qualità dell’aria che respiriamo
e, più in generale, la qualità della vita dei
nostri cittadini.
Collaborare con le amministrazioni comunali
limitrofe ritengo sia la migliore risposta alle
esigenze dei nostri cittadini e l’unico modo
per attuare politiche moderne e vicine alle loro
aspettative, soprattutto in un periodo storico
di forti ristrettezze economiche per gli Enti
Locali.
Per recuperare il tempo perduto durante la
fase di commissariamento, abbiano inoltre
avviato una serie di attività all’interno del
plesso scolastico per trasformarlo finalmente
in un vero “campus”, non solo utilizzato dai
nostri giovani ma anche dai cittadini al di fuori
dei normali
orari della didattica. Ampi spazi come la
palestra e lo urban center hanno subito trovato
impiego per l’organizzazione di corsi per
i cittadini e di iniziative ludiche, rendendo
questo edificio un vero punto di riferimento
per la nostra popolazione. Un percorso di
valorizzazione e promozione del nuovo plesso
scolastico che è stato possibile unicamente
grazie all’aiuto di volontari e associazioni,
vero motore della nostra piccola comunità.
In questi primi mesi abbiamo cercato di
riprendere il filo amministrativo interrotto
bruscamente nel 2015, ripristinando quella
collaborazione con la società civile che ha
reso il nostro comune da sempre sensibile alle
tematiche sociali e vicino alle esigenze dei
cittadini.
Proprio ai volontari, alle famiglie e a tutti i
nostri residenti rivolgo in questo momento i
più sentiti auguri di Buon Natale e di un felice
anno nuovo, che sia foriero di serenità per il
nostro paese.
Alberto Lodroni
LAVORI IN CORSO
Dopo un anno di commissariamento del nostro Comune, siamo ripartiti e nonostante l’austerità per le entrate nelle casse comunali e le conseguenti limitazioni per le spese di manutenzione ordinaria/strordinaria del nostro territorio, siamo riusciti ad effettuare alcuni interventi
che di seguito elenco:
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Asfaltatura via Benedetto Croce nel capoluogo € 17.919
Riqualificazione strada pedonale di accesso alla stazione ferroviaria Staz. Certosa €
9.028
Realizzazione parcheggio pubblico a servizio del cimitero di Baselica Bologna € 5.221
Parziale rifacimento segnaletica orizzontale / verticale territorio € 6.000
Messa in sicurezza e manutenzione di n. 90 pali di pubblica illuminazione € 3.500
Sistemazione e manutenzione di tutti i Cimiteri comunali con l’impiego dei nostri addetti
Lavori di manutenzione e ripristino di porzioni ammalorate del manto stradale all’interno del territorio comunale € 2.562
Pulizia e spurghi di pozzetti su tutto il territorio comunale € 1.200
Riqualificazione della pubblica illuminazione con sostituzione di circa 220 punti luce a led con costi totalmente a carico di Enel Sole
(Gennaio 2017)
Asfaltatura strada provinciale S.P. 27 da Giussago a Cascina Maggiore relativamente alla convenzione A2A – Provincia PV (Area
Vasta) – Comune Giussago (primo quadrimestre 2017)
Come diceva uno scrittore e “saggista” statunitense (Napoleon Hill), pur avendo poche risorse, non abbiamo aspettato che arrivasse il tempo opportuno,
abbiamo iniziato con i mezzi che abbiamo avuto a disposizione, mezzi migliori li troveremo lungo il cammino.
Albino Suardi
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POLITICHE AMBIENTALI
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La tutela della salute pubblica è uno degli
argomenti di maggior risalto nella quotidiana
attualità. Come in tutte le cose, si può
approcciare il tema seriamente, direi quasi
con rigore scientifico, ovvero urlando alla
luna (o meglio, alla pancia della gente)
di disastri ambientali, malattie incurabili,
controllori inaffidabili, ecc. La scelta di questa
Amministrazione è quella di affrontare ed
approfondire le problematiche per risolverle
nella massima trasparenza. Da sempre.
Nello specifico, per evitare di allargare troppo
il discorso scadendo nella filosofia, vorrei
parlare di due temi specifici, presentando nelle
intenzioni, ma soprattutto nei fatti, la situazione
attuale: il Bioreattore Attivabile ed il Tavolo di
Lavoro per le indagini olfattometriche.
Negli ultimi anni il bioreattore è stato un tema
molto dibattuto.
Per
sommi
capi,
l’Autorizzazione
Integrata Ambientale è stata rilasciata dalla
Amministrazione Provinciale di Pavia
nell’aprile 2015 e solo recentemente è
iniziata la gestione operativa dell’impianto da
parte di A2A Ambiente S.p.a. Il controllo in
ordine al rispetto dell’autorizzazione, relativa
comunque all’intero complesso produttivo,
spetta all’ Arpa – Agenzia Regionale per la
Protezione dell’Ambiente – Dipartimento di
Pavia.
Il piano di monitoraggio e controllo,
dettagliatamente previsto al rilascio
dell’autorizzazione, specifica gli obiettivi in
merito alla qualità dell’aria, dell’acqua, del
suolo, del rumore e della raccolta dei dati.
I parametri da monitorare, a seconda della
tipologia, prevedono controlli giornalieri,
mensili, semestrali o annuali. Il monitoraggio
viene effettuato in autocontrollo (self
monitoring) sia direttamente dal gestore
dell’impianto che da società terze o laboratori
qualificati ed accreditati.
Il complesso dei dati raccolti, oltre ad essere
archiviato dal gestore, viene caricato sulla
banca dati AIDA – Applicativo Integrato di
Autocontrollo gestito da Arpa per conto della
Regione Lombardia. Questi dati vengono
periodicamente validati da Arpa e creano la
base per gli interventi ispettivi di controllo.
Per quanto ovvio, eventuali criticità o
superamenti dei parametri fissati prevedono
specifici protocolli di intervento da parte degli
enti preposti.
I comuni di Giussago e Lacchiarella, sul cui
territorio sorge l’impianto, hanno costituito
una commissione tecnica, come previsto
dalla convenzione a suo tempo siglata,
al fine di collaborare con gli enti preposti
istituzionalmente ai controlli.
Sottolineo “istituzionalmente” in primo luogo
perché amministrazioni locali come le nostre,
chiaramente, non possiedono professionalità
specifiche all’interno del proprio organico,
perciò possono unicamente collaborare
per il controllo delle fasi di monitoraggio.
In secondo luogo, ma non per importanza,
perché si tratta di organismi regolatori e non
di parte.
Negli ultimi anni, anche prima dell’entrata in
esercizio del bioreattore, sono emerse criticità
in merito ad emissioni odorigene e diffusione
di mosche. Il monitoraggio condotto da
Arpa, su richiesta dei comuni di Giussago
e Lacchiarella, nel giugno 2014 ha portato
ad un verbale le cui conclusioni recitano:
“L’impatto olfattivo delle principali sorgenti
odorigene di pertinenza del Centro Integrato
A2A Ambiente di Giussago – Lacchiarella
può considerarsi contenuto e non sembra
impattare in modo significativo sulla qualità
dell’aria del territorio circostante”.
Nell’estate scorsa, rilevato che le
problematiche odorigene si sono riproposte,
sempre d’intesa con il comune di Lacchiarella,
si è concordato di attivare un tavolo di lavoro
aperto a tutti gli enti di controllo (Arpa
Lombardia, Asst, Ats e Provincia di Pavia)
per effettuare un monitoraggio specialistico.
Anche su richiesta degli enti, si è deciso di
invitare tutte le aziende titolari di impianti che
possono impattare l’ambiente con emissioni
arrecanti disturbo ai cittadini.
Considerata la presenza di impianti
potenzialmente interessati, si è allargata la
zona d’azione al comune di Vellezzo Bellini
ove sono operativi il recente impianto di
Acqua e Sole S.r.l. e l’azienda agricola Busi,
allevamento di pollame.
Tutte le aziende (A2AAmbiente S.p.a., Egidio
Galbani S.p.a., azienda agricola Farina oltre
Dicembre 2016
alle già citate) hanno dato la loro disponibilità
ad entrare in questo protocollo gestito dal
Politecnico di Milano – Dipartimento di
Chimica ed a partecipare alle spese di tale
studio i cui risultati saranno, naturalmente, resi
pubblici.
Si tratta quindi di uno studio di impatto olfattivo
cumulativo per poter individuare la fonte di
provenienza e provvedere all’eliminazione
degli odori percepiti nei nostri territori.
Tale studio verrà eseguito nella prossima
primavera, periodo in cui teoricamente si
verifica la fase acuta del problema, avrà
durata limitata nel tempo ma comunque utile
ad eseguire studi scientifici su modelli già
sperimentati che verranno applicati ai cinque
impianti individuati.
Come sempre, è opportuno che tutti i
cittadini segnalino agli uffici comunali
ogni volta che avvertono fastidi olfattivi,
specificando località, data e ora. Il nostro
comune ha un’ampia estensione territoriale
ed è importante integrare, anche con le
segnalazioni dei cittadini, le nostre evidenze di
monitoraggio.
La segnalazione non è una denuncia, si può
fare di persona oppure telefonando agli
uffici, inviando una mail, senza impegno.
Permettetemi di ribadire che sono i nostri uffici
(o gli amministratori comunali) i destinatari di
queste segnalazioni, non i social network.
Tutti gli enti e le aziende interessate hanno la
volontà di chiarire la provenienza e la natura
degli odori per escludere, prima di tutto, la
pericolosità degli stessi, garantendo il rispetto
delle regole quale principio fondamentale di
convivenza.
Questo, per la nostra Amministrazione, vuol
dire tutelare la salute pubblica.
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Dicembre 2016
SERVIZI SOCIALI E ALLA PERSONA
E’ la prima volta che mi trovo a scrivere,
da componente della Giunta, sul
Notiziario Comunale, questo “antico”
e bellissimo strumento per raccontare
il nostro Comune, le attività che si
svolgono sul territorio e l’operato
dell’Amministrazione.
E per la prima volta sono stato chiamato da
Massimiliano a ricoprire nella sua Giunta
il ruolo di Assessore ai Servizi Sociali
e alla Persona. Un ambito certamente
molto delicato e complesso che ha
impegnato le Amministrazioni Locali
negli ultimi difficili e angoscianti anni
della crisi economica e finanziaria che
ha attraversato anche la Nostra Nazione,
a dover far fronte a problematiche sociali
nuove, alle quali i Comuni non erano
abituati e per le quali non possedevano
strumenti adeguati di risposta.
In questo contesto si è sviluppata la
centralità ed in un certo senso la criticità
del comparto dei Servizi Sociali ed
alla Persona che hanno portato la spesa
sociale a crescere in modo significativo
all’interno dei bilanci. E mentre
aumentavano i bisogni e la necessità di
investire, a causa degli ingenti tagli dello
stato centrale le risorse diminuivano.
All’interno di questo quadro di azione
non certo ottimale, l’Amministrazione
intende, tuttavia, perseguire politiche
sociali indirizzate al sostegno delle fasce
più deboli: minori, anziani, disabili e
famiglie in difficoltà. Sono state attivate
da una parte, una serie d’iniziative tese
a contrastare situazioni critiche, con
l’ obiettivo di superare le emergenze
e dell’altra azioni per tamponare
problematiche complesse difficilmente
risolvibili in via definitiva
L’articolazione dei servizi offerti dal
Comune è molto varia e si concretizza in
progetti di sostegno alla persona. Diverse
sono le forme d’intervento messe in
campo: dall’operato di professionalità
specialistiche come gli assistenti sociali,
alla sinergia con azioni integrate con
le diverse agenzie socio educative del
territorio (Auser, Parrocchia, Sindacati,
CDD, Piano di Zona, ASL, ecc..) sino alla
preziosa collaborazione col volontariato
sociale.
Durante il Commissariamento, da un
lato abbiamo visto mantenuti quei
servizi di assistenza tipicamente erogati
dall’ente comunale quali ad esempio
l’Assistenza Domiciliare volta all’igiene
personale e dell’alloggio di persone
non autosufficienti, la fornitura di Pasti
a Domicilio, l’Assistenza ai Minori
Disabili, Trasporto di Disabili, sostegno di
disabili in Comunità. Dall’altro abbiamo
purtroppo constatato che importanti
servizi rivolti alle fasce più deboli come
il servizio di Prelievi a Domicilio o
altri rivolti a tutta la popolazione come
lo Sportello Psicologico e lo Sportello
Legale non sono stati finanziati.
Proprio sul reinserimento di queste ultime
importantissime iniziative, che hanno
trovato larga utilità tra la popolazione
negli anni precedenti, stiamo approntando
una parte delle nostre attività sui Servizi
Sociali, oltre a portare avanti tutto il resto.
Altro nodo importante per cui il Comune
non dispone strumenti ordinari, è la
richiesta di lavoro. Molti sono i cittadini
che si rivolgono all’Assessorato per la
ricerca di un lavoro. Abbiamo aderito,
all’interno del Piano di Zona al progetto
Sportello Lavoro: un’iniziativa molto
apprezzata che consiste nel creare
settimanalmente in tutti i comuni del
PDZ uno sportello in cui ci possa recare
per sostenere un colloquio con degli
esperti e consegnare od essere indirizzati
alla compilazione di Curriculum. Lo
sportello Lavoro, in costante contatto
con moltissime Agenzie per il Lavoro e
direttamente con moltissime aziende del
territorio, indirizzerà i profili raccolti alle
aziende alla ricerca di personale.
Ho voluto delineare un quadro molto
sintetico e generico del comparto di cui
mi occupo, poiché questi pochi mesi sono
serviti ad iniziare a rimettere in moto il
Comune dopo il Commissariamento che ci
ha lasciato un Bilancio pressochè blindato
e nemmeno il prossimo ci consentirà
larghi spazi di investimento poiché siamo
in ordinaria amministrazione.
Le difficoltà sono molte, le situazioni
complesse, gli eventi che affrontiamo
sono spesso Iceberg con una parte visibile
molto piccola (che tutti sanno e a volte
anche male) ed una parte sommersa
molto ampia.
In vista del Natale e dell’approssimarsi
della fine di questo 2016 desidero
rivolgere a tutti Voi i miei più Calorosi ed
Affettuosi Auguri per un Felice Natale ed
un Prospero Anno Nuovo. In particolare
vorrei rivolgere – ed invito voi tutti un pensiero speciale per quelle persone
che sono sole o che si sono sentite
escluse perché versano in gravi disagi
di qualunque natura. Parte della nostra
missione di Amministratori è ridare
Speranza.
Buon Natale Loris Girello
Donazione di organi
una scelta in Comune
Donare gli organi è un atto di civiltà e di
umanità, è un modo concreto per salvare
vite umane, è un gesto di generosità
che chiunque può compiere. Per queste
ragioni l’Amministrazione Comunale
di Giussago ha deciso di sensibilizzare
la popolazione su questa tematica
introducendo la possibilità di dichiarare
la propria volontà di donare gli organi
al momento del rilascio o del rinnovo
della Carta d’Identità presso lo sportello
dell’Ufficio Anagrafe del Comune. Gli
abitanti di Giussago e frazioni sono liberi
di effettuare la propria scelta a partire
da lunedì 21 novembre. Gli impiegati
comunali hanno partecipato a un corso
di formazione tenuto dalla dott.ssa Tosi
delle Rianimazione del San Matteo e una
fase di prove tecniche è stata superata
correttamente. Le dichiarazioni raccolte
verranno trasmesse al SIT, Sistema
Informativo Trapianti. Non verrà apposta
nessuna dicitura sul retro della Carta
d’Identità per evitare che si vengano a
creare disguidi in caso di viaggi all’Estero.
I cittadini del Comune di Giussago hanno
già dimostrato di essere molto attenti a
questa importante tematica: sono ben 110
i donatori iscritti all’AIDO (Associazione
Italiana per la Donazione di Organi,
Tessuti e Cellule). Purtroppo però il
gruppo comunale dell’AIDO è in una fase
di stand-by dopo la scadenza dell’ultimo
direttivo. Tuttavia l’Amministrazione ha
già attivato un canale diretto con il gruppo
provinciale di Pavia dell’associazione per
cercare di rilanciare la sezione locale, che
potrebbe avere un ruolo fondamentale
nella campagna d’informazione sul nuovo
servizio oltre a contribuire alle iniziative
sociali del territorio.
Lorenzo Collivasone
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Corsi sportivi
al Campus Scolastico
Finalmente, a distanza di un anno
dell’apertura del nuovo Campus
Scolastico, a settembre di quest’anno
è iniziato il suo utilizzo anche per
attività aperte a tutta la popolazione.
In particolare con l’Open Day del
24 settembre sono state presentate
tutte le attività sportive programmate
all’interno della Palestra e dello
Urban Center. Sono attualmente attivi
corsi di ginnastica dolce per anziani,
ginnastica per adulti, yoga, karate,
zumba e zumba step. È iniziato
anche il corso di Mini Volley rivolto
a bambine e bambini dai 5 ai 12 anni
della nuova società di pallavolo che è
nata quest’ estate sul nostro territorio:
l’ASD Giussago Volley. Il nostro
Comune ha dimostrato di avere la
forza di darsi da solo un’alternativa
al più diffuso calcio. L’obiettivo della
nuova società è di dare alle nuove
generazioni la possibilità di praticare
uno sport sano come la pallavolo
all’interno del nostro Comune, con i
propri amici, senza doversi spostare
altrove, e di farlo vestendo i colori e
portando il nome del proprio paese.
La Palestra del Campus ospiterà
per il periodo invernale anche gli
allenamenti dei bambini più piccoli
dell’ASD Giussago Calcio 1973, in
modo da permettere loro di divertirsi
e di fare attività fisica di squadra
anche nei giorni più freddi e piovosi.
Per informazioni sui corsi è
Una giovanissima
atleta sul podio
del Triathlon
Greta Lazzari, classe 2006, residente a
Guinzano, è stata convocata al Trofeo
Coni Kinder 2016 per rappresentare la
Lombardia nella specialità del triathlon
(nuoto, bici e corsa) nella staffetta mista
2 femmine e 2 maschi.
La giovane atleta si dedica alla disciplina
ciclistica da quando frequentava ancora
la scuola materna e negli ultimi anni ha
scoperto il triathlon, dimostrando da
subito grande abilità e passione.
Il trofeo si è svolto lo scorso mese di
settembre a Villasimius, in Sardegna, e
ha visto la partecipazione di più di 4000
giovani atleti provenienti da tutte le
regioni italiane.
La competizione prevedeva la formula
della staffetta: 200 metri di nuoto, 3
chilometri di bici e 1 chilometro di corsa.
La Lombardia ha vinto il trofeo e Greta
si è classificata con il secondo miglior
tempo, seguendo l’avversaria dell’Emilia
Romagna, classe 2005.
Nel 2016 Greta è stata anche vincitrice
del circuito Lombardia e Nord Ovest
(Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle
d’Aosta), nella categoria esordienti
(2005-2006).
Alla giovanissima atleta di Guinzano le
nostre più sincere congratulazioni e un
grande in bocca al lupo per le prossime
gare sportive.
Dicembre 2016
sufficiente presentarsi al Campus
durante l’orario delle attività. La
speranza per il futuro è di riuscire
ad
aumentare
e
diversificare
ulteriormente l’offerta sportiva con
nuovi corsi per tutta la popolazione.
Lorenzo Collivasone
Sport e
salute
uniti a
Guinzano
L’US Guinzano ASD è ai primi posti
non solo in classifica ma anche per
quanto riguarda le iniziative sociali.
Lunedì 14 novembre presso l’oratorio
di Guinzano si è tenuto un interessante
incontro di promozione dell’attività
dell’ADO San Paolo (Associazione
Donatori
Ospedale
San
Paolo
Milano)sulla donazione di sangue e
sull’importanza della prevenzione
ginecologica e andrologica soprattutto
in ambito sportivo e per le giovani
generazioni. Buona la partecipazione
della cittadinanza che ha seguito con
attenzione le presentazioni dei medici
dell’ADO. Iniziative come questa,
assieme alle ottime prestazioni sul
campo dei ragazzi di Mister Canato,
danno lustro alla società sportiva più
longeva del nostro comune.
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Dicembre 2016
Conciliazione
Vita-Lavoro
Armonizzare lavoro e Vita privata
significa dover trovare un equilibrio
tra le due realtà e, spesso, assumere dei
compromessi.
Nei mesi scorsi il Parlamento europeo
ha sancito come diritto fondamentale la
conciliazione tra Vita lavorativa, Vita
privata e Vita familiare incentivando,
l’UE e gli Stati membri, ad attuare
delle politiche che la possano favorire
e sostenere. Gli obiettivi che pone il
Parlamento europeo sono molto ambiziosi
e tendono ad avvicinarsi ai modelli
sociali del nord Europa dove sono già
molto “avanti” rispetto all’Italia. Tra gli
obiettivi si chiede che vengano realizzate
delle politiche conciliative in materia di
congedo dei genitori, di sostegno alle
disabilità, di sostegno alla cura dei figli, di
politiche lavorative paritarie e rispettose
dei tempi familiari, che possano aiutare
e sostenere la famiglia nel suo ciclo di
vita, auspicando sia misure legislative a
sostegno, ma anche la nascita di welfare
aziendali che sostengano le famiglie.
Di tutti questi buoni propositi del
Parlamento europeo, si iniziano a vedere
dei segnali positivi che vanno proprio in
questa direzione, anche se c’è ancora tanto
da fare, soprattutto a livello legislativo.
Da maggio 2016, Regione Lombardia
finanzia la misura “Nidi Gratis”, con cui,
le famiglie che aderiscono, e ve ne sono
molte del nostro Comune, si vedono
rimborsare totalmente la retta del nido.
Negli incontri con le famiglie e,
nell’ascoltare i bisogni concreti che
emergono, mi sono impegnata a prestare
particolare attenzione a tutte quelle azioni
che possano concretamente supportare
le famiglie, interventi per favorire la
conciliazione a livello territoriale in più
direzioni, ripensando e rileggendo le
modalità, i tempi e l’offerta stessa dei
servizi di supporto, affinché siano sempre
più flessibili e funzionali al bisogno di
conciliazione tra la Vita lavorativa e la
Vita familiare.
L’obiettivo che mi sono prefissata sta
prendendo forma innanzitutto con
l’attivazione di due progetti importanti e
innovativi, ma anche con l’estensione dei
servizi già presenti. “Vacanze a Scuola”
prevede la possibilità per i bambini/
ragazzi dai 3 ai 13 anni di svolgere delle
attività ricreative durante il periodo di
sospensione scolastica. “Festa in Testa”
che si svolgerà un venerdì sera al mese,
dalle 19.00 alle 23.00, a partire dal
gennaio 2017, e coinvolgerà i bambini
del nido, della materna, della primaria e
della secondaria in una serata a tema, tra
giochi e musica, cosicché anche i genitori
possano avere la loro serata libera da
dedicare a sé.
Con la speranza che queste iniziative
possano essere apprezzate dalle famiglie
e, possano rispondere alle loro esigenze,
voglio augurare a tutti Voi Buone Feste.
Ass. Istruzione e Politiche dell’Infanzia
Daniela Di Cosmo
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Dicembre 2016
Insieme
per far crescere
l’A.S.D. Giussago Calcio
L’aggregazione dei giovani è la vera
missione della società «da sempre
sostenuta con grande partecipazione»
Operativa dal lontano anno di
fondazione (1973), anche da questa
stagione l’Associazione Sportiva
A.S.D. Giussago Calcio si riconferma
come un importante punto di
riferimento per i ragazzi del paese
e delle località limitrofe: come è
noto, infatti, la vera missione del
calcio amatoriale trascende le gesta
puramente sportive diventando un
elemento di aggregazione dalla forte
valenza sociale.
«Nel corso del tempo, l’Associazione
è cresciuta molto, sia sotto il profilo
puramente sportivo che dal punto
di vista sociale, tanto da rivestire un
fondamentale ruolo educativo per i
ragazzi che si avvicinano alla pratica
del calcio», spiega il Presidente Ivan
Chiodini, che dal 2010 ricopre questa
carica all’interno dell’A.S.D. Giussago
Calcio, premettendo che «in questi
anni gestire la società sarebbe stato per
me impossibile senza l’indispensabile
aiuto del gruppo direttivo, che con
me ha condiviso momenti di grande
difficoltà e tante soddisfazioni. Non
posso poi dimenticare dirigenti e
allenatori che sacrificano tempo alle
loro famiglie per portare avanti una sfida
che diventa ogni anno più impegnativa.
Ma è un compito a cui crediamo e che
svolgiamo con entusiasmo, ripagati con
grandi risultati sia di carattere sportivo
che sociale».
Sono molti, infatti, i cittadini di
Giussago che si dedicano con energia
alla società e ai ragazzi, e l’Associazione
non sarebbe la medesima senza il
loro valido supporto: «Oggi il settore
giovanile associato conta più di 60
giovani e molte sono le soddisfazioni
che si stanno raccogliendo in ambito
calci-stico», prosegue il Presidente,
ricordando come «in questi anni non
è mai venuto meno il sostegno da
parte dei cittadini, dalle associazioni e
dalle Amministrazioni comunali che si
sono via via succedute. Queste grandi
dimostrazioni di affetto e vicinanza,
oltre a confermarci ancora una volta
l’importanza di tale realtà, ci hanno
convinti a tentare di incrementare
ulteriormente il settore giovanile e a
provare con coraggio a far crescere
ulteriormente la nostra Associazione».
Per poter avviare e sostenere tutto
questo, le forze di chi ha sempre
aiutato l’A.S.D. Giussago Calcio
potrebbero non essere più sufficienti,
come sottolinea il Presidente Chiodini:
«Consapevoli del fatto che si renda
necessario un rinnovamento in termini
di idee, accompagnato da una forte
vocazione al volontariato - che il
Comune di Giussago e i suoi cittadini,
vecchi e nuovi, hanno sempre saputo
esprimere in modo straordinario - oggi
sentiamo il bisogno di un aiuto ancora
più forte da parte di chiunque voglia
sentirsi partecipe di questo nuovo
progetto, in particolare cittadine e
cittadini pensionati e non, giovani ex
calciatori che portino la loro esperienza
calcistica per aiutarci a far crescere
i nostri ragazzi sia in termini sportivi
che umani. Servono volontari che si
occupino della quotidiana gestione
della struttura, che sappiano portare un
contributo di esperienze lavorative utili
alla gestione / manutenzione di questa
straordinaria realtà, servono persone che
vogliano aiutarci nell’organizzazione
di eventi o semplicemente nella
gestione delle attività di ristorazione e
bar durante gli eventi sportivi».
«Insomma», aggiunge il Presidente,
«servono nuove idee per consentire
alla nostra Associazione di guardare
lontano con gli occhi di chi vuole
ancora crescere, consolidando un
presente che affonda le sue origini nel
passato, in cui grandi donne e uomini,
oltre ad averla creata, l’hanno fatta
diventare ciò che oggi rappresenta per
la nostra comunità».
In conclusione, Ivan Chiodini esorta
gli aspiranti volontari a conoscere la
realtà dell’A.S.D. Giussago Calcio
«venendoci a trovare il sabato
pomeriggio al campo sportivo, per
incontrare le splendide persone che
compongono la nostra struttura:
sicuramente resterete “contagiati”
dall’entusiasmo e dalla voglia di fare
che contraddistingue i volontari che
si impegnano al servizio dei nostri
giovani, restando insieme a noi per
qualche ora di tempo libero».
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Dicembre 2016
L’ AUSER
di Giussago va al Congresso
Il 15 Gennaio 2017 si terrà il Congresso
dell’Auser di Giussago, unitamente
a Marcignago e Vellezzo Bellini; a
febbraio si terrà il Congresso Provinciale
; a marzo il Congresso Regionale; per
arrivare infine al Congresso Nazionale
in Aprile. Per Statuto L’Auser, si
riunisce in Congresso ogni quattro anni,
per riflettere e decidere di questioni
importanti che riguardano la vita
associativa, dentro il contesto in cui
opera.
Sarà una grande occasione di
coinvolgimento, di ascolto e di
elaborazione comune e l’occasione
per confermare e rinnovare i gruppi
dirigenti, raccogliendo tutte quelle
disponibilità maturate in questi anni,
frutto anche del lavoro svolto dai nostri
volontari, giovani e meno giovani.
Essere volontari è sicuramente una
scelta di vita, che gratifica prima di tutto
il volontario stesso ed in particolare per
i volontari AUSER è il modo migliore
per vivere questa seconda parte della
vita sentendosi ancora attivi e utili per
la società.
La nostra associazione AUSER I
SEMPRE GIOVANI conta più 300
iscritti e oltre 30 attivisti permanenti.
L’obiettivo è quello di realizzare
un’Auser sempre più grande, unita,
plurale, con una forte identità, fondata
sulla democrazia e la partecipazione.
Il profondo cambiamento demografico,
che si sta realizzando nel nostro paese,
produce un aumento dell’aspettativa
di vita. E’ necessario quindi costruire
una diversa idea di invecchiamento,
che sappia stimolare, nella stessa età
adulta, una rinnovata voglia di vivere e
progettare nuove esperienze, al servizio
degli associati e di tutta la comunità,
ma anche per chi, meno fortunato,
mantiene gli stessi desideri e necessità.
E’ questo che in questi anni, ha cercato
di realizzare la nostra associazione,
con lo straordinario contributo di tutti i
nostri volontari.
Ricordo qui le più importanti
iniziative: Festa di primavera con il
tesseramento; pranzo del 1° Maggio;
Corsa Podistica “di sigulat”; La pasta
del Filo D’argento; La Castagnata;
Il mercatino di Natale; il cenone di
Capodanno e, in collaborazione con
l’Amministrazione Comunale le gite
di un giorno in primavera, quella di
tre giorni in autunno, il soggiorno
climatico, il pranzo dei pensionati e la
partecipazione a teatro dello spettacolo
dei Legnanesi; un servizio di telefonia
d’ascolto dal lunedì al venerdì dalle
ore 10 alle ore 12; il trasporto per
persone sole e in difficoltà, che nel
2016 ha effettuato oltre 1000 servizi in
prevalenza per terapie, visite e controlli
medici nei vari Ospedali e ASL della
provincia, percorrendo circa 40.000
chilometri e impegnando dai 6 agli 8
volontari.
Quest’anno i concittadini che hanno
utilizzato il servizio sono più di 200.
Quali sono, dunque, gli obiettivi
che ci proponiamo, in questa fase
congressuale?
Un’ampia partecipazione ai lavori, con
contributi di idee, suggerimenti e anche
critiche, cosi da migliorare e ampliare
le nostre attività. Noi auspichiamo
che quanto predisposto dal Governo
nel 2014 indicando le linee guida
per la riforma del ”terzo settore”,
portino al riconoscimento e alla
valorizzazione delle associazioni noprofit come l’Auser e del proprio codice
etico. Strumenti, che favoriscano la
partecipazione e il dialogo con le altre
associazioni come lo Spi-Cgil, la Croce
Bianca, le società sportive e le altre
presenti sul territorio. Iniziative che
migliorino la formazione dei volontari
per servizi sempre più di qualità. Un
modello organizzativo che valorizzi
e ottimizzi l’intero sistema, iniziando
dall’applicativo unico informatico per
la contabilità, i servizi, le iniziative e
che faccia dialogare e crescere insieme
la realtà AUSER del nostro paese.
Giovanni Chiodini
del direttivo Auser di Giussago
CROCE BIANCA:
IMPEGNO
COSTANTE
Cari tutti,
In qualità di Presidente, della Croce
Bianca Milano – Sezione di Giussago,
ho innanzitutto il gradito compito di
rivolgere un saluto cordiale e caloroso,
a nome di tutti i Volontari a tutti voi ed
un particolare ringraziamento a tutti
coloro che pongono la loro fiducia
e la loro attenzione verso la nostra
associazione.
La nostra Sezione, situata a Guinzano
in Piazza del Volontariato 1 dal
novembre del 2004, è una delle 37
Sezioni appartenenti a Croce
Bianca Milano, distribuite in 9
delle 12 Province della Lombardia.
L’Associazione tutta può contare
su quasi 5500 volontari e circa 230
dipendenti. La Sezione è costituita da
circa 50 volontari (di età compresa
tra i 20 e i 72 anni) che prestano
gratuitamente il proprio servizio.
A gennaio 2017 la famiglia della
Sezione di Giussago si allargherà
grazie all’entrata degli allievi che
dallo scorso inizio ottobre stanno
frequentando, tutti i lunedì sera nelle
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Pag.9
sale dell’Amministrazione Comunale,
in Piazzale Cesarino Sacchi, il corso
per diventare soccorritore.
I servizi svolti dai volontari non sono
mai simili. Accanto alla sfera dei
trasporti di urgenza ed emergenza e
dei trasporti socio sanitari, vi è infatti
una miriade di altre attività, che
esigono impegno, competenza, tempo
e passione: ci sono i servizi dedicati
come i trasporti dei diversamente
abili, c’è l’assistenza sanitaria
diversificata (presso manifestazioni,
impianti sportivi, eventi), ci sono
corsi didattici di Primo Soccorso nelle
scuole sia primarie che secondarie, le
serate di informazione e formazione
aperte alla cittadinanza. Corsi di
disostruzione delle vie aeree in età
neonatale, pediatrica, adulta e corsi
per l’abilitazione all’utilizzo del
Defibrillatore a livello laico.
Per il servizio di urgenza ed
emergenza, i volontari prestano il loro
servizio la sera dalle 20.00 alle 24.00
oppure, in base alle disponibilità
degli stessi dalle 20.00 alle 6.00 del
mattino. L’attivazione del servizio e
l’uscita dell’ambulanza avvengono
mediante chiamata che si riceve
direttamente dalla Centrale Operativa
di Pavia. Consigliamo, in caso di
necessità, di non venire direttamente
c/o la nostra Sede a chiedere aiuto
ma di chiamare SEMPRE il numero
unico Europeo d’Emergenza 112
che vi manderà l’ambulanza libera
più vicina a voi. Venire direttamente
in Sezione comporta il rischio di
“perdere del tempo prezioso” per la
persona che ha bisogno di soccorso in
quanto potremmo già essere usciti su
un altro servizio.
Per tutti gli altri tipi di servizi,
molto più silenziosi e sicuramente
di maggior rilievo, rivolti a
cittadini del nostro Comune e
territorio, con cui instauriamo un
rapporto di conoscenza e fiducia
duraturo in quanto giornalmente
e/o periodicamente trasportiamo gli
stessi, siamo disponibili dalle 6.30
alle 17.00 circa, previa prenotazione
e programmazione del trasporto che
può avvenire mediante telefonata
al n. 0382/924963 o tramite nostro
sito www.crocebiancagiussago.org
Allo stesso numero telefonico o via
mail [email protected]
potete contattarci per tutti gli altri
servizi e corsi sopra elencati.
Nella sua storia, la nostra Sezione ha
saputo sviluppare un’identità forte e
riconosciuta, creando un significativo
legame con il territorio tutto e
un’ottima collaborazione con la nostra
Amministrazione Comunale che da
sempre ci supporta, dimostrando
sensibilità e cooperazione. Doveroso
ricordare Max, nostro grande
Sostenitore.
Tutto quello che la nostra Sezione
continua a fare, in maniera coesa e
Dicembre 2016
determinata, è grazie al grande “lavoro”
di squadra che vede la partecipazione
di tutti i Volontari, nessuno escluso, che
manifestano quotidianamente impegno
umano e professionale nell’attenzione
al Prossimo. Croce Bianca Milano è
ricchezza d’animo ed è entusiasmo da
contagiare.
Vi
ringrazio
nuovamente
tutti,
testimoniandovi che il servizio che
prestiamo è fondato sul nostro motto:
“Ama il Prossimo Tuo come Te stesso”.
Daniela Pometto
Daniela Pometto
Presidente di Sezione
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Dicembre 2016
Defibrillatori sul territorio,
una scelta di cuore
Ha preso il via il progetto del Comune
di Giussago di posizionare defibrillatori
nei punti più strategici del proprio
territorio per rendere più tempestivo
l’intervento di primo soccorso in
caso di arresto cardiocircolatorio. Il
primo dispositivo DAE (defibrillatore
semiautomatico esterno) è stato
posizionato nel nuovo campus
scolastico di via Papa Giovanni XXIII,
così da coprire sia le scuole primarie
e secondarie, sia la biblioteca, sia la
palestra e lo urban center, spazi utilizzati
anche in orario extra scolastico da
associazioni sportive, socio-culturali
e per iniziative pubbliche. Sabato 26
novembre gli istruttori della Croce
Bianca di Giussago hanno insegnato
come utilizzare il defibrillatore e
come effettuare la rianimazione
cardio-polmonare in un corso rivolto
ad insegnati, personale scolastico,
bibliotecaria e istruttori società
sportive. Il nuovo dispositivo è stato
inaugurato ufficialmente sabato 3
dicembre in concomitanza con il
pranzo dei pensionati organizzato dal
Comune presso la mensa scolastica.
La campagna di sicurezza dei luoghi
pubblici continuerà l’anno prossimo
con il posizionamento di due nuovi
defibrillatori a Giussago e a Guinzano/
Stazione Certosa, i due centri più abitati
e frequentati del territorio comunale. Si
sono già fatti avanti dei benefattori che
doneranno i due dispositivi. L’intento
del Comune è quello di trovare anche
altri donatori in modo da coprire anche
le frazioni più piccole.
PRANZO DEI PENSIONATI
3 Dicembre 2016: aspettando insieme il Natale
Come da consuetudine alle porte del
Natale, anche quest’anno non ci siamo
fatti sfuggire l’occasione di aprire le
danze dei festeggiamenti in compagnia
di quella che da sempre potremmo
definire “l’inestimabile ricchezza
delle nostre comunità”. Una location
tutta nuova, questa volta, per il
tradizionale pranzo dei pensionati che
ha avuto luogo, il 3 Dicembre scorso,
presso il locale mensa del nuovo
Campus Scolastico, con l’obiettivo di
rendere quest’ultimo non solo punto
di riferimento per le generazioni
future, ma anche e soprattutto luogo
di incontro di queste stesse con le
generazioni passate, un luogo dove
trascorrere del tempo insieme, dove
“stare bene insieme”. Una giornata
piacevolmente intensa, che ha saputo
racchiudere in sé più di un momento
significativo: dalla installazione e
benedizione del primo defibrillatore,
donato alla comunità, ad uso del
Polo Scolastico, alla esposizione
delle fotografie iscritte al concorso
indetto dal nostro Comune, nonché
premiazione dei primi tre classificati,
Davide Ristoldo, Davide Vigorelli
e Luigia Bartucci, fino ad arrivare
al momento conviviale del pranzo.
Ad “allietare il palato” degli ospiti,
dall’antipasto rustico all’immancabile
polenta e brasato dei mesi freddi ci
ha pensato l’azienda di ristorazione
So.Víte, che dal 2013 fornisce pasti
alla scuola primaria di Giussago e,
dall’anno scolastico in corso, anche
alla nuova sede della scuola materna.
L’azienda che, da contratto con il
nostro Comune, è tenuta ogni anno a
fornire circa 50 pasti per gli anziani
della nostra comunità, sotto forma di
materie prime di vario genere, lo scorso
Pag.11
3 Dicembre ha deciso di farsi carico
dell’intero pranzo, dando così modo
di devolvere la totalità del ricavato
a sostegno della Caritas diocesana
che, da tempo, offre un valido aiuto
a numerose famiglie in difficoltà
del nostro territorio. A dir poco
straordinario è stato ancora una volta
l’impegno delle preziose Associazioni
attive sul nostro territorio, l’Auser
e la Croce Bianca, i cui volontari
non hanno rinunciato a trascorrere
una piacevole giornata come sempre
al servizio della comunità, gli uni
in veste di “allestitori di sala” e gli
altri in veste di “camerieri per un
giorno”. A conclusione del pranzo i
ringraziamenti dell’Amministrazione,
l’estrazione dei biglietti della lotteria,
e una “gustosissima” gara di dolci: 22
deliziose torte preparate con amore
e dedizione delle esperte cuoche dei
nostri paesi e giudicate per aspetto
e bontà da una giuria di masterchef
improvvisati. Sempre come da
tradizione, non sono mancate le
musiche dell’amico Giancarlo Frasi,
che a suon di valzer, mazurca, tango
e balli di gruppo, ha dato libero sfogo
agli animi danzanti dei presenti. Una
giornata semplice ma unica nel suo
genere e degna di essere ricordata; una
giornata capace di renderci orgogliosi
della strada che stiamo percorrendo…
insieme! A voi tutti dobbiamo il nostro
più sincero GRAZIE.
Martina Suardi
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Pag.12
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Dicembre 2016
RACCONTO
DI LADINO BERTAGGIA
DETTO DINO
Sono nato nel 1925 a Cavarzere che è
in provincia di Venezia e sono venuto
via con la mia famiglia perché dopo
l’alluvione del Polesine non c’era
lavoro. Abbiamo viaggiato con il
treno su cui avevamo caricato i pochi
mobili, compresi i salami del maiale
e un sacco di pane secco. Ci hanno
ospitati i miei parenti che abitavano a
Pavia nel rione di “San Pe”. Nel 1943
a diciotto anni, per non arruolarmi
nella repubblica di Salò, sono andato
a nascondermi da sbandato nei
boschi lungo il Ticino di Bereguardo,
a basso canale dove ci sono le
lanche. Mia mamma faceva tutto il
mangiare, il pane al forno e qualche
volta la domenica faceva qualcosa
di dolce, Durante la mia latitanza
mi nascondeva il cibo nell’orto, io
andavo a prenderlo di notte e poi
tornavo al nascondiglio che cambiavo
spesso. Vennero a cercarci i fascisti
e il Segretario Comunale; presero
mia mamma e tutte le altre donne e
le portarono in prigione a San Vittore
a Milano. Avevano tanto coraggio!
Per farle liberare noi giovani siamo
andati a consegnarci. Ci hanno portati
alla Caserma Cairoli e poi sui vagoni
bestiame per Milano destinati al
campo di concentramento di Dalmine,
al comando tedesco. Siamo passati
dalla stazione del paese e non potendo
scendere, ho gridato alla mia zia di
avvisare la mia famiglia dell’accaduto.
Al campo di concentramento c’era
anche gente di Guinzano, c’era il
Dante Bergamaschi che era il fratello
del Mario “al trumbé”, e anche il
Germano “al lignamé”. Chi tentava
di scappare nei campi di granoturco
veniva fermato dalle fucilate dei
tedeschi. Io, Germano, Dante e Ricci
di Villanova, che era il fratello del
Luciano, cercavamo di stare tranquilli.
Una sera il cane del sergente è venuto
in camerata e si è preso una scarpata
da un soldato; l’animale ha cominciato
a urlare. Il tedesco ci ha fatti spogliare
e ci ha mandati fuori dal dormitorio e
nel cortile, con la neve, ci ha costretti
a strisciare per terra come le bisce.
Se capitava di strisciare dove c ‘era
una pozzanghera non la si poteva
scansare: era una forte umiliazione..
Successivamente ci hanno trasportati
ad Attigliano. Ci trattavano come
facevano con i deportati. Riempivamo
i bidoni con la benzina delle cisterne
destinate all’Aeroporto. Un giorno,
siccome avevo fame, ho lasciato la
pompa un momento ad un compagno
per andare in bagno a mangiare di
nascosto. Ho sentito bussare alla
porta. Era il sorvegliante. Credendo
che fosse un compagno che voleva
usare il bagno, gli ho detto di aspettare
un momento che avevo quasi finito.
Ma lui ha aperto la porta, mi ha preso
per la collottola e mi ha picchiato
un colpo violento con la baionetta
infoderata. Mi ha rotto la maglia e
il giaccotto. Mi ha procurato un bel
taglio! Per il dolore sono andato per
terra. Gli altri hanno pensato che
fossi morto e sono accorsi, mi hanno
caricato sulla camionetta e mi hanno
portato a Civitavecchia all’ospedale.
Fortunatamente avevo solo un taglio
e sono guarito in fretta.
Quando finalmente gli inglesi sono
sbarcati a Nettuno sia noi che i
tedeschi siamo scappati. Da una
famiglia abbiamo avuto dei vestiti
borghesi e ci siamo incamminati verso
casa. A Pistoia nevicava molto così
abbiamo scelto di chiedere ospitalità
in una fattoria, perché sembrava
un posto poco pericoloso. Ahimè i
proprietari erano due repubblichini
che facevano servizio tra Pistoia
e Prato. Saputo che fuggivamo da
Attigliano, ci hanno imprigionati, ma
hanno lasciato distrattamente la porta
aperta. A notte fonda siamo scappati
grazie a un ragazzetto di Sannazzaro,
che chiamavamo “Fiulèt”, che è uscito
dalla camera con i pantaloni calati
per far pensare che dovesse andare
�
Pag.13
in bagno e quando ha visto libero ci
ha chiamati. Noi, “pe par tèra” cioè
scalzi, con le scarpe sulla spalla per
non far rumore siamo scappati a gambe
levate diretti di nuovo nel bosco.
Da allora abbiamo dormito sotto i
pini con la neve, al freddo al gelo.
Intanto i miseri abiti che indossavamo
si sciupavano sempre di più. Per
mangiare chiedevamo la carità, ci
davano il pane e ci mettevano sopra
l’olio, era proprio carità! Stremati, a
Prato abbiamo raggiunto una cascina
dove c’erano una ventina di persone,
tutti parenti, tutti attorno alla stufa:
erano come i nostri “plandon”. Ci
hanno accolto con generosità. Io
avevo gli scarponi da militare e non
ero più capace di camminare perché
si erano congelati. Allora li ho messi
vicino alla stufa di ghisa. Era una di
quelle stufe in mezzo alla casa dove
tutti stavano attorno. Una donna
faceva la maglia e un’altra le calze
con la lana che avevano filato.
Le scarpe asciugandosi si sono
raggrinzite e quindi rotte, così le ho
trasformate in un paio di ciabattoni.
Forse ci avrebbero ospitati fino a
guerra finita ma siamo rimasti solo
cinque giorni. Le ragazze ci avevano
preso in simpatia e ci regalarono le
calze di lana che avevano terminato
di fare. Aiutati dai contrabbandieri,
che conoscevano la zona, passammo
gli Appennini con ai piedi le ciaspole.
Dopo un mese dalla fuga finalmente
raggiungiamo il Ponte della Becca,
che come ci aspettavamo era
sorvegliato. Allora abbiamo deciso
di camminare lungo l’argine fino al
Canarazzo. Abbiamo attraversato il
Ticino a nuoto con i vestiti in mano
e camminando sempre in mezzo
ai boschi, a notte fonda finalmente
arriviamo a Bereguardo. Arrivato a
casa mia, non sono entrato ma sono
andato direttamente nell’orto. Più
tardi, con le idee più chiare ho bussato
alla porta del guardiacaccia perché
quando ero sbandato lui sapeva dove
ero così la moglie mi ha intimato di
nascondermi perché c’erano i fascisti
di guardia davanti a casa mia, pronti
a spararmi. La signora, con la scusa
di dover fare una puntura, si è fatta
raggiungere da mia madre e così ho
potuto rincontrarla. Quando mi ha
visto le è venuto un mancamento mi
ha abbracciato e baciato perfino i
piedi. Mi commuovo ancora adesso.
Ero tutto stracciato, stanco, sporco
con barba e capelli lunghi. Sembravo
un mostro. Sta povera donna mi
ha detto: “Adesso ti lavi, ti cambi
e ti metti a posto, ma poi dove ti
metto?” Il guardiacaccia si è offerto
di nascondermi ancora, così, una
volta sistemato, abbiamo aspettato
la notte e mi ha portato sui lanconi
dove c’erano le palafitte utilizzate
per la caccia alle anatre. Così per
quattro mesi sono rimasto nascosto
in un piccolo spazio aspettando il
cibo che a giorni alterni mi portava
il guardiacaccia, con la paura come
unica compagna. Finalmente finita
la guerra sono uscito dal bosco. Ad
aspettarmi c’era mia sorella Lena,
l’unica dei miei fratelli a sapere dove
ero nascosto. Angelo, il più piccolo
dei miei fratelli, quando mi ha visto
ha detto: “Mamma viene un barbone”,
ma per quel barbone da quel giorno
la vita era finalmente tornata normale.
Ho conosciuto la Maria e ci siamo
fidanzati e per la promessa di
matrimonio siamo andati a Casorate
a fare la fotografia, caricandola
sulla canna della bicicletta. Mi sono
sposato a Rognano nel l950, e quasi
subito mi sono trasferito a Guinzano
lavorando per vent’anni alla Galbani.
Sono nate le mie figlie, sono arrivati i
generi ed anche i nipoti, ripagandomi
di tutte le sofferenze vissute.
Sono stato spesso alla Madonna
di Lourdes anche ad aiutare come
barelliere e mi sono detto che se tanta
gente va là, vorrà ben dire che lì c’è
qualcosa… Purtroppo, con il tempo
è arrivato anche qualche problema di
salute. Ho subito una grave operazione
dalla quale mi sono ristabilito. Le
cure sono andate bene e il Signore per
fortuna ha deciso diversamente.
E adesso? Adesso cerchiamo di tirare
avanti il meglio che si può con figli e
nipoti che vengono spesso a trovarmi
e a farmi compagnia. Cosa chiedere
ancora?
Giovanni Segagni
Dicembre 2016
UNA STÈLA PAR NÜM
L’e cumparsa in cel la Stèla
süla ceša da Carpignà,
lüminuša, pròpi bèla
e l’è tüta da rimirà.
Ogni àn, quand vegna l’ura,
ghe un quèi d’ün cla tira sü
par tegnament a quèi clà veda
ch’è dré nàs Bambin Gešü.
Ma l’e indal presèpi in ceša
che al Signur al nasarà;
i campàn àla disteša
ciamaran da tüti i sit
quèi chi vöran gni a pregà
e al miracul dal Nadal,
cun la stèla vàlta in cel,
anca istàn al rivarà.
Siur Giuàn - Giovanni
Segagni
Versione letterale:
Una stella per noi – È comparsa
in cielo la Stella sulla chiesa di
Carpignago, luminosa, proprio
bella ed è tutta da rimirare.
Ogni anno, quando viene l’ora,
c’è qualcuno che la tira su per
ricordare a quelli che la vedono che
sta nascendo Bambino Gesù. Ma è
nel presepio in chiesa che il Signore
nascerà; le campane alla distesa
chiameranno da tutti i luoghi
quelli che vorranno venire a
pregare e il miracolo del Natale,
con la stella alta nel cielo, anche
quest’anno arriverà.
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Dicembre 2016
Zagar colpisce
ancora!
“Tutto il paese cerca Zagar!” così
intitolava la Provincia Pavese lo scorso
4 Settembre, ed è stato proprio così.
Per tre settimane la routine di molti
Turaghini era questa: sveglia alle 6.30,
ore 7.00 pronti per uscire allo scadere
del coprifuoco alla ricerca dei soldi
Zagar, gli “Zagari”, sparsi a pioggia per
tutto il paese. Ingegno macchiavellico
era richiesto, invece, durante il resto
della giornata, per trovare “i malloppi”
nascosti per bene dai giudici; ogni
fessura, buco, pertugio, anfratto era
l’ideale per celare un taglio importante.
I partecipanti, divisi in 4 squadre (007
Suicide Squad, I Cacciari,I Ciarlatans,
Crew sc ) spaziavano 3 generazioni:
nonni, genitori, figli e nipoti tutti per le
strade di Turago per raccogliere più soldi
possibili per poter comprare, la sera, gli
indizi per arrivare a scoprire il misterioso
Personaggio Zagar, sicuramente un
Turaghino D.O.C.
Lotte interne e faide tra famiglie si
sono susseguite lungo tutto il periodo
del gioco, perché spesso fratelli di una
stessa famiglia appartenevano a squadre
diverse e i medesimi genitori erano
costretti a scegliere con quale figlio
schierarsi. Questo non ha minato lo
spirito del gioco che ha animato un paese
altrimenti poco “vissuto”.
Le regole poche, semplici e inappellabili:
coprifuoco dalle 23.00 alle 7.00 durante
il quale è vietato in modo tassativo
cercare i soldi o seguire i giudici che li
nascondo, pena una multa salatissima
e la confisca di ogni Zagaro trovato
addosso al malcapitato; gli unici mezzi
consentiti per la ricerca dei quattrini
sono le biciclette e le proprie gambe; non
ci sono Zagari da scovare al di fuori dei
confini posti su una mappa; le decisioni
dei giudici non si possono contestare.
Di certo i ladri si sono ben guardati dal
progettare un furto durante quelle tre
settimane; il paese è stato pattugliato
anche in notturna dai Giudici i quali,
nonostante i lavori diurni e i numerosi
impegni personali, non hanno mai
mancato una notte. Fortunatamente
non erano un gruppo esiguo: Alberto,
Alessandro, Barbara,Francesco, Marco,
Matteo, Raffaele, Riccardo, Samuele,
un altro Samuele, Simone e Valerio, tutti
impegnati da mesi nella pianificazione
di un gioco molto amato a Turago e
che non si era più svolto dal 2008. La
creazione della “Caccia Zagar” è nata da
don Mansueto negli anni 70 ed è stata
tramandata fino ad oggi ed esportata
da Sghé, Berra e Cesco fino a Bressana
Bottarone, dove le passate edizioni sono
state un successone, una passione che
condividono in molti.
L’impegno è stato serio e ha portato alla
creazione di numerosi enigmatici indizi
(uno addirittura pubblicato in esclusiva
sul La Provincia Pavese), alla stampa
di milioni e milioni in Zagari (ne è la
prova la fotocopiatrice di Don Davide
tenuta in ostaggio per parecchie sere) e
l’organizzazione di una Notte Bianca per
la ricerca di Zagari in notturna, l’unica
eccezione consentita al coprifuoco.
L’obbligo per questa notte pazza era il
travestimento da fantasma e il rispetto
del veto sulla parola. I nonni più
agguerriti dei nipoti, i primi a svegliarsi e
i più tenaci nel gioco, hanno contribuito
con la loro conoscenza del Paese e delle
persone che ci abitano, ad aiutare i più
piccini a sentirsi parte integrante della
comunità, anche se gli indizi avrebbero
portato di certo a qualcuno che loro non
conoscevano. Ecco lo spirito del gioco:
unire le forze per un obiettivo comune,
dando ciascuno il proprio contributo,
i giovani “il braccio” i meno giovani
“la mente”. Si scopre così che anche i
più grandi possono tornare bambini e
partecipare con spirito giocoso a questa
particolare Caccia.
I Cacciari sono stati i primi ad avere
scoperto chi fosse il Misterioso
Personaggio Zagar ma i più veloci
a trovarlo, mentre pescava lungo un
fosso, è stata la squadra dei giovanissimi
“Ciarlatans” , vincendo così il Gioco!
E’Carlo Benzoni lo Zagar 2016! La
squadra terrà orgogliosa il Palio che
si tramanda dalla prima edizione e lo
conserverà fino alla prossima “Caccia
Zagar” che speriamo possa esserci a
breve..T.
PIÙ SICURI IN
CASA E FUORI
Dal mese di dicembre, per garantire un
maggior presidio del territorio, la polizia
locale sarà aiutata, come in passato, dai
volontari dell’ “AMICO VIGILE”.
Le ronde pattuglieranno tutto il territorio
comunale, frazioni comprese, monitorando
e cercando di agire in modo preventivo per
contrastare la piaga dei furti.
Si invitano inoltre i cittadini a collaborare,
segnalando tempestivamente al numero
unico di emergenza 112 le situazioni
anomale e sospette, anche se potrebbero
risultare infondate.
Furti e truffe sono un problema serio
ormai da diversi anni e il Comando dei
Carabinieri di Certosa di Pavia anche
quest’anno, nel mese di gennaio, propone
un incontro informativo sulle metodologie
usate da ladri e truffatori.
La popolazione è invitata a partecipare, la
data precisa e il luogo verranno resi noti
tramite avviso esposto nelle bacheche
comunali.
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Pag.15
Dicembre 2016
A RUoTA LIBERA..........di Paolo Selvatico
I ragazzi e
le ragazze del coro
Ho avuto più volte occasione quest’anno
di assolvere il precetto domenicale
sentendo Messa in quel di Lacchiarella.
Non me ne vogliano Don Luigi e Don
Nazareno, ma il nostro coro di Giussago
è largamente superiore al loro, per la
qualità degli strumentisti e la bravura dei
cantanti solisti. Quindi, un complimento
sincero vada al Maestro Aldo Zuffada e ai
suoi ragazzi, tutti bravissimi. In una cosa,
però, i lacchiarellesi ci sono superiori: nel
raccoglimento pre-funzione. In questo
dobbiamo tutti migliorare, io per primo.
Tornando alle prestazioni del coro, già
mi pare di sentire le obbiezioni di Don
Luigi: “Chi sei tu per giudicare le qualità
dei nostri musicisti e cantanti?”. Allora,
innanzi tutto sono il più grande esperto
italiano di musica dopo Paolo Limiti e
“Luìs al Barbèta” (voi non lo conoscete,
magari in un prossimo articolo ve ne
parlerò). In secondo luogo ho fatto parte,
per diverso tempo, della prestigiosa
Corale “Santissimi Gervasio e Protasio”
di Giovenzano. Mi hanno cacciato quando
si sono accorti che cantavo in play-back.
impressionante. Il suo “Ella Fitzgerald
sings the Cole Porter song book” del 1956
dedicato alle canzoni e alle musiche di
Cole Porter, viene considerato uno dei
dieci dischi più belli di sempre. I critici
generalisti la chiamavano “America’s
first lady of song” e la adoravano, quelli
di jazz le anteponevano quasi tutti
Billie Holiday, sopraffina interprete di
grande impatto drammatico. Uno di essi,
Dan Morgenstern, ha scritto: “Quando
sento Ella Fitzgerald cantare in modo
impeccabile “My man has gone away”,
mi viene da pensare che “il suo uomo” sia
sceso un attimo dal fornaio a prendere il
di diabete che l’aveva colpita e che la
costringeva a ricoveri ospedalieri sempre
più frequenti, seguiti spesso da interventi
chirurgici non proprio leggeri, prima agli
occhi, poi agli arti inferiori e infine al
cuore. Non ha avuto una vecchiaia serena
e l’ultima parte della sua carriera ne ha
inevitabilmente risentito. Ma quello che è
riuscita a regalarci, in termini di incisioni
e concerti nel suo periodo aureo (19501970), rimane assolutamente inarrivabile.
E’ stato in quel periodo che Bing Crosby
se n’è uscito con la celebre frase: “Man,
woman or child, Ella is the greatest”.
Sarah Vaughan aveva una voce stranissima
pane. Se ascolto la stessa canzone cantata
da Billie Holiday, mi arriva un pugno
nello stomaco perché sento il suo dolore,
sento che mi sta dicendo che il “suo
uomo” se n’è andato e non tornerà più.
Ella è grande ma non commuove, Billie
sì, quindi è più grande”. Il cantante Mel
Tormè la pensava in modo diametralmente
opposto: “Billie Holiday doveva per forza
puntare tutto sull’interpretazione perché
sul piano strettamente vocale non poteva
competere con Ella”. Secondo me, molto
più semplicemente le due non si possono
paragonare perché sono troppo diverse,
così come non si possono paragonare, per
esempio, Jack Lemmon e Marlon Brando.
Alla fine, a questi livelli, prevale sempre il
gusto personale del critico.
Tornando alla carriera di Ella, dopo il
1974 il suo standard esecutivo, che era
altissimo, si abbassò di molto anche e
soprattutto a causa della grave forma
e fantastica. Quattro ottave piene di
estensione con una ricchezza timbrica
che le permetteva di spaziare dai bassi
più profondi, quasi mascolini, agli alti da
contralto lirico purissimo. Se si ascoltano
le sue prime incisioni, a tratti sembra di
sentire Marian Anderson, la prima grande
cantante lirica di colore. I suoi ammiratori
la chiamavano “The Divine”, i detrattori
“Popeye”, per il suo caratterino rissoso e
poco portato al dialogo e al compromesso.
Personalmente non ho mai sentito nessuno
cantare “bene” come Sarah Vaughan,
nemmeno Ella, nemmeno Sinatra. Per
“bene” intendo con una simile, incredibile
perfezione formale. Certo, la perfezione
formale non è tutto e non sempre fa l’arte,
se no Annigoni sarebbe più artista di
Picasso e Van Gogh. Ha sempre sofferto
la grande popolarità di Ella Fitzgerald, che
andava ben al di là dei confini nobili ma
un po’ angusti del jazz. Nel 1961 le due
Black Voices:
Ella Fitzgerald era troppo brava. Una
prima della classe che, tuttavia, non se la
tirava. A dispetto dei 40 milioni di dischi
venduti e dei trionfi di pubblico e di critica
conseguiti, era rimasta la timida ragazzina
di Yonkers che ascoltava Armstrong
e Bessie Smith nel retrobottega del
fruttivendolo del suo quartiere. Quando
gli organizzatori dei suoi concerti la
mandavano a prendere all’aeroporto con
tanto di macchina di lusso con l’autista, lei
declinava l’invito e saliva sul pullman con
gli altri musicisti, rimandando indietro
la Rolls piuttosto che la Bentley. Aveva
una tecnica di base perfetta e una duttilità
vocale che le permetteva di spaziare dal
jazz al pop alla bossa nova con una facilità
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Dicembre 2016
primedonne furono invitate a Roma per un
doppio concerto di gala all’Ambasciata
Americana. Quando Sarah si accorse
che i cacciatori d’autografi assediavano
Ella e ignoravano lei, si infuriò come
una iena e licenziò in tronco tutto il
suo management, colpevole di non
aver saputo valorizzare a dovere la sua
immagine. Negli anni successivi ha
sempre mantenuto altissimo il livello
delle sue esibizioni, non così quello delle
incisioni discografiche, condizionate
dalle scelte sconsiderate di consulentimanager (due dei quali erano suoi parenti
stretti) che nella migliore delle ipotesi
erano degli autentici incompetenti.
Quando Ella Fitzgerald ha superato l’età
canonica per il canto, Sarah si è presa la
sua rivincita, diventando la numero uno
del mondo per distacco. Negli ultimi
tempi se ne sbatteva le scatole del jazz
e incideva solo cose che la appagavano,
tipo “Porgy and Bess” con la London
Symphony Orchestra, da contralto
operistico puro o l’album “One world,
one peace”, nel quale erano contenute sei
poesie giovanili di Papa Giovanni Paolo
II°, adattate e musicate su misura per lei da
Francy Boland. Fumatrice accanita, morì
a 66 anni per un carcinoma polmonare. Il
Reverendo Jesse Jackson, per molti anni
braccio destro di Martin Luther King, a
un certo punto dell’elogio funebre, disse:
“I bianchi hanno avuto Maria Callas
e Joan Sutherland, noi abbiamo avuto
Marian Anderson e Sarah Vaughan”. Non
poteva farle un complimento migliore.
Su Aretha Franklin vado un po’
controcorrente. Secondo me la migliore
Aretha è quella dei primi anni, dei dischi
Columbia, quando cantava il blues
come nessuno e il gospel come Mahalia
Jackson. Quando Jerry Wexler l’ha
ingaggiata per la Atlantic, nel 1967, ha
fatto la sua fortuna a livello finanziario
ma ha modificato sostanzialmente il suo
repertorio, imponendole il Rithm and
Blues e il Soul, a scapito del gospel.
Intendiamoci, Aretha ha pienamente
risposto alle attese, continuando a cantare
splendidamente, ma, pur diventando
sempre più brava, ha perso quella
straordinaria carica espressiva che aveva
nei primi tempi.
Con Ella e Sarah ha in comune, oltre
allo smisurato talento, la vita privata
catastrofica. Ha avuto due figli quand’era
lei stessa poco più di una bambina, il
primo a 15 e il secondo a 17 anni. Suo
padre, severo predicatore della Chiesa
Battista, non contento di aver toppato
clamorosamente nella scelta-imposizione
del primo marito, le scelse anche il
secondo che, se possibile, fu più deleterio
del primo. Per fortuna impiegò poco ad
accorgersi che Aretha era troppo brava per
cantare nel coro della chiesa e la presentò
a Clara Ward, la mitica cantante di gospel
che era amica di famiglia. Clara, dopo
averla sentita cantare “Just a closer walk
with thee”, telefonò a John Hammond,
il patron della Columbia Records,
dicendogli: “Ho scoperto un fenomeno.
Falle subito firmare il contratto”.
Come facesse a cantare un’ottava sopra
senza uscire dalla tonalità, rimane uno dei
grandi misteri dell’universo, almeno per
me. Dal 1963 al 1971 ha inciso una lunga
serie di eccellenti LP, da “Lady Soul” a
“Young, gifted and black” fino a “Spirit
in the dark” che forse li superò tutti.
Rifaceva i classici meglio degli originali,
basta sentire “Respect” di Otis Redding,
“Satisfatcion” dei Rolling Stone e “Bridge
over the trouble water” di Paul Simon. Dal
1972 al 1980 ebbe un lungo periodo di
bassa fortuna per non dire di oscuramento
vero e proprio, per colpa dell’ineffabile
Jerry Wexler che la sacrificò sull’altare
dell’imperante disco-music, tentando
di ripetere l’esperimento che gli era
parzialmente riuscito con Dionne
Warwicke. Purtroppo fu un fiasco
clamoroso, che rischiò di far chiudere
la carriera ad Aretha anzitempo. Nel
1981 arrivò il rilancio in grande stile
con la partecipazione al film “The blues
brothers”, nel quale cantò, da par suo, un
trascinante brano, “Think”, entrato subito
in classifica. Adesso che ha 74 anni, fa la
vita della tranquilla pensionata nella sua
vasta tenuta in Michigan, apparendo, semel
in anno, in qualche trasmissione televisiva
o in qualche occasione particolare, tipo
l’insediamento del Presidente Obama
alla Casa Bianca, nel corso del quale ha
cantato un “Amazing Grace” da brividi.
Nonostante l’avvento di Mariah Carey,
Alicia Keys e Beyoncè, lo scettro di
“Queen of Soul” rimane saldamente nelle
sue mani.
Paolo Selvatico
Autorizzazione del Tribunale di Pavia
n. 198 del 5-12-1974
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