il socio - Cotabo Taxi Bologna
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Periodico di informazione e dibattito della COTABO, Cooperativa Tassisti Bolognesi. Sede sociale in Bologna, Via Stalingrado 65/13 ANNO 39 N° 159 - DICEMBRE 2015 IL SOCIO Periodico di informazione e dibattito COTABO CRESCE CON APPTAXI BUONE FESTE A TUTTI! SPAZIO. PRESTAZIONI. SICUREZZA. Ecco perché ŠKODA Octavia è la Wagon più venduta in Europa*. Oggi anche G-TEC a Metano da 19.900 Euro. Di serie: - Cerchi in lega da 16” - Cruise control - Radio e climatronic - 7 airbag - Volante multifunzione in pelle - Bagagliaio ai vertici della categoria a Metano: 480 litri**. La vettura raffigurata è indicativa della gamma Octavia e contiene equipaggiamenti opzionali a pagamento. ŠKODA Octavia Wagon Ambition 1.4 TSI G-TEC Metano 81 kW/110 CV da € 19.900 (chiavi in mano IPT esclusa) in caso di permuta o rottamazione, con il contributo dei Concessionari aderenti. Fino al 30/11/2015. Consumo massimo di carburante (metano), urbano/extraurbano/combinato 4,5/2,9/3,5 (Kg/100Km). Emissione massima di biossido di carbonio (CO2): 96 (g/Km). Dati riferiti a ŠKODA Octavia Wagon 1.4 Ambition TSI G-TEC Metano 81 kW/110 CV. @ *ŠKODA Octavia la Wagon più venduta in Europa: dati vendita Gennaio-Luglio 2015 perimetro EU28+EFTA. Categoria Wagon segmento C secondo classificazione UNRAE. Fonte dati JATO Dynamics. **Fonte: JATO Dynamics categoria Wagon segmento C bifuel Benzina/Metano. Dati Luglio 2015. AutoCommerciale S.p.A. Via Giorgione, 33 - 40133 Bologna - Tel. 051.6428411 - Fax 051.6428455 - [email protected] - www.autocommerciale.it Sommario IL PRIMO TAXI DI BOLOGNA Realizzazione 2 PRIMO PIANO 4 INTERVISTA A RICCARDO CARBONI 8 INFORMAZIONI AI SOCI 29 ANNIVERSARI 30 GRUPPO PREGHIERA 32 RACCONTI NOTTURNI 34 RACCONTO BERTAGNIN 36 STORIELLE DEL LANFRY “Il Socio Co.Ta.Bo.“ a cura di CO.TA.BO. Direttore Responsabile GABRIELE ORSI Segreteria di Redazione KATIA DI BERNARDO Redazione SALVATORE VRENNA TIBERIO BASALTI ELIO GUBELLINI MARCO VECCHIATTINI DANIELE BERTAGNIN NICOLA TRIVISONNO Direzione, Amministrazione, Redazione: Via Stalingrado 65/13 - Bologna Tel. 051/374300 Periodico d’informazione e dibattito della CO.TA.BO. distribuito gratuitamente ai propri soci. Gli articoli pubblicati su “il Socio” impegnano esclusivamente chi li firma e sono a titolo gratuito. I soci CO.TA.BO. e non, sono liberi di esprimere il loro pensiero nei limiti stabiliti dal codice penale e dalla legislazione vigente. Autorizzazione Tribunale di Bologna 4355 del 14/06/1974 1 PRIMO PIANO NON SOLO APP CON APPTAXI CRESCE IL SISTEMA DEL TRASPORTO PERSONE É un consorzio che associa 16 centrali Radiotaxi di tutta Italia con oltre 4.500 tassisti aderenti. Una sola App per prenotare in ogni città e sistemi di pagamento uniformi. AppTaxi è il soggetto di riferimento nazionale per il settore dei taxi, sia per i rapporti con le istituzioni, sia per i servizi agli utenti. AppTaxi è il consorzio costituito dalle principali centrali Radiotaxi italiane, tra cui Cotabo. È stato presentato a Milano nel corso di una conferenza stampa dai membri del consiglio di amministrazione del consorzio: Emilio Boccalini (presidente), Massimo Mancinelli (vicepresidente), 2 Riccardo Carboni (consigliere), Alexander Stefan (consigliere) e Simone Giuliani (consigliere). AppTaxi, anche grazie alla omonima app utilizzabile in tutta Italia su dispositivi iOS e Android, è lo strumento che consentirà di superare la frammentazione esistente nel settore, con l’obiettivo da un lato di innalzare gli standard di qualità del servizio, rendendoli omogenei in tutto il Paese, dall’altro di semplificare l’accesso al servizio da parte degli utenti che hanno a disposizione uno strumento operativo nelle principali aree metropolitane per prenotare il taxi e un sistema di pagamento uniforme: gli aderenti ad AppTaxi, oltre al contante, accettano i diversi e più diffusi strumenti di pagamento elettronico (carte di credito e Bancomat e in futuro Bit Coin). AppTaxi è anche lo strumento che consentirà l’integrazione delle centrali Radiotaxi italiane con più grandi reti europee. In questa ottica rientra l’avvio di trattative del consorzio con il network europeo Get-a-Taxi. L’applicazione appTaxi, disponibile su Google Play e Apple Store e su www.apptaxi.it, è complementare rispetto ad altre App, ad esempio Taxi Click di Cotabo, sviluppate negli anni scorsi dalle singole centrali aderenti al consorzio, che continueranno ad essere funzionanti. “Abbiamo creato AppTaxi per fare innovazione nel sistema e per accompagnare le nostre società nel futuro del trasporto persone non di linea - ha dichiarato il presidente di AppTaxi, Emilio Boccalini, nel corso della conferenza stampa di presentazione del consorzio - Vogliamo un sistema più organizzato, in grado di dare maggiore qualità agli utenti, con sinergie europee e non antitetico alle cosiddette applicazioni di sharing economy. AppTaxi, inoltre, vuole essere protagonista della creazione di una grande rete europea, attraverso un roaming tra applicazioni esistenti in Europa, con un processo di coinvolgimento diretto degli operatori, non calato dall’alto come invece stanno facendo alcuni grandi gruppi internazionali”. AppTaxi associa 16 centrali Radiotaxi italiane, alle quali aderiscono 4.500 tassisti, che sviluppano un fatturato (dati 2014) di 27,6 milioni di euro, dei quali 20,8 milioni transati con pagamenti elettronici e circa 12 milioni generati da clienti abbonati ad una delle centrali aderenti. Obiettivo del consorzio AppTaxi è anche quello di creare le condizioni per innalzare gli standard di qualità del servizio. Per raggiungere l’obiettivo, AppTaxi ha già stipulato convenzioni con Gecom, per la fornitura di sistemi di sicurezza mentre è in via di definzione un protocollo con Master Card per il pagamento delle corse direttamente in App; altri accordi sono stati stipulati con Toyota, per agevolazioni per l’acquisto delle auto riservate agli associati alle centrali aderenti al consorzio, e Banca Popolare di Novara, per la gestione dei flussi finanziari. Aderiscono ad AppTaxi: • Consorzio Radiotaxi VenetoRegione Veneto, • Samarcanda-Roma, • Taxiblu-Milano, • Cotabo-Bologna, • Socota-Firenze, • Cotas-Siena, • Cotamo-Modena, • Cotar-Arezzo, • Rossoblu-Cagliari. 3 Intervista a Riccardo Carboni UN 2015 A LUCI E OMBRE Il bilancio del presidente Riccardo Carboni: abbiamo avuto difficoltà soprattutto per la mobilità in città. Cotabo è in salute, in cantiere tanti progetti per crescere, a partire dalla nuova sede I n questa intervista il presidente di Cotabo, Riccardo Carboni, traccia il bilancio del 2015: un anno difficile sotto alcuni punti di vista, ma anche un anno in cui si è guardato al futuro, costruendo condizioni di crescita per Cotabo Presidente, intanto come sta andando la cooperativa? Il 2015 è stato un periodo molto complicato, e ha visto la nostra cooperativa affrontare molte questioni, dai problemi derivanti dalla riqualificazione urbana della città, che hanno impattato fortemente sulla mobilità, ad alcuni 4 progetti rilevanti, come quello tecnologico di aggiornamento delle apparecchiature in uso dai soci, che ci vede in fase di assestamento, oppure il progetto di alto spessore sociale, che ci ha reso particolarmente orgogliosi, il progetto Dae, senza dimenticare il tanto lavoro dedicato all’attività per permettere lo spostamento della nostra sede, in un nuovo insediamento. La nostra cooperativa è molto dinamica, e il numero di attività che svolgiamo è anche segno che godiamo di buona salute, nonostante le tante difficoltà. Uno degli elementi centrali del vostro lavoro nel 2015 è stata la costruzione delle condizioni per la nuova sede di Cotabo. In attesa dei passaggi formali, molto è stato già fatto. Ne può parlare? L’impressione che mi sono fatto è che portare avanti operazioni di questo tipo è veramente molto complesso, anche se capisco che viste dall’esterno possono sembrare banali. Abbiamo avuto una lunga trattativa avviata con Bologna Fiere per raggiungere un accordo che permettesse di soddisfare entrambe le parti, per Bologna Fiera l’acquisizione di un’area strategica su cui ampliarsi e per Cotabo un trasferimento in area attigua con ambienti ottimizzati per l’eventuale sviluppo futuro. Raggiunto un accordo economico, che poi è stato definito su una permuta alla pari tra valori periziati, abbiamo dovuto procedere con l’analisi dei bisogni di Cotabo, predisporre un progetto per costruire una nuova sede, ricercare l’azienda che fornisse le migliori condizioni economiche, attraverso una richiesta di offerte fatta a 15 aziende costruttrici, poi analizzate dal nostro consulente di fiducia. Sull’area individuata per il nostro ampliamento abbiamo avviate le procedure per l’ottenimento dei prepareri per capire se fosse possibile edificare una struttura con le caratteristiche che ci necessitano, infine in collaborazione con Bologna Fiere abbiamo gestito tutte le richieste necessarie per poter ottenere le autorizzazioni a costruire la nuova sede. Cotabo è stata protagonista anche della nascita di AppTaxi, cosa rappresenta? AppTaxi credo che sia per la categoria una grande opportunità. Apptaxi è un network di centrali RadioTaxi (Arezzo, Bologna, Cagliari, Firenze, Modena, Roma, Rovigo, Padova, Siena, Treviso, Venezia/Mestre, Verona, Vicenza) nato con l’obiettivo di creare un nuovo modello organizzativo capace di sviluppare interconnessioni tra le diverse realtà, condividere la tec- nologia, e le migliori esperienze fatte sui territori. L’idea è quella di essere contemporaneamente una risposta nazionale ai bisogni di mobilità e anche un interlocutore per le istituzioni e i regolatori del comparto, qualcosa in questo caso ci è già stato riconosciuto, visto che siamo stati auditi dalla 10° commissione del Senato in seguito a possibili interventi nel ddl di stabilità sul settore del trasporto pubblico non di linea. AppTaxi è la risposta dei tassisti a Uber? Non amo i confronti con gli altri, AppTaxi deve essere qualcosa di profondamente diverso. Mi immagino un consorzio che punti su etica, qualità dei servizi, innovazione tecnologica, e che sia anche parte attiva nella soluzione dei problemi di mobilità nelle realtà in cui operiamo; Uber in realtà si limita ad intercettare la domanda e assegnare l’attività di trasporto ad abusivi, per questo i tribunali in tutta Europa li hanno condannati per concorrenza illegittima. Noi siamo la dimostrazione che in Italia si può fare sistema e che il settore taxi non è allergico alla tecnologia e all’innovazione. Il 2015 è stato un anno difficile per la mobilità a Bologna, per i cantieri e non solo. Come vanno ora le cose? La città sta subendo una profonda riqualificazione che crea difficoltà in molte zone. Ad oggi siamo riusciti a trovare accordi temporanei solo sulla zona “T”, restano molti problemi da risolvere, ad esempio sui viali di circonvallazione, o in tutta la zona stazione. Sia in Piazza Medaglie D’Oro che all’Alta Velocità sono necessari interventi, così come in altre zone. Ovviamente in un contesto di questo tipo il settore taxi si trova in difficoltà, perché allungandosi i tragitti i clienti sono costantemente a lamentarsi con noi che in realtà subiamo questa condizione, comunque la situazione può migliorare basta ci sia la volontà di farlo, nel frattempo un primo documento in cui abbiamo chiesto una serie di interventi è già stato presentato. Come è il rapporto con il Comune di Bologna sulla mobilità? Complicato, come è normale che sia in una fase di rivisitazione complessiva della mobilità cittadina, resto convinto che con un maggior coinvolgimento dei soggetti che si occupano di spostare le persone in città si sarebbe potuto ridurre di molto le sofferenze e le contrapposizioni, e magari tarare meglio qualche scelta. Non solo proteste ma anche proposte. Avete chiesto al Comune una serie di modifiche alla viabilità, a che punto siamo? Certamente, qualcuno viste le proteste finite spesso anche sui giornali potrebbe pensare a una contrapposizione di tipo politico, che in realtà non esiste. Per noi la discussione è prettamente ope5 Intervista a Riccardo Carboni rativa e di merito, per questo abbiamo presentato un documento di oltre 30 pagine con richieste di modifiche alla viabilità cittadina, mirate a semplificare il trasporto delle persone. Le nostre proposte ci sono sempre state e sempre ci saranno se ci sarà dato modo di presentarle, Bologna non è solo il luogo in cui lavoriamo ma è anche la nostra città. Siamo disponibili a qualunque confronto, per cui aspettiamo di poter valutare le proposte presentate serenamente con l’Amministrazione. I tassisti sono “nemici” dei ciclisti o sono sostenitori di una mobilità sostenibile nella quale il servizio pubblico sia protagonista? Non esiste contrapposizione tra tassisti e ciclisti, ma tra soggetti che sono assoggettati a regole stringenti e soggetti che spesso non conoscono nemmeno il codice della strada. I tassisti sono anche ciclisti, il problema vero è l’integrazione corretta tra piste ciclabili e mobilità pubblica, specie considerando che una città come la nostra ha spazi particolarmente ristretti, e dedicare spazio a un tipo di mobilità significa sottrarlo all’altra. Credo che nelle scelte ci sia stato uno sbilanciamento che ha penalizzato la mobilità cittadina, personalmente mi pareva più utile pensare prima al potenziamento della mobilità pubblica: con servizi efficienti si poteva poi creare 6 una mobilità alternativa in modo da garantire ai cittadini più alternative mentre oggi i bus sono sempre in ritardo, e lo dichiarano i sindacati dei lavoratori di Tper, e i taxi hanno una velocità commerciale bassissima con l’aggravante di non poter caricare e scaricare i clienti in molte zone del centro storico. Queste condizioni sono in contrapposizione con il tentativo di ridurre la mobilità privata, che non è un ipotesi ma un obbligo dato dalla sottoscrizione degli accordi per la riduzione delle polveri sottili (emesse da veicoli) del 40% entro il 2020. arrivare prima dell’ambulanza. Ovviamente tutto avviene con la regia del 118 e noi interveniamo solo su loro richiesta, senza mai sostituirci all’intervento del Pronto Soccorso. Cotabo è una società che innova molto, nella tecnologia e nel servizio, basti pensare ai Dae che sono un caso unico in Europa. Come bisognerà migliorare il servizio nei prossimi anni per restare in un mercato sempre più concorrenziale e, forse, aperto ad altri soggetti? Il progetto Dae è stata una grande dimostrazione di quello che la nostra categoria può fare per la città: attraverso dei volontari e la collaborazione con Iredeem abbiamo preparato un gruppo di soci ad intervenire nei primi soccorsi ed utilizzare i defibrillatori. Si tratta di interventi che possono salvare delle vite perchè nei casi di arresto cardiocircolatorio la differenza tra vita e morte la fa il tempo in cui si interviene e, in qualche caso, il tassista può Che augurio si sente di fare ai tassisti bolognesi? Spero che il prossimo anno sia più tranquillo, un periodo di stabilità su tutti i fronti sarebbe auspicabile. C’è un momento di questo 2015 che ricorda con particolare piacere? Ne abbiamo avuti diversi. L’ultimo è stato quello della visita del Ministro Galletti presso la nostra Cooperativa. E’ stata la prima volta che un ministro è venuto a visitare Cotabo, e credo si sia trattato di un riconoscimento del lavoro svolto. Cosa auspica per il 2016 per Cotabo e per la città? Per Cotabo auspico che i tanti progetti in corso possano concludersi positivamente. Per la città l’auspicio è che si riesca a trovare soluzioni ai problemi attraverso un maggior coinvolgimento dei cittadini. Bologna è una grande città, ha vissuto molti anni di rendita ma ora quel beneficio non c’è più. Credo però che con la collaborazione di tutti possa tornare ad essere una realtà di primo piano, protagonista in Italia e non solo. 7 Informazioni ai Soci UN MINISTRO NELLA SEDE COTABO Da sinistra: Giancarlo Tonelli (Ascom), il ministro Gian Luca Galletti, Riccardo Carboni, Rita Ghedini (Presidente di Legacoop) e Marco Benni La visita del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti per un confronto con soci e dirigenti all’insegna della sostenibilità e della buona mobilità U n ministro in Cotabo. É Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente del governo Renzi. É il primo ministro far visita alla cooperativa dei tassisti. Nell’occasione, oltre alla tradizionale visita agli uffici, c’è stato anche un confronto con i soci, la direzione e il presidente di Cotabo sui temi della mobilità cittadina (“serve programmazione e non scelte ideologiche”, ha detto il ministro) e sulla sostenibilità. In occasione dell’incontro è stata annnunciata anche l’adesione di Cotabo a 8 Confcommercio Ascom Bologna, una scelta che consolida un rapporto avviato da molti anni e che ha l’obiettivo di creare nuove opportunità di lavoro per i tassisti di Cotabo, visto che Ascom associa alberghi, imprenditori, commercianti e piccoli artigiani: una rete di 100 mila persone. Cotabo per l’ambiente La visita è stata l’occasione per rendere evidente l’impegno di Cotabo per la sostenibilità e la riduzione delle emissioni in atmosfera. Un impegno che per Cota- bo è prioritario già da molti anni e che vedrà il coronamento con la costruzione della nuova sede in via Stalingrado, una struttura in “classe A” per quanto riguarda il consumo energetico, che sarà realizzata con un investimento di 1,7 milioni di euro. Il parco veicoli di Cotabo è composto da mezzi con un’età media di servizio di poco superiore ai 3 anni. Il 37% dei mezzi della flotta Cotabo è a bassa emissione: 130 veicoli ibridi, 50 a metano e 20 a Gpl. Dal 2010, Cotabo si è dotata di un impianto fotovoltaico (che sarà montato anche nella nuova sede) che ha prodotto 80 mila kwh destinati al fabbisogno interno. Nella sede attuale è presente un impianto di lavaggio con riciclo del 90% dell’acqua utilizzata e un impianto interno di distribuzione di metano per incentivarne l’uso tra gli associati. L’ambiente è una priorità “L’attenzione all’ambiente è una nostra priorità, i servizi che diamo sono pensati sempre in un’ottica di sostenibilità e di riduzione dell’impronta ecologica - ha commentato Marco Benni, direttore generale di Cotabo Però a noi piace dare al termine ambiente un significato più ampio, ambiente inteso come comunità bolognese: a tutta le fasce di utenza (turisti, cittadini, delegazioni business, anziani e fasce deboli) cerchiamo di offrire servizi di qualità. Nella nostra flotta ci sono 20 veicoli attrezzati per il trasporto di persone con ridotta mobilità e 133 mezzi in grado di trasportare 5 o più persone oltre l’autista. Anche questi dati sono attenzione all’ambiente”. Una cooperativa Hi Tech Oltre che sull’attenzione all’ambiente, Cotabo negli ultimi anni ha puntato, con massicci investimenti, sull’innovazione tecnologica: la cooperativa bolognese è dotata di un modello di dispatching (gestione delle corse e sistemi di rendicontazione) tra i più avanzati in Europa, inoltre gli associati accettano pagamenti con i principali sistemi di pagamento elettronici (Bancomat e tutti i circuiti di carte di credito) e non solo. Cotabo, con Taxi Click, è stata tra le prime realtà in Europa a dotarsi di una App per chiamare gratuitamente un taxi ed è partner di App Taxi, il consorzio tra i principali Radio Taxi italiani in grado di superare la frammentazione esistente e offrire all’utente un solo sistema per la prenotazione e il pagamento del taxi nelle principali aree metropolitane italiane. Cotabo ha sviluppato una serie di servizi per la clientela business, aziende, professionisti e hotel che hanno a disposizione sistemi per prenotare un taxi in 9 Informazioni ai Soci L’arrivo del ministro nella sede di Cotabo maniera rapida e senza passare per l’operatore e strumenti avanzati di rendicontazione e fatturazione. Innovazione e rispetto delle regole “Cotabo è la dimostrazione di come si possa fare innovazione, ponendo attenzione alle esigenze dei clienti, e contestualmente essere sostenibili, nel rispetto delle regole e senza nessun aiuto - commenta il presidente di Cotabo, Riccardo Carboni - Abbiamo investito molto per migliorare la qualità del servizio, tanto che oggi si può parlare di un vero e proprio “modello Cotabo” nel set- tore del trasporto persone non di linea. Lavoriamo spesso in sinergia con il mondo del noleggio che si sforza di operare correttamente. Viviamo la nostra attività con responsabilità e con l’obiettivo di valorizzare il territorio attraverso numerose iniziative. Ma per poter effettuare un servizio di qualità per i clienti, dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter operare in condizioni di parità con tutti coloro che svolgono un servizio pubblico, sostenibile e rispettoso dell’ambiente, attraverso politiche che incentivino la virtuosità e scelte di mobilità che ci permettano di essere veramente integrati con il trasporto di linea. Su questi aspetti alcuni passi avanti sono stati fatti, ma c’è ancora molto da fare. Il confronto con il ministro Galletti ha concluso Carboni - è stato utile sotto diversi punti di vista, per questo vogliamo ringraziarlo per la disponibilità all’ascolto dei problemi dei tassisti che ha dimostrato”. I numeri di Cotabo Cotabo è la principale cooperativa di tassisti dell’Emilia-Romagna. Associa 550 tassisti sui 706 operanti a Bologna. Nel 2014, la centrale RadioTaxi di Cotabo, attiva h24 per 365 giorni l’anno; nel 2014 ha gestito 1.342.102 chiamate in entrata. MOBILITÀ NELLA ZONA “T” Una prima intesa con il Comune Il testo dell’accordo raggiunto dopo una lunga trattativa con l’assessore alla mobilità del Comune di Bologna, Andrea Colombo I l Comune di Bologna, rappresentato dall’Assessore alla mobilità Andrea Colombo, le cooperative radio taxi Cotabo e Cat, le cooperative NCC Saca e Cosepuri, nonché le organizzazioni di rappresentanza sindacali e di categoria Unica-Cgil, Ascom taxi, CnaFita e Confartigianato, a seguito di un percorso di confronto portato avanti negli scorsi mesi, hanno raggiunto un accordo sulla gestione del servizio taxi e NCC nella zona T (via Rizzoli, via Ugo Bassi e via Indipendenza) e dintorni. L’accordo è basato sui seguenti punti condivisi: 1) Passaggio dal sistema concentrato a un nuovo modello diffuso di più posteggi taxi nella zona T, basato sulle seguenti localizzazioni: • Piazza Re Enzo (5 posti, nei giorni feriali) • Strada Maggiore (3 posti) nei giorni feriali, sostituito da via San Vitale (3 posti) nei giorni di Tdays (tale soluzione assorbe e supera anche la precedente fermata in piazza Ravegnana in orario serale) • Via Ugo Bassi in prossimità di via Indipendenza (5 posti, nei giorni feriali) • Via Indipendenza in prossimità di via del Monte (4 posti, nei giorni feriali) • Via Castiglione (2 posti, nei giorni di Tdays) • Piazza Roosevelt (4 posti) 4) Introduzione di un sistema diffuso di solo scarico rapido dei clienti, valido sia per taxi che per NCC, in aree da individuare nel dettaglio nella zona T, purché non coincidenti con le fermate bus e non d’intralcio per la circolazione veicolare, con validità sperimentale per 4 mesi ai fini di verifica degli impatti sulla fluidità del traffico e in particolare del trasporto pubblico 2) Obbligo di carico dei clienti da parte dei taxi, nella zona T, nei soli posteggi di cui al punto precedente 5) Impegno reciproco alla consultazione e informazione preventiva, anche in forma semplificata, per gli interventi, anche transitori, di competenza dell’amministrazione comunale che interessano posteggi taxi in centro storico 3) Messa a disposizione di aree nella zona T per il carico veloce dei clienti da parte degli NCC, nelle seguenti localizzazioni: • Via Ugo Bassi (2 posti) • Via Indipendenza (1 posto) Le parti hanno concordato su una attuazione immediata delle misure contenute nell’accordo, salvi i tempi tecnici necessari e i termini di conclusione dei cantieri ancora in corso. 11 Informazioni ai Soci RESTA ANCORA MOLTO DA FARE Il commento del presidente Riccardo Carboni all’intesa con il Comune: “Fatto un piccolo passo avanti, dobbiamo affrontare gli altri nodi della mobilità” I n Comune abbiamo avuto un confronto serrato, per affrontare i tanti problemi che affliggono il nostro servizio e dopo più di sei ore di discussione si è riusciti a trovare un compromesso solo su alcuni punti all’ordine del giorno, ovvero una definizione degli spazi di stallo e delle modalità di carico/scarico dei clienti in zona Rizzoli e Ugo Bassi (che dovrebbero essere operative a breve). 12 I contenuti Per quello che riguarda la ridefinizione dei posteggi nella zona T, siamo venuti a sapere che la riqualificazione di Piazza Re Enzo dovrà sottostare a una serie di disposizioni, che sono state determinate dalla Soprintendente, ai fini di valorizzare il patrimonio artistico e renderlo armonico con Piazza Maggiore e Piazza del Nettuno, nonostante questo al termine della discussione abbiamo concordato che il posteggio Re Enzo resterà, e ci è stato garantito che gli spazi che resteranno utilizzabili saranno messi a disposizione dei taxi, siamo in attesa di poter vedere il progetto di riqualificazione per capire quanti stalli ci saranno complessivamente, se ne ipotizzano 5/6. Vista la riduzione complessiva degli stalli si è reso necessario trovare altre soluzioni per garantire il servizio nel centro, per questo si sono identificati nuovi posteggi, uno in via Ugo Bassi (fronte Palazzo d’Accursio) con 5 stalli, uno all’inizio di Strada Maggiore con 3/4 stalli, infine si manterrà lo stallo di indipendenza altezza San Pietro con altri 4 stalli. Siccome il posteggio individuato in Strada Maggiore a seguito della scelta di estensione dei Tdays in quella zona sarà non raggiungibile al sabato e domenica, si è deciso di utilizzare come soluzione di backup degli stalli all’inizio di via San Vitale, che durante la settimana sono in uso per il carico scarico delle merci. L’insieme delle soluzioni individuate compensa come numero complessivo di stalli i 15 che erano previsti in Piazza Re Enzo. Individuate queste soluzioni si è passati ad affrontare l’importante tema del carico/scarico dei clienti nella zona Ugo Bassi, Rizzoli, non previsti nell’ordinanza di riapertura delle strade al traffico. Anche in questo caso la ricerca di una soluzione che permettesse di garantire una corretta velocità commerciale al trasporto di linea e contemporaneamente consentire l’insieme delle operazioni necessarie per fornire il nostro servizio non è stata facile, e l’unico accordo che si è riusciti a raggiungere è stato quello di avviare una sperimentazione sulla divisione delle operazioni di carico e scarico. In questa prima fase si cercherà di indirizzare i clienti a salire sui taxi nelle piazzole, che saranno più diffuse rispetto a prima, mentre le operazioni di scarico saranno garantite ovunque alle stesse condizioni di prima. Ovviamente si è posto il problema di caricare i clienti con difficoltà motorie o disabilità, e per questi l’assessore ha garantito che sarà cercata una soluzione specifica. Tutte queste soluzioni dovranno essere attivate in tempi rapidi e saranno testate in maniera sperimentale per 4 mesi, per verificare se saranno necessari ulteriori interventi per permettere una condizione di lavoro accettabile. Il perdurare della riunione non ha permesso di entrare nel merito di tutti gli altri problemi che rendono sempre più complicato fornire servizi taxi nella città, ma comunque abbiamo avuto modo di consegnare un documento con le nostre proposte di modifiche alla viabilità e chiedere un impegno a discuterlo nel merito. Gli altri temi Si sono chiesti interventi per i problemi di Piazza Medaglie D’Oro, ottenendo rassicurazioni sulla rapida attivazione delle telecamere che sanzioneranno i privati che entrano abusivamente nell’area riservata, e interventi di sistemazione della nuova stazione Alta Velocità, ovvero di comunicazione, di Gps, di segnaletica, e di sicurezza. Infine si sono affrontati altri temi, quali: gestione e organizzazione servizio prioritario, deroghe sugli obblighi delle motorizzazioni dei veicoli dei tassisti territoriali, taxi collettivo in zona alta velocità e coperture assicurative per la commissione colonnine taxi ma sono tutte questioni più organizzative che sostanziali. Intesa su pochi punti Al termine dell’incontro si è sottoscritto un documento (che trovate riportato in queste pagine), ma solo sulle poche cose su cui è stata raggiunta un’intesa. Restano moltissimi problemi da affrontare, riguardanti la viabilità e più complessivamente le regole di servizio. L’impressione è che si sia fatto un piccolo passo avanti, ma la discussione sarà ancora lunga, e anche le soluzioni che abbiamo mediato andranno testate sul campo perché potrebbero essere insufficienti, d’altro canto è innegabile che la nostra condizione di partenza non prevedeva posteggi e nemmeno possibilità di caricare e scaricare i clienti nella zona T, impedendo al settore taxi di poter servire quella zona. Ora dovremo attendere per capire se ci saranno le azioni conseguenti all’accordo e se ci sarà dato modo di discutere le proposte che abbiamo avanzato per migliorare il servizio. Riccardo Carboni Presidente di Cotabo 13 Informazioni ai Soci KISS&RIDE, IN ARRIVO IL RIPETITORE GPS Uno strumento per migliorare il lavoro dei tassisti e il servizio ai clienti Nei giorni scorsi ho presenziato, nella sede Rete Ferroviaria Italiane, ad una riunione di Grandi Stazioni, nella quale si sono affrontati i temi delle frequenze e segnali nei piani sotterranei dell’alta velocità. Fra le varie richieste vi era quella fatta da Cotabo per l’installazione di un ripetitore di segnale GPS, necessario al posizionamento dei veicoli all’interno del Kiss&Ride. L’incontro è stato veloce, ma molto proficuo sotto ogni aspetto, soprattutto per quanto riguarda la richiesta fatta dai tassisti ben oltre due anni addietro. Senza dilungarmi in dettagli, posso dire che è stato preso l’impegno per far partire, nelle prime settimane di gennaio, i lavori di installazione del ripetitore. Si tratta di uno strumento necessario per poterci posteggiare da fermi col radio taxi, per vedere la situazione del posteggio e naturalmente per prendere corse. L’installazione del ripetitore ci consentirà di gestire al meglio la situazione nel parcheggio interrato, che spesso è il luogo di primo approccio con la città di tanti turisti e viaggiatori in arrivo con l’alta velocità, evitando quei disagi alla clientela che ci sono stati, non per responsabilità dei tassisti, nei mesi scorsi. Salvatore Vrenna Vicepresidente Cotabo L’ISPETTORE COLIANDRO SALE IN TAXI Cotabo ha “prestato” due mezzi per le riprese della nuova serie televisiva Gianpaolo Morelli, alias l’Ispettore Coliadro, è salito su un taxi Cotabo per girare alcune scene della nuova serie della saga televisiva molto apprezzata dai telespettatori. 14 Cotabo, accogliendo una richiesta fatta dalla produzione della serie, ha messo a disposizione di “Coliandro” i taxi di due suoi associati (anche se le persone coinvolte sono state ben più di due), a bordo del quale sono state girate alcune scene di Coliandro Il Ritorno, che ha come sfondo la città di Bologna e in quello sfondo non poteva mancare un taxi Cotabo. Gianpaolo Morelli ha postato sul proprio profilo Facebook una foto del taxi attrezzato con le telecamere per le riprese. Cotabo ringrazia i soci Maurizio RA04 e Dario (e Luana) PR11 che hanno messo a disposizione auto e tempo, i consiglieri Claudio e Mirko che si sono resi disponibili come supporto e Laura Guadagnini che ha fatto da coordinamento tra Cotabo e la produzione. IL PRIMO TAXI DI BOLOGNA chiama il tuo taxi con: “ ” 100 metano 47 gpl propulsione ibrida 22 110 NUMERO VEICOLI ECOLOGICI 20 NUMERO DI VEICOLI ATTREZZATI PER CLIENTI PRM PRESENZA MEDIA 07:00 / 22:00 400 NUMERO MEDIO DI VEICOLI IN SERVIZIO NELL’ARCO DEL GIORNO 166 ALTRI TASSISTI 540 TASSISTI ASSOCIATI minore di 4 anni ETÀ MEDIA DEI VEICOLI 6 passeggeri 59 5 passeggeri 74 NUMERO VEICOLI CON CAPACITÀ SUPERIORE ALLO STANDARD I VEICOLI AL SERVIZIO DELLA CITTÀ Co.Ta.Bo. si distingue per essere una struttura multi servizi, ai nostri associati assicuriamo tutto il supporto necessario perché possano IRUQLUHVHUYL]LGLWUDVSRUWRHIͤFLHQWLHGLDOWROLYHOORTXDOLWDWLYR IL PRIMO TAXI DI BOLOGNA 365 gg gestito dal sistema automatico 20% di cui il chiamate in entrata 1.341.102 gestito da MARY operatore virtuale POS auto dotate di gestito dall’operatore 80% POS (anche NFC) 540 durata media chiamate 63 sec 13,5% TASSAMETRO LIVELLO DI AUTOMAZIONE TABLET diventano corse 92% copertura oraria e giornaliera h 24 ATTIVITÀ IN CENTRALE I NUMERI DEL CALL CENTER dati del 2014 Co.Ta.Bo. Cooperativa Tassisti Bolognesi è la più grande cooperativa di tassisti della Regione Emilia Romagna e fra le prime 10 del settore in Italia. RadioTaxi 05137 27 27 17 h24 francese 120 62 spagnolo HOTEL Windows TaxiClick PC http://www.cotabo.it Prenota un taxi sul sito alla pagina INTERNET CHIAMATAXI apparecchio automatico TaxiClick TAXI Apple iOS AppStore TaxiClick TAXI Android PlayStore http://www.taxiclick.com/TaxiClick.aspx Download alla pagina TaxiClick ne 45 linee 727 372727 51 372 051 ... CHIAMA UN TAXI! chiedi alla reception! IL PRIMO TAXI DI BOLOGNA polo o nico tecnico benz a, benzina, gaso gasolio,, meta o metano XIͤF VFDO XIͤFLͤVFDOL amministrativi e am nist ivi assistenza siste a ale legale pubb ità pubblicità su ta taxi Agenzia nzia veicoli coli di scor scorta autolavaggio auto agg I SERVIZI AI TASSISTI inglese 352 LINGUE CONOSCIUTE E PARLATE DAI NOSTRI TASSISTI IL PRIMO TAXI DI BOLOGNA chiama il tuo taxi al numero: 05137 27 27 oppure visita il sito: www.cotabo.it Informazioni ai Soci UBER? Perché sto dalla parte dei tassisti N el 2006 vivevo a Roma e svolgevo uno stage presso il Servizio studi della Camera dei Deputati. Era l’estate dei Mondiali vinti dall’Italia. Era l’estate delle liberalizzazioni dei taxi. L’allora Ministro dell’economia e dell’industria, Pierluigi Bersani, aveva presentato un pacchetto di misure per la liberalizzazione del servizio di trasporto pubblico locale, fustigando le rendite di posizione ed i privilegi delle caste (come passa il tempo). Le vibranti e rabbiose proteste dei tassisti costringevano il personale del Parlamento (tutti indiscriminatamente: dal parlamentare al commesso) a passare dalle porte secondarie, con scene di folle in preda a un ‘assalto ai forni’ di manzoniana memoria. Certo, non avevano poi tutti i torti. Si sarebbe dovuti partire dalla lotta ai privilegi, partendo da altre caste; in primis, quella della politica. L’adozione della norma avrebbe azzerato il valore delle licenza di taxi, acquistate a peso d’oro, a volte anche dietro corruzione di dipendenti pubblici e la cui cessione rappresentava, alla fine dei conti, un decoroso trattamento di fine rapporto per i tassisti arrivati a fine corsa. Ma la rivendicazione dei tassisti divenne sintomatica di un Paese perennemente arroccato sulla tutela della rendita di posizione e poco propenso alla concorrenza ed al libero mercato. Con prestazione costose e scadenti per i cittadini-consumatori. La riforma andò in porto parzialmente, comunque prevedeva diverse possibilità innovative messe a disposizione dei Comuni per migliorare i servizi di trasporto delle persone, scarsamente utilizzate. E tutto ritornó alla normalità. Fino a ieri. Perché in 10 anni la tecnologia ha rivoluzionato il sistema. Non una norma, ma la tecnologia sta trasformando il mercato. I servizi di gps mobile hanno azzerato il vantaggio competitivo che prima era rappresentato dall’esperienza del tassista, dalla sua conoscenza delle strade e degli usi della viabilità locale. Oggi, se non fosse che il trasporto delle presone è un mercato regolato, basterebbero una macchina, una patente, un’assicurazione, uno Smartphone con gps ed ognuno di noi potrebbe improvvisarsi tassista. Uber ha avuto l’intuizione di trasformare l’innovazione tecnologica in modello commerciale ed ora, con un valore di mercato stimato in 40 miliardi di dollari, minaccia di spazzare via per sempre le tradizionali società di gestione dei taxi. It’s the sharing economy, baby! Ma siamo davvero sicuri che questo sia un bene per il mercato e la concorrenza? Personalmente ho qualche dubbio. Sono rimasto dell’idea che quello che serva nel Paese sia una modernizzazione a livello nazionale di tutto il settore del trasporto persone e non a macchia di leopardo a livello locale, come capita ora. Una modernizzazione strutturale credo sia da considerarsi al pari di una seria liberalizzazione del servizio a parità di regole per tutti, non l’anarchia auto-regolatoria. Uber potrebbe servire come servizio on-demand per ovviare ai fallimenti di gestione del mercato nei momenti di picchi, ma il servizio di Uberpop e la pratica del ‘surge pricing’ sono probabilmente incompatibili con le regole della concorrenza in UE. Non a caso, la questione ora pende davanti alla Corte di Giustizia di Lussemburgo chiamata a pronunciarsi su un rinvio pregiudiziale del tribunale spagnolo per stabilire se l’applicazione rientri nel servizio di trasporto (e quindi nella disciplina 19 della direttiva servizi, esclusi dalle liberalizzazioni dei mercati) ovvero nel servizio digitale (e quindi nella direttiva e-commerce) con eventuale obbligo di assicurazione per i conducenti e costi più alti per i consumatori. Ma al di là della vicenda giudiziale, non è detto che basti agire solo sul lato del prodotto e del mercato per spazzare via per sempre il tradizionale servizio dei taxi. C’è un lato umano, fondato sulla fiducia, che rappresenta ancora oggi l’ultimo vero vantaggio competitivo dei tassisti. A patto che cambino strategia. Non come nel 2006 quando fecero barricate per proteggere rendite di posizioni. Forse, se avessero ac- cettato le liberalizzazioni di allora, oggi non si troverebbero a fronteggiare la deregolamentazione selvaggia del mercato. Ora si tratta di accettare la sfida della competizione. Migliorando le app per un servizio sempre più confortevole, social, ecosostenibile e conveniente. Valorizzando e mettendo a sistema le best practises dei territori (come Bologna, e Rimini). Chiedendo ai Comuni di ridurre la variabilità dei costi per le tratte standard, attraverso l’adozione di tariffe fisse (è mai possibile che da casa mia all’aeroporto la tariffa sia sempre diversa ed oscilli tra il 20-30% del costo della tratta?) Aumentando il livello di sicurezza dei passeggeri. Proteggendo la privacy dei loro clienti. Investendo sul capitale umano dei lavoratori. Non trattando le persone come semplici unità di costo. In breve, dimostrando di essere tradizionalmente innovativi. Più convenienti e meno convenzionali. Meno furbi e più leali con i clienti finali. Perchè Uber potrà anche essere POP sul mercato. Ma ci vorrà parecchio tempo prima che diventi popolare nella società. Marco Lombardo, docente di “Diritto dell’Unione europea” al Master per Relazioni Internazionali dell’Università Alma Mater di Bologna (www.marcolombardo.eu) COTABO PARTNER DI UN FILM SUL 2 AGOSTO In taxi alcune scene de “La sottile linea gialla” Quella di Angela Fresu è la più giovane vita spezzata dalla strage del 2 agosto 1980. Aveva 3 anni. Come sarebbe oggi l’esistenza di Angela? Il film segue le tracce di Angela la che torna sotto le Torri, ha 38 anni ed è intrepretata da Valentina Lodovini. Parte da qui “La linea gialla - Bologna 2 agosto”, un film prodotto da Repubblica e che è stato proiettato sul grande schermo di Piazza Maggiore la sera del 2 agosto. In stazione Angela sale su un taxi di Cotabo…. Cotabo ha collaborato alle riprese e ha promosso il film, nell’ambito delle proprie iniziative per non dimenticare la strage, sulle fiancate di alcuni taxi. Il film è nato da un’idea di Aldo Balzanelli, per anni caporedattore di Repubblica Bologna, col soggetto e la sceneggiatura di Emilio Marrese, giornalista di Repubblica, e la regia di Francesco Conversano e Nene Grignaffini. Cotabo ringrazia Salvatore Vrenna, che ha partecipato alle riprese con il proprio taxi, e Laura Guadagnini, che si è occupata di tutti gli aspetti organizzativi e di segreteria. 20 I ringraziamenti di Repubblica a Cotabo Informazioni ai Soci TECNOLOGIA, QUALITÀ E IL “FATTORE T” CHE NESSUNO PUÒ COPIARCI L a lettera di Marco Lombardo offre diversi spunti di discussione e l’opportunità di tornare sul tema delle liberalizzazioni, con alcune opportune premesse. Intanto iniziamo col dire che Uber non è sharing economy perché non condivide nulla, ma fa semplice intermediazione tra domanda e offerta di trasporto, trattenendo una quota di denaro su ogni operazione. Poi va anche detto che le regole possono non piacere, ma finchè non cambiano, vanno rispettate. Punto. Leggendo la lettera di Marco, i suoi riferimenti alla protesta di Roma del 2006, non ho potuto fare a meno di pensare a quanta differenza c’è con il sistema del trasporto persone non di linea di Bologna, una realtà modello in Italia distante mille miglia dalla rappresentazione del tassista alla Alberto Sordi nel Tassinaro. Tra le tante cose che potrei citare, mi limito a due sole considerazioni. La sfida dell’innovazione noi non solo l’abbiamo accettata, ma l’abbiamo guidata. Cotabo ha creato la sua prima App quando Uber non esisteva e oggi è tra i fondatori di AppTaxi, il consorzio nazionale fondato dai principali operatori Radiotaxi in Italia, che hanno creato un sistema unico per prenotare e pagare un taxi in tutte le grandi aree metropolitane del Paese in maniera condivisa e trasparente. Innovazione non è solo una App, è soprattutto quello che c’è dietro: abbiamo uno dei sistemi di gestione, assegnazione e rendicontazione delle corse, tra i più avanzati d’Europa. La nostra organizzazione ci consente di inviare un taxi in media in 63 secondi, in una qualunque parte del territorio bolognese, in un qualunque giorno dell’anno e a qualunque ora. Tutto ciò per dire che non temiamo innovazione e concorrenza, anzi. In un quadro di regole certe e uguali per tutti, siamo pronti a confrontarci con chiunque. C’è poi un secondo aspetto della lettera di Lombardo, che credo vada al cuore della questione. Certo, dobbiamo dare un servizio migliore, tecnologicamente avanzato, efficiente e smart, ma il vero vantaggio competitivo che abbiamo è il “fattore umano”. Quando il cliente chiude la portiera si sente al sicuro, sa che arriverà a destinazione, sa di poter contare sulla persona che ha davanti, sa di avere a che fare con un professionista, sa che a quella persona può affidare (anche se per pochi minuti) ciò che gli è più caro, sa che dietro quel tassista c’è una struttura e un’organizzazione. Chiamiamola innovazione tradizionale o “fattore T”, ma la situazione è quella che ho appena cercato di descrivere e sulla valorizzazione di questi elementi distintivi, Cotabo dovrà continuare ad investire. Perché sono solo nostri, dei tassisti e di una cooperativa radicata nel territorio che, a differenza di un software che sta dall’altra parte dell’oceano e che viene replicato in franchising nel resto del mondo, ha a cuore il bene della città e dei suoi cittadini. Non c’è tecnologia che possa sostituirsi a questi valori, ne siamo sicuri. Marco Benni Direttore di Cotabo 21 Informazione ai soci UNA CORSA IN ROSA PER LA LOTTA AI TUMORI AL SENO Anche quest’anno Cotabo ha promosso la Race for the cure, alla quale ha partecipato il gruppo podisti della cooperativa Anche per il 2015 Cotabo ha dato il proprio supporto alla Race for the cure di Bologna, sia attraverso la promozione e sponsorizzazione dell’evento, sia con la partecipazione diretta alla corsa di una folta delegazione del gruppo podisti della cooperativa dei tassisti. L’edizione 2015 della “Race” di Bologna è stata da record. La maratona solidale per la lotta ai tumori del seno, nella sua IX edizione ha registrato oltre 17.000 iscrizioni, superando i 16.000 dello scorso anno per un nuovo record bolognese. Hanno “gareggiato” centinaia di Donne in Rosa (donne operate di tumore del seno), famiglie con bambini a bordo di passeggini, runner navigati, intere squadre e circoli sportivi, autorità, turisti. La corsa è stata preceduta da due giorni dedicati alla salute, allo sport e al benessere. In particolare, il Villaggio della Salute, allestito ai Giardini Margherita ha offerto ai visitatori la possibilità di effettuare oltre 160 visite, di cui 76 visite senologiche. COTABO PER LA “RISCOPERTA” DEL PORTICO DI SAN LUCA Partner del “San Locca day” organizzato dall’associazione Succede solo a Bologna: evento benefico a favore del restauro del Nettuno Cotabo è stato partner del “San Locca day”, un evento rivolto a tutte le età, ideato dall’Associazione Succede solo a Bologna con l’obiettivo di riscoprire il portico di San Luca. Il San Lócca Day è anche un grande evento di beneficenza. Infatti, attraverso una charity, ogni anno l’Associazione Succede solo a Bologna, sceglie un tema di tutela del territorio a cui dedicare l’evento. Dopo aver raccolto nel 2014 diverse migliaia di euro per ristrutturare il Portico di San Luca, per il 2015 il ricavato è stato devoluto alla raccolta fondi per il restauro del Nettuno. 22 Cotabo ha sostenuto l’evento promuovendolo sulle fiancate di diversi taxi ma ha anche organizzato un servizio di trasporto gratuito per persone con difficoltà motoria che volevano partecipare all’evento che si è tenuto lungo il portico di San Luca ALLARME DEI SINDACATI: “AUTISTI DEI BUS COSTRETTI A VIOLARE LE NORME” Le critiche di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl all’assessore Colombo per la mobilità in città Per gli autisti dei bus, muoversi nel traffico di Bologna rappresenta una situazione talmente “insostenibile” che i conducenti, “per garantire un minimo di servizio decente, ogni giorno sono costretti a violare sistematicamente il Codice della strada con manovre vietate, assumendosene pienamente la responsabilità”. É quanto scrivono i sindacati di categoria del trasporo che mettono nel mirino l’assessore comunale alla Mobilità, Andrea Colombo, in una nota firmata da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl. Per i sindacati è importante far sapere che già a partire da luglio, in occasione di un “incontro specifico” con Colombo, furono segnalate le “problematiche” relative “al traffico, alla viabilità’’ e di conseguenza alla regolarità dei servizio a seguito di alcune scelte del Comune. I sindacati fanno riferimento ad un lungo elenco di strade: via Toscana, via Irnerio nei giorni di mercato, via Saffi, viali, via Emilia Levante all’incrocio con via Bellaria, stazione ferroviaria, via Saragozza, piazza XX Settembre. Lungo queste arterie “da molti mesi gli autobus di tutte le linee subiscono ritardi mediamente di 15-20 minuti a corsa e non di cinque minuti come viene dichiarato dall’assessore”, continua la nota. “Le cause principali di questi ritardi sono dovute ai nuovi impianti semaforici e alla loro sincronizzazione”, sostengono le sigle di categoria, che contestano anche “piste ciclabili parallele alle corsie preferenziali, infrastrutture non adeguate al passaggio dei bus, corsie e rotonde strette, traffico in aumento sulle strade limitrofe al centro”. Una situazione “diventata insostenibile per gli autisti, che non solo sono costretti a lavorare per tutto il giorno in un traffico caotico - scrivono i sindacati- ma devono subire continuamente le ire degli utenti che lamentano i ritardi e disservizi”. Di conseguenza, “non sono rari gli episodi di vere e proprie aggressioni verbali agli autisti da parte di utenti esasperati”, sottolineano i sindacati. É in questo contesto che gli autisti si vedono “costretti a violare sistematicamente il Codice della strada”, ma questa situazione “non è più tollerabile e urge una soluzione in tempi brevi da parte del Comune”. In caso contrario, avvertono le sigle di categoria, “saremo costretti a mobilitare i lavoratori anche con azioni di sciopero”. Cotabo, come da richiesta del Comune • Cotabo ha dato mandato all’avvocaNei giorni scorsi, sul quotidiano Il Corriere to Tommaso Guerini di tutelare in ogni di Bologna, ha immediatamente contatdi Bologna, è comparso un articolo in cui si sede i diritti, gli interessi e il buon nome tato Arpa e fatto predisporre una relaziofa riferimento ad una indagine della Procura della cooperativa. Nei prossimi giorni ne sui controlli eseguiti nel corso degli della Repubblica, nata da un esposto anol’avvocato Guerini presenterà un espoanni. I tecnici di Arpa, su sollecitazione nimo, relativa ad un presunto inquinamento sto alla Procura della Repubblica di Bodi Cotabo, oggi hanno effettuato un sodei terreni dell’area Cotabo. Questa la rispologna, denunciando comportamenti difpralluogo nella sede di via Stalingrado sta del Cda di Cotabo, inviata al quotidiano famatori e calunniosi nei confronti della per valutare quali altre verifiche effetil 25 novembre 2015: società e dei suoi amministratori tuare. Gli accertamenti ulteriori chiesti • Lo scorso 12 ottobre 2015, l’assessore da Arpa saranno fatti nei prossimi giorni • Nel ribadire la più totale disponibilità a all’Urbanistica del Comune di Bologna, collaborare con la magistratura e forniPatrizia Gabellini, ha informato Cota- • Dal 2003 ad oggi, sono stati fatti undici re ogni chiarimento utile agli inquirenti, controlli sui suoli, anche con georadar bo di aver ricevuto segnalazione di una Cotabo precisa che al momento non ha e carotaggi in profondità, e sulle copotenziale contaminazione del terreno e ricevuto nessun atto formale relativo perture. Non sono mai emerse criticità. di aver girato la segnalazione ad Arpa, all’inchiesta citata sulla stampa. in quanto ente competente al controllo. 23 Informazione ai Soci LA CINA É VICINA ANCHE PER I TAXI Da sinistra: Roberto Grandi e Yi Liu del collegio di Cina, Marco Benni e Mirko Bergonzoni di Cotabo, al centro della pagina Gilberto Franceschelli che ha curato la distribuzione dei depliant assieme ad una interprete I l depliant informativo di Cotabo è stato tradotto anche in cinese, per intercettare la comunità dei residenti, gli studenti e le delegazioni business in arrivo sotto le Due Torri Per Cotabo, essere impresa al passo con i tempi vuol dire prestare la massima attenzione ai cambiamenti in atto, non solo di natura economica ma soprattutto di natura sociodemografica. Cotabo è un’impresa aperta che, nel mercato sempre più globale e all’interno di una società sempre più multiculturale, offre servizi di qualità e riserva grande attenzione alle esigenze di quella fascia di nuova clientela che 24 sceglie il taxi per i propri spostamenti. A cominciare dalla messa a disposizione degli utenti di nuove tecnologie, che parlano un linguaggio universale, che rendono semplice per tutti avvicinarsi ad un taxi e a Cotabo. É questa l’impostazione che ha portato Cotabo a far tradurre in cinese il depliant informativo per i clienti, sulle modalità con cui è possibile prenotare un taxi. La comunità cinese è una delle più grandi in città; gli studenti cinesi sono la prima etnia di stranieri iscritti all’Università di Bologna, circa 800; sotto le Due Torri arrivano sempre più delegazioni business dalla Cina, un flusso destinato a crescere con i nuovi collegamenti di Emirates verso l’Estremo Oriente. Il depliant tradotto, nei giorni scorsi, è stato distribuito in diversi punti vendita cinesi nelle zone di Bologna dove risiedono molti cinesi. La distribuzione è avvenuta con il supporto di una traduttrice. Il depliant è stato presentato anche al professor Roberto Grandi, Presidente del Collegio di Cina, uno dei fiori all’occhiello dell’Università di Bologna, nel corso di un incontro con il direttore di Cotabo, Marco Benni, e il consigliere di Cotabo, Mirko Bergonzoni. Nel corso dell’incontro sono stati delineati scenari di possibili ulteriori collaborazione, soprattutto per quanto riguarda i convegni internazionali, con le associazioni degli studenti e con l’Istituto Confucio, che ha sede presso l’Università di Bologna. UN TAXI DI SOLIDARIETÀ PER MOSES Il sostegno alla onlus che aiuta i bambini di alcune delle zone più povere del mondo. Da Aung San Suu Kyi con la penna gialla di Cotabo L e motivazioni che hanno portato alla costituzione di Moses Onlus si fondano nell’esperienza di 4 dei 6 Soci fondatori, vissuta in occasione dello Tsunami il 26 dicembre 2004 che li ha visti sopravvivere miracolosamente alla catastrofe a Khao Lak in Thailandia. Gli obiettivi istituzionali dell’Associazione sono rivolti fondamentalmente alla produzione di solidarietà attiva nei confronti di popolazioni colpite da catastrofi. Le attività portate avanti dall’associazione sono diverse e in questo percorso di solidarietà Moses ha incrociato anche Cotabo. Ne parliamo con Patrizia Saccaggi, una delle fondatrici dell’associazione e anima di Moses assieme al marito Francesco Baietti, di cui Patrizia parla nell’intervista. Moses sta facendo molto per tanti, anche noi possiamo fare qualcosa per Moses. Info: www.moses.it Patrizia Saccaggi, di cosa vi state occupando in questo periodo? “In questo momento Moses sta seguendo 3 progetti, la piccola scuola di Ivano (campione di baseball bolognese) a Sho Me in Rakhine state, vicino al Bangladesh, e ci prodighiamo per dare istruzione ad un gruppo di 80 bambini di etnia Chin, tra le etnie più povere del Myanmar. Stiamo proseguendo con il nostro impegno nella scuola di Moses in Kayin State, dove abbiamo 250 alunni su 10 gradi (dai 5 ai 17 anni). É una scuola pilota ed esempio per altre realtà della giungla birmana della black area. Stiamo andando avanti con la scuola informale per figli di migranti birmani nella zona di Phan Nga, con un ponte verso la scuola Thai, un progetto di integrazione senza assimilazione. I bimbi seguono il programma Birmano e Thai, nelle due lingue ed in più studiano inglese. Ci occupiamo delle emergenze, ad esempio per l’alluvione in Rakhine state stiamo provvedendo a distribuire riso alle 25 Informazione ai Soci popolazioni più colpite; sempre in Rakhine State stiamo aiutando le bambine e le famiglie che sono state oggetto di violenze sessuali (emergenza gravissima), in più continuano i nostri progetti di “Insegnare ad insegnare” con i Monaci delle zone rurali più remote. Ci può raccontare in poche parole cosa fa Moses Onlus? Le nostre aree di intervento sono sanità ed educazione. I nostri progetti, che nascono sempre da esigenze delle comunità e mai imposti, aiutano le popolazioni più povere ad uscire dall’analfabetismo. Ci rivolgiamo ai bambini e agli insegnanti sia con le scuole di Moses che con i corsi annuali di training alle insegnanti. I progetti sono seguiti dai volontari italiani personalmente e a loro spese. Naturalmente Moses ha un pool di insegnanti locali per seguire i bambini e ha ostelli per gli orfani, i bambini soli che sono accolti nelle nostre “povere” scuole, nel senso di strutture semplici. Puntiamo molto sull’igiene come prevenzione alle malattie e facciamo training sia agli alunni che agli insegnanti con campagne mirate che spaziano dal primo soccorso, alla salute della donna, dall’igiene più semplice, come lavarsi le mani, o il pericolo degli escrementi, o 26 rete idrica e servizi igienici, raccolta differenziata, allevamento e coltivazioni per auto sostentamento dei bimbi e delle famiglie negli ex campi sfollati interni al Myanmar. Poi c’è “Insegnare ad insegnare”, corsi di insegnamento per gli insegnanti che hanno un coinvolgimento a grappolo, per ricadere su più realtà possibili, con l’aiuto dei Monaci Buddisti. Facciamo pubblicazione e divulgazione gratuita di materiale librario per le scuole più povere, testi in lingua birmana di scienze, poesia, geografia, materiale per la matematica attiva e concreta con materiale riciclato. Abbiamo creato la prima clinica omeopatica nella giungla. Inoltre, è in cantiere la creazione di un mulino ad acqua a basso costo per dare corrente elettrica qualche ora ai nostri bambini nella giungla che studiano a lume di candela, con pericolo di incendio e danno della vista... Come è nato il rapporto di Moses Onlus con Cotabo? Ci siamo conosciuti tramite un caro amico comune, membro di Moses, e vista la convergenza della visione e la semplicità estrema delle nostre condizioni, è nata una bellissima amicizia che ci ha portato a condividere momenti di gioie e di dolore. Cotabo c’è sempre stata, con aiuti concreti, con suggerimenti utili e sostegno morale. Cotabo è spesso la spalla su cui appoggiarsi, con cui aprire il cuore, anche nei momenti difficili, sicuri di essere ascoltati, capiti e ben consigliati. Cosa si potrebbe fare di più per sostenervi? Il momento è molto difficile per Moses, stiamo rischiando di chiudere. I momenti di crisi come si sa coinvolgono prima i più poveri e poi tutti gli altri. Questa missione a cui stiamo partecipando, ad esempio, aveva uno scopo doloroso, ma siamo riusciti ad arginare un pochino le difficoltà e a procrastinare la morte di un sogno per tanti bimbi birmani a Phan Nga. Purtroppo nella spending review familiare, le prime spese tagliate sono le non necessarie, e fare beneficienza è tra le spese che le famiglie italiane tagliano per prime. Il sostegno di tutti è sempre prezioso: in questo momento abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti a vendere i biglietti della lotteria. Abbiamo trovato premi bellissimi (Iphone, Ipad pro, smart tv), e venderemo i biglietti ad 1 euro. Se saremo in tanti a spendere una cifra piccola piccola, potremo an- fine Thai Myanmar, dove abbiamo la grande scuola e tante piccole scuole associate. Operate nel mondo, ma avete sede a Bologna: che rapporto c’è con la città? Moses è piccola e questo le fa avere dei pregi, per trovarsi spesso facilmente al posto giusto al dare avanti un anno con tanto entusiasmo e sicuri di penetrare profondamente nel povero tessuto sociale di cui ci occupiamo. Vorrei, inoltre, dare in questa intervista, un’anteprima: l’Universita’ di Trento ha scelto Moses per scegliere gli studenti più meritevoli per borse di studio Erasmus. Da 2 settimane Moses é stata scelta come punta di diamante per provvedere alla realizzazione di piccoli arti artificiali, autoprodotti, destinati a bimbi che hanno perso le mani a causa delle mine antiuomo al con- momento giusto, e difetti, siamo in pochi e non si può fare tutto. A Bologna, grazie a Cotabo, c’è stata una bellissima campagna SALVAUNBIMBO, con i Taxi appositamente preparati per promuovere l’iniziativa “io scio con il cuore”, a Madonna di Campiglio, in una sorta di gemellaggio virtuoso, grazie al Patrocinio del Comune, abbiamo fatto la mostra di Moses Angoli (Angeli) Birmani a Palazzo D’Accursio. Sono state fatte cene alla Cantina Bentivoglio, a Ponte Ronca, alla Barattina di Trebbo di Reno, piccoli eventi a Castel Maggiore e a Trebbo di Reno. Una cosa molto bella è il sostegno dei commercianti di Trebbo di Reno all’iniziativa SALVAUNBIMBO: per un periodo preciso, ogni commerciante volonteroso e sensibile , sposa nella sua attività i protetti di Moses e li sostiene riservando una piccola percentuale del proprio lavoro ai nostri bimbi e alle nostre mamme. Vedere un paese intero unito in un gesto di una simile solidarietà è davvero toccante! Ci può dire qualcosa sui suoi viaggi in taxi, a Bologna e nel mondo? Il taxi a Bologna... il primo Amico che hai in una grande città (per una montanarina in trasferta)... Grandi incontri sui Taxi di Bologna, ricordo un signore che aveva perso la moglie e mi ha regalato l’emozione di leggere la lettera del figlio alla madre, ricordo persone simpatiche, accoglienti, come solo i bolognesi sanno essere. Ricordo la gentilezza di un altro taxista che mi dava lezioni su come fare le rotonde, con una gentilezza paterna. Ci sono poi anche tassiste, sempre speciali e con storie profonde da raccontare. Un ricordo speciale hanno invece, andando fuori Bo27 Informazione ai Soci no e che si facevano trovare senza troppe domande, ogni mattina, presto, dietro l’angolo, se avevamo bisogno. Ora il parco macchine è totalmente rinnovato, cominciando dalla piccola Cherry, un’auto minuscola e cinese, dove Francesco “entra a rate”, per la sua altezza, e che ora trascorrono più tempo in coda che in marcia, visto il caos nuovo della città. Ci può raccontare la storia delle penne Cotabo arrivate in Birmania fino al suo incontro con Aung San Suu Kyi? Patrizia Saccaggi e Francesco Baietti con Aung San Suu Kyi Francesco porta sempre ornato da pizzi logori e sporchi. Ci grandi giacche piene di tasche, muovevamo per la città divisi, per- perchè a viaggiare “snelli” devi chè allora per lavorare dovevamo avere con te un ufficio ovunque ti fingerci turisti, ed incontrare Aung trovi. In una delle sue tasche per San Suu Kyi e i suoi collaboratori anni, ha avuto un posto speciale era rischioso. Francesco (Baietti, la penna gialla regalata da Marndr) partiva in una direzione, io in co a Francesco un Natale di tanti quella opposta, poi cambiavamo anni fa. Dal primo istante, vuoi per taxi, e dopo mille giri, ci ritrovava- il colore azzeccato, la forma ermo al posto stabilito, ad orari diver- gonomica, l’inchiostro chiaro ed si, per organizzare gli aiuti alle vit- affidabile é diventata “La” penna! time di Nargis. Taxisti che, a volte, Ci ha accompagnato in ogni misci davano una mano, che capiva- sione, ha firmato contratti (quanlogna, i taxi di Yangon, nel periodo della dittatura: auto degli anni 50, spesso con il fondo sfondato, che avevano sovente l’abitacolo do è nata UWK, la scuola nella giungla, la penna gialla Cotabo si stimava tutta, nella sua corsa su un foglio di carta tanto importante per tante povere donne e bambini a cui avevano raso al suolo e bruciato i poveri villaggi), l’ha tenuta tra le mani la Signora, quando ci ha scritto una dedica su un suo acquerello, e la penna gialla era ancora più fiera. Una penna che dal taschino ci faceva sentire la vicinanza di un amico, una penna che sapeva sorridere, rincuorare, e sapeva correre veloce, come i Taxi, a Bologna, verso sempre nuovi aiuti. I biglietti di “SALVA UN BIMBO”, la lotteria di Moses. Il sostegno di Cotabo a Moses è anche nella vendita dei biglietti. I proventi della lotteria sosterranno le attività della onlus. I biglietti si potranno acquistare nella sede di Cotabo. Ringraziamento a Parma16-Bologna20-Prato06-Asti08 La sera del 31/10/2015 durante il regolare svolgimento del servizio ho avuto un incidente stradale, con seri danni per la mia auto. Oltre a questo, si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine e della ambulanza e per tutto questo è stato di vitale importanza l’aiuto dei colleghi. Vorrei ringraziare i colleghi che mi hanno aiutato e sostenuto, ognuno in maniera preziosa, fino al termine di tutte le procedure. Grazie ad Athos Bologna 20, Claudio Parma 16, Alfonso Prato 06 e Patrick Asti 08. Aldo Salmi, collaboratore di Milano 04. 28 Anniversari 40 anni Maurizzi Angelo Ballestri Franco Cotoia Antonio Roffi Giuseppe 35 25 anni Cati Angelo Cinti Gabriele Dalla Albertino Emmi Concetto Lippi Branchini Gabriele Nanni Loris Parisini Andrea Frazzoni Giovanni anni 20 anni Castrechino Laura 30 anni Righi Roberto Bignami Angelo Carrara Luca Cati Stefano Chichinato Daniele Malaguti Paolo Tassinari Marco Bonfiglioli Stefano Cabassa Fabio Chichinato Franco Cini Claudio Codeluppi Marcello Gherardini Mirco Giuliani Daniele Marzaroli Francesco Negrini Massimo Petrucci Alessandro Rapparini Andrea Tossani Davide Tuzi Massimiliano 29 Gruppo preghiera Alla ricerca della buona notizia: IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA C ari colleghi taxisti, fratelli nella fede, in un mondo in guerra, segnato dalla povertà, dalle migrazioni di massa, la misericordia è un valore di cui c’è estremo bisogno. Ad essa è dedicato il Giubileo Straordinario: un anno consacrato alla remissione dei peccati, alla riconciliazione. Un tempo speciale che la Chiesa offre per la conversione del popolo di Dio ed è caratterizzato dalla possibilità di ottenere l’indulgenza giubilare attraverso il pellegrinaggio a una chiesa giubilare. L’Anno Santo è stato indetto da Papa Francesco l’11 aprile con la bolla “Misericordiae Vultus” e ha avuto il suo inizio ufficiale l’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, con l’apertura della Porta Santa di San 30 Pietro e successivamente delle altre 3 basiliche pontificie romane: San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura... per poi concludersi il 20 novembre 2016, Solennità del Signore Gesù Cristo Re dell’Universo. Questo 65° anno giubilare è “straordinario” non soltanto perché non cade nei 25 anni canonici di distanza dal precedente (l’ultimo è stato quello indetto da Giovanni Paolo II nel 2000) ma anche perché sarà il primo Giubileo tematico (dedicato alla misericordia) e “decentrato” della storia della Cristianità: infatti Papa Francesco ha voluto istituirlo in tutte le cattedrali del mondo: ogni Diocesi del mondo potrà aprire la sua Porta Santa. A conferma di questo spirito mondiale dato all’anno giubilare, Papa Francesco ha deciso di andare ad aprire la prima Porta Santa non a Roma, ma a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, dove si è recato in visita lo scorso 29 novembre. L’Anno Santo arriva in un momento storico delicatissimo, dove cresce l’ansia per il terrorismo e i conflitti tra popoli e fedi. La Chiesa, nell’idea di Papa Francesco, può e vuole ergersi a baluardo contro le differenze. Centrale a questo proposito il richiamo del pontefice all’Ebraismo e all’Islam per ritrovare proprio sul tema della misericordia la via del dialogo e del superamento delle difficoltà che sono di dominio pubblico. Per l’Anno Santo il Papa ha pensato a tutti, anche agli anziani e ai malati che non potranno venire a Roma. Ai carcerati sarà dedicata una speciale giornata giubilare, e sono stati invitati ad attraversare la porta della cella come fosse una “porta santa”, di rinascita. Un ulteriore tratto di originalità del Giubileo è offerto dai Missionari della Misericordia che raggiungeranno le periferie del mondo. Papa Francesco darà loro il mandato il mercoledì delle Ceneri con la celebrazione in San Pietro. Il Papa ha stabilito che i “missionari della misericordia” verranno inviati tra la gente nei luoghi della quotidianità e che venga concesso a chi lo chieda il perdono anche per i peccati più gravi, compreso l’aborto, che per la Chiesa equivale al rifiuto della vita. Papa Francesco, inoltre, ha disposto che per ottenere l’indulgenza si compiano gesti di carità verso i forestieri e i bisognosi e si contribuisca a fare in modo che i carcerati possano “trasformare le sbarre in esperienze di libertà”. Anche noi nel nostro lavoro abbiamo la possibilità di compiere gesti di carità... penso in particolare ai nostri clienti più disagiati... anziani... disabili... malati che si recano agli ospedali... che possono necessitare anche solo di un aiuto fisico per salire e scendere dal taxi... I “Grandi eventi”: Sono quelli per cui si prevede la massima affluenza di persone. Oltre all’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro l’8 dicembre, c’è l’esposizione delle spoglie di Padre Pio tra l’8 e il 14 febbraio e la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta nel mese di settembre (considerati i tre eventi clou). Poi la Giornata mondiale per la pace il 1 gennaio; il Giubileo dei ragazzi e delle ragazze tra i 13 e i 16 anni il 24 aprile; il Giubileo degli ammalati e delle persone disabili il 12 giugno; la giornata mondiale della gioventù a Cracovia dal 26 luglio al 1 agosto; l’incontro con il mondo del volontariato il 4 settembre; il Giubileo dei carcerati in San Pietro il 6 novembre e la chiusura della Porta Santa il 20 novembre. Sul sito del Giubileo della Misericordia (www.im.va) è attivo il modulo per la registrazione dei pellegrini per partecipare agli eventi e prenotare il pellegrinaggio alla Porta Santa. I taxisti del Gruppo di Preghiera “San Paolo” Anche noi taxisti vogliamo salutare con gioia Mons. Matteo Zuppi; ci sembra importante riflettere sulle prime parole, indirizzate alla sua nuova diocesi di Bologna, ma anche traccia per la vita di ognuno di noi, con l’invito a metterci assieme per strada, senza borsa e bisaccia ma con entusiasmo: “Il tempo è davvero superiore allo spazio! Questo anno Papa Francesco lo ha proclamato anno della misericordia. Non poteva essere migliore inizio. Ci metteremo assieme per strada, senza borsa e bisaccia, con l’entusiasmo del Concilio Vaticano II, per quella rinnovata pentecoste che Papa Benedetto si augurava... A cinquanta anni dal Concilio voglio provare, con voi, a guardare il mondo e ogni uomo ancora con quella «simpatia immensa», volendo la Chiesa di tutti, proprio di tutti, ma sempre particolarmente dei poveri. Insieme faremo un pezzo di strada. Con la gioia del Vangelo. Mi perdonerete all’inizio qualche inflessione romana. Ma c’è una parola che imparerò subito, perché voi la pronunciate con un accento che mi ha sempre ricordato un tratto molto materno: «teneressa». È quella che chiedo alla Madonna di San Luca, perché mi e ci protegga.” Mons. Matteo Zuppi Vescovo di Bologna AVVISO IMPORTANTE: Amici colleghi, il Gruppo di Preghiera S. Paolo, costituito tra i taxisti COTABO sensibili ai valori dello spirito, si ritrova ogni secondo Martedì del mese: ci incontreremo nella Sala riunioni COTABO alle ore 14.30, con l’opportunità di momenti di riflessione e di preghiera: reciteremo insieme il Rosario, cui farà seguito una riflessione-confronto su temi religiosi . L’invito è cordialmente esteso a tutti i colleghi taxisti! Questo nostro Gruppo, in piena comunione con la Chiesa in Bologna, è assistito dalle Suore Missionarie del Lavoro e da Alberto Manni. Per contatti e informazioni: Pietro Bianco (LUCCA 4) - cell. 347.6964788 31 Racconti notturni RACCONTI NOTTURNI I tre diversamente alti Francesco Selis (FI01) G li succedeva spesso, di cominciare la sua notte di lavoro inquieto e col presentimento di qualche fastidio, quando, alle diciannove in punto, Precisino accendeva il tassametro, il tablet e il motore della sua Toyota. In effetti il suo maniacale e intransigente amore per la legalità e le regole (dote invero poco diffusa a livello nazionale...) lo portavano di frequente a vivere episodi sgradevoli, oltre al consueto accumulo di piccole rabbie e frustrazioni nel vedere disattese, per le strade della città, le regole più elementari per una vita collettiva ordinata e sicura. In quella incipiente notte ventosa di inizio febbraio, mentre si dirigeva verso il centro, Precisino ricevette 32 la prima chiamata. “Otto minuti”: di rado indicava meno, prudenzialmente, certo, ma anche perché, evitando inversioni di marcia non consentite, sorpassi azzardati e strappi di velocità per superare le trappole semaforiche, davvero l’avvicinamento all’indirizzo degli utenti era ogni volta una piccola grande impresa. Ad attenderlo c’era uno strano trio di persone. Svettava fin da lontano la mole rotonda di un ragazzotto obeso rinchiuso nel suo cappottone, accanto al quale si profilava l’inconfondibile fisionomia di un uomo affetto da nanismo e, quasi nascosta dai due, la figurina esile e ricurva di una donna molto anziana con una borsa al braccio e, nell’altro, un bastone che la sosteneva. Precisino accostò. Il primo a entrare fu il nano, che spavaldamente aprì la portiera anteriore e si accomodò accanto a lui, mentre dietro prendevano posto gli altri due. Con tangibile imbarazzo, il nostro collega, dopo aver salutato i suoi nuovi ospiti, si rivolse a lui: “Le chiedo scusa, ma dovrebbe sedersi dietro anche lei.” “E perchè?” “Il codice della strada prevede che davanti possa sedersi solo una persona adult... ehm, di una certa statura, per ragioni di sicurezza.” “Ma la cintura la metto, io!” “No, la cintura non c’entra, la regola è proprio quella.” Con un’espressione molto con- trariata, l’uomo uscì e rientrò dalla porta posteriore, facendo spostare il piccolo Ciccio-Bomba al centro e ripiegare in corner la vecchina col bastone; appena seduto, si allacciò molto teatralmente la cintura di sicurezza, invitando gli altri a fare la stessa cosa: “Il nostro autista è ligio alle regole!” aggiunse sprezzante. Il bambino rapido obbedì, mentre l’anziana signora, evidentemente piuttosto sorda, rimaneva impassibile. Precisino osservò la situazione, ripassò mentalmente le regole e poi, con le mani che cominciavano a gelarsi per il fastidio e il disagio, riprese la parola, rivolgendosi agli altri due. “Devo chiedervi quanto siete alti.” Il Ciccio, molto orgogliosamente, rispose: “Uno e quarantanove, mi hanno misurato ieri in palestra!” “E lei signora?” “Come dice?” esalò lei con un filo di voce. “Vuole sapere quanto sei alta!” gli chiesero sonoramente in coro gli altri due. “Mah, sarò un metro e cinquanta.” “Ce l’ha la carta d’identità, signora?” “Cosa, l’indennità?” “La carta d’identità, il documento!” tuonarono gli altri due, sfogando sulla poveretta il disagio che, sempre più, riempiva l’abitacolo di quell’auto bianca dalle luci d’emergenza accese. La vecchina cominciò a scartabellare nella borsa, ma solo con l’aiuto del ragazzo riuscì a smistare il documento fra mille altre tessere, santini, scontrini e foglietti vari. “Eccola!” e la porse al tassista, che accese la luce interna e, avendo temuto il peggio, emise un sospiro di sollievo: “Sì, c’è scritto proprio uno e cinquanta.” “Bene. Possiamo andare adesso?” chiese impaziente il nano. “No signori, dovreste togliervi la cintura di sicurezza e cambiare di posto.” “Cosa?” sbottò l’altro. “Lei può restare dov’è: sono la signora e il ragazzo che dovrebbero invertirsi: lui di lato e lei nel mezzo.” “Esci, nonna!” fece Ciccio, senza trattenere un’espressione divertita. “Cosa?” “Devi uscire, devi sederti qui in mezzo!” “E perché?” “Boh, l’ha detto il tassista.” Precisino fu costretto a scendere, precedendo il piccolo mangiatore di hamburger nell’aiutare la vecchietta ad aprire la portiera. Quando finalmente si furono risistemati tutti quanti, simile a un giocatore sulla scacchiera, osservò la nuova situazione. “Si parte ora? Guardi che non abbiamo intenzione di passare la serata qui, col tassametro che va.” “No, è fermo, non vede? Lo sbloccherò quando partiamo.” “E allora partiamo!” esclamò bestemmiando. “No, un momento ancora. La signora dovrebbe allacciarsi la cintura, mentre voi dovreste slacciarla.” “Cosa c’è?” sospirò la vecchietta, che era sorda ma capiva che la situazione stava degenerando. Dopo una variante della precedente bestemmia, il nano infuriato disse: “Ha finito di prenderci per il...? E quale sarebbe la ragione di questo teatrino?” Aggrappandosi alla sua unica sicurezza, quella del codice della strada di cui era un perfetto conoscitore, il malcapitato nostro collega provò a spiegare: “I taxi sono esentati dall’obbligo dei seggiolini speciali di ritenzione per i bamb... ehm per le persone di statura inferiore al metro e cinquanta, che non devono allacciarsi la cintura, ma devono essere sorvegliati da un adult... ehm da una persona di statura superiore al metro e cinquanta; quest’ultimo è tenuto ad allacciare la cintura.” “Dunque io e il ragazzo dovremmo farci sorvegliare dalla nonna, cinturata e col bastone? Ah ah ah! Venite, prendiamo un altro taxi che per oggi mi sono divertito abbastanza!” e platealmente aprì la portiera e uscì. A volte sarebbe meglio stare zitti e prenderla persa, ma quando si è precisini non si rinuncia mai ad andare fino in fondo: “Guardate che mi dovete pagare l’avvicinamento” disse con voce ferma e impersonale il poveretto, mentre anche gli altri due uscivano. “Cosa vuole?” tuonò il nano da fuori. “Dice che vuole essere pagato” sentenziò Ciccio-Bomba. Il nostro tassista vide il nano gonfiarsi come un pallone per la rabbia, poi la sua fortuna volle che un atro taxi, libero, rallentasse proprio davanti a loro. Il nano gli fece subito un imperioso segno di fermarsi e di farli salire. “Tutto bene?” chiese il collega. “Tutto bene, vai pure” rispose. E osservò, disgustato ma anche un po’ sollevato, i tre che entravano, uno davanti e due dietro, e l’altro tassista che, senza batter ciglio, ripartiva veloce. 33 Racconto Bertagnin (MI14) S ono al posteggio dell’Ospedale Maggiore. In questa tarda mattina di fine luglio un crudele sole dardeggia implacabile. Insieme ai colleghi si suda, si impreca e si sbuffa su quella chiamata che non arriva mai. Fare il taxista compendia lunghe attese al caldo. É uno degli aspetti negativi del mestiere. Finalmente il radio taxi squilla fra l’esultanza di tutti e quindi, presa la corsa, mi avvio salutando i malcapitati colleghi che se ne restano a sudare. Alzo al massimo l’aria condizionata e mi dirigo quindi verso il reparto maternità dove il terminale radiotaxi mi segnala debba recuperare i miei clienti. Arrivo, è una coppia di indiani, probabilmente di etnia sikh, dato il vistoso turbante ocra che indossa lui. É alto, distinto e come tutti gli uomini sikh, barbuto. La moglie indossa un vestito tradizionale rosso scuro, tutto veli, ricami, perline e con bordi in oro. Il lembo 34 SI VIENE E SI VA che ne ricopre il capo nasconde parzialmente il volto dall’incarnato scuro, ma ne lascia vedere gli occhi, neri, profondi, liquidi e un po’ misteriosi. Devono essere benestanti, l’abbigliamento all’occidentale di lui e il colorato sari di lei sono curati e di ottima fattura. La cosa che però più incuriosisce è quel piccolo fagotto che lei ha in braccio e che accudisce amorevolmente. Un nuovo arrivato fra noi nel mondo che se ne sta lì anche lui tutto avvolto in drappi e veli. Mi è capitato altre volte di prelevare coppie in uscita da un reparto maternità, ma quelle italiane sono spesso dotate di un considerevole repertorio di attrezzature varie. Carrozzine, porta bebè ipertecnologici che si applicano a passeggini e, con sofisticati attacchi ,alle cinture di sicurezza. Valigie, valigine, ammennicoli vari e disparati completano l’equipaggiamento al seguito. Qui più semplicemente la madre si stringe al petto il nuovo nato conferendo un’immagine antica, quasi biblica, a questa nuova maternità. “Beh, mi sa che abbiamo un nuovo venuto qui” dico io per rompere il ghiaccio una volta sceso per caricare la valigia che lui mi porge. “Sì, ha solo due giorni” risponde lui sfoderando un candido sorriso “questo è il suo primo viaggio!” Lei sale silenziosa con mosse aggraziate, tutta compresa nella sua nuova condizione di madre e l’auto si riempie subito dei suoi profumo esotici. Quel modo di fare modesto e delicato che ha, i veli che in parte nascondono lei e il neonato, questi odori di sandalo e di patchouli evocano in me quella sottile impressione d’ignoto che spesso gli orientali suscitano a noi europei. La maternità, poi, si dice accentui in noi maschi il senso del mistero. Dare la vita è condizione non concessa agli uomini e come tutte le cose ignote ha un che di misterioso e incomprensibile. Sale anche il neo padre che, sfoderando il suo abbagliante sorriso, mi dice di recarmi nella zona di via Ferrarese, il quartiere più multietnica della città della città dove evidentemente vivono. Arriviamo, lei scende, dolce e con i sui odori di jungla, stringendo l’amato fagotto fra le braccia. Mi guarda coi suoi occhi ardenti ed io, per educazione, la saluto anche se lei non dice nulla. Forse nella sua cultura parlare ad un uomo sconosciuto non è consentito. Mentre porgo la valigia a lui, dico: “Beh... allora complimenti.. cos’è...?”. “É un maschio, l’abbiamo chiamato Hari” risponde lui con gli occhi accesi di orgoglio e soddisfazione mentre guarda quella donna e quel bambino come se si fosse realizzata in un istante tutta la sua vita. Rivedo me, quando sono nati i miei figli. La luce che brilla nei suoi occhi e tale e quale alla mia in quei momenti. Se non ci credete vi farò consultare l’album delle foto di famiglia! Io ho indubbiamente la pelle più chiara, il mio sorriso è meno lucente e il turbante l’ho messo solo qualche volta a Carnevale, ma ciò che sente ora questo indiano è uguale a quanto ho provato io anni fa. Possiamo avere la pelle di colore diverso, religioni, opinioni, abitudini differenti, ma davanti ai grandi eventi della vita siamo tutti uguali, a qualunque latitudine e sotto qualunque cielo. L’emozione di diventare padre ci rende del tutto simili! Sono passate diverse ore e si è fatto pomeriggio. Stesso è il posteggio, stesso il caldo infernale, stessa l’interminabile attesa. Solamente il sole è un po’ meno cocente e in assenza di altri colleghi me ne sto nel corsello di accesso al posteggio che a quest’ora è in ombra. Due donne scendono dalla rampa dell’ospedale e si avvicinano al taxi. Avranno 45-50 anni e si somigliano molto, forse sono sorelle. Hanno l’aria mesta e parlano fitto e a bassa voce fra loro. In ospedale, in genere, si va per essere curati, per risolvere un problema di salute, ma a volte capita di ricevere brutte notizie. Dopo quel lungo e triste colloquio si accomiatano e una sale sul taxi così partiamo per la destinazione indicatami. Sono a metà di via Irnerio quando un singhiozzo irrefrenabile esplode dietro di me. Mi giro un istante e vedo la mia passeggera piegata in due sulle ginocchia scuotersi in un pianto dirotto. Accosto allora un attimo a destra e a mezza voce chiedo: “Signora sta bene? Vuole che mi fermi? Vado a prenderle un po’ d’acqua?”. Lei, tutta chinata in avanti scuote la testa in segno di diniego mentre, fra i sussulti dei singhiozzi si copre la faccia con le mani. Appoggio allora dei fazzoletti di carta sul sedile accanto a lei e proseguo lento verso la destinazione cercando di non disturbarla. Il dolore, si sa, ha bisogno di essere sfogato. Dopo un po’ la signora si ricompone, si rialza, la sento asciugarsi gli occhi e soffiarsi con decenza il naso. “Mi scusi sa… ma è che… è appena morto mio padre” dice “… era anziano si… ma in buona salute … è stata una cosa improvvisa… non ce l’aspettavamo… e io… gli volevo così bene…” Raggiungiamo infine la destinazione, la signora scende e io le faccio le condoglianze di rito, poi mi dirigo verso il posteggio, avendo cura di scegliere quello nelle vicinanze che a quest’ora è più in ombra: il posteggio Misa. Mentre vado non posso fare a meno di pensare che oggi, nell’arco di poche ore, il mio taxi ha trasportato una nuova vita e, in un certo senso, una nuova morte. Non ha certo portato una persona defunta, ad altre organizzazioni sono affidate simili incombenze, ma tutte le emozioni legate ad un tale evento erano qui e hanno fatto questa corsa con me. É stato quindi muto testimone di due degli atti fondamentali della nostra esistenza. Entro nel posteggio, mi prenoto e spalanco i finestrini. Accendo la radio, mi rilasso un po’ e sento gli altoparlanti diffondere i versi ritmati di quella canzone di Luciano Ligabue che fa: “… si viene e si va // tenendoci stretti // tenendoci dritti perché così si fa // si viene e si va…” Mai parole di una canzone mi sono sembrate più adeguata per una giornata come questa. 35 Y LANFR L E D ELLE STORI SE TI SALTA VIA IL SEDILE DICI COSA ASSAI SCURRILE! 36 Come a noi accade spesso, a correggere sto tonto). che volavamo tuttora da del tempo, non d’adesso, A Ravenna atterriamo e nulla era successo ce ne andiamo via su in alto e subito ripartiamo. come ciò che accadde adesso: ben lontani dall’asfalto. Ovviamente all’atterraggio, il sedile birichino Io e Gianluca, il mio pilota, anche se avrei il coraggio, fece un salto di un gradino andiam su in alta quota, i comandi li ha Gianluca e come che fossi in auto dove il traffico bestiale attento a qualche buca. io mi aggrappai cauto dove siam non ci fa male. Andiamo anche ad Ozzano al volante che in quel caso, Solamente il “controllore” e il provetto “capitano” e anche adesso son persuaso, da Bologna tien rancore si fa un giro sulla pista non era mica un volante se acrobazia facciamo mentre sotto lui avvista ma il comando governante che col Cessna non possiamo. un aereo un po’ più in basso; del velivolo ubbidiente Con il radar ci controlla più certo di tanta gente. e da Lugo non ci molla: Come quando prendi un dosso, abbiam chiesto mille piedi lo dico per paradosso, e anche se tu non ci credi questo Cessna compiacente se facciam delle cazzate fece un salto impertinente ci becchiam delle sgridate che spaventa anche il più bravo e se vogliam fare i furbi che del fatto è proprio ignavo. perché nessun ci disturbi lo seguiamo e lo sorpasso Non era mica uno sterzo andiam giù un poco di quota poi facciamo un altro giro anche se adesso ci scherzo, e il nostro buon pilota ed il paesaggio ammiro. ma i più esperti dei piloti qualche “curva un poco stretta”, Verso Lugo, l’aeroporto, reagiscon come gli idioti. qualche “salto a cavalletta”, ci abbassiamo e io sto accorto. L’impennata repentina la facciam per diversivo Ovviamente il “comandante” che facemmo in la cabina per un volo “alternativo”! rallenta come un aliante fu invero assai gradita Quella sera si fa un giro e anche lui tiene i comandi dalla gente sbalordita con l’amico che io ammiro e se poi tu ti domandi che guardandoci volare e mentre lui studia il “piano”, come mai fiducia avrà non sapeva che pensare: quel di volo, prendo in mano in questo pilota qua. sono pazzi o temerari i comandi come spesso Ma comunque rallentiamo quei due tipi, quei compari. io piloto come adesso. mentre di più abbassiamo L’episodio assai cruento Andiamo a fare un giretto questo aereo ubbidiente ci portò molto sgomento, come un pilota provetto come un bravo paziente. la paura tanto grande (anche perché lui è pronto Era già da più di un’ora ci “dipinse” le mutande Y LANFR L E D ELLE STORI e ancor oggi a quel ricordo Gianluca, che ne sa tante, e poi dando giù a manetta con rumore molto sordo si destreggia col volante lo rimette in tutta fretta e non molto raffinato ma anche in aeroplano col muso verso la pista puzzava da toglier fiato. ci sa fare e non è strano che il miglior dell’ottimista Comunque quell’avventura perché sono tanti anni ormai più non ci credeva ora non fa più paura che lui vola senza danni. che spostando un po’ la leva ma quella vicenda strana Spinto in basso quel “timone” tutto si rimise a posto fu vera e non panzana. risolve la situazione per un atterraggio tosto. RISTORANTE PORTA SARAGOZZA Al posteggio Saragozza con la pancia tanto piena. tutte quelle rinomanze. il taxi è fermo e “lui” s’ingozza Chi vuol bene all’intestino Poi le pizze, assai fragranti in quel ristorante adatto lì il mangiare è sopraffino fan contenti tutti quanti per mangiare qualche piatto, ed Antonio, il cameriere, cotte in tante variazioni di primo o di secondo è veloce ch’è un piacere, di tutte quante regioni: per stanziale od errabondo, non ti fa aspettare tanto c’è la pizza Margherita, sia di carne che di pesce e lo stomaco un po’ affranto e poi c’è quella farcita, che quando il cliente esce presto vien tosto riempito c’è anche la napoletana, è satollo e soddisfatto con un piatto ben fornito. ma c’è anche la nostrana. ed è anche stupefatto C’è Vincenzo Valentino Sono aperti tutti i giorni per il costo piccolino che ti consiglia “quel” vino, per i pietanze ed i contorni. quando apre il borsellino. con il socio Luca Grieco Insomma se tu vuoi mangiare Il tassista, prendi atto, che non si cura del spreco non ti devi allontanare, si è gonfiato come un matto ed i piatti suoi abbondanti al “posteggio Saragozza” con la carne ed anche il pesce fan felici tutti quanti. ci puoi andare anche in e poi quando in auto esce Adriano Condorelli carrozza! gli conviene stare attento ti consiglia i suoi tortelli di guidare un po’ a rilento. e poi Mohamed Dejam Enzo vuole che i clienti ciò che porta noi mangiam. di mangiare sian contenti. Poi c’è l’Antonio Di Palma ed assieme ai suoi tre soci che con la solita calma sono tutti ben felici serve quei manicaretti che ti fanno tanti auspici che cucinati perfetti di una vita molto amena vanno dentro a tante panze
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