08-2009 Marocco

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08-2009 Marocco
Newsletter di aggiornamento sui progetti
di Amici dei Bambini in Marocco…e non solo
Luglio-agosto 2009
Siate i benvenuti tra noi!
Newsletter di aggiornamento sui progetti di
Amici dei Bambini in Marocco
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Su questo numero:
 Quando i semi germogliano
 Il mese sacro dei musulmani
 Amine e il gemellaggio
Carissimi sostenitori,
Vi informiamo di un nuovo cambiamento nell’indirizzo della nostra sede in Marocco. Da
questo momento in poi potrete spedire le vostre lettere e i pacchi per i vostri cari bambini
sostenuti a distanza al seguente indirizzo:
Ai.Bi. Servizio Traduzioni SAD
2, rue El Moussail, apt. N° 9 - Hassan
Rabat - Marocco
Vi ringraziamo per tutte le lettere e i regalini che mandate: rappresentano un ponte
d’affetto di valore inestimabile per i bambini.
Come sempre, vi ricordiamo di NON inserire MAI sulla busta il nome del bambino, ma solo
l’indirizzo di Ai.Bi. (questo per facilitare il ritiro della corrispondenza da parte del nostro
staff).
Grazie mille per la collaborazione e a tutti voi…
buona lettura!
Quando i semi germogliano
Nel corso di questi ultimi mesi alcuni di Voi hanno deciso di fare un viaggio in
Marocco, non soltanto per scoprire la bellezza di questo affascinante paese, ma
anche e soprattutto per conoscere personalmente il bimbo a cui si è tanto
affezionati. Tra le diverse ed emozionanti storie di
incontri tra Voi e i piccoli, questa volta ho scelto di
ricordare quella di Anna, donna audace e caparbia
che, accompagnata da sua figlia, è riuscita a
organizzare il primo viaggio da sé, pur di essere qui
in Marocco il 1 luglio a festeggiare il compleanno di
Amine. Lascio quindi spazio alle sue parole…
“La prima volta che ho spedito il biglietto d’auguri per il
compleanno di Amine ho pensato che sarebbe stato
bellissimo organizzare una festa di compleanno a
sorpresa per poterlo abbracciare! E così, come il
progetto SAD in Colombia (“I Semi dell’Accoglienza” al
quale ho aderito nel 2006), anche il seme del mio
“piccolo progetto” in Marocco è germogliato…ed eccomi
qua, con mia figlia Silvia, a vivere un’esperienza
meravigliosa ed emozionante!
Determinante è stato il supporto di Daniela, volontaria espatriata di Ai.Bi, che con la sua
disponibilità mi ha incoraggiata a pianificare un viaggio non semplice da fare da sole. Ma è
stato un modo di viaggiare che ci ha permesso di vivere il Marocco più vero, di scoprire un
popolo caloroso, gentile e molto disponibile!
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La visita alla sede di Ai.Bi. a Rabat, la conoscenza delle persone che ci lavorano e di tutto il
“dietro le quinte” è stato molto bello e interessante: ora Amici dei Bambini non è più
qualcosa di astratto. AMINE, DANIELA, BOUCHRA, PINUCCIA, MOUSTAPHA, tutte le operatrici
e i bambini dei quali purtroppo non so o non ricordo i nomi…tutto un mondo che ora conosco
e al quale mi sento molto più vicina! Forse questa è la grande capacità della conoscenza e
dell’amore…..avvicina paesi, popoli, persone!
Il momento in cui ho “visto” Amine per la prima volta in carne ed ossa è stato veramente
emozionante e commuovente, poi quando sono entrati nella bella ludoteca i suoi compagni
di classe per iniziare la festa, c’è stata un’esplosione di musica, sorrisi, occhi, abbracci,
balli, risate, foto, allegria…incredibile!
L’emozione ha lasciato il posto ad una gioia indimenticabile… e poi la torta, la candelina, la
canzone di Buon Compleanno, i regali per Amine, i regalini per tutti i bambini e ragazzi
presenti…erano così contenti! Ma sicuramente credo di aver ricevuto molto più io, solo
vedendo la loro gioia e riconoscenza!
Un’altra parte importante di quest’avventura è stata la visita di tutto il Centro ANNEXE: mi
ha colpito molto la luce, il colore, l’ordine, la pulizia di tutti gli ambienti….l’educazione
dei bambini e ragazzi è esemplare! Gli operatori, aiutati dai ragazzi più grandi, stanno
facendo un lavoro splendido, cercano di non far mancare nulla ai piccoli ospiti, ai quali
manca purtroppo quello che tutti i bambini del mondo dovrebbero avere: l’amore di una
famiglia.
Una delle tantissime cose che mi resteranno per sempre nel cuore è aver visto con quanta
amorevole cura le operatrici, le educatrici e gli educatori, sia a LE NID che all’ANNEXE, si
occupano dei bambini.
Questo è un concentrato della mia meravigliosa esperienza marocchina, impossibile da
racchiudere in poche righe. Concludo ricordando i tanti “merci” che ho ricevuto, ma è mio
l’enorme MERCI che va a tutti voi!
Arrivederci a presto. Anna”
Il mese sacro dei musulmani
Lo scorso 22 agosto in Marocco e in tutto il mondo musulmano é iniziato il mese
sacro.
Il Ramadan, parola che in arabo
significa “mese caldo”, è,
secondo
il
calendario
musulmano, il nono mese
dell'anno e ha una durata di 30
giorni.
Il Ramadan, per la rigorosa
osservanza del digiuno diurno
che ostacola il lavoro, e per il
carattere festivo delle sue
notti, costituisce un periodo
eccezionale dell'anno per i
fedeli islamici in tutti i Paesi a
maggioranza musulmana: la sua
sacralità
è
fondata
sulla
tradizione già fissata nel Corano, secondo cui in questo mese Maometto avrebbe
ricevuto una rivelazione.
In origine, il mese di Ramadan era, come il suo nome stesso mostra, un mese estivo;
ma successivamente Maometto stesso adottò un calendario puramente lunare di
dodici mesi che, perciò, cambia posizione anno per anno. Dato inoltre che il
calendario islamico è composto da 354 o 355 giorni (10 o 11 giorni in meno dell'anno
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solare), il mese di Ramadan di anno in anno cade in un momento differente dell'anno
solare, e quindi man mano cade in una stagione diversa.
Nel corso del mese di Ramadan i musulmani praticanti debbono astenersi - dall'alba
al tramonto - dal bere, mangiare, fumare e praticare attività sessuali. Chi è
impossibilitato a digiunare (perché malato o in viaggio) può anche essere sollevato
dal precetto, però, dovrà successivamente recuperare il mese di digiuno, appena
possibile. In occasione del Ramadan è anche richiesto di evitare di abbandonarsi
all'ira. Le donne incinte o che allattano, i bambini e i malati cronici sono esentati dal
digiuno e dovrebbero al suo posto, secondo le loro possibilità, fare la carità, come ad
esempio nutrire le persone bisognose indipendentemente dalla loro religione, gruppo
etnico o dalle loro convinzioni. Le donne durante il loro ciclo non devono digiunare
ma lo possono rimandare.
Il significato spirituale del digiuno è stato analizzato da molti teologi. Si attribuisce
ad esempio al digiuno la dote di insegnare all'uomo l'autodisciplina, l'appartenenza
ad una comunità, la pazienza e l'amore per Dio.
Quando tramonta il sole il digiuno viene rotto dal F’tour. La tradizione vuole che si
debba mangiare subito un dattero, perché così faceva il Profeta. In alternativa si può
bere un bicchiere d'acqua.
Il ramadan è un mese in cui le donne sono molto impegnate, perché il F’tour è
l’occasione per ricevere la famiglia e gli amici in un’atmosfera festosa.
Il momento della sospensione del digiuno, che attualmente avviene intorno alle 19 di
ogni giorno, è segnalato dalla preghiera del muezzin, diffusa in tutta la città.
Mezz’ora prima le strade si svuotano completamente ed è incredibile ascoltare il
silenzio e la pace di quel momento, quasi surreale dopo il trambusto delle ore
precedenti.
Di solito in Marocco il pasto del
F’Tour è composto da una
zuppa, la harira (a base di
piselli, lenticchie, ceci, carne,
pomodori…) accompagnata da
datteri, vari tipi di crêpes
(beghrir, crêpes rotonde e
bucherellate
e
msemmen,
crêpes quadrate), cosparse di
burro e/o miele, e dolci
marocchini tra cui le chebbakias
(pasta fritta e ricoperta di
miele) e il sellou (mistura di
farina, mandorle, grani di
sesamo, zucchero). Si beve the
alla menta, latte o caffelatte.
Secondo le specifiche tradizioni, alcune famiglie preparano anche sostanziose cene a
base di couscous, insalate marocchine, pesce, tajines, da consumarsi preferibilmente
entro la mezzanotte. Altre invece preferiscono svegliarsi poco prima dell’alba e della
prima preghiera mattutina, intorno alle 4, per consumare il shour, ossia la colazione,
che permetterà di meglio affrontare la giornata. Altri ancora si svegliano prima
dell’alba solo per bere un bicchiere d’acqua e mangiare due datteri.
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In generale durante il Ramadan la vita quotidiana rallenta. Gli uffici pubblici fanno
orario continuato, dalle 9 alle 15, perché altrimenti sarebbe davvero difficile
concentrarsi visto che non si può neppure bere. I ristoranti e bar restano chiusi per la
maggior parte, o aprono solo per vendere il cibo necessario a preparare il F’Tour. I
supermercati e centri commerciali chiudono mezz’ora prima dell’interruzione del
digiuno e riaprono 2 ore dopo, fino a mezzanotte. La città si ripopola di gente festosa
dopo il F’Tour.
Al termine del mese di Ramadan, viene celebrato infine lo Id al-fitr ("festa della
interruzione del digiuno"), detta anche la "festa piccola" (id al-saghir). Negli anni qui
in Marocco questa festa è stata dedicata anche ai bambini e l’usanza vuole che le
famiglie comprino per i loro piccoli gli abiti più belli, da fargli indossare in quel
giorno di festa.
Daniela Ciliberti
Amine e il gemellaggio
Negli ultimi mesi due importanti eventi hanno caratterizzato il nostro lavoro in
Marocco.
La prima è legato all’appello fatto nello scorso numero del sol, riguardante il
bambino bisognoso di cure mediche e visite specialistiche. Vorrei approfittare di
questo momento per ringraziare di cuore le persone che hanno risposto all’appello ed
in particolare la sostenitrice che contribuirà alla realizzazione effettiva dei controlli
e alla felicità del piccolo. È come sempre grazie a voi che possiamo fare la differenza
per questi bambini.
Il secondo evento riguarda la realizzazione di un progetto ideato diverso tempo fa,
ma diventato realtà in Marocco tempi più recenti.
Si tratta di un gemellaggio tra la classe pre-scolare della Maison d’Enfant Akkari e la
classe di un asilo di Menorca, in Spagna.
Questo gemellaggio è un po’ particolare ed è nato dall’esigenza di continuare a
tenere in contatto alcuni bambini marocchini, che adesso vivono in Spagna perché
adottati in kafala, con i loro amichetti rimasti in Marocco, che purtroppo non hanno
avuto la stessa fortuna.
Tutti i piccoli coinvolti nel gemellaggio inizialmente vivevano al Centro Lalla Meriem
che, come molti di voi sapranno, accoglie neonati, bambini fino all’età di 4-5 anni e
bambini e ragazzi diversamente abili di tutte le età. Quando un bambino senza
problemi fisici o psicologici raggiunge i 4-5 anni, se non è stato preso in kafala viene
trasferito in altri centri di accoglienza per minori abbandonati e molti di loro vanno a
vivere proprio all’Akkari.
Così, 4 anni fa una signora spagnola si è recata al Centro Lalla Meriem per adottare
Karim, un bellissimo bambino scuro di carnagione, con dei grandi occhi castani e una
testa tutta ricciolina. Accanto a lui un altro bimbo, Talal, bello, vivace e della stessa
età di Karim. La donna ogni giorno si recava al centro per accudire il suo piccolo e
così si prendeva cura anche di Talal… Avrebbe tanto voluto adottare anche lui, ma
purtroppo all’epoca non poteva, i suoi documenti la autorizzavano a fare la kafala
per un solo bambino. Quando la procedura di kafala è terminata, la donna e Karim
sono partiti per la Spagna, ma appena possibile tornavano in Marocco per visitare
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Talal al Centro Lalla Meriem. Il tutto fino alla scorsa estate, quando la donna e Karim
sono tornati al Centro Lalla Meriem e hanno scoperto che Talal era stato trasferito in
un altro centro, del quale la donna non conosceva il nome.
Nel corso dei mesi la signora ha cercato l’Ai.Bi. Marocco, mi ha contattata
personalmente, è venuta a trovarmi in ufficio e mi ha raccontato tutta la sua storia,
pensando che io potessi sapere qualcosa del caro amico del suo Karim. Quando ha
scoperto che noi il piccolo Talal lo conosciamo benissimo, e che era stato trasferito
in un altro centro con cui noi collaboriamo e che ha una sostenitrice che si prende
cura di lui e gli fa sentire continuamente la sua presenza, i suoi occhi si sono
illuminati!
Era molto felice e mi ha spiegato della gran voglia che aveva di continuare a tenere
in contatto Talal e Karim. La signora è un’insegnante, il suo Karim va in classe con
altri bimbi marocchini, e così è nata l’idea di metterli tutti in contatto attraverso il
gemellaggio, che permetterà a Karim e i suoi compagni di avere notizie sulla vita di
Talal e dei suoi amici, in una relazione fatta di scambi di lettere, disegni, fotografie,
racconti e descrizioni dei rispettivi paesi, consentendo a tutti i bambini trasferitisi in
Spagna di rimanere in costante contatto con il paese d’origine e, soprattutto,
consentendo ai piccoli dell’Akkari di avere degli amici speciali.
Daniela Ciliberti
Sperando che abbiate gradito la lettura di questo Sol, vi ricordiamo che siamo sempre a
Vostra disposizione per chiarimenti o informazioni tramite il nostro indirizzo mail:
[email protected] e invitiamo chi non lo avesse ancora fatto a comunicarci il Suo
indirizzo di posta elettronica per poter ricevere a casa gli aggiornamenti periodici
sull’andamento dei diversi Progetti in Marocco.
Vogliamo ricordare ancora una volta il nostro indirizzo per la comunicazione cartacea:
AiBi, Servizio traduzioni Sad,
2 rue El Moussail, apt. 9,
Hassan – Rabat, Maroc
Grazie di cuore per il vostro interessamento e per tutti i contatti che stabilite con i vostri
bambini sostenuti e un caloroso saluto dalla redazione del Sol e dall’ équipe Ai.Bi. Marocco:
Bouchra El Mahadoui – operatrice Sad
Zineb Chakir – contabile
Hicham Chkik – responsabile network Ai.Bi. Marocco
Daniela Ciliberti – volontario espatriato Ai.Bi.
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