Storia di Gavirate e della sua fede
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Storia di Gavirate e della sua fede
La storia di Gavirate e della sua fede La storia di Gavirate e della sua fede Tu mi cammini a fianco, o Signore, orma non lascia in terra il tuo passo. Non vedo te: ma sento e respiro la tua presenza in ogni filo d’erba, in ogni atomo d’aria che mi nutre. (Ada Negri) La storia di Gavirate è la storia del varesotto, un territorio omogeneo per storia e cultura abitato da 9000 anni, che è costituito da una piccola parte della provincia di Varese che comprende il laghi e va dal confine svizzero, al Ticino e a Vergiate con centro nel Campo dei Fiori. Gavirate ebbe una vocazione agricola che gran parte della sua storia che durò sino quando fu istituito nel 1539 il mercato che le portò la vocazione commerciale che dura sino ad oggi e che fu affiancata dalla vocazione turistica nata prima nel medioevo con le residenze nobiliari e poi in epoca moderna e con l’arrivo della ferrovia prima alle belle ville e poi col turismo popolare. La sua storia va al passo con quella dell’Italia ed in particolare con quella di Milano, con cui ha avuto sempre stretti legami seguendone le vicissitudini e gli sconvolgimenti dovuti alle invasioni di numerosi popoli che hanno mischiato le razze e lasciato numerose tracce sia archeologiche, sia nell’indole e sia nelle abitudini dei suoi abitanti. La cultura in cui viviamo è frutto di intrecci e mescolanze di influssi e tradizioni assimilati, rielaborati e ritrasmessi che ne hanno fatto la nostra ricchezza e la fonte del genio italico. Qui anche la fede cristiana ha origini antiche anche se non facilmente databili e le cui tracce cercheremo in questo breve viaggio. La venerazione dei cristiani per Maria risale dagli inizi del cristianesimo e fu spesso contrastata poiché si temeva che si trasformasse in una forma di superstizione pagana come ancor oggi è ritenuto da alcune professioni protestanti. In realtà il culto di Maria, madre di Gesù, come ben esplicita l’Ave Maria, è un segno di affetto per Gesù che l’ha scelta come Madre sua e nostra e ben si adatta al temperamento latino di per sé portato ai comportamenti affettuosi anche con la divinità. La venerazione dei Gaviratesi per Maria e mostrata anche dal fatto che la festa del paese è il 15 settembre festa dell’Addolorata, beata Vergine dei Dolori, e non alla festa di san Giovanni Evangelista come avverrebbe in quasi tutti i paesi. Storia nel territorio e dei fatti più importanti Le civiltà precristiane È l’epoca di cui si vanno formando i nuclei dei futuri paesi che vedono: dal 7000 a.C. popoli preistorici gli Etruschi, i primi italiani, nel 800 a.C, il popolo preromano più importante dell’Italia ed unico in Europa che seppe elevarsi ad un grado di civiltà paragonabile a quello delKairòs 1 La storia di Gavirate e della sua fede le civiltà antiche (reperti a Golasecca). 753 a.C. fondazione di Roma 388 a.C. invasione dei Celti nel II secolo a.C. comincia l’influenza di Roma con la fondazione dei pagi, piccoli villaggi rurali, con assegnato un magistri pagi che teneva i libri catastali, riscuoteva i tributi e presiedeva ai Paganalia, le feste dei pagani, epoca della probabile fondazione di Fignano Inizio dell’era cristiana In Lombardia la prima diocesi a Milano è istituita nel 200, nel 313 l’editto di Costantino concede in forma ufficiale la libertà di culto e nel 380 il cristianesimo è proclamato religione di stato. Nel 374 sant’Ambrogio è vescovo di Milano, a Brebbia avviene la conversione del tempio romano in chiesa paleocristiana e sul Sacro Monte si ritiene che avvenga la dedicazione alla Vergine di un tempietto romano. La storia della fede dei gaviratesi è scritta nelle pietre delle sue chiese e delle sue cappelle che testimoniano che a Gavirate esisteva su un poggio roccioso un tempietto dedicato a Maria sopra a Fignano, eretto su un rovine sacre pagane, forse dedicate ad una dea, già dal IV se l’evangelizzazione è fatta nel 350 da san Eusebio vescovo di Eusebio o dai santi Giulio e Giuliano, o nel VII secolo da parte dei missionari di Casteseprio. 476 – 887 - Il primo medio evo e l’epoca feudale Questo periodo vede il predominio dei popoli germani e Gavirate è sotto la pieve di Brebbia dove c’era l’unico battistero con collegiata, da cui partivano i curati e i cappellani per i paesi a lei affidati ossia da: Bardello, Bernate, Besozzo, Biandronno, Bogno, Brebbia, Bregano, Cadrezzate, Cardana, Carnisio, Cazzago Brabbia, Cocquio, Comabbio, Comerio, Gavirate, Inarzo, Ispra, Malmesso, Monate, Monvalle, Olginasio, Osmate, San Andrea, Ternate, Travedona, Trevisago, Voltorre Con la fine dell’impero romano cominciano le vicende che cambieranno l’aspetto dell’Europa e dell’Italia che prima subisce numerose invasioni per poi arrivare al sacro romano impero. Tra il IX e il XI secolo sotto l’impero germanico, santa Maria sopra Fignano viene inglobata nella costruzione della nuova chiesa dedicata a san Giorgio De Guirate, santo caro ai germanici, con un altare dedicato a san Omobono, in un posto che forse era fortificato o dove forse esisteva un castello come da alcuni cenni su documenti medievali. In quest’epoca Gavirate comincia a diventare più importante di Fignano. 870 prima ed incerta citazione di Groppello, il cui nome significa secondo alcuni locus coppello e secondo altri dal gotico kruppa. Kairòs 2 La storia di Gavirate e della sua fede Inizia il culto dei 5 Gaudi e 5 dolori di Maria Il questo periodo il nostro territorio viene dominato da: 476 Visigoti Il cui nome non significa Goti dell’ovest, ma Goti saggi 494 – 568 Ostrogoti Il cui nome non significa Goti dell’est, ma Goti risplendenti (probabile fondazione di Gavirate) 568 – 774 Longobardi 774 – 887 Sacro romano impero di Carlo magno (742 – 814) territorio della Pieve di Brebbia nella Contea di Castelseprio 887 – 951 Regno italico indipendente (il sacro romano impero si suddivide in parecchi stati indipendenti a carattere prevalentemente nazionali) 962 – 1152 Regni feudali (tra il 1100 – 1150 è costruito il chiostro di Voltorre (chiostro da claustrum, ossia recinto, riparo) dai monaci benedettini cluniacensi dipendenti da san Benigno di Fruttuaria (Ivrea)) Durante la dominazione longobarda ebbe diffusione il culto di san Giovanni Battista decollato ritenuto protettore particolare della gens longobarda come se fosse un’unica famiglia, culto praticato anche a Gavirate come è testimoniato da un altare con pala che rappresentava la decapitazione edificato dai Besozzi e fatto rimuovere e trasferire nella cappella di san Abbondio, da san Carlo. Nel 962 si hanno le prime notizie documentate su Oltrona, il cui nome di origine antica (etrusca, greca e latina) e la necropoli romana trovata, fanno ritenere di più antica fondazione. Nei primi anni XI secolo Guido d’Arezzo (995-1050) inventa le sette note che avranno la prima grande applicazione nel canto gregoriano. 1152 – 1250 - I comuni 1152 Federico I di Svevia detto il Barbarossa, è nominato re di Germania è chiamato in Italia dai comuni lombardi oppressi dalle mire espansionistiche di Milano che nel 1162 dopo due anni di assedio è rasa al suolo perché scacciai delegati imperiali e si ribella al potere imperiale coiì come avviene a Crema. Nel 1159 è citato Johannes de Gavirate, probabilmente Besozzi, scacciato da Milano, con perdita della sua casa milanese, perché amico del Barbarossa. Poi i comuni nel 1176 nella battaglia di Legnano battono il Barbarossa che riconosce loro larga autonomia ed inizierà il periodo d’oro. Il periodo d’oro In questo periodo si ha lo sviluppo delle autonomia locali ed un periodo di grande floridezza economica che porterà alla realizzazione di un importante patrimonio artistico e a viaggi avventurosi come quello di Marco Polo in Cina (1271 – 1295) Nel 1233 comincia il culto dell’Addolorata per merito di 7 nobili fiorentini che istituirono la compagnia di Maria Addolorata, detta dei serviti che verso il 1250 arrivano in Lombardia. Nel 1236 i 5 gaudi e dolori diventano 7 Kairòs 3 La storia di Gavirate e della sua fede Nel XII – XIII secolo Gavirate si costruisce la chiesa parrocchiale di san Giovanni Evangelista di fronte a quella di san Giorgio che sarà poi chiamata in cimitero e probabilmente viene edificata la chiesa di Armino dedicata a san Rocco. Al XIV secolo risale il palazzo dei Besozzi (poi Litta Visconti, Maggioni, Puricelli e Guerra) di piazza Matteotti, questo palazzo era circondato da orti e poteva vedere la chiesetta della Natività, e aveva annesso l’oratorio privato dedicato a san Pancrazio che successivamente fu aperto al pubblico. 1428 documento che testimonia Gavirate comune rurale o rustico, ha uno statuto con rappresentanti chiamati consoli, decani, iurati, deputati, estimati, che sceglievano il podestà per la composizione delle piccole liti. 1450 Johann Gutenberg (1400-1468) di Magonza (Germania), inventa i caratteri mobili e stampa il primo libro: La Bibbia latina, detta Margarina Nel 1485 da un documento risulta che Gavirate ha acquisito una propria autonomia avendo un suo cappellano residente e nel 1510 che ha un rettore, fatti che indicano l’acquisita importanza del paese. 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo arriva a san Salvator A questo periodo si può far risalire la nascita della parrocchia di Gavirate. E periodi più importanti sono: 1152 – 1250 I comuni 1250 – 1402 Le Signorie o Milano col territorio di Varese è governata da: 1247 Della Torre (Torriani) 1277 Visconti che fanno diventare Milano ducato 1278 conte Azus de Cocho è feudatario a Cocquio e Gavirate 1287 Castelseprio viene distrutta dai Visconti 1454 Sforza • • Fine del granducato di Milano e inizio dello sviluppo degli stati regionali 1479 – 1492 Il Rinascimento, con Ludovico il Moro a Milano 1492 – 1599 Le grandi monarchie europee Il sacro romano impero si suddivide in parecchi stati indipendenti a carattere prevalentemente nazionali contesi dai più forti feudatari. Questo è un periodo di grande instabilità caratterizzato da numerose guerre e dalla lotte tra Spagna e Francia con forte presenza del papato, che porta a frequenti cambiamenti delle zone d’influenza Agli inizi del 1500 si costruisce la nuova chiesa parrocchiale, che poi ampliata diverrà l’attuale chiesa parrocchiale, che ingloba san Giorgio e che si chiamerà parrocchia di san Giovanni Evangelista e san Giorgio con un altare dedicato alla madonna di Loreto e una Kairòs 4 La storia di Gavirate e della sua fede cappella dedicata alla visitazione di santa Elisabetta a Maria a cui probabilmente appartiene l’affresco che si intravede nella attuale cappella dell’Addolorata dietro il Cristo. 1510 un documento menziona un legato per la celebrazione di una messa e testimonia la presenza nella nuova parrocchiale di un altare dedicato a san Antonio 1520 Nasce la riforma protestante che, tra le altre cose, vuole eliminare il culto a Maria e per reazione a fianco della Madonna compare il Cristo morto come avverrà anche a Gavirate. 1535 – 1714 - La dominazione spagnola Con la morte di Francesco II Sforza il ducato di Milano perde l’autonomia ed inizia con Carlo V la funesta dominazione spagnola. Fu questo un periodo difficile e calamitoso del Varesotto, poiché la Spagna impone una fiscalità molto onerosa per mantenere un esercito numeroso che spadroneggiava. Il 20 giugno 1539, Carlo V consente su richiesta del conte Vitaliano Visconti Sforza Borromeo, feudatario di Gavirate di: “istituire il mercato o fiera in cadauno giorno di venerdì per animali, merci e tutto ciò che essi portano, per meriti di fedeltà per le la calamità degli abitanti, che in questi tempi di guerra ebbe a soffrire per saccheggio e distruzione campi, demolizioni di piante e altri guasti che la guerra porta seco” che inizierà una nuova era della vita a Gavirate poiché favorirà la nascita di numerose botteghe (nel 1722 ne risulteranno censite 57 mentre nel territorio circostante non ne risulterà nessuna). 1551 A questo periodo si fa risalire la costruzione da parte della famiglia Besozzi della chiesetta di santa Maria in via, la prima che si incontrava sulla strada che da Bardello giungeva a Gavirate, dedicata prima alla Natività della Beata Vergine Maria, poi alla Beata Vergine Lauretana, e detta la giesola. 1558 si dispone di un catasto da cui si ricava che a Gavirate c’è una estensione rurale 11.200 pertiche (654,51 mq) di proprietà: • comunale: 4052 non coltivabili 1427 bosco 5376 coltivabili • 100 pieve di Besozzo • 727 monastero di Voltorre • 325 chiesa di Gavirate (60 vigne, 100 arativi, 100 bosco, 30 pascolo, 3 orto) • le altre suddivise tra 133 proprietari e le coltivazioni sono per pertiche: • 1304 di vigne un terzo del coltivato • 1746 di coltivo di frumento, segale e miglio • 1868 di selva (noci e castagni) Kairòs 5 La storia di Gavirate e della sua fede • • • • 370 di prato asciutto 8 di prato 10 di prato acqua 16 di orti dove le coltivazioni più significative sono rape e fagioli in questo periodo la vita era grama e la speranza dei fedeli si esprimeva nella preghiera: Dalla peste, fame e guerra liberaci signore 1559 La pace di Cateau Cambrèsis segna la definitiva spartizione dell’Italia tra Spagna e Francia con l’istituzione di numerosi stati locali. 1560 san Carlo, a 22 anni, diventa cardinale di Milano e Segretario dello zio papa Pio IV, quando la condizione della chiesa e del clero era disastrosa e avvia una rigorosa e profonda riforma di tutta la diocesi secondo quanto stabilito dal concilio di Trento. Un esempio della situazione del clero la possiamo vedere nella relazione che un delegato del cardinale fa sul parroco di Gavirate, il gaviratese Antonio Lanzavecchia. ha pochi libri, non tutti quelli necessari: esaminato fu trovato incapace di leggere e di capire il latino, non è istruito riguardo ai sacramenti … Non sa confessare. Solo da 15 giorni abita nella chiesa parrocchiale con un maestro di grammatica. Al suddetto rettore fu subito tolta la facoltà di confessare e nel 1574 sarà sostituito. 1567 un delegato di san Carlo visita: la chiesa di san Giovanni Evangelista in cimitero (poi santa Marta) • collocata nella parte destra di chi guarda dell’area della piazza della attuale chiesa, era separata dalla nuova parrocchiale da una pubblica strada che attraversava un cimitero e scendeva, attraverso l’attuale giardino parrocchiale, verso Pozzolo. • • • • • la nuova parrocchiale ha bisogno di riparazioni, ha a tre navate, sei pilastri in mattoni, 2 finestre sulla facciata, 2 finestre sulle pareti laterali, 4 finestre oblunghe il alto sulla destra della navata centrale, il campanile, accessibile da una porta dalla parte orientale dell’altare, è piramidale con 2 campane, la sacrestia è dalla stessa parte dell’altare ed è a volta, una porta sulla facciata, con sopra una finestra circolare, e due laterali, tre archi di pietra sostengono soffitto della navata centrale e tre archi per le navate laterali con soffitto in legno l’altare maggiore è in una cappella a volta in parte dipinta con le figure del Padre e dei quattro evangelisti e sopra l’altare le Cristo e san Pietro e san Giovanni altari mobili di sant’Antonio, san Giovanni Battista decollato e sant’Omobono, poi sant’Abbondio nel pavimento 26 sepolcri con lapidi tranne quella destinata ai sacerdoti e due fosse cappella a volta con effige di sant’Ambrogio e san Rocco in rilievo (ora conservati ad Armino) dedicata alla vergine Maria e santa Elisabetta (visitazione) con crocifisso visita il convento delle suore Orsoline di Gavirate e rileva che su una popolazione di circa 500 persone ci sono 7 non confessi di cui 2 concubinarii Kairòs 6 La storia di Gavirate e della sua fede da questo momento la tenuta dei registri diventa più regolare e permetti di sapere che: 1568 sono registrati 9 inconfessi di cui un bandito, un concubinario ed uno in discordia col fratello 1569 nella vecchia chiesa si san Giovanni al cimitero non si celebra più ma si seppelliscono i morti perché senza tetto e senza pavimento La parrocchia è costituita dai rioni di Armino, Pozzolo, Fignano e Gavirate San Carlo accoglie la supplica di quelli di Armino che chiedono di seppellire loro morti a Cocquio. La chiesa che dista mezzo miglio (750 m) da tutti i rioni e i ragazzi non vanno a catechismo, la scuola della dottrina cristiana viene fatta in ogni festa dopo il pranzo ed è prevista una multa agli assenti Sono rilevati 6 inconfessi, di cui due donne, una concubina ed una per negligenza 1573 nascita della confraternita dei Disciplini 1574 prima visita di san Carlo a Gavirate (12 luglio) San Carlo visita Gavirate, Voltorre ed Armino e dalla relazione della prima visita si può rilevare che: chiude l’epoca dei rettori appartenenti alla famiglia Lanzavecchia separa Trevisago da Gavirate sposta la pieve di Brebbia a Besozzo trova in situazione pietosa tutte le chiese tra cui la cappella di santa Maria della Natività della famiglia Besozzi, la prima che incontravano quelli che venivano da Bardello e che la situazione della parrocchiale, che si chiama dei santi Giovanni e Giorgio, è disastrosa perché: le pareti sono da intonacare o imbiancare le finestre sono senza inferiate e vetri le pitture e le pale sono indecenti le suppellettili, specie quelle del culto eucaristico sono da rinnovare gli altari mobili sono troppi, malmessi ed irregolari ed uno è dedicato alla Madonna nera di Loreto secondo la moda del tempo diffusa da Venezia con la traduzione italiana del 1483 del monaco vallambrosiano Bartolomeo sulla sua storia scritta nel 1470 ed emana molte disposizioni che miglioreranno la situazione come rileveranno le visite dei suoi delegati negli anni successivi. La confraternita dei disciplini, composta di soli uomini, con tonaca di sacco con cintura di corda, disciplina per flagellarsi appesa al fianco. era l'unica esistente e da poco rifondata, in un documento si dice che sotto il titolo di santa Marta esistevano sin dal 1220. Avevano sede nella chiesa parrocchiale sopra un soppalco in legno e San Carlo saputo che alcuni sono poco timorati di Dio chiede al parroco Prando di richiamarli e se è il caso di allontanarli. Chiede loro di ripristinare la chiesa di san Giovanni in cimitero, posta nel sagrato dell’attuale chiesa, che poi diventerà santa Marta, per farne la loro sede. Kairòs 7 La storia di Gavirate e della sua fede San Carlo richiede la costituzione della confraternita del SS. Sacramento per uomini e donne con obblighi di: spese per il culto processioni eucaristiche III domenica del mese con comunione accompagnano il viatico visitano gli infermi li preparano alla morte ma la richiesta va incontro al fallimento Grazie alla documentazione si può anche avere un censimento della popolazione e delle professioni da cui si ricavano le seguenti informazioni le periodo1574 – 1588: su 213 battesimi 6 sono figli naturali di cui 1 solo di padre ignoto c’è un ricorso di due vittime contro Stefano da Pozzolo, noto come usuraio, al cardinale che richiede al parroco di pretendere annullamento del contratto e di non ammettere alla comunione sino a prova a Gavirate ci sono 8 famiglie con servitù, Bernardo Lanzavecchia aveva con due case ed ad Armino Giulia Besozzi aveva 3 case e servitù c’era come particolare elemosina ai poveri, in sostituzione della decima del raccolto (vino, fagioli, rape, noci, castagne) l’obbligo di pagare una libbra di pane ogni tre pertiche di terreno coltivato. Il Bosco della comunità, la Gionata, viene affittato e il ricavato nella festa dei santi Simone e Giuda 28 ottobre è destinato a comprare formaggio per i poveri dando priorità ai forestieri presso la chiesa a nord era annessa una casa con porcile e fienile, abitata da un quasi monaco, Bernardo figlio di Cesare Besozzi ci sono persone di età di 65, 68, 69 e due di 70 nel 1576 interdetto ad alcuni scellerati che prendono in casa una ragazza a titolo di domestica, la tengono 15 giorni, un mese al massimo e la prostituiscono a tutti con grandissimo scandalo nel 1581 Camillo d’Armino, colpevole di eresia è condannato al pagamento di una multa per spese da dedicare alla chiesa di Besozzo la festa di san Bartolomeo di Trevisago, sospesa perché occasione di disordini intimazione ad Orazio Besozzi che paga un affitto insufficiente e rivendica la proprietà del bosco la Gionata, il cui ricavato era destinato ad elemosina ai poveri, a lasciarlo libero, pena l’interdetto san Carlo sottolinea il disinteresse dei possidenti per le necessità della chiesa che sollecita come correzione delle loro mancanze la peste a Milano del 1575 – 1577 non arriva a Gavirate come da relazione alla diocesi del parroco dell’epoca. Kairòs 8 La storia di Gavirate e della sua fede Censimento degli abitanti anno luogo 1567 1568 1574 1578 1581 1586 1596 armino fignano gavirate pozzolo focolari anime 88 89 260 481 27 25 37 12 101 146 145 190 55 536 123 680 700 564 504 a comunio- non a comunione ne 101 80 139 45 65 51 non a comunione sono i ragazzi sotto i 10 -12 anni Mestieri Professione Armino Massari 20 Agricoltori 1 Tessitori 1 Prestinaio 1 Barbiere 1 pisonanti (braccianti) calicare (calzolaio ?) 1 Pescatori Macellai Sarti Ferrerio Calicaro Sbirro Calcolare Margazoro Notaio Mercanti senza occupazione (benestanti o vedove capofamiglia) 3 Fignano Gavirate 17 17 2 1 8 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 5 1578 visita del vicario monsignor Bernardino Tarugi Dalla relazione della visita si può notare che controlla che si siano adempiute le richieste del cardinale e: fa eliminare 4 altari laterali richiede di trasformare due finestre della facciata in porte laterali ordina la costruzione di 3 cappelle esterne: Kairòs 9 La storia di Gavirate e della sua fede • san Abbondio santa Maria battistero (prima appoggiato al primo pilastro e poi alla parete di sinistra) Bardello, Cardana, Ternate, Comerio e Comabbio sono senza sacerdote 1581 II visita san Carlo Mentre nella prima visita la situazione richiedeva una forte azione organizzativa, in questa visita emerge maggiormente la sua attività pastorale ed in particolare: • ad Armino c’è san Rocco, cappella famiglia Besozzi (poi dal 1672 san Carlo), che i fedeli non vanno alla parrocchia per la messa domenicale e pertanto li minaccia d’interdetto • verifica che situazione delle chiese è migliorata • richiede un maggior coinvolgimento dei frati del monastero di Voltorre dove ci sono prima i benedettini e poi i canonici regolari di santa Maria della passione di Milano che assicurano solo messa mentre per i sacramenti i fedeli si devono rivolgere a Gavirate • Voltorre,Oltrona (prima pieve di Varese), Groppello e Comerio vengono uniti e sono seguiti dal parroco di Barasso. • ad Oltrona porta le reliquie dei santi Vitale ed Agricola L’interdetto significa censura o pena ecclesiastica spirituale con cui sono vietati ai fedeli divini uffici, alcuni sacramenti e la sepoltura ecclesiastica, senza intendere sciolta la comunione con la chiesa come avviene invece con la scomunica. fondazione di Pozzolo (XVI secolo) dalla documentazione parrocchiale: 1589 la confraternita dei disciplini ha 10 persone aderenti 1592 la chiesa di san Giovanni in cimitero è in condizioni pietose 1594 viene istituita la parrocchia di Oltrona 1596 crolla il tetto di san Giovanni in cimitero 28 gennaio 1596 Visita di Federico Borromeo Il suo impegno personale è rivolto a: visitare tabernacolo e battistero cresimare comunicare predicare visitare le confraternite, specialmente quelle della dottrina cristiana comporre paci per liti siano gravi (famosa quella del dei Promessi sposi) riprendere i fedeli quando il caso lo richieda e ordina: un cancello alla cappella del battistero e se non si provvederà non si potranno effettuare battesimi come avviene per un anno ripete l’ordine di san Carlo di ampliare la cappella dell’altare maggiore che sarà compiuta nel 1600 Kairòs 10 La storia di Gavirate e della sua fede inoltre questa visita mostra quanto sia stata feconda l’attività di san Carlo poiché anche a Gavirate si notano grandi progressi precisando lo stato delle chiese di: san Giovanni Evangelista posta davanti la porta principale della chiesa parrocchiale, è usata solo come cimitero chiesa parrocchiale la cappella del battistero cappella di Maria, detta del Rosario, a forma di ottagono costruita di recente al posto di quella della visitazione, è senza ornamenti, con dimensioni sproporzionate rispetto alla chiesa vecchia perché doveva ospitare i 15 misteri ed essere la sede della confraternita del santo rosario. la navata centrale ha un soffitto a volta le porte della facciata sono diventate tre le navate laterali hanno un soffitto a tegole al primo pilastro sinistro è addossato un pulpito di forma quadrata la sacrestia è sempre sul lato destro nel pavimento della chiesa ci sono 32 tombe nel 1596 è documentato si teneva la processione del Corpus Domini che andava a percorsi alternati ad ogni anno tra Cocquio e Gavirate per la quale nacque una lite con la pieve di Besozzo che teneva una sua processione nello stesso giorno, che fu prima risolta nel 1629 a favore di Gavirate e Cocquio e poi 1641con l’adozione di orari diversi All’epoca era usanza fare lunghi pellegrinaggi a: santa Caterina del sasso Sacro Monte di Varese Brebbia San Antonio in Valtravaglia con sosta a san Lorenzo in Valcuvia nei giorni di san Marco San Clemente il 1 maggio con sosta a san Andrea in Cocquio Per le quali non mancavo raccomandazioni al retto comportamento 1598 La cappella della Madonna, sino ad allora Vergine del Rosario, è costituita la cappellania della famiglia Albuzzi, che fanno tramite Giorgio Vismara trasferire da Ferno Immagine della vergine di Loreto per adornare cappella priva di ornamenti e diventa cappella della Madonna di Loreto. 25 marzo 1604 viene posta la prima pietra della via sacra del Sacro Monte di Varese 1608 è rifatta la cappella dell’altare maggiore 1610 san Giovanni in cimitero è ripristinata dai disciplini e diventa oratorio di santa Marta per 2 secoli, mentre nella chiesa parrocchiale esiste un pulpito e si è cominciato a dipingere la cappella dell’alter maggiore 1619 battistero con nuova vasca battesimale probabilmente perché la precedente era di pieKairòs 11 La storia di Gavirate e della sua fede tra porosa 1620 – 30 peste, carestie, malattie infettive, terremoti senza gravi problemi, e branchi di lupi seminavano terrore e la morte di un centinaio di persone. Quelli di Armino scrivono che in tempo di pioggia, per i torrenti che vi tramezzano, non possono se non grave incomodo e pericolo andare a messa nella loro chiesetta. 22 giugno 1636 le truppe alleate alla Francia si scontrano a Tornavento, valle del Ticino, con l’esercito spagnolo e prima e dopo la battaglia i Lanzichenecchi alleati dei francesi, giunsero nel nostro paese seminando panico e distruzioni che misero in ginocchio Gavirate per un lungo periodo. 1639 muoiono 15 persone di età: una 25, 2 di 4 giorni, una di 3 giorni, una di 1 anno, 2 di 40 anni, una di 52, una di 38, una di 40, uno appena nato ed una di 32 anni 1647 restauro chiesa di san Giovanni in cimitero mal ridotta, detta oratorio di santa Marta come sede della confraternita dei disciplini, probabilmente minimale per la situazione grama. 1661 primo accenno alla cappelletta della santa Trinità 1667 avviene approvato il culto dei 7 dolori di Maria, ed è probabile che a Gavirate il culto di Maria del santo Rosario sia cambiato a Maria dei 7 dolori con un’immagine di una madonna con 7 spade. A Varese 30 maggio 1678 o 16 giugno, durante il trasporto delle tre Marie alla cappella dell’Addolorata della basilica di san Vittore, avviene miracolo delle tre stelle, che contribuisce a diffondere il culto dell’Addolorata ed il passaggio ad una fede più interiore. 1704 costruzione in san Giovanni della cappella dell’Addolorata 1714-1796 - La dominazione austriaca Il gran ducato di Milano passa all’Austria e migliora la situazione passando da governo sfruttatore, opportunistico e corrotto dei funzionari spagnoli, al sistema statalizzato accentratore, autoritario, con un sistema legislativo ed amministrativo più giusto e con funzionari più competenti e corretti. Questo portò ad un periodo dei più floridi con risveglio dell’edilizia civile e religiosa. Voltorre è un comune autonomo posto nel distretto di Gavirate, mentre Cugnolo, Orocco e Picco passano al comune di Comerio da quello di Voltorre. A Gavirate si vede la costruzione della Trinità al sasso, l’ampliamento della chiesa parrocchiale, sistemazione della cappella dell’addolorata e modifica della torre campanaria. 1722 le monache orsoline della comunità di Cannobio hanno una casa con orto nella piazza di Fignano 1733 costruzione altare della Madonna dell’Addolorata con probabile acquisto della attuKairòs 12 La storia di Gavirate e della sua fede ale statua dell’Addolorata in occasione del XVII centenario della redenzione e V centenario dell’ordine dei serviti (15 agosto 1233) che diedero inizio al culto dell’Addolorata, lavorato con eleganza costruito coi contributi del popolo come documentato dalla visita del 1748 L’effige dell’Addolorata L’effige, quella in legno vestita con abito da sposa spagnolo è: • statua in legno di autore lombardo del 1500 • veste rossa con manto azzurro che nelle processioni è rosso con disegnata la spada nel cuore • mani giunte 1748 La relazione della visita del cardinale Giuseppe Pozzobono ci informa che la parrocchiale: è ristrutturata ed ampliata ha un organo (poi sostituito nel 1874) su un palco in legno in noce artisticamente elaborato posto sopra la porta maggiore (probabilmente l’attuale) il campanile è di forma quadrata e ha tre campane (poi sopraelevato nel 1931) gli altari sono gli attuali tre con balaustra in marmo lavorato agli altari: o maggiore o Addolorata o san Antonio tabernacolo in legno (forse quello ancora conservato in sacrestia) la sacrestia è stata spostata nella parte opposta ben tenuti anche santa Marta, Trinità ed Armino 1750 Nasce a Gavirate la festa liturgica dell’Addolorata quando è fissata per tutta la diocesi di Milano al 15 settembre 1769 Cugnot inventa il primo trattore a vapore 1786 fine delle sepolture nella chiesa parrocchiale e della confraternita dei disciplini 1788 fine delle sepoltura in santa Marta e inizio campo santo di viale Verbano 1792 la cappelletta della Natività non è più di proprietà dei Besozzi ma della parrocchia 1796 – 1814 - La rivoluzione e il periodo napoleonico 1804 Gavirate fa parte del dipartimento del Verbano e dell’Olona ed è sede del catasto e della pretura 1806 costituzione del consorzio per l’abbassamento del lago di Varese che per fortuna non riuscirà nel suo intento ma porterà la deviazione nel Bardello del torrente Fignano. 1815 – 1870 - La dominazione austriaca e Il risorgimento 1815 Istituzione della pretura e delle carceri nel palazzo Litta nella parte che si estende verso la villa De Ambrosis che vi rimarrano sino al 1937 quando vengono realizzate le nuove carceri Kairòs 13 La storia di Gavirate e della sua fede 1818 esiste una spezieria (farmacia) a Gavirate che ha anche un medico condotto 1820 – 1830 nascita della banda cittadina 1821 vengono aggiunti i due angeli sull’altare 1824 è costruito il primo piano del Municipio seguito nel 1829 dal secondo piano 1828 nell’antiquario della Diocesi di Milano si riporta che Gavirate è il paese più importante del lago. 1838 Ad Oltrona nasce la filanda Garoni la cui attività cesserà prima del 1896 1848 Un gruppo di volontari comandati da Paolo Quaglia si uniscono agli insorti di Milano 1848 Garibaldi sbarca a Luino e dalla Valcuvia passa per Gavirate, dove si rivolge al popolo, per andare a Morazzone. 1857 le vie dove c’è la cappeletta della Natività della Vergine Maria si chiamavano Contrada della Giesola e Contrada della Madonnina. Dal 24 maggio al 3 giugno 1859 gruppi numerosi di volontari aiutano Nino Bixio che passa da Gavirate per unirsi a Garibaldi a capo dei Cacciatori delle Alpi per combattere la vittoriosa battaglia di Varese A Gavirate c’era un piccolo presidio di guardie austriache composto da 10 sodati italiani (trentini, veneti e lombardi) che consegnano le armi senza resistenza alla delegazione municipale. Nella battaglia di san Martino sono citati i fratelli De Vecchi e le lapidi dedicate alle due guerre di Indipendenza per le campagne del 1859 e 1860 indicano 18 caduti gaviratesi. 1860 nella spedizione dei Mille un De Vecchi di Gavirate era un comandante garibaldino 1861 prima scuola comunale 1863 notizie sulla presenza di un lazzaretto a Gavirate dove si dice siano sepolti nel 1500 i morti per la peste bubbonica che infestò il paese, probabilmente quelli della peste del 1630 e delle epidemie degli anni 1589, 1593, 1855, dove ora c’è la cappella di san Carlo e le stazioni della Via Matris nel boschetto donato nel 1983 dalla famiglia Buzzi alla parrocchia. 1868 nasce a Gavirate la Società Operaria di Mutuo Soccorso fra gli operai di Gavirate e dintorni con primo presidente l’avvocato Enrico Baj Il parroco Antonio Porta vuole demolire la fatiscente chiesa di san Giovanni al cimitero divenuta santa Marta ma desiste perché gli sparano un colpo di fucile per fortuna andato a vuoto, mentre nel 1869 il parroco Ottavio Pellegatta riuscirà a convincere degli stessi disciplini, che vi venivano seppelliti, a demolirlo in cambio di parte del giardino del parroco Kairòs 14 La storia di Gavirate e della sua fede dove gli stessi costruiranno col materiale della demolizione l’attuale cappella di santa Marta. 1870 Unità d’Italia 1870 A Groppello i torrenti Molina e Tinella che già da anni azionavano mulini per la macinazione di frumento, segale e granoturco e i frantoi che spremevano i semi di lino permettono la nascita delle prime industrie: la piccola tessitura di Giovanni Peter di origine tedesca che fa funzionare i suoi telai con l’energia elettrica fornita da una turbina posta sul torrente Molinara e che successivamente viene ampliata grazie all’utilizzo di una deviazione del Tinella per alimentare una seconda turbina le fabbriche di pipe Rovera e Santambrogio il pastificio Broggini che utilizza uno dei molini preesistenti da segnalare che all’epoca i due torrenti erano molto pescosi e che era in funzione un porto per i trasporto del macinato a Bodio 1871 apertura a Gavirate della prima banca, la Cassa di Risparmio delle Province Lombarde che sarà seguita nel 1908 dal Credito Varesino 1873 la chiesetta della Natività di Maria viene acquistata dal comune col diritto di raderla al suolo per fare spazio alla via e le 600 lire dell’acquisto servirono per l’ampliamento della chiesa parrocchiale nel 1874 con sostituzione dell’organo 1875 apertura del caffè Veniani e Costantino Veniani nel 1878 inventa forse per errore la ricetta dei Brutti e Buoni e poi confezion il biscotto Elena e la torta Verdi in onore di Giuseppe Verdi e della regina Elena che furono tra coloro che li apprezzarono 1879 apertura della filanda Doner e Buamann di origine svizzera poi affittata alla famiglia Gerli 1880 nuovo cimitero nella posizione attuale dove a più riprese sarà ampliato In questo periodo Bai Anselmo inizia la riproduzione in legno a grandezza naturale di circa 100 statue in creta del sacro monte di Varese che in più occasioni sono state utilizzate per la realizzazione del presepio parrocchiale. 1884 inaugurazione ferrovia Nord Como, Varese, Gavirate, Laveno poi collegata nel 1885 a Malnate con quella proveniente da Saronno e Milano segna l’inizio del turismo popolare 1891 ampliamento del municipio 1894 viene istituito grazie a Carlo Arioli l’asilo infantile 1899 nascita a Gavirate della società del tiro a segno che durerà sino al 1945 1902 Leone XIII eleva la chiesa parrocchiale a prepositura, ossia con speciali privilegi e di riferimento alle parrocchie vicine Kairòs 15 La storia di Gavirate e della sua fede 1903 viene costituito il Circolo cooperativo di Voltorre, che aiuterà anche la nascita dell’asilo e della parrocchia 1907 primo acquedotto ampliato nel 1939 e più volte negli anni successivi 1907 il milanese Domenico Bernacchi, pellicciaio, su sollecitazione del parroco milanese don Brunetti permette la nascita della casa di riposo che viene assegnata alla Congregazione di Carità e dal 1917 alle suore della Piccola Casa della Divina Provvidenza, che ha continuato a vivere grazie alle cospicue offerte di molti benefattori 1907 a Oltrona al lago viene istituito l’asilo infantile col contributo delle famiglia Rovera 1908 nasce la Cooperativa Operaia di Consumo, che poi nel 1914 diventa casa del Popolo con succursale a Pozzolo 1910 costruzione oratorio di san Luigi che nel 1914 viene dotato di cinematografo 1911 ad Oltrona nasce il circolo cooperativo di consumo 1912 viene decorata la chiesa parrocchiale 1913 istituzione della pieve di Gavirate per le parrocchie di Comerio, Oltrona, Bardello, Cocquio, Carnisio con Trevisago 1914 inaugurazione della tranvia Varese, Gavirate e Angera 1915 nuove balaustre nella chiesa parrocchiale 1915 Apre a Gavirate l’industria Cinghie proveniente da Vicenza da dove dovette sgomberare per ragioni si guerra, poi Filatura Lombarda e quindi nel 1948 Ignis. 1916 ad Groppello è costituito il Circolo familiare di Groppello 1919 inizia l’industria Lombarda Cinghie che rimase attiva sino al 1978. 1921-1946 Il fascismo 1922 Istituzione a Gavirate della scuola serale di disegno ad indirizzo edile ed inaugurazione del monumento ai caduti della prima guerra mondiale 1923 restaurazione e nuova consacrazione della chiesetta della Trinità occupata durante la prima guerre mondiale dai soldati che costruivano strade per il forte di Orino 1924 nuovi altari di san Giuseppe, in marmo bianco di Carrara e sacro Cuore in marmo rosso di Francia 1924 viene realizzato il viale della rimembranza poi rifatto nel 1968 con i cippi degli 85 caduti nelle guerre di cui 3 nelle guerre del 1935 in Etiopia 1924 L’Astra contatori e la Bopp & Reuter italiana aprono uno stabilimento a Gavirate 1925 nasce il Circolo di Armino trasformato poi negli anni 30 in cooperativa italiana di Kairòs 16 La storia di Gavirate e della sua fede consumo che viene gestita per un certo periodo dal Circolo di Voltorre per poi diventare Bocciodromo di Armino 1927 nuovo ampliamento del municipio e prima fognatura (prima gli scarichi erano raccolti in pozzi neri che venivano periodicamente svuotati con cisterne per il trasporto dell’acque nere nei campi come concime) 1931 rifatta la sacrestia e sopraelevato il campanile 1931 Viene istituito a Gavirate l’ente del turismo, che diventa nel 1938 diventa Pro Gavitare sotto l’ente provinciale e nel 1941 diventa Pro Loco Gavirate 1935 il card. Alfredo Ildefonso Schuster nomina la chiesa parrocchiale a santuario mariano in occasione del anno giubilare della Redenzione, col nome di santa Maria in San Giovanni. 1937 Estensione del sistema fognario per limitare lo scarico nel lago e portalo nel Bardello ed anche prima sistemazione del lungolago 1938 la filanda viene acquistata dal comune per alloggiarvi la caserma Marconi degli allievi ufficiali del Genio che nel 1931 viene visitata dal principe Umberto, dove rimane sino al 1946 quando viene venduta per impieghi industriali 1940 la famiglia Roncoroni costruisce la colonia per l’assistenza e la cura elioterapica degli alunni della scuola dell’obbligo che dal 1945 funziona da scuola media e dal 1972 da liceo 1941 requisizione del bronzo del monumento ai caduti per scopi bellici, mentre numerosi sfollati vengono a rifugiarsi a Gavirate facilitati dalle ferrovie Nord Nasce il reparto maternità e l’asilo nido per opera di Cesare Besozzi per ricordare la figlia Bianca morta in età giovanile inizialmente gestito dalle suore della Piccola Casa della Divina Provvidenza 1945 nuovo battistero in granito di Baveno 1946 la Repubblica 1946 Dalle leghe rosse nasce la casa del Popolo di piazza della Libertà 1947 Nasce il circolo ACLI e a Voltorre la Conceria Riva 1948 Benedizione delle nuove campane da parte del cardinale Schuster 1952 nuove targhe bronzee per i caduti delle due guerre 1953 sorge a Voltorre l’industria meccanica Monti 1961 Nuovo oratorio di san Luigi su terreno regalato dalla famiglia Tabacchi 1972 istituzione a Gavirate del liceo Scientifico e delle biblioteca civica Kairòs 17 La storia di Gavirate e della sua fede Poesie su Gavirate Madonna de Gavirà Ti te se la mama de Gavirà o Madonna Adulurada ul pusè bel tesor del nost paes te set la fed, la puesia Gavirà el se fa grand, el se fa bel, e ti prutegela semper la sua gent; che la sia bona, laburusia, unesta che viven tucc alegher e cuntent. In tucc to fioeu i gavirates, ti te ie cugnuset tucc vun per vun, Cun una mama simil, cara gent Gavirà el g’ha paura de nisun. Dalla poesia di Loris Boldrini Inno a Gavirate Gavirate sei bella, Gavirate sei cara I tuoi figli son fieri della tua beltà, con lo studio e col lavoro ti farem sempre onore, perché al bello s’aggiunga dei tuoi figli il valor. Il cine, i Brutti e Buoni; mercato al venerdì; Ricovero dei vecchi, di madri e di bambini e due fontanine cantan con noi così: È una bella città piccina, è una città carina, S’adagia sulle sponde d’un placido laghetto. Le fan corona i monti che il primo sole indora e un coro di campane cantan con noi così: Pozzuol, Fignano, Armino; Il lago e il sasso aprico; Verbano e Panorama, Ticino e Trinità; il Lido e la Colonia, palazzi , uffici e scuole, e un treno assai veloce fischietta pur così Paolo Crosta, musica di G Mainardi Ha le sue belle piazze, ha le sue belle vie. Nel mezzo del cammin della ferrata che da Varese parte per Verbano, A manca si riscontra una borgata chiamata Gavirate. Sovra un piano Dolcissimo discende fino all’onda Del placido bel lago oltremarino, Che alga e il canneto ognor circonda coi ceppi di Biandronno e L’Isolino. da una poesia di Adelio Mazza Kairòs 18 La storia di Gavirate e della sua fede Ul Tinèla A saltit, saltit, saltèla dal Camp di Fiùr vegn giò ul Tinèla; da Lûnà Casciàg el sàlta tra i sass fin a rivà tra nunch chi in bass. Ma quand ul prugrès un dì 'l è rivàa mulit e refendìt, têut s'é fermàa e ti Tinèla, uramai inquinàa par la to vegia strava t'han abandunàa. E... se un dì la roda la gira e la gira e la gira e la va, tûc in pâs e in santa alegria ben cuntènt nunch la lasum girà. Se rigòrdan legnamée e murnée quand la roda vedevan girà, cume pûr pipàt, uliàt e farée e i donn in rungia a lavà. Se rigorda, chi vegnéva a pescà gàmber e trot a vuluntà cun che l'aqua sana e genuina 'l era un tocasân lavàs a la matina. E... se un dì la roda la gira .. Mo che la crisi a gran pass 'l è scià la to forza o Tinela vegnerém a cercà; làsa perd e sàra un ôeuc nel perdunà, per pudé in pâs cuntinuà a lavurà. In di vec post turnerét a pasà fin giò al Lâc, che 'l e têut da risanà. E anca la rùngia ben contenta la ridarà nel vide anmò i donn in crûsciùm a lavà E... se un dì la roda la gira … Ferdinando Giudici musica di Sergio Bianchi … Un tram interprovinciale saliva dal Paese, stridendo sulle rotaie: da Gavirate la strada si arrampicava dolcemente verso Comerio dominando il lago di Varese, grigio e lucente tra il sole e la nebbia, come acciaio brunito. ………………….. Una sera di settembre Filippo disse improvvisamente a Camelia: Quest’anno torniamo in città prima del solito. Gavirate ti immalinconisce, e l’ottobre è bello anche a Milano. Verremo si a trovare la mamma ogni domenica. Come vuoi, rispose Camelia, alzandosi dalla poltrona a sdraio sulla quale riposava, e avvicinatesi al marito. Ma non capisco perché tu pensi che mi immalinconisca qui… Da una prosa di Maria Volpi Mura Kairòs 19 La storia di Gavirate e della sua fede Curiosità Popolazione presente nel comune di Gavirate anno Gavirate Oltrona Voltorre totale 1560 480 1574 541 1636 650 1748 825 1799 1.574 975 347 252 1815 2.051 1.390 392 269 1861 2.891 1.888 570 433 1871 3.070 1.997 603 470 1890 3.402 630 501 2.271 1901 3.977 2.788 659 530 1911 4.236 2.942 732 562 1921 4.378 3.043 745 590 1931 4.319 791 450 3.078 1951 5.132 3.686 897 549 1961 6.963 5.295 975 693 1971 8.271 5.942 1.385 944 1981 9.119 6.295 1.726 1.098 1983 9.083 6.271 1.728 1.084 Nomi e indicazioni dei luoghi dai documenti antichi Il lago Nel 1500 Gaurà, poi Guairà (1558), Gauriate (1722), Bodio, Ghivirate, Gavirate ed infine Varese Sino agli anni 50 fu uno dei più pescosi d’Europa (persici, tinche, anguille, pesci sole, alborelle, vaironi, scardole, cavedani, lucci, carpe, trote) Traffico di barconi e negli ultimi 100 anni con vari periodi di servizio di battello Nomi isola del lago (isolino) Separato dalla terraferma da un piccolo stretto chiamato Ticinello • san Biagio patrono dei pescatori con chiesetta visitata nel 1574 da san Carlo • dal 1779 Camilla • dal 1878 Virginia Comerio dal celtico kum (capo) maer (grande) che si ritiene centro fortificato Gavirate Probabilmente il nome di Gavirate è preesistente al paese poiché indica un punto importante di rete stradale (incrocio di strade in prossimità di laghi e fiumi) Kairòs 20 La storia di Gavirate e della sua fede Prima ipotesi dal celtico: • Biurio, uir (gauir-à) • Gau (territorio, contrada) raudas (rotabile) = nodo stradale Oppure dal latino: • Latino = Gaberius o Gabius • Latino = Glarea (ghiaia) o glareatum Fignano • • di non precisata origine celtica di orgine latina da Alfinius, proprietario del fondo e quindi Alfiniatus Armino • • Armo (condottiero germanico 19 dc) poi armimium Greco Arminòs luogo salubre Pozzolo • dal dialettale pozeòu Groppello (famosa per i suoi mulini) • • Locus coppello dal provenzale cropa (groppa o dorso) Gotico kruppa (nodo o groviglio) Oltrona (famosa per i suoi mulini) • Altrona nel codex del 962 derivato da Altrona • Vultruna nel XI secolo • Etrusco thruna (rocca) • Greco thrònos (trono) • Latino altus (alto) col significato di altura, sacra o fortificata Voltorre • • • Voltòe da altorium (altura, promontorio) Altorium (per la doppia r alta torre) Nome ligure Vultur (ansa, insenatura) Il Bardello si chiamava Bozza Chiostro di Voltorre Chiostro (claustrum = recinto, riparo) di Voltorre costruito 1100 – 1150 (monumento nazionale dal 1911) dai monaci benedettini cluniacensi dipendenti da san Benigno di Fruttuaria (Ivrea) 1519 Papa leone X fa dipendere il monastero da santa Maria della passione di Milano abbandonato nel 1798 dopo decreto di requisizione di napoleone e passato a famiglie priKairòs 21 La storia di Gavirate e della sua fede vate della zona e cade in rovina campana del monastero costruita col monastero forse la più antica d’Italia 1913 incendio della parte nord 1920 diventa di demanio pubblico la parte bruciata 1929 restauro 1954 la parte rimanente (sud) passa alla provincia di Varese col concorso del comune di Gavirate Cognomi o sopranomi di gaviratesi citati in documenti del XV secolo Albuzzi Aliotto Bajo o Baio o Baj o Bai Besozzi Bianchi Bianco Bossi o Bossio Brusetto Kairòs Buzzi Caldirè Cardana Casciano Cheola De Giorgio Gaietta Lanzavecchia o Lanzavegia Luino Pozzoldo Rodellino Tanello Valenzasca Violante 22