Sussidio integrativo - Accademia dello Spettacolo

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Sussidio integrativo - Accademia dello Spettacolo
LE AVVENTURE DI PINOCCHIO
Fiaba musicale con musiche originali
Sceneggiatura e testi delle canzoni di
Mario Restagno
Musiche di
Walter Orsanigo e Aldo Florian
Opera depositata S.I.A.E. sezione D.O.R.
Tutti i diritti riservati
Prima rappresentazione: Torino, 6/6/99
Produzione
ACCADEMIA DELLO SPETTACOLO
[email protected]
www.accademiadellospettacolo.it
Proprietà e Distribuzione
MISSIONI DON BOSCO
Piazza Maria Ausiliatrice 32 Torino (Italy)
[email protected]
www.missionidonbosco.org
Tel. 011.3990101
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INDICE
PRESENTAZIONE
L'opera, Per chi, Il testo, Le musiche, Help!, Dati tecnici e SIAE, Conclusione
NOTE SULLA STRUTTURA DRAMMATICA
NOTE DI DIDATTICA MUSICALE
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Le Avventure di Pinocchio – Sussidio per l’allestimento a scuola
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PRESENTAZIONE
L'OPERA
"Pinocchio" è uno spettacolo teatrale con la struttura della commedia musicale: un testo da
recitare, delle canzoni da cantare e coreografare.
L'insegnante che affronta a scuola la lettura delle "AVVENTURE DI PINOCCHIO", può trovare in
questo sussidio un valido strumento per realizzare anche teatralmente l'opera di Carlo Collodi.
Nella composizione si è voluto rendere protagonisti i ragazzi: è soprattutto uno spettacolo da
far fare ai ragazzi.
In appendice a questo fascicolo l'opera viene presentata anche in versione recital: una
soluzione più tradizionale e certamente di più semplice realizzazione nei tempi scolastici
sempre troppo ristretti adatta per chi non ha possibilità di preparare i balletti.
PER CHI
L'opera si rivolge in particolare agli allievi della
scuola elementare e della scuola media, ma,
sperimentato con gruppi di adolescenti e giovani,
ha ottenuto apprezzamenti, per cui lo riteniamo
proponibile a tutti quelli che si vogliano cimentare a
raccontare la storia di Collodi sulla scena.
Una classe di 25 allievi, ben organizzata,
può mettere in scena lo spettacolo con ottimi risultati, in un
saloncino, di fronte ai genitori, ai nonni, fratelli e alle sorelle.
Coloro che hanno mezzi e persone a disposizione
possono ampliare le parti a discrezione:
il testo di Collodi contiene molti spunti.
Da parte nostra si è cercato offrire volutamente
un testo che non presentasse eccessive difficoltà.
IL TESTO
La sceneggiatura del testo teatrale cerca di rispettare
l'originale storia di Collodi con un certo scrupolo: troverete
infatti anche tipici termini come "bizzosissimo, grurerello,
zoppisce, luccioloni…".
I bambini che hanno già letto il testo di Collodi non avranno
difficoltà di comprensione e gli altri, opportunamente istruiti
potranno facilmente capirne il significato.
Nel contesto del lavoro teatrale e della sua realizzazione
questi termini daranno una coloritura curiosa e irripetibile.
A noi è parso importante cercare di avvicinare anche
linguisticamente pubblico e attori all'originale così come fu creato, tuttavia, se per qualcuno
questa scelta rappresenta un ostacolo, può intervenire a sostituire i termini con sinonimi più
attuali.
Nelle canzoni l'autore dei testi si è concesso maggiori libertà permettendosi di leggere la fiaba
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con i suoi occhiali di papà.
LE MUSICHE
Qui e là vi sono dei riferimenti al patrimonio melodico dell'infanzia: per
esempio in "Acchiappacitrulli" viene citato "Fra Martino campanaro"
in tonalità minore.
La scelta di fondo, tuttavia, è stata quella di offrire sonorità non troppo
infantili, ma piuttosto ispirate alla musica che ascoltano i grandi.
Pur nella semplicità abbiamo cercato di avvicinare i bambini ad un
patrimonio musicale vario: Rock & Roll, Rythm & Blues, Jazz…
Nelle “Note di Didattica Musicale” trovate indicazioni per la
preparazione del coro e dei solisti.
Sul sito di Accademia dello Spettacolo è possibile richiedere basi musicali originali.
HELP!
Il presente libretto cerca di dare il maggior numero
di informazioni per facilitare l'allestimento scenico,
ma alcuni aiuti non possono essere prestati
con le sole parole.
Chi avesse bisogno di un ulteriore aiuto per i movimenti
coreografici può richiedere copia DVD dello spettacolo
realizzato dagli allievi dell’Accademia dello Spettacolo
di Torino.
DATI TECNICI e S.I.A.E.
Titolo: LE AVVENTURE DI PINOCCHIO
Genere: COMMEDIA MUSICALE
Durata: circa 50 minuti
L'opera è depositata presso la SIAE e l'eventuale
rappresentazione in ambito scolastico non richiede alcuna
autorizzazione particolare.
La rappresentazione pubblica è invece soggetta alla corrente
normativa sulla tutela dei diritti d'autore.
CONCLUSIONE
Nella composizione di questo lavoro abbiamo cercato di offrire uno strumento didattico senza
rinunciare alla qualità affinché i ragazzi avessero l'opportunità di svolgere a scuola un percorso
educativo/formativo apprezzando nello stesso tempo il fascino del teatro musicale: ci
auguriamo di aver dato il nostro contributo.
Ora tocca a Voi, insegnati, educatori e animatori: abbiate coraggio ad avventurarvi in questa
impresa e non spaventatevi se a prima vista può sembrarvi troppo impegnativa…
Accademia dello Spettacolo ringrazia quanti, dopo aver sperimentato questa opera, vorranno
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segnalare la loro esperienza, evidenziare eventuali difficoltà incontrate, suggerire soluzioni o
indicare altri temi sui quali può risultare utile produrre opere di questo genere.
NOTE SULLA STRUTTURA DRAMMATICA
COLLODI
È la voce fuori campo (Vfc) di un adulto.
NARRATORI
Un ragazzo e una ragazza raccontano la storia al pubblico.
Possono leggere il testo disponendosi a lato della scena.
Eventualmente si possono alternare due coppie di narratori se si avessero tanti ragazzi da far
partecipare.
CORO
Abbiamo affidato ai bambini impegnati a cantare il compito di rispondere ai narratori e a ciò
che avviene sulla scena.
Il coro rappresenta a volte il pubblico, a volte Pinocchio stesso.
Dal coro ogni tanto usciranno delle voci isolate (corista 1, corista 2, …)
PERSONAGGI/RECITAZIONE
Tutti i personaggi possono essere interpretati dai bambini, però non è escluso che si possa far
intervenire degli adulti (Maestro Ciliegia, Mastro Geppetto, Mangiafuoco, Volpe…).
Il testo di Collodi suggerisce già le soluzioni drammaturgiche.
Abbiamo cercato di conservare la freschezza, l'ironia e l'umorismo di quelle pagine, perciò la
regia eviti di impostare una recitazione troppo didascalica e formale: i personaggi di Collodi
sono originali, imprevedibili, un po' pazzi… gli attori siano aiutati a cercare un espressione
personale e fuori dagli schemi.
CANTO/COREOGRAFIA
Il Grillo Parlante, La Fata Turchina e la Volpe sono le uniche tre voci soliste necessarie, tutto il
resto è affidato al canto del Coro.
Nel testo teatrale che segue indichiamo soltanto le principali azioni degli attori durante
l'esecuzione del canto: per le indicazioni coreografiche più precise vi rimandiamo alle pagine
successive.
NOTA DELL'AUTORE
L'opera che vi propongo può essere considerata un musical o commedia musicale in atto
unico.
Al riguardo è doveroso chiarire un principio fondamentale a cui mi sono sempre ispirato nella
costruzione di spettacoli di questo genere.
L'opera è un tutto unitario che prosegue senza interruzione.
Vi è in sostanza una narrazione continua presentata con tecniche diverse:
recitazione/interpretazione, musica/canto, espressione corporea/danza.
La regia deve individuare questa narrazione principale e tenerla costantemente in evidenza:
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tutto il resto dovrà essere considerato di contorno.
Concretamente… spesso succede che i momenti musicali vengano pensati a sé: soprattutto i
coreografi tendono a dar libero sfogo ai movimenti di danza staccandosi dalla narrazione.
Questo è un errore nell'economia del lavoro che toglie incisività e forza al racconto, distraendo
il pubblico e indebolendo il pathos.
Per esempio: nella canzone "CIÒ CHE È BENE" è facile mettere in un lato il Grillo Parlante e
Pinocchio, facendo diventare protagonisti i due gruppi del bene e del male. Questo sarebbe
un errore: il centro della canzone è proprio il rapporto Grillo-Pinocchio, che si concluderà infatti
con una sonora martellata! Stesso discorso per "SE AMARA È": non deve diventare un esibizione di
danza classica o qualcosa del genere… il centro sono la Fata che prepara la medicina e
Pinocchio che non la vuol bere.
Canzoni come "MANGIAFUOCO" esprimono forse più chiaramente questa idea di continuità:
l'intreccio tra canto e recitazione è piuttosto elaborato e costringe naturalmente ad
un'esecuzione fortemente drammatizzata attorno a che cosa si sta raccontando. Ma questa
costruzione, un tantino complessa, può creare alcune difficoltà di allestimento ai ragazzi: per
questo motivo nello spettacolo c'è solo una canzone così concepita.
In genere tutte le altre parti musicali fluiscono in modo sostanzialmente melodico e tradizionale:
la fatica e il successo della regia sarà nel riuscire a tenere vivo il racconto arricchendo con
creatività il movimento di scena sempre attorno al nucleo centrale della storia.
Nell'ambito dell'animazione teatrale con i fanciulli e i ragazzi si farà un po' quello che si può…
tuttavia, ho voluto, per chi ne avesse le possibilità, segnalare questo aspetto importante.
COSTUMI
NARRATORI
Possono indossare una maglietta extra-large nera con incollate o dipinte sopra le lettere
dell'alfabeto bianche o uno stralcio del testo di Collodi e una calzamaglia nera.
Grillo Parlante
Una calzamaglia verde e sopra un frack nero. In testa un cappello a cilindro di quelli che si
usano a carnevale trasformato come nella figura.
MAESTRO CILIEGIA
Parrucca. Naso da clown rosso. Un vecchio grembiule da lavoro. Due scarpe ancora più
vecchie.
GEPPETTO
Parrucca gialla. Sciarpa al collo. Vestito rattoppato.
PINOCCHIO
Cappello a cono fatto di gommapiuma bianca. Collettone bianco. Maglietta rossa.
Pantaloncini verdi.
ARLECCHINO
Mascherina nera e cappello. Su una T-shirt bianca di misura abbondante con delle spugnette
romboidali tamponare della tempera di vari colori. Pantaloncini neri.
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PULCINELLA
Mascherina nera. Berretto da notte bianco. Maglietta bianca larga legata in vita. Pantaloncini
bianchi.
MANGIAFUOCO
Un cappello alla romana. Barba lunga e nera. Mantello nero.
GATTO
Su un cerchietto si potranno applicare due orecchie. Maglia grigia aderente. Calzamaglia
grigia a cui si potrà applicare una coda. Un buon trucco in faccia. Occhiali neri.
VOLPE
Su un cerchietto si potranno applicare le orecchie da volpe. Sciarpa a pelo lungo rossa.
CORVO
Su un berretto a visiera nero si potrà applicare becco e occhi di cartone. Un vestito
completamente nero.
CIVETTA
Un mascherina. Una casacca abbondante. color marrone.
FATA
Capelli color turchese e vestito… da fata!
COLOMBO
Applicando con del cartoncino occhi e becco su un foulard si otterrà la maschera, per il
costume utilizzare dei veli e una tunichetta con maniche ampie e svasate legata in vita da un
lungo foulard che fungerà da coda tutto su tonalità bianche, grigie e azzurre
LUCIGNOLO
Un vestito alla "marinara" oppure vestito semplicemente da "scolaretto" con grembiulino,
colletto, fiocco e pantaloni corti
STRILLATORE
Il "monello" di C. Chaplin può essere un utile riferimento.
TROVAROBE
-MAESTRO CILIEGIA: ascia, un tronchetto di legno (alto 70/100 cm., diametro 20 cm.)
-PINOCCHIO: un grosso martello di spugna o plastica,
-MANGIAFUOCO: borsello con grosse monete d'oro
-STRILLATORE: almeno una trentina di volantini di cui vi offriamo un esempio:
GRANDE SPETTACOLO DI GALA
™™™
questa sera
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avranno luogo i soliti salti
ed esercizi sorprendenti
eseguiti da tutti gli artisti e da tutti i cavalli
d'ambo i sessi della Compagnia
e più sarà presentato
per la prima volta il famoso
CIUCHINO PINOCCHIO
detto
la stella della danza
il teatro sarà illuminato a giorno
NOTE DIDATTICHE PER I CANTI
a cura di SARA MEMORE
PRESENTAZIONE
Avendo dovuto preparare il coro dei bambini che hanno partecipato alla registrazione in sala
di incisione e in seguito all'esecuzione dal vivo mi sono trovata ad affrontare vari problemi
legati a una buona riuscita dei canti.
Una prima difficoltà è dovuta all'ampia estensione delle melodie, orecchiabili, ma mai
scontate; una seconda allo stile jazzato della maggior parte dei canti e in ultimo agli
arrangiamenti, non strettamente didattici, che richiedono una notevole padronanza degli
attacchi e delle intonazioni.
La scelta di offrire un lavoro nello stile "dei grandi" era uno degli obbiettivi :
È possibile realizzare uno spettacolo che sia contemporaneamente esperienza educativa e
NOTE GENERALI
Pinocchio può diventare un mezzo efficace per l'educazione al suono e alla musica secondo
gli obbiettivi ministeriali.
Per l'insegnamento dei canti vi propongo un percorso che fa riferimento alla didattica di
Roberto Goitre.
Studiare molto bene la scansione ritmica delle parole curandone in particolare gli accenti
musicali. Per l'insegnamento suggerisco di utilizzare il seguente procedimento:
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M (maestra) declama ritmicamente una frase a del canto
B (bambini) ripetono la frase a
M declama ritmicamente una frase b del canto
B ripetono la frase b
M declama la frase a e la frase b di seguito
B ripetono a e b
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La Maestra scandisce solo alcune parole lasciando ai Bambini il compito di inserire al
momento opportuno le parole mancanti sempre mantenendo il tempo e il ritmo.
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Come se le parole del canto fossero una conta i Bambini fanno "girare" le parole del
canto tra di loro:
B1:-EccoB2:-lo scalB3:-pelloB4:-prendoinB5:-manoan- B6:-cheilmar- B7:-telB8 :-lo4
Quando le frasi imparate sono almeno quattro si possono dividere i bambini in gruppi
assegnando a ciascuno una frase e numerandola. A un segnale convenuto il gruppo
dovrà declamare la propria frase. Questo "mischiare" frasi aiuta notevolmente la memoria
e l'apprendimento.
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Se ci fossero difficoltà di pronuncia ci si potrà soffermare sulle parole "difficili"
scomponendole per sillabe (es.: ac-chiap-pa-ci-trul-li) e ricomponendole in ordine
progressivo (es.: a, chiappa, acchiappa, ci, trulli, citrulli, acchiappacitrulli);
declamare lentamente le frasi e poi velocemente;
decidere che l'unica vocale permessa è la "a" (e poi la "e", la "i", la "o" e la "u") e quindi di
conseguenza modificare tutte le altre (es.: accappacatralla, eccheppecetrelle,
icchippicitrilli, occoppocotrollo, uccuppucutrullu,);
un altro esercizio è quello di muovere solo le labbra senza pronunciare le parole:
quest'ultimo lavoro permette di pensare al movimento delle labbra, della lingua e può
permettere di fare degli indovinelli, inoltre crea un'ottima intesa labbiale tra i coristi e il
direttore (durante uno spettaccolo dove non si può parlare questa intesa può rivelarsi
estremamente utile!)
Solo quando le parole del canto sono state apprese ritmicamente con sicurezza si passerà
all'insegamento melodico.
2. Ascoltare e studiare con attenzione le melodie cercando di individuare i problemi che
avrebbero avuto i miei allievi nell'impararle e quindi creando piccoli esercizi d'intonazione che
servissero sia a scaldare le loro voci, sia a preparare il loro orecchio ai salti e alle tonalità dei
canti.
3. Ho studiato i canti utilizzando gli arrangiamenti in modo che insegnando i miei bambini non
sentissero da parte mia nessun dubbio su come bisognava cantare e interpretare i canti.
È importante in questa fase preparare le orecchie e la voce alla tonalità e all'intonazione di
intervalli difficili con vocallizzi studiati e preparati apposta. L'insegnamento della melodia è
avvenuto con lo stesso procedimento della parte ritmica.
Solo quando i bambini sono sicuri la maestra farà ascoltare la base cantata, in questa fase è
importante che i bambini non cantino ma ascoltino solo la prima volta, la seconda usino solo le
labbra ma non la voce, la terza cantino sottovoce e alla quarta la maestra potrà utilizzare la
sola base certa che i bambini canteranno correttamente.
Può capitare, lavorando soprattutto con bambini piccoli, che il giorno dopo la melodia sia
stata "cambiata", senza preoccuparsi riproponete le quattro fasi dell'ultimo lavoro descritto e
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vedrete che senza sforzi la melodia sarà recuperata e maggiormente consolidata nella loro
"memoria musicale".
Durante questi insegnamenti è importante rendere da subito l'interpretazione dei canti
aiutandosi anche con la mimica facciale in linea di massima la regola è : sorridere (e questo
spesso aiuterà anche l'intonazione) ma dove sarà il caso ( vedi Se amara è) si avrà un "muso
lungo", l'importante è mai urlare: se canto bene sento la mia e la voce del vicino.
PINOCCHIO
un canto corale molto impegnativo per l'intonazione che può sviluppare notevolmente le
capacità vocali dei bambini. Si consiglia, comunque , per una buona riuscita dello spettacolo
individuare durante l'insegnamento del canto le voci che più facilmente riescono a intonare
suoni gravi e affidare a loro le strofe.
Le parole vanno scandite bene ritmicamente, ed è molto importante respirare al termine di
ogni frase per poter sostenere quella successiva, proprio per far questo tutti i finali di frase
vanno troncati senza lasciar strascichi di voce che non permetterebbero un giusto fiato e
fareberro cambiare lo stile giocoso del canto.
Nel ritornello accentare con energia, ma senza urlare la sillaba Pi di Pinocchio.
È
CIÒ CHE È BENE
È un canto per solista (il grillo parlante) e coro. Non presenta nessuna rilevante difficoltà.
La strofa può essere cantata interamente dal solista oppure si può far intervenire il coro sulle
parole bene e male o, come abbiamo scelto noi, lasciare la prima quartina al solista e far
intervenire sottovoce il coro sulla seconda
Come nel canto precedente è importante non tenere lunghe le note di fine frase
MANGIAFUOCO
forse il canto più complesso e difficile da realizzare dove chi parla e chi canta deve andare
rigorosamente a tempo con la musica. Importante sarà quindi insegnare anche le parti parlate
al coro e le parti cantate agli attori in modo che abbiano ben in testa l'unitarietà del canto.
Per sostenere il ritmo jezzato del canto sarà importante accentare e allungare alcune sillabe
(es. Buoo nasera, buoonasera …. maarionette siamo noi, ee il saluto diamo a voi).
Prestare attenzione all'ingresso della melodia che presenta una sospensione che è bello
conservare: mentalmente pensare "un" di silenzio e poi "Buoonasera ".
È difficile spiegare con le sole parole scritte queste Utile ascoltare bene la nostra versione
registrata per
Anche in questo canto non allungare le note, ma troncarle.
È
SE AMARA È
un canto "lirico" in stile classico, non ha difficoltà vocali. è importante che il carattere del
coro-Pinocchio capriccioso e imbronciato sia ben contrapposto alla dolcezza vocale della
Fata. Il coro quindi dovrà proprio atteggiarsi in quel modo: guai a chi sorride! Tutti i finali di frase
devono essere secchi e ben troncati.
È
ACCHIAPPACITRULLI
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un canto che presenta per il coro delle difficoltà di respirazione, c'è il rischio che per respirare
i bambini si mangino l'ultima sillaba della frase .Basterà chiedergli di pensarla e di troncare
subito la vocale. La volpe deve pensare soprattutto ad interpretare le parole che canta (es.
quando dovrà cantare che un lupo a staccato… non dovrà assolutamente legare le sillabe
della parola stac-ca-to in modo da accentuarne il significato).
Quando si dovrà cantare la parte dei pappagalli usare voce nasale per far questo ci si potrà
aiutare premendo leggermente due dita sul setto nasale.
È
NEL PAESE DEI BALOCCHI
Canzone che a prima vista può parer estremamente semplice, ma che presenta alcune
difficoltà di intonazione.
Le strofe sono molto impegnative per la notevole estensione della melodia, per ovviare a
problemi di intonazione noi abbiamo affidato la prima frase al gruppo di bambini che possiede
i suoni più gravi facendo intervenire solo in un secondo momento tutto il coro.
Come nel canto di Mangiafuoco lo stile di questo e jazzato quindi è importante nuovamente
accentare e allungare alcune vocali nelle parole ( deei balocchi … coome è bello… ecc…).
C'ERA UNA VOLTA
L'unica difficoltà che si potrebbe trovare in questo canto è il passaggio dalla tonalità minore
a quella maggiore e il cambiamento di dinamica, ma, approfittando per far sentire e
conoscere le differenze che ci sono tra una tonalità maggiore e una minore, una scala minore
e una maggiore e tra lento e veloce un paziente insegnamento scanserà senza problemi
queste "difficoltà"
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