COMUNIONE e MISSIONE - diocesano di Trento
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COMUNIONE e MISSIONE - diocesano di Trento
441 SERVIZIO DI SPIRITUALITÀ MISSIONARIA a cura del CENTRO MISSIONARIO DIOCESANO - TRENTO 2017 FEBBRAIO Comunione e Missione - redazione: via S.G. Bosco 7/1, 38122 Trento - direttore: Giuseppe Caldera - direttore responsabile: Agostino Valentini - ccp 13870381 - registrazione - presso il tribunale di Trento n. 178. n. 2 febbraio 2017 - periodico mensile dell’opera diocesana per la pastorale missionaria di Trento - anno XLVI - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 - DCB Trento - Taxe percue - Tassa riscossa Trento. COMUNIONE e MISSIONE SOMMARIO 3 Lettera del direttore 5 Cammino Comune In copertina Un po’ di storia dalla Val di Non 7 Voci della migrazione 9 Missionari@mente p. Gabriele Patil India corsa con i sacchi Nutrire di luce il futuro • Il grazie di Erminia • Premio Esteban Campodónico 11 360 gradi 12 Appuntamenti 13 Lettura orante della Bibbia 15 La pagina dei ragazzi 17 Libri e DVD 18 ACCRI 20 Eventi 22 Stop & Go 23 Saperne di più Ciak, si gira, o meglio si guarda Il fascicolo è espressione del gruppo “COMUNIONE E MISSIONE” del Centro Missionario Diocesano - via s. Giovanni Bosco 7/1, 38122 Trento - tel. 0461.891270, fax 0461.891277 Si può essere volontari ovunque Il gruppo è composto da: Dove la fede costa di più francesca bridi - tatiana brusco - giuseppe caldera - adelmo calliari - gianni damolin - laure edine - mariano prandi - edna graciete semedo - renata juszczyk - gianluigi lutteri - ada pezzè - stefano plotegheri - manuela rossi - monica signorati - loredana valentini - leonora zefi composizione centro missionario diocesano stampa nuove arti grafiche, trento 2 CeM Febbraio 2017 LETTERA DEL DIRETTORE don Beppino Caldera C arissimi, nel mese di febbraio possiamo dedicarci ad una riflessione per niente facile: il discernimento cristiano delle altre religioni. La presenza sul territorio trentino di persone provenienti da tutto il mondo, che portano con sé le proprie fedi religiose, ci obbliga ad affrontare assieme questa realtà, che finora potevano incontrare solo i nostri missionari. Le religioni sono sempre state oggetto di studio, di documenti, di curiosità, oppure ritenute tanto lontane da non interessare. Ma incontrare materialmente ogni giorno persone che professano fedi religiose non cristiane e vivere con loro è altra cosa. Si può cadere nel pericolo di non dare valore alla fede altrui o di accettare senza tante riflessioni che ognuno abbia la propria religione e mantenere le distanze motivandole con il termine “rispetto” per gli altri. La convivenza positiva ci insegna che è bene comunicare con le persone sulla base dei valori che ognuno ha in sé e riconosce negli altri. I valori religiosi sono il segno di quanto Dio ha seminato e fatto crescere nelle coscienze di tutti i popoli, pur con espressioni religiose differenti. Nell’enciclica “Nostra aetate” Papa Paolo VI scrive: La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo nelle varie religioni: essa considera con vero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quello dottrine … che non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini. Tuttavia essa annuncia, ed è tenuta ad annunciare, il Cristo che è “via, verità e vita”, in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato con se stesso tutte le cose. A questo proposito è stata interessante la riflessione fatta in Duomo il 1° gennaio da mons. Bizzeti, vescovo in Turchia, in occasione della CeM Febbraio 2017 3 marcia della Pace. Disse che lui si sente bene nella sua diocesi, anche se i cristiani lì sono una minoranza esigua e in grande difficoltà. Che è felice al vedere la fede della gente musulmana del posto, per il bene che vede e la convinzione nel vivere la fede religiosa. Il pensiero positivo sugli altri si basa sulla fiducia che si ha in Dio come artefice primo della storia e non sulla pretesa di sentirsi nel giusto. Molte volte si è assolutizzato il cristianesimo, come se nelle altre religioni Dio non agisse. Nella Bibbia incontriamo persone non appartenenti al popolo ebreo che sono state strumenti nelle mani di Dio per correggere o aiutare il popolo stesso di Dio. Purtroppo siamo spesso testimoni di tensioni o lotte fra appartenenti a religioni diverse: mons. Bizzeti considerava questo fatto alla stregua di liti fra fratelli e Dio, come padre paziente, aspetta che si mettano a dialogare in nome della fraternità. Nella persecuzione, è Dio che dà la forza per resistere e confermare la fede. Considerando i fratelli cristiani di Pakistan, Iraq, Nigeria impariamo che la persecuzione non è vista come una disgrazia, ma un’opportunità per rafforzare la fede stessa. Nella persecuzione i cristiani si accorgono di quanto è grande e bella la fede in Gesù, un vero dono che dà valore alla vita. Confrontandoci con le Chiese più giovani scopriamo che la fede diventa autentica quando costa. L’accoglienza agli immigrati sia occasione per accettare quello che ci portano, anche la loro esperienza di fede pagata a caro prezzo: questo sia motivo per scuoterci da tanta superficialità nel vivere la fede religiosa e ri-assumere la coscienza missionaria di dover annunciare Gesù Cristo a chi non ne ha fatto esperienza. Essere missionari oggi comporta la riscoperta dell’entusiasmo dell’annuncio al mondo, ma anche a tutte le persone che Dio ci ha messo vicine. L’immigrazione è vista solo come un fatto sociale: i cristiani la vedano anche come un’occasione speciale per fare le prove del Regno. 4 CeM Febbraio 2017 CAMMINO COMUNE Un po’ di storia dalla Val di Non V erso il 1990 si è sentita l’esigenza di creare il gruppo missionario, il cui scopo primario è stato ed è tutt’ora quello di farsi carico della fame, della povertà, della mancanza d’istruzione di tanti nostri fratelli sparsi per il mondo. Dopo qualche anno abbiamo allargato il nostro modo di vedere la missione, attraverso la formazione del Centro Missionario di Trento per gli animatori, guidata allora da mons. Mariano Manzana. Inoltre con la visita dei missionari che incontravamo abbiamo allargato le nostre conoscenze sui problemi del mondo: primo fra tutti l’evangelizzazione. Nei nostri incontri non manca mai la riflessione sulla Parola di Dio, la posta dei missionari e infine l’organizzazione delle varie attività che facciamo periodicamente. Nella Messa del primo venerdì del mese ricordiamo tutti i missionari da noi conosciuti; la gente così partecipa e può tenersi informata delle attività, attraverso la posta dei missionari che raccogliamo in teche personali e che ogni tanto mettiamo in fondo alla chiesa in modo che ciascuno possa leggere e documentarsi. L Gruppo missionario di Cagnò a parrocchia e la popolazione di Cloz hanno sempre avuto un grande amore “per le missioni”. Fin dal 1927 ci furono le Zelatrici delle missioni, antesignane dei gruppi missionari, che pubblicizzavano la buona stampa, si occupavano della propaganda fidei, dei nuovi battesimi, dei seminaristi della carità, ecc. Il gruppo missionario ebbe momenti di entusiasmo e di stasi; oggi è aperto a tutti, non ha obblighi particolari se non quello di amare Dio attraverso l’amore al prossimo: solidarietà, attenzione, compassione e benevolenza. Per quanto riguarda la formazione e la preghiera, già da anni ci siamo uniti all’Azione Cattolica per incontri ed iniziative pastorali. Partecipiamo, inoltre, con gioia alle riunioni decanali di Cles. Sosteniamo molte iniziative in parrocchia, che servono, non solo a CeM Febbraio 2017 5 raccogliere offerte, ma come occasioni per stare insieme, per conoscersi di più, per godere dell’entusiasmo, delle varie capacità, dell’intelligenza, dell’umiltà e della generosità di tutti. L Gruppo missionario di Cloz ’animazione missionaria nella nostra parrocchia, in passato, era sostenuta da alcune zelatrici, fra queste la cara e indimenticabile Assunta Ferrari che tanto bene seminò intorno a sé con una convinta testimonianza cristiana, con la preghiera e la disponibilità verso tutti. Tra il ’70 e il ’90 molte persone di buona volontà cercavano di essere fedeli all’impegno di sostegno missionario di preghiera e di aiuto. Si incontravano in canonica con il parroco, per un momento di preghiera e di riflessione, per leggere la corrispondenza e programmare le attività. Il gruppo è attivo nel mettersi al servizio della Chiesa con l’animazione missionaria in parrocchia. C Gruppo missionario di Revò irca trent’anni fa un gruppo di persone ha partecipato ad un pellegrinaggio a Lourdes, assistente spirituale, un missionario della Consolata che ha invitato i partecipanti a ritornare nelle proprie parrocchie e costituire il gruppo missionario. Varie sono state le attività negli anni per poter aiutare ad alleviare la fame e altre necessità delle famiglie alle quali manca il necessario per vivere. In parrocchia aiutiamo ad organizzare la festa degli anziani e le altre celebrazioni e cerchiamo di curare l’evangelizzazione e la formazione missionaria con incontri mensili con p. Gabriele al suo rientro dall’India e sr. Bruna durante il suo periodo di riposo. Interessante la sua esperienza di vita con i musulmani. I Gruppo missionario di Brez l parroco di Rallo, ha organizzato la prima riunione del gruppo a Pavillo nel 1967, i partecipanti s’incontravano sempre con la presenza di un missionario, di un parroco o di un laico e si rifletteva dei problemi e bisogni delle missioni, a seconda delle necessità del momento: il tutto seguito da un forte momento di preghiera. Anche oggi, oltre agli incontri durante l’anno si animano i momenti missionari più importanti (quaresima, ottobre, ecc.) e si raccolgono le offerte. In paese è molto sentita la vicinanza alle missioni e cerchiamo di fare del nostro meglio affinché quest’opera possa continuare con l’aiuto del Signore. Gruppo missionario di Rallo 6 CeM Febbraio 2017 VOCI DELLA MIGRAZIONE Nutrire di luce il futuro d. B. I l Natale ci ha richiamati a saper accogliere Gesù, anche se povero ed emarginato. Troppi cristiani hanno annebbiato e cambiato il senso del Natale, trasformandolo in festa per se stessi. E così non riconoscono il valore del Figlio di Dio che è venuto a stare qui con noi. Un giorno nel Giudizio ci sentiremo dire: Ero... e non mi avete dato da mangiare… da bere.. accolto…” sarà inutile scusarsi dicendo: Ma quando ti abbiamo visto affamato, assetato, forestiero, nudo, malato o in prigione e non ti abbiamo aiutato? Oggi Gesù si presenta a noi nella persona del migrante, del profugo: siamo messi alla prova, per vedere se facciamo quello che Dio si aspetta da noi. Il vescovo di Rossano-Cariati, in Calabria, mons. Satriano nel suo messaggio di Natale scrive: Fraternità è il sentiero che ci porta ad accogliere l’altro nella sua similarità, diversità e complementarietà rispetto a noi, rinunciando ad una logica intessuta di concupiscenza, di competizione e sapendo rinsaldare quella del dono. Spesso pensiamo che la causa di certi disagi sia il profugo, dimenticando che questo fratello, dono di Dio per la nostra vita, è lo specchio in cui possiamo percepirci per quello che realmente siamo. Condividendo si arricchisce, e perdendosi ritrova sé stesso. Ogni chiusura nell’io scade inesorabilmente in un atto rivendicativo e rende sterile ogni relazione. Per questo - spiega il presule - siamo chiamati a superare il livello puramente emotivo della percezione dell’altro, per assumere l’atteggiamento di apertura reale verso chi è diverso da noi. E tutto questo ci porta a denunciare con forza quanto, ancora oggi, non risponde ad una logica evangelica che vede il fratello accolto e amato per quello che è. Il pensiero di mons. Satriano va quindi alle varie forme di sfruttamento a cui, per un pezzo di pane, tanti nostri conterranei, insieme a diversi immigrati, si sottoCeM Febbraio 2017 7 mettono vivendo situazioni disumane. E poi alla piaga del caporalato, troppo presente nelle nostre contrade, ad una certa politica, litigiosa e rinunciataria, spesso imbrigliata in giochi di palazzo, incapace di percorrere con coraggio la strada del bene comune e del rispetto della dignità della persona. L’invito è quello di riflettere di più sull’accoglienza dei fratelli immigrati, su cui si specula da tutte le parti, assumendo facili alibi per negare legittime forme di ospitalità. Le sofferenze di tanti non possono lasciarci indifferenti. Il Natale smaschera ogni forma d’ipocrisia e denuncia l’amore di un Dio che ha scelto di farsi povero della nostra povertà. Mons. Satriano invita, quindi, le comunità ecclesiali, civiche, aggregazioni di vario genere, a porsi in uno stato di prossimità, gli uni accanto agli altri. Solo così sapremo ridare vita alla quotidianità e nutrire il futuro di luce. Mons. Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes, allerta tutti: ogni volta che capita un fatto che interessa un richiedente asilo o un rifugiato o comunque una persona immigrata, si ripropone sempre questa coniugazione terrorismo oppure delinquente uguale immigrato: una equazione, questa - ha spiegato alla Radio Vaticana - assolutamente sbagliata, e i fatti lo dimostrano. Sono arrivate 180 mila persone, quest’anno, e sono persone che sono in fuga da situazioni drammatiche. È chiaro che ci sono anche alcuni casi di radicalizzazione, ma partire dalla radicalizzazione per negare un diritto fondamentale, in democrazia, che è il diritto alla protezione umanitaria e diritto all’asilo, credo che sia un passo indietro grave. C’è chi utilizza e strumentalizza fatti di terrorismo per ritornare a parlare di espulsioni, di selezione di un diritto di asilo nei confronti di alcune persone. Credo che occorra combattere queste derive che sono assolutamente anti-democratiche, ma soprattutto non tutelano il dramma di chi oggi è in fuga da guerre che sono combattute anche per colpa nostra e grazie alle nostre armi. 8 CeM Febbraio 2017 MISSION@RIAMENTE Il grazie di Erminia sr. Michelia Croce, Bolivia G razie a suor Clelia che mi ha dato la possibilità di incontrarvi per mezzo di questo breve scritto. A voi devo tanta riconoscenza per avermi sostenuta e accompagnata con la vostra generosa solidarietà di cui ho avuto tanto bisogno. Mi sono sposata giovane e ho avuto una bambina, Belen, che adesso ha 10 anni. Eravamo senza casa e per aiutare la famiglia mi sono messa a lavorare come manovale in una costruzione, ma purtroppo sono caduta dal secondo piano riportando una grave lesione rachimidollare che mi ha costretta a letto per molto tempo in ospedale. In questo periodo, quando avevo maggiormente bisogno, mio marito mi ha abbandonata. Dopo l’ospedale, per merito di suor Clelia e della sua comunità mi hanno ricoverata al Samaritano, un Centro di accoglienza e di riabilitazione, dove ho incominciato la fisioterapia che mi è costata sangue, perché molto dolorosa, ma grazie a Dio ne sono uscita vittoriosa. Qui ho potuto imparare vari lavori manuali che poi ho venduto per guadagnarmi un soldino. Quando sono uscita dal Centro, la provvidenza mi è venuta incontro con l’offerta dei padri gesuiti di una casa per vivere dove continuo da sola la fisioterapia con l’obiettivo di rendermi sempre più indipendente e per evitare deformazioni e debolezza muscolare. In alternativa alla sedia a rotelle, le suore mi hanno procurato un apparato ortopedico che sostiene la schiena e le ginocchia con l’appoggio delle stampelle. Per tanto bene ricevuto sento tanta gratitudine, sempre vi terrò nel cuore con tanto amore. Erminia e Belen Io vorrei ringraziarvi assieme a Erminia e tante altre persone aiutate, per il continuo aiuto dato a favore della nostra missione CeM Febbraio 2017 9 di Bolivia e grazie ancora di cuore per darci la possibilità di mostrare a questi nostri fratelli la Provvidenza di Dio, il suo amore misericordioso e donare tanta consolazione. La Parola di Dio, ci aiuti ad ascoltare il grido dei poveri e ci mostri il cammino per arrivare a tante periferie esistenziali. PREMIO ESTEBAN CAMPODÓNICO a mons. Adriano Tomasi M ons Adriano Tomasi è stato ritenuto meritevole del premio Esteban Campodonico per la categoria Servizi Diretti alla Società, un premio voluto per volontà testamentaria dal dott. Esteban Campodónico Figallo come riconoscimento per coloro che lavorano a beneficio del Paese. È stato premiato per la sua denotata difesa della vita dando preferenza alla dignità della donna e al bambino, attraverso un silenzioso lavoro giornaliero e per la creazione di eventi massivi in difesa delle giuste cause, perché testimone di una vita piena di azioni di solidarietà, di Vangelo e di carisma, una vita spesa per i più deboli. La cerimonia di consegna del premio è avvenuta alla presenza del rettore dell’Università de Piura, del vicepresidente della Fondazione Clover di New York e del presidente di Empowerment, ente proponente il Premio Campodonico 2016. Nel ricevere il riconoscimento mons. Pachi, come è più familiarmente chiamato, ha espresso il suo ringraziamento sottolineando che il premio non è solo meritato da lui ma da tante persone e istituzioni che lo hanno appoggiato in innumerevoli iniziative che riflettono la carità di Cristo. Sono loro i veri vincitori del premio - ha affermato io sono stato e sono solamente questa matita con la quale il Signore scrive i suoi progetti, come amava dire Santa Teresa di Calcutta. 10 CeM Febbraio 2017 360 GRADI ASIA/IRAQ - Le autorità civili: cristiani, tornate a Bassora Anche a Bassora, 590 km a sud di Baghdad, la popolazione cristiana è diminuita drasticamente negli ultimi decenni. Attualmente i battezzati a Bassora sono poche centinaia, mentre nella città, prima della guerra Iraq-Iran, risiedevano circa 2500 famiglie cristiane. Lo scorso aprile, per la città irachena è passato il più grande pellegrinaggio compiuto da cristiani iracheni negli ultimi anni, quello che ha visto circa 200 caldei di Baghdad recarsi fino a Ur, il sito storico della bassa Mesopotamia, attualmente nel governatorato iracheno di Dhi Quar, che viene generalmente identificata con il luogo di nascita del Patriarca Abramo, padre di tutti i credenti. La situazione di emergenza in cui versa l’intera nazione irachena chiama anche i cristiani a non procedere in ordine sparso, enfatizzando in maniera esasperata i fattori identitari di ogni singola comunità ecclesiale. Il Patriarca caldeo, Louis Raphael I Sako, ha rivolto a tutti i cristiani dell’Iraq, un appello in cui li invita a “non rimanere spettatori sulla scena irachena” e a “trovare una visione comune e una comune ‘tabella di marcia’” anche per tutelare insieme il “diritto di essere trattati come gli altri. Conviene esprimere una posizione unitaria sui processi politici e sociali in atto in Iraq, presentandosi come “componente cristiana”. La Chiesa caldea vuole porsi al servizio di tutti i cristiani e di tutti gli iracheni per contribuire al processo di riconciliazione, indispensabile per ritornare a una situazione di convivenza pacifica. Già all’inizio del suo ministero patriarcale, l’attuale Primate della Chiesa caldea aveva denunciato il pericolo che anche i cristiani fossero contagiati dal settarismo dominante nell’attuale contesto mediorientale: “Adesso purtroppo si sente qualcuno che dice: sono più armeno che cristiano, più assiro che cristiano, più caldeo che cristiano. E persiste qua e là una mentalità tribale, per cui ogni villaggio punta a avere il ‘suo’ Vescovo o il ‘suo’ Patriarca. In questo modo si spegne il cristianesimo”. (da Agenzia Fides) CeM Febbraio 2017 11 Sulle strade della Missione tutti i martedì alle 11.05 e in replica il mercoledì alle 20.30 Le puntate si possono riascoltare sul sito www.trentinoinblu.it/Podcast Frequenze in Trentino Trento 96.6 - 96.9 - 97.8, Borgo e Bassa Valsugana 94.1 - 103.1, Rovereto e Vallagarina 97.8 - 102.0, Riva e Alto Garda 97.3, Ala e Avio 91.8, Primiero 94.2, Pergine e Alta Valsugana 96.9, Tesino 102.0, Folgaria 96.9, Tione e Val Rendena 91.4, Pinzolo e Campiglio 100.7, Storo 102.0, Val di Fiemme 96.6 - 98.4, Val di Fassa 96.2 - 102.0 - 102.8, Val di Sole 102.0, Val di Non 96.9, Cles 90.0. TELEPACE TRENTO [canale 601] Missione è misericordia a cura del Centro Missionario Diocesano ogni 15 giorni il giovedì alle 13.30 e 20.45 e il venerdì alle 16.45 12 CeM Febbraio 2017 Lettura orante della Bibbia MISERICORDIA È... d. Francesco Moser Riuniti in nome del Vangelo Camminare insieme verso il 2017. Allontanarsi dal 2016, l’anno con più muri e fili spinati nella storia dell’umanità. Affermare insieme che il cielo è più alto dei muri. Un anno sarà nuovo se ritorniamo al primo amore (Ap 2), se sapremo darci un orientamento nuovo, dilatare il nostro tempo, entrare in una dimensione profonda, di orizzonti più larghi. Guardare gli avvenimenti dal punto di vista di Dio. Preghiera Signore, all’inizio di questo nuovo anno rinnova la nostra debole fede. Fa’ sì che non mi venga sottratta la base su cui si fonda il mio credere dà nuovo slancio alla mia mente e al mio cuore e fa’ sì che la luce vivida della Parola di Dio non si raffreddi. Amen. LA PAROLA SI FA VITA Siamo chiamati a nutrire la vita con la forza del Bene, cioè la vita del Dio vivente, del Dio amante, del Dio fedele. Il Bene è la Parola che si fa carne nella storia umana. Il Bene è sommesso, non fa propaganda. Non urla nelle piazza. Dove si nasconde il Bene? Va costruito passo a passo. Giorno dopo giorno. Solo chi ama e fa la giustizia è capace di inceppare la macchina dell’avarizia e dell’avidità. La missione ci chiama a raccolta e ci invia ai deboli, agli ultimi, ai diseredati, ai senza voce. LETTURA Mt 2, 13-18 Il massacro degli Innocenti martiri. Sono i primi Cantori della stella. CeM Febbraio 2017 13 RIFLETTERE Coraggio per annunciare la verità della nascita di Gesù: non è lo zucchero bianco del pandoro, ma il sangue rosso dei bambini di Betlemme. Il sangue rosso della donna puerpera e profuga degli innocenti uccisi dal tiranno di turno della circoncisione del bambino Gesù dalle sofferenze del parto di Maria fino alla fuga dei disperati di Aleppo. I potenti non guardano in faccia nessuno. Piccoli martiri, ignorati dagli uomini, ma preziosi agli occhi di Dio. LA VITA SI CONFRONTA CON LA PAROLA • La donna cristiana Asia Bibi del Pakistan, condannata è in prigione ingiustamente da più di mille giorni. • Il Vangelo lancia un avviso a noi lettori e ascoltatori che il filo conduttore della vita di Gesù è la sofferenza e la persecuzione. Dopo la messa alla prova della loro fede, i cristiani dell’Anatolia si sentono più decisi a servire e annunciare il Vangelo. Dicono: Eravamo cristiani tiepidi... (Dom Paolo Bizzeti) SCEGLIERE L’IMPEGNO PER AGIRE • Convocati dai Cantori della stella a metterci in cammino, dando voce alle proposte di papa Francesco nel giornata mondiale della Pace: mi impegno oggi a vivere, praticare e insegnare la nonviolenza di Gesù. • Non giudicare gli altri come DIVERSI… Giacomo Mazzariol ha un fratello down, di nome Giovanni. Con lui ha imparato che la diversità non esiste. Tutti abbiamo bisogno di aiuto. PREGHIERA FINALE E BENEDIZIONE Grazie, Signore, perché sei solidale con tutti i miseri della terra. Con chi vive senza diritti e con chi muore di fame. Ti preghiamo perché si accorci la notte della loro oppressione. Che la Parola diventi per tutti, semente di (don Tonino Bello) libertà. 14 CeM Febbraio 2017 la pagina dei ragazzi C iao ragazzi, nel mese di febbraio vengono celebrate alcune Giornate particolari a livello mondiale: la Giornata della vita consacrata, la Giornata per la Vita e la Giornata del Malato. Sembra quasi che febbraio, il mese più corto sia un condensato di vita. Girando per il mondo ho conosciuto molte persone che si sono spese e si spendono a favore della vita. Anche molti missionari trentini si trovano a prestare il loro servizio a tutela della salute. Vorrei presentarvi un medico ugandese che ho conosciuto soprattutto attraverso la testimonianza del nostro missionario fr. Elio Croce. Si tratta del dott. Matthew Lukwiya. Biografia 1957 nasce il 24 novembre a Kitgum nel Nord Uganda 1982 conosce il dott. Corti, fondatore del St. Mary’s Lacor Hospital nel distretto di Gulu 1986 si specializza a Liverpool in pediatria tropicale ed è il migliore del suo corso 1987 il dott. Corti gli affida la direzione del St. Mary’s Lacor Hospital 2000 muore il 5 dicembre per le conseguenze di Ebola Matthew avrebbe potuto trascorrere la sua vita di dottore tranquillamente in Europa invece ha deciso di tornare nella sua terra per salvare vite umane dalle insidie delle malattie africane. Era legato alla grande famiglia comboniana: perché nato in un ospedale delle missionarie di Comboni e perché ha lavorato in un ospedale fondato dalle comboniane. Apparteneva alla tribù degli Acholi. Dopo la morte del padre, quando lui aveva 12 anni inizia ad aiutare la famiglia, commerciando con i paesi vicini a bordo della sua bicicletta. Mostra però fin da subito di essere uno studente preparato e questo gli permette di avere una carriera scolastica e un percorso universitario brillanti. Dopo aver conseguito la laurea in medicina all’Università di Makerere, entra a far parte del programma di tirocinio presso il CeM Febbraio 2017 15 St. Mary’s, un ospedale cattolico. La sua bravura, unita al profondo legame instaurato con i fondatori del St. Mary’s, gli offrono l’opportunità di vivere varie esperienze all’estero. Dopo essere tornato in Uganda, lavora in ospedale in tempi particolarmente difficili per il paese tormentato da guerre civili. Molti dei suoi pazienti sono vittime degli attacchi dei ribelli dell’Esercito di resistenza del Signore. In diverse occasioni, Lukwiya dimostra coraggio, umanità e capacità organizzativa. Nel 1997 diventa Dirigente Sanitario dell’ospedale di Lacor. Si occupa dell’organizzazione dei servizi sanitari anche al di fuori dell’ospedale, predispone le vaccinazioni dei bambini nei campi profughi e gestisce epidemie come quella del colera e di meningite meningococcica. Nel 1999 è chiamato ad indagare sulla morte sospetta di alcuni pazienti e membri del personale sanitario. Capisce che la causa di quei decessi è riconducibile a una febbre emorragica, probabilmente ebola, e riesce ad organizzare tempestivamente l’ospedale per far fronte alla situazione e ad arginare la diffusione dell’epidemia in tutto l’Uganda. Tuttavia, la sua cautela non basta ad evitargli il contagio. Lukwiya contrae il virus probabilmente perché si è dimenticato di indossare gli occhiali protettivi per schermare gli occhi mentre tenta di soccorrere uno dei suoi infermieri. Il “Dottor Matthew”, come amavano chiamarlo gli Acholi, si spegne pochi giorni dopo, il 5 dicembre 2000. 9=O, 3=S, 8=T, 18=H, 16=M, SCOPRI LA FRASE. Sapendo che 5=Q, thew. trova una frase, nascosta, del dott. Mat 16 CeM Febbraio 2017 LIBRI E DVD Ciak, si gira, o meglio si guarda I n questo numero di Comunione e Missione offriamo l’opportunità di conoscere titoli di film o DVD per proporre un piccolo cineforum. Quotidianamente utilizziamo il linguaggio delle immagini e quindi, perché non pensare di approfondire la tematica delle migrazioni in questo modo? Un film può essere scelto in base alle tematiche, per omaggiare uno specifico regista o per porre l’accento su una sfaccettatura, l’importante è che diventi stimolo di discussione. Al Centro Missionario sono reperibili le schede di ciascun film. FILM TEMATICA DESTINATARI IL VILLAGGIO DI CARTONE di Ermanno Olmi migranti e fede/accoglienza giovani - adulti VAI E VIVRAI di Radu Mihaeileanu Migrazione ebrei etiopi al tempo della carestia in Etiopia negli anni '80 giovani - adulti VADO A SCUOLA di Pascal Plisson situazione scolastica in quattro diversi Paesi del mondo ragazzi - giovani adulti CON IL SOLE NEGLI OCCHI Di Pupi Avati Infanzia/profughi ragazzi - giovani adulti COSE DELL’ALTRO MONDO di Francesco Patierno immigrazione giovani - adulti TRA CIELO E SABBIA Centro Missionario Trento profughi giovani - adulti I GIGANTI DEL BENE di Lia Beltrami Viaggio in Uganda con il dott. Carlo Spagnolli ragazzi - giovaniadulti LE MAROC di Lia Beltrami film-documentario dialogo interreligioso giovani - adulti FUOCOAMMARE di Gianfranco Rosi Inchiesta giornalistico-televisiva sugli arrivi a Lampedusa giovani - adulti ...si guarda il film, si cerca di capirlo, lo si commenta, ci si confronta. CeM Febbraio 2017 17 ACCRI Si può essere volontari ovunque Sarah Gabriele Q uando quest’anno ho deciso di frequentare un corso di formazione per volontari, la mia idea di cosa fosse la Cooperazione Internazionale era totalmente diversa. I volontari erano le persone che si offrivano di spendere uno o due anni in Paesi lontani per aiutare gli altri. Non credevo fosse possibile essere una volontaria di una Associazione di Cooperazione Internazionale nella città in cui vivo e frequento l’università. Mi sbagliavo, si può essere volontari ovunque. Spesso noi studenti universitari crediamo di non avere tempo di impegnarci in attività extra-universitarie sottovalutando quanto aiuto si possa dare senza partire per luoghi lontani. La mia esperienza è iniziata con il corso Volontario nel mondo e per il mondo dove le Associazioni organizzatrici - ACCRI, APIBIMI, CAM, INCO, IPSIA, MLAL, VIRAÇÃO & JAGANDA, WHY ONLUS - mi hanno permesso di aprire gli occhi e di diventare volontaria. Durante la formazione sono venuta a contatto con tantissimi aspetti di cui ignoravo l’esistenza. In questo corso abbiamo affrontato temi come la cittadinanza mondiale, l’empowerment di comunità e i cambiamenti climatici ma anche tematiche vicine ad ognuno di noi come ad esempio la racconta differenziata. Questi argomenti “all’ordine del giorno” mi hanno permesso di comprendere come sia possibile dare una mano senza partire, anche con piccole azioni quotidiane. Dopo la mia esperienza, ho deciso di mettere in gioco ciò che avevo imparato offrendomi come volontaria presso l’associazione ACCRI che si occupa di cooperazione internazionale. Durante il mese di dicembre 2016 ho collaborato con questa associazione nella Mostra dei diritti dei bambini, che ha avuto luogo in una scuola media di Trento 18 CeM Febbraio 2017 e il cui scopo principale era quello di avvicinare i ragazzi alla nozione di diritto e soprattutto al catalogo dei diritti dei minori. Le tematiche affrontate riguardavano le differenze che si possono trovare per quanto riguarda il riconoscimento dei diritti e la tutela di questi. L’obiettivo era quello di avvicinare i ragazzi alle differenze che ci possono essere e renderli sensibili all’argomento. L’esperienza in questa mostra mi ha dimostrato quanto sia importante la consapevolezza al giorno d’oggi. L’essere a conoscenza di un fenomeno, come ad esempio, la negazione di un diritto e le condizioni in cui altre persone si trovano a vivere nel nostro mondo, è un passo avanti che può fare la differenza. A volte non serve andare lontano per fare la differenza, ci sono tanti modi per dare una mano. Sensibilizzare le persone può essere uno di questi! Vuoi fare anche tu un’esperienza di VOLONTARIATO presso la nostra Associazione? Contattaci presso la sede dell’ACCRI a Trento (sopra al Centro Missionario) in Via S. Giovanni Bosco 7/1 telefono 0461/891279 e-mail [email protected]. CeM Febbraio 2017 19 EVENTI APPUNTAMENTI DEI GRUPPI MISSIONARI (decanali o interparrocchiali) Ala Canonica, lunedì 13 febbraio - ore 15.00 Borgo Oratorio Borgo, giovedì 09 febbraio - ore 20.30 Cavalese Cavalese Canonica, lunedì 13 febbraio - ore 20.30 Cembra/Lavis Cembra Oratorio, lunedì 13 febbraio - ore 20.15 Cles Oratorio, martedì 07 febbraio - ore 15.00 AVVISO Cles Oratorio, martedì 07 febbraio - ore 15.00 Rendena Caderzone, venerdì 24 febbraio - ore 20.30 Rovereto/Nomi Destra Adige Nomi, mercoledì 08 febbraio - ore 20.30 Trento Centro Missionario, mercoledì 08 febbraio - ore 17.00 Val di Ledro Pieve di Ledro lunedì 06 febbraio - ore 20.00 Val di Sole Ossana, mercoledì 08 febbraio - ore 20.00 Si ricorda a tutti i gruppi missionari decanali o interparrocchiali che desiderano pubblicare i propri appuntamenti in questo spazio di avvisare il CMD dando comunicazione entro il 5 del mese precedente. DOMENICHE DI ANIMAZIONE E FORMAZIONE MISSIONARIA per i gruppi missionari 12 FEBBRAIO a PERGINE (Oratorio) Ritrovo ore 14.30 - Messa ore 19.00 Valsugana Occidentale (Civezzano/Pinè, Folgaria, Levico e Pergine) 20 CeM Febbraio 2017 19 FEBBRAIO a TIONE (Oratorio) Ritrovo ore 14.00 Condino, Lomaso, Rendena e Tione QUARESIMA DI FRATERNITÀ 2017 Sussidi proposti: CALENDARIO PER LA PREGHIERA IN FAMIGLIA MANIFESTO DELLA QUARESIMA DI FRATERNITÀ STRISCIONI SETTIMANALI MESSAGGIO DEL PAPA SALVADANAI O BUSTE I l materiale della Quaresima sarà disponibile presso il Centro Missionario, a partire dal 13 febbraio. II sussidi saranno consultabili sul sito del Centro Missionario a partire dal 01 febbraio - www.diocesitn.it/missioni ATTENZIONE!!! NB! Si avvisa che i conti correnti intestati all'Opera Diocesana Pastorale Missionaria vengono modificati in questo modo: Opera Diocesana Pastorale Missionaria via S. Giovanni Bosco 7/1, 38122 Trento Cassa Rurale Alto Garda IBAN: IT28J0801605603000033300338 Opera Diocesana Pastorale Missionaria - Sezione ONLUS" via S. Giovanni Bosco 7/1, 38122 Trento Cassa Rurale Alto Garda IBAN: IT70L0801605603000033311172 CeM Febbraio 2017 21 ARRIVI dal BRASILE GRAZIOLA p. Gianfranco miss. della Consolata, di Predazzo dalla TURCHIA dal CILE LEITA p. Angelo barnabita, di Trento Madonna Bianca SARTORI sig.a Isabella laica, di Ranzo VANZETTA sig.a Serena laica, di Tesero RIENTRATI dal BRASILE PARTENZE per FILIPPI d. Mario fidei donum, di Albiano 22 22 dall’ECUADOR ROSSI fr. Luciano cottolengo, di Cles dall’UGANDA PIFFER p. Italo comboniano, di Cembra RICHIAMATI ALLA RICOMPENSA DEL SIGNORE TRETTEL fr. Efrem, francescano, (di anni 95), di Predazzo il MOZAMBICO EMANUELLI sig.a M. Grazia laica, di Sabbionara CeM Febbraio 2017 MIORI p. Celestino cappuccino, di Vezzano SAPERNE DI PIÙ CeM Febbraio 2017 23 opera diocesana per la pastorale missionaria via s. giovanni bosco7/1 38122 trento tel. 0461.891270 fax 0461.891277 [email protected] www.diocesitn.it/missioni per offerte c.c.p. 13870381 Cassa Rurale Alto Garda IBAN IT28 J080 1605 6030 0003 3300 338 vita trentina editrice società cooperativa via s. giovanni bosco 5 38122 trento - c.p. 347 tel. 0461.272666, fax 0461.272655 [email protected] www.vitatrentina.it