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Avviso Importante Si comunica che, dal 16 settembre 2010, ENPAPI ha trasferito la propria sede legale ed operativa presso i nuovi locali di via Alessandro Farnese n. 3 00192 ROMA Il call center 199 199 027 proseguirà senza alcuna interruzione il servizio ed i recapiti telefonici rimarranno invariati. ENPAPI Via Alessandro Farnese, 3 - 00192 Roma www.enpapi.it Providence Reg. Trib. Roma N° 319/2001 dell'11/7/2001 Poste Italiane S.p.A. spedizione in A.P. - 70% - D.C.B. PD N° 3 luglio/settembre 2010 PERIODICO TRIMESTRALE DELL'ENTE NAZIONALE di PREVIDENZA e ASSISTENZA della PROFESSIONE INFERMIERISTICA Interventi: On. Antonino Lo Presti On. Carmen Motta DIRETTORE RESPONSABILE Mario Schiavon Marco Bernardini COMITATO DI REDAZIONE Marco Bernardini Mario Schiavon Luigi Marchione Fabio Fioretto Luca Bonfanti Ernesta Rosa Galli Marisa Fort Anna Maria Padovan Dario Caselli Marco Giammetta Valentina Nanni David Ghione Valentina Cruciani Progettazione e Impaginazione Adriano Lelli www.graphio.it Tiratura 18.700 copie Finito di stampare nel mese di Settembre 2010 Centro Stampa Monfalcone Via Romana, 46/48- 34074 - Monfalcone - (Go) La rivista dell’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica REDATTORE CAPO p rovidence Sommario 4 EDITORIALE 6 IL NUOVO STATUTO DI ENPAPI 10 LA CARTA DEI SERVIZI 14 INTERVISTA AI POLITICI: On. Antonino Lo Presti Vicepresidente Commissione Parlamentare di Controllo sull’Attività degli Enti Gestori di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale On. Carmen Motta Vicepresidente Commissione Parlamentare di Controllo sull’Attività degli Enti Gestori di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale 18 I LAVORI DELLA COMMISSIONE BILANCIO 22 RINNOVAMENTO TECNOLOGICO. MAGGIORE EFFICIENZA E MAGGIORE EFFICACIA AL SERVIZIO DEGLI ISCRITTI 26 GUIDA ALLA LETTURA DELL’ESTRATTO CONTO 32 SALUTE E PALATO. LE VERDURE PER BATTERE L’INVECCHIAMENTO E MANGIARE SANO 38 ARRIVA LA TECNOLOGIA IN CUCINA, IL FUTURO E’ A PORTATA DI PIATTO 44 IL BORGO DI CAMPOREGGIANO 46 EVENTI CULTURALI Edi tori ale di Mario Schiavon Presidente ENPAPI La ripresa dell’attività lavorativa, nel 2010, è contrassegnata, più che in ogni altro anno, da un particolare dinamismo e da una forte vivacità. Molti sono, infatti, gli eventi accaduti prima dell’estate che avranno una importante ricaduta sull’attività futura di ENPAPI e anche su tutto il comparto della previdenza privata dei liberi professionisti. Vale la pena, in questa sede, ripercorrerli tutti: 1) sono stati rinnovati gli Organi direttivi dell’Associazione degli Enti Previdenziali Privati (Adepp) che, oggi, esprime, al suo vertice, il Presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani (INPGI), dott. Andrea Camporese. Nel segno della continuità, peraltro, è stato confermato, all’interno del c i n q u e Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 28/29 luglio 2010, ha fatto proprio questo principio, determinandosi nella restituzione all’INPS delle posizioni previdenziali e dei contributi considerati di pertinenza della Gestione Separata. 4) Alla metà dell’anno, la gestione del portafoglio investito dell’Ente continua a registrare rendimenti molto positivi. Complessivamente il portafoglio presenta un rendimento netto pari a +2,10%, superiore di oltre un punto percentuale all’obiettivo di periodo. Consiglio Direttivo, il Presidente di ENPAPI, a rappresentare quella parte di Enti che fanno capo al decreto legislativo 103/96, i quali sono caratterizzati da peculiari problematiche di carattere pensionistico su cui, da tempo, si sta lavorando per ricercare soluzioni di miglioramento. 2) È stata approvata, definitivamente, la legge di conversione della “manovra finanziaria” (decreto legge 31 maggio 2010 n. 78) che, in un primo tempo, includeva, tra i destinatari dei tagli di spesa, anche gli Enti di previdenza privati. Questi ultimi sono stati esclusi dal testo finale, anche se tutta la vicenda non si può considerare ancora conclusa, considerato che, nel provvedimento, vi sono ancora molti punti da definire e chiarire. 3) In ordine alle problematiche riguardanti l’iscrizione dei componenti degli Organi direttivi della Federazione Nazionale dei Collegi Provinciali IPASVI e dei Collegi IPASVI stessi, su iniziativa di ENPAPI, si sono svolte alcune riunioni presso il Ministero del Lavoro che hanno visto confrontarsi i rappresentanti del MEF e la dirigenza dell’INPS. L’approfondimento della questione, che ha assunto una dimensione di carattere generale per tutte le Casse professionali, ha condotto ad individuare una soluzione individuata, basata sul principio dell’attrazione alla gestione previdenziale prevalente, che si può concretizzare come segue: • per coloro che svolgono abitualmente attività professionale con vincolo di subordinazione, la contribuzione previdenziale per i compensi che vengono corrisposti per l’incarico di “amministratore” deve essere versata alla Gestione separata dell’INPS; • per coloro che esercitano la professione in forma autonoma individuale o associata con iscrizione ad ENPAPI, la contribuzione per tali compensi deve essere versata al predetto Ente. Nel momento in cui i nostri Assicurati ricevono questo terzo numero di Providence dell’anno 2010, si presentano a ENPAPI due importanti appuntamenti: il trasferimento presso la nuova sede di Roma, via Alessandro Farnese n. 3 e l’avvio della procedura elettorale per il rinnovo degli Organi dell’Ente. Si sono concluse le opere di ristrutturazione della nuova sede dell’Ente. Con il fattivo supporto del Gruppo di Lavoro costituito all’interno degli Organi dell’Ente, che ha coordinato le scelte di tipo stilistico, degli arredi e dei componenti interni, si è voluto realizzare un progetto, particolarmente impegnativo, finalizzato a valorizzare un immobile di pregio, unico nel suo genere, che accoglierà ENPAPI per lungo tempo. Si vuole cogliere occasione, inoltre, di modificare, progressivamente i metodi di lavoro, “dematerializzando” i supporti cartacei e pervenendo, così, allo svolgimento dell’attività amministrativa esclusivamente per via informatica. Sta per iniziare l’attività propedeutica allo svolgimento, nel corso del 2011, delle operazioni elettorali per il rinnovo degli Organi. La procedura, che sarà avviata formalmente nel prossimo mese di gennaio, semplificata dalla nuova architettura regolamentare, che sarà approvata al più presto dai Ministeri vigilanti, prevede un particolare impegno della struttura nell’assicurare le migliori condizioni di trasparenza e riservatezza del voto, in un momento cruciale nella vita di un Ente quale ENPAPI. Gli articoli di questo numero, con la consueta alternanza di temi previdenziali, professionali e legati al buon vivere, dando conto dell’impegno e dello slancio con cui sono svolte le attività in favore dei nostri Assicurati, costituiscono un ottimo viatico per la ripresa lavorativa dopo il meritato periodo di riposo. 6 Il NUOVO statuto di ENPAPI a cura di Luigi Marchione Direttore Generale ENPAPI Le modifiche allo Statuto, approvate dal Consiglio di Indirizzo Generale nella riunione del 14 aprile 2010, costituiscono un effetto, ancorché indiretto, del trasferimento delle posizioni previdenziali, nonché dei relativi flussi contributivi, da parte della Gestione Separata INPS, regolato dalla convenzione stipulata tra questo Ente e l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, in data 20 novembre 2007. L’ingresso di nuove posizioni, all’interno della platea degli Assicurati all’Ente, che si presenteranno con qualità differenti da quelle della maggior parte dei nostri Iscritti, in termini di modalità di esercizio della professione, ha condotto al convincimento di dover prevedere un riassetto normativo ed organizzativo dell’Ente, che tenga conto, in ciascun testo normativo interno, proprio di tali differenti caratteristiche di questa nuova categoria di Assicurati. Si vuole, in questa sede, ripercorrere e sintetizzare, a beneficio dei nostri Assicurati, le proposte di modifica più significative. Il nuovo testo dell’articolo 3 risponde all’esigenza di meglio definire le finalità dell’Ente. Esso, in particolare, riafferma la pari dignità della protezione assistenziale, rispetto a quella di tutela previdenziale obbligatoria, adegua il riferimento normativo esistente, per l’esercizio della tutela previdenziale complementare, inserisce una nuova disposizione, nella quale si prevede la possibilità di estendere la tutela esercitata anche ad altre categorie professionali sanitarie prive di copertura previdenziale. La modifica dell’articolo 4 nasce dall’esigenza di recepire l’evoluzione sostanziale della professione infermieristica, riportando le nuove denominazioni delle categorie che compongono la professione infermieristica: Infermieri, Infermieri Pediatrici e Assistenti Sanitari. Si è ritenuto, inoltre, per le stesse motivazioni, di non utilizzare più alcun riferimento ai Collegi Provinciali IPASVI ma, più propriamente, agli “Albi provinciali”, cui sono obbligatoriamente iscritti tutti i Professionisti Infermieri, al di là della denominazione attuale o futura. È stata intro- o t t o dotta, poi, per la prima volta nello Statuto dell’Ente, una sostanziale ripartizione della popolazione Assicurata, differenziando coloro che esercitano la libera professione in via esclusiva in forma autonoma o associata da coloro che esercitano la libera professione in qualsiasi forma diversa da quella subordinata e da coloro che esercitano la libera professione in via contestuale ad una forma subordinata (comma 3). Per questi ultimi, peraltro, è già in vigore la norma del Regolamento di Previdenza che regola un trattamento contributivo differenziato, a seconda che il Professionista Iscritto eserciti in forma esclusiva, ovvero in forma contestuale a quella subordinata, la libera professione infermieristica. Sono state aggiunte due fattispecie tra le cause di ineleggibilità e di esclusione dal requisito della professionalità. È stato reso più rigido, infatti, il riferimento al provvedimento disciplinare subito dall’organismo professionale, che passa dalla sospensione dall’esercizio per almeno sei mesi (nel testo previgente) alla censura nei dieci anni precedenti la data di indizione delle elezioni. È stato introdotto, inoltre, un principio di regolarità contributiva, in linea con il principio secondo il quale la regolarità contributiva costituisce uno degli elementi che qualifica, dal punto di vista etico, il corretto esercizio della Professione Infermieristica. È stata introdotta, a fronte del mantenimento dello stesso numero di cinque componenti, una modifica nella composizione qualitativa del Collegio dei Sindaci, al fine di dotarlo di maggiori competenze sotto il profilo contabile e previdenziale, realizzata per mezzo dell’aumento da uno a due componenti dei sindaci iscritti al Registro dei Revisori Contabili. È stata introdotta, inoltre, una specifica disciplina che regola le funzioni ed i compiti del Direttore Generale, definendone la funzione consultiva e propositiva, oltre che le attribuzioni che gli sono proprie. Accanto a tutto ciò si è voluta dare particolare enfasi alla semplificazione ed alla chiarezza nella formulazione delle norme, insieme con la necessità di mantenere coerenza e continuità con il testo attualmente vigente. Tra queste, si rammentano alcune norme relative al funzionamento degli Organi dell’Ente. 9 La CARTA dei SERVIZI a cura di Mario Schiavon u n d i c i Sarà presto a disposizione degli Iscritti un importante documento, la “Carta dei Servizi”, il “patto” che ENPAPI vuole sottoscrivere con i propri Assicurati, al fine di agevolare e facilitare il rapporto tra di essi e l’Ente che esercita in loro favore la funzione di tutela previdenziale obbligatoria e tutela assistenziale. La Carta dei servizi, in concreto, fissa principi e regole nel rapporto tra l’Ente e i propri Assicurati, illustra l’attività svolta, indica le prestazioni ed i servizi resi e le modalità di reclamo per eventuali disservizi. ENPAPI, con essa, si impegna ad assicurare i propri servizi adeguandosi a specifici standard di qualità, definendone, a priori, i tempi di svolgimento. È, quindi, un mezzo di conoscenza per l’Assicurato, nella sua qualità di utente di servizi, dei suoi diritti e delle modalità per conseguirne il soddisfacimento e, nello stesso tempo, uno strumento per favorire la partecipazione ai procedimenti e innalzare il livello di qualità dei servizi erogati. I destinatari della Carta dei Servizi ENPAPI sono tutti gli iscritti ai Collegi Provinciali IPASVI che svolgono la loro attività in forma libero professionale e, pertanto, sono soggetti alla tutela previdenziale obbligatoria assicurata dall’Ente nonché, per alcune tipologie di prestazioni, determinate categorie di familiari. Al fine di garantire il costante adeguamento, inoltre, la Carta sarà aggiornata annualmente. INTERVISTA a: Maggioranza e Opposizione a confronto sulla previdenza privata dei liberi professionisti di Marco Bernardini On. Lo Presti, di recente è stato approvato , in prima lettura alla camera il Disegno di Legge, da Lei presentato in base al quale è stato modificato l’articolo 8 del decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103. Condivide la soddisfazione degli Enti previdenziali privati, soprattutto di quelli che, per legge o per determinazione autonoma, adottano il metodo di calcolo contributivo? On. Antonino Lo Presti Vicepresidente Commissione Parlamentare di Controllo sull’Attività degli Enti Gestori di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale Camera dei Deputati PDL Non posso che condividere la soddisfazione per il risultato raggiunto, ancorchè parziale. Per questi Enti, infatti, sarà possibile innalzare la misura del contributo integrativo fino ad un massimo del 5%, rispetto a quella attualmente vigente, pari al 2%. Ciò potrà costituire una fondamentale opportunità per incrementare i montanti contributivi e quindi, contribuire a migliorare i trattamenti pensionistici degli Assicurati. Qual è stato il presupposto della proposta di legge? La proposta di legge parte dal presupposto che il sistema di calcolo delle pensioni sul modello “contributivo” non permette di erogare agli aventi diritto trattamenti in grado di garantire un’apprezzabile continuità con il reddito professionale percepito. In questi anni, in varie occasioni, è emerso come i tassi di sostituzione tra reddito da pensione e reddito professionale siano inadeguati a garantire il diritto sancito dall’articolo 38 della Costituzione ad un trattamento pensionistico adeguato . Gli Enti di cui al d.lgs. 103/96, peraltro, hanno da sempre orientato la propria attività verso la risoluzione di tale problematica, cercando, primariamente, di rafforzare il proprio ruolo solidaristico – assistenziale. q u i n d i c i On. Motta, di recente è stato approvato il Disegno di Legge, in base al quale è stato modificato l’articolo 8 del decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103. Condivide la soddisfazione degli Enti previdenziali privati, soprattutto di quelli che, per legge o per determinazione autonoma, adottano il metodo di calcolo contributivo? On. Carmen Motta Vicepresidente Commissione Parlamentare di Controllo sull’Attività degli Enti Gestori di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale Camera dei Deputati PD “APPROVAZIONE DDL LO PRESTI E’ UN PASSO AVANTI, MA ADESSO RIFORMA AMPIA E ORGANICA DEL SETTORE” È una soddisfazione che condivido. L’approvazione da parte della Camera dei Deputati, che ricordo è avvenuta pressoché all’unanimità (un solo voto contrario), del disegno di legge 1524 promosso dall’On. Lo Presti, rappresenta sicuramente un passo avanti in direzione di un sostegno concreto agli istituti delle casse professionali. Il testo approvato ha visto un approfondito confronto in commissione XI (Lavoro) della Camera dei Deputati a cui tutti i gruppi parlamentari hanno contribuito; mi auguro che presto il Senato approvi e confermi il provvedimento. A seguito dell’adozione da parte delle casse professionali privatizzate del metodo contributivo e della presenza di aliquote contributive estremamente contenute, si rendono necessari interventi volti ad incrementare la base di calcolo del trattamento pensionistico, espressa dai montanti contributivi, per garantire un’accettabile adeguatezza delle pensioni in continuità con il reddito professionale percepito al momento della cessazione della professione. Va infatti evitata una situazione di eccessiva disparità tra reddito percepito dai professionisti e il loro ammontare pensionistico dovuto al termine della vita professionale. Qual è stato il presupposto della proposta di legge? I liberi professionisti, al pari dei lavoratori dipendenti, hanno diritto di poter beneficiare di adeguate prestazioni previdenziali e assicurative; attualmente non è così perché hanno pensioni significativamente più basse, con una evidente disparità rispetto al reddito percepito nel corso della loro attività professionale. Voglio sottolineare, in questo contesto, la situazione particolarmente critica 1 6 Ritiene, quindi, che previdenza e assistenza possano camminare parallelamente? Un articolato sistema di protezione sociale, costituito dal mix dei trattamenti pensionistici di vecchiaia, invalidità, inabilità, superstiti e dagli interventi assistenziali erogati, può accompagnare il professionista durante e oltre l’arco di tutta la sua vita professionale. La possibilità di incrementare i montanti contributivi e, quindi, le pensioni future va, certamente, nel senso di un’ulteriore riaffermazione di questi principi. Quali sono le Sue considerazioni complessive? L’approvazione bipartisan dimostra una grande sensibilità del legislatore sul tema della tutela previdenziale, che non può non essere ricondotta anche all’azione di questo, così come di tutti gli altri Enti che operano all’interno del comparto della previdenza privata dei liberi professionisti. È, quindi, grande la soddisfazione per un provvedimento che, finalmente, guarda al futuro delle professioni che, come è noto, svolgono un ruolo sociale di notevole importanza. Esso però non deve rimanere un intervento isolato. Per una vera riforma delle pensioni dei professionisti sarà necessario agire sulle altre leve che intervengono a garantire sostenibilità al sistema ed adeguatezza delle prestazioni. Prima tra tutte la leva del contributo soggettivo e della corretta gestione del patrimonio. Occorrerà inoltre agire sul fronte della modernizzazione delle professioni con politiche che ne aumentino la competitività o che le sostengano nei momenti di crisi, al pari di quanto avviene per le imprese. Ritiene, quindi, che previdenza e assistenza possano camminare parallelamente? Previdenza ed assistenza devono camminare parallelamente avendo come obiettivo la sostenibilità del sistema previdenziale delle casse e contemporaneamente l’adeguatezza delle prestazioni previdenziali. In particolare il tema dell’adeguatezza delle pensioni riguarda soprattutto le giovani generazioni tanto che si tratti di lavoratori dipendenti, autonomi o professionisti; riguarda il loro futuro, riguarda in particolare proprio coloro che sono sottoposti al regime contributivo. È necessario intervenire per tempo, è un dovere della politica, garantire al meglio condizioni che possano dare certezze per affrontare serenamente e con dignità la vecchiaia. Ecco perché aumentare il contributo integrativo come previsto dal disegno di legge, è una prima, certo non esaustiva, risposta affinché la destinazione a migliorare i montanti contributivi costituisca un tassello importante del rafforzamento e stabilità della previdenza privata: in questa direzione possono coniugarsi una più equa assistenza ma soprattutto una più certa adeguatezza delle prestazioni previdenziali. Quali sono le Sue considerazioni complessive? delle professioniste donne: esse infatti percepiscono una pensione che, secondo quanto viene confermato anche dalle statistiche, corrisponde a circa la metà di quella degli uomini in quanto scontano i periodi di interruzione dovuti alla maternità e al servizio di cura della famiglia. Esattamente come avviene negli altri settori. Anche per questo si è rafforzata la necessità di un aumento delle aliquote in grado di sanare una situazione di disparità di trattamento particolarmente sfavorevole soprattutto per alcune casse previdenziali. È pertanto quanto mai opportuno che le casse, tutte, sia quelle di prima generazione privatizzate in base al decreto legislativo 509 del 1994 sia quelle cosiddette di seconda generazione, costituite con il decreto legislativo 103 del 1996, possano assolvere in modo compiuto ai compiti assegnati dalla Carta Costituzionale allo Stato e da questo devoluti alle associazioni e alle fondazioni in un contesto che sia decisamente più favorevole al fine di assicurare il rafforzamento degli istituti previdenziali al fine di migliorare ed estendere le prestazioni per i propri associati. Con questo intervento normativo, ovviamente, non tutte le criticità sono superate: sarebbe auspicabile un intervento legislativo a favore degli iscritti delle casse previdenziali privatizzate in grado di affrontare il problema di una riforma ampia ed organica del settore; vi è l’esigenza riconosciuta di un riassetto generale da perseguire con uno specifico intervento legislativo (sono depositati progetti di legge da parte di diversi gruppi parlamentari) che trova già specifiche indicazioni nelle linee guida contenute nel memorandum sottoscritto l’8 aprile 2008 dal Ministro del Lavoro e della previdenza sociale e l’associazione degli enti previdenziali privati, l’ADEPP. In quel documento, a mio avviso, ancora attuale, si affrontano temi e criticità al fine di assicurare il rafforzamento degli istituti previdenziali e dei margini di efficienza e trasparenza delle gestioni proprio nell’interesse del miglioramento e dell’estensione delle prestazioni per gli associati. Occorre inoltre affrontare le modifiche di accesso all’esercizio della professione, la mobilità interprofessionale, l’aumento delle aspettative di vita connesso alla diminuzione del tasso di natalità e alla conseguente diminuzione delle entrate contributive, questo vale non per tutte le casse, ma è un problema che ne colpisce alcune in modo rilevante. Sono problemi che riguardano tutti, non solo il settore privato e riuscire a garantire una pensione più alta rientra tra le sfide a cui la classe politica è chiamata. Con questo progetto di legge si va nella giusta direzione per i liberi professionisti, nel solco delle riforme pensionistiche attuate a partire dal 1992. Resta l’impegno di pensare ad attuare una riforma complessiva degli istituti previdenziali di riferimento. Un ringraziamento all’On. Lo Presti, primo firmatario del provvedimento, e a tutti i parlamentari che hanno portato il loro contributo per l’approvazione del provvedimento. Questa è la dimostrazione che il confronto sul merito dei problemi può sempre portare a conclusioni condivise. 1 8 I LAVORI della COMMISSIONE BILANCIO a cura di Giovanni Valerio La Commissione Bilancio è stata istituita dal Consiglio di Indirizzo Generale nella riunione del 7 ottobre 2009, con l’obiettivo di proporre l’aggiornamento costante delle linee di indirizzo emanate dal Consiglio di Indirizzo Generale e, per mezzo dell’attività di controllo strategico, verificare lo stato di attuazione degli obiettivi generali, essendo un momento di verifica dello stato di attuazione degli obiettivi generali, fissati per l’anno successivo, in occasione dell’approvazione del bilancio consuntivo, che trovano valorizzazione nel bilancio di previsione. L’ottica di lavoro è di carattere consultivo e con un apporto di tipo tecnico, costituendo una liaison tra gli Organi e la struttura. Essa è composta dal Presidente dell’Ente, da sei componenti il Consiglio di Indirizzo Generale, da un componente il Consiglio di Amministrazione ed integrata dai tecnici della struttura dell’Ente. La Commissione che, fino ad ora, si è riunita per due volte, ha richiamato le linee guida di attività deliberate del Consiglio di Indirizzo Generale, che si riferiscono a: • il mantenimento dei rapporti istituzionali, attraverso la partecipazione ai tavoli tecnici proposti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con particolare riferimento agli Enti istituiti ai sensi del d.lgs. 103/96, i quali, da tempo, veicolano, presso il Parlamento e le istituzioni, proposte di modifica legislativa, tra cui l’aumento del contributo integrativo, la modifica della modalità di contabilizzazione e rivalutazione dei montanti contributivi (da competenza a cassa); • la ricostruzione della posizione assicurativa, per mezzo dell’azione di recupero dei crediti contributivi e delle attività svolte in attuazione della convenzione ENPAPI/INPS, a fronte del trasferimento delle posizioni previdenziali dalla Gestione Separata INPS; • obiettivi di programma, costituiti da elaborati che offrano agli iscritti: una guida alle prestazioni erogate dall’Ente (Guida ai servizi); tempi e modalità di erogazione delle prestazioni, nonché tempi di definizione di ogni altro tipo di pratiche che impegnano la struttura (Carta dei Servizi), una lettura semplificata dell’attività e dell’impianto organizzativo dell’Ente attraverso la esposizione annuale degli obiettivi strategici, della pianificazione delle attività e dei risultati raggiunti con riguardo anche alle risorse impegnate e ai risparmi conseguiti (Bilancio Sociale); l’espressione dei principi fondamentali cui si ispira l’attività dell’Ente, vincolanti per gli Amministratori, i Sindaci, il personale dipendente e tutti coloro che collaborano con l’Ente (Codice Etico). Successivamente, la Commissione ha preso atto positivamente dei risultati positivi conseguiti dalla gestione nel corso del 2009, che hanno costituito la sintesi delle attività svolte, idealmente suddivise in azioni direttamente correlate allo scopo istituzionale dell’Ente, (la richiamata attuazione della convenzione ENPAPI/INPS, l’azione di recupero dei crediti contributivi, il rafforzamento della funzione assistenziale, la riformulazione dello Statuto e del Regolamento Elettorale) ed azioni strumentali al raggiungimento dello scopo istituzionale dell’Ente, (la nuova organizzazione, l’acquisizione della maggioranza delle quote azionarie della società di servizi informatici GOSPAservice S.p.A., l’acquisto della nuova sede, l’attività di investimento). 21 Nei prossimi mesi la Commissione si riunirà nuovamente per predisporre la bozza delle linee guida per il bilancio di previsione 2011 da sottoporre al Consiglio di Indirizzo Generale perché le trasformi in indirizzi politici necessari al Consiglio di Amministrazione per la predisposizione del documento. RINNOVAMENTO TECNOLOGICO Maggiore efficienza e maggiore efficacia al servizio degli Iscritti a cura di Roberto Barrasso Direttore Tecnico di GospaService Spa Tutti conoscono l’importanza della innovazione tecnologica per migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi, qualità che si traducono poi in servizi migliori a costi più bassi a tutto beneficio, nel nostro caso, degli iscritti stessi. Innovare tecnicamente vuol dire anche investire nell’infrastruttura che ospiterà la nuova tecnologia, garantendo collegamenti ad alta velocità per l’interscambio dei dati, adottando apparati duplicati per garantire costantemente il servizio e continuamente alimentati anche in caso di interruzione di energia da parte del gestore tradizionale. La nuova sede di ENPAPI rappresenta finalmente il punto di svolta: dietro la bellezza architettonica ed il pregio dei materiali originali sapientemente recuperati e riportati all’antico splendore si nasconde un’anima tecnologica evoluta, progettata oggi ma pensata per il domani. Il cablaggio della rete, ossia l’insieme dei cavi e dei collegamenti fisici che percorrono l’intero edificio, necessario alla trasmissione di dati, è predisposto per raggiungere velocità di trasmissione dieci volte superiori a quanto oggi consentito dai più moderni apparati. Sarà così possibile effettuare le sedute consiliari in video conferenza con significativi risparmi di tempo e di risorse. Il cuore del sistema informativo sarà costituito da una serie di elaboratori di ultimissima generazione accentrati in un unico punto mantenuto a particolari condizioni di temperatura e umidità e ad accesso controllato. Sensori elettronici presidieranno costantemente l’intera area e provvederanno ad inoltrare chiamate tecniche qualora uno o più parametri di riferimento dovessero superare le soglie prestabilite o vi siano intrusioni non autorizzate. In assenza di alimentazione elettrica una serie di batterie garantirà la necessaria energia fino alla partenza del gruppo elettrogeno autonomo collegato alla rete del gas e quindi in grado di mantenere sotto alimentazione i servizi essenziali dell’edificio per tutto il tempo necessario al ripristino dell’alimentazione ordinaria. Il sistema 2 3 telefonico è stato riprogettato al fine di consentire la più stretta integrazione con i sistemi informatici che gestiscono le diverse posizioni previdenziali. Ogni chiamata verrà guidata attraverso un menù di scelte alla richiesta desiderata. Il sistema automaticamente registrerà il tipo di richiesta e provvederà, sempre in automatico, ad inviare magari la certificazione richiesta sulla casella PEC piuttosto che copia dell’estratto conto contributivo o conoscere la regolarità della propria posizione previdenziale. L’area riservata del portale ENPAPI sarà integrata con nuove funzionalità a disposizione dell’iscritto che potrà effettuare molte operazioni per gestire direttamente la propria posizione: dai dati anagrafici ai dati professionali come cancellazione e nuova iscrizione, dai redditi ai versamenti, dalla domanda di indennità di maternità alla domanda di pensione o di intervento assistenziale, come se si trattasse di un vero e proprio conto corrente bancario su internet. Al personale ENPAPI, alleggerito dalla gestione ordinaria, verrà affidato il compito di verifica e di individuazione di situazioni di inadempimento come previsto dalla legge, a tutto vantaggio degli iscritti in regola. Grazie alla innovazione tecnologica oggi, ENPAPI, fa un altro passo nel rapporto con gli iscritti, ponendosi al loro servizio ed aiutandoli a garantire il futuro sereno nello spirito stesso della professione, ed anche in questo, come già in altre occasioni in passato, l’Ente di previdenza degli Infermieri si mostrerà precursore dei tempi. Server e client Un elaboratore Server è un elaboratore che eroga servizi ad altri elaboratori denominati appunto client. Nell’ambito di una architettura di rete quindi i server sono apparati la cui funzione strategica richiede un’attenzione particolare sia in termini di risorse hardware che di risorse umane. Un tipico esempio di server sono appunto gli elaboratori dove risiedono i siti che giornalmente vengono consultati, mentre un qualsiasi elaboratore che consulta tali siti rappresenta di fatto un client. Sala CED Con il termine sala CED (Centro Elaborazione Dati) viene indicato il luogo dove vengono accentrate tutte le apparecchiature informatiche che erogano servizi (server). In questa sala vengono mantenuti costanti i parametri ambientali (quali temperatura ed umidità) e di alimentazione con l’adozione, a seconda delle esigenze, di gruppi di continuità o gruppi elettrogeni abbinati a batterie tampone. L’accesso a tale sala è limitato al solo personale tecnico abilitato. Sistema IVR Per Sistema Interactive Voice Response (IVR) si intende un sistema capace di recitare informazioni ad un chiamante interagendo tramite tastiera telefonica. Più in particolare, un sistema IVR, di solito, consente di recitare un insieme di messaggi preregistrati, recitare menù a scelta multipla, memorizzare dati introdotti da tastiera, mandare fax, interrogare database aziendali. L’utilizzo di un sistema IVR è quello di alleggerire il carico di chiamate pervenute agli operatori di un call center, fornendo informazioni standard e frequentemente richieste. GUIDA ALLA LETTURA DELL’ESTRATTO CONTO Regolarizzazione della posizione contributiva a cura di Sara Di Stefano v e n t i s e t t e La regolarità della posizione contributiva è condizione necessaria affinché l’Assicurato possa beneficiare delle prestazioni di carattere previdenziale ed assistenziale messe a disposizione dall’Ente. Per regolarità contributiva si intende: aver dichiarato, entro le date di scadenza, i dati reddituali prodotti ed aver versato, entro i termini, la contribuzione dovuta. Nel caso in cui vi fossero ritardi nei pagamenti o nell’invio della documentazione obbligatoria (domanda di iscrizione e Modello UNI), l’Ente applica le sanzioni previste dal vigente Regolamento di Previdenza. La regolarità contributiva, in questo caso, si consegue con il versamento delle somme aggiuntive. Per regolarità contributiva si intende anche aver dichiarato correttamente i dati reddituali prodotti. ENPAPI può effettuare questo controllo confrontando i dati comunicati dall’Iscritto con i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, per ora, fino all’anno di imposta 2005 (è già stata effettuata la richiesta per ottenere l’aggiornamento fino all’anno 2008). Chi deve verificare la correttezza della propria posizione? Tutti gli Iscritti all’Ente, ma anche coloro che, nel frattempo, hanno cessato l’attività e si sono cancellati, devono verificare la propria posizione contributiva per constatare l’assenza di eventuali debiti. Lo scopo è ovviamente quello di regolarizzare la situazione al fine di ricevere le prestazioni previste dal Regolamento ma anche quello di non subire, magari a distanza di qualche anno, un accertamento che potrebbe portare, se non riscontrato dall’iscritto, ad un recupero coattivo dei debiti (di tipo giudiziale). Spesso poi si cade nell’errore di pensare che, essendosi cancellati dall’Ente, nulla sia più dovuto. È invece obbligatorio versare la contribuzione dovuta per l’intero periodo in cui si è stati iscritti ad ENPAPI. Come fare a verificare se la posizione contributiva è regolare? L’estratto conto riepilogativo della posizione dell’Assicurato permette di verificare il corretto adempimento degli obblighi dichiarativi e contributivi. Di seguito ne riportiamo un esempio così da renderne la lettura semplice anche ai non addetti ai lavori. REDDITO NETTO E CORRISPETTIVI LORDI La comunicazione dei dati reddituali da parte dell’iscritto è indispensabile perché permette all’Ente di calcolare la contribuzione dovuta applicando le percentuali stabilite dal Regolamento di Previdenza. A tal proposito è anche utile ricordare cosa si intende per reddito professionale e volume d’affari perché, a volte, un errato significato attribuito a tali parole da consulenti non troppo zelanti, comporta per l’iscritto l’applicazione di sanzioni e interessi di cui risponde con il pagamento in prima persona: • volume d’affari: per i titolari di Partita Iva è il totale fatturato; per tutti gli Iscritti non titolari di Partita Iva è pari al corrispettivo lordo. Il volume d’affari deve essere sempre indicato nel modello UNI (anche se l’attività è esente da IVA) perché è la base di calcolo per il contributo integrativo; • reddito professionale: è pari al totale fatturato/corrispettivo lordo al quale devono essere sottratte le spese per l’esercizio dell’attività professionale. Come fare a capire se sono stati dichiarati correttamente i dati reddituali? Nell’estratto conto troviamo esposta, a seconda della situazione, la seguente dicitura: • “non presentata”: l’iscritto non ha dichiarato i dati reddituali; tale dicitura è da intendersi come espresso invito alla presentazione della dichiarazione reddituale; in questo caso la contribuzione esposta per l’anno è pari alla sola contribuzione minima. • “dato agenzia delle Entrate”: sono le annualità per le quali è in corso un accertamento fiscale; in genere tale dicitura viene esposta in caso di mancata presentazione dei redditi da parte dell’iscritto ovvero quando il confronto con i dati messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate ha evidenziato una discrepanza tra i due. Per verificare il dato è opportuno che l’Iscritto controlli cosa è stato indicato nel modulo di dichiarazione presentato all’Agenzia delle Entrate (Modello 730, Modello 740, Modello UNICO ecc.) per l’anno oggetto di accertamento da parte di ENPAPI e che operi le eventuali contestazioni inviando all’Ente la documentazione idonea per dimostrare la correttezza dei dati precedentemente dichiarati. TIPO DI CONTRIBUTO • contributo soggettivo: è pari al 10% del reddito professionale; facoltativamente, con opzione esercitabile annualmente dall’iscritto, l’aliquota può essere aumentata al 12%, 14%, 16%, 18% e 20%; costituisce il montante contributivo che è la base di calcolo per le prestazioni; v e n t i n o v e • contributo integrativo: è pari al 2% del volume d’affari/corrispettivo lordo e viene utilizzato principalmente per finanziare gli interventi assistenziali. Questo contributo è costituito dalla maggiorazione del 2% che il committente deve accreditare all’Infermiere che, a sua volta, lo versa all’Ente (art. 4 del Regolamento di Previdenza ed art. 8, comma 3, D.Lgs. 103/96) utilizzando i bollettini M.Av. annuali. • contributo di maternità: è costituito da un importo fisso ed è destinato al pagamento delle indennità di maternità richieste dalle Iscritte; il contributo, dovuto da tutti gli Assicurati, viene determinato annualmente dividendo l’importo complessivamente erogato alle neo mamme per il numero degli iscritti all’Ente. • sanzioni: in questo rigo vengono esposte le sanzioni previste dal Regolamento di Previdenza: la sanzione per omesso o ritardato invio della domanda di iscrizione e per omesso o tardivo invio della dichiarazione reddituale nonché la sanzione pari al 10% del capitale non versato o versato con ritardo superiore a 90 giorni. Nel caso di mancata presentazione dei dati reddituali l’importo delle sanzioni è rapportato alla sola contribuzione minima. Una volta dichiarati i dati reddituali, l’importo delle sanzioni sarà aggiornato di conseguenza. • interessi: gli interessi sono dovuti nel caso di omesso o ritardato versamento della contribuzione dovuta e sono pari allo 0,60% mensile con decorrenza dal giorno successivo all’ultimo utile per il previsto pagamento fino a quello dell’ effettivo versamento. Nel caso di mancata presentazione dei dati reddituali l’importo degli interessi è rapportato alla sola contribuzione minima. Una volta dichiarati i dati reddituali, l’importo degli interessi sarà aggiornato di conseguenza. Come verificare se ho versato la contribuzione dovuta e se l’ho versata entro la scadenza prevista? L’estratto conto espone gli importi in colonne di facile lettura: • contribuzione dovuta: riporta la contribuzione dovuta per anno e per tipologia calcolata applicando le percentuali stabilite dal Regolamento di Previdenza; • contribuzione versata: espone la contribuzione versata dall’Iscritto. Per verificare che tutti i versamenti effettuati siano stati correttamente acquisiti nella propria posizione è utile verificare anche la scheda, presente nell’estratto conto, relativa alla “situazione versamenti” che riepiloga, nel dettaglio, importi e date di versamento; • contribuzione rimborsata: illustra la contribuzione che è stata già oggetto di rimborso all’Iscritto a seguito di delibera da parte del Consiglio di Amministrazione; • contribuzione eccedente: evidenzia la contribuzione che l’Iscritto ha versato in eccedenza rispetto alla contribuzione dovuta (è la differenza tra “contribuzione dovuta” e “contribuzione versata”. Può essere chiesta a rimborso solo se i dati reddituali sono stati integralmente dichiarati e se non vi sono ulteriori debiti in capo all’Assicurato; • contribuzione non versata: indica gli importi a debito effettuando una semplice operazione: la differenza tra la contribuzione dovuta e quella versata. Gli importi presenti in questa colonna devono essere versati dall’Iscritto affinché la propria posizione possa essere regolarizzata. Per verificare eventuali ritardi nei versamenti, è sufficiente raffrontare le date in cui questi sono stati eseguiti con la loro data di scadenza. Nella scheda C dell’estratto conto – quadro dichiarazioni annuali, è presente la colonna “data di scadenza”. Anche se la scheda è riferita alle dichiarazioni reddituali - riportando per ciascuna annualità la loro data di scadenza - può essere utilizzata per controllare l’esattezza dei versamenti (fino all’anno 2006 incluso, la data di scadenza per la comunicazione dei dati reddituali ha infatti coinciso con la data di scadenza per il versamento del saldo per lo stesso anno). QUADRO MONTANTE CONTRIBUTIVO Ultimo, ma non meno importante, è il quadro relativo al montante contributivo dove sono registrati i contributi accumulati. Ogni anno successivo al primo contiene i contributi dell’anno sommati a quelli, già rivalutati, relativi ai periodi precedenti. L’ultima 3 0 riga rappresenta il totale del montante contributivo, somma base per il calcolo della pensione. RIVALUTAZIONE CONTRIBUTI VERSATI MONTANTE: CONTRIBUTI+RIVALUTAZIONE F.A.Q. Ho pagato tutta la contribuzione dovuta ma non ho presentato i dati reddituali. La mia posizione è regolare? No. In questo modo Lei ha versato solo la contribuzione minima comunque dovuta. La posizione diventerà regolare solo a seguito della completa dichiarazione dei redditi percepiti e con il conseguente pagamento della contribuzione calcolata in percentuale nonché delle sanzioni e degli interessi di mora aggiornati. Perché devo pagare sanzioni ed interessi? L’Ente, attraverso gli investimenti del proprio patrimonio, deve garantire a tutti gli Assicurati la capitalizzazione dei contributi soggettivi al fine di costituire, per ciascun iscritto, un montante contributivo che divenga base di calcolo per le prestazioni pensionistiche. Il tasso al quale si devono rivalutare i contributi viene comunicato annualmente dall’ISTAT ed è pari alla variazione media quinquennale del prodotto interno lordo (PIL). ENPAPI capitalizza la contribuzione soggettiva dovuta pur se non versata in modo tale da garantire la copertura previdenziale anche a tutti coloro che sono in ritardo rispetto agli obblighi contributivi. Questa circostanza determina la generazione di un “debito” per ENPAPI che si viene ad estinguere all’atto del pagamento dei contributi (fino a quel momento non versati) e degli interessi per ritardato versamento (che garantiscono copertura alla rivalutazione). Non posso pagare il mio debito in un’unica soluzione. Cosa posso fare? È prevista la possibilità, in caso di debiti superiori a 2.000 €, di accedere alla rateizzazione degli importi dovuti. Per accedere è necessario: • presentare apposita istanza con la quale si riconosce espressamente il debito contratto con l’Ente; • versare, in qualità di acconto, il 20% del debito. [3 2 ] SALUTE E PALATO. LE VERDURE PER BATTERE L’INVECCHIAMENTO E MANGIARE SANO a cura di Dario Caselli Verdi, marroni, bianche ed alcune anche arancioni. E poi a foglie larghe, oppure strette, o con i fiori. E ci sono anche quelle che crescono sotto terra. Ecco la verdura, tante qualità, tante varietà ma alla fine unite dal fatto di essere riconducibili ad un’unica specie. Questo alimento accompagna i nostri piatti da sempre e forse con grande probabilità ha rappresentato uno dei primi cibi che l’uomo abbia conosciuto. E nei secoli la sua presenza è diventata costante sulla tavola, sia come piatto base sia per accompagnare altre pietanze. Cuocendola o servendola fresca. Nel tempo, numerosi studi hanno dimostrato come le verdure rappresentino un alimento indispensabile, fondamentale per il buon funzionamento dell’intestino ma soprattutto capaci di garantire quel giusto apporto di vitamine, di fibre e di sali minerali. Molto indicate per le diete, le verdure contribuiscono a dare un senso di sazietà [3 4 ] senza però compromettere l’equilibrio calorico dell’individuo. Questa sazietà è determinata dalle elevate quantità di fibre presenti, che rallentano lo svuotamento gastrico migliorando però al contempo la funzionalità intestinale. Proprio per questa ragione i dietologi suggeriscono a chi voglia perdere peso di calibrare la propria alimentazione a base di verdure. Da un punto di vista organolettico, le verdure presentano un elevato contenuto di acqua, in pratica circa il 90-95 per cento del loro peso. Di solito si può scegliere se mangiare le verdure cotte o crude, una scelta che molto spesso non è legata soltanto ad una preferenza gastronomica ma che ha anche riflessi sulla nostra salute. Le verdure crude risultano più ricche di vitamine, anche se questo dipende molto dal tipo di raccolta, dalla conservazione ed in particolare dal tempo trascorso tra la raccolta ed il consumo. In effetti questa però non è l’unica differenza visto che le verdure cotte risultano anche più digeribili rispetto alle crude. La grande ricchezza di vitamine e sali minerali rende questo alimento fondamentale per la nutrizione e lo sviluppo umano. Grazie alle vitamine è possibile preservare la struttura dei tessuti e degli organi per la sintesi di enzimi ed ormoni e per produrre energia dai cibi ingeriti. Senza queste vitamine il nostro corpo non sarebbe in grado di produrre nuove cellule e di rigenerarsi, tanto che la loro mancanza cronica può comportare gravi disfunzioni a carico della pelle, del sistema endocrino e di quello digestivo. Oltre a queste importanti qualità nutrizionali le verdure sono considerate anche un ottimo antiossidante, a difesa dai radicali liberi, capaci di proteggerci dall’invecchiamento precoce e dall’insorgere di svariate patologie come lo scorbuto, la gotta e la pellagra. Proprio quest’ultima immediatamente dopo l’Unità d’Italia era diventata una gravissima patologia che colpiva proprio la popolazione contadina impossibilitata a consumare verdure. Le proprietà nutrizionali delle verdure non si fermano qui, visto che alcuni studi recenti hanno indicato come l’assunzione di questo prezioso alimento possa svolgere una funzione di prevenzione contro l’insorgenza di alcuni tipi di tumore. Fin qui la scienza, ma le verdure rappresentano anche un ottimo alimento per la cucina ed in particolare per il nostro palato. Nel tempo, infatti, gli uomini hanno liberato la propria fantasia nel portare in tavola i piatti più stuzzicanti, nel creare le ricette più fantasiose. E così si sono alternati diversi sistemi di cottura, da quello al forno, al fritto, al vapore e per finire servendole direttamente crude. Tanti modi con un unico obiettivo: esaltare i sapori e gli aromi. Nel cuocere le verdure, però, bisogna fare attenzione ad alcune importanti regole, prima fra tutte, il tempo di cottura. Le verdure, in ogni caso, non devono mai essere troppo cotte per evitare che perdano tutti i valori nutrizionali. Innanzitutto, per cucinarle al meglio occorre selezionarle freschissime, lavarle bene e lasciarle sgocciolare. Cuocerle, a fuoco vivo, in un tegame molto grande, per consentire di avere spazio sufficiente. Infine, l‘acqua di cottura non deve mai essere salata prima dell’immersione delle verdure ma solo dopo è possibile passare alla salatura. Il tempo di cottura varierà, poi, in base alla tipologia. Ad esempio, gli ortaggi e le verdure più comuni come broccoli, patate, carciofi, verza e spinaci hanno differenti tempi di cottura visto che se i broccoli hanno bisogno soltanto di circa 12 minuti per essere cotti, le patate hanno bisogno di quasi 40 minuti. Tutti segreti fondamentali per ottenere un’ottima cottura ed una massima resa. [3 8 ] Arriva la tecnologia in cucina, il futuro è a portata di PIATTO di Dario Caselli Chi pensa che la tecnologia sia solo per telefonini, computer e videogiochi si sbaglia di grosso. Ormai l’applicazione degli ultimi ritrovati tecnologici trova ambiti sempre più svariati, ed in molti casi in settori prima completamente sconosciuti. E’ il caso delle cucine, che ormai assomigliano a vere e proprie astronavi con congegni modernissimi ed un tempo impensabili. Basterebbe pensare al microonde, vero gioiello della tecnologia, che ormai da tempo fa bella mostra nelle nostre cucine e che negli anni ha modificato i nostri modi e soprattutto tempi di cucinare. Un oggetto proveniente direttamente dalla Guerra Fredda e che, grazie alla sua conclusione, ha potuto trovare piena applicazione a vasta scala soprattutto in ambito civile. Ma le innovazioni nel tempo sono aumentate e sono diventate sempre più raffinate, tutte con l’intento di migliorare la nostra vita tra i fornelli. A dare un decisivo contributo verso l’introduzione dell’innovazione in cucina anche l’esigenza di realizzare prodotti eco-compatibi- [4 0 ] li, privi di sostanze nocive e rispettose dell’ambiente. Da qui lo sviluppo di una produzione di elettrodomestici realizzati con materiali riciclati o a basso consumo energetico. Impresa non sempre molto facile vista la difficoltà di coniugare queste esigenze con quelle del gusto e del palato. Infatti, molto spesso, gli amanti della buona cucina hanno storto il naso nei confronti dell’invasione delle nuove tecnologie, rivalutando invece i “vecchi ferri del mestiere”. Diatribe culinarie a parte, è però evidente come ormai la cucina stia cambiando e le stesse grandi aziende stiano accompagnando questo mutamento. Basterebbe dare uno sguardo alle innovazioni introdotte nel mondo dei forni da cucina, dove la tecnologia oggi consente di ottimizzare al massimo i tempi di cottura attraverso programmi personalizzabili, mantenendo però inalterati i sapori. Ad esempio, una nota azienda ha presentato un nuovo modello di forno da cucina detto U-See. In pratica, oltre alle normali funzioni di base, il forno presenta un sistema di illuminazione che sostituisce quello tradizionale con i led. Oltre a realizzare in questo modo un notevole risparmio energetico, intorno al 95 per cento, il sistema di illuminazione consente una perfetta visione della cottura. Non solo illuminazione ma anche cottura attraverso l’UCook che consente il controllo elettronico della velocità del ventilatore, garantendo prestazioni eccellenti sia sul piano dei sapori che delle qualità nutritive degli alimenti. Le novità non finiscono qui perché ormai cucinare è diventato un vero e proprio lavoro per gli amanti dei com- puter e dell’informatica. Nei forni da cucina, infatti, fanno bella mostra di sé schermi Lcd che sfruttano a pieno il sistema DirecTouch e cioè la possibilità di controllare direttamente i livelli di cottura senza dover aprire lo sportello del forno. Non solo, le nuove cucine consentono anche una cottura su tre livelli, grazie all’utilizzo di guide telescopiche completamente estraibili e con il sistema del Perfect Grill, che sfrutta due resistenze ad infrarossi inclinabili, le quali consentono sia una distribuzione uniforme del calore, sia una facile pulizia. Altro prodigio è la possibilità di dividere il forno in due realtà autonome ed indipendenti. Un problema dinanzi al quale spesso le casalinghe si sono trovate è rappresentato dai limitati spazi di cottura. Ed ecco allora il forno che si sdoppia grazie alla presenza di un separatore termoisolante. Le due unità possono essere utilizzate contemporaneamente regolando la temperatura tra 30 e 300 °C ma soprattutto tenendo distinti sapori e odori delle diverse pietanze. Indubbiamente un grande passo in avanti. E sempre in linea con il touchscreen ci sono anche i frigoriferi, che ospitano sui loro sportelli schermi lcd dai quali addirittura si può guardare la tv. Ma, oltre alla televisione, gli schermi consentono di regolare e controllare lo stato interno del frigo senza doverlo aprire. In alcuni casi il frigorifero permette anche di verificare le condizioni degli alimenti e la data di scadenza. Un sistema ottimo per evitare di abbandonare i cibi al loro destino. Fin qui i grandi elettrodomestici, ma anche i piccoli hanno iniziato ad attingere a piene mani dagli ultimi ritrovati della tecnologia. E’ il caso di un nuovo bollitore elettronico, un incrocio tra un cellulare ed il classico bollitore. In pratica per attivarlo basta un sms. Il ReadywhenUR, così si chiama il nuovo ritrovato della tecnologia, una volta ricevuto il messaggio si attiva ed in pochi minuti è capace di portare ad ebollizione l’acqua. Una manna non solo per chi è a lavoro, e spera che tornando a casa possa trovare una bella tazza di acqua calda per il the o per una tisana, ma anche per gli amanti della pigrizia. Sono però in molti ad immaginare utilizzi più ampi di questo sistema, soprattutto a favore di chi come i portatori di handicap potranno gestire attività senza sentirsi limitati dal loro status. Oltre al bollitore, ecco anche il cucchiaio intelligente per quelle casalinghe con poca dimestichezza con i fornelli. In effetti, si tratta ancora di un progetto sperimentale ma sicuramente quando, e se sarà in vendita, farà la felicità di tanti. In pratica consente di cucinare senza il timore di pietanze insipide o mollicce. Grazie a una serie di sensori che misurano temperatura, acidità, salinità e viscosità degli alimenti consente di conoscere in anteprima la situazione delle pietanze. Il tutto attraverso un collegamento ad un computer tramite un cavo, che trasmette al pc i dati poi elaborati ed analizzati. Quindi prepariamoci a dire addio alla consueta domanda: “Serve ancora un po’ di sale?” ed a mangiare in cucine sempre più tecnologiche e futuristiche. Ma per chi ama i fornelli tradizionali c’è da scommetterci che il vecchio ed amato paiolo ci sarà sempre. I borghi d’Italia: Il Borgo di Camporeggiano di Dario Caselli Camporeggiano è un piccolo borgo che si trova nella vallata del torrente Assino, sulla via che da Umbertide porta a Gubbio, a cui il borgo appartiene. La nascita del nome di Camporeggiano sembra derivi dal termine locale “regghia” che significa insenatura, crepaccio o anche vallata. Da qui il nome che significherebbe terra nella vallata. Ci sarebbe anche un’altra tesi, da molti considerata infondata, e cioè Campus Regis. Si tratta però di una teoria che alcuni considerano attendibile qualora questa versione si riferisse a quei possedimenti di Ottone concessi ai Gabrielli. Le prime costruzioni di Camporeggiano risalgono al VI secolo e si limitavano ad alcune torri difensive che servivano a riparare il “corridoio Bizantino”, una via d’accesso che, al tempo dei Longobardi, portava da Roma a Ravenna. E’ invece intorno al X secolo che nella zona di monte Cavallo sorse un castello fortificato, facente parte del feudo dei Gabrielli. A metà dell’XII secolo il borgo fu oggetto di una visita importante, quella di San Pier Damiani che, con la promessa di realizzare un monastero dedicato all’apostolo San Bartolomeo, ottenne una serie di terreni nella zona. Fu così che nel 1058 ini- ziarono a giungere nel borgo una serie di monaci dediti a lavori di costruzione e di muratura. Questi interventi permisero da un lato il miglioramento del borgo e dall’altro consentirono di sviluppare l’economia locale. Tutto ciò portò alla costruzione di un ponte sull’Assino e di alcuni opere pubbliche, tra cui un ospedale, l’ingrandimento di un mulino e la realizzazione di una fornace. Questi interventi insieme alla costruzione del monastero consentirono di dare vitalità e centralità al borgo. Aumentò il numero degli abitanti, e gli stessi possedimenti dell’Abbazia crebbero estendendosi nei comuni di Montone, Città di Castello e Umbertide. Su richiesta di Rodolfo Gabrielli, che nel frattempo era diventato vescovo di Gubbio, papa Alessandro II decise di porre l’abbazia sotto la diretta protezione della Santa Sede. Fino all’inizio del 1700 vi dimorarono gli olivetani, dopo che nel 1417 l’originario gruppo di monaci fu sciolto. Con l’Unità d’Italia l’abbazia e le sue terre furono cedute al demanio e poi vendute ai privati. Questa data è importante anche per la vita della Chiesa di San Bartolomeo, poiché, dopo quell’anno, assistette alla chiusura di due delle tre navate, quelle laterali, [4 5 ] per adibirle a magazzini privati. Il torrione campanario, invece, sarà distrutto dopo la seconda guerra mondiale. Recentemente, per riportare la chiesa all’antico splendore, l’amministrazione ha ordinato una serie di lavori di restauro, nel corso dei quali, un cedimento del pavimento ha consentito di rinvenire l’antica cripta. La chiesa di San Bartolomeo è la parrocchia di riferimento del borgo e, benchè non sia molto nota, rappresenta un vero gioiello architettonico. Fu voluta dalla famiglia Gabrielli intorno al 1100 e fu edificata nel primo decennio dell’XI secolo. Da un punto di vista architettonico, la chiesa è caratterizzata da una pianta ad aula basilicale, con la facciata arretrata all’inizio della seconda campata. La prima campata sorregge la tettoia che funge da porticato. L’interno, suddiviso in tre navate, vede una copertura a capriate lignee. L’abside è di struttura semicircolare mentre la zona presbiteriale è rialzata per ospitare la cripta che si trova immediatamente sotto. A sua volta, la cripta si presenta distribuita su tre navate di due campate ciascuna, che si estendono su una pianta rettangolare. 46 EventiculturaliEventiculturali iEventiculturaliEventiculturali ROMA – MAXXI MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO Spazio Fino al 23 gennaio 2011 VENEZIA – PALAZZO GIUSTINIAN LOLIN Pier Luigi Nervi – Architettura come sfida Fino al 14 novembre 2010 MILANO- MUSEO DIOCESANO La natività di Filippo Lippi Fino al 30 gennaio 2011 DOZZA (BOLOGNA) – ROCCA SFORZESCA - PINACOTECA La musica automatica Fino all’8 dicembre 2010 CENTO (FERRARA) – PINACOTECA CIVICA - CIVICA GALLERIA D’ARTE MODERNA ARNOLDO BONZAGNI PALAZZO DEL GOVERNATORE Francis Bacon / Il Guercino - I disegni Fino all’8 novembre 2010 REGGIO EMILIA – VILLA VERDE - PALAZZINA POLIAMBULATORI 24 artisti a Villa Verde 2010-2011 Fino al 31 dicembre 2011 ROMA - GNAM - GALLERIA NAZIONALE D’ARTE MODERNA Tagli d’artista: una storia lunga un secolo Fino al 7 gennaio 2011 BRESCIA – FONDAZIONE BERARDELLI Lamberto Pignotti - La poesia ve lo dice prima, la poesia ve lo dice meglio. 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