I disturbi specifici di apprendimento

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I disturbi specifici di apprendimento
I DISTURBI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTO
 I disturbi di apprendimento sono diagnosticati quando i risultati in
test standardizzati, somministrati individualmente, su lettura,
espressione scritta e calcolo risultano significativamente al di sotto
di quanto previsto in base all’età, all’istruzione e al livello di
intelligenza.
 I problemi di apprendimento interferiscono in modo significativo
con i risultati scolastici o con le attività di vita quotidiana che
richiedono capacità di lettura, calcolo, o scrittura.
DISLESSIA
DISORTOGRAFIA
DISCALCULIA
DISGRAFIA
DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO
 Passaggio da disturbi dell’apprendimento a disturbo
specifico dell’apprendimento
 I deficit che compromettono l’acquisizione degli
apprendimenti unificati in una singola etichetta diagnostica
 L’utilizzo dei termini dislessia, discalculia e disturbo
dell’espressione scritta non è più raccomandato
 Compromette l’acquisizione di una o più abilità di
apprendimento = linguaggio orale, lettura, scrittura,
matematica.
 Presente in individui con abilità di ragionamento nella norma
 Non più adottato il criterio di discrepanza (es QI vs lettura)
CAMBIAMENTI
CRITERIO A
 Presenza di pregresse e persistenti difficoltà nella carriera
accademica (almeno per 6 mesi):
 lettura scorretta o lenta
 difficoltà di comprensione del testo
 abilità di spelling ridotte
 espressione scritta povera
 difficoltà nei fatti aritmetici
 difficoltà nel ragionamento matematico
 calcoli aritmetici scorretti
 evitamento di attività che richiedono lettura, scrittura, spelling,
calcolo
CONFERMA
CRITERIO B
 Abilità accademiche valutate con test standardizzati al di
sotto di quanto atteso per l’età, intelligenza, sesso,
appartenenza culturale
 Non dipende da Disabilità Intellettiva, Ritardo dello
Sviluppo, Disordini Neurologici o Sensoriali
CRITERIO C
 Deficit Funzionale
CAMBIAMENTI
Esempi:
 Lettura: accuratezza, velocità, comprensione
 Scrittura: accuratezza, grammatica, punteggiatura
 Calcolo: fatti aritmetici, calcoli, ragionamento matematico
CRITERI DI SEVERITA’
 Livello 1 -lieve: difficoltà superabili con strumenti
compensativi e dispensativi
 Livello 2 -medio: difficoltà marcate; necessità di training
specifico; necessari strumenti per completare le attività
efficacemente e accuratamente
 Livello 3 -grave: training specifico; gli strumenti possono
non riuscire a compensare un apprendimento adeguato
Quoziente Intellettivo?
Da 70 ±5 in su
QUANDO NON SI PUO’
PARLARE DI DSA
 SE C’E’ DISABILITA’ INTELLETTIVA
 SE C’E’ DANNO NEUROLOGICO
 SE C’E’ DANNO SENSORIALE
SE NON CI SONO ADEGUATE
OPPORTUNITA’ SOCIALI
QUANDO E’ POSSIBILE FARE UNA
DIAGNOSI?
Consensus Conference 2006, 2007,2010
DISLESSIA
DISORTOGRAFIA
DISGRAFIA
DISCALCULIA
Gennaio 2° elementare
Gennaio 3° elementare
DSA
Alta comorbilità:
• Fra i DSA
• Con altri disturbi (ADHD, disprassie, disturbi
psicopatologici come ansia e depressione)
• Può essere preceduto da un ritardo o disturbo
di linguaggio in età prescolare
In Italia è presente in circa il 5% della
popolazione in età scolare
DSA
Ha origini
biologicogenetiche
familiarità (65% dei casi)
coppie di gemelli monozigoti
elevata concordanza del
disturbo di lettura (71%)
rispetto a coppie eterozigote
(49%)
maggiormente frequente nei
maschi (rapporto 3:1)
DSA
• Deficit di natura fonologica
• Deficit di processamento visivo
• Deficit di attenzione visiva
• Deficit di processamento rapido
• Deficit di automatizzazione
Deficit di natura fonologica
 Ad es., può essere ridotta la capacità di
generare ed identificare parole in
rima;
 di scomporre la stringa verbale nei
singoli fonemi che la compongono
Deficit di processamento visivo
 Ad es., le alterazioni visive
riguardano i movimenti oculari
anche in compiti non di lettura.
 I bambini con DE non riescono a
mantenere stabilmente il punto
di fissazione e mostrano
un’anomala convergenza oculare
Deficit di attenzione visiva
 Nei bambini dislessici sono
state riscontrate ridotte
capacità (valutate in termini di
errori e velocità) nell’isolare
uno stimolo target (una
lettera) all’interno di uno
sfondo confondente.
Deficit di processamento rapido
 I bambini con DE mostrano una difficoltà
nel discriminare ed elaborare stimoli
acustici brevi e presentati in rapida
successione.
 Ad es., poco sensibili a cambiamenti
rapidi di parametri acustici, quali
l’ampiezza e la frequenza della
modulazione.
NEI NORMOLETTORI
NEI DE
LO SVILUPPO
LINGUISTICO
Sviluppo Linguistico
-prime parole ad 1 anno (circa 50 etichette
verbali)
- a 2 anni prime frasi
A 3 ANNI (INGRESSO ALLA SCUOLA MATERNA)
IL BAMBINO DOVREBBE ESPRIMERSI
ADEGUATAMENTE
I PREREQUISITI PER
L’APPRENDIMENTO
DELLA LETTO-SCRITTURA
Le abilità metafonologiche
Le abilità di consapevolezza fonologica
LE ABILITA’
riguardano la capacità di analizzare e di
METAFONOLOGICHE
riflettere sui suoni che compongono le
parole. Esse sono associate alle abilità
di acquisizione della lettura
Sono un’insieme di abilità strettamente
correlate, che evolvono rapidamente a
partire dai 3-5 anni, e presentano una
marcata eterogeneità nei profili individuali di
sviluppo.
Evoluzione della
Consapevolezza Fonologica
(Morais, 1989)
Consapevolezza fonologica
Globale
Analitica
Età prescolare
Si sviluppa con
l’apprendimento
GLOBALE
-Presente in sistemi di scrittura non alfabetici, in
adulti analfabeti, in bambini in età prescolare
(Martini, 1995; 2003)
-In questi compiti è richiesta un’analisi a livello
sillabico della parola.
-I bambini acquisiscono la conoscenza delle sillabe
spontaneamente ed in modo del tutto
indipendente dall’esposizione al sistema alfabetico.
Consapevolezza fonologica GLOBALE
Classificazione
- riconoscimento o produzione di rime
- riconoscimento della sillaba iniziale
Fusione ed elisione
- segmentazione e sintesi sillabica
Discriminazione uditiva
- discriminazione di coppie minime
Il disegno
1) Rispetto dei margini
2) Impugnatura della matita
3) Organizzazione della figura umana
4) Disegno geometrico
Il disegno
Rispetto dei margini
Il disegno
Impugnatura della matita
Il disegno
Organizzazione della figura umana
3-4 anni
Abilità numeriche
0-2 ANNI: CONOSCENZA NUMERICA PRE
VERBALE DI TIPO QUANTITATIVO
2-4 ANNI: SVILUPPO DELLE ABILITÀ DI
CONTEGGIO
3-6 ANNI: SVILUPPO DELLE ABILITÀ DI
LETTURA E SCRITTURA DEL NUMERO
Principi del conteggio:
18 mesi
• Filastrocca dei numeri
2 anni
• Principio della corrispondenza biunivoca (attribuito un solo
numero all’oggetto)
2 anni ½
• Principio dell’ordine stabile (rispetto dell’ordine di
enunciazione)
Principi del conteggio:
3 anni
• I bambini possono credere che il numero sia il nome e non
indichi la numerosità
• I bambini “arraffoni” non contano gli oggetti richiesti (3) ma
ne danno una manciata
4 anni
• Conflitto tra subitizing (dire quanti oggetti sono senza
contare) e conteggio
• I bambini imparano che la sequenza numerica è in rapporto
con una numerosità maggiore
Principi del conteggio:
4 anni ½
• Il bambino riesce ad inferire che due persone hanno avuto
lo stesso numero di caramelle
5 anni
• Contano fino a 20 oggetti
• Appreso il raffronto tra quantità: sono di più sono di meno
• Appreso il principio della somma e della sottrazione
• Appresa la rappresentazione grafica del numero (lettura e
scrittura)
Principi del conteggio:
5 anni ½
• Riconosciuti i numeri più grandi entro la decina, anche non
contigui es. 4 9
• Entro la decina riconosciuto il numero che segue e precede
i numeri più grandi significano numerosità maggiori
• Riconosciuti tre codici: pittografico 000, arabo 3, e verbale
“tre”
Cosa può fare l’insegnante
• segnalare difficoltà di linguaggio
OSSERVARE:
• difficoltà nei giochi metafonologici, nel memorizzare
filastrocche
•difficoltà di interazione, difficoltà a guardare negli occhi, a
partecipare alle attività della classe
•tempi attentivi ridotti, rispetto del turno, difficoltà a stare
seduto
Cosa può fare l’insegnante
OSSERVARE (2):
• difficoltà nella manualità fine (ad es. vestirsi, allacciarsi le
scarpe, infilare perline)
•impugnatura della matita e il disegno
• difficoltà grosso-motoria (ad es. giocare a palla, andare in
bicicletta)
• principio del conteggio
Cosa può fare l’insegnante
PROPORRE ATTIVITA’
GIOCHI CON LE PAROLE:
•Stimolare la percezione e la discriminazione
uditiva
•Segmentare in sillabe e viceversa (partire dalle
sillabe per trovare la parola)
•Riconoscere i suoni iniziali e finali delle parole
• Trovare assonanze e rime
• Giocare con le filastrocche
Cosa può fare l’insegnante
PROPORRE ATTIVITA’
GIOCHI MATEMATICI
• Conteggio in avanti (gioco dell’oca)
• Conteggio all’indietro (gioco del gambero)
• Memorizzazione di filastrocche riferite ai numeri
• Contare correttamente oggetti
Evoluzione della
Consapevolezza Fonologica
(Morais, 1989)
Consapevolezza fonologica
Globale
Analitica
Età prescolare
Si sviluppa con
l’apprendimento
ANALITICA
- prevede un’analisi a livello del fonema
- Non è presente nei sistemi di scrittura non
alfabetici, in adulti analfabeti e in bambini in
età prescolare
- Si sviluppa infatti solo in seguito
all’esposizione al sistema alfabetico
Consapevolezza fonologica ANALITICA
Classificazione
- riconoscimento o produzione di rime
- riconoscimento del fonema iniziale
Fusione ed elisione
- segmentazione e sintesi fonemica
Manipolazione
- delezione sillabica e fonemica
- inversione sillabica e fonemica
Cosa può fare l’insegnante
OSSERVARE (1):
• Difficoltà a memorizzare sequenze ( mesi, giorni, ordine
alfabetico,…)
• Lentezza nell’acquisizione del codice alfabetico e della
corrispondenza grafema/fonema
• Scarsa competenza metafonologica
• Lettura lenta con errori (salti di riga, ripetizione di riga,
confusione tra grafemi p/b/d; a/e/o; u/n; m/n)
Cosa può fare l’insegnante
OSSERVARE (2):
• Difficoltà a copiare dalla lavagna
• Difficoltà nell’utilizzo dello spazio pagina
• Scrittura speculare di grafemi e numeri
• Errori fonologici della scrittura (inversioni, sostituzioni,
omissioni, intrusioni)
Cosa può fare l’insegnante
OSSERVARE (3):
• Difficoltà grafomotorie
• Difficoltà di calcolo a mente entro il 10
• Lentezza ed errori nella enumerazione all’indietro da 20 a 0
• Difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri ad una cifra
• Difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni
aritmetiche
• Difficoltà di attenzione
CARATTERISTICHE DELLA LETTURA DEL
DSA
Difficoltà nella decodifica del testo, ovvero
nella correttezza e/o nella rapidità
di lettura
La comprensione del testo può essere o meno
compromessa
Come individuare i fattori di rischio
Un bambino che alla metà della prima
 Non legge e non scrive autonomamente parole
 Compie errori che deformano completamente la
parole
 Non capisce quello che legge
Come individuare i fattori di
rischio
Un bambino che alla fine della prima
 Non legge o scrive autonomamente
frasi complesse
 Compie errori che deformano la
parola
 Legge sillabando anche parole
comuni
 Non capisce quello che legge
Come individuare i fattori di
rischio
Un bambino che alla fine della
seconda
 Legge ancora per parole
 Compie errori fonologici
 Non sa staccare correttamente le
parole
 Non sa ripetere quello che ha letto
LA VALUTAZIONE
COLLOQUIO CON I GENITORI
ANAMNESI
ANAMNESI
 Decorso della gravidanza
 Parto (settimana gestazionale,
modalità, danni pre-peri-postnatali)
 Peso alla nascita
 Periodo neonatale
ANAMNESI
Alimentazione , crescita
Ritmo sonno/ veglia
Tappe dello sviluppo psicomotorio (controllo capo,
controllo tronco, deambulazione quadrupedica,
deambulazione autonoma)
ANAMNESI
SVILUPPO LINGUISTICO:
-prime parole ad 1 anno (circa 50 etichette verbali)
- a 2 anni prime frasi
A 3 ANNI (INGRESSO ALLA SCUOLA MATERNA) IL
BAMBINO DOVREBBE ESPRIMERSI ADEGUATAMENTE
ANAMNESI
eventuali patologie nei familiari
eventuale familiarità (genitori, nonni, fratelli)
per difficoltà di linguaggio o di apprendimento
ANAMNESI
 difficoltà grosso-motorie (ad es. giocare a
palla, andare in bici, ecc.)
 difficoltà fini-motorie (ad es. allacciarsi le
scarpe, infilare perline, ecc.)
ANAMNESI
 Controllo sfinterico, eventuali difficoltà
 Tappe scolastiche: asilo nido (eventuale),
Inserimento scuola materna, scuola elementare:
eventuali difficoltà di separazione/ inserimento,
insorgenza delle difficoltà di apprendimento
ANAMNESI
APPRENDIMENTO:
- difficoltà alla materna (ad es. nel disegno)
- difficoltà nelle prime fasi di apprendimento
della lettura e scrittura
ANAMNESI
- verificare comorbidità con disturbi
dell’attenzione e iperattività (alta probabilità)
ANAMNESI
Chiedere i dettagli sul tipo di difficoltà (legge
lentamente, fa tanti errori, confonde i suoni…)
 E’ autonomo nei compiti a casa
 Cosa riferiscono le insegnanti
ANAMNESI
Si distrae facilmente solo quando fa i compiti
Aspetti comportamentali (scarsa tolleranza alla
frustrazione, somatizzazioni)
Difficoltà a memorizzare sequenze ( mesi, giorni,
ordine alfabetico…)
ANAMNESI
Tempo libero
Autonomie
Eventuali malattie, ricoveri, interventi
Relazioni con i coetanei
VISITA NEUROLOGICA
SCALA D’INTELLIGENZA
TEST STANDARDIZZATI
LETTURA:
COME SI MISURA
 la velocità
 la correttezza
 (la comprensione)
 Difficoltà selettiva nella lettura
2ds sotto la media o < 5° centile
Consensus Conference 2006, 2007,2010
DIAGNOSI
Lettura nelle componenti di Correttezza e Rapidità di un brano
Correttezza e Rapidità nella lettura di liste di parole e non parole
Il Cut-Off è posizionato a – 2 Deviazioni Standard dalla
media nella velocità e/o negli errori di lettura del brano o
delle liste di parole o liste di non parole
PROVE MT elementari e medie
Verificano:
 Correttezza
 Rapidità
 Comprensione
PROVE MT
Utilizzabili da tutti gli operatori del settore
(anche dagli insegnanti)
Dalla I elementare intermedia al biennio della
scuola superiore
DECODIFICA
PROVE
 I elementare: intermedia e finale
 II elementare: ingresso intermedia e finale
 III elementare: ingresso intermedia e finale
 IV elementare: ingresso e finale
 V elementare: ingresso e finale
 I media: ingresso e finale
 II media: ingresso e finale
 III media: ingresso e finale
 Biennio scuola superiore: I e II
 MT 16-19
Caratteristiche del materiale
 Un brano stampato su cartoncino per il soggetto
 Scheda con brano e griglia per la raccolta dati per
l’esaminatore
 Cronometro per la misura del tempo
Modalità di somministrazione
 Consegna: Ora ti chiedo di leggere questo brano a
voce alta. Userò il cronometro per misurare il tempo di
lettura, ma non ti preoccupare di andare troppo veloce:
leggi meglio che puoi.
Modalità di somministrazione
 Appena
termina le lettura del titolo da parte
dell’esaminatore, inizia la lettura da parte del soggetto
(si fa partire il cronometro).
 L’esaminatore non deve intervenire in alcun modo per
segnalare errori o omissioni.
 L’esaminatore annota il tempo di lettura dell’intero
brano e gli errori. Se un soggetto è in evidente
difficoltà nel portare a termine la lettura, ci si può
fermare dopo 4 minuti.
DECODIFICA:
CORRETTEZZA
1 PUNTO
- inesatta lettura di una sillaba
- omissione di una sillaba, parola o riga
-aggiunta di una sillaba, parola o rilettura di una stessa riga (^)
-pausa per più di cinque secondi (5”)
½ PUNTO
- spostamento di accento (/)
- grossa esitazione (bal…balcone) (||)
- autocorrezione (a)
-errori che non cambiano il significato della frase
-Errori ripetuti sulla medesima parola che ricompare nel testo vengono
contati una sola volta
FASCE DI PRESTAZIONE
1. Criterio completamente raggiunto
2. Prestazione sufficiente rispetto al criterio
3. Richiesta di attenzione
4. Richiesta di intervento immediato
DECODIFICA:
VELOCITA’
Formula= secondi / sillabe X 100
Se impiega più di 4 min è già a livello di richiesta di intervento immediato
per le elementari
DECODIFICA
Omissione di riga: viene penalizzata con un punto. La prima volta si
segnala al ragazzo e gli si da la possibilità di rileggere la riga. Qualora non di
verificasse e qualora il ragazzo omettesse nuovamente una riga bisognerà
tenerne conto nell’aggiustamento del tempo di lettura (togliere dal totale
delle sillabe quelle non lette).
Se il bambino non è arrivato alla fine del brano, nella parte rimanente
avrebbe potuto commettere altri errori. In questo caso si può calcolare
quanta parte del brano era stata letta e quindi fare un calcolo del numero
degli errori mediante il calcolo delle proporzioni:
Errori: sillabe lette= x : sillabe totali
X= sillabe totali X errori /sillabe lette
MT AVANZATE - 2
DECODIFICA:
CORRETTEZZA
1 PUNTO
- inesatta lettura di una sillaba
- omissione di una sillaba, parola o riga
-aggiunta di una sillaba, parola o rilettura di una stessa riga (^)
-pausa per più di cinque secondi (5”)
½ PUNTO
- spostamento di accento (/)
- grossa esitazione (bal…balcone) (||)
- autocorrezione (a)
-errori che non cambiano il significato della frase
-Errori ripetuti sulla medesima parola che ricompare nel testo vengono
contati una sola volta
DECODIFICA:
VELOCITA’
Punteggio espresso in sillabe al secondo, si ottiene dividendo il numero
complessivo di sillabe lette dal ragazzo per il tempo impiegato in secondi
Se la lettura non è completata nel limite di 4 minuti il calcolo diventa:
Se impiega più di 5 min è già a livello di richiesta di intervento immediato
per le medie
Batteria per la
valutazione della
Dislessia e della
Disortografia
Evolutiva -2
(Sartori, Job, Tressoldi, 2007)
Dalla fine della II elementare alla III media
(Sartori, Job, Tressoldi, 1997)
CRITERI
Correttezza: Errori – media del campione di riferimento/ deviazione
standard del campione di riferimento
Rapidità: Tempi del soggetto – media del campione di riferimento/
deviazione standard del campione di riferimento
UN UTILE MISURA “QUANTITATIVA”
DEI PROGRESSI OTTENUTI DAL BAMBINO
È
PUNTO Z=
(punteggio-media)/deviazione standard
Esempio punteggio = 16
Media= 28
Deviazione standard = 3
(16-28)/3= -4 deviazioni standard dalla media
DIAGNOSI
Il Cut-Off è posizionato a – 2 Deviazioni Standard dalla
media nella velocità e/o negli errori di lettura del brano o
delle liste di parole o liste di non parole
COMPRENSIONE
COMPRENSIONE
 Le prove MT di comprensione consentono di
ottenere una misura della capacità di comprensione
del soggetto, confrontabile con i dati normativi
 Le prove sono costituite da brani diversificati per
classe e periodo dell’anno scolastico, seguito da
domande con risposte a scelta multipla. Le
domande sono state costruite per valutare i diversi
aspetti implicati nella comprensione del testo
scritto.
PROVE
 I elementare: intermedia e finale
 II elementare: ingresso, approfondimento 1 e 2, intermedia,
finale
 III elementare: ingresso, approfondimento 1 e 2, intermedia,
finale
 IV elementare: ingresso, approfondimento 1 e 2, finale
 V elementare: ingresso, approfondimento 1 e 2, finale 1 e 2
 I media, III media e III media:
 ingresso: testo narrativo e testo informativo
 finale: testo narrativo e testo informativo
Modalità di
somministrazione
Consegna: leggere il brano in
maniera silente ed in seguito
rispondere alle domande indicando
una alternativa di risposta. Il testo
rimane a disposizione del bambino
che può consultarlo quante volte
vuole.
Attribuzione dei punteggi: 1 punto
per ogni risposta esatta.
Confronto del punteggio ottenuto
con i dati normativi (fasce di
prestazione CCR – PS – RA – RII).
1150 ragazzi del II anno e 967ragazzi del III anno della scuola di II
grado di Pesaro (11 istituti)
PAROLE E NON PAROLE (Sartori
et al., 1995)
MT III media “Il disastro
ecologico” (Cornoldi e Colpo,
1981)
 III anno di scuola superiore
 Università
Su questo foglio è stampato un brano che devi leggere a voce alta,
cercando di essere allo stesso tempo
Decodifica
1 punto
1/2 punto
Velocità
I elementare – III media
FREQUENZA
 stima della frequenza con cui un individuo ha ascoltato o
letto una determinata entrata lessicale e di conseguenza del
grado di organizzazione che questa ha a livello dei lessici
fonologici e ortografici.
 Pochi studi italiani
 Burani, Marcolini e Stella (2002): bambini normolettori in III
elementare mostrano un chiaro effetto frequenza sui tempi di
reazione vocale alle parole.
LUNGHEZZA
 Il numero di lettere di cui è composta una parola può
influenzare la capacità di lettura.
 Dati contrastanti in letteratura
 Judica et al. (2002), Zoccolotti et al. (2005): nei dislessici
effetto marcato del numero di lettere che compongono la
parola
 8 fogli
 Corte: 4-5 lettere
 Lunghe: 8-10 lettere
Ordine preciso di somministrazione
LEGGI DI RIFERIMENTO
LEGGE 8 OTTOBRE 2010 N. 170
LINEE GUIDA E DECRETO ATTUATIVO DEL 12
LUGLIO 2011
MPENSATIVE E DISPENSATIVE
portanti…
Lettura ad alta voce
I soggetti con
D.S.A sono
dispensati da :
Scrittura sotto dettatura
Uso del vocabolario
Studio delle tabelline
Studio di lingua straniera nella forma scritta
Tempi più lunghi per eseguire consegne
Possono usufruire di :
Verifiche orali anziché scritte
Interrogazioni programmate
STRUMENTI:
 Piano Didattico Personalizzato (PDP) che ciascun
docente e tutti i docenti del consiglio di classe sono
chiamati ad elaborare

DEFINISCE, MONITORA, DOCUMENTA
le strategie di intervento più idonee