Xylella fastidiosa in Salento, una nuova emergenza
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16 2015 NOTIZIARIO 2 Xylella fastidiosa in Salento, una nuova emergenza fitosanitaria con ricadute possibili anche in Friuli Venezia Giulia Gianluca Governatori, Carlo Frausin Servizio fitosanitario e chimico, ricerca, sperimentazione e assistenza tecnica Sintomi del complesso del disseccamento rapido dell’olivo osservati in Puglia su olivo. (foto D. Boscia, Istituto di Virologia Vegetale del CNR, UOS, Bari – F. Nigro, Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti, Università degli Studi di Bari – A. Guario, Servizio fitosanitario, Regione Puglia) (http://photos.eppo.int/index. php/search/xylella) Non passa giorno senza leggere sulle riviste specializzate, sui quotidiani e sui numerosi blog in internet dell’emergenza fitosanitaria che ha colpito gli uliveti del Salento. È un problema apparentemente lontano, che però può riservare ricadute immediate o future anche sulle produzioni e sull’ambiente del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di una questione da non sottovalutare anche perché tutto il mondo sta seguendo con particolare interesse l’evoluzione del problema in Italia e come questo viene gestito per salvaguardare le regioni di tutto il continente. Di seguito, sulla base di quanto reperito dalla bibliografia scientifica e dalle comunicazioni ufficiali divulgate dalle autorità coinvolte a vario titolo, vengono presentate alcune informazioni sulla situazione epidemiologica in Puglia e sulle possibili ricadute nella nostra regione. Inquadramento del problema Già da alcuni anni in aree della provincia di Lecce sono comparse le prime manifestazioni di un deperimento dell’olivo mai riscontrato prima in tutto l’areale del Mediterraneo e, più in generale, in Europa. In seguito ad indagini di campo inizialmente condotte per capire le possibili cause del fenomeno e ad approfondimenti diagnostici effettuati dai laboratori di analisi, è stato possibile inquadrare preliminarmente ciò che ora viene comunemente definito come 2015 NOTIZIARIO Sintomi del complesso del disseccamento rapido dell’olivo osservati in Puglia su olivo. (foto D. Boscia, Istituto di Virologia Vegetale del CNR, UOS, Bari – F. Nigro, Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti, Università degli Studi di Bari – A. Guario, Servizio fitosanitario, Regione Puglia) (http://photos.eppo.int/index. php/search/xylella) “Complesso del disseccamento rapido dell’olivo” (CoDiRO). Le cause scatenanti il grave deperimento non sono state ancora definitivamente dimostrate, anche se dal 2013 (Saponari et al., 2013) è nota la presenza costante del batterio Xylella fastidiosa, un organismo di quarantena per l’Unione Europea, già noto a livello globale per la gravità delle malattie a cui è associato. Altri organismi che si ritrovano con frequenza nelle piante colpite, i cui ruoli nell’espressione della sindrome risultano dubbi o ancora oggetto di valutazione, sono specie di funghi dei generi Phaeoacremonium e Phaeomoniella, oltre a insetti, quali la comune Zeuzera pyrina, lepidottero diffuso in gran parte dell’Europa, e alcuni coleotteri scolitidi (Nigro et al., 2013). Allo stato attuale delle conoscenze, pur in assenza della definitiva conclusione delle prove di patogenicità che sono ancora in corso su alcune piante ospiti, si ritiene che sia proprio X. fastidiosa, in una sua forma genetica affine alla sottospecie pauca (Cariddi et al., 2014), l’agente responsabile della nuova malattia degli olivi. Il batterio e i suoi vettori X. fastidiosa è un batterio gram-negativo rappresentato in natura da differenti ceppi, biotipi e patotipi, alcuni dei quali sono stati isolati e caratterizzati sotto il profilo biologico. Geneticamente sono stati ben definiti, tutti presenti nel continente americano. Al di fuori delle Americhe, X. fastidiosa è stata ufficialmente segnalata solo per l’isola di Taiwan e più di recente in Puglia, in diversi comuni della provincia di Lecce e nel comune di Oria, in provincia di Brindisi. La presenza in Iran 2 del batterio e della malattia ad esso correlata (Amanifar et al., 2014) non è stata confermata. E anche la segnalazione relativa alla Turchia (Güldür et al., 2005) è stata oggetto di una successiva smentita da parte delle autorità fitosanitarie locali sulla base di specifici monitoraggi ufficiali (EPPO, 2015). Anche le diagnosi che erano state effettuate su vite in Kosovo e dalle quali era emersa la presenza di un microrganismo riferibile alla malattia di Pierce (vedi sotto), non sono state ufficialmente confermate e sono da considerarsi dubbie (EPPO, 2014). Sta di fatto che il pericoloso batterio è ormai da ritenere presente e attivo sia in Asia che in Europa. X. fastidiosa è un batterio estremamente diversificato. Le piante notoriamente sensibili alle sue diverse forme sono molto numerose e raggruppano oltre 300 specie appartenenti ad almeno 63 famiglie di vegetali, tra cui la vite, gli agrumi e molte altre piante di interesse agrario, forestale e ornamentale (EFSA, 2015). Ceppi di X. fastidiosa presenti e studiati nel continente americano sono responsabili di malattie gravi e complesse, sia per la difficoltà di gestione in campo, sia per il rischio fitosanitario connesso alla circolazione dei vegetali. La malattia di Pierce (Pierce’s disease) è ad esempio riconosciuta tra le più importanti problematiche sanitarie della vite, come pure la clorosi variegata degli agrumi, inizialmente comparsa nel 1993 in Brasile e oggi ampiamente diffusa in Sud America (Hopkins & Purcell, 2002; Janse & Obradovic, 2010). Il ceppo isolato in Europa, ad oggi, non sembra interessare né la vite, né gli agrumi, ma tra i 17 18 2015 NOTIZIARIO 2 diversi ospiti, oltre all’olivo, vi sono sicuramente anche l’oleandro, il mandorlo, il ciliegio, il rosmarino e la mimosa. Il batterio, una volta penetrato nella pianta ospite, colonizza i vasi legnosi (xilema), dove si moltiplica, fino ad ostruire il flusso linfatico, con il conseguente deperimento delle parti vegetative colpite. La trasmissione in natura avviene attraverso le punture di insetti che si nutrono di liquidi vegetali attraverso un apparato boccale pungente-succhiatore (fitomizi). Tra tutti, la cicalina “sputacchina” Philaenus spumarius (Hemiptera Aphrophoridae) è un vettore polifago molto diffuso in tutta Europa. La trasmissione per via radicale è possibile nelle piante in cui gli innesti radicali avvengono con facilità (EFSA, 2015). Per alcuni ceppi di X. fastidiosa è stata anche dimostrata la trasmissione attraverso la pratica dell’innesto (Janse & Obradovic, 2010; EFSA, 2015). Sintomi della malattia I sintomi delle malattie causate dai differenti ceppi di X. fastidiosa si esprimono in maniera differente e specifica in base alla pianta ospite interessata dall’infezione. Olivo Il complesso del disseccamento rapido dell’olivo si manifesta con un rapido deperimento dei germogli e dei rami. Gli apici e i margini dei lembi fogliari inizialmente ingialliscono, poi imAcacia saligna (mimosa) Catharanthus spp. Myrtus communis (mirto) Nerium oleander (oleandro) Olea europaea (olivo) Polygala myrtifolia Prunus avium (ciliegio) Prunus dulcis (mandorlo) Rhamnus alaternus (alaterno) Rosmarinus officinalis (rosmarino) Spartium junceum (ginestra odorosa) Vinca spp. Westringia fruticosa Tabella 1: Elenco delle piante notoriamente sensibili agli isolati europei di Xylella fastidiosa (estratto dall’allegato II della Decisione di Esecuzione (UE) 2015/789 della Commissione del 18 maggio 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, n. L 125 del 21 maggio 2015). bruniscono e disseccano. Le foglie secche e le olive mummificate tendono a rimanere attaccate ai germogli. I rami e i germogli in sezione trasversale mostrano una decolorazione più o meno evidente degli elementi vascolari (Nigro et al., 2013; Giampetruzzi et al., 2015). Vite (malattia di Pierce della vite) La specifica malattia non è presente in Europa. I primi segni dell’infezione si manifestano con un appassimento della pianta e presenza di clorosi internervali nelle foglie. Con l’avanzare della stagione i margini fogliari virano al giallo o al rosso, a seconda delle varietà. Compaiono poi ampie aree necrotiche originatesi ai margini fogliari, sempre circondate da un alone giallo o rosso. Le lamine fogliari tendono a staccarsi, lasciando i soli piccioli attaccati ai germogli. I nuovi tralci maturano in maniera incompleta e irregolare, evidenziando macchie di tessuto lignificato alternate a porzioni ancora verdi. L’anno successivo alcuni germogli non si sviluppano, altri vegetano, ma si presentano raccorciati e clorotici, con scarsa vigoria e crescita stentata. Nel corso della stagione lo sviluppo del germoglio può anche riprendere in maniera apparentemente regolare, ma con i sintomi che ricompaiono a stagione inoltrata (University of California - Agricultural & Natural Resources, 2015). Altri vegetali In generale, la comparsa di bruciature o bronzature dei margini fogliari è il sintomo più caratteristico delle infezioni causate dalle malattie attribuibili ai differenti ceppi di X. fastidiosa. Sintomi della malattia di Pierce indotti da un’infezione di Xylella fastidiosa su una foglia di vite, con necrosi dei margini delimitate da un alone giallo. (foto: M. Scortichini, Istituto Sperimentale per la Frutticoltura, Roma) http://photos.eppo. int/index.php/image/1817xylefa-14 2015 NOTIZIARIO I sintomi compaiono inizialmente su limitate porzioni, per poi diffondersi in varia misura su tutta la pianta. A seconda del tipo di vegetale ospite, il decorso della malattia può portare a deperimenti più o meno rapidi e generalizzati, arresti della crescita, presenza di frutti malformati, fino alla morte della pianta. Possibili ricadute a livello regionale L’accertata presenza del ceppo CoDiRO di X. fastidiosa nella penisola salentina ha da subito destato serio interesse, per lo meno in Europa. Il rischio di contaminazione ad opera di un batterio altamente polifago e ormai famoso per essere causa di gravi malattie di diverse piante coltivate e spontanee ha ingenerato inevitabili preoccupazioni a livello nazionale e internazionale. Per quanto concerne il nostro Paese, le reazioni che sono seguite al primo annuncio ufficiale di contaminazione hanno portato a chiedere all’Italia misure di intervento e di garanzia nei confronti delle produzioni vegetali che, in quanto potenziali ospiti, potrebbero diffondere il batterio al di fuori delle zone delimitate della Puglia meridionale. Le misure fitosanitarie adottate da alcuni Paesi, soprattutto dell’area mediterranea, 2 sia in ambito comunitario che extracomunitario, non interessano soltanto l’olivo o le piante ospiti del ceppo CoDiRO, ma, in forza del principio di precauzione e di salvaguardia dei territori nazionali, sono state generalizzate ai vegetali anche solo potenziali ospiti del batterio. Tra questi anche la vite. Il Friuli Venezia Giulia è famoso per la produzione di barbatelle, che vengono esportate in tutto il mondo. La chiusura di alcuni mercati importanti nei confronti delle produzioni italiane, non solo pugliesi, desta quindi non poche preoccupazioni tra gli operatori del settore. Il Friuli Venezia Giulia è oggi del tutto estraneo al problema in campo. Una condizione che deve essere mantenuta più a lungo possibile, perché la presenza di X. fastidiosa nel territorio danneggia in prima istanza la circolazione dei materiali prodotti, per poi ricadere inevitabilmente sulle produzioni. L’essere liberi dal problema sanitario è un valore aggiunto di cui essere pienamente consapevoli. Ora è necessario fornire risposte adeguate e credibili ai mercati, con controlli accurati e capillari delle produzioni locali e dei materiali che provengono dalle altre regioni produttive, attraverso una sorveglianza attiva basata su continui monitoraggi, campionamenti e analisi ufficiali. BIBLIOGRAFIA Amanifar N., Taghavi M., Izadpanah K. & Babaei G., 2014 – Isolation and pathogenicity of Xylella fastidiosa from grapevine and almond in Iran. Phytopathologia Mediterranea, 53 (2): 318−327. (http://www.fupress.net/index.php/pm/article/view/12647/13975) Cariddi C., Saponari M., Boscia D., De Stradis A., Loconsole G., Nigro F., Porcelli F., Potere O. & Martelli G.P., 2014 – Isolation of a Xylella fastidiosa strain in infecting olive and oleander in Apulia, Italy. Journal of Plant Pathology, 96 (3): 1-5. (http://www.cespevi.it/servfito/pdf/ JPPSCSN_Cariddi.pdf) EFSA, 2015 – Scientific Opinion on the risk to plant health posed by Xylella fastidiosa in the EU territory, with the identification and evaluation of risk reduction options. EFSA Journal 2015;13(1):3989, 262 pp. (http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/doc/3989.pdf) EPPO, 2014 – PQR - EPPO Database on quarantine pests. (https://www.eppo.int/DATABASES/pqr/pqr.htm) EPPO, 2015 – EPPO Global Database. Xylella fastidiosa (XYLEFA). Distribution details in Turkey. (https://gd.eppo.int/taxon/XYLEFA/distribution/TR) Giampetruzzi A., Chiumenti M., Saponari M., Donvito G., Italiano A., Loconsole G., Boscia D., Cariddi C., Martelli G.P. & Saldarelli P., 2015 – Draft genome sequence of the Xylella fastidiosa CoDiRO Strain. Genome Announcements, 3(1), e01538-14. 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