Monografia universitaria sul SEO

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Monografia universitaria sul SEO
POLITECNICO DI TORINO
III facoltà di Ingegneria
Corso di Laurea di Ingegneria dell’informazione a distanza
Monografia di Laurea
Attività SEO
Posizionamento sui motori di ricerca
Tutore accademico:
prof. Giovanni Squillero
Candidato:
Roberto Musa
Tutore aziendale:
dott. Alessandro Vagnozzi
N° di matricola:
152885
Luglio 2009
1 Attività SEO Software e servizi utilizzati:
Caphyon Advanced Web Ranking
Google Ad-words
Google Analytics
Microsoft Word 2007
2 Attività SEO 3 Attività SEO Indice
Prefazione ......................................................................................................................................................... 4 L’azienda: J-Service s.r.l. ............................................................................................................................... 6 1. Attività SEO (Search Engine Optimization) ......................................................................................... 8 1.1 Algoritmi di posizionamento ........................................................................................................... 8 1.2 Indicizzazione ................................................................................................................................... 8 1.3 Ottimizzazione della pagina ............................................................................................................ 9 1.4 Linking............................................................................................................................................ 11 1.4.1 Inserimento in Directory ....................................................................................................... 11 1.4.2 Article Marketing .................................................................................................................. 12 1.5 Esempi pratici ................................................................................................................................ 12 2. Interazioni client-server ........................................................................................................................ 24 3. Installazione di Server virtuali ............................................................................................................. 26 4. Altre attività accessorie ......................................................................................................................... 28 5. Conclusioni ............................................................................................................................................. 30 6. Bibliografia ............................................................................................................................................. 32 7. Ringraziamenti ...................................................................................................................................... 34 8. Appendice A: Presentazione su Caphyon Advanced Web Ranking 9. Appendice B: Video sul web: sicurezza e Copyright 4 Attività SEO Prefazione
Al termine del corso di Laurea in Ingeneria dell’Informazione a distanza presso la sede
distaccata di Scano di Montiferro, ho avuto modo di ampliare le mie conoscenze nel mondo
dell’ICT (Information & Comunication Technology) ma non solo: ricordo ancora la diffidenza con
la quale, il primo anno, guardavo ad esami come Economia e Storia della filisofia contemporanea
pensando che fossero conoscenze che nel settore non mi competessero. Al termine del mio percorso
di studi, culminato con l’esperienza del tirocinio, ho dovuto ricredermi: nel periodo trascorso a
lavorare presso la J-Service s.r.l. di Arborea, ho avuto modo di scoprire sul campo come le nuove
tecnologie dell’informazione e della comunicazione si debbano necessariamente interfacciare con i
vari mercati rendendo fondamentale il possedere delle nozioni di marketing e di economia.
All’interno di questa monografia, riguardante principalmente il posizionamento dei siti sui motori di
ricerca e le attività ad esso connesse, emergerà la necessità di effettuare dei veri e propri studi sul
comportamento dell’utenza di internet al fine di dare una buona visibilità e, soprattutto, una
visibilità utile, ai siti delle aziende clienti: come mi capiterà di ripetere nel corso della monografia
“avere un bel sito aziendale non è sufficiente quanto piuttosto è fondamentale che il proprio sito sia
visibile”.
4 Attività SEO L’azienda: J-Service s.r.l.
La J-Service s.r.l. è un’azienda che si occupa di sviluppo e supporto nel campo dell’ICT. Una
sezione, la più importante, della J-Service si occupa di sviluppo web, una di sviluppo con tecnologie
.NET, una di sviluppo software agricolo ed un’altra di sviluppo software generico. Quest’ultima
sezione è cambiata molto nell’ultimo periodo in quanto la J-Service ha deciso di gestirla tramite
partnership. La J-Service s.r.l. nasce nel 1998 da un’idea di tre soci ancora oggi operanti
nell’ambito del commerciale e dello sviluppo web in azienda. Con attualmente 14 dipendenti la JService ha sede ad Arborea, Cagliari e sta aprendo anche a Milano. Questa scelta di aprire a Milano
è specchio dei mercati su cui J-Service si affaccia avendo nel Nord-Italia il bacino di richieste più
ampio. J-Service lavora comunque in tutta Italia ed ha anche alcuni clienti all’estero. I clienti che la
J-Service cerca non si limitano a piccoli commercianti ma anche imprese affermate: è il caso delle
imprese locali “Latte Arborea” e “Pasta di Sardegna” ma anche di altre imprese come il caso di
“Battaglin”. La politica aziendale di J-Service non è quella di svendere i siti ma quella di offrire con
essi un supporto. È logico che un privato che conosce i linguaggi web è in grado di fare un sito con
costi decisamente minori rispetto ad una struttura organizzata come la J-Service e per questo la JService vuole abbinare al proprio nome le parole qualità e cortesia. Quando J-Service vende un sito,
con esso vende anche il supporto per il cliente che può chiamare in ogni momento: sarà cura dei
dipendenti J-Service guidarlo alla soluzione del problema. Con 11 anni di attività ed un bilancio in
crescita negli ultimi anni, la J-Service supera la soglia di mortalità giovane di molte aziende del
settore e si propone come solida realtà. Attualmente la J-Service sta trasferendo la sede operativa in
un locale più capiente in quanto le crescenti richieste del mercato impongono all’azienda di crescere
assumendo nuovo personale. Il ruolo da me rivestito all’interno della J-Service è stato di
sviluppatore web e, dopo qualche tempo referente SEO. Attualmente sto lavorando in J-Service
mantenendo i ruoli ricoperti durante il tirocinio.
6 Attività SEO 1. Attività SEO (Search Engine Optimization)
Nel progetto formativo presentato in definizione del tirocinio in J-Service si è stabilita, come
attività principale, il posizionamento sui motori di ricerca.
Nei primi giorni di tirocinio mi è stato fornito del materiale su questa attività grazie al quale
ho potuto apprendere gli algoritmi utilizzati dai motori di ricerca per posizionare un sito e come
trovare delle buone “strategie di mercato”.
1.1 Algoritmi di posizionamento
Iniziamo ad addentrarci nell’argomento parlando dell’algoritmo generico, utilizzato da tutti i
motori di ricerca, della “Link Popularity”, ovvero del numero di link entranti verso il nostro sito.
Questo algoritmo premia i siti web che ricevono più link, quindi, per ottenere un buon
posizionamento, serve avere molti link verso le proprie pagine. Al fine di soddisfare questo
algoritmo è utile la registrazione nelle directory, argomento che vedremo più in dettagli in un
secondo momento.
Altro importante algoritmo, evoluzione della “link popularity”, è l’algoritmo del “Page
Rank”, inventato da Google ma oggi non utilizzato per via di nuovi algoritmi. Il “Page Rank” (Pr),
a differenza della “link popularity” assegna un punteggio alla pagina derivante dal numero di link
entranti e dal “Page Rank” delle pagine che ci linkano. All’aumentare dei link e della loro qualità
(Pr della pagine che ci linkano), la pagina accumula un Pr che ne definisce l’importanza. Quando
una pagina ne linka un’altra, le conferisce un punteggio in base al proprio Pr ed al numero di link
nella pagina. Il punteggio che una pagina conferisce viene diviso fra i link presenti al suo interno.
Altra novità introdotta con il Pr è la svalutazione degli scambi di link: danno comunque un
punteggio alle pagine linkate ma questo è inferiore al punteggio dato da link unidirezionali.
L’ultimo e più importante algoritmo, quello utilizzato ancora oggi da Google, è il “Trust
Rank”. In questo algoritmo perde di valore la quantità dei link entranti a favore della loro qualità.
Esistono alcune pagine, verificate da un addetto apposito, definite “Trusted” e queste conferiscono
Trust Rank (Tr) alle pagine linkate. Le pagine con un Trust più alto sono quelle che per prime
compariranno nella SERP (Search Engine Request Page) per una data parola di ricerca. Una pagina
conosciuta come “Trusted” è la Directory Dmoz – ODP (Open Directory Project) per cui
l’inserimento del proprio sito in essa da enormi ed importanti vantaggi: questo è dovuto al fatto che
per essere inseriti in Dmoz si passa un controllo effettuato da personale umano. La fiducia di
Google in Dmoz è tale che per i siti registrati i dati inseriti in Dmoz hanno priorità sui meta tag
della nostra pagina web. Esiste la possibilità di segnalare a Google, tramite il suo spider, la nostra
volontà di usare i nostri dati tramite un meta tag apposito (<meta name=“robot”
content=“NOODP” />).
1.2 Indicizzazione
Ora che abbiamo visto i principali algoritmi di posizionamento parliamo dell’indicizzazione
di un sito sui motori di ricerca. Esitono tre metodi: inserimento automatico via software (veloce ma
insicuro), inserimento manuale (il più sicuro) e tramite link a siti indicizzati (sicuro ma può essere
lento). Il primo metodo consiste nell’inserire in dei software appositi i dati del nostro sito che
verranno inviati automaticamente ai vari motori di ricerca e alle varie directory. Non è un metodo
8 Attività SEO sicuro ed alcuni siti potrebbero accorgersi della cosa e segnarci come “sito spam”. Il metodo dei
link a siti indicizzati è un metodo sicuro, lo spider del motore di ricerca, ovvero un programma che
fa le scansioni dei siti sul web, segue, salvo indicazioni opposte, i link uscenti dalle pagine
indicizzate arrivando poi al nostro sito ed aggiungendolo al database del motore. Il metodo più
veloce e sicuro è quello di segnalare manualmente il nostro sito ai vari motori di ricerca tramite le
apposite pagine. In fase di segnalazione del proprio sito è opportuno tenere conto che molti dei
motori che vediamo nel web non hanno un database proprio ma si appoggiano a quelli di altri
motori: è il caso, ad esmpio, di Virgilio con Google e di Altavista
con Yahoo. Per ottenere l’indicizzazione sulla maggior parte dei
motori di ricerca sarà sufficiente la segnalazione ai tre motori
principali, che si dividono il 99% dell’utenza, ossia: Google col
95% dell’utenza in Italia, Yahoo! e Bing con circa il 2% Il motore di ricerca di Google detiene ciascuno dell’utenza nazionale. Sebbene siano meno importante circa il 95% dell'utenza in Italia
per la visibilità, visto un minore utilizzo, vanno prese in
considerazione anche le Directory. La directory è una sito dove le pagine sono inserite per
categoria, permettendo una ricerca più mirata. Le principali directories sono “Yahoo! Directory” e
“Dmoz – ODP”. Oltre che permettere di essere trovati da un’utenza generalmente competente e
professionale, le Directory influiscono positivamente sul posizionamento nei motori di ricerca
perché danno link e link di qualità.
1.3 Ottimizzazione della pagina
Ora che abbiamo visto gli algoritmi di posizionamento dei motori iniziamo a parlare delle
pagine HTML e della loro struttura. Nelle pagine HTML abbiamo numerosi tag da utilizzare in
delle sezioni, anch’esse definite da dei tag, apposite. Principalmente una pagina è divisa in
“Intestazione”, parte della pagina non visibile all’utente contenuta fra i tag <head> e </head> e
“Corpo”, parte visibile all’utente contenuta fra i tag <body> e </body>.
All’interno della sezione d’Intestazione definiamo il titolo della pagina ed una breve
descrizione del suo contenuto negli appositi tag. Questi due elementi sono “fondamentali” per un
buon posizionamento della pagina web e sono i dati che appaiono nella SERP quando veniamo
cercati. Nella SERP appaiono il titolo del sito che linka la nostra pagina e, sotto di esso, le frasi
della descrizione che contengono la parola chiave cercata. Qualora la descrizione non fosse definita
il motore di ricerca andrebbe a trovare le frasi del “corpo” contenenti la parola chiave cercata.
Vedremo dopo come ottimizzare i contenuti dei vari tag.
Il corpo di una pagina è quello che l’utente vede quando la apre. È importante curarlo bene se
desideriamo che un utente torni a trovarci ma è altrettanto importante tenere a mente cosa un motore
di ricerca vorrebbe nella pagina. Discuteremo ora dell’ottimizzazione delle pagine web.
Per ottimizzazione di una pagina s’intende l’applicazione di quegli accorgimenti che
favoriscono il posizionamento di una pagina sul motore di ricerca. Come detto in precedenza sono
fondamentali il titolo (<title>…..</title>) e la descrizione (<meta name=“description”
content=“….” />) di una pagina. Quando effettuiamo delle attività SEO per un sito lo ottimizziamo
per alcune parole chiave e queste guideranno, seppur non imprigionandoci, il nostro lavoro. Il titolo
e la descrizione devono contenere la parola (o le parole) chiave per cui vogliamo ottimizzare la
nostra pagina e, importantissima, è la loro posizione in essi. La posizione della parola chiave ne
9 Attività SEO determina il peso per il motore di ricerca: parliamo di prominenza di una parola chiave, tanto
maggiore quanto prima essa appare nei contenuti. Oltre alla prominenza è importante la densità di
una parola chiave, ovvero quante volte questa viene ripetuta: è opportuno ripeterla alcune volte ma
conservando sempre un testo sensato e leggibile: ricordiamoci che l’utente che trova la nostra
pagina legge i contenuti di questi tag e sta a loro invogliarlo a vedere il nostro sito. Stesso discorso
di prominenza e densità va fatto per il corpo della pagina ma qui esistono ulteriori accorgimenti.
Nel corpo della pagina è importante inserire un titolo e, per dargli maggiore “enfasi” va utilizzato il
tag “H1” (<h1>….</h1>). Grazie agli stili è possibile definire la visualizzazione dei contenuti del
tag non rinunciando, per l’ottimizzazione, alla qualità visiva delle nostre pagine. Va da sé che il
titolo deve contenere le parole chiave scelte per l’ottimizzazione. Altri tag che danno importanza
sono i vari “h2”, “h3”, “h4” la cui importanza va però sempre diminuendo. Un altro accorgimento
sta nell’usare i tag bold (<b>…</b>) o strong (<strong>…</strong>) per evidenziare le parole
chiave nel testo: lo spider le riconosce come più importanti. Oltre agli interventi sul testo esistono
altri importanti accorgimenti come la scelta del nome dello spazio web, che può contenere la parola
chiave aiutando parecchio, dei percorsi interni, inserendo parole chiave nelle cartelle e nei nomi dei
file. Ulteriori accorgimenti per ottimizzare una pagina sono la compilazione dell’“ALT” dei tag
“IMG”, dei “Title” dei link ed altri contenuti invisibili “leciti”.
Abbiamo parlato di contenuti invisibili “leciti” in quanto esistono delle tecniche “spinte” di
ottimizzazione che possono farci guadagnare facilmente ed in poco tempo posizioni nel motore di
ricerca ma ci espongono al rischio di penalità e di ban. Oggi nel web spopolano i siti flash e questo
è poco gradito ai motori di ricerca che esplorano il testo nelle pagine. Facilmente capita che, per
non disturbare la grafica ma favorire il posizionamento, si trovi in alcune di queste pagine del testo
nascosto (magari dello stesso colore dello sfondo, molto piccolo o posizionato fuori dallo schermo):
questo può far incorrere la pagina in pesanti penalità se non nel ban dal motore di ricerca. Altra
tecnica spinta è la creazione di “Doorways” ossia pagine altamente ottimizzate che in pochi istanti,
spesso impercettibili, ti reindirizzano verso altre pagine. Anche in questo caso è alto il rischio di
essere bannati. La tecnica “spinta” più sofisticata è quella del “Cloacking” che consiste nel
riconoscere se a visualizzare la pagina è un bot (spider) o un utente e mostrare pagine diverse in
base a chi ha fatto la richiesta: verrebbero così mostrate pagine testuali ottimizzate al bot e pagine
graficamente perfette, senza problemi di ottimizzazione all’utente. Questa tecnica porta al ban
sebbene non sia semplice intercettarla. Una possibile tecnica è quella di visualizzare la “Copia
cache” della pagina fatta dallo spider: se è diversa dalla pagina allora siamo di fronte a Cloacking. È
tuttavia possibile indicare al bot di non fare copie cache tramite un apposito tag. Una tecnica
permessa per chi non vuole rinunciare ad un sito puramente grafico è quello di creare delle
“Welcome page”, ovvero delle pagine testuali ottimizzate che ci linkano al sito vero e proprio.
Ora che abbiamo parlato del concetto di “Ottimizzazione” di una pagina dobbiamo discutere
anche il concetto di “Sovraottimizzazione”. Google ha introdotto degli algoritmi che penalizzano
le pagine troppo ottimizzate. Abbiamo parlato in precedenza dell’importanza di ripetere le parole
chiave e del concetto di densità: una densità ottimale è fra il 5% e il 10%, oltre potremmo essere
penalizzati. Scrivere i testi in maniera naturale, senza sforzarsi di ripetere per forza le parole chiave
ogni tot di parole è la cosa migliore, il testo si può poi ottimizzare con calma in seguito evitando di
perdere il senso del contenuto.
10 Attività SEO 1.4 Linking
Altro passo fondamentale per ottenere un buon posizionamento è quello, come detto in fase di
presentazione degli algoritmi, di ottenere link e buoni link. Elaborare una strategia di linking è forse
la fase più complessa e lunga di un’attività SEO, anche perché se i link arrivano a gruppi e solo in
un determinato periodo il motore di ricerca sospetta che non siano naturali e quindi ci può
penalizzare. L’attività di procacciamento di link deve essere graduale e varia: varia perché non
dobbiamo cadere in catene di link circolari, ossia io linko un sito che ne linka un altro che linka me:
se i nostri link sono tutti del genere incorreremo in pesanti penalità su Google. I link devono
provenire da varie fonti ed è opportuno che non siano “scambi” di link, quantomeno che la maggior
parte non lo siano. Parlando di strategie di linking è bene considerare anche i link interni al sito: una
buona struttura favorisce il posizionamento del sito garantendogli tematicità, difatti è opportuno che
le varie sezioni linkino la home ma non si linkino fra loro, avendo invece link interni alla sezione.
Tornando a parlare di link provenienti dall’esterno proseguiamo il discorso sulla “tematicità”
parlando dell’“anchor text” ossia il testo con il quale siamo linkati. Il testo dei link verso di noi è
fondamentale perché garantisce tematicità rispetto a delle parole chiave per le quali otterremo
importanti benefici di posizionamento: è importante chiedere di essere linkati con le parole chiave
prescelte ma è altrettanto fondamentale che a volte il l’anchor text cambi: se è sempre uguale è poco
naturale e verremo penalizzati. Stesso discorso per le pagine linkate: la maggior parte dei link è
opportuno vadano sulla home ma è fondamentale avere qualche link alle pagine interne per
preservare la “naturalità” pretesa da google.
1.4.1 Inserimento in Directory
Dmoz ‐ Open directory project: l'unica vera alternativa a Yahoo! Directory in questa popolata nicchia di servizi
Attività fondamentale
per ottenere dei buoni link è
quella della registrazione
delle pagine nelle “Directories”. Abbiamo visto in precedenza
cos’è
una
“Directory” e, come detto in
precedenza, alcune di queste
hanno un ottimo “Trust
Rank” garantendo quindi
importanti vantaggi. Le
prime e più importanti directories in cui registrarsi
sono sicuramente “Dmoz –
ODP” e “Yahoo! Directory”:
queste godono di particolare
importanza nella considerazione dei motori. Se facciamo la ricerca “Directory”
su google troveremo poi
11 Attività SEO un’altra miriade di directory minori che, sebbene non garantiscano i benefici delle principali, sono
link e danno visibilità: l’utenza più professionale usa le directory per cercare siti “a tema”.
1.4.2 Article Marketing
Altra attività molto utile ed importante è quella dell’article marketing. In rete esistono molti
servizi gratuiti per l’emissione di comunicati stampa dei quali, una buona parte, dopo valutato il
comunicato lo pubblica in circuiti di comunicati
moltiplicando il proprio effetto. Scrivendo questi
comunicati capita spesso di poter inserire dei link
oppure di avere un link al sito della propria “azienda”. L'article marketing è un metodo veloce e sicuro per In quest’ultimo caso sono richiesti dei dati quali ottenere link, l'unico requisito è la qualità del testo scritto
azienda e la propria posizione nell’azienda ma,
terminata la registrazione, avremo il nostro servizio ed i nostri link.
Ultimo, ma non meno importante, accorgimento per ottenere dei buoni link è quello di creare
dei siti di supporto a quello che vogliamo posizionare. Nel web è pieno di servizi “user friendly” per
la creazione di blog o semplici pagine personali: è il caso di “Blogger” di Google, dei “Live Space”
di Microsoft, di Wordpress e tanti altri. Creando queste piccole pagine, inserendo un post ogni
tanto, aggiungeremo regolarmente link al nostro sito principale. È importante, in questa fase della
nostra ricerca di link, inserire in directories anche queste pagine e supportarle con qualche attività:
maggiore sarà il loro Pr e Tr maggiore sarà quello trasferito al sito su cui lavoriamo.
1.5 Esempi pratici
Passiamo ora a degli esempi pratici di questa attività. Nel corso del tirocinio ho lavorato al
sito clickfarma, caso disperato perché quasi interamente costituito da immagini, ed Horse Country
che per un mesetto buono abbiamo avuto in 4^ posizione su google ed in 1^ su Yahoo!. Tuttavia
nell’esempio che presenterò parlerò di un sito personale in quanto, slegato dall’azienda, ho avuto
totale libertà d’azione realizzando ogni possibile accorgimento che, nei siti aziendali, non ho
utilizzato appieno. Il sito che sfrutterò per l’esempio è “Oratori di Arbus”.
Contrariamente a quanto detterebbe la logica, con questo sito non ho cominciato
dall’ottimizzazione: questo perché esiste una nuova versione in lavorazione che sto ottimizzando
all’atto della creazione. Le prime attività svolte su Oratori di Arbus sono state proprio sul linking,
inserendo il sito nelle varie directories nelle quali ho inserito i siti aziendali. Come detto in
precedenza le prime segnalazioni sono state fatte a Dmoz e Yahoo! Directory che però, vista la
mole di lavoro, impiegano mesi a valutare le pagine ed inserirle. Nel mentre il sito è stato inserito in
molte directories minori e questo ha portato il sito da page rank nullo al page rank 0. Con
l’inserimento di alcuni titoli e descrizioni non ottimizzate il sito ha iniziato a posizionarsi bene:
vedremo ora la strategia utilizzata.
Analizzando le parole chiave con lo strumento Google Adwords, ho selezionato come parola
chiave “forte” su cui puntare “Oratori” che, con concorrenza media, gode di un traffico mensile
medio di circa 12.100 ricerche. Volendo puntare anche sulla località, Arbus, sulla cui ricerca c’è
una certa concorrenza, ho selezionato la keyword strategica “Oratori di Arbus”. Appare scontato
dire che per questa parola chiave la concorrenza sia molto bassa e goda della prima posizione su
tutti i motori di ricerca per le voci “Oratori di Arbus”, “Oratorio di Arbus”, “Oratori Arbus”, ecc.
12 Attività SEO ma la cosa interessante è che, ottimizzando la strategia di linking e di ottimizzazione per questa
parola chiave, sto rafforzando le parole chiave “Oratorio” ed “Arbus” portandomi fino alla 6^
posizione per la prima ed alla 12^ per la seconda.
Google adwords è uno strumento fondamentale per capire cosa cerci l'utenza e come lo faccia
Una volta scelta la parola chiave strategica sono stati definiti titolo e descrizione delle pagine
principali: attualmente il sito è stato leggermente ottimizzato per provare a salire ulteriormente per
le parole chiave “forti” contenute nella nostra keyword strategica. Riporto qui sotto il titolo e la
descrizione della home page:
<title>Oratori di Arbus ‐ Una finestra sull'oratorio</title> <meta name="description" content="Oratori di Arbus ‐ Una finestra sull'oratorio è il sito degli oratori San Giuseppe e San Giovanni Bosco in Arbus. Il sito Oratori di Arbus è nato per promuovere le attività dei due oratori ed offrire servizi agli utenti di internet." /> Com’è immediatamente visibile la
parola chiave strategica, e quelle forti, sono
state ripetute per dare una leggera
ottimizzazione su queste. Passiamo ora
all’analisi
del
contenuto
ottimizzato
guardando uno screenshot dell’home page.
Com’è possibile osservare, il titolo è
riportato all’inizio ed in “H1” in modo da
dargli una particolare rilevanza. Se si fa
attenzione è possibile notare l’utilizzo del
“bold” (grassetto) all’interno della pagina ad
evidenziare la keyword strategica “Oratori
di Arbus”.
Osserviamo inoltre come sulla destra ci
sia scritto “News dagli oratori” a ripetere
ulteriormente la parola chiave forte su cui
puntiamo.
Effettuando
un’analisi
del
contenuto della pagina vediamo che, con 8
occorrenze, la chiave “Oratori di Arbus” ha
una densità del 5,03% ed una prominenza
Esempio di testi ottimizzati: Home page del sito "Oratori di Arbus"
13 Attività SEO media del 59% dovuta alla posizione della prima occorrenza. La prominenza non altissima di questa
parola chiave è dovuta al codice inserito nella pagina prima di questa: un errore fatto in questa
versione del sito è un titolo iniziale come immagine invece che testuale. Questo problema sarà
risolto nella prossima versione del sito una cui screenshot è visualizzabile dall’apposita news. In
questa nuova versione di Oratori di Arbus, oltre ad una keyword strategica con prominenza
prossima al 100%, si può osservare chiaramente l’ottimizzazione della pagina sui contenuti.
Tornando all’attuale versione, quella in esame, la densità più o meno ottimale per la nostra parola
chiave ci permetterà di non incorrere in penalizzazioni da sovraottimizzazione godendo comunque
dei benefici di una pagina ottimizzata. Altra cosa importante è la prominenza al 100% nel titolo e
nella descrizione contenuti nell’intestazione del sito.
Vediamo ora la fase più interessante e laboriosa: il procacciamento di link. Come detto in
precedenza l’attività è cominciata con l’inserimento delle pagine del sito in varie directories più o
meno importanti. Sebbene per ora le principali directories non abbiano ancora inserito il sito, questo
è stato inserito in una buona trentina di directories minori che, anche a basso Pr e Tr, hanno
permesso una tematicizzazione del sito grazie agli anchor text ed un lieve aumento del suo Pr.
Grazie a questo il sito ha attualmente guadagnato parecchie posizioni ma l’attività non si è fermata
qui.
Abbiamo parlato in precedenza dell’attività di article marketing che si è svolta su una ventina
di siti che forniscono questo servizio. Fra i vari siti di emissione di comunicati stampa voglio
citarne uno in particolare in quanto mette il comunicato, oltre che sulle proprie pagine, in circuiti di
siti dando un grosso impulso all’attività SEO svolta per Oratori di Arbus: questo sito è “comunicati‐
stampa.net”. Su questo sito è richiesta la registrazione con Azienda, posizione nell’azienda ed ovviamente
un recapito e-mail. Una volta registrati sarà possibile emettere facilmente dei comunicati stampa
come se si postasse su un blog. La differenza fra questo servizio ed un blog, a parte l’inserimento in
circuiti di siti che pubblicano comunicati, è che all’atto della pubblicazione del comunicato questo
non appare ma viene inviato ad uno staff per la valutazione e revisione. Utilizzando ormai da oltre
un mese questo interessante servizio ho avuto modo di accorgermi come la revisione diventi più
veloce man mano che si pubblicano comunicati: evidentemente lo staff offre fiducia a chi pubblica
regolarmente post corretti come contenuti e forma.
Un’attività fondamentale nella
fase di linking, che da tematicità alle
pagine e al sito, è la creazione di siti
satellite sullo stesso argomento del
sito principale. Al fine di ottenere
link “a tema” ho creato 7 blog
sull’argomento oratorio nei quali
posto, modificando sempre il testo
ma non gli argomenti, alcune notizie
sull’attività oratoriana inserendo nei Il blog dell'oratorio: link a tema per il sito al fine di favorire un buon vari post dei link alla root del sito o posizionamento
ad una specifica notizia: come detto in precedenza è opportuno che un link ogni tanto non sia alla
14 Attività SEO home page. Questa attività mi permette di ottenere link in gran numero ma, come detto pocanzi,
fondamentale è che siano link a tema.
In un’attività volta a dare visibilità ad una pagina,
fondamentale è approfittare di tutti gli strumenti a disposizione
e google ce ne offre uno particolare: “Google maps”. Google
offre la possibilità di registrare gratuitamente la propria attività
commerciale “localizzandola” in delle mappe. Oltre che dare
una grossa visibilità, in quanto le mappe vengono mostrate
sempre fra le prime posizioni delle ricerche per una data parola
chiave, è possibile inserire varie informazioni sull’attività in
modo “user friendly” oltre che ottenere un link al proprio sito.
Google maps: visibilità, link e pubblicità
Oggi si sta velocemente evolvendo, guadagnando
un’importanza tale da impensierire google, il mondo del social networking ed in particolare
facebook. Su facebook, a supporto del sito e dell’attività in generale, ho creato un profilo ed una
pagina. Il profilo serve principalmente a gestire la pagina nella quale, tramite l’applicazione “fbml”
(Face Book Markup Language), che permette di scrivere codice fbml ma anche HTML, ho inserito
un link al sito che mi può passare page rank e trust rank; ovviamente è stata verificata l’assenza del
“meta robots” che nega il passaggio di questi valori. Nell’attività svolta sul social networking ho
creato anche un account su Twitter, fenomeno in espansione all’estero che potrebbe avere
interessanti prospettive future anche in Italia.
Altra attività, oggi collegata anch’essa a google, è quella che sto svolgendo su youtube. Con
la registrazione e la creazione di un canale ho ottenuto un link e, inserendo del buon materiale,
questo mi permetterà di deviare un traffico “interessante” sul sito principale.
Ancora poco conosciuto in Italia è il fenomeno del social bookmarking. Nel web esistono
dei servizi come “delicious” che permettono di segnarsi e condividere dei siti web. Oltre che dare
un link, questi servizi permettono di condividere questi link con terze persone che, a loro volte,
potrebbero segnarseli e condividerli. Nel campo del social bookmarking, oltre a delicious, per il sito
“Oratori di Arbus” ho svolto delle attività su “digg” che permette di condividere video, immagini o
articoli. Ogniqualvolta inserisco una news sul sito la collego a digg ottenendo un link non sulla root.
Delicious: non passa Page Rank ma da un'ottima visibilità
Dopo aver parlato delle varie attività svolte per migliorare il posizionamento sui motori di
ricerca, parliamo ora della monitorizzazione dei dati relativi all’attività SEO. Vedremo ora due
attività di monitoring, una sull’evoluzione del posizionamento tramite il software Advanced Web
15 Attività SEO Ranking della Caphyon ed una seconda sulle statistiche del sito: visite, fonti delle visite,
localizzazione geografica delle visite, etc.
Lavorando in J-Service sul sito di Horse Country mi fu poi chiesto di monitorare i risultati
dell’attività cercando un software adatto. Dopo una breve ricerca ebbi modo di conoscere Advanced
Web Ranking che trovai semplice ed intuitivo e presentai all’azienda. All’azienda piacque il
software in questione che divenne poi quello usato per questo tipo di attività. Passiamo ora al suo
utilizzo per monitorare l’evoluzione del posizionamento del sito Oratori di Arbus: innanzitutto
bisogna creare un progetto dove vengono richiesti i siti, le parole chiave ed i motori di ricerca su cui
effettuare il controllo.
All’atto della creazione del progetto per il sito “Oratori di Arbus” ho scelto come motori di
ricerca i 3 principali ovvero Google, Yahoo! e Bing che da poco ha sostituito il Live Search di
MSN. Le parole chiave per le quali ho voluto controllare il posizionamento sono “Oratori di
Arbus”, “Oratorio di Arbus”, “Oratori”, “Oratorio” ed “Arbus”. Come detto in precedenza
“Oratori di Arbus” ed “Oratorio di Arbus” sono delle keyword strategiche che, a bassa
concorrenza, contengono delle parole chiave forti come “Oratori”, “Oratorio” ed “Arbus”. Le
parole chiave “Oratorio” ed “Arbus”, stando ai dati forniti da Google Adwords, hanno un volume
di ricerca medio mensile di 165.000 mentre “Oratori” garantisce 12.100 ricerce al mese.
Potenziale visibilità media mensile per le parole chiave scelte
A partire dai primi di luglio, terminato il tirocinio, ho avuto modo di partire con un’intensa
attività SEO e di Marketing per dare visibilità al sito e creare una discreta immagine sul web agli
oratori. In questa fase analizzeremo i dati relativi al posizionamento lasciando altre considerazioni
alla prossima fase: quella dell’analisi delle statistiche relative al sito tramite Google Analytics.
16 Attività SEO Monitorizzazione del posizionamento tramite Advanced Web Ranking
Il grafico qui sopra offre una panoramica di come, per le diverse parole chiave, si sia evoluto
il posizionamento del sito su Google. Come si può osservare gli effetti dell’attività SEO sono stati
da subito evidenti. Va considerato l’inserimento in Directory fatto nel periodo del tirocinio che ha
permesso al sito di iniziare a guadagnare Pr e Tr ma con luglio è partita un’attività di linking a 360°
volta, oltre che al numero, a dare tematicità al sito. Come già spiegato sopra per dare tematicità è
importante l’anchor text ma lo è anche il sito che linka, per questo i blog a supporto, condividendo
il tema del sito principale, hanno avuto un forte impatto sul suo posizionamento. Sempre tramite
AWR (Advanced Web Ranking) è possibile verificare informazioni quali densità delle parole
chiave e l’evoluzione della concorrenza, osservando le posizioni per noi di interesse su un motore di
ricerca e come si sono modificate in un dato periodo.
Altra attività fondamentale, per studiare la bontà del lavoro svolto, i suoi effetti ed
eventualmente valutare dei cambiamenti di strategia, è il monitoraggio delle statistiche sull’uso del
sito tramite Google Analytics. Nella pagina principale di Analytics viene chiesto il progetto del
quale chiediamo informazioni (è possibile monitorare molti progetti contemporaneamente). Una
volta scelto il progetto abbiamo subito davanti un grafico cartesiano sull’andamento del traffico
giorno per giorno. Questo permette di tenere sotto controllo la risposta del pubblico ad eventuali
annunci o modifiche al sito per comprenderne il gradimento. Va da sé che manovre ben riuscite
sono importanti spunti per attività future mentre altre con scarsi risultati indicano il poco impatto
sull’utenza decretandone un probabile poco interesse per noi.
17 Attività SEO Altro dato molto interessante che ci appare nella pagina root del nostro progetto su Analytics
è quello delle percentuali di traffico generato dalle varie sorgenti.
La maggior parte del traffico è generato dal motore di ricerca: questo rende palese l'importanza che una buona posizione nella SERP riveste
Come si osserva facilmente nell’immagine, l’impatto dell’attività SEO sul traffico nel sito è
importantissimo: da google arriva ben il 63,16% del traffico totale. Com’è logico pensare, per
un’azienda è fondamentale essere vista, non solo avere un bel sito, e questo rende l’attività SEO
un’attività importante e con ottimi sbocchi professionali. Altro dato che mi piace sottolineare è il
27% di visite giunte da “Siti di riferimento” ovvero siti che ci linkano. Analizzando più in dettaglio
le sorgenti del traffico ci troviamo di fronte le varie fonti con varie informazioni.
Sorgenti di traffico: Dopo il motore di ricerca riveste discreta importanza l'attività sui social network
Guardando l’immagine si possono tirare alcune
considerazioni. Ad esempio prendiamo il dato con le visite
provenienti dalla pagina face book. Le 10 visite, non poche in
quanto rappresenta il dato più alto per le deviazioni al sito
principale, non sono però di particolare interesse al momento.
L’utente che da facebook arriva sul sito si trova davanti una
struttura probabilmente complessa rispetto a quella a cui è
abituato sul social network. Per questo il suo tempo medio di
permanenza è molto basso, pochi secondi, e su 10 visite sono
state visualizzate solo 12 pagine: solo uno o due hanno aperto
Dati sul traffico e sul comportamento dell'utenza sul sito
18 Attività SEO una seconda pagina. Questo può dare alcune indicazioni sul nuovo sito attualmente in lavorazione il
quale avrà una struttura leggermente differente e semplificata. Osserviamo poi le visite generate
dall’attività di article marketing: sommando le varie fonti del genere arriviamo ad 8 visite ma
anche qui c’è un dato sulla permanenza non incoraggiante. Su questo devo fare mea culpa in quanto
è capitato che alcuni comunicati stampa li abbia pubblicati prima di inserire le notizie sul sito
ufficiale e chi poi visita il sito e non trova il giusto riscontro è naturalmente portato a ritenere tali
comunicati poco credibili e non visitare ulteriormente la pagina. Tolte un paio di occasioni del
genere all’inizio dell’attività sto ora decisamente più attento a questi piccoli ma fondamentali
dettagli. Dato curioso è poi quello del blog di riferimento creato su libero: ben 27 minuti sul sito
con la visualizzazione di 7 pagine. Questo è un dato incoraggiante perché indica che il sito contiene
materiale in grado di incuriosire e quindi un’attività volta a dare visibilità non è inutile: è importante
che, soprattutto con una certa visibilità, si goda di uno standard qualitativo di un certo livello
altrimenti questa visibilità diventa un danno d’immagine. Le due visite da Google maps sono mie
quindi non fanno testo, volevo verificarne il corretto funzionamento. Punto tuttavia molto su
quest’attività perché, alla ricerca “Oratori” le mappe appaiono nelle prime posizioni e, per questa
parola chiave, esistono solo 3 voci di cui 2 rimandano al sito degli oratori di Arbus. Altro
importante dato di valutazione, oltre alle pagine visualizzate e la percentuale di nuove visite che
sono di facile lettura, è la frequenza di rimbalzo. Questo parametro da la percentuale di quanti
abbandonano il sito dopo aver visualizzato una sola pagina. Com’è prevedibile il traffico diretto è
quello con la minor frequenza di rimbalzo, conoscono il sito e ci vanno perché sanno che c’è
qualcosa che può loro interessare, ma molto importante è il dato di Google e quello generale: una
frequenza di rimbalzo del 50%, nella mia breve esperienza in ambito SEO, mi è parso sia un dato
molto buono. A conforto della mia impressione analytics offre la possibilità di fare un confronto fra
il proprio sito e i siti di varie categorie. Nella categoria “Attività ricreative” i dati relativi al sito
sono positivi rispetto alla media e per un sito giovane come quello su cui opero è un dato
incoraggiante.
19 Attività SEO Sempre in ambito di visite e comportamento dei visitatori, possiamo osservare la provenienza
geografica delle visite. Nelle statistiche ne vediamo una dalla Grecia ed una dal Regno Unito a
fronte delle 213 provenienti dall’Italia. Andando alla sezione Italia ci viene mostrata una cartina con
dei punti evidenziati ad indicare la provenienza e la concentrazione delle visite, dati poi messi in
tabella appena sotto. In questa tabella, riportata qua sotto, vediamo i dati generali per la nazione
selezionata e poi nel dettagli le varie zone da cui le visite provengono con i dati zonali. Il grosso
delle visite viene dalla zona di Cagliari, nel sud della Sardegna, zona dove si trova Arbus. È
comprensibile che vedendo il titolo “Oratori di Arbus” l’utenza locale possa essere più motivata a
visitare il sito rispetto agli altri. A conforto di quanto detto possiamo anche osservare il tempo
medio sul sito che nel cagliaritano è di ben 9 minuti e 15 secondi.
Localizzazione geografica delle visite
Altri dati utili che Analytics ci può fornire, sono i dati sui software e le plugin utilizzate dagli
utenti. Su 214 visite, al 20 luglio 2009, è possibile sapere che 129 sono fatte tramite firefox, 78
tramite Internet Explorer, 4 tramite Google Chrome e 3 tramite Safari. È poi possibile analizzare i
dati nello specifico, guardando ad esempio le versioni di Internet Explorer utilizzate: 37 visite
provengono da utenza di Interne Explorer 8.0, 34 sono fatte tramite IE 7.0 e 7 sono fonte di utenza
di IE 6.0. Analizzando questi dati posso fare alcune considerazioni: ad esempio sono a conoscenza
di gravi problemi di visualizzazione con IE 6.0 ma valuto anche che 7 visite su 214, vista la
graduale migrazione dell’utenza di IE 6.0 verso le versioni successive, non sono per me tanto
significative da giustificare il lavoro di ottimizzazione per quella versione del browser. Il sito è
invece testato e funzionante sotto tutti gli altri browser.
20 Attività SEO Discorso analogo posso fare analizzando le varie risoluzioni. Mi rendo facilmente conto che
con una risoluzione 800x600 o inferiore il mio sito, come la maggior parte, non verrebbe
visualizzato al meglio o nella sua interezza. Posso però controllare tramite analytics anche questo
dato. Le visualizzazioni con risoluzione 800x600 rappresentano l’1,87% dell’utenza con 4 visite su
214. Il dato è pertanto poco rilevante.
Raccolta di dati tecnici sull'utenza: risoluzione video dell'utenza
Anche per quanto riguarda il supporto “flash” sono solo 4 gli utenti sprovvisti, per cui, nel
nuovo sito, ho deciso di mettere, seppur con molta parsimonia e solo come filmati, alcune
animazioni flash. La parsimonia con il flash è dettata dal fatto che non è di gradimento ai motori di
ricerca che invece sfruttano il testo contenuto nelle pagine nei loro algoritmi.
Per comprendere l’utenza del sito e come venir loro incontro, è inoltre utile sapere che tipo di
connessione usano. Gli utenti che usano connessione via dial-up sono 4 e, comprensibilmente, loro
hanno una frequenza di rimbalzo del 100% con un basso tempo medio sul sito. Il sito degli oratori
di Arbus ha parecchie immagini nel suo tema e questo può appesantire non poco la visita di un
utente con una connessione lenta.
21 Attività SEO Al termine di questa panoramica, tutt’altro che esaustiva, sulle funzioni di Google analytics,
analizziamo un ultimo dato dal quale trarre alcune conclusioni: la fedeltà. Osservando il grafico qui
sotto vediamo che la maggior parte dell’utenza ha visitato il sito una sola volta ma c’è un altro dato
interessante: ben 89 utenti hanno visitato il sito più di 9 volte di cui 26 ha fatto fra le 51 e le 100
visite. Questo da una chiara impressione di come si sia creato un pubblico di nicchia che cerca
costantemente qualcosa sul sito, probabilmente attratti dal poco materiale pubblicato
settimanalmente.
Fedeltà degli utenti
Concludo qui il resoconto sull’attività SEO rimandando alle conclusioni per alcune riflessioni
riguardanti anche il corso di studi seguito. Proseguirò ora col trattare alcune attività accessorie
svolte durante il tirocinio e per lavori personali.
22 Attività SEO 2. Interazioni client-server
Lavorando in J-Service ho fatto la traumatica conoscenza dei CMS (Conten Management
System). I CMS sono dei gestori dei contenuti che permettono in maniera user-friendly di gestire
siti anche complicati tramite appositi moduli. Poco fa ho detto che per me è stato un po’ traumatico
dover lavorare con questi sistemi perché, fino al giorno prima di entrare in J-Service, ero abituato a
scrivere codice lato server in php. L’impatto con i CMS e l’impossibilità di scrivere codice serverside, mi ha giocoforza spinto ad approfondire la conoscenza di javascript, che fino ad allora avevo
un po’ trascurato. Entrando nel mondo di Javascript ho avuto modo di scoprire i grossi passi avanti
fatti in questi ultimi anni con tecnologie quali AJAX ed i frame work javascript. Premetto che non
ho avuto modo di
utilizzare queste tecnologie ma su Javascript ho lavorato parecchio e sia in J-Service che poi personalmente mi è risultato parecchio utile. In J-Service ho fatto parecchia
pratica e cito come
esempio il sito delle
Autolinee Baire attualmente in costruzione.
Oltre che inserire i vari
contenuti
tramite
l’apposito modulo del
CMS ho avuto modo di
lavorare al foglio di Al passaggio del mouse sulla fermata appaiono gli orari a cui passa il pullman
stile per aggiustare alcune imprecisioni grafiche e di creare delle funzioni JS per la gestione di pubblicità sui pullman ed
orari delle varie tratte. Nell’immagine qui sopra possiamo vedere un dettaglio del sito tourbaire:
tramite un select viene gestita la selezione della tratta di cui si vuole conoscere gli orari. Al
cambiare del select vengono modificate le impostazioni di visibilità di alcuni “div”, ovvero dati
contenuti fra i tag <div>….</div> contenenti la lista delle fermate. Al passare del mouse su ogni
fermata viene mostrato un elenco degli orari a cui il bus ci passa. In questo esempio mi sono un po’
scontrato con il CMS in quanto la gestione del “select” tramite linguaggio server side è molto
semplice, tuttavia devo riconoscere che, gestendo la cosa tramite Javascript, evito un inutile
caricamento di pagina necessario per passare i dati al server. Anche nella sezione delle pubblicità il
funzionamento è analogo: create delle zone visibili, sovrapposte ad un’immagine di un bus, apparirà
il prezzo della pubblicità al passare del mouse nell’apposita sezione.
Come detto pocanzi in J-Service non c’è stata, usando Javascript, un’interazione client-server
in quanto il lato server è totalmente affidato al CMS, tuttavia l’esperienza maturata nell’uso di
Javascript m’è tornata utile per gestire il sistema di news del nuovo sito degli oratori attualmente in
lavorazione. Ispirandomi alla filosofia del mio acerrimo nemico CMS, ho pensato di caricare i
24 Attività SEO contenuti del sito da database, per poter più in là modificare facilmente anche i contenuti, e non solo
gestire news, forum e messaggistica personale, in maniera guidata. Tuttavia il caricamento da
database impone dei limiti: non è possibile caricare codice lato server. Questo fatto ha rappresentato
uno scoglio non indifferente per il caricamento delle news contenute nel database. Per ovviare a
questo problema ho adottato uno stratagemma che prevede l’inserimento, tramite script php, delle
news in un’array Javascript. Questo è possibile grazie al fatto che posso creare codice javascript
dinamicamente. La tecnica adottata prevede una funzione che, in base alla pagina, esegue
determinati script server-side. La creazione di una funzione del genere si è resa necessaria, avendo
una singola pagina nel nuovo sito che carica tutto in base a delle opzioni. Le opzioni sono
mascherate tramite url-rewriting, molto utile anche in ambito SEO, ambito nel quale il nuovo sito
farà fare un salto di qualità rispetto al precedente, venendo creato tenendo conto di tutte le
problematiche connesse ai motori di ricerca.
25 Attività SEO 3. Installazione di Server virtuali
Un’attività svolta in J-Service nei primi giorni è stata quella di installare su di una macchina
alcuni server su macchine virtuali. La richiesta era di installare un server LAMP (Linux Apache
MySql PHP) su cui poi caricare un CRM (Customer Relationship Management) ed un server
Asterisk per gestire la telefonia VoIP. Al fine di installare le macchine virtuali chieste abbiamo
utilizzato il software VMWare Server. Una volta installato il software, all’atto della creazione della
singola macchina virtuale, mi venivano chieste le risorse da destinarvi dopodiché, una volta creata,
ho potuto procedere all’installazione del server come se fossi su una macchina fisica.
Virtualizzazione
26 Attività SEO 4. Altre attività accessorie
Nei primi giorni ho avuto modo di creare un documento-portafoglio contenente alcuni dei
nostri siti per poterli mostrare a potenziali clienti. Oltre a questo ho effettuato, sempre nei primi
giorni di tirocinio, un’attività di ricerca di recapiti di aziende agricole alle quali poter vendere un
software prodotto in J-Service: Ecostalla. Nell’ambito dell’attività SEO ho avuto modo di esporre
ad un incontro per la definizione di nuove attività per i clienti una relazione creata da me sul
software Advanced Web Ranking che invierò come appendice. Ho avuto inoltre modo di creare una
relazione sul marking video e la sicurezza di un video sul web su richiesta dell’Università di
Cagliari: anche questa verrà allegata in Appendice. Oltre a questo ho svolto attività di marking
video inserendo dei loghi in alcuni video.
28 Attività SEO 5. Conclusioni
Nei primi giorni di tirocinio ho svolto molteplici attività di cui alcune poco affini al mio
curriculum di studente, tuttavia tracciando un bilancio del tirocinio al termine dei due mesi devo
ritenermi molto soddisfatto. Ho trovato l’attività SEO molto interessante, tant’è che poi ho fatto
parecchio esercizio su siti personali ottenendo ottimi risultati, anche perché richiede di interfacciarsi
con il mercato. Nel corso dell’attività SEO mi sono man mano reso conto di come stessi facendo
una vera e propria attività di Marketing, non a caso nel portare avanti questa attività ho lavorato a
stretto contatto con il settore commerciale della J-Service. Sebbene nel corso di Economia
Aziendale e gestione di impresa non si sia scesi molto nei particolari su come si fa marketing, nel
corso della mia attività ho realmente studiato dei settori di “mercato” osservando il comportamento
dell’utenza: che browser preferisce, come reagisce a delle modifiche sul sito, da dove provengono le
visite, che parole chiave cerca, che risoluzione usa, ecc.: tutte informazioni che influenzano e
guidano un’attività volta a dare visibilità ma anche, tramite un buon sito e buoni servizi, a creare
un’immagine per il cliente. L’attività SEO, iniziata per posizionare un sito fine a sé stesso, ho
scoperto poi estendersi e proseguire tramite monitoraggio di statistiche, supporto continuo per non
perdere terreno rispetto alla concorrenza, studio della concorrenza. Mi ritengo decisamente
soddisfatto di quest’esperienza.
Altra attività importante ed inerente agli studi effettuati è stata quella svolta a livello
personale dell’interazione fra client e server passando dati da php a javascript. Nel corso degli studi
a Scano ho avuto modo di studiare, sebbene con altri linguaggi, metodi di interazione fra client e
server nel corso di programmazione in ambienti distribuiti. Lì si parlava molto di Java e della
comunicazione via Socket ma, quando si è studiato il linguaggio JSP, si è studiato un linguaggio
lato server al pari di PHP o ASP.NET, facendolo poi interagire con il client. Non resto a parlare
delle altre attività accessorie in quanto non inerenti al corso di studi e in quanto il tempo che hanno
preso è stato minimo. Perlopiù ho lavorato con i miei colleghi, sempre disponibili quando ho
chiesto dei consigli, nell’ambito dello sviluppo web su siti di clienti, alcuni dei quali hanno fatto
richiesta di attività SEO, poi svolta. Ho avuto modo in questi due mesi di imparare a crearmi un
vassoio lavori e a gestire le priorità, sebbene la mia mentalità non sia ancora volta alla piena
produttività quanto, come programmatore, alla piena funzionalità ed ottimizzazione del codice. Per
questo fatto mi è stata mossa, comprensibilmente, una piccola critica costruttiva: in ambito
aziendale mi si chiede di produrre il massimo nel tempo minimo e non il meglio. Credo che con
l’esperienza mi avvicinerò alla mentalità aziendale ma ritengo anche, sempre con l’esperienza sul
campo, di poter ottenere una buona qualità del lavoro in tempi accettabili.
30 Attività SEO 6. Bibliografia
Videocorso “MADRI” sul “Posizionamento nei motori di ricerca”
32 Attività SEO 7. Ringraziamenti
Al termine del mio percorso universitario, non solo di questo documento, sento di dover fare
numerosi ringraziamenti. Inizio con i miei genitori che mi hanno sostenuto ed hanno creduto in me
anche quando sembrava che non fossi del tutto convinto della mia scelta; un ringraziamento
speciale poi va a Laura che, seppur in maniera indiretta, è stata la scintilla che ha dato il via al
cambiamento che mi ha portato a terminare i miei studi e a sapermi far apprezzare in ambito sia
accademico che lavorativo; un grazie agli indimenticabili colleghi di facoltà a Scano, amici fraterni
e compagni di un percorso che non potrò mai scordare; grazie ai tutori e a tutto il personale della
facoltà di Scano di Montiferro, per me sono stati davvero una grande famiglia e per finire, ma non
ultimi per importanza, agli amici dell’oratorio e di Arbus: non solo grazie a loro e al loro
entusiasmo è nato il sito che è stato oggetto della monografia ma, grazie a loro, anche io vivo lo
stesso entusiasmo che mi aiuta nelle attività di ogni giorno.
34 Caphyon Advanced Web Web
Ranking 6.5
Ranking 6 5
Software per il supporto Software
per il supporto
nelle attività SEO
02/08/2009
1
“Project Manager”
All’avvio del programma si apre la
finestra del “project manager” che
permette la selezione di un
progetto
p
g
esistente o la creazione di
un nuovo progetto. Per catapultarci
da subito nell’esplorazione delle
caratteristiche di questo software
vedremo inizialmente la gestione di
un progetto già esistente
02/08/2009
2
Caphyon Advanced Web Web
Ranking 6.5
Ranking 6 5
Parte II
Parte
M it
Monitoraggio
i
02/08/2009
3
“Advanced Web Ranking Assistant”
Una volta scelto il progetto su cui vogliamo lavorare apparirà una schermata
che permetterà di selezionare rapidamente alcune fra le principali funzioni del
nostro programma. Per cominciare controlleremo il posizionamento attuele
del nostro sito clickando su “Update
p
project”
p
j
02/08/2009
4
“Updating project”
Clickando su “Update
Update project
project” Apparirà una schermata dove vedremo nella
parte in basso una lista dei motori di ricerca e delle keywords aggiunte in fase
di definizione del progetto. La scansione viene effettuata sulle prime 50
posizioni (5 pagine) dei motori di ricerca.
ricerca Secondo il numero di keyword e di
motori di ricerca scelti questa fase può risultare abbastanza lunga
02/08/2009
5
“Current Rank”
Nella schermata del “current
current rank
rank” ci stiamo iniziando ad inoltrare nelle
funzionalità del software. A sinistra della schermata abbiamo 4 sezioni: Keywords,
Search Engine, Websites; sulla destra abbiamo un “help” a tema mentre al centro
abbiamo le informazioni che ci servono.
servono Selezionando la parola chiave ed il motore
di ricerca, ci viene visualizzato l’attuale posizionamento delle pagine del sito scelto,
mostrando anche l’evoluzione rispetto ai precedenti controlli. Oltre al “report”,
nell’immagine,
ll’i
i
possiamo
i
avere i dati
d ti estesi
t i che
h cii mostrano
t
posizionamento
i i
t ed
d
evoluzione in tutti i motori di ricerca scelti in definizio del progetto oppure un
grafico che mostra le variazioni del nostro posizionamento.
02/08/2009
6
“Keyword rank”
Passando alla schermata del “keyword
keyword rank
rank” vedremo ll’evoluzione
evoluzione del
posizionamento del sito per tutte le keyword scelte in definizione del progetto in
un determinato motore di ricerca.
Nel grafico possiamo seguire l’evoluzione del
posizionamento ai vari aggiornamenti. Per alcune
keyword come “tuo cavallo” siamo crollati
apparendo però alle prime due posizioni per
“Resort in Sardegna” che è stata scelta come
keyword
principe.
Questo
è
dovuto
all’ottimizzazione per la keyword principale fatta
anche a scapito di keyword minori
02/08/2009
7
“Search engine rank”
Nella schermata “search
search engine rank
rank” possiamo seguire ll’evoluzione
evoluzione del
posizionamento per una keyword sui vari motori di ricerca
Nel report dell
dell’immagine
immagine possiamo osservare come per la
keyword “horse school” siamo comparsi su MSN, che sta
diventando in questi giorni BING e i cui risultati si stanno pian
piano allineando, ma soprattutto possiamo vedere come
l’ottimizzazione dei meta tag e dei contenuti abbia consentito su
yahoo un sensibile miglioramento della posizione. Yahoo ed MSN
sono molto sensibili rispetto a google all’ottimizzazione: con
google bisogna fare attenzione perché se si sovraottimizza si
rischia di ottenere il risultato inverso incorrendo in penalizzazioni.
02/08/2009
8
“Top sites”
“Top
Top sites
sites” è un
un’utile
utile funzione che mostra i siti meglio posizionati per una keyword
ed un motore di ricerca scelti. Risulta utile all’inizio dell’attività SEO per vedere la
concorrenza, l’evoluzione della situazione e per studiare i siti concorrenti vedendo
a quali modifiche può essere dovuta una variazione di posizione
Nell’immagine
possiamo
osservare
come
il
sito
“hotelvalledell’erica” abbia avuto un miglioramento, in due giorni
di 7 posizioni su yahoo! per la keyword “Resort in Sardegna”.
Sardegna” Una
tale variazione è probabilmente dovuta a modifiche sul sito che,
monitorato prima e dopo, ci avrebbe potuto dare indizi su come
orientare il nostro operato.
02/08/2009
9
“Overview”
“Overview”
Overview da una panoramica della situazione per tutte le keywords e siti su un
motore di ricerca scelto. Al fine di una più semplice consultazione è possibile
applicare dei filtri: nel caso illustrato dall’immagine ho applicato il filtro “changed”
per poter visualizzare tutte le variazioni di posizionamento ottenute su google.
google
Nell’immagine accanto possiamo vedere i filtri
disponibili. Fra questi trovo di particolare
rilevanza per il monitoraggio dell
rilevanza,
dell’attività
attività
svolta, il filtro “changed” che permette di
vedere i cambiamenti dopo aver realizzato
delle modifiche, dando un termometro sulla
bontà del lavoro svolto.
02/08/2009
10
“Visibility”
“Visibility”
Visibility è lo strumento che serve per controllare la visibilità del proprio sito in
base ad un set di keyword e di motori di ricerca. Qui sotto vediamo il controllo sui
principali motori di ricerca, google, yahoo! E MSN per un set di keyword
selezionate I dati indicano un
selezionate.
un’indicizzazione
indicizzazione per 7 nuove keyword,
keyword un
un’apparizione
apparizione
in prima posizione con una nuova keyword, 8 nelle prime due pagine con
incremento di tre pagina rispetto all’aggiornamento precedente
È possibile scegliere i parametri da visualizzare.
N ll’
Nell’esempio
i
sopra abbiamo
bbi
concentrato
l’attenzione sulle prime due pagine di un
motore di ricerca e particolarmente sulle prime
posizioni,
cinque posi
ioni, quelle che statisticamente
riescono a garantire un maggior traffico.
02/08/2009
11
“Keyword analysis”
Altro strumento essenziale per
l’ottimizzazione SEO di un sito,
il keyword
y
analizer consente di
verificare le occorrenze delle
keywords, la loro densità e la
loro prominenza.
Questa analisi può essere fatta
sui contenuti, sui meta tag
title keyword e description,
title,
description
sui links e sugli img ALT.
Tenendo conto della densità
d ll keyword
delle
k
d sii può
ò evitare
it
di
incorrere nelle penalizzazioni
da parte di google dovute alla
sovraottimizzazione
02/08/2009
12
Caphyon Advanced Web Web
Ranking 6.5
Ranking 6 5
Parte II
Parte
II
M difi
Modifica e creazione i
di un progetto
p g
02/08/2009
13
Editare un progetto Clickando
Cli
k d sull simbolo
i b l
, presente
t
nelle sezioni “keywords, “Search
engines” e “Websites”, si aprirà il
menù “Project settings” che
consente di modificare il progetto. Il
“Project settings” è lo stesso menù
che consente di creare un progetto:
per questo trattiamo la creazione e
la modifica insieme. In base alla
sezione in cui viene clickato
.
appariremo in una scheda o l’altra
del “Project
Project settings
settings”
02/08/2009
14
“Search Engines”
Nella prima sezione ci è possibile
visualizzare e selezionare i motori di
ricerca sui quali vogliamo fare attività di
monitoraggio. Clickando su “edit search
engines” ci appare una finestra dove
vediamo una lista comprendente motori
da tutto il mondo: ci viene incontro un
filtro dove digitando Italy ci rimangono
solo
l i motorii italiani.
i li i Una
U volta
l filtrati
fil
ii
risultati ci bastera spuntare i motori di
ricerca che ci interessano e dare l’“Ok”
02/08/2009
15
“Keywords”
Nella sezione keywords dobbiamo inserire
le parole chiave con le quali intendiamo
posizionare il nostro sito. Come visto nella
parte precedente spesso andavamo a
selezionare una parola chiave ottenendo i
dati sul sito che la riguardavano.
riguardavano
Questa sezione offre interessanti funzioni
come il “suggerimento automatico”
mentre digitiamo
di i i
l parole
le
l chiave
hi
ed
d il
costruttore di parole chiave partendo da
una frase.
02/08/2009
16
“Websites”
In questa se
sezione
o e inseriamo
se a o i ssiti
t cche
e vogliamo
og a o
monitorare. Oltre all’aggiunta di un sito alla volta è
possibile importare delle liste:
• LL’opzione
opzione “Type
Type websites
websites” permette di inserire una lista
di siti uno per riga;
• L’opzione “Import from file” permette l’importazione di
una lista precedentemente esportata tramite la funzione
“export” fornita dal software;
• L’opzione “Import from URL” permette di importare
pagine e siti dai
d link
l k contenuti all’URL
ll’
d
dato.
Altra fondamentale funzione è “Index aliases” dove
andiamo a definire le pagine indice dei nostri siti
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17
“Client emails”
Advanced
d
d Web
b Ranking
k
offre
ff la
l possibilità
b l à di
d inviare
i report via e mail
02/08/2009
18
Caphyon Advanced Web Web
Ranking 6.5
Ranking 6 5
Parte III
Parte
III
Tools per attività SEO
per attività SEO
02/08/2009
19
Video sul web: sicurezza e copyright
L’evolversi del mercato e dell’offerta
servizi, insieme alle nuove tecniche di
comunicazione, hanno portato a sentire
sempre di più la necessità di
multimedializzare i nostri messaggi con
presentazioni, immagini, video e non
A prova di ciò, facendo una semplice
ricerca su google, vedremo apparire
insieme alla solita lista di pagine
immagini e video, oltre alle sezioni
apposite a disposizione dell’utente.
dei
solo.
Un grosso problema, mettendo online
il
nostro materiale multimediale, è quello
dei
diritti di autore e della sicurezza. I due
discorsi vertono obbligatoriamente e non
si può
parlare dell’uno prescindendo dall’altro. Inizieremo a trattare il problema della protezione dei nostri
dati e dei problemi di sicurezza con alcuni esempi arrivando infine a discutere come poter provare la
proprietà del materiale eventualmente sottratto.
Problemi di sicurezza
Iniziando a parlare della sicurezza non si può nascondere che, attualmente, una sicurezza totale
non esiste. Portiamo come esempio il sistema attualmente in uso da due realtà conosciute e
consolidate nel mercato del video e del video online: il consorzio NET.T.UN.O e l’Istituto LUCE.
Iniziamo col consorzio NET.T.UN.O il
cui livello di sicurezza è realmente molto
basso. Una prima protezione è data dall’uso
dei “frame” nella propria pagina ossia la
composizione della pagina con altre pagine
delle quali, ad un superficiale controllo, non
abbiamo il codice. Come si vede
nell’immagine però, all’interno del codice
della pagina principale abbiamo i riferimenti
alle pagine componenti che possiamo aprire
digitandone l’indirizzo nel nostro browser.
j-Service s.r.l
Roberto Musa
1
Apriamo ora il frame contenente i video e ne andiamo a studiare il codice.
Come si può osservare nell’immagine, all’interno di questa pagina è contenuto il riferimento al
video che può così essere facilmente scaricato. Digitando nel browser l’indirizzo del video abbiamo
così scaricato il video contenuto sul sito del consorzio NET.T.UN.O..
Passiamo ora all’istituto LUCE. L’istituto LUCE usa un sistema differente che, tramite
l’utilizzo della tecnologia flash, nasconde l’indirizzo della risorsa video impedendo alla maggior
parte degli utenti di scaricare il video, ma non a tutti.
Il punto debole di questa tecnologia, punto debole di qualunque tecnologia, risiede nella
necessità del sistema di scaricare in locale quanto sta facendo vedere all’utente. Ecco che diventa
possibile, conoscendo i software che usiamo, intercettare questo automatico ed inevitabile
scaricamento. Nel nostro esempio noi abbiamo utilizzato Mozilla Firefox.
Mozilla Firefox, ha una propria cartella di
dati “Cache”, ossia di dati temporanei tenuti in
memoria al fine di velocizzare l’utilizzo
dell’applicazione (per questo una seconda visita
ad una pagina web è più veloce, le immagini le
abbiamo già in memoria dalla visita precedente).
Accedendo alla cartella cache di Firefox ci
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troveremo una lista di file che, messi in ordine di dimensione, ci renderà vita facile a scovare quale
file sta crescendo durante il caricamento del filmato. Una volta identificato il file che ci interessa gli
aggiungeremo l’estensione appropriata, generalmente “.flv”, ed avremo in locale il nostro filmato.
Va poi detto l’enorme mole di software esistente per scaricare i file “protetti” sul web che
vanificano il 100% dei nostri tentativi d’impedirne lo scaricamento.
Copyright e firme
Parlando di copyright intendiamo la necessità di provare la proprietà della risorsa multimediale
che, caricata in internet, può venire più o meno lecitamente sottratta e distribuita. Una tecnica
immediata è quella di inserire nelle nostre risorse, immagini o video, una firma o un logo che ci
identifichi. Nelle immagini la cosa è abbastanza immediata mentre per i video abbiamo bisogno di
alcuni strumenti, tutti comunque reperibili gratuitamente.
Il software col quale vedremo ora un esempio si chiama Virtual DUB ed è reperibile sul web in
versione freeware.
Come si può osservare nell’immagine, una volta selezionato il video su cui lavorare, è possibile
applicare dei filtri fra i quali uno chiamato “logo”. Il filtro “Logo” permette di inserire nel video
un’immagine in una posizione decisa dall’utente, impostandone eventuali trasparenze: questo logo
diventerà parte integrante del video e sarà inserito in ogni fotogramma fornendo come risultato
finale un video come nell’anteprima generata dal programma visibile nell’immagine qui sotto.
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Una volta inserito il nostro logo, un’altra interessante tecnica è quella d’inserire una firma
invisibile. I metodi d’inserimento dipendono anche dal formato del video ma, inserendo la firma alla
fine del codice, questa non creerà problemi. Per avere il codice del video basta un qualunque editor
di testo. In figura è mostrato un inserimento effettuato sul file precedentemente scaricato da
NET.T.UN.O.
Conclusione
Sebbene non esista una sicurezza perfetta, è possibile ottenere un buon compromesso tramite
tecniche che spostano il video in cache in altre cartelle rendendolo difficilmente tracciabile.
Associate a queste tecniche, che non riusciranno mai a proteggere con assoluta certezza la nostra
risorsa multimediale, possiamo associare delle tecniche per rivendicarne la proprietà. Importante è
l’inserimento di un logo: la sua rimozione, oltre che essere onerosa dal punto di vista dell’impegno
richiesto, danneggerebbe irrimediabilmente il video essendone parte integrante. Altro accorgimento
è quello di inserire firme nascoste di cui solo noi siamo a conoscenza e tramite le quali possiamo
provare la proprietà della risorsa.
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