Trento, 28 gennaio 2017 ILL. MO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

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Trento, 28 gennaio 2017 ILL. MO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
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Gruppo Consiliare CIVICA TRENTINA
Trento, 28 gennaio 2017
ILL. MO
PRESIDENTE DEL
CONSIGLIO PROVINCIALE
PALAZZO TRENTINI
SEDE
INTERROGAZIONE
ROVERETO-ITEA E MANUTENZIONE
DOPO LE DENUNCIE DEI RESIDENTI DI VIA PAIARI SI ALZA LA PROTESTA
DA SAN GIORGIO ALLE FUCINE FINO A MORI, SITUAZIONI DISASTROSE!
LE BUGIE DELLA POLITICA SMASCHERATE DALLA FATISCENZA GESTIONALE
DEGLI IMMOBILI
QUANDO UNA PROGRAMMAZIONE SERIA D’INTERVENTO?
Dopo la denuncia dei residenti di via Paiari a Rovereto che denunciavano di “essere abbandonati
con scarsi servizi nella gestione del riscaldamento” e dopo le proteste inascoltate degli inquilini di
via Lungadige Marco Apuleio di Trento, ecco il moltiplicarsi di situazioni e di denuncie,per
situazioni che sono al limite della sostenibilità e dell’arroganza gestionale, che frutto spartitorio
della politica, sarebbe diventato una sorta di immobiliare dove, attraverso la politica, sa mascherare
con palesi bugie, la realtà dei fatti.
Bugie politiche, laddove l’assessore provinciale di merito afferma in Commissione che i soldi per
le ristrutturazioni e adeguamenti, ITEA spa li ha, senza dire con altrettanta chiarezza, per quale
uso, se è vero come è vero che facendo un giro per i complessi ITEA in Vallagarina, la situazione
non parrebbe certo così rosea né tanto meno si scorgono manutenzioni necessarie indispensabili,
fatte o in corso.
Di oggi il grido d’allarme degli inquilini ITEA di via Europa nel quartiere di San Giorgio dove
pubblicamente denunciano anche con documentazione fotografica incontestabile, una inaccettabile
condizione di degrado dello stabile, con le stesse problematiche relative al contenimento energetico,
che non esiste e le dispersione sono calcolate e fatte pagare agli inquilini stessi.
Nella elencazione, passiamo ai complessi ITEA delle Fucine a Borgo Sacco, altra situazione dove
il degrado della manutenzione è palese e ben espresso dai residenti, ostaggio dello sconforto nel
confronti di un istituto-quello ITEA-che per sordità e operatività, sembrerebbe non avere pari.
Per non parlare della situazione di via Giovanni XXIII ° a Mori, dove la fatiscenza strutturale, letta
dall’esterno, priva di qualsivoglia coibentazione ma anche alla presenza di puntuali segnalazioni
che ben descriverebbero la situazione, dove addirittura tante strutturazioni, non sarebbero oggi
aggiornate alle Leggi vigenti e dove giacerebbero nell’assoluto oblio, comunicazioni ed esposti, ai
quali sembra che l’Istituto non si degni nemmeno di risposte. Situazione questa che, peraltro, denota
anche un criterio di assegnazione tutto da scoprire, essendo questo “quartiere”, ormai occupato da
pochi italiani.
Una concatenazione di situazioni-che non sono le sole-che da via Paiari, San Giorgio, Fucine e
Mori, denotano e ben descrivono la situazione disastrosa in cui ITEA gestirebbe il patrimonio
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pubblico delle case cosiddette popolari, dove se non si inverte la tendenza, si corre il rischio di
emulare quartieri di altre latitudini.
Tutto questo-lo si ripete-a fronte delle dichiarazioni dell’assessore Daldos che a fronte di una
proposta intelligente di coinvolgere gli inquilini stessi a percorsi di manutenzione in conto affitto,
risponde che non ci sono problematiche rilevanti e che in ogni modo, ITEA avrebbe gli strumenti
finanziari, per dare risposte adeguate.
Risposte che, in verità, sentiti gli inquilini, latitano anche quelle a mezzo posta, su obblighi di
corrispondenza ben precisi!
A fronte di tutto ciò, ci corre l’obbligo di trasformare la situazione in fatto politico, affinché ITEA
sia messa nell’obbligo di attuare piani precisi di manutenzione, trasformando questa sorta di
“immobiliare”, in un luogo dove i cittadini meno fortunati, possano trovare interlocutori e non solo
amministratori, dove si applichino le regole ma anche dove sia garantita una vivibilità strutturale
degna di situazioni condominiali civili.
A fronte di tanta impotenza operativa, non sarebbe male che il Presidente con un colpo di
orgoglio personale, probabilmente non grandissimo specialista del settore, avesse la dignità di
dimettersi ma, ben conoscendo i teoremi sulle occupazione partitiche delle gestione dei poteri,
sarà difficile che vi ricorra, e proprio per questa convinzione, sarà compito dello scrivente portare
nell’aula consiliare il tema del degrado diffuso, partendo dalle risposte che la Giunta ci saprà dare a
questo atto ispettivo.
Tutto ciò premesso
Il sottoscritto Consigliere
interroga
Il Presidente della Giunta provinciale e l'Assessore provinciale competente per sapere:
• se si sia a conoscenza della situazione di manifesto degrado strutturale, oggi presente in
molti cosiddetti “quartieri ITEA” e nello specifico se si sia a conoscenza delle situazioni
inaccettabili pubblicamente denunciate in via Europa a San Giorgio, dove sarebbero
presenti, tra l’altro,crepe,tubi rotti e la classica muffa e a fronte di questo, se vi siano state
denunce e comunicazioni da parte dei residenti e nel caso, quali risposte siano state date, in
che tempi e con quali impegni operativi ;
• Se, altrettanto si sia a conoscenza della situazione di degrado della manutenzione presente
nel quartiere “Fucine” a Borgo Sacco e, come nel quesito precedente, come, attraverso
quali atti e come si intende dare risposte, a partire dalla fioca illuminazione scandalosamente
presente proprio nel piazzale antistante la scuola materna, l’asilo nido dove molto spesso
girano indisturbati anche colonie di ratti indisturbati;
• Se altrettanto, si sia a conoscenza della disastrosa manutenzione del complesso
condominiale presente in via Giovanni XXIII° a Mori, dove addirittura sarebbero
inascoltate le lettere di denuncia dei residenti e dove, ad una verifica, parrebbero che alcuni
sistemi dei servizi, non corrisponderebbero più alle attuali norme di sicurezza e che dunque,
il complesso nella sua interezza, necessiterebbe di una manutenzione urgente di
adeguamento;
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• Se le tre richiamate situazioni abbiano –relativamente al contenimento energetico-adeguati
sistemi di cappotto e in caso di assenza, come si intende mettere quegli immobili nella
condizione di essere a norma energetica e, nel frattempo, se siano previsti sconti sulla
pigione, visto e considerato che lo sperpero energetico è oggidì, caricato sui costi tariffari
del riscaldamento, sulle bollette degli inquilini;
• Se i tre siti sopra richiamati abbiano regolari certificati di abitabilità e quali successive
verifiche strutturali anche degli impianti dei servizi, siano state verificate dagli organi
deputati –quali i Vigili del Fuoco -e nel caso, se siano state fatte delle prescrizioni
particolari per la messa a norma degli impianti stessi;
• Se vi sia obbligo per gli edifici ITEA condominiali, di ciclici e periodici accertamenti da
parte degli organi deputati-tipo i Vigili del Fuoco-per la verifica della messa a norma degli
impianti di servizio e quali attrezzature e verifiche antincendio sono obbligatorie per detti
stabili;
A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.
Cons. Claudio Civettini
LISTA CIVICA TRENTINA