Giugno 2010 - SANFELICE 1893 Banca Popolare
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Giugno 2010 - SANFELICE 1893 Banca Popolare
anno iii _ numero 4 _ GiuGno 2010 sanfelice1893 Periodico di informazione ad uso interno per soci e dipendenti a cura di sanfelice 1893 Banca Popolare 1 BIlANCIO E ASSEMBlEA DEI SOCI 3 BASIlEA 3 5 PREMIO RONCAGlIA 6 ARCA RE-EvOluTION 7 PSD: SERvIZI DI PAGAMENTO 9 PENSIONE INTEGRATIvA 10 INTERvISTA: DOTECO 12 NuOvA FIlIAlE 14 RECENSIONE 16 SCACCHI E COMPETIZIONE SF_Numero4_D&F (originale).indd 1 10-06-2010 16:57:11 anno iii _ numero 4 _ GiuGno 2010 Periodico di informazione ad uso interno per soci e dipendenti a cura di sanfelice 1893 Banca Popolare anno iii _ numero 4 _ GiuGno 2010 sanfelice1893 Periodico di informazione ad uso interno per soci e dipendenti a cura di sanfelice 1893 Banca Popolare 1 BIlANCIO E ASSEMBlEA DEI SOCI 3 BASIlEA 3 5 PREMIO RONCAGlIA 6 ARCA RE-EvOluTION 7 PSD: SERvIZI DI PAGAMENTO 9 PENSIONE INTEGRATIvA 10 INTERvISTA: DOTECO 12 NuOvA FIlIAlE 14 RECENSIONE 16 SCACCHI E COMPETIZIONE Direttore responsabile Franco Cocchi capo redazione Federico Mazzoli redazione Maria Teresa Benotti Vittorio Belloi Paolo Folli Paolo Lanzoni Fabrizio Vancini Enrico Fergnani Stefano Incerti Medici uN AIuTO PER COMPRARE CASA? vIENI A CONOSCERE MuTuOFElICE. SANFELICE 1893 BANCA POPOLARE presenta MUTUOFELICE, lo strumento più utile e concreto per chi vuole costruire o comprare casa. Flessibilità, finanziabilità fino al 80% del costo dell’immobile e condizioni finalmente alla portata di chi sta programmando la realizzazione del proprio progetto. Scopri tutti i dettagli di MUTUOFELICE presso le filiali della SANFELICE 1893 BANCA POPOLARE. Troverai la mano che cercavi per acquistare casa. impaginazione e grafica Labirinto.net stampe Tipografia Baraldini Sas chiuso in redazione il 31/05/2010 foto in copertina: Barca a VELA “BUBANA” Skipper: Stefano Borsari SF_Numero4_D&F (originale).indd 2 è sempre la Vostra Banca, piccola ma forte. www.sanfelice1893.it 10-06-2010 16:57:15 PRIMO PIANO di Giuseppe Pivetti Bilancio 2009 e assemblea dei soci: risultati positivi nonostante la crisi Sabato 24 aprile u.s., in un contesto senza dubbio meno afoso dello scorso anno, ma altrettanto partecipato, si è tenuta l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio 2009. In tanti (oltre 600 soci fra presenti e per delega) hanno risposto alla convocazione, riempiendo ai limiti della capienza il Teatro Comunale di S. Felice, a riprova dell’interesse verso la nostra Banca. Ai soci è stato consegnato il fascicolo di bilancio, profondamente aggiornato nella veste grafica ed espositiva, unitamente all’estratto dal Sole 24Ore nazionale in cui, per la prima volta nella storia della Banca, SANFELICE 1893 BANCA POPOLARE viene citata fra i pochi istituti di credito (su scala nazionale) che nel biennio 2007/2009 hanno generato una crescita degli utili e quindi uno sviluppo sostenibile. I nostri dati di bilancio, in un anno caratterizzato da una profonda crisi economica, non hanno lasciato spazio a critiche, neppure fra coloro che nella precedente assemblea avevano espresso perplessità sull’operato della Banca. Il 2009 è stato sicuramente un anno difficile per l’economia e la Banca non è stata impermeabile agli eventi economici. L’utile netto 2009 ha subito una riduzione del 15,5% (la media nazionale delle banche ha registrato un calo di utile stimato da Prometeia in circa il 70%), attribuibile in massima parte al calo del margine d’interesse ( -15,3%), a cui va sommato il contributo particolarmente significativo dell’area finanza che ha consentito di limitare la riduzione del margine d’intermediazione all’1,65%. II contributo al conto economico delle plusvalenze su titoli non è stata una dismissione dei “gioielli di famiglia”, anzi, al contrario, le vendite hanno consentito di riequilibrare la composizione del portafoglio titoli (sempre costituito in massima parte da titoli dello stato italiano), mantenendo un profilo di rischiosità estremamente contenuto. Al 31.12.2009 le plusvalenze implicite sul portafoglio titoli (per intenderci quelle ottenibili se tutti i titoli venissero venduti) ammontano a 3,7 milioni di Euro, a conferma della bontà dei titoli detenuti e della capacità della banca di produrre ulteriore redditività. Tali strumenti finanziari costituiscono un vero e proprio cuscinetto di liquidità (anticipando le richieste di Basilea 3) da utilizzare in caso di situazioni di stress. Presidente I RISULTATI IN SINTESI (in migliaia di euro) 2009 2008 Var. % 2007 Margine di interessi 15.245 17. 998 -15,30 16.706 Margine di intermediazione 21.689 22.053 -1,65 21.203 Risultato netto della gestione finanziaria 19.902 20.561 -3,21 17.401 Risultato netto della gestione operativa 4.992 6.574 -24,06 5.550 3.131 3.705 -15,49 2.930 Utile d’esercizio Sul fronte creditizio la Banca ha rilevato una crescita degli impieghi a circa 503 milioni di Euro (+ 3,9% sul 2008), rilevando nel contempo una riduzione significativa del comparto deteriorato (- 21,3%) e mantenendo il costo del credito su livelli sensibilmente inferiori rispetto alla media del sistema nazionale. Tale risultato è stato ottenuto grazie alla riorganizzazione dell’area credito, anticipando l’attenzione - in tempi non sospetti – su un processo robusto di valutazione creditizia, incentrato sull’analisi dei dati e sulla conoscenza del cliente. conTinua > SF_Numero4_D&F (originale).indd 1 1 10-06-2010 16:57:16 CREDITI IN BONIS PER FORMA TECNICA 2009 2008 Var. % composizione Conti Correnti 100.562 117.775 -14,62 16.706% Mutui 297.051 255.196 16,40 64,44% 54.320 46.867 15,90 11,78% 9.009 8.806 2,31 1,95% 460.942 428.644 7,53 100,00% Altre operazioni Titoli di debito Totale La raccolta diretta ha superato a fine 2009 i 635 milioni di Euro, con un aumento del 5,4% rispetto all’anno precedente. Il patrimonio netto (escluso l’utile d’esercizio) ha raggiunto i 116 mi- lioni di Euro (in aumento del 4,3% sul 2008), a conferma della capacità della SANFELICE 1893 BANCA POPOLARE di produrre valore per i soci, con sostenibilità e costanza nel tempo. RACCOLTA GLOBALE (in migliaia di euro) Raccolta diretta da Clientela Raccolta indiretta da Clientela 2009 2008 Var. % 635.482 602.485 5,48 330.925 346.606 -4,52 Totale raccolta da clientela 966.407 949.091 1,82 Fondi di terzi in amministrazione 1.141 1.386 -17,68 Debiti per leasing 4.177 4.367 -4,35 Debiti verso Banche 5.151 9.135 -43,61 967.867 963.979 1,34 Totale raccolta globale Il dividendo distribuito ai soci per l’esercizio 2009 è stato, infatti, di 1,15 Euro, pari ad un rendimento del 2% lordo sul valore di rimborso dell’azione; niente affatto male se si considera che Banca d’Italia ha caldamente suggerito alle banche di non distribuire utili ai soci (di tale suggerimento ne è stata data lettura nel corso dell’assemblea), ma di portarli a riserve per rafforzare le strutture patrimoniali rese deboli dalla crisi in corso. Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di “contravvenire” alle indicazioni della Vigilanza, forte della già ampia solidità patrimoniale della Banca, e di proporre ai soci la distribuzione di una redditività di tutto rispetto considerati i tempi non proprio ‘felici’. Al di là dei “numeri”, sono stati di rilevante interesse i contributi di coloro che sono intervenuti in Assemblea, chi ponendo domande, chi complimentandosi, chi criticando alcuni aspetti della gestione, chi presentando la propria candidatura ad amministratore. A tutti gli interventi è stata fornita adeguata risposta, illustrando con dati ed informazioni aggiuntive le motivazioni delle scelte della Banca. Nel corso della seduta assembleare sono stati presentati anche i due nuo- vi Amministratori: l’Avv. Grana (confermato nella stessa seduta) e il Dott. Meschieri, due esperti professionisti, profondi conoscitori del nostro territorio anche perché entrambi sono originari della nostra “Bassa”. Il Bilancio e l’Assemblea dei soci guardano nello specchietto retrovisore ciò che è successo nel 2009; volendo guardare avanti, e quindi al 2010, non posso che riconoscere che questo è/sarà un anno ancora più difficile per l’economia e ovviamente anche per il sistema bancario. Tutti abbiamo visto e letto quanto accaduto recentemente alla Grecia e all’area Euro in generale. La nostra Banca sta navigando, come tutti gli operatori, in questo mare a dir poco agitato, di nostro ci possiamo mettere una nave solida (patrimonio), un capitano e un equipaggio di “lungo corso”, una buona dotazione di riserve nella cambusa (liquidità) e un approccio improntato all’equilibrio (in mare serve…eccome!) ed alla determinazione per uscire dalla tempesta. Cav. P.I. Giuseppe Pivetti Presidente 2 SF_Numero4_D&F (originale).indd 2 10-06-2010 16:57:17 EDITORIAlE di Franco Cocchi Basilea 3, le banche e la gente Qualche giorno fa ho partecipato ad un importante convegno sulla riforma della regolamentazione del sistema bancario a livello globale, promossa dai leader del G20 per evitare il pericolo di altre crisi finanziarie come quella del 2008. E’ la cosiddetta Basilea 3, una proposta fatta di oltre 100 pagine non proprio semplici che stanno facendo discutere da alcuni mesi gli addetti ai lavori. Ecco, ad un certo punto del convegno mi sono chiesto: che cosa potrebbe capire uno qualsiasi dei nostri soci di ciò di cui stanno parlando con grande competenza questi relatori? Eppure il tema riguarda tutti, perché bene o male con le banche hanno a che fare con tutti. In altre parole, sta cambiando il sistema finanziario, probabilmente in modo irreversibile, con inevitabili impatti sul sistema economico, e la gente ne sa poco o niente. Ora, non è ragionevole annoiarvi con questioni ipertecniche, ma è doveroso tentare di far comprendere le cose importanti, che cambiano il nostro modo di pensare all’idea stessa di banca. Ci voglio provare. Innanzitutto la crisi. E’ esplosa perché troppe banche si sono prese troppi rischi con troppo poco capitale (ma avendo a disposizione liquidità quasi illimitata). In questo modo queste banche per un bel po’ di tempo hanno guadagnato molto, rendendo indubbiamente soddisfatti i propri azionisti. Fino a che un evento di per sé non enorme (la crisi dei subprime USA) ha provocato un effetto domino, figlio della globalizzazione e di un’incontrollata innovazione finanziaria. Il capitale serve ad assorbire le perdite e, quando la liquidità è diventata merce rara e le perdite sono esplose, quel capitale si è rivelato insufficiente. Tanto insufficiente che per salvare le banche sono dovuti intervenire i Governi (non in Italia) e si è innescato un altro problema oggi di grande attualità: quello del debito pubblico. Quindi serve una riforma, dalla quale dovrà uscire un sistema finanziario più prudente e più solido, riducendo i costi per le finanze pubbliche e per l’economia reale in caso di crisi. Ed infatti oggi Basilea 3 dice: le Banche per poter operare devono avere più capitale e più liquidità. Quale sia l’esatta definizione di capitale e liquidità, e quanto grandi debbano essere queste due grandezze nel bilancio di una banca, sono questioni molto rilevanti, ma anche molto tecniche. Ma qualunque sia la conclusione, rimane che servono più capitale e più liquidità. Questo significa banche meno rischiose, ma anche necessariamente banche meno redditizie. Perché maggiori scorte di liquidità riducono il rischio ma rendono poco. Perché un maggiore capitale riduce il rischio, ma incide negativamente sulla redditività del capitale stesso. Questo è il punto. Molto probabilmente gli azionisti delle banche verranno chiamati a sottoscrivere aumenti di capitale, ma sul capitale investito dovranno attendersi un ritorno più modesto in termini di dividendi rispetto al periodo pre-crisi. I ROE (rapporto fra reddito d’esercizio e capitale netto) a doppia cifra facevano parte di un modo di fare banca che non si è rivelato sostenibile. Tuttavia gli azionisti, da banche diventate meno rischiose, avranno il diritto di aspettarsi dividendi più stabili e continui nel tempo. Bene, questa è già ora l’idea di banca che abbiamo noi qui a San Felice. Non ci interessano gli effetti speciali, che si sono rivelati a doppio taglio, siamo attenti a dare redditività ragionevole, stabile nel tempo. Se i nostri azionisti vogliono provare l’ebbrezza delle montagne russe, lo possono fare ma a Mirabilandia, non nella nostra banca. Ancora prima di Basilea 3 abbiamo fondato il nostro modello di sviluppo su due solide basi: guarda caso capitale e liquidità. E guarda caso nel biennio della grande crisi abbiamo garantito una redditività sostanzialmente stabile, mentre molte altre banche hanno fatto vivere ai loro azionisti l’emozione delle montagne russe (ma soprattutto in picchiata). Qualcuno ora dice: meno male che ci sono le piccole banche. Attenzione: i rischi ci sono per tutti, grandi e piccoli. Le piccole banche hanno indubbiamente dei vantaggi, in termini di prossimità al territorio e velocità decisionale, e noi li vogliamo sfruttare appieno. Ma se si fanno degli errori nella gestione dei rischi, l’impatto sulla piccola dimensione è più pesante. Senza andare negli Stati Uniti o in conTinua > SF_Numero4_D&F (originale).indd 3 Direttore Generale 3 10-06-2010 16:57:17 Inghilterra, basta andare a pochi chilometri da qui – a Ferrara, Parma, Mantova, Bologna – per trovare piccole banche che hanno avuto grossi utili seguiti da rilevantissime perdite, che le hanno costrette ad intaccare pesantemente il capitale che gli azionisti avevano loro affidato. Quindi piccolo è bello, ma solo se oltre che piccolo sei competente, prudente e ben organizzato. Il sistema bancario italiano si è dimostrato più solido e meno rischioso di altri, ma non ci si può nascondere che anche in Italia la riforma delle regole richiederà adeguamenti non trascurabili. Le autorità hanno dichiarato con forza di voler evitare che la riforma impatti CAPITALE Tier1 negativamente sul sostegno all’economia reale: le nuove regole entreranno in vigore con gradualità dal 2012 a condizione che si sia consolidata la ripresa economica. Noi nel nostro piccolo faremo tutti gli aggiustamenti necessari, ma è già questo il nostro modo di pensare: niente effetti speciali, prudenza, solidità, cose semplici, numeri ragionevoli e sostenibili nel tempo. Poggiando su basi molto solide. Dott. Franco Cocchi Direttore Generale LIQUIDITà 21,7% Buffer (cuscinetto) 141 milioni (18% dell’attivo) 4 SF_Numero4_D&F (originale).indd 4 10-06-2010 16:57:18 ARTE E CulTuRA di Maria Teresa Benotti roncaglia 2010: il respiro dell’altro io Una Banca e una Biennale d’Arte: ne è scaturito un mix di ampio respiro che si concilia con grande soddisfazione da oltre 50 anni e che si rinnova ad ogni scadenza biennale e ogni evento è una coinvolgente emozione. Con il tema “Il Respiro dell’Altro Io” è stata inaugurata il 21 marzo u.s. la XXXI edizione della Biennale d’Arte Roncaglia, programmata a San Felice sul Panaro fino al 18 aprile 2010. Anche quest’anno l’arte è stata presentata ed esposta nello splendido contesto della Rocca Estense e della trecentesca Torre Borgo, spazi urbani nel cuore del paese che ormai per tradizione appartengono alle manifestazioni culturali ed artistiche, e, in particolare, a questo evento. Seguendo il tema proposto dalla Direzione organizzativa, gli artisti, dai più affermati fino ai giovani emergenti, sono intervenuti con installazioni, sculture e dipinti per affrontare un discorso articolato lungo le stanze della Rocca sui temi dell’io e dell’identità, offrendo attraverso prospettive artistiche diverse fra di loro uno spaccato dell’immaginario contemporaneo. Gli spazi espositivi della Torre Borgo sono stati invece riservati a un momento monografico dedicato all’opera grafica di Georges Rouault: dai fogli del Miserere fino ai ritratti e alla serie delle Réincarnations du Père Ubu; questa retrospettiva storico/critica su un grande protagonista dell’arte e dell’incisione del novecento “self potrait with falcon, ioch etive” ian faulKner ha affiancato la ricerca contemporanea sul tema della rassegna. La Biennale resta documentata, anche per coloro che non hanno potuto visitarla, in un catalogo con schede e riproduzioni a colori delle opere, alcune delle quali si possono ammirare in questa pagina. Collegata alla manifestazione principale, è stata organizzata anche la seconda edizione del concorso riservato i giovani artisti Under25 “L’uomo - i cambiamenti”, confermando la valenza di questo premio nel panorama della giovane arte italiana, dopo il successo della prima edizione. Sono intervenuti tanti giovani artisti provenienti dal mondo delle accademie e degli istituti d’arte di tutta Italia che hanno potuto esporre le loro opere nella Pinacoteca di San Felice nel corso della Biennale e, ai tre artisti vincitori, verrà dedicata un’esposizione nelle sale della Rocca nel 2011. Altro evento che ha visto protagonista la Biennale, unitamente alla Banca, è la mostra di “stampe originali” presso la galleria Arte su Carte di Modena; il tema della rassegna, Il Respiro dell’Altro Io, è stato affrontato in quella sede attraverso le opere grafiche di artisti di primissimo piano. La mostra, organizzato dal Laboratorio d’Arte Grafica di Modena, è stata aperta al Pubblico dal 27 marzo al 18 aprile 2010. Come concludere degnamente questo coinvolgente argomento? Rinnovando l’appuntamento al 2012 per una nuova emozionante edizione, ricordando ai nostri lettori che la Biennale d’Arte Roncaglia è, nel panorama dell’arte, un fiore all’occhiello di San Felice e viene realizzata, da oltre 50 anni, grazie al contributo della SANFELICE 1893 BANCA POPOLARE e del Comune di San Felice Sul Panaro, con il Patrocinio della Provincia di Modena. “omaggio a Bocklin” aGosTino arriVaBene Maria Teresa Benotti Vice Direttore Generale 5 SF_Numero4_D&F (originale).indd 5 10-06-2010 16:57:26 AREA COMMERCIAlE di Federico Mazzoli una nuova esperienza sul campo: arca re-evolution Nel mese di marzo la direzione commerciale della nostra banca ha deciso di aderire ad un progetto di Arca Vita sviluppato in collaborazione con altre banche clienti, denominato Arca Re Evolution. Questo progetto nato nel 2009 ha lo scopo di migliorare il collocamento di prodotti appartenenti al ramo elementare tramite il canale bancario. I prodotti relativi al ramo elementare sono le polizze inerenti la protezione della casa (incendio, responsabilità civile dell’immobile) la responsabilità civile del capo famiglia, gli infortuni, la tutela legale etc. Lo spunto per questa iniziativa commerciale trae origine dai dati di Prometeia e IAMA (società di consulenza bancaria/assicurativa) che sostengono che lo sviluppo delle polizze assicurative del ramo elementare distribuite tramite il canale bancario hanno un potenziale di crescita del 30% su base annua. Il canale bancario può sostenere questo tasso di crescita grazie al radicamento nel territorio, alla conoscenza del cliente ed alla sua frequentazione assidua della filiale, vantaggi che le agenzie di assicurazione non possiedono. Il progetto denominato Arca Re-Evolution, dove “RE” gioca sia sul richiamo al “ramo elementare” sia su un nuovo metodo commerciale, è stato concepito come una gara interna tra vari gruppi di collocatori che si sfidavano l’un l’altro in base al numero di polizze collocate, durante un periodo di tempo pre-definito, fino a decretare il gruppo vincitore. L’utilizzo della “gara” commerciale ha permesso di risvegliare una sana competizione interna che in tutte le banche, dove è stata sperimentata l’iniziativa, ha portato a risultati sorprendenti. Per quanto riguarda la realizzazione del progetto ARCA RE-Evolution presso la nostra banca si è scelto di declinarlo in un modo originale e più adeguato alla nostra realtà. Da un punto di vista organizzativo e commerciale si è colta l’opportunità di utilizzare il progetto Arca ReEvolution per sviluppare internamente il modello delle “comunità organizzative” (Communities of Pratice). Le “comunità” sono dei gruppi di pari accomunati per competenze, ruoli e conoscenze tecniche, esse sono da considerarsi trasversali a tutta la rete commerciale e quindi alle singole filiali. All’interno della nostra organizzazione sono state individuate le seguenti comunità: i capi filiale, i vice titolari di filiale, i dedicati fidi, i dedicati titoli, i dedicati carte di credito i dedicati prodotti assicurativi e gli operatori famiglia. All’interno di ogni comunità sono stati individuati dei referenti che svolgono il ruolo di coordinatori con lo scopo di tenere vivo e attivo lo scambio di esperienze e conoscenze tra i membri della comunità stessa. Nel progetto di Arca Re-Evolution la comunità dei collocatori di prodotti assicurativi è rappresentata da 24 dipendenti (in possesso dei requisiti previsti da ISVAP per il collocamento di prodotti assicurativi) tra i quali sono stati individuati 6 referenti che a loro volta sono stati chiamati a gestire una squadra di 3 elementi, componendo in questo modo sei squadre da 4 persone ognuna. Le squadre sono state composte secondo principi di eterogeneità in base alle filiali e alle due aree commerciali della banca. Le sei squadre dopo avere deciso il proprio “nome di battaglia” si sono affrontate in una sorta di campionato di calcio. Dopo un primo girone durante il quale ogni squadra ha affrontato 6 SF_Numero4_D&F (originale).indd 6 10-06-2010 16:57:27 a turno le altre, le prime quattro classificate si sono misurate in due semifinali dalle quali sono uscite le due squadre finaliste che si sono contese il podio in uno scontro agguerrito che ha decretato la vittoria della squadra composta dai collocatori delle filiali di Mortizzuolo, Camposanto, Formigine e Modena D. Gli “incontri” sono stati aggiudicati con l’emissione di polizze che rappresentavano i goal segnati come in una vera partita di calcio mentre la polizza oggetto del collocamento è stata la ZEROPENSIERI di Arca Vita (polizza del ramo elementare inerente la responsabilità civile del capo famiglia, degli immobili e la tutela legale). Questa simulazione di competizione sportiva ha permesso ai partecipanti di sviluppare un sano agonismo ed un senso di sfida che, unito alla organizzazione delle squadre all’interno di una Community of Pratice dove sono state condivise tecniche commerciali di approccio alla clientela e conoscenze specifiche delle caratteristiche delle polizze, ha permesso - in circa due mesi di “campionato” - di collocare 302 polizze del ramo elementare contro le 75 emesse nel corso del 2009. Un risultato esaltante messo in rilievo anche durante la premiazione della squadra vincitrice avvenuta durante la convention della banca a Marina di Castagneto Carducci, alla presenza del nostro Direttore Generale e del Responsabile Commerciale di Arca Vita. Facendo un bilancio finale di questo esperimento commerciale vanno evidenziati i diversi aspetti positivi: 1) lo sviluppo di una maggior conoscenza dei prodotti assicurativi da parte dei colleghi dedicati al loro collocamento, 2) un oggettivo incremento dei risultati di vendita della rete commerciale, 3) il collocamento di un prodotto di tutela e difesa del benessere delle famiglie che consente la divulgazione della cultura assicurativa, di norma molto carente nel nostro paese. L’ultimo aspetto degno di nota è che questa esperienza commerciale è stata vissuta dai partecipanti in modo armonioso, un’opportunità di crescita professionale, non solo un compito da portare a termine. Per questi motivi l’esperienza verrà ripetuta, il prossimo autunno, con un prodotto di nuova emissione legato alla tutela dei danni alla persona. Anche questo progetto fornirà l’opportunità alle squadre di rinnovare la sfida della prima edizione e di acquisire nuove conoscenze sui prodotti assicurativi da proporre alla Clientela. Dott. Federico Mazzoli Responsabile Marketing AREA ORGANIZZATIvA di Fabrizio Vancini “PsD” servizi di pagamento: 2° atto Il 1° marzo 2010 è entrata in vigore la nuova disciplina dei servizi di pagamento PSD (Payment Services Directive), recepita dal D.Lgs. n.11 del 27 gennaio 2010, la quale mira a definire in modo uniforme ed armonico l’intera materia dei sistemi di pagamento, diversi dal contante, in tutta l’area Euro. Un quadro normativo, quindi, il cui obiettivo è un unico mercato europeo dei pagamenti al dettaglio, che aumenti la concorrenza tra gli operatori, che renda omogenei i sistemi di pagamento nazionali e che migliori la trasparenza sia per i prestatori di servizi sia per gli utilizzatori. Il recepimento avverrà in 3 fasi: la prima, già in corso, ha riguardato principalmente i bonifici e in maniera marginale le carte di debito e i POS. Per quanto riguarda i bonifici le maggiori novità introdotte interessano: l’abolizione delle coordinate bancarie e l’introduzione dell’IBAN come identificativo unico, la corrispondenza tra valuta e disponibilità dei fondi trasferiti con tempi di esecuzione pari ad un massimo di tre giorni lavorativi, l’abolizione della valuta antergata e della valuta fissa al beneficiario, l’eliminazione delle commissioni su bonifici verso l’unione europea che non siano esplicitate, l’introduzione del cut off giornaliero (termine orario di presentazione bonifici) al di là del quale l’ordine di bonifico si considera ricevuto il giorno successivo. Per quanto riguarda le carte Bancomat, al cliente che non vuole più la carta di pagamento e chiede il recesso dal contratto, non sarà addebitata alcuna spesa di 7 SF_Numero4_D&F (originale).indd 7 10-06-2010 16:57:27 estinzione e sarà rimborsata la quota di canone non goduto. La valuta di addebito dell’operazione corrisponde alla data in cui la banca registra contabilmente l’operazione e non più alla data in cui era stata eseguita. Il cliente, qualora rientri nelle categorie dei consumatori o delle microimprese, può disconoscere un’operazione non autorizzata sulla sua carta fino a 13 mesi dopo l’addebito. Gli addebiti relativi alle operazioni di Pagobancomat (POS) avranno anch’esse valuta di addebito pari alla data di ricezione dell’addebito da parte della banca e non più pari alla data operazione. Per gli esercenti: nelle notifiche delle operazioni POS/Bancomat la descrizione contiene separatamente l’importo netto e le commissioni. Dal 5 luglio 2010 (seconda fase) avranno decorrenza le modifiche in tema di pagamenti domiciliati e di gestione incassi: in particolare, per i RID (pagamento domiciliato che prevede una pre-autorizzazione da parte del debitore), il conto del debitore sarà addebitato alla data scadenza, eliminando così la data limite pagamento di 2 giorni dopo la scadenza; il conto del creditore sarà inoltre accreditato, di conseguenza, alla data di scadenza. Il debitore potrà revocare il singolo addebito diretto fino al giorno lavorativo precedente la data di scadenza. Per le operazioni disposte dal beneficiario, il debitore potrà ottenere il rimborso dalla banca qualora: - l’autorizzazione RID non specifichi l’importo esatto del pagamento; - l’importo superi ciò che il debitore avrebbe potuto ragionevolmente aspettarsi. Il consumatore potrà richiedere il rimborso entro 8 settimane successive alla data di addebito. Per le Ricevute Bancarie elettroniche (Ri.ba.) la data di scadenza sarà il termine ultimo utile per il pagamento con conseguente addebito nella stessa giornata. Non saranno più ammessi i cosiddetti giorni “valuta” e, al termine del giorno di scadenza, la ricevuta bancaria verrà resa insoluta. Per le presentazioni di Ri.ba. attive (creditori) non sarà più ammesso l’accredito cumulativo con valuta media ponderata delle rimesse aventi scadenza diversa. Per i MAV e i bollettini Freccia la valuta di addebito corrisponderà alla data operazione e non saranno più ammessi gli addebiti sintetici con valuta media. La terza fase di attuazione del Decreto riguarderà i pagamenti da e verso la Pubblica Amministrazione (F23,F24,Pensioni, etc.) in data ancora da definirsi da parte dello Stato. Il Decreto, nel recepire la Direttiva Europea, favorisce e regola l’introduzione di una categoria di operatori, gli istituti di pagamento, che uniscono alla tradizionale attività commerciale anche l’offerta di servizi di pagamento, fino ad oggi esclusivi del sistema bancario e finanziario. Pensiamo, ad esempio, ad un supermercato che consenta il pagamento della spesa a mezzo telefonino (M-payment) piuttosto che ad una catena commerciale che venda i propri prodotti su internet con un’apposita carta di credito (E-payment), etc. Ne consegue perciò una propensione della direttiva ai pagamenti virtuali e all’innovazione. Ultima, ma non per importanza, è l’attenzione rivolta dalla normativa europea alle carte di debito (bancomat) e di credito quali forme di pagamento sempre più diffuse, specialmente nell’area dei micro pagamenti. Tale evoluzione renderà necessaria una ristrutturazione complessiva dei circuiti nazionali ed una loro omogeneizzazione al fine di poter utilizzare un’unica carta in tutta l’area europea alle stesse regole e alle medesime condizioni. Lo sviluppo delle carte, già avviato ai tempi dell’introduzione della moneta unica, assieme allo sviluppo e all’innovazione delle forme di pagamento on-line (E-commerce) comporterà un costante monitoraggio sulla sicurezza delle transazioni e l’introduzione recente dei microchip nelle carte di debito va in questa direzione. Questo scenario finora descritto, non certo esaustivo, rende però l’idea dell’impatto “rivoluzionario” della normativa nel mondo dei pagamenti e le sue implicazioni economiche ed organizzative sui tradizionali fornitori di servizi (le banche) e sugli utilizzatori degli stessi (aziende, consumatori, Pubblica Amministrazione). Dott. Fabrizio vancini Ufficio Organizzazione e Sistemi Informativi 8 SF_Numero4_D&F (originale).indd 8 10-06-2010 16:57:27 vISTI DA DENTRO di Enrico Fergnani Hai pensato alla pensione? ecco alcune riflessioni sulla previdenza complementare La previdenza complementare non è ancora entrata nella cultura del nostro Paese anche se alcuni importanti passi in avanti, legislativi e sociali sono stati compiuti, molti se ne devono ancora realizzare affinché possa assumere il suo ruolo: integrare la previdenza obbligatoria pubblica che non è più in grado di sostenere la spesa previdenziale. La riforma “Dini”, entrata in vigore nel 1996, divide i lavoratori dipendenti in due categorie: quelli che alla data del 31/12/95 avevano 18 anni di contributi andranno in pensione con il sistema retributivo (quindi circa l’80% dell’ultima retribuzione), la rimanente parte dei lavoratori andrà in pensione utilizzando il sistema contributivo, con una pensione pari circa al 40% dell’ultima retribuzione. A fronte di questa drastica riduzione della pensione pubblica è necessario correre ai ripari e avvalersi di uno strumento in grado di integrare il reddito da pensionato, per avvicinarlo a quello vigente durante l’attività lavorativa. Questo strumento è la previdenza complementare. La normativa sul comparto (D. Lgs. 5/12/2005, in vigore dal 1° gennaio 2007) ha modificato la disciplina delle forme pensionistiche complementari introducendo, in sintesi: l’adesione collettiva ai Fondi Pensione Aperti attraverso accordi aziendali o plurimi, la scelta di destinazione del TFR maturando per i lavoratori dipendenti delle aziende private, le aziende con più di 49 dipendenti non hanno più la disponibilità del TFR maturando. Quindi dal 1° gennaio 2007 tutti i lavoratori possono aderire, con versamenti volontari od obbligatori, ad un fondo pensionistico aperto. I lavoratori di aziende che hanno più di 49 dipendenti sono obbligati a versare il loro TFR nei fondi pensione di categoria o in quelli aperti. I lavoratori di aziende fino a 49 dipendenti, invece, possono decidere se versare o meno il TFR al fondo pensione, mentre i lavoratori autonomi sono liberi di effettuare o meno versamenti volontari ad un fondo pensione aperto. La differenza fra i fondi “aperti” e di “categoria” è semplice: il fondo di categoria è quello creato (di norma) dai sindacati e ci si può accedere solo se si lavora in un certo settore, quelli aperti invece sono accessibili a tutti i lavoratori di qualsiasi categoria/settore. Il lavoratore dipendente che versa il TFR nel fondo pensione aperto (o di categoria) potrà versare anche un proprio contributo, in percentuale della sua retribuzione lorda, e analogo versamento farà anche il datore di lavoro. Tutti questi versamenti sono deducibili dal reddito per l’importo massimo di 5.164 euro annui. I fondi aperti (e di categoria) hanno normalmente diverse linee di investimento, più o meno rischiose, con capitali garantiti e non. La scelta della linea di investimento va valutata analizzando la propensione al rischio e il tempo che rimane per andare in pensione del singolo individuo. Prima di arrivare all’età pensionabile i versamenti al fondo possono essere riscattati per i seguenti motivi: - riscatto massimo del 75% per acquisto prima casa o sua ristrutturazione (dopo 8 anni di versamenti al fondo pensione), oppure per spese sanitarie conseguenti a situazioni gravissime; - riscatto massimo del 30% per spese da non documentare purché dopo 8 anni di versamenti al fondo pensione. sanfelice 1893 Banca PoPolare ha individuato al proprio interno un gruppo di persone che hanno approfondito la materia della previdenza complementare al fine di metterli a disposizione della clientela per fornire un servizio di consulenza. Il lavoratore, quando ha raggiunto l’età pensionabile, può richiedere il riscatto di ciò che ha versato nel fondo pensione più la rivalutazione maturata con le seguenti opzioni: 50% delle somme versate subito e il rimanente in una rendita certa per 5 o 10 anni, tutto l’importo in una rendita certa per 5 o 10 anni, oppure in una forma di rendita vitalizia anche reversibile; 50% dell’importo subito e il rimanente in una rendita vitalizia anche reversibile. In questo modo il lavoratore ottiene la pensione statale con l’integrazione di quella derivante dal fondo pensione per continuare a mantenere un potere di spesa molto vicino a quello che aveva nell’ultimo periodo di vita lavorativa. Riflettiamo, quindi, sulla opportunità di accantonare oggi per ottenere domani una serena vita, non assillata da problemi economici, e goderci la meritata pensione. Dott. Enrico Fergnani Addetto Titoli della filiale di Mortizzuolo 9 SF_Numero4_D&F (originale).indd 9 10-06-2010 16:57:27 vISTI DA FuORI di Federico Mazzoli Doteco: una realtà locale di successo In quel di San Martino Spino, terra famosa per la produzione di meloni ma non solo, incontriamo un imprenditore locale, fulvio soriani, Presidente & ceo di Doteco spa primaria azienda nella progettazione e produzione di apparecchiature accessorie per impianti di estrusione delle materie plastiche. Da che “idea” nasce la vostra realtà aziendale? L’idea di business nasce agli inizi degli anni 90, precisamente nel 1993. All’epoca ero un funzionario commerciale di una azienda che produceva sistemi di dosaggio per l’industria di trasformazione delle materie plastiche. Il mercato di sbocco era costituito dalle innumerevoli società italiane costruttrici di impianti di trasformazione, che richiedevano apparecchiature accessorie, come appunto i dosatori, per completare gli impianti prodotti e destinati ai trasformatori. L’intero comparto stava attraversando un periodo di crisi, aggravato dalla incapacità di noi italiani di proporci adeguatamente al mercato, con soluzioni distintive sul piano tecnologico e sul livello di industrializzazione, alla stregua dei nostri concorrenti più diretti: i tedeschi. Compresi allora come fosse indispensabile una maggiore competitività da conseguirsi approcciando diversamente l’attività aziendale. Era necessario abbandonare l’agire spontaneo ed occorreva adottare il metodo, realizzare soluzioni innovative, certamente sul prodotto, ma soprattutto sul modo di erogare il prodotto/ servizio e sull’organizzazione aziendale. Su tali presupposti, a gennaio del ‘94, nasce la Doteco (Dosing Technology Co.). Con che modello aziendale è stato sviluppato il progetto d’impresa? Occorre essere pienamente consapevoli che le sorti delle aziende sono legate al potere di scelta del cliente e che Lui è il vero patrimonio dell’azienda. Una clientela fedele è l’attività più preziosa di cui possa disporre un’impresa, la soddisfazione del cliente è quindi una condizione indispensabile per la redditività aziendale. un aspetto che immagino che anche sanfelice 1893 Banca PoPolare consideri di primaria importanza. Il modello di Doteco è quindi quello di una azienda orientata al cliente, che mette in campo azioni tendenti ad ottenere il massimo della sua soddisfazione e non solo per assicurarsi l’ordine del momento, ma, soprattutto, l’attitudine al riacquisto da parte del cliente, il vero investimento per il futuro. Quali sono state le fasi più importanti nella vostra realtà aziendale? Diversi sono stati i momenti importanti. Quelli che ricordo più volentieri non sono tanto quelli che hanno suggellato un particolare risultato economico positivo, bensì quelli che hanno toccato l’orgoglio imprenditoriale: quando percepisci di aver raggiunto un obiettivo o superato una difficoltà. Tra i momenti più significativi ricordo il nostro esordio sul mercato, con la partecipazione, nel ’94, ad una esposizione internazionale svoltasi a Milano: un successo! Eravamo nel posto giusto, al momento giusto, con la proposta giusta. Poi c’è il continuo adeguamento ai criteri di efficienza/efficacia dell’organizzazione aziendale, che oggi conta 45 addetti, la difficile impresa della internazionalizzazione e, più recentemente, la sfida della globalizzazione. La “guerra” è ancora in corso, anche se diverse significative battaglie sono già state vinte, e il momento in assoluto più significativo, come diceva Enzo Ferrari, è la sfida che affronteremo e vinceremo domani. In che modo possono essere coniugate radicamento territoriale e mercato globale? Noi operiamo dalla provincia della provincia, da San Martino Spino. Il nostro cliente più vicino è a Varese e il nostro mercato è il mondo. Ci proponiamo, infatti, oltre che in Europa, in 10 SF_Numero4_D&F (originale).indd 10 10-06-2010 16:57:28 sede Doteco spa san martino spino (mo) nord e sud America, in estremo oriente. La nostra ubicazione non è mai stata un vero ostacolo per le sfide che abbiamo affrontato, anzi, ritengo che sia un valore aggiunto. Così sarà fintanto che riusciremo a trasferire in ciò che facciamo, e in come lo facciamo, i tanti valori positivi della cultura della nostra terra: l’operosità, la dedizione, la determinazione, la scrupolosità, tutte accompagnate da un carattere estroverso. Molti dei nostri clienti, sia italiani sia stranieri, ci hanno evidenziato, quasi con stupore, questa nostra tipica ed innata originalità. In che misura ritiene che il ruolo di una banca incida sull’economia di un territorio? Il ruolo delle banche è fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico di un territorio. Infatti fanno circolare la ricchezza creandone altra, fungono da acceleratore dello sviluppo sociale e sostegno all’economia reale. Purtroppo è oramai un fatto che il sistema bancario si è allontanando dalla sua funzione sociale originale ed è sempre più attratto e coinvolto in meccanismi e forme di speculazione finanziaria. Questo “scollamento” dall’economia reale ha creato dei potenti squilibri che oggi sono sotto gli occhi di tutti: l’indebitamento oltre ogni ragionevole limite. Il costruttivo rapporto tra banca-impresa o tra banca-cittadino, sta velocemente degradando verso una distaccata forma di relazione tra cliente e fornitore, spesso caratterizzata da una insufficiente attenzione al rispetto dei principi di trasparenza delle condizioni contrattuali e di correttezza delle relazioni con la clientela. Non si può trascurare e sottovalutare il fatto che anche le banche sono imprese ed hanno il sacrosanto diritto di perseguire il miglior risultato possibile per i loro azionisti, ma è necessario che tornino rapidamente a promuovere la circolazione della ricchezza ed a sostenere la parte sana dell’economia reale. Occorre riavvicinare il mondo bancario alla funzione sociale che gli è propria. Nel rapporto con SANFELICE 1893 BANCA POPOLARE, sia come socio che come imprenditore, sia nei rapporti con la filiale che con la direzione, non è mai mancata la possibilità di un confronto e di un scambio di idee che devono considerarsi prioritari nella costruzione di un rapporto proficuo per entrambi, del resto la realizzazione di questa intervista ne rappresenta un piccolo esempio. Dott. Federico Mazzoli Responsabile Marketing 11 SF_Numero4_D&F (originale).indd 11 10-06-2010 16:57:28 ANTEPRIMA di Massimo Vezzalini la sfida di una nuova filiale: modena ‘e’ Mi chiamo Massimo Vezzalini, nato a Modena il 14 luglio 1962, sono il Titolare della nuova filiale di Modena E, Via Vignolese n.445. Sono entrato nel mondo bancario nel lontano 1983, assunto dal Credito Romagnolo presso l’Agenzia di Carpi. Da allora ho avuto alcune esperienze di lavoro in Istituti diversi, sempre caratterizzate da ruoli commerciali con la “valigetta” sempre pronta. Dopo circa 10 anni trascorsi al Credito Romagnolo (esperienza che ritengo ancora oggi la più formativa e importante del mio percorso professionale), dopo pochi mesi dalla nascita di Rolo Banca, sono stato assunto da Banca Agricola Mantovana. Nell’Istituto mantovano sono stato dapprima in Direzione Generale a Mantova, poi a Modena inizialmente come Vice e poi come Direttore della Sede. Con l’entrata di BAM nell’orbita del Gruppo Monte Paschi mi venne proposto il trasferimento a Siena presso la Direzione Generale Monte Paschi, Relazioni Grandi Clienti. Dopo un paio d’anni di grandi soddisfazioni ma anche di rilevanti sacrifici, soprattutto nei rapporti familiari visto che rimanevo a Siena dal lunedì al venerdì, decisi di accettare la nuova filiale di modena e la proposta della Cassa di Risparmio di Ferrara. Più esattamente entrai a far parte della Divisione Governance Banche del Gruppo della Cassa e dopo un primo periodo di ambientamento e conoscenza della struttura, a Ferrara, venni mandato a Modena per seguire l’acquisizione definitiva, lo sviluppo e la crescita di Banca Modenese Spa, ricoprendo contestualmente il ruolo di Direttore Commerciale e Vice Direttore Generale dell’Istituto. Conclusa la “missione” in Banca Modenese, tornai nel 2007 a Ferrara presso la Direzione Generale quale Responsabile del Nucleo Gestori Corporate della Banca. Si trattava di coordinare e gestire 42 colleghi sparsi su tutto il territorio nazionale nelle Aree in cui la Cassa Ferrara opera, e cioé Emilia Romagna, Veneto ed Aree Metropolitane (Milano, Roma, Napoli). Nel gennaio di quest’anno, ho affrontato una nuova sfida, una nuova esperienza anche per migliorare la qualità della vita che non ha prezzo! In tutti questi anni la nostra professione si é sicuramente evoluta e credo che mai come negli ultimi tempi (caratterizzati da una crisi economica particolarmente grave), gli insegnamenti e la modalità con cui si faceva “banca” trent’anni fa siano più che mai validi, efficienti e proiettati alla miglior gestione possibile del cliente. L’esperienza vissuta al Credito Romagnolo con l’attenzione che veniva riservata al nostro interlocutore sono assolutamente ancora oggi le chiavi vincenti e l’ho ritrovata in questa piccola Banca, SANFELICE 1893 BANCA POPOLARE. 12 SF_Numero4_D&F (originale).indd 12 10-06-2010 16:57:29 NuOvA FIlIAlE N.21 IN vIA vIGNOlESE, 445. APRIAMOCI All’ESTATE Si studiano prodotti nuovi, si creano figure professionali, si scorpora la clientela in tanti modi diversi, si continua - in particolare negli Istituti a livello nazionale - a creare, distruggere e modificare ma poi alla fine anche le strutture più organizzate e forti stanno facendo molti passi indietro e stanno ritornando da dove, invece, “la Banca piccola ma sana” non si é mai spostata. Saper ascoltare, saper individuare l’esigenza del cliente, saper stare sul territorio presidiandolo con intelligenza ed attenzione, queste sono le chiavi vincenti per vivere con professionalità il nostro lavoro e certezza di servire bene il Cliente. E ancora: “stare sulla piazza”, suonare i campanelli, chiedere appuntamenti, con lo scopo di produrre risultati é mestiere molto difficile e probabilmente sarà sempre più complicato coniugare le esigenze dei clienti con quelle degli Istituti di credito. Ma quando si raggiunge lo scopo e si acquisisce un nuovo cliente, che fino al giorno prima non avevi, la soddisfazione é sempre grande a prescindere dal ruolo che si ricopre e dalla retribuzione di fine mese. La “relazione”, il continuo contatto con il cliente mi hanno sempre dato tantissimo, pur ri- chiedendo un continuo sforzo mentale per farsi trovare pronti ad affrontare le esigenze di colui che hai di fronte, collega o cliente che sia. Per questo durante il fine settimana mi rilasso con la mia famiglia, facendo sport e coltivando la mia passione: il mare. Nel periodo estivo mi trasferisco sulla Riviera Romagnola, in un posto piccolissimo ma che da sempre é la mia seconda casa: Tagliata di Cervia, qui ricarico le batterie e mi preparo a questa nuova avventura. Una nuova filiale: avrò la responsabilità di colleghi e clienti e un progetto di espansione su nuovi Soci che potranno apprezzare la nostra piccola ma solida Banca, una vera sfida che sono impaziente di affrontare. E quando, fra qualche anno, deciderò di appendere “la valigetta al chiodo” e sostituire giacca e cravatta con un bel paio di infradito e il costume da bagno, sarò in una bella spiaggia da pareggiare, sistemando lettini ed ombrelloni e offrendo aperitivi, con il sorriso con cui affronto ogni nuova giornata di lavoro: Vi aspetto tutti!! Rag. Massimo vezzalini Titolare filiale di Modena E 13 SF_Numero4_D&F (originale).indd 13 10-06-2010 16:57:29 ARTE E CulTuRA di Fabrizio Vancini camilla e... camilleri! “gialli” scritti da Giuseppe Pederiali, nostro conterraneo nato a Finale Emilia, che ha aggiunto un nuovo capitolo alla saga dell’ispettrice di polizia di Modena. L’ultimo romanzo, dal titolo “Camilla e il Rubacuori” (Garzanti, maggio 2010), narra l’affannosa ricerca da parte della protagonista, assieme al questore bolognese Caterina Bergonzini, di un serial killer che uccide le donne asportandone il cuore. Ma che “c’azzecca” Camilla con il famoso romanziere siciliano, oltre all’evidente e semplicistica assonanza fonetica del nome? Innanzitutto la descrizione dell’atmosfera e dei luoghi in cui si svolgono le avventure dei protagonisti dove, mentre nei romanzi di Camilleri i nomi dei luoghi, descritti così minuziosamente che pare di vederli, sono in parte di fantasia, nei romanzi dello scrittore finalese sono assolutamente reali: Modena con il suo duomo romanico, via S.Eufemia, il Parco Novi Sad, i Portici del collegio, il ristorante da Vinicio, il Caffè dell’orologio, etc.. E non solo: l’autore si addentra anche nella “Bassa” ambientando i sopralluoghi dell’investigatrice a Massa Finalese, passando per Camposanto, tocca Ferrara, descrive la Rocca Possente di Stellata (Bondeno), cita persino la festa del salame a Campagnola. la copertina dell’ultimo romanzo di Giuseppe Pederiali Non preoccupatevi, intendiamo subito rassicurare i numerosissimi appassionati dello scrittore siciliano che il commissariato di Vigata è ancora sotto il controllo di Salvo Montalbano, né quest’ultimo è convolato a giuste nozze (chissà piuttosto dove sarà finita l’eterna fidanzata Livia), e nemmeno che nella squadra del famoso commissario sia apparsa una collega “fìmmina” pronta a tenergli testa. Camilla Cagliostri è la protagonista di alcuni E mentre nei romanzi di Montalbano la vittima viene spesso ritrovata in mare (Il giro di boa, Sellerio, 2003), Camilla deve cimentarsi con un cadavere ripescato dal Po, dilaniato dai siluri. Il linguaggio di Camilleri è originalissimo e realistico, i suoi libri sono scritti in un siciliano, seppur adattato, che risulta qualche volta ostico e il lettore deve adeguarsi al linguaggio dell’autore. In Camilla e il Rubacuori la scrittura è semplice, lineare e permette una 14 SF_Numero4_D&F (originale).indd 14 10-06-2010 16:57:30 lettura tutta d’un fiato anche se notiamo (e non poteva essere diversamente in una zona come la nostra così ricca di dialetti e campanilismi) un utilizzo fine e dosato di alcuni termini dialettali o di alcune forme gergali: si parla di “Umarcin”, sorta di fantasma che ricorre nei pensieri del serial killer, o di “scucmai” che l’autore definisce minuziosamente come parola di origine longobarda che significa “nome di battaglia”. In Pederiali ritroviamo anche il gusto per la poesia e il tratteggio di atmosfere con grande abilità: ...la campagna profuma di guazza e minuscoli brandelli di nebbia restano impigliati tra i pioppi... oppure, riferendosi all’omicida che sta adescando la sua preda ... mentre imboccano un carradone, e si inoltrano nella campagna ... e anche, mentre il “rubacuori” cerca l’ultima sua vittima ... Amore mio, sei nascosta nel cantone degli stecchi? Solo in un interrogatorio, che si svolge a Massa Finalese, lo scrittore emiliano propone uno scambio di battute in dialetto, tra l’altro con traduzione in calce a fondo pagina: è volontà dell’autore, quindi, proporsi ad un pubblico “nazionale” con un linguaggio abbordabile e discreto. Anche i cognomi dei personaggi del romanzo sono, per usare le parole dello scrittore, “dei nostri”: Bergonzini, Marchetti, Breghiroli e tanti altri. In entrambi gli autori, durante le indagini dei protagonisti, vengono evidenziati alcuni temi di attualità sociale: mercato degli organi, la prostituzione, lo sfruttamento degli immigrati e lo smaltimento dei rifiuti. Ciò evidenzia come la criminalità abbia un carattere trasversale che non è solo prerogativa della terra sicula, ma permea anche la realtà sociale ed economica delle nostre terre. Forse, in Pederiali, si sottolinea una maggior intransigenza della nostra gente alla questione dell’immigrazione: lo si evince dai dialoghi di alcuni personaggi di secondo piano e ciò probabilmente indica una minor attitudine della Bassa all’accoglienza, anche per ragioni storiche ed economico-sociali. Completamente diversa è la caratterizzazione dei personaggi che fanno da contorno ai protagonisti. In Camilleri, le “comparse” sono descritte in maniera molto forte ed con un accento umoristico al limite della parodia: il disarmante Catarella, il precisissimo Fazio, il “femminaro” Mimì Augello. In Pederiali, la protagonista non ha un rapporto particolarmente intenso con gli altri collaboratori: lo stesso collega Donato, con cui intrattiene una relazione sentimentale, appare e scompare ma non risulta mai decisivo nè veramente approfondito. Lo scrittore si concentra sulla protagonista sforzandosi di tracciarne la sensibilità, i sentimenti e la mentalità non solo professionale: impresa titanica se si pensa a quanto sia complesso l’universo femminile! In entrambi gli autori vi sono altresì i personaggi che “fisiologicamente” devono essere presenti in un giallo: l’amico giornalista, il superiore ligio alle regole ma consapevole delle capacità del protagonista, il medico legale. E’ doveroso dire però che la forte caratterizzazione dei personaggi di Camilleri e la loro percezione da parte del pubblico non può prescindere dalla serie televisiva che ha visto protagonista Zingaretti, con la regia di Sironi: questo vantaggio (o svantaggio come senz’altro direbbe Camilleri) lo scrittore Pederiali non l’ha ancora avuto e noi glielo auguriamo di cuore! In Camilla e il Rubacuori, l’autore utilizza spesso, la tecnica del “flashback”: cioè l’improvvisa e quasi onirica descrizione dei fatti e dei dialoghi storicamente antecedenti lo svolgimento della storia. In Camilleri, l’utilizzo di questa tecnica è abbastanza raro, più tipico dei thriller di stampo americano, simile a quella utilizzata da Giorgio Faletti in “Io sono Dio” (Baldini Castoldi Dalai, 2009). Montalbano, come gli appassionati sapranno, è amante del buon cibo siciliano, dei suoi rituali e non ama parlare durante un buon pranzo. Camilla, invece, utilizza il buon cibo per chiedere favori ad un collega o per conoscere meglio un potenziale sospetto e qui i sapori sono prettamente emiliani: tortellini, ciccioli, zampone. Si evince perciò come la cultura, i sapori e i paesaggi dell’opera di Pederiali siano rappresentativi dei valori del nostro territorio, cari anche alla nostra Banca. Per un pubblico adulto e per gli amanti del ‘giallo’, un romanzo da non perdere che coniuga con maestria la suspense, la vita di ogni giorno e la tradizione, non vi raccontiamo il finale…. una vera sorpresa !! Dott. Fabrizio vancini Ufficio Organizzazione e Sistemi Informativi 15 SF_Numero4_D&F (originale).indd 15 10-06-2010 16:57:30 SPORT E TEMPO lIBERO di Stefano Incerti Medici scacchi e competizione: un sano e intelligente passatempo profondimento e ad affrontare e risolvere situazioni problematiche. Gli scacchi sono una vera palestra di vita, stimolano la fiducia in se stessi e le capacità decisionali. “Quanti dolori ahimè potremmo evitare nella vita se solo potessimo ritirare le mosse sbagliate“ (Goethe). Un aneddoto: il grande maestro anatoli Karpov sosteneva che non ci sono donne in grado di diventare campioni di scacchi, perché non sono capaci di stare zitte per quattro ore di fila! Il Torneo giovanile ha sfatato anche questo (simpatico!) pregiudizio, per la gioia della nostra Franca Barbieri, incaricata delle premiazioni: giovani campionesse hanno sonoramente battuto i rivali maschi… forse perché al torneo le partite avevano una durata di soli quindici minuti!!! Arrivederci alla prossima sfida! Torneo Giovani Talenti Domenica 18 aprile u.s., presso la Polisportiva Unione 90 di San Felice sul Panaro, si è svolto il Torneo Giovanile di scacchi per giovani emergenti e giovani talenti rivolto ai ragazzi delle scuole elementari e medie, con il patrocinio della nostra Banca. Sotto gli occhi attenti del nostro Lauro Malavolta, arbitro regionale, i più giovani scacchisti della Provincia si sono sfidati davanti ad un pubblico da stadio. Così tra un arrocco e un’apertura di re, si sono realizzate sfide emozionanti del gioco più antico, che vede negli ultimi anni ai vertici mondiali campioni di paesi emergenti, quali l’indiano V. Anand, come a ricordare che è da quelle parti che si deve guardare non solo in economia. Sono ormai lontane le epiche sfide tra i campioni come spassky, fischer, Korchnoi e Kasparov, condite anche da risvolti politici, ora anche negli scacchi dominano i paesi emergenti. La crescente attenzione per il gioco degli scacchi è comunque sempre più viva anche nel nostro Paese, in considerazione del fatto che tale passatempo sviluppa capacità logiche e di analisi, oltre alla memoria e alla fantasia. Non va dimenticato che gli scacchi aiutano i ragazzi ad accrescere le capacità di analisi, sintesi ed ap- Avv. Stefano Incerti Medici Responsabile Legale Premiazione 16 SF_Numero4_D&F (originale).indd 16 10-06-2010 16:57:36 CONTOon-line@COSTOzero Il tempo è denaro e noi di SANFELICE 1893 vogliamo farti risparmiare su entrambi. Per questo abbiamo creato CONTOon-line@COSTOzero, il conto che puoi gestire velocemente dal tuo computer con un notevole risparmio sui costi. Zero canone mensile, zero commissioni sui bonifici Italia, zero spese di tenuta conto, zero spese su domiciliazioni utenze, rid e disposizioni periodiche, zero spese su emissione Bancomat e Pagobancomat. Tutto quel che ti serve è un collegamento internet e il codice di accesso che potrai richiedere alla filiale SANFELICE 1893 a te più vicina. Ti aspettiamo. Messaggio pubblicitario. Per le condizioni economiche e contrattuali si fa riferimento ai fogli informativi a disposizione presso gli sportelli della banca e sul sito internet. la parola magica per risparmiare tempo e denaro? è sempre la Vostra Banca, piccola ma forte. www.sanfelice1893.it SF_Numero4_D&F (originale).indd 17 10-06-2010 16:57:37 SAN FElICE Sul PANARO sede centrale piazza matteotti, 23 tel. 0535 89811 _ fax 0535 83112 BOlOGNA via Borghese, 21b tel. 051 6199544 _ fax 051 565615 CAMPOSANTO via roma, 2/Via Baracca, 1 tel. 0535 87121 _ fax 0535 87239 CARPI via manzoni, 22 tel. 059 650938 _ fax 059 651184 CROCE DI CASAlECCHIO RENO via Porrettana, 43 tel. 051 6196436 _ fax 051 6181024 FORMIGINE via Trento Trieste, 126 tel. 059 5750540 _ fax 059 5750480 GAvEllO via Valli, 319 tel. 0535 31361 _ fax 0535 31524 MASSA FINAlESE piazza caduti per la liberta’, 1 tel. 0535 99131 _ fax 0535 96092 MIRANDOlA viale Gramsci, 33/35 tel. 0535 611099 _ fax 0535 26600 MIRANDOlA B via milano, 9 tel. 0535 20891_ fax 0535 24446 MODENA via nonantolana, 351 tel. 059 251709 _ 059 251228 fax 059 253121 MODENA B via morane, 417/419/421 tel. 059 443140 _ fax 059 393102 MODENA C via Giardini, 357 tel. 059 225638 _ fax 059 239536 MODENA D via Pierluigi da Palestrina, 230 tel. 059 370913 _ fax 059 271070 MODENA E via Vignolese, 445 tel. 059 366974 _ fax 059 370061 MORTIZZuOlO via imperiale, 241 tel. 0535 37321 _ fax 0535 37015 RAvARINO via roma, 139 tel 059 900653 _ fax 059 905143 REGGIO EMIlIA via san martino, 2 tel. 0522 432443 _ fax 0522 431265 RIvARA via degli estensi, 1955 tel. 0535 85434 _ fax 0535 84771 SAN FElICE B piazzale marco Polo, 2/3 tel. 0535 671231 _ fax 0535 671227 vIGNOlA via Plessi, 5 ang. via Gramsci tel. 059 767056 _ fax 059 765937 18 SF_Numero4_D&F (originale).indd 18 DIREZIONE GENERAlE piazza matteotti, 23 tel. 0535 89811 _ fax 0535 83112 www.sanfelice1893.it _ [email protected] 10-06-2010 16:57:37