Aperture dei negozi Assegni familiari Agie di Losone Quando il

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Prossimo numero: 7 settembre 2006
BUONE VACANZE A TUTTI!
Alcuni bambini
alla festa degli
edili organizzata
dall’OCST nella
pineta di Faido
(pagine 6-7).
Aperture dei negozi
Agie di Losone
pagine 2-3
pagina 13
Assegni familiari
Quando il granito è passione
pagina 4
pagina 14
L’OCST chiede il dialogo e un nuovo Ccl
La nuova legge va difesa
La formazione diventa interaziendale
Sette fratelli dal Portogallo in Leventina
2
SINDACATO VENDITA
20 luglio 2006
Aperture dei negozi Dialogo tra le parti
e un nuovo Ccl per uscire dal labirinto
Niente serrande abbassate nel periodo prenatalizio e una nuova legge che
regolamenti le deroghe. L’OCST invita al dibattito anche il personale di vendita
Meinrado Robbiani
a recente decisione del governo cantonale di annullare per il momento l’autorizzazione ad aprire i negozi le domeniche che precedono il Natale, ha portato nuovamente alla ribalta il problema dell’organizzazione dell’attività e del lavoro nel ramo della
vendita.
Interessi molteplici si intrecciano e si contrappongono, rendendo particolarmente difficoltoso il cammino verso una regolazione degli
orari di apertura che raccolga un adeguato
consenso. Anche per l’OCST, che è parte attiva in questo settore quale rappresentante di
una corposa fetta di lavoratrici e di lavoratori,
si è posta già in passato, e si ripropone ora, la
necessità di disporre, in questo intricato e delicato ambito, di una chiara linea di condotta.
L
Le esigenze di un mercato aperto. Il tema
delle aperture dei negozi si situa al crocevia di
attese e interessi particolarmente difformi. Persino all’interno dei singoli campi, che si confrontano, e delle diverse angolazioni, dalle
quali si può guardare al tema delle aperture
dei negozi, sono ravvisabili distinzioni di valutazione e diversità di interesse.
Dal profilo economico, una più ampia e flessibile apertura dei negozi può effettivamente
consentire di incrementare gli affari. Se altrove
l’incidenza delle aperture dal profilo economico potrebbe essere ritenuta insignificante, per
il Ticino la situazione è diversa.
Qualcuno, in occasione di dibattiti su questo
argomento, non ha mancato di evidenziare che
è illusorio ritenere che, aprendo maggiormente i negozi, si aumenta la cifra d’affari. Il denaro a disposizione della popolazione è infatti
ben determinato; non si gonfia certo in parallelo a una più prolungata attività dei negozi.
Questa argomentazione ha tuttavia una
pecca: dimentica l’impatto, tutt’altro che irrilevante nella nostra regione, della clientela turistica e di quella frontaliera. Quello ticinese è
cioè un mercato aperto. Assecondando
meglio le aspettative di queste due clientele
esterne si può certamente espandere il commercio locale.
Il Ticino vive inoltre un problema supplementare. È a ridosso di un confine che lo pone
a diretto confronto con una zona dove vigono
regole di apertura dei negozi molto concorrenziali. Non si può certo affermare che i consumatori ticinesi,che varcano il confine, lo facciano primariamente per una questione di orari di
apertura.
Non si può però negare che, in taluni frangenti di chiusura dei negozi indigeni, l’incentivo ad andare oltre frontiera è indubbiamente
sollecitato.
Abitudini in cambiamento.
Un aspetto da considerare è
poi quello delle attitudini e attese dei consumatori. È rilevabile, su questo fronte, il desiderio di una più ampia libertà di
movimento nella programmazione e realizzazione degli
acquisti. Un rapido sguardo a
quanto avviene anche fuori dal
Cantone e dalla Svizzera stessa conferma un progressivo
prolungamento degli orari di
apertura dei negozi, in risposta ad esigenze di consumo,
che si vanno intensificando e
diversificando.
A questa tendenza non è
certo estranea la notevole crescita della mobilità delle persone. Si tratta tuttavia di un’evoluzione che ha radici ancora
più profonde e che pesca in
cambiamenti di natura sociale
e culturale. Si consideri, ad
esempio, il ruolo del consumo.
Oltre alla funzione di acquisizione dei beni e prodotti
necessari agli individui e alle
famiglie, è diventato un modo
sempre più diffuso di impiegare il tempo libero. Su questo
indirizzo possono essere sollevati non pochi interrogativi e
riserve. Si tratta però di una realtà ormai consolidata.
Tempi individuali e collettivi. Il tema delle
aperture dei negozi sollecita inoltre una riflessione sull’organizzazione del tempo nella
società odierna. Se in passato la vita della
comunità era scandita in misura incisiva dai
«La condizione
preliminare per una più
ampia e flessibile
regolazione delle aperture
risiede nella firma e nel
rispetto di un contratto
collettivo che fissi
le condizioni minime
di lavoro»
ritmi della fabbrica, la realtà postindustriale
odierna li ha abbondantemente scardinati. Il
fatto stesso di muoversi in una realtà, dove il
settore dei servizi prevale nettamente sul
secondario, fa sì che - per la natura stessa del
servizio - ci sia una compresenza di lavoratori
che erogano una prestazione e persone che
ne usufruiscono.
Il lavoro degli uni è cioè contemporaneo
all’utilizzo del servizio da parte di altri. Anche
la presenza molto più consistente della donna
sul mercato del lavoro tende a influire sul
modello tradizionale di organizzazione del
tempo. È perciò in atto una diversificazione dei
percorsi e dei bisogni individuali, che preme in
direzione di un più esteso e flessibile funzionamento di certi servizi, ivi compreso il commercio. Di fronte a questa evoluzione sorge però
con ancora maggiore forza l’interrogativo circa
l’esigenza di preservare alcuni tempi sociali
forti.
La collettività, se non intende cadere in un
cammino disordinato e privo di riferimenti, ha
interesse a salvaguardare alcuni tempi sociali,
che possano essere vissuti collettivamente;
tempi nei quali il corpo sociale respira il più
possibile all’unisono. Sarebbe in particolare
20 luglio 2006
dannoso e disgregante svendere in modo
eccessivo il tempo sociale al consumo e al
commercio.
Diversità anche tra chi lavora. Sul versante dei lavoratori la situazione è solo apparentemente univoca. Orari prolungati e più flessibili
comportano indubbiamente un maggiore disagio per il personale di vendita. Se si considera
poi la prevalente presenza femminile in questo
ramo, le ricadute sono tanto più evidenti. Si è
infatti di fronte a lavoratrici che hanno sovente
un parallelo compito familiare ed educativo.
Si impone perciò una puntuale considerazione delle esigenze di questo personale. Non
manca tuttavia, anche tra i lavoratori, chi può
trarre vantaggio da una più ampia apertura dei
negozi. Una certa flessibilità può consentire ai
lavoratori e alle lavoratrici attive negli altri settori di approvvigionarsi in maniera più comoda.
Nella misura in cui una prolungata apertura dei
negozi ne aumenti la cifra d’affari, possono
inoltre sorgere spazi e occasioni occupazionali a vantaggio di chi non ha lavoro o desideri
accrescere il suo grado di impiego.
Una composizione impegnativa. Comporre le posizioni e gli interessi qui richiamati è un
esercizio tutt’altro che agevole. Richiede in
primo luogo un quadro concettuale articolato e
ponderato. Esige poi la capacità di sapersi
confrontare e di sapere costruire una soluzione, che riesca a conciliare e amalgamare i
diversi bisogni in campo. Di fronte alla complessità del problema, non manca chi cede alla
SINDACATO VENDITA
«L’OCST intende essere
interlocutore solido
delle principali parti
in causa per edificare
progressivamente una
regolazione delle aperture
e delle condizioni
di lavoro per
salvaguardare i diritti del
personale di vendita»
tentazione delle facili semplificazioni.
Si attinge a un comodo archivio ideologico,
sia di destra sia di sinistra, per trarne qualche
proclama o ricetta semplicistica e solo all’apparenza rassicurante. La realtà e la sua evoluzione sono però tali da non concedere sconti, finendo per imporsi. Solo un faticoso confronto e lavoro di assemblaggio possono sfociare in formule concrete di incanalamento e
di regolazione. È cioè soprattutto sul terreno
della contrattazione, non esente da forme di
pressione che il sindacato mette in atto, che
può essere adeguatamente tutelato il personale di vendita e più in generale il fronte dei
lavoratori.
Condizioni irrinunciabili. L’OCST, proseguendo in un itinerario che
ha lei stessa promosso nello scorso
decennio, intende essere interlocutore solido delle principali parti in causa
(padronato e autorità cantonale) per
edificare progressivamente una regolazione delle aperture dei negozi e
delle condizioni di lavoro che salvaguardino al meglio gli interessi del
personale di vendita e del lavoro. Nel
farlo non possono che essere ribaditi
i principali punti fermi più volte enunciati.
La condizione preliminare per una
più ampia e flessibile regolazione
delle aperture risiede nella firma e nel
rispetto di un contratto collettivo, che
fissi le condizioni minime di lavoro. Da
questo profilo, la situazione odierna
non può essere ritenuta soddisfacente. L’attuale contratto collettivo non ha
ancora una diffusione sufficiente. Una
seconda ma altrettanto decisiva condizione risiede in un’organizzazione
del lavoro soprattutto all’interno delle
grandi catene di distribuzione che non
Giro di boa in redazione
on questo numero si conclude la mia
C
collaborazione con l’OCST, dapprima
come redattrice e poi come responsabile
del Lavoro. Dopo sei anni tra le mura sindacali lungo un percorso spesso a ostacoli,
ho scelto di imboccare una nuova via professionale.
Ringrazio i colleghi sindacalisti e tutti i
collaboratori per il loro prezioso apporto,
soprattutto in questo ultimo anno e mezzo
in cui ho tenuto le redini del Lavoro, e i
lettori che hanno dimostrato di apprezzare
gli sforzi per rendere più chiaro e leggibile
questo giornale.
Un ringraziamento particolare va a Maurizia Conti, segretaria di redazione dalla
3
sia incrinata dalle formule di precarietà che
stanno proliferando proprio in questi periodi.
L’OCST è del resto intervenuta negli ultimi
mesi denunciando nelle diverse sedi questa
deriva, che va estirpata con vigore.
Continuare il confronto. Le parti sociali
(sindacati e associazioni dei commercianti)
stanno in queste settimane discutendo sul
tema delle deroghe ai normali orari di apertura
e sull’elaborazione di una nuova legge che le
regoli in maniera più appropriata, poiché le
norme attuali risalgono a un passato che non
trova più riscontro nella realtà odierna. Un
primo passo è consistito nel riproporre la
domanda di autorizzazione alle aperture prenatalizie, che, oltre a rispondere a un’abitudine
radicata, genera un volume di vendite decisivo
per i negozi e di riflesso per l’occupazione.
La Commissione paritetica della vendita ha
così inoltrato la richiesta di potere tenere aperti i negozi il giorno dell’Immacolata e nelle due
domeniche che precedono il Natale. Il confron-
to si è pure inoltrato sul tema della nuova legge
sulle aperture dei negozi, sul quale si intende
discutere prossimamente con il Dipartimento
competente.
Il cantiere della regolazione delle aperture
dei negozi è perciò tuttora in fermento. È
importante che la riflessione e il dibattito attorno a questi argomenti continui anche sul versante sindacale con il coinvolgimento diretto
del personale di vendita. È quanto sta tuttora
attuando l’OCST, che rinnova l’invito alle proprie associate e associati a partecipare attivamente alle diverse occasioni di incontro che
vengono proposte.
memoria storica, che mi ha affiancata con
entusiasmo dopo la mia promozione in
sordina a redattrice responsabile, una sfida
che abbiamo vinto insieme.
Auguro a Benedetta Rigotti, che prenderà il mio posto da settembre, di vivere al
meglio questa nuova esperienza professionale.
Antonella Sicurello
SINDACATO ATTIVITÀ
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20 luglio 2006
Il padronato osteggia gli assegni familiari
L’OCST a favore della nuova legge
L’Unione svizzera delle arti e mestieri ha consegnato la scorsa settimana le firme
contro il progetto votato dal Parlamento. Sarà il popolo a decidere il 26 novembre
potenzialità di consumo delle famiglie,
a vantaggio dell’economia stessa.
L’OCST, da sempre in prima fila nell’impegno a promozione degli assegni
familiari, si batterà con vigore affinché
anche nel nostro Cantone, che pur già
beneficia di un ordinamento favorevole, esca dalle urne un inequivocabile
sostegno all’introduzione della legge
quadro federale.
Essa consentirà peraltro anche in
Ticino di migliorare le prestazioni odierne. Subirà una rivalutazione l’importo
degli assegni e sarà estesa la loro erogazione fino a 25 anni nel caso in cui i
figli seguano una formazione (oggi le
prestazioni sono versate fino a 20
anni). Un’iniziativa in tal senso è del
resto stata promossa anche a livello
cantonale da un deputato cristianosociale.
a consegna del referendum contro la legge federale sugli assegni familiari apre un appuntamento decisivo dal profilo della politica familiare. A novembre il popolo
sarà infatti chiamato a pronunciarsi
sulla legge recentemente approvata
dal parlamento.
Si tratta di una primizia in ambito
nazionale, poiché gli assegni familiari
sono oggi retti unicamente da leggi
cantonali, che risultano particolarmente dissimili. La legge federale
consente di armonizzare questo settore della legislazione sociale, fissando in particolare gli importi minimi degli assegni (200 franchi mensili
per l’assegno di base e 250 franchi
per l’assegno nel periodo della formazione).
In un contesto di accentuata mobilità della manodopera e soprattutto di
acutizzate pressioni sul reddito delle
famiglie, la legge federale imprime un
passo innanzi alla politica familiare,
tradizionalmente fanalino di coda
della sicurezza sociale.
L
Gli assegni familiari non sono un pericolo
per l’economia. L’OCST deplora che il padronato svizzero cerchi di fare intendere, attraverso il referendum, che un nuovo regime di asse-
gni familiari possa compromettere gli interessi
e l’andamento dell’economia.
Oltre a non generare un significativo aumento degli oneri, una migliore legislazione sugli
assegni familiari consolida la sicurezza e le
La posizione del sindacato. L’OCST, in considerazione della rilevante
posta in gioco, non solo si mobiliterà a
favore della nuova legge federale ma
si farà pure promotrice di un fronte di
organizzazioni in suo appoggio. Sollecita inoltre sin d’ora la popolazione ticinese a
sostenere con convinzione questo tassello di
una più efficace politica familiare.
M.R.
Cartiera di Tenero Piano sociale verso l’approvazione
Arturo Trezzini
S
i è tenuto il 12 luglio il secondo incontro
di trattativa fra direzione, Commissione
di fabbrica e sindacati. Incoraggianti le
informazioni dateci dalla direzione, nel senso
che su 53 lavoratori che perderanno il posto
di lavoro, 19 hanno già trovato una sistemazione. Fra questi, sei hanno accettato la proposta di trasferimento nello stabilimento di
Cham e uno in quello di Carmignano, altri sei hanno trovato un nuovo posto di lavoro
fuori dal Gruppo.
Inoltre, possiamo considerare fruttuoso l’incontro anche
per le trattative riguardanti il
piano sociale poiché su tutte le
questioni materiali, disdette,
partenze anticipate, trasferte,
obblighi assicurativi, eccetera
si è raggiunto un accordo di
massima.
Prepensionamenti e indennità d’uscita. Sono tuttavia
rimaste in sospeso due importanti trattande. Settimana pros-
sima l’apposito gruppo di lavoro paritetico avrà
la possibilità di discutere il progetto di prepensionamento che l’assicuratore, in accordo con
la direzione, presenterà. Ricordiamo che le persone che potrebbero scegliere il prepensionamento sono cinque.
Per quanto riguarda l’indennità d’uscita, altro
punto rimasto in sospeso, le parti, pur trovandosi in sostanza d’accordo sul principio e sui
contenuti, ravvisano alcune divergenze sui
metodi di calcolo i quali però, ne siamo convinti, entro questa settimana troveranno una soluzione concordata.
Assemblea del personale entro fine mese.
Successivamente la proposta di piano sociale
concordata fra le parti sarà sottoposta all’assemblea del personale per l’approvazione definitiva in modo che, se non ci saranno ulteriori
intoppi, entro il 27 luglio il documento potrà
essere firmato dalle parti e di conseguenza
entrare in vigore.
20 luglio 2006
SINDACATO ATTUALITÀ
■ LA GAP RANCATE DOPO L’INCENDIO DI GIUGNO
Dallo sconforto la forza di rinnovarsi
o scorso 5 giugno, nella
notte tra la domenica e il
lunedì di Pentecoste, lo
stabile e alcuni macchinari della
Gap Sa, azienda di Rancate che
opera nel ramo dell’edilizia,
sono stati danneggiati da un
forte incendio di origini dolose.
L’inchiesta non è ancora conclusa e non è ancora nota l’identità dei responsabili. I danni
sono stati ingenti e hanno colpito la mensa, il magazzino, gli
spogliatoi degli operai, gli uffici
del personale, la sala riunioni e
alcuni mezzi, alcuni dei quali non erano completamente assicurati. Le fiamme hanno
risparmiato la carpenteria, alcuni uffici e l’archivio cartaceo ed elettronico.
«Spesso una notizia drammatica come
questa genera sconforto e incertezza - spiega Giuseppe Ceschina, dipendente dell’impresa e presidente del Comitato degli edili
OCST del Mendrisiotto (nella foto)- Invece in
questo caso la direzione ha reagito in maniera positiva guardando al futuro. Non solo
sono immediatamente iniziati i lavori di rico-
L
AL LAVORO DI GRAN LENA
L’incendio ha distrutto metà dello stabile
dell’impresa. L’intervento tempestivo dei
pompieri ha impedito che accadesse il
peggio. Le foto mostrano i danni ai mezzi
e allo stabile e, in basso, i lavori che procedono di gran lena negli uffici del personale e nell’officina.
5
A Faido per ricordare
Mons. Del-Pietro
struzione delle parti danneggiate, ma sono state introdotte
delle migliorie». L’officina e il
deposito, ad esempio, prima
insieme in un unico locale, sono
stati divisi. Nell’officina, inoltre,
si sta realizzando un piano rialzato, che sarà utilizzato come
magazzino.
«Gli operai sono molto grati
alla direzione, che ha saputo
trasformare in positivo un fatto
negativo - continua CeschinaA loro, che stanno lavorando
alacremente per dare un nuovo
volto alla ditta, e a tutti i lavoratori attivi nel
settore edile, auguro di trascorrere una serena vacanza».
Dal canto suo, la direzione ha ringraziato
per iscritto i propri collaboratori. «Lo sconforto iniziale ha subito lasciato il posto a un’attività immediata, volenterosa di ripristinare il
tutto al meglio - si legge nella lettera - Grande è stata la vostra fiducia. Desideriamo ringraziarvi per la solidarietà che ognuno di voi,
in forme ed espressione diverse, ci ha dato in
queste settimane difficili».
personale dell’OCST, nel centesimo
Ignorlanniversario
della nascita di MonsiLuigi Del-Pietro, artefice dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese e
suo indimenticabile Segretario cantonale, commemorerà la maestosa figura
con un incontro, che si svolgerà lunedì
28 agosto, alle 15.30, a Faido (Aula
magna della scuola media).
Programma
Apertura dei lavori
Romano Rossi, presidente OCST
La cornice storica e l’itinerario
di Mons. Del-Pietro
Prof. Alberto Gandolla, storico
Il profilo dell’uomo, del
sindacalista e del sacerdote:
testimonianze personali
- Avv. Alberto Stefani, già Consigliere
agli Stati e presidente del Ppd
- Dr. Marco Bernasconi, docente
universitario
- Naldo Pedroni, già Segretario
regionale e vicesegretario cantonale
dell’OCST
- Dr. Silvano Toppi, economista e
giornalista
Chiusura dei lavori
Alle ore 18.15, nella chiesa di Calpiogna, sarà celebrata una messa in suffragio di Mons. Luigi Del-Pietro, seguita
dalla visita al cimitero.
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SINDACATO INCONTRI
20 luglio 2006
LA FESTA DELL’EDILIZIA 2006: UNITI NEL RICORDO DI MONSIGNOR DEL-PIETRO
Un pomeriggio di gioia con le famiglie
Costine, braciole, salsicce e una bella giornata di sole: ecco la ricetta per ritrovare
la carica in vista delle battaglie sindacali previste per il prossimo autunno
a tradizionale
festa
estiva
degli edili, che
si è svolta domenica
9 luglio è stata anche
quest’anno un successone. Sarà stata
la splendida giornata
di sole o l’ottima grigliata o la buona
compagnia, certo è
che i partecipanti
erano almeno cinquecento, cento più
del previsto.
La festa, allietata
dalla fisarmonica di
Giampiero Riva, si è
svolta nella splendida cornice della
cascata della Piumogna a Faido.
In tarda mattinata
fra Edy Rossi-Pedruzzi ha celebrato la
Santa Messa.
Durante la predica,
L
Fra Edy celebra la messa da campo.
breve e incisiva,
ha voluto ricordare, nel centenario
della sua nascita,
Monsignor DelPietro, originario
anche lui della val
Leventina e più
precisamente di
Calpiogna.
La
sua vocazione,
ha detto fra Edy,
è nata proprio tra
le sue montagne
dove, influenzato
da sacerdoti che
aveva conosciuto, si è interrogato
sulla sua vita.
È stato, contrariamente al detto,
un profeta stimato anche e soprattutto in patria che
ha dato la vita per
il servizio cui si
era dedicato.
Ai suoi tempi i ragazzi che sentivano la vocazione sacerdotale, venivano accompagnati in
seminario e da lì potevano tornare a casa raramente. Il percorso si chiudeva il giorno dell’ordinazione
sacerdotale.
Anche lui partì
per il seminario
di Pollegio, vicino a Biasca.
Dopo questo
periodo di preparazione
il
vescovo gli suggerì di lavorare
per l’OCST, piccola organizzazione sindacale. Con il parere
Giancarlo Nicoli.
contrario della
madre
che
avrebbe preferito per il figlio la tranquillità di una parrocchia,
egli accettò.
Monsignor Del-Pietro che molto ha fatto per
20 luglio 2006
la sua terra, da
questa ha ricevuto
stima, rispetto e
affetto. In vita fu
spesso applaudito,
sottoscritto e condiviso e ascoltato
persino
dagli
avversari.
Anche Giancarlo
Nicoli, segretario
dell’OCST
Tre
valli, dopo la cerimonia ha rinnovaGiuseppe Tozzini
to
il ricordo di
Monsignor
DelPietro, un elemento chiave non solo per il sindacato, ma per la
storia politica di tutto il cantone. Grazie alla sua
dedizione l’OCST
è cresciuta da
qualche decina a
40’000 soci che le
hanno dato la
forza contrattuale
e l’hanno resa l’interlocutore
più
ascoltato dai datori di lavoro.
È stato molto
gradito anche il
benvenuto di Giuseppe Tozzini che
ha accolto, in qualità di vicesindaco,
i partecipanti alla
Meinrado Robbiani.
festa nella nuova
Faido, nata alla
fine dello scorso
anno dall’aggregazione dei comuni di Faido,
Calonico, Chiggiogna e Rossura.
Dal pulpito di Faido Paolo Locatelli, responsabile cantonale del settore edile, ha annunciato che, dopo un periodo piuttosto tranquillo,
SINDACATO INCONTRI
a settembre inizierà la campagna
per il potere d’acquisto e contro le
disparità salariali,
infatti è sempre più
evidente la differenza fra gli stipendi bassi e quelli alti.
Meinrado Robbiani, Segretario
cantonale dell’OCST, ha ricordato
Paolo Locatelli.
che l’impegno sindacale dell’OCST
è rivolto alla difesa
dei valori che tengono insieme la società,
famiglia e lavoro, attualmente minacciati. A lui
si è associato
Romano Rossi,
presidente
dell’OCST che ha
fatto i complimenti
a tutti per essere
così «belli e numerosi».
«C’è un tempo
per ogni cosa, ha
detto il presidente
Rossi, e questo è il
tempo di festeggiare e di riposare».
Ringraziamenti
particolari sono
andati a coloro,
Romano Rossi.
quasi trenta persone, che hanno
reso possibile l’organizzazione della festa: i cuochi, chi ha servito il cibo e le bevande, chi ha arredato il bellissimo ristorante all’aperto e chi si è occupato
delle decorazioni e del parcheggio.
B.R.
7
Faido, terra di pionieri
apoluogo della val Leventina a 715
metri di altitudine, Faido è un piccolo comune di circa 2 mila abitanti.
La sua storia è segnata da un avvenimento importante: nel 1889 proprio a monte
della bellissima cascata della Piumogna,
vicino alla quale si è svolta la festa, è stata
inaugurata la prima centrale idroelettrica del
Ticino costruita per fornire l’illuminazione
elettrica, anche questa una prima ticinese,
a Faido.
Inizialmente si era pensato di sfruttare le
acque del torrente Cabbio, più vicino al
paese e di installare le macchine in un mulino. Dopo un tentativo fallito si decise invece di costruire la centrale sulla Piumogna
che nonostante fosse lontana dal paese
permetteva di sviluppare una potenza sufficiente.
C
A sinistra i cuochi: Giovanni
Mammarella, Patrizio Liucci,
Carlo Marinelli, Roberto Cefis,
Alessandro e Lucio Colangelo,
Enzo Gallizia, Ersilio Ferrari.
A sinistra in basso: alcune delle
signore che si sono occupate
del servizio.
In basso a destra: un momento
della festa.
Ma Faido ha anche un altro primato in
Ticino: la prima fabbrica di birra, La Fabbrica Rosian, fondata da Luigi Rosian nel
1852.
8
SINDACATO INSUBRIA
20 luglio 2006
■ UFFICIO DI STATISTICA: L’AUMENTO DEI FRONTALIERI È CONTENUTO
E in Ticino cresce il numero dei lavori temporanei con notifica
Giancarlo Bosisio
n un recente comunicato
l’Ufficio federale di statistica ha pubblicato una serie
di dati riferiti ai lavoratori frontalieri presenti a fine marzo in
tutta la Svizzera: vi si contavano 179.400 frontalieri.
Il numero maggiore di frontalieri proviene dalla Francia
(98 mila), poi quelli dall’Italia
(38 mila), dalla Germania
(36.400) e, infine, quelli che
risiedono in Austria.
L’Ufs rileva che la crescita
dell’1,4 per cento registratasi
nel primo trimestre del 2006,
rispetto a quelle del 3-3,5 per
cento, è la più debole da 6
anni a questa parte.
I
La situazione in Ticino.
Per quanto riguarda il Canton
Ticino l’aumento dei frontalieri è stato contenuto (18,5 per cento) rispetto
all’aumento registratosi nella regione di Ginevra e Losanna (45 per cento). Mentre negli altri
Cantoni al massimo si arriva al 10 per cento, in
Ticino quasi il 20 per cento dei lavoratori è frontaliere.
L’Ufficio di statistica evidenzia questa crescita contenuta e, da parte nostra, - non essendo la matematica un’opinione - bisogna pren-
dere atto di questi dati e riconoscere che non
corrispondono alla sensazione che invece
registra chi segue il mercato del lavoro.
Forse la forte sensazione di via vai di lavoratori che si rileva quotidianamente genera confusione ma ad essa non corrisponde un effettivo aumento dei dati delle entrate.
In riferimento ai dati relativi al Ticino ci si può
chiedere il motivo di questo aumento meno
marcato.
Bisogna pensare che dal
2002 sono cambiate molte
regole nel rilascio dei permessi di lavoro: attualmente
si può addirittura lavorare in
Svizzera senza permessi
ma con una semplice notifica che il datore di lavoro
deve inviare all’Ufficio
manodopera estera.
L’utilizzo di questo sistema delle notifiche per assumere anche lavoratori frontalieri può essere all’origine
dell’aumento contenuto del
loro numero. Si pensi che
nel 2005 sono state effettuate 7.830 notifiche. Anche
quelle di entrata di lavoratori
indipendenti (nel 2005 circa
2.900) ha influito sull’assunzione di frontalieri.
Anche se contenuto, il
numero dei frontalieri in Ticino è comunque aumentato e ciò può essere
un segnale o di un’economia in crescita o di un
mercato del lavoro molto ballerino dove sta
aumentando la precarietà.
Questi cambiamenti sono tanto più preoccupanti se concernono i lavoratori frontalieri per i
quali non esistono tutti quei meccanismi di
tutela del reddito di cui invece possono usufruire i lavoratori residenti in Svizzera.
■ DISOCCUPAZIONE - FLESSIONE IN GIUGNO
L’economia è in ripresa. Ma dopo l’estate...
Luca Camponovo*
on l’arrivo delle statistiche elaborate dal
Seco (Segretariato di stato e dell’economia) e dalla Sezione del lavoro, evidenziamo un aspetto particolarmente positivo
che concerne l’importante diminuzione della
disoccupazione in Ticino dove, per la prima
volta dal 2001, a fine giugno vi erano meno
disoccupati iscritti agli Uffici regionali di collocamento rispetto ai 12 mesi precedenti.
Nel mese di giugno, infatti, si sono contate,
nel nostro Cantone, 6.382 persone disoccupate corrispondenti a un tasso percentuale del
4,3 per cento.
Pur avendo una percentuale ancora alta
rispetto alla media svizzera, dove il tasso dei
senza lavori si situa al 3,1 per cento, abbiamo
assistito in questi mesi a un’importante diminuzione che ha coinvolto quasi tutte le regioni del
Ticino.
In particolare, rispetto al mese di maggio,
abbiamo assistito a una forte diminuzione del
numero dei disoccupati in Vallemaggia (-22,6
per cento), in Leventina (-10,9 per cento) e nel
Locarnese (-8,4 per cento), mentre nel Sottoceneri e nel Bellinzonese le riduzioni sono
C
state più contenute. Infatti nel distretto di Mendrisio (tasso disoccupati del 4,8 per cento), di
Lugano (4,6 per cento) e di Bellinzona (4,6 per
cento) la percentuale è superiore rispetto alla
media del Canton Ticino, segno che la guardia
deve comunque essere tenuta alta in merito
all’andamento congiunturale della nostra economia.
Come evidenziato dai responsabili della
Sezione del lavoro, oltre ai soliti fattori stagionali che spingono al ribasso il numero dei
disoccupati durante i mesi primaverili, si constatano da tre mesi chiari segnali di miglioramento congiunturale in riferimento all’andamento della disoccupazione.
Oltre infatti alle varie riduzioni del numero
dei disoccupati nei settori prettamente interessati dall’andamento stagionale (alberghi, edilizia e rami affini eccetera) si constata un regresso, sia pur lieve, del numero dei disoccupati
nel settore impiegatizio, della vendita, della
sanità e dell’elettronica.
Anche a livello federale si sono registrate
importanti diminuzioni che hanno portato il
tasso di disoccupazione al 3,1 per cento.
Secondo il portavoce del Seco i maggiori
beneficiari del calo della disoccupazione in giu-
gno sono stati i giovani fra i 20 ed i 29 anni
anche se il loro tasso percentuale rimane il più
elevato rispetto alle altre fasce di età.
Si prospetta comunque, con l’arrivo sul mercato del lavoro di coloro che hanno concluso la
loro formazione scolastica, un nuovo aumento
del tasso di disoccupazione per questi giovani
durante i mesi di luglio e agosto, mentre in
autunno vi sarà sicuramente un inasprimento
del numero di disoccupati nei settori del turismo e dell’edilizia.
Malgrado ciò a livello federale si evidenzia
comunque che la situazione dovrebbe essere
migliore rispetto agli anni scorsi prevedendo
un tasso medio annuo del 3,3 per cento rispetto al 3,5 per cento dell’anno scorso.
*Responsabile Cantonale
della Cassa Disoccupazione OCST
SINDACATO ATTIVITÀ
20 luglio 2006
9
La colonia estiva alla Casa Sant’Angelo
piace alle mamme e anche ai bambini
La direttrice e i monitori dei Centri di vacanza Leone XIII seguono i piccoli ospiti
con attenzione guidandoli in attività istruttive e divertenti. Non ci si annoia mai
li creative come la costruzione di candele di cera e di paraffina e la creazione
di maschere di carnevale.
A queste attività gli organizzatori
hanno affiancato feste e giochi.
I bambini si sono divertiti molto nella
«veglia gialla» in cui, come dei bravi
investigatori hanno cercato di scovare
chi era il colpevole di alcuni disastri che
erano stati combinati nella colonia.
Poi è stata la volta del luna park. Ogni
monitore era il gestore di un gioco che
faceva guadagnare dei punti da spendere in un bar creato per l’occasione.
I bambini si sono poi divertiti con il
pigiama-party, la caccia al tesoro, il
grande ballo in maschera e la sfilata di
moda (nelle foto).
Durante
un soggiorno nella
bella valle Verzasca non potevano
mancare le passeggiate: la prima
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un percorso attor-
enerdì scorso si è concluso il primo
turno delle colonie alla Casa Sant’Angelo di Sonogno in val Verzasca.
Come ogni anno il nutrito gruppo di partecipanti ha passato una vacanza sorprendente.
Ogni giorno era scandito da un gran numero
di attività studiate per stimolare la curiosità e la
creatività dei ragazzi facendoli comunque riposare dallo stress dell’anno scolastico che
ahimè colpisce sempre più spesso anche i giovanissimi.
Ogni anno vengono aggiunte delle nuove
strutture: dopo l’introduzione della piscina, che
è stata utilizzata volentieri nelle giornate di
sole, quest’anno c’erano tre nuovi gazebo che
sono stati utilissimi come aree di lavoro all’aperto e un telo saponato per i giochi.
Sono state svolte una serie di attività manua-
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niato dalle montagne della valle, tra le cascate
e i boschi. Nei prati intorno al paese i bambini,
hanno fatto a gara a chi raccoglieva più mirtilli.
Il bottino di dieci chili è diventato una gustosa
macedonia per la cena della sera.
Le attività erano spesso legate le une alle
altre, così un giorno, dopo aver decorato dei
grandi teli, hanno costruito dei tepee, le tipiche
tende degli indiani d’america, e con archi e
frecce e un focolare spento hanno fatto un pick
nick e una festa indiana.
C’era molto da fare, così sono stati proiettati due soli film sullo schermo gigante: le «Cronache di Narnia», il film tratto dal romanzo «Il
leone, la strega e l’armadio» e «Neverland-Un
sogno per la vita», il film su Peter Pan di
Johnny Depp.
L’ultima sera nello spettacolo finale di saluto
ogni monitore si è esibito con un numero per i
bambini. Si sono visti giocolieri, pagliacci,
maghi e prestigiatori. La serata è finita con una
festa da ballo.
10
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La propria autonomia va costruita con pazienza e metodo
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pronto a scendere in campo con esperienza,
insegnanti qualificati e ottimi metodi didattici,
attivando a settembre la nuova edizione del
corso per neoimprenditori.
resente da più di quarant’anni nel settore della formazione professionale in
Svizzera, l’Enaip ha scelto di porre
come punto focale del suo impegno la persona
e il suo potenziale. Il suo obiettivo principale è
valorizzare i talenti dei singoli mediante una
formazione mirata e adeguata a una
società e a un mercato del lavoro in
continua trasformazione che determina, di conseguenza, anche il cambiamento delle esigenze professionali.
È partendo da questi principi che
l’Enaip di Zurigo ha deciso di attivare
la seconda edizione del corso per
neoimprenditori, inserendo delle
novità rispetto all’edizione del 2004,
che scaturiscono in gran parte dall’analisi dei feedback degli ex-corsisti. Il
Centro di servizi formativi ha voluto
migliorare il servizio in modo da avvicinarsi maggiormente alle aspettative ed esigenze del pubblico.
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d’impresa offre la preparazione
necessaria per l’avvio o la continuazione della tua attività, fornendo le
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conoscenze e tecniche di base per il successo
del proprio progetto imprenditoriale.
È rivolto a chi ha una propria attività e vogliono migliorare le proprie competenze e a chi
prevede di mettersi in proprio e non vuole correre rischi inutili, lanciandosi nell’impresa
senza competenze e conoscenze imprenditoriali.
Gli obiettivi che il corso si pone sono quelli di
rendere i corsisti più consapevoli circa il mondo
economico e imprenditoriale, in modo da poter
essere in grado di percorrere le tappe verso la
propria autonomia professionale. Il periodo di
formazione intende inoltre portare i futuri
imprenditori a creare un business plan personalizzato e a realizzare la propria guida pratica
per la creazione dell’impresa.
Il corso è suddiviso in sei moduli: Gestione
aziendale, Marketing per Pmi, Management e
Tecniche di ufficio, Introduzione all’economia
aziendale e alla contabilità, Introduzione al
sistema fiscale e Import-Export, Guida pratica
per creare e gestire la propria impresa. Non è
obbligatorio seguire tutti i moduli, anche se
consigliabile, specialmente per chi
si avvicina per la prima volta al
mondo imprenditoriale.
Parallelamente alla formazione
saranno organizzati incontri per
neoimprenditori, nei quali i corsisti
avranno la possibilità di partecipare
a conferenze su vari temi, scambiare le proprie idee e confrontarsi con
altri imprenditori già presenti sul
mercato.
L’inizio del corso è previsto per
metà settembre e si protrarrà fino a
giugno 2007; le lezioni saranno
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20 luglio 2006
AZIENDE ATTUALITÀ
13
■ L’AGIE DI LOSONE LANCIA UN PROGETTO RIVOLTO ALLE IMPRESE TICINESI
Il Centro di formazione diventa interaziendale e nasce la «Fai»
Antonella Sicurello
a sempre in prima linea nella formazione dei giovani, l’Agie di Losone, azienda che produce impianti di elettroerosione per il mercato mondiale, si spinge oltre
con un nuovo progetto, denominato «Fai», che
sta per «Formazione Agie interaziendale» e
che è anche un appello alle aziende ticinesi a
voler fare qualcosa insieme per i giovani
apprendisti.
L’ideatore del progetto è Roberto Moretti,
responsabile del Centro di formazione Agie,
uno dei più importanti e più grandi del Ticino
(complessivamente sono una decina). «L’offerta del Centro interaziendale riguarda i primi
due anni di apprendistato, ovvero la formazione di base - spiega al Lavoro - Le aziende possono quindi far seguire ai propri apprendisti la
formazione nel nostro Centro. Inoltre, offriamo
D
Da sinistra, Fortuna, Hirsbrunner e Moretti.
Formare i giovani
è la filosofia aziendale
Agie venne fondata nel 1954 a Muralto.
La sua sede attuale è a Losone e fa parte
L’
del gruppo Georg Fischer. Con oltre cento
brevetti, è l’azienda leader mondiale nella tecnologia dei sistemi di elettroerosione.
Fin dalla sua nascita, l’Agie ha fatto della formazione dei giovani la sua filosofia aziendale.
In mezzo secolo di attività, oltre 750 persone
hanno svolto il tirocinio nell’azienda. Il capostipite degli apprendisti Agie, Jean Pierre Schaffter, entrò in azienda nel 1955 come meccanico.
Dipendenti. Nel 1990 l’Agie aveva circa
1.200 collaboratori e un’ottantina di apprendi-
anche moduli formativi di un periodo determinato, ad esempio sei mesi».
«Il nostro target sono le aziende più piccole,
che spesso non dispongono di infrastrutture
per la formazione di apprendisti- aggiunge il
direttore dell’azienda, Rolando Hirsbrunner Il nostro Centro di formazione, una vera e propria “università dell’apprendistato in Ticino”, è
un polo importante e per questo motivo vogliamo che sia un po’ di tutti e non soltanto aziendale. Attualmente formiamo una cinquantina di
apprendisti, ovvero circa il 10 per cento del
nostro personale. Un rapporto che non è semplice da gestire e l’impegno finanziario per la
formazione non è da sottovalutare. Per mantenere la massa critica di una cinquantina di posti
di apprendistato è necessaria quindi la collaborazione di altre aziende».
Le imprese ticinesi, contattate nei mesi scorsi dall’Agie, hanno mostrato interesse verso
questo progetto, sostenuto dalla
Divisione della formazione professionale. Ma solo nei prossimi mesi
si potranno tirare le somme e vedere se sono disposte ad assumere un
apprendista e a non vederlo per due
anni. «È questo l’ostacolo più grande - ammette Hirsbrunner - Le
aziende devono essere disposte a
non avere a loro disposizione,
anche per i lavori più semplici, gli
apprendisti appena assunti».
«È bene comunque ricordare aggiunge Moretti - che i primi due
anni di tirocinio, in cui l’apprendista
acquisisce le tecniche di base,
metodologiche, personali e sociali,
devono essere visti come un investimento per l’azienda. Nel secondo
biennio, invece, la resa degli
apprendisti, che rientrano nella propria azienda, è alta. Inoltre, nei primi
due anni, sono previsti periodi di
rientro nell’impresa con la quale è
stato stipulato il contratto di tirocinio».
Il gioco vale dunque la candela,
visto che nell’azienda di Losone i
giovani hanno a disposizione mac-
sti, pari circa al 6 per cento del personale. Due
anni dopo i dipendenti erano circa 800, oggi
sono 450.
I formatori. Nel Centro di formazione, che nel 2003 ha ottenuto il certificato di qualità Iso 9001:2000, sono
attivi quattro formatori a tempo pieno
e 32 maestri di tirocinio formati in
azienda. Attualmente svolgono l’apprendistato 46 apprendisti, pari al 10
per cento del personale attivo. Circa
il 70 per cento degli apprendisti continua gli studi nelle scuole universitarie professionali. Per la formazione
l’azienda spende 1.500.000 franchi
all’anno.
I tirocini. Nell’azienda è possibile
seguire diversi apprendistati: poli-
Un apprendista al lavoro.
chinari d’avanguardia, formatori e maestri di
tirocinio preparati.
«Da 50 anni l’Agie segue con la massima
attenzione la formazione dei giovani - spiega
Tonino Fortuna, formatore a tempo pieno dei
polimeccanici Agie - Oltre alla proposta per i
primi due anni, sarebbe opportuno che nel
secondo biennio di formazione le aziende collaborassero, scambiandosi le proprie competenze o eccellenze. L’obiettivo è semplice:
offrire ai giovani un più ampio ventaglio di
conoscenze».
Che la formazione sia un fiore all’occhiello
dell’azienda lo si capisce anche da un altro progetto, l’interscambio di apprendisti con il centro di formazione di Neuhausen (Sciaffusa) del
gruppo Georg Fischer (di cui fa parte anche
l’Agie). Lì i giovani possono svolgere il terzo
anno di apprendistato, imparando così il tedesco e tecniche nuove.
meccanico, costruttore, elettronico, operatore
in automazione, informatico e impiegato di
commercio.
14
PROFESSIONI PERSONAGGI
20 luglio 2006
■ UN LUNGO VIAGGIO ATTRAVERSO L’EUROPA PER SETTE DEI FRATELLI TEIXEIRA
Dal Portogallo alla Leventina per lavorare il granito ticinese
Benedetta Rigotti
li uomini della famiglia Da Costa Teixeira sono specializzati nella lavorazione
della pietra. Fino a qui non ci sarebbe
niente di straordinario, il fatto è che sono 8 e
non è finita qui: ad aspettarli a casa con la
madre e il padre ci sono 8 sorelle e più di
novanta nipoti.
Hanno sempre fatto una vita dura ma felice.
G
Agostinho e Josè Da Costa Teixeira.
Da bambini lavoravano in una cava in Portogallo a 15 chilometri di distanza da casa e partivano a piedi il lunedì per tornare alla fine della
settimana. Ora si stupiscono di vedere i loro
figli e i loro nipoti adolescenti dormire fino a
tardi la mattina.
La loro famiglia non è mai stata ricca, ma
non è mai mancato nulla, soprattutto l’affetto.
Per le feste importanti ci si
riunisce nella casa paterna
e la madre, nonostante la
numerosissima famiglia,
non si dimentica mai di chiamare nessuno dei suoi figli
per il compleanno.
Sette degli otto fratelli
maschi sono emigrati in Ticino per lavorare nelle cave
della Leventina. Il primo ad
arrivare in Svizzera, nel
1985, è stato Josè Antonio
La famiglia Da Costa-Teixeira al completo in occasione del
che, dopo aver lavorato per
matrimonio di una delle figlie.
alcuni anni a Coira ed essere tornato per un periodo in
affrontano con passione e con allegria.
Portogallo, ha aperto la strada ad altri 4 fratelInsieme ai colleghi della cava realizzano
li. In seguito se ne sono aggiunti altri due.
delle
piccole
Josè Antonio e Agostinho lavorano alla
opere d’arte.
Giannini Graniti Sa di Lodrino da alcuni anni.
Ognuno ha il
Come spesso accade tra i fratelli, Josè e
suo compito:
Agostinho hanno personalità molto diverse:
c’è chi progetta,
impetuoso e chiaccherone il primo, taciturno e
chi dà la forma
sornione il secondo.
e chi rifinisce.
Sono due lavoratori esperti ed è bello vedeL’opera più
re la precisione dei loro movimenti acquisita
famosa è stata
in anni di esperienza.
certamente la
Dicono che in realtà ora non avrebbero bisoFormula 1 preigno di emigrare per vivere, il fatto è che a loro
storica, degna
piace il Ticino e l’azienda per cui lavorano.
di Fred FlingstoJosè ci tiene a dire: «Se fossi venuto a lavoranes, con scocca
re in questa cava quando sono arrivato qui 21
rinforzata, anzi
anni fa, ci sarei rimasto, mi piace lavorare qui».
indistruttibile, in
Un lavoro durissimo il loro, tra il rumore
granito di LodriL’ormai celebre Formuassordante dei macchinari e la polvere, la fatino.
la 1 preistorica.
ca, il freddo d’inverno e il caldo d’estate, che
ma la pietra girando
una posizione meno
alla velocità di 25 metri
faticosa per la schiena
al secondo per ore e
perchè è necessario
ore. Poi si utilizza l’eadattarsi alla forma del
splosivo. Infine il blocgranito da modellare.
avorare in una cava non è una questioco immenso viene porPoi ci sono la fresane di forza bruta ma di tecnica. Il matetato a terra e tagliato a
trice, il tornio e il filo
riale è infatti delicatissimo, estremamenlastre o modellato in
diamantato per tagliate duro ma anche friabile, e lo scarto di lavobase alle necessità.
re. Quest’ultimo è un
razione spesso supera il 50 per cento.
In tutte queste fasi è
cavo ricoperto da un
Ci si deve quindi muovere con attenzione e
fondamentale il conmateriale sintetico che
conoscere bene gli strumenti. «Acquisendo la
trollo della sicurezza:
ha la stessa durezza
giusta tecnica - dice Flavio Giannini, direttore
Flavio Giannini usa il filo diamantato.
quando si staccano i
del diamante.
della Giannini Graniti Sa - si risparmia tempo
blocchi dalla montagna
Si tratta di un lavoro
e fatica».
a molti metri di altezza
di pazienza: i grossi
Gli operai della cava staccano dalla montae quando si utilizzano gli strumenti che devoblocchi vengono staccati dalla montagna con
gna dei blocchi di pietra delle dimensioni di
no essere periodicamente sostituiti.
il lento lavoro del filo diamantato che consuuna casa di due piani e muoI terreni su cui si trovano le
vono con precisione dei caricave sono di proprietà delle
chi di 40 tonnellate con la gru
aziende che ricevono dal
giù per il pendio.
patriziato una concessione di
È davvero un lavoro duro
sfruttamento del granito.
anche se ora molti macchinaNell’esposizione della Giari lo rendono un po’ meno fatinini Graniti Sa ci sono della
coso.
vere e proprie sculture. Luigi
Avvolti in una nuvola di polCerro, ex presidente della
vere, all’aperto con un rumore
sezione graniti dell’OCST,
assordante, lavorano con la
abilissimo nel dare forma alla
schiena piegata sul martello
pietra, ha creato molti di quepneumatico. È questo per
sti oggetti: brocche, piatti,
Un operaio crea dei cordoli di
Luigi Cerro, Bruno Giannini e
molti il compagno della giorfontane e sculture.
granito.
Giancarlo Nicoli.
nata ed è difficile assumere
Ecco come si spostano
le montagne
L
20 luglio 2006
FORMAZIONE ATTUALITÀ
15
■ ARCHIVIATO L’APPRENDISTATO, I NEODIPLOMATI PENSANO AL FUTURO MA PRIMA...
Assistenti di farmacia, meccanici ed elettricisti in festa
ASSISTENTI DI FARMACIA
Superati gli esami, sono stati consegnati i diplomi al Casinò di Lugano. Erano presenti l’on. Marco Borradori, il corpo insegnante con
Francesco Agustoni, il presidente
dell’Ordine dei farmacisti Mario
Tanzi, il presidente dei proprietari
di farmacia Daniela Giudici Sartori,
il presidente delle assistenti di farmacia Ticino Andrea Incerti, Alberto Bordoli dell’Ufficio della formazione commerciale e dei servizi, il
presidente dell’Unione farmaceutica Pelli con il direttore Ghirlando.
Ecco le promosse: Micelle Astrelli, Suzana Balenovic, Marianne Ballabio, Rufadije Basha, Valentina
I NEODIPLOMATI NEL RAMO AUTOMOBILISTICO.
Behrami, Sophie Bendotti, Alice
Bianchi, Nicole Bianchi, Annelise
Bossi, Claudia Calanchini, Clara
Petruzzello; Alessandro Mancuso; Roberto
Caraccio, Maria Teresa D’Annunzio, Cinzia
Arnaez; Omar Gelmi; Simone Rabeschi; Mile
Emma, Jenifer Eyer, Nadia Fachin, Fabienne
Tesmanovic; Giuseppe Tumminello; Matteo
Fontana, Lisa Franzi, Prisca Gaetani, Pamela
Bruschini; Agim Mavrqj; Mirko Reami; Marco
Garobbio, Tanja Gees, Claudia Hauser, Burcu
Baracchi; Simone Betté; Fabio Comin; Nicola
Karayuenlue, Chiara Martinella, Debora MercoEpper; Antonio Rasponi; Christian Ratti; Mauli, Maja Nikolovska, Tania Perez, Paola Rossi,
rizio Riga; Isacco Toffoletto; Barbara Fusi;
Tanya Rupp-Sandrinelli, Cinzia Schipani,
Antonio Leone; Ares Bianchi; Joao Carvalho;
Sandy Tavecchio, Nathalie Uzunov, MirjanaFabio Costanzo; Ruben Ferreira Pereira; SanVajagic, Laura Vosti.
tino Lavigna; Alexander Marsman; Dean GiaPaolo Piffaretti, responsabile Otc svizzero, ha
ninazzi; Gaetano Matarise; Ron Ponzio; Vinconsegnato il premio Ibsa a Paola Rossi e Tanja
cenzo Schipani; Umut Eray; Mario Kljevkovic;
Gees.
Filippo Roberto Ciaravino; Luca De Filippi;
Claudio Gagliardi; Cristian Grandolini; MauriRAMO AUTOMOBILISTICO
zio Pirola; Massimo Lucariello; Moreno MinoAl Palazzo dei Congressi di Lugano Pierluigi
letti; Sylvi Porta; Alvaro Monteiro Da Silva; PieVizzardi, responsabile Upsa sezione Ticino per
tro Sauro.
la formazione professionale, ha proclamato i
Meccanici d’automobili. I più bravi sono
promossi nelle professioni del ramo automobistati Nicola Piona (media 5,1) e Fabio Merlo
listico. Presenti i responsabili della Divisione
(media 5). Seguono: Mario Arnoffi; Madaschi
della formazione professionale, i docenti Spai
Simone; Sandro Marcionetti, Madian Minoge Upsa, periti d’esame, maestri, datori di lavogio; Alessandro Zuccato; Davide Verduci; Marro, familiari e amici. Il presidente dell’Upsa
zio Besomi; Nicola Delcò; Mattia Galbusera;
sezione Ticino, Enrico Camenisch, ha premiaReto Liedtke; Alessandro Riva; Luigi Bacchini;
to, con il patrocinio dell’Upsa e della CommisOmar Bricalli; Pejo Cutunic; Andrea Hefti;
sione paritetica cantonale delle autorimesse, i
Simon Simmen; Salen Zulji; Marzio Ferrari;
migliori diplomati.
Ivan Locarnini; Luca Muto; Matteo Caprioli;
Riparatori di autoveicoli. Gael Beretta
Daniele Devittore; Alan Giovannini; Carmelo
(media: 5,1) e Diego Milani (media: 5) sono
Mangani; Davide Pedretti; Giorgio Robbiani;
risultati essere i migliori. Seguono: Riccardo
Flavio Simona; Igor Domazetovic; Loris LuraCuccari; Tiago Filipe Nobre De Oliveira; Ivan
schi; Nicola Negrini; Alberto Zantonelli; Elia
I NEODIPLOMATI NEL RAMO DELLE INSTALLAZIONI ELETTRICHE.
Lafferma; Kemajl Streli; Kimball
Walthard; Lucio Pagani; Elias Perez.
Elettricisti-elettronici per autoveicoli. Hanno ottenuto la media più alta
Diego Pedroncelli (5,3) e Stefano
Scapozza (5,1). Seguono Flavio
Bucher e Alex Berera.
INSTALLAZIONI ELETTRICHE
Al Centro di formazione professionale Ssic a Gordola, si è svolta la proclamazione dei diplomati nelle professioni del ramo delle installazioni elettriche, alla presenza di rappresentanti
della Divisione della formazione professionale, di docenti Spai e Aiet, di
membri di Comitato Aiet, di membri
della Cpc, di genitori e amici.
Il Presidente dell’Aiet, Gianni Albertoni, e il Segretario della Cpc, Dario
Tettamanti, hanno consegnato un
omaggio ai promossi e premiato i migliori diplomati (una medaglia d’oro, una d’argento e otto
di bronzo).
Telematici. Ulisse Bernardi (medaglia di bronzo), Massimo Gilardoni e Francesco Colosio.
Montatori elettricisti. Christian Cippà
(medaglia d’oro); Damiano Re (medaglia d’argento); Christopher Girondelli; Paolo Raggi;
Igor Isella; Sasa Gajic; Tiago Guedas Savedra; Samuel Lucanto; Luca Arienti (tutti medaglie di bronzo). Michael Bacciarini; Davide
Belotti; Jan-David Carmine; Francesco Cirillo;
David Conca; Domenico Cudemo; Goran
Culap; Alessandro Curti; Marcio Da Rocha
Pinto; Luca Delmuè; Serdar Erbasli; Dario Falconi; Nicola Fusco; Spase Janev; Simon Maggetti; Franz Neri; Josè Luis Nicca; Tiago Pereira; Felix Eugenio Perez Aquino; Esteban
Perez; Stefano Scolari; Alessandro Togni;
Luca Vietti; Jonathan Balaguer; Daniele Bari;
Fabio Battaglieri; Michael Campanella; Francesco Capizzi; Ivan Ceresola; Ivan Froio;
Marko Gaspar; Andrè Lavigna; Anthony Lucà;
Francesco Lucà; Jonathan Luisoni; Luca
Mescoli; Marco Palmeri; Pierre Pellegrini;
Marco Randazzo.
Elettricisti di montaggio. Daniel Jovanov;
Valentino Massari; Marco Medici; Alejandro
Steck; Marko Vajagic; Alessandro Formica;
Andrej Zekic.
LE NEODIPLOMATE ASSISTENTI DI FARMACIA.
16
INFO BALCANI
20 luglio 2006
Pagina a cura di Slavko Bojanic
TROSKOVI ZIVOTA U SVAJCARSKOJ
Isplati li se zivjeti u Ticinu?
proslom broju nasih novina kolega
Benedetta Rigotti bavila se podacima iz
studije koju je izvrsila grupa specijalista
banke Credit Suisse a koja je bila posvecena
zaradama, troskovima i onome sto nakon
svega ostaje porodicama za zivot. Ispitivanje
je izvrseno na osnovu podataka prikupljhenih
u skoro 60 hiljada familija u Svajcarskoj koje
su svrstane po broju clanova, tipu stana ili kuce
koje koriste, zaradama i troskovima za zivot.
Iz tog istrazivanja je vidljivo kolike su razlike
u cijenama stambenog prostora, u kostanju
obaveznog zdravstvenog osiguranja, poreskim
obavezama, razlike u zaradama i na kraju,razlike u onome sto nakon podmirivanja svih obaveza ostaje na raspolaganju familiji. Ovo istrazivanje pokazalo je, medjutim, da se cesto
dogadja da pojedine prednosti koje se odnose
na poresku politiku budu prakticno anulirane
troskovima za stan ili zdravstveno osiguranje.
Najvece razlike ispoljavaju se po opstinama,
kako po zaradi tako i po poreskim obavezama,
cijenama stanovanja, zaradama i pratecim troskovima.
Porodicama koje stanuju u vecim gradovi-
U
ma, nakon podmirivanja svih obaveza, ostaje
znatno manje nego onima koju zive na periferiji ili u manjim mjestima.
Razlike su znatne zbog troskova za stan i
poreskih obaveza, ali i vecih izdataka za
zdravstveno osiguranje. Iz tih razloga najbolje
prolaze oni koji rade u vecim urbanim centrima
a zive u manjim mjestima ili na periferiji. Za
porodice sa nizom zaradom najbolje je da zive
u opstinama koje imaju visoku socijalnu
pomoc. Porodicama sa visom zaradom najbolje da za zivot izaberu opstinu u kojoj je niza
poreska stopa.
Sto se tice zarada i troskova zivota najvise
se isplati raditi i zivjeti u kantonima Apenzello,
Svito, Nidvaldo e Glarona koji su medju najjeftinijim kantonima sto se tice .troskova zivota i u
njima porodicama, nakon podmirivanja svih
obaveza, ostaje najvise. Kanton Glarona, osim
toga, najpovoljniji je i kad su u pitanju troskovim stanovanja i zdravstvenog osiguranja. Na
drugoj strani, naprimjer, kanton Grigioni se
izdavaja po niskim troskovima za stanovanje i
energiju. Najskuplji je, svakako, kanton Zeneva (Ginevra), kako zbog troskova za stano-
Tradicionalni julski susret u Faidu
Izuzetno dobar odziv
vanje tako i zbog visokih poreskih obaveza.
Osim toga porodice u Zenevi placaju duplo
vise za zdravstveno osiguranje nego oni koji
zive u Apenzelu.
Kanton Ticino nalazi se jedva ispod sredine
na nivou Svajcarske, a najvise se izdavaja za
zdravstveno osiguranje. Familija sa sa dvoje
djece, u prosjeku izdavaja za zdravstveno osiguranje od 10 do 13 hiljada franaka godisnje.
Ista ta familija u kantonu Grigioni izdavajala bi
godisnje od 6 do 8 hiljada franaka za isto osiguranje. Zdravstveno osiguranje je za sada trosak koji najvise utice na familijarni budzet, a u
zadnjih 5 godina to izdvajanje je povecano cak
za 45,6%.
Prvi vikend bez viza «Schengen»
ruzenje gradjevinskih radnika iz cijelog Kantona u Faidu iz godine
u godine okuplja sve veci broj clanova naseg sindikata, clanova
D
njihovih porodica i prijatelja. Ovogodisnji susret nadmasio je prethodne po broju ucesnika.
Druzenje kod vodopada pocelo je u 10:30 sati, a nakon sluzenja
mise i pozdrava od celnika sindikata, nastavljeno je zajednickim
ruckom sa specijalitetima sa
rostilja i picem.
Rekreativni i
muzicki
dio
susreta poceo
je u 14 sati.
Sudeci po reakcijama posjetilaca
sigurni
smo da ce julski
susreti radnika
u Faidu i iduce
godine okupiti
jos veci broj
ucesnika. Kolegama iz Faida i
Biaske
sve
pohvale
za
dobru organizaciju.
ao so smo u vise navrata pisali radnici i clanovi bnjihovih porodica u Svajcarskoj od 10. jula vise nisu u obavezi da traze
«Schengen» vizu za putovanje, odnosno tranzit. Proslog
petka prvi autobusi sa putnicima bez viza nisu imali nikakvih problema na granicnim prelazima. Potvrdili su nam to i vlasnici autobusa
koji se bave prevozom putnika. Dovoljno je prilikom prelaska granice pokazati vazeci putni dokument i «permesso».
Osim pasosa i «permessa» za prelazak granice nije potrebno
nista drugo, pod uslovom da tranzit ne traje duze od 5 dana.
Napominjemo i ovog puta da i dalje ostaje na snazi potreba
vadjenja turisticke «Schengen» vize za sve one koji zele ici u Italiju,
ili u bilo koju drugu zemlju clanicu EU, zbog kupovine ili odmora. Ta
viza moze biti izdata sa rokom vazenja od godinu dana i za vlasnike
«permessa B» (zavisno od roka vazenja licnih dokumenata i duzine
boravka u Svajcarskoj).
K
17
20 luglio 2006
Pagina a cura di Franco Narducci
Marcinelle A 50 anni dalla tragedia
si ricordano i lavoratori morti in miniera
Quell’8 agosto 262 uomini persero la vita in Belgio, a Bois du Cazier
a storia del mondo del lavoro è costellata
di grandi tragedie e di immagini dolorose
che scorrono a grande velocità nella
memoria collettiva e individuale, generando
inevitabilmente confusione e ricordi sbiaditi.
Sta a noi bloccare le sequenze di questo film
che scorre, per riflettere sulla condizione e sul
sacrificio di tanti uomini e donne che «per il
lavoro» hanno perso la vita.
Fra poche settimane - l’8 agosto - sarà commemorato in forma ufficiale il cinquantesimo
anniversario della tragedia di Marcinelle, mentre è stato da poco ricordato il sessantesimo
anniversario del protocollo sottoscritto da Italia
e Belgio il 23 giugno 1946, che sancì una intesa ignobile: uomini contro carbone, forza lavoro in cambio di un certo numero di tonnellate di
carbone venduto a basso costo all’Italia, che
ne aveva bisogno per rimettere in moto la grande industria e dare sostegno alla ricostruzione
del Paese.
Indubbiamente, oltre alla fatalità, vi è una
correlazione stretta tra le strategie economiche tipiche dell’epoca (produrre a basso
costo) e la tragedia che costò così tante vite.
La tragedia di Marcinelle più che il frutto dell’imperizia fu causata dalle pesanti condizioni
di lavoro e dall’approssimazione delle misure
di sicurezza, che causarono la perdita della
vita dei nostri connazionali sacrificati dal
Governo italiano.
Significativo, da questo punto di vista, mi
pare l’editoriale del Corriere della Sera del 9
agosto 1956: «[...] L’Italia può esportare dei
lavoratori, ma non degli schiavi. Se il contegno
dei datori di lavoro stranieri e l’atteggiamento
egoistico degli stessi sindacati operai di quei
Paesi costringono i nostri uomini a lavorare in
L
Un sacrificio che dobbiamo
ricordare sempre
costi umani e sociali dell’esperienza vissuta
dagli italiani in emigrazione non devono
cadere nel dimenticatoio, perché hanno
lasciato un segno non facilmente cancellabile. E
oggi che giungono uomini e donne immigrati da
altre parti del mondo, che vivono l’emigrazione
in un clima d’incomprensione, dobbiamo trarre
insegnamento da quell’esperienza per testimoniare solidarietà e soprattutto per portare aiuti
concreti.
L’8 agosto 1956 - era un mercoledì - 275
uomini entrarono negli ascensori della miniera
Bois du Cazier a Marcinelle per raggiungere i
piani a quota 765 e 1.035. Un carrello uscito
I
condizioni di estremo e continuo pericolo, è doveroso intervenire in loro
difesa anche sul piano politico e
diplomatico, perché gli eccellenti rapporti che intercorrono tra l’Italia e il
Belgio non finiscano col soffrirne.
emigrazione con il suo carico di problemi ha
Sappiamo che la Comunità economipesato sugli uomini e in misura sicuramente
ca del carbone e dell’acciaio (Ceca) è
maggiore sulle donne, che oltre a svolgere
intervenuta nella questione per trovacontemporaneamente un doppio o addirittura triplo
re una formula, che possa conciliare
ruolo, come casalinghe nella loro identità di madri e
gli interessi delle società belghe con i
mogli, come lavoratrici quotidianamente fuori dalle
sacrosanti diritti alla vita dei minatori
mura domestiche e come mediatrici culturali verso il
italiani e con le giuste esigenze delle
Paese di accoglienza, un ruolo storicamente affidato
nostre autorità tutorie».
alla saggezza delle donne per tessere relazioni
Nei decenni successivi la legislasociali e sostenere l’inserimento scolastico dei figli.
zione, la scienza e la tecnica hanno
Le donne della diaspora italiana nel mondo, le
dato un enorme impulso al miglioradonne dell’esodo di massa dall’Italia, sono state le
mento delle condizioni di lavoro e alla
protagoniste di una storia eroica e dolorosa, e hanno
tutela della salute, soprattutto nelle
tracciato il cammino del miglioramento delle nostre
società più avanzate. Un managecomunità e della condizione femminile. A quelle
ment dei rischi partecipativo e
donne dobbiamo esprimere un doveroso ringraziacoscientemente responsabile, si
mento e testimoniare profondo rispetto.
preoccupa in particolare di acquisire
Ora che quella storia sofferta e dolorosa è in gran
il consenso degli specialisti e di inforparte terminata, e giustamente parliamo di uomini e
mare gli interessati e le persone che
donne italiani nel mondo perché i processi d’integradevono assumere le decisioni sullo
zione hanno ridotto le marginalità mortificanti che
stato delle cose.
hanno caratterizzato l’esistenza dei nostri genitori e
Il cinquantesimo anniversario della
progenitori e hanno portato all’affermazione sociale
tragedia di Marcinelle ci invita tutti a
e professionale delle generazioni giovani, ora ci renriflettere sullo spirito di sacrificio e la
diamo conto che quelle donne hanno trovato spesso
forza di volontà degli emigrati italiani,
anche il tempo e la forza di dedicarsi ad attività di
nonché sull’apporto da loro dato allo
volontariato, impegnandosi così socialmente e politisviluppo dell’Italia e dell’Europa,
camente.
mantenendo al contempo saldi i legami con la terra d’origine e vivo l’orgoglio di italiani. Una riflessione che
banchi del Parlamento una pattuglia di parlaassume un grande significato in questo inizio
mentari eletti all’estero in rappresentanza dei
di legislatura che vede finalmente sedere sui
loro connazionali emigrati. Ci invita
anche a rendere omaggio a quegli italiani che a lungo furono male accolti, e che
tuttavia hanno contribuito fortemente
dalle guide tranciò un fascio di cavi elettrici ad
alla crescita di un gran numero di Paesi
alta tensione, non schermati da reti di protezioeuropei, usciti a pezzi dalle macerie
ne, scatenando un inferno di fuoco. 262 uomini,
della seconda guerra mondiale.
di cui 136 italiani (il più giovane di 14 anni, il più
Un contributo dato a caro prezzo vista
anziano di 53) persero la vita e l’affetto delle loro
la condizione dei nostri emigrati, carattefamiglie.
rizzata fino all’inizio degli anni Ottanta
Le giovani generazioni devono essere fiere
da grandi sacrifici, spesso da solitudine,
dei loro precursori che hanno contribuito tantisemarginazione e tanti conflitti. Situazioni
simo allo sviluppo dell’Italia, nonostante gli epidolorose nate spesso da accordi come
sodi amari che hanno vissuto e i tanti luoghi
quelli sottoscritti dall’Italia negli anni 40
comuni che li hanno bersagliati. I giovani italiani
e 50 per rifornire di forza lavoro il mercanon sanno niente dei milioni di cittadini che
to del lavoro dei Paesi della Ceca e
abbandonarono l’Italia, pur continuando ad
alleggerire la tremenda disoccupazione
amarla e a sostenerla con le rimesse in denaro.
che regnava in Italia. E tra le decine di
Ma sono disponibili a capire e a interrogarsi.
migliaia che salirono sui treni diretti al
Ricostruire la storia dell’emigrazione italiana ci
Nord c’erano anche tante donne che
aiuterà forse a capire molte cose del nostro pashanno condiviso con gli uomini il disasato e a ricollegare definitivamente le due Italie
gio, le difficoltà, il lavoro pesante e la
che rappresentano il nostro popolo.
nostalgia per i propri luoghi di origine.
Integrazione e mediazione
culturale: il ruolo delle donne
L’
18
20 luglio 2006
Pagina a cura di Moises Palmeiro
INFORMACIONES SOBRE EL EMPLEO EN EMPRESAS DE TRABAJO TEMPORAL
Trabajar alquilado
Es una solución atractiva para muchas firmas
mente. En este ejemplo, el trabajador deberá estar asegurado obligatoriamente en la
caja de pensiones a partir del
1 de Noviembre.
No hay contrato-cadena
cuando entre uno y otro contrato han transcurrido más de
2 semanas. Sin embargo esta
regla de las 2 semanas no es
aplicable, si se ve que se
observa este plazo precisamente para eludir la ley.
Tampoco es aplicable la
regla cuando la interrupción
entre dos contratos es debida
a enfermedad o accidente,
servicio militar o civil. En caso
de maternidad la interrupción
ha de ser de 14 semanas.
En este contexto no tiene
influencia alguna que el trabajador haya estado alquilado
a distintas empresas. Lo que
cuenta es que siga en la
misma empresa de trabajo
temporal, que es la que le
emplea.
pesar de la buena marcha de la economía y
del descenso del número de parados, cada vez hay
más trabajadores empleados
en empresas de trabajo temporal. Se trata de empresas
que se limitan a alquilar a sus
empleados a otras empresas
(no confundir con las oficinas
de colocación, que se limitan a
buscar empleo).
Es una solución atractiva
para muchas firmas, porque, a
pesar del margen que hay que
pagar a la empresa alquiladora, resulta económica: los plazos de despido son extremadamente cortos y además en
muchos casos permite ahorrar
un buen pellizco en los seguros sociales (cajas de pensiones).
A
CAJAS DE PENSIONES
La ley de previsión profesional (cajas de pensiones) establece que no es obligatoria la
afiliación a la caja de pensiones, cuando el contrato de trabajo se ha concertado por no
más de 3 meses y el sueldo
anual no supera los 19.350
francos.
Como muchos de los contratos de trabajo temporal se
hacen por 3 ó menos meses,
muchas empresas se agarran
a esto para no asegurar al trabajador en la caja de pensiones.
Sin embargo, en una circular del 31.05.06 la Secretaría
de Estado de Economía
(SECO), advierte que «un trabajador alquilado ha de estar asegurado [en la caja de pensiones] desde el primer día de trabajo, si él
así lo solicita, independientemente de la duración del contrato de trabajo».
Así, pues, si usted tiene un contrato de trabajo de 3 meses, por ejemplo, en una empresa de trabajo temporal, puede solicitar a la
empresa que le asegure en la caja de pensiones y la empresa está entonces obligada a
hacerlo.
Además es conveniente tener en cuenta lo
siguiente:
Si el contrato es de más de 3 meses, o si
no se especifica su duración, es obligatorio el
seguro en la caja de pensiones, si el sueldo
anual supera los 19'350.- francos. Si el salario
mensual es de más de 1612 francos, ya supera el citado límite anual.
Si se prorroga el contrato por más de 3
meses o por tiempo indefinido, es obligatorio
el seguro en la caja de pensiones a partir de
la fecha en que se acuerda la prórroga.
Aunque no se acuerde expresamente la
prórroga, es obligatorio el seguro en la caja
de pensiones a partir del día siguiente a aquel
en que se superan los tres meses de trabajo
(generalmente, a partir de la 14ª semana de
trabajo).
Está expresamente prohibido el truco de
hacer contratos-cadena para eludir la ley. Por
ejemplo, un contrato del 1 de Agosto al 31 de
Octubre, para seguir con otro del 1 de
Noviembre al 31 de Enero, y así sucesiva-
PLAZOS DE DESPIDO
El trabajador firma un contrato-marco con la empresa
de trabajo temporal y, cuando
se le envía a trabajar se firma
un segundo contrato de trabajo, en el que se especifica
el tipo de trabajo, su duración,
horario, sueldo, dietas, plazos
de despido, seguros sociales
etc.
Cuando el trabajador trabaja en un ramo laboral con
convenio colectivo de obligatoriedad general (actualmente
hay uno 50 convenios que cumplen esta condición, entre ellos, el de la construcción),
entonces es aplicable lo establecido en este
convenio en todo lo referente a salarios y
horario laboral, así como en la jubilación anticipada, pero no en lo que se refiere a los plazos de despido durante los primeros 6 meses
de trabajo.
Durante los 3 primeros meses de trabajo al
plazo de despido es de 2 días, como mínimo.
Estos 2 días tienen que ser días laborables;
en la semana laboral de 5 días, un despido en
viernes para el domingo no sería válido. El
plazo de despido es igual para empresa y trabajador.
Desde el curto al sexto mes de trabajo el
plazo de despido es de 7 días, como mínimo.
19
20 luglio 2006
Pagina a cura di Rogerio Sampaio
Travail.Suisse pediu o aumento das
taxas mínimas de juros para o 2 Pilar
As caixas de pensões realizaram um lucro na ordem de 10 por cento
ravail.suisse pede o aumento da taxa de
juros para 3,25 por cento. Como previsto na lei, os juros mínimos de capital do
2º pilar deve ser reexaminado bienalmente.
A esse respeito a Confederação sindical Travail.Suisse não têm dúvidas sobre os bons
resultados conseguidos pelas caixas de pensões nestes últimos anos, consente agora, um
aumento de juros mínimo do capital de reforma.
Para concretizar tal intenção, Hugo Fasel,
Presidente do Travail.Suisse e conselheiro
nacional do partido cristão-social, entregou
segunda-feira passada uma moção no Parlamento.
Lucro sim, mas também para os assegurados. Vários inquéritos confirmaram que a caixa
de pensões conseguiu em 2005 um resultado
de bom nível,quantificado a nível de 10 por
cento. Um rendimento de tal nível deverá ser
rentável também para os assegurados, que
com o seu contribuo alimentam o 2ºPilar.
Estão criadas condições para que o Conselho federal aumente as taxas de juros mínimos, dos actuais 2,5 por cento para 3,25 por
cento em 2007. Uma proposta de aumento que
o Travail.Suisse formalizou na consulta entre
os parceiros sociais proposta pelo Conselho
federal , como prevê a disposição da lei da
LPP.
A moção depositada no Parlamento,que reivindica o aumento da taxa de interesse mínimo, pretende lançar o debate e obter um parecer do Parlamento, sobre este aspecto central
da previdência profissional.
T
A argumentarão do Travail.Suisse. Para o
Travail.Suisse os aspectos em seguida exposto revestem de importância de primeiro plano
para a determinação da taxa de juro mínimo.
Considerando os bons resultados de 2005:
a redução dos juros mínimos sobre o capital
do segundo pilar foi justificada com o andamento negativo sobre as entradas. Partindo
desta lógica, agora que há uma boa evolução
nas entradas, devem corresponder um conse-
qüente aumento das taxas de juros.
As caixas de pensões realizaram um lucro
na ordem de 10 por cento, como confirmam
diversas pesquisas feitas nesse campo. Um
resultado obtido com a taxa anual fixa de 2,5
por cento. Consequentemente, a evolução
positiva dos lucros conseguidos devem proporcionar também um retorno para os assegurados.
Com um adequado aumento das taxas de
juros mínimos a partir de 2007, o Conselho
federal mostrará coerência absoluta com a
motivação adotada agora que foi decidida a
redução das mesmas taxas e prova uma seriedade que será apreciada.
Contrastar a falsa histeria da segurança:
Travail .Suisse não mudou o seu parecer
sobre o assunto reprovado pela comissão
LPP, que representava uma óptima base para
o calculo da taxa de juros mínimos. Tal formu-
Reforma antecipada na construção
contrato colectivo da reforma antecipada
festejará este mês o seu terceiro aniversário. A
reforma antecipada na construção representa
uma das maiores conquistas dos sindicatos, por isso é
importante defendê-lo.
De 31 de Julho de 2003 até 31 de Marco de 2006,
cerca de 3830 trabalhadores da construção tiveram
direito a uma reforma antecipada , uma obra que financeiramente significa um versamento de 425
133.80.milhões de francos .
O
la daria hoje como resultado uma taxa de juros
mínimo na ordem de 3,25 % e ofereceria segurança razoável para uma política de investimentos.
Para aqueles que pedem maior segurança
em termos de menor factor de risco de taxas
de juros médio sobre a obrigatória - precisam
reconhecer que perderam de vista a modalidade de funcionamento da capitalização sobre a
base contributiva.
Um sistema que em relação a redistribuição
da AVS é vantajosa - atendendo que a sua
legitimação -somente se produz através de
uma renda suficientemente elevada para os
assegurados.
A histeria sobre a segurança exercida por
diversos órgãos ( em particular pelos seguros
de vida) não contribuiu de facto para a segurança do segundo pilar e não esconde em si
um perigo sério de destruí-lo à longo prazo.
Nessa óptica, a histeria é de se manter unicamente uma ligação com os interesses comerciais das asseguradoras do ramo vida.
Reforçar a confiança no segundo pilar : a
legitimação em matéria de Previdência profissional é confrontada com um grande desafio
(um dos quais é o ajustamento das taxas de
juros mínimos). Tais desafios podem ser vencidos se houver uma grande confiança na previdência profissional e não se arisca de bloquear cada variação por causa da insegurança
transmitida aos assegurados.
Com o procedimento adotado em 2002 de
diminuir a taxas de juros o Conselho federal
provocou muita insegurança num estrato
amplo da população, reforçada posteriormente com toda a discussão sobre o resaneamento das caixas de pensões.
O mesmo Conselho federal tem agora grande possibilidade, com um passo corajoso e
firme em favor dos assegurados, reforçarem
nova confiança no segundo Pilar, criando consequentemente condições justas para um
desenvolvimento futuro. Um melhoramento
real do quadro econômico geral, consente permitir dar um passo nesse sentido.
Por agora só o Syna paga mensalmente cerca de 4,2
milhões de francos. Contudo especialistas aconselham
ajustamentos para que o processo possa continuar a dar
garantias a longo prazo. Os ajustes aprovados pelos
delegados entram em vigor em Janeiro de 2007 são as
seguintes:
As rendas serão reduzidas de 70 para 65 por cento. A
renda máxima será 2,4 vezes a renda simples AVS e
está previsto um mecanismo de compensação . Os
ganhos extras serão compensado. As empresas temporárias passam a ser obrigadas a descontarem para a
reforma antecipada.
Caros Leitores
este è o último número
antes das merecidas
férias, este artigo está a
ser escrito do Rio de
Janeiro-Brasil, onde
aproveito para desejar a
todos os leitores amigos
e simpatizantes e a
equipa do Il Lavoro os
votos de Boas férias.
20
20 luglio 2006
ASSOCIAZIONE ANZIANI
PENSIONATI INVALIDI DELL’OCST
A Igea conquistati dalla magia del mare
Pietro Vignutelli
l rientro dal soggiorno marino di Igea, ho
letto le cronache dei viaggi dei nostri
amici di Locarno e Mendrisio. Mi complimento con loro per le iniziative culturali realizzate. La mia mente è andata ai cinque viaggi di
più giorni effettuati negli ultimi anni: ci hanno
arricchiti, permettendoci di godere della natura,
dell’arte e della cultura.
Il nostro soggiorno di Igea Marina è stato
riposante e ci ha permesso di apprezzare con
la giusta calma le bellezze della natura in riva
al mare, assaporando ogni minimo dettaglio.
Il mare, con le sue maree alte e basse in
movimento sempre alla stessa ora, porta acqua
e brezza marina benefiche al corpo e allo spirito. I bambini, nei loro giochi in riva al mare,
appaiono tutti bellissimi; molti bagnanti si
espongono al sole penetrante, convinti di ricevere un grande dono della natura per il benessere del corpo. Tante persone anziane sono
presenti al mare nel mese di giugno per cogliere il frutto del riposo, del benessere e ricordare
i tempi passati in gioventù con la spensieratezza di allora.
È bello vedere in serata lungo i viali il passeggiare delle coppie anziane che sicuramente
gioiscono dell’amore come prima e più di prima.
Il mare è magico, offre a tutti, giovani e meno
giovani, tante emozioni e gioia.
La lentezza delle iscrizioni al nostro soggiorno mi ha sollecitato a riprendere l’incarico di
capogruppo (incarico già svolto in precedenza
per diversi anni). Le esperienze precedenti mi
hanno facilitato nello svolgere al meglio questo
compito e permesso di offrire assistenza e
A
serenità per tutto il periodo del soggiorno.
Alcune divergenze sorte lo scorso anno sono
state ampiamente superate con la particolare
ospitalità all’Albergo Diana, l’eccellente accoglienza delle camere messe a disposizione, il
vitto squisito e abbondante; il pesce è stato
sempre presente nei tre menù giornalieri a scelta, i locali ampi e giardino con bar a disposizione, nonché la grande televisione, molto gradita, per i mondiali di calcio.
Favorevolmente accolta la nostra partecipazione alla mini-crociera sulla motonave Andrea
Doria che, oltre alla visita alla piattaforma mineraria che opera l’estrazione del gas metano in
alto mare, ci ha permesso di apprezzare il percorso marino con la navigazione in alto mare,
sempre emozionante.
Il bagno 80 sulla spiaggia, diretto dal bagnino
Nini e dalla moglie Matilde, ci ha accolti con
solerte e piacevole trattamento, mettendoci a
disposizione ombrelloni e lettini a sdraio molto
vicini per permetterci di rimanere in gruppo.
Una struttura capace di offrire momenti di svago, come l’ampia cabina aperta per la lettura di
vari quotidiani e riviste, nonché numerosi altri
impianti di divertimento, docce con acqua
riscaldata dal sole per la pulizia del corpo dopo
il bagno in mare, cabine per cambiarsi, pista
delle bocce, ping-pong e miniclub molto frequentato dai bambini. Il tutto attorniato da numerose piante ornamentali, e arricchito da una
pulizia perfetta. Un vero gioiello !
In complesso un soggiorno all’insegna del
bel tempo, un’accoglienza molto particolare da
parte della direzione dell’albergo, curata dalla
signora Franca Gori, che per due sere ci ha
fatto assaporare la cena romagnola, molto ricca
e accurata, preparata
dai due cuochi Donald
Saponi e Massimiliano
Zanotti, con i quali ci
siamo complimentati.
Il viaggio di ritorno in
Ticino ha offerto un
altro momento di soddisfazione per la percorrenza veloce, compresa una sosta a Fiorenzuola, dove la direzione
del ristorante Veranda
Barabasca aveva preparato un pranzo con
piatti tipici emiliani,
molto graditi.
■ AGENDA
Locarno
Martedì 19 settembre, gita culinaria nelle
Langhe (seguirà programma dettagliato).
Iscrizioni: tel. 091 7513052.
A partire da settembre, ogni primo giovedì
del mese, riprendono gli incontri mensili per
il pranzo.
Lugano
Gita in Umbria, dal 2 al 6 ottobre. Costo fr.
1.055, suppl. singola fr. 190, assicurazione
annullamento obbligatoria, fr. 32. Info e iscrizio-
ni: tel. 091 9102021, entro il 31 luglio.
Al Centro AAPI, tombola tutti i martedì alle 15.
Pedicure curativa in sede, al giovedì mattina. Costo: fr. 35-45. Info: tel. 0919102021.
Mendrisio
Gita in Valle di Muggio nel mese di settembre.
Visite guidate al Museo etnografico, chiesa
restaurata, ponte Scudellate - Erbonne e pranzo in valle. Ai soci verrà spedito, nella seconda
metà di agosto, l’invito con la data e il programma completo.
L’angolo del Presidente
Il 1° Agosto festeggiamo
i nostri ideali
Il nostro messaggio: rispetto delle
minoranze, convivenza pacifica nella
reciproca solidarietà. Partecipiamo
alle commemorazioni ed esponiamo,
tutti, le bandiere.
a festa della Patria, oltre che con il
cuore e la mente, merita, anzi, deve
essere marcata con forti segni esteriori. Penso di poter dire che la stragrande maggioranza dei cittadini è gelosa
delle istituzioni, delle tradizioni, della cultura e del sistema democratico, in altre
parole, della libertà che si gode vivendo
in Svizzera.
Questo compiacimento largamente
condiviso, deve però anche manifestarsi
esteriormente, in uno slancio comunitario, spontaneo e unanime (o quasi) della
popolazione.
Ogni cittadino dovrebbe impegnarsi a
partecipare a una delle tante manifestazioni commemorative e a esporre la bandiera alla propria abitazione (questo ultimo aspetto, a mio avviso, lascia un po’
ovunque a desiderare).
Mi permetto di consigliare, a chi ne ha
la possibilità, di partecipare alla commemorazione della Diocesi di Lugano, organizzata dalla parrocchia di Airolo, sul
Passo del San Gottardo.
Abbiamo appena assistito a una vera e
propria «mobilitazione popolare», in
occasione dei campionati mondiali di calcio, con milioni di persone che sventolavano bandiere rossocrociate, pronte a
esultare o disperarsi, a seconda dell’esito della partita.
Il 1° agosto abbiamo motivo di esultare
per ideali ben più importanti. La massiccia partecipazione alla Festa nazionale è
una chiara dimostrazione di attaccamento alla propria terra e di voler mantenere
e tramandare le proprie tradizioni e la
propria cultura.
È l’occasione per richiamare all’attenzione di altri Stati la nostra cultura politica, la nostra democrazia e la nostra convivenza pacifica tra quattro etnie.
Questi sono elementi di organizzazione istituzionale, particolarmente adeguati alle nuove sfide politiche, che l’Unione
europea non riesce a concretizzare.
Al comportamento di certi gruppi, che
interrompono maleducatamente il discorso del presidente della Confederazione,
la nostra Associazione risponde con i
messaggi che risalgono al patto del 1291
(cui si ispirano idealmente anche le 13
colonie d’America quando decisero di
liberarsi dai britannici: Giornale del Popolo, 17.6.2006, articolo «Svizzera-USA
repubbliche sorelle»): fede in Dio, libertà,
rispetto delle minoranze e convivenza
pacifica nella reciproca solidarietà.
L
Giacomo Falconi
21
20 luglio 2006
ASSOCIAZIONE ANZIANI
PENSIONATI INVALIDI DELL’OCST
Al Centro di calcolo un tuffo nella tecnologia
Flavio Ercolani
ll’inizio di luglio oltre una ventina d’associati ha partecipato alla visita del Centro
Nazionale Svizzero di Supercomputing
(Cscs) di Manno.
Un tuffo nella tecnologia di punta di cui il Ticino può andare fiero e sperare così di affermarsi sempre di più a livello mondiale nel settore
della ricerca, in pratica nel «quaternario».
Siamo stati accolti con signorilità nella sala
conferenze dalla direttrice del Centro, MarieChristine Sawley, che ci ha
presentato il Centro svizzero
di calcolo scientifico. Bernardo Zumthor ha illustrato con
dovizia di particolari la struttura, le capacità e gli scopi di
quello che è giustamente
definito «uno dei nodi della
rete di competenze high tech
in Ticino».
Nel 1992 è installato il
primo supercalcolatore. Da
allora il Centro è andato
espandendosi e ora vede al
lavoro una quarantina di collaboratori, provenienti da una
decina di paesi. Al centro sono attivi ben tre
supercalcolatori: un IBM SP4, un NEC SX5 e
l’ultimo acquisto, un CRAY XT3.
La capacità d’elaborazione di queste macchine si esprime in flop (operazioni al secondo) e, mentre il NEC SX5 si attesta a «soli» 28
Gflops (28 miliardi d’operazioni al secondo) e
con una memoria di 12 GB ed è usato per le
previsioni meteo, il CRAY XT3 ha una capacità
d’elaborazione di 8TF (8 migliaia di miliardi)
d’operazioni al secondo.
Questo ultimo è utilizzato per le rappresentazioni tridimensionali fatte per costruzioni
meccaniche, chimica, farmaceutiche eccetera.
Il Centro è finanziato dalla Confederazione,
A
ma operativamente dipende dal Politecnico
federale di Zurigo (ETHZ). Il budget per gli anni
2004 - 2007 è di 55 milioni.
Nel 2006 Manno si è piazzata fra i primi sei
siti universitari europei, molto interessante per
il Cantone. I clienti sono gruppi di ricercatori
provenienti dai vari atenei svizzeri e stranieri,
utenti contrattuali quali ad esempio MeteoSvizzera, il Paul Scherrer Institute, centro di ricerche, di Würenlingen e industrie varie.
Conclusa questa presentazione dei servizi
offerti, si è passati a vedere due applicazioni
d’utilizzo. La prima circa le
previsioni meteorologiche per
MeteoSvizzera, presentata
dal signor Mangili. Le previsioni numeriche (modello
matematico) coprono un arco
temporale di 72 ore (3 giorni).
I risultati dei modelli vengono
di seguito forniti ai previsionisti, i quali li interpretano per
fornire le previsioni comprensibili ai non addetti ai lavori.
Inoltre le previsioni servono
anche per l’aviazione civile,
per gli avvisi ed eventuali
allarmi per i servizi federali di
pronto intervento.
Il modello locale, solo l’Europa, è ricavato
dal modello globale e ha una griglia di 7 chilometri di lato. Nel futuro questa griglia diverrà
più fine, con i lati di 2,2 chilometri e quindi
potranno migliorare le previsioni.
Le informazioni elaborate provengono da
uno scambio di dati da tutto il mondo e rappresentano un numero di 25/30000 di rivelamenti
immessi in una banca dati, tramite l’Organizzazione mondiale di meteorologia (Wmo).
Siamo poi passati alla «Visualizzazione di
dati scientifici» presentato dal signor Favre
(forse parente dello sfortunato Louis Favre il
cui nome è legato inscindibilmente al primo
traforo ferroviario alpino del S. Gottardo?), che
ha presentato la visualizzazione dell’interno di
un’abitazione, guidati da una sfera in cui si rifletteva l’altra parte del o dei locali. A un tocco del
mouse, la sfera diventa una goccia d’acqua.
Altro esempio di simulazione: una turbina
(girante) Pelton per vedere dove il getto d’acqua va a colpire i cucchiai. La simulazione permette al costruttore di stabilire quale potenza
la turbina sarà in grado di generare.
Si invitano i lettori ad accedere al sito del
Centro (www.cscs.ch/gallery/video-d.php) per
vedere l’animazione illustrata nella foto.
È seguita poi la visita della sala macchine,
con i tre calcolatori e il magazzino dei nastri
che formano la «memoria di massa» del Centro, sempre accompagnati dal signor Zumthor.
Terminata la visita, molto interessante del
Centro di cui ringraziamo ancora per l’amabilità, siamo passati al grotto «al Cairello» per la
merenda, purtroppo disturbata dal maltempo.
Citiamo alcune animazioni molto interessanti presenti sul sito internet: Fluid Dinamics
(dinamica dei fluidi); Turbo Machinery in cui è
mostrato un video della turbina Pelton della
durata di 9 secondi; Astronomy in cui è mostrato un video di 32 secondi e si immagina come
era la nostra Galassia 8,54 miliardi d’anni fa;
Nanotecnology (nano tecnologia: la nuova
frontiera della tecnologia).
A proposito visitate anche il sito www.alcairello.ch: oramai siamo lanciati nella realtà virtuale, ma in questo caso vale quella reale, dei
gusti e dei sapori genuini e dello stare a tavola
con gli amici.
Nelle foto, la Turbina Pelton e il grotto Al
Cairello.
Svizzeri sempre più numerosi ma anche sempre più vecchi
econdo il nuovo scenario medio di riferimento realizzato dall’Ufficio federale di
statistica (Ust), la popolazione residente
permanente della Svizzera passerà dai 7,4
milioni di inizio 2005 a 8,2 milioni nel 2036 e a
8,1 milioni nel 2050. Durante questo periodo,
le persone con 65 o più anni aumenteranno di
oltre il 90 per cento, mentre subirà una contrazione la popolazione dai 20 ai 64 anni (-4%) e
quella dai 0 ai 19 anni (-15%). Tra l’inizio del
2005 e il 2018, la popolazione attiva progredirà
passando da 4,2 milioni a 4,5 milioni, per poi
diminuire nuovamente e raggiungere il livello
di 4,1 milioni alla fine del 2050.
S
Ancora tre decenni di crescita moderata.
Dopo il 2036 il saldo migratorio non sarà più in
grado di compensare l’eccedenza dei decessi
sulle nascite prevista per il 2025 e la popolazione comincerà a diminuire giungendo nel
2050 a quota 8,1 milioni. Lo scenario «alto»,
che ipotizza un saldo migratorio di due volte
superiore rispetto a quello dello scenario di
riferimento e una fecondità in aumento, prevede una crescita che si ammortizza lievemente
nel corso del periodo considerato, che porterà,
nel 2050, a una popolazione residente permanentemente di 9,7 milioni di persone.
Lo scenario «basso», con un saldo migratorio nullo a partire dal 2020 e una fecondità in
calo secondo le tendenze degli ultimi decenni,
prevede, a causa di un saldo naturale negativo
dal 2007, un decremento della popolazione a
partire dal 2015: nel 2050 il numero di residenti raggiungerà 6,5 milioni.
Invecchiamento demografico ineluttabile.
La crescita non riguarderà tutte le classi di età.
La popolazione da 0 a 19 anni e da 20 a 64
anni diminuirà nel corso del prossimi decenni.
Nel 2050, in Svizzera risiederanno solo 1,4
milioni di persone con meno di 20 anni, contro
1,6 milioni dell’inizio del 2005, facendo così
registrare nel periodo considerato un calo del
15 per cento. La contrazione sarà meno importante per le persone dai 20 ai 64 anni pari a 4,6
milioni al primo gennaio 2005, che diminuiranno del 4 per cento entro il 2050. Inversamente,
la crescita della popolazione di 65 o più anni
sarà ineluttabile. In effetti, le persone che
fanno o che faranno parte di questa classe di
età sono già nate e di conseguenza sono già
presenti nella popolazione attuale. Tra il 2005
e il 2035, l’entrata progressiva nella terza e
nella quarta età delle generazioni molto numerose del baby-boom costituirà il fattore principale dell’aumento della popolazione di 65 o più
anni. Nel corso dei prossimi decenni, questa
classe di età registrerà un incremento che
andrà dal 60 al 120 per cento a seconda dello
scenario considerato. Nel 2050, in Svizzera vi
saranno 2,2 milioni di persone di 65 o più anni
secondo lo scenario di riferimento, 2,6 milioni
secondo lo scenario «alto» e 1,9 milioni
secondo lo scenario «basso» contro 1,2 milioni di inizio 2005. Nel nostro Paese, vi saranno
solo due persone in età lavorativa ogni persona di 65 o più anni, mentre attualmente questo
rapporto è di quattro a uno.
20 luglio 2006
GIORNALE APERTO
■ LE DOMANDE DEI LETTORI
Da inviare alla redazione. Le risposte sono degli esperti OCST e associazioni affiliate.
23
Pensione Avs, chi mi aiuta a compilare i formulari?
D
R
A settembre compio 65 anni. Tramite il
comune di domicilio ho presentato domanda
per la pensione Avs. Nei giorni scorsi la cassa
cantonale Avs del Ticino mi ha spedito due
complicatissimi formulari, concernenti la
Comunità europea. Mi chiedo se devo compilarli e rispedirli e a cosa servono.
Grazie della risposta che vorrete darmi.
Antonio B.
Gentile signor Antonio,
nel formulario che ha compilato per la richiesta della rendita di vecchiaia Avs al punto 4.3
le è stata posta la domanda se ha avuto modo
di lavorare fuori dalla Svizzera. Rispondendo
sì, in applicazione degli Accordi bilaterali Sviz-
tarla nella compilazione.
zera-Ue, la cassa cantonale Avs ha il dovere di
Basta rivolgersi a una delle sedi elencate
dare seguito ad una domanda di pensione
sotto.
anche verso lo Stato che lei ha indicato nel
medesimo formulario.
Antonio Cartolano
I modelli che ha ricevuto servono da collegaCoordinatore patronato Acli Svizzera
mento per il diritto alla pensione di vecchiaia
dello stato europeo dove lei ha svolto l’attività
lavorativa, o nel caso dell’Italia se
ha svolto il servizio militare.
Uffici Acli Ticino
È opportuno, perché nel suo
Lugano, via S. Balestra 19, tel. 091 9239716
interesse, rispedire i formulari
Locarno, via A. Nessi 22a, tel. 091 7522309
dopo averli compilati.
Mi rendo conto, come da lei
Chiasso, via S.Gottardo 48, tel. 091 6900248
osservato, che non sono per nulla
Biasca, c/o OCST, Piazza Centrale, tel. 091 8622332
semplici. Come Patronato Acli
Bellinzona, Viale G.Motta 3a, tel. 091 8254379
siamo a sua disposizione per aiu-
■ VITA NOSTRA
Fedeltà all’OCST
In agosto la collega Liliana Manea festeggia ben 35 anni di attività all’OCST di Mendrisio. Si occupa con competenza del settore
amministrativo, incasso
quote e contabilità soci.
Sempre disponibile e premurosa, apprezzata e
valida collaboratrice, è un
punto di riferimento
importante per chiunque
si rivolga al suo ufficio.
Ci felicitiamo con lei e le
facciamo tanti auguri di continuare a lungo
questo prezioso servizio a favore della grande
famiglia cristiano sociale.
Auguri
a Rachele-Poretti Spinzi, socia AAPI del
Luganese, che il 18 luglio, in splendida forma e
attorniata dai suoi cari, ha festeggiato l’ottantesimo compleanno.
a Rino Cometta, fedele abbonato del Lavoro, e alla moglie Adele, che il 27 luglio festeggeranno l’invidiabile traguardo del sessantesimo anniversario di matrimonio.
Felicitazioni
a Giuseppe Tresoldi della sezione AAPI
Locarno, che il 10 agosto festeggerà, attorniato dai suoi cari, e in splendida forma, il suo
novantesimo compleanno. L’amico Pepp è da
70 anni fedele associato, prima nella sezione
elettricisti di Locarno e poi, passato a meritata
Editore
Organizzazione cristiano-sociale ticinese
(OCST), via Balestra 19, 6900 Lugano
Redattrice responsabile
Antonella Sicurello
Segretaria di redazione
Maurizia Conti
quiescenza - dopo una vita dedicata alla famiglia e al lavoro (per i suoi meriti il Presidente
della Repubblica Italiana l’ha insignito del titolo di Cavaliere del lavoro) - nella sezione AAPI
Locarno, dove fu per molti anni membro attivo
del Comitato sezionale. Sempre presente alle
nostre manifestazioni, c’era anche domenica 9
luglio a Faido, più in forma che mai, alla festa
familiare degli edili OCST. Tanti carissimi
auguri, amico Giuseppe.
Condoglianze
al marito Ivan, al figlio Massimo e famigliari,
per la scomparsa della loro cara congiunta
Mirella Cinesi-Pidò di Novazzano, socia segretariato di Mendrisio.
a Vincenzo Bianchini di Porto Ceresio, socio
segretariato di Mendrisio, e ai famigliari per la
prematura scomparsa della cara nipotina
Melissa Benedetti.
ai figli Maria Grazia, Loredana, Emilio, Gianluigi e Gabriella, ai familiari e parenti tutti, per
la scomparsa della loro cara congiunta Germondina Bianchi, vedova di Rodolfo, indimenticato collega al segretariato regionale del
Luganese.
a Luciano Caverzasio di Bisuschio, socio
segretariato Mendrisio, per la morte della
moglie Alessandra
In memoria
a 15 anni dalla scomparsa, avvenuta il 5
agosto 1991, ricordiamo con affetto e rimpianto Flora Del-Pietro, sorella di Monsignor Luigi,
e ideatrice dell’albergo Casa del Popolo.
Redazione e amministrazione
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Il Segretariato
di Bellinzona
ha una nuova sede
Da lunedì 21 agosto il segretariato regionale di Bellinzona trasferisce la propria
sede in via Magoria a Bellinzona (autosilo Cervia).
Da tale data l’ufficio del sindacato (in
via Magoria 4) e la cassa di disoccupazione (in via Magoria 6) saranno operativi e garantiranno come sinora tutti i servizi.
Gli attuali numeri telefonici e di fax e
gli indirizzi di posta elettronica restano
invariati.
Durante i giorni 16, 17 e 18 agosto gli
uffici «sindacato e cassa disoccupazione» rimangono chiusi per i lavori di trasloco.
Consiglio esecutivo
Presidente: Romano Rossi
Vicepresidente: Bruno Ongaro
Membri: Carla Albertoli, Fausto
Leidi, Gianfranco Poli, Roberto
Poretti, Enrico Pusterla, Meinrado
Robbiani, Flavio Ugazzi
Segretario cantonale e Copresidente
Meinrado Robbiani
Segretario amministrativo
Fausto Leidi
Vicesegretari cantonali
Nando Ceruso, Renato Ricciardi
Segretari regionali
Lugano: Dario Tettamanti
Mendrisio: Alessandro Mecatti
Bellinzona: Paolo Locatelli
Locarno: Arturo Trezzini
Tre Valli: Giancarlo Nicoli