Dall`Ict nuovi servizi per ogni settore Innovation
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Dall`Ict nuovi servizi per ogni settore Innovation
18 Ricerca, innovazione e tecnologia Eventi Lunedì 25 marzo 2013 ■■ MAINS / Il master in Management Innovazione e Ingegneria dei Servizi della Scuola Superiore Sant’Anna Dall’Ict nuovi servizi per ogni settore E con gli “Innovation Lab” i gruppi di lavoro coinvolgono studenti e grandi aziende I l master in Management, Innovazione e Ingegneria dei Servizi (Mains) della Scuola Superiore Sant’Anna da oltre vent’anni forma manager esperti nella gestione dell’innovazione. Il corso approfondisce il ruolo dei servizi avanzati alle imprese, in particolare quelli connessi alle tecnologie digitali, come driver per l’innovazione e la crescita delle imprese. “Caratteristica distintiva del master”, spiega il direttore, professor Roberto Barontini, “è il forte coinvolgimento delle imprese partner, che trova l’espressione forse più importante nei laboratori di innovazione”. Gli “Innovation Lab” sono gruppi di lavoro composti da almeno tre aziende partner del master, studenti e docenti, che si cimentano su temi concreti proposti dalle imprese. Il primo marzo di quest’anno sono stati attivati quattro laboratori, i cui risultati saranno presentati pubblicamente a luglio. Marco Fregonese, innovation leader della Divisione Consulenza (Gbs) di Ibm Italia e coordinatore del Laboratorio Big Data insieme a Corrado Moiso di Telecom Italia, spiega: “L’obiettivo che ci siamo posti è quello di individuare nuovi modelli di business che permettano di mettere a frutto la grande quantità di dati ad oggi disponibili nel mondo digitale. In particolare”, prosegue Fregonese, “vorremmo focalizzarci sull’utilizzo dei dati personali e sullo sviluppo di un ecosistema in cui la persona diventi parte attiva e consapevole e possa decidere quando, e in che modalità, mettere a frutto i propri dati Aziende e studenti uniti nella ricerca e lo sviluppo I risultati dei gruppi di lavoro saranno pubblicati a luglio personali”. Lo sviluppo del tema, cui partecipano Ibm, Telecom Italia e Intesa Sanpaolo, porterà anche a identificare nuovi potenziali attori che si occupino di gestire i dati personali degli utenti tutelando gli interessi sia di chi vende, sia di chi compra dati. Al Laboratorio Service and Technologies for Smart Cities and Extra Urban Areas - Personal Mobility aderiscono Piaggio, Ericsson, Ibm e Sia, con il coordinamento di Telespazio, rappresentata da Giovanni Cannizzaro, re- sponsabile dei contatti con le università e i centri di ricerca nell’ambito della funzione Chief Technical Officer e Ricerca Finanziata. “Stiamo lavorando per analizzare servizi informativi innovativi che facciano uso di smartphone e tablet”, precisa Cannizzaro. “Si possono fornire all’utilizzatore in movimento informazioni relative a salute, turismo, trasporti ed altro, specifiche per la località in cui si trova. Il nostro interesse come Telespazio riguarda tutto ciò che consente di individuare in tempo reale, mediante l’uso di satelliti artificiali, la posizione di una persona sulla superficie terrestre”. Le possibilità di offrire servizi via tablet è infinita. “In un servizio di car sharing, per esempio”, nota Cannizzaro, posso lanciare la richiesta di un passaggio via Internet ed essere immediatamente localizzato. O chi ha posto in auto potrebbe vedere sul suo display se in zona c’è chi ne ha bisogno. Se una persona dovesse avere improvvisi specifici problemi di salute può localizzare la struttura sanitaria adeguata ed esservi guidata”. Gli studenti dovranno focalizzare i vari servizi possibili e svilupparne alcuni. Il Lab “Health & Wellness for Longevity”, nasce su proposta di Telecom Italia al fine di condurre studi e ricerche sul progressivo invecchiamento della popolazione. Al Lab aderisco- ■■ IDM / L’istituto della Scuola Sant’Anna di Pisa offre un approccio interdisciplinare di ‘action research’ Innovation management per imprese e Pa Attualmente sono più di 80 i progetti attivi, e altri in programma, in ambito europeo, nazionale e regionale L’ imperativo dell’innovazione, invocato all’unanimità per il Paese, ha bisogno di cambiamenti strategici e organizzativi all’interno delle istituzioni e delle imprese. Su questo presupposto culturale si fonda la decennale attività di ricerca e di formazione dell’Istituto di management (Idm) della Scuola Sant’Anna di Pisa. Per rispondere alla domanda di cambiamento espressa da attori pubblici e privati nei diversi ambiti - tecnologico, normativo, organizzativo e di mercato -, i ricercatori, in collaborazione con gli altri istituti e settori della Scuola, nonché con altri enti e istituti nazionali e internazionali, hanno messo a punto un approccio interdisciplinare di ‘action research’ che li vede coinvolti nei campi oggetto di analisi per testare o sviluppare originali soluzioni ai problemi manageriali, impiegando competenze diverse e complementari. “Si tratta di un quadro rilevante di ricerca - spiega Marco Frey, direttore dell’Idm - che vede attualmente più di 80 progetti attivi e molti altri in programma, in ambito europeo, nazionale e regionale, per un volume di Marco Frey, direttore dell’Istituto di management attività il cui valore oscilla intorno a 3,5 milioni di euro. Che si tratti di sanità, innovazione tecnologica o sostenibilità, che sono le nostre principali aree di azione, il filo conduttore di ogni progetto è la costruzione di evidenze quantitative per la misurazione e la valutazione delle decisioni manageriali e delle performance ottenute”. Un’impostazione che ha dato ottimi risultati in ambito sanitario, con numerosi progetti sviluppati dall’area Management e Sanità (MeS) con 9 Regioni, il Ministero e istituti internazionali, per supportare i manager nei processi di gestione ed innovazione dell’assistenza socio-sanitaria, nonché per misurare la capacità del sistema regionale, delle Asl e delle zone distretto di essere efficace ed efficiente, erogando servizi appropriati in linea con i bisogni della popolazione. Inoltre, sul piano formativo, per preparare adeguatamente il top management. Si focalizza sul management dell’innovazione nelle imprese private e nelle amministrazioni pubbliche l’attività di ricerca dell’area Innovation L’ingresso dell’Idm Management (MaIn), che lavora in collaborazione con centri di ricerca internazionali e in interazione continua con imprese grandi e piccole. “Qui - sintetizza Frey - confluiscono tutti i progetti legati al management della R&S privata, con particolare attenzione all’internazionalizzazione dei processi e degli investimenti in innovazione, facendo leva su partnership private e pubbliche, commercializzazione diretta, spin-off, trasferimento tecnologico. Un’altra linea di ricerca è dedicata alla ‘service science’, un approccio interdisciplinare allo studio, progettazione ed implementazione di sistemi di servizi, sia che si tratti di implementare nuovi modelli di business o di gestire processi interaziendali, come pure di misurare l’intensità del servizio, gestirne l’automazione, misurarne efficacia ed efficienza, o svilupparne il marketing”. Sempre all’area MaIn dell’Istituto fa capo l’area di valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica in Italia e all’estero, no anche Telespazio e Winmed. “I trend demografici e i tagli alla spesa pubblica”, spiega Laura Contin di Telecom Italia, una dei coordinatori del Lab, “rendono necessario pensare a servizi Ict innovativi per mantenere al meglio la qualità di vita degli anziani, attraverso la prevenzione e la gestione più efficiente dei problemi tipici dell’età”. L’obiettivo del Lab è la progettazione di un nuovo servizio che si basa sull’analisi di requisiti tecnici, legali, economici, sociali e culturali in linea con gli obiettivi più generali del Joint Open Lab di Pisa: il centro di ricerca congiunto che Telecom Italia e Scuola Superiore Sant’Anna stanno creando sul tema salute e benessere. Il laboratorio “Rivoluzione fiscale”, cui partecipano Telecom Italia, Cabel, Ibm, Finmeccanica Gs e Sia, intende invece individuare, grazie a specifiche soluzioni Ict, nuovi strumenti per incoraggiare la tracciabilità delle transazioni e attivare nuove modalità di applicazione delle imposte. “A questo scopo”, spiega Eugenia Cimatti di Telecom Italia, coordinatrice del Lab, “le aziende partecipanti metteranno a disposizione il proprio know how per sostenere gli allievi nello sviluppo di un sistema integrato in grado di rendere tracciabili le transazioni e calcolare automaticamente le imposte, senza dover rielaborare in modo autonomo i documenti fiscali”. sia dal punto di vista del trasferimento tecnologico dalle università alle imprese, che analizzando l’evoluzione e lo stato dell’arte delle spin-off di università italiane ed europee. Un’attività che sfocia nella redazione di un report annuale redatto per conto dell’associazione NetVal. Nell’area MaIn vengono anche svolte indagini empiriche ed Osservatori sulle imprese high-tech, con una particolare attenzione al settore della salute. Combinare il business management con i principi della sostenibilità è infine la vocazione dell’area Sustainability Management (SuM) che ha all’attivo numerosi progetti nei campi della gestione ambientale, responsabilità sociale di impresa, gestione delle risorse energetiche, gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Un patrimonio di ricerche in parte coinvolte in programmi Ce, altre finanziate da Istituzioni nazionali e regionali, altre ancora in collaborazione con imprese industriali, in settori tradizionali come in quelli emergenti nella green economy, per lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie e modalità produttive meno energivore, meno impattanti sull’ambiente e con misurabili effetti sulla competitività. Le attività di ricerca dell’IdM sono strettamente integrate con le iniziative formative che l’istituto gestisce: una laurea magistrale in collaborazione con l’Università di Trento, tre master corrispondenti alle tre aree, tre dottorati.