Il coniglio - Follow The Bunny

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Il coniglio
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Giovedì 28 Luglio 2011 20:39 - Ultimo aggiornamento Lunedì 03 Ottobre 2011 22:24
IL CONIGLIO
a cura del Dott. Sergio Silvetti
Tassonomia
Il coniglio è il terzo animale da compagnia in Italia e la sua diffusione sembra ancora in crescita.
È un animale molto socievole che instaura profondi legami affettivi con il proprietario e si adatta
molto bene alla convivenza con le persone.
Tassonomia
Classe: Mammiferi
Ordine: Lagomorfi
Famiglia: Leporidi
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Genere: Oryctolagus
Specie: Oryctolagus cuniculus
Il coniglio, sebbene da molti ancora confuso nell’Ordine dei Roditori, appartiene, insieme alle
lepri (Genere Lepus), ai Pika (Famiglia Ochotonidae, Genere Ochotona) ed ai conigli dalla
coda bianca (Genere
S
ylvilagus
), all’Ordine dei Lagomorfi in quanto presentano un secondo paio di denti incisivi nella mascella
superiore, i cosiddetti “denti a piolo”, “denti da lupo” o dagli anglosassoni “peg teeth”.
Il coniglio è originario dell’Europa del Sud e dell’Africa settentrionale. Già i Fenici ne
apprezzavano le carni e chiamavano la Spagna “Terra dei conigli” (i-shepan-im, da cui il nome
poi latinizzato in Hispania). Gli antichi Romani ne iniziarono l’allevamento e anche,
involontariamente, la diffusione, a causa di alcune fughe e dall’adattamento in Natura in
ambienti diversi da quelli originali. Furono i monaci medievali che iniziarono il vero e proprio
processo di addomesticamento iniziando ad operare una selezione in base alle caratteristiche
di docilità (adattamento alla cattività) e funzionali (taglia e tipo di mantello).
Oggi esistono numerose razze di conigli che variano in funzione del colore del mantello,
struttura delle orecchie, tipo di pelliccia, forma del cranio e taglia (si va da razze che pesano
meno di 1 kg a più di 8 kg), anche se la maggior parte dei conigli da compagnia originano da
incroci tra diverse “razze”.
Caratteristiche anatomiche e fisiologiche
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Il coniglio è una preda in Natura, è sempre vigile e pronto a rapide fughe e tutto il suo
organismo si è sviluppato per ottimizzare queste caratteristiche. La muscolatura, soprattutto
degli arti posteriori, è molto sviluppata e potente mentre l’apparato scheletrico è molto più
leggero il che predispone a facili fratture. Le zampe anteriori posseggono 5 dita mentre quelle
posteriori solo 4 provviste di unghie non retrattili.
La bocca del coniglio è molto stretta ed il labbro superiore è diviso da un solco che continua,
dividendosi, nelle narici, da qui il detto “labbro leporino”. I denti sono in numero di 28, gli incisivi
sono separati dai premolari da uno spazio chiamato diastema. Tutti i denti sono definiti
ipsodonti e si accrescono per tutta la vita del coniglio (circa 10-12 cm per anno).
I conigli possono respirare solo attraverso le narici, la frequenza respiratoria è di circa 30-60
respiri al minuto, quella cardiaca di 180-250 battiti al minuto. Una particolarità è il movimento
delle narici (“twitching” degli anglosassoni) che ha una frequenza di circa 20-120 movimenti al
minuto ma che si può fermare quando il coniglio è completamente rilassato.
La cavità addominale è molto grande rispetto a quella toracica per contenere l’apparato gastroenterico.
La maturità sessuale nel maschio avviene a circa 4-6 mesi di età a seconda della taglia, quando
i testicoli si rendono evidenti nelle sacche scrotali prive di pelo localizzate cranialmente al pene,
come nei marsupiali. Le femmine raggiungono la maturità sessuale intorno a 4-5 mesi di età le
razze più piccole, mentre per le più grandi si arriva sino agli 8 mesi. La gravidanza ha una
lunghezza di 30-33 giorni e, a seconda delle razze, vengono concepiti da 4 a 12 piccoli, partoriti
solitamente al mattino presto. I piccoli nascono completamente ciechi, sordi, senza pelo.
L’allattamento dura solo alcuni minuti una o due volte al giorno ma in questi brevi periodi i
piccoli riescono ad assumere una quantità di latte, molto nutriente, pari a circa il 20% del loro
peso. I piccoli escono dal nido a circa 2-3 settimane e sono completamente svezzati a circa 7
settimane di età.
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Comportamento
Il coniglio è un animale altamente sociale, gregario con una rigida gerarchia. Sono animali
molto territoriali e si riconoscono numerosi comportamenti per la marcatura del territorio: spruzzi
di urina sugli oggetti, deposizione di pellets fecali ricoperti dal secreto delle ghiandole anali ed
inguinali in luoghi evidenti, sfregamento del mento sugli oggetti e sui soggetti del gruppo. I
comportamenti per definire la dominanza sono ritualizzati e raramente portano ad uno scontro
fisico.
Il comportamento del tambureggiamento del piede è impiegato per comunicare uno stato di
fastidio, di irritazione o di allerta. L’alba ed il tramonto sono i due momenti della giornata in cui il
coniglio si dedica alla ricerca ed al consumo di cibo. Per un ottimale funzionalità dell’apparato
digerente devono assumere grandi quantità di fibra vegetale che serve sia come stimolo per il
buon funzionalità dell’intestino che, dopo fermentazione intestinale, come fonte di nutrimento; i
conigli, come le cavie ed i cavalli, sono gli unici animali in grado di ricavare nutrimento dalla
fibra vegetale.
Sembra che i coniglietti vengano indirizzati a quale tipo di erbe nutrirsi in futuro iniziando a
consumare, a circa 8-12 giorni, le feci che la madre lascia all’ingresso della tana. Un
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comportamento alimentare particolare è l’assunzione del ciecotrofo che viene consumato
direttamente all’uscita dell’ano. Queste feci particolari sono il prodotto del primo passaggio
dell’alimento più fine nel cieco ed è ricco di proteine e sali minerali. Sono feci più morbide, a
volte a grappolo, ricoperte di muco che le protegge dall’acidità gastrica. Questo processo
prende il nome di coprofagia, inizia, di solito, 3-8 ore dopo il pasto principale.
Il coniglio compie dei brevi sonnellini durante tutto l’arco della giornata ed anche durante questi
brevi periodi è sempre molto all’erta, infatti, essendo preda in Natura, deve sempre essere vigile
ed attento a tutti i rumori che lo circondano e pronto ad una fuga precipitosa.
Alimentazione
Gli errori dietetici sono la prima causa di malattia nel coniglio da compagnia. Una dieta corretta
deve comprendere alimenti ricchi di fibra, povera di carboidrati e grassi; in Natura il coniglio è
un erbivoro stretto con un apparato digerente ed una dentatura altamente specializzati per il
consumo e la digestione della fibra alimentare, i conigli selvatici si nutrono di erbe fresche,
insalate selvatiche (Tarassacum spp.), fiori di campo, foglie e, se capita, di frutta caduta dagli
alberi. La maggioranza dei conigli domestici invece, consuma regolarmente miscele “per
conigli” costituite da semi di ogni genere, fioccati da mais, nella migliore delle ipotesi da
pellettati, pane, bastoncini melassati, una serie di dolciumi infinita “per conigli e roditori”, fette
biscottate integrali, biscotti, pizza…
Tutti questi alimenti sono altamente sconsigliati. L’alimentazione del coniglio da compagnia
deve essere basata sul consumo di verdura fresca rappresentata da diversi tipi di insalata,
prediligendo le insalate a foglia scura che contengono un più elevato tenore in fibra, le insalate
di campo, erba di prato, le foglie di alcuni ortaggi, erbe aromatiche, ecc. Bisogna moderare la
somministrazione di Brassicacee (la Famiglia del cavolo) e di foglie di spinaci, la frutta è
consentita solo saltuariamente ed in piccola quantità, le carote possono venir somministrate
anche se non sono l’alimento principale, meglio sarebbe somministrare il ciuffo verde che
normalmente è molto gradito. Piante tossiche che è preferibile non somministrare sono il
geranio, la stella di natale, la buccia e le foglie della patata.
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Un alimento fondamentale è il fieno; è la maggior fonte di fibra lunga che permette un adeguato
funzionamento dell’apparato gastroenterico e consente il buono sviluppo e mantenimento della
tavola dentaria. In commercio esistono numerose qualità di fieno; è da preferire un fieno polifita
(costituito da erbe diverse) che all’apertura della confezione presenti una buona colorazione
verde, non abbia steli grossolani e di eccessiva dimensione ed emani un gradevole profumo.
Un capitolo particolare è quello dei pellets altrimenti detti “mangimi”. Dovrebbero essere
costituiti da fieni, erbe e verdure pressate, contenere non meno del 18-20% s.s. di fibra grezza,
proteine <15% ed un contenuto in grassi intorno al 2-3% max. La dieta può essere integrata
con l’uso di un pellet simile, non sostituire l’alimentazione naturale cui devono essere abituati i
conigli.
Queste sono le principali “leggende” che si ascoltano riferite a proposito dell’alimentazione del
coniglio:
ü non dare la verdura fresca perché altrimenti il coniglio si gonfia e muore
ü non dare la verdura bagnata perché altrimenti si gonfia e muore
ü è meglio dargli il pane secco, così si consuma i denti
ü il coniglio deve mangiare solo cose secche, al massimo un pezzetto di mela
Queste informazioni se vogliamo, nascondono un fondo di verità.
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Analizziamo i punti:
- non dare la verdura fresca perché altrimenti il coniglio si gonfia e muore: questo è vero
ma la ragione è che sin dallo svezzamento i coniglietti vengono abituati a mangiare miscele di
semi, fioccati, pellettati, in questo modo la microflora intestinale viene selezionata per la
digestione di questi cibi ed è quindi logico supporre che dei cambi improvvisi di razione
provochino un repentino cambio delle popolazioni microbiche intestinali e le conseguenti
fermentazioni anomale con eccessivo sviluppo di gas e diarrea. La semplice gradualità del
cambio alimentare permette la selezione della nuova flora intestinale e impedisce lo sviluppo di
queste sindromi, pericolose per la sopravvivenza del coniglio.
- non dare la verdura bagnata perché altrimenti si gonfia e muore: questo è direttamente
collegato alla spiegazione precedente, con l’aggiunta del fatto che la verdura non sia bagnata; è
implicita la falsità di questa affermazione in quanto anche i conigli bevono…
- è meglio dargli il pane secco, così si consuma i denti: i denti del coniglio sono rivestiti di
smalto come in tutti i Mammiferi, essendo il tessuto organico più duro conosciuto un semplice
tozzo di pane secco non aiuta a consumare gli incisivi, in più, essendo costituito da amidi
complessi, il pane altera il normale pH del contenuto intestinale selezionando la flora microbica
ed alterando il normale processo di formazione di acidi grassi volatili prodotti dalle fermentazioni
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- il coniglio deve mangiare solo cose secche, al massimo un pezzetto di mela: i concetti
base sono già stati illustrati precedentemente, in più c’è però il consiglio della somministrazione
della mela, come integratore vitaminico (una mela al giorno…). E’ consentita la
somministrazione di pezzetti di mela purché saltuaria, in quanto contenendo zuccheri semplici,
altera il pH intestinale nel modo visto prima. Nell’alimentazione naturale, i conigli selvatici
possono trovare della frutta ai piedi degli alberi, ma la loro alimentazione, essendo già corretta,
tollera le alterazioni provocate dal consumo di frutta, in un coniglio da compagnia, magari già
alimentato non correttamente, è semplice intuire come anche piccole alterazioni nella razione,
possano provocare manifestazioni anche gravi.
Caratteristiche anatomiche e fisiologiche
La gabbia deve essere sufficientemente spaziosa, robusta, a prova di fuga e facile da pulire.
L’apertura deve essere abbastanza larga da permettere di afferrare agevolmente il coniglio;
l’ideale è che sia presente sia un ampio sportello superiore, per tirare fuori il coniglio con facilità,
che un’apertura laterale, per permettere all’animale di entrare e uscire dalla gabbia da solo. Il
tipo di fondo è molto importante per prevenire lesioni alle zampe. Il pavimento della gabbia deve
essere solido (non di rete), ricoperto da uno strato abbondante di lettiera (stracci, trucioli, pellet
di carta riciclata o di tutolo di mais, paglia o fieno). Non sono adatti i materiali abrasivi come il
ghiaino per gatti. Il coniglio sopporta meglio le temperature basse di quelle alte, e sopra i 30°C
rischia di andare incontro ad un colpo di calore. Pertanto se la gabbia è sistemata all’aperto
occorre che sia almeno in parte protetta dalla luce solare diretta. La temperatura ambientale
ideale è compresa tra 16° e 21°C. L’umidità non deve essere troppo elevata (30-70%).
All’interno della gabbia va posta una casetta che funga da tana, in cui il coniglio, possa
nascondersi quando si sente minacciato. Il resto dell’arredo sarà rappresentato da recipienti per
l’acqua e il cibo che non possano essere rovesciati. L’abbeveratoio ideale è quello a goccia,
facile da mantenere pulito. La pulizia della gabbia deve essere molto frequente; la lettiera
andrebbe cambiata tutti i giorni. I conigli possono essere facilmente addestrati ad utilizzare una
cassetta per i bisogni, come i gatti, il che permette di lasciarli liberi per casa. Se il coniglio ha
già spontaneamente scelto una zona per sporcare, la cassetta va posta in quella zona. Per
incoraggiare l’uso della cassetta si può collocarvi qualche pallina di feci. In ogni caso i conigli
non devono mai essere lasciati liberi di girare per la casa senza sorveglianza. Gli elementi della
casa che costituiscono un pericolo per i conigli lasciati liberi sono rappresentati da fili elettrici,
stoffa e fili se ingeriti, piante tossiche, farmaci, e qualunque sostanza pericolosa per le persone.
Altri pericoli sono rappresentati dalle cadute dall’alto (terrazze) e dall’aggressione da parte di
cani, gatti o furetti. I bambini piccoli dovrebbero maneggiare i conigli solo in presenza di un
adulto, perché facilmente li possono lasciar cadere causando loro delle lesioni. Se possibile, il
coniglio trae grandi benefici dalla possibilità di stare all’aperto al sole, pascolando l’erba. Ciò va
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fatto in zone sicure, dove non possa essere aggredito da altri animali e non siano presenti
sostanze inquinanti. Per evitare la fuga, si può utilizzare un guinzaglio a pettorina. All’esterno il
coniglio non deve mai essere lasciato libero senza supervisione.
Vaccinazioni
I conigli possono essere vaccinati contro due malattie virali: la mixomatosi e la malattia
emorragica virale. Secondo la località geografica, il veterinario stabilirà il piano vaccinale più
opportuno. I richiami devono essere ripetuti regolarmente per tutta la vita. Entrambe sono
malattie a denuncia obbligatoria, che prevedono la soppressione degli animali colpiti.
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Mixomatosi
Può essere trasmessa per via diretta dagli animali ammalati o portatori a quelli sani o per via
indiretta tramite artropodi (zanzare, pulci, zecche, ecc.). L’andamento può essere acuto,
subacuto o cronico; alcuni conigli sono portatori asintomatici. L’incubazione è di 5-15 giorni. I
sintomi comprendono: abbattimento, congiuntivite, scolo dagli occhi, rigonfiamenti cutanei sulla
testa e gli arti, infiammazione degli organi genitali. La morte sopravviene in 5-10 giorni. La
mortalità è elevata, e non esiste alcuna terapia. I conigli che sopravvivono possono eliminare il
virus per lungo tempo. La vaccinazione dà una buona protezione ed èsempre consigliabile negli
animali da compagnia. I coniglietti possono essere vaccinati per la primavolta a 30 giorni di età,
con un richiamo a 8-10 settimane.
Malattia emorragica virale
Colpisce i conigli al di sopra dei 30-50 giorni di vita. La malattia si diffonde sia per via diretta tra
conigli ammalati e sani, che per via indiretta tramite insetti od oggetti contaminati. Il tempo di
incubazione è breve, di sole 36-72 ore. La malattia si manifesta in modo improvviso con
emorragie dal naso, dalla bocca e dall’ano, starnuti, crisi di tipo eccitativo, spasmi e morte; a
volte si ha solo morte improvvisa. Non esiste alcuna terapia efficace.
La prima vaccinazione si esegue a 2 mesi e mezzo di età, ma in caso di necessità può essere
anticipata.
Dr. Sergio Silvetti Med. Vet.
(SIVAE, AEMV member)
Via per Armeno n°1, 28010 Miasino (No)
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