investire ed operare negli usa

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investire ed operare negli usa
INVESTIRE ED OPERARE
NEGLI USA
2007
www.to.camcom.it/usa
1
Investire ed operare negli USA (2007)
Investire ed operare negli USA (2007)
2
SOMMARIO
RAPPRESENTANZE DIPLOMATICHE, CONSOLARI E COMMERCIALI
5
INFORMAZIONI UTILI
7
Il Paese
Lingua ufficiale e commerciale
Festività ufficiali e orari
Passaporti, visti e regolamentazioni sanitarie
L’ECONOMIA STATUNITENSE
9
Rischio Paese
Settori produttivi
Crescita economica
Trend regionali
Prospettive future
Interscambio
Principali trattati
NORMATIVA DOGANALE - APPENDICE
Premessa
7
7
7
8
Allegato: Il mercato USA: Affrontarlo conoscendone la complessità
Indice
Investire ed operare negli USA (2007)
9
9
9
10
10
11
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13
13
14
15
3
FONTI: elaborazione Camera di commercio di Torino su dati
The Economist, World Bank, ICE, Mondimpresa, Unioncamere, DHL
NB:
Le informazioni contenute in questo volume sono tratte da fonti ritenute attendibili. Tuttavia, non potendo garantirne l’esattezza, si precisa
che le stesse non hanno carattere di ufficialità, bensì valore meramente orientativo. Pertanto, il loro utilizzo da parte del lettore nello
svolgimento della propria attività professionale richiede una puntuale verifica presso le Autorità e gli organismi istituzionalmente
competenti nella/e materia/e cui le informazioni stesse ineriscono.
Investire ed operare negli USA (2007)
4
RAPPRESENTANZE DIPLOMATICHE, CONSOLARI E COMMERCIALI
ITALIA IN USA
Ambasciata d’Italia a Washington D.C.
20008 – Washington DC, NW
3000 Whitehaven Street
Tel.:
(001202) 61244 00
Fax:
(001202) 51821 54 / 56 / 41 / 40
E-mail:
[email protected]
Web:
www.italyemb.org
USA IN ITALIA
Ambasciata e Sezione Consolare
00187 - Roma
Via Vittorio Veneto, 121
Tel.:
06 46741
Fax:
06 46742 217 / 356
Web:
www.usis.it
Consolato Generale Onorario Genova
16121 - Genova
Via Dante, 43
Tel.:
010 584492
Fax:
010 5533033
Consolato Generale Milano
20121 - Milano
Via Principe Amedeo, 2
Tel.:
02 290351
Fax:
02 229001165
Consolato Generale Firenze
50123 - Firenze
Lungarno Amerigo Vespucci, 38
Tel.:
055 2398276
Fax:
055 284088
E-mail:
[email protected]
Web:
http://www.usembassy.it/florence/
Consolato Generale Napoli
80122 - Napoli
Piazza della Repubblica
Tel.:
081 5838111
Fax:
081 7611869
Web:
http://www.usembassy.it/naples/
American Chamber of Commerce in Italy
20123 - Milano
Via Cantù, 1
Tel.:
02 8690661
Fax:
02 8057737
Consolato Generale di Boston
02116 – Boston, MA
100, Boylston Street, Suite 900
Tel.:
001617 542048 3 / 4
Fax:
001617 542399 8
E-mail:
[email protected]
Web:
www.italianconsulateboston.org
Consolato Generale di Chicago
60611 – Chicago, IL
500, North Michigan Avenue, Suite 1850
Tel.:
001312 467155 0 / 1 / 2 / 3
Fax:
001312 467133 5
E-mail:
[email protected]
Web:
www.italconschicago.org
Consolato di Detroit
48226 – Detroit, MI
535 Griswold, Buhl Building, Suite 1840
Tel.:
001313 9638560
Fax:
001313 9638180
E-mail:
[email protected]
Web:
www.italconsdetroit.org
Consolato Generale di Houston
77056 – Houston, TX
1300, Post Oak Boulevard, Suite 660
Tel.:
001713 850752 0 / 1
Fax:
001713 850911 3
E-mail:
[email protected]
Web:
www.italconshouston.org
Consolato Generale di Los Angeles
90025 – Los Angeles, CA
12400, Wilshire Boulevard, Suite 300
Tel.:
001310 82 66207 / 63832/ 00622
Fax:
001310 82 00727
E-mail:
[email protected]
Web:
www.conlang.com
Consolato Generale di Miami
33146 – Coral Gables – Miami, FL
Ponce De Leon Boulevard, Suite 590
Tel.:
001305 3746322
Fax:
001305 3747945
E-mail:
[email protected]
Web:
www.italconsmiami.com
Consolato Generale di New York
10021 – New York, NY
690, Park Avenue
Tel.:
001212 77379100 / 4398600
Fax:
001212 2494945
E-mail:
[email protected]
Web:
www.italconsulnyc.org
Investire ed operare negli USA (2007)
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Vice Consolato di Newark
07102 – Newark, NJ
744, Broad Street, Suite 2800
Tel.:
001973 6431448
Fax:
001973 6433043
E-mail:
[email protected]
Web:
www.reference.it/vcnewark
Ufficio ICE Seattle
98101 – Seattle, WA
1420, Fifth Avenue, Suite 2670
Tel.:
(001 206) 3980530
Fax:
(001 206) 3980532
E-mail:
[email protected]
Consolato Generale di Philadelphia
19106 – Philadelphia, PA
1026, Public Ledger Building, 100 South 6th Street
Tel.:
001215 5927329
Fax:
001215 5929808
E-mail:
[email protected]
Web:
www.italconphila.org
Consolato Generale di San Francisco
94115 – San Francisco, CA
2590, Webster Street
Tel.:
001415 931492 4 / 5 / 6
Fax:
001415 931720 5
E-mail:
consolato@italcons-sf-org
Web:
www.italcons-sf.org
Ufficio ICE Atlanta
30343 – Atlanta, GA
2301, Peachtree Center, Harris Tower 233,
Peachtree Street N.E., P.O. Box 56689
Tel.:
001404 5250660
Fax:
001404 5255112
E-mail:
[email protected]
Ufficio ICE Chicago
60611 – Chicago, IL
401, Michigan Avenue, Suite 3030
Tel.:
001312 6704360 / 5204943
Fax:
001312 6705147
E-mail:
[email protected]
Ufficio ICE Los Angeles
90067 – Los Angeles, CA
1801, Avenue of the Stars, Suite 700
Tel.:
001323 8790950
Fax:
001310 2038335
E-mail:
[email protected]
Ufficio ICE New York
10022 – New York, NY
499, Park Avenue
Tel.:
001212 9801500
Fax:
001212 7581050
E-mail:
[email protected]
Camera di Commercio Italo-Americana a Philadelphia
19102 – Philadelphia, PA
Mid-Atlantic Chapter, 200 South Borad Street, Suite 700
Tel.:
(001215) 7903778
Fax:
(001215) 7903600
E-mail:
[email protected]
Camera di Commercio Italo-Americana a Los Angeles
90025 – Los Angeles, CA
10350 Santa Monica Boulevard, Suite 210
Tel.:
(001310) 5573017
Fax:
(001310) 5571217
E-mail:
[email protected]
Web:
www.italchambers.net/losangeles
Camera di Commercio Italo-Americana a New York
10019 – New York, NY
730 Fifth Avenue, Suite 600
Tel.:
(001212) 4590044
Fax:
(001212) 4590090
E-mail:
[email protected]
Web:
www.italchambers.net/newyork
Camera di Commercio Italo-Americana a Chicago
60603 – Chicago, IL
30, South Michigan Avenue, Suite 504
Tel.:
(001312) 5539137
Fax:
(001312) 5539142
E-mail:
[email protected]
Web:
www.italchambers.net/chicago
Camera di Commercio Italo-Americana a Houston
77027 – Houston, TX
4605, Post Oak Place Drive, Suite 226
Tel.:
(001713) 6269303
Fax:
(001713) 6269309
E-mail:
[email protected]
Web:
www.italchambers.net/texas
Camera di Commercio Italo-Americana a Miami
33129 – Miami, FL
One SE 15th Road, Suite 150
Tel.:
(001305) 5779868
Fax:
(001305) 5773956
E-mail:
[email protected]
Web:
www.italian-chamber-miami.com
Investire ed operare negli USA (2007)
6
INFORMAZIONI UTILI
Il Paese
STATI UNITI
ITALIA
Superficie:
Popolazione:
Capitale:
Lingua:
Moneta:
Cambio (dicembre 2006):
Sistema di governo:
Fuso orario:
9.372.610 kmq
297,0 milioni di abitanti
Washington
Inglese
Dollaro Americano (USD)
1 Euro = 1,3265 Dollari
Repubblica
- 5 h; - 11 h
301.245 kmq
57,3 milioni di abitanti
Roma
Italiano
Euro
1 Euro = 1 Euro
Repubblica
+0h
Prodotto Interno Lordo, PIL (in miliardi di $):
Esportazioni (in miliardi di $):
Importazioni (in miliardi di $):
Diversificazione produttiva (% del PIL):
11.712,0
819,0
1.470,0
Agricoltura (1,2)
Industria (18,2)
Servizi (80,6)
1,84
15,2
5,7
16,7
20,8
36,1
99,0
83,0
1.227
830,8
762
1.678,0
354,0
355,0
Agricoltura (2,2)
Industria (28,7)
Servizi (69,1)
2,50
8,4
4,7
25,6
14,0
42,3
98,4
57,0
1.530
195,9
313
Indice di libertà economica1:
Spesa per la sanità (% del PIL):
Spesa per l’istruzione (% del PIL):
Abitanti sopra i 60 anni (valore %):
Abitanti sotto i 15 anni (valore %):
Età media (in anni):
Alfabetizzazione degli adulti (%):
Frequentazione universitaria (%):
Linee telefoniche e cellulari per 1.000 abitanti:
Host internet per 1.000 abitanti:
Computer per 1000 abitanti:
Lingua ufficiale e commerciale
La lingua ufficiale negli Stati Uniti è l’inglese, tuttavia, sono molto diffusi il francese e lo spagnolo (specie
negli Stati del sud e dell’ovest del Paese).
Festività ufficiali e orari
Principali festività:
1
01/01
15/01
3° lunedì di febbraio
04/07
1° lunedì di settembre
2° lunedì di ottobre
11/11
Ultimo giovedì di novembre
25/12
Capodanno
Compleanno di Martin Luther King
Giornata del Presidente
Pasqua
Festa dell’Indipendenza
Festa del lavoro
Columbus Day
Giornata dei veterani
Giornata del Ringraziamento
Natale
Riferito alla capacità del Governo di regolamentare i rapporti economici tra gli individui. Gli indicatori sono, tra gli altri, la politica
commerciale e monetaria, il sistema di tassazione e bancario, le norme per gli investimenti esteri, i diritti di proprietà e i controlli su
stipendi e prezzi. 1=max; 5=min.
Investire ed operare negli USA (2007)
7
Orari:
Solitamente la settimana si svolge dal lunedì al venerdì in orario continuato dalle
9.00 alle 17.00. Comunque, a seguito di liberalizzazioni statali e locali e particolari
disposizioni delle Autorità competenti, gli orari possono variare da Stato a Stato.
Passaporti, visti e regolamentazioni sanitarie
È sufficiente il passaporto per i primi tre mesi di soggiorno. Per ottenere permessi di soggiorno lavorativi, è
possibile ottenere informazioni direttamente al Consolato USA in Italia.
Nuove disposizioni per l’ingresso negli Stati Uniti (Visa Waiver Programme, agg. 25/09/03)
Le autorità stunitensi hanno confermato che i cittadini dei seguenti paesi in cui è prevista l’eliminazione del
visto USA hanno ottenuto un estensione ai requisiti per i passaporti a lettura ottica fino al 26/10/04: Australia,
Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Giappone, Monaco, Paesi Bassi,
Nuova Zelanda, Norvegia Portogallo, San Marino, Singapore, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito.
Questo significa che i cittadini di questi paesi potranno continuare a viaggiare negli USA con il Programma
di eliminazione del visto, utilizzando un documento non a lettura ottica fino al 26/10/04. Dopo tale data tutti i
cittadini dei paesi in cui è prevista l’eliminazione del visto USA dovranno presentare un passaporto a lettura
ottica valido oppure dovranno ottenere un visto USA prima di viaggiare negli Stati Uniti.
Paesi che non hanno ottenuto un estensione ai requisiti MRP: Andorra, Brunei, Liechtenstein, Lussemburgo e
Slovenia non hanno richiesto un estensione alla scadenza MRP perché praticamente tutti i loro cittadini
dispongono già di passaporti a lettura ottica. Se un cittadino di uno di tali cinque paesi fosse ancora in
possesso di un passaporto tradizionale, a partire dal 01/10/03 dovrà ottenere un visto USA prima di
viaggiare oppure dovrà richiedere un passaporto a lettura ottica.
Altri requisiti per viaggiare ai sensi del VWP sono che:
• il motivo del viaggio sia per affari, turismo o solo transito e che il soggiorno negli Stati Uniti non superi i
novanta giorni;
• il viaggiatore sia in possesso di biglietto di andata e ritorno o di prosecuzione del viaggio (o ricevuta di
biglietto elettronico) e che presenti un modulo I-94W debitamente compilato alle autorità al suo arrivo
negli Stati Uniti (questi moduli sono disponibili al check-in o a bordo).
Modifiche al Programma Visa Waiver Programme a partire dal 26/10/04
Dal 26/10/04, tutti i passeggeri che desiderino recarsi negli Stati Uniti ai sensi del Programma “Viaggio
Senza Visto” (Visa Waiver Programme, VWP) dovranno esibire un passaporto a lettura ottica valido.
I passeggeri che desiderino recarsi negli Stati Uniti ai sensi del VWP con un passaporto vecchio modello, non
a lettura ottica, o i bambini iscritti sul passaporto di un genitore dovranno richiedere un visto valido di
ingresso negli Stati Uniti.
Un passaporto a lettura ottica riporta i dati personali del titolare, come nome, data di nascita, nazionalità, e
il numero del passaporto scritti su due righe nella parte inferiore della pagina dove compare la foto. Questo
testo può essere letto otticamente dalla macchina.
Passeggeri in transito: nuove regole sui visti per gli Stati Uniti dal 02/08/03
Anche i passeggeri in transito negli aeroporti americani per raggiungere altri paesi devono disporre del visto
di ingresso negli Stati Uniti. Il Dipartimento per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha infatti annunciato
che, a partire dal 02/08/03, gli accordi internazionali di transito “Transit without Visa” e “International to
International” sono stati sospesi.
Come ottenere il visto di ingresso
I viaggiatori che necessitino del visto di ingresso negli Stati Uniti devono contattare l’Ambasciata americana
nel proprio Paese. I passeggeri che desiderino recarsi negli Stati Uniti e necessitino di un visto di ingresso,
devono prendere un appuntamento per un colloquio presso l’Ambasciata. Le procedure per la richiesta di un
visto per l’ingresso negli Stati Uniti può richiedere diverse settimane.
Nota: non è possibile ottenere il visto lo stesso giorno.
Investire ed operare negli USA (2007)
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L’ECONOMIA STATUNITENSE
Rischio Paese
Nella classifica Rischio Paese, aggiornata al maggio 2005, la SACE colloca gli Stati Uniti nella 1a categoria
su 7(1 minor rischio, 7 maggior rischio): “NESSUNA RESTRIZIONE SPECIFICA”. L’indicazione “NESSUNA
RESTRIZIONE SPECIFICA” significa che non emergano fattori di rischio specifici.
Va comunque tenuto conto che tutte le operazioni debbono essere valutate per definire il merito di credito
delle controparti: qualora quest’ultimo non fosse ritenuto adeguato possono essere applicate restrizioni da
correlare alla singola operazione.
Settori produttivi
Gli Stati Uniti hanno una delle economie più avanzate del mondo e rivestono un ruolo di leader nel campo
della rivoluzione delle tecnologie dell’informazione ed in molte altre aree dell’innovazione tecnica.
La sua base manifatturiera costituiva il 12,7% del PIL nel 2003, contro il 17% di metà anni ‘90, mentre il
settore agricolo è piccolo ma molto produttivo.
Il PIL ha raggiunto gli 11.700 miliardi di dollari nel 2004, che assumendo la parità del potere d’acquisto, è
pari al triplo del PIL del Giappone, a cinque volte il PIL della Germania ed a sei volte quello della Gran
Bretagna.
Sebbene il volume delle sue esportazioni ed importazioni superi quello di ogni altro Paese, il valore del
settore esterno come percentuale del suo PIL è bassa: le esportazioni di beni e servizi rappresentavano il
6,88% del PIL nel 2004.
Gli USA presentano un’economia estremamente diversificata e fondamentalmente autosufficiente, con la
consistente eccezione del petrolio.
Le industrie principali sono quella automobilistica ed aerospaziale, delle telecomunicazioni, chimica,
elettronica ed informatica.
Durante gli anni ‘90, alcuni comparti “tradizionali” del manifatturiero hanno dimostrato molta adattabilità,
riuscendo a crescere fortemente grazie alle nuove tecnologie ed al conseguente incremento della produttività
del lavoro.
Altri comparti, invece, hanno attraversato una forte crisi, dipendendo eccessivamente da componenti
importati o persino da prodotti finiti: l’industria dell’acciaio, per esempio, ha registrato uno scarso rendimento
tra il 1999 ed il 2002, dovendo lottare contro le importazioni a basso costo. Per la metà del 2003, più di 30
acciaierie sono state costrette a dichiarare bancarotta.
Il settore dei servizi contribuisce alla formazione del PIL nazionale per la maggior parte: i comparti più vivaci
sono stati quello della distribuzione, immobiliare, trasporti, servizi finanziari, sanitari e di consulenza alle
imprese.
Anche nel settore dei servizi l’impatto delle nuove tecnologie è stato forte, specie se si considera
l’effettuazione di molti di essi su Internet. Nella cosiddetta “new economy”, sta diventando sempre più difficile
distinguere tra i servizi ed il manifatturiero nel senso tradizionale. La lunga fase di espansione registrata
durante gli anni ‘90 segnò una prima battuta d’arresto nel marzo 2000, quando il valore delle azioni hightech subirono un collasso. La crisi della “new economy” frenò gli investimenti, mentre la debole crescita dei
maggiori partner commerciali degli USA contribuì a deteriorare l’equilibrio commerciale.
La crescita ha registrato un ulteriore rallentamento durante il 2001, specie in seguito ai gravissimi eventi
dell’11 settembre.
Il 2001 è stato un anno negativo anche per i mercati finanziari, scossi da molti grossi scandali, incluso il
collasso della Enron nel novembre 2001 e le rivelazioni di una frode alla WorldCom, un gigante delle
telecomunicazioni, a giugno 2002. Molti di questi scandali possono farsi risalire al boom del mercato
azionario degli anni ‘90, quando molte società hanno fatto ricorso a dubbie pratiche contabili per espandere
i loro profitti.
Sulla scia di una politica monetaria e fiscale espansiva, la crescita ha registrato sporadiche accelerazioni
durante il 2002; l’economia ha anche risposto allo stimolo fornito dai pacchetti fiscali del 2001 e 2003.
Nel 2003-04 si registra una ripresa economica degli Stati Uniti, portando la Federal Reserve a considerare
prime restrizioni in campo monetario. Tale ripresa, tuttavia, è stata accompagnata da un netto
peggioramento dei deficit di bilancio e dei conti correnti.
Investire ed operare negli USA (2007)
9
Serie preoccupazioni per l’entità del disavanzo statunitense sono state espresse dal Fondo Monetario
Internazionale, in un rapporto pubblicato ai primi di gennaio 2004, in cui evidenzia la serietà del deficit non
solo per gli USA, ma anche per l’economia globale. Il Fondo ha avvertito, con particolare riferimento alla
serie di tagli d’imposta promossi dall’amministrazione Bush, che il deficit aumenterà la domanda statunitense
di credito sui mercati internazionali di capitali, innescando pressioni al rialzo i tassi di interesse con pericoli di
un rallentamento generale. Il rapporto ha stimato che le obbligazioni finanziarie USA verso il resto del mondo
potrebbero raggiungere il 40% del PIL nei prossimi anni, descritto come “un livello senza precedenti di debito
esterno per una grande nazione industriale”. Il Fondo, infine, ha segnalato la seria riduzione di fondi per i
programmi sanitari e di previdenza sociale.
Anche gli investimenti fissi lordi hanno registrato una prima ripresa nel 2003, in seguito alla riduzione della
capacità in eccesso ed alla diminuzione dei tassi di interesse a livelli record.
Trend regionali
Sin dagli anni ‘70 si è registrata una migrazione dell’industria dal nord agli Stati costieri dell’ovest e del sud.
I tipi di produzione intrapresi all’ovest ed al sud differiscono da quelli del nord, privilegiando l’alta tecnologia
e l’industria leggera.
La California è lo Stato con la maggiore economia degli USA, rappresentando, con 1.400 miliardi di
dollari, il 13,4% del PIL totale nel 2001, circa la stessa entità dell’economia francese.
Seguono New York (8,1%), il Texas (7,5%), la Florida (4,8%) e l’Illinois (4,7%).
Nel nord-est, la perdita di lavoro nel settore manifatturiero è stata compensata dall’aumento
dell’occupazione nel settore dei servizi finanziari, specie nell’area di Boston.
Il Connecticut ha il maggiore PIL pro-capite, con una media di 43,176 dollari nel 2003, a fronte di una
media nazionale di 31,362 dollari, conseguenza del fatto che i residenti di questo Stato sono individui
facoltosi che vivono in Connecticut, ma lavorano a New York City.
Gli Stati occidentali e meridionali dominano la statistica relativa ai tassi di crescita del PIL reale nel 2001.
Gli Stati con il tasso di crescita annua maggiore sono stati:
• Delaware (7,1%)
• Arizona (3,3%)
• Florida (1,8%)
• New Mexico (4,9%)
• Maryland (2,6%)
• Texas (1,5%)
• Wyoming (4,1%)
• Virginia (1,9%)
• Vermont (3,8%)
• Nevada (1,9%)
Gli
•
•
•
•
Stati con la crescita più lenta nel 2001 sono stati:
Michigan (-2,9%)
• Mississippi (-1,2%)
Indiana (-1,8%)
• Alaska (-1%)
New Hampshire (-1,6%)
• Ohio (-0,9%)
North Carolina (-1,4%)
• Minnesota (-0,8%)
•
•
•
Idaho (-0,7%)
Iowa (-0,6%)
Arkansas (-0,5%)
Facendo una media statistica su cinque anni, 1997-2001, gli Stati con il tasso di crescita maggiore sono:
• Arizona (6,4% annuo)
• Colorado (6,3% annuo)
• California (5,3% annuo)
Prospettive future
La seconda amministrazione Bush cercherà di portare avanti un programma attivo ed ambizioso, per
cementare il dominio politico dei Repubblicani. La maggioranza repubblicana in entrambi i rami del
Congresso favorirà la realizzazione del programmo legislativo di Bush, ma le politiche più controverse
incontreranno una forte resistenza da parte dei Democratici, che ancora hanno un potere di blocco al Senato,
e costituiranno un test dell’unità all’interno delle fila repubblicane.
Nel biennio 2005-2006, si prevede un rallentamento della crescita economica al 3,2% e 2,8%,
rispettivamente. Determinanti saranno l’impatto della restrizione monetaria sulla salute finanziaria dei settori
societario e personale, la fine dello stimolo fiscale degli anni precedenti e la crescita del debito personale, che
richiederà una maggiore percentuale di risparmio da parte delle famiglie. Il settore societario è, comunque, in
condizioni migliori di quello personale.
Gli investimenti finanziari continuano a crescere ad un ritmo sostenuto, anche se la fine di un bonus fiscale
per gli investimenti ha rallentato la crescita rispetto all’anno scorso; la percentuale di utilizzazione della
capacità produttiva è aumentata, incoraggiando le imprese ad una sua espansione, anche se in generale
restano avverse al rischio.
Investire ed operare negli USA (2007)
10
I margini di profitto sono aumentati in modo significativo, permettendo alle imprese di finanziare i propri
investimenti con i profitti correnti; tuttavia, la situazione peggiorerà nel 2005-2006, a causa del previsto
rallentamento della produttività e della crescita dell’occupazione.
Il debito societario resta alto ed i crescenti tassi di interesse costituiranno un grosso peso per le imprese. Tutti
questi fattori suggeriscono una minore crescita della spesa in conto capitale nel 2005-2006.
Mentre sia le importazioni che le esportazioni si ridurranno in termini di volume, a causa del raffreddamento
della domanda interna ed estera, le esportazioni rallenteranno ad un ritmo maggiore, influendo
negativamente sulla crescita del PIL per almeno lo 0,7%.
Nel 2006, l’equilibrio esterno avrà un impatto minore sulla crescita, frenandone il ritmo per lo 0,3%, poiché
le importazioni continueranno a decelerare e le esportazioni registreranno una leggera ripresa.
La debolezza del dollaro contribuirà a migliorare la competitività delle merci USA in termini di prezzo, anche
se l’effetto non sarà ingente, poiché il crollo del dollaro si è registrato soprattutto verso l’Euro.
La domanda dell’area Euro, infatti, è debole, mentre i mercati più dinamici sono quelli dell’Asia, regione in
cui molte valute sono ancorate al dollaro.
L’inflazione dei prezzi al consumo ha registrato una decisa accelerazione negli ultimi mesi e i prezzi del
petrolio restano estremamente alti. La Federal Reserve sta raccogliendo dati che confermano che le imprese
stanno riguadagnando il loro potere di fissare il prezzo e che i consumatori sono più disposti a tollerare prezzi
più alti.
Anche la debolezza del dollaro sta avendo un impatto sull’inflazione, facendo aumentare i prezzi
all’importazione. Inoltre, si prevede anche un rallentamento della crescita della produttività, mentre il costo
per unità di lavoro sta aumentando e si ritiene crescerà anche nel prossimo biennio, alimentando l’inflazione
dal lato dell’offerta.
Nel 2006, comunque, le pressioni legate ai prezzi del petrolio dovrebbero dissiparsi e l’inflazione iniziare a
ridursi. Il tasso medio di crescita dei prezzi è pari al 3,2% nel 2005 e 2,9% nel 2006.
Interscambio
Italia e Stati Uniti vantano rapporti commerciali tradizionalmente intensi. Gli USA rappresentano infatti per
l’Italia un fornitore importante, sebbene la bilancia commerciale degli Stati Uniti abbia registrato per anni un
costante deficit nei confronti dell’Italia, con un saldo passivo che ha registrato una crescita costante fino al
2001.
Dal 2002, il disavanzo statunitense registra le prime battute d’arresto (-0,72%), riducendosi nel 2003
dell’11,74%, arrivando a quasi 11,7 miliardi di dollari. Nel triennio 2001-03, l’avanzo italiano verso gli USA
si è contratto in media del 12,38%.
Invertendo la tendenza tradizionale, il 2003 è stato un anno negativo per l’interscambio tra i due Paesi: il
valore totale del commercio è crollato con un decremento del 15,93%, dovuto ad una contrazione sia delle
importazioni italiane (-18,14%), sia delle esportazioni verso gli Stati Uniti (-4,85%). I dati relativi ai primi tre
trimestri del 2005, confrontati con lo stesso periodo del 2004, mostrano un aumento del saldo positivo
italiano, dovuto ad un incremento delle esportazioni, pari al 7,28%. Infatti, nonostante l’aumento delle
importazioni sia stato, in termini percentuali, molto maggiore (+13,19%), esse restano molto inferiori in
valore assoluto.
In merito alla composizione degli scambi, l’Italia è presente negli Stati Uniti in maniera massiccia in diversi
settori: beni di lusso, mobili, prodotti tessili, macchinari.
Nel 2003, categorie come aeromobili e veicoli spaziali, che avevano registrato un picco nel 2002, hanno
registrato un improvviso calo nel 2003. Analogo trend è seguito dal settore della gioielleria ed oreficeria.
Rappresentano una quota consistente delle nostre esportazioni anche prodotti quali macchine per impieghi
speciali ed i prodotti del settore tessile: le vendite di articoli di abbigliamento ed accessori (escluso quelli in
pelle e pellicce) sono diminuite del 10% circa rispetto al 2002; quelle di calzature, sono scese del 15%.
Per quanto riguarda, infine, le importazioni dell’Italia, prevalgono prodotti altamente tecnologici, come
aeromobili e veicoli spaziali, nonostante il declino del 45,85%, nonché macchinari ed apparecchi per la
produzione e l’impiego di energia meccanica, esclusi i motori per aeromobili, veicoli e motocicli, le cui
importazioni, al contrario, sono cresciute del 10,67%.
Quasi invariate restano le importazioni di prodotti farmaceutici, chimici e botanici per usi medicinali.
Investire ed operare negli USA (2007)
11
Principali trattati
Proprietà industriale:
Dichiarazione per la reciproca protezione dei marchi di
fabbrica e di commercio (R.D. 987 del 29/08/1882, G.U.
233 del 05/10/1882, durata indeterminata).
Tariffe doganali e pagamenti:
Scambio di note per la ripresa delle relazioni commerciali
(Reg. ONU 27/47, durata indeterminata).
Trattato di amicizia, commercio e navigazione:
In vigore dal 26/07/49, durata indeterminata, rinnovo
tacito, denuncia ad un anno.
Concessione di compenso nel quadro GATT:
Scambio di note che stabilisce la concessione, per alcuni
provvedimenti tariffari adottati dagli Stati Uniti d’America.
In vigore dal 07/03/62.
Regolamenti Finanziari e Patrimoniali:
Scambio di note relativo agli investimenti statunitensi in
Italia nel quadro del “Economic Cooperation ACT” del
1948 come emendato. In vigore dal 28/12/51, durata
indeterminata.
Accordo sugli investimenti statunitensi in Italia:
Scambio di note recante emendamento Accordo del
28/11/51. In vigore dal 18/10/57, durata indeterminata.
Società finanziarie:
Scambio di note concernente l’apertura di un ufficio della
BNL nella sede dell’Ambasciata USA a Roma. In vigore
dal 25/01/82.
Cooperazione economica industriale:
Scambio di note sulle procedure per la certificazione
all’esportazione dall’Italia verso gli USA di partite d’acciai
al nichel, con allegato accordo. In vigore dal 06/01/82.
Accordo sulla certificazione all’esportazione:
Scambio di lettere, che modifica l’accordo del 06/01/82.
In vigore dal 08/08/83.
Convenzione per evitare doppie imposizioni:
In materia di imposte sul reddito e per prevenire le
evasioni fiscali, con protocollo e scambio di lettere. In
vigore dal 30/12/85 durata indeterminata, denuncia a 6
mesi. G.U. 303 del 27/12/85. Legge 763 del 11/12/85.
Convenzione per evitare le doppie imposizioni:
Scambio di note interpretativo della in materia di imposte
sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali del
17/04/84. In vigore dal 30/12/85, G.U. 32 del 08/2/86.
Accordo sull’assistenza amministrativa:
Accordo di mutua assistenza per la prevenzione e la
repressione delle violazioni doganali. In vigore dal
01/11/89.
Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica: Firmato il 01/04/88, emendato ed esteso il 04/10/98.
Investire ed operare negli USA (2007)
12
NORMATIVA DOGANALE - APPENDICE
Premessa
I documenti che vengono presentati in questa sezione sono costituiti dalle presentazioni dei relatori che sono
intervenuti al convegno “Vendere negli Stati Uniti”, tenutasi a Torino il 21 aprile 2005 e organizzato dalla
Camera di commercio di Torino, in collaborazione con il Consorzio Piemontese di Formazione per il
Commercio Estero e lo Sportello Sprint.
La documentazione è stata inserita nella presente guida, allo scopo di fornire degli approfondimenti su
tematiche specifiche, trattate nel corso delle iniziative organizzate dalla Camera di commercio di Torino.
I testi vengono dunque riportati come essi sono stati presentati dai rispettivi autori indicati in calce.
Allegato:
Il mercato USA: Affrontarlo conoscendone la complessità
A cura di Ornella Latini, Claudio Daltin,
DHL
Investire ed operare negli USA (2007)
13
Il mercato U.S.A.
Affrontarlo conoscendone la complessità
Camera di Commercio di Torino
Torino, 21 aprile 2005
RELATORI: Ornella Latini, Claudio Daltin
Investire ed operare negli USA (2007)
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INDICE
1. Il mercato U.S.A.: affrontarlo conoscendone la complessità
-
Il Bioterrorism Act
o Agent
o Registrazione
o Notifica anticipata
-
AMS (Automated Manifest System)
Classificazione delle merci
o Classificazione
o Valore
o Paese di origine
o Etichettatura
-
Power of Attorney e IRS Registration
Customs Bonds
Il ruolo delle Compagnie di Assicurazione rispetto ai Customs Bonds
Quote all’importazione
2. La documentazione standard per le spedizioni dirette negli Stati Uniti
-
Fattura commerciale
Airway Bill e Bill of Lading
3. Normative ad hoc per l’esportazione di particolari categorie di prodotti
-
Alimenti e bevande
Alcool
Pasta
Tessile e abbigliamento
o Campioni mutilati
o Campioni marchiati
o Fabric Swatches
o Merce integra destinata alla vendita
o Effetti personali/regali
o Filati (yarn)
o Indumenti in pelle
-
Calzature
Occhiali e lenti
Prodotti elettronici
Veicoli a motore
4. Fonti e siti Internet di interesse
Appendice: Glossario dei termini commerciali
-
3.1 Italiano – Inglese
3.2 Inglese – Italiano
Investire ed operare negli USA (2007)
15
1. IL MERCATO U.S.A.: AFFRONTARLO CONOSCENDONE LA COMPLESSITÀ
Le importazioni di merce negli Stati Uniti sono sottoposte ad una serie di regole, alcune valide a livello
Federale, altre in vigore nei singoli stati. Gli attentati dell’11 settembre 2001 hanno inoltre provocato un
ulteriore irrigidimento delle normative che regolano l’entrata di beni provenienti dall’estero in territorio
statunitense. Ne è una dimostrazione concreta la scelta del Governo di trasferire la competenza
amministrativa della politica doganale, prima esercitata dal Ministero del Commercio, alla National Security.
La manifestazione più immediata della nuova politica americana incentrata sulla sicurezza sono comunque il
Bioterrorism Act - e le conseguenti norme emanate dalla Food and Drug Administration, che approfondiscono
ed implementano l’atto -, e la trasmissione anticipata dei dati delle spedizioni in arrivo su territorio
statunitense (AMS, Automated Manifest System).
Oltre a queste normative, la Dogana americana esige l’adeguamento a particolari procedure per la
classificazione e l’etichettatura delle merci; regole molto rigide riguardano inoltre la determinazione del Paese
di origine dei beni in entrata.
IL BIOTERRORISM ACT
Il “Public Health Security and Bioterrorism Preparedness and Response Act”, noto come Bioterrorism Act o
BTA2, è stato approvato il 23 gennaio 2002 dal Congresso degli Stati Uniti d’America. Si tratta di una serie di
norme volte a migliorare la capacità delle Autorità americane di prevenire emergenze per la salute pubblica e
di intervenire qualora esse si manifestino, mediante la richiesta anticipata di informazioni sugli arrivi di
alimenti in territorio statunitense.
La Food and Drug Administration (FDA) ha successivamente emanato alcuni regolamenti attuativi ad interim
che hanno specificato i contenuti del BTA. Il provvedimento è entrato in vigore il 12 dicembre 2003.
I prodotti alimentari che rientrano nel Bioterrorism Act sono tutti i prodotti solidi o liquidi destinati al consumo
da parte dell’uomo o de gli animali.
Ne sono esclusi:
• prodotti a base di carne o pollame, che ricadono sotto la giurisdizione dello U.S. Department of
Agriculture;
• pesticidi;
• sostanze utilizzate per lavare, sterilizzare, lavorare gli alimenti.
Il Bioterrorism Act prevede per gli esportatori di prodotti alimentari in territorio statunitense 3 i seguenti
obblighi:
• Agent: necessità per gli stabilimenti esteri di essere rappresentati da un referente, residente o avente
attività commerciale in territorio statunitense;
• Registration: registrazione obbligatoria presso il FDA di tutti gli stabilimenti di produzione,
trasformazione, stoccaggio di prodotti alimentari destinati al consumo umano o animale nel mercato
americano;
• Prior Notice: notifica anticipata al FDA di tutte le spedizioni di prodotti alimentari destinati al consumo
umano o animale nel mercato americano.
AGENT
Il Bioterrorism Act impone che ogni stabilimento straniero che rientra nella sua fattispecie sia rappresentato
negli Stati Uniti da un referente (inteso come persona giuridica, associazione o società). Egli deve risiedere o
possedere un ufficio in territorio statunitense, e deve essere fisicamente presente su territorio americano.
L’agente rappresenta il legame tra FDA e stabilimento straniero, sia per le comunicazioni di routine che per le
emergenze.
2
Il testo completo della legge può essere scaricato dal sito della Food
www.fda.gov/oc/bioterrorism/PL107-188.pdf.
3
Per “territorio statunitense” si intendono i cinquanta stati, il Columbia District e Puerto Rico.
Investire ed operare negli USA (2007)
and
Drug
Administration,
al
link
16
REGISTRAZIONE
È la prassi attraverso la quale si forniscono alla FDA informazioni e dati relativi agli stabilimenti di
produzione, trasformazione e stoccaggio degli alimenti destinati al mercato statunitense. Tali informazioni
potranno essere utilizzate dalla FDA nel momento in cui si verifichino minacce alla salute pubblica.
Devono registrarsi tutti gli stabilimenti, industrie, laboratori con i quali il cibo destinato agli Stati Uniti sia
entrato in contatto, e dunque le strutture che producono, trasformano, sintetizzano, preparano, trattano,
modificano o manipolano gli alimenti. Sono compresi anche gli stabilimenti che confezionano i prodotti, i
magazzini (doganali e non), i silos ed i serbatoi di stoccaggio, le aziende che etichettano, impacchettano,
sbucciano, imbottigliano, tagliano, marchiano. Se una stessa azienda possiede più stabilimenti, dovrà
registrare tutti quelli che trattano alimenti destinati agli Stati Uniti, a meno che essi non abbiano un unico
indirizzo. Al contrario, più stabilimenti che producono alimenti diversi concentrati in un unico edificio devono
essere registrati autonomamente. Non occorre la registrazione per quelle aziende che prima dell’esportazione
negli Stati Uniti inviino gli alimenti ad un secondo stabilimento per ulteriori lavorazioni; in questo caso, solo il
secondo stabilimento dovrà essere registrato, a meno che non si occupi di attività del tutto marginali (ad
esempio, l’etichettatura), nel qual caso entrambi gli stabilimenti saranno soggetti a registrazione.
L’obbligo di registrazione non vale per abitazioni private, stabilimenti di raccolta/distribuzione di acqua
potabile non imbottigliata, aziende agricole (qualora tutti gli alimenti trattati siano stati coltivati e raccolti nella
stessa azienda agricola o in un azienda agricola dello stesso proprietario), pescherecci, ristoranti, stabilimenti
che si occupano di vendita al dettaglio (se questa è la loro funzione primaria), stabilimenti alimentari noprofit, stabilimenti sottoposti interamente alla giurisdizione dello U.S. Department of Agricolture. Stabilimenti
le cui attività sono di carattere misto devono in ogni caso essere registrati.
La registrazione deve essere presentata da proprietari, operatori o agenti responsabili dello stabilimento. È
tuttavia possibile delegare a terzi la registrazione. Gli stabilimenti stranieri (non statunitensi) devono
obbligatoriamente registrarsi tramite il proprio referente negli Stati Uniti.
La registrazione va effettuata preferibilmente in forma elettronica4, accedendo al sito della FDA e compilando
il “Form 3537” disponibile al link www.access.fda.gov/.
La procedura è accessibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Alcuni dati sono obbligatori, altri facoltativi. Tuttavia,
non si potrà procedere alla registrazione finché tutti i campi obbligatori non saranno completati5.
Quando la FDA riceve la registrazione, inoltra una notifica automatica che riporta il numero di registrazione
assegnato allo stabilimento.
Se una stessa società deve registrare più stabilimenti, è possibile la registrazione a mezzo CD-ROM. Le
istruzioni, insieme ai moduli da compilare e salvare in CD-rom, si trovano all’indirizzo
www.cfsan.fda.gov/~furls/papercd.html.
Nel caso di cambiamenti relativi ai dati obbligatori, l’aggiornamento della registrazione deve avvenire entro
60 giorni dalla data di variazione, attraverso il “Form 3537a”.
Allo stesso modo, la cancellazione di uno stabilimento dovrà essere effettuata entro 60 giorni dal
sopravvenuto motivo di cancellazione (chiusura, vendita, ...). La richiesta di cancellazione deve includere il
numero di registrazione dello stabilimento, la località in cui esso opera, il nome e l’indirizzo dello stabilimento
e il nome e l’indirizzo della persona che inoltra la cancellazione. Va infine allegata una dichiarazione di
veridicità delle informazioni e l’autorizzazione a procedere alla cancellazione, se essa avviene per mano di
terzi. Il modulo da compilare è sempre il “Form 3537a”.
4
5
Le registrazioni cartacee sono accettate nel caso in cui Internet non sia accessibile per motivate ragioni, ma comportano una
tempistica più lenta. In questo caso è possibile richiedere il modulo 3537 telefonicamente al numero (001) 301 575 0156 o per
posta al seguente indirizzo:
U.S. Food and Drug Administration
HFS-681
5600 Fishers Lane
Rockville, MD 20857 - USA
Il modulo, compilato in ogni sua parte, dovrà essere spedito all’indirizzo sopra citato o inviato via fax al numero (001) 301 210
0247.
I campi obbligatori sono:
- nome stabilimento, indirizzo, numero di telefono, secondo numero di telefono per emergenze;
- denominazione società controllante, suo indirizzo e numero di telefono;
- nome, indirizzo e numero di telefono del proprietario, dell’operatore o dell’agente incaricato;
- tutti i nomi commerciali utilizzati dallo stabilimento;
- categorie di prodotti alimentari trattati (elencati nel modulo);
- nome, indirizzo e numero di telefono dell’agente statunitense dello stabilimento;
- nome, indirizzo e numero di telefono del contatto di emergenza negli U.S.A., se diverso dall’agente;
- dichiarazione che attesti veridicità e accuratezza delle informazioni registrate, nonché autorizzazione della persona che ha eseguito
la registrazione.
Investire ed operare negli USA (2007)
17
Ogni omissione nella registrazione dello stabilimento, nell’aggiornamento dei dati o nella cancellazione della
registrazione è considerata un illecito federale, che può portare ad azioni civili e penali. Inoltre, gli alimenti
provenienti da un’azienda non registrata, nel momento in cui giungano in territorio americano, verranno
rifiutati o trattenuti al porto di entrata, a spese e sotto la responsabilità del mittente. FDA e CBP (Customs and
Border Protection) hanno inoltre la facoltà di dirottare la merce verso altra destinazione.
NOTIFICA ANTICIPATA
Dal 12 dicembre 2003, tutti gli esportatori di generi alimentari devono notificare in anticipo al FDA ogni
spedizione di alimenti destinati al mercato statunitense. La notifica deve avvenire indipendentemente da
quantità importata (ad esempio, campioni), motivo dell’importazione (controllo di qualità), tipo di transazione
(regali).
La notifica non è invece richiesta per alimenti trasportati da singoli per consumo personale, alimenti preparati
in casa da privati ed inviati in dono a privati, prodotti che saranno riesportati senza lasciare il porto
statunitense prima dell’esportazione, alimenti che rientrano nella giurisdizione del USDA.
La notifica anticipata deve essere inviata elettronicamente al FDA prima dell’effettivo arrivo della merce nel
primo porto degli Stati Uniti (“porto d’arrivo”). Può essere compilata e trasmessa per via elettronica attraverso:
• l’Automated Broker Interface (ABI) dell’Automated Commercial System (ACS);
• il Prior Notice System Interface (PNSI) della FDA all’indirizzo www.access.fda.gov.
Investire ed operare negli USA (2007)
18
La notifica può anche essere inoltrata via e-mail o fax, ma solo nel caso in cui i sistemi precedenti non fossero
disponibili al momento della notifica.
I tempi per l’invio della notifica anticipata sono diversi a seconda del modo di trasporto utilizzato per la
spedizione:
MODALITA' di SPEDIZIONE
TEMPI PER L'INOLTRO DELLA NOTIFICA
Via terra su strada
Via terra su ferrovia
Via aerea
Via mare
Via posta internazionale
Trasporto individuale
Almeno 2 ore prima dell'arrivo
Almeno 4 ore prima dell'arrivo
Almeno 4 ore prima dell'arrivo
Almeno 8 ore prima dell'arrivo
Prima che sia spedita la merce
Valgono i tempi sopra riportati a seconda del modo di trasporto
La notifica non può comunque essere inoltrata con un anticipo superiore ai 5 giorni dall’arrivo previsto della
merce.
La notifica può essere redatta da chiunque sia a conoscenza delle informazioni necessarie
(proprietario/esportatore). Essa deve essere tuttavia compilata nel Paese di origine della merce, inteso come
l’ultimo Paese in cui la merce è stata trasformata o confezionata.
Le informazioni richieste nel form di notifica sono:
• nome, indirizzo commerciale, telefono, fax, e-mail del soggetto che compila la notifica;
• ragione sociale ed indirizzo della società che esporta;
• nome, ragione sociale della società e indirizzo, telefono, fax, e-mail del soggetto che trasmette la
notifica anticipata (se diverso dal soggetto che l’ha compilata);
• tipo di registrazione CBP;
• identificazione di ogni articolo spedito attraverso:
a) codice prodotto del FDA
b) nome comune o di mercato che identifica il prodotto
c) quantità stimata
d) numero di lotto o codice (se richiesto dalle regolamentazioni del Federal Food, Drug
and Cosmetic Act o del FDA)
•
•
•
•
•
•
•
se l’alimento non è più al suo stato naturale, numero di registrazione, nome e indirizzo del
trasformatore;
se il cibo non è stato trasformato, nome del produttore (se conosciuto) e luogo di produzione;
numero di registrazione, nome e indirizzo dello spedizioniere;
Paese dal quale viene spedita la merce; se la merce viene importata negli Stati Uniti via posta
internazionale, data di spedizione e Paese dal quale la merce è spedita;
informazioni circa l’arrivo della merce (luogo, data e ora); se la merce viene importata negli Stati
Uniti via posta internazionale, nome e indirizzo del destinatario;
nome ed indirizzo dell’importatore, nome e indirizzo del proprietario (se diverso dall’importatore o
dall’ultimo consegnatario) e nome del destinatario finale;
modalità di trasporto e vettore (con codice abbreviato standard o codice IATA), codice HTS
(Harmonized Tariff Schedule), numero di polizza di carico oppure lettera di trasporto aereo e numero
del container se si tratta di un carico containerizzato.
Se dopo l’invio della notifica si verificano cambiamenti relativi a quantità e informazioni sull’arrivo, non è
necessaria alcuna comunicazione. Se invece variano le altre informazioni, occorre cancellare la precedente
notifica ed inoltrarne una seconda.
Il FDA invia un messaggio di conferma dell’avvenuta notifica, nel quale è contenuto un numero di riferimento.
Questo numero dovrà accompagnare ogni articolo alimentare che arriva via posta internazionale, ogni
alimento introdotto da singoli per uso non personale, ed ogni articolo alimentare per cui viene richiesta
notifica anticipata. Il messaggio di conferma non implica tuttavia che la notifica sia stata accettata.
Se la notifica non viene accettata, la merce è rifiutata al porto d’entrata; occorre quindi presentare una nuova
notifica, indicando anche destinatario negli Stati Uniti e luogo di stoccaggio.
Se la notifica anticipata è errata (e dunque manca il messaggio di conferma della FDA) o non è stata
presentata, la merce viene rifiutata. Se è stata presentata in ritardo rispetto alle tempistiche sopra indicate, la
merce può essere rifiutata, a meno che il FDA non abbia comunque già esaminato la notifica ed allertato il
CPB.
Investire ed operare negli USA (2007)
19
Se la merce è rifiutata, viene trattenuta al porto di entrata, a meno che non si ottenga dalla CBP il consenso
all’esportazione sotto la sua supervisione; altrimenti, essa viene diretta verso altra destinazione. Le spese di
stoccaggio e di trasporto sono a carico dell’esportatore. Gli alimenti rifiutati vengono considerati “General
Order Merchandise” ossia merce importata e tenuta in un magazzino approvato dalla dogana a rischio e a
spese del consegnatario. La merce potrà essere rilasciata dalla dogana solo dopo che essa avrà ricevuto i
documenti necessari; se essi non vengono presentati entro 6 mesi dalla data di importazione, la merce viene
devoluta in beneficenza o trattenuta dal governo per usi ufficiali. Gli alimenti trattenuti non possono essere
consegnati al destinatario o al proprietario finché non venga inviata la corretta notifica anticipata.
Il FDA può inoltre intraprendere azioni civili e penali contro gli esportatori che non rispettino le regole previste
dal Bioterrorism Act, fino ad interdire al soggetto l’esportazione verso gli Stati Uniti.
AMS (AUTOMATED MANIFEST SYSTEM)
Dal 2 dicembre 2002, la Customs and Border Protection (CBP) statunitense ha emesso nuove regole per la
presentazione anticipata delle informazioni sulle spedizioni in entrata negli Stati Uniti. In origine le norme
erano applicate esclusivamente alle merci in arrivo via mare, mentre dal 13 agosto 2004 la CBP ne ha esteso
la validità anche alle spedizioni via aerea.
Lo spedizioniere deve provvedere informazioni dettagliate e specifiche sul mittente, sul destinatario, e sulla
spedizione in sé. Nello specifico, i dati richiesti sono:
•
•
•
•
Mittente: ragione sociale, indirizzo COMPLETO e CORRETTO, città, nazione. Facoltativa (ma
consigliata) l’indicazione del CAP e della provincia di origine.
Destinatario: ragione sociale, indirizzo COMPLETO e CORRETTO (le spedizioni indirizzate a P.O. Box
vengono rigettate), città, codice dello Stato 6, ZIP code. Nel caso in cui la merce sia soltanto in transito
in territorio americano e il destinatario abbia sede in un Paese terzo, occorre indicare gli stessi dati
richiesti per il mittente.
Descrizione della merce: la Dogana statunitense richiede una descrizione precisa, accurata e in
lingua inglese. Di conseguenza, descrizioni come “machinery”, “furniture”, “textile” non sono
accettate, mentre vengono richieste diciture come “metal working machinery”, “wooden chairs”,
“men’s jacket”. È sempre consigliabile fornire una descrizione il più possibile accurata, al fine di
evitare problemi all’arrivo della merce in territorio americano. È possibile integrare la descrizione
facendo riferimento all’Harmonized Tariff Schedule 7.
Quantità: la Dogana richiede di conoscere la minima (più piccola) unità d’imballo esterno (SLAC,
Shipper Load and Count). Questo significa che, se due pallet contengono cinquanta cartoni ciascuno,
sulla Airway Bill andranno indicati, oltre ai due pallet, i cento cartoni.
Per quanto concerne le spedizioni via aerea, i dettagli devono pervenire tramite AMS al massimo quattro ore
prima dell’arrivo dei voli intercontinentali, ma non prima di dodici ore. Per le spedizioni via mare, invece, le
informazioni devono essere inviate 24 ore prima dell’arrivo della nave al porto americano (e si parla infatti di
“24-hour rule”). Questo periodo di tempo permette alle Dogana americana di decidere se la spedizione verrà
lasciata entrare, se sarà sottoposta a ispezione o se verrà rigettata.
L’inadempienza delle norme AMS (ritardo o mancata trasmissione dei dati, comunicazione di dati incompleti
o errati) può causare ritardi nella consegna della merce e l’imposizione di sanzioni amministrative da parte
dell’Autorità Doganale americana.
LA CLASSIFICAZIONE DELLE MERCI
La corretta classificazione delle merci è determinante per l’applicazione dei dazi. La classificazione americana
si basa sullo Harmonized Tariff Schedule of the United States, che fu stilato negli anni Settanta tentando di
armonizzare il sistema di classificazione vigente in Europa e quello americano. La determinazione della classe
di appartenenza delle merci è un processo piuttosto complesso e non intuitivo; per questo, la CBP pubblica i
Regolamenti Attuativi e le decisioni.
6
7
Si tratta di codici alfabetici composti da due lettere (come FL per la Florida, CA per la California, ecc.).
L’Harmonized Tariff Schedule è consultabile sul sito della U.S. International Trade
www.usict.gov/tata/hts/bychapter/index.htm.
Investire ed operare negli USA (2007)
Commission,
al
link
20
Inoltre, è possibile richiedere alla CBP stessa dei pareri, che tuttavia possono essere o meno vincolanti per
l’Amministrazione Doganale. La soluzione più semplice e meno rischiosa resta comunque quella di affidarsi
ad operatori esperti.
Infatti, anche se gli errori sono commessi in buona fede e non a scopo di frode, possono risultare
nell’imposizione di sanzioni amministrative anche di elevata entità, o comunque in notevoli ritardi nella
consegna della merce.
Per ogni prodotto occorre inoltre indicare il valore, sul quale verranno calcolati i dazi. Anche in questo caso è
possibile incorrere in errori. Infatti, il valore per la Dogana non coincide necessariamente con il prezzo
commerciale indicato in fattura8.
Qualora la Dogana deliberi che il prezzo in fattura non rappresenta il valore reale della merce importata, ha
ampia discrezionalità nello stabilire il valore sul quale andrà a imporre il dazio.
Nella dichiarazione doganale va inoltre indicato il Paese di origine. Questa indicazione va apposta sul
prodotto in maniera tale da risultare visibile, leggibile e sufficientemente permanente. Il nome della nazione
deve essere preceduto dalla dicitura “made in” o “product of”. Alcuni prodotti, quali legname, frutta e
verdura, animali, sono difficili da etichettare; in questo caso, l’indicazione del Paese di origine va riportata sul
contenitore, o, qualora non vi sia un contenitore, soltanto sui documenti di esportazione.
Un prodotto può essere stato fabbricato in diverse nazioni. Generalmente, a parte per tessile e abbigliamento,
viene considerato Paese di origine quello in cui il prodotto è ricavato o prodotto per intero; se non è possibile
individuarlo, si va ad identificare la nazione in cui il prodotto viene fabbricato esclusivamente con materiali
nazionali, e se anche questo criterio non è applicabile, allora si passa a determinare il Paese in cui il prodotto
è stato sottoposto a manipolazione tale da cambiarne la classificazione HTSUS.
A tessili ed abbigliamento sono applicati metodi di determinazione differenti. Il Paese di origine può essere
quello in cui l’articolo è stato prodotto per intero, o quello nel quale i materiali esteri originali sono stati
sottoposti a manipolazioni tale da cambiarne la classificazione HTS; in alternativa, per i tessili a maglia vale
la nazione in cui sono stati lavorati, per gli altri prodotti quella in cui è avvenuto l’“assemblaggio” delle
diverse componenti.
In generale, comunque, a meno che l’articolo sia stato prodotto in una singola nazione, vale il principio per
cui prevale il Paese in cui è stato effettuato il processo più rilevante di assemblaggio/lavorazione.
La nazione di origine va indicata in etichetta qualora il prodotto sia sottoposto all’obbligo di etichettatura.
Quando invece ne è esente, l’indicazione del Paese di origine va apposta sul contenitore in cui il prodotto
stesso giungerà all’acquirente finale. Dunque, a fianco della ragione sociale dell’importatore statunitense,
andrà stampata la dicitura “contents made in Italy” o “content product of Italy”.
Un altro capitolo fondamentale nell’esportazione è infatti l’etichettatura dei prodotti. Qualora l’etichetta non
risponda ai requisiti imposti dalla Dogana, essa ha la facoltà di rifiutare l’entrata alle merci, sequestrarle o
richiederne la distruzione. In materia di etichettatura, le regole più rilevanti riguardano alimentari, prodotti di
bellezza o per la casa, e tessili.
PRODOTTI ALIMENTARI
Secondo le regole stilate dalla FDA, sull’etichetta devono essere obbligatoriamente indicate in inglese:
• identità della merce, ovvero il suo nome comune/corrente: deve essere indicata in grassetto sul
riquadro principale dell’etichetta (PDP, Principal Display Panel), e la dimensione del carattere deve
essere pari almeno alla metà di quella della scritta più grande presente sul PDP;
• quantità/peso netto 9, che deve essere indicato in grassetto nel terzo inferiore del riquadro principale
dell’etichetta, e risultare perfettamente leggibile;
• ingredienti, elencati con il loro nome comune in ordine decrescente a seconda della quantità presente
nel prodotto finito;
• ragione sociale e indirizzo completo del produttore (manufactured by...), dell’importatore
(manufactured for...) o del distributore (distributed by...), che devono invece essere posti sul riquadro
informativo (normalmente sul lato o sul retro della confezione);
• informazioni nutrizionali (salvo per i prodotti esentati), quali calorie complessive, grassi (di cui saturi),
colesterolo, sodio, carboidrati, fibre, zuccheri, proteine, vitamine, ...
8
9
Vi sono altri quattro procedure ufficiali che la Dogana utilizza per stabilire il valore della merce, oltre al prezzo indicato nella fattura
commerciale. Per maggiori informazioni sulle procedure alternative, cfr. il sito della Dogana Americana www.customs.ustreas.gov/.
Le abbreviazioni accettate sono: wt (weight, peso), oz (ounze), lb (pound), gl (gallon), pt (pint), qt (quart), fl (fluid).
Investire ed operare negli USA (2007)
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PRODOTTI DI BELLEZZA O PER LA CASA
Le informazioni che devono comparire sull’etichetta sono del tutto simili a quelle richieste per gli alimenti:
• tipo di merce;
• ragione sociale e indirizzo completo del produttore/importatore/distributore;
• quantità/peso netto;
• peso netto di ciascuna porzione/dose.
TESSILI
In base al Textile Fiber Products Identification Act della Federal Trade Commission10, le etichette di alcune
tipologie di prodotti tessili devono riportare i seguenti dati:
• nome generico e percentuale (in base al peso) delle diverse fibre che compongono il prodotto tessile;
• nome del produttore o nome o numero di identificazione registrato, fornito dalla FTC, della/e
persona/e che trattano il prodotto stesso;
• Paese di origine (“made in...” o “product of...”).
Questi obblighi si applicano ad esempio a capi di abbigliamento, biancheria da letto o da bagno, tende,
tovaglie e tovaglioli, bandiere, stoffe, fodere di poltrone e divani, sacchi a pelo, ombrelli, ...
Per l’abbigliamento e alcuni prodotti tessili vanno indicate anche le istruzioni per il lavaggio.
POWER OF ATTORNEY E IRS REGISTRATION
Il Power of Attorney (POA) è l’autorizzazione che l’importer of record (ovvero la parte cui vengono addebitati
gli oneri doganali) conferisce ad un Customs Broker ad operare per suo conto presso la Dogana americana.
Il POA deve essere registrato presso la Dogana prima della presentazione della bolla doganale di
importazione. La Dogana americana prevede inoltre che, in caso di merce venduta con resa DDP (Delivery
Duty Paid), il venditore straniero possa comparire in qualità di importer of record. In questo caso dovrà
registrare, tramite il Customs Broker prescelto, un Foreign Power of Attorney.
Mentre normalmente le spese di spedizione vengono condivise tra esportatore e importatore, l’importatore
statunite nse predilige la resa merce DDP: ciò significa che è l’esportatore a doversi far carico, oltre che delle
spese di trasporto, di tutti gli oneri di importazione, compresi sdoganamento e dazi doganali sulla merce
all’entrata in territorio U.S.A. Per poter effettuare lo sdoganamento, l’azienda straniera deve essere
rappresentata da un Operatore doganale (Customs Broker), che svolga le funzioni di referente per la Dogana
americana. Il Foreign Power of Attorney dunque non è altro che la delega che l’esportatore straniero
conferisce ad un Customs Broker americano ad agire per suo conto nei confronti della Dogana Americana.
La Dogana Americana può richiedere che il Foreign POA sia supportato dai seguenti documenti (o
equivalenti, qualora la legge o la prassi straniere differiscano da quelle statunitensi):
• un certificato, emesso dall’ente responsabile, che dimostri l’esistenza legale dell’azienda, a meno che
il fatto che l’azienda esiste non sia di pubblico dominio;
• una copia dello statuto dell’azienda che dimostri la finalità della stessa e ne illustri l’organizzazione
interna;
• una copia del documento dal quale la persona che firma il POA trae la propria autorità (ad esempio,
norme dello statuto, minute dei meeting della Direzione, ...).
Ogni importer of record deve inoltre possedere un codice di registrazione, detto IRS number (equivalente alla
nostra partita IVA), cui le Autorità americane possano fare riferimento dal punto di vista fiscale. Le aziende
statunitensi sono già presenti nei database dell’Internal Revenue Service. Se l’importer of record è invece
straniero, la registrazione e l’attribuzione dell’IRS number avvengono nel momento in cui la Dogana
americana scheda la Foreign Power of Attorney. L’importer of record dovrà sempre utilizzare il proprio IRS
number nei rapporti con le Autorità Doganali americane.
10
Il testo completo del Textile Fiber Products Identification Act è disponibile sul sito della Federal Trade Commission, al link
www.ftc.gov/os/statutes/textile/textlact.htm.
Investire ed operare negli USA (2007)
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CUSTOMS BONDS
Il Customs Bond è una fideiussione prestata da una Compagnia di Assicurazione al Governo degli Stati Uniti,
che conferma che l’importer of record (ovvero la parte cui vengono addebitati gli oneri doganali) adempirà ai
propri obblighi nei confronti della Dogana americana, secondo i termini di legge che regolano le
importazioni di merce negli Stati Uniti. Qualsiasi Corporation, azienda o individuo che intenda importare
merce negli USA ha l’obbligo di prestare una cauzione (Bond) o il suo equivalente in contanti. Il bond è
presentabile sulla Customs Form 301. I Customs Bonds sono emessi da Compagnie di Assicurazione (Surety
Companies). Il Dipartimento del Tesoro approva annualmente le Compagnie di Assicurazione che potranno
emettere le fideiussioni federali.
Il Bond non è designato o inteso a proteggere l’importatore. Lo scopo di un bond è quello di garantire che
tutti i diritti doganali, le penali doganali e qualsiasi altro onere imposto dalla U.S. Customs sarà propriamente
pagato e che tutte le procedure commerciali saranno seguite.
Il Bond doganale provvede alle seguenti funzioni:
• garantisce il deposito dei diritti doganali stimati e addizionali;
• garantisce il pagamento dei diritti doganali su merce lasciata in depositi doganali o impropriamente
rimossa da un magazzino;
• garantisce la promessa di compiere un’operazione doganale di importazione (bill of entry);
• garantisce la promessa di produrre qualsiasi evidenza richiesta;
• garantisce la promessa di normalizzare la merce importata secondo i requisiti di ammissione in
U.S.A.;
• garantisce la promessa di mantenere intatta la merce destinata ad ispezione doganale;
• garantisce la promessa di utilizzare la merce importata libera da dazio o a dazio ridotto nella
maniera in cui è stata dichiarata, e di fornire prova dell’uso stesso.
Esistono due tipi di bonds: il single transaction bond ed il continuous bond.
Il single transaction bond copre la singola importazione e può costare fino a tre volte il valore della merce, in
base al tipo di commodity. Questo tipo di bond copre una sola import entry (bolla doganale) ed è utilizzato in
caso di spedizioni sporadiche.
Il continuous bond rimane in vigore per un anno e deve essere rinnovato annualmente. È utile all’importatore
che svolge un’attività commerciale continuativa durante l’arco dell’anno. L’importo di questo tipo di bond è
generalmente uguale al 10% del totale dei diritti doganali pagati per l’anno precedente o ragionevolmente
stimati per l’anno corrente, ma non è mai inferiore a USD 50.000.
IL RUOLO DELLE COMPAGNIE DI ASSICURAZIONE RISPETTO AI CUSTOMS BONDS
Quando le merci sono importate negli Stati Uniti, l’importatore ha la responsabilità di mettere a disposizione
della Dogana Americana il materiale per possibili ispezioni, assicurando che l’etichettatura e i requisiti di
imballaggio siano conformi, che i dati delle transazioni doganali siano disponibili per i controlli, e che i
pagamenti di diritti doganali e tasse - quando applicabili - siano avvenuti. È la compagnia di assicurazione
che emette la Fideiussione (Bond) a garantire che l’importer of record si uniformerà alla regolamentazione
doganale U.S.A.. La compagnia di Assicurazione sarà tenuta al pagamento qualora l’importatore non potesse
o non volesse adempiere agli obblighi nei confronti del Governo degli Stati Uniti. Di contro, la compagnia di
assicurazione ha diritto ad ottenere da parte dell’importatore pieno rimborso di qualsiasi perdita. Se
l’importatore non è in grado di onorare le condizioni stabilite dal bond, la compagnia di Assicurazione può
essere obbligata ad intervenire al posto dell’importatore.
QUOTE ALL’IMPORTAZIONE
Le quote all’importazione regolano i quantitativi di determinate categorie di merci importabili negli Stati Uniti
durante il periodo in cui la quota stessa è in vigore. Le quote sono stabilite per via legislativa, per direttive e
per proclami emessi dall’autorità competente. La maggior parte delle quote in importazione è gestita dallo
U.S. Customs Service. Il Commissariato delle Dogane controlla l’importazione delle merci soggette a quota
ma non ha l’autorità per cambiare o modificare le quote.
Va rilevato che l’applicazione o meno delle quote dipende dalla classificazione merceologica del bene
importato: occorre dunque verificare caso per caso sul sito della Dogana americana riferendosi alla
classificazione HTSUS.
Investire ed operare negli USA (2007)
23
Le quote all’importazione in vigore negli Stati Uniti possono essere divise in due tipi: assolute (absolute
quotas) e soggette a tariffa (tariff-rate quotas)..
Le quote assolute stabiliscono le quantità massime che possono essere introdotte negli Stati Uniti durante il
periodo in cui la quota è in vigore. Alcune quote sono globali, mentre altre sono applicate a specifici Paesi di
origine. Le importazione in eccesso su una specifica quota possono essere trattenute in una zona franca fino
all’apertura del periodo successivo, o possono essere ri-esportate o distrutte sotto la supervisione della
Dogana. Le quote tariff-rate permettono invece a date quantità di merce di entrare in territorio statunitense a
dazio ridotto. Esse non stabiliscono dunque limiti quantitativi all’importazione di determinate tipologie di
merce negli U.S.A.; semplicemente, quantità in eccesso rispetto alla quota saranno sottoposte a dazi
maggiori. Nell’ambito del North American Free Trade Agreement (NAFTA) vengono inoltre applicati
trattamenti preferenziali.
Le merci soggette a quota variano a seconda dei Paesi di origine e dei trattati economici da essi stipulati con
gli Stati Uniti; informazioni in merito possono essere ritrovate sul sito www.cbp.gov, nel capitolo “Quotas”.
Riteniamo importante in questa sede un accenno alle quote sui Prodotti Tessili.
Lo U.S. Customs Service amministra il controllo all’importazione di certi articoli di cotone, lana, fibre artificiali
(man-made fiber), seta ed altre fibre vegetali, manufatti o prodotti in certi Paesi.
Lo U.S. Customs Service amministra lo Special Access Program e l’Andean Trade Preference Act su
determinati prodotti fatti con tessuti formati e tagliati negli Stati Uniti. Questi controlli sono imposti sulla base
di direttive emesse dal Commissario delle Dogane e dal Chairman del Comitato per l’implementazione degli
Accordi sui Tessuti 11.
Le quote sono applicabili ai Paesi il cui elenco è disponibile sul Sito della Dogana Americana, al link
www.cbp.gov/xp/cgov/import/textiles_and_quotas/archived/1997_year_rpt/.
11
Informazioni concernenti specifici controlli all’importazione di prodotti tessili possono essere ottenuti dalla Dogana o dal Comitato per
l’Implementazione degli Accordi sui Tessili - U.S. Department of Commerce, Washington D.C. 20230.
Investire ed operare negli USA (2007)
24
2. LA DOCUMENTAZIONE STANDARD PER LE SPEDIZIONI DIRETTE NEGLI STATI UNITI
Oltre alla dichiarazione in Dogana normalmente richiesta per tutte le spedizioni extra-UE, le merci dirette
negli Stati Uniti devono essere accompagnate dalla fattura (commerciale o pro-forma) e dai documenti di
spedizione, ovvero l’Airway Bill (AWB) per le spedizioni aeree o la Bill of Lading (BL) per le spedizioni
marittime.
FATTURA COMMERCIALE
La fattura commerciale deve essere redatta in inglese (o comunque tradotta), e va presentata almeno in
triplice copia su carta intestata. Deve inoltre essere numerata. Le informazioni che vi devono
obbligatoriamente comparire sono le seguenti:
• nome e indirizzo del venditore;
• nome e indirizzo dell’acquirente;
• nome e indirizzo del destinatario;
• descrizione dettagliata della merce, evidenziando nome del prodotto, qualità, peso netto e lordo,
marchi, numeri e simboli con i quali i prodotti sono venduti;
• quantità prezzo unitario e totale (nella valuta convenuta);
• costi d’imballaggio, spese marittime/aeree, costi di assicurazione;
• porto/aeroporto di entrata;
• Paese di origine;
• prime sei cifre della nomenclatura dell’Harmonized Tariff Schedule of the United States;
• marchi, numero e natura dei colli;
• lista dei colli.
Per alcune categorie merceologiche, ad esempio i prodotti tessili, sono necessarie informazioni aggiuntive in
fattura (v. oltre).
Qualora la merce esportata non sia destinata alla vendita (ad esempio, campioni senza valore commerciale),
è necessario presentare una fattura pro-forma. Essa deve essere redatta in quadruplice copia, ciascuna
timbrata e firmata in originale. Come la fattura commerciale, va compilata in inglese. Le informazioni
richieste sono:
• ragione sociale, partita IVA e indirizzo completo del mittente;
• riferimento al numero di AWB/BL;
• numero dei colli che compongono la spedizione;
• peso lordo e netto totale;
• descrizione dettagliata e precisa della merce; preferibilmente, va indicato anche il codice doganale
del prodotto;
• Paese di origine;
• quantità di ogni articolo contenuto nel collo;
• valore di ogni singolo articolo (in USD o EUR) e valore totale di ogni tipo di articolo;
• valore totale della spedizione;
• motivo dell’esportazione;
• firma del mittente.
AIRWAY BILL E BILL OF LADING
Le modalità di compilazione dei documenti di spedizione per l’esportazione negli Stati Uniti sono del tutto
simili a quelle che regolano ogni spedizione internazionale.
Investire ed operare negli USA (2007)
25
3. NORMATIVE AD HOC PER L’ESPORTAZIONE DI PARTICOLARI CATEGORIE DI PRODOTTI
L’esportazione di determinate categorie di beni in territorio statunitense richiede la presentazione alle Autorità
statunitensi di documenti aggiuntivi rispetto alla documentazione di base sopra elencata.
Le principali categorie sottoposte a questo tipo di vincolo sono:
• Alimenti e bevande
• Alcool
• Pasta
• Tessile e abbigliamento
• Scarpe
• Occhiali e lenti
• Prodotti elettronici
• Veicoli a motore
ALIMENTI E BEVANDE
L’esportazione negli Stati Uniti di prodotti alimentari è regolata dalle norme della Food and Drug
Administration e dal Bioterrorism Act, esposte nei paragrafi precedenti.
I prodotti agricoli a base di carne o pollame uova rientrano invece nella giurisdizione dello U.S. Department
of Agriculture12.
ALCOOL
Oltre ad essere regolato dal Bioterrorism Act e dalle norme della Food and Drug Administration,
l’esportazione di alcolici è sottoposta ad ulteriori limitazioni e regolamentazioni. Nello specifico:
• non sono accettate spedizioni da privato a privato, ma soltanto company to company;
• il Federal Alcohol Administration Act (FAA) richiede che il consignee debba essere in possesso di
regolare permesso e licenza di importazione emessi dal Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms
(ATF) dello Stato federale in cui la merce è importata. Il consignee deve avere sede legale nello stato
in cui opera. In alternativa, stipulando un accordo con un importatore già dotato di licenza, può
evitare di dovere a sua volta ottenere il permesso di importazione;
• è necessario che le bevande alcoliche importate negli Stati Uniti per scopi commerciali siano conformi
alle norme Federali sull’etichettatura: occorre quindi richiedere all’ATF ([email protected]) un Certificate of
Label Alcohol Approval 13.
Oltre alle normative federali, alcuni stati possono presentare particolari restrizioni o richiedere documenti
aggiuntivi.
PASTA
Tutti i tipi di paste alimentari rientrano nella fattispecie del Bioterrorism Act. Per alcune tipologie 14 è inoltre
richiesto il Certificato P2 (Certificate for the export of pasta to the USA), rilasciato agli esportatori dall’Agenzia
delle Dogane italiana15.
12
13
14
15
Per informazioni dettagliate, cfr. il sito dello U.S.D.A. (www.usda.gov) e in particolare quello dell’Animal and Plant Health Inspection
Service (APHIS – www.aphis.usda.gov). Su quest’ultimo è disponibile al link www.aphis.usda.gov/ppd/rad/webrepor.html un elenco
delle normative e proposte di legge riguardanti l’entrata di prodotti agricoli negli Stati Uniti. Cfr. inoltre la pagina web dell’APHIS
Trade Support Team (www.aphis.usda.gov/is/tst/).
Il modulo per la richiesta del Certificate of Label Approval è disponibile alla pagina www.atf.treas.gov/forms/pdfs/f510031.pdf.
Si tratta delle paste alimentari comprese nelle sottovoci 1902 1100 e 1902 19 della nomenclatura combinata. Vedi al link
http://taric.finanze.it/taric/.
L’ufficio cui ci si deve rivolgere per richiedere il certificato è:
Agenzia delle Dogane - Area verifiche e Controlli Tributi Doganali e Accise - Ufficio Tutela Interessi Finanziari dell’Unione Europea
Via Mario Carucci, 71 - Pal. B - 6° piano stanza 606
00143 ROMA
tel. 0650243175 - fax 0650243090 - email: [email protected]
Investire ed operare negli USA (2007)
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L’esportatore deve inviare (a mezzo posta o tramite operatore delegato) all’Ufficio preposto una istanza scritta
contenente nome/ragione sociale e indirizzo dell’esportatore e del destinatario, sommaria descrizione
dell’operazione di esportazione, e numero di certificati richiesti. Deve inoltre allegare i certificati correttamente
compilati. Il modulo, di cui è presente un fac-simile in appendice 4.5, si può scaricare dal sito
www.agenziadogane.it/certificati_p2/index.htm.
Ogni certificato è composto da quattro esemplari: original, copy 1, copy 2 e copy 3. Tutti devono essere
compilati in inglese. L’Agenzia delle Dogane ne trattiene la copia 3. Le altre due copie e l’originale vanno
presentate all’Ufficio doganale al momento dell’accettazione della dichiarazione di esportazione; l’Ufficio
conserva la copia 2 e vidima la copia 1 e l’originale. La copia 1 va consegnata alla Dogana statunitense per
effettuare l’importazione negli USA. L’originale può essere usato dall’esportatore per richiedere il pagamento
di una restituzione all’esportazione, se prevista. I certificati possono essere ritirati presso l’Ufficio preposto dal
titolare della Ditta, da un corriere o da un operatore debitamente delegati dalla Ditta stessa.
TESSILE E ABBIGLIAMENTO
I prodotti tessili, tessuti, abiti confezionati, filati, sono considerati dal Governo statunitense categoria
merceologica sensibile a livello commerciale. La documentazione richiesta varia a seconda che si tratti di
campioni (mutilati, marchiati o fabric swatches) non destinati alla vendita, merce integra (tessuti o
abbigliamento confezionato) destinata al commercio, o filati (yarn). Deve in ogni caso essere
obbligatoriamente compilata in lingua inglese.
CAMPIONI MUTILATI
Si tratta di tessuti, indumenti, stoffe, che sono stati tagliati o punzonati per poter essere esentati dai dazi.
I documenti necessari per l’esportazione sono:
• single country/multiple country declaration;
• packing list (se la spedizione è multicollo);
• AWB o BL, con la dicitura “multiple samples – not for resale” nella descrizione contenuto;
• fattura commerciale o pro-forma, sempre con l’indicazione “multiple samples – not for resale”.
Oltre a questo, nella fattura vanno indicati:
• per i tessuti (fabric): quantità, valore della merce, composizione del tessuto, Paese di origine;
• per l’abbigliamento (finished garments), oltre ai dati richiesti per i tessuti: tipo articolo (es. shirt),
genere abbigliamento (man/woman/kid), costruzione tessuto (knitted/woven).
CAMPIONI MARCHIATI
Sono tessuti, indumenti, stoffe, che riportano la timbratura indelebile “samples” per essere esentati dai dazi.
I documenti necessari per l’esportazione sono:
• single country/multiple country declaration;
• packing list (se la spedizione è multicollo);
• AWB o BL, con la dicitura “marked samples – not for resale” nella descrizione contenuto;
• per i tessuti (fabric), fabric detail sheet16, a seconda del tipo di tessuto;
• fattura commerciale o pro-forma, sempre con l’indicazione “marked samples – not for resale”.
Oltre a questo, nella fattura vanno indicati:
• per i tessuti (fabric): quantità, valore unitario e totale della merce, composizione del tessuto, Paese di
origine;
• per l’abbigliamento (finished garments), oltre ai dati richiesti per i tessuti: tipo articolo (es. shirt),
genere abbigliamento (man/woman/kid), costruzione tessuto (knitted/woven).
16
Nel caso in cui l’articolo sia composto da più tessuti diversi, occorre presentare il Fabric Detail Sheet corrispondente alla tipologia di
tessuto predominante in termini percentuali. Ad esempio, un tessuto composto per il 70% da lana e il 30% da poliestere dovrà essere
accompagnato semplicemente dal Chief Weight wool Fabric detail Sheet. Se le percentuali si equivalgono (50% lana e 50%
poliestere), è sufficiente una sola dichiarazione, a scelta tra Chief Weight wool Fabric detail Sheet o Man-made fibers Fabric detail
Sheet.
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FABRIC SWATCHES
Sono pezzi di tessuto 20 x 20 cm (ovvero 8 x 8 inches), se il loro valore non supera USD 200. Vengono
considerati campioni anche se non mutilati/marchiati, e sono esenti da dazi.
Per l’esportazione non occorre fattura pro-forma, ma vengono richieste:
• AWB o BL, con la dicitura "fabric swatches 8’’ x 8’’ N.C.V."
• packing list (se la spedizione è multicollo).
MERCE INTEGRA DESTINATA AL COMMERCIO (VENDITA/CAMPIONATURA)
Si tratta di articoli non mutilati/marchiati che vengono commercializzati negli USA. Comprende anche
campioni di capi di abbigliamento integri (non mutilati/marchiati) destinati a esposizioni, sfilate, ... Sono
soggetti a oneri doganali.
I documenti necessari per l’esportazione sono:
• single country/multiple country declaration;
• packing list (se la spedizione è multicollo);
• AWB o BL, con descrizione contenuto, quantità per tipologia di prodotto ed esatta descrizione del tipo
di tessuto;
• per i tessuti (fabric), fabric detail sheet, a seconda del tipo di tessuto;
• fattura commerciale o pro-forma.
Nella fattura vanno indicati:
• per i tessuti (fabric): quantità, valore unitario e totale della merce, composizione del tessuto, Paese di
origine;
• per l’abbigliamento (finished garments), oltre ai dati richiesti per i tessuti: tipo articolo (es. shirt),
genere abbigliamento (man/woman/kid), costruzione tessuto (knitted/woven).
EFFETTI PERSONALI/REGALI
Sono articoli inviati ad un indirizzo privato e non destinati al commercio. Sono soggetti ad oneri doganali solo
se il loro valore eccede USD 200.
Se il loro valore è inferiore/uguale a USD 200, occorrono semplicemente fattura e AWB o BL. Qualora il
valore sia superiore a USD 200, va presentata la stessa documentazione richiesta per la merce integra
destinata al commercio.
FILATI (YARN)
Sono filati in cono o rocche; sono soggetti ad oneri doganali.
Per l’esportazione, sono richiesti:
• single country/multiple country declaration;
• packing list, se si tratta di una spedizione multicollo;
• yarn detail sheet;
• AWB o BL, con descrizione contenuto, quantità per tipologia di prodotto ed esatta descrizione del tipo
di filato;
• fattura commerciale o pro-forma con indicazione di quantità, valore unitario e totale merce,
composizione del filato e Paese di origine.
INDUMENTI IN PELLE
Per i tessuti e i capi di abbigliamento accompagnati da certificato CITES (es. giacche in pelle) si applicano le
stesse procedure previste per le spedizioni di calzature (vedi oltre).
Investire ed operare negli USA (2007)
28
CALZATURE
Oltre alla fattura commerciale o pro-forma, per tutte le spedizioni di calzature, indipendentemente dal valore,
è necessaria la Footwear Declaration. Unica categoria esente sono le spedizioni personali, destinate a un
privato presso un indirizzo privato per un uso privato, e quindi non destinate alla vendita.
Oltre alla Footwear Declaration, si richiede la packing list (ovvero l’elenco del contenuto di ciascun collo).
Inoltre, qualora si tratti di calzature di pelli pregiate, appartenenti a specie animali protette, deve essere
allegato alla spedizione il certificato CITES 17, mentre in caso contrario è richiesta la dichiarazione di
Washington.
Nel caso in cui la documentazione relativa alla spedizione non fosse completa, la dogana statunitense può
bloccare la spedizione fino alla ricezione dei necessari documenti da parte del mittente o del destinatario.
OCCHIALI E LENTI
Per spedizioni contenenti occhiali o lenti, alla documentazione standard va allegata la dichiarazione “Drop
Ball Test”. Il documento certifica che gli articoli inviati sono resistenti agli impatti, e l’impegno dell’azienda
produttrice a fornire alla FDA copie della registrazione dei test cui sono stati sottoposti i prodotti. Deve essere
redatto in inglese.
La dichiarazione va copiata su carta intestata del mittente, firmata e timbrata.
PRODOTTI ELETTRONICI
Oltre alla documentazione di base, per tutti i dispositivi che possono emettere sequenze radio proprie o
derivate 18 è necessario allegare il form FCC 740. Il modulo deve essere presentato in triplice copia. Le
informazioni richieste sono: porto d’entrata negli USA, numero di articoli contenuti nella spedizione, numero o
nome del modello degli articoli, marca dei prodotti, descrizione, ragione sociale e indirizzo completo del
produttore e del destinatario.
VEICOLI A MOTORE
L’importazione negli Stati Uniti di veicoli a motore è consentita soltanto se accompagnata da una
dichiarazione che confermi che essi sono in linea con i Federal Motor Vehicle Safety Standards e con gli
standard della Environmental Protection Agency (EPA), in particolare con le norme del Clean Air Act
sull’emissione di sostanze inquinanti da parte di automobili, automezzi pesanti, motociclette. Non tutti i veicoli
rientrano nella fattispecie del Clean Air Act: l’esclusione può essere determinata ad esempio dall’età del
veicolo, dal tipo di carburante utilizzato, dalla velocità massima del veicolo.
Se i veicoli sono conformi agli standard EPA, il produttore ottiene un Certificato di Conformità, condizione
necessaria per l’entrata e la commercializzazione del veicolo negli Stati Uniti.
Al momento dell’entrata del veicolo in territorio statunitense, occorre sottoporre alla Dogana l’EPA Importation
Declaration Form 3520-1 (di cui è presente un fac-simile in Appendice 4.10).
Sul sito www.epa.gov/otaq/imports/ è presente un dettagliato manuale per l’importazione di veicoli negli Stati
Uniti.
17
18
CITES è l’acronimo di Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora, la Convenzione sul
commercio internazionali di specie animali e vegetali in pericolo. Tale convenzione fu sottoscritta a Washington il 3 marzo 1973. Gli
Stati Uniti l’hanno ratificata nel 1975, in Italia è entrata in vigore nel 1980. Al 31 dicembre 2004 vi hanno aderito 167 Paesi.
Ne sono un esempio forni a microonde, telefoni, videocamere, macchinari digitali o elettronici di misurazione, robot industriali,
duplicatori, registratori, antenne satellitari, fax, radar, sistemi di allarme, videoregistratori, videogiochi, schede elettroniche,
apparecchiature a raggi x e a ultrasuoni, hard disk, ecc.
Investire ed operare negli USA (2007)
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4. FONTI E SITI INTERNET DI INTERESSE
Sull’andamento dell’economia mondiale, statunitense ed italiana:
•
www.istat.it
•
www.ice.gov.it
•
www.isae.it
Sulle normative per l’esportazione negli Stati Uniti:
•
www.cbp.gov/linkhandler/cgov/toolbox/publications/trade/iius.ctt/iius.pdf (“Importing into the USA”)
•
www.customs.ustreas.gov/linkhandler/cgov/toolbox/publications/trade/usimportrequirements.ctt/usimportrequire
ments.doc
•
www.itds.treas.gov (International Trade Data System)
•
www.partnership-usa.com
•
http://mkaccdb.eu.int (database dell’Unione europea sulla documentazione per esportare negli USA)
•
www.italianchamber.us
•
www.documentiexport.it
Su FDA
•
•
•
•
•
e Bioterrorism Act:
www.fda.gov
www.naturalmenteitaliano.it (speciale sul Bioterrorism Act)
www.ice.gov.it (nella pagina dedicata agli Stati Uniti)
www.customs.ustreas.gov/xp/cgov/import/commercial_enforcement/bioterrorism/
www.fda.gov/oc/bioterrorism/PL107-188.pdf (testo completo del BTA)
Sull’Harmonized Tariff Schedule of the United States:
•
www.usitc.gov/tata/hts/bychapter/index.htm (U.S. International Trade Commission)
•
http://rulings.customs.gov
Sulle quote all’importazione:
•
www.cbp.gov (nel capitolo “Quotas”)
•
www.cbp.gov/xp/cgov/import/textiles_and_quotas/archived/1997_year_rpt/
Sulle norme per l’esportazione di prodotti agricoli (carne, pollame, uova, etc.):
•
www.usda.gov/wps/portal/usdahome (U.S. Department of Agriculture)
•
www.aphis.usda.gov (Animal and Plant Health Inspection Service)
Sulle norme per l’esportazione di bevande alcoliche:
•
www.atf.treas.gov/alcohol/index1.htm (Sito del Bureau of Alcohol, Tabacco, Firearms and Explosives)
•
www.wineinstitute.org/
Sulle norme per l’esportazione di prodotti tessili:
•
www.ftc.gov/os/statutes/textilejump.htm (Federal Trade Commission)
•
www.ftc.gov/os/statutes/textile/textlact.htm (norme per l’etichettatura)
Sul certificato CITES:
•
www.cites.org (Sito dell’United Nations Environment Program dedicato alla Convenzione)
•
www.minambiente.it/Sito/settori_azione/scn/cites/cites.asp (Ministero dell’Ambiente)
•
www.corpoforestale.it/cites/ (Corpo Forestale dello Stato)
•
http://europa.eu.int/comm/environment/cites/home_en.htm (per i Regolamenti UE sull’argomento)
Sulle norme per l’esportazione di prodotti elettronici:
•
www.fcc.gov/
Sulle norme per l’esportazione di veicoli a motore:
•
www.epa.gov (Environmental Protection Agency)
•
www.nhtsa.dot.gov/cars/rules/import/FMVSS/ (Federal Motor Vehicles Safety Standards)
Per verificare se il prodotto che si desidera esportare ricade nella giurisdizione Consumer Product Safety Act:
•
www.cpsa.gov/businfo/businfo.html (Consumer Product Safety Commission)
Investire ed operare negli USA (2007)
30
APPENDICE: GLOSSARIO DEI TERMINI COMMERCIALI
3.1 Italiano – Inglese
A
B
C
Italiano
Inglese
Abbigliamento
Finished garments
Italiano
Inglese
Fattura
Accettazione di credito
Invoice
Acceptance credit
Fido (domanda di credito)
Credit requirement
Agente, referente
Agent
Filato
Yarn
Allegato
Enclosed herewith
Franco fabbrica
Ex works (EXW)
Assegno non sbarrato
Open cheque
Giorni di dilazione concessi
Days of grace
Aumento di
Rise in
Giorno di valuta
Value date
Bollettino dei cambi
List of foreign exchange rates
Gratuito
Free of charge
Buono (pezza giustificativa)
Voucher
Illeggibile
Illegible
Cambiale/tratta
Bill of exchange
Imposta trattenuta all’origine Tax at source
Campione
Sample
In prova
On approval
Carico - scarico
Roll on - Roll off
Indirizzo del mittente
Return address
Cauzione
Surety Bond
Interessi di mora
Penal interest
Certificato di origine
Certificate of origin
Lavorato a maglia
Knitted
Concedere un credito
Extend credit
Lettera di credito
Letter of credit
Condizioni
Settlement terms
Lettera di vettura aerea
Airway bill
Condizioni abituali
Usual terms
Licenza per l’importazione
Import licence/permit
Conferma d’ordine
Order confirmation
Listino prezzi
Price list
Confezionamento
Packaging
Macchinari
Machinery
Consegna
Delivery
Magazzinaggio
Storage
Contratto di licenza
Licencing Agreement
Magazzino/deposito
Warehouse
Controvalore
Countervalue
Marchiato
Marked
Credito allo scoperto
Unsecured value
Mobili
Furniture
Credito di conto corrente
Open credit
Modalità di pagamento
Mode of payment
Modalità di rimborso
Methods of refunding
F
G
I
L
M
Credito documentario (CrDoc) Documentary credit
D
E
CrDoc irrevocabile
Irrevocable documentary credit
Modulo
Form
CrDoc revocabile
Revocable documentary credit
N
Notifica anticipata
Prior Notice
Credito irrevocabile
Irrevocable credit
O
Obbligazione
Bond
Danno (avaria)
Damage
Ordine di pagamento
Warrant for payment
Data di arrivo
Date of arrival
Paese di origine
Country of origin
Data di consegna
Date of delivery
Permesso di esportazione
Export permit
Data di pagamento
Date of payment
Polizza di carico
Bill of lading
Data di scadenza
Due date
Procura
Power of attorney
Delegare (autorizzare)
Empower (to)
Porto assegnato
Carriage forward
Destinatario
Consignee
Porto franco
Carriage paid
Dichiarazione d’imposta
Tax return
Prezzo all’ingrosso
Wholesale price
Dichiarazione doganale
Customs entry
Prezzo di vendita
Sales price
Dilazione di pagamento
Respite for payment (time to pay)
Procuratore (mandatario)
Attorney
Diritti di brevetto
Royalty
Prodotto
Commodity
Diritti doganali
Customs duty
Produttore
Manufacturer
Dogana
Customs
Proroga
Extension
Domanda di credito
Request for credit
Quota
Share
Effetto scaduto
Overdue bill
Quota all’importazione
Import quota
Elenco di merci
List of goods
Rapporto annuale
Annual report
Esente da imposta
Tax free
Registrazione
Registration
Esonero dalle tasse
Tax remission
Responsabilità
Liability
Estratto conto
Statement of account
Ricevuta di deposito
Warehouse receipt
Etichetta
Label
Richiesta di offerta
Request for quotation
Riduzione di prezzo
Price reduction
P
Q
R
Investire ed operare negli USA (2007)
31
R
S
T
V
Italiano
Inglese
Rifornire
Replenish
Rimborso delle tasse
Tax refund
Rimessa, versamento
Remittance
Risarcimento
Amount for compensation
Sdoganamento
Custom clearance
Sollecito
Reminder
Stabilimento
Facility
Su richiesta
On request
Tasso di cambio
Conversion rate
Tessile
Textile
Tessuto
Fabric
Tessuto (lavorazione)
Woven
Valore all’incasso
Value for collection
Valuta
Currency
Investire ed operare negli USA (2007)
32
3.2 Inglese – Italiano
English
Acceptance credit
Agent
Italian
Accettazione di credito
Agente, referente
Airway bill
Amount for compensation
Annual report
Lettera di vettura aerea
Risarcimento
Rapporto annuale
B
Attorney
Bill of exchange
Bill of lading
C
A
D
E
F
I
L
English
Manufacturer
Marked
Italian
Produttore
Marchiato
Methods of refunding
Mode of payment
On approval
Modalità di rimborso
Modalità di pagamento
In prova
Procuratore (mandatario)
Cambiale/tratta
Polizza di carico
On request
Open cheque
Open credit
Su richiesta
Assegno non sbarrato
Credito di conto corrente
Bond
Carriage forward
Carriage paid
Obbligazione
Porto assegnato
Porto franco
Order confirmation
Overdue bill
Packaging
Conferma d’ordine
Effetto scaduto
Confezionamento
Certificate of origin
Commodity
Consignee
Certificato di origine
Prodotto
Destinatario
Penal interest
Power of attorney
Price list
Interessi di mora
Procura
Listino prezzi
Conversion rate
Countervalue
Country of origin
Tasso di cambio
Controvalore
Paese di origine
Price reduction
Prior Notice
Registration
Riduzione di prezzo
Notifica anticipata
Registrazione
Credit requirement
Currency
Custom clearance
Fido (domanda di credito)
Valuta
Sdoganamento
Reminder
Remittance
Replenish
Sollecito
Rimessa, versamento
Rifornire
Customs
Customs duty
Customs entry
Dogana
Diritti doganali
Dichiarazione doganale
Request for credit
Request for quotation
Respite for payment
Domanda di credito
Richiesta di offerta
Dilazione di pagamento
Damage
Date of arrival
Date of delivery
Danno (avaria)
Data di arrivo
Data di consegna
Return address
Revocable DocCr
Rise in
Indirizzo del mittente
CrDoc revocabile
Aumento di
Date of payment
Days of grace
Delivery
Data di pagamento
Giorni di dilazione concessi
Consegna
Roll on - Roll off
Royalty
Sales price
Carico - scarico
Diritti di brevetto
Prezzo di vendita
Documentary credit (DocCr) Credito documentario (CrDoc)
Due date
Data di scadenza
Empower (to)
Delegare (autorizzare)
Sample
Settlement terms
Share
Campione
Condizioni
Quota
Enclosed herewith
Ex works (EXW)
Export permit
Allegato
Franco fabbrica
Permesso di esportazione
Statement of account
Storage
Surety Bond
Estratto conto
Magazzinaggio
Cauzione
Extend credit
Extension
Fabric
Concedere un credito
Proroga
Tessuto
Tax at source
Tax free
Tax refund
Imposta trattenuta all’origine
Esente da imposta
Rimborso delle tasse
Facility
Finished garments
Form
Stabilimento
Abbigliamento
Modulo
Tax remission
Tax return
Textile
Esonero dalle tasse
Dichiarazione d’imposta
Tessile
Free of charge
Furniture
Illegible
Gratuito
Mobili
Illeggibile
Tax at source
Tax free
Tax refund
Imposta trattenuta all’origine
Esente da imposta
Rimborso delle tasse
Import licence/permit
Import quota
Invoice
Licenza per l’importazione
Quota all’importazione
Fattura
Tax remission
Tax return
Textile
Esonero dalle tasse
Dichiarazione d’imposta
Tessile
Irrevocable credit
Label
Letter of credit
Credito irrevocabile
Etichetta
Lettera di credito
V
Unsecured value
Usual terms
Value date
Credito allo scoperto
Condizioni abituali
Giorno di valuta
W
Value for collection
Voucher
Warehouse
Valore all’incasso
Buono (pezza giustificativa)
Magazzino/deposito
Warehouse receipt
Warrant for payment
Ricevuta di deposito
Ordine di pagamento
Liability
Responsabilità
Licencing Agreement
Contratto di licenza
List of foreign exchange rates Bollettino dei cambi
List of goods
M Machinery
Elenco di merci
Macchinari
M
O
P
R
S
T
U
Investire ed operare negli USA (2007)
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