Radiohead, l`arcobaleno e il piede sinistro di Dio

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Radiohead, l`arcobaleno e il piede sinistro di Dio
Radiohead, l'arcobaleno e il piede sinistro di Dio
Venerdì 09 Marzo 2012
Letto per voi: “I Radiohead, l'arcobaleno e il piede sinistro di Dio”.
Tiziana Cardella
“ Saggio sulla teoria dei giochi e le sue applicazioni”: questo è l'eloquente
sottotitolo del libro scritto da Pierluigi Argoneto, ricercatore in Ingegneria della
produzione. Cosa c'entra una guitar band inglese con la teoria dei giochi?
I Radiohead, gruppo rock attivo dal 1985 e diventato popolare a livello
internazionale alla fine degli anni Novanta, il 10 ottobre 2007 decidono di far
precedere il lancio ufficiale dell'album “In Rainbows” da una prevendita online con
la formula del
“name-your-own-price download”
, cioè permettendo agli acquirenti di stabilire il prezzo per poter “scaricare” i brani
sul proprio pc.
“ No really, it's up to you" (no, davvero, il prezzo lo decidi tu): questa era la
spiegazione che veniva data agli acquirenti che, sorpresi di trovare vuoto il campo
del prezzo nella pagina dell'
e-shop creato per
l'occasione e desiderosi di poter entrare in possesso dell'intero album musicale
non ancora disponibile nei circuiti ufficiali, cliccavano su un pulsante che
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prometteva di dare spiegazioni su cosa si intendesse con “
it's up to you”
.
Per poter dare una spiegazione a questa scelta - dalle major musicali considerata
suicida e, in generale, pericolosa per il mercato musicale - Argoneto illustra diversi
modelli elaborati dalla “teoria dei giochi”.
La teoria dei giochi è una branca della matematica che analizza le situazioni
decisionali interattive, cioè quelle situazioni in cui ci sono due o più individui che
interagiscono calcolando le proprie mosse per ottenere il massimo guadagno
possibile. I modelli analizzati mostrano schemi di gioco di tipo cooperativo e non
cooperativo, che prevedono un'informazione completa o meno (cioè che rimanda
alla conoscenza delle regole e le preferenze dei giocatori) e un'informazione più o
meno
perfetta (ossia la
possibilità di sapere la sequenza delle mosse effettuate dai vari giocatori).
Argoneto, passando alla rassegna dei più noti esempi della teoria dei giochi come
il “dilemma del prigioniero”, il “gioco del pollo”, “Elena e Paride” e la “caccia al
cervo” , arriva poi al nodo principale che fa compiere un passo avanti verso la
spiegazione della relazione tra i Radiohead e i loro fan:
la teoria del ruolo delle decisioni
, cioè il processo in cui le decisioni dei vari attori prendono forma, in cui viene
analizzata anche una possibile “risoluzione” ai giochi non cooperativi e in cui si
osservano le varie possibilità, da parte degli attori, di ricercare il
payoff
migliore [1].
E' a questo punto del libro che si chiama in causa “il piede sinistro di Dio”, John
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Nash, il brillante studioso statunitense il cui nome è indissolubilmente legato alla
teoria dei giochi che ha rivoluzionato l'economia e che ha introdotto un concetto
che spiega quel profilo di strategie che non ammette variazioni vantaggiose per
nessuno, cioè quello che ha preso il nome di “equilibrio di Nash”.
Dopo aver illustrato i giochi che seguono il modello del “one shot game”
, l'autore passa a descrivere i modelli di gioco ripetuto, che utilizzano la
teoria dei giochi e che vengono applicati a contesti evolutivi, ossia quelli
studiati dalla biologia e dalle scienze sociali, con risultati così innovativi
da far nascere una nuova branca di studio, quella – appunto – della
teoria dei giochi evolutivi. Tra gli altri, si sofferma in particolare sul
celebre “giudizio di Salomone”, che è il paradosso etico proposto dal Re
Salomone relativo alle due madri che si contendevano un figlio in un
episodio narrato nell'Antico Testamento. Tale episodio viene
schematizzato, mostrando così le possibilità di scelta delle due
giocatrici (Anna e Beth, le madri che si contendono il neonato) in base
all'ordine di preferenza e agli esiti di gioco delle diverse strategie. Qui,
quello che si vuole sottolineare, è il modo in cui il Re Salomone abbia
tentato di orientare le preferenze di gioco delle due madri per giungere
alla soluzione più saggia e all'interrogativo su una possibile alternativa
di gioco.
Dopo queste necessarie premesse, Argoneto racconta di come i
Radiohead abbiano motivato la scelta di mettere in vendita l'album a un
prezzo a piacere degli acquirenti, pur sapendo di compiere
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un'operazione rischiosa: l'ipotesi delle major (che è anche un'idea di
senso comune) è che se un prodotto può essere ottenuto gratis, non c'è
nessun motivo razionale per volerlo pagare. La vendita di
In Rainbows
proposta in questa forma è quella che si può schematizzare, attraverso
la teoria dei giochi, nel modello definito
ultimatum game
: il primo giocatore fa un'offerta (che, nel nostro caso, è un individuo
interessato a scaricare l'album in anteprima) e il secondo giocatore (i
Radiohead) può soltanto accettare o rifiutare. Se tutti i giocatori in
questione fossero stati razionali, avrebbero dovuto comportarsi come
segue: il primo giocatore offre il minimo indispensabile per ottenere
quello che desidera e il secondo non può far altro che accettare.
Siccome l'offerta era libera, dunque, si poteva decidere di non pagare
nulla e ottenere tutti i brani ugualmente. Perché, allora, secondo le
stime [2], circa la metà delle persone che hanno scaricato l'album ha
deciso di pagarlo e l'ha pagato mediamente 6 euro? La risposta va
cercata nel modo, che gli attori hanno, di percepire l'ambiente esterno e
come esso viene presentato. I Radiohead non hanno fatto una
scommessa alla cieca, ma hanno pianificato quest'azione commerciale
preparando preventivamente il terreno, suggerendo che sia possibile
trattare l'arte in un modo diverso da come si tratta una saponetta: loro
avrebbero messo la disponibilità a comportarsi diversamente dalle
major
che impongono un prezzo (percepito spesso come esageratamente
alto) e i fan, a loro volta, avrebbero dovuto fare la propria parte. Gli
acquirenti si sono trovati quindi a dover scegliere se fare una mossa da
individui razionali (non pagare) oppure fare una mossa irrazionale a
vantaggio del bene comune (pagare quello che si considera giusto).
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Quest'esperimento è riuscito, secondo l'autore, perché si era in
presenza di un fattore emotivo forte abbastanza da prevalere rispetto a
un comportamento che massimizzava l'utilità dei compratori razionali,
però sembra – anche a giudicare dallo stesso esperimento già
compiuto (in maniera, però, decisamente fallimentare) da altre band
meno famose – che possa funzionare solo come
one shot game
, che non funzioni come gioco ripetuto. Come affermato dai Radiohead
stessi, infatti, in una seconda proposta di questo stesso tipo di modello
verrebbe a mancare il fattore emotivo e tutti scaricherebbero gli
mp3
senza pagare.
Quello che i Radiohead non dicono è che, come scrive Argoneto in
chiusura del saggio, la loro crisi nel rapporto con la EMI è stata la base
per aprire una nuova opportunità, il tentativo del “paga quanto vuoi”.
Il tentativo di risolvere il problema delle proprietà intellettuali
rimandando la decisione dell'effetivo valore al consumatore finale è
lodevole da parte della band. Ma l'esempio dei Radiohead può essere
applicato, come abbiamo detto, solo in specifiche situazioni, e forse
solo in alcune aree geografiche. Infatti, come tutti ormai sanno, il diritto
di “copyright” a causa della proliferazione dei siti di condivisione di
materiale multimediale (musica, film, libri ed altro ancora) sta
scatenando agguerrite battaglie (legali) tra i gestori dei siti di
condivisione e le
major
che detengono i diritti.
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Il 19 gennaio 2012, il sito “Megaupload”, servizio che permetteva di
scaricare file caricati dai vari utenti iscritti, è stato sequestrato dal
Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d'America con l'accusa di
pirateria e di diffusione di contenuti protetti da
copyright. A
distanza di pochi giorni, in Italia viene presentato un emendamento
facilmente accostabile ai contenuti del SOPA americano [3] e che
riaccende i riflettori sulla convivenza sempre più difficile tra la richiesta
di legalità e la richiesta di libertà nel web. L'emendamento, che ha
riacceso la polemica degli ultimi anni sulla cosiddetta “legge bavaglio”,
è stato bocciato all'inizio di febbraio [4], ma non ha risolto il problema di
fondo che è quello di riuscire a venire incontro alle richieste dei
consumatori senza danneggiare i mercati: il problema di passare da un
gioco competitivo a un gioco cooperativo.
Per quanto riguarda le preoccupazioni del mercato, un recente studio
[5] dimostra come, in realtà, i consumatori siano ben disposti a pagare
un servizio quando questo è offerto in modo soddisfacente e a prezzi
considerati congrui. Dal versante dei consumatori che reclamano il
diritto al free-sharing e che condividono il punto di vista dei Radiohead
(“io ti vengo incontro, tu fai la tua parte”), in Italia c'è un interessante
esperimento: la comunità
online “TNT Village –
ScambioEtico” [6]. La differenza di funzionamento rispetto a BitTorrent
e a Qbittorent (la versione
opensource
di questo
software
) [7], che già spingeva a cooperare rendendo più veloci i
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download
agli utenti che condividevano più risorse, è che l'obiettivo non è soltanto
permettere un rapido e ampio ventaglio di possibilità per il
file-sharing
domestico, ma anche costruire un forum di utenti interessati ad aprire
un “armistizio” con le Autorità e con chi detiene opere coperte dal diritto
d'autore, promuovendo lo scambio di
file
non a scopo di lucro e chiedendo una revisione delle norme che tutelino
il
copyright
senza impedire il libero scambio di materiali non più redditizi da un
punto di vista economico ma ritenuti importanti dal punto di vista
culturale. TNT Village funziona grazie a volontari e si regge su
donazioni, coerentemente con il concetto sopraesposto.
L'aspetto più interessante di questi progetti ( descritti dal libro che
abbiamo “letto per voi” e sviluppati dalla comunità TNT Village) è quello
di tentare uno schema di gioco ripetuto del tipo “tit for tat” - la strategia
del “pan per focaccia”, ben descritta nel libro di Pierluigi Argoneto - che
riesca a sciogliere un nodo in modo che, seppur virtuale, ricalca
contraddizioni sociali assolutamente tangibili (per esempio: “io pago le
tasse, tu mi dai i servizi” oppure “io ti do gli spazi, tu ne avrai cura”.
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[1] Per ulteriori approfondimenti: pag. 21 (par. “Il ragionamento
strategico”) di I Radiohead – l'arcobaleno e il piede sinistro di Dio.
Saggio sulla teoria dei giochi e delle sue applicazioni
, P.
Argoneto, edito da Armando Editore, Roma, 2009, p. 111
[2] La band non ha rilasciato dati precisi, come riporta l'autore stesso,
quindi le percentuali si ricavano dall'incrocio di dati raccolti da agenzie
indipendenti. Per farsi un'idea delle percentuali di acquisto e della
distribuzione tra il Regno Unito e a livello mondiale: http://www.comsco
re.com/Press_Events/Press_Releases/2007/11/Radiohead_Download
s
[3] Fonte: Luca Dello Iacovo su «Il Sole 24 Ore» del 23 gennaio 2012 h
ttp://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-01-23/emendamento-fava-p
olemica-legge-183420.shtml?uuid=Aa2i6fhE
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4] Fonte: Giuditta Mosca su «Il Sole 24 Ore» del 2 febbraio 2012 http://
www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-02-02/addio-legge-bavaglio-abro
gato-130202.shtml?uuid=AapVMulE
[5] Fonte: Glenn Peoples su «Billboard» del 2 febbraio 2012 http://www
.billboard.biz/bbbiz/industry/digital-and-mobile/business-matters-a-newlook-at-an-old-survey-1006083952.story
[6] http://www.tntvillage.scambioetico.org/
[7] http://it.wikipedia.org/wiki/BitTorrent_software
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