1 LA GESTIONE DEL DONATORE DALL`ISCRIZIONE ALLA DALL

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1 LA GESTIONE DEL DONATORE DALL`ISCRIZIONE ALLA DALL
Evento formativo residenziale
LE CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE,
QUALI POSSIBILITA’: PRESENTE E FUTURO
LA GESTIONE DEL DONATORE
DALL’ISCRIZIONE
DALL
ISCRIZIONE ALLA
DONAZIONE
Patrizia Rosetta
P. Rosetta 20/10/2012 Domodossola
1
•
Molte malattie ematologiche, fino a ieri
considerate letali, possono oggi essere
aggredite e trattate con la terapia
trapiantologica.
•
Il primo trapianto allogenico di midollo osseo
nell’uomo viene eseguito nel 1959 da E.
Donnal Thomas in un paziente affetto da
leucemia acuta
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Quali malattie ematologiche possono
essere curate
Il Trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche consente di
rigenerare un nuovo midollo osseo, questo tipo di trapianto è
indicato nel trattamento di malattie ematologiche
caratterizzate:
•Da una alterazione quantitativa: es. Aplasia Midollare Severa
•Da un difetto genetico: es. Immunodeficenze Severe ;
Talassemia
•Da una alterazione neoplastica: Leucemia; Mielodisplasie;
Mieloma; Linfoma
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RICERCA DEL DONATORE
Il trapianto Allogenico di cellule staminali può
avvenire solo nel momento in cui viene
individuato un
“Donatore
Donatore Compatibile”
Compatibile
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TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI
EMOPOIETICHE
CONDIZIONE IDEALE 30% dei casi
• Donatore familiare HLA identico
• Donatore gemello identico
• Donatore familiare con una incompatibilità
IN ALTERNATIVA 70% dei casi
•
•
•
•
Trapianto autologo
Donatore volontario non consanguineo
Trapianto da sangue di cordone ombelicale
Trapianto da donatore familiare non compatibile
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Come si stabilisce compatibilità fra
donatore e ricevente?
Attraverso un test di tipizzazione
tissutale chiamato tipizzazione HLA che
g di entrambi
si effettua sul sangue
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Human
L k
Leukocyte
t
Antigens:
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Il sistema immunitario del ricevente non riconoscendo come proprie le cellule
staminali del donatore provvederebbe ad una loro distruzione
e si verificherebbe pertanto un rigetto
Donatore
Ricevente
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HLA ANTIGENS
DETECTED BY
CONVENTIONAL
METHODS
HLA-A
A1
A2
A3
A9
A10
A11
A23
A24
A25
A26
A28
A29
A30
A31
A32
A33
A34
A36
A43
A66
A68
A69
A74
HLA-B
HLA-C
B7
Cw1
B54
B8
Cw2
B55
B12
Cw3
B56
B13
Cw4
B57
B14
Cw5
B58
B15
Cw6
B59
B16
Cw7
B60
B17
Cw8
B61
B18
B62
Cw9
B21
B63
Cw11
B22
B64
B27
B65
B35
B67
B37
B70
B38
B71
B39
B72
B40
B73
B41
B75
B42
B76
B44
B77
B45
B78
B46
B47
B48
B49
B50
B51
B52
B53 Domodossola
P. Rosetta 20/10/2012
HLA-DR
DR1
DR2
DR3
DR4
DR5
DR6
DR7
DR8
DR9
DR10
DR11
DR12
DR13
DR14
DR15
DR16
DR17
DR18
HLA-DQ
DQ1
DQ2
DQ3
DQ4
DQ5
DQ6
DQ7
DQ8
DQ9
HLA-DP
DPw1
DPw2
DPw3
DPw4
DPw5
DPw6
HLA-A1, A2; B7, B50; Cw6, Cw7; DR7, DR11; DQ2, DQ7
Esiste una probabilità su decine di milioni che vi sia un altro
individuo con le stesse caratteristiche HLA di un altro
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NUMERO TEORICO COMBINAZIONI ATTESE
A
B
C
DRB1
attesi
Alleli 489 X 830 X 266 X 463 = 49.986.137.460
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Siamo tutti diversi……
Sia dentro che fuori
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Ereditarietà degli antigeni HLA
A C
Madre
Padre
A B
C D
A D
C B
D B
A C
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COME SI FA AD
ENTRARE NEL
REGISTRO DEI
DONATORI DI
MIDOLLO?
E` sufficiente rivolgersi ad una delle
mo
te strutture ospedaliere
ospeda ere che
molte
partecipano al programma nazionale
"Donazione di midollo osseo" per
sottoscrivere un consenso informato
ed essere sottoposti alla tipizzazione
HLA.
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Percorso del donatore di CSE
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Il potenziale
donatore di
midollo osseo
deve godere di
buona salute ed
avere un’
un’età
compresa tra 18 e
40 anni
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Quadro normativo di riferimento
Il profilo del donatore di cellule staminali emopoietiche è
definito da un articolato corpus normativo e da standard
nazionali ed internazionali
Leggi nazionali
Accordo Stato-Regioni lug. 2003
L 219/05
DM 03-03-05
DLgs 191/07
DLgs 16/10
Direttive europee
Direttiva 2004/23/CE
Direttiva 2006/17/CE
Standard nazionali
IBMDR (L 52/2001)
Standard internazionali
JACIE Ed.4° (ott. 2008)
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Il donatore di progenitori emopoietici è da considerarsi un
donatore di emocomponenti,
selezionato
l i
sulla
ll
b
base
d l grado
del
d
di compatibilità
ibili à
immunologica con il ricevente, e il cui profilo è definito dalla
legge che regola le attività trasfusionali
(L 219/95, DM 03.03.2005, DLgs. 16/2010)
La tutela della salute del donatore e del ricevente è un
principio assolutamente prioritario ed irrinunciabile
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D.M. 3 marzo 2005 “Protocolli per l’accertamento della
idoneità del donatore di sangue ed emocomponenti”
Valutazione delle condizioni di salute del candidato donatore
Criteri di esclusione:
•
a tutela della salute del donatore
•
a tutela della salute del ricevente
- Temporanea
- Permanente
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D.M. 3 marzo 2005
“Protocolli per
l’accertamento della
idoneità del donatore di
sangue ed emocomponenti”
Patologie attive, croniche, recidivanti :
•
cardiovascolari (aritmie,crisi ipotensive)
•
respiratorie (asma bronchiale, bronchite cronica)
•
SNC (convulsioni, epilessia)
•
neoplasie maligne
Criteri di esclusione
•
coagulazione
permanente a tutela
•
gastrointestinali, epatiche,
•
ematologiche, immunologiche - allergie gravi
•
autoimmuni (esclusa la celiachia se dieta priva di
della salute del
glutine)
donatore:
D.M. 3 marzo 2005
“Protocolli per
l’accertamento della idoneità
del donatore di sangue ed
emocomponenti”
Criteri di esclusione
•
renali, urogenitali
•
metaboliche(diabete)
•
Gravidanza in atto: 1 anno dal parto
•
Interruzione di gravidanza: 6 mesi
•
Chirurgia maggiore: 4 mesi
•
Glomerulonefrite acuta: 5aa da completa
guarigione
temporanea a tutela
della salute del
•
Osteomielite: 2 aa da completa guarigione
donatore:
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D.M. 3 marzo 2005 “Protocolli
per l’accertamento della idoneità
del donatore di sangue ed
emocomponenti”
Patologie infettive:
•
Malattie infettive: HCV, HBV, HIV, sifilide
•
Encefalopatia spongiforme
Condizioni di rischio infettivo:
•
Criteri di esclusione
Assunzione di sostanze stupefacenti, sostanze
farmacologiche non prescritte, steroidi o
permanente a tutela della
ormonii a scopo di culturismo
lt i
salute del ricevente:
•
Comportamenti sessuali a rischio
•
Alcolismo cronico
Patologie infettive:
D.M. 3 marzo 2005
“Protocolli per
l’accertamento della
idoneità del donatore di
sangue ed
emocomponenti”
•
TBC: 2aa da completa guarigione
•
Mononucleosi: 6 mesi da completa guarigione
•
Viaggi in zone endemiche per malattie tropicali: 3 mesi dal rientro se
asintomatico
•
Malaria: soggetti che hanno vissuto a lungo in zone malariche: 3 aa dal
rientro se asintomatici
Esposizione a fattori di rischio per infezioni trasmissibili con il
sangue:
Criteri di
esclusione per 4 mesi dall’ultima esposizione al rischio
esclusione
temporanea
a tutela della
salute
del ricevente:
•
Rapporti sessuali occasionali a rischio di trasmettere malattie infettive
•
Agopuntura se non eseguita con aghi usa e getta
•
Trasfusione di emocomponenti
p
o somministrazione di emoderivati*
•
Trapianto di tessuti o cellule di origine umana*
•
Intervento di chirurgia maggiore *
* in realtà il criterio prevalente di esclusione in questi casi è la patologia di
base per la quale il donatore è stato operato, trasfuso, trapiantato.
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Percorso del donatore di CSE
…chi può donare
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Soggetti idonei
effettuano quindi il
prelievo di un
campione di sangue
e firmano ll’’adesione al
Registro Nazionale
Italiano dei potenziali
donatori di midollo
osseo
1° Tipizzazione
p
HLA
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Le indagini sui gruppi sanguigni e
virologia del donatore per stabilire
do e tà alla
a a do
donazione
a o e del
de
l’idoneità
midollo …
Gruppo
Sierologia
E titi
Epatiti
HIV
VDRL
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Percorso del donatore di CSE
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Donatore allogenico
Una volta arruolato il donatore, va espresso
p
un g
giudizio
di idoneità alla donazione, che è frutto di una valutazione
complessa, che comprende:
•Idoneità alla donazione
•idoneità alla donazione in aferesi (CSE periferiche)
idoneità alla donazione di sangue midollare (CSE
midollari)
•Valutazione del rischio
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PIANO WORK UP CSE
Donatore cod…………………
Nome:………………………. Data di nascita…………….. Peso Kg….
Recapiti telefonici……………..
DATA
NOTE
1°colloquio informativo con il CD
prelievo esami ematochimici
Eco addome
Ecg + visita cardiologica
Rx torace
“riunione informativa finale” RR TO01
1 °pre-deposito
2 °pre-deposito
3 °pre-deposito
donazione
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PIANO WORK UP PBSC
DATA
DOSE
NOTE
1°colloquio informativo con il CD
prelievo esami ematochimici
Eco addome
Eco cardiogramma + visita cardiologica
Rx torace
“riunione informativa finale” RR
1°somministrazione G-CSF
2°somministrazione G-CSF
3°somministrazione
°
G-CSF
4°somministrazione G-CSF
5°somministrazione G-CSF
Prelievo per CD34+ + Visita
Raccolta aferetica
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Sangue periferico
Midollo osseo
Cordone ombelicale
Sorgenti di cellule staminali
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Prelievo delle cellule
staminali dalle creste
iliache
(in ANESTESIA
ANESTESIA)
Prelievo delle cellule
staminali dal sangue
periferico tramite
procedura aferetica, dopo
somministrazione di
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FATTORI di CRESCITA
PRELIEVO MIDOLLO
OSSEO DALLA CRESTA
ILIACA
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Il donatore dopo il prelievo
 A scopo preventivo, viene trattenuto in
p
p
per 24-48
4 4 ore
ospedale
 non avverte sintomi da carenza ed il
sangue midollare prelevato si
ricostituisce spontaneamente entro 7-10
giorni
 Per alcuni giorni avvertirà dolorabilità
nella sede del prelievo
 Dopo una settimana potrà tornare alle
sue normali occupazioni lavorative
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e’ possibile raccogliere
e
un numero sufficiente di
cellule staminali con procedure
aferetiche
per 3-4 g
giorni determina un
La somministrazione di G-CSF p
incremento significativo delle CD34 circolanti da 3,8 x 109/l
a 61,9 x 109/l pari ad un incremento di 16,3 volte del loro
basale
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Mobilizzazione e raccolta
di cellule staminali periferiche
G Force
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Effetti collaterali legati all’assunzione del
fattore di crescita
 stato simil-influenzale (malessere, dolori muscolari)
 dolori ossei (che rispondono molto bene al
paracetamolo)
 febbricola (raramente superiore a 38° C).
 Tutti questi sintomi scompaiono rapidamente dopo la
sospensione del fattore di crescita.
 Dopo
D
la
l donazione,
d
ill donatore
d
viene tenuto in
osservazione per 30 minuti e quindi può tornare a
casa.
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Il donatore di staminali viene seguito nel tempo con un
programma di follow-up a medio e lungo termine per
documentare gli eventuali effetti collaterali a distanza, in
particolare sulla funzione emopoietica.
Nel caso di donazione di CSE midollari:
•controlli per i primi dodici mesi per valutare il recupero
ematologico dopo la donazione di sangue midollare e gli
effetti indesiderati.
Nel caso di donazione di CSE periferiche
•controlli clinici ed ematochimici inizialmente a intervalli
ravvicinati, e poi progressivamente più distanziati, almeno
per i primi dieci anni.
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Somministrazione al ricevente delle
cellule staminali
Le cellule staminali, prelevate al donatore, sono
somministrate endovena al ricevente, in maniera
simile ad una normale trasfusione di sangue
sangue.
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CONCLUSIONI
•Il donatore di CSE è un donatore di emocomponenti.
•Si propone una gestione unica del donatore di CSE, sia che si tratti di
donatore familiare, sia che si tratti di donatore non familiare.
•L’intero processo che va dall’iscrizione, alla donazione, alla consegna dell’unità
donata segue le normative vigenti e gli standard nazionali e internazionali.
•Gestione del donatore in totale armonia tra tutte le figure professionali
coinvolte: medico esperto in Medicina Trasfusionale , il laboratorio di tipizzazione
E ll’ematologo
ematologo esperto in Trapianti con ll’obiettivo
obiettivo comune di agire per
il bene del paziente candidato al trapianto e nella massima tutela del
donatore, (familiare o non familiare)
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Grazie per l’attenzione
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